LA FAUNA DEL CANALE NEOLITIC DOI PIANCADA (UD) LA … 2 Convegno AIAZ Asti 1997... · Il villaggi...

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Atti del 2° Convegno Nazionale di Archeozoologia (Asti, 1997) - ABACO Edizioni, Forlì, 2000 LA FAUNA DEL CANALE NEOLITICO DI PIANCADA (UD) Gabriella PETRUCCr, Alfredo RIEDELAndrea Dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali, Università di Udine "Associazione Italiana di Archeozoologia •" Museo Friulano di Storia Naturale, Udine Riassunto Il villaggio neolitico di Piancada è ubicato nel comune di Paianolo dello Stella (Udine) nella Bassa Pianura friulana a pochi chilometri dall'attuale limite lagunare. Individuato nel 1992, è stato oggetto di campagne di scavo a cura delle Università di Trento e Pisa. La situazione topografica del sito si presenta estre- mamente articolata, le indagini stratigrafiche hanno permesso di riconoscere situazioni archeologiche diversificate, tutte riferibili al Neolitico. Sono stati messi in luce alcuni pozzetti, una sepoltura ed un grande canale con scarichi di faune. Ad un primo esame dei materiali archeologici rinvenuti e sulla base delle date C14 dispo- nibili, il sito di Piancada risulta essere stato occupato a partire dal Primo Neolitico, in una fase collocabile intorno alla metà del VII millennio BP (non cal.) o addirittura nei primi secoli dello stesso millennio. I resti faunistici esaminati in questa sede provengono dal gran- de canale neolitico. Una piccola quantità di resti ossei è inoltre stata recuperata durante lo scavo di un pozzetto nella stessa area e già esaminata in precedenza. Le ossa animali, quasi esclusiva- mente appartenenti a domestici, giacevano sul fondo del canale; il terreno sabbioso e impregnato d'acqua in cui esse erano immerse ha corroso fortemente la superficie dei reperti e ha conferito loro un aspetto estremamente fragile. L'analisi faunistica ha evidenzia- to la prevalenza dei resti ossei di bovini su quelli di caprovini e suini; solo pochi frammenti appartengono al cane ed un solo reperto è stato attribuito al capriolo. I resti di bue sono per lo più di grandi .dimensioni, alcuni particolannente massicci, al limite dei valori che caratterizzano la forma selvatica. In ogni caso la presenza associata di elementi più piccoli e la quantità non eleva- ta di resti faunistici non consentono di determinare con sicurezza la presenza dell'uro in questo sito. La fauna di Piancada, degna di interesse soprattutto per l'antichità suggerita dalle datazioni, sem- bra dunque evidenziare una certa varietà di forme all'interno della stessa specie e suggerire, per i siti dell 'area più orientale del Nord Italia, una precocità nell'adozione delle attività di allevamento durante la neolitizzazione. Parole chiave Fauna, neolitizzazione, Piancada, Friuli, Italia. I dati archeologici Il villaggio neolitico di Piancada è situato nel comune di Palazzolo dello Stella (Udine), nella Bassa Pianura friulana a pochi chilometri dall'attuale limite lagunare. Individuato nel 1992, è stato oggetto di campagne di scavo ancora in corso a cura delle Università di Trento e di Pisa (Ferrari e Pessina, 1996, Pessina et al., 1998). La situazione topografi- ca del sito si presenta estremamente articolata: i materiali neolitici risultano affiorare su una superficie che può essere PESSINA Summary FAUN AL REMAINS FROM THE NEOLITHIC DITCH OF PIANCADA (UD) The neolithic site of Piancada (Palazzolo dello Stella, Udine) is located in the low Friuli plain, a few kilometers far from the pre- sent day's coastal line. It was discovered in 1992 and was excava- ted by the Universities of Pisa and Trento. It has yielded important data about settlement structures, all of them chronologically refer- ring to the Neolithic. In the area of Piancada some disposal pits, lithic ateliers, a burial and a large ditch with faunal remains were brought to light. The archaeological materials and the available C14 data refer the first occupation of the site to the middle of the seventh millennium BP (uncal.). The faunal remains discussed in this paper were lying at the bot- tom of the large ditch; the animal bones, very corroded and fragi- le, were immersed in a sandy soil, soaked in water. Faunal analy- sis put in evidence the prevailing of cattle remains over sheep/goat and pig bones; only a few fragments belong to dog and roe-deer. Some cattle long bones seem to belong to massive animal, and their measures are comparable with the values characterizing European aurochs. Anyway, the data available at the moment are still too few, and it's impossible to check the presence of wild aurochs in this site. So, archaeozoological study carried on the animal bones from Piandaca proves the presence of domestic ani- mals quite early in the neolithization process of north-eastern Italy, and moreover it is possible to suggest that cattle, mostly massive as regards the size, were more exploited than caprovines and pig. Keywords Fauna, neolithisation, Piancada, Friuli, Italy. stimata in alcune decine di ettari, mentre le indagini strati- grafiche hanno permesso di riconoscere situazioni archeolo- giche diversificate, tutte riferibili alle prime fasi del Neolitico. Oltre a due officine litiche ed una canaletta sono stati indagati alcuni pozzetti, uno dei quali (Struttura 1) con- teneva una modesta quantità di resti faunistici già pubblica- ti in precedenza (Petrucci e Riedel, 1996). Inoltre sono stati messi in luce nell'area del Bosco Nogali un grande canale ed i resti di una sepoltura. Immediatamente a sud dell'attuale abitato di Piancada sono recentemente stati esplorati alcuni 193 Atti del Convegno Nazionale di Archeozoologia (Asti, 1997) - ABACO Edizioni, ForH, 2000 LA FAUNA DEL CANALE NEOLITICO DI PIANCADA (UD) Gabriella PETRuccr, Alfredo RIEDEr*, Andrea PESSINA *** 'Oipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali, Universita di Udine .. Associazione Italiana di Archeozoologia .. , Museo Friulano di Storia Naturale, Udine Riassunto Il villaggio neolitico di Piancada e ubicato nel comune di Pala zzolo dello Stella (Udine) nella Bassa Pianura friulana a pochi chilometri dall 'attuale limite lagunare. Individuato ne11992, e stato oggetto di campagne di scavo a cura delle Universita di Trento e Pisa. La situazione topografica del sito si presenta estre- mamente articolata, le indagini stratigrafiche hanno permesso di riconoscere situazioni archeologiche diversificate, tutte riferibili al Neolitico. Sono stati messi in luce alcuni pozzetti, una sepoltura ed un grande canale con scarichi di faune. Ad un primo esame dei materiali archeologici rinvenuti e sLtlla base delle date C14 dispo- nibili, it sito di Piancada risulta esse re stato occupato a partire dal Primo Neolitico, in una fase collocabile intorno alia meta del VII millennio BP (non cal.) 0 addirittura nei primi secoli dello stesso millennio. I resti faunistici esaminati in questa sede provengono dal gran- de canale neolitico. Una piccola quantita di resti ossei e inoltre stata recuperata durante 10 scavo di un pozzetto nella stessa area e gia esaminata in precedenza. Le ossa animali, quasi esclusiva- mente appartenenti a domestici, giacevano sulfondo del canale; il terreno sabbioso e impregnato d'acqua in cui esse erano immerse ha corroso fortemente la superficie dei reperti e ha co nferito loro un aspetto estremamente fragile. L' analisi faunistica ha evidenzia- to la prevalenza dei resti ossei di bovini su quelli di caprovini e suini; solo pochi frammenti appartengono al cane ed un solo reperto e stato attribuito al capriolo. I resti di bue sono per lo piu di grandi .dimensioni, alcuni particolarmente massicci, al limite dei valori che caratterizzano la forma selvatica. In ogni caso la presenza associata di elementi pill piccoli e la quantita non eleva- ta di resti faunistici non consentono di determinare con sicurezza la presenza dell ' uro in questo sito. Lafauna di Piancada, degna di interesse soprattutto per l'antichita suggerita dalle datazioni, sem- bra dunque evidenziare una certa varieta diforme all'interno della stessa specie e suggerire, per i siti dell 'area piu orientale del Nord Italia, una precocita nell'adozione delle attivita di allevamento durante la neolitizzazione. P arol e chiave Fauna, neolitizzazione, Piancada, Friuli, Italia. I dati archeologici 11 villaggio neolitico di Piancada e situato nel comune di Palazzolo dello Stella (Udine), nella Bassa Pianura friulana a poehi ehilometri dall'attuale limite lagunare. Individuato nel 1992, e stato oggetto di campagne di scavo ancora in eorso a cura delle Universita di Trento e di Pisa (Ferrari e Pessina, 1996, Pessina et aI., 1998). La situazione topografi- ca del sito si presenta estremamente articolata: i materiali neolitiei risultano affiorare su una superficie che pub essere Summary FAUNAL REMAINS FROM THE NEOLITHIC DITCH OF PlANCADA (UD) The neolithic site of Piancada (Palazzolo dello Stella, Udine) is located in th e low Friuli plain, a few kilometers far from the pre- sent day 's coastal line. It was discovered in 1992 and was excava- ted by the Universities of Pisa and Trento. It has yielded important data about settlement structures, all of them chronologically refer- ring to the Neolithi c. In the area of Piancada some disposal pits, lithic ateliers, a burial and a large ditch withfaunal remains were brought to light. The archaeological materials and the available C14 data refer the first occupation of the site to the middle of the seventh millennium BP (uncal.). Th e faunal remains discussed in this paper were lying at the bot- tom of the large ditch; the animal bones, very corroded and fragi- le , were immersed in a sandy soil, soaked in water. Faunal analy- sis put in evidence the prevailing of cattle remains over sheep/goat and pig bones; only a few fragments belong to dog and roe-deer. Some cattle long bones seem to belong to massive animal, and their measures are comparable with the values characterizing European aurochs. Anyway, the data available at the moment are still too few, and it's impossible to check the presence of wild aurochs in this site. So, archaeozoological study carried on the animal bones from Piandaca proves the presence of domestic ani- mals quite early in the neolithization process of north-eastern Italy, and moreover it is possible to suggest that cattle, mostly massive as rega rds the size, were more exploited than caprovines and pig. Keywords Fauna, neolithisation, Piancada, Friuli, Italy. stimata in alcune decine di ettari, mentre le indagini strati- grafiche hanno permesso di riconoscere situazioni archeolo- giche di versificate, tutte riferibili alle prime fasi del Neolitico. Oltre a due officine litiche ed una canaletta sono stati indagati alcuni pozzetti, uno dei quali (Struttura 1) con- teneva una modesta quantita di resti faunistici gia pubblica- ti in precedenza (Petrucci e Riedel, 1996). Inoltre sono stati me ss i in luce nell'area del Bosco Nogali un grande canale ed i resti di una sepoltura. Immediatamente a sud dell 'attuale abitato di Piancada so no recentemente stati esplorati alcuni 193

