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Ringrazio il prof. Andreas Formiconi

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LA COSTANZA DEL CAMBIAMENTO

IL BLOG STRUMENTO DIDATTICO

Stefania Carioli

agosto, 2010

L'opera è concessa con licenza Attribuzione non commerciale condividi allo stesso modo

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Abstract

Quella che segue è la trasposizione in ebook delle attività svolte in un blog 1 insie­me agli studenti di una classe V di scuola primaria nell'arco di una manciata di mesi.

L'esperienza può essere assunta come dimostrazione che l'utilizzo e la valorizza­zione delle opportunità formative insite nel blog (e negli strumenti web 2.0) faci­litano la creazione di itinerari di studio personalizzati, favorendo la costruzione di un contesto tecnologico che agevoli pratiche di apprendimento e lavoro collabo­rativo in presenza e a distanza e con caratteristiche tali da promuovere un'auten­tica accettazione dell'altro, una maggiore interattività comunicativa e, in prospet­tiva futura, partecipativa alla vita sociale dei cittadini della società digitale.

keywords

blog, media literacy, digital learning, personalized courses, collaborative learning, communication, web 2.0

1http://ilblogdellavb.wordpress.com/

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Indice generale

Abstract...................................................................................................4

2. Quadro di riferimento...................................................................66666

3. Aspetti interessanti - Target - Tempi ....................................................7

4. Finalità e obiettivi specifici...................................................................8

5. Risultati................................................................................................9

6. Contenuti...........................................................................................10

7. Percorso............................................................................................11

8. Condizioni di trasferibilità...................................................................13

9. Osservazioni sulla normativa relativa alle pubblicazioni....................13

10. Potenzialità......................................................................................15

11. Osservazioni sulle specificità: quando il blog è da preferire............16

12. Usability - Servizi - App....................................................................17

13. Immagini ........................................................................................18

Errore: sorgente del riferimento non trovata........................................220

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2. Quadro di riferimento

Nata quasi istintivamente, mutuando e adattando l’esperienza della blogoclasse2, l’idea di questo blog (http://ilblogdellavb.wordpress.com/) è stata posta in essere quasi per scommessa e si è, mano a mano, dispiegata nutrendosi della motivazione che ha suscitato nei bambini di una classe quinta di scuola primaria estremamente “difficile” per tutta una serie di problematiche (situazioni di handicap, presenza di numerosi bambini non italofoni, condizioni di indigenza, famiglie monogenitoriali…).

In una situazione di questo tipo una delle esigenze fondamentali e, corrispondentemen­te, uno dei compiti più difficili per gli insegnanti, diventa il costruire un contesto con ca­ratteristiche tali da favorire un’autentica accettazione e valorizzazione dell’altro e, in questo senso, strategie, strumenti e soprattutto esperienze riescono (ovviamente) meglio di una semplice esortazione veicolata da (pur bellissime) parole.

Il blog, per quanto non abbia connaturata in sé una valenza originariamente didattica, può offrire delle ottime opportunità formative legate innanzitutto alla semplicità del suo utilizzo, alla sua dinamicità e versatilità, al fatto di non legarsi in maniera essenziale alla disponibilità di un super laboratorio di informatica né di supervisori che sovrintendano 3 e quindi tali da renderlo prestabile a varie esigenze: da semplice “contenitore” a luogo di scambio, interazione e familiarizzazione con un certo modo di comunicare, che è poi quello del presente e del futuro.

Stravolgendo quello che è il suo significato letterale (esito della contrazione di web e log, ovvero Internet e diario/traccia), infatti, il blog è diventato uno dei principali strumenti e delle principali forme di comunicazione della rete.

Blog quindi come piccolo spaccato della realtà e della filosofia del web e delle opportu­nità che questo potrebbe offrire, soprattutto nell'aumentare il livello culturale e quindi, in prospettiva, anche partecipativo dei cittadini del futuro.

Certo, il rischio che l’introduzione di uno strumento nuovo, pensato inizialmente per motivare e coinvolgere, si vada a tramutare in un’esperienza di digital divide, in un ulte­riore motivo di divisione, di divario, in una mancata opportunità, è sempre incombente. Ma qui sta all’abilità e all’impegno degli insegnanti cercare soluzioni alternative e non sempre integralmente trasferibili ad altri contesti perché legate alla specificità della si­tuazione.

2 Mi riferisco all'esperienza della blogoclasse organizzata nell'ambito del corso di Tecnologia della comunicazione on- line tenuto dal prof. A. Formiconi nel CdL Teorie della Comunicazione dell'Università di Firenze (a. a. 2009/2010).La prima, più evidente differenza (ma, come è stato sottolineato, l'idea ha subito adattamenti ad hoc) è quella che, in questo caso, vi è un unico blog, mentre nel caso della blogoclasse costruita con gli adulti, i blog sono in numero corrispondente ai partecipanti.

3 Mi preme sottolineare questo punto, non tanto perché blog aperti con una qualche supervisione di esperto non siano di per sé importanti riferimenti , tutt'altro. Ma se riteniamo il blog un utile strumento da utilizzare nella didattica quotidiana, dobbiamo tener presente che in molte realtà è difficile, se non impossibile, poter fruire di una tale disponibilità e che, pertanto, è auspicabile semplificare il più possibile l' iter gestionale del blog, valorizzandone le possibilità di conduzione autonoma.

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3. Aspetti interessanti - Target - Tempi

• apertura a una modalità comunicativa che sarebbe semplicistico limitarsi a consi­derare “connaturata” nei cosiddetti nativi digitali4 e rispetto alla quale la scuola non può abdicare al proprio ruolo educativo/formativo

• potenzialità formative (non ancora del tutto dispiegate) insite nel blog anche nella misura in cui può configurarsi (tramite l'inserimento di link studiati ad hoc) come avvici­namento guidato all'uso del web (es. lanciando ricerche con percorso web quest) e come “luogo” in cui sperimentare pratiche di scrittura collaborativa.

Target: alunni 10/11 anni.

Tempi: l'esperienza si è svolta nel corso del secondo quadrimestre dell'anno scolastico 2009/2010.

4 «La proverbiale facilità con la quale i ragazzini utilizzano i nuovi media fa credere a molti adulti che sia sufficiente fornire loro la tecnologia giusta per trasformarli in cittadini della nuova società digitale. (…) Jenkins ha criticato proprio questo approccio “liberista”, dove la fede nel laissez faire non fa che moltiplicare le ineguaglianze.Il mito dell'adolescente in simbiosi con le macchine nasconde una realtà variegata, dove moltissimi ragazzini che hanno il computer, la posta elettronica e un software per scaricare musica, non sanno usare un motore di ricerca per trovare informazioni, notizie, prodotti, altri lo sanno usare ma non sono in grado di selezionare tra le tante risposte, quella che davvero gli serve, e così desistono prima di aver trovato davvero quello che cercavano. Altri ancora trovano ma non sanno di preciso cosa (un conto è copiare (…) da Wikipedia, un altro è capire che cos'è quella fonte, come funziona, cosa implica). H. Jenkins, CULTURA CONVERGENTE, ed. APOGEO, 2007, in Prefazione di Wu Ming, p.XII.

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4. Finalità e obiettivi specifici

Finalità generale del progetto

Avvicinamento guidato a un uso consapevole degli strumenti offerti dal web nell'ambi­to di una didattica innovativa e inclusiva.

Obiettivi specifici

• familiarizzare con uno degli strumenti più impiegati nella comunicazione sul web

• stimolare la curiosità per gli argomenti offerti favorendo approfondimenti personali

• evidenziare la “caratteristica interdisciplinare” del sapere

• agevolare il lavoro collaborativo

Sarebbe oltremodo riduttivo pensare al blog come strumento da adottare esclusivamen­te nel percorso di tecnologia e informatica. Molteplici possono essere le sue finalità didat­tiche, fra cui le più trasversali (disciplinarmente parlando) possono essere considerate:

• coltivare e sollecitare la collaborazione in presenza e a distanza

• motivare alla condivisione di idee e risorse

• abituare a intervenire in maniera interattiva tramite la scrittura e la lettura

• sollecitare alla scelta di contributi validi per l'approfondimento di argomenti vari

integrando diversi tipi di risorse (da quelle cartacee a quelle messe a disposizione su Inter­net) per scrivere e postare articoli (informativi, educativi, divulgativi)

In questo senso, la funzione di traccia (log) del blog, diventa meno essenziale, meno prioritaria (per quanto proficuamente fruibile).

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5. Risultati

I risultati più immediatamente evidenti possono essere così schematizzati:

• Aumento della motivazione e della curiosità nei confronti dei contenuti offerti

• Miglioramento del senso di appartenenza al gruppo

• Miglioramento del clima di lavoro e della relazione con le famiglie che, a prescinde­re dagli effettivi interventi nel blog, hanno manifestato il loro apprezzamento sin da subi­to

Il fatto che i bambini abbiano sentito loro questo spazio, è facilmente dimostrabile os­servando i contenuti dei numerosi commenti, che vanno anche al di là della richiesta di ­dattica in sé. Il sito ha fornito anche l'opportunità di mantenere aperti i contatti con alunni che si sono dovuti assentare per periodi lunghi.

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6. Contenuti

Alcuni itinerari hanno fruito particolarmente dell'utilizzo del blog in quanto strumento didattico che consente la presentazione di contenuti avvalendosi di una conglomerazione di media5 :

• il percorso sulla storia locale intrecciato alla programmazione didattico-di­sciplinare di Storia e Cittadinanza e Costituzione (dalla storia di San Vincenzo al viaggio d'istruzione a Firenze per vedere l'affresco del Vasari sulla battaglia di San Vincenzo, al­l'uscita didattica presso la Necropoli etrusca del vicino Baratti come approfondimento sulla storia locale nell'ambito della programmazione disciplinare prevista per questo anno scolastico) che trova in questa modalità di presentazione una più evidente conti­nuità e cronologicità6 oltre a una più esplicita interdisciplinarietà, difficile da rendere in altra maniera (basti pensare all'uso di Google Earth per esplorare i contenuti geografici)

• gli esperimenti di scrittura collaborativa (poesie, racconti)

• il percorso scientifico (sistemi, Galileo, visita al Museo di Storia della Scien­za di Firenze, strumenti di osservazione)

Un'ultima considerazione, ma non ultima per importanza: la questione dell'usabilità7. Quella di architettare e predisporre una struttura semplice (di sole 2 pagine) è stata una scelta ponderata e consapevole in funzione del mantenimento della facilità di accesso alle informazioni contenute e alle modalità di inserimento nel blog così da non inibire né i bambini (anche quelli in difficoltà) né gli adulti.

5 C'è da dire, però, che qualunque proposta disciplinare potrebbe trovare la giusta valorizzazione.6 Solitamente il web viene considerato poco adatto alla pubblicazione di documenti molto lunghi che debbano trattare

un argomento secondo una precisa successione logica. In questo caso, invece, il blog si rivela un ottimo “contenitore” la cui struttura si presta particolarmente ad accogliere nella loro successione cronologica le testimonianze dei lavori effettuati nonché i percorsi che hanno portato a certi esiti.Chiaramente nulla è lasciato all'improvvisazione sia per quanto riguarda la programmazione delle proposte didattiche, sia per quanto concerne le modalità d'inserimento che devono rispettare il più possibile regole di semplicità e precisione. La prima regola che ci siamo dati, ad esempio, è stata quella di compiere interamente l'inserimento dei lavori relativi ad un certo itinerario, ad una certa proposta, prima di procedere con il cambio dell'argomento.

7 Vedi p. 14.

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7. Percorso

L’organizzazione che ci siamo dati è stata molto semplice8: il lavoro è stato imbastito (almeno inizialmente) sugli argomenti di interesse comune al gruppo classe, nati da mo­menti di confronto o da esperienze vissute, successivamente digitalizzato nel laboratorio di informatica (quando possibile) e postato da lì per mostrare il meccanismo della mode­razione9, oppure a casa o in biblioteca e poi spedito. A chi non aveva la connessione, ab­biamo fornito la nostra pen-drive e, successivamente, abbiamo postato da scuola.

Nel nostro caso, il fatto che qualcuno non avesse la disponibilità di un pc, ha fornito l’e­spediente giusto per stargli più vicino a scuola e per ospitarlo a casa, perché il lavoro da postare doveva essere fatto con la collaborazione di tutti. Senza considerare poi la soddi ­sfazione dei bambini con difficoltà di manualità fine o con DSA nel vedere il proprio la­voro pubblicato (e qui ovviamente ritornano in campo le ormai riconosciute e consolidate opportunità di scrittura, e non solo, offerte dal pc ai diversabili).

La differenza, però, rispetto a un qualunque altro percorso svolto con l’ausilio e/o l’uti­lizzo del pc, l’ha fatta proprio il blog, come spazio virtuale aggregante, aperto ai vari commenti, come memoria e vetrina dei lavori dei bambini, che hanno potuto mostrare con soddisfazione quanto da loro realizzato persino ai parenti che abitano lontano.

Con il progredire dell'esperienza, l'interpretazione delle opportunità offerte dal sito web è diventata sempre più complessa, fino ad avvalersi dell'utilizzo di applicazioni finalizza­te allo screen-reader, all'uso di software come Google Earth, all'inserimento di link (ad esempio, alla sezione galileiana del Museo di Storia della Scienza di Firenze) come possi­bile approfondimento di argomenti trattati.

In sostanza, la programmazione didattica ha trovato un complementare, valido suppor­to nel blog soprattutto per la disponibilità di termini multimediali10 nella trattazione e costruzione dei contenuti.

L'opportunità di introdurre, approfondire, rielaborare, rivedere, ricostruire, riflettere in­sieme su..., un argomento trattato, credo sostanzi la significatività di un'esperienza di questo genere, configurabile nell'ambito di un lavoro di ricerca-azione.

La disponibilità a poter rivedere i contenuti, (visualizzabili anche dai genitori) può rappresentare un aspetto particolarmente qualificante anche nel rapporto con l'utenza e

8 Anche l'impostazione del blog (peraltro perfettibile) rispecchia questa semplicità: 2 pagine di cui una home e una pagina dei genitori, concentrandosi sugli obiettivi, piuttosto che su una “estetica sgargiante”.

9 Peraltro, il meccanismo dell'inserimento dei lavori tramite i commenti, è davvero semplice , tanto da risultare comprensibile (una volta mostrato e fatto provare) anche al bambino con ritardo mentale che abbiamo in classe.

10 Le nuove tecnologie offrono la possibilità di integrare il tradizionale abbinamento di testo e immagini con animazioni, audio e video. Questi media allargano il ventaglio di possibilità (anche nell'apprendimento) ma richiedono oltremodo oculatezza e disciplina nell'utilizzo. L'uso sregolato o “gratuito” di multimedialità produce confusione e rende difficile la comprensione. (Cfr. J. Nielsen, Web Usability, ed Apogeo, 2000, pp. 132-133)A questo proposito anche lo stesso Barthes sottolinea come testi prevalentemente incentrati sull'immagine debbano evitare il pericolo di opporre il verbale al visivo cercando non solo omogeneità nonché comunicabilità, frutto di una riflessione sul tipo di immagine e sul destinatario del messaggio.

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le famiglie.

L'apertura della pagina dei genitori è stata finalizzata a questo scopo, oltre all'intento di coinvolgere in una maniera costruttiva il loro punto di vista.

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8. Condizioni di trasferibilità

L'esperienza, vista l'impostazione estremamente semplice, può facilmente essere trasfe­rita con un minimo di conoscenza pratica degli strumenti del web 2.0.

Per quanto concerne i materiali contenuti, essi possono diventare risorse per l'insegna­mento e dunque OER, con una licenza di proprietà intellettuale che ne autorizzi l'uso gratuito o la ridestinazione da parte di altri.

Per rendere i materiali effettivamente open è stato necessario applicare una licenza aper­ta, destinando il lavoro al pubblico dominio.

Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo.

9. Osservazioni sulla normativa relativa alle pubblicazioni

D'altra parte il mostrare (quale opportunità del blog) conduce a introdurre il doppio ri ­svolto di uno degli aspetti più importanti di cui è necessario tener conto nel momento in cui ci si appresta a pubblicare, utilizzare sviluppare o adattare opere, strumenti, appli­cazioni: quello relativo alla privacy e quello sulla proprietà intellettuale (copyright).

Essendo il blog (sostanzialmente) un sito dove vengono pubblicati lavori, è stato neces­sario richiedere, in primo luogo, la compilazione della liberatoria per l'uso delle foto fatte ai bambini.

Le liberatorie sono state firmate dal/dai genitore/i (con attenzione particolare ai casi in condizione di affidamento congiunto).

La comunicazione dell'apertura del blog è stata anticipata durante una riunione di in­terclasse e, successivamente, ribadita nel corso dei colloqui individuali con i genitori.

Ne è stata inoltrata comunicazione scritta anche al dirigente scolastico.

Gestire la questione del copyright è stato più complesso e i primissimi lavori risentono, in questo senso, della minore attenzione prestata alla tematica.

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Successivamente si è cercata una maggiore sistematicità. Le foto/immagini prelevate da Internet sono state scelte tra quelle messe a disposizione dal sito http://www.flickr.com/ (o altri) sotto una licenza Creative Commons.

La stessa cosa è stata fatta per le musiche e/o i suoni, utilizzando ciò che nel sito http://www.jamendo.com/it/ gli artisti autorizzano a scaricare e condividere.

In entrambi i casi il diritto da tutelare imprescindibilmente è la citazione del proprie ­tario del bene intellettuale.

Il video che segue sintetizza, visualizzandola, la filosofia sottesa al CC nonprofit corpo­ration, dedicata a rendere più facile e veloce la condivisione e lo sviluppo del lavoro di al­tri, in coerenza con le norme sul diritto d'autore.

http://a44.video2.blip.tv/5840001990950/Commonscreative-WannaWorkTogether315.ogv?bri=3.2&brs=1369

Creative Commons fornisce gratuitamente le licenze e altri strumenti giuridici per con­trassegnare il proprio lavoro creativo, dando l'opportunità di trasferirlo in modo che altri possano condividerlo, remixarlo, utilizzarlo o meno per uso commerciale, o trovare una combinazione opportuna di questi diritti.

