La Diretta nuova - Aprile 2011

36
1 APRILE 2011 N. 101 NUOVA D i r e a Rivista di informazione e cultura NUOVA LA www.ristorantenettuno.it E-mail:[email protected] S.S. 16 Km 771.500 70056 Molfetta (Ba) Tel. 080 3381416 fax 080 3384183 Anno XIII - n. 101 (841) Aprile 2011 - Redazione e Amministrazione: Via Virgilio, 12 - 70052 Bisceglie Tel./fax 080 3921786 e - mail : diretta.nuova @ libero.it Abbonamento 12 numero : Euro 15 (città) Euro 30 (Italia), Euro 50 (sostenitore) Euro 1,50 San Silvestro sull’orlo del collasso Smentita: il liceo coreutico a Bisceglie si farà Intervista a Pasquale Musci SPECIALE 150 ANNI DI ITALIA UNITA Biscegliesi in piazza uniti per l’Italia

description

Uploaded from Google Docs

Transcript of La Diretta nuova - Aprile 2011

Page 1: La Diretta nuova - Aprile 2011

1

aprile 2011 N. 101

NUOV

aDire arivista di informazione e cultura

NUOV

aLA www.ristorantenettuno.it E-mail:[email protected]

S.S. 16 Km 771.500 70056 Molfetta (Ba)Tel. 080 3381416 fax 080 3384183

ann

o Xi

ii -

n. 1

01 (8

41)

apr

ile 2

011

-

red

azio

ne e

am

min

istr

azio

ne:

Via

Vir

gilio

, 12

- 7

0052

Bis

cegl

ie

Tel./

fax

080

392

1786

e

- m

ail :

dir

etta

.nuo

va@

liber

o.it

abb

onam

ento

12

num

ero

: eur

o 15

(citt

à) e

uro

30 (i

talia

), eu

ro 5

0 (s

oste

nito

re)

euro 1,50

San Silvestro sull’orlo del collasso

Smentita: il liceo coreutico a Bisceglie si farà

Intervista a Pasquale Musci

SpeCiale 150 aNNi di iTalia UNiTa

Biscegliesi in piazza uniti per l’Italia

Page 2: La Diretta nuova - Aprile 2011

2

SOMMARIO

8

8

9

9

10

10

11

11

13

15

21

87.000 euro in più per i meno abbienti

Io l'ICI la pago on line

Arriva l'energia solare sulle scuole della città

Nasce A.S.S.E.T., insieme per lo sviluppo

Pescare di via La Marina, si progetta il recupero

Al via i lavori per la PAC 2014-2020

Dopo il GAL arriva il GAC

La Casa di riposo Storelli sull'orlo del collasso

Dino Abbascià confermato per acclamazione Presidente FIDA

Libera ricorda Sergio Cosmai

Maurino Pedone: l'arte del trasformismo

SCUOLA & CULTURA

Il debutto di Erica Mou

Le iscrizioni alle scuole superiori nel 2011-2012: Riflessioni

Nasce La Diretta nuova blog

Poesia e musica in un carcere

"La locandiera" incontra don Pancrazio

Una speranza per un cortile antico, una occasione per un architetto giovane

I liceali a spasso tra la Bisceglie di 150 anni fa

Una canzone per la vita

X-Fragile da solo, forte insieme

Obiettivi di donne

La Diretta nuova in diretta da Centro Music Generation su Radiocentro Stereo

Il liceo coreutico si farà

I.I.S.S. - Bisceglie: innovazione, istruzione, specializzazione, successo

Stranieri e italiani "Insieme a scuola"

22

23

23

24

24

25

26

Un memorabile 17 Marzo

Anche l'italiano ha fatto l'Italia

Il Risorgimento in periferia

L'arte per un'Italia unita fra libertà e retorica

Le iniziative per i 150 anni in pillole

Passeggiata risorgimentale

Bisceglie nella Storia d'Italia

SPECIALE 150 UNITà D'ITALIA

Rifiuto, rottamo e riciclo. I giovani in politica

Sinistra Ecologia e Libertà: il programma presentato in piazza

Permessi auto ai disabili: scoviamo i furbetti

Non è Francesco

Se le cariche politiche durassero un anno

Pierangela Rana si racconta

Intervista a Domenico Di Luzio (UDC)

4

4

4

6

6

7

7

12

15

16

27

27

28

28

29

29

30

30

31

31

31

l'angolo della satiraVito losciale

l'angolo degli auguri

POLITICA

ATTUALITà

RUBRICHE

NOTIzIE FLASH: I fatti di Marzo

SPORT: Rotazioni al Paladolmen

Primi sorrisi per la Ludobike

Flash sport

Paramorfismi della colonna vertebrale, un convegno

Lettere al Direttore

PROSSIMAMENTE

14

32

32

33

34

35

36

la controcopertina:la diretta raggiunge il traguardo dei 101 numeri. i collaboratori aumentano, nasce il blog ladirettanuova.blogspot.com

La redazione si congratula con

Teresa e Carlo Uva per aver raggiunto un traguardo "d'oro". 50 anni di matrimonio

sono una meta importante, ma il cammino é ancora lungo per le

nozze di diamante. Vi aspettiamo tra dieci anni per

brindare con noi!

Page 3: La Diretta nuova - Aprile 2011

3

[email protected]

Editoriale

Facciamoci due calcoli: Bisceglie conta circa 54.500 abitanti e 46.400 elettori potenziali. Sottraendo, a questa massa di aventi

diritto, 3.000 residenti all’estero e gran parte dei 2.000 ultraottantacinquenni, dobbiamo fare i conti su 41.000 votanti.Andiamo oltre. Alle elezioni provinciali del 2009 votò appena il 59,98% degli aventi diritto, mentre alle amministrative del 2006 (si sa che più è vicino il potere, più la partecipazione sale), i votanti furono un buon 71% della popolazione elettrice. Questo significa che in prospettiva, per le elezioni di Primavera, ci toccherà togliere alle 41.000 ipotizzate, almeno 7.000-8.000 preferenze ammesso che, il 15 e 16 Maggio prossimi, tutti questi biscegliesi raggiungano i seggi.Se contiamo adesso il numero dei candidati per uno scranno a Palazzo San Domenico, saliti negli ultimi giorni approssimativamente a 840 (pari al 2,5% dell’ elettorato presunto), ci accorgiamo che, ripartendo equamente le preferenze tra i candidati, si parte da una base di 40 voti a testa. Un dato per lo meno preoccupante, tanto più

che molti cittadini dissidenti dichiarano sin da oggi di voler disertare le urne. Se l’elettorato si dovesse ridurre al 60%, come nel 2009, allora ad ogni candidato toccherebbero appena 33 voti. Ovviamente ci sarà chi otterrà solo il proprio voto e quello dei congiunti e chi che avrà un nutrito consenso. Certo è che si dovrà sentire soddisfatto chi riuscirà a portare a casa un paio di centinaia di voti.

QUESITI LECITI DI UN ELETTORE COMUNE

Domanda numero uno: come potremo, nel mese che ci resta, ascoltare il programma di 840 candidati? Ammesso che ad ognuno di essi siano concessi 10 minuti di comizio, occorrerebbero minimo 8.400 minuti per conoscerli tutti per sommi capi, cioè 140 ore. Tenendo conto che la campagna elettorale si svolge in circa 30 giorni, dovremmo ogni giorno ascoltare 4-5 ore di presentazioni. Domanda numero due: visti i numeri in ballo, come vengono premiati gli sforzi dei tanti giovani che, per farsi conoscere, stanno oggi calcando le piazze con assiduità, facendo campagna

elettorale porta a porta, ideando programmi elettorali che si sforzano di essere innovativi e sondando le esigenze della popolazione con quanto più impegno possibile?Svantaggiati dalla loro età (si veda l'articolo Rifiuto, rottamo e riciclo. I giovani in politica a pag. 4) e dall’affollarsi di nomi di questa incredibile Babele elettorale, probabilmente trarranno dall’esperienza un solo vantaggio: allungare di una ventina di battute il loro curriculum vitae, unica instabile zattera su cui navigare nel mare magnum del mondo dell’occupazione. Lo faranno pensando al futuro, perché nella vita non si sa mai…

L'AVVENTO DEL TERzO CANDIDATO

Se prima eravamo in due a ballare l'hully gully adesso siamo in tre a ballare l'hully gully. Hanno nicchiato fino all'ultimo, poi a meno di due mesi dal voto arriva la scelta di mettersi in gioco.Il vecchio refrain degli anni '60 ci riporta alla discesa in campo del dott. Pasquale Musci (vedi intervista a pag. 6), candidato sindaco che si pone come alternativa al centrodestra e al centrosinistra. Guai a chiamarlo "esponente del Terzo Polo", perché «è troppo riduttivo: noi non siamo terzi a nessuno». Appena tre liste sosterranno il nuovo entrato ("Io Sud", il "Movimento Moderati e Popolari" e "La Buona Politica") «ma questo non può che farci piacere - commentava la Poli Bortone, nel suo incontro con i sostenitori di Musci il 25 Marzo. - Noi non siamo gente di potere, ma gente che vuol stare tra la gente in un momento difficilissimo per tutto il Paese».Diversa la strategia adottata dagli altri due candidati sindaci, Francesco Spina (sostenuto ad oggi da 23 liste) e Francesco Napoletano (sostenuto da 9 liste). Un modus operandi ben chiaro e, a suo modo, comprensibile: coinvolgere oggi quanti più elettori possibile oggi per evitare il ballottaggio domani. Creare un presidio di voti solido e sicuro, affinché sia il lavoro di tattica e non il caso, a decretare il vincitore.Chiarito il perché di tanto pullulare fantastico di micro-liste che lasciano il tempo che trovano, da elettrice “libera”, mi chiedo (e questa giuro che è l'ultimo interrogativo): con questi numeri e con questi presupposti, i giudizi di merito sui candidati, dove finiscono? Domanda che cade nel vuoto. Le elezioni diventano un fatto di sangue, perché, a conti fatti, in ogni famiglia ci sarà più di un parente eleggibile e sarà problematico scegliere a chi dare il proprio appoggio, pena litigi domestici. Una X, apposta magari a collo torto, rappresenterà l’inconsapevole linea di discrimine. L’unico consiglio, al lettore/elettore che voglia imparare a difendersi da queste strategie, è quello di spendere bene questo mese di campagna elettorale. Informatevi, per quanto possibile, accuratamente ed imparate a criticare. Dalla vostra avete il diritto di voto e la capacità di scegliere: unico, insostituibile fondamento di qualsiasi democrazia.

ADESSO SIAMO IN 840 A BALLARE L'HULLY GULLY

Cari amici,come vorrei che il mio augurio, invece che giungervi con le formule consumate del vocabolario di circostanza,vi arrivasse con una stretta di mano, con uno sguardoprofondo, con un sorriso senza parole!Come vorrei togliervi dall’anima, quasi dall’imboccaturadi un sepolcro, il macigno che ostruisce la vostra libertà,che non dà spiragli alla vostra letizia, che blocca la vostra pace!Posso dirvi però una parola. Sillabandola con lentezza perfarvi capire di quanto amore intendo caricarla: “coraggio”!La Risurrezione di Gesù Cristo, nostro indistruttibile amore,è il paradigma dei nostri destini. La Risurrezione. Non ladistruzione. Non la catastrofe. Non l’olocausto planetario. Non la fine. Non il precipitare nel nulla.Coraggio, fratelli che siete avviliti, stanchi, sottomessi ai potentiche abusano di voi. Coraggio, disoccupati. Coraggio, giovanisenza prospettive, amici che la vita ha costretto adaccorciare sogni a lungo cullati. Coraggio, gente solitaria,turba dolente e senza volto. Coraggio, fratelli che ilpeccato ha intristito, che la debolezza ha infangato, chela povertà morale ha avvilito.Il Signore è Risorto proprio per dirvi che, di fronte a chi decide di “amare”, non c’è morte che tenga, non c’è tomba che chiuda,non c’è macigno sepolcrale che non rotoli via.Auguri. La luce e la speranza allarghino le feritoiedella vostra prigione.

Vostro don Tonino, vescovo

Tra i nostri archivi abbiamo riscoperto un bellissimo messaggio augurale di don Tonino Bello. Una lettera ai fedeli scritta in occasione della Pasqua del lontano 1986. Credendo che queste parole siano i migliori auguri da consegnare ai nostri lettori, vi affidiamo questo messaggio di speranza che va oltre la professione di fede. Che siate cattolici o meno, come scriveva e insegnava l'amato vescovo molfettese, abbiate "coraggio". La Resurrezione sia simbolo per tutti di una Pasqua da celebrare ogni giorno.

BUONA PASQUA DI RESURREzIONE A TUTTI I LETTORI

Page 4: La Diretta nuova - Aprile 2011

4

Sono anni (ricordo tutte le elezioni dal 2006 ad oggi) che i politici di mestiere che siedono stabilmente da 20 anni nei palazzi

del potere dicono, annunciano retoricamente che «i giovani devono riavvicinarsi alla politica», sebbene nei loro partiti poi si vedano sempre le stesse facce. Poi codeste persone, di punto in bianco, cambiano idea e dicono dagli stessi spalti che «i giovani non hanno esperienze in campo», che a volte «è meglio premiare il merito di chi si è impegnato in questi anni per migliorare l'Italia», e via dicendo. Per fortuna c'è anche un'Italia diversa: ci sono molti imprenditori giovani e milioni di laureati. Ci sono anche giovani che scendono in politica, facendo il salto di qualità dall'attivismo di partito all'attivismo nelle Amministrazioni. Ma chi sono questi pionieri della gioventù politica? Prendereanno mai il posto degli ultrasessantenni al Governo e in Parlamento? E noi, a Bisceglie, come stiamo messi?

la SiTUaZiONe NaZiONale

Di "Pionieri della Gioventù Politica" ce ne sono sia a destra che a manca. Guardiamo però come i partiti politici li posizionano all'interno dei partiti. Il centrosinistra italiano rappresenta l'emblema del caos: nel PD, tra le varie correnti, ci sono i "Rottamatori" di Matteo Renzi, sindaco di Firenze, che cerca di ringiovanire la classe dirigente democratica, ancora senza successo. Più a sinistra ci sono gli esperimenti dei Radicali, di Sinistra Ecologia e Libertà e dell'Italia dei Valori, che saltuariamente inseriscono tra le loro fila espressioni giovani, spesso relegandole in associazioni o altre realtà parallele al partito (la "Fabbrica di Nichi" ne è un esempio). Nel centrodestra si ha invece una situazione controversa: il Popolo della Libertà alle scorse politiche ha candidato persone con "curricula da Staller Ilona" (in arte Cicciolina, nda), tanto per dirla alla maniera di Caparezza. Di contro, i due grandi partiti di maggioranza capiscono anche che per rimanere evergreen bisogna ringiovanire l'aspetto: ecco quindi lifting, cure di bellezza, lampade, trapianti, tinte di capelli e consulenti di immagine. Per ora si segnala un unico partito di centrodestra con persone "abbastanza giovani": Futuro e Libertà, vuoi per l'uso attento di internet, vuoi perchè è un partito nuovo e rappresenta il controaltare al Pdl.

le realTa‘ lOCali

"Eppur si muove!" avrebbe detto Galilei. Dalla magra consolazione a livello di governo, con il Ministro trentunenne alle Politiche Giovanili Giorgia Meloni, la più giovane dell'Italia repubblicana, passiamo alle realtà locali, un po‘ più attive da questo punto di vista. In una cittadina del cuneese, a Dogliani, il sindaco e poco più che ventenne. Si chiama Nicola Chionetti, classe 1986, eletto primo cittadino

nelle liste del Partito Democratico locale. Non da meno è il Sindaco di Varano Borghi, nel varesotto: Marzio Molinari, eletto dal centrosinistra e appoggiato da liste civiche. Molinari di anni ne ha 29, ma alla sua prima elezione ne aveva solo 22. Inutile dirlo, nel 2009 è stato anche rieletto. Nel centrodestra è la Lega Nord a detenere un record: Marlen Anneti, 22 anni, siede già sulla poltrona d’assessore. È la più giovane in Italia. Anche al Sud abbiamo casi del genere: con una media di 29 anni d'età, il consiglio comunale di Casalciprano (circa 600 abitanti), in provincia di Campobasso, si aggiudica il primato del più giovane d'Italia: il Sindaco trentacinquenne Eliseo Castelli è il più "anziano" dell’Amministrazione.

i GiOVaNi e la pOliTiCa a BiSCeGlie

E noi? Beh, attualmente il più giovane consigliere comunale è Francesco di Reda, Pdl, ricandidato sempre nel Pdl in occasione delle competizioni del 15 e 16 Maggio. Non volendo far torto a nessuno, anche perché le liste non sono ancora state ufficializzate, non elenchiamo tutti i candidati under 30 che competeranno per le amministrative di primavera. In totale, comunque, ci consta che i giovani aspiranti consiglieri siano meno del 10% del totale.Ci piace solo ricordare che il Partito Democratico in questo campo sta lavorando benino, che il Sel di Vendola vanta pochi giovani ma davvero convinti, che Io Amo l’Italia (il movimento dell’on. Magdi Allam) ad oggi conta 8 giovani candidati, che il Pdl (il primo ad aver ufficializzato le liste) presenta 9 under 40 . Anche nelle liste civiche che appoggiano Spina Sindaco non mancano le nuove leve: ne "I Biscegliesi" (la lista "delle ciliegie") figura anche una neo maggiorenne che ancora siede tra i banchi del liceo.

CONSideraZiONi a MarGiNe

In fondo, ragionandoci su, quel che serve alla politica non sono i giovani anagrafici, ma i giovani nelle idee (che per forza di cose in parte combaciano con i precedenti). Quello di cui l'Italia ha bisogno sono proposte e persone che ragionino al di là dello schema "politica = poltrone = €". La politica deve tornare nelle mani di coloro che la esercitano per passione e che, dopo aver realizzato i propri obiettivi, cedono il posto ad altri e a nuove idee, in un contesto di competizione. Come avviene in tutte le normali democrazie. Cambiare vuol dire pensare, e pensare giovane. Spazio quindi ai giovani che pensano innovativo, ma largo anche ai non-più-giovani che di idee nuove ne hanno.

RIFIUTO, ROTTAMO E RICICLO. I GIOVANI IN POLITICATra i rottamatori e gli avanguardisti, la classe politica si ringiovanisce (senza lifting!)

ardito Fabrizio

«Una verifica accurata, oltre a quella che abitualmente viene svolta secondo le dichiarazioni della Polizia Municipale, di tutti i permessi disabili rilasciati a Bisceglie e un controllo minuzioso della certificazione che riguarda i diversamente abili. È un primo passo, questo, che ritengo indispensabile per mettere ordine nel caos dei contrassegni che danno la possibilità di parcheggiare gratuitamente nelle strisce gialle che proteggono i portatori di handicap». Lo affermano, in una nota congiunta, il consigliere comunale del Pdl, Vincenzo de pinto e il presidente di Gioventù Itaiana - La Destra, antonio Vals.«I cittadini disabili – proseguono De Pinto e Valls – che già soffrono per una condizione fisica e sociale di profondo disagio, non possono essere privati di spazi essenziali per il loro movimento in città. I loro diritti devono essere difesi da tutti quei furbi che approfittano della situazione, magari esponendo permessi taroccati. Occorre intensificare gli accertamenti e se, nonostante l’impegno messo in campo, non si riesce ad arginare il fenomeno, bisogna cambiare metodo di assegnazione dei permessi, evitando ad esempio di aumentare in maniera incontrollata il numero di anno in anno, così come è stato fatto fino ad oggi».Frattanto Domenica 3 Aprile i giovani de La Destra sono scesi in piazza per proporre ai cittadini una petizione popolare e sensibilizzare al tema.

PERMESSI AUTO AI DISABILI: SCOVIAMO I FURBETTI

Giornata di confronto quella di Domenica 27 Marzo per Sinistra Ecologia e Libertà a Bisceglie (che alle elezioni del 15 e 16 Maggio appoggerà il candidato sindaco Francesco Napoletano), che ha presentato il proprio programma politico in uno stand allestito in piazza Vittorio Emanuele.Che cosa vuol fare il Sel per Bisceglie? I punti salienti della proposta programmatica del neo partito che si sta impegnando “per una Bisceglie migliore” con Francesco Napoletano sindaco toccano in particolare:- la battaglia contro il cementificio e l’inceneritore- l'incentivo alle politiche culturali, tramite la nomina di un Assessore alla Cultura e l’istituzione di un Albo Comunale delle associazioni culturali;- l'elaborazione di un Piano Organico per la gestione di spazi e contenitori culturali- l'incentivo al confronto tra l’identità locale e le più significative esperienze artistiche internazionali- l'incentivo alle politiche economiche in un’ottica di sostenibilità- l'integrazione sociale e istituzionale- la rivitalizzazione del centro storico, mediante l’insediamento di piccole attività artigianali

SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTà: IL PROGRAMMA PRESENTATO IN PIAzzA

Page 5: La Diretta nuova - Aprile 2011

5

Page 6: La Diretta nuova - Aprile 2011

6

Il terzo polo è nato dopo mesi di incontri e titu-banze. Quali erano le vostre remore? «Premetto che stiamo parlando di elezioni non politiche ma amministrative, quindi secondo me, più che la logica dei partiti serve considerare gli uomini, i programmi, le idee. La mia candida-tura, a lungo meditata, si pone nella posizione di un centro moderato, aperto e molto sensibile al sociale, e che mira ad un rinnovamento della città soggetta, negli ultimi 15 anni, alle ideologie di un centrosinistra o di un centrodestra. Non a caso è sorretta da gruppi politici che hanno forte radicamento nel territorio. E’ una candidatura rivolta a quei cittadini che non si identificano e non vogliono sentirsi isolati nei due poli destro o sinistro e che cercano un vero rinnovamento».

Ho seguito la conferenza stampa di presentazione di questa realtà alternativa al già visto. Uno dei passaggi chiave del discorso dell’avv. Biagio Lo-russo, promotore della Sua candidatura, è stato quello relativo alla riforma della burocrazia locale. In concreto, di cosa si tratta?«Il nostro primo impegno sarà quello di immet-tere aria nuova e pulita nel grigio Palazzo San Domenico per compiere una decisiva e, questa sì, epocale svolta nel rapporto tra amministratori e burocrazia comunale e tra questi ed i cittadini. La trasparenza amministrativa (da tutti declamata ma nei fatti e nei comportamenti dai più trascu-rata sin ad essere uccisa) sarà il presupposto da cui partire per far funzionare e rilanciare l’ente comunale, affermarne la centralità del ruolo de-cisivo per lo sviluppo della città, alimentare tra i dipendenti comunali una benefica tensione interna in grado di ridare loro dignità ed autono-mia, premiare moralmente ed economicamente il loro lavoro. Tutti coloro che ad ogni livello lavorano per i cittadini devono essere posti nelle migliori condizioni di esprimere i valori positivi della “missione” pubblica e di essere orgogliosi dell’appartenenza all’Istituzione».

Parliamo invece di turismo, quale il suo punto di vista?«Bisceglie ha un’alta concentrazione di beni cultu-rali e ambientali, di siti archeologici e di bellezze paesaggistiche nell’entroterra. Il centro storico

è esso stesso un bene culturale ed ambientale. Tutto va “messo in rete”. Vanno programmate e coordinate iniziative perché il turismo sia effetti-va fonte di sviluppo economico e di occupazione per i cittadini; sia, cioè, turismo stanziale e non occasionale. Il camping “La Batteria”, assicurato al patrimonio comunale, va valorizzato e non assegnato ad improvvisati gestori per bieco e miope clientelismo. Va ripreso il progetto del porto turistico internazionale, una immensa

occasione per Bisceglie, mancata da amministratori della prima repub-blica e colpevolmente non ripresa (perché dimenticata?) da quelli della seconda repubblica, in gran parte gli stessi della prima».

Una crisi economica ancora trop-po presente ci porta ad affrontare il tema dell’occupazione. Perché, come lei dice, non è compito di

un’Amministrazione dare lavoro, ma creare opportunità occupazionali.«Sono convinto che il metodo del clientelismo e del favoritismo generi un’economia asfittica e senza prospettive, riuscendo solo ad aggravare le sacche di povertà e di disoccupazione. L’impera-tivo è fare sistema. Le nostre piccole e medie im-prese costituiscono un settore opaco e iperfram-mentato. I settori del tessile-abbigliamento, del commercio e dell’agricoltura, proprio in virtù del “nanismo” imprenditoriale e della scarsa capacità di sviluppare un marchio proprio, hanno perso a Bisceglie centinaia di imprese. Nel solo settore del tessile nel 2004 lavoravano 1.800 addetti ed il numero si era notevolmente ridotto rispetto agli anni ‘70-’80 del secolo scorso. Oggi siamo al di sotto dei 1.100 ed alcune aziende si sono già o stanno per trasferirsi nella vicina Molfetta. Le amministrazioni comunali succedutesi in questi quindici anni hanno dimostrato disinteresse o incapacità di comprendere la crisi delle nostre imprese.Da ultimo, si assiste alla schizofrenia da (in)decisionismo di sindaci bifronti che prima guardarono al (fallito) piano territoriale della “conca barese” e, poi, al patto territo-riale del nord barese-ofantino, ma con ritardo. Ragion per cui le imprese di Trani, Andria, Corato, Barletta, ecc. be-neficiarono dei finan-ziamenti europei (70 miliardi) e non quel-le di Bisceglie, che aderì quando quei contributi a fon-do perduto erano già stati assegnati. Il mio impegno è ad interrompere la schizofrenia di (non) scelte e di di-rezioni contrastanti attraverso uno studio di scala macroeconomica a sostegno di consapevoli scelte imprenditoriali e per incentivare le imprese a consor-

ziarsi. Consorziarsi vuol dire condividere il know how delle aziende più avanzate e, nel caso delle più piccole, beneficiare delle economie di scala che si riescono ad attuare. In una parola, realiz-zare la coopetiton, mettendo insieme capacità di cooperazione e competizione sui mercati».

Oltre ad essere un farmacista lei è anche uomo di Sport. Quindi una domanda sul tema mi pare obbligata. Il Sindaco in carica, Francesco Spina, ha detto che, se rieletto, tra le priorità del nuovo mandato inserirebbe la cittadella dello sport a Bisceglie. Ne condivide la necessità o crede siano altre le priorità per questa città?

«La cittadella dello Sport è senz’altro una bella iniziativa ma diventa inutile e fine a se stessa se non si comprende e valorizza a pieno il vero significato dello Sport. Lo Sport deve fare qualcosa di diverso, qualcosa di più, specie per i nostri giovani, imponendosi una precisa motrice socio-culturale. A tal propo-sito è indispensabile per una Amministrazione Comunale farsi promotrice e creare sinergie tra amministrazioni pubbliche, istituzioni scolasti-che, istituzioni ecclesiastiche, società sportive, genitori in modo tale da essere costantemente vicino ai giovani. Dare cultura, educazione attra-verso lo Sport significa inserire correttamente il giovane nel contesto sociale della Città».

Per chiudere, una domanda logistica: come af-fronterà la coalizione questo mese di campagna elettorale?«Sicuramente sarà una campagna elettorale mori-gerata, senza grandi spese, senza mega-manifesti ad ogni angolo di strada, senza manifestazioni roboanti, senza autocelebrazioni televisive ripe-tute ossessivamente. Cercheremo essenzialmente il contatto diretto con la gente. Siamo convinti che i cittadini siano persone che non si lasciano imbonire dal martellamento televisivo, ma dotate di cervello e senso civico. Attraverso il confronto diretto, valuteranno i programmi e la serietà degli uomini, sentendosi liberi di scegliere».

Serena FerraraNON È FRANCESCO

Parla Pasquale Musci, il terzo candidato sindaco

Se le CariCHe pOliTiCHe dUraSSerO UN aNNO È arrivata la primavera! Il cielo risuona del cinguettio degli uccellini e l’aria profuma di elezioni. Come Alice nel paese delle meraviglie, ad ogni passo, ci imbattiamo in continue sorprese. Rotonde per migliorare la viabilità spuntate in ogni dove, strade

riasfaltate, inaugurazione di parchi, di piscine comunali: come ad ogni tornata, avite questioni vengono risolte in un baleno. Caspita! Se le elezioni si tenessero ogni anno, i comuni funzionerebbero alla grande! In due anni, l’amministrazione di turno avrebbe tempo sufficiente per attuare

il proprio programma politico e, qualora non mantenesse le promesse, gli elettori non dovrebbero sopportare per un lustro intero il Pinocchio di turno! Non vi sarebbe il tempo materiale per scegliere di essere buoni o cattivi, poiché la fregola pre- elettorale a rapida scadenza eliminerebbe qualsiasi tentazione furbetta di mettere un qualsiasi paese nel sacco.