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Atti del 2° Convegno Nazionale di Archeozoologia (Asti, 1997) - ABACO Edizioni, Forlì, 2000

LA FAUNA DEL CANALE NEOLITICO DI PIANCADA (UD) Gabriella PETRUCCr, Alfredo RIEDELAndrea Dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali, Università di Udine

"Associazione Italiana di Archeozoologia •" Museo Friulano di Storia Naturale, Udine

Riassunto Il villaggio neolitico di Piancada è ubicato nel comune di

Paianolo dello Stella (Udine) nella Bassa Pianura friulana a pochi chilometri dall'attuale limite lagunare. Individuato nel 1992, è stato oggetto di campagne di scavo a cura delle Università di Trento e Pisa. La situazione topografica del sito si presenta estre-mamente articolata, le indagini stratigrafiche hanno permesso di riconoscere situazioni archeologiche diversificate, tutte riferibili al Neolitico. Sono stati messi in luce alcuni pozzetti, una sepoltura ed un grande canale con scarichi di faune. Ad un primo esame dei materiali archeologici rinvenuti e sulla base delle date C14 dispo-nibili, il sito di Piancada risulta essere stato occupato a partire dal Primo Neolitico, in una fase collocabile intorno alla metà del VII millennio BP (non cal.) o addirittura nei primi secoli dello stesso millennio.

I resti faunistici esaminati in questa sede provengono dal gran-de canale neolitico. Una piccola quantità di resti ossei è inoltre stata recuperata durante lo scavo di un pozzetto nella stessa area e già esaminata in precedenza. Le ossa animali, quasi esclusiva-mente appartenenti a domestici, giacevano sul fondo del canale; il terreno sabbioso e impregnato d'acqua in cui esse erano immerse ha corroso fortemente la superficie dei reperti e ha conferito loro un aspetto estremamente fragile. L'analisi faunistica ha evidenzia-to la prevalenza dei resti ossei di bovini su quelli di caprovini e suini; solo pochi frammenti appartengono al cane ed un solo reperto è stato attribuito al capriolo. I resti di bue sono per lo più di grandi .dimensioni, alcuni particolannente massicci, al limite dei valori che caratterizzano la forma selvatica. In ogni caso la presenza associata di elementi più piccoli e la quantità non eleva-ta di resti faunistici non consentono di determinare con sicurezza la presenza dell'uro in questo sito. La fauna di Piancada, degna di interesse soprattutto per l'antichità suggerita dalle datazioni, sem-bra dunque evidenziare una certa varietà di forme all'interno della stessa specie e suggerire, per i siti dell 'area più orientale del Nord Italia, una precocità nell'adozione delle attività di allevamento durante la neolitizzazione.

Parole chiave Fauna, neolitizzazione, Piancada, Friuli, Italia.

I dati archeologici Il villaggio neolitico di Piancada è situato nel comune di

Palazzolo dello Stella (Udine), nella Bassa Pianura friulana a pochi chilometri dall'attuale limite lagunare. Individuato nel 1992, è stato oggetto di campagne di scavo ancora in corso a cura delle Università di Trento e di Pisa (Ferrari e Pessina, 1996, Pessina et al., 1998). La situazione topografi-ca del sito si presenta estremamente articolata: i materiali neolitici risultano affiorare su una superficie che può essere

PESSINA

Summary FAUN AL REMAINS FROM THE NEOLITHIC DITCH OF PIANCADA (UD)

The neolithic site of Piancada (Palazzolo dello Stella, Udine) is located in the low Friuli plain, a few kilometers far from the pre-sent day's coastal line. It was discovered in 1992 and was excava-ted by the Universities of Pisa and Trento. It has yielded important data about settlement structures, all of them chronologically refer-ring to the Neolithic. In the area of Piancada some disposal pits, lithic ateliers, a burial and a large ditch with faunal remains were brought to light. The archaeological materials and the available C14 data refer the first occupation of the site to the middle of the seventh millennium BP (uncal.).

The faunal remains discussed in this paper were lying at the bot-tom of the large ditch; the animal bones, very corroded and fragi-le, were immersed in a sandy soil, soaked in water. Faunal analy-sis put in evidence the prevailing of cattle remains over sheep/goat and pig bones; only a few fragments belong to dog and roe-deer. Some cattle long bones seem to belong to massive animal, and their measures are comparable with the values characterizing European aurochs. Anyway, the data available at the moment are still too few, and it's impossible to check the presence of wild aurochs in this site. So, archaeozoological study carried on the animal bones from Piandaca proves the presence of domestic ani-mals quite early in the neolithization process of north-eastern Italy, and moreover it is possible to suggest that cattle, mostly massive as regards the size, were more exploited than caprovines and pig.

Keywords Fauna, neolithisation, Piancada, Friuli, Italy.

stimata in alcune decine di ettari, mentre le indagini strati-grafiche hanno permesso di riconoscere situazioni archeolo-giche diversificate, tutte riferibili alle prime fasi del Neolitico. Oltre a due officine litiche ed una canaletta sono stati indagati alcuni pozzetti, uno dei quali (Struttura 1) con-teneva una modesta quantità di resti faunistici già pubblica-ti in precedenza (Petrucci e Riedel, 1996). Inoltre sono stati messi in luce nell'area del Bosco Nogali un grande canale ed i resti di una sepoltura. Immediatamente a sud dell'attuale abitato di Piancada sono recentemente stati esplorati alcuni

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Atti del 2° Convegno Nazionale di Archeozoologia (Asti, 1997) - ABACO Edizioni, ForH, 2000

LA FAUNA DEL CANALE NEOLITICO DI PIANCADA (UD)

Gabriella PETRuccr, Alfredo RIEDEr*, Andrea PESSINA*** ' Oipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali , Universita di Udine .. Associazione Italiana di Archeozoologia .. , Museo Friulano di Storia Naturale, Udine

Riassunto Il villaggio neolitico di Piancada e ubicato nel comune di

Palazzolo dello Stella (Udine) nella Bassa Pianura friulana a pochi chilometri dall 'attuale limite lagunare. Individuato ne11992, e stato oggetto di campagne di scavo a cura delle Universita di Trento e Pisa. La situazione topografica del sito si presenta estre­mamente articolata, le indagini stratigrafiche hanno permesso di riconoscere situazioni archeologiche diversificate, tutte riferibili al Neolitico. Sono stati messi in luce alcuni pozzetti, una sepoltura ed un grande canale con scarichi di faune. Ad un primo esame dei materiali archeologici rinvenuti e sLtlla base delle date C14 dispo­nibili, it sito di Piancada risulta esse re stato occupato a partire dal Primo Neolitico, in una fase collocabile intorno alia meta del VII millennio BP (non cal.) 0 addirittura nei primi secoli dello stesso millennio.

I resti faunistici esaminati in questa sede provengono dal gran­de canale neolitico. Una piccola quantita di resti ossei e inoltre stata recuperata durante 10 scavo di un pozzetto nella stessa area e gia esaminata in precedenza. Le ossa animali, quasi esclusiva­mente appartenenti a domestici, giacevano sulfondo del canale; il terreno sabbioso e impregnato d 'acqua in cui esse erano immerse ha corroso fortemente la superficie dei reperti e ha conferito loro un aspetto estremamente fragile. L' analisi faunistica ha evidenzia­to la prevalenza dei resti ossei di bovini su quelli di caprovini e suini; solo pochi frammenti appartengono al cane ed un solo reperto e stato attribuito al capriolo. I resti di bue sono per lo piu di grandi .dimensioni, alcuni particolarmente massicci, al limite dei valori che caratterizzano la forma selvatica. In ogni caso la presenza associata di elementi pill piccoli e la quantita non eleva­ta di resti faunistici non consentono di determinare con sicurezza la presenza dell 'uro in questo sito. Lafauna di Piancada, degna di interesse soprattutto per l'antichita suggerita dalle datazioni, sem­bra dunque evidenziare una certa varieta diforme all'interno della stessa specie e suggerire, per i siti dell 'area piu orientale del Nord Italia, una precocita nell 'adozione delle attivita di allevamento durante la neolitizzazione.

Parole chiave Fauna, neolitizzazione, Piancada, Friuli, Italia.