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10. Potenzialità

Pensare a questa esperienza come a qualcosa di compiuto è davvero riduttivo, perché le potenzialità intrinseche sono state dispiegate solo in minima parte; si tratta, dunque, di un work in progress che potrebbe essere sviluppato:

• aumentando il numero dei link a siti particolarmente significativi

• pubblicando videotutorial

• creando collegamenti anche con altri blog per interagire da lontano (colla­borazione con classi remote)

• aumentando il coinvolgimento dei genitori, per sollecitare i quali si potreb­bero incominciare a inserire (nella pagina a loro dedicata) informazioni importanti, pro-memoria, comunicazioni, link a libri che illustrano tematiche di interesse specifico (rap­porto bambini-genitori, punti di vista autorevoli su …)

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11. Osservazioni sulle specificità: quando il blog è da preferire

Lavorando con bambini della fascia di età di scuola primaria (anche disabili) che si ac­costano per la prima volta a una particolare modalità di scrittura cooperativa e collabo­rativa, il blog è da preferire ad altri format11 per una serie di vantaggi:

• architettura del sito ben strutturata che organizza automaticamente e univoca­mente i contenuti sul piano cronologico (quello che compare per primo è sempre il più recente) e sul piano spaziale

• impossibilità di cancellare (anche per sbaglio) i contenuti già inseriti (entrando nel wiki come editor è possibile eliminare parte o tutto e diventa molto difficile, anche se non impossibile, recuperare

• possibilità di definire in termini di step la sequenza che porta a pubblicare un arti­colo e/o commenti, con grande vantaggio per bambini con difficoltà

• maggiore controllo da parte dell'adulto grazie al sistema dei commenti e della mo­derazione

• maggiore semplicità nell'inserimento di file (immagini, video...) che non devono es­sere preventivamente immessi in un archivio (come invece avviene per il wiki)

• possibilità di mantenere in forma di bozza contenuti la cui rielaborazione non è ancora terminata (chiaramente le bozze possono essere successivamente rese pubbliche)

• evidenziazione, tramite i tag, dei principali argomenti trattati all'interno del sito

• numerose opportunità offerte nello spazio fisso della sidebar

• ...

A queste utilità se ne possono aggiungere altre, legate alle scelte che l'insegnante/am­ministratore può effettuare in base a peculiari esigenze.

Le attuali disponibilità di programmi di pubblicazione guidata consentono di creare au­tomaticamente una pagina web anche senza conoscere necessariamente il linguaggio HTML. Ciononostante, permangono aspetti personalizzabili che possono fare la diffe­renza.

11 Come il wiki, ad esempio, che richiede una certa pratica e affidabilità da parte di coloro che vi lavorano. Ovviamente, parlando di scrittura collaborativa fra adulti la questione cambia corrispondentemente.

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12. Usability - Servizi - App

In generale alcuni criteri appaiono come prioritari, non solo riferendosi a siti per bam­bini, ma a maggior ragione se ci si rivolge a loro.

L'usabilità è la proprietà di un sito web che lo rende "facile" da navigare e usare. Ovviamente questo è, o dovrebbe essere, il principale obiettivo di ogni sito. L'usabili­

tà pone al centro delle sue riflessioni l'utente e quindi il target cui ci si rivolge; in questo caso (prioritariamente) alunni e genitori come altri potenziali utenti /scrittori.

L'usabilità è figlia della semplicità e della chiarezza che non possono che essere, a loro volta, esito di una progettazione attenta che si pone anche dei vincoli.

Il primo vincolo che in questo caso è stato posto è quello di inserire solamente 2 pagi­ne: una per articoli, video, pubblicazioni varie; l'altra come spazio di condivisione desti ­nato ai genitori.

L'obiettivo era consentire una familiarizzazione con un contesto nuovo e sconosciuto, evitando che l'inibizione potesse vanificare la partecipazione.

L'accessibilità ai siti web è regolamentata dalla normativa (http://www.marketinginformatico.com/leggestanca.php ) che definisce obiettivi, obbli­ghi, applicazioni al materiale formativo e didattico utilizzato nelle scuole di ogni ordine e grado, formazione, ecc.

Tra le numerose piattaforme di gestione blog alcune rispondono meglio di altre in termini di affidabilità e opportunità di personalizzazione.Wordpress (http://wordpress.com/ ) è uno dei servizi di blog on-line attualmente disponi­bili come open source, più rispondenti a queste esigenze.

La struttura, oltre a consentire l'apertura di un blog in pochi minuti, permette una personalizzazione con vesti grafiche diverse.

Fra i temi offerti nel momento dell'apertura quello che maggiormente consentiva una caratterizzazione poiché permetteva la tipicizzazione della homepage tramite l'inseri­mento di foto è il Theme: Mistylook by Sadish . Quest'opportunità ha rappresentato un' ulteriore motivazione, favorendo senso di appartenenza.

Il blog consente di contenere e archiviare anche una serie di learning object che possono essere prodotti dall'insegnante stesso utilizzando applicazioni open source.Fra la miriade di software presenti nel panorama del web, ve ne sono alcuni particolar ­mente interessanti dal punto di vista didattico, che potenzialmente si offrono come op­portunità per la messa a punto di OER riutilizzabili da altri docenti.Uno fra i più interessanti è Capture-fox (https://addons.mozilla.org/it/firefox/addon/8090/ ) componente aggiuntivo di Firefox, che consente di filmare lo schermo e registrare la voce per costruire lezioni.Qui un videotutorial che spiega come utilizzare lo screencast: http://www.youtube.com/watch?v=SxLmdX0vlj4

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13. Immagini

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Contents

1 2010 7

1.1 February . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

Ciao mondo!! (2010-02-22 22:47) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

I nostri disegni (2010-02-23 22:28) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

Il nostro paese ieri... oggi... domani (2010-02-24 21:24) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

IL CARNEVALE (ricerche e riflessioni) (2010-02-26 14:19) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

Il Carnevale di Venezia (Erika) (2010-02-28 14:37) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

Il Carnevale di Ivrea: la battaglia delle arance (Martina) (2010-02-28 22:58) . . . . . . . . . 13

1.2 March . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15

Il Carnevale: tradizioni e origini (Demetrio) (2010-03-01 13:59) . . . . . . . . . . . . . . . . 15

Un appello ai cittadini per il Carnevale sanvincenzino (Zeno) (2010-03-03 09:06) . . . . . . 17

(2010-03-07 09:22) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

Per Zeno (2010-03-07 09:27) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

Il Carnevale di San Vincenzo: nostalgia di una bella storia... (2010-03-07 14:45) . . . . . . . 20

Per Rachele (2010-03-09 17:07) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21

IL CARNEVALE DI VIAREGGIO (2010-03-10 18:21) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21

IL CARNEVALE DI VIAREGGIO 2 (2010-03-11 17:41) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22

IL CARNEVALE DI VIAREGGIO (2010-03-15 20:55) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23

PER ERIKA CON TANTI AUGURI (2010-03-16 21:46) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

UN COMMENTO DELLA MAESTRA GRAZIELLA (2010-03-20 16:07) . . . . . . . . . . 24

PROGETTO ACCOGLIENZA (2010-03-26 13:58) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

UNA GIORNATA FANTASTICA (2010-03-31 14:10) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25

I ragazzi della VB salgono per un test: troppo panico! (2010-03-31 14:12) . . . . . . . . . . 26

Un passo importante (2010-03-31 19:20) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29

1.3 April . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30

Ecco l’articolo di Davide. Sei stato davvero bravissimo! (2010-04-12 13:12) . . . . . . . . . 30

POESIE BAMBINE (2010-04-12 22:45) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30

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LA ROSA DEL MARE (2010-04-16 23:58) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31

Ho sempre desiderato… (2010-04-17 09:42) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32

LA PRIMAVERA (2010-04-17 09:57) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33

A TE... CHE AMO (Poesia di Anastasiya e Rachele) BRAVISSIME :-) (2010-04-18 21:53) 34

IL MARE IN BURRASCA (scritta in collaborazione) (2010-04-18 23:24) . . . . . . . . . . . 35

PER ALESSIA E CHIARA (2010-04-19 18:21) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35

In preparazione alla gita scolastica a Firenze. (2010-04-19 21:11) . . . . . . . . . . . . . . . 35

COLLEGAMENTO AL MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA (2010-04-20 14:30) . . . . 35

Galileo (ricerca di Alessia e Chiara) (2010-04-20 20:36) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37

Galileo Galilei (ricerca di Zeno) (2010-04-20 20:40) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39

GIORGIO VASARI (Rachele e Anastasyia) (2010-04-21 19:19) . . . . . . . . . . . . . . . . 41

Le sale di Palazzo Vecchio (ricerca di Gaia e Pelda) (2010-04-22 18:06) . . . . . . . . . . . . 42

Giorgio Vasari (ricerca di Gaia e Pelda) BRAVISSIME :-) (2010-04-22 18:17) . . . . . . . . 43

INNAMORATO DEL PAESE DI MARE (2010-04-25 20:52) . . . . . . . . . . . . . . . . . 48

IL FIORE DELLA MONTAGNA (2010-04-25 21:11) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50

PER ANDARE SU INTERNET IN BIBLIOTECA (2010-04-30 13:54) . . . . . . . . . . . . 51

ALL’ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE (2010-04-30 22:05) 53

La gita a Firenze: immagini. (2010-04-30 22:25) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53

1.4 May . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54

DAL COMMENTO DI RACHELE E ANASTASIA: ”PERCHE’ ALL’INIZIO NON CI MET-TIAMO LE NOSTRE FOTO?” (2010-05-01 21:57) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54

Anastasia ci ha scritto! (2010-05-16 13:38) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54

Per Vadim (2010-05-20 20:49) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55

Un grazie di cuore (2010-05-26 21:13) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56

1.5 June . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58

Storia scritta in collaborazione : Alessio, Demetrio, George, Nicolò Mo (2010-06-01 10:06) . 58

Storia scritta in collaborazione: Alessia, Anastasya, Chiara, Erika, Gaia, Letizia, Manoor,Martina, Pelda, Rachele, (2010-06-03 10:20) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62

Per Erika (2010-06-03 10:33) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65

Storia scritta in collaborazione: Nicolò Mu e Zeno (2010-06-04 10:22) . . . . . . . . . . . . 65

UNA TERRA RICCA DI STORIA E MAGIA (2010-06-04 13:37) . . . . . . . . . . . . . . 67

POPULONIA, GLI ETRUSCHI E LE NOSTRE FIABE (2010-06-10 09:15) . . . . . . . . . 68

LUCUMONE E LA SPADA MAGICA (Gaia e Anastasia) (2010-06-10 10:20) . . . . . . . . 68

L’ AVVENTURA DI PORSENNA (2010-06-21 22:38) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70

La fiaba della Chimera d’Arezzo (Diego, Nicolò Mo, Zeno) (2010-06-22 08:31) . . . . . . . . 72

E vissero sulla Terra … felici e contenti (2010-06-22 14:36) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74

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Demetrio, Nicolò Mu, Vadim (2010-06-22 14:50) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76

Amore tra i cieli (Chiara e Rachele) (2010-06-22 14:59) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77

E finalmente... la gita a Baratti (2010-06-22 16:17) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78

BUONE VACANZE A TUTTI! (2010-06-23 08:15) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79

1.6 July . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79

PER CHIARA (2010-07-28 14:49) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79

1.7 August . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80

NOTIZIA!! (2010-08-03 14:24) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80

DA PARTE DI ALESSIA (2010-08-05 19:35) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80

Ecco... Alessio (2010-08-10 12:12) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81

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Chapter 1

2010

1.1 February

Ciao mondo!! (2010-02-22 22:47)

L’idea di questo blog è nata quasi istintivamente, mutuando e adattando l’esperienza della blogoclasse (1)pensata e organizzata dal prof. Andreas Formiconi (dell’Università di Firenze), ed è stata posta in essere comeper scommessa, dispiegandosi e nutrendosi mano a mano della motivazione che ha suscitato nei bambini diuna classe quinta di scuola primaria estremamente “difficile” per tutta una serie di situazioni problematiche.

In un contesto di questo tipo una delle esigenze fondamentali e, corrispondentemente, uno dei compiti piùdifficili per gli insegnanti, diventa quello di costruire un ambiente con caratteristiche tali da consentire lapersonalizzazione dei percorsi, favorendo un’autentica accettazione e valorizzazione dell’altro e, in questosenso, strategie, strumenti e soprattutto esperienze riescono (ovviamente) meglio di semplici esortazioniveicolate da (pur bellissime) parole.

Il blog, per quanto non abbia connaturata in sé una valenza originariamente didattica, può offrire delle ottimeopportunità formative, legate innanzitutto alla semplicità del suo utilizzo, alla sua dinamicità e versatilità, alfatto di non legarsi in maniera essenziale alla disponibilità di un super laboratorio di informatica né di super-visori che sovrintendano, caratteristiche tali da renderlo prestabile a varie esigenze: da semplice “contenitore”a luogo di scambio, partecipazione, interazione e familiarizzazione con un certo modo di comunicare, che èpoi quello del presente e del futuro.

Stravolgendo quello che è il suo significato letterale (esito della contrazione di web e log, ovvero Internete diario/traccia), infatti, il blog è diventato uno dei principali strumenti e delle più impiegate forme dicomunicazione della rete.

Blog quindi come piccolo spaccato della realtà e della filosofia del web e delle opportunità che potrebbe offrire,soprattutto nell’aumentare il livello culturale e quindi, in prospettiva, anche partecipativo dei cittadini delfuturo.

Certo, il rischio che l’introduzione di uno strumento nuovo, pensato in realtà per motivare e coinvolgere, sivada a tramutare in un’esperienza di digital divide, in un ulteriore motivo di divisione, di divario, in unamancata opportunità, è sempre incombente.

Ma qui sta all’abilità e all’impegno degli insegnanti cercare soluzioni alternative e non sempre integralmentetrasferibili ad altri contesti perché legate alla specificità della situazione.

Di tutto il blog, questo è l’unico post aggiunto successivamente. Il resto (commenti, posts... errori ;-) èrimasto totalmente integro, a memoria del percorso svolto e a documentazione di un qualcosa che in futuropotrà sicuramente essere migliorato.

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In fondo sono state inserite alcune riflessioni.

(La prima, più evidente differenza rispetto alla blogoclasse - ma, come è stato sottolineato, l’idea ha subitoadattamenti ad hoc - è quella che, nel nostro caso, abbiamo un unico blog, mentre nel caso della blogoclassecostruita con gli adulti, i blog sono più o meno in numero corrispondente ai partecipanti)

Mr WordPress (2010-02-22 22:47:14)Hi, this is a comment.To delete a comment, just log in, and view the posts’ comments, there you will have the option to edit or delete them.

I nostri disegni (2010-02-23 22:28)

[slideshow id=2738188573471484788 &w=426 &h=320]

Il nostro paese ieri... oggi... domani (2010-02-24 21:24)

Prima parte del video sulla storia del paese di San Vincenzo, un progetto elaborato a scuola con la collabo-razione della biblioteca comunale, in occasione del sessantesimo anniversario del Comune.

http://www.youtube.com/watch?v=E0EaLLZ6IeM

Seconda parte del video

http://www.youtube.com/watch?v=aei4vPw Nek

Rachele (2010-03-10 20:12:58)spero che vi piacciano i nostri video perchè noi ci abbiamo impiegato molto tempo ma soprattutto nel periodo dovepiù di metà classe si è ammalata eravamo proprio nel mezzo del lavoro

Alessio (2010-03-11 17:35:47)Il carnevale di Viareggio IL carnevale di Viareggio è considerato uno dei più importanti e maggiormente apprezzaticarnevali d’Italia e d’Europa. A caratterizzarlo sono i carri allegorici più o meno grandi che sfilano nelle domeniche diGennaio e Febbraio, sui quali troneggiano enormi caricature di cartapesta di uomini famosi nel campo della politicadella cultura e dello spettacolo, i cui tratti caratteristici specialmente quelli somatici vengono sottolineati con satiraed ironia. I carri che sono i più grandi e movimentati del mondo, sfilano lungo la passeggiata a mare viareggina,un viale di oltre 3 km che si snoda tra la spiaggia e gli edifici di stile liberty che si affacciano sul mar Tirreno. Ilcarnevale di Viareggio non è solo il più grandioso e spettacolare evento italiano, ma soprattutto il depositario di unpatrimonio e di una tradizione che affonda le proprie radici di epoche e civiltà lontane, in grado di esaltare le straor-dinarie capacità creative ed organizzative degli italiani nel mondo. Una manifestazione nel suo unico genere che trovanelle sue caratteristiche urbanistiche della città e nello spirito dei suoi abitanti le condizioni ideali per un risultatosempre spettacolare. La terza sfilata del 2009 ha battuto ogni RECORD, erano infatti più di 250.000 gli spettatori adapplaudire ai giganti di cartapesta che hanno solcato il mare di pubblico festoso che popolava la passeggiata a mare.

Alessio (2010-03-11 17:43:09)Per me la cosa più bella di questo sito è la poesia di Dascanio Demetrio, che non solo è molto bella, ma si vedeanche che è stata scritta con amore e difficoltà perchè non è facile scrivere una poesia così bella come l’ha scritta lui.

