La Democrazia Diretta

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    La Democrazia DirettaLimiti e Speranze

  • Democrazia diretta 1

    Democrazia direttaLa democrazia diretta o partecipativa la forma di democrazia nella quale i cittadini, in quanto popolo sovrano,sono direttamente legislatori e amministratori del bene pubblico.La modalit con cui tali prerogative si esercitano variano secondo le forme specifiche adottate: si va dal diritto,costituzionalmente garantito, di proporre e votare direttamente le leggi ordinarie e la costituzione (attraverso diverseforme di consultazione e partecipazione popolare), a metodi decisionali basati su forme assembleari.Il concetto di "democrazia diretta" si antepone al concetto di democrazia rappresentativa, dove i cittadini delegano ilproprio potere politico a dei loro rappresentanti (parlamentari, ministri) pubblicamente eletti tramite elezioni.Malgrado i due concetti siano antitetici, le "democrazie reali" (quelle storicamente realizzate) costituiscono quasisempre un sistema misto di democrazia diretta e rappresentativa. Non da meno, permane una polemica teorica se idue sistemi giusto integrarli in quanto complementari nelle loro caratteristiche, o se la democrazia rappresentativacostituisca un ripiego (pi o meno accettabile) della democrazia diretta pura.

    Problemi di applicazioneSebbene il concetto di democrazia diretta sia noto da pi di 2500 anni, ha sempre fatto molta fatica a farsi strada, esolo eccezionalmente, parzialmente e per brevi periodi stato effettivamente applicato a delle nazioni/stati.La democrazia diretta ha trovato sulla sua strada sostanzialmente due fonti di "resistenza":1. l'opposizione di un'aristocrazia/lite dominante;2.2. rilevanti problemi pratici di applicazione. evidente che la democrazia diretta facilmente realizzabile in ambiti ristretti, con gruppi di aventi diritto diqualche centinaio di persone. Quando per gli aventi diritto si fanno pi numerosi, emergono subito seri problemipratici per riunirsi, proporre iniziative, fare dibattito ed eseguire votazioni con tempi di risoluzione delleproblematiche a volte maggiori e non prive di conflitti.Inoltre storicamente con lo sviluppo della societ l'amministrazione statale divenuta per certi aspetti una questionevia via sempre pi complessa tanto da richiedere conoscenze e competenze specifiche e avanzate in diversi settori(economico, finanziario, contabile, giuridico, amministrativo, burocratico e gestionale) nonch un tempo di attivitparagonabile ad un qualunque altro lavoro che un comune cittadino potrebbe non possedere, causando cos possibilidistorsioni nelle finalit originarie.Anche per questi problemi pratici, storicamente le democrazie statali (con milioni di aventi diritto) si sono evolutenella forma pi gestibile della democrazia rappresentativa dove il popolo mantiene come base di democrazia direttaalmeno il potere di eleggibilit pubblica dei propri candidati rappresentanti delegando ad essi il potere sovrano.Ciononostante, recentemente, con lo sviluppo delle tecnologie informatiche e di Internet, s palesata la seriapossibilit tecnica di gestire un sistema democratico diretto, con milioni di aventi diritto.

    Democrazia diretta nell'antica AteneLa democrazia diretta stata tra le prime forme di governo democratico, essendo il regime che si sviluppatodurante il V secolo a.C. nella polis di Atene.L'antica forma democratica ateniese nasce nel 508 a.C., con la riforma politica promossa da Clistene (in realt unaforma di democrazia rappresentativa su base tribale). Successivamente, con le riforme di Efialte e Pericle, raggiungeil massimo grado di maturazione.