I dati archeologici

11 villaggio neolitico di Piancada e situato nel comune di Palazzolo dello Stella (Udine), nella Bassa Pianura friulana a poehi ehilometri dall'attuale limite lagunare. Individuato nel 1992, e stato oggetto di campagne di scavo ancora in eorso a cura delle Universita di Trento e di Pisa (Ferrari e Pessina, 1996, Pessina et aI., 1998). La situazione topografi­ca del sito si presenta estremamente articolata: i materiali neolitiei risultano affiorare su una superficie che pub essere

Summary FAUNAL REMAINS FROM THE NEOLITHIC DITCH OF PlANCADA (UD)

The neolithic site of Piancada (Palazzolo dello Stella, Udine) is located in the low Friuli plain, a few kilometers far from the pre­sent day 's coastal line. It was discovered in 1992 and was excava­ted by the Universities of Pisa and Trento. It has yielded important data about settlement structures, all of them chronologically refer­ring to the Neolithic. In the area of Piancada some disposal pits, lithic ateliers, a burial and a large ditch withfaunal remains were brought to light. The archaeological materials and the available C14 data refer the first occupation of the site to the middle of the seventh millennium BP (uncal.).

The faunal remains discussed in this paper were lying at the bot­tom of the large ditch; the animal bones, very corroded and fragi­le, were immersed in a sandy soil, soaked in water. Faunal analy­sis put in evidence the prevailing of cattle remains over sheep/goat and pig bones; only a few fragments belong to dog and roe-deer. Some cattle long bones seem to belong to massive animal, and their measures are comparable with the values characterizing European aurochs. Anyway, the data available at the moment are still too few, and it's impossible to check the presence of wild aurochs in this site. So, archaeozoological study carried on the animal bones from Piandaca proves the presence of domestic ani­mals quite early in the neolithization process of north-eastern Italy, and moreover it is possible to suggest that cattle, mostly massive as regards the size, were more exploited than caprovines and pig.

Keywords Fauna, neolithisation, Piancada, Friuli, Italy.

stimata in alcune decine di ettari, mentre le indagini strati­grafiche hanno permesso di riconoscere situazioni archeolo­giche di versificate, tutte riferibili alle prime fasi del Neolitico. Oltre a due officine litiche ed una canaletta sono stati indagati alcuni pozzetti, uno dei quali (Struttura 1) con­teneva una modesta quantita di resti faunistici gia pubblica­ti in precedenza (Petrucci e Riedel, 1996). Inoltre sono stati messi in luce nell 'area del Bosco Nogali un grande canale ed i resti di una sepoltura. Immediatamente a sud dell 'attuale abitato di Piancada sono recentemente stati esplorati alcuni

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Petrucci G. - Riedel A. - Pessina A.

grandi pozzetti-silos ed una struttura di combustione costi-tuita da una piastra in argilla concotta di forma circolare. Le strutture ad oggi indagate nelle varie aree hanno restituito una documentazione culturale disomogenea: i materiali ceramici si presentano mal conservati e rendono a volte dif-ficile il riconoscimento delle sintassi decorative e delle forme vascolari. Sono invece abbondanti le industrie litiche realizzate in selce alloctona di tipo "alpino", con tutta pro-babilità proveniente dal Veneto orientale.

I resti faunistici recuperati nel canale sono stati parzial-mente presentati, con una particolare attenzione all'aspetto didattico, nel catalogo della mostra sulle prime società neo-litiche europee "Settemila anni fa...il primo pane" realizzata recentemente dal Museo Friulano di Storia Naturale di Udine e dalla Soprintendenza ai B.A.A.A.A.S. del Friuli -Venezia Giulia (Petrucci e Riedel, 1998).

Il grande canale e la sepoltura Di grande interesse la scoperta nel 1994 dei resti di una

sepoltura riferibile ad un individuo femminile di circa cin-que anni di età (Mallegni com. pers.). La bambina era stata probabilmente deposta in posizione rattratta su un fianco e si presentava, al momento del rinvenimento, coperta da un ammasso di molluschi (Cerastoderma edule). Non è chiaro se questo butto di gusci sia da collegare strettamente alla sepoltura (ed ad un eventuale rito funebre) o non rappresen-ti piuttosto un semplice scarico alimentare. La datazione ottenuta da un osso lungo dell'inumato conferma la sua attri-buzione al Primo Neolitico (OZC-211 6330+/-50 BP non cai.). La sepoltura venne in seguito disturbata dall'escavo di un grande canale con sezione ad "U" impostato, nel tratto ad oggi indagato, in direzione N-S. Presentava una larghezza di circa 2 metri ed una profondità conservata di 60 cm. Il riem-pimento era costituito, dall'alto verso il basso da un terreno bruno (strato 1) pedogenizzato quasi sterile e da un sotto-stante livello (strato 2) dello stesso colore ma più sabbioso e ricco di materiali: frammenti ceramici, industria litica ed abbondanti resti faunistici.

I resti faunistici - dei quali è stata cartografata la posizio-ne prima del prelievo - erano distribuiti su tutto il fondo e risultavano essere stati scaricati nella struttura mentre essa era ancora attiva probabilmente con funzioni di drenaggio.

L'esame traceologico preliminare eseguito sull'industria litica raccolta nel canale ha individuato tracce d 'uso su materiali di durezza media, quali pelle e legno, e su cereali. Si può dunque ipotizzare che questa struttura marginasse una parte dell'abitato neolitico o un'area destinata a varie attività, quali il depezzamento degli animali o il trattamento delle pelli.

Dati cronologici L'esame dei materiali archeologici rinvenuti e le date C14

disponibili indicano che il sito di Piancada venne occupato nel corso del Primo Neolitico, già attorno alla metà del VII millennio BP (non cal.) o addirittura nei primi secoli dello stesso millennio. La datazione della struttura 1 (6751+/- 108 BP), dove sono stati rinvenuti resti di faune domestiche (Petrucci e Riedel, 1996), risulta essere una delle più antiche

per il Primo Neolitico dell'Italia settentrionale (per la revi-sione delle datazioni disponibili per il Neolitico dell'Italia settentrionale e per le informazioni relative ai campioni datati v. Improta e Pessina, 1998). Sempre al Primo Neolitico possiamo riferire la sepoltura (sulla base della misura radiometrica), le due officine litiche ed alcuni poz-zetti (per i cai-atteri tipologici delle industrie).

Più incerta appare invece la datazione del grande canale a causa dell 'assenza di misure radiometriche e per la generici-tà del materiale archeologico rinvenutovi. I cai-atteri dell'in-dustria litica e le date C14 ottenute da campioni prelevati immediatamente a lato della struttura ci portano a riferirlo ad un periodo comunque compreso tra il Primo Neolitico e gli inizi del Pieno Neolitico, cioè tra la fine del VII e gli inizi del VI millennio BP.

La fauna del canale neolitico Nel corso dello scavo dei circa dodici metri di canale fino-

ra indagati sono stati recuperati 484 resti faunistici apparte-nenti quasi esclusivamente a specie domestiche. La compo-sizione di questo insieme è visualizzata in tabella 1.

NR % MNI % Peso(g) % Bue 93 44,1 5 21,7 5105 82,4 Caprovini 53 25,1 8 34,7 360 5,8 Maiale 59 27,9 7 30,4 675 10,9 Cane 5 2,3 2 8,7 35 0.5 Capriolo 1 0.5 1 4,3 18 0,3 tot. 211 100,0 23 100,0 6193 100,0 frr. indet. 273 Molluschi 49

Tab. 1. Piancada. canale neolitico - Numero dei resti, numero minimo di individui e peso delle ossa in grammi per specie.

Oltre alle ossa di mammiferi sono stati raccolti diversi resti di Cerastoderma edule, tutti di dimensioni molto simi-li, analoghi a quelli ritrovati nella sepoltura infantile tagliata dal canale. L'uniformità delle dimensioni delle valve fa rite-nere che i molluschi siano frutto di una raccolta intenziona-le.

Le ossa, immerse nel sedimento alluvionale, nel corso dello scavo si sono rivelate estremamente fragili e frammen-tate. Nonostante le difficoltà, il recupero dei resti ossei è stato compiuto accuratamente, ed è stato integrato dal dise-gno in pianta di ogni elemento raccolto.

Anche se questo insieme è costituito da un numero esiguo di resti (ma del resto questa situazione è abbastanza comune anche in altri siti del neolitico dell'Italia nord orientale) e si riferisce ad una struttura solo parzialmente indagata, il cui utilizzo resta da chiarire, è indubbio che i dati che da esso si possono desumere, pur avendo necessariamente un valore di contributo preliminare, sono in grado di offrirci novità signi-ficative ai fini della ricostruzione dell'economia dei siti del primo neolitico friulano. La presenza di faune certamente domestiche nell 'insediamento neolitico di Piancada già a partire dalle fasi più antiche di frequentazione del sito è una delle testimonianze più precoci dell'attività di allevamento animale dell'Italia del nord. L'analisi dei resti ossei rinvenu-ti nel canale, cronologicamente più recente di qualche seco-lo rispetto alla struttura 1 che ha restituito il primo campio-

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Petrucci G. - Riedel A. - Pessina A.

grandi pozzetti- ilo ed una struttura di combustione costi­tuita da una piastra in argilla concotta di forma circolare. Le trutture ad oggi indagate nelle varie aree hanno restituito

una documentazione culturale disomogenea: i materiali ceramici si presentano mal conservati e rendono a volte dif­ficile il riconoscimento delle sintassi decorative e delle forme vascolari. Sono invece abbondanti le industrie litiche realizzate in selce alloctona di tipo "alpino", con tutta pro­babilita proveniente dal Veneto orientale.