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Mi piace molto anche la ricerca sulla battaglia delle arance di Marchionni Martina. Per me questo sito è una forza.EVVIVA LA VB TEMPO PIENO!!!

nicolo mugnaini (2010-03-14 17:00:36)La poesia di Dascanio Demetrio è la cosa che mi è piaciuta di più

VADIM (2010-03-16 19:00:05)PER ME LA COSA PIù BELLA è LA RICERCA DI ALESSIO BIANCHI E LA POESIA DI DASCANIODEMETRIO. E LA COSA PIù INTERESSANTE è QUELLA CHE DEI BAMBINI SI SONO SFORZATI A SCRI-VERE DELLE STUPENDE POESIE E RICERCHE. CHE FORZA QUESTO SITO!!

alessio (2010-03-17 19:23:41)non sai dove andare? beh allora vieni sul blogdellavb perchè è una forza!! ogni volta che non so cosa fare vengo quiper vedere le stupende ricerche fatti dai migliori e stupendi compagni di classe che si sono impegnati a realizzare leloro ricerche con fatica e tempo. per me siete forti ragazzi!! formiamo una bella classe!! youkuuuuuuuu!!

IL CARNEVALE (ricerche e riflessioni) (2010-02-26 14:19)

Potete inserire le vostre ricerche nello spazio destinato ai commenti di questo articolo.

Per inserire le vostre ricerche basta fare così:1) clicca su ”Lascia un commento” che trovi qui sotto2) copia e incolla nello spazio dei commenti la tua ricerca (non dimenticarti di scrivere anche il tuo nome ecognome).

N.B. Può darsi che ti venga richiesto l’indirizzo di posta elettronica prima di poter inserire la ricerca (èun modo per tutelare questo spazio e consentirne l’accesso solo a chi vogliamo noi ;-) )

Buon lavoro!

erika (2010-02-28 14:14:46)Carnevale di Venezia Il Carnevale di Venezia è tra i più famosi di tutto il mondo ed è un appuntamento internazionale,la cui importanza si rinnova di anno in anno, attraverso la partecipazione di migliaia di persone spinte dal desideriodi socializzare. A differenza degli altri carnevali, quello di Venezia è una grande manifestazione che coinvolge l’interacittà e, proprio da questo e dalla sua storia, partono numerose iniziative che offrono divertimento, spettacoli, giochi efeste; insomma un’occasione unica di incontro fra persone di tutto il mondo. Vivere il Carnevale di Venezia significaquindi partecipare alla FESTA ed a i suoi riti: dai più antichi, quali il celebre IL VOLO DELLA COLOMBINA, aipiù recenti quali la ”FESTA DEL GENTIL FORESTO”. Il via libera ufficiale al Carnevale di Venezia inizia con iltradizionale volo dell’angelo dal campanile. Con due ali d’oro a cingergli il capo, l’angelo plana dalla cima del cam-panile al centro del Giardino delle Meraviglie, in piazza San Marco, dando così il via ufficiale al Carnevale. Da sempreil luogo di celebrazione per antonomasia del Carnevale di Venezia è stato Piazza San Marco. Essa ospitava spettacolidi ogni tipo allestiti spesso dalle ”Compagnie della Calza”, che erano degli autentici comitati privati ed autonomi cheorganizzavano gli eventi del carnevale. Durante la prima domenica di Carnevale a Venezia si celebra l’antica Festadelle Marie. Ecco alcune maschere del Carnevale di Venezia erika fornero monia

maurizio (2010-03-03 13:20:22)San Vincenzo Piccolo paese di mare circondato dalle colline, con la sua bella torre, in mezzo ad una grande piazza, dinegozi ce n’è quanti ne vuoi su e giù per il corso, fino giù al mare un bel porticciolo con barche per la pesca e tanto

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pesce fresco la mattina . Diego Donato

erika (2010-03-05 20:34:22)certo,il mio articolo mi piace moltissimo.grazie moltissime

Gaia (2010-03-07 08:17:41)CARNEVALE DI RIO DE JANERIO Il carnevale di Rio de Janeiro è una festa annuale che si tiene a Rio de Janeiro,la seconda città del Brasile. Si celebra 40 giorni prima di Pasqua e festeggia l’inizio della Quaresima; il Brasile è unaregione a maggioranza cattolica. Il carnevale di Rio è considerato uno dei più famosi in Brasile e in tutto il mondo pervia della bellezza e della ricchezza dei festeggiamenti. Le sue origini risalgono agli anni 30 del XIX secolo, infatti agliinizi il carnevale era una festa di strada molto violenta perché venivano lanciati: farina, acqua, arance e avanzi di cibo.Con il passare del tempo le manifestazioni acquistarono un po’ di civiltà con grazia ed educazione. Nel 1834 il paeseprese gusto per le maschere, confezionate in cera o cartone a forma di caricature o musi di animali. Dopo apparveroi costumi carnevaleschi, dando colore al carnevale e nel 1830 grazie d un italiano avvenne il primo ballo in maschera.Dopo si formarono delle scuole di samba della città,ogni scuola si presenta nel sambadrano suddivisa in varie ali,ciascuna conta centinaia di sambisti e indossa un proprio costume, giganteschi carri allegorici e la banda musicale cheaccompagna tutta la sfilata senza un attimo di sosta. Questa iniziativa attira moltissimi turisti che arrivano da tuttele parti del mondo. Il carnevale di Rio avviene di sera e non di pomeriggio.

alessia capecchi (2010-03-09 18:03:30)E’ la prima volta che visito questo sito......E’ iperbellissimo!!!!!

Alessia Capecchi (2010-03-10 18:06:16)Il carnevale di Viareggio. Nel febbraio del1873,nel “caffè del casino” venne in mente,a dei giovani, un idea di fareuna domenica diversa dalle altre :la domenica di CARNEVALE. Dovevano far sfilare un corteo di carrozze per giuntafiorite, trainate da buoi. Alla fine del secolo comparvero carri trionfali,costruiti in legno scagliola e juta,modellati daabili scultori e messi insieme dai cartafieri e fabbri. In ogni carro restava sempre un po di spazio per la gioventù,ansiosa di divertirsi e divertire. La gente che guardava dalle finestre o dai balconi, lanciava coriandoli e stelle filanti,caramelle e confetti. La 1° guerra mondiale sembrò DISTRUGGERE IL CARNEVALE DI VIAREGGIO, ma cherifiorì addirittura più splendido e grandioso.nel 1921 ripresa il corso mascherato,i carri mascherati sfilarono su duemeravigliosi viali a mare. Le forme dei carri si espansero e su uno di essi apparve una piccola banda che creò l’inno del carnevale:”Sulla coppa lo champagne”. Nel 1925 fu introdotta la CARTAPESTA, un materiale costituito daacqua,colla,gesso e carta, rappresentò una profonda innovazione per i costruttori. Così il carro è più una strutturaspettacolare. La storia del carnevale di Viareggio diventa leggenda. Nel 1930 Umberto Bonetti ideò BORLAMACCOla maschera ufficiale del carnevale

Il Carnevale di Venezia (Erika) (2010-02-28 14:37)

BRAVISSIMA ERIKA!(Ho ripubblicato il tuo articolo aggiungendo alcune foto. Poi mi dirai se ti piace :-) )

Carnevale di Venezia

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[1]

Il Carnevale di Venezia è tra i più famosi di tutto il mondo ed è un appuntamento internazionale, la cuiimportanza si rinnova di anno in anno, attraverso la partecipazione di migliaia di persone spinte dal desideriodi socializzare.

[2]

A differenza degli altri carnevali, quello di Venezia è una grande manifestazione che coinvolge l’intera città e,proprio da questo e dalla sua storia, partono numerose iniziative che offrono divertimento, spettacoli, giochie feste; insomma un’occasione unica di incontro fra persone di tutto il mondo.

Vivere il Carnevale di Venezia significa quindi partecipare alla FESTA e ai suoi riti: dai più antichi, quali il

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celebre IL VOLO DELLA COLOMBINA[3] , ai più recentiquali la ”FESTA DEL GENTIL FORESTO”.

Il via libera ufficiale al Carnevale di Venezia inizia con il tradizionale volo dell’angelo dal campanile. Con dueali d’oro a cingergli il capo, l’angelo plana dalla cima del campanile al centro del Giardino delle Meraviglie,in piazza San Marco, dando così il via ufficiale al Carnevale.

Da sempre il luogo di celebrazione per antonomasia del Carnevale di Venezia è stato Piazza San Marco.Essa ospitava spettacoli di ogni tipo allestiti spesso dalle ”Compagnie della Calza”, che erano degli autenticicomitati privati ed autonomi che organizzavano gli eventi del carnevale.

Durante la prima domenica di Carnevale a Venezia si celebra l’antica Festa delle Marie. Ecco alcune maschere

del Carnevale di Venezia [4]

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[5]erika fornero monia

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/02/carnevale-venezia-0091.jpg

2. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/02/maschera-4.jpg

3. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/02/carnevale-venezia-colombina.jpg

4. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/02/maschera-3.jpg

5. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/02/venezia-maschera-2.jpg

Rachele (2010-03-10 19:57:26)eri bel articolo

nicolo mugnaini (2010-03-14 16:56:35)Nato nel 1873 ogni anno attira in Versilia migliaia di turisti rapiti dal fascino dei carri di cartapesta piùfamosi delmondo. Una sfilata di carrozze per festeggiare il carnevale, all’aperto. Il Martedì Grasso del febbraio 1873 è nato ilcarnevale di Viareggio così come oggi è conosciuto:evento spettacolare tra i più belli e grandiosi del mondo. Nel 1921 sicantò la prima canzone ufficiale,la»Coppa di champagne». Nel 1925, per iniziativa di alcuni costruttori, fu introdottala cartapesta. nel 1930 Uberto Bonetti, il pittore che ha illustrato la magia del carnevale con manifesti ufficiali, ideòla maschera più famosa. Il carnevale di Viareggio, carnevale d’Italia è d’Europa, ogni anno, celebra lo splendore diun mese intero di feste diurne e notturne, con sfilate di carri spttacolari,feste rionali, veglini in maschere e rassegne diogni genere.

Il Carnevale di Ivrea: la battaglia delle arance (Martina) (2010-02-28 22:58)

BRAVISSIMA MARTINA! :-) (ho aggiunto alcune foto alla tua ricerca)

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Battaglia delle arance[1]

Il tradizionale getto delle arance affonda le sue radici intorno alla metà dell’ottocento. Ancor prima, epiù precisamente nel Medioevo, erano i fagioli i protagonisti della battaglia.Si narra infatti che due volte all’anno il feudatario donasse una pignatta di fagioli alle famiglie povere equeste, per disprezzo, gettassero i fagioli per le strade. Gli stessi legumi erano anche utilizzati in tempo dicarnevale, come scherzosi proiettili da lanciare addosso ad improvvisati avversari. Intorno agli anni trentae sessanta del secolo scorso, insieme a coriandoli, confetti, lupini e fiori, le ragazze lanciavano dai balconi,mirando le carrozze del corteo carnevalesco, qualche arancia. I destinatari erano giovincelli dai quali le stesseragazze volevano essere notate.

[2]

Dalle carrozze si iniziò a rispondere scherzosamente a tono e, poco a poco, il gesto di omaggio si trasformòprima in duello, quindi in un vero e proprio testa a testa tra lanciatori dai balconi e lanciatori di strada.Solo dal secondo dopoguerra la battaglia assunse i connotati attuali seguendo regole ben precise.Ancora oggi lo scontro si svolge nelle principali piazze della città, e vede impegnati equipaggi sul carro (sim-boleggianti le guardie del tiranno) contro le squadre degli aranceri a piedi i popolani ribelli costituite dacentinaia di tiratori.

Si tratta indubbiamente del momento più spettacolare della manifestazione che ben evidenzia la lotta per lalibertà, simbolo del carnevale eporediese. La battaglia delle arance insieme a tutti gli eventi storici presentinella manifestazione di Ivrea, costituisce un’incredibile patrimonio culturale e goliardico, che posiziona lafesta tra le più importanti nel panorama nazionale ed internazionale. Il getto dello arance rappresenta ancheil momento in cui è più alta la partecipazione collettiva: tutti possono prenderne parte, iscrivendosi in unadelle nove squadre a piedi oppure divenendo equipaggio di un carro da getto

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/02/08.jpg

2. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/02/04.jpg

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1.2 March

Il Carnevale: tradizioni e origini (Demetrio) (2010-03-01 13:59)

BRAVISSIMO DEMETRIO! :-)

IL CARNEVALE[1]

Il Carnevale è un periodo dell’anno durante il quale c’è un gran divertimento da parte di piccoli e grandi.Si festeggia e ci si diverte tutti con scherzi, canti balli, sfilate, cortei di carri allegorici e maschere tra le piùstrane che molti indossano. Non è una festa religiosa però coincide con i giorni precedenti la Quaresima.Il Carnevale quindi, è legato alla religione cristiana, poiché viene celebrato nella settimana che precede laQuaresima ed ha un significato ben preciso.

La parola Carnevale deriva forse dal latino carrus navalis, o dal latino medievale carnem levare, ’toglierela carne’ dalla dieta (per osservare il divieto cattolico di mangiare carne durante la quaresima). Nella setti-mana del Carnevale che finisce col martedì grasso, si ha l’ultima possibilità di mangiare a volontà, per poi, apartire dal mercoledì delle ceneri, si dovrà evitare di consumare tanto cibo in vista dell’arrivo della Pasqua.Per la chiesa Cattolica il Tempo di Carnevale è considerato un momento per riconciliarsi con Dio.

Il giorno d’inizio, così come la fine del carnevale variano, in Italia da paese a paese così come in Europae in altri paesi del mondo, in base alle proprie usanze e tradizioni. In diversi Carnevali il martedì grasso si

rappresenta, spesso con un falò, la morte di Carnevale.[2]

I festeggiamenti del Carnevale hanno avuto origine in tempi molto lontani e si ricollegano ad antichi ritipagani. La maschera, ad esempio, attualmente segno di un buffo divertimento, nelle civiltà antiche era con-siderata strumento che dava a chi la indossava un potere sovrannaturale, o la forza degli animali sacri; sipensava inoltre che le manifestazioni di divertimento potessero scacciare gli spiriti maligni. Solo in seguito

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all’avvento del cristianesimo i riti del carnevale persero l’originario carattere magico per diventare una sem-plice occasione di divertimento popolare.

Alcune città sono particolarmente celebri per i festeggiamenti carnevaleschi: a Rio de Janeiro le scuoledi samba animano la festa trascinando nelle strade migliaia di uomini e donne in una danza sfrenata; a NewOrleans si tiene la sfilata del Mardi Gras, di origine francese; a Venezia la tradizione sopravvive invariata dalSettecento e richiama turisti mascherati da ogni parte del mondo; a Viareggio si possono ammirare le sfilatedi magnifici carri allegorici così come a Putignano in Puglia e Cento in Emilia Romagna.

I carri sono delle enormi rappresentazioni in carta pesta di personaggi famosi della politica, della cultura,dello sport o dello spettacolo fatti con il corpo e il viso a caricatura cioè rappresentati con tanta satira edironia. Il carnevale di Ivrea è considerato uno dei carnevali più antichi del mondo; qui l’ultimo giorno vienecombattuta la tradizionale ’battaglia delle arance’. Comunque il Carnevale si festeggia un po’ ovunque.

Dolci tipici del carnevale italiano sono i tortelli e le chiacchiere e le castagnole.[3]

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/03/maschera_carnevale.jpg

2. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/03/falo-carnevale.jpg

3. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/03/dolci_carnevale.jpg

Zeno (2010-03-02 17:20:55)San Vincenzo,un paese della costa etrusca,nella provincia di Livorno,ogni anno organizzava piu’ dettagliatamente apartire dall anno 1966 un Carnevale fatto di rioni,cioè gruppi di persone appartenenti a determinati luoghi del paese:Rione Paese Nuovo,Rione Principessa,Rione Centro e infine Rione Conchiglia.Ogni anno facevano ognuno un propriocarro allegorico e una giuria nelle 3 sfilate domenicali giudicava il carro piu’ bello dando cosi’ via ad una vera e propriagara di bellezza e coreografia di maschere sul carro che avrebbe sfilato.Con il passare degli anni, San Vincenzo divennesempre piu’ povera di persone disponibili a costruire questi carri allegorici e infatti negli ultimi anni le persone rimastea continuare questa tradizione carnevalesca si sono trovate in molta difficolta’; Cosi’ mi appello a Voi cittadini,vichiedo di dare solo un piccolo contributo per far si’ che questa bellissima tradizione Sanvincenzina non svanisca e siperda nel tempo. Zeno Vinciguerra

Rachele (2010-03-10 18:42:02)DEME BELLA POESIA MA PER CHI SOFFRI? E anche bella ricerca

Rachele (2010-03-10 19:56:35)DEME SEI STATO BRAVO AH GRAZIE ZIO DI DEMETRIO PER IL COMPLIMENTO CHE MI HA FATTO.

alessio (2010-03-17 19:14:50)rachi. bella ricerca anche la tua, e grazie per il tuo stupendo parere.

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alessio (2010-03-17 19:16:47)woooow che stupende ricerche su questo carnevale, allora va di moda?! ma la più bella è quella di demetrio.

Un appello ai cittadini per il Carnevale sanvincenzino (Zeno) (2010-03-03 09:06)

BRAVISSIMO ZENO! :-)

[1]

San Vincenzo, un paese della costa etrusca nella provincia di Livorno, ogni anno organizzava (piu’ det-tagliatamente a partire dall’ anno 1966) un Carnevale fatto di rioni, cioè gruppi di persone appartenenti adeterminati luoghi del paese: Rione Paese Nuovo,Rione Principessa,Rione Centro e infine Rione Conchiglia.Ogni anno facevano ognuno un proprio carro allegorico e una giuria nelle 3 sfilate domenicali giudicava ilcarro piu’ bello dando cosi’ via ad una vera e propria gara di bellezza e coreografia di maschere sul carro cheavrebbe sfilato.

Con il passare degli anni, San Vincenzo divenne sempre piu’ povera di persone disponibili a costruire questicarri allegorici e infatti negli ultimi anni le persone rimaste a continuare questa tradizione carnevalesca sisono trovate in molta difficolta’.