  • Democrazia diretta 2

    Cariche pubblicheArch era la parola usata ad Atene per indicare le cariche pubbliche. Queste si dividevano in due categorie: quelleche erano assegnate tramite sorteggio e quelle che erano attribuite mediante lelezione. Quelle assegnate tramitesorteggio potevano essere ricoperte da ogni cittadino di media intelligenza e competenza mentre le seconde potevanoessere svolte solo da un numero limitato di persone in quanto richiedevano una certa competenza.Allinterno della prima categoria troviamo le cariche militari. Per comandare le forze militari e navali di Atene, ognianno, dall'inizio del VI secolo a.C., furono eletti dieci strategoi. Inizialmente l'ecclesia eleggeva uno strategos perognuna delle dieci trib. Alla fine del V secolo a.C. per, divenne possibile eleggere pi di uno strategos per trib.Inizialmente gli strategoi erano i comandanti effettivi dei contingenti della loro trib; nel terzo quarto del IV secoloa.C. cinque di questi strategoi furono eletti per determinati compiti (uno al comando dell'esercito per le operazionimilitari fuori dell'Attica, uno per la difesa del territorio interno, due responsabili del controllo del porto del Pireo euno che si occupava dellarmamento della flotta). Gli altri cinque invece rimanevano a disposizione per compiti oincarichi particolari.La carica della strategia permetteva di entrare a far parte della boul e dell'ecclesia e forniva l'opportunit didiventare famosi. Si trattava di unarch che poteva essere esercitata fino a quando un uomo era in grado, ogni anno,di ottenere un sostegno sufficiente grazie al voto dei cittadini. Non infatti casuale che gli strategoi ad Ateneincludessero nel loro numero importanti personaggi politici di Atene.Il demos ogni anno eleggeva i dieci comandanti dei dieci reggimenti delle trib. Ad Atene non esisteva all'interno deisoldati e dell'esercito una particolare gerarchia. Le stesse forze navali erano sotto il comando degli strateghi. Benchnella marina non esistessero ruoli subordinati eletti in modo regolare, ad Atene tuttavia non mancavano marinaiesperti. Ogni trireme era comandata da un capo chiamato kybernetes, il timoniere. Toccava al trierarca, tolta la pagadei marinai, sostenere le spese di esercizio per un intero anno. La spesa, alquanto onerosa, a partire dal 350 le a. C.fu distribuita tra i 1200 cittadini pi ricchi raggruppati in venti compagnie. Nel 354/3 Demostene propose diaumentare il numero di cittadini a duemila e di suddividere le spese in proporzione alle proprie ricchezze.Altre cariche che venivano assegnate a coloro che si riteneva avessero le giuste referenze erano quelle diambasciatore, di responsabile dei programmi edilizi, di segretario o di tesoriere di comitati o fondi particolari. Anchela scelta di un architetto non poteva avvenire tramite sorteggio. Tuttavia anche questultime cariche erano sempreconcesse dal voto dell'ecclesia e gli stessi funzionari erano sempre sorvegliati dalla boul. Per quanto riguarda lecariche assegnate mediante sorteggio la pi importante e antica era l'arcontato. Nei tempi pi antichi era una caricaricoperta dai candidati scelti dalle due classi pi abbienti dei pentakosiomedimnoi e dagli hippeis. Pi tardi lanomina venne assegnata tramite unestrazione a sorte. Pertanto anche i membri dei teti potevano essere eletti, anchese sembra improbabile che molti teti abbiano davvero servito come arconti.Gli arconti erano nove: l'arconte eponimo, che dava il suo nome all'anno durante il quale ricopriva la carica; l'arcontere; il polemarco e sei thesmothetai. L'arconte eponimo si occupava della supervisione dei casi famigliari. Larcontere giudicava i crimini religiosi, compresi gli omicidi e gli incidenti dolosi. Il polemarco si occupava dei processiprivati che riguardavano i meteci e gli altri cittadini non privilegiati. I responsabili dei calendari dei processi erano ithesmotethai, che avevano anche l'incarico di occuparsi delle incriminazioni ossia delle accuse di aver proposto undecreto legge o una legge scorretta. Tutti e dieci gli arconti, compreso il segretario dei thesmothetai, avevano ilcompito di scegliere annualmente il gruppo dei 6000 giudici popolari. I tre arconti maggiori avevano inoltre un ruolodi primo piano in una serie di riti religiosi, di cerimonie e di feste. La maggior parte delle cariche non occupava tuttoil tempo dei cittadini e le commissioni composte dai membri potevano dividere il lavoro tra i rispettivi membri. Learchai non militari potevano essere ricoperte una sola volta nella vita. Se includiamo la boul circa mille postidovevano essere rivestiti di anno in anno da cittadini che superavano i trent'anni di et.I compiti della maggior parte delle cariche erano semplici ed elementari. Ogni arch comportava delle funzioni precise e delle precise responsabilit. Da un certo punto di vista il sistema ateniese era inefficiente: poco professionale, lento, scoordinato, macchinoso e privo di continuit. Tuttavia i poteri legislativi, esecutivi e giudiziari