I resti fauni stici recuperati nel canale sono stati parzial­mente pre entati , con una particolare attenzione all ' aspetto didattico, nel catalogo dell a mostra sulle prime societa neo­litiche europee "Settemila anni fa .. .il primo pane" realizzata recentemente dal Museo Friulano di Storia Naturale di Udine e dalla Soprintendenza ai B.A.A.A.A.S . del Friuli -Venezia Giulia (Petrucci e Riedel , 1998).

Il grande can ale e la sepoltura

Di grande interesse la scoperta nel 1994 dei resti di una sepoJtura riferibile ad un individuo femminile di circa cin­que anni di eta (Mallegni corn. pers. ). La bambina era stata probabilmente deposta in posizione rattratta su un fianco e si presentava, al momento del rinvenimento, coperta da un ammasso di molluschi (Cerastoderma edule) . Non e chiaro se questo butto di gusci sia da COllegare strettamente alIa sepoltura (ed ad un eventuale rito funebre) 0 non rappresen­ti piuttosto un semplice scarico alimentare. La datazione ottenuta da un osso lungo dell ' inumato conferma la sua attri­buzione al Primo Neolitico (OZC-21 1 6330+/-50 BP non cal.). La sepoltura venne in seguito disturbata dall' escavo di un grande canale con sezione ad "U" impostato, nel tratto ad oggi indagato, in direzione N-S. Presentava una larghezza di circa 2 metri ed una profondita conservata di 60 cm. Il riem­pimento era costituito, dall'alto verso il basso da un terreno bruno (strato 1) pedogenizzato quasi sterile e da un sotto­stante livello (strato 2) dello stesso colore ma piu sabbioso e ricco di materiali : frammenti cerarnici, industria litica ed abbondanti resti faunis tici .

I resti faunistici - dei quali e stata cartografata la posizio­ne prima del prelievo - erano distribuiti su tutto il fondo e risultavano essere stati scaricati nella struttura mentre essa era ancora attiva probabilmente con funzioni di drenaggio.

L' esame traceologico preliminare eseguito sull'industria litica raccolta nel canale ha individuato tracce d' uso su materiali di durezza media, quali pelle e legno, e su cereali. Si puo dunque ipotizzare che questa struttura marginasse una parte dell'abitato neolitico 0 un ' area destinata a varie attivita, quali il depezzamento degli animali 0 il trattamento delle pelli.

Dati cronologici

L' esame dei materiali archeologici rinvenuti e le date C 14 disponibili indicano che il sito di Piancada venne occupato nel corso del Primo Neolitico, gia attorno alIa met a del VII millennia BP (non cal.) 0 addirittura nei primi secoli dello ste so millennio. La datazione della struttura 1 (6751 +/ - 108 BP), dove sono stati rinvenuti resti di faune domestiche (Petrucci e Riedel, 1996), ri sulta essere una delle piu antiche

194

per il Primo Neolitico dell ' Italia settentrionale (per la revi­sione delle datazioni disponibili per il Neolitico dell ' ltalia settentrionale e per le informazioni relative ai campioni datati v. Improta e Pessina, 1998). Sempre al Primo Neolitico possiamo riferire la sepoltura (sulla base della misura radiometrica), le due officine litiche ed alcuni poz­zetti (per i caratteri tipologici delle industrie).

Piu incerta appare invece la datazione del grande canale a causa dell'assenza di misure radiometriche e per la generici­ta del materiale archeologico rinvenutovi. I caratteri dell ' in­dustria litica e le date C 14 ottenute da campioni prelevati immediatamente a lato della struttura ci portano a riferirlo ad un periodo comunque compreso tra il Primo Neolitico e gJi inizi del Pieno Neolitico, cioe tra la fine del VII e gJi inizi del VI millennio BP.

La fauna del canale neolitico

Nel corso dello scavo dei circa dodici metri di canale fino­ra indagati sono stati recuperati 484 resti faunistici apparte­nenti quasi esclusivamente a specie domestiche. La compo­sizione di questo insieme e visualizzata in tabella 1.

NR % MNI % Peso (g) % Sue 93 44, 1 5 21 ,7 5105 82,4 Caprovini 53 25, 1 8 34,7 360 5,8 Maia le 59 27,9 7 30.4 675 10,9 Cane 5 2,3 2 8,7 35 0.5 Capriolo I 0,5 I 4 ,3 18 0,3 lOt. 211 100,0 23 100,0 6193 100,0 fIT. indet. 273 Moll usclti 49

Tab. l . Piancada, canale neolitico - Numero dei resti , numero minimo di individui e peso delle ossa in grammi per specie.

Oltre alle ossa di mammiferi sono stati raccolti diversi resti di Cerastoderma edule, tutti di dimensioni moho simi­li , analoghi a quelli ritrovati nella sepoltura infantile tagliata dal canale. L' uniformita delle dimensioni delle valve fa rite­nere che i molluschi siano frutto di una raccolta intenziona­le.

Le ossa, immerse nel sedimento alluvion ale, nel corso dello scavo si sono rivelate estremamente fragili e frammen­tate. Nonostante le difficolta, il recupero dei resti ossei e stato compiuto accuratamente, ed e stato integrato dal dise­gno in pianta di ogni elemento raccolto.

Anche se questo insieme e costituito da un numero esiguo di resti (ma del resto questa situazione e abbastanza comune anche in altri siti del neolitico dell ' Italia nord orientale) e si riferisce ad una struttura solo parzialmente indagata, il cui utilizzo resta da chiarire, e indubbio che i dati che da esso si possono desumere, pur avendo necessariamente un valore di contributo preliminare, sono in grado di offrirci novita sign i­ficati ve ai fini dell a ricostruzione dell ' economia dei siti del primo neolitico friu lano. La presenza di faune certamente domestiche nell ' insediamento neolitico di Piancada gia a partire dalle fasi piu antiche di frequentazione del sito e una delle testimonianze piu precoci dell ' atti vita di allevamento animale dell ' Italia del nord. L' analisi dei resti ossei rinvenu­ti nel can ale, cronologicamente piu recente di qualche seco-10 rispetto alIa struttura 1 che ha restituito il primo campio-

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Piancada -Canale neolitico - % NR

Fauna del canale neolitico di Piancada

Maiale 28%

Caprovini 25%

Capr io lo 0,5%

• B u e

b Caprov in i

• Maiale

• C a n e

• Capr io lo

Fig.l. Piancada, canale neolitico- grafico della percentuale del numero di resti per specie.

Piancada - Canale neolitico - % MNI

Capr io lo 4%

Maiale 30%

• B u e

a Caprovin i

• Maiale

• C a n e

• Capr io lo

Caprovin i 35%

Fig.2. Piancada, canale neolitico- grafico della percentuale del numero minimo di individui per specie.

Piancada - Canale neolitico - % peso ossa Maiale

Caprovini -|-|o/0

5,5% C a n e

1%

Capriolo 0,5% • Bue

b Caprovini

o Maiale

• C a n e

• Capriolo

B u e 82%

Fig.3. Piancada, canale neolitico- grafico della percentuale del peso delle ossa in grammi per specie.

195

Caprovini 25%

Piancada -Canale neolitico - % NR

Maiale 28%

Cane 2%

Fig. \. Piancada, canale neoli tico- grafico della percentuale del numero di resti per specie.

Piancada - Canale neolit ico - % MNI

Caprovini 35%

Cane 9% Capriolo

4%

Bue 22%

Fig.2. Piancada, can ale neolitico- grafico della percentuale del numero minimo di individui per specie.

Piancada - Canale neolitico - % peso ossa Maiale

Caprovini 5,5%

Bue 82%

11% Cane 1%

Capriolo 0,5%

Fig.3. Piancada, canale neolitico- grafico dell a percentuale del peso delle ossa in grarnmi per specie.

Fauna del canale neolitico di Piancada

c Bue

El Caprovini

El Maiale

mCane

• Capriolo

c Bue

El Caprovini

IJ Maiale

III Cane

• Capriolo

c Bue

El Caprovini

13 Maiale

III Cane

• Capriolo

195

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Petrucci G. - Riedel A. - Pessina A.

ne faunistico, ha confermato anche per questa fase dell'abi-tato una tendenza allo sfruttamento di fauna quasi esclusiva-mente domestica.

Per quanto riguarda la distribuzione delle ossa sul fondo del canale, si è notato che le ossa di caprovini e suini, per lo più denti sciolti e porzioni di mandibole e mascelle, sono sparse quasi uniformemente sulla superficie messa in luce. Del postcraniale degli individui di entrambe le specie è stato recuperato solo uno scarso numero di frammenti più o meno estesi di alcune ossa lunghe, in particolare radio/ulna e tibia; i resti di bue sono ugualmente distribuiti su tutta l'area di scavo ma in alcuni quadrati (12, L2, M3, N4 e P5) si sono evidenziati degli addensamenti di ossa provenienti dalla medesima regione anatomica forse di uno stesso individuo. In qualche caso si era notata, già in fase di scavo, connes-sione anatomica tra alcune ossa.

Come si osserva nelle figure 1, 2 e 3, il bue è presente con un numero maggiore di resti rispetto alle altre specie, ma con un numero inferiore di individui. Il calcolo del MNI è stato effettuato a partire dalle mandibole, mascelle e denti sciolti che costituiscono la maggior parte degli elementi recuperati dei caprovini e dei suini (tra il 50 e il 60 % dei resti totali) mentre per il bue appena il 18 % sul totale dello scheletro proviene da questa regione anatomica. Bisogna anche tene-re presente che la frammentazione dei resti ossei di specie di grandi dimensioni è più elevata di quella di specie più pic-cole, per cui ad un alto numero di frammenti determinabili non sempre corrisponde un alto MNI.