Silvia la Franceschina

Pasquale Musci, farmacista e uomo di Sport, per la prima volta in politica, si candida coraggiosamente a sindaco. Ha presieduto dal ’73 al ‘90 la squadra del Bisceglie

Calcio, altri 10 anni li ha trascorsi nella Lega Calcio, ha fatto parte dello Staff dirigenziale della Nazionale italiana di Calcio e oggi è presidente dell’A.S. Andria Bat. Ma i suoi sogni per Bisceglie vanno ben oltre lo sport: turismo, occupazione e tra-sparenza amministrativa le voci al centro del suo programma.

Page 7: La Diretta nuova - Aprile 2011

7

Pierangela Rana, nota pediatra di famiglia, donna grintosa e decisa è la capolista di “Fuori del Comune”. Oggi appoggia

il candidato sindaco Spina, ma fino a ieri si pensava a lei come al candidato sindaco di un terzo polo guidato da indipendenti dell’Mpa. Abbiamo incontrato la dott.ssa Rana, mai fino ad oggi candidata alle elezioni, per capire come siano andate le cose.

«Penso che destra e sinistra non esistano più e che non sia necessario vestirsi di un colore o at-taccarsi addosso l' etichetta di un partito politico

per far gli interessi di una comunità. Sono pronta ad offrire ai concittadini un' alternativa fresca ed entusiasta che possa offrire una speranza al mal-contento, alla sfiducia, al disinteresse per la cosa pubblica. Basta il buon senso, la buona volontà, l'onestà, l'assoluta mancanza di un qualsivoglia interesse privato, la trasparenza dei metodi e dei progetti condivisi da perseguire. Inizialmente mi hanno proposto la candidatura a sindaco. Ma ho parlato con un’amica, già sindaco di un' altra città, che mi ha consigliato di esordire giocando in una squadra già solida. Così, con la premessa di non condividere la posizione politica, ma il programma amministrativo, ho scelto di ap-poggiare il Sindaco uscente con un manipolo di persone senza esperienza in campo politico. La particolarità di questa lista sta nel fatto che 17 dei candidati sono donne e una buona componente è formata da giovani, dai 23 anni in su».

Che ne pensa dell’avv. Spina?«Di lui abbiamo potuto apprezzare l'apertura alle novità, la disponibilità all'ascolto, uomo per niente arroccato sulle antiche torri del potere. Insomma una persona vigorosa, affabile e attenta sicuramente al sociale. Non è il colore o la posizione politica che fa l'onestà degli intenti o la capacità di governare, ma il buon senso e l'intelligenza del singolo. Adesso è necessario raccogliere consensi da parte di chi ancora crede che la passione di un'idea possa cambiare la realtà delle cose, con la convinzione che il favore personale non possa essere merce di scambio e che le promesse pre-

Mariaserena Mansueto

elettorali non debbano essere specchietti per le allodole».

Quali i vostri progetti? «Sentiamo di adoperarci a favore della differenziazione e del riciclo dei rifiuti sulla scorta di ciò che avviene in altri paesi civili, a favore della trasformazione degli stessi in energia. Pensiamo all’apertura dei parchi pubblici, alla risoluzione del problema del randagismo, alla promozione del volontariato. Pensiamo ancora a valorizzare ulteriormente il lungomare e le spiagge, a rendere obbligatori in tutte le nuove costruzioni impianti termici con pannelli fotovoltaici. Ci piacerebbe anche che si realizzare un progetto dell’amministrazione uscente, la trasformazione della struttura dell’ ex macello in ostello per la gioventù».Altri progetti visionabili sul sito:

www.fuoridalcomune.org. In sostanza questa lista, come spiega il suo nome, vuole far sentire la sua voce e uscire “ fuori dagli schemi”. Il gruppo si è dato anche un motto: “La speranza ha due figli bellissimi, lo sdegno ed il coraggio. Lo sdegno delle cose, il coraggio per cambiarle”. Una frase di Pablo Neruda checalza a pennello.

PIERANGELA RANA SI RACCONTA

Le elezioni comunali sono ormai prossime e sono numerosi i candidati al Consiglio Comunale. Abbiamo intervistato

Domenico Di Luzio (27 anni), candidato consigliere nella lista UDC e Presidente della Sezione Giovani UDC di Bisceglie.«Vorrei rappresentare i giovani - ha detto Domenico - condividere con loro idee e progetti partendo dalle loro iniziative e dalle loro esigenze. Noi giovani dobbiamo mirare a creare posti di lavoro, a rilanciare il turismo, a rinnovare le tecnologie. Quello della sezione giovani UDC da me presieduta, è un progetto a lunga gittata: elezioni a parte, vogliamo portare la voce dei giovani all’interno della politica. Siamo perciò aperti alle proposte di tutti, non abbiamo l’assurda convinzione di essere onniscienti, ma crediamo che soltanto con l’aiuto del partito queste idee si possano concretizzare».Quali i punti del programma elettorale di Domenico Di Luzio?«Wi-Fi nella villa comunale e non solo, brochure aggiornate su Bisceglie da inviare alle agenzie di

UN PROGETTO PER I GIOVANI E CON I GIOVANIIntervista a Domenico Di Luzio, candidato al Consiglio Comunale e Presidente della Sezione Giovani UDC

viaggio, pesca-turismo per valorizzare un settore oggi un po’ trascurato, iniziative per valorizzare i prodotti tipici, come il sospiro o le ciliegie. Mi soffermo sulla pesca-turismo, perché è una cosa cui tengo particolarmente, in quanto ci permetterebbe di creare sinergie tra più comparti (turismo, pesca, agro-alimentare, economia). L’equipaggio dovrebbe essere costituito non solo da pescatori, ma da chefs che illustrino la cucina tipica biscegliese. Le guide turistiche si occuperebbero dei tours e di raccontare la storia del nostro paese».Oltre a Di Luzio, la Sezione Giovani dell’UDC scende in campo con altri due candidati, Mauro De Cillis e Mariangela Logoluso: «siamo una squadra – ci dice Domenico – nata anche grazie al supporto del responsabile provinciale dott. Carlo Laurora e del Segretario locale dell’UDC avv. Vito Dettole. Una squadra che non vuol nutrirsi di promesse che rimangono tali, ma di principi incarnati, in grado di porre le basi per un progetto positivo, solido e duraturo».

Fabrizio rigante

È a capo della lista civica “Fuori dal comune”

Page 8: La Diretta nuova - Aprile 2011

8

A volte, per chi come noi si occupa di in-formazione locale, capita di “sconfinare” dai ranghi della semplice trasmissione di

notizie e ottenere piccoli successi, che quasi mai nessuno ci riconosce. Ma va bene così: quale che siano il mezzo e i meriti ad altri attribuiti, l’importante è centrare l’obiettivo. E che si tratti di finanziamenti pubblici segnalati o sollecitati da noi alle istituzioni, di sviste comunicate o situazioni gravi cui abbiamo levato il velo dell’inconsapevolezza collettiva, poco importa. Se il risultato è per tutti tangibile, siamo ugualmente contenti. Un esempio su tutti: il quartiere delle Pescare, dato per spacciato sino a qualche giorno fa. Dopo anni di articoli e battaglie che sembravano perdute in partenza, il rione di via La Marina viene oggi alla ribalta delle istituzioni. E tutti can-tano, dopo averle già date per morte: «ora salviamo le Pescare, il cuore marinaresco della città».Ma veniamo alla notizia “pettegola” di cui voglio parlarvi.Al centro della questione è il “contributo affitti 2009”, erogato dalla Regione Puglia a favore della nostra città solo pochi giorni orsono. Ovvero, circa con un mese di ritardo rispetto agli altri comuni della Puglia.Le cose sono andate così. Il 18 Febbraio ricevevo via mail un’agenzia con cui l’Assessore Angela

87.000 EURO IN PIù PER I MENO ABBIENTISerena Ferrara

Forse non molti sanno che il Comune di Bisceglie ha attivato da oltre un anno una piattaforma web, collegata al portale

comunale www.comune.bisceglie.bt.it, che offre ai cittadini la possibilità di effettuare online il pagamento dell'Ici.Visitando www.biscegliepay.it (il sito internet su cui è possibile, previa iscrizione, versare i tributi Ici) è inoltre possibile reperire una serie di utili informazioni sull'imposta, oltre che accedere allo Sportello Europa. Un servizio, quest’ultimo, ideato per avvicinare i biscegliesi all’ Europa, un’entità che ancora percepiamo come luogo astratto, sottovalutando le opportunità che offre. Cliccando nelle varie sezioni di questa pagina abbiamo però notato, dopo i primi mesi di aggiornamento delle news, una curiosa assenza di notizie. A questo si aggiungeva anche la disattivazione temporanea dello sportello off-line, ovvero la chiusura dell’ufficio predisposto al servizio a Palazzo San Domenico, nei giorni preposti all’ascolto dei cittadini.Ritenendo molto vantaggiosa la possibilità di usufruire di uno strumento che informi costantemente i cittadini sulle occasioni offerte dall’UE, ci siamo chiesti cosa fosse accaduto.A risponderci, domenico Spina, attuale assessore al Bilancio.Da quanto tempo è attivo questo servizio per i cittadini biscegliesi?«Il servizio è stato attivato nell'Agosto del 2008 su

IO L'ICI LA PAGO ONLINEIntervista all’assessore al Bilancio Domenico Spina, sul servizio biscegliepay e sullo Sportello Europa

Aumenta il contributo affitti, ma si poteva fare di più

Barbanente commentava l’elargizione, da parte della Regione, di 15 milioni di euro per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione (delibera di Giunta regionale n.236 del 17 Febbraio 2011).In allegato, l’elenco dei soggetti beneficiari dei contributi ordinari e delle premialità, ovvero quei fondi extra attribuiti ai comuni che nel corso dell’anno tributario in questione avevano conces-so un contributo supplementare ai cittadini disa-giati, sottraendo i fondi dalle casse comunali.Sfogliai gli elenchi e mi accorsi che Bisceglie non è menzionata in alcun modo. Che la Regione si sia dimenticata di noi? Chiamai il dirigente della Ripartizione Servizi Sociali, poi il responsabile dell’invio delle domande di contributo alla Regio-ne, infine il Sindaco e il suo capo di Gabinetto.Tutti cincischiavano, pareva non sapessero della lettera della Regione Puglia, ma assicuravano che la Regione già in Ottobre aveva assegnato a Bisceglie 543.963,51 euro da destinare al contri-buto affitti. E che, se il Comune non compariva negli elenchi dei destinatari di premialità, si trattava con ogni probabilità di una semplice dimenticanza.Rimanemmo così: ci saremmo sentiti con tutti a stretto giro di posta. Giusto il tempo di verificare presso gli uffici regionali come stavano le cose.Passano i giorni, le settimane. Ai telefoni che squillano a vuoto si alternano i vari “ancora nulla,

ti faccio sapere”.La voce frattanto si sparge e qualcosa si muove.Il 3 Marzo giunge in redazione un comunicato stampa a firma del Gruppo consiliare del Pd con cui si annuncia, per voce di Bartolo Cozzoli, che: «Attraverso i consiglieri regionali del PD abbiamo con-tattato l’ufficio regionale competente, che ha conferma-to che l’esclusione del Comune di Bisceglie è dovuta al fatto che l’Amministrazione Comunale ha provveduto fuori termine a perfezionare gli adempimenti relativi alla pratica. La prossima settimana potrebbe essere portato in Giunta Regionale un provvedimento ad hoc per l’inadempiente Comune di Bisceglie, che vedrà assegnate alla nostra Città risorse per circa 80.000 euro. Speriamo davvero che la Regione Puglia riesca a mettere una toppa nell’interesse di tanti cittadini in condizioni di disagio economico».Morale della favola: la Barbanente firma il 15 Marzo una delibera (la n.423) per il conferimento di 87.551,77 euro a Bisceglie, quale premialità al Comune per aver contribuito con 30.000 euro (20.000 in più rispetto al 2008) a sostegno dei meno abbienti.Si dice che tutto è bene quel che finisce bene. Anche se la nostra città avrebbe potuto cer-tamente impegnarsi di più. Si pensi solo che Trani ha ricevuto dalla Regione 175.600 euro di stanziamenti regionali extra, pur vantando una popolazione inferiore alla nostra.

iniziativa dell'allora assessore Tonia Spina».

Con quali mezzi avete comunicato la nascita di questo utile mezzo di semplificazione burocrati-co-amministrativa?«Attraverso una conferenza stampa nello stesso mese dell'attivazione, oltre che indicando la pos-sibilità di pagare l’imposta on-line sulla brochure che annualmente il Comune di Bisceglie pubblica per spiegare inerente le modalità di calcolo e pagamento dell'Ici.

E' possibile rilevare quanti cittadini hanno già usufruito di questo servizio? Se si, quanti?«Si, è possibile. Ogni anno sono circa 600 i cit-tadini utilizzano correntemente il servizio di pagamento telematico».

Sul sito è presente una sezione dedicata allo Sportello Europa, che ha un suo ufficio ed un suo referente fisico. Di cosa si tratta? E come mai è stato per alcuni mesi disattivato? «L'Ufficio Europa nasce nel 2009 con l'intento di sensibilizzare la struttura interna del Comune e i biscegliesi sulle politiche europee applicabili sul territorio. In particolare con lo Sportello Europa comunichiamo le opportunità finanziarie che l'Unione Europea è in grado di offrire a tutti i cittadini europei. Esiste anche un servizio gra-tuito di newsletter a cui chiunque può iscriversi per essere aggiornato in tempo reale. Il servizio

di front office, in funzione ogni venerdì dalle 10 alle 12, offre l'opportunità di un confronto diretto con l'addetto preposto. Il servizio non è stato mai sospeso. Anzi, nei prossimi mesi sono previste una serie di implementazioni, tra le quali l’attivazione di collaborazioni con società che vantino una esperienza pluriennale e consolidata nel settore».

Siccome si tratta di un servizio di pubblica uti-lità, non ritiene che sarebbe utile completarlo con l'attivazione di un help-desk/numero verde per chi, durante il primo accesso, incontrasse difficoltà nelle operazioni?«La registrazione al sito, oltre ad essere abba-stanza semplice e ad essere gestita dal tesoriere (Monte Paschi di Siena, servizio “Paschi In Commerce”) prevede sin dall'inizio un servizio e-mail di contatto con il Dirigente del Settore Finanziario. E' possibile ipotizzare nei prossimi mesi l'attivazione di una linea telefonica dedicata, per l’assistenza on line». Altro da aggiungere?«Solo un cenno all'ultima implementazione di www.biscegliepay.it che vede coinvolti, oltre ai cittadini per i pagamenti, anche i fornitori dell'En-te Comune, che possono in diretta verificare i tempi di riscossione delle proprie fatture».

roberta Monopoli

Page 9: La Diretta nuova - Aprile 2011

9

Installati i primi pannelli solari fotovoltaici Sul tetto del plesso scolastico elementare "San Giovanni Bosco". Entro Maggio si

prevede l’installazione su tutti gli altri edifici comunali.L'iniziativa è stata avviata nel settembre 2007 da enzo di pierro, assessore all'ambiente, che in accordo con l'arch. Giacomo losapio, dirigente dell'ufficio tecnico comunale, ordinò un control-lo sullo stato degli impianti tecnologici degli immobili comunali. Dall’accertamento risultò la presenza di eternit (amianto) nella metà delle scuole elementari e medie ed uno scarso rispetto delle normative sulla sicurezza delle centrali termiche in quasi tutti gli edifici comunali.Per la riqualificazione di tali impianti (inclusa la trasformazione da gasolio a metano) e per

la rimozione dell'amianto, sarebbe stato necessario un investimento su-periore al milione di euro, che avreb-be gravato sulle casse comunali. Al fine di intervenire tempestivamente e non a spese dei cittadini, l'ammi-nistrazione comunale ha pensato di ricorrere al Finanziamento Tramite Terzi, affidando, dopo l'approvazio-ne della gara d'appalto da parte del Consiglio comunale, gli interventi suddetti al "Servizio Energia" per un importo di circa 3 milioni di euro. In tal modo le operazioni sono state totalmente finanziate dal gestore del servizio pagando un canone annuale che risulta, per il Comune, inferiore rispetto alla spesa complessiva an-

nuale da sostenere per la fornitura di energia e la gestione ordinaria e straordinaria degli stessi impianti.Tali interventi sono stati, inoltre, necessari per ottenere la "Certifcazione Energetica" degli edi-fici: «Questo investimento – afferma l’assessore Di Pierro - e' stato un passo importante verso la riqualificazione degli edifici comunali e la sosteni-bilità ambientale e la salute, in quanto sarà rimosso l’eternit e diminuiranno sensibilmente le emissioni di Co2. Per quanto riguarda la durata venticin-quennale dell'affidamento del servizio, sarebbe stato lo stesso se avessimo attinto dalle casse comunali, però il finanziamento tramite terzi ci ha permesso di accelerare i tempi».

La conferenza del 5 Marzo a S. Croce ha sancito la nascita di A.S.S.E.T. L’asso-ciazione ha come scopo mettere insieme

giovani professionisti di campi diversi per meglio interagire con le imprese del territorio. Idea brillante, considerata l’inerzia in cui vive Bisceglie da questo punto di vista: cervelli in fuga, giovani laureati senza lavoro, grandi ri-sorse locali non sfruttate. L’associazione nasce per opera di giovani intraprendenti che tra un caffè e l’altro hanno scelto di condividere un sogno: fare dei giovani la leva della crescita del sistema economico locale. Ripeto, idea brillante. Tuttavia, come concreta-mente sia possibile realizzare tutto questo non ci è molto chiaro. A fine convegno è stato possibile compilare dei moduli per iscriversi al registro delle professio-nalità che l’associazione intende creare. Come però le imprese accedono a questo database? Quali le modalità di connessione tra i giovani e le possibili offerte di lavoro? Questi interrogativi non sono stati sciolti e mi viene da pensare che non si tratti di una mancanza di informazione da parte dei conferenzieri. Forse, poiché l’asso-ciazione è nata da poco, non tutto il passaggio dalla teoria alla pratica è stato pianificato. Il Sindaco avv. Francesco Spina, lodando l’ini-

ziativa, ha annunciato la realizzazione di una partnership con l'associazione. Sono intervenuti alla presentazione il dott. Giu-seppe ricciardi in rappresentanza del mondo delle imprese, il dott. domenico Baldini per Bisceglie Innovazione. Il tavolo è stato moderato dall’ing. Lucia Monopoli. «Siate affamati, siate folli»: questo parole di Steve Jobs non sono state scelte a caso dal Presidente di A.S.SE.T. dott. alessandro ricchiuti. Affinché i giovani professionisti si facciano strada, infatti, occorre essere “affamati” per progettare un cambiamento e “folli” per realizzarlo. Oltre alla fame e alla follia è necessario un altro ingrediente messo in evidenza da tutti i conferenzieri: fare squadra. Sembra che il motto "Stiamo uniti" di Gianni Morandi, che all’Ariston riecheggiava ad intervalli regolari nell'ultimo Festival di Sanremo, non sia solo appannaggio del famoso cantante. Abbattere gli individualismi e costruire nel presente un futuro migliore sembra essere la filosofia vincente anche nel campo impren-ditoriale. La storia ci insegna che è la dimensione collettiva a garantire lo sviluppo di un territorio. E allora l’idea dei ragazzi di A.S.S.E.T. non può che esse-re vincente. Aspettiamo dunque di raccoglierne i frutti.

MEGLIO INSIEME PER LO SVILUPPO

ARRIVA L'ENERGIA SOLARE SULLE SCUOLE DELLA CITTA'

Nasce l’Associazione A.S.S.E.T. Grazia pia attolini

A BISCEGLIE I PRIMI BIO HAPPY HOUR

Natualmente…bio! Non poteva essere altrimenti il debutto gastro-nomico della prima boutique di

prodotti biologici e biodinamici della città. Un aperitivo a base di stuzzicanti prelibatez-ze pugliesi, ma tradotte in chiave sostenibile. Chi ha assistito al party di Giovedì 24 Marzo potrà raccontare i sapori di questo happy hour speciale: la focaccia della nonna ma a base di farina di farro integrale e grano duro Senatore Cappelli, gli intingoli orientali ma rigorosamente sostenibili, i sott’olio, le cre-me e gli altri prodotti tipici della cucina pu-gliese, ma pugliesi per davvero (il marchio Colicello è di Molfetta) dalla terra alla tavola. Per brindare, il vino di Libera Terra (un mar-chio che contraddistingue tutti i prodotti bio gestiscono delle cooperative che gestiscono strutture produttive e terreni confiscati alla Mafia) e il Torchiato di Molfetta.E così anche Naturalmente diventa un luogo di ritrovo, sicuramente esclusivo.Prossimo appuntamento il 21 aprile. In programma la degustazione di birra cruda pugliese non pastorizzata e senza con-servanti. Per informazioni: 080 9670712 o [email protected]

Page 10: La Diretta nuova - Aprile 2011

10

Notevole partecipazione e ospiti illustri al primo convegno nazionale sulla nuova Politica Agraria Comunitaria.

L’evento è stato organizzato dal Partito Popolare Europeo, col patrocinio del Comune di Bisceglie e la collaborazione del GAL Ponte Lama, nel pomeriggio di Venerdì 25 Marzo presso il Teatro Garibaldi.Il dibattito, moderato dal direttore di Telenorba Verde- Agri 7, l’ing. roberto de petro, ha visto tra i relatori: Paolo De Castro (presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Eu-ropeo), Sergio Silvestris (europarlamentare e membro della Commissione agricoltura), Fede-rico Vecchioni (presidente nazionale di Confagri-coltura), Dario Stefano (Assessore all’Agricoltura Regione Puglia) e Gianni Porcelli (direttore del GAL Ponte Lama).

AL VIA I LAVORI PER LA PAC 2014-2020

comune della commissione agricoltura e sviluppo rurale al Parlamento Europeo, introducendo i temi della qualità del mercato del lavoro agricolo, del ricambio generazionale, della sostenibilità e del controllo dei prodotti agricoli di importazione. Il presidente ha poi assicurato che la PAC 2014-2020 punterà alla trasparenza e alla semplificazione burocratica e si è augurato che il futuro Presidente di Confagricoltura, sulla scia di Vecchioni, ponga ancora al centro del suo operato l’impresa e il red-dito. Perché, come diceva lo stesso Vecchioni «se non c’è il grano pugliese , neanche la pala del Mulino Bianco gira più. Prima della sostenibilità ambientale, bisogna pensare alla sostenibilità economica per le imprese agricole».Le conclusioni sono state affidate all'ass. dario Stefano che, d’accordo con quanto detto in pre-cedenza, ha ribadito che l’agricoltura in Italia negli ultimi anni è stata oggetto di disattenzioni da parte del Governo. Ora si augura una miglio-re interlocuzione con il neo ministro Romano: «il ministero delle politiche agricole è diventato così scomodo che nessuno ci vuole più stare. L’agricoltura potrebbe invece essere volano per l’economia del nostro Paese. Confido nel lavoro di Silvestris e De Castro perché su certi temi non esistono divisioni politiche, si può solo fare tesoro degli errori del passato e credere nel futuro».

Nelle prime file della platea erano presenti molti rappresentanti dei Gal pugliesi e delle maggiori aziende agricole, cooperative, organizzazioni di agricoltori, enti ed istituzioni delle province di Bari e Bat, incluso il presidente Ventola.A fare gli onori di casa, il sindaco Francesco Spi-na, che ha sottolineato la singolarità di un palco allestito con frutta e verdura locale e l’importanza del comparto agricolo per la nostra città. E´ toccato a Gianni porcelli aprire i lavori, intro-ducendo al tema delle prospettive e implicazioni della PAC post 2013.Di seguito, l’on. Sergio Silvestris ha illustrato le battaglie della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo nella definizione della PAC che entrerà in vigore nel 2014. Si è detto soddi-sfatto perché è stato riconosciuto il ruolo sociale e occupazionale del settore, ma ora «dobbiamo

impegnarci affinché la nuova riforma della PAC parli più italiano, anzi più pugliese».La terza relazione, forse la più attesa, è stata quella del dott. FedericoVec-chioni che si è detto contento di aver tenuto a Bisceglie il suo ultimo con-vegno da Presidente di Confagricol-tura. «Anche gli economisti più illustri hanno capito che senza agricoltura non si mangia» ha affermato Vecchioni ed è per questo che «i soldi dell’Eu-ropa devono arrivare nelle tasche degli agricoltori italiani. E´ inconcepibile che vengano drenati da un sistema burocra-tico perverso tutto italiano».A seguire l’on. de Castro ha elenca-to alcuni punti cardine della Relazio-ne sul futuro della politica agricola

IL VALORE DELL'AGRICOLTURA A

BISCEGLIE

Il valore aggiunto dell'agricoltura nella nostra città è del 28 %: investendo 100 euro se ne ricava-no 128. Le imprese agricole attive a Bisceglie sono 745, pari al 7% delle attività produttrici di prodotti agricoli della provincia (10.575 nella Barletta-Andria-Trani).

dati tratti da “Puglia in cifre 2009”annuario statistico, a cura di IPRES - Istituto Pugliese di

Ricerche Economiche e Sociali

roberta Monopoli

Felicia antonino

PESCARE DI VIA LA MARINA,SI PROGETTA IL RECUPERO

È partito il recupero delle antiche “Pescare” di via La Marina. Con l’affido all’archi-tetto Serena Vitaliano, tecnico di fiducia

dell’Amministrazione Comunale dell’incarico di Progettazione e D.LL. dei lavori di “Recupero ambientale e riqualificazione antiche cisterne” si è fatto un ulteriore passo avanti per valorizzare un’altro porzione importante del nostro territo-rio. Le antiche cisterne per il deposito dell’acqua

piovana venivano difatti utilizzate in tempi precedenti all’arrivo dell’Acquedotto Pu-gliese a Bisceglie, ciò significa che serbano un ricordo di quella città antica che oggi è indispensabile riportare in luce, in un'ottica di turismo stanziale. Lo studio di fattibilità del progetto di rifa-cimento in vetro delle bocche dei quattro

pozzi (elaborato dall’arch. Antonio Gadaleta e dai geometri Bartolo Di Pierro, Stefano Porcelli e Giuseppe Seccia) era stato approvato con delibera di Giunta il 9 marzo 2009. Il recupero delle cisterne era stato ritenuto meritevole di finanziamenti dell’importo di € 100.000, ottenuti a febbraio (D.M. 25/02/2010) per interessamen-to dell’on. Francesco Boccia ma, pur essendo la somma già accreditata, il via all’operazione non

c’era stato. Il motivo era che nell’organico del personale tecnico del Comune non era presente una professionalità specifica a cui affidare la progettazione. Per cui si è reso necessario rivol-gersi ad un professionista esterno individuato proprio nell’architetto Serena Vitaliano che ha assunto l’incarico per un importo di com-plessivo di € 12.258,99 e con scrittura privata. L’arch. Vitaliano si è messa subito all’opera, ha effettuato un sopralluogo ed ha constatato che le pescare sono piene di acque per una profon-dità di 3 metri circa. La natura di queste acque non è riconoscibile se non tramite analisi che la professionista sta facendo effettuare. Lo stato della struttura dovrà essere valutato in seguito. Per ora l’architetto sta effettuando teleriprese all’interno delle stesse.

