La devozione contadina · Il racconta della Vergine che allatta il ... rotto dal canto degli...

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La devozione contadina In tutto il mondo e in tutte le epoche storiche, la spiritualità dei contadini e i culti legati alla terra hanno avuto una presenza di spicco nella società. Nelle più antiche civiltà é costante la presenza di una figura femminile che rappresenta la madre della terra e la prosperità. Per i contadini cristiani la madre della terra divenne la madonna che veniva vista in questo modo perché aveva dato alla luce Cristo. Essa era paragonata alla luna perché era considerata il secondo astro più importante dopo il sole, paragonato a Dio padre.

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La devozione contadinaIn tutto il mondo e in tutte le epoche storiche, la spiritualità dei contadini e i culti legati alla terra hanno avuto una presenza di spicco nella società. Nelle più antiche civiltà é costante la presenza di una figura femminile che rappresenta la madre della terra e la prosperità.Per i contadini cristiani la madre della terra divenne la madonna che veniva vista in questo modo perché aveva dato alla luce Cristo.Essa era paragonata alla luna perché era considerata il secondo astro più importante dopo il sole, paragonato a Dio padre.

La luna é sempre stata considerata fin dai tempi più antichi il secondo astro più più importante dell' universo perché la sua influenza é ritenuta importante per i cicli della natura. Successivamente la luna viene trasferita all'icona della Vergine Maria nell' immagine dell'apocalisse. La Signora dell'apocalisse é posta su di una falce di luna, che é però anche simbolo, intesa sia come passaggio obbligato dell'essere umano per raggiungere la beatitudine celeste, sia come annientamento del peccato stesso, ucciso con la soppressione del serpente.Certamente il cuore e l' intelletto dei contadini non era in grado di cogliere tutti i sottili significati della Signora dell' apocalisse.

La raffigurazione della madre allattante e già presente nella più antica cappella di santo Valeria, in cui la madre scopre una mammella e la porge al bambino. Ecco un gesto che lascia trasparire tutta la dus importanza per la vita, ecco una madonna che nutre, che dona tutta se stessa, che si preoccupa quindi delle necessità delle persone che si rivolgono a lei. Il racconta della Vergine che allatta il bambino è riportato dai vangeli apocrifi, ma ne parla anche santi Agostino. Il concilio di Trento alle sue ultime sedute riapproverà il culto e la devozione per le immagini sacre della vergine e dei santi.

La madonna del latte sarà considerata "sconveniente" da san Carlo Borromeo e da suo cugino Cardinale Federico, e nonostante questo ultimo forse un grande estimatore e collezionista d'arte. In conseguenza a ciò la vergine del latte fu spesso ritoccata sulla fessura che scopriva la mammella.Tuttavia queste dispute teologiche nulla hanno tolto alla devozione popolare e contadina, costantemente presente e viva tutto il territorio preso da noi in considerazione, tra la Brianza, il Lecchese e il triangolo Lariano esistono ben 54 immagini della madonna del latte. Quest'ultima scelta iconografica ribadisce l' idea del latte come strumento di guarigione, visto che due santi, per le loro piaghe, sono considerati protettori contro la peste e le epidemie.

Le donne contadine, ma anche quelle di ceti più elevati, si rivolgevano alla Vergine del Latte nel periodo della gravidanza e dell' allattamento, portavano doni per ringraziare, facevano dipingere la sacra immagine come ex voto.Oggi se il latte manca lo si compra in farmacia, ma allora le mammelle asciutte significavano la morte del bambino; cosi l' immagine della vergine allattante é stata anche chiamata " madonna delle grazie". L l' immagine della madonna del latte era spesso posta sopra ai pozzi o fontane: le gravide ne bevevano l' acqua, si portavano alle puerpere pezzuole strofinate sugli affreschi. L' anima semplice si rivolgeva a Maria per chiedere una benedizione, una grazia, un miracolo, tutto ciò che non poteva dipendere dall' umana volontà.