Il MNI è stato calcolato anche sui resti del postcraniale, ma non ha apportato alcun individuo in più. La maggior parte dei bovini e dei caprovini è adulta, mentre come soli-tamente si riscontra tra i suini domestici l'età di abbattimen-to è preferibilmente bassa, al di sotto dei due anni (v. tabel-le 2, 3 e 4; le età sono state calcolate come di consueto in base alle proposte formulate da Payne, 1973 per i caprovini, Bull e Payne, 1982 per i suini, da Grant, 1982 e Grigson, 1982 per i bovini, da Zietschmann e Rrölling, 1969, e Silver, 1969 per le altre specie).

Bue MNI Età M3+++ 1 > 5 a M3++ 1 3 - 5 a M3+ 2 30 -36 m M2+/- 1 18 m tot. MNI 5

Tab.2. Piancada, canale neolitico - Bue, MNI ed età calcolati in base all 'e-ruzione ed usura dentaria.

Caprovini MNI Età M3+++ 2 > 4 a M3++ 3 3 -4 a M3+ 2 2 - 3 a M1 +/- 1 3 m tot. MNI 8

Tab.3. Piancada, canale neolitico - Caprovini, MNI ed età calcolati in base all'eruzione ed usura dentaria.

Maiale MNI Età M3++ > 3 a M3+ 2 - 3a M3+/- 1 8 - 2 1 m P4+/- < 12m M2+/- 9 - 12 m tot. MNI

Tab.4. Piancada, canale neolitico - Maiale, MNI ed età calcolati in base all'eruzione ed usura dentaria.

Il cane è rappresentato da due individui adulti, e l'unico resto attribuibile ad un selvatico, una mandibola di capriolo, appartiene anch'esso ad un adulto.

Nel canale di Piancada gli elementi scheletrici più fre-quenti del bue sono costituiti da porzioni di ossa lunghe degli arti (in particolare la diafisi prossimale del radio e la diafisi distale della tibia e del femore) mentre sono scarsis-sime o quasi assenti vertebre, costole, resti del cranio e di cavicchie ossee. Le superfici delle ossa, come si diceva pre-cedentemente, sono molto corrose e ciò, oltre alla presenza di molte fratture recenti, ha reso difficile l'osservazione di eventuali tracce di macellazione che in alcuni casi tuttavia è stato possibile riconoscere. I radii di bue, ad esempio, sono fratturati subito sotto il terzo prossimale o in corrispondenza della porzione mediana della diafisi, mentre le tibie sono state spaccate sotto il terzo prossimale. Anche se la quantità di resti è troppo bassa per poterne ricavare informazioni riguardo il tipo di trattamento effettuato sulle carcasse, è probabile che le parti ossee scaricate nel canale siano inter-pretabili come residui dell'attività di prima macellazione, insieme ai quali sono stati eliminati anche resti di scarto, come ossa carpali o tarsali e falangi.

Le ossa di bue di Piancada sono relative ad individui di medie e grandi dimensioni, come è stato già osservato per i resti recuperati nel pozzetto 1 (Petrucci e Riedel, 1996) ed in qualche caso i loro valori si situano ai limiti inferiori della corrispondente forma selvatica, l 'uro (le misure dei reperti attribuiti al bue di Piancada sono elencate nelle tabelle 6 e 7). Non è possibile al momento stabilire se tutti i resti ossei provengano esclusivamente dalla forma domestica, ma ipo-tizzare la presenza dell'uro a Piancada sulla base di pochi dati biometrici risulta arduo soprattutto per la scarsa quanti-tà di resti ritrovati e per la conseguente impossibilità di rife-rirsi alla popolazione e non solo ad alcuni individui. Nella tabella 5 sono state inserite per confronto alcune misure di resti di bue ed uro provenienti da siti neolitici italiani ed europei (per le sigle delle misure v. von den Driesch, 1976; altre abbreviazioni: a. anteriore, p. posteriore; x media tra le misure). Per i riferimenti bibliografici relativi ai diversi siti si veda: A, Petrucci e Riedel, 1996; B, Pucher, 1986; C, Stampili, 1976; D, Riedel, 1984; E, Sala, 1976; F, Riedel, 1988; G, Riedel, 1995; H, Boessneck et al., 1963; I, Riedel, 1976.

Considerando dove possibile le medie, si osserva che i valori di alcune ossa (scapola, radio, tibia) del bue di Piancada si avvicinano a quelli delle forme piuttosto grandi ad esempio di Olmo di Nogara e Colombare (Riedel, 1995 e 1976). Un metacarpo femminile ed un metatarso maschile integri hanno permesso inoltre di calcolare un'altezza al gar-rese rispettivamente di cm 118 e 132 ca. In più le loro estre-mità articolari sono piuttosto larghe, il che fa pensare ad individui massicci. Altre ossa invece sembrano relative a forme di dimensioni medie come quelle di Cornuda o Moietta (Riedel, 1984 e 1988).

Le scarse misure dei resti di caprovini e suini sembrano più omogenee tra loro e si confrontano con forme analoghe dei siti neolitici summenzionati. I dati metrici relativi alle altre specie presenti a Piancada sono elencati nelle tabelle 6 e 8.

Dalla struttura 1 di Piancada, più antica del canale, pro-

196

Petrucci G. - Riedel A. - Pessina A.

ne fauni tico, ha confermato anche per questa fase dell ' abi­tato una tendenza allo sfruttamento di fauna quasi esc1usiva­mente dome tica.

Per quanto riguarda la distribuzione delle ossa sui fondo del canale, si e notato che le ossa di caprovini e suini , per 10 piu denti sciolti e porzioni di mandibole e mascelle, sono par e quasi uniformemente sulla superficie messa in luce.

Del po tcraniale degli individui di entrambe le specie e stato recuperato solo uno scarso numero di framrnenti piu 0 meno e tesi di alcune ossa lunghe, in particolare radio/ulna e tibia; i re ti di bue sono ugualmente distribuiti su tutta l' area di cavo ma in alcuni quadrati (12, L2, M3, N4 e PS) si sono

evidenziati degli addensamenti di ossa provenienti dalla medesima regione anatornica forse di uno stesso individuo. In qualche caso si era notata, gia in fase di scavo, connes­sione anatornica tra alcune ossa.

Come si osserva nelle figure 1,2 e 3, il bue e presente con un numero maggiore di resti rispetto alle altre specie, ma con un numero inferiore di individui . Il calcolo del MNI e stato effettuato a partire dalle mandibole, mascelle e denti sciolti che costituiscono la maggior parte degJi elementi recuperati dei caprovini e dei suini (tra il 50 e il 60 % dei resti totali) mentre per il bue appena il 18 % sui totale dello scheletro proviene da questa regione anatornica. Bisogna anche tene­re presente che la framrnentazione dei resti ossei di specie di grandi dimensioni e piu elevata di quella di specie piu pic­cole, per cui ad un alto numero di framrnenti deterrninabili non sempre corrisponde un alto MNI.

Il MNI e stato calcolato anche sui resti del postcraniale, ma non ha apportato alcun individuo in piu. La maggior parte dei bovini e dei caprovini e adulta, mentre come soli­tamente si riscontra tra i suini domestici I' eta di abbattimen­to e preferibilmente bassa, al di sotto dei due anni (v. tabel­le 2, 3 e 4; le eta sono state calcolate come di consueto in base alle proposte formulate da Payne, 1973 per i caprovini, Bull e Payne, 1982 per i suini , da Grant, 1982 e Grigson, 1982 per i bovini , da Zietschmann e Kr611ing, 1969, e Silver, 1969 per le altre specie).

Bue MNI Eta M3+++ I > 5a M3++ I 3 -5 a M3+ 2 30 -36 m M2+/- I 18 m tot.MNI 5

Tab.2. Piancada, canale neoii tico - Bue, MNl ed eta calcolati in base all'e­ruzione ed usura dentaria.

Caprovini MN I Eta M 3+++ 2 > 4a M3++ 3 3 -4 a M3+ 2 2 -3 a MI +/- I 3 01 tot.MNI 8

Tab.3. Piancada, canale neolitico - Caprovini, MNl ed eta calcolati in base all'eruzione ed usura dentaria.

Mmale MNJ Eta M3++ I >3a M3+ I 2 - 3a M3+/- 3 18·2 1 m P4+/- I < 12m M2+/- I 9- 12m tot Ml\~ 7

TabA. Piancada, canale neolitico - Maiale, MNl ed eta calcolati in base all ' eruzione ed usura dentaria.

196

n cane e rappresentato da due individui adulti, e l'unico resto attribuibile ad un selvatico, una mandibola di capriolo, appartiene anch ' esso ad un adulto.

Nel canale di Piancada gli elementi scheletrici piu fre­quenti del bue sono costituiti da porzioni di ossa lunghe degli arti (in particolare la diafisi prossimale del radio e la diafisi distale dell a tibia e del fern ore ) mentre sono scarsis­sime 0 quasi assenti vertebre, costole, resti del cranio e di cavicchie ossee. Le superfici delle ossa, come si diceva pre­cedentemente, sono molto corrose e cia, oltre alIa presenza di molte fratture recenti , ha reso difficile I' osservazione di eventuali tracce di macelIazione che in alcuni casi tuttavia e stato possibile riconoscere. I radii di bue, ad esempio, sono fratturati subito sotto il terzo prossimale 0 in corrispondenza delIa porzione mediana della diafisi, mentre le tibie sono state spaccate sotto il terzo prossimale. Anche se la quantita di resti e troppo bassa per poteme ricavare inforrnazioni riguardo il tipo di trattamento effettuato sulIe carcasse, e probabile che le parti ossee scaricate nel can ale siano inter­pretabili come residui dell ' attivita di prima macellazione, insieme ai quali sono stati elirninati anche resti di scarto, come ossa carpali 0 tarsali e falangi.