Page 11: La Diretta nuova - Aprile 2011

11

Martedì 8 Marzo i sindaci dei Comuni di Bisceglie, Giovinazzo e Molfetta hanno firmato a Molfetta il Protocollo

d’Intesa per la costituzione del Gruppo di Azione Costiera, che beneficerà di fondi FEP (Fondo Europeo per la Pesca) per un totale di 2 milioni di Euro. Il GAC è un’insieme di soggetti pubblici e privati, rappresentativi del tessuto socio-economico del territorio, che stringono partenariati locali per rilanciare il comparto della pesca, condizionato da crescenti costi di gestione e da una non adeguata infrastrutturazione.Il GAC, attraverso la redazione del Piano di Sviluppo Costiero (PSC), si proporrà di rafforzare la competitività della pesca, di promuovere l’ecoturismo, di diversificare l’attività dei pescatori, di valorizzare i prodotti ittici, di sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo, di tutelare l’ambiente nelle zone di pesca ed infine di recuperare l’ambiente naturale se danneggiato.Alla sottoscrizione dell’accordo preliminare tra le tre città adriatiche contigue per il Comune di Bisceglie erano presenti il sindaco Francesco

Spina, l’assessore comunale all’agricoltura e pesca Enzo Di Pierro e l’assessore provinciale alle Attività Produttive Tonia Spina, oltre alle associazioni di categoria della Pesca Agci, Fedecopesca, Lega Pesca, Unci, Federpesca e Uila. Per la città di Bisceglie si tratta, dunque, di un ulteriore passo verso la strutturazione di un sistema integrato di azioniche garantiscano la sostenibilità economica, sociale ed ambientale del territorio costiero.

«Nell’ottica di sviluppo integrato del territorio - ci dice l’ass. Di Pierro – il Gac segue la scia del Gal e rafforza il settore della pesca integrandolo con altre attività. Si attua così una strategia a medio-lungo termine. La novità è nell’approccio dal basso (bottom up) che è perciò condiviso dalle varie componenti del settore».

DOPO IL GAL A BISCEGLIE ARRIVA IL GAC2 milioni di euro a sostegno del comparto della pesca roberta Monopoli

Contestualmente all’intesa sottoscritta, si è costituito il “Comitato di supporto tecnico” con sede a Molfetta, capofila del progetto, presieduto dal Sindaco Sen. Antonio Azzollini. Compito del comitato, un ristretto nucleo operativo, è quello di redigere le azioni specifiche da candidare ai finanziamenti europei.

È davvero un momentaccio per gli 80 dipendenti della onlus S. Silvestro occupati nella struttura per anziani Storelli e

nell’asilo Gesù Fanciullo. L’associazione si trova in difficoltà economiche e i dipendenti vantano arretrati di 6-7 mensilità. Il tutto nasce da un debito di oltre un milione di euro che la S. Silvestro ha accumulato nei confronti di Equitalia, con la quale aveva già stipulato un piano di rateizzazione. Ma questo piano pare non sia stato rispettato e la società di riscossione ha bloccato ogni introito dell’associazione debitrice. Le rimesse delle pubbliche amministrazioni, sia per l’asilo che per il centro anziani, nonché le rette pagate, sono dirottate ad Equitalia. La ricaduta sulle famiglie è pesante, poiché per alcune di esse quell’introito è l’unico sostentamento. La Fisascat e la Cisl di Bisceglie hanno chiesto con urgenza un incontro con la dott.ssa Elena Gentile, assessore al Welfare della Regione, a tutt’oggi non concesso, per trovare una soluzione al problema dei dipendenti che rischiano di vedersi esclusi dal mondo del lavoro. Al dramma dei lavoratori, sarebbe da aggiungere il disagio delle famiglie che da decessi affidano alla S. Silvestro bambini ed anziani. L’associazione laicale è una vera istituzione, difficile pensare di farne a meno. Significative le proteste dei dipendenti, soprattutto nel giorno di Mercoledì 23 Marzo,

quando 40 lavoratori hanno sfilato per le vie di Bari sostando sotto gli uffici della Regione e dell’Ispettorato del Lavoro. Erano intenzionati ad un sit-in davanti alla Regione, ma l’assenza dell’ass. Gentile li ha fatti desistere. Sono stati invece ricevuti dal dott. Ruggiero, dirigente della Regione, che ha registrato la situazione, facendosi carico di riportare il problema a chi di dovere. «In attesa di un tavolo istituzionale con l’assessorato al Welfare, la Asl competente, la società Equitalia, la onlus e i sindacati - ha dichiarato il sindacalista Fisascat Giuseppe Boccuzzi- continueremo ad agire. Frattanto è stato attivato l’Ufficio Provinciale al Lavoro. Confermiamo la piena disponibilità dei lavoratori e di questa O.S. a collaborare con gli Organi Ispettivi per l’accertamento dei fatti contestati. Nel caso di esito negativo delle procedure di conciliazione e raffreddamento, ci riserviamo di procedere alla proclamazione di uno sciopero».«La cosa più grave – continua Boccuzzi- è che questi lavoratori non sono tutelati da un contratto collettivo, indispensabile per ottenere l’accreditamento istituzionale a chi eroga assistenza. La struttura, se non si attiva e non osserva un contratto collettivo, può vedersi revocato l’accreditamento». Ma don Pasquale Caputi minimizza. A sua detta il debito ammonterebbe “appena” a 500.000 euro e le mensilità non riscosse sarebbero quelle antecedenti ad Agosto.

80 dipendenti senza stipendio da 7mesi

LA CASA DI RIPOSO STORELLI SULL'ORLO DEL COLLASSO

Felicia antonino

LA VICENDA S. SILVESTRO APPRODA ALLA BATLa FISASCAT CISL, al fine di avviare le procedure di raffreddamento e di conciliazione, ha invocato, tra gli altri soggetti istituzionali, l’intervento della Provincia di Barletta Andria Trani.L’invito accorato è stato immediatamente raccolto dall’Assessore alle Politiche attive del Lavoro Pompeo Camero, che ha reso disponibile prontamente la struttura provinciale che si occupa di vertenze collettive, chiedendo nel contempo al sindacato di soprassedere allo stato di agitazione almeno sino al confronto ed al chiarimento che si cercherà al più presto con i responsabili dell’Ente ecclesiastico.«La situazione prospettata dalla sigla sindacale – osserva Camero - si appalesa intricata sia per il contenzioso con Equitalia, sia in quanto parrebbe ulteriormente aggravata dalle lamentate numerosissime violazioni contrattuali (CCNL Agidae) tra le quali si adombra persino la dubbia veridicità dei cedolini paga. Mons. Pasquale Caputi, è stato il mio catechista, per cui mi perdonerete un certo imbarazzo nell’occuparmene, ma come pubblico amministratore lo devo alla collettività».E’ evidente che in caso di esito negativo, lo sciopero sarà inevitabile.

Page 12: La Diretta nuova - Aprile 2011

12

Silvia la Franceschina

A vent’anni si è capaci di sentimenti assoluti e difficili, di amori giusti o sbagliati che fanno comunque male, per la forza dirompente che possiedono. A vent’anni si crede che il dolore, dopo tanti giri intestini, non riesca a tracimare altro che rinnovato dolore. A vent’anni “certe volte mi convinco che sarà per sempre tutto così”. A vent’anni la vita è una palafitta sbilenca, un qualcosa su cui poggiare uno zaino colmo di ideali e magliette sporche. A vent’anni vorresti un grimaldello per sfondare la gabbia dalle maglie di amore in cui i tuoi genitori ti hanno protetta. A vent’anni ti cerchi dappertutto, negli occhi di chi ti guarda, nel primo amore, nelle gambe da gazzella della tua migliore amica, nella saggezza di tuo fratello, “nella neve sul mare”.Quanto è fragile e quanto è forte Erica. È la vita prepotente, vissuta senza risparmio che sfonda note e parole e si infila nei ricordi dei tuoi vent’anni, mentre lei canta “Lasciami guardare almeno un po’/ quello che voglio essere / quello che posso essere”.“Mia madre per immergermi nel fiume mi tenne per il cuore / lasciò asciutto solo il mio cuore”.. non è il tallone rimasto asciutto e vulnerabile, come Achille, ma il tuo cuore il vero ingranaggio indifeso. E rivedi te, su quel fiume, con il tuo disincanto come unica borsa a tracolla.Erica è una spericolata surfista sulle onde dei suoi vent’anni, ma possiede la saggezza sensibile e lungimirante del poeta, dell’artista, che scava nel mondo e arriva a smascherare certe verità prima degli altri. Si interroga continuamente, ma trova da sé le risposte. Sa che i pensieri, anche quelli grevi, corrono veloci, volano sul sorriso ma non devono turbarlo; sa che è molto meglio buttarsi le cose alle spalle come il lembo di un foulard. Viverle sì, ma andare avanti, sempre avanti. Erica canta, dolce e determinata, e puoi sentire la sostanza della sua persona profonda, puoi sentire quel rumore come del mare nelle grotte.

Si intitola semplicemente “È” l’album d’esordio di Erica Mou uscito l'8 Marzo per la Sugar di Caterina Caselli. Nel disco 11 brani autobiografici e una bonus track, "Don’t Stop", cover dello storico brano dei Fletwood Mac e colonna sonora del nuovo spot istituzionale Eni. Il primo brano "Oltre" è stato scelto per i titoli di coda del film di Roberta Torre “I baci mai dati”.Il videoclip del singolo Giungla” (seconda traccia del disco), diretto da Valentina Be, é ispirato al suicidio di Tom Nicon, l’ottavo giovanissimo modello morto negli ultimi due anni.

Erica Musci, in arte Erica Mou, è la giovanissima stella della canzone d’autore di cui Bisceglie vanta i natali. Due anni di intensa attività live e una serie di successi di grossa portata, tra cui il premio SIAE per il Miglior Testo e il Premio Rivelazione Indie Pop (M.E.I.), le valgono oggi i maggiori allori sulla stampa nazionale. C’è chi la definisce la nuova Bjork, chi la paragona (ma appena appena perché Erica esula da ogni cliché) ad Elisa, Kate Bush o Edie Brickell. Poi i giornalisti ci ripensano: sono suggestioni, lo si dice tanto per dire. Lei è brava e basta, ironica e spontanea, naturale. L’8 Marzo scorso è uscito il suo album d’esordio intitolato “É” per l’etichetta Sugar, la major di Caterina Caselli e il 25 è partito il tour di presentazione del disco: prima tappa a Bari, in cui la nostra ha duettato con Majika, eccezionale pianista britannico, in un concerto ricco di emozioni.Abbiamo fatto due chiacchiere con Erica, che nel frattempo è stata ospite di “Domenica In” e “Chiambretti Night” , per sapere qualcosa in più di lei, della sua musica e della sua nuova vita.

Come mai hai scelto “è” come titolo del tuo album d’esordio?«L’album prende il nome da un brano del di-sco ed è volutamente generico: da un lato non volevo sentirmi catalogata, dall'altro volevo affermare un’esistenza».

Abbiamo ascoltato il tuo singolo “Giungla”, un brano energico e allo stesso tempo cupo. Da cosa è stato ispirato? E chi ha avuto l’idea del videoclip ispirato al suicidio del giovane modello Tom Nicon?«Giungla è nato mentre guardavo un do-cumentario sul Portogallo, Paese in cui non sono mai stata. Mi sono detta: quante cose ancora non conosco. Di lì la riflessione che spesso sopperiamo alle nostre mancanze con modelli preconfezionati, come i documentari, ma non solo quelli. E da questi modelli ideali, cui tentiamo di ispirarci, possono nascere inutili paranoie. Il soggetto del videoclip è stato suggerito dalla regista Valentina Be ed a me è piaciuto subito, perché credo sia giusto dare spunti di riflessione su un fenomeno cosi preoccupante (8 modelli si sono suicidati negli ultimi due anni)».

Per promuovere il disco hai partecipato a due trasmissioni televisive molto note. Come hai vissuto queste esperienze? E quella sul set di Glamour?«A ”Domenica In” era tutto nuovo per me ed ero molto preoccupata della diretta. Mi hanno detto di guardare le luci rosse, ma io ne vede-vo tantissime. Appena si è accesa la mia mi sono rilassata e mi sono sentita a mio agio.Da Chiambretti, invece, è stato diverso. Ero

più preoccupata di quello che dicevo che dell’esibizione, dato che il conduttore pone spesso domande pungenti.Da Glamour sono stata contattata per un servizio su cinque giovani cantautori italiani. È stato bello condividere questa esperienza con altri musicisti; con loro il feeling è stato immediato».

La popolarità ti spaventa o ti lascia indiffe-rente? Cosa ne pensi del fatto che la stampa di ti abbia paragonato a Bjork?«E’ incredibile come cinque minuti prima sei al centro dell’attenzione di tutti e dopo un po’ torni alla vita di tutti i giorni. Devo dire la verità: questi sbalzi un po’ mi destabilizzano, temo di illudermi e di perdere di vista il mio obbiettivo, cioè scrivere canzoni nella mia stanza e fare live».

Com’è stato l’incontro con Caterina Caselli e che tipo di rapporto avete? «Al primo incontro non mi ha chiesto di portare un disco ma la chitarra. Abbiamo un rapporto tra il formale e l’informale e col tempo abbiamo imparato a conoscerci. Di lei ammiro la curiosità, l’entusiasmo e la passione che inevitabilmente trasmette a chi le sta intorno».Cosa vorresti che accadesse nel prossimo futuro della Mou?«Per ora mi piacerebbe semplicemente che i concerti andassero così bene da prolungare il tour il più a lungo possibile. Non vedo l’ora di suonare all’estero».

Il nuovo talento della musica d'autore italiana parla biscegliese

COSA PENSO DI ERICA MOU

ERICA MOU roberta Monopoli

Page 13: La Diretta nuova - Aprile 2011

13

L'assemblea ordinaria della Federazione Italiana Dettaglianti Alimentari, riunita a Roma il 15 Marzo scorso, ha rieletto

Dino Abbascià a capo di una “squadra” di oltre 60.000 commercianti di ortofrutta collocati su tutto il territorio nazionale.Un risultato che è il frutto maturo di un quadrien-nio in cui il nostro, assumendosi tutti i rischi di essere una autorevole voce fuori dal coro, è stato in grado di portare la silenziosa associazione di categoria a fare la “voce grossa” tra i decision makers del settore.Il merito, lo ha detto Abbascià nella relazione di fine e inizio mandato, deriva anche da un lavoro di squadra fatto di «impegno, dedizione e tanta ma-turità. Una maturità che la Dirigenza politica e tecnica di Fida ha acquisito giorno dopo giorno, misurandosi con una realtà contingente durissima, figlia di una congiuntura economica drammatica, che, proprio la nostra maturità ci sta aiutando a superare, pur con mille difficoltà».L’ottimismo, dunque, non manca, anche se «il diminuito potere d’acquisto delle famiglie - ha spiegato il cav. Abbascià - continua a condizionare pesantemente il nostro settore, che si trova schiacciato tra forme di concorrenza sleale (i farmer’s market) e l’appetito mai sedato della grande distribuzione».Alle realtà assodate, si aggiungono per i det-

DINO ABBASCIà CONFERMATO PER ACCLAMAzIONE PRESIDENTE FIDA

taglianti, e di rimando per i consumatori, le avversità di natura congiunturale: «nei mercati finanziari in queste settimane gli appetiti speculativi si riversano sulle materie prime, come zucchero, cereali, caffè. Questo ci esporrà inevitabilmente ad aumenti alla produzione che dovremo necessariamente riversare sui consumatori. Come ultimo anello della catena saremo quelli più esposti alle critiche, per cui siamo stati i primi a lanciare l’allarme per cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica».Senza peli sulla lingua «né facili piagnistei auto commiseranti», il presidente Fida ha saputo elencare tutte le spade di Damocle che pendono sulla testa dei dettaglianti alimentari del Paese. Dal federalismo fiscale, che potrebbe riservare agli autonomi un futuro ancora più pesante dal punto di vista dell’imposizione tributaria, alle problematiche relative ai buoni pasto, perché gli abusi a danno dei dettaglianti anche in questo campo sono ormai divenuti incontrollabili. E poi ancora un cenno alle politiche fiscali «ben lungi dal garantire una sostanziale equità di fondo» e alla indispensabilità del sostegno alle imprese, perché «solo così potremo spingere i nostri figli a cogliere l’eredità del nostro saper fare impresa».Sui progetti per il futuro, Dino Abbascià non ha dubbi: da oggi gli occhi sono tutti puntati sull’Expo del 2015 «una rassegna che sarà il fulcro

della “consacrazione” di una ripresa economica che deve investire l’intero Paese, dalla Sicilia sino alla Valle d’Aosta».Al concittadino milanese, cavaliere del lavoro e brillante Presidente dell’Associazione Regionale Pugliesi in Lombardia, vanno i nostri auguri: i miei di amica, quelli della redazione e dei bisce-gliesi da concittadini, affinché questo prossimo mandato sia tutto un crescendo di successi. An-che se la realtà contingente fa promesse in senso opposto, prospettandoci ancora lunghi orizzonti grigi, crediamo che il suo “fare per crescere” (motto del prossimo quadriennio di consiglia tura) saprà comunque portarci lontano.

Cari amici e amiche,mi candido al Consiglio Comunale, nel Movimento "IO AMO L'ITALIA", a sostegno del candidato Sindaco Francesco Spina, con molto entusiasmo, condividendo totalmente il Movimento A.L.I. che ha come Presidente l'On. Magdi Cristiano Allam, un musulmano convertito alla radice Cristiana, fondata su ideali come l'onestà, l'umiltà e la famiglia.

Il movimento di cui sono referente su Bisceglie valorizza i giovani, valori aggiunti della nostra Società che cresce di numero ma non dà peso ai fondamenti etici e morali di un paese.

Chiedo a tutti Voi un forte sostegno per questo progetto di cui, assieme ai miei compagni di lista, sarà mia premura farVi partecipi. Sarò a Vostra disposizione per qualsiasi esigenza, nel limite delle mie possibilità.

Personalmente, intendo la Politica come un servizio a beneficio del prossimo (come ci insegna Gesù Cristo) e non come strumento personale. Proprio Lui (Gesù Cristo), ci ha insegnato che "c'è più gioia nel dare che nel ricevere".

Il mio obiettivo principale, sarà quello di sensibilizzare e avvicinare i cittadini alla politica, affinché ci si renda conto che la politica non la fa solo chi ci governa ma soprattutto la collettività.

Con l'auspicio e l'augurio del Vostro sostegno alle urne, quale candidato di IO AMO L'ITALIA, Vi ringrazio anticipatamente.Dio Vi benedica, buon voto. Il vostro amico

elezioni 15 -16 maggio 2011

Serena Ferrara

Dino Abascià riceve un premio dal Presidente della Repubblica Napolitano nell'Agosto 2010

Page 14: La Diretta nuova - Aprile 2011

14

notizie

flash

Descrivere la vita di una cittadina di media gran-dezza come Bisceglie, significa mettere in evidenza alcuni parametri salienti che emergono, per la loro peculiarità, dal solito tran tran quotidiano. Ecco in estrema sintesi, quel che è accaduto nel mese di Mar-zo a Bisceglie

I FATTI DISerena Ferrara

MARzO

CrONaCa

aTTUaliTa’

COMUNe CUlTUra

- Il gip del tribunale di Bari Giuseppe De Benedictis ha revocato la misura degli arresti domiciliari ai due imprenditori di Bisceglie Diego Rana e Giovanni Garofoli, notificata il 23 Febbraio scorso nell'ambito dell'inchiesta sulla sanità pugliese. Il gip sta ora valutando se ascoltare il sen. Tedesco. L’ex assessore alla Sanità della Puglia, coinvolto nello scandalo, da due oltre anni chiede di dire la sua. Frattanto il giudice ha disposto l'obbligo di dimora per Rana e l'interdizione di due mesi per Garofoli.

- Ancora furti di cavi elettrici a Bisceglie: arrestati due cittadini rumeni, un 22enne e una 33enne, domiciliati al campo nomadi di Molfetta e colti in flagranza di reato dagli agenti della locale Tenenza dei Carabinieri. Stavano sguainando, con il supporto di un minorenne, cavi elettrici dall’ex deposito dei mezzi della nettezza urbana di via Ruvo. - Ai domiciliari un 76enne di Bisceglie, arrestato con l’accusa di atti osceni in luogo pubblico.L’uomo, non nuovo a tali comportamenti, viaggiava a bordo di una Peugeut 206 quando è stato condotto in caserma, dopo una segnalazione da parte di alcuni passanti che avevano assistito alla scena presso il Lungomare Paternostro.

- Un fortunato biscegliese vince al 10eLotto. Baciato dalla sorte Martedi' 1 Marzo, è riuscito ad indovinare 9 dei 10 numeri giocati. Con una puntata di appena 1 € il concittadino ha portato a casa un bel bottino di 30.000 €.

- Un pool di esperti di Protezione Civile e di Politiche Sociali, coordinato dal Disaster Manager Pompeo Camero, metterà a punto il piano di interventi che il Comune di Biceglie ha pensato per l’accoglienza degli sfollati del Giappone. Ora si pensa anche ad un presidio sanitario in grado di seguire i bambini nella imprescindibile profilassi d’accompagnamento. La corsa alla solidarietà frattanto procede a passo spedito: avviata una ricognizione su scala regionale di esperti della lingua nipponica.

- Il biscegliese Mauro Mastrototaro eletto vice presidente nazionale della Federlegno. Un rico-noscimento alla sua ventennale esperienza nel settore degli imballaggi in legno, giunto dopo sette anni da consigliere di amministrazione del Consorzio Nazionale Rilegno.

- Festeggiamenti in musica. La FIDAPA ha reso omaggio all’8 Marzo con un rendevu musicale sulle note di Antonio Vivaldi. A dirigere l’orchestra “Umberto Giordano” di Foggia, il giovane e talentuoso M° Gianna Fratta, prima donna a dirigere il Berliner Sinphoniker e l’orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, la Royal Accademy di Londra, la Russian Simphony e la Sinfonica di Macao.

- Al via la VII edizione di Bisceglie in un click, il tradizionale concorso fotografico indetto dall'Associazione Pro Loco UNPLI di Bisceglie. Obiettivo, la promozione e la valorizzazione di scorci suggestivi, di momenti della tradizione popolare, di mestieri, dell'enogastronomia e di luoghi del cuore. Tre le categorie: “Over 20”, “Giovanissimi” e “on line” e due le sezioni: “colori” e “bianco/nero”.

- L’Unesco Bisceglie e il Gruppo Euterpe 2010 hanno celebrato la Giornata della Poesia (21 Marzo) con “Poesia e Diritti Umani” presso il Carcere di Lecce. L'evento ha mescolato teatro, musica e poesia, offrendo l'opportunità di far interagire i detenuti con esperti. Ai detenuti che hanno partecipato con i propri componimenti alla realizzazione della manifestazione, è stato riservato un premio speciale: un permesso di colloquio con congiunti e familiari.

- Sarà il giovane avvocato andriese Andrea Di Lorenzo il nuovo Caposervizio Affari Legali presso il Comune di Bisceglie. Dopo quasi due anni dall’emissione del bando per il rinnovo della carica e varie vicissitudini, il concorso si è finalmente concluso. Di Lorenzo sostituirà la dott.ssa Grazia D'Agostino occupandosi di gestione del contenzioso dell'Ente, rapporti con i legali, aggiornamento legislativo ed espressione di pareri legali su interventi di rilevanza pubblica.

- Grazie all’aggiudicazione di un cospicuo finanziamento da parte del Ministero dell’Interno (fondi Pon – Sicurezza) sono in fase di installazione 28 nuove telecamere sul territorio comunale, le cui immagini saranno visualizzate tanto dalla Polizia Municipale quanto dai Carabinieri della locale tenenza. I nuovi impianti si aggiungono ai sistemi già attivi dal 2010, con cui vengono oggi monitorati 18 zone strategiche della città.

- Partita la campagna di derattizzazione in tutti i rioni della città. 4 i trattamenti di derattizza-zione più 1 di antilarvale.Nel mese di Maggio oltre agli stessi trattamenti di Aprile, sarà effettuata una disinfezione antibatterica di tutte le scuole di ordine e grado della città.

Grazie al personale interessamento dell'ass. Tonio Di Lollo Capurso e all'impegno del presidente AIDO Sergio Rigante, la Giunta Municipale ha espresso parere favorevole alla ricezione della dichiarazione di volontà dei cittadini sulla donazione di organi e tessuti.Sarà stipèulata pertanto una convenzione con la ASL- BAT (come pevisto dalla legge n 91 dl 1/4/199) e richiesto al Governo nazionale di disciplinare l'inserimento di una dicitura "donatori di organi e tessuti" sul documento di identità dei cittadini donatori.

Page 15: La Diretta nuova - Aprile 2011

15

13 Marzo. Non è un giorno come tanti: è il giorno della memoria di Sergio Cosmai, ex direttore del carcere di

Cosenza ed ennesima vittima della mafia. Un tragico attentato che non è stato e non deve es-sere dimenticato. Allo scopo è stato organizzato, nel giorno dell'anniversario di quella tragica morte un incontro, presso l’auditorium “don Pierino Arcieri”, rientrante nelle iniziative di Libera “Cento passi verso la XVI Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie”.«Dal 1985 al 2005 – ha detto Tiziana Palazzo, moglie di Sergio Cosmai – il suo nome non era stato più pronunciato pubblicamente. In questi venti anni persino qui all’E.P.A.S.S. fu organizzato un convegno sulla mafia. Fu invitata la signora Borsellino. E io ven-ni qui come spettatrice. Poi casualmente, mancando un membro della conferenza, mi fu chiesto di salire sul palco e di parlare. E io parlai, con molta più rabbia di quanta ne abbia ora». «La comunità scolastica – ha continuato Tiziana Palazzo – pur avendo tra i suoi alunni i due figli di Sergio Cosmai, non si era mai sentita in dovere di par-lare di lui. Era l’11 marzo 2005: il Teatro Garibaldi si riempì. E io ero terribilmente persa, commossa. Questa è la maniera migliore per rendere immortale un uomo che non desiderava morire».

Sergio Cosmai aveva solo fatto il suo dovere: combattere la criminalità organizzata. Ma il suo destino era già segnato. Il 13 Marzo 1985 due killer della malavita organizzata lo colpirono mortalmente al capo con undici proiettili calibro 38. Sergio Cosmai stava andando dalla figlioletta Rossella di tre anni per prenderla da scuola. In-tanto sua moglie Tiziana Palazzo era incinta del secondogenito, Sergio.A Sergio Cosmai sono stati dedicati un Memorial

LIBERA RICORDA SERGIO COSMAISi celebra l'anniversario della scomparsa dell’ex direttore del carcere di Cosenza, vittima della mafia

Fabrizio rigante

di tennis nazionale, un concorso di poesie, l’aula di udienze della Pretura, una strada e l’I.I.S.S. di via Carrara Reddito. Oltre a Tiziana Palazzo, all’incontro hanno par-tecipato don Luigi Ciotti, Presidente Nazionale dell’Associazione antimafie “Libera”; Francesco Giannella, Procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Trani; e Tonio Dell’Olio, responsabile del settore internazionale di “Li-bera”.

