LA DIFESA DEL POPOLO 23 APRILE 2017 Con tutta la ...€¦ · Fabio Brocca, è stata riconfermata la...

1
È composto da nove persone il nuovo consiglio direttivo del Noi terri- toriale di Padova. A fianco del presidente Fabio Brocca, è stata riconfermata la vice- presidente Nives Mazzaro ed Elisa Pe- scante è a supporto del tesoriere cooptato Marco Miazzi. Gli altri sei consiglieri sono, oltre ai giovanissimi Elisa Pescante di Car- rara San Giorgio e Riccardo Berengan di Battaglia Terme, la riconfermata Valeria Ambrosi di Vo’ e i tre al primo mandato Serena Faggin di San Paolo, Dino Tonello di Borgoricco San Leonardo e Andrea Va- rotto di Rio di Ponte San Nicolò. «Mi preparo ad affrontare i prossimi quattro anni con spirito di fede, servizio e collaborazione – promette Serena Faggin – sarà sicuramente preziosa l’esperienza dei consiglieri riconfermati, ma dovremo metterci in ascolto delle tante richieste e dei bisogni dei nostri circoli». Serena ha ben chiara la realtà del cir- colo attraverso la sua esperienza a San Paolo: «La risorsa più importante sono le persone: ogni generazione ha i suoi cari- smi e il suo modo di pensare. Dobbiamo però essere noi “ad andare verso”, senza presunzioni e con spirito propositivo. Al- l’inizio del mio servizio sentivo il territoria- le come una cosa lontana, ma con il pas- sare del tempo ho cominciato a percepirlo come un punto di appoggio e di collabo- razione, lavorando in serenità, amicizia, impegno, serietà e grande amore per il bene dell’associazione». Con queste pre- messe, il futuro sembra promettere bene: «Il contributo che i patronati potranno of- frire nei prossimi anni è di dare alle co- munità tanta gente appassionata, capace di trasmettere fiducia e passione. Il patro- nato non è bello se la struttura è bella, ma è bello se le persone che ci sono dentro continuano a dare il proprio contributo nell’accoglienza e con principi cristiani forti e sinceri». La sfida per un maggior coinvolgi- mento dei giovani si vince in attacco: «Credo fortemente che lo stile dell’“anda- re verso” qui sia ancora più importante. Non possiamo aspettare che arrivino, ma dobbiamo individuare proposte di coinvol- gimento per renderli protagonisti della vita di comunità, che per loro inizia proprio nei centri parrocchiali». Dino Tonello, del circolo Noi di Borgo- ricco San Leonardo, è pronto a lavorare: «Tra le nostre priorità c’è sicuramente quella di far sì che i centri parrocchiali non vengano percepiti come distributori di servizi o sedi per riunioni di varie associa- zioni, ma realtà soprattutto educative e formative. Non è semplice: la gente pensa subito ai servizi, come per esempio il grest in estate, ma da parte nostra è fon- damentale ricordare come dietro a queste opportunità vi sia l’obiettivo di offrire edu- cazione e occasioni di formazione, specie per i giovani e i ragazzi». Il consiglio direttivo del Noi è sempre un punto di riferimento: «Al territoriale si chiede spesso assistenza burocratica, ma anche indicazioni tecniche su sicurezza e attività varie. Sono tante le necessità, e per questo è importante venire incontro alle esigenze di tutti nel modo migliore». Per Andrea Varotto, di Rio, già refe- rente Noi per il vicariato di Legnaro, «Il campanilismo è una vecchia storia che dovrà per forza spegnersi». «Con l’avvento delle unità pastorali – spiega – sono sem- pre più valide le collaborazioni tra i vica- riati e la diocesi: il mondo si fa sempre più piccolo, mentre i confini si allargano. Per i progetti di più ampio respiro ormai la par- rocchia è un confine superato: bisogna iniziare a ragionare per territori non tanto nell’ottica della conservazione, quanto per ottimizzare le forze in vista di nuove esi- genze: i giovani hanno infatti bisogno di noi, le comunità ci sono ancora. Unendo le forze emerge il positivo». Andrea Varotto osserva i numeri di oggi: «Lo zoccolo duro dei pensionati tie- ne ancora, ma saranno sempre meno, da- to che si lavorerà più a lungo. I giovani so- no meno propensi a frequentare gli oratori rispetto a un tempo anche per gli indivi- dualismi di oggi». Dalla crisi, una straordinaria occasio- ne per il rinnovamento: «La situazione di oggi ci porta a farci un esame profondo e a capire dove vogliamo andare. Dobbiamo passare dalla tradizione alla motivazione, capire perché sono importanti i patronati e quali sono i motivi per cui fare comunità anche lì». Il trend, all’interno del Noi, è po- sitivo: «In questi anni ho visto piccoli pro- gressi continui, che anno dopo anno han- no permesso all'associazione di portare a casa buoni risultati. Ora