Le ossa di bue di Piancada sono relative ad individui di medie e grandi dimensioni, come e stato gia osservato per i resti recuperati nel pozzetto 1 (Petrucci e Riedel, 1996) ed in qualche caso i loro valori si situano ai lirniti inferiori dell a corrispondente forma selvatica, l'uro (le rnisure dei reperti attribuiti al bue di Piancada sono elencate nelle tabelle 6 e 7) . Non e possibile al momento stabilire se tutti i resti ossei provengano esclusivamente dalla forma domestic a, ma ipo­tizzare la presenza dell ' uro a Piancada sulla base di pochi dati biometrici risulta arduo soprattutto per la scarsa quanti­ta di resti ritrovati e per la conseguente impossibilita di rife­rirsi alIa popolazione e non solo ad alcuni individui. Nella tabella 5 sono state inserite per confronto alcune rnisure di resti di bue ed uro provenienti da siti neolitici italiani ed europei (per le sigle delle rnisure v. von den Driesch, 1976; altre abbreviazioni: a. anteriore, p. posteriore; x media tra le rnisure). Per i riferimenti bibliografici relativi ai diversi siti si veda: A, Petrucci e Riedel, 1996; B, Pucher, 1986; C, Stampfli, 1976; D, Riedel, 1984; E, Sala, 1976; F, Riedel, 1988; G, Riedel, 1995; H , Boessneck et al., 1963; I, Riedel , 1976.

Considerando dove possibile le medie, si osserva che i valori di alcune ossa (scapola, radio, tibia) del bue di Piancada si avvicinano a quelli delle forme piuttosto grandi ad esempio di Olmo di Nogara e Colombare (Riedel, 1995 e 1976). Un metacarpo femrninile ed un metatarso maschile integri hanno permesso inoltre di calcolare un ' altezza al gar­rese rispettivamente di cm 118 e 132 ca. In piu le loro estre­rnita articolari sono piuttosto larghe, il che fa pensare ad individui massicci. Altre ossa invece sembrano relative a forme di dimensioni medie come quelle di Comuda 0

Moletta (Riedel, 1984 e 1988). Le scarse rnisure dei resti di caprovini e suini sembrano

piu omogenee tra loro e si confrontano con forme analoghe dei siti neolitici sumrnenzionati . I dati metrici relativi alle altre specie presenti a Piancada sono elencati nelle tabelle 6 e 8.

Dalla struttura 1 di Piancada, piu antica del canale, pro-

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Fauna del canale neolitico di Piancada

Piancada Canale neolitico

Piancada Str. 1 (I metà V mill. a.C.)

Falkenstcin (II metà V mill a.C.)

Auvernler (IV mill a.C.)

Moietta di Arco (Neolitico)

Razza di Campegine (Neolìtico medio)

Cornuda (fase recente VBQ)

Olmo di Nogara (Neolitico recente)

Seeberg (I metà III mill a.C.)

Colombare (II metà III mill. a .C . )

L M3sup. 31-34 33.2 t

32 uro

LM3 inf. 40,2 uro 3 9 - 4 1 40x bue 37.5

bue 35 - 40 37.5 x

37 39,5 bue 37 -38 37x uro 4 0 - 4 6 43 x

bue 34 - 42 37.8x

Scapola GLP SLC LG

73.1 542 61 565 50.1 50.2

525 uto 68- 76 72.2x 68 - 72 65.2x

103,8 86 69 uro

58- 73 65.5X 51-61 56 x bue

74.6 »4,9 58,4 62.7 68,4 51.9 59.5 bue

Omero Bd 75 85.2 87 82.4 X

90 bue 86 - 87 uro 98 - 117 107.5 X

bue 62 - 86 74 X uro 90 - 95 92.5 x

97-112 104.5 X

bue 67 - 83 75 x uro 88 - 118 1 03 x

bue 79 - 98 88.5 X

Radio Bp

BFp

77,9 - 99.8 87.7 X 71,4-88,6 80.1 X

90-118 104 x 81 - 104 92.5 ,t uro

70.7x bue 94 x uro 65.5 x bue 84.5 x uro

86.3

79,5 bue

Metacarpo GL Bp 197

56.1 67.7 61 uro 65 bue

176 - 197 bue 235 - 245 uro 5 1 - 5 3 bue 68 - 77 uro

bue

51,1 -54,5

Bacino LA 75 61,3 bue bue 58 -65 61 x uro 73 -91 82 x

Tibia Bd 58.2-61,1 59.4 X

56 7 4 - 9 1 uro 82.5 x

59,8- 72,7 bue 66.2 x

bue 48-56 52 x uro 69-85 77x

40,7 - 67.6 58.1 x bue

Astragalo GLI 63.8 - 68,3 66.2 bue 68 - 72 70 x uro 78 - 8 2 80x

bue 59 - 75 67 x uro 91 x

70,5 bue bue 56 - 64 60 x uro 76 - 88 82 x

bue 60 - 74 67.2 x

Cakaneo GL 128.4 140* 150* urol71*

bue 113-144 128.5 x 163 - 179 uro

171 x

bue 116- 128 122 x uro 150-183 166 x

bue 124- 150 138.3 x

Centrotarsale GB 50,3 46,2 bue 57- 65 61 x uro

54,3 bue bue 46-49 47.5 x uro 60-73 66.5 x

bue 50-61 55.5 x

Metatarso GL Bp

236,1 53,1 54,2 bue 44

uro 50 - 63 bue 41 - 5 0 bue 49,8

uro 58x

bue 213 uro 271 bue 39 - 42 40.5 x uro 4 9 - 5 7 53 x

bue 45.7 - 52,4

Falange II Bp

Falange II GLpe

29,6 - 23,2

31 - 38 bue a. 41 - 4 6 bue p 37 - 47 uro a. 47 - 53 uro p. 48 - 53

bue a. 26 - 45 bue p 26 - 46 uro a. 48 - 50 uro p. 48 - 50

bue a 32,8 p 29

bue a 37,7 bue p 40,8

uro p 29,7 38,6 34 x

uro p42,8 -48.6 45.7 x

bue a. 35 -38 36.5x bue p. 35 -37 36x uro a, 42-51 46.5 x urop. 45 -53 49 x

bue p 24,4 - 34.4 29,5 x bue a 36-47 41.5x bue p. 35 -46 40.8x

A B C D E F G H 1

Tab.5. Piancada, canale neolitico - confronto tra le misure di alcuni reperti di bovini da siti neolitici italiani ed europei.

SPECIE DENTE sup/inf sn/dx L B Bue M3 sn 31.2 21.9

M3 sup dx 33.2 27.6 M3 sup sn 33.5 M3 sn 34.0 24.3 M3 SUD dx 34.1 25.6

C/O M 3 up sn 16.0 9.9 M3 up dx 16.4 9.6 M3 nf dx 19.0 7.2 M3 nf sn 19.7 7.5 M3 nf sn 19.7 7.4 M3 nf dx 19.8 7.5 M3 nf dx 20.0 8.3 M3 nf dx 21.2 8.3 M3 nf 22.0 7.1 M3 nf 22.1 8.1 M3 nf dx 22.2 8.1 M 3 nf dx 24.3 8.9

Cane P4 up sn 17.7 MI nf dx 18.0 MI nf 18.2 7.5 MI nf sn 20.6 8.5 M3 32.7 16.5 M3 sn 36.2 19.6

Capriolo M3 inf sn 14,8 8

Tab.6. Piancada, canale neolitico - Misure dei denti delle diverse specie. Per le sigle delle misure e le spiegazioni relative cfr. Driesch v.d. 1976; altre abbreviazioni: sup, superiore; inf, inferiore; sn, sinistro; dx, destro. L'asterisco indica misure leggermente incerte.

viene un campione faunistico caratterizzato da proporzioni tra le specie domestiche uguali a quelle riscontrate nella fauna del canale (Petrucci e Riedel, 1996). Ciò conferma per Piancada la tendenza ad uno sfruttamento della fauna dome-stica già durante il neolitico antico.

SPECIE OSSO lato Bue mascella sn 21) 88,2

scapola sn SLC 61 BG 50,2 scapola sn SLC 54.2 LG 56,5 BG50.1

GLP 73,1 omero sn Bd 85,2 omero dx Bd 87* omero sn Bd 75* BT 72.6 SD 42 radio dx Bp 83 BFp 75,5 Dp 41,2 radio sn Bp 90 BFp 84,3 SD 51.5 radio sn Bp 88 BFp 80,8

radio + ulna dx radio Bp 99,8 BFp 88,6 ulna DPA 84,2

radio + ulna dx radio Bp 77,9 BFp 71,4 radio dx Bd 55,8* radio sn Bd 65,9

scafoide dx GB 39,2 scafoide dx GB 42,4 scafoide sn GB 48,7

semilunare dx GB 47,1 metacarpo dx GL 197* Bp 56,1 Bd 59,8 metacarpo sn Bp 67,7

bacino sn LA 75 tibia dx Bd 59,5 tibia dx Bd 58,2 SD 40,2 tibia dx Bd 59 tibia sn Bd 61,1

centrotarsale sn GB 50,3 metatarso dx GL 236.1 Bp 53.1 SD 33 calcaneo sn GL 128,4 GB 45,1 astragalo sn GLI 63.8 astragalo sn GLI 68,3 Bd 41,1 falange I Glpe 58.3 falange II Bp 29.6 falange II Bp 23,2 SD 21.1 Bd 20,5

Tab.7. Piancada, canale neolitico - Misure dei reperti di bue. Per le sigle delle misure e le spiegazioni relative cfr. Driesch v.d. 1976; altre abbrevia-zioni: sup, superiore; inf, inferiore; sn, sinistro; dx, destro.