Sul numero 100 del "La Diretta nuova" è stato pubblicato il prospetto relativo alle iscrizioni alle scuole superiori degli alunni

della nostra città.Le scelte sono ben diversificate, anche se a volte condizionate dalla carenza di Istituti superiori in loco.Si consideri che non tutte le famiglie sono di-sposte a caricarsi di ulteriori costi e sottoporre i figli a rischi e sacrifici per continuare gli studi fuori sede.Nell’esaminare i dati esposti sento il dovere di evidenziare alcune considerazioni: -Il numero totale delle iscrizioni riguardano 641 alunni; -Di questi solamente 398 hanno scelto le scuole di Bisceglie; -Ben 243 hanno optato per quelle aventi sedi in altre città. Ovvero in Istituti aventi indirizzi diversi da quelli esistenti in loco. Trattasi di una cifra notevole circa il 40% degli studenti che si iscriveranno alla prima classe delle scuole supe-riori sono condannati a fare i pendolari. Approfondendo l’esame si rileva che ben 68 alunni hanno scelto l’Istituto Professionale Alberghiero di Molfetta. Come a dire che con questo numero di alunni si potranno formare ben tre prime classi in quella scuola e in seguito almeno due corsi completi di studenti bisceglie-si. Non è cosa di poco conto! Oltre a questi, altri

LE ISCRIzIONI ALLE SCUOLE SUPERIORI NEL 2011-2012: RIFLESSIONI preside Giuseppe di pierro

37 si sono iscritti all’Istituto Industriale e 38 al Liceo Magistrale. Cito solamente queste scuole perché ritengo possibile l’istituzione in loco di simili indirizzi. Con questi numeri reali, difficilmente le autorità scolastiche potrebbero rifiutare l’allargamento dei poli di istruzione superiore funzionanti in loco (professionale, tecnico e liceale) creando le specifiche sezioni collaterali.Non si chiederebbe quindi l’istituzione di una nuova scuola, bensì la creazione di nuove se-zioni con indirizzi diversi presso le strutture già esistenti. Sulla base di questi dati, tenendo conto che il corso di studi superiori si articola in cinque anni, dobbiamo dedurre che attualmente gli studenti pendolari biscegliesi ammontano a oltre 1.200 unità. Cioè ben 1200 famiglie per cinque anni oltre a sobbarcarsi a sensibili sacrifici economici sono quotidianamente in ansia per i propri figli.Una cifra enorme, spaventosa, che dovrebbe farci seriamente riflettere e stimolare coloro che intendono reggere le sorti della nostra Città a prendere opportuni, fattivi e urgenti provve-dimenti. Questo “Problema”, di primaria importanza, non è stato mai considerato basilare per il di-venire delle nuove generazioni né è stato mai affrontato nella sua interezza e complessità né da

parte della cittadinanza né soprattutto da parte dei nostri Amministratori e Politici. E’ da oltre mezzo secolo che mi sto battendo e lo farò fino a quando ne avrò forza, per l’istitu-zione in loco di ulteriori indirizzi di studi presso le scuole superiori onde ridurre al minimo il “Pendolarismo” scolastico. Purtroppo ad ecce-zione delle iniziative prese dai singoli dirigenti scolastici, me compreso, a Bisceglie non si è fatto Nulla.Perché, le autorità Amministrative e i Politici di turno hanno sempre ignorato questo grave vuoto culturale che caratterizza tuttora la no-stra Città. Siamo in piena campagna elettorale e tutti sbandierano il problema scolastico, dai vecchi ai novelli aspiranti sindaci ed amministratori. Tutti bravi a criticare gli avversari, ma nessuno in gra-do di affrontare seriamente il problema, anche se attualmente, a seguito della riforma scolastica, l’iter burocratico è facilitato. Finalmente, dopo ben 52 anni, si è riusciti a costituire il terzo polo di istruzione superiore, ovvero l’unificazione dei due Istituti Professionali. Quindi vi sono tutte le premesse per l’ulteriore sviluppo delle nostre istituzioni scolastiche. Sarebbe il caso che gli Amministratori si interes-sassero a queste problematiche e non limitassero la loro attenzione alle scuole dell’obbligo, sola-mente perché sono vincolati per legge!

Page 16: La Diretta nuova - Aprile 2011

16

Dateci un pc e il giusto tempo e cercheremo di cambiarvi il mondo. Almeno quello dell’informazione locale, si intende.

La Diretta Nuova si “rinnova” ancora, come da promesse fatte e con il tempo mantenute. Dopo l’apertura di un profilo facebook (http://www.facebook.com/diretta.nuova oppure semplice-mente diretta Nuova se siete già sulla piattafor-ma) e un contatto Skype attivo quasi 24 ore su 24 (direttanuova per parlare gratis o chattare con noi) eccoci a lanciare la nuova piattaforma online per seguirci direttamente dal web.Si chiama ladirettanuova.blogspot.com ed è il nostro primo blog. Un contenitore di appro-fondimento, in cui poter sfogliare tutti i numeri di questo mensile on-line o scaricarli per averli

a portata di mouse (gratis) anche quando internet non c’è.Siamo ancora in fase di rodaggio, ma già il nostro primo luogo di incontro virtuale ospi-ta interviste video, pensieri, informazioni e articoli che rimandano al cartaceo dilatando gli spazi di queste pagine, che, per limiti og-gettivi, non contengono la nostra gran voglia di raccontare. La Diretta sta crescendo con il solito corag-gio di aggredire la realtà. Speriamo, già dal prossimo numero, di potervi aggiornare su ulteriori novità. Frattanto seguite i link all’interno delle pagine per accedere a no-tizie e immagini ulteriori sugli argomenti trattati.

NaSCe il BlOG dela direTTa NUOVa

Serena Ferrara

Usa il QR code per collegarti al blog de La Diretta Nuova e scaricare tutti gli ultimi arretrati

Page 17: La Diretta nuova - Aprile 2011

inserto a cura di a. angarano - scriveteci a: [email protected]

I Comuni del sud e la sfida del Federalismo Municipale“Dagli atrii muscosi, dai fori cadenti,Dai boschi, dall’arse fucine stridenti,Dai solchi bagnati di servo sudor,Un volgo disperso repente si desta;Intende l’orecchio, solleva la testaPercosso da novo crescente romor.”

Ci perdonerà il Man-zoni se parafrasiamo questo celebre pas-so dell’”Adelchi”, ma ci sembra che si adatti perfettamente al quadro che si va delineando dopo la

recente approvazione da parte del Parlamento del decreto sul Fede-ralismo Municipale. Il “crescente romor” è quello di una riforma sulla quale si sono spesi fiumi di inchio-stro per illustrare al pubblico le sue benefiche virtù taumaturgiche, e so-prattutto a noi meridionali, troppo “chiusi” per coglierne “al volo” gli evidenti vantaggi.E noi, “volgo disperso”, abbiamo subito teso l’orecchio cercando di

periodico politico-culturale-

anno 1 - N. 1 aprile 2011

Amministrare per accrescere la competitività del capitale sociale.

cont. in 3 pag.

angelantonio angarano

capire, evitando luoghi comuni e scorciatoie semplicistiche, con la speranza (o l’illusione) che fosse la volta buona per sanare, dopo 150 anni di tentativi, la frattura sociale creata da divario nord/sud, accet-tando la sfida della competizione tra territori, invece di continuare a “battere cassa”.E sì perché, caro Calderoli & co, è soprattutto interesse di noi meri-dionali emanciparci dagli sprechi e dalle inefficienze, tendere alla modernizzazione, alla qualità e alla trasparenza nei servizi essenziali di welfare; siamo noi i primi ad affermare il principio federalista in base al quale i contribuenti di un comune devono coincidere con i beneficiari dei servizi, affinché si innesti il circuito virtuoso di respon-sabilità e autonomia in cui crediamo fermamente e che può davvero portare a migliorare le prestazioni pubbliche.Tuttavia, le preoccupazioni mani-festate in questi mesi dai Sindaci di tutta Italia, sembrano condivisibili,

perché mettono in risalto le gravi difficoltà nelle quali attualmente si trovano a lavorare le Amministra-zioni Comunali.Le Autonomie Locali già oggi dispongono di autonomi poteri, funzioni e responsabilità, tra le quali quella di reperire le risorse economiche necessarie per finan-ziare le spese e questo implica una diversa organizzazione dell'Ente, proprio in funzione del reperimento di provvidenze finanziarie, volte a garantire i fondamentali servizi alla persona, da sempre assicurati dai Comuni.Amministrare un Comune non significa solo scrivere indirizzi po-litico-strategici per il territorio che si rappresenta, ma attuare un modus operandi completamente diverso rispetto al passato, prevedendo altresì competenze specialistiche al passo con i tempi.Un buon amministratore deve, innanzitutto, disporre mezzi e delle conoscenze adeguate; deve cimentarsi al meglio nella ricerca

di finanziamenti europei, statali e regionali; deve mostrare elasticità e capacità progettuali, ponendosi sempre l'obiettivo di ridurre i costi in ogni singola fase del percorso amministrativo, puntando tutte le attenzioni sulla efficace gestione delle entrate tributarie, dando cor-so ad una nuova programmazione finanziaria e nuove politiche per le tariffe per compensare così il trasferimento di minori risorse da parte dello Stato.Occorre attivare, altresì, un pro-cesso di coinvolgimento di risorse provenienti da imprenditori e privati cittadini nell'ambito dei servizi locali, esternalizzandoli, con l’impegno di conseguire obiettivi mirati a raggiungere una gestione delle risorse disponibili in termini di efficacia, efficienza ed economi-cità (le famose tre E).Alla luce di tutto questo si può ben comprendere che oggi Amministra-re non è cosa facile!

Cari amici ed amiche, chi ben comincia è a metà dell’opera. Ed io voglio cominciare col ringraziare, per i contributi ed il supporto, quanti (e siete davvero tanti) mi hanno scritto o dimostrato di persona il proprio vivo interesse e coinvolgimento per questa iniziativa, incoraggiando e rafforzando la mia passione politica e le speranze di sostenere il cambiamento nelle ormai prossime elezioni amministrative locali.E’ proprio vero che “la bellezza della politica è quando all’improvviso, come accade con una scoperta scientifica, si aprono squarci inaspettati. Le intelligenze si uniscono, le coscienze si allertano, gli animi si risvegliano.”Con questo spirito proseguirò in quest’avventura che si sta già dimostrando avVincente e che mi sta consentendo di “entrare nelle case” di tanti concittadini.Continuate a partecipare, anche con le vostre critiche o smentite, perché tutto ciò accresce il dibattito allontanando il pericolo del “collasso della democrazia” che avviene quando gli amministratori “assumono le decisioni per retorica, che è l’arte della persuasione”.In questa “uscita” parleremo delle sfide lanciate dal “Federalismo Municipale” ai nostri Enti Locali; di agricoltura e normative europee; interverrà Ruggero Mennea, consigliere regionale del PD; ci sarà la prima puntata di “Bisceglie&Bagdad”, articolo di amaro sarcasmo sulla situazione urbanistica della città.

Page 18: La Diretta nuova - Aprile 2011

Garantire agli studenti laureati in farmacia la possibilità di concludere il loro percorso formativo presso la scuola di spe-cializzazione di Farmacia

Ospedaliera di Bari attraverso l’isti-tuzione di borse di studio. E’ la fina-lità di Ruggiero Mennea, consigliere regionale del Partito Democratico, che ha presentato un’interpellanza urgente rivolta al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e all'assessore regionale alla sanità, Tommaso Fiore. «In Italia, e quindi anche nella nostra regione, per concor-rere e lavorare nelle farmacie ospedaliere e nei servizi farmaceutici delle Asl – spiega Mennea – è necessaria la spe-cializzazione in Farmacia Ospedaliera, riconosciuta sia a livello ministeriale che europeo. I tre laureati che frequentano la scuola di specializzazione di Farmacia Ospedaliera di Bari sono però in diffi-coltà per il mancato finanziamento di contratti di formazione o almeno borse di studio. Gli specializzandi medici – puntualizza il consigliere regionale del Partito Democratico – hanno giustamente diritto ad un contratto di formazione per tutta la durata del corso, uno stipendio mensile di circa 1.800 euro netti, la copertura previdenziale, la maternità e tutti i diritti che spettano ad un qualunque lavoratore, mentre gli specializzandi in farmacia ospedaliera, essendone totalmente esclusi e vedendo quindi precluso l'accesso al percorso specialistico, prediligono le Ssfo (Scuola di specializzazione farmacia ospedaliera) di altre regioni d'Italia, dove le borse di

Mennea (Pd): “Servono borse di studio per gli specializzandi in Farmacia Ospedaliera”Il consigliere regionale ha presentato un’interpellanza urgente al presidente Nichi Vendola e all’assessore regionale alla Sanità, Tommaso Fiore

studio sono state istituite. Di questo pas-so non si avranno i numeri per coprire il turn-over che nell'arco di un quin-quennio richiederà in Puglia circa 50 farmacisti specialisti e il rischio è che tali posti verranno ricoperti probabilmente da farmacisti non pugliesi».Alla luce di questi motivi Mennea ha rivolto l’interpellanza a Vendola e Fiore. «Ho chiesto loro se intendano pro-cedere alla valorizzazione della scuola di specializzazione di Farmacia Ospedalie-ra di Bari a partire dall'anno accademico 2010-2011 con l'assegnazione di almeno 3 borse di studio per tale anno e 3 borse di studio per l'anno 2011-2012 da destina-re annualmente per il percorso formativo degli specializzandi. Tutto questo non solo al fine di valorizzare i cervelli dalla nostra regione evitandone la fuga, ma anche per dare pari opportunità a tutti gli studenti che vogliono completare il proprio percorso di studi. E’ chiaro che nel contesto attuale di austerity e drastici tagli imposti dal governo nazionale con il piano di rientro, diventerebbe difficile stanziare nuove risorse. Basterebbe però razionalizzare i costi azzerando gli sprechi – conclude Mennea – come per esempio quello eclatante legato al canone di locazione per la sede della Asl Bat, che potrebbe essere tranquillamente trasferita Barletta, in immobili vuoti di proprietà della Asl stessa, senza quindi alcun onere di affitto. I soldi risparmiati con questo piccolo e doveroso accorgi-mento consentirebbero di finanziare le borse di studio».

Barletta, 19/03/2011

Centro talent, il reality show improntato sul canto creato ed ambien-tato a Bisceglie, è giunto ormai alla sua terza edi-zone, . Nicola Landrisci-

na, direttore artistico e presentatore accompagnato da tutto il suo staff di autori come i coratini Benedetto Perrone e Antonio Livrieri; puntano a far emergere talenti nostrani impe-gnati nello studio canoro sulla scia dei format nazionali e internazionali famosi al grande pubblico come X Factor e Amici. I partecipanti sono giovani ragazzi, di età variabile dai 16 ai 30 anni, ac-comunati tutti dal sogno di entrare di diritto nel mondo della musica ognuno dei quali portavoce di diverse peculiarità, stili e talento. La Kermesse vede i giovani talenti ogni domenica a partire dalle 18.30 in diretta web sul blog ufficiale dell’iniziativa, www.centrotalent1.blogspot.it, e in differita su www.ustream.tvsfidarsi in difficili sfide dove ognu-no di loro è messo alla prova at-traverso l’esecuzione di brani poi giudicati da due giudici, tra cui la concorrente della scorsa edizione di Amici, Valeria Valente alla ribalta con l’uscita del suo nuovo singolo “Ovunque" ; dagli opinionisti, tra gli altri lo storico speaker radiofonico di Radio Centro Mimmo Valente, ma soprattutto dal pubblico (attra-verso il voto sul blog ufficiale e via sms) il quale ha sempre l’ultima

parola sui concorrenti in gara. Al termine dei tre mesi di trasmissione i ragazzi incoronati vincitori, e non solo, per loro sono in programma una serie di serate in giro per locali della provincia, sponsorizzate da Radio Cento Stereo di Bisceglie, partner indispensabile della tra-smissione tutta, e lo staff di Centro Talent, oltre alla disponibilità della suddetta stazione radiofonica di ospitare i cantanti in radio e far sì che essi possano avere la giusta visibilità conseguente la vittoria di un concorso canoro pari ai grandi show nazionali e non. Aspettando la terza edizione di Centro Talent, prevista per la fine di Aprile 2011, domenica 3 e 10 aprile presso l' Auditorium E.P.A.S.S. via Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, Bisceglie; a partire dalle 17 si svolgeranno i casting per poter partecipare alla nuova edizione. I casting sono aperti per solisti uomini, solisti donne e gruppi. Per maggiori informazioni contattare la redazione di Centro Talent al 340/2196106 oppure attraverso la pagina facebook Centro Talent.In attesa della nuova edizione , è possibile visionare l’emozionante evento finale della scorsa edizo-ne su http://www.ustream.tv/recorded/11249225, link sul quale è possibile trovare la registrazione della finale con le annesse puntate precedenti.

Nicola landriscina

Giovani di successo

Anche la Puglia ha il suo X FactorE’ Centro Talent di Bisceglie!Giovani cantanti si sfidano sulla scia dei reality.Nello staff anche Valeria Valente dalla nona edizione di Amici

RUGGIERO MENNEA Consigliere Regionale

Borse di studio ai futuri farmacisti ospedalieri

Per dire la tua a Il CorrIere BIsCeglIesescrivici a [email protected]

Page 19: La Diretta nuova - Aprile 2011

I Sindaci hanno cambiato com-pletamente l'impostazione gestio-nale dell'Ente dovendo assumere un'ottica quasi imprenditoriale per generare consenso nella comunità di riferimento, in coerenza con il processo di pianificazione degli interventi da realizzare, per con-seguire gli obiettivi sbandierati nel programma elettorale.Questa complessa realtà dei nostri comuni è adeguatamente ponderata nel decreto legislativo di attuazione del federalismo municipale?Premesso che un’approfondita ana-lisi non sembra opportuna in questa sede, possiamo comunque afferma-re che in realtà è passato un testo molto distante dalle aspettative di autonomia e responsabilità delle comunità locali che sono alla base della legge delega; testo che non scioglie i nodi di fondo che tolgono il sonno ai nostri amministratori: la riduzione delle risorse complessive attribuite ai comuni rispetto alla situazione di partenza; il riconosci-mento di un'autonomia tributaria

limitata e sbilanciata sui soggetti non residenti; una redistribuzione del carico fiscale molto discutibile; i meccanismi perequativi tutti da definire.L’idea che si è affermata è che lo Sta-to deve essere “minimo”, e quindi i drastici tagli ai trasferimenti finan-ziari agli Enti Locali, si traducono in una riduzione al minimo dei servizi del welfare locale, a partire da tra-sporto pubblico, edilizia sociale, istruzione, assistenza, servizi di prossimità dei comuni; che intanto vengono quotidianamente delegit-timati e catalogati alla stregua di “sprechi”.Ne consegue il rischio, sempre più consistente, di aumenti a raffica delle imposte e delle tariffe locali nei territori storicamente più dotati di servizi e di infrastrutture, mentre in quelli meno dotati (storicamente i territori del meridione) il rischio è il crollo della speranza che l’attuazio-ne del federalismo possa condurre a percorsi di adeguamento/innalza-mento degli standard di servizio e

Bisceglie come Bagdad. Questo è il responso di un’ideale sorvolo delle due città, alla ricerca di affinità tra due realtà lon-tane e distinte. Il lettore

si chiederà il perché, con reazioni diverse a seconda della propria capacità di autocritica e di recepire il contesto urbano. Veniamo subito al dunque; innan-zitutto è doveroso chiarire che a decantare gli aspetti positivi c’è sempre tempo, ma per quelli nega-tivi e congeniti della nostra cittadina credo che sia più onesto affrontare adesso il discorso, in modo da sensibilizzare le coscienze della popolazione sul nostro “modus vivendi”. Se confrontate dall’alto Bisceglie con Bagdad, vi accorgerete che le due città si accomunano e non solo per i crateri delle strade (anche se da noi alcune di esse sono state da poco velocemente rattoppate; chissà come mai, forse perché da maggio aspettiamo i fantomatici turisti?).Torniamo al raffronto: è evidente che, per entrambe, esista una netta differenza tra il costruito (la città, con i suoi edifici) e la campagna (terreni coltivati e vani rurali).

Nessuna mediazione, una linea netta distinguibile anche dalle immagini satellitari, fatta eccezione per la zona “Salsello” in cui il “pieno” è sempre predominante rispetto al verde.Il verde che, per entrambe le realtà, dall’occhio del navigatore di google earth non risulta pervenuto; per Bisceglie è visibile solo come simbo-lismo del vigente P.R.G. nella tavole sbiadite dal tempo. Ma spazi social-mente vivibili, polmoni di verde non risultano individuabili. Ma Bisceglie è in Italia invece Bag-dad è stata bombardata!!!!! Quindi, per gli amanti della mitica “proprie-tà transitiva”, si desume che anche noi saremmo stati bombardati????Eppure, senza andare troppo a nord, basta raggiungere Roma e ci si ac-corge dell’immensità dei parchi nel centro urbano, villa Borghese, villa Torlonia, villa Ada ecc.ecc.Allora accontentiamoci del verde lungo le strade cittadine. Si ma, la maggior parte degli alberi rimasti sulla sede stradale, si veda Via A. Moro, sono ormai da spiantare, altro che potatura, magnolie sofferenti da sempre; praticamente due foglie attaccate ad un fusto.E non entriamo in merito alle nuove piantumazioni nei pressi di nuovi

edifici. Si fa la gara a chi pianta l’al-bero più malaticcio e con un tronco di dimensioni irrisorie.Forse tra due generazioni ci sarà, ammesso che sopravvivano e non facciano la fine delle querce della villa comunale, qualcuno che potrà apprezzare il gusto di una passeg-giata su un boulevard. Ma fiducioso nella crescita veloce degli alberi, idealmente percorro questo viale alberato, che mi conduce dal centro della città verso le periferie.Uno scenario di tinte illumina la vi-sta. Non sono ordigni che brillando innescano scintillanti colori, sono solo le facciate degli edifici della zona 167. Un campionario da far invidia alle mazzette dei pittori. Una omogeneità progettuale sulla carta,

Bisceglie&BagdadDi Propileo

dissolta dai nostri “Gaudì locali”.Cambio direzione: mi dirigo sulla litoranea. Gli Iracheni hanno la “passeggiata” lungo il fiume Tigri (per gli amanti della storia, la culla della civiltà mesopotamica), noi il lungomare. Ai tempi del regime dittatoriale, solo pochi eletti avevano il privilegio di apprezzare il “lungofiume” con imponenti case con affaccio diretto; noi siamo più fortunati, possiamo tutti colonizzare la litoranea: noi possiamo passeggiare, costrui-re case sopra, sotto, aprire locali ovunque, chiostri sulla strada. Noi possiamo tutto di tutto. E questa è la differenza tra la “democrazia” e la “dittatura!

Fine prima parte

dei livelli delle prestazioni. Le gravi fratture esistenti nel corpo sociale del paese rischiano di approfondir-si, così come gli egoismi territoriali, colpevolmente cavalcati da forze politiche per le quali l’instabilità sembra il fine ultimo per sopravvi-vere e che si stanno rendendo com-plici di una clamorosa operazione di depotenziamento dei livelli locali di governo.Noi meridionali dobbiamo essere i critici più implacabili di noi stessi, non dobbiamo nascondere vizi anti-chi e moderni, ma allo stesso tempo dobbiamo rendere conto delle differenze, delle buone pratiche, di quello che facciamo ogni giorno per disegnare il nuovo Mezzogiorno, trovando e proponendo dei fattori di convergenza su cui intraprendere coraggiose politiche pubbliche per ridurre i divari nord-sud e accom-pagnare un federalismo utile per tutti, basato sul giusto equilibrio tra modello cooperativo e modello competitivo. Il Coro dell’atto terzo dell’ "Adelchi"

si chiude mestamente:

“Tornate alle vostre superbe ruine,All’opere imbelli dell’arse officine,Ai solchi bagnati di servo sudor.Il forte si mesce col vinto nemico,Col novo signore rimane l’antico;L’un popolo e l’altro sul collo vi sta.Dividono i servi, dividon gli armenti;Si posano insieme sui campi cruentiD’un volgo disperso che nome non ha.”

Per non essere più “volgo disperso”, bensì protagonista di una svolta storica attesa da anni, il sud deve imparare a volersi bene e deve cre-scere partendo dal capitale umano, inteso come il livello di fiducia, impegno civile e di valori condivisi all’interno di un tessuto sociale.Altrimenti, mentre il nord è ormai diventato una lobby potente, il meridione continuerà a presentarsi a ranghi sparsi agli appuntamenti fondamentali per il suo futuro, che sono quelli sui decreti delegati per la concreta applicazione del federalismo.

I Comuni del sud e la sfida del Federalismo Municipalecontinu. da pag. 1

Page 20: La Diretta nuova - Aprile 2011

Qualche settimana fa gli Euro-parlamentari On.li Silvestris e Baldassarri hanno propa-gandato il grande risultato raggiunto al Parlamento Eu-

ropeo, diffondendo con annuncio a mezzo stampa il varo della legge per la tutela e la salvaguardia della ge-nuinità del tipico condimento medi-terraneo, l'olio extravergine di oliva. “Stop all’olio taroccato”, così hanno titolato i giornali per commentare la citata legge europea. Purtroppo non è così: siamo di fronte all’ennesima bufala mediatica, che anche questa volta non ha risparmiato autorevoli testate.Il principio che ha ispirato il legisla-tore comunitario è stato quello di porre fine all'inganno che si perpetra da più anni a danno degli inconsa-pevoli consumatori con offerte di bottiglie di olio che oscillano da 2 a 9 €/lt e più. l'oscillazione è dovuta alla pre-senza di bottiglie contenenti olio extravergine rigenerato in modo fraudolento per eliminare i cattivi odori, chiamato dagli addetti ai lavori deodorato. L’altro elemento su cui riflettere è la sparizione dell’olio vergine. L'ipotesi più accreditata è che questa categoria venga promossa in modo fraudolento nella classe superiore di extra-vergine e venduto come tale. La frode va avanti da diversi anni, perché le quantità di olio dall’odore cattivo prodotto in Spagna e in misu-ra minore in Italia sono elevatissime, e i vantaggi economici dovuti alla riqualificazione del prodotto sono evidenti sia per chi produce sia per le aziende che comprano in Spagna e vendono in Italia. Questa frode commerciale ha sconvolto i prezzi delle bottiglie esposte sullo scaffale del supermercato creando una di-sparità incredibile. Per regolamentare il settore, il 1 Aprile entrerà in vigore un nuovo regolamento europeo che pratica-mente legalizza la presenza l’olio deodorato. La norma non si esprime in questo modo, ma fornisce un la-sciapassare autorizzando la vendita di extravergine con un quantitativo

massimo di alchil esteri pari a 150 mg/kg. Per capire cosa succederà dal 1 Aprile senza addentrarsi in discorsi tecnici, basta dire che un olio di qua-lità ottenuto da olive sane spremute subito dopo la raccolta, contiene al massimo 10 -15 mg/kg di alchil esteri, che possono arrivare in via eccezionale a 30. Se il valore aumen-ta di 5 volte vuol dire che le olive prima della spremitura hanno subito "maltrattamenti" (schiacciature, ammaccature oppure sono rimaste molto tempo nei piazzali sotto il sole in attesa della spremitura). L’olio ha un odore cattivo e risulta difettoso. Per aggirare l’ostacolo. i produttori lo deodorano e lo vendono come extra vergine. Quando i valori sono superiori è lecita l'ipotesi della presenza di olio difettoso che viene deodorato per correggere il sapore cattivo e poi esportato in altri paesi come l’italia per diventare extra vergine. Tuttavia l’adozione di cosi alti valori di alchil esteri è un compromesso accettato con la prospettiva di ridurre il livello massimo nei prossimi anni.Sino ad ora la presenza di olio deodorato è stata tollerata dalle autorità perchè mancavano metodi ufficiali per individuare la frode. dal 1 aprile il metodo di analisi esiste, e questo è bene, ma il limite è talmente ampio da permettere la commercializzazione di olio con un po’ di difetti adeguatamente trattato. In questa situazione il consumatore cosa può fare? L’unica possibilità è imparare a distinguere l'olio extra vergine di oliva di qualità, che ha un odore, un sapore e un elevato contenuto di antiossidanti, dal deodorato, che ha un sapore un po’ asettico, contiene pochi antiossidanti e assomiglia agli oli di oliva di una volta. Oltre a questo, il consumatore non può che augurarsi che chi ci rappresenta al Parlamento Europeo presti sempre maggiore attenzione a ciò che real-mente serve per il rilancio dell'agri-coltura in generale e dell'olivicoltura in particolare.

“Olio taroccato?”