Cosi’ mi appello a Voi cittadini,vi chiedo di dare solo un piccolo contributo per far si’ che questa bellis-sima tradizione Sanvincenzina non svanisca e si perda nel tempo.

Zeno Vinciguerra

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/03/san_vincenzopic1.jpg

Gaia (2010-03-07 08:23:38)Grande Zeno!!!!

Rachele (2010-03-08 19:38:42)è un sito moltoooooooooooo carino e strutturato in modo giusto. spero che piaccia a tutti e che molto presto noi,bambini della classe vb metteremo nuovi articoli. a

Rachele (2010-03-08 19:55:56)solo grazie alla maestra Stefania ora sto scrivendo su questo blog sicchè, a parte gli articoli, il resto è stato fatto dalei GRAZIE STEFI E T.V.B ho letto l’articolo di Erika: sei stata bravissima

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Rachele (2010-03-10 18:39:28)Zeno sei stato molto bravo RIMETTITIHHHHHHHHHHHHHHHH

Rachele (2010-03-10 19:50:58)Zeno è vero che purtroppo il carnevale di S. Vincenzo non è più lo stesso, bisognerebbe URLARLO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! atutta S.Vincenzo o se no di farlo a scrivere sul giornale!!!!!!!!!!!!!!!!

(2010-03-07 09:22)

ECCO L’ARTICOLO DI GAIA: BRAVISSIMA! :-)

[1]

Il carnevale di Rio de Janeiro è una festa annuale che si tiene a Rio de Janeiro, la seconda città del Brasile.Si celebra 40 giorni prima di Pasqua e festeggia l’inizio della Quaresima; il Brasile è una regione a maggio-ranza cattolica.Il carnevale di Rio è considerato uno dei più famosi in Brasile e in tutto il mondo per via della bellezza edella ricchezza dei festeggiamenti. Le sue origini risalgono agli anni 30 del XIX secolo, infatti agli inizi ilcarnevale era una festa di strada molto violenta perché venivano lanciati: farina, acqua, arance e avanzi dicibo. Con il passare del tempo le manifestazioni acquistarono un po’ di civiltà con grazia ed educazione.[2]

Nel 1834 il paese prese gusto per le maschere, confezionate in cera o cartone a forma di caricature o musidi animali. Dopo apparvero i costumi carnevaleschi, dando colore al carnevale e nel 1830 grazie d un ital-iano avvenne il primo ballo in maschera. Dopo si formarono delle scuole di samba della città,ogni scuolasi presenta nel sambadrano suddivisa in varie ali, ciascuna conta centinaia di sambisti e indossa un propriocostume, giganteschi carri allegorici e la banda musicale che accompagna tutta la sfilata senza un attimo disosta.

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Questa iniziativa attira moltissimi turisti che arrivano da tutte le parti del mondo. Il carnevale di Rioavviene di sera e non di pomeriggio.

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/03/carnevale_rio05.jpg

2. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/03/carnevale_rio07.jpg

Rachele (2010-03-10 19:53:44)GAIA è stupendo il tuo articolo

alessia capecchi (2010-03-31 14:01:49)test: troppo panico! S.Vincenzo 24 marzo. La classe 5b delle elementari sale con molta emozione (panico)per conoscerei prof e fare un test. I bambini hanno salito le scale con un grosso panico; arrivati al secondo piano le maestre li hannodivisi in tre gruppi. A quel punto hanno incontrato un signore che ha portato i tre gruppi in tre classi diverse. Nelleclassi li hanno consegnato il test e, dopo averlo letto hanno capito che non era poi così difficile. Solo allora il panicose n’è andò. Ogni classe ha fatto tre materie diverse. Un gruppo è andato nella stanza del laboratorio di artistica eha disegnato cinque pesci fantastici, che poi sono stati colorati con le tempere. Un altro gruppo è andato in giardinoa fare atletica, mentre l’ultimo gruppo è andato nella classe con la lavagna luminosa (tornati nella propria classe felicie soddisfatti per il test. spenta) a fare inglese. Alle 11.40 sono

alessia capecchi (2010-03-31 14:08:20)I ragazzi della 5b salgono per un test: troppo panico! S.Vincenzo 24 marzo. La classe 5b delle elementari sale conmolta emozione (panico)per conoscere i prof e fare un test. I bambini hanno salito le scale con un grosso panico;arrivati al secondo piano le maestre li hanno divisi in tre gruppi. A quel punto hanno incontrato un signore che haportato i tre gruppi in tre classi diverse. Nelle classi li hanno consegnato il test e, dopo averlo letto hanno capito chenon era poi così difficile. Solo allora il panico se n’è andò. Ogni classe ha fatto tre materie diverse. Un gruppo èandato nella stanza del laboratorio di artistica e ha disegnato cinque pesci fantastici, che poi sono stati colorati conle tempere. Un altro gruppo è andato in giardino a fare atletica, mentre l’ultimo gruppo è andato nella classe con lalavagna luminosa (tornati nella propria classe felici e soddisfatti per il test. spenta) a fare inglese. Alle 11.40 sonotornati nella propria classe felici e soddisfatti.

Per Zeno (2010-03-07 09:27)

Controlla fra i commenti al tuo articolo ;-)

Rachele (2010-03-07 11:32:13)Il carnevale di S.Vincenzo Il carnevale di S. Vincenzo, è nato nel 1966 e sfilavano con carri allegorici e maschere a terra.Per fare i mascheroni da mettere sopra i carri, facevano la colla con acqua e farina, le persone venivano da Viareggioper colorare i carri ma anche per costruirli, la cosa essenziale era la gara fatta da rioni, erano gruppi di persone che siunivano per vincere la sfilata, i rioni erano: il paese nuovo, il centro, la principessa e la conchiglia. La decisione venivapresa da giudici che venivano da Viareggio. Nel 1982 nel rione della conchiglia era presidente Paolo Galigani. Nel1983 il paese nuovo vince per la terza volta consecutiva. Nel 1991 ci fu l’ultima sfilata e i giornali scrissero carnevaleaddio, credo che un titolo migliore non poteva essere scritto, nessuno lo sapeva di preciso, ma quella era veramentel’ultima sfilata S. Vincenzo, la conchiglia fece un tema stupendo ma soprattutto serio, costruirono un grande telefonoazzurro, invece il paese nuovo immagina la pace, però il carnevale “ha dovuto smettere”.

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Il Carnevale di San Vincenzo: nostalgia di una bella storia... (2010-03-07 14:45)

ECCO L’ARTICOLO DI RACHELE: BRAVISSIMA! :-)

Il carnevale di S.Vincenzo

Il carnevale di S. Vincenzo, è nato nel 1966 e sfilavano con carri allegorici e maschere a terra. Per farei mascheroni da mettere sopra i carri, facevano la colla con acqua e farina, le persone venivano da Viareggioper colorare i carri ma anche per costruirli, la cosa essenziale era la gara fatta da rioni, erano gruppi di per-sone che si univano per vincere la sfilata, i rioni erano: il paese nuovo, il centro, la principessa e la conchiglia.La decisione veniva presa da giudici che venivano da Viareggio.

Nel 1982 nel rione della conchiglia era presidente Paolo Galigani.

Nel 1983 il paese nuovo vince per la terza volta consecutiva.

Nel 1991 ci fu l’ultima sfilata e i giornali scrissero - Carnevale addio!-, credo che un titolo migliore nonpoteva essere scritto. Nessuno lo sapeva di preciso, ma quella era veramente l’ultima sfilata S. Vincenzo.

La conchiglia fece un tema stupendo, ma soprattutto serio: costruirono un grande telefono azzurro,

[1]

invece il paese nuovo immaginò la pace.

[2]

Però il carnevale “ha dovuto smettere”.

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1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/03/telefono-azzurro-rid.jpg

2. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/03/pace1.jpg

Rachele (2010-03-10 18:51:08)si la mia ricerca è proprio bella a stefi belle immagini

Rachele (2010-03-10 19:33:39)il vostro lavoro mi è piaciuto molto ed ho avuto la senzazione che sia piaciuto molto a voi farlo, forse per l’argomentotrattato, continuate così, brave anche alle mastre.

Per Rachele (2010-03-09 17:07)

Ho approvato i tuoi commenti. Puoi leggerli sotto l’articolo di Zeno.

Sono contenta che ti piaccia scrivere nel blog. :-)

alessia capecchi (2010-04-02 13:33:15)ciao a tutti! Sono il fratello di Alessia e mi volevo complimentare per voi e per il blog....stupendo!!! Continuatecosì!!!!Siete grandi e bravissimi!!!! da Samuele (fratellodi Alessia)

IL CARNEVALE DI VIAREGGIO (2010-03-10 18:21)

ECCO L’ARTICOLO DI ALESSIA ! :-)

Il carnevale di Viareggio. [1]

Nel febbraio del1873,nel “caffè del casino” venne in mente,a dei giovani, un’ idea di fare una domenicadiversa dalle altre :la domenica di CARNEVALE.Dovevano far sfilare un corteo di carrozze per giunta fiorite, trainate da buoi.Alla fine del secolo comparvero carri trionfali,costruiti in legno scagliola e juta,modellati da abili scultori e

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messi insieme dai cartafieri e fabbri.In ogni carro restava sempre un po di spazio per la gioventù, ansiosa di divertirsi e divertire.La gente che guardava dalle finestre o dai balconi, lanciava coriandoli e stelle filanti, caramelle e confetti.

[2]La 1° guerra mondiale sembrò DISTRUGGERE IL CARNEVALE DI VIAREGGIO, ma che rifiorì addiritturapiù splendido e grandioso.nel 1921 ripresa il corso mascherato,i carri mascherati sfilarono su due meravigliosiviali a mare.Le forme dei carri si espansero e su uno di essi apparve una piccola banda che creò l’ inno del carnevale:”Sullacoppa lo champagne”.Nel 1925 fu introdotta la CARTAPESTA, un materiale costituito da acqua,colla,gesso e carta, rappresentòuna profonda innovazione per i costruttori.Così il carro è più una struttura spettacolare.La storia del carnevale di Viareggio diventa leggenda.Nel 1930 Umberto Bonetti ideò BORLAMACCO la maschera ufficiale del carnevale

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/03/carnevale-viareggio.jpg

2. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/03/carro.jpg

Rachele (2010-03-10 18:48:25)Ale complimenti, bella ricerca si mi piace perchè si vede che è fatta da te

IL CARNEVALE DI VIAREGGIO 2 (2010-03-11 17:41)

: BRAVO ALESSIO! :-)

[1] Il carnevale di ViareggioIL carnevale di Viareggio è considerato uno dei più importanti e maggiormente apprezzati carnevali d’Italiae d’Europa.A caratterizzarlo sono i carri allegorici più o meno grandi che sfilano nelle domeniche di Gennaio e Febbraio,

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sui quali troneggiano enormi caricature di cartapesta di uomini famosi nel campo della politica della culturae dello spettacolo, i cui tratti caratteristici specialmente quelli somatici vengono sottolineati con satira edironia. I carri che sono i più grandi e movimentati del mondo, sfilano lungo la passeggiata a mare viareg-gina, un viale di oltre 3 km che si snoda tra la spiaggia e gli edifici di stile liberty che si affacciano sul marTirreno. Il carnevale di Viareggio non è solo il più grandioso e spettacolare evento italiano, ma soprattuttoil depositario di un patrimonio e di una tradizione che affonda le proprie radici di epoche e civiltà lontane,in grado di esaltare le straordinarie capacità creative ed organizzative degliitaliani nel mondo. Una manifestazione nel suo unico genere che trova nelle sue caratteristiche urbanistichedella città e nello spirito dei suoi abitanti le condizioni ideali per un risultato sempre spettacolare. La terzasfilata del 2009 ha battuto ogni RECORD, erano infatti più di 250.000 gli spettatori ad applaudire ai gigantidi cartapesta che hanno solcato il mare di pubblico festoso che popolava la passeggiata a mare.

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/03/carnevale.jpg

rachele (2010-03-31 13:50:18)alessio sei stato bravissimo

IL CARNEVALE DI VIAREGGIO (2010-03-15 20:55)

ECCO L’ARTICOLO SUL CARNEVALE DI NICOLO’ MU

BRAVISSIMO! :-)

Nato nel 1873 ogni anno attira in Versilia migliaia di turisti rapiti dal fascino dei carri di cartapesta piùfamosi del mondo.Una sfilata di carrozze per festeggiare il carnevale, all’aperto.Il Martedì Grasso del febbraio 1873 è nato il carnevale di Viareggio così come oggi è conosciuto: eventospettacolare tra i più belli e grandiosi del mondo.Nel 1921 si cantò la prima canzone ufficiale,la»Coppa di champagne».Nel 1925, per iniziativa di alcuni costruttori, fu introdotta la cartapesta.nel 1930 Uberto Bonetti, il pittore che ha illustrato la magia del carnevale con manifesti ufficiali, ideò la

maschera più famosa.[1]Il carnevale di Viareggio, carnevale d’Italia è d’Europa, ogni anno, celebra lo splendore di un mese interodi feste diurne e notturne, con sfilate di carri spttacolari,feste rionali, veglini in maschere e rassegne di ognigenere.

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/03/viareggio_carnevale6.jpg

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Alessia Capecchi (2010-04-17 08:45:26)La primavera La primavera è già arrivata E dai fiori è incantata, Un ruscello verde e azzurro Nella sua trasparenza fascorre un sogno. È il bellissimo giorno. Farfalle e api girano e si posano sulle rose E con volteggi e balzi fanno pose.Allo svegliarsi della mattina Una farfalla ti si avvicina dicendoti: “Sveglia bella bambina!”

PER ERIKA CON TANTI AUGURI (2010-03-16 21:46)

Anche se un po’ in ritardo...

http://www.youtube.com/watch?v=AelmBI0sJ3A

graziella (2010-03-20 12:37:03)volevo fare a tutti voi i miei complimenti per le belle cose che avete scritto e per l’impegno che avete dimostrato inqueste pagine bravi veramente bravi

UN COMMENTO DELLA MAESTRA GRAZIELLA (2010-03-20 16:07)

Volevo fare a tutti voi i miei complimenti per le belle cose che avete scritto e per l’impegno che avetedimostrato in queste pagine. Bravi ... veramente bravi!

PROGETTO ACCOGLIENZA (2010-03-26 13:58)

Dalle elementari… alle medie

S. Vincenzo, 24 Marzo. La VB va alle medie.

I bambini della Vb della scuola P.Mascagni di S.Vincenzo, hanno avuto un incontro “speciale”con i ragazzie i prof. delle medie.

I bambini sono stati divisi in tre gruppi decisi dalle insegnanti, quindi hanno svolto alcuni compiti pren-dendo confidenza con gli altri ragazzi.

Le materie svolte sono state italiano, matematica, ed. fisica, inglese e storia, ma ogni gruppo ha fattoesperienze solo con alcune di queste materie. I ragazzi delle medie e delle elementari hanno fatto anchericreazione insieme.

Stando ai commenti degli scolari delle elementari, forse le prove consegnate potevano essere un po’ piùdifficili, visto che stiamo parlando di una classe quinta.

Rachele Bezzini & Chiara Lupi.

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rachele (2010-03-31 13:45:40)io e Kia siamo state bravissime e abbiamo durato tanta fatica (non è vero ) spero che vi piaccia

pelda (2010-03-31 13:48:16)il vostro articolo è bello e siete state brave!

UNA GIORNATA FANTASTICA (2010-03-31 14:10)

Ieri, 24 marzo 2010, per i bambini della VB elementare dell’Istituto Comprensivo di San Vincenzo è statauna giornata molto emozionante perché sono andati per la prima volta alle medie.

Prima di tutto si sono divisi in 3 gruppi e si sono disposti in diverse aule. Nelle diverse aule, i bambiniche stavano già alle scuole medie, si sono presentati. Questi ultimi, da parte loro, hanno raccontato cosasuccede alle medie e come ci si deve comportare . Poi si sono dati tutti allo studio. Insieme hanno studiatodiverse ore e diverse materie come : matematica, inglese, storia, italiano, artistica ed educazione fisica.

Per i bambini della VB è stata una giornata fantastica e vorrebbero rivivere questa esperienza.