197

Fauna del canale neolitico di Piancada

Piancada Piancada I"alkenstein Auvernier MoleU. di Razza di Cornuda Olmodi Seeberg Colombare Cana le Slr. 1 (11 mela V mill (IV mill •. c.) Areo Carnpegine (fase recente Nogara (I mel il lO mill (11 mela III mill. neolitico (I melil V a.Cl (Neolilico) (Neolitico VBQ) (Ncolil ico a .c. ) a. C.)

mill . •. C.) medio) recente)

LM3sup. 3 1 -34 33.2 32 lIrO

r

LM3 inf. 40.2 ur0 39 -4 1 ~O, blle 35 - 40 37 39,5 bue 37 - 38 37x buo 34 - 42 37.8x blle 37 5 375 x ura 40 - 46 43 x

Scapola GLP 73,1 uro 103,8 58-73 65,5x 74,6 84,9 SLC 542 61 525 86 58,4

LG 565 68- 76 72,2x 5 1- 61 56x ~~~ ~';bue Rn 50 I 50 2 68-72 652x 69 lO'O bue

Omero Bd 75 85.2 87 90 bue 86 - 87 bue 62 - 86 74 97 - 11 2 buo 67 - 83 75 x bue 79 - 98 82.4 x ur098- 117 x JIJ.I ,5 .r uro 88 -11 8 J03x 88,5 x

107,5 x lIro 90 - 95 925 x

Radio Bp 77.9 - 99 ,8 90 - 11 8 70.7 x bue 86,3 87,7 x l 04x 9-1 x uro

BFp 7 1.4 - 88.6 8 1 - 104 65.5 x buo 79.5 801 _, 925 x uro 84 5 x uro bue

Melacarpo GL 176 - 197 blle bue Bp 197 235 - 245 uro

65 blle 5 1 - 53 bue 5 1,1 - 54,5 Sn l 677 6 1 UfO 68 -77 uro

Bacino LA 75 61.3 blle bue58- 656 1x ura 73 -9 1 82x

Tibia Bd 58.2 - 61,1 56 74 - 9 1 uro 59,8- 72,7 blle bue 48-56 52 x 40,7 - 67 ,6 594 x 825x 662x uro 69- 85 77 x 58 1 x bue

ASlnlgaloGLI 63.8 - 68,3 66.2 bue 68 - 72 70x bue 59 - 75 70,5 bue bue 56 - 64 60x bue 60 - 74 uro 78 - 82 80 x 67x uro 91 x uro 76 - 88 82 x 672 x

Calcaneo GL 128.4 140 ' 150- bue I 13- 144 bue 116 - 128 122 x bue 124 - 1501 38.3 x urol71 * 128.5 x 163 - 179 uro uro 150 - 183 /66x

171 x Centrotarsale GB 50,3 46,2 blle 54,3 bue bue 46-49 47,5 x bue 50-6 1 55.5 x

57 - 6561 x uro uro 60-73 66 5x

MetatarsoGL 236,1 bue 2 13 ur027 1 Bp 53. 1 54,2 bue44 bue 4 I - 50 bue 49,8 bue 39 - 42 40.5 x bue 45.7 - 52,4

uro 50 - 63 uro 58 x uro 49 - 57 53 x

Falange II Bp 29,6 - 23,2 bue a 32,8 bue p 24.4 - 34.4 p 29 uro p 29,7 29,5x

38.6 Falange 11 GLpe 3 1 - 38 bue a. 4 1 - 46 bue a. 26 - 45 bue a 37 ,7 34 x bue a. 35 -38 36.5x bue a 36 -47 4 1.5x

bue p 37 - 47 bue p 26 - 46 bue p 40.8 bue p. 35 -37 36x bue p. 35 -4640.8x uro a. 47 - 53 uro a. 48 - 50 uro a. 42 -5 I 46.5 x uro p. 48 - 53 uro p. 48 - 50 uro p42,8 - uro p. 45 -53 ~9 x

48,6 -15 7 x

A B c o E F G H

Tab.5. Piancada, can ale neolitico - confronto tra le misure di alcuni reperti di bovini da siti neolitici ital ian i ed europei.

SPECIE DENTE suplinf snldx L B

Rue M3 un . n 3 1 2 2 9 M3 un dx 33 2 276 M3 , un sn 33';

M3 sun n 340 24 3

M3 sun dx 14 I 206 ['.10 M1 . un . n 160 99

M3 sun dx 16A 96 M1 inf dx 190 7 2 M1 ;nf , n 197 7';

M3 inf so 197 74

M3 iof dx 19 R 7';

M3 iof d: 20.0 --.8.3 M3 inf dx 2 1 2 8,3

M3 inf sn 22.0 -.lL M3 inf so 22 I 8J_

M3 inf d: 222 8. 1 M3 inf dx 243 8.9

-.Cane P4 suo so 17.7 M I iof dx 18.0 M I inf so 18.2 7.5 MI inf sn 20.6 8.';

. Maiale M3 inf so 32.7 16.5 M3 suo so 36.2 19.6

Capriolo M3 inf sn 14,8 8

Tab.6. Piancada, canale neolitico - Misure dei denti delle diverse specie, Per le sigle delle misure e le spiegazioni relative cfr. Driesch v.d. 1976; altre abbreviazioni: sup, superiore; inf, inferiore; sn, sinistro; dx, destro. L'asterisco indica misure leggermente incerte.

viene un campi one faunistico caratterizzato da proporzioni tra le specie domestiche uguali a quelle riscontrate nella fauna del canale (Petrucci e Riedel, 1996)_ Cia conferma per Piancada la tendenza ad uno sfruttamento dell a fauna dome­stica gia durante il neolitico antico.

SPECIE OSSO lato

Bue mascella sn 2 1) 88,2

scapola sn SLC 6 I BG 50.2

scapola sO SLC 54.2 LG 56,5 BG 50. I GLP73,1

omeeo so Bd 85 ,2

omero dx Bd 87-

omero so Bd 75 ' BT 72,6 SO 42

radio dx Bp 83 BFp 75,5 Op 41.2

radio sn Bp 90 BFp 84.3 SO 5 1.5

radio so Bp 88 BFp 80.8

radio + ulna dx radio Bp 99.8 BFp 88.6 uloa OPA 84.2

radio + ulna dx radio Bp 77.9 BFp 71.4

radio dx Bd 55 ,8'

radio so Bd 65 ,9

scafoide dx GB 39,2

scafoide dx GB 42,4

scafoide sn GB 48.7

semilunare dx GB 47. 1

metacarpo dx GL 197- Bp 56. I Bd 59.8

metacarpo so Bp 67 ,7

bacino sO LA 75

tibia dx Bd 59.5

tibia dx Bd 58.2 SO 40.2

tibia dx Bd 59

tibia sn Bd 61 .1

centrotarsale sO GB 50,3

melatarso dx GL 236.1 Bp 53. 1 SO 33

calcanea sO GL 128.4 GB 45. 1

aSlragalo sn GLI 63.8

aSlragaio sn GLl68.3 Bd 41.1

faJange I Glpe 58,3

falange 11 Bp 29.6

falmge 11 Bp 23,2 SO 2 1,1 Bd 20 ,5

Tab.7 . Piancada, canale neoLitico - Misure dei reperti di bue. Per le sigle delle misure e le spiegazioni relative cfr. Driesch v.d. 1976; altre abbrevia­zioni : sup, superiore; inf, inferiore; sn, sinistro; dx, destro.

197

Page 6: LA FAUNA DEL CANALE NEOLITIC DOI PIANCADA (UD) LA … 2 Convegno AIAZ Asti 1997... · Il villaggi neolitico doi Piancad èa situat neo comunl de i Palazzolo dello Stell (Udine)a nell,

Petrucci G. - Riedel A. - Pessina A.

C/O mandibola dx 8) 42,4 mandibola sn 8 ) 4 8 , 3 15a) 31,5

15b) 19,1 radio sn Bp 26,4 BFp 25,1 tibia sn Bd 21,9 SD 12,2

Maiale atlante H 49.1 Bfcr 56,9 Bfcd 48,5 omero dx Bd 34,5 SD 17,1

ulna dx BPC 17,8 DPA 33,5 bacino dx LAR 34 bacino sn LAR 31,6

tibia dx Bd 29* SD 20 metatarso III dx GL 89,4 Bp 14,2 B 12,6

Bd 16,3 Capriolo mandibola sn 15a) 24,2 15b) 16,6

Tab.8. Piancada, canale neolitico - Misure dei reperti ossei delle altre spe-cie. Per le sigle delle misure e le spiegazioni relative cfr. Driesch v.d. 1976; altre abbreviazioni: sup, superiore; inf, inferiore; sn, sinistro; dx, destro. L 'asterisco indica misure leggermente incerte.

Considerazioni conclusive Le fasi più antiche del neolitico dell'Italia del nord vedo-

no realizzare la transizione da economie di caccia e raccolta ad economie di tipo più marcatamente produttivo con moda-lità che sembrano variare a seconda del tipo di abitato e del-l'ambito culturale cui il sito appartiene. Nei siti di primo neolitico che hanno restituito campioni faunistici le situazio-ni di coesistenza di attività di allevamento delle principali specie domestiche e di caccia (in particolare ai grossi erbi-

vori come il cervo e l'uro, al cinghiale, e a selvatici di pic-cole dimensioni come il capriolo, accanto ad attività di uccellagione e pesca) sono frequenti tanto quanto lo sono quelle in cui una delle due attività è prevalente sull'altra. Questa varietà di atteggiamenti relativamente allo sfrutta-mento degli animali deve probabilmente essere messa in relazione anche con il diverso tipo di ambiente naturale in cui sorsero le diverse comunità neolitiche, con la persisten-za di tradizioni economiche preesistenti alle innovazioni neolitiche e sempre molto efficaci ai fini della sussistenza dei gruppi umani, e con la disponibilità di animali già dome-stici provenienti dall'esterno.