è importante che il territoriale si faccia conoscere di più, per interfacciarsi ancor meglio con i circoli». IN DIALOGO CON I NUOVI CONSIGLIERI Con Elisa Pescante e Riccardo Berengan al primo mandato pure Serena Faggin, Dino Tonello e Andrea Varotto Tre priorità: giovani, formazione e circoli in rete tra loro In alto, Elisa Pescante e, a sinistra, Riccardo Berengan con alcuni giovani della parrocchia di Battaglia Terme. Inizia con una forte impronta di giovinezza l’avventura del nuovo direttivo del Noi territoriale di Pa- dova, rinnovato per i prossimi quattro anni lo scorso 29 marzo, nel corso del- l’assemblea elettiva di Mandria. Dalla votazione dell’assemblea sono emersi con notevoli preferenze due giovani, entrambi sotto i 25 anni d’età: Elisa Pescante, 24enne di Carrara San Giorgio (cresciuta però a Carrara Santo Stefano), e Riccardo Berengan, 21enne di Battaglia Terme. «Mi so- no candidato – spiega Ric- cardo Berengan – perché spinto dal mio presidente e dal consiglio di circolo. A Battaglia Terme le cose stanno andando molto be- ne: in questi anni, mettendo insieme le forze dei giovani con quelle di chi ha già più esperienza, stiamo ridando vita al nostro centro parrocchiale. Mi è stato chiesto di portare questo modello al territoriale». A Battaglia Terme è stato proprio il concetto stesso di circolo a evolversi: «Le persone non si iscrivono più solo perché bisogna farlo per motivi legali e assicurativi, ma perché si sentono parte di una comunità di laici che ogni giorno si impegna per il bene comune: con noi ci sono i catechisti, i volontari della sa- gra, chi fa le pulizie, chi tiene aperto il bar e chi dà una mano alle feste con i piccoli». I risultati sono tangibili: «Le tessere sono aumentate da 150 a 300, in più ci siamo aperti a molte iniziative sul territorio, collaborando con le realtà che già esistono; da ultimo, nel mese di feb- braio, il carnevale con i genitori dei bambini». Riccardo, però, non si aspettava di essere eletto: «Non conoscevo nemme- no bene come funzionasse il livello ter- ritoriale: mi sono buttato ed è andata così». Ma ha già le idee chiare: «Penso che una priorità sia quella di consolida- re la rete tra i circoli parrocchiali. Da soli si fa fatica, ma se si mettono insieme le risorse dei circoli, diventiamo ca- paci di concretizzare pro- poste importante. “Fare in- sieme” ci porta a essere sempre più una comunità vera. Se c’è, ad esempio, un’esperienza positiva a Cittadella dobbiamo essere in grado di poterla raccon- tare a Monselice». «Frequentare il patronato, dai gruppi Acr ai grest – aggiunge Elisa Pescante – mi ha permesso di maturare e compren- dere aspetti della vita che forse davo per scontati e di affrontare i problemi che sorgono nella vita quotidiana». Elisa, che dopo poche ore dall’ele- zione ha ricevuto le congratulazioni di Francesco Simoni, nuovo presidente diocesano di Azione Cattolica e suo educatore di qualche anno fa, ricorda la vera urgenza con cui confrontarsi nei prossimi anni: «Vedo che i giovani a volte ricoprono ruoli marginali nei no- stri circoli, in più rispetto ad alcuni anni fa è scesa la frequenza nei patronati: un tempo, infatti, i ragazzi vi si ritrovavano più spesso anche al di fuori da attività strutturate. È un peccato, specie pensan- do a tutte le esperienze che io ho potuto fare e che loro nemmeno conoscono». Ma cosa dire a questi giovani? «Che sono i benvenuti: qui si devono sentire a loro agio. A Carrara San Giorgio abbia- mo scelto di moltiplicare le attività ri- volte ai giovani anche per provocare in loro l’interesse per la vita di circolo mettendoci in ascolto delle loro idee. Ora, con l’inizio del sinodo dei giovani, i circoli Noi possono accettare la sfida di accompagnarli in questo cammino, sostenendoli dove necessario. Il sinodo voluto dal vescovo Claudio è un fatto completamente nuovo, che da molta importanza alla creatività e alla voce della nostra chiesa di Padova». I CONSIGLIERI PIÙ GIOVANI Elisa Pescante, 24enne di Carrara San Giorgio, e Riccardo Berengan, 21enne di Battaglia Con tutta la creatività di essere giovani a servizio L’impegno dei due consiglieri ventenni è far ritrovare ai coetanei il desiderio di “abitare” il centro parrocchiale che è cuore pulsante della comunità cristiana 27 LA DIFESA DEL POPOLO 23 APRILE 2017 noiassociazione Dall’alto, Serena Faggin, Dino Tonello e Andrea Varotto consiglieri al loro primo mandato. Nelle foto, due momenti dell’assem- blea elettiva dello scorso 29 marzo nel patronato della Mandria. In basso, in primo piano, il presidente riconfermato Fabio Brocca.

