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“UN CORPO MI HAI PREPARATO” Eb 10,3 A- FOCALIZZAZIONE: mani giunte B- ATTEGGIAMENTO COSTRUTTIVO/ DISTRUTTIVO: preghiera (alla fine della lettura del punto C, cerchia se l’atteggiamento è costruttivo o distruttivo per l’amicizia con Gesù) C- DECIFRAZIONE: quando una persona entra in preghiera automaticamente mette le mani giunte. Sicuramente questo atteggiamento aiuta la concentrazione, ma se quando preghi ti stufi, e ti sembra tempo perso, prova a pensare a ciò che preghi e magari metti una tua intenzione personale (vedi gli esempi qui sotto): saresti più stimolato! Chi è colui che prega? È colui che non si fa distrarre dalla TV, whatsapp, facebook o qualche gioco, ma quando prega, si mette in silenzio con le ma- ni giunte e lascia che il suo cuore parli a Gesù anche con l’aiuto delle pre- ghiere imparate in famiglia e al catechismo (ad esempio il “ti adoro” del matti- no e della sera. Vedi FARETRA n°28). D- CONCRETIZZAZIONE: prego qualche minuto ogni giorno per: Lunedì: Per la pace nel mondo. Martedì: Per i sacerdoti, in modo particolare per quelli che conosco, e per il Seminario. Mercoledì: Per i miei amici e i miei compagni, anche per quelli che non mi vanno a genio. (P.S. Pregare per i nemici è cosa graditissima a Gesù, ricordatelo bene!). Giovedì: Per i malati, soprattutto per quelli più bisognosi e dimenticati (chiedi al tuo don se c’è qualcuno che ha particolarmente bisogno di preghiere). Venerdì: Per la mia famiglia, e ringrazio il Signore per avermela donata, anche se non sempre è come piacerebbe a me. Sabato: Per i missionari e coloro che si impegnano nelle missioni. Domenica: Per chi non ama Gesù. Cerca di sceglierti un momento particolare per questo impegno quotidiano: ti aiuterà a mantenerlo per tutta settimana. n° 30 settimana dal 26 gennaio al 1 febbraio Seminario minore di Brescia LA FARETRA DEL MINISTRANTE MANI GIUNTE Signore Gesù rendimi un ragazzo fedele nella preghiera e assiduo nel renderti grazie. Fammi un ragazzo capace di invocarti ogni mattino e ringraziarti ogni sera. In questi momenti le mie mani siano giunte, indice del mio animo rivolto a te e del mio desiderio di stare con te e di parlarti. O Spirito Santo, donami il dono dell’intelletto perché le mie parole non siano superficiali. O Spirito Santo, donami il dono della fortezza perché abbia la costanza e la fermezza di prendermi del tempo per la preghiera. Amen.

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  • “UN CORPO MI HAI PREPARATO” Eb 10,3 A- FOCALIZZAZIONE: mani giunte

    B- ATTEGGIAMENTO COSTRUTTIVO/DISTRUTTIVO: preghiera (alla fine della lettura del punto C, cerchia se l’atteggiamento è costruttivo o distruttivo per l’amicizia con Gesù)

    C- DECIFRAZIONE: quando una persona entra in preghiera automaticamente mette le mani giunte. Sicuramente questo atteggiamento aiuta la concentrazione, ma se quando preghi ti stufi, e ti sembra tempo perso, prova a pensare a ciò che preghi e magari metti una tua intenzione personale (vedi gli esempi qui sotto): saresti più stimolato! Chi è colui che prega? È colui che non si fa distrarre dalla TV, whatsapp, facebook o qualche gioco, ma quando prega, si mette in silenzio con le ma-ni giunte e lascia che il suo cuore parli a Gesù anche con l’aiuto delle pre-ghiere imparate in famiglia e al catechismo (ad esempio il “ti adoro” del matti-no e della sera. Vedi FARETRA n°28).

    D- CONCRETIZZAZIONE: prego qualche minuto ogni giorno per: Lunedì: Per la pace nel mondo. Martedì: Per i sacerdoti, in modo particolare per quelli che conosco, e per il Seminario. Mercoledì: Per i miei amici e i miei compagni, anche per quelli che non mi vanno a genio. (P.S. Pregare per i nemici è cosa graditissima a Gesù, ricordatelo bene!). Giovedì: Per i malati, soprattutto per quelli più bisognosi e dimenticati (chiedi al tuo don se c’è qualcuno che ha particolarmente bisogno di preghiere). Venerdì: Per la mia famiglia, e ringrazio il Signore per avermela donata, anche se non sempre è come piacerebbe a me. Sabato: Per i missionari e coloro che si impegnano nelle missioni. Domenica: Per chi non ama Gesù.