  • Democrazia diretta 3

    dello Stato erano esercitati dai cittadini in una misura che non fu mai uguagliata n prima n dopo. Pochi ateniesivolevano che il loro sistema fosse cambiato radicalmente.La partecipazione alla direzione degli affari locali e alle cariche pubbliche riguardava un'alta percentuale dellapopolazione. In tal modo si rafforzava il coinvolgimento delle assemblee popolari. La partecipazione e larappresentazione decisa dalla sorte caratterizzavano tutte le pubbliche decisioni prese nell'Atene democratica.Quando era impossibile riunire l'ecclesia, tutte le decisioni erano affidate ai dikasteria, i quali rappresentavano ilpopolo. Questo sistema di reclutamento diffuso produceva ottimi risultati per quanto riguarda il lavoro ordinario. Maunorganizzazione politica come quella ateniese non garantiva n la formulazione di progetti politici a lungo terminen il conferimento di quella necessaria flessibilit ed evoluzione nellamministrazione interna e nella risposta allenuove sfide.[1]

    L'EcclesiaAtene, il caos era consuetudine per le strade; il motivo consisteva nel fatto che il Popolo aveva fame di libert cheda secoli aveva perso Una delle prime cose che cambi le sorti e le consuetudini passate, fu unassemblearivoluzionaria. Nata intorno al 400 a.C. durante la I era di Pericle, lEcclesia, (dal latino ecclesa, che risale al grecoekklsa, significa assemblea), era lAssemblea dei cittadini, presente con diversit strutturali, funzionali enominative, stesse in tutte le antiche citt Greche. Nei regimi democratici comprendeva tutti i cittadini; nei regimioligarchici la partecipazione all'ecclesia era subordinata a un certo censo, per lo pi quello oligarchico, o addiritturaalla nascita.In particolare, per ecclesia s'intende l'assemblea popolare di Atene, cui partecipavano tutti i cittadini di pieno dirittoche avessero compiuto i vent'anni d et.Le sue attribuzioni, vastissime, riguardavano l'elezione dei magistrati, l'approvazione delle leggi e la decisioneultima sulla pace, la guerra e le alleanze. Quindi aveva potere (legislativa, giudiziaria e esecutiva) La legge vietavaper al presidente dell'ecclesia, (nel sec. V a.C. era l'epistate dei pritani), di mettere in discussione qualsiasi propostache non fosse stata presentata dalla bul. Ogni proposta derivante dall'iniziativa privata (tutti i cittadini avevano ildiritto di prendere la parola nell'ecclesia), cos come ogni emendamento a un deliberato della bul, doveva passareattraverso la bul stessa. Per tenere entro giusti limiti l'onnipotenza dell'ecclesia fu istituita la cosiddetta graf parnmon o accusa d'illegalit, per cui, chi avesse fatto proposte illegali o comunque nocive ai cittadini, poteva esserecondannato a un'ingente ammenda, all'esilio e persino alla morte.La votazione nell'ecclesia avveniva per un'alzata di mano; era invece segreta e si faceva per mezzo di pietruzze, se sitrattava dei diritti di un singolo cittadino. In generale i decreti dell'ecclesia erano validi senza quorum, (la quota, innumeri assoluti o in percentuale, dei voti o dei votanti richiesto perch un candidato risulti eletto o perch sianovalide le decisioni di un'assemblea), determinato; erano per necessari almeno seimila suffragi (ecclesia plenaria) perl'ostracismo, (votazione scritta su pezzi di cocci chiamati straca), per l'impunit all'eventuale autore di una propostaillegale ma necessaria, o per le persone colpite da atimia (perdita totale o parziale dei diritti da parte del cittadino perindegnit). Durante la rivoluzione oligarchica del 411 a.C. il numero dei membri dell'ecclesia fu ristretto acinquemila per evitare confusione e disordine.[2]

    A dire il vero, questo regime "democratico" era molto diverso dall'accezione che gli diamo oggi. Infatti, i requisitiper essere "cittadini" erano: libero; di famiglia ateniese; di sesso maschile; maggiorenne (cio aver compiuto i 18 anni).