Facendo una disamina, sia pure molto generale, delle atti-vità economiche (caccia/pesca o allevamento) praticate nei siti di primo neolitico del nord della Penisola in base alla composizione dei campioni faunistici in essi raccolti, e valu-tando la maggiore o minore incidenza di una rispetto all'al-tra ai fini dell'acquisizione delle risorse alimentari, si nota che il settore alpino centrale e padano centro-occidentale, interessati rispettivamente da insediamenti della cultura del Gaban (riparo Gaban, Romagnano, La Vela) e di Vhò (Ostiano, Vhò), è caratterizzato da economie più rivolte allo sfruttamento della fauna selvatica (Bagolini, 1980; Pedrotti, 1998; Sala, 1977; Barker, 1976); gli animali domestici ed in particolare i caprovini sono piuttosto rilevanti a Moietta di Arco (TN) (Riedel, 1984), dove nel primo livello di fre-quentazione neolitica i domestici sono affiancati però da una certa quantità di fauna selvatica (Fig.4). In area ligure occi-dentale i siti di primo neolitico sembrano orientati verso atti-vità produttive ma l'importanza della caccia rimane eviden-te (Barker et al., 1990; Biagi et al, 1993). Nel settore italia-

Mezzocorons - Borgonuovo C/a O

Pradestel - C/a

J * Riparo Gaban C/a

Moietta - A/C Romagnano-C Fagnigole A/c

o ©

Odiano - C/a

O w Vho - C/a

0

Grotto del Mirco - A/o

a-, « © G'ul la dell'Eller a

<D Piancada - /

Lugo di Romagna - A/c Rierano - A CD

iT) Fornace Cappuccini - A/C Arene Candide - A/C Q

O

Fig.4. Carta di distribuzione dei siti di primo neolitico dell 'Italia del Nord con resti di fauna (A/C: attestazione di attività di caccia e raccolta nel sito; A/c: prevalenza dell'attività di allevamento; C/a: prevalenza della caccia).

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Petrucci G. - Riedel A. - Pessina A.

C/O mandibola dx 8) 42,4

mandibola sn 8) 48,3 15a) 31,5 15b) 19,1

radio sn Bp 26,4 BFp 25, I

tibia sn Bd 21 ,9 SD 12,2

MaiaJe atlante H 49, 1 Bfcr 56,9 Bfcd 48,5

omero dx Bd 34,5 SD 17,1

ulna dx BPC 17,8 DPA 33,5

bacino dx LAR34

bacino sn LAR 31,6

tibia dx Bd 29* SD 20

metatarso ill dx GL 89,4 Bp 14,2 B 12,6 Bd 16,3

Capriolo mandibola sn 15a) 24,2 J5b) 16,6

Tab .8. Piancada, eanale neolitieo - Misure dei reperti ossei delle altre spe­cie. Per le sigle delle misure e le spiegazioni relative efr. Driesch v.d. 1976; altre abbreviazioni : sup, superiore; inf, inferiore; sn, sinistro; dx, destro. L'asterisco indica misure leggermente ineerte.

Considerazioni conclusive

Le fasi piu antiche del neolitico dell ' Italia del nord vedo­no realizzare la transizione da econornie di caccia e raccolta ad econornie di tipo piu marcatamente produttivo con moda­lita che sembrano variare a seconda del tipo di abitato e del­J' ambito culturale cui il sito appartiene. Nei siti di primo neolitico che hanno restituito campioni faunistici le situazio­ni di coesistenza di attivita di allevamento delle principali specie domestiche e di caccia (in particolare ai grossi erbi-

0~i~no - Cl ..

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vori come il cervo e l' uro, al cinghiale, e a selvatici di pic­cole dimensioni come il capriolo, accanto ad attivita ill uccellagione e pes ca) sono frequenti tanto quanto 10 Sono quelle in cui una delle due attivita e prevalente sUll 'altra. Questa varieta di atteggiamenti relativamente allo sfrutta­mento degli animali deve probabilmente essere messa in relazione anche con il diverso tipo di ambiente naturale in cui sorsero le diverse comunita neolitiche, con la persisten­za di tradizioni econorniche preesistenti alle innovazioni neolitiche e sempre molto efficaci ai fini dell a sussistenza dei gruppi umani, e con la disponibilita di animali gia dome­stici provenienti dall' estemo.

Facendo una disarnina, sia pure molto generale, delle atti­vita econorniche (cacciaJpesca 0 allevamento) praticate nei siti di primo neolitico del nord della Penisola in base alia composizione dei campioni faunistici in essi raccolti, e valu­tando la maggiore 0 rninore incidenza di una rispetto alI 'al­tra ai fini dell ' acquisizione delle risorse alimentari, si nota che il settore alpino centrale e padano centro-occidentale, interessati rispettivamente da insediamenti della cultura del Gaban (riparo Gaban, Romagnano, La Vela) e di Yha (Ostiano, VhO), e caratterizzato da econornie piu rivolte alIo sfruttamento della fauna selvatica (Bagolini, 1980; Pedrotti, 1998; Sala, 1977; Barker, 1976); gli animali domestici ed in particolare i caprovini sono piuttosto rilevanti a Moletta di Arco (TN) (Riedel, 1984), dove nel primo livello di fre­quentazione neolitica i domestici sono affiancati pero da una certa quantita di fauna selvatica (Fig.4). In area ligure occi­dentale i siti di primo neolitico sembrano orientati verso atti­vita produttive ma l'importanza della caccia rimane eviden­te (Barker et ai., 1990; Biagi et al., 1993). Nel settore italia-

Lugo di Rorregna - Ale Ficrano - {!., m

(1i) Fornace Cappuccini - ,A,IC

G)

FigA. Carta di distribuzione dei siti di primo neolitico dell ' Italia del Nord con resti di fauna (NC: attestazione di atti vita di caccia e raccolta nel sito; Ale: prevalenza dell 'attivita di allevamento; CIa: prevalenza della caccia) .

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Fauna del canale neolitico di Piancada

no nord-orientale i siti carsici, friulani e quelli di cultura Fiorano della pianura Padana, per quanto si può desumere dai dati non numerosi a disposizione, sembrano fornire indi-cazioni differenti, ossia una rilevanza maggiore delle faune domestiche e, nel caso di Piancada e di Fiorano, una preco-ce adozione degli elementi neolitizzatori in generale e del-l'attività di allevamento in particolare, già alla metà del VII millennio BP (Improta e Pessina, 1998). Dal momento che i siti neolitici più antichi dalmati ed istriani del gruppo della ceramica impressa dell'alto Adriatico orientale con presenza di faune domestiche sembrano avere datazioni più antiche di quelli nord italiani e carsici, potrebbe essere abbastanza plausibile ipotizzare una diffusione di capi di bestiame domesticato, soprattutto caprovini, lungo la costa istriana

fino al Carso ed al Friuli (Chapman e Müller, 1990). In conclusione, l'analisi preliminare della fauna del cana-

le neolitico messo in luce a Piancada permette di evidenzia-re alcuni elementi di interesse, ad esempio la predominanza di fauna domestica in ambito di neolitico antico, e di aggiun-gere dati nuovi sulle attività economiche praticate nel primo neolitico della pianura friulana, e sulle forme animali alle-vate, in particolare per quanto riguarda i bovini. La ripresa dello scavo di questa struttura e l'eventuale recupero di altri resti di fauna potrebbe, insieme all'esplorazione della parte di insediamento delimitata dal canale, offrire elementi atti a chiarire la funzione del canale stesso ed il significato delle ossa animali deposte sul suo fondo.

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no nord-orientale i siti carsici, friulani e quelli di cultura Fiorano della pianura Padana, per quanto si puo desumere dai dati non numerosi a disposizione, sembrano fornire indi­cazioni differenti , ossia una rilevanza maggiore delle faune domestiche e, nel caso di Piancada e di Fiorano, una preco­ce adozione degli elementi neolitizzatori in generale e del­l'attivita di allevamento in particolare, gia alIa meta del VII millennia BP (Improta e Pessina, 1998). Dal momento che i siti neolitici piu antichi dalmati ed istriani del gruppo della ceramica impressa dell ' alto Adriatico orientale con presenza di faune domestiche sembrano avere datazioni piu antiche di quelli nord italiani e carsici, potrebbe essere abbastanza plausibile ipotizzare una diffusione di capi di bestiame domesticato, soprattutto caprovini, lungo la costa istriana

BibliografUl

Fauna del canale neolitico di Piancada

finD al Carso ed al Friuli (Chapman e MUller, 1990). In conclusione, l'analisi preliminare della fauna del cana­

le neolitico messo in luce a Piancada permette di evidenzia­re alcuni elementi di interesse, ad esempio la predominanza di fauna domestic a in ambito di neolitico antico, e di aggiun­gere dati nuovi sulle atti vita economiche praticate nel primo neolitico della pianura friulana, e sulle forme animali alle­vate, in particolare per quanto riguarda i bovini. La ripresa dello scavo di questa struttura e l' eventuale recupero di altri resti di fauna potrebbe, insieme all 'esplorazione dell a parte di insediamento delimitata dal canale, offrire elementi atti a chiarire la funzione del canale stesso ed il significato delle ossa animali deposte suI suo fondo.

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