Il contadino chiedeva quello che che non poteva realizzare e in ogni luogo di apparizione mariana o di miracolo per intercessione della Vergine Maria, faceva costruire un santuario o una cappella. Cosi é per Campoé, edificato in sostituzione di un' edicola eretta a seguito della guarigione di una di una pastorella semiparalitica. Egualmente per il santuario della Madonna del bosco.Maggio é dedicato dalla chiesa alla devozione mariana. In questo mese ricordiamo una pratica particolare che si svolgeva ogni anno alla ripresa del lavoro nei campi, con il primo taglio dell' erba, il magengh.

Questo rito forse trae le sue origini dai misteri eleusini celebrato dai Graci a primavera in onore di Demetra, dea delle legislatrice che aveva insegnato l' agricoltura all' umanità e le aveva regalato l' aratro. L'anziano Padre Luigi dei Bernabiti di Eupilio, ci ha raccontato che si trattava di di una vera e propria benedizione dei campi e della terra, chiamata "rogazione". Padre Luigi ricorda che, dopo la prima messa , frequentata da donne ed anziani , dal sagrato partiva una piccola processione. Davanti a tutti c'erano i due chierichetti, uno scuoteva un campanello, l'altro portava un secchiello di acqua benedetta e l'aspersorio, seguiti dal curato con il libro delle preghiere e infine dietro si trovavano i partecipanti alla messa.

Tutti insieme si dirigevano ai campi ed appena arrivavano i contadini smettevano di lavorare e si disponevano in fila a bordo campo con gli attrezzi in mano per ricevere la benedizione dal curato. Il curato mentre benediceva i contadini recitava questa preghiera: " Benedica Dio la fertilità dei nostri terreni e ci conceda di raccogliere i loro frutti al cento per uno per una copiosa messe di esultanza" poi si inginocchiava per ricordare " quii che l'ann passaa even chi e aa gh'hinn pù" e dopo un breve saluto ciascuno ritornava al suo lavoro. Alla generosità del Parroco il contadino affidava altre due preghiere o suppliche del tutto Simili ad antichi riti propiziatori: a richieste di pioggia in periodi siccitosi e la supplica contro i temporali estivi e le grandinate.

Bisogna ricordare che la vita delle nostre cascine e campagne era governata dal dolce suono delle campagne, oggi completamente soffocato dai rumori delle città. Il contadino non possedeva orologi, ma veniva svegliato all'alba dal canto del gallo e dal rintocco delle campane prima della messa. Nel silenzio dei campi, rotto dal canto degli uccelli e dal rumore sottile e sordo degli attrezzi manuali, a mezzogiorno giungeva dall'aria la campana dall'Angelus.

Questa preghiera ricorda l'incarnazione di nostro Signore; e i contadini toglievano il cappello per un momento di raccoglimento al quale seguiva una veloce colazione. La devozione di questa preghiera era così ben radicata nell'animo dei paesani da,essere stata più volte rappresentata da pittori famosi, basta ricordare Millet. La giornata del contadino si concludeva nuovamente con la,campana dell'Ave o Maria dopo i vespri. Alla fine della giornata del contadino, non si può tralasciare di accennare all'ultimo,rito collettivo che si svolgeva in cascina: la recita del S.Rosario

I SANTI PROTETTORI DEL TERRITORIO LARIOINTELVESE

Nel nostro territorio si recano segni anzitutto del culto apostolico, in particolare ai

Santi Pietro e Paolo, Giacomo, Andrea e Bartolomeo.

Peculiare importanza viene data al culto di San Giovanni Battista, a lui sono dedicati molti antichi battisteri e la festa si San Giovanni, celebrata il 24 giugno e considerata la festa per eccellenza del Lario.

Molto diffuso è inoltre il culto delle “prime pietre”, ovvero dei santi degli esordi del cristianesimo, tra i quali è significativamente presente Santo Stefano, protomartire della Chiesa Universale.