  • Democrazia diretta 4

    Dunque gli schiavi, le donne e gli "stranieri" non potevano votare. Secondo stime attendibili, in pratica, solo il 10 %della popolazione umanaWikipedia:Uso delle fonti aveva diritti politici, gli altri non erano considerati "cittadini"(non facevano parte della demos).

    Graf paranmn

    Per approfondire, vedi graf paranomon e isegoria.

    Questa apparente totale eguaglianza e libert di pensiero e di espressione trov una grande limitazione pratica con lagraf paranomon (in greco ): il cittadino che in assemblea avesse proposto alcunch in contrastocon il diritto tradizionale poteva subire pene assai gravi. Questo, ovviamente, comport una grave limitazione allalibert di espressione in assemblea. (isegoria)[3][4]

    La Boul

    Struttura

    Ogni anno ad Atene si svolgeva una riunione nella quale si eleggevano, attraverso un sorteggio, 500 cittadini, 50 daognuna delle 10 trib. I bouletai non potevano essere eletti pi di 2 volte nella vita e mai per due anni consecutivi. Iprescelti erano sottoposti ad un esame per controllare le loro credenziali (essere cittadini, avere trenta anni, nonessere stati privati dei diritti politici) La carica di bouletes era riservata a chi aveva un certo reddito (occorreva esserequalificato come zeugita). I membri della boul ricevevano unindennit dallo stato ed erano esentati dal serviziomilitare.Ogni gruppo di cinquanta bouletai appartenente ad una delle dieci trib ricopriva a turno, per una decima partedellanno, il ruolo di pritano, ossia faceva parte del comitato che dirigeva i lavori della boul. Ogni giorno uno di loroveniva estratto a sorte per ricoprire la carica di presidente chiamato epistates . La carica non poteva essere rivestitapi di una volta nella vita. Lepistates presiedeva a tutte le sedute della giornata e gli venivano affidate le chiavi dellatesoreria pubblica.

    Funzioni

    La boul formulava abbozzi di proposte da sottoporre allecclesia detti probouleuma. Essi potevano essere espressisottoforma di un consiglio specifico, oppure poteva essere formulata una questione aperta, lasciando agli stessimembri dellecclesia il compito di produrre una direttiva specifica.Successivamente alla formazione della lega di Delo (478/7) la boul si trov ad essere maggiormente coinvolta negliaspetti economici e diplomatici di Atene. In particolare la boul giunse ad esercitare la supervisione delle entrate edelle uscite. La boul divent lorgano politico al quale dovevano rispondere e fare riferimento tutti i numerosifunzionari di Atene. Oltre ad occuparsi della costruzione e della manutenzione delle navi la boul si occupava anchedella gestione degli edifici pubblici e delle opere pubbliche. Essa possedeva lautorit giudiziaria per applicare leproprie decisioni e per dare inizio a procedimenti legali.Essendo lorganismo politico che in un certo senso rappresentava il demos ateniese sovrano e che stilava lordine delgiorno per le riunioni dellecclesia, la boul divenne lo strumento rappresentativo attraverso il quale il demosesercitava la supervisione e il controllo dellesecuzione effettivo della propria volont. Oltre a sorvegliare econtrollare lattuazione delle decisioni dellecclesia, la boul si occupava delle finanze pubbliche. Tra i compiti dellaboul cera anche quello di imporre il pagamento dei debiti a chi risultava debitore[1].

  • Democrazia diretta 5

    Democrazia diretta nell'et modernaIl tema della "democrazia diretta" riprende vigore nell'illuminismo. Jean-Jacques Rousseau descrive la democraziadiretta come la sola forma di governo con la quale il popolo sovrano esprime la volont generale. Rousseau poneparticolarmente l'accento sull'infedelt dei rappresentanti eletti e sul concetto "degradante" della delega politica("..nel quale la specie umana degradata e il nome di uomo disonorato..."[5]).Un notevole esempio di democrazia diretta stata la brevissima esperienza della Comune di Parigi (1871),sviluppatasi approfittando del crollo del Secondo Impero Francese e con la spinta rivoluzionaria di creare un nuovoregime di stampo socialista. L'iniziativa venne spenta nel sangue dallo stesso esercito francese.Successivamente, applicazioni "locali" di democrazia diretta si ritroveranno: a partire dal 1909, nei kibbutz fondati in Palestina (poi Israele) secondo principi di socialismo radicale; a partire dal 1917, nei soviet che in Russia e in Germania si erano formati a seguito delle idee rivoluzionarie di

    stampo comunista; a partire dal 1968, in alcune assemblee decisionali dei movimenti operai e studenteschi.