Transcript of LA DIFESA DEL POPOLO 23 APRILE 2017 Con tutta la ...€¦ · Fabio Brocca, è stata riconfermata la...

Page 1: LA DIFESA DEL POPOLO 23 APRILE 2017 Con tutta la ...€¦ · Fabio Brocca, è stata riconfermata la vice-presidente Nives Mazzaro ed Elisa Pe-scante è a supporto del tesoriere cooptato

�È composto da nove persone ilnuovo consiglio direttivo del Noi terri-

toriale di Padova. A fianco del presidenteFabio Brocca, è stata riconfermata la vice-presidente Nives Mazzaro ed Elisa Pe-scante è a supporto del tesoriere cooptatoMarco Miazzi. Gli altri sei consiglieri sono,oltre ai giovanissimi Elisa Pescante di Car-rara San Giorgio e Riccardo Berengan diBattaglia Terme, la riconfermata ValeriaAmbrosi di Vo’ e i tre al primo mandatoSerena Faggin di San Paolo, Dino Tonellodi Borgoricco San Leonardo e Andrea Va-rotto di Rio di Ponte San Nicolò.

«Mi preparo ad affrontare i prossimiquattro anni con spirito di fede, servizio ecollaborazione – promette Serena Faggin– sarà sicuramente preziosa l’esperienzadei consiglieri riconfermati, ma dovremometterci in ascolto delle tante richieste edei bisogni dei nostri circoli».

Serena ha ben chiara la realtà del cir-colo attraverso la sua esperienza a SanPaolo: «La risorsa più importante sono le

persone: ogni generazione ha i suoi cari-smi e il suo modo di pensare. Dobbiamoperò essere noi “ad andare verso”, senzapresunzioni e con spirito propositivo. Al-l’inizio del mio servizio sentivo il territoria-le come una cosa lontana, ma con il pas-sare del tempo ho cominciato a percepirlocome un punto di appoggio e di collabo-razione, lavorando in serenità, amicizia,impegno, serietà e grande amore per ilbene dell’associazione». Con queste pre-messe, il futuro sembra promettere bene:«Il contributo che i patronati potranno of-frire nei prossimi anni è di dare alle co-munità tanta gente appassionata, capacedi trasmettere fiducia e passione. Il patro-nato non è bello se la struttura è bella, maè bello se le persone che ci sono dentrocontinuano a dare il proprio contributonell’accoglienza e con principi cristianiforti e sinceri».