    Cerca di sceglierti un momento particolare per questo impegno quotidiano: ti aiuterà a mantenerlo per tutta settimana.

    n° 30 settimana dal 26 gennaio al 1 febbraio

    Seminario minore di Brescia

    LA FARETRA

    DEL

    MINISTRANTE

    MANI GIUNTE

    Signore Gesù rendimi un ragazzo fedele nella preghiera e assiduo nel renderti grazie. Fammi un ragazzo capace di invocarti ogni mattino e ringraziarti ogni sera. In questi momenti le mie mani siano giunte, indice del mio animo rivolto a te e del mio desiderio di stare con te e di parlarti. O Spirito Santo, donami il dono dell’intelletto perché le mie parole non siano superficiali. O Spirito Santo, donami il dono della fortezza perché abbia la costanza e la fermezza di prendermi del tempo per la preghiera.

    Amen.

  • “NIENT’ALTRO CHE TE, SIGNORE!”

    “ La vita e l’insegnamento di san Tommaso d’Aquino si potrebbero riassumere in un episodio tramandato dagli antichi biografi. Mentre il San-to, come suo solito, era in preghiera davan-ti al Crocifisso, al mattino presto nella Cap-pella di San Nicola, a Napoli, Domenico da Caser-ta, il sacrestano della chiesa, sentì svolgersi un dialogo. Tommaso chiedeva, preoccupato, se quanto aveva scritto sui misteri della fede cristiana era giusto. E il Crocifisso rispose: «Tu hai parlato bene di me, Tommaso. Quale sarà la tua ricompensa?». E la risposta che Tommaso diede è quella che anche noi, amici e discepoli di Gesù, vorremmo sempre dirgli: «Nient’altro che Te, Signore!»”

    (udienza generale di papa Benedetto XVI, mercoledì 2 giugno 2010)

    “La profondità del pensiero di san Tommaso d’Aquino sgorga – non dimentichia-molo mai – dalla sua fede viva e dalla sua pietà fervorosa, che esprimeva in pre-ghiere ispirate, come questa in cui chiede a Dio: «Concedimi, ti prego, una volontà che ti cerchi, una sapienza che ti trovi, una vita che ti piaccia, una perseveranza che ti attenda con fiducia e una fiducia che alla fine giunga a possederti»”.

    (udienza generale di papa Benedetto XVI, mercoledì 16 giugno 2010)

    28 GENNAIO: SAN TOMMASO D’AQUINO

    IDENTIKIT DEL SANTO … Nome: Tommaso Nascita: 1225 circa a Roccasecca (nel Lazio) Famiglia: nobile e ricca (conti d’Aquino) Professione: sacerdote Hobby: è un grande studioso e insegnante; scrive molti libri sulla fede e sulla filosofia (la sua opera più famosa è la “Summa Teologi-ca”); compone preghiere e inni eucaristici (tra cui “Adoro te devote”, “Pange lingua”, “O salu-taris Hostia”) = per questo motivo è un DOT-TORE DELLA CHIESA (come il santo della FARETRA N° 29, ti ricordi chi è?) Morte: 7 marzo 1274 a Fossanova (nel Lazio) Ricorrenza liturgica: 28 gennaio Colore liturgico: bianco

    CATE-QUIZ (domande di catechismo)

    Quanti e quali sono i CONSIGLI EVANGELICI?

    A- 2 B- 3 C- 4 D-7

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    AMITTO E CINGOLO

    In questa freccia e nei prossimi numeri della FARETRA, scopriremo quali so-no e che significato hanno i paramenti (abiti liturgici) che il sacerdote (e talvolta il diacono) utilizza durante la Celebrazione Eucaristica.

    L’AMITTO è un rettangolo di stoffa con due nastri o fettucce che si mette intorno al collo e sulle spalle e si lega attorno alla vita. Serve per raccogliere l’eventuale sudore e non sporcare il camice. La parola amitto deriva dal latino e significa “che copre, avvolge”. Il sacerdote, quando indossa l’amitto, do-vrebbe recitare questa preghiera: «Imponi,

    Signore, sul mio capo l’elmo della salvezza, per sconfiggere gli assalti del male».

    Il CINGOLO (dal latino “cintura”) funziona proprio co-me una cintura: è formato da una corda o striscia di stoffa da legare davanti o ai fianchi; normalmente è bianco, ma può essere colorato in base al colore liturgico e può termina-re con delle nappe (vedi dise-gno qui a destra).