Nicolò, Deme, Vadim

alessia capecchi (2010-04-19 15:28:26)Abbiamo trovato io e Chiara un sito con la vita di Galileo Gailei. Possiamo metterlo sul blog????

alessia capecchi (2010-04-19 15:30:22)Lo modifichiamo moooolto!!!

alessia capecchi (2010-04-19 15:44:58)Non importa Stefi che ci rispondi perchè non l’ abbiamo scritto

alessia capecchi (2010-04-19 15:45:55)Galileo Galilei nasce a Pisa il 15 febbraio del 1564. Nel 1574 la famiglia lascia Pisa e si trasferisce a Firenze. Nel 1581,Galileo si introduce all’Universita’ di Pisa per studiare medicina, seguendo il desiderio del padre. Durante gli studi, siappassiona alla fisica e nel 1583 formula la teoria dell’isocronismo del pendolo, intuito osservando le oscillazioni di unalampada nella Cattedrale di Pisa. Nel 1585 ritorna a Firenze senza aver completato gli studi, e comincia a dedicarsialla fisica e alla matematica, dando anche lezioni private. Nel 1586 inventa la bilancia idrostatica. Nel 1588 ottieneuna cattedra di matematica all’Universita’ di Pisa, che mantiene fino al 1592. E’ in questo periodo che si interessaal movimento dei corpi in caduta e scrive ”De Motu”. Nel 1591, il padre Vincenzo muore lasciandolo alla guida dellafamiglia. Nel 1592, Galileo ottiene una cattedra di matematica (geometria e astronomia) all’Universita’ di Padova,dove rimarra’ fino al 1610. Nel 1602 conduce alcuni esperimenti sul pendolo, durante uno studio sul moto accelerato.Nel 1606 inventa il termoscopio, un termometro primitivo. Negli anni successivi si dedica a studi di idrostatica esulla resistenza dei materiali, costruisce la sua bilancia idrostatica e scopre il moto parabolico dei proiettili. Nel 1604,Galileo osserva una supernova comparsa in cielo durante l’autunno. Nel 1609, Galileo comincia ad interessarsi ad unnuovo strumento, costruito in Olanda: il telescopio. Fino a quel momento le osservazioni astronomiche erano statecompiute ad occhio nudo. Dopo essere stato migliorato,lo strumento vien presentato al Senato di Veneziache decidedichiamarlo ”perspicillum”. A Padova, con il nuovo strumento, Galileo compie una serie di osservazioni della Luna neldicembre 1609, e il 7 gennaio 1610 osserva delle ”piccole stelle” luminose vicine a Giove. Nel marzo 1610, rivela nel”Sidereus Nuncius” che si tratta di 4 satelliti di Giove, che poi battezza Astri Medicei in onore di Cosimo II de’ Medici,Gran Duca di Toscana. Soltanto in seguito, su suggerimento di Keplero, i satelliti predneranno i nomi con i quali sono

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conosciuti oggi: Europa, Io, Ganimede e Callisto. La scoperta di un centro del moto che non fosse la Terra cominciaa minare alla base la teoria tolemaica del cosmo. Nel luglio dello stesso anno, Galileo osserva Saturno al telescopio:non riuscendo con il suo strumento a distinguerne gli anelli, che all’epoca non erano conosciuti, egli crede che siacomposto di tre corpi celesti distinti e gli da’ il nome di Saturno tricorporeo. Mentre in tutta Europa altri astronomi(tra cui Keplero) osservano i satelliti gioviani, Galileo, tornato a Firenze, osserva le fasi di Venere e le macchie solari.Nel 1611, lo scienziato viene ammesso all’Accademia dei Lincei. Negli anni successivi, si accende una disputa intornoalle sue scoperte; l’interpretazione che ne da’ lo scienziato confuta la teoria tolemaica del moto, adottata ufficalmentenel mondo scientifico e religioso dell’epoca, e conferma invece la teoria copernicana. L’inquisizione bolla come ereticaquesta teoria e proibisce formalmente a Galileo di appoggiarla. Il testo ”De Revolutionibus Orbium Coelestium” diCopernico viene messo all’indice. Nell’aprile del 1630, Galileo termina di scrivere il ”Dialogo sui due massimi sistemidel mondo”, nel quale le teorie copernicana e tolemaica vengono messe a confronto; in seguito concorda con il Vaticanoalcune modifiche per poter far stampare l’opera, ma decide poi di farla stampare a Firenze, nel 1632. Papa UrbanoVIII, esaminato il ”Dialogo”, ne proibisce la distribuzione e fa istituire dall’Inquisizione un processo contro Galileo. Ilprocesso a Galileo Lo scienziato, gia’ anziano e malato, viene chiamato a Roma nel 1633, dove viene processato e gliviene richiesto di abbandonare la teoria copernicana. Imprigionato e minacciato di tortura, Galileo viene costretto adabiurare pubblicamente e viene condannato alla prigione a vita, ma poi gli viene concesso di scontare la pena nellasua villa di Arcetri, vicino a Firenze. Nella villa comincia a scrivere il ” Discorso intorno a due nuove scienze attinentialla meccanica e ai movimenti locali”. Muore, malato e ormai cieco, l’8 gennaio 1642, nella casa di Arcetri.

I ragazzi della VB salgono per un test: troppo panico! (2010-03-31 14:12)

S.Vincenzo 24 marzo. La classe 5b delle elementari sale con molta emozione per conoscere i prof e fare untest.

I bambini hanno salito le scale con un grosso panico; arrivati al secondo piano le maestre li hanno divisiin tre gruppi. A quel punto hanno incontrato un signore che ha portato i tre gruppi in tre classi diverse.Nelle classi gli hanno consegnato il test e, dopo averlo letto, hanno capito che non era poi così difficile. Soloallora il panico se n’è andato.

Ogni classe ha fatto tre materie diverse. Un gruppo è andato nella stanza del laboratorio di artistica eha disegnato cinque pesci fantastici, che poi sono stati colorati con le tempere. Un altro gruppo è andato ingiardino a fare atletica, mentre l’ultimo gruppo è andato nella classe con la lavagna luminosa (spenta) a fareinglese.

Alle 11.40 sono tornati nella propria classe felici e soddisfatti.

Alessia, Erika, Martina

Gaia (2010-04-08 18:00:40)bravissime!!!!!!

alessio (2010-04-01 19:02:39)chiara e rachi!!, complimenti anche voi siete state forti, per me il vostro articolo è il secondo migliore. non lo socome mai ma credo che voi alle medie in italiano avrete ottimi voti, sia voi che altre. miraccomando anche voi nonmollate continuate così, anzi, se ce la fate migliorate ancora, e spremetevi le meningi per fare ancora degli articoli cosìinteressanti e belli da mettere sul nostro blog, perchè non c’è niente di meglio che condividere le proprie capacità conchi ne è interessato. siete forti!!

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alessio (2010-04-01 19:06:14)ale, marti e eri devo dire che non è niente male il vostro articolo anche voi continuate così. EVVAI!!!

alessio (2010-04-13 17:39:07)La Rosa del Mare Il fiore che mi hai dato tu conservo anche adesso era una bella rosa blu che mai io ho perso. Hocominciato a sognare pensando al suo colore era come quello del mare sotto i raggi del sole. Alessio Bianchi, GeorgeDobrescu, Vadim Ivachnenko, vb tempo pieno

ALESSIO E GEORGE (2010-04-13 17:42:48)ci congratuliamo con tutti i bambini che hanno scritto queste meraviglose cose sul nostro blog. stiamo parlando dellericerche, degli articoli di giornale e delle poesie. SIETE FORTI AMICI NOSTRI! CONTINUATE COSI!!!!

Gaia (2010-04-17 08:08:03)Bellissima!! Bravi George, Alessio e Vadim

Gaia (2010-04-17 09:23:22)Ho sempre desiderato... Un bambino sogna, sogna una barca una barca che non ha mai avuto, una luna che lo guardae le stelle che cadono. lui pensa sempre a sognare, a sognare la barca che desidera, va al mare e trova la sua barca.Gaia Bosco Pelda Oztemel

anastasia (2010-04-17 13:23:31)siete stati molto bravi!!!!

anastasia (2010-04-17 13:34:33)A te... che amo Il mio cuore è infranto perchè il mio amore è una bugia ma io lo desideravo tanto ho bisogno di unabugia Mi ricordo quei momenti quando eravamo solo noi nel mondo che guardavamo i monumenti e ci immaginavamodei bambini che facevano il girotondo Sono molto triste perchè non ti rivedrò mai devo trasferirmi a Trieste doveti incontai Amore, ti sogno tanto, spero di tornare e di ascoltare il tuo meraviglioso canto adesso devo solo sperareAnastasia Haponyuk e Rachele Bezzini

anastasia (2010-04-17 14:53:08)Io vorrei... che il mondo cambiasse, che ci fosse più amore, che ogni bambino giocasse, e che ci fosse più calore. Iovorrei... che ogni guerra smettesse, che la felicità fosse in tutto il mondo, che la pace nascesse, e che i bambini sidivertissero colorando.

Gaia (2010-04-22 14:48:48)Le sale di Palazzo Vecchio La Camera d’Arme Questa camera fu costruita nel 1312 e utilizzata nell’antichità, comedeposito di armi e munizioni, mentre oggi ospita mostre ed altri eventi speciali. È l’unico ambiente di Palazzo Vecchioa conservare ancora la sua struttura primitiva. Secondo cortile Il secondo cortile è conosciuto anche come Cortiledella Dogana, dal nome degli uffici della dogana che qui si trovavano. Oggi nel cortile sono collocati la biglietteria delmuseo e la libreria, mentre si conservano ancora, sulla parete sinistra, i “tre stemmi in pietra dei Capitani del popolo”e la “banderuola” originaria della torre, che fu posta in cima nel 1493, ma poi sostituita da una copia. Fra il primoed il secondo cortile si trova l’imponente scalone del Vasari che porta al Salone dei Cinquecento. L’interno di PalazzoVecchio Museo Salone dei Cinquecento Il salone dei Cinquecento è uno dei più grandi e preziosi saloni d’Italia e si trovaal primo piano di Palazzo Vecchio. Fu costruito nel 1494 da Simone del Pollaiolo e si chiama così poiché il Savonarolalo volle come sede del Consiglio maggiore, composto appunto da 500 membri. Successivamente la sala fu ampliatadal Vasari, con la perdita purtroppo, di due famosi dipinti, “La battaglia di Anghiari” di Leonardo da Vinci e “Labattaglia di Cascina” di Michelangelo. Sulle pareti furono comunque realizzati splendidi affreschi, ancora presenti oggi,che descrivono le battaglie ed i successi militari di Firenze su Pisa e Siena, come: “La presa di Siena”; “ La conquista

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di Porto Ercole”; “La vittoria di Cosimo I a Marciano in val di Chiana”; “La sconfitta dei pisani alla torre di sanVincenzo”; “Massimiliano d’Austria tenta la conquista di Livorno”; “Pisa attaccata dalle truppe fiorentine”. Il soffittoè realizzato con 39 pannelli costruiti e dipinti dal Vasari e rappresentanti ”Importanti episodi della vita di Cosimo I “iquartieri della città” e al centro la ”Scena di glorificazione come gran duca di Firenze e di Toscana”. Invece, sul latonord c’è il livello rialzato chiamato “L’udienza” e costruito da Baccio Bandinelli per ricevere cittadini ed ambasciatori.Lungo le pareti, spiccano anche le sei statue che rappresentano “le Fatiche di Ercole”, opera di Vincenzo de’ Rossi.Studiolo di Francesco I Lo Studiolo di Francesco I de’ Medici è una piccola stanzetta senza finestre, realizzata alla finedella sala. Fu progettata da Vasari e realizzata in stile manieristico, con le pareti e le volte completamente coperteda stucchi, sculture e dipinti. Quartieri monumentali Sempre al primo piano ci sono anche altre stanze chiamate i”Quartieri monumentali”, oggi aperte ai turisti e decorate all’interno con affreschi rivolti alla celebrazione della famigliaMedici, come quelli nel quartiere di “Leone X”, riguardanti la genealogia di questa famiglia e realizzati da Vasari,Giovanni Stradano e Marco da Faenza. Sala di Leone X La Sala di Leone X, dedicata al papa figlio di Lorenzo ilMagnifico, riporta sul soffitto un meraviglioso dipinto della “Presa di Milano da parte dei francesi”, mentre sulle paretisono dipinte delle scene della città, come ’”l’Ingresso trionfale di Leone X a Firenze”. Sala di Cosimo il Vecchio LaSala di Cosimo il Vecchio presenta al centro del soffitto “Il ritorno di Cosimo dall’esilio con i figli Piero e Giovanni”,mentre le edicole ai lati, eseguite da Ammannati, sono decorate da episodi della vita di Cosimo. Sala di Lorenzo ilMagnifico Anche la sala di Lorenzo il Magnifico prosegue il ciclo di affreschi celebrante la famiglia Medici. Nel soffitto,infatti, è dipinto “Lorenzo il Magnifico che riceve l’omaggio degli ambasciatori”. Sala di Cosimo I Questa sala è cosìchiamata perché al centro del soffitto, si trova il “Trionfo di Cosimo I a Montemurlo” e altre opere che ritraggono imomenti principali della vita del principe. Sala di Giovanni dalle Bande Nere Subito dopo la Sala di Cosimo I si trovaquella dedicata a Giovanni dalle Bande Nere, padre di Cosimo. Al centro del soffitto, il soggetto è dipinto mentrepassa a nuoto il Po e l’Adda con l’esercito. Ai lati, invece, da sinistra, si trovano: “Giovanni difende il Ponte Rozzo sulTicino”; “Ritratto di Maria Salviati”; “Giovanni dalle Bande Nere uccide un cavaliere spagnolo”; “Ritratto di Giovannidi Pierfrancesco de’ Medici”; “Presa di Caravaggio”; “Ritratto di Cosimo I de’ Medici da giovane”; “Battaglia di SanSecondo”. Scrittoio Lo scrittoio è una piccola sala attigua a quella di Cosimo I, che nell’antichità era ricca di armadie scrittoi. Il suo soffitto è decorato con “Cesare che scrive i Commentarii”, mentre il pavimento intarsiato è ancoraquello originale. Gaia Bosco Pelda Oztemel

Gaia (2010-04-22 14:51:02)Vite vissute ad arte Giorgio Vasari, pittore e architetto, esponente di una pittura eclettica che segna il passaggioalla stagione manieristica, nasce il 30 luglio 1511 ad Arezzo, da Antonio Vasari e Maddalena Tacci. Più che perla sua produzione artistica Vasari è ricordato come scrittore e storico per aver raccolto e descritto con grande curale biografie degli artisti del suo tempo. Inizia il suo percorso artistico nella bottega del francese Guglielmo Marcil-lat, pittore ed autore dei cartoni delle vetrate del Duomo di Arezzo. Nel 1524 si reca a Firenze, dove frequenta labottega di Andrea del Sarto e l’accademia di disegno di Baccio Bandinelli. Ritorna ad Arezzo dopo tre anni, nel1527, dove incontra il Rosso Fiorentino. Insieme a Francesco Salviati, nel 1529 Giorgio Vasari lavora nella bottegadi Raffaello da Brescia: poi si dedica anche all’arte orafa presso Vittore Ghiberti. Poco dopo, chiamato e protettodal cardinale Ippolito de’ Medici, Vasari parte per Roma, dove con l’amico Salviati, condivide lo studio dei granditesti figurativi della maniera moderna. Negli anni dal 1536 al 1539 viaggia tra Roma, Firenze, Arezzo e Venezia,dipingendo varie opere, tra cui ricordiamo il ritratto del Duca Alessandro de’ Medici, una Natività per l’eremo diCamaldoli, l’Allegoria dell’Immacolata Concezione per la chiesa di S.Apostoli a Firenze. Rientra poi ad Arezzo eintraprende la decorazione pittorica della sua casa. Dal 1542 al 1544 divide la sua attività fra Roma e Firenze; lasua produzione di pale di altare si fa sempre più intensa, e va sempre più definendosi il suo linguaggio figurativo.Nel 1550 esce la prima edizione dell’opera a cui è più legata la fama del Vasari: le ”Vite de’ più eccellenti architetti,pittori e scultori italiani da Cimabue insino a’ tempi nostri”, in cui Vasari riordina tutto il materiale e le notizieraccolte dal 1540 sulla vita e sulle opere degli artisti. E’ in questo periodo che Giorgio Vasari conosce Michelangelo,il quale gli consiglia ”lo studio delle cose di architettura”. Dopo qualche anno Vasari si sposta di nuovo a Roma, perlavorare presso il Papa Giulio III, che gli affida, insieme all’Ammannati, la decorazione della cappella con la tombadel cardinale Antonio del Monte, a San Pietro in Montorio. Qui rimane fino al 1553, mantenendo un rapporto stretto

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con Michelangelo e lavorando al servizio di Papa Giulio III. Nel 1554 torna di nuovo ad Arezzo, chiamato a progettareil coro del Duomo. Si trasferisce con la famiglia a Firenze, su invito del duca Cosimo I de’ Medici, che finalmente loassume stabilmente al suo servizio. Inizia un periodo di più costante dimora fiorentina, durante il quale Vasari rivedeuna posizione egemone nell’ambito artistico della città. Nel 1555 Cosimo I gli affida i lavori di ristrutturazione e didecorazione di Palazzo Vecchio, che vuole trasformare in residenza principesca. Successivamente gli viene affidata lafabbrica di Palazzo degli Uffizi. L’opera verrà compiuta nel 1580, solo dopo la sua morte. Del 1563 è l’inizio degliaffreschi della volta del Salone di Cinquecento di Palazzo Vecchio, la cui decorazione complessiva sarà la più grandiosa.Terminerà nel 1565, anno in cui gli verrà affidato l’incarico del cosiddetto Corridoio vasariano, che congiunge gli Uffizia Palazzo Vecchio attraverso l’antico Ponte Vecchio. Sospesi i lavori nel 1556, intraprende un viaggio in Italia, al finedi raccogliere ulteriori informazioni per la seconda stesura delle ”Vite”, che ultimerà dodici anni più tardi, nel 1568.La nuova edizione, accresciuta, è considerata la prima storia critica della pittura italica oltre che fonte documentariaancora oggi indispensabile per oggettività e onestà di giudizi, nonchè di chiarezza espositiva. Mentre la prima edizionerisulta più compatta, più vivace ed entusiastica nel succedersi delle tre ”età” (da Cimabue a Buonarroti), la secondaedizione è più ampia, interessata da un ripensamento critico e da una maggiore problematicità nella parte dedicata aicontemporanei. Attraverso una serie di vivaci biografie, Vasari sottolinea come gli artisti della sua regione, la Toscana,sono riusciti gradualmente a rinverdire la straordinaria stagione dell’arte classica. Nel 1570 torna a Roma chiamatoda Pio V, dove in soli otto mesi dipinge tre cappelle in Vaticano: la Cappella di San Michele, San Pietro Martire eSanto Stefano; contemporaneamente avvia la decorazione della Sala Regia. Alla morte del pontefice Vasari torna aFirenze dove, dopo una lavorazione quasi decennale, conclude la decorazione del Salone dei Cinquecento. Gli vienesuccessivamente affidato l’incarico di affrescare la volta della cupola Brunelleschiana di Santa Maria del Fiore, con unGiudizio Finale. Dopo pochi mesi è richiamato a Roma da papa Gregorio XIII per proseguire la decorazione della SalaRegia. Nel 1573, a Roma, mentre lavora all’ultimo incarico, prepara i disegni per la Cupola del Duomo fiorentino. Inaprile rientra a Firenze, dove viene inaugurato lo studiolo di Francesco I, di cui aveva iniziato la decorativa. Inizianoi lavori per le logge aretine, su suo disegno. Giorgio Vasari muore a Firenze il 27 giugno 1574. La sua casa di Arezzoè oggi un museo a lui dedicato.

alessia e rachele (2010-04-30 15:53:11)boooia de quanti commenti!!!!!!!!!!!!!!!! siamo forti......eee?