    Democrazia diretta odiernaCome accennato, oggi tutte le democrazie statali sono rappresentative. Per correggere comunque le storture che sipossono generare nelle forme rappresentative "pure", quasi tutte le democrazie moderne tentano di realizzare uncompromesso tra i due sistemi, inserendo nella loro Costituzione degli istituti di democrazia diretta.Ovviamente, i paesi a maggior propensione democratica usano questi istituti frequentemente, altri pi raramente;fino a casi in cui detti istituti vengono distorti in senso antidemocratico (es. referendum controllati dai governiilliberali, per trasformarsi in plebisciti guidati).Per introdurre principi di democrazia diretta, gli strumenti pi comuni sono: il referendum; la legge di iniziativa popolare; la petizione.

    In ItaliaL'Italia prevede tre strumenti di democrazia diretta: Referendum

    Nazionale Abrogativo (articolo 75 della Costituzione della Repubblica Italiana) consente solamente l'abrogazione di

    leggi gi varate dal Parlamento, senza offrire la possibilit di bloccarle prima che esse vengano promulgate.La Legge 25 maggio 1970, n. 352 [6], in materia di "Norme sui referendum previsti dalla Costituzione esulla iniziativa legislativa del popolo." richiede la presentazione di 500.000 firme autenticate, le qualidevono essere raccolte in un arco massimo di tempo di tre mesi. Questo rende chiaramente difficoltosa taleimpresa a gruppi che non dispongano di un'adeguata organizzazione.

    Confermativo (articolo 138 della Costituzione della Repubblica Italiana). Locale

    Abrogativo Consultivo Propositivo

    In applicazione dei principi costituzionali che prevedono l'autonomia legislativa ed attuativa degli Enti locali (articoli 114, 117,118 e 123 della Costituzione della Repubblica Italiana) negli Statuti e nei Regolamenti comunali e regionali pu essere introdotto qualsiasi tipo di referendum che trovi

  • Democrazia diretta 6

    applicazione a livello territoriale. Questo renderebbe possibile sulla carta l'introduzione diReferendum di tipo Deliberativo e Revocativo (Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267,articolo 8 [7], in materia di "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali." comma 3) etale proposta stata avanzata da alcuni sostenitori della democrazia diretta ad integrazione deglistrumenti di democrazia diretta attuali.

    Legge di iniziativa popolare (articolo 71 della Costituzione della Repubblica Italiana). Consente di presentare alParlamento disegni di legge, purch sostenuti da almeno 50.000 firme. Essa non ha comunque caratteredeliberativo, poich lo stesso articolo stabilisce che l'iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascunmembro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale, che hanno in ogni casol'ultima parola sulle decisioni finali intraprese.

    Petizione (articolo 50 della Costituzione della Repubblica Italiana) non ha finora trovato applicazione pratica,non essendo mai stata regolamentata con un'apposita legge dal Parlamento, e rimane quindi strumentoprettamente teorico.

    In Svizzera

    Per approfondire, vedi Votazioni in Svizzera.

    Generale

    La Svizzera un esempio di Stato ove vengono applicati con regolarit molti istituti di democrazia diretta a livellonazionale, cantonale e comunale (tanto che il regime stato anche definito come democrazia semi-diretta).Il popolo pu bloccare una legge o una modifica della costituzione decisa dal parlamento tramite referendum o puimporre modifiche alla legge ordinaria o alla costituzione tramite un'iniziativa popolare. In due cantoni svizzeri, ilCanton Appenzello Interno e il Canton Glarona, la votazione avviene in modo tradizionale tramite alzata di mano(Landsgemeinde); altrove il voto viene espresso al seggio o per corrispondenza.In Svizzera la democrazia ha sia forma diretta che rappresentativa. La fusione delle due forme non unacaratteristica unica della Svizzera, ma rispetto agli altri paesi ci accentuato. I cittadini possono sia proporre leggisia respingere leggi gi approvate dal parlamento.Sono presenti numerosi metodi per consultare il popolo, a seconda della questione: Iniziativa popolare per la revisione totale della Costituzione federale. 100 000 aventi diritto di voto possono

    proporre la revisione totale della Costituzione e tale revisione sottoposta al Popolo per approvazione. Iniziativa popolare per la revisione parziale della Costituzione federale elaborata. 100 000 aventi diritto di

    voto possono chiedere la revisione parziale della Costituzione presentata in forma di progetto elaborato e talerevisione sottoposta al voto del Popolo e dei Cantoni.