Erano presenti all'evento il Presidente Nazionale del Forum On.le Enzo Lavarra, la Senatrice Colomba Mon-giello della Commissione Agricoltura, il Dott. Gian-

luigi Cesari Responsabile Regionale del Forum, il Segretario Provinciale del PD Dott. Andrea Patruno. Ha coordinato i lavori Gianni Naglieri del PD di Bisceglie. Hanno aderito all'invito rappresentanti delle ma-rinerie, operatori ortofrutticoli e oleari, dottori agronomi, dottori in tecnologie alimentari, periti agrari e agrotecnici, titolari di imprese agro-alimentari, rappresentanti sindacali di categoria, del consorzio della Ciliegia Tipica di Bisceglie, del Gal Ponte Lama, frantoiani e braccianti agricoli.La prima battuta ha riguardato l'assenza di una precisa strategia del Governo alla vigilia dell'importante discussione sulla nuova Politica Agricola Comunitaria 2014 – 2020, necessaria per sostenere un settore dell’economia italiana che contri-buisce utilmente con grandi sforzi economici ad affrontare la perdu-rante crisi. I meccanismi premianti la nuova PAC preoccupano note-volmente gli operatori economici agricoli della nostra regione. Motivo per cui si è discusso di agevolazioni fiscali, maggiore accesso al credito, incentivi per i giovani agricoltori, mi-nore burocrazia e maggiore armonia nell'ambito applicativo del PSR.Nel forum si è parlato anche di pesca. In particolare, l'intera catego-ria, oltre a lamentare la particolare durezza del lavoro in mare ed il disagio economico continuo causato dal caro gasolio e dalle nuove nor-me europee, reitera la deroga della pesca al bianchetto ed al rossetto, evidenziando la particolare con-traddizione che vede da una parte la tutela dell'ambiente marino e dall'altra la sopravvivenza economi-ca di importanti marinerie pugliesi come quella di Molfetta, Bisceglie, Margherita di Savoia, Barletta e Manfredonia. A tal merito, la Sen. Colomba Mongiello ha evidenziato la grande maturità mostrata dai pescatori, in-vocanti non già un aiuto di stato, ma la tutela esclusiva dell’attività nella quale da anni impiegano tempo, fatica ed esperienza, anche a costo della vita. I pescatori e la difesa del lavoro umano sono la più ampia garanzia della tutela dell'ambiente costiero.

A Bisceglie il forum regionale del Pd sull'agricoltura

Stessa analisi da parte del Presidente Nazionale del Forum, On.le enzo lavarra, che ha rimarcato quanto le scelte riguardanti l'agricoltura e la pesca costiera debbano essere ricondotte ai principali protagonisti dei due settori, da rendere attori e fruitori unici, nonchè controllori delle azioni connesse al PSR e al FEP, quindi ai GAL (gruppo di azione locale) e ai GAC (gruppo di azione costiero). L'associazionismo in forma consortile o in maniera organizzata con il riconoscimento di opportune O.P. sono obiettivi che la politica nazionale e regionale devono saper proporre. Nell'incontro si è riflettuto anche dell'entrata in vigore dal 1° Aprile 2011 del regolamento CE n. 61/2011, che legalizza l'uso della sofisticazione alimentare degli oli extravergini di oliva con oli deodorati rettificati nel limite di tolleranza fino a 150mg/kg. L'On.le Enzo Lavarra ha dichiarato che verranno percorse tutte le strade che aiutino ad individuare almeno un percorso di eccellenza dell'olio extra vergine di oliva di qualità, in armonia con i principi di base riguardanti il protocollo della Dieta Mediterranea, patrimonio immate-riale dell'UNESCO.Altre osservazioni della platea e per-venute on line hanno riguardato:l'accordo di libero scambio tra UE e Marocco, per il timore che le importa-zioni massicce dei prodotti ortofrut-ticoli marocchini vadano ad alterare il paniere dei prezzi di base;la necessità di sensibilizzare e pro-muovere la sana cultura del viver bene e mangiare sano, attraverso una maggiore e più capillare diffusione dei cibi biologici a km zero;la creazione di un osservatorio scien-tifico regionale per il monitoraggio dei settori maggiormente incidenti sul PIL regionale, per un contributo utile alla sperimentazione, per la regolamentazione dei rapporti tra Regione Puglia e stati nazionali frontalieri;il controllo dello strumento dogana-le del Traffico di Perfezionamento Attivo, che consente di sottoporre le merci non comunitarie a lavorazione sul territorio doganale della Comuni-tà. Nel caso di specie, le temporanee importazioni di oli di oliva e cereali compiute negli ultimi 15 anni hanno garantito numerose frodi alimen-tari, a danno degli oli extra vergini e dei prodotti della panificazione, tipicamente pugliesi ed ancora più tipicamente della BAT.

Page 21: La Diretta nuova - Aprile 2011

ezio Ferrara

MAURINO HA TRASLOCATO

La notizia mi è arrivata in piena notte, inaspettata: Maurino Pedone è adesso nel mondo dei più. Si è trasferito.

Trasmigrazione, vissuta da Maurino in antepri-ma: suo padre è morto a 74 anni, suo nonno a 74 anni anche lui e Maurino era convinto che la linea di stop si attestasse ai 74 anche per lui. Aveva quindi preparato tutto, dalla cassa foderata di viola ( il colore della Fiorentina, la squadra per cui tifava) ai manifesti, alcuni dei quali provocatori, come suo solito. Non solo, ma aveva anche fatto le prove generali. In un fotomontaggio, una della tante sue ironiche creazioni , si può vedere lui di-steso nella cassa, morto, e un alto prelato ( sempre lui travestito da prelato) che gli sta impartendo la benedizione. Ha vissuto 11 anni in più del previsto. Costante giocatore di superenalotto, se la prende-va con la sorte perché non gli era mai favorevole «Vuoi vedere che, mentre sto morendo, verranno a dirmi ‘Maurène, sì vint!’ - soleva dire, ed ag-giungeva, falsando la voce come un moribondo - ‘ E je ce l’ia rsponn? ‘piacer o’ c…’».Questo era Maurino.Parlare della sua bontà d’animo, della sua gene-rosità, è superfluo: chiunque lo conoscesse aveva avuto modo di apprezzarlo in questo senso, e chi, a Bisceglie, non conosceva Maurino Pedone?Ciò che lo rendeva unico era invece il suo innato e spiccatissimo senso dell’umorismo. Acuto osservatore delle debolezze umane, bra-vissimo trasformista, amava farsi fotografare nell’interpretazione degli infiniti personaggi della commedia umana.Mitico il suo travestimento di Saddam: era as-solutamente identico. Giacomo suo figlio, una volta mi ha mostrato due foto apparentemente identiche: una era del vero Saddam e l’altra di suo padre travestito. Quando Saddam era ricercato e non si sapeva dove fosse, quell’altro buontem-pone di Ezio Ferrara (all’epoca direttore de La Diretta,) aveva fotografato Maurino alle Grotte di S. Croce e lo aveva messo in copertina con lo scoop ‘Ecco dove si nasconde Saddam!’.Un altro personaggio mitico era il (falso) cardi-nale Mons. Randazzo. Inutile specificare perché Maurino avesse scelto quel nome. Decine di personaggi popolavano il suo album fotografico, ognuno interpretato alla perfezione, con molta cura dei particolari e un’impronta personale ben delineata. Sensibile osservatore e cultore dell’arte fotografica, realizzava immagini di grande impatto emotivo. Maurino era anche un raccontatore formidabile. Qualsiasi fatto, anche apparentemente banale, raccontato da lui diventava un’esplosione di umorismo, con le giuste inflessioni di voce, le imitazioni perfette, la gestualità calibrata da attore consumato. Parlando della morte, diceva «Sacce ce me stà ad aspttò…» e faceva due o tre nomi di vittime dei suoi scherzi da ragazzino. La ‘persona’ Maurino sapeva farsi voler bene da tutti, ma ciò che lo ha reso unico è il ‘per-sonaggio’ Maurino. Un ‘valore aggiunto’ alla biscegliesità.

La sua è stata una vita vis-suta all’insegno dell’in-consueto, nell’egida di

una costante indole di inter-prete della “esistenza” del paese, della sottolineatura fosforescente, caricaturale, dei personaggi di cui la gente non si è mai accorta. Appassiona-tissimo di fotografia, esperto raccoglitore di immagini, con-serva un raccolta incredibile di istantanee, da cui si possono trarre ed illustrare gli ultimi cinquant’anni di storia cittadi-na. Per farvi capire il personag-

gio: era ospite di amici a Monaco di Baviera e (non poteva andare diversamente) finì in uno di quei grandi locali, un po’ tristi, un po’ teutonici, dove i tedeschi perdono le inibizioni, ubriachi fradici di birra durante l’October Fest. Ebbene Maurino finì sul palco dell’orchestra, a dirigerla ed a “fotografare” il pubblico che lo applaudiva e gli gettava monetine per farlo continuare. Devo dire che le foto le faceva senza macchina fotografica, ma servendosi solo di un gesto piut-tosto significativo che “andava di moda” una quarantina di anni fa. Riuscì a movimentare, a divertire perfino i tedeschi!Altro ricordo. Era assessore alla nettezza urbana (era il 1973 ndr) e trascorreva le notti a fianco del trattorista che guidava il mezzo per effettuare la demuscazione. Lui dosava l’insetticida, si accertava che non fosse scaduto e poi faceva le ore piccole, sfrucugliando tutti i nottambuli che incontrava. Nei giorni precedenti l’operazione, si era preoccupato di mandare, per le strade del paese, il bando che, ad ogni crocicchio, racco-mandava con voce stentorea ai paesani di “chiu-dere le finestre e mettere dentro l’uccello”.I suoi personaggi divertirono la buona società borghese dei circoli cittadini negli anni settanta: una volta lo incontrai alla “Upim” di Bari in vi Sparano, reparto biancheria intima femminile, dove prendeva dai banconi reggiseno di ogni misura e se li provava sulla testa. Le commesse ridevano senza ritegno, ma lui serio, mi spiegò che cercava un reggipetto le cui coppe gli cal-zassero bene sulla testa: doveva interpretare la figura di un Cardinale e gli serviva la “scazzet-ta”, da dipingere poi di porpora. Qualche anno fa, è riuscito a coinvolgere anche me, nelle sue trasformazioni: io ero il crociato che torna ago-nizzante dalla Terra Santa, lui il religioso che mi somministrava l’estrema unzione. Tutto realisti-co (il teatro di posa l’Ospedaletto dei Crociati di Molfetta), talmente realistico da strapparmi un evidente gesto di scongiuro. A compendio di una carriera all’insegna di una interpretazione umorale dei prototipi umani, ha voluto fare, con i suoi personaggi, un bellissimo calendario: splendide foto, tecnicamente per-fette, piglio sicuro, nonostante Maurino non sia più di primo pelo, grande interprete da attore consumato (77 anni nel 2003, ndr).

MAURINO PEDONE: L'ARTE DEL TRASFORMISMO

Aveva programmato la sua ultima dimora terrena

Marco Tempesta

Maurino Pedone nasce a Bisceglie il 30 Maggio 1926 da Angela Di Clemente casalinga e Giacomo Pedone, commerciante di oli. Già dalla fanciullezza si dedica al teatrino dei pupi esibendosi nelle stradine sotto casa. Durante la seconda guerra mondiale, quando suo padre decide di abbandonare il commercio per aprire una trattoria “da Giacomino” in via Trani, fa amicizia con i militari alleati ed inizia a sognare l’America: scenari di indiani e cow-boys, pirati dei mari del Sud Tom Mix, John Wayne, Errol Flynn, Clark Gable gli ispirano i primi travestimenti. Finita la guerra, il padre Giacomo riprende a commerciare olio di oliva in via Madonna di Passavia e Maurino dà una mano. Ne rileverà poi la gestione fino alla fine degli anni settanta. Negli stessi anni entra in politica, divenendo prima consigliere e poi assessore con i sindaci Cozzoli e Di Benedetto. E’ insignito dell’onorificenza di Commendatore da parte dell’on. Aldo Moro.

Tratto dal n. 2 de "La Diretta Nuova" - Febbraio 2003

21

Maurino Pedone interpreta Mons. Randazzo

Page 22: La Diretta nuova - Aprile 2011

22

150°

AN

NIV

ERSA

RIO

UN

ITà

D'IT

ALI

A

Festeggiamenti, inaugurazioni, cerimonie commemorative: questi gli eventi organizzati nella giornata di giovedì 17 Marzo nei Comu-

ni di tutta Italia per celebrare i 150 anni di Unità Nazionale.Anche Bisceglie ha aderito all’iniziativa. Per l’occa-sione l’Amministrazione Comunale ha invitato tutta la cittadinanza a prendere parte alle manifestazioni indette nei giorni 17 e 19 Marzo. In particolare, in programma nella mattina del 17: l’inaugurazione delle targhe commemorative in onore di Ottavio Tupputi e Giuseppe Garibaldi; l’in-titolazione del Parco sito in Via G. Bovio, in “Parco Unità d’Italia”, nonché la consegna del medesimo ai soci dell’Associazione di Mutuo Soccorso “Roma intangibile”.Senza precedenti la partecipazione dei biscegliesi, che si sono riversati a migliaia nelle strade della città.

È la mattina del 17 Marzo.In Via Trento, sotto la finestra del Palazzo Co-munale, si radunano alunni, accompagnati da genitori e insegnanti; studenti e docenti delle scuole medie inferiori e superiori; esponenti delle Associazioni d’Armi, culturali, ricreative e di volontariato; rappresentanti militari dell’Eser-cito, della Marina, dell’Aeronautica, dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza. L’Amministrazione Comunale è al completo, capeggiata dal Sindaco F. Spina e dal vicesindaco, senatore F. Amoruso. Ci sono anche il presidente della Provincia B.A.T. F.Ventola e il prefetto B.A.T. C.Sessa.Tutti si uniscono in un lungo corteo che parte da Via Trento, percorre Via Frisari e si arresta, per la sua prima tappa, in Via Cardinale Dell’Olio, ai piedi di Palazzo Tupputi. Al Sindaco l’onore di svelare le due targhe in memoria di Ottavio Tupputi, affisse a piano terra. Sulla prima si trovano incise le parole di M. R. Imbriani, sulla seconda si leggono i versi di Pascoli dedicati al nostro illustre concittadino. Alla lettura delle epigrafi segue la benedizione di Don F. Lorusso. Per l’occasione, il Comandante Del Comando Militare Esercito “Puglia” Generale B. Emanuele Sblendorio pronuncia un discorso encomiastico in onore del Gen. O. Tupputi, pre-cursore del Risorgimento, lodandone l’ingegno politico e le doti militari. Interviene in chiusura, per i ringraziamenti, Pietro De Luca Tupputi Schinosa, Marchese di Roseto, discendente dei Tupputi.

Facendosi largo tra la folla, che si è accalcata nel centro storico, il corteo prosegue verso Teatro Ga-ribaldi, dove, in onore dell’Eroe dei Due Mondi, viene ripetuto lo stesso rituale commemorativo.

Dopo la deposizione delle corone di alloro presso il monumento “G.Mazzini” in via Vittorio Ema-nuele II e il monumento “Ai Caduti” in Piazza Vittorio Emanuele II, ci si appresta a raggiungere l’ultima tappa: il Parco in via G. Bovio.

Nubi di gente diretta al parco precedono l’ar-rivo delle autorità civili e politiche. Attorniato dalla folla, immortalato dai fotografi, ripreso dai cameraman delle TV locali, il Primo Cittadino solleva per la quarta volta, in questa giornata di celebrazioni solenni, il Tricolore, scoprendo l’ultima targa. Il taglio del nastro autorizza ufficialmente l’ingresso nel parco ora intitolato “Parco Unità d’Italia”. La cerimonia dell’alzabandiera precede il mo-mento forse più patriottico della mattinata: ac-compagnate dalla banda dell’Esercito, si levano in coro le voci dei biscegliesi unite dalle note dell’Inno Nazionale.Dopo un breve intervento, il Sindaco cede la parola al Gen. Sblendorio, che saluta e ringrazia le famiglie De Cicco e De Trizio per il sacrificio e l’esempio dei loro figli che hanno perso la vita in nome degli ideali di Pace e Libertà. Ricorda tutti coloro che hanno combattuto per l’unificazione nazionale, in particolare i garibaldini pugliesi e il loro comandante Giuseppe Garibaldi, primo Generale dell’Esercito italiano. «L’Esercito è stato il filo di ferro che ha cucito l’Italia scriveva lo storico L. Settembrini ma non solo, anche il filo d’inchiostro che, obbligando all’alfabetizzazione i suoi soldati, ha contribuito all’unificazione linguistica del Popolo Italiano».Le associazioni A.D.I.S.C.O. (Associazione Do-natrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale) e Rotaract, in occasione delle celebrazioni indette per i festeggiamenti dell’Unità d’Italia, si fanno promotrici di due importanti iniziative patroci-nate dal Comune. A illustrarle la prof.ssa Anita Pesce, Presidente del Rotary Club Bisceglie.Pensando al “corredo” dei futuri cittadini, l’A.D.I.S.C.O. promuove la pubblicazione di fascicoli riportanti i principali articoli della Costi-tuzione Italiana preceduti dalle parole dell’Inno Nazionale e dalla storia del Tricolore. In consegna a tutti i genitori dei bambini nati nel 2011. Firmata Rotaract ed Interact la proposta di col-locare, a seconda della pertinenza, nei pressi di scuole, centri ricreativi, vie e monumenti princi-

Il risorgimento italiano non nasce dalla fame e dalla miseria, ma dalle idee. Sono le idee di nazioni e di Patria, di indipendenza dallo straniero, di libertà, di dignità, di sacrificio per il bene comune.Per queste idee nel secolo scorso migliaia di giovani hanno rinunciato a una tranquilla sicurezza ed hanno scelto di accettare il rischio della prigione e dell’esilio. Hanno scelto di accettare anche il rischio di perdere la vita e quello, ancor più grave, di toglierla ad altri. Tupputi è stato uno di questi, un precursore dell’unità d’Italia e degli ideali di libertà e di indipendenza. Di fronte a questa luminosa figura di soldato, senza macchia e senza paura, a questo grande figlio della città di Bisceglie io mi inchino, con l'auspicio che il suo ricordo possa guidare le nuove generazioni lungo il difficile cammino della lealtà, della rettitudine e dell'amor di patria (...).La figura più amata e popolare del nostro Risorgimento è Garibaldi, spiritualmente presente in mezzo a noi con l’associazione patriottica “ROMA INTANGIBIE” che si è assunta il compito di custodire questo pregevole parco cittadino (...).Dopo l’incontro di Teano, Garibaldi si ritira in esilio, non porta con sé l’oro dei Borboni, i quadri di Caravaggio, i gioielli della corona, ma qualche centinaio di lire racimolate a sua insaputa da un luogotenente, un sacco di sementi per il podere di Caprera e uno scatolone di merluzzo secco. Con questo gesto Garibaldi personifica l’eroe disinteressato, che combatte per un ideale e per il bene comune di un intero popolo, e per questo comportamento nobile e distaccato dalle umane ambizioni conquistò la stima, l’ammirazione e la simpatia di generatori di italiani. Non c’è città o paese in tutta Italia che non abbia una lapide, un busto o un monumento dell’eroe. A Bisceglie, a Garibaldi è stato dedicato addirittura un teatro.

DAL DISCORSO DEL GEN. SBLENDORIO

UN MEMORABILE 17 MARzO A Bisceglie grande partecipazione popolare per le celebrazioni dell’Unità d’Italia

Vitantonia liuzzi

pali, cartelli con la trascrizione degli articoli della Costituzione Italiana selezionati dai giovani soci del club.

Sorpreso dalla straordinaria e inattesa partecipa-zione popolare, il sindaco rivolge i primi ringra-ziamenti a tutti i biscegliesi che hanno preso parte alla manifestazione, per poi salutare le autorità civili, politiche e militari, intervenute. La parola chiave del discorso di commiato del Primo Cittadino è coesione, sociale e istituzionale, indispensabile per lasciarci guidare dai principi della nostra Costituzione verso un futuro di pace e legalità.A chiudere la manifestazione gli Inni Risorgimen-tali eseguiti dalla Banda della Brigata Corazzata Pinerolo. Dirige il m° maresciallo capo C. Resta. Sulle note del Nabucco di Verdi, la folla, lenta-mente, si dirada.

Page 23: La Diretta nuova - Aprile 2011

23

150° AN

NIV

ERSA

RIO

UN

ITà D

'ITALIA

Il clou del 150°anniversario dell’Unità d’Italia si è ormai celebrato, ma ancora si organizzano eventi per ricordare come si è costruita la

nostra patria. Uno degli appuntamenti più significativi tra quel-li extra-istituzionali, quello del 22 Marzo, quando i ragazzi del liceo “da Vinci” hanno assistito a una lectio magistralis del noto giornalista del TG regionale RAI Costantino Foschini, sulla lingua nell’Italia unita. Foschini ha percorso in lungo e in largo la storia della nostra lingua, ricordando come nel Paese post-unitario fosse importante formare, prima ancora che l’Italia e gli italiani, l’italiano. «Abbiamo rischiato - ha detto Foschini - che l’inno nazionale fosse un inno in dialetto lom-bardo bergamasco, perché l’unico inno che insidiava fin dall’inizio la popolarità di Fratelli d’Italia era un

ANCHE L’ITALIANO HA FATTO L’ITALIACostantino Foschini racconta la storia della lingua italiana al liceo “Da Vinci”

Fabrizio rigante

inno in lombardo-veneto. In dialetto, diremmo noi, ma allora era considerata una lingua».La lingua che già prima del 1861 aveva unito gli italiani era la lingua della lirica, la lingua di Ver-di, di Rossini, di Bellini. Fondamentale era stato anche un libro di Pellegrino Artusi, La scienza della cucina e l’arte del mangiar bene, che aveva unificato le ricette e i termini della cucina italiana, più divisi che mai.Anche la televisione ha contribuito alla costruzio-ne dell’italiano. Mike Bongiorno, in quanto ameri-cano, padroneggiava un linguaggio scolastico, un italiano basic. «Una lingua sicuramente bassa, che però è riuscita a dare un sostrato di vocaboli comune a tutti gli italiani». La televisione, però, univa gli italiani non solo con i programmi televisivi ma anche con gli sceneggiati tratti dai capolavori

12 Marzo 2011, Auditorium Santa Croce: in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, Lions club Bisceglie, Spazio Libero e Istituto per la storia del Risorgimento Italiano – comitato

di Bari parlano, per un'intera giornata, de “Il Risorgimento in periferia”. L’evento, realizzato in collaborazione con ass. G.B. Ferrara, Pro Loco e ass. Borgo Antico Bisceglie e patrocinato dal Comune, è stato coordinato dal prof. Giuseppe Poli. Riportiamo brevi sintesi di alcuni interventi.

della letteratura e con i grandi film americani oppure con il teatro, talvolta dialettale, in prima serata. «Il Sessantotto è arrivato perché i programmi erano molto più avanti della comunicazione istitu-zionale giornalistica. Oggi è tutto il contrario, noi giornalisti siamo ancora un presidio di lingua italiana e di correttezza. È la programmazione a essere crollata: non ci sono più il teatro in prima serata o quei grandi programmi di varietà. È la programmazione dei reality e del linguaggio che è tornata a un grado zero di comu-nicazione. La maggioranza dei programmi non stimola minimamente un discorso linguistico. Attraverso la lingua noi ragioniamo: il linguaggio è pensiero».A conclusione del discorso di Foschini è stato intavolato un dibattito sulla lingua a cui sono intervenuti l’on. Giovanni Bruni e zaccaria Gallo, personaggi di spicco della cultura locale.

l’UNiFiCaZiONe aMMiNiSTraTiVa e TriBUTaria - prof. Gianfranco Liberati, Università di Bari

Il 17 Marzo 1861, con la coesione di 20 regioni spartite nei sei Stati dominanti sul territorio, l’Italia ha acquisito un sistema amministrativo e tributario cautelativo dei propri interessi legit-timi e diritti soggettivi. Il prof. Liberati, docente di Storia del Diritto italiano, presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Bari, è partito di qui per tracciare il percorso a tappe che ha portato al decentramento istituzio-nale dell’odierno Stato di diritto: dallo sviluppo dell’attività burocratica alla formazione della leg-ge Ricasoli sull'unificazione amministrativa del Regno d'Italia, fino alle ultime leggi del settore, fra cui la riforma del procedimento amministra-tivo in ambito civile. Un discorso a parte è stato affrontato circa la legislazione tributaria, la cui prima riforma risale al 1215, con l’approvazione della Magna Charta libertatis, che impose la sepa-razione delle imposte dalle tasse e dai contributi. L’avvento dell’Unità Nazionale e l’unificazione tributaria, secondo il prof. Liberati, avrebbero portato ad una diseguale ripartizione delle risorse fra Nord e Sud, in ragione della scarsa capacità contributiva del Mezzogiorno. Causa, anche questa, della nascita del brigantaggio.

la Terra di Bari Fra SpiNTe iNSUrreZiONali e TeNdeNZe CONSerVaTriCi Nel 1860 - prof. Raffaele Macina, Ist. per la storia del Risorgimento

Quale fu la reazione della Puglia al Risorgimento

e all’Unità d’Italia? Se-condo il prof. Macina, in Puglia non vi fu grande giubilo per gli eventi ri-sorgimentali. Un esempio su tutti quello di Bari, che rifiutò di divenire sede del Governo Provvisorio. La responsabilità della

nostra classe dirigente, che non ha colto con slancio positivo le occasioni di quel momento storico, rimanendo ripiegata su se stessa e sui propri interessi, si è rivelata causa prima della Questione Meridionale. Questione che non è ancora stata risolta.

il CrOllO dell’aSSOlUTiSMO BOrBONiCO Nelle prOViNCe pUGlieSi - avv. José Mottola, Ist. per la storia del Risorgimento

Appassionata relazione quella dell’ avvocato Mottola, che ha messo in risalto come nel Ri-sorgimento le popolazioni meridionali abbiano conquistato gli onori della cronaca internaziona-le per eroismo. Tanto che Hegel scrisse: «la mar-cia di Garibaldi era una delle più stupefacenti imprese del secolo». L’avvocato ha poi aggiunto, apostrofando coloro che ancora sventolano ban-diere col giglio bianco, che lo stato d’ignoranza in cui versava il Sud e la corruzione morale dell’amministrazione borbonica hanno favorito il suo stesso collasso.

il riSOrGiMeNTO e i piTTOri pUGlieSi - dott.ssa Isabella Di Liddo, Università di Bari

Interessante l’intervento della dott.ssa Isabella Di Liddo, che ha illustrato, attraverso alcuni prota-gonisti della pittura risorgimentale, come l’arte abbia rappresentato gli eventi che portarono alla conquista dell'indipendenza e dell'unità naziona-le. I protagonisti della pittura italiana e pugliese (Saverio Altamura, Mosé Bianchi, l’avanguardia macchiaiola toscana e Giovanni Fattori, la scuola napoletana e Michele Cammarano o Giuseppe

Sciuti), secondo la Di Liddo, hanno reinterpre-tato la realtà storica di quegli anni preferendo una commossa rappresentazione dell'adesione popolare a una alla celebrazione più tradizionale e retorica. I vari artisti, con linguaggi diversi, hanno ritratto le battaglie spostando l'attenzione dagli aspetti militari e celebrativi a quelli ideali e popolari. L’arte diventò il canale privilegiato per la circolazione del dissenso e della ribellione. Per richiamare agli ideali, gli artisti si affidano alla rappresentazione del passato o a quella di fatti contemporanei, sempre con l’intento di incitare il popolo a liberarsi dei nemici.

UN’eNiGMaTiCa FiGUra di COSpiraTOre Tra NiZZa e la pUGlia: la ViCeNda di HeNrY Sappia - dott. Francesco Quarto, Ist. per la storia del Risorgimento

Oggetto della lectio l’incredibile avventura di Enrico Teodoro De Simone (alias Enrico Sappia), storico e giornalista italiano, fondatore della ri-vista Nice Historique e dell’Académia Nissarda, figura controversa vissuta tra il 1833 e il 1906. La ricostruzione biografica di questo personaggio ambivalente, che fu agente di Mazzini e sottuf-ficiale dell’esercito piemontese, esule a Malta e a Londra, cospiratore contro la vita di Napoleone, è stata piuttosto faticosa, poiché la sua bizzarra personalità amò trincerarsi dietro numerosi pseudonimi. La recente scoperta, sopratutto in Abruzzo, di documenti ignorati fino ad oggi, ha permesso di fare luce sugli aspetti sconosciuti della sua straordinaria vicenda. Detestando l’ipo-crisia, contraddistinse il suo stile con una violenta indignazione, cosa che forse spiega l’oblio nel quale sono cadute la sua opera e le sue lotte.Tra i suoi scritti: Mazzini, Histoire des conspira-tions mazziniennes, firmato Ermenegildo Simoni, Nizza contemporanea, firmato Enrico Sappia di Toetto e Storia della città di Bitonto, firmato E. T. De Simone.