Un passo importante (2010-03-31 19:20)

San Vincenzo. La quinta B in preparazione per le medie.

Ieri la classe VB t.p. di San Vincenzo è andata alla scuola secondaria di primo grado per la preparazioneverso l’importante passo che devono fare: dalle elementari alle medie.Con le professoresse hanno parlato del comportamento che dovranno rispettare costantemente,dell’organizzazione, della ricreazione : quella di adesso, cioè di mezz’ora , sarà impossibile, perché allemedie sarà solamente di 10 minuti, durante i quali sarà necessario andare in bagno e fare merenda.Durante la lezione i ragazzi hanno fatto amicizia con quelli delle medie.Alla fine hanno detto:“Ci siamo divertiti molto , anche facendo lezione perché abbiamo scherzato e riso”.Alla fine tutto questo li ha aiutati a diventare più maturi.

Gaia BoscoAnastasia Haponyuk

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alessio (2010-04-01 18:55:42)Anastasia e Gaia!!, siete state bravissime, per me il vostro articolo delle medie è stupendo. io non ce la farei a scriveree a inventarmi dei simili paroloni, perciò, per me, il vostro articolo è il migliore di tutti quelli che ci sono scritti. sieteun mito ragazze. Oh, mi raccomando, continuate così!!

Elena Favaron (2010-04-10 23:12:26)Ho trovato finalmente il vostro blog...ero così curiosa di leggervi! Siete davvero bravi! Elena Favaron

1.3 April

Ecco l’articolo di Davide. Sei stato davvero bravissimo! (2010-04-12 13:12)

Alle scuole medie.

Mercoledì 24 marzo siamo andati in prima B alle medie.

C’era la professoressa di matematica e abbiamo fatto la verifica.

Abbiamo fatto un po’ di operazioni e qualche frazione. Stamani io ero accanto a due maschi, uno si chiamavaDavide e l’ altro non me lo ricordo.

La professoressa di storia mi ha dato le schede di verifica.

I bimbi hanno detto di studiare tanto.

Nel laboratorio artistico ho disegnato 5 pesci.

Davide (e un aiutino di Manoor)

Nicolò morra (2010-04-18 19:15:50)IL MARE IN BURRASCA Telo bianco che sbatte sugli cogli cielo grigio che lo accoglie onde increspate come fogli cheportano sulla spiaggia conchiglie. Conchiglie di ogni colore che brillano alla luce del sole portate da un’onda del mareognuna di esse è davvero speciale. Fitti schizzi, scontro tonante mi bagnano in un istante e l’acqua si ritira trasportatadal vento. Il mare nervoso, con occhi arrabbiati emette suoni stonati e il vento furibondo ritira l’acqua....... ecco cheinizia la burrasca.

POESIE BAMBINE (2010-04-12 22:45)

MAGICA SERA (ERIKA E MARTINA)

http://www.youtube.com/watch?v=MhOKqxJ88dY

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LA ROSA DEL MARE (2010-04-16 23:58)

Il fiore che mi hai dato tu[1]conservo anche adessoera una bella rosa bluche mai ho perso.

Ho cominciato a sognarepensando al suo coloreera come quello del maresotto i raggi del sole.

Alessio BianchiGeorge DobrescuVadim Ivachnenkovb tempo pieno

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/04/una-rosa-blu2.jpg

nicolò (2010-04-17 17:11:23)questa poesie di alessio e george è molto bella e anche la rosa di

alessia e rachele (2010-04-30 15:49:06)molto bella la rosa george.la vostra poesia è una delle più carine

rachele (2010-04-30 16:10:31)è veramente bella complimenti a George e Alessio

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Ho sempre desiderato… (2010-04-17 09:42)

[1]

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/04/barca.jpg

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LA PRIMAVERA (2010-04-17 09:57)

[1][2]

La primavera è già arrivatae dai fiori è incantata,un ruscello verde e azzurronella sua trasparenza fa scorrere un sogno.

È un bellissimo giorno.

Farfalle e api girano e si posano sulle rosee con volteggi e balzi fanno pose.Allo svegliarsi della mattinauna farfalla si avvicina dicendoti:

“Sveglia bella bambina!”

Alessia e Chiara

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/04/botticelli_uffizi_primavera_1477_1480.jpg

2. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/04/la_primavera_sandro_botticelli_-_800x6001.jpg

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nicolo mugnaini (2010-04-17 11:00:40)questa poesia è molto bella

rachele (2010-04-30 16:07:19)complimenti è una delle più belle

A TE... CHE AMO (Poesia di Anastasiya e Rachele) BRAVISSIME :-) (2010-04-18 21:53)

http://www.youtube.com/watch?v=MVXhXtgXK50

A te… che amo

Il mio cuore è infrantoperchè il mio amore è una bugiama io lo desideravo tantoho bisogno di una magia.

Mi ricordo quei momentiquando eravamo solo noi nel mondoche guardavamo i monumentie ci immaginavamo dei bambini che facevano il girotondo.

Sono molto tristeperchè non ti rivedrò maidevo trasferirmi a Triestedove ti incontrai

Amore, ti sogno tanto,spero di tornaree di ascoltare il tuo meraviglioso cantoadesso devo solo sperare.

Anastasia Haponyuk eRachele Bezzini

Per visualizzare la poesia nel video bisogna mettere l’opzione aq tutto schermo cliccando sul quadratino conle frecce in basso a destra

anastasia (2010-05-16 13:30:52)ciao sono anastasia, vi saluto dall’Ucraina. Salutatemi rachele e ditele che le voglio un sacco di bene. A che puntosiete a storia e geografia? come va la storia ”lacrime d’amore”, a che capitolo siete e cosa avete scritto sono troppocuriosa.Vi prego ditemi tutte le notizie. Ah ma alla fine avete fatto il pigiama party voi bimbe? Vi voglio un sacco dibene, non vedo l’ora di tornare anche se sto molto bene qua. Ciao, ciao.Saluti da Anastasia.

alessia e rachele (2010-04-30 15:46:24)siamo state veramente brave. buon primo maggio a tutti.

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IL MARE IN BURRASCA (scritta in collaborazione) (2010-04-18 23:24)

http://www.youtube.com/watch?v=pMBe59q2YBo

I suoni sono stati scelti fra i royalty free messi a disposizione del sito SoundBible.com.

PER ALESSIA E CHIARA (2010-04-19 18:21)

Volevo dirvi che siete state davvero brave.

Inserisco il video, controllo meglio la vostra ricerca e la ripubblicherò il prima possibile come articolo :-)

In preparazione alla gita scolastica a Firenze. (2010-04-19 21:11)

http://www.youtube.com/watch?v=Iia4n0mOCOA

anastasia e rachele (2010-04-23 16:10:43)Stefi è carino.

COLLEGAMENTO AL MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA (2010-04-20 14:30)

Carissimi,

è arrivato il permesso, da parte del Museo di Storia della Scienza, per effettuare un link alla sezione dedicataalla didattica. Come potete vedere, abbiamo inserito il collegamento in alto a destra e, cliccandoci sopra, vitroverete di fronte a molte interessanti sorprese...

A prestissimo,

le maestre.

Zeno (2010-04-20 18:41:20)Nasce, il 15 febbrario 1564, a Pisa da nobile famiglia fiorentina, sebbene oramai avviata a decadenza economica. Ilpadre Vincenzo è un insigne musicista e teorico della musica. Quindi a Firenze, dove la famiglia si trasferisce nel1574, Galileo riceve una raffinata educazione di stampo prevalentemente artistico e letterario. Poi però il padre stesso,spinto dalla speranza di ridare lustro alla famiglia decaduta, lo avvia all’esercizio di una professione più lucrativa,facendogli intraprendere lo studio della medicina. Così nel 1581 Galileo entra all’università di Pisa, dove segue i corsidei maestri aristotelici, legge Platone ed Aristotele, e soprattutto approfondisce lo studio della matematica. È di queglianni la prima scoperta: la legge dell’isocronismo del moto pendolare, compiuta, secondo il tipico processo galileano,osservando oscillare una lampada nel duomo di Pisa. Nell’85 lascia Pisa senza conseguire alcun titolo accademico, etorna a Firenze. Qui, approfondendo sempre più lo studio della geometria, in particolar modo di Archimede, giunge siaalle fondamentali ricerche sul baricentro dei solidi, esposte nel Theoremata circa centrum gravitatis solidorum (1585),sia all’invenzione della bilancetta idrostatica, descritta nel trattatello in volgare La bilancetta (1586). Intanto, come

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rivelano i suoi scritti letterari, le Due lezioni all’Accademia fiorentina circa la figura, sito e grandezza dell’«Inferno»dantesco, le Postille all’Ariosto, le Considerazioni al Tasso, non viene meno in lui quell’amore per le lettere, che con-tinuerà a coltivare per tutta la vita. Grazie all’appoggio dell’astronomo e matematico Guido Dal Monte, ottiene nel1589 la cattedra di matematica nello Studio di Pisa. Spinto da una forte insoddisfazione nei confronti della scienzaaristotelica, intraprende, «con grande scontento di tutti i filosofi» nemici delle novità, le ricerche sul moto ed inizia ascrivere il De motu, rimasto a lungo inedito. Intanto, in seguito alla morte del padre, che gli lascia la responsabilitàdella madre, delle due sorelle e del fratello, la sua situazione economica diviene assai difficile. Quindi, desideroso dimigliori condizioni economiche e lavorative, nel 1592 riesce a farsi assegnare la cattedra di matematica allo Studio diPadova. E vi rimane per diciotto anni, gli anni più sereni e felici della sua vita, sebbene le difficoltà economiche locostringano ancora a impartire lezioni private. Stringe rapporti con gli uomini di cultura più in vista (soprattuttocon Paolo Sarpi), e relazioni epistolari con i maggiori scienziati europei, Keplero, Gassendi, Welser. Vari e ricchi sonogli interessi di questo periodo padovano, come rivelano i titoli delle sue opere: il Trattato di fortificazione, la Breveistruzione dell’architettura militare e Le Mecaniche, il Trattato della sfera ovvero cosmografia, e Le operazioni delcompasso geometrico e militare. Frattanto, dalla convivenza con la veneziana Marina Gamba ha tre figli, due femminee un maschio. In seguito alla riscoperta e al perfezionamento del cannocchiale, nel 1609 compie il passo decisivo che loavvia a verificare la validità del sistema copernicano, di cui da tempo è oramai convinto. Rivolgendo lo strumento alcielo e applicandolo all’osservazione dei fenomeni celesti, compie una serie di scoperte (la natura montuosa della luna,l’individuazione di stelle prima sconosciute e dei quattro satelliti di Giove, chiamati Astri Medicei), che all’inizio del1610 viene presentata alla comunità scientifica internazionale nel Sidereus Nuncius, dedicato al granduca di Toscana,Cosimo II de’ Medici. Quindi acquista un prestigio tale che viene nominato primario matematico e filosofo grand-ucale, senza obbligo di insegnamento e a onorevoli condizioni economiche. In quello stesso anno scopre gli anelli diSaturno, le macchie solari, le fasi di Venere. Poi, spinto dalla necessità di staccarsi dal retrivo ambiente accademicoe dalla possibilità di dedicarsi con maggiore libertà alle sue ricerche, torna a Firenze. Nel 1611, dopo aver ottenutole adesioni dei maggiori astronomi e matematici del tempo, va ad illustrare le sue scoperte, duramente osteggiatedagli scienziati tradizionalisti, proprio a Roma, ove ottiene l’approvazione dai Gesuiti del Collegio Romano, probabil-mente ancora inconsapevoli delle implicazioni del programma galileiano. Ma già si destano i primi sospetti d’eresiada parte dell’Inquisizione. Galileo, dal canto suo, accentua la polemica antiaristotelica contro la scienza ufficiale.Prima, nel 1612, pubblica, il Discorso intorno alle cose che stanno in su l’acqua o che in quella si muovono. Poi, nel1613, entra in polemica diretta con un gesuita nelle tre lettere indirizzate a Marco Welser, edite col titolo l’Istoriae dimostrazione intorno alle macchie solari e loro accidenti. Inoltre, prima di stendere la grande opera sul sistemacopernicano del mondo, si trova costretto a porre i limiti tra scienza e fede. E nelle quattro famose Lettere coperni-cane (una a Benedetto Castelli, due a Monsignor Dini, e una più ampia alla granduchessa Cristina di Lorena), vienea rivendicare l’indipendenza della scienza dalla religione e il diritto alla libera ricerca scientifica. Così, nonostante gliamici influenti, il 24 febbraio del 1616, da un decreto del cardinal Bellarmino, Galileo viene ammonito ad astenersi,pena il carcere, dal professare e dall’insegnare la teoria copernicana, in quanto inconciliabile con la fede cattolica.Profondamente amareggiato, tuttavia saldo nelle proprie convinzioni, riprende la polemica, e con Il Saggiatore - editoa cura degli Accademici dei Lincei nel 1623, e dedicato al suo vecchio amico, il nuovo papa Urbano VIII - risponde altrattato, Libra astronomica ac philosophica, scritto nel 1618, in occasione della comparsa di tre comete, dal gesuitaOrazio Grassi. Sulla scia del grande successo conseguito con Il Saggiatore, suo capolavoro polemico, e sperando in unamaggiore apertura della Chiesa verso la nuova scienza, nel 1624 intraprende la composizione del Dialogo dei MassimiSistemi. Dopo una stesura protratta per anni e dopo vari negoziati ed aggiustamenti per ottenere il permesso distampa, nel febbraio del 1632, esce il capolavoro della letteratura scientifica di ogni tempo. Ma la carica rivoluzionariadell’opera scatena immediatamente la reazione dell’Inquisizione, che sequestra il libro e ordina all’autore di recarsiimmediatamente a Roma, dove Galileo, «veementemente sospetto d’eresia» viene processato e condannato per averdisobbedito all’ingiunzione del 1616. Nel 1633, dopo cinque mesi, il processo si conclude con la sentenza che proibisceil Dialogo, con l’abiura, e con la condanna al carcere formale. Grazie al suo prestigio internazionale e al suo atto disottomissione, Galileo non viene incarcerato, ma relegato, prima a Siena presso l’arcivescovo Ascanio Piccolomini, epoi nella villa di Arcetri, presso Firenze. Vecchio, debilitato e cieco, continua a mantenere rapporti con gli scienziati ditutta Europa; e sotto l’occhio vigile dell’Inquisizione, riprende e porta a termine il capolavoro in cui vengono gettatele basi della dinamica moderna, il trattato Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze attinenti

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alla meccanica ed i movimenti locali, edito nel 1638 a Leida. Non solo, ma assistito dal fedele allievo Vincenzo Viviani,scrive nel 1640 la Lettera sul candore della luna. Vigile e sereno, muore ad Arcetri, nel suo «continuato carcere edesilio», l’8 gennaio del 1642. Le sue spoglie vengono deposte nella basilica di Santa Croce a Firenze solamente nel1736.

Zeno (2010-04-20 18:49:43)Poesia Il Fiore della montagna La stella alpina è molto carina, con i suoi petali argentati incanta tutti gli innamorati,è molto difficile da trovare e per questo bisogna scrutare. Ogni uomo la cerchera’ perchè fra un po’ sparira’. In unpassato ormai remoto ogni uomo la coglieva pero’ lei non sapeva del pericolo che correva percio’ questo fiore dai petalid’argento se ne sta’ volando con tutto il suo portento. Questo fiore è nato con amore, è nato in cima alla montagnasulle vette della Spagna

Galileo (ricerca di Alessia e Chiara) (2010-04-20 20:36)

Galileo Galilei nasce a Pisa il 15 febbraio del 1564.[1]Nel 1574 la famiglia lascia Pisa e si trasferisce a Firenze. Nel 1581, Galileo entra all’Universita’ di Pisa perstudiare medicina, seguendo il desiderio del padre.Durante gli studi, si appassiona alla fisica e nel 1583 formula la teoria dell’isocronismo del pendolo, intuitoosservando le oscillazioni di una lampada nella Cattedrale di Pisa.Nel 1585 ritorna a Firenze senza aver completato gli studi, e comincia a dedicarsi alla fisica e alla matematica,dando anche lezioni private. Nel 1586 inventa la bilancia idrostatica.Nel 1588 ottiene una cattedra di matematica all’Universita’ di Pisa, che mantiene fino al 1592. E’ in questoperiodo che si interessa al movimento dei corpi in caduta e scrive “De Motu”.Nel 1591, il padre Vincenzo muore lasciandolo alla guida della famiglia.

Nel 1592, Galileo ottiene una cattedra di matematica (geometria e astronomia) all’Universita’ di Padova,dove rimarra’ fino al 1610.

Nel 1602 conduce alcuni esperimenti sul pendolo, durante uno studio sul moto accelerato. Nel 1606 in-venta il termoscopio, un termometro primitivo.Negli anni successivi si dedica a studi di idrostatica e sulla resistenza dei materiali, costruisce la sua bilanciaidrostatica e scopre il moto parabolico dei proiettili.Nel 1604, Galileo osserva una supernova comparsa in cielo durante l’autunno.

Nel 1609, Galileo comincia ad interessarsi ad un nuovo strumento, costruito in Olanda: il telescopio. Fino aquel momento le osservazioni astronomiche erano state compiute ad occhio nudo.Dopo essere stato migliorato,lo strumento vien presentato al Senato di Veneziache decidedi chiamarlo “per-spicillum”.A Padova, con il nuovo strumento, Galileo compie una serie di osservazioni della Luna nel dicembre 1609, eil 7 gennaio 1610 osserva delle “piccole stelle” luminose vicine a Giove. Nel marzo 1610, rivela nel “SidereusNuncius” che si tratta di 4 satelliti di Giove, che poi battezza Astri Medicei in onore di Cosimo II de’ Medici,Gran Duca di Toscana. Soltanto in seguito, su suggerimento di Keplero, i satelliti predneranno i nomi con iquali sono conosciuti oggi: Europa, Io, Ganimede e Callisto.