    Referendum obbligatorio. Devono essere approvate dal voto del Popolo e dei Cantoni le modifiche dellaCostituzione, ladesione a organizzazioni di sicurezza collettiva o a comunit sopranazionali e le leggi federalidichiarate urgenti (prive di base costituzionale e con durata di validit superiore a un anno). Devono essereapprovate dal Popolo le iniziative popolari per la revisione totale della Costituzione, le iniziative popolari per larevisione parziale della Costituzione presentate in forma di proposta generica e respinte dai rappresentanti ed ilprincipio di una revisione totale della Costituzione in caso di disaccordo fra i due rami del parlamento.

    Referendum facoltativo. Se 50 000 aventi diritto di voto o otto Cantoni (repubbliche federate della Svizzera) nefanno richiesta sono sottoposti al voto del Popolo: le leggi federali, le leggi federali dichiarate urgenti (con duratadi validit superiore a un anno), i decreti federali, i trattati internazionali.

  • Democrazia diretta 7

    Particolare

    In Svizzera, come in tutti i paesi democratici, i cittadini eleggono i propri rappresentanti. Ma la Svizzera d aicittadini anche la possibilit di partecipare direttamente al processo decisionale. Bench la democrazia diretta non siauna prerogativa unica della Svizzera, il sistema svizzero probabilmente il pi ampio nel mondo. I cittadini svizzeripossono sia fare proposte legislative, sia respingere la legislazione gi approvata dal Parlamento. L'unico caso in cuiil Parlamento pu agire contro questo diritto se la proposta legislativa anticostituzionale o se viola il dirittointernazionale.

    Iniziativa popolare

    Se gli elettori (di solito un gruppo di interesse) raccolgono 100.000 firme a favore di una determinata iniziativa, laquestione deve essere sottoposta ad una votazione in tutto il paese. In teoria, un'iniziativa pu trattare solo temi dicarattere istituzionale, ma in pratica sono tenute su questioni molto diverse. Di recente sono state lanciate iniziativesu questioni quali i tagli alle spese militari (respinta) e la limitazione della popolazione straniera al 18% (respinta).Iniziative pi "originali" hanno riguardato una semplificazione della procedura per l'apertura delle case da gioco(accolta) e il divieto della produzione e della vendita dell'assenzio (accolta).La prima iniziativa lanciata con il sistema attuale, per la quale si vot nel 1893, chiedeva che fosse vietato perchcrudele il metodo ebraico di macellazione senza lo stordimento iniziale dell'animale. Pass, contro il parere delParlamento.

    Referendum

    Gli svizzeri usano il termine "referendum" per indicare una votazione popolare indetta per opporsi ad un testolegislativo gi approvato dall'Assemblea federale. Se una persona o un gruppo contrario al testo legislativo propostoriesce a raccogliere 50.000 firme entro 100 giorni dalla sua data di pubblicazione ufficiale, gli elettori sarannochiamati a decidere. Nella maggior parte dei casi un referendum indetto solo se coloro che hanno un interesseparticolare per la questione riescono a raccogliere un numero sufficiente di firme. Tuttavia, le autorit sono tenute adindire un referendum se la legge proposta riguarda un emendamento costituzionale o la firma di un importanteaccordo internazionale senza possibilit di recesso.

    Quando si vota

    Il popolo svizzero chiamato a votare circa quattro volte all'anno su una ventina di questioni di importanzanazionale. Ci possono essere anche pi referendum e/o iniziative a livello cantonale e comunale, su questioniprettamente locali come l'acquisto di quadri particolari per il museo municipale, l'orario di apertura dei negozi, unamodifica della destinazione d'uso di un terreno. Le autorit locali cercano di far coincidere le proprie votazioni conquelle nazionali, in modo da non chiamare gli elettori alle urne troppo spesso.