La sfida per un maggior coinvolgi-mento dei giovani si vince in attacco:«Credo fortemente che lo stile dell’“anda-

re verso” qui sia ancora più importante.Non possiamo aspettare che arrivino, madobbiamo individuare proposte di coinvol-gimento per renderli protagonisti della vitadi comunità, che per loro inizia proprio neicentri parrocchiali».

Dino Tonello, del circolo Noi di Borgo-ricco San Leonardo, è pronto a lavorare:«Tra le nostre priorità c’è sicuramentequella di far sì che i centri parrocchialinon vengano percepiti come distributori diservizi o sedi per riunioni di varie associa-zioni, ma realtà soprattutto educative eformative. Non è semplice: la gente pensasubito ai servizi, come per esempio ilgrest in estate, ma da parte nostra è fon-damentale ricordare come dietro a questeopportunità vi sia l’obiettivo di offrire edu-cazione e occasioni di formazione, specieper i giovani e i ragazzi».

Il consiglio direttivo del Noi è sempreun punto di riferimento: «Al territoriale sichiede spesso assistenza burocratica, maanche indicazioni tecniche su sicurezza eattività varie. Sono tante le necessità, eper questo è importante venire incontroalle esigenze di tutti nel modo migliore».

Per Andrea Varotto, di Rio, già refe-rente Noi per il vicariato di Legnaro, «Ilcampanilismo è una vecchia storia chedovrà per forza spegnersi». «Con l’avventodelle unità pastorali – spiega – sono sem-

pre più valide le collaborazioni tra i vica-riati e la diocesi: il mondo si fa sempre piùpiccolo, mentre i confini si allargano. Per iprogetti di più ampio respiro ormai la par-rocchia è un confine superato: bisognainiziare a ragionare per territori non tantonell’ottica della conservazione, quanto perottimizzare le forze in vista di nuove esi-genze: i giovani hanno infatti bisogno dinoi, le comunità ci sono ancora. Unendole forze emerge il positivo».

Andrea Varotto osserva i numeri dioggi: «Lo zoccolo duro dei pensionati tie-ne ancora, ma saranno sempre meno, da-to che si lavorerà più a lungo. I giovani so-no meno propensi a frequentare gli oratoririspetto a un tempo anche per gli indivi-dualismi di oggi».

Dalla crisi, una straordinaria occasio-ne per il rinnovamento: «La situazione dioggi ci porta a farci un esame profondo ea capire dove vogliamo andare. Dobbiamopassare dalla tradizione alla motivazione,capire perché sono importanti i patronatie quali sono i motivi per cui fare comunitàanche lì». Il trend, all’interno del Noi, è po-sitivo: «In questi anni ho visto piccoli pro-gressi continui, che anno dopo anno han-no permesso all'associazione di portare acasa buoni risultati. Ora è importante cheil territoriale si faccia conoscere di più, perinterfacciarsi ancor meglio con i circoli».

IN DIALOGO CON I NUOVI CONSIGLIERI Con Elisa Pescante e Riccardo Berengan al primo mandato pure Serena Faggin, Dino Tonello e Andrea Varotto

Tre priorità: giovani, formazione e circoli in rete tra loro

In alto,ElisaPescantee, a sinistra,RiccardoBerengancon alcunigiovani dellaparrocchiadi BattagliaTerme.

� Inizia con una forte impronta digiovinezza l’avventura del nuovodirettivo del Noi territoriale di Pa-

dova, rinnovato per i prossimi quattroanni lo scorso 29 marzo, nel corso del-l’assemblea elettiva di Mandria.