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La scoperta di un centro del moto che non fosse la Terra comincia a minare alla base la teoria tolemaica delcosmo.

Nel luglio dello stesso anno, Galileo osserva Saturno al telescopio: non riuscendo con il suo strumento adistinguerne gli anelli, che all’epoca non erano conosciuti, egli crede che sia composto di tre corpi celestidistinti e gli da’ il nome di Saturno tricorporeo.

Mentre in tutta Europa altri astronomi (tra cui Keplero) osservano i satelliti gioviani, Galileo, tornato aFirenze, osserva le fasi di Venere e le macchie solari.Nel 1611, lo scienziato viene ammesso all’Accademia dei Lincei.

Negli anni successivi, si accende una disputa intorno alle sue scoperte; l’interpretazione che ne da’ lo scien-ziato confuta la teoria tolemaica del moto, adottata ufficalmente nel mondo scientifico e religioso dell’epoca,e conferma invece la teoria copernicana.L’inquisizione bolla come eretica questa teoria e proibisce formalmente a Galileo di appoggiarla. Il testo “DeRevolutionibus Orbium Coelestium” di Copernico viene messo all’indice.Nell’aprile del 1630, Galileo termina di scrivere il “Dialogo sui due massimi sistemi del mondo”, nel qualele teorie copernicana e tolemaica vengono messe a confronto; in seguito concorda con il Vaticano alcunemodifiche per poter far stampare l’opera, ma decide poi di farla stampare a Firenze, nel 1632.

Papa Urbano VIII, esaminato il “Dialogo”, ne proibisce la distribuzione e fa istituire dall’Inquisizione unprocesso contro Galileo.Il processo a Galileo

Lo scienziato, gia’ anziano e malato, viene chiamato a Roma nel 1633, dove viene processato e gli vienerichiesto di abbandonare la teoria copernicana. Imprigionato e minacciato di tortura, Galileo viene costrettoad abiurare pubblicamente e viene condannato alla prigione a vita, ma poi gli viene concesso di scontare lapena nella sua villa di Arcetri, vicino a Firenze.Nella villa comincia a scrivere il ” Discorso intorno a due nuove scienze attinenti alla meccanica e ai movi-menti locali”.Muore, malato e ormai cieco, l’8 gennaio 1642, nella casa di Arcetri.

Alessia e Chiara

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/04/galileo.jpg

Rachele (2010-04-21 19:04:30)Giorgio Vasari Giorgio Vasari è stato un pittore, architetto e storico dell’arte italiano. Fu fortemente influenzatoda Michelangelo e da Andrea del Sarto. La sua formazione artistica fu composita, basata sul primo manierismo, suMichelangelo, su Raffaello e sulla cultura veneta. Come architetto fu la figura chiave delle iniziative promosse daCosimo I° de Medici, contribuendo, grazie anche alla protezione di Sforza Almeni, a grande cantieri a Firenze e inToscana, tra cui spiccano la costruzione degli Uffizi, la ristrutturazione di Palazzo Vecchio e molto altro.

valeriani davide (2010-04-21 19:51:55)sono contento di andare al museo a vedere un grande!

alessia e rachele (2010-04-30 15:42:56)brave bimbe

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Galileo Galilei (ricerca di Zeno) (2010-04-20 20:40)

[1] Galileo Galilei nasce il 15 febbrario 1564 a Pisa, da nobile famiglia fiorentina, sebbeneoramai avviata a decadenza economica. Il padre Vincenzo è un insigne musicista e teorico della musica.Quindi a Firenze, dove la famiglia si trasferisce nel 1574, Galileo riceve una raffinata educazione di stampoprevalentemente artistico e letterario. Poi però il padre stesso, spinto dalla speranza di ridare lustro allafamiglia decaduta, lo avvia all’esercizio di una professione più lucrativa, facendogli intraprendere lo studiodella medicina.

Così nel 1581 Galileo entra all’università di Pisa, dove segue i corsi dei maestri aristotelici, leggePlatone ed Aristotele, e soprattutto approfondisce lo studio della matematica.

È di quegli anni la prima scoperta: la legge dell’isocronismo del moto pendolare, compiuta, secondoil tipico processo galileano, osservando oscillare una lampada nel duomo di Pisa. Nel 1585 lascia Pisasenza conseguire alcun titolo accademico e torna a Firenze. Qui, approfondendo sempre più lo studiodella geometria, in particolar modo di Archimede, giunge sia alle fondamentali ricerche sul baricentro deisolidi, esposte nel Theoremata circa centrum gravitatis solidorum (1585), sia all’invenzione della bilancettaidrostatica, descritta nel trattatello in volgare La bilancetta (1586).

Intanto, come rivelano i suoi scritti letterari, le Due lezioni all’Accademia fiorentina circa la figura,sito e grandezza dell’«Inferno» dantesco, le Postille all’Ariosto, le Considerazioni al Tasso, non viene menoin lui quell’amore per le lettere, che continuerà a coltivare per tutta la vita.

Grazie all’appoggio dell’astronomo e matematico Guido Dal Monte, ottiene nel 1589 la cattedra dimatematica nello Studio di Pisa. Spinto da una forte insoddisfazione nei confronti della scienza aristotelica,intraprende, «con grande scontento di tutti i filosofi» nemici delle novità, le ricerche sul moto ed iniziaa scrivere il De motu, rimasto a lungo inedito. Intanto, in seguito alla morte del padre, che gli lascia laresponsabilità della madre, delle due sorelle e del fratello, la sua situazione economica diviene assai difficile.Quindi, desideroso di migliori condizioni economiche e lavorative, nel 1592 riesce a farsi assegnare la cattedradi matematica allo Studio di Padova e vi rimane per diciotto anni, gli anni più sereni e felici della sua vita,sebbene le difficoltà economiche lo costringano ancora a impartire lezioni private.

Stringe rapporti con gli uomini di cultura più in vista (soprattutto con Paolo Sarpi) e relazioni epis-tolari con i

maggiori scienziati europei, Keplero, Gassendi, Welser. Vari e ricchi sono gli interessi di questo peri-odo padovano, come rivelano i titoli delle sue opere: il Trattato di fortificazione, la Breve istruzionedell’architettura militare e Le Mecaniche, il Trattato della sfera ovvero cosmografia, e Le operazioni delcompasso geometrico e militare.

Frattanto, dalla convivenza con la veneziana Marina Gamba, ha tre figli, due femmine e un mas-chio.

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In seguito alla riscoperta e al perfezionamento del cannocchiale, nel 1609 compie il passo decisivoche lo avvia a verificare la validità del sistema copernicano, di cui da tempo è oramai convinto. Rivolgendolo strumento al cielo e applicandolo all’osservazione dei fenomeni celesti, compie una serie di scoperte (lanatura montuosa della luna, l’individuazione di stelle prima sconosciute e dei quattro satelliti di Giove,chiamati Astri Medicei) che all’inizio del 1610 viene presentata alla comunità scientifica internazionale nelSidereus Nuncius, dedicato al granduca di Toscana, Cosimo II de’ Medici.

Quindi acquista un prestigio tale che viene nominato primario matematico e filosofo granducale, senzaobbligo di insegnamento e a onorevoli condizioni economiche. In quello stesso anno scopre gli anelli diSaturno, le macchie solari, le fasi di Venere. Poi, spinto dalla necessità di staccarsi dal retrivo ambienteaccademico e dalla possibilità di dedicarsi con maggiore libertà alle sue ricerche, torna a Firenze. Nel1611, dopo aver ottenuto le adesioni dei maggiori astronomi e matematici del tempo, va ad illustrare le suescoperte, duramente osteggiate dagli scienziati tradizionalisti, proprio a Roma, ove ottiene l’approvazionedai Gesuiti del Collegio Romano, probabilmente ancora inconsapevoli delle implicazioni del programmagalileiano. Ma già si destano i primi sospetti d’eresia da parte dell’Inquisizione.

Galileo, dal canto suo, accentua la polemica antiaristotelica contro la scienza ufficiale. Prima, nel1612, pubblica, il Discorso intorno alle cose che stanno in su l’acqua o che in quella si muovono. Poi, nel1613, entra in polemica diretta con un gesuita nelle tre lettere indirizzate a Marco Welser, edite col titolol’Istoria e dimostrazione intorno alle macchie solari e loro accidenti. Inoltre, prima di stendere la grandeopera sul sistema copernicano del mondo, si trova costretto a porre i limiti tra scienza e fede. E nellequattro famose Lettere copernicane (una a Benedetto Castelli, due a Monsignor Dini, e una più ampia allagranduchessa Cristina di Lorena), viene a rivendicare l’indipendenza della scienza dalla religione e il dirittoalla libera ricerca scientifica. Così, nonostante gli amici influenti, il 24 febbraio del 1616, da un decreto delcardinal Bellarmino, Galileo viene ammonito ad astenersi, pena il carcere, dal professare e dall’insegnare lateoria copernicana, in quanto inconciliabile con la fede cattolica.

Profondamente amareggiato, tuttavia saldo nelle proprie convinzioni, riprende la polemica, e con IlSaggiatore – edito a cura degli Accademici dei Lincei nel 1623, e dedicato al suo vecchio amico, il nuovopapa Urbano VIII – risponde al trattato, Libra astronomica ac philosophica, scritto nel 1618, in occasionedella comparsa di tre comete, dal gesuita Orazio Grassi. Sulla scia del grande successo conseguito conIl Saggiatore, suo capolavoro polemico, e sperando in una maggiore apertura della Chiesa verso la nuovascienza, nel 1624 intraprende la composizione del Dialogo dei Massimi Sistemi. Dopo una stesura protrattaper anni e dopo vari negoziati ed aggiustamenti per ottenere il permesso di stampa, nel febbraio del1632, esce il capolavoro della letteratura scientifica di ogni tempo. Ma la carica rivoluzionaria dell’operascatena immediatamente la reazione dell’Inquisizione, che sequestra il libro e ordina all’autore di recarsiimmediatamente a Roma, dove Galileo, «veementemente sospetto d’eresia» viene processato e condannatoper aver disobbedito all’ingiunzione del 1616. Nel 1633, dopo cinque mesi, il processo si conclude con lasentenza che proibisce il Dialogo, con l’abiura, e con la condanna al carcere formale. Grazie al suo prestigiointernazionale e al suo atto di sottomissione, Galileo non viene incarcerato, ma relegato, prima a Sienapresso l’arcivescovo Ascanio Piccolomini, e poi nella villa di Arcetri, presso Firenze.

Vecchio, debilitato e cieco, continua a mantenere rapporti con gli scienziati di tutta Europa; e sottol’occhio vigile dell’Inquisizione, riprende e porta a termine il capolavoro in cui vengono gettate le basi delladinamica moderna, il trattato Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze attinentialla meccanica ed i movimenti locali, edito nel 1638 a Leida. Non solo, ma assistito dal fedele allievoVincenzo Viviani, scrive nel 1640 la Lettera sul candore della luna.

Vigile e sereno, muore ad Arcetri, nel suo «continuato carcere ed esilio», l’8 gennaio del 1642. Le

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sue spoglie verranno deposte nella basilica di Santa Croce a Firenze solamente nel 1736.

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/04/lunag2.jpg

alessio (2010-05-03 17:25:03)Per me è meglio ora che in prima pagina ci sono le nostre foto, così chi entra nel blog capisce anche che noi siamo unaclasse che è andata in treno a visitare tante cose. Ma soprattutto si capisce che abbiamo visto e usato il cannocchialedi Galileo. Inoltre si vede noi che guardiamo attraverso le lenti. Sicchè, in poche parole, è pù bellino ora che ci sono lenostre foto. Mi piace molto anche il video di noi che siamo in gita a Firenze. Mi piace anche il nuovo video. Insomma,mi piace tutto di questo magnifico blog.

GIORGIO VASARI (Rachele e Anastasyia) (2010-04-21 19:19)

RACHELE E ANASTASIA HANNO RACCOLTO POCHE MA ESSENZIALI INFORMAZIONI SU GIOR-GIO VASARI, L’AUTORE DELL’AFFRESCO ”ROTTA DEI PISANI A TORRE SAN VINCENZO”.

[1]

Giorgio Vasari è stato un pittore, architetto e storico dell’arte italiano.

Fu fortemente influenzato da Michelangelo e da Andrea del Sarto. La sua formazione artistica fu estrema-mente composita.

Come architetto fu la figura chiave delle iniziative promosse da Cosimo I° de Medici, contribuendo, gra-zie anche alla protezione di Sforza Almeni, a grandi cantieri a Firenze e in Toscana, tra cui spiccano lacostruzione degli Uffizi, la ristrutturazione di Palazzo Vecchio e molto altro.

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/04/senza-nome-scandito-21.jpg

alessio (2010-05-19 18:35:30)anastasia!! che bello sentirti! come va? tutto bene? ti stai divertendo? spero di si. ci si vede quando rientri. ciao ebuona vacanza

alessio (2010-05-19 18:45:26)caro vadim, io non so se in questo momento stai leggendo il mio commento ma sappi che mi manchi moltissimo. daquando sei partito ogni cosa è cambiata. spero che tu ora ti stia divertendo!! buna vacanza e buon divertimento. ciaoci si vede in prima media. aproposito, mentre ti stai godendo la tua vacanza non ti dimenticare di noi. be comunquespero che tu ti ricordi dei tuoi migliori amici che tengoo a te. anche se non ho ancora capito bene chi sono. comunquese hai e se puoi entra ogni sera nel blog e tienici aggiornat8i sulla tua vacanza, perchè noi vogliamo sapere come tisenti, come stai e se ti stai divertendo. perciò ogni sera accendi il computer vieni sul blog e raconta, racconta fino anon avere più le parole da scrivere. mi manchi così tanto che a guardare la nostra foto ci metto fatica. spero che io

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ti manchi perchè per me non conta quanto due amici siano lontani, ma conta il bene che si vogliono. ci tengo cosìtanto a te che aspetterò giorno dopo giorno che tu risponda, e se entro una settimana non rispondi ti manderò unaltro commento lunghissimo. rispondi ti pregooooo!!!!!!!!!! mi manchi un sacco. ora vado ciao.

Le sale di Palazzo Vecchio (ricerca di Gaia e Pelda) (2010-04-22 18:06)

La Camera d’Arme

Questa camera fu costruita nel 1312 e utilizzata nell’antichità, come deposito di armi e munizioni,mentre oggi ospita mostre ed altri eventi speciali. È l’unico ambiente di Palazzo Vecchio a conservare ancorala sua struttura primitiva.

Secondo cortile

Il secondo cortile è conosciuto anche come Cortile della Dogana, dal nome degli uffici della doganache qui si trovavano. Oggi nel cortile sono collocati la biglietteria del museo e la libreria, mentre siconservano ancora, sulla parete sinistra, i “tre stemmi in pietra dei Capitani del popolo” e la “banderuola”originaria della torre, che fu posta in cima nel 1493, ma poi sostituita da una copia. Fra il primo ed ilsecondo cortile si trova l’imponente scalone del Vasari che porta al Salone dei Cinquecento.

L’interno di Palazzo Vecchio

Museo Salone dei Cinquecento

Il salone dei Cinquecento è uno dei più grandi e preziosi saloni d’Italia e si trova al primo piano diPalazzo Vecchio. Fu costruito nel 1494 da Simone del Pollaiolo e si chiama così poiché il Savonarola lo vollecome sede del Consiglio maggiore, composto appunto da 500 membri. Successivamente la sala fu ampliatadal Vasari, con la perdita purtroppo, di due famosi dipinti, “La battaglia di Anghiari” di Leonardo da Vincie “La battaglia di Cascina” di Michelangelo. Sulle pareti furono comunque realizzati splendidi affreschi,ancora presenti oggi, che descrivono le battaglie ed i successi militari di Firenze su Pisa e Siena, come: “Lapresa di Siena”; “La conquista di Porto Ercole”; “La vittoria di Cosimo I a Marciano in val di Chiana”;“La sconfitta dei pisani alla torre di san Vincenzo”; “Massimiliano d’Austria tenta la conquista di Livorno”;“Pisa attaccata dalle truppe fiorentine”. Il soffitto è realizzato con 39 pannelli costruiti e dipinti dal Vasarie rappresentanti “Importanti episodi della vita di Cosimo I“i quartieri della città” e al centro la “Scena diglorificazione come gran duca di Firenze e di Toscana”. Invece, sul lato nord c’è il livello rialzato chiamato“L’udienza” e costruito da Baccio Bandinelli per ricevere cittadini ed ambasciatori. Lungo le pareti, spiccanoanche le sei statue che rappresentano “le Fatiche di Ercole”, opera di Vincenzo de’ Rossi.

Studiolo di Francesco ILo Studiolo di Francesco I de’ Medici è una piccola stanzetta senza finestre, realizzata alla fine della sala.Fu progettata da Vasari e realizzata in stile manieristico, con le pareti e le volte completamente coperte dastucchi, sculture e dipinti.

Quartieri monumentaliSempre al primo piano ci sono anche altre stanze chiamate i “Quartieri monumentali”, oggi aperte ai turistie decorate all’interno con affreschi rivolti alla celebrazione della famiglia Medici, come quelli nel quartiere di“Leone X”, riguardanti la genealogia di questa famiglia e realizzati da Vasari, Giovanni Stradano e Marcoda Faenza.

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Sala di Leone XLa Sala di Leone X, dedicata al papa figlio di Lorenzo il Magnifico, riporta sul soffitto un meravigliosodipinto della “Presa di Milano da parte dei francesi”, mentre sulle pareti sono dipinte delle scene della città,come ‘”l’Ingresso trionfale di Leone X a Firenze”.