IL RISORGIMENTO IN PERIFERIALions, promotori del convegno sull’Unità d’Italia vista con gli occhi del Sud

Silvia la FranceschinaBartolomeo pasqualeroberta Monopoli

Guarda il video sul nostro blog

Page 24: La Diretta nuova - Aprile 2011

24

150°

AN

NIV

ERSA

RIO

UN

ITà

D'IT

ALI

A

Serena Ferrara

Siamo verdi di invidia o di speranza?Bianchi di fede o lividezza?Rossi di passione o di rabbia?

A 150 dalla conquista del vessillo che ci ha reso nazione, è lecito chiedersi cosa signifi-chi oggi tricolore.Ho presenziato alla mostra organizzata dall’associazione culturale Spazio Libero presso l’ex monastero S. Croce dal 12 al 20 Mar-zo. E quel che ho visto la dice lunga su come gli italia-ni del Sud vedano l’Italia unita dopo 150 anni.Eloquente, soprat-tutto, l’opera che la giuria ha scelto di premiare: l’Italia, avvolta in una unica matassa di fili, che si fa banchetto ed offre in un piatto l’Eroe dei due Mondi. Sot-totitolo: “non sputiamo nel piatto in cui mangiamo”. Un applauso ad Antonia Bufi, la giovane artista biscegliese che ha ideato questa in-stallazione per comunicare la sua polemica idea di Italia.Brava, perché ha saputo cogliere gli umori di una nazione sbiadita, anche e soprattutto politici.Ai leghisti che non cantano l’inno nazionale, né lo vogliono ascoltare, ai vari Maroni e Speroni (capodelegazione della Lega Nord all’EuroParlamento) che si vergognano del tricolore, cosa altro si può dire?Cosa rispondere a chi afferma: "L’unità d’Italia non è un evento da festeggiare", anzi "sarebbe stato meglio se non ci fosse stata perchè così la Padania sarebbe più ricca", ma poi si sente nazionale quando si tratta di condividere presidenze di banche, direzioni di enti ed altre italianissime poltrone?Se l’Italia, come ha spiegato Dino Cosmai nella sua trasparente installazione, è in real-tà un insieme di isole pressappoco regionali, è altrettanto vero, come spiega in una tela Mariablu Scaringella che l’Italia piace a tutti quando si tratta di mangiare.“Ma ora basta!” chiosa la nostra artista.E lo vorremmo dire anche noi, ricucendo, come Cecilia Sca-ringella ha fatto nella sua elo-quente tela, questo tricolore per le generazioni presenti e quelle future. Affinché la bandiera torni ad essere un simbolo di speranza, fede, passione. E soprattutto orgo-glio. Quello di essere italiani, con una storia nazionale fatta anche di sangue, ma non di certo peggiore di quella degli stati “pa-

l'arTe per UN'iTalia UNiTà Fra liBerTà e reTOriCa

triottici” per eccellenza, Stati Uniti e Francia su tutti. L’Italia non ha 150 anni. L'ho detto pre-sentando la mostra Sabato 12 Marzo e non sapevo che 4 giorni dopo avrebbe usato

le mie stesse parole il Premier Berlusconi, come riporta il quotidiano Libero in un articolo apparso lo scorso 16 Marzo sul sito web libero-news.it : «L’Italia – dice il primo ministro, con parole che credo da tutti con-divisibili – è frutto di una civiltà millenaria e di una tradizione senza paragoni, che in gran parte affonda le proprie radici nella storia della civiltà cristiana. Siamo nazione, popolo, comunità culturale e spirituale italiana prima ancora della conquista dell’unità dello Stato italiano. Sono queste storie diverse, questa pluralità e questa ricchezza incredibile di identità- sottolinea Berlusconi - che hanno prodotto il patrimonio culturale e artistico per cui siamo ammirati nel mondo, e che hanno reso grande l’Italia». E dunque, che il filo che avvolge la Penisola, che le garze che tengono insieme il tricolore e i nostri (veri o presunti) ideali, ci servano da promemoria per il futuro: siamo una Nazione e comportiamoci da tale. Che il passato, fatto di tradizioni ed esperienze comuni oppure di divisioni e lotte intestine,

a seconda dei punti di vista, ci insegni almeno almeno una cosa: l'ITALIA UNITA la dobbiamo costruire di giorno in giorno, senza re-

torica, con buona volontà e pazienza.

•Il Presidio del Libro di Bisceglie incontra nel Teatro del Liceo “da Vinci” il giornalista Rai Costantino Foschini (22 Marzo), con una lezione su “La lingua dell’Unità d’Italia”, Bianca Tragni con una lectio magistralis dal tema “Le donne dell’Unità” (24 Marzo) e Raffaele Nigro con una conversazione su “Briganti, miti e lestofanti” (28 Marzo). L’iniziativa si completa con un invito extracurriculare rivolto a docenti, alunni e insegnanti a “raccontare l’Unità d’Italia” con incontri, dibattiti, visioni di film e presentazioni di libri.

• 500 bandiere consegnate alle famiglie biscegliesi dal Partito Democratico. L’iniziativa, che porta la firma del capogruppo consiliare del Partito democratico Bartolo Cozzoli e dell’on. Francesco Boccia, ha avuto lo scopo di rinsaldare il sentimento unitario. Ad accompagnare la bandiera anche un comunicato sul valore simbolico del tricolore e un invito ad esporla in occasione dei festeggiamenti dei 150 anni dalla nascita dell'Italia.

• La Pro Loco UNPLI di Bisceglie, ha offerto a tutta la cittadinanza un servizio di visita guidata gratuita del Centro Storico e tra le vie della “Bisceglie ai Tempi dell'Unità d'Italia”. Alle passeggiate culturali del 17 Marzo ha fatto seguito l’iniziativa di Domenica 20 Marzo (una biciclettata per la Bisceglie del secondo ‘800) realizzata in collaborazione con il gruppo Biciliae.

• Per rendere speciale la lunga notte tricolore a cavallo tra il 16 ed 17 Marzo 2011, il Rotaract club Bisceglie ha immaginato, in collaborazione con il wine bar Rosso Cardinale, un cin-cin collettivo in onore dello Stivale. Centinaia i partecipanti al party "Orgoglio Tricolore": sul petto di tutti spillette a tema e, allo scoccare della mezzanotte, tricolori alzati e inno nazionale a squarciagola.

• La Biblioteca Don Michele Cafagna ha pensato di utilizzare Facebook. Come? Indicendo una rassegna bibliografica virtuale a cui possono accedere tutti gli “amici” del web. Attraverso la pagina Facebook della biblioteca è possibile visualizzare copertine dei volumi e tutte le informazioni di base, titolo autore e una piccola recensione. Tra i 23 libri a tema non poteva mancare “Cuore” di Edmondo De Amicis, strumento di diffusione tra i più giovani di quell’idea di Patria che ancora oggi necessita di essere divulgata, diffondendo l' unità degli Italiani al di là delle classi sociali e della provenienza ge-ografica, il senso della disciplina e lo spirito di sacrificio per il bene comune. Da accanita femminista quale sono, vi segnalo i due libri che focalizzano l’attenzione sulle protagoniste del Risorgimento: “Italiane. Il lato segreto del Risorgimento” di Spinosa Antonio e “Donne e amori del Risorgimento” di Drago Antonietta.

• Interact Bisceglie in colaborazione con Rotary e Rota-ract, divulga la legge fondamentale dello Stato italiano, installando cartelli contenenti articoli della Costituzione nei pressi dei principali monumenti e istituzioni cittadi-ni. I 15 cartelli realizzati dai ragazzi dell’Interact sono stati affissi presso il monumento ai Caduti, la Villa Co-munale, il Parco Unità d’Italia, il monumento a Giuseppe Mazzini, il monumento a Giuseppe Di Vittorio, l’ospe-dale civile Vittorio Emanuele II, i tre istituti superiori e le tre scuole medie inferiori della città.

Serena Ferrara - Grazia Pia Attolini

LE INIzIATIVE PER IL 150° IN PILLOLE

Una mostra di Spazio Libero a Bisceglie

Page 25: La Diretta nuova - Aprile 2011

25

Serena Ferrara

150° AN

NIV

ERSA

RIO

UN

ITà D

'ITALIA

Immaginiamo di planare con la mente sulla Bisceglie del 1861. Operazione non troppo difficile, visto che l’allora Palazzuolo assomigliava per povertà di orna-menti e dimensioni ad una pista di atterraggio.Come appariva la città ai primi “italiani uniti”?La vecchia Vigiliae era stata snaturata nel corso del Regno Borbonico, per semplici esigenze di spazio. La popolazione era cresciuta notevolmente (nel 1861 contava 19.239 residenti) e non era contenibile nelle vecchie mura aragonesi, più volte oggetto di sfonda-menti nella prima metà del XIX secolo.

l’eMerGeNZa OCCUpaZiONale: i laVOri pUBBliCi

Per attenuare la crisi occupazionale che atta-nagliò le popolazioni meridionali all’indomani dell’unità, a Bisceglie, come in tutti i maggiori centri della Provincia, su sollecitazione del Governo Centrale si diede il via ad una serie di lavori pubblici: Camposanto (1863) Torre dell’orologio a S. Lorenzo (1863), strade comu-nali... Nel 1864 il Comune deliberò l’abbattimento del bastione di Porta zappino, situato nei pressi dell’odierno Teatro Garibaldi. Il borgo antico si apriva, adesso, senza soluzione di continuità alla città nuova in espansione.Ma quali erano le aree extra muros già esistenti in epoca immediatamente post-unitaria?Al contrario della maggioranza degli abitati della Terra di Bari, già dalla metà del ‘700 a Bisceglie era nato un piccolo borgo di formazione spon-tanea tra la via vecchia per Corato (oggi via S. Lorenzo) e la Lama dei Cappuccini. Borgo che si concentrava attorno ad un’area pubblica nota come “Palazzuolo”.

QUel deFOrMe palaZZUOlO

L’attuale piazza Vittorio Emanuele, dunque, esi-steva già, anche se la configurazione dell’epoca era del tutto irregolare. Il vasto largo, che allora inglobava anche le attuali P.za Margherita e P.za S. Francesco, si trovava su un terreno edificabile donato nel 1478 dal re Ferdinando I D’Aragona al Comune. Terreno su cui il Conte Francesco II Del Balzo aveva fatto costruire, per i francescani, il convento della chiesa di S. Lorenzo. Tutto intorno a questa piazza spontanea, nasceva una serie di fabbricati ad uso abitativo, che avrebbero poi contribuito a dare for-ma al Palazzuolo (si veda quelli che si affacciano su Piazza Margherita, risalenti al 1875 e quelli di Piazza Mercato, risalenti al 1880). Venne così a crearsi l’attuale piazza Margherita, su cui era già stato costruito, tra 1863 e 1864, il Teatro Garibaldi, in sostituzione del vecchio teatro di Porta zappino (abbattuto nel 1861).

PASSEGGIATA RISORGIMENTALE

La grandiosa opera pub-blica realizzata dall’allora amministrazione guidata da Giuseppe Monterisi (tre ordini di palchi e 200 posti in platea) necessita-va però di visibilità. Moti-vo per cui fu deliberata la demolizione del bastione della Polveriera.

UN FiSCHiO di TreNO CHe TUTTO CaMBiò

La Bisceglie dell’epoca era dunque tutto un cantiere. Da una parte i lavori attorno alla piazza centrale (che compresero anche la costruzione della torre dell’orologio, nei pressi del Calvario eretto tre anni prima dell’Unità d’Italia), dall’altra l’espansione lungo via S. Martino, l’attuale Via De Gasperi. Resa carrabile già nel 1840, via S. Martino divenne la via di rappresentanza della città allorquando fu tagliata dalla ferrovia, già progettata dai Borboni ma realizzata solo tra il 1864 e il 1865. La strada ferrata, accolta come attestazione uffi-ciale della vocazione al commercio di Bisceglie, avrebbe condizionato tutta la futura dinamica urbana della città, vincolando anche la realizza-zione del Rettifilo (oggi via Aldo Moro), avvenuta solo 50 anni dopo.

laVOri aNCHe al pOrTO

Nonostante tutti i lavori in corso, l’espansione urbana era fortemente vincolata dalla presenza di lame torrentizie, motivo per cui il quartiere nato attorno al futuro Rettifilo fu l’unico concepito a maglia ortogonale. Stessa cosa non era pensabile in un altro dei quartieri nascenti, il rione Misericordia, situato nel pieno centro di Lama S. Martino e vincolato dalla presenza a macchia di edifici preesistenti.Proseguendo lungo il greto del torrente (oggi via Porto), in una passeggiata post-unitaria avremmo osservato ancora pontili, carriole e carrucole. Anche presso il bacino portuale erano in corso lavori importanti: per la sistemazione della stra-da e della banchina, per il prolungamento dello scaricatoio e per lo sfangamento del porto. Dopo l’unità d’Italia, grazie alle opere di adeguamen-to, il traffico portuale locale diventò uno dei più elevati in provincia per le navi a vapore.

Si pOTè “MaNdare QUalCUNO al CaMpOSaNTO”

A parte è la vicenda del cimitero comunale, benedetto solo nel 1863 dopo quasi un ventennio di lavori. L’opera si era resa indispensabile dopo l’epidemia di colera che colpì Bisceglie nel 1836-37, costringendo a seppellire i cadaveri in una necro-poli provvisoria allestita in un antico trappeto sotterraneo in zona Lama di Macina. Un luogo che ancora oggi, a detta di chi lo ha visitato, susciterebbe impressione: vi sprofondano aratri e si intravedono ancora gli scheletri delle vittime dell’epidemia.

aCQUa BeNe COMUNe

La rapida urbanizzazione della città comportò il ripensamento del sistema idrico, sviluppatosi a raggiera a partire dal centro storico: negli anni dell’unificazione della penisola, si ampliò la Ci-sterna Bufis, si ristrutturarono le vasche pubbliche esistenti e si posero le basi alla costruzione della grande cisterna di via La Marina, realizzata nel 1887. Una curiosità: durante gli scavi di quest’ul-tima fu scoperta una fonte, che venne chiusa nello stesso pozzo.

ViTa di CiTTà

E’ bello pensare alla città degli anni ’60-’70 dell’800 e al suo clima effervescente di espansione. Non sappiamo se ci sarebbe piaciuto altrettanto vi-vere da cittadini la Bisceglie dell’epoca: il borgo, dopo di 126 anni di dominio borbonico, appariva estremamente provinciale, visto che le politiche borboniche tendevano a privilegiare i possidenti, trascurando l’educazione e la civilizzazione delle masse. Basti pensare che, per una legge stabilita dai francesi di Napoleone e poi adottata dai regnanti di Napoli, gli amministratori del Comune dovevano avere rendita superiore ai 130 ducati e gli elettori degli amministratori (decurioni) erano sorteggiati tra chi aveva almeno 96 ducati di rendita.Scarsa democrazia a parte, la vocazione della Bisce-glie di allora era di certo più agricola e commerciale (si esportavano vino, olio, mandorle, frutta secca, spirito cera…) di quanto non lo sia oggi. E per capire a quanto ammontassero i proletari, si pensi che fu proprio allora che a Bisceglie nacque la glo-riosa Società Operaia di Mutuo Soccorso “Roma Intangibile” (1863), che oggi non a caso trova sede nel “Parco Unità d’Italia”.Poca istruzione, anche se già erano attivo un gin-nasio, una scuola primaria pubblica e tante scuole private, ma tanto più fervore cattolico di oggi. A Bisceglie non mancava poi molto, eccetto l’igiene: c’era il palazzo della Prefettura, la caserma della gendarmeria e la polizia (la Residenza), c’erano carceri, servizi postali, osterie e perfino una caf-fetteria. Il popolo sapeva divertirsi (i nostri fuochi d’artificio erano noti fin d’allora), anche giocando d’azzardo: nelle bische era in voga la “zecchinet-ta”. I biscegliesi erano persone semplici, abituati all’obbedienza e non al comando (anche se seppero scegliere liberamente la via dell’Italia unita nel plebiscito del 1860). Vivevano tranquilli la loro vita, che non sappiamo quanto fosse migliore o peggiore della nostra.

Un percorso virtuale per celebrare l’Unità d’Italiaispirato all’iniziativa in bicicletta “Bisceglie ai tempi dell’Unità d’italia” (domenica 20 Marzo - a cura di Biciliæ e pro loco UNpli)

foto per gentile concessione del Centro Studi Biscegliesewww.centrostudibiscegliese.it

Page 26: La Diretta nuova - Aprile 2011

26

Era il 25 Luglio 1943 quando Benito Mussolini cadde. “Ma si è fatto male?” si chiesero i biscegliesi, ingenui dice

Tommaso Fontana, ma io aggiungerei ignavi o meglio passivi di fronte alla sconfitta come alla vittoria. L’autore di “Bisceglie nella storia d’Italia - storia della città dalla caduta del fascismo alle prime elezioni comunali” forse non sa di un episodio che vorremmo ricordare.A Bisceglie non erano pochi gli aderenti al fascismo, quelli che ci avevano creduto o aveva fatto finta di credere al regime. Ma quando il fascismo crollò un’ondata di antifascismo si sollevò anche tra i frequentatori del PNF di Piazza Vittorio Emanuele. Giovanni Battista Ferrara, che fascista non era mai stato, ebbe allora un moto di pubblica indignazione (tradotto in articoli pubblicati sui giornali locali) che gli costò ben caro. Denunciato per apologia del regime, finì in manette insieme a Lobosco e Di Franco il Giovedì Santo del ‘45. Fu condotto presso le carceri di Bari; vi restò otto giorni e fu poi liberato per intercessione di sua moglie Rosaria, che chiarì il malinteso in un incontro diretto con Vincenzo Calace. Questo episodio ci spiega che i biscegliesi si muovevano al vento come banderuole, motivo per cui non rappresentarono una grande minaccia né per gli americani, né per i tedeschi. Ma veniamo al libro che il dott. Fontana e il Comune di Bisceglie hanno gratuitamente distribuito al la ci t tà in occasione del 150°anniversario dell’Unità d’Italia. L’opera, presentata il 19 Marzo al pubblico del Teatro Garibaldi a suggello delle celebrazioni dei trenta lustri della Nazione, è l’ennesima perla di un Centro Studi Biscegliese che ambisce a pubblicare per intero gli annali della città. Vi si ritrovano tutti i numeri e i nomi di chi visse prima l’occupazione delle truppe alleate, poi l’attacco dei tedeschi, arricchiti da aneddoti e da un repertorio fotografico come sempre eccezionale. Non il 25 Luglio ma l’8 Settembre del ’43, ben lo evidenziano le parole e le immagini del dott.

BISCEGLIE NELLA STORIA D'ITALIASerena Ferrara

Un libro del dott. Fontana racconta il triennio '43-'46 a Bisceglie

150°

AN

NIV

ERSA

RIO

UN

ITà

D'IT

ALI

A

Fontana, segna il vero momento di rottura di questo triennio di storia locale: in questa data l’Ita-lia guidata da Badoglio diventa terreno di battaglia tra truppe tedesche ed alleate. Insomma, “la guerra continua”. «Si fece una scelta, nei fatti obbligata, ma programmata malamente – scrive il dott. Fontana – con improvvi-sazione e superficialità, ed attua-ta, se possibile ancor peggio. L’8 Settembre l’autorità dello Stato sembrò venir meno di colpo in un solo momento». I tedeschi presenti a Bisceglie in quella fatidica data vivevano nella stessa indecisione della po-polazione locale: abbandonare subito la zona, come era stato loro ordinato, avrebbe signifi-cato separarsi de finitamente da oltre 20 depositi di approv-vigionamenti dislocati nelle varie zone della città. Prima di lasciare Bisceglie ne svuotarono perciò sette, distribuendo parte dei viveri alla popolazione, con cui tutto sommato «avevano intrattenuto discreti, ma buoni rapporti». Altri ne bruciarono, altri ne furono semplicemente dismessi. E così il 9 Settembre «iniziò – da parte dei biscegliesi - un saccheggio senza freni. Rotolavano per la strada ruote di formaggio, scatolette di carne proveniente dall’Argentina, biscotti salati, pro-babilmente destinati alle truppe in Africa, sigari, caramelle, liquori, minestrone ed ogni genere di vettovaglie. La paura c’era, ma la fame era più forte». (La stessa fame avrebbe dato luogo proprio in quegli anni - dal ’43 al ’46 - alla nascita della “striscia”, organizzazione di circa 400 adepti dedita all’assalto dei treni dei militari alleati).Le truppe naziste tornarono a Bisceglie il 14 Settembre per recuperare materiale e vettovaglie abbandonati, ma non vi trovarono nulla: persino i servizi igienici e il contatore della luce erano stati sottratti dai depositi. Ma più che questi furti, fu il voltafaccia italiano ad aver stizzito i tedeschi: per vendetta misero fuori uso in poco più di un’ora l’ufficio postale di Via Giulio Frisari, l’ufficio telefonico di Via Vittorio Veneto (oggi Via Aldo Moro) e altri luoghi pubblici. E questo fu l’ultimo loro atto di violenza contro la città: «in seguito – scrive Fontana – le truppe tedesche passarono da Bisceglie senza fermarsi in città e transitando in ritirata verso il nord». Con l’arrivo degli alleati, il 19 Settembre, iniziarono «anni meno cupi, ma sempre colmi di ristrettezze e di pericoli (…). Spesso mancava la corrente elettrica, c’erano grosse difficoltà per l’acqua e il pane era panificato da panettieri clandestini con materie rime incerte ed igiene molto dubbia (…). Il lavoro era ormai molto ridotto e una delle attività più fiorenti, l’esportazione ortofrutticola, era completamente bloccata (…). Così le costruzioni

Sabato 19 Marzo in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia il libro è stato presentato alla cittadinanza nel teatro Garibaldi. Il dott. Fontana ha commentato il suo lavoro presentando una collezione di fotografie pubblicate nel volume stesso. Sono intervenuti alla manifestazione il sindaco Francesco Spina, il Generale di Squadra Aerea, Pasquale Preziosa, Comandante della III Regione Aerea, originario di Bisceglie e il giornalista Francesco Rossi. Ad allietare la serata la cantante biscegliese, Veronica Sinigaglia, che ha eseguito canzoni del tempo, accompagnate al pianoforte dal musicista biscegliese, Mauro Dell'Olio. Tra i brani più apprezzati Lilì Marlene (canzone tedesca, tradotta in innumerevoli lingue e famosa in tutto il mondo durante la seconda guerra mondiale) e Una strada nel bosco canzone che veniva trasmessa alla radio ed interrotta per annunciare l'armistizio. Brani dell’opera sono stati letti da Angela Valentino.

di case e l’edilizia in genere, le attività di estrazione da cava e la produzione di calce (…). Resisteva l’agricoltura e la pesca». La città era sporca e povera, tanti vivevano in condizioni inumane nei “sottani”e le malattie erano all’ordine del giorno. Di guerra si parlava ancora in tutte le case, perché erano tanti i biscegliesi arruolati.Ma le cose stavano cambiando: ben presto la città, confortata dall’arrivo della penicillina e dalla frequente organizzazione di feste musicali, partite di calcio e intrattenimenti da parte degli alleati, si sarebbe faticosamente risollevata. Vissero in questi anni momenti felici l’industria dei liquori («i soldati bevevano come spugne») e i caffè della città. Spesso gli alleati erano ospiti in case private e contribuivano alla vita quotidiana dei biscegliesi con derrate alimentari. Il rumore della guerra si allontanava dunque progressivamente, tanto più che il 15 Novembre 1943 il dottor Umberto Paternostro fu nominato commissario prefettizio. E questo significò un passo importante verso la democrazia, in attesa delle vere elezioni a suffragio universale.L’esperienza della guerra aveva contribuito a rendere i biscegliesi un popolo maturo: ora erano pronti a riprendere le redini della vita pubblica sotto la guida della DC. «Il 31 Marzo 1946 si votò, finalmente in modo libero e senza incidenti significativi. La città aprì la porta a un futuro che tutti speravano fosse migliore di un passato pieno di drammatici avvenimenti. La rinascita poteva finalmente essere a portata di mano».

Page 27: La Diretta nuova - Aprile 2011

27

Chi commette un reato deve stare “dentro”. Dentro a scontare una pena. Pena che è

come pagare un debito che si è contratto con la società. E dopo aver pagato il proprio debito, chi ha pagato non dovrebbe avere più obblighi verso quella società, se non quella di rispettarne le leggi, le regole. La società, d’altra parte, deve riaccogliere nel suo seno colui verso il quale non è più creditore, mettendoci tutto quello che può perché, colui che torna, si presuppone non sia più quello di prima e quelle regole e quelle leggi le possa rispettare.E’ sempre così?E il carcere che cosa dovrebbe essere e che cosa è?21 Marzo: arriviamo al carcere di Lecce verso mezzogiorno, dopo aver attraversato, in pieno sole, una delle più belle campagne di Puglia, con i suoi alberi d’ulivo, che da soli giustificano, uno per uno,questa bellezza straordinaria.Nulla di più lontano da quello che ci aspetta.Noi del “Gruppo Euterpe 2010” (Felice Altomare, Natale Buonarrota, Francesca Cangelli, Enzo Ciani,Lucrezia Dell’Olio, Sabino Di Tullio, Elisabetta Mastrototaro, Rosa Maria Murolo, Antonio Todisco ed io) siamo emozionati.A chi giunge, la struttura penitenziaria appare, a prima vista, come un grande ospedale. Un ingresso maestoso, una facciata ampia, rettangolare, con tante finestre a vetri che riflettono il sole. E un andirivieni di guardie penitenziarie che, se non fosse per le loro divise, le si potrebbero scambiare per degli infermieri, che finito il loro lavoro, stanno per essere sostituiti dall’altro turno. I visi sono apparentemente distesi, ma lo sguardo un po’ come perduto a ciò che hanno fatto al mattino, un po’ sospettoso verso di noi, estranei, che non abbiamo l’aria abituale del parenti che vanno a fa visita ai detenuti.Eh! sì, perché a noi è venuta questa idea di portare la Poesia in carcere e di farlo il 21 di Marzo, che è appunto la Giornata Mondiale della Poesia, e anche perché è l’inizio della primavera, del risveglio ad una vita nuova. Un po’ come per dire: «Guardate, c’è un linguaggio che dal cuore della società, dalla quale siete stati espulsi, vuole parlare al vostro cuore ed ascoltarlo». Lingua universale della parola poetica, che abbiamo voluto accostare con quella altrettanto universale della musica. E quale musica e poesia migliore di quella di Fabrizio De Andrè, che ha dato voce proprio ai reietti della società, alle prostitute, ai carcerati, ai migranti, ai poveracci, ai vinti?Le operazioni per entrare nella struttura sono lunghe e un po’ faticose. Lo sapevamo e ci adattiamo. Capiamo le ragioni di sicurezza. Ogni oggetto può diventare un’arma, anche una penna o il dorso coriaceo di un libro.La realtà, quella vera, ci viene subito dopo incontro.La prima arriva, quando superato il grande cancello elettrico, quello interno, per arrivare al teatro, lo scenario cambia completamente. Non più l’aspetto del grande ospedale, ma tante, tante finestre, in due-tre piani, tutte, ma proprio tutte, con centinaia di panni, asciugamani, magliette, camicie, sulle grate.Affollamento di cose e uomini, al limite

POESIA E MUSICA IN UN CARCERE

La Giornata Mondiale della Poesia dell’Unesco

Zaccaria Gallo

dell’umano. Un carcere con una capienza di seicento posti ma con mille e cinquecento detenuti può avere caratteri di umanità? Un solo agente di custodia, per cinque, sei detenuti può avere carattere di umanità?E dietro quei recinti con la gente ammassata ad andare su e giù o ad aggrapparsi alle reti che ci guarda e ci sfida a capire?Capire come possa essere difficile pagarlo quel debito in queste condizioni.La seconda realtà ci viene addosso durante lo spettacolo. In platea ci sono i rappresentanti delle autorità civili e militari, delle istituzioni, dell’Unesco, che ha organizzato l’evento. La musica di De Andrè, suonata da Vittorio Gallo, Andrea Gallo, Gino Portoghese, Maurizio Vurchio e cantata da Enzo Uto, coinvolge. Il Gruppo Euterpe è bravo. Tutti. Entusiasmo.Ed ecco improvvisa la dura, amara controprova: salgono sul palco i detenuti a leggere le loro poesie. Ergastolani con gli occhi lucidi di lacrime che parlano dei propri figli, della propria madre o del proprio padre, invocando come

aspirazione più grande quella di poter dare ancora amore.Noi siamo storditi. Sì! Questi DEVONO stare là dentro a scontare la loro pena. Ma che uomini sono? E quella lacrima al confine fra il bene e il male, che lacrima è?Noi siamo andati via. Loro sono rimasti lì, moltissimi per tanto tempo ancora.E le nostre domande sono rimaste con loro, là dentro, senza risposte.