    La discussione sempre importante

    Alcune votazioni sono chiare e comprensibili ed interessano la gente perch riguardano la loro citt, il loro lavoro o iloro figli. Altre volte il quesito non cos chiaro e gli elettori non sono sicuri dellinflusso che potrebbe avere sullaloro vita quotidiana. Solo la met delle proposte dei referendum e solo un decimo di quelle delle iniziative popolarisono approvate dagli elettori. La popolazione votante si aggira intorno al 40%. Per aumentare questa percentuale sista sperimentando luso del voto elettronico.Anche se uniniziativa non approvata, il dibattito che ne deriva costituisce un importante contributo alla vitapolitica, e pu spesso cambiare gli atteggiamenti a lungo termine.

  • Democrazia diretta 8

    Futuro della democrazia direttaIl dibattito e l'idea di applicare regimi democratici pi radicali non ha mai avuto termine. A tutt'oggi, diversi teorici,politici e cittadini percepiscono una crisi di base nei regimi democratici rappresentativi, giudicati inadeguati (afflittida conflitti d'interesse se non corrotti), pertanto spingono verso nuove forme di democrazia diretta.Wikipedia:Usodelle fontiPer questo si stanno sviluppando nuovi strumenti, come il bilancio partecipativo o le iniziative popolari destinateall'espulsione degli eletti (prima del termine del mandato).Infine, mentre in passato l'applicazione della democrazia diretta "pura" era (per ovvi motivi pratici) ostacolata dalledimensioni degli Stati, oggi, il discorso si riaperto grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie telematiche: graziealla diffusione dei computer e di Internet, s palesata la seria possibilit tecnica di gestire un grande "parlamentovirtuale", per tutti gli aventi diritto (e-democracy).Wikipedia:Uso delle fonti

    Note[1] David Stockton, La democrazia ateniese, La vita politica nella Grecia classica: istituzioni e personaggi[2][2] nome nota[3] Demosthenes, 15.18[4] Omero e l'isegoria negata (http:/ / ospitiweb. indire. it/ ~copc0001/ demo/ parola. html)[5] Contratto sociale, libro III, cap.15.[6] http:/ / www. normattiva. it/ uri-res/ N2Ls?urn:nir:stato:legge:1970-05-25;352!vig=[7] http:/ / www. normattiva. it/ uri-res/ N2Ls?urn:nir:stato:decreto. legislativo:2000-08-18;267~art8!vig=

    Bibliografia Dario Alberto Caprio, La Democrazia Sussidiaria - Nuova Editrice Mondoperaio, Roma 2012. Gregory Fossedal, Direct Democracy in Switzerland - Transaction Publishers Takis Fotopoulos, The Multidimensional Crisis and Inclusive Democracy, Gordios Athens 2005. ((EN) The

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    David Stockton, La Democrazia Ateniese, La Vita Politica della Grecia Classica: Istituzioni e Personaggi,ed.Rizzoli, Milano, 1993.

    Enciclopedia Treccani, L' Ecclesia Ateniese/Greca

  • Democrazia diretta 9

    Voci correlate Democrazia Democrazia liquida Democrazia apartitica Monopartitismo Partitocrazia Referendum Legge di iniziativa popolare Petizione Diritto d'iniziativa dei cittadini europei E-democracy Bilancio partecipativo Landsgemeinde Metodo del consenso

    Collegamenti esterni Democrazia diretta (http:/ / search. dmoz. org/ cgi-bin/ search?search=Democrazia+ diretta& all=yes&

    cs=UTF-8& cat=World/ Italiano) in Open Directory Project, Netscape Communications. ( Segnala (http:/ / www.dmoz. org/ public/ suggest?cat={{{1}}}) su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Democrazia diretta")

    Treccani on line (http:/ / www. treccani. it/ ) Sapere.it (http:/ / www. sapere. it/ ) Democrazia diretta (http:/ / thes. bncf. firenze. sbn. it/ termine. php?id=45356) in Tesauro del Nuovo Soggettario

    (http:/ / thes. bncf. firenze. sbn. it/ ), BNCF, marzo 2013.

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