San Fedele di Como, venerato praticamente solo in questi territori, è considerato invece il primo martire della Chiesa comasca. San Fedele venne ucciso attorno al 303-305, nel periodo delle persecuzioni di Diocleziano e Massimiano, egli era un soldato dell'Impero che si era convertito al cristianesimo, e per questo si rifiutò di fare offerte sacrificali agli dei prima di una battaglia.

Rappresentazione di San Fedele a cavallo assieme a San Giovanni Battista

Agli albori della formazione della Chiesa comense e ai suoi originali legami con la Chiesa ambrosiana troviamo i culti di santi del luogo e che ne promossero la nascita, tra i quali Vittore, Nàbore e Felice, Nazario e Celso e ovviamente Ambrogio. Sant'Ambrogio istituì la Diocesi di Como quand'era vescovo di Milano ed egli stesso promosse e diffuse la venerazione dei santi precedenti.

Altri santi molto importanti arrivano dalla tradizione agrippina, ovvero quella legata al vescovo missionario Agrippino, tra di loro figurano Sant'Eufemia, San Zeno di Verona e San Sisinio.

Interessante è la dimensione dei culti femminili, abbiamo già parlato dell'importanza della maternità e della prosperità, nel territorio si venerano in particolare le martiri Sant'Agata e Santa Giulia, Santa Marta, liberatrice dal demonio e dalla peste e Sant'Anna, la madre di Maria.

Sant'Anna assieme alla giovane Maria

Santa Giulia

Sono significative anche le memorie dei santi dell'oriente e dell'occidente germanico, e numerosi culti si riportano alla diffusione del monachesimo, che ebbe importante presenza nelle nostre terre, sono venerati in particolare San Benedetto, il padre del monachesimo occidentale, i Santi Gallo e Desiderio, il primo missionario e il secondo promotore del monachesimo.

A San Bernardo di Chiaravalle è dedicato un oratorio di Carate, è stato Guida spirituale ed educatore per generazioni di santi, tra i fondatori dell'Ordine cistercense.

A tutela contro la peste erano evocati San Rocco e San Sebastiano, contro le malattie del bestiame e della pelle era invece invocato Sant'Antonio abate, padre del monachesimo orientale. San Rocco tra gli appestati

SANTI IMPORTANTI NEL MONDO CONTADINO

Di seguito brevi descrizioni di alcuni santi, il cui culto può non essere particolarmente sentito nei nostri territori, ma più globalmente essi hanno grande importanza per allevatori, agricoltori e fioristi

In Italia il culto di san Fiacrio è scarsamente praticato, mentre è molto più sviluppato in Francia, Belgio, Spagna e Regno Unito.Il Santo viene considerato protettore dei giardinieri e degli ortolani, in quanto grazie a un terreno donatogli da san Farone costruì un eremo e creò rigogliosi giardini, orti e frutteti, donando a poveri e ammalati quanto produceva.Oltre a san Fiacrio sono considerate protrettrici dei giardinieri le sante Agnese e Rosa da Lima

San Fiacrio

In Italia il culto di san Fiacrio è scarsamente praticato, mentre è molto più sviluppato in Francia, Belgio, Spagna e Regno Unito.Il Santo viene considerato protettore dei giardinieri e degli ortolani, in quanto grazie a un terreno donatogli da san Farone costruì un eremo e creò rigogliosi giardini, orti e frutteti, donando a poveri e ammalati quanto produceva.Oltre a san Fiacrio sono considerate protrettrici dei giardinieri le sante Agnese e Rosa da Lima

Sant’Eurosia di Jaca

Sant'Antonio Abate è considerato il primo abate della Storia ed il fondatore del monachesimo orientale.Nell'occidente, tra i vari patrocini, è anche patrono dei macellai e dei salumai, dei contadini e degli allevatori ed è protettore degli animali domestici.Il 17 gennaio, giorno della sua commemorazione, la Chiesa benedice gli animali e le stalle, ponendoli sotto la protezione del santo.

Sant’Antonio Abate