Bravissima Daniela Rubini nei panni di Mirandolina, la seducente e astuta locandiera fiorentina di cui si innamora chiunque alloggi nella locanda. Tutti tranne il Cavaliere di Ripafratta che detesta le donne. Mirandolina, punta nell’orgoglio, si finge nemica dell’amore, offre un’amicizia pura all’ingenuo cavaliere che casca nella rete. Tutta la piece gira intorno a questo gioco d’amore e alla scelta della locandiera di convolare in nozze con un suo pari: Fabrizio, l’aiutante della locanda. Questa è la storia così come Goldoni ce l’ha tramandata. Ma La locandiera biscegliese, per la regia di Gianluigi Belsito, porta con sé un pizzico di pugliesità. Mirandolina, sul palco del Garibaldi, il 26 e 27 Marzo ha incontrato don Pancrazio. Una scelta curiosa, quella di Belsito, ma null’affatto casuale: La Locandiera nasce dalle ceneri della Commedia dell’Arte e pertanto permette un aggancio, alla maschera del Biscegliese, che proprio a questa forma di teatro dette un buon contributo in quel di Napoli dei primi ‘800.Al Cucuziello è affidata una parte secondaria, quella di servitore per necessità, perché Pancrazio il biscegliese, ha un passato di ricco possidente ridotto in misera, poiché derubato di tutti i suoi averi. Nella Locandiera fa il cameriere del cavaliere, tanto che, se non fosse per l’età e per i suoi trascorsi, lo si sarebbe

potuto assimilare a Fabrizio.Mi sarei aspettata una diversa collocazione di un personaggio di commedia come lui, magari proprio il Cavaliere refrattario all’amore o l’amore segreto di Mirandolina.Ma forse, con l’intento di non “invadere” troppo un classico amato e conosciuto da tutti, Gianluigi Belsito ha preferito smorzare l’impatto con la realtà locale: giusto un tocco di lingua dialettale, qualche cenno tra Mirandolina e don Pancrazio, poi gli universi della grande Commedia dell’Arte e della sua reinterpretazione in chiave locale tornano al loro posto, in due emisferi separati. Per vivere i ruoli che la storia e l’arte hanno loro rispettivamente assegnato.

"LA LOCANDIERA" INCONTRA DON PANCRAzIO Felicia antonino

La nuova produzione della Compagnia Don Pancrazio Cucuzziello

Page 28: La Diretta nuova - Aprile 2011

28

“Rmèit!”; “Pisciatìur!”; “Pattume!”; “Vecchiume!”.Questi sono alcuni degli aggettivi

che una buona parte dei biscegliesi e, mi risulta, anche di qualche nostro amministratore, adotta per identificare i cortili di Bisceglie.Si fa presto a prendere le distanze da questi atteg-giamenti popolari e tacciarli come “espressione di ignoranza”. Tanto più se questo “prendere le distanze dall’ignoranza” permette di collocarsi automaticamente nella schiera dei “colti”. Come si fa presto anche a vedere in questi atteggiamenti popolari la mancanza di sensibilità e di senso della bellezza da parte della gente comune; cosa che implica, in chi è al di fuori da questi pen-sieri popolari, proprietà estetiche e sensibilità “maggiori”.Insomma, se io so fare un bel discorso sui beni culturali, certamente sarò un uomo colto, sensibi-le, di un certo “livello”, a differenza di tanti altri insensibili a questo tema che, invece, li conside-reremo ignoranti, zoticoni, caproni…In questo senso “la difesa di un bene culturale” produce più effetti positivi per il “difensore” che non, paradossalmente, per il bene culturale stesso (che continua a morire ugualmente…).Perché il biscegliese medio arriccia il naso ed esclama:”Ieech!” (il verso più usato in città) quan-do viene messo di fronte, ad es., ad un cortile?Se io rispondo:”per ignoranza!”, vuol dire che mi rifiuto di analizzare il problema e trovare risposte.Dire:”Lo fanno per ignoranza!” è voler dire in realtà:” io invece esplodo di cultura!”“Ignoranza” è, infatti, uno stratagemma utile per dire che “IO sono un uomo di cultura” altrimenti quel termine, in quel contesto non avrebbe nes-suna funzione.Dunque alla domanda ”perché il biscegliese arric-cia il naso ed esclama Ieech ! di fronte ai cortili?”, la risposta più probabile sarà :”Io esplodo di cultura”. Come si può facilmente capire non c’è nessuna relazione tra domanda e risposta.Perché penso che l’ignoranza non centri?Mi spiego, se io quello stesso “biscegliese medio” lo porto a Trani, non dico di fronte alla Cattedrale o ad altre architetture raffinate, ma anche su di una piazzetta pavimentata con le chianche e qualche palazzo non troppo antico, ecco che egli esclama :”Azz! Belliism!”A Bisceglie “Ieech!”, a Trani:”belliism!”Che succede? Da ignorante, in 6 km di strada è diventato istruito?

UNA SPERANzA PER UN CORTILE ANTICO,UNA OCCASIONE PER UN ARCHITETTO GIOVANE

Questo “Ieech!” viene fuori anche a proposito del borgo antico di Bisce-glie, là dove c’è incuria e degrado. IL “DEGRADO” E’ IL PUNTO.Quando un bene culturale annega nel degrado è difficile vederne la bellezza.Ogni tanto a Bisceglie vedo qualche palazzo antico restaurato che mi pare, per la bellezza improvvisa che esprime, esser li da non più di qualche giorno; ”da quanto tempo è lì quel palazzo?”, mi domando. E’ lì da sempre, soltanto il brutto (ed il degradato) dopo un po’ avevo smesso di guardarlo. Ecco, io penso che se per i cortili

si avesse la possibilità di metterli a nuovo, restaurarli, essi apparirebbero nella loro bellezza, e la gente comune percepirebbe in quei cortili la magia di un tempo che non c’è più. Parrebbero

“Dalla Transumanza degli Armenti alla Transumanza dei

Saperi” è il titolo del PON at-tualmente in corso presso il liceo scientifico “Leonardo da Vinci” di Bisceglie, diretto dal preside prof. Saverio Mongelli.Il progetto, di cui è autrice la prof.ssa Rosa Leuci, prevede tre moduli: arte e storia; video e grafica; scienze e tradizioni ga-stronomiche; con la supervisione rispettiva delle tutor prof.ssa Angela Pellegrini, prof.ssa Rosa Leuci e prof.ssa Giulia Dell’Orco.In qualità di docente esperto di storia delle tradi-zioni popolari e storia locale ho guidato durante l’uscita didattica “Bisceglie tra il ‘700 e il ‘900”, itinerario specifico dedicato a Bisceglie nei 150 anni dell’Unità d’Italia, sia il modulo di arte e storia a me assegnato, insieme alla fotoreporter Pina Catino, che il modulo di video e grafica, tenuto dagli esperti Giovanni Tortora e Giacomo Mastrapasqua.Mercoledì 9 Marzo 2011 alle ore 15.30, con partenza dall’Edificio Scolastico “Edmondo De Amicis”, dopo aver formato il gruppo di circa 40 studenti abbiamo raggiunto villa Fiori, splendi-do esempio di architettura napoletana databile alla prima metà del XVIII secolo.Breve sosta su via Aldo Moro, un tempo nota come il Rettifilo e in seguito ci siamo diretti al Calvario, opera in stile neo-gotico del 1858 per poi recarci al centro della piazza Vittorio Ema-nuele II e ammirare il monumento ai Caduti del 1923.Visita alla chiesa della Madonna di Passavia, edificata nel 1747, che custodisce l’immagine della Madonna che fu portata da un monaco

di Passau (in Germania), con il saluto di don Franco Lorusso.Descrizione del Teatro Garibaldi, uno dei teatri più antichi di Puglia, intitolato al Generale nel 1872 e poi siamo giunti a Palazzo Tupputi, noto come Palazzo Nazionale in virtù della famosa Dieta delle Puglie del 1820, che con il suo scenografico bugnato a punta di diamante vide svolgersi le vicende del personaggio più attivo della città nel periodo del Risorgimento, Ottavio Tupputi.A pochi passi dallo storico palazzo, a conclu-sione del tragitto, ci siamo soffermati dinanzi all’edicola votiva della Madonna delle Grazie (XVIII sec.) sotto l’arco delle monache del con-vento di San Luigi.L’esperienza della visita guidata rientra nel percorso didattico del progetto PON che mira a condurre i giovani alla scoperta della storia, dell’arte, delle tradizioni, dei siti di grande inte-resse culturale di cui Bisceglie è ricca e a conse-guire lo sviluppo delle capacità sociali e civiche legate alla conoscenza della storia cittadina e alla valorizzazione del territorio.

Irene Frisari

anch’ essi come fossero li, dove sono, da non più di qualche giorno…Ma siccome questi cortili non si possono restau-rare dal momento che non si riesce nemmeno a fermare le ruspe su di essi (a proposito, grazie sindaci Spina e Napoletano per gli abbattimenti), io credo che le associazioni di tutela potrebbero lavorare su una ipotesi di RESTAURO VIRTUA-LE e sedurre, sedurre con le immagini, perché, mi si creda, l’antico restaurato (contrariamente a quanto accaduto per palazzo Fiore) è difficile che non piaccia alla gente (ignoranza o non ignoranza).Queste realizzazioni virtuali poi, avrebbero bisogno di visibilità, in modo da arrivare anche al cittadino più distratto della città, il quale rico-noscerebbe in quel cortile restaurato, in quell’in-canto di un altro tempo, il vecchiume di case abituato a vedere sino allora.(continua sul prossimo numero…)

I LICEALI A SPASSO TRA LA BISCEGLIE DI 150 ANNI FA

Gennaro papagni

Page 29: La Diretta nuova - Aprile 2011

29

Vince la dodicesima edizione di “Una can-zone per la vita”, il brano "Svegliami" del gruppo barese South O’phonic.

Il festival canoro organizzato dall’Associazione Comitato Progetto Uomo in collaborazione con festival nazionale "Cantiamolavita", ass. culturale "Fonopoli" e cooperativa sociale "Uno tra noi", si è concluso presso la discoteca Divinae Follie Venerdì 11 Marzo. Ad esibirsi, i sette gruppi in gara a seguito delle preselezioni. La rassegna, rappresenta un’occasione ed un’op-portunità per le nuove promesse della musica italiana. L’ultima, in ordine di tempo, è stata la cantautrice biscegliese Erica Mou, che ha esordito proprio in una delle edizioni di “Una canzone per la vita” e che ora è celebrata dalle maggiori testate come una grande rivelazione.Gli altri due premi di questa edizione - Premio Fonopoli e Premio Sasso per il miglior testo- sono andati, rispettivamente, a luca Mele e al gruppo aureus. Pubblico e critica - quest’anno la giuria tecnica ha potuto contare sui maestri Gianluigi Gorgoglione, Moreno Gemello, Fabio Lepore e sulla cantautrice molfettese Ironique - sono stati favorevolmente impressionati dal primo, per la notevole consapevolezza con cui, appena 18enne, ha cantato il brano “La stessa emozione”, e dal testo della giovane band, profondo e denso di

valori e spunti di riflessione.Vera protagonista del contest è stata la Vita, dolorosa, coraggiosa, indomita, diversa, ma sempre vincente e straripante di forza dai sette brani in gara (due scritti e cantati da Mele); vita raccontata nei suoi aspetti sociali e spaccati quo-tidiani di realtà comuni ed eroiche. Dall’aborto allo stupro, dall’anoressia alla condizione dei “diversi”, alla guerra, il tutto in salsa melodica pop, rap e rock. I finalisti parteciperanno ora a "Cantiamolavita", concorso nazionale di musica pro-life organizzato dal Movimento per la Vita Italiano. La serata è stata allietata dall’esibizione dell’or-chestra dell’ITC “Dell’Olio”, diretta dal M° Nico Arcieri, dagli ospiti della Cooperativa Uno Tra Noi, coinvolti in un momento di dance-ability, dalla performance delle quattro vocalist del grup-po The Forkinds e dall’interpretazione commossa di Antonella Colella di“Libertà, non sempre è libertà” , composta da Donato Sasso (dicianno-venne affetto da distrofia muscolare scomparso nel 1997) per questo festival. Un brano diventato, per il Comitato Progetto Uomo, testamento di un amico e sintesi delle riflessioni sui temi della dignità dell’essere umano dal concepimento al suo termine naturale.

UNA CANzONE PER LA VITA

Quanto siete soddisfatti di questo premio?«Moltissimo! Per noi è una grande vittoria dal momento che si è trattato della nostra prima esibizione in assoluto. Siamo nati da appena 4 mesi: eravamo “artisti” sciolti e ci siamo uniti da pochissimo per iniziativa mia e del batterista».

Ci presenti i componenti del “The au-reus”?«Io oltre a scrivere i testi e la musica, suono la chitarra, una passione che coltivo da quando ero piccolo. Alla batteria c’è Maurizio Semarelli, alla chitarra acustica Michele Calò, Pierluigi Zaza alle tastiere, Ignazio Calò al basso, Margherita Calò al sax, e le voci sono quelle di Stefania Annese – che ha cantato la canzone composta per questo contest - e Francesco Semarelli, che debutterà presto».

avete ricevuto il premio per il miglior testo. di cosa parla"la nostra prima pagina"?«Volevamo fosse un inno alla vita, e per questo ab-biamo scelto di raccontare di una donna che subisce uno stupro e resta incinta, combattuta tra la voglia di abortire il frutto di un grande dolore e la consape-volezza che quello che ha in grembo è un innocente. Abbiamo scelto il lieto fine, con la vittoria del bene sul male, dell’orrore che soccombe alla forza della vita, del perdono sul rancore».

perché proprio questo concorso per il debutto?«Intanto perché conosciamo bene l’Associazione Co-mitato Progetto Uomo, la sua serietà, il suo impegno; poi ci è piaciuta la scelta del tema da sviluppare per la gara».

a quali artisti vi ispirate?«A nessuno in particolare. Abbiamo voglia di

INTERVISTA A DOMENICO AURORA, LEADER DEL GRUPPO “THE AUREUS”

esprimerci e condividere le cose che abbiamo da dire attraverso la musica; suoniamo assecondando natu-ralmente questa esigenza, senza cercare di aderire o identificarci in alcun modello».

Ma qual è il vostro genere musicale?«Siamo l’espressione di un cantautorato pop con influenze rock».

Cosa pensate dei vincitori? luca Mele e i South O’phonic?«Ci sono piaciuti molto i South O’Phonic, il loro era senza dubbio il brano più bello. La vittoria era più che meritata».

E adesso gli Aureus cosa faranno?«Abbiamo già in mente tante cose. Intanto a breve incideremo il primo disco, un demo con 6 brani ine-diti; poi parteciperemo ad un concorso a Santeramo, mentre a metà Giugno lanceremo il primo concerto, non abbiamo ancora deciso dove. Per chi vuole seguir-ci, sarà presto on line il nostro sito!»

Chi ha mai sentito parlare della Sindrome “X-Fragile”? Pochi sapranno che ne è colpito un individuo su 4.000 e che si

tratta di una malattia genetica ereditaria, tra le cause più comuni di ritardo mentale. Il nome è dato dall’assenza di una proteina in un gene localizzato sul cromosoma X. La sindrome comprende alcune lievi malformazioni somatiche e caratteristiche comportamentali tipiche: ritardo nello sviluppo mentale, difficoltà a mantenere l’attenzione, iperattività e impulsività, difficoltà nell’apprendimento, problemi di linguaggio, capacità motorie poco sviluppate e problemi di comportamento in generale. Diagnosticare per tempo l’X – Fragile non è facile ma possibile e soprattutto utile, per individuare i portatori e le portatrici sane e prevedere gravidanze a rischio, visto che la sindrome non è curabile da alcuna terapia. Un’alternativa alla cura è però rappresentata da progetti, come quello del Filo di Arianna, che promuovono una metodologia multidisciplinare (comprendente pedagogia speciale, neurologia e psicologia), al fine di rendere la vita del bambino il più possibile autonoma e indipendente anche in vista del “dopo-genitori”. E’ fondamentale, oltre a ciò, non lasciare sole le famiglie. Ed è proprio con questo obiettivo che si è costituita a Bisceglie l’Associazione X-Fragile Sezione Puglia, unica in tutta la regione. La neoassociazione, presieduta da Pietro Taccarelli e costituita da sei famiglie pugliesi, ha lo scopo di riunire e coadiuvare i genitori che accudiscono bambini e ragazzi affetti dalla sindrome, contribuendo al contempo alla creazione di una rete di consulenti, medici, pedagogisti e psicologi. Inoltre l’Associazione promuoverà attività socio-educative, sportive e di formazione-lavoro, interverrà in ambienti scolastici e familiari, nel tempo libero e nel lavoro mettendo a punto terapie riabilitative mirate. La condivisione di esperienze comuni tra famiglie che vivono le medesime situazioni nella quotidianità potrà inoltre certamente essere di aiuto nel superamento di eventuali sensi di colpa, tendenza all’isolamento, frustazioni e paura del futuro. Informarsi è semplice: basta digitare il sito www.xfragilepuglia.it, sostenere questa associazione attraverso il 5x1000 lo è ancora di più.

X-FRAGILE DA SOLO, FORTE INSIEME

Mariaserena Mansueto

Silvia La Franceschina

A Bisceglie la prima associazione X-Fragile di tutta la Puglia

Page 30: La Diretta nuova - Aprile 2011

30

Domenica 13 Marzo, Circolo Unione. Il salone è stracolmo di soci e non soci di tutte le età e di tutte le provenienze,

con molte presenze da paesi limitrofi. Prima di cominciare la “videoata” Alessandra Di Gregorio Anderson chiede agli amici e agli “amici che non si sono ancora incontrati” un applauso caldo e pieno di allegria per Maurino Pedone, noto commerciante e apprezzato fotografo scomparso alcuni giorni prima. La presentazione delle immagini delle quattro fotografe sullo sfondo di un’antica musica folk australiana risveglia emozioni che vanno dall’ammirazione al divertimento ai brividi di orrore all’ironia finale. Non ci è possibile incontrare Alessandra alla fine per la ressa che le si è formata attorno. La raggiungiamo telefonicamente a Londra dove è volata il giorno dopo per altri impegni urgenti.

Alessandra complimenti, “Obiettivi di Donne” è stato un vero successo. Vogliamo parlarne? Il titolo per cominciare ha qualche riferimento al recente 8 Marzo?«Assolutamente no. Queste quattro Donne non avevano bisogno di un giorno l’anno per

OBIETTIVI DI DONNE

festeggiare la loro femminilità che hanno valorizzato con i loro “obiettivi” intesi come lenti fotografiche e come mire artistiche, umane, sociali».

P e r c h é q u e s t e q u a t t r o fotografe?«C’era un grande imbarazzo di scelta. Le Donne hanno

contribuito in modo essenziale alla nascita e all’evoluzione della Fotografia come arte. J.M.Cameron nella seconda metà dell’ ‘800 staccandola dalla Pittura e dandole una propria identità con tecniche quali il fuoco diffuso e il primo piano. Tina Modotti negli anni ’20 usando la macchina fotografica per riprendere condizioni e ingiustizie sociali ponendo così le basi del fotogiornalismo, Lee Miller portando l’esperienza surrealista nella moda e nelle riprese di guerra. DianeArbus è la “street-photographer” per eccellenza».

Quale il criterio di selezione delle fotografie?«Abbiamo consultato appunti, spulciato cataloghi, provato e riprovato sullo schermo. In questo la collaborazione competente di Giacomo Pedone (Studio Aries-Corato) è stata impagabile. Volevamo immagini che attraessero persone di tutte le età con differenti interessi e di provenienze culturali di ogni genere. La scansione Proiezione/ analisi foto più significative con riferimenti all’arte, alla provenienza e al periodo storico delle fotografe seguito dalla proiezione finale (due ore in tutto)

ha riscosso consensi anche in altre occasioni».

La tua fotografa preferita?«Le ammiro tutte tantissimo. Mi sarebbe piaciuto incontrare Diane Arbus».

L’ultima fotografia della “videoata” è tua. Come hai voluto questa conclusione?«“Lee Miller Revisited” mi ha permesso di arrivare fra i finalisti a un concorso indetto dal V&A a Londra per un’immagine ispirata a lei. L’ho ricreata con oggetti particolari nella sua vita, con una sua fotografia bellissima (Portrait of a Space) in quella luce surreale che a lei piaceva. Volevo dire che si continua a vivere e a mandare messaggi anche a distanza di quasi un secolo».

Sei nipote di Pietro Di Gregorio, un fotografo molto noto a Bisceglie. Credi di aver ereditato qualcosa da tuo nonno?«Il gusto dell’inquadratura e il messaggio aperto dell’immagine».

Progetti?«Tanti. Due in particolare. Uno riguarda Bisceglie e ci sto lavorando da quasi un anno. Mi considero una “cittadina del mondo” ma resto sempre una biscegliese doc».

Qual è il momento più bello per te dopo una serata come quella del 13 Marzo al Circolo Unione?«Il Presidente e il pubblico che mi ringraziano per aver regalato due ore di felicità».

Felicia antonino

Si fa tanto parlare del programma “Ci pensiamo noi”,trasmissione radiofonica condotta da Antonio Di Tullio e Valerio Di Bitetto che infiamma ormai da 3 anni le frequenze dei 93.100

mhz dell’emittente Radio Centro Bisceglie. Però, oltre alle loro gag ed alla loro oratoria che ci fanno compagnia nel weekend, altri progetti “di nicchia” stanno portando lustro alla truppa

guidata da Leo Di Pinto. Prendiamo Music Generation, in onda dal Lunedì al Giovedì pomeriggio dalle 15 alle 18. Al timone di questo ambizioso contenitore è Roberto De Angelis (per tutti Bob), alle piastre ed alla regia Francesco Lorusso (in arte Frank Lorussetto). I due ragazzi, coadiuvati da Vito Valente (alla postazione internet per l’aggiornamento notizie), intrattengono il pubblico facendogli “ingerire” (…e digerire visto l’orario della trasmissione) dell’ottima musica: si spazia dai numeri uno delle charts americane, europee ed italiane, agli evergreen che non scontentano nessuno. Grazie al contatto sms e al profilo Facebook è anche possibile interagire in diretta con Bob e Frank.I numeri per arrivare al successo, questa

Bartolomeo pasquale

La Diretta nuova IN DIRETTA DA CENTRO MUSIC GENERATION SU RADIOCENTRO STEREO

"strana coppia" ce li ha eccome, tanto da esser stata contattata dalla redazione di RDS Radio dimensione suono, per una partnership a livello nazionale con la conduzione di De Angelis.Anche noi de “La Nuova diretta” abbiamo fatto parte, per un giorno solo (Giovedì 17 Marzo), della storia di questo divertentissimo programma: in occasione dell’uscita del centesimo numero del nostro giornale, il collaboratore Bartolomeo Pasquale è stato ospite in diretta. Si é festeggiato l’evento ripercorrendo la storia di questo periodico e, data la coincidenza con i festeggiamenti dei 150 anni dell’unità nazionale, si è parlato di storia e Nazione.

Segui sul nostro blog tutta la puntata

Page 31: La Diretta nuova - Aprile 2011

31

Ci avevano detto che non sarebbe stato atti-vato. Invece il Liceo Coreutico si farà. E’ una scommessa vinta per Bisceglie, e non solo per lei. All’indomani della chiusura delle iscrizioni, abbiamo incontrato il prof. Mongelli, Dirigente scolastico del Liceo e vero promotore della lode-vole iniziativa.

Come nasce la proposta di una sezione coreutica a Bisceglie?«L’idea si inserisce perfettamente nel solco della lunga tradizione artistica di questa città, nonché del Liceo ”L. da Vinci”, che da sempre ha posto al centro del curriculum formativo dei suoi ragazzi l’arte in ogni sua manifestazione, dal teatro alla poesia. Numerose le partecipazioni a rassegne e festival locali, nazionali e internazionali ottenendo diversi riconoscimenti, come il premio all’interpretazione di gruppo assegnato in occasione del 4° Festival Regionale di Bitonto “Te-atro delle scuole” dell’a.s. 2006/2007, solo per citare il più recente. Non bisogna poi dimenticare la musica che fa già parte del patrimonio culturale degli alunni provenienti dal corso ad indirizzo musicale della scuola media “R. Monterisi”, per arrivare alla danza che a Bisceglie trova modo di esprimersi in numerose scuole private. In una prospettiva più ampia immagino affian-carsi all’indirizzo coreutico quello musicale, connubio perfettamente in linea con la nostra tradizione».

Ha trovato difficoltà nel dialogo con le istitu-zioni?«Assolutamente no. La proposta è stata caldeggiata in maniera decisiva dagli Enti Locali, preliminar-mente dalla Provincia BAT nella persona dell’ Ass.

all’istruzione Pompeo Camero, poi dal Comune e la sua amministrazione, ricevendo approvazione della Giunta Regionale della Puglia e parere favorevole dall’U.R.S. per la Puglia ( autorizzazione definitiva 11 Marzo 2011). La provincia BAT, in particolare, si è impegnata ai previsti adeguamenti strutturali ( aula speciale per la danza e relativi servizi) che trovano comunque nel liceo di Bisceglie il supporto di un Tea-tro Auditorium (Laboratorio di accoglienza, cinema, teatro, danza a produzione musicale), di una palestra tensostruttura con pavimentazione in mondoflex 4 mm., del Centro Risorse “Mediterraneo”, del Presidio del Libro. Il Comune di Bisceglie si impegna poi alla risoluzione dei problemi logistici. Dal punto di vita didattico, invece, il liceo coreutico nasce dalla Convenzione stipulata con l’Accademia Nazionale di Danza di Roma, l’unica struttura in Italia che assolve il compito di formare danzatori, coreografi ed insegnanti, consentendo dal ’48 non solo di diplomare ma anche di formare laureati in danza. «La convenzione da me stipulata con il dott. Bruno Borghi, Preside dell’Accademia Nazionale di Roma, sarà valida per il prossimo quinquennio e ha definito competenze, compiti e responsabilità reciproche nella pianificazione formativa: esame di ammissione al 1° e 3° anno, selezione esperti, organizzazione svolgimento della didattica».

Veniamo quindi al piano di studi e cerchiamo di capire meglio in cosa consiste l’esame di ammissione.«Il piano di studi del Liceo coreutico si articola su n. 32 ore settimanali di lezioni teorico-pratiche. Sono previste discipline comuni agli altri corsi liceali. Le

discipline professionalizzanti differenziano il coreutico dagli altri licei: storia della danza, storia della musica, tecniche della danza, laboratorio coreutico, laboratorio coreografico, teoria e pratica musicale per la danza. Per quel che riguarda l’esame di accesso in primo luogo la commissione accerterà che lo studente abbia un fisico idoneo, una certa attitudine alla musica e una discreta preparazione tecnica secondo i programmi di III corso dell’accademia. La prova si svolgerà nel mese di Maggio (data ancora da definire)».

rievocate le caratteristiche salienti del liceo coreutico, veniamo alla situazione attuale delle iscrizioni.«Ad oggi contiamo 17 iscritti: 7 da Bisceglie, 3 da Trani, 2 da Bari , 2 da Modugno, 1 da Molfetta, 1 da Barletta, 1 da Andria. Per ora si parte con un’unica sezione a numero chiuso, 20 alunni ( max 22), come previsto dalla legge. Nonostante il termine ultimo sia scaduto, è ancora possibile iscriversi e colgo l’occasione per fare un appello agli alunni di terza media: fino a Maggio ( mese in cui, come accennato, ci saranno le selezioni) potremo accettare iscrizioni, quindi chi è interessato può ancora attivarsi. Tengo a sottolineare che quello del Liceo “L. da Vinci” è uno dei 10 massimi previsti in tutta Italia con questo indirizzo. Operativi ne sono 4, il convitto nazionale di Roma e i licei di Busto Arsizio, Genova e Teramo. Si tratta dunque di una possibilità unica nel Meridione per adolescenti avviati alla danza. L’auspicio è quello di raccogliere un’utenza maggiore che copra il raggio pugliese e di tutte le altre regioni del Sud, favorendo in tal caso il convitto dei fuori sede anche attraverso convenzioni con la Provincia, il Comune e gli enti privati della città».