Dalla votazione dell’assemblea sonoemersi con notevoli preferenze duegiovani, entrambi sotto i 25 anni d’età:Elisa Pescante, 24enne di Carrara SanGiorgio (cresciuta però a Carrara SantoStefano), e Riccardo Berengan, 21ennedi Battaglia Terme. «Mi so-no candidato – spiega Ric-cardo Berengan – perchéspinto dal mio presidente edal consiglio di circolo. ABattaglia Terme le cosestanno andando molto be-ne: in questi anni, mettendoinsieme le forze dei giovanicon quelle di chi ha già piùesperienza, stiamo ridandovita al nostro centro parrocchiale. Mi èstato chiesto di portare questo modelloal territoriale».

A Battaglia Terme è stato proprio ilconcetto stesso di circolo a evolversi:«Le persone non si iscrivono più soloperché bisogna farlo per motivi legali eassicurativi, ma perché si sentono partedi una comunità di laici che ogni giornosi impegna per il bene comune: con noici sono i catechisti, i volontari della sa-gra, chi fa le pulizie, chi tiene aperto ilbar e chi dà una mano alle feste con ipiccoli». I risultati sono tangibili: «Letessere sono aumentate da 150 a 300, in

più ci siamo aperti a molte iniziative sulterritorio, collaborando con le realtà chegià esistono; da ultimo, nel mese di feb-braio, il carnevale con i genitori deibambini».

Riccardo, però, non si aspettava diessere eletto: «Non conoscevo nemme-no bene come funzionasse il livello ter-ritoriale: mi sono buttato ed è andatacosì». Ma ha già le idee chiare: «Pensoche una priorità sia quella di consolida-re la rete tra i circoli parrocchiali. Da

soli si fa fatica, ma se simettono insieme le risorsedei circoli, diventiamo ca-paci di concretizzare pro-poste importante. “Fare in-sieme” ci porta a esseresempre più una comunitàvera. Se c’è, ad esempio,un’esperienza positiva aCittadella dobbiamo esserein grado di poterla raccon-

tare a Monselice».«Frequentare il patronato, dai gruppi

Acr ai grest – aggiunge Elisa Pescante –mi ha permesso di maturare e compren-dere aspetti della vita che forse davo perscontati e di affrontare i problemi chesorgono nella vita quotidiana».

Elisa, che dopo poche ore dall’ele-zione ha ricevuto le congratulazioni diFrancesco Simoni, nuovo presidentediocesano di Azione Cattolica e suoeducatore di qualche anno fa, ricorda lavera urgenza con cui confrontarsi neiprossimi anni: «Vedo che i giovani avolte ricoprono ruoli marginali nei no-

stri circoli, in più rispetto ad alcuni annifa è scesa la frequenza nei patronati: untempo, infatti, i ragazzi vi si ritrovavanopiù spesso anche al di fuori da attivitàstrutturate. È un peccato, specie pensan-do a tutte le esperienze che io ho potutofare e che loro nemmeno conoscono».

Ma cosa dire a questi giovani? «Chesono i benvenuti: qui si devono sentire aloro agio. A Carrara San Giorgio abbia-mo scelto di moltiplicare le attività ri-

volte ai giovani anche per provocare inloro l’interesse per la vita di circolomettendoci in ascolto delle loro idee.Ora, con l’inizio del sinodo dei giovani,i circoli Noi possono accettare la sfidadi accompagnarli in questo cammino,sostenendoli dove necessario. Il sinodovoluto dal vescovo Claudio è un fattocompletamente nuovo, che da moltaimportanza alla creatività e alla vocedella nostra chiesa di Padova».

I CONSIGLIERI PIÙ GIOVANI Elisa Pescante, 24enne di Carrara San Giorgio, e Riccardo Berengan, 21enne di Battaglia

Con tutta la creatività di essere giovani a servizio

L’impegno dei dueconsiglieri ventenni

è far ritrovareai coetanei il desideriodi “abitare” il centro

parrocchiale cheè cuore pulsante

della comunità cristiana

27LA DIFESA DEL POPOLO23 APRILE 2017 noiassociazione �

Dall’alto,SerenaFaggin, DinoTonelloe AndreaVarottoconsiglierial loro primomandato.

Nelle foto,due momenti

dell’assem-blea elettivadello scorso

29 marzonel patronato

della Mandria.In basso,in primo

piano,il presidentericonfermato

Fabio Brocca.