IL LICEO COREUTICO A BISCEGLIE SI FARàLa smentita ufficiale del prof. Mongelli, Dirigente scolastico del Liceo “da Vinci”

Le novità per il prossimo anno scolastico non si fermano al Liceo, ma investono per la prima volta anche l’I.I.S.S.(Istituto di istruzione supe-riore statale, ex istituto professionale) che con orgoglio da quest’anno è tutto biscegliese. Ai già presenti corsi per i servizi commerciali e la manutenzione ed assistenza tecnica, si affiancherà nel 2011-2012 il corso per i servizi socio sanitari. Il Preside Musci e tutto il corpo docenti hanno fortemente voluto tale attivazione, tenendo pre-sente la grande richiesta nel mondo del lavoro di tali professionalità. I corsi pertanto mireranno a trasmettere agli studenti competenze e saperi atti all’inserimento (più o meno immediato) nel mondo del lavoro. A tale scopo il piano di studi del nuovo corso prevede una serie di discipline professionalizzanti: anatomia, fisiopatologia, scienze umane e sociali, psicologia generale, metodologie operative, elementi di storia dell’arte ed espressioni, educazione musicale, igiene e cultura medica. Al termine del quinquennio lo studente potrà anche decidere di continuare gli studi all’Università, trovandosi agevolato

nei seguenti percorsi: scienze infermieristiche, ostetricia, tecniche della riabilitazione, scienze dell’educazione e della formazione, scienze della formazione primaria, servizi sociali, dietista, igiene dentale, tecniche della prevenzione e della sicurezza sul lavoro. Si può affermare che il pro-getto ha ottenuto buoni risultati se si tiene conto delle iscrizioni: 45 in totale, per la formazione di due classi. Il dinamismo dell’istituto porta a pensare già al futuro meno prossimo con un ulteriore progetto, quello di attivare un percorso odontotecnico e ottico. Alla luce dei dati riportati in merito al Liceo coreutico e all’I.I.S.S. è necessaria una considera-zione. Per anni l’istruzione superiore a Bisceglie è stata poco efficiente, e per mancanza di servizi e per un mancato attivismo. Decine e decine di studenti ogni anno preferiscono spostarsi nelle città limitrofe dove l’offerta scolastica è migliore e pià variegata. Con le novità descritte finalmente Bisceglie inizia a mettersi al passo delle altre città sfruttando al meglio le proprie potenzialità ( che non sono poche).

I.I.S.S. – BISCEGLIE : INNOVAzIONE, ISTRUzIONE, SPECIALIzzAzIONE, SUCCESSO

Il progetto “Insieme a Scuola”, portato a termine dal 3° Circolo San G. Bosco, ha coinvolto alunni stranieri e compagni di classe della Scuola Primaria. Sviluppatosi nei mesi di Gennaio e Febbraio in 31 ore e curato dalle insegnanti Carito Marilena, Caprioli Cinzia, Farinola Caterina e Preziosa Francesca, ha avuto come obiettivo una migliore integrazione degli alunni stranieri, attraverso una più approfondita conoscenza della loro lingua e cultura. Sono stati realizzati tre laboratori di facilitazione linguistica, strutturati per classi, nei quali è stato richiesto agli alunni lo sviluppo di abilità e competenze inerenti l’ascolto e il parlato.I tre percorsi, seppure con attività diverse, hanno avuto un comune filo conduttore individuato nella storia: “Il brutto anatroccolo”. Attraverso dialoghi, giochi linguistici e ludici, simulazioni, drammatizzazioni e balli si è giunti alla realizzazione di un libro tradotto nella lingua di appartenenza degli alunni stranieri, portoghese e ucraino, e in lingua italiana.

Un progetto del Terzo Circolo

STRANIERI E ITALIANI “INSIEME A SCUOLA”

Grazia Pia Attolini

Grazia Pia Attolini

Page 32: La Diretta nuova - Aprile 2011

32

Spor

t

Bartolomeo pasquale

ROTAzIONI AL PALADOLMEN

Ancora una volta Bisceglie protagonista nel mondo dello sport

Bartolomeo pasquale

A Dicembre lo aveva promesso. Le vittorie e le soddisfazioni arriveranno in fretta. È stato profetico Gianmauro Baldini, presidente e

direttore tecnico della A.S.D. Ludobike racing team, abile nel progettare un collettivo fatto di talenti, piccoli purosangue del ciclismo, subito emersi a livello regionale. A Maglie, in occasione del torneo “Campione toPuglia ciclocross 2011” sono stati quattro i ragazzi in casacca bianco – giallo – blu a salire sul gradino più alto del podio. I piccoli campioni sono ettore loconsolo per il gruppo maschile 2, raffaella amelio per il gruppo femminile 3, eligio Visaggio per il gruppo maschile 5 e roberto loconsolo per il gruppo maschile 6. Una prova d’esame durissima per loro, su un tracciato reso altamente difficoltoso dal terriccio provato dalla pioggia precedente, da collinette, brecciolini insidiosi sul tracciato e muri di cinta che costeggiavano le serpentine ondulate. Menzione particolare anche per gli altri atleti che si sono piazzati secondi o terzi nei loro rispettivi gruppi: riccardo Caputo, Floriana Scaringella e Mariadelia Medda. Rimpianti invece per Giuseppe Troilo piazzatosi al quarto posto nel gruppo maschile 4. Noi redattori de "La Diretta nuova" facciamo i migliori auguri per i primi successi ottenuti da questo sodalizio giovane, auspicando che questa nuova realtà sportiva possa, in futuro, essere paragonata alla sorella maggiore, la società ciclistica Cavallaroche impreziosisce la sua bacheca di trofei, anche a livello nazionale.

A calcare il palcoscenico del palazzetto di via Ruvo ci ha pensato la ginnastica ritmica

con il Campionato Interregionale zona Sud, organizzato dal Coni e dalla Federazione italiana ginnastica con il patrocinio del Comune di Bisceglie. La società organizzatrice dell’evento è stata l’ A.S.D Iris di Giovinazzo, associazione sportiva nata nel 1976, che promuove con dedizione questo sport sia a livello amatoriale che agonistico, partecipando ai campionati di serie C e serie B e ottenendo piazzamenti onorevoli. Risultati che, negli ultimi quattro anni, hanno permesso di allargare gli orizzonti del gruppo sportivo aprendo altre due sedi a Bisceglie e Palo del Colle. In data 12 e 13 Marzo si sono affrontate varie ragazze di età compresa fra i 7 ed i 14 anni appartenenti a 80 diverse società di ginnastica note a livello nazionale, provenienti di Puglia, Molise, Campania

PRIMI SORRISI PER LA LUDOBIKE

Risultati positivi al toPuglia Ciclocross 2011

(fitta la presenza di sodalizi come Sorrento, Palma Campana ed Ischia), Calabria e Basilicata. Le atlete sono state divise nelle categorie Allieve (le più piccole, in prima fascia e seconda fascia), Juniores (stesso criterio) e Seniores. Le medesime categorie poi si sono sfidate a colpi di nastri, funi, clavette ed esercizi a corpo libero. Nella tappa finale svoltasi il 13 Marzo non hanno tradito le attese le papabili vincitrici del torneo. Stiamo parlando di erika lavacca, Gaia de Sario e Martina Muci, Simona Bufi e linda Mastandrea, che hanno registrato voti eccezionali da parte della giuria. Al termine della gare un piccolo pensiero è andato a Yara Gambirasio, la ginnasta di 13 anni trovata morta a Brambate di Sopra, dopo quattro mesi di ricerche. Un pensiero da parte di chi, come lei, condivideva la passione per la danza.

Page 33: La Diretta nuova - Aprile 2011

33

Sport

domenico aurora - Bartolomeo pasquale

BiSCeGlie CalCiO 1913Si è definitivamente consolidato il terzo posto per la truppa di Massimo Pizzulli, che raccoglie nelle ultime uscite sei punti. Acquisisce così definitivamente la possibilità di disputare la prima semifinale playoff tra le mura amiche. Dopo il pareggio per 1-1 contro il Cerignola, attuale vicecapolista (gol di Minenna), si è registrata la vittoria contro il Maruggio, destinata alla retrocessione: un faticosissimo 3-2 con reti di Ingrosso e doppietta di capitan Malerba. Successivamente due pareggi ininfluenti contro il San Paolo Bari di Dino Bitetto (0-0) e contro un Sogliano certo della salvezza (1-1 con gol di Campo ed espulsione di Chisena). L’ultimo importante turno si svolgerà al Vito Veneziani contro il Monopoli, ormai fuori dalla corsa promozione.

BiSCeGlie CalCiO a 5Sono quattro i punti raccolti da Leopoldo Capurso ed i suoi uomini a Marzo: dopo Cagliari, ancora una gara - spettacolo per il roster neroazzurro, stavolta con gli amici di Montesilvano: il risultato è di 3-3. In data 19 Marzo, dopo lo stop per la Coppa Italia calcio a 5, in cui il Bisceglie è stato eliminato ai quarti dal Ponzio Pescara, arriva l’ennesimo sorriso con la vittoria per 2-0 sul Napoli Vesevo. Disastrosa l’ultima uscita: Alcides non basta e, nonostante i dolci ricordi, Douglas Nicolodi affonda il Bisceglie col suo Pescara futsal per 6-1, lasciando la nostra squadra a quota 41 punti, sempre a meno quattro dalla seconda.

OliMpiadi CalCiO a 5 È andata: l’Olimpiadi calcio a 5, a quota sedici punti, ha potuto salutare ufficialmente la serie A2, in cui milita da un anno. Solo 3 i punti raccolti nelle ultime uscite pre primaverili, con un pokerissimo rifilato all’Imagross Conversano, fanalino di coda, che ci distanzia di 10 punti. Gli altri match hanno portato solo sofferenze, tanti gol presi e zero punti. G. S Isef (3-4),Gragnano (7-2) e Cadi Reggio Calabria (11-3) rappresentano le ultime lettere di questo piccolo libricino da tenere agli annali, nella speranza di un immediato ritorno ai meritevoli fasti. Frattanto già si lavora per la prossima stagione: voci di corridoio parlano di una prossima rivoluzione che interesserà anche l'ambito dirigenziale.

aMBrOSia BaSKeTDopo la 27° giornata di campionato l’Ambrosia Bisceglie è relegata al terz’ultimo posto. Nelle tre partite disputate nel mese di marzo sono arrivate altrettante sconfitte due delle quali nei derby pugliesi, entrambi disputati al Paladolmen contro Molfetta e Ostuni.Proprio contro i “cugini” molfettesi, con cui i nerazzurri condividono la lotta per non retrocedere, arriva una brutta sconfitta per 71-78. Sette giorni dopo, il Bisceglie si arrende ancora una volta. L’incontro termina 63-74.Ennesima sconfitta in quel di Anagni per 64-56. Dopo un buon avvio i ciociari hanno la meglio sui neroazzurri stellati, grazie anche ai 16 punti di Bruni, autentico cecchino dal perimetro.Il prossimo avversario, il 3 Aprile al Paladolmen, sarà il Rieti, attualmente al decimo posto in classifica.

aSd NeTTUNOProsegue la rincorsa alla salvezza per la squadra del presidente Tonio Papagni. Nel mese di marzo sono arrivate due vittorie a fronte di altrettanti insuccessi. Le gioie arrivano nei match casalinghi contro l’Azetium Rutigliano, sconfitto per 6-1, e Futsal Barletta, che ha chiuso l’incontro sul 5-3. Le due sconfitte arrivano contro due dirette concorrenti per la salvezza entrambe per 5-2. Prima il fanalino di coda Futsal Messapia poi il Città di Bari allontanano la salvezza diretta, anche se ancora possibile. Prossimo impegno casalingo il 9 aprile alle 16 contro l’Alberto C5.

FlaSH SpOrTLo sport di Marzo in pillole

L’A.S.D. Body Fashion è una palestra capace di educare il corpo ma anche la mente e ne ha dato dimostrazione con l’ennesimo convegno organizzato presso i locali di

via S. Andrea. Domenica 20 Marzo si è parlato di atteggiamento scoliotico e scoliosi con il dott. Fabio Nigri (medico ortopedico specialista in traumatologia dello sport), il prof. Sabino Giuliano (autore del metodo “GYMNASIUM” ed ex docente di teoria-tecnica-didattica della ginnastica correttiva e dell’educazione motoria preventiva e compensativa presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Foggia) e il dott. leonardo Cocola (laureato in scienze motorie e promotore dello scoliografo 3D, nonché studioso delle implicazioni neurologiche attraverso le attività motorie).Ha introdotto l’argomento il dott. Nigri, con un focus dettagliato sulla colonna vertebrale visto dalla prospettiva medica ed ortopedica, illustrando le differenze tra atteggiamento scoliotico e scoliosi.La scoliosi è una condizione che implica una complessa curvatura laterale e di rotazione della colonna vertebrale e delle vertebre, che determinano il gibbo. Quando non vi è rotazione si parla di "atteggiamento scoliotico". Il medico ha classificato le scoliosi a seconda della loro eziologia puntando l’attenzione sulle terapie possibili per curare questa patologia, che se trascurata diventa difficile da combattere. Per questo è molto importante tenere sotto controllo i bambini e gli adolescenti, perché è soprattutto durante la fase puberale che si manifesta l’eventuale sintomatologia, ereditaria o dovuta ad una scorretta postura.A seguire l’interessantissimo intervento del prof. Giuliano, che ha spiegato come trattare le alterazioni posturali mediante la chinesiterapia, l'insieme delle tecniche basate sul movimento (chinesi) il cui scopo consiste nella riarmonizzazione delle articolazioni periferiche e della colonna vertebrale, attraverso delle tecniche naturali. È una pratica molto antica che in passato veniva eseguita dai cosiddetti “aggiusta ossa” e che oggi è diventata una vera disciplina scientifica seguita da molti medici di rango internazionale. La Chinesiterapia, infatti, viene praticata per tutte le alterazioni dolorose della colonna vertebrale e scoliosi, dolori cervicali, torcicolli, sciatalgie, dolori del ginocchio e dell'anca, cefalee, nevralgie, vertigini.Ha chiuso la conferenza il dott. Cocola che ha descritto il funzionamento dello scoliografo 3D di cui si avvale nel trattamento di scoliosi abbinandolo alla ginnastica preventiva e compensativa degli atteggiamenti posturali nell’età evolutiva. Ne risulta che è bene non sottovalutare una postura scorretta che alla lunga si cronicizza in un assetto generale problematico, e che è importante affidarsi a mani esperte e competenti.

PARAMORFISMI DELLA COLONNA VERTEBRALE

Un convegno alla Body FashionSilvia La Franceschina

Sul momento che sta attraversando la squadra il presidente Papagni afferma che: «la salvezza pare più difficile del previsto, ne eravamo consapevoli ad inizio stagione vista anche la differenza

di qualità rispetto alla squadra dello scorso anno. Sono convinto che con il lavoro prezioso di mister Gentile riusciremo perlomeno a raggiungere i playout e poi a salvarci. Se così fosse ho già pronto un piano per rilanciare il Nettuno e allestire una squadra che possa ben figurare in serie C1. Ho un “quasi” accordo con sponsor che vogliono investire in questo progetto. Per ora non penso al peggio, sono convinto che ce la faremo. Il sindaco Spina, ha promesso inoltre, in caso di sua rielezione, di concedere finalmente anche all’ASD Nettuno l’utilizzo del palazzetto di via Ruvo. Sarebbe una cosa giusta per una squadra composta da soli biscegliesi».

ASD NETTUNO: SALVEzzA DIRETTA ANCORA POSSIBILE domenico aurora

Intervista al presidente della società

Page 34: La Diretta nuova - Aprile 2011

34

LA DIRETTA nuovaOrgano editoriale della

Ass. Culturale no profit “ G. B. Ferrara ”

foto e articoli sono protetti da copyright, possono essere utilizzati solo dietro richiesta alla redazione

«“La Diretta settimanale”fondata nel 1993

da Maurizio Rana & C.»

Stampa NuovoCentro Stampa-Molfetta

Redazione e Amministrazione

Via Virgilio 12 – Bisceglie (Ba)Tel – Fax: 080 392 17 86

e-mail: [email protected]

registrato al Tribunale di Trani al n° 296 del 06/02/2003

Direttore responsabileSerena Ferrara

Vicedirettorepasquale Stipo

Art DirectorFelicia antonino

Coordinatore di RedazioneSilvia la Franceschina

Comitato di RedazioneFabrizio arditoGrazia pia attolinidomenico auroraleonardo Cosmaialessio di liddoGiuseppe di pierroZaccaria GalloCristina GiovenaleVitantonia liuzziVito loscialeMariaserena Mansuetoroberta MonopoliBartolomeo pasqualeFabrizio riganteNicola Silvestris Marco Tempesta

uSpi

il direttore risponde

Chiuso il 31/3/ 2011

per richieste e segnalazioni scriveteci a: [email protected]

OFFerTa di SpaZi pUBBliCiTari per MeSSaGGi pOliTiCi eleTTOrali

elezioni 15 -16 Maggio 2011 la Diretta dichiara la propria disponibilità a pubblicare, sul proprio giornale, messaggi politici ai sensi dell'art. 7 della Legge 22 febbraio 2000, n. 28 e sue modifiche.

Precisa quanto segue:• sarà assicurato l'accesso a tutti i partiti o movimenti politici che ne abbiano fatto richiesta tempestivamente, garantendo agli stessi una pari quantità di spazio in relazione alla disponibilità ed ai limiti posti dalla legge. In caso di richieste eccedenti per quantità, le stesse saranno soddisfatte in base all'ordine di arrivo delle richieste in relazione alla disponibilità, fermi sempre i limiti posti dalla legge e dal Garante.• la prenotazione ed il materiale per la pubblicazione dovranno pervenire agli uffici de “La Diretta nuova” o anche via email all'indirizzo [email protected] tre giorni lavo-rativi prima della fine del mese precedente all'uscita della pubblicazione• Le tariffe sono le seguenti

BIANCO/NERO: QUADRICROMIA

• ¼ pag € 80,00 ¼ pag € 120,00• ½ pag € 150,00 ½ pag € 200,00• 1 pag € 250,00 1 pag € 360,00

REDAzIONALE A PAGINA INTERA

b/n € 270,00 colore € 380,00

Cara direttrice,le scrivo per esprimere un disagio comune a molte persone che transitano per Corso Umberto. Quella strada, di recente riasfaltata e soggetta a lavori di altra natura, è stata oggetto di un “furto”. Si diceva che i parcheggi dovevano moltiplicarsi perché da paralleli al marciapiede si trasformavano in parcheggi a “spina di pesce”. Ma il numero non mi pare sia aumentato. Ora mi chiedo: i lavori, partiti stranamente sotto le elezioni provinciali, sono finiti? Se si, i progetti originali cosa dicono? Sollevo poi altre questioni, sempre attinenti ai parcheggi: ma quanti disabili ci sono in quella zona? Non ho nulla contro i veri portatori di handicap, che ne hanno bisogno effettivamente, ma tra i posti riservati e le auto dei commercianti di zona, su quel tratto di strada non si trova mai posto! Prendiamo ora in esame gli alberi presenti lungo la via e che erano morti (eccetto “stranamente” quello di fronte al fioraio presente in Corso Umberto...). Dovevano essere sostituiti da fioriere o da altri ornamenti: finora non si è visto nulla.Mi chiedo quindi se è questo il modo in cui il Comune pensava di rivalutare la zona.

Un cittadino deluso

Caro paese mio.Per la prima volta ti scrivo con una tenerezza che mai prima d’ora avrei immaginato di provare: e invece è qui, palpabile e concreta con un sapore dolce e inquieto. È scoppiata in un flash di ore di un sabato sera, uno di quei tanti sabato sera abbastanza noiosi, molto ingombranti e per nulla invoglianti. Ti ho scoperto al ritorno dal mio primo reale incontro col mondo del centro commerciale: orrore puro, mondo di morte; cielo finto senza sole, luna, stelle, rondini di primavera; case di bambola arabeggianti stonate in mezzo ai verdi uliveti mediterranei, vuote, piene di solitudine dove non scorre vita; finte piazzette dove gli sguardi mai s’incontrano e mai s’incontreranno, avare di sorrisi, dove tutto parla di niente, di pieni molto vuoti. Cinema solitari popolati di stereotipi di uomini e donne: sensazione di malessere profondo! Tornando da te, paese mio meraviglioso, tante volte rinnegato, tante volte demolito, tante volte oltraggiato, ho provato una gioia indicibile e ho sorriso felice: Pino del mio bar preferito era insolitamente bello; Francesca: “non avevo mai notato i tuoi meravigliosi occhi neri quando mi offrivi un grattino per la macchina”; Franco: “che meraviglioso profumo ha la tua salumeria”. E questa piazza meravigliosa piena di sguardi veri, vivi, profumati del mio mare, delle mie querce. Lo so: sei in crisi come me; hai tanti problemi da affrontare esattamente come me; ma stasera per la prima volta quanto ti ho amato! Tiro su lo sguardo e vedo una grande luna, tante stelle: si, stasera sono proprio felice.

rossella delvecchio

Grazie per la sua poesia: ha qualcosa di commovente, come commovente vorremo fosse l'amore di tutti i biscegliesi per questa città. Se questo "orrore" di piazze di poliuretano non si trovasse a due metri da noi, forse non staremmo qui a leggere le sue parole e ad apprezzare la bellezza delle piccole cose vere. Ma ne guadagneremmo in Bellezza, coscienza, morale. Il fatto é che l'orrore si trova a due metri da noi e che, ahimè, ci sottrae ricchezze e clienti. Lo avessimo "in casa", a mio personalissimo avviso, forse sarebbe un male minore.

Gentile lettore,le rispondo con poche laconiche parole. Ho chiesto spiegazioni al dirigente dell'ufficio tecnico circa i man-cati parcheggi a spina pesce e le fioriere promesse e mai installate. La risposta che ho avuto è stata sempli-cemente questa: «i commercianti si sono opposti. Vogliono una carreggiata più ampia». Pazienza, dunque, che le vetture parcheggino sempre in doppia o tripla fila, oscurando le insegne dei negozi:. Come si suol dire: contenti loro, contenti tutti (o quasi...).

Page 35: La Diretta nuova - Aprile 2011

35

PRO

SSIMA

MEN

TE

I terremoti, venti di guerra ed altre problematiche che stanno richiamando

l’attenzione delle persone probe su opere di miseri-cordia ed aiuti nazionali ed internazionali, oltre che gli imminenti impegni elet-torali stanno distogliendo lo sguardo della stampa locale da quelli che sono i preparativi di questo perio-do dell’anno finalizzati alle ricorrenze religiose, anche a motivo della pasqua alta del 2011 (24 Aprile).Unica eccezione per i testimoni di Geova che stanno già diffondendo un invito alla cittadinanza per ricordare l’ultima cena di nostro Signore Gesù Cristo ed il significato della sua morte per tutto il genere umano.Per quanti ne fossero interessati, riportiamo di seguito gli orari della importante

GESù COLUI CHE “TOGLIE I PECCATI DEL MONDO”Come, perché e in che modo trarne beneficio

celebrazione:Domenica 17 Aprile alle ore 19,30 - dopo il tramonto, come da loro consuetudine –-Sala del Regno via Giuseppe Di Vittorio 82 -Sala delle conferenze Hotel Salsello via Siciliani - Sala Ricevimenti Hotel Magnolia, Prov. Molfetta-Terlizzi

Mary Eccel

Scoprire il mare significa anche educare i giovani a rispettare questo meravi-glioso ambiente, simbolo della nostra

stessa vita. E’ importante comprendere che l’ambiente marino, anche se sembra un tutt’uno, nella realtà è diviso in zone e ogni zona è caratterizzata da un tipo di vita animale e vegetale. L’immersion diving School, la Scuola Subacquei di Bisceglie, ha da sempre perseguito il fine di educare e divulgare la conoscenza del mare. E lo fa con i Corsi per l’ottenimento di brevetti a tutti i livelli e con immersioni ricreative a diverse profondità. Le immersioni com-portano una serie di addestramenti, ossia lezioni teorico-pratiche in cui si insegnano le norme della sicurezza. Il metodo SSI, quello utilizzato dalla Scuola Subacquei di Bisceglie, tra l’altro il più valido, si avvale dell’utilizzo di manuali e di DVD che ripro-

SCOPRIRE IL MARE Nicola Silvestris

Bella campagna di promozione sociale quella in-

detta dall’Associazione Pegaso Onlus in oc-casione della Pasqua imminente. “Covate la gioia di un progetto comune” è il sunto di un sogno che l’associa-zione coltiva dal 1998, da quando cioè si oc-cupa di rispondere alle domande di aiuto dei portatori di handicap e delle loro famiglie. Villa

Pegaso, la casa – famiglia di via Imbriani in cui trovano ospitalità due ragazzi e altri 15 si incontrano nelle ore po-meridiane, è un condominio in costante fermento: attività domestiche e ludiche, laboratori creativi e gite didattiche sono all’ordine del giorno. Non manca davvero nulla, eccetto lo spazio per ospitare confortevolmente tutta la grande famiglia Pegaso, quando le famiglie di origine dei disabili verranno a mancare. Il futuro di questi giovani si nasconde dietro un’utopia che sta per divenire realtà: una nuova Casa in via Padre Kolbe, dotata di camere singole e spazi comuni, dove ogni ospite possa godere della massima autonomia.Per attuare il progetto, approvato nel Settembre 2007, molti cittadini si sono spesi negli anni destinando il 5x1000 all’associazione di promozione sociale. Ma, come sempre, si può fare di più. In occasione della Pasqua, come una chioccia con le sue uova, “coviamo” anche noi la gioia di un progetto comune, acquistando una delle uova di cioccolato Pegaso presso il Centro Commerciale Mongolfiera di Molfetta nei giorni 16, 17 e 21 Aprile. Se la Pasqua è emblema di vita nuova, che vita nuova sia, anche per questi amici speciali che affidano i loro destini al nostro buon cuore.Info: [email protected]

COVATE LA GIOIA DI UN PROGETTO COMUNE

Serena Ferrara

ducono metodicamente tutte le operazioni da eseguire per effettuare le immersioni. Le lezioni pratiche si svolgono in primis in piscina, in acque ben limitate con tutti i con-fort, per familiarizzare con l’ambiente acquatico e, dopo aver appreso bene le tecni-che per potersi immergere, ed aver raggiunto un certo grado di sicurezza si passa alle immersioni in mare. Questo è il primo passo per conoscere ed apprezzare il

mondo acquatico. L’interesse cresce anche con la conoscenza del nostro pianeta e delle creature che vivono nei fondali marini. La nostra Scuola Subacquei anche quest’anno ha riproposto l’esperienza di un Corso di Geologia e Biologia marina, rivolto a tutti gli iscritti e non. Conoscere il pianeta terra, la formazione dei continenti, come si sono formate le coste, specialmente quelle della nostra Regione, sono stati gli argomenti discussi nella prima fase del corso. Il Gargano racchiude in sé una miriade di bellezze naturali. Le coste alte e frastagliate, di natura sedimentaria con i suoi scogli, i faraglioni, le grotte sommerse, sono tutti particolari che sono stati ampiamente discussi. Le isole Tremiti, dichiarate Parco Marino, sono state propo-ste come prossima tappa per immersioni subacquee estive.

Un corso di biologia marina all'Immersion Diving School

"Se l'amore di una mamma si identifica nella frase "Hai mangiato?", come sosteneva Elsa Morante, tu, cara nonna Melina, hai amato tutti noi figli, nipoti, pronipoti, vicini di casa e non, di un amore che non ha eguali, così perennemente instancabile e attento a soddisfare i bisogni di ognuno di noi.Grazie, nonna

Il tuo amato Fabrizio

emilia Tortora (8-10-1924 > 31-3-2011)

Page 36: La Diretta nuova - Aprile 2011

NUOV

a

Dire aNUOV

aLA

Aprile 2011 N. 101