Sala di Cosimo il VecchioLa Sala di Cosimo il Vecchio presenta al centro del soffitto “Il ritorno di Cosimo dall’esilio con i figli Piero eGiovanni”, mentre le edicole ai lati, eseguite da Ammannati, sono decorate da episodi della vita di Cosimo.

Sala di Lorenzo il MagnificoAnche la sala di Lorenzo il Magnifico prosegue il ciclo di affreschi celebrante la famiglia Medici. Nel soffitto,infatti, è dipinto “Lorenzo il Magnifico che riceve l’omaggio degli ambasciatori”.

Sala di Cosimo IQuesta sala è così chiamata perché al centro del soffitto, si trova il “Trionfo di Cosimo I a Montemurlo” ealtre opere che ritraggono i momenti principali della vita del principe.

Sala di Giovanni dalle Bande NereSubito dopo la Sala di Cosimo I si trova quella dedicata a Giovanni dalle Bande Nere, padre di Cosimo. Alcentro del soffitto, il soggetto è dipinto mentre passa a nuoto il Po e l’Adda con l’esercito. Ai lati, invece, dasinistra, si trovano: “Giovanni difende il Ponte Rozzo sul Ticino”; “Ritratto di Maria Salviati”; “Giovannidalle Bande Nere uccide un cavaliere spagnolo”; “Ritratto di Giovanni di Pierfrancesco de’ Medici”; “Presadi Caravaggio”; “Ritratto di Cosimo I de’ Medici da giovane”; “Battaglia di San Secondo”.

ScrittoioLo scrittoio è una piccola sala attigua a quella di Cosimo I, che nell’antichità era ricca di armadi e scrittoi.Il suo soffitto è decorato con “Cesare che scrive i Commentarii”, mentre il pavimento intarsiato è ancoraquello originale.

Gaia BoscoPelda Ozteme

alessio (2010-05-21 19:05:53)cara stefania, oggi (215\2010) ho saputo che vadim non ci può rispondere perchè non ha il computer. l’ho chiamatooggi per salutarlo e mi ha risposto sua madre. mi ha detto che vadim era a pescare e quindi non ho parlato con lui magli ho detto che stavo aspettando la risposta del mio commento sul blog e lei mi ha detto che non mi può rispondereperchè non ha il computer. ora vado ciao a lunedì.

Giorgio Vasari (ricerca di Gaia e Pelda) BRAVISSIME :-) (2010-04-22 18:17)

Vite vissute ad arte

Giorgio Vasari, pittore e architetto nasce il 30 luglio 1511 ad Arezzo, da Antonio Vasari e Mad-dalena Tacci.

Più che per la sua produzione artistica Vasari è ricordato come scrittore e storico per aver raccolto edescritto con grande cura le biografie degli artisti del suo tempo.

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Inizia il suo percorso artistico nella bottega del francese Guglielmo Marcillat, pittore ed autore dei cartonidelle vetrate del Duomo di Arezzo. Nel 1524 si reca a Firenze, dove frequenta la bottega di Andrea del Sartoe l’accademia di disegno di Baccio Bandinelli. Ritorna ad Arezzo dopo tre anni, nel 1527, dove incontra ilRosso Fiorentino.

Insieme a Francesco Salviati, nel 1529 Giorgio Vasari lavora nella bottega di Raffaello da Brescia:poi si dedica anche all’arte orafa presso Vittore Ghiberti. Poco dopo, chiamato e protetto dal cardinaleIppolito de’ Medici, Vasari parte per Roma, dove con l’amico Salviati, condivide lo studio dei grandi testifigurativi della maniera moderna.

Negli anni dal 1536 al 1539 viaggia tra Roma, Firenze, Arezzo e Venezia, dipingendo varie opere, tracui ricordiamo il ritratto del Duca Alessandro de’ Medici, una Natività per l’eremo di Camaldoli, l’Allegoriadell’Immacolata Concezione per la chiesa di S.Apostoli a Firenze.

Rientra poi ad Arezzo e intraprende la decorazione pittorica della sua casa. Dal 1542 al 1544 dividela sua attività fra Roma e Firenze; la sua produzione di pale di altare si fa sempre più intensa, e va semprepiù definendosi il suo linguaggio figurativo.

Nel 1550 esce la prima edizione dell’opera a cui è più legata la fama del Vasari: le “Vite de’ più ec-cellenti architetti, pittori e scultori italiani da Cimabue insino a’ tempi nostri”, in cui Vasari riordina tuttoil materiale e le notizie raccolte dal 1540 sulla vita e sulle opere degli artisti.

E’ in questo periodo che Giorgio Vasari conosce Michelangelo, il quale gli consiglia “lo studio dellecose di architettura”. Dopo qualche anno Vasari si sposta di nuovo a Roma, per lavorare presso il PapaGiulio III, che gli affida, insieme all’Ammannati, la decorazione della cappella con la tomba del cardinaleAntonio del Monte, a San Pietro in Montorio.Qui rimane fino al 1553, mantenendo un rapporto stretto con Michelangelo e lavorando al servizio di PapaGiulio III.

Nel 1554 torna di nuovo ad Arezzo, chiamato a progettare il coro del Duomo. Si trasferisce con lafamiglia a Firenze, su invito del duca Cosimo I de’ Medici, che finalmente lo assume stabilmente al suoservizio.Inizia un periodo di più costante dimora fiorentina, durante il quale Vasari rivede una posizione egemonenell’ambito artistico della città.

Nel 1555 Cosimo I gli affida i lavori di ristrutturazione e di decorazione di Palazzo Vecchio, chevuole trasformare in residenza principesca. Successivamente gli viene affidata la fabbrica di Palazzo degliUffizi. L’opera verrà compiuta nel 1580, solo dopo la sua morte.

Del 1563 è l’inizio degli affreschi della volta del Salone di Cinquecento di Palazzo Vecchio, la cuidecorazione complessiva sarà la più grandiosa. Terminerà nel 1565, anno in cui gli verrà affidato l’incaricodel cosiddetto Corridoio vasariano, che congiunge gli Uffizi a Palazzo Vecchio attraverso l’antico PonteVecchio.

Sospesi i lavori nel 1556, intraprende un viaggio in Italia, al fine di raccogliere ulteriori informazioniper la seconda stesura delle “Vite”, che ultimerà dodici anni più tardi, nel 1568.La nuova edizione, accresciuta, è considerata la prima storia critica della pittura italica oltre che fontedocumentaria ancora oggi indispensabile per oggettività e onestà di giudizi, nonchè di chiarezza espositiva.Mentre la prima edizione risulta più compatta, più vivace ed entusiastica nel succedersi delle tre “età” (daCimabue a Buonarroti), la seconda edizione è più ampia, interessata da un ripensamento critico e da una

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maggiore problematicità nella parte dedicata ai contemporanei. Attraverso una serie di vivaci biografie,Vasari sottolinea come gli artisti della sua regione, la Toscana, sono riusciti gradualmente a rinverdire lastraordinaria stagione dell’arte classica.

Nel 1570 torna a Roma chiamato da Pio V, dove in soli otto mesi dipinge tre cappelle in Vaticano:la Cappella di San Michele, San Pietro Martire e Santo Stefano; contemporaneamente avvia la decorazionedella Sala Regia.Alla morte del pontefice Vasari torna a Firenze dove, dopo una lavorazione quasi decennale, conclude ladecorazione del Salone dei Cinquecento. Gli viene successivamente affidato l’incarico di affrescare la voltadella cupola Brunelleschiana di Santa Maria del Fiore, con un Giudizio Finale.Dopo pochi mesi è richiamato a Roma da papa Gregorio XIII per proseguire la decorazione della Sala Regia.

Nel 1573, a Roma, mentre lavora all’ultimo incarico, prepara i disegni per la Cupola del Duomofiorentino. In aprile rientra a Firenze, dove viene inaugurato lo studiolo di Francesco I, di cui aveva iniziatola decorativa. Iniziano i lavori per le logge aretine, su suo disegno.

Giorgio Vasari muore a Firenze il 27 giugno 1574. La sua casa di Arezzo è oggi un museo a luidedicato.

alessia capecchi (2010-05-27 17:27:23)LA CITTA’ Pompei nasce sull’estremità di un antica colata lavica alta 40m, sul mare e sulla foce del fiume Sarno.Il primo centro corrisponde all’attuale zona intorno al Foro. Il rinnovamento e l’espansione ha inizio ben presto permano dei greci,che iniziarono un nuovo foro. La massima espansione è raggiunta con i sanniti. Pompei sannitica allafine del quarto secolo è gia un città considerevole, superiore alle altre vicine ma l’ingresso nella sfera politica romanarallenta ogni ulteriore espansione. Nei 350 anni che seguono il tessuto urbanistico non viene alterato. L’ intervento diRoma imperiale si accerta sui lavori di sistemazione e aggiornamento :vengono creati alti marciapiedi;il traffico vieneregolato, zone riservate ai soli pedoni e zone con accessi controllati; i bagni pubblici. La città dai tempi dei sanniti eradiversa in 9 parti. LA STORIA La storia di Pompei inizia verso la fine del secondo millennio a.C. ,dalle pendici delVesuvio.questo pianoro dalle pareti scoscese,circondato su 2 lati dal fiume Sarno e situato vicino alla costa,si presen-tava ai suoi primi abitanti ,un luogo ottimale per l’insediamento:poteva essere facilmente difeso, l’acqua non mancaval’attività preistorica del vulcano aveva reso fertili le terre circostanti. Si dominava quasi tutta la costa del golfo diNapoli,poteva controllare la foce del fiume,punto di arrivo al mare delle vie e traffici. Di questo primo abito nonsappiamo nulla, gli strati più antichi sotto le case della città non sono state mai raggiunti dalle ricerche archeologiche.Quello che ci rimane è un nucleo di frammenti. Molto tempo dopo, nel sesto a.C. la prima grande trasformazionedell’antico abitato.il pianoro venne cinto da un muro.pompei si abbellì con edifici,pubblici e privati, simili a quelledelle città latine de a Roma. LA TRAGEDIA Nel 62 a.C. un disastroso terremoto si abbatté sulle città del golfo diNapoli e colpì anche Pompei.SI TRATTAVA DELL’INIZIO DELLA FI NE. Il Vesuvio il 24 agosto del 79d.C. pocodopo mezzo giorno si ridesta improvviso ed esplode con una potenza inesorabilmente distruttrice. Rapidamente sullefiamme che salgono altissime si distende una immensa e nera nuvolacce oscura il sole. Nel buio continua la scenaapocalittica di lapilli,fulmini, terremoti e maremoti. Questo inferno dura 3 giorni … una colte di morte con 5 o 6m dispessore, si stendeda Ercolano a Stabia vi piace????

Alessio (2010-06-01 09:47:38)Alla ricerca del drago d’oro Cap. I Tanto tempo fa, in Cina abitava lungo il fiume Giallo una famiglia che si traman-dava di generazione in generazione la leggenda del drago d’oro. La leggenda narrava che il drago compariva solo ungiorno all’anno e il suo spirito prendeva forma. Un membro di questa famiglia, Ossan decise di partire con Yu Gay ilsuo migliore amico. Partirono verso il lago di Yukitay. Durante il viaggio dovettero imbattersi in potenziali nemici;i peggiori di questi erano le Arpie, che vivevano nella foresta di kiufay. Questa foresta era tenebrosa, con alberi diforme strane dove si mimetizzavano le Arpie. Le Arpie assalirono i due amici che, per vedere, accesero una lanterna.

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Per difendersi due accesero a loro volta dei bastoni con cui incenerirono le Arpie. A quel punto intervenne il dragoinfernato con il suo servo, l’unica Arpia maschio. Questi era speciale: infatti moriva solo con l’acqua acida che sgorgavadalla fontana del terzo elemento. Cap. II Yu Gay e Ossan si misero a correre, alla ricerca della fontana del terzoelemento. Corsero per tutta la foresta, scrutando perfino negli angoli più bui, alla ricerca della fontana. CorrendoYu Gay inciampò su una pietra e sbatté la testa contro qualcosa che era invisibile: era la fontana del terzo elementoche l’Arpia aveva reso invisibile per non farsi uccidere. Urtandoci con la sua testa, Yu Gay rese visibile la fontana delterzo elemento. Presero un po’ di quella acqua acida, la misero in una pietra scavata e tornarono al posto dove era l’Arpia maschio. Arrivati, non la trovarono. I due amici però decisero di non buttare via l’acqua. Così la misero nellaresistente borraccia di Ossan e continuarono il loro viaggio. Andarono alla ricerca del drago d’oro. Avanzando neldeserto trovarono un altro nemico: Varan, il serpente a sonagli. Li aggredì cercando di morderli. Ma loro erano furbiperché sapevano ipnotizzare i serpenti. Così iniziarono subito a usare la loro tecnica. Il serpente però non si ipnotizzòe continuò a cercare di morderli. CAP III I due amici erano disperati, non sapevano più cosa fare. Ma a Yu Gay venneun’idea: visto che accanto a loro c’era un’oasi piena di acqua bollente, Yu Gay pensò di attirare il serpente fino all’oasie buttarcelo dentro. Spiegò il suo piano a Ossan. Ossan esclamò felice : “Ok , tentiamo!”. Così i ragazzi attiraronoil serpente vicino all’ oasi e buttarono un sasso dentro l’acqua bollente. Il serpente andò al bordo dell’oasi per vedereche cosa era caduto in acqua. I due amici allora ne approfittarono e diedero una spinta al serpente , buttandolo inacqua. Il serpente ovviamente morì, e i due amici poterono continuare il loro viaggio. Quando finalmente uscirono daldeserto, i due ragazzi si diressero verso la foresta di Akiufu . Entrarono nella foresta e restarono a bocca aperta: erapiena di alberi che si illuminavano, piccoli laghetti abitati da animali stupendi, e delle piccole rocce sospese per ariache conducevano sempre più in alto. I due amici furono curiosi di sapere dove portavano quelle rocce. CAP IV Ossane Yu Gay iniziarono a salire sulle rocce. Continuarono a salire e a salire ancora. Appena le rocce finirono si trovaronoin un posto meraviglioso: il paradiso della foresta. Questo luogo era tutto bianco e soffice. I due ragazzi decisero diesplorarlo. Andarono avanti e videro un albero gigantesco: era il cuore della foresta. A un tratto videro avvicinarsiuna persona. Urlarono:”Chi va la?!”. La persona sconosciuta rispose: ”Sono un membro di questo paradiso. Non vivoglio fare nulla”. A quel punto si avvicinarono e Ossan disse:”Io sono Ossan e questo è il mio amico Yu Gay”. ”Io michiamo Greg” rispose.”Che cosa ci fate qui?” ”Siamo alla ricerca del drago d’oro”, affermò Ossan.”Il drago d’oro.,. Iolo conosco. La leggenda narra che ogni anno, il 62 bruglio, il suo spirito prende forma in una statuetta che si trova inuna grotta dove c’è un tempio” disse Greg.”Ma è pericoloso il drago?”Chiese Yu Gay ”Come facciamo a liberare il suospirito dentro questa statuetta?” Greg rispose:” Dovete trovare i due quarzi”. E dove li troviamo? Domandò Ossan.“Non so aiutarvi. Ora devo andare.” rispose Greg. CAP IV Iniziarono a salire sulle rocce. Continuarono a salire ea salire. Appena le rocce finirono erano arrivati in un posto stupendo: il paradiso della foresta. Questo posto eratutto bianco e soffice. I due ragazzi decisero di esplorare il paradiso della foresta. Andarono avanti e videro un alberogigantesco. Era il cuore della foresta. Videro avvicinarsi una persona. Urlano:”Chi va la?!”.La persona sconosciutarispose:”Sono un membro di questo paradiso. Non vi voglio fare nulla”. A quel punto si avvicinarono e Ossan disse:”Iosono Ossan e questo è il mio amico Yu Gay”.”Io mi chiamo Greg rispose.”Che cosa ci fate qui?””Siamo alla ricercadel drago d’oro”, rispose Ossan.”Il drago d’oro. Io lo conosco. Narra la leggenda che ogni anno il 15 luglio il suospirito prende forma in una statuetta che si trova in una grotta e che in questa grotta c’è un tempio” disse Greg.”Ma èpericoloso il drago?”Chiese Yu Gay” Come facciamo a liberare il suo spirito dentro questa statuetta?” Greg rispose:”Dovete trovare i due quarzi”. E dove gli troviamo?”Domandò Ossan. “Non lo so ora devo andare .” Rispose Greg. CapVI I due amici si misero alla ricerca del quarzo rosso. Attraversarono moltissimi posti: deserti, foreste, città, templi…Ad un certo punto trovarono una statua di un guerriero con incastonato nella spada il quarzo rosso. Sulla statuac’era anche una specie di serratura con la forma del quarzo verde. Appena i due amici la videro ci infilarono il quarzoverde. Subito dopo, il quarzo rosso cadde a terra insieme alla spada. I due ragazzi allora pensarono che gli sarebbepotuta esser utile. Quindi tornarono verso la grotta, ma trovarono un precipizio che li ostacolava. “Dannazione!”esclamò Yu Gay. “E ora come facciamo a superare questo precipizio e andare alla grotta?”. Ossan rispose:”Non loso, proviamo a guardare se il documento dice qualcosa”. Così presero il documento e lessero. La pergamena dicevache c’era un passaggio segreto invisibile. Iniziarono a girare per il lato del precipizio. Ad un certo punto si staccòun pezzo di roccia che sosteneva Yu Gay. Yu Gay cadde ma restò sospeso per aria. Avevano scoperto il passaggiosegreto. Cap VII Il passaggio segreto era un ponte invisibile che portava dall’altra parte del precipizio. Andarono sulponte e si diressero verso la grotta. Appena entrati aprirono la porta del tempio con i due quarzi. Quando la porta

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si aprì videro la statua del drago d’oro illuminarsi: era lo spirito del drago che stava uscendo. Tentarono di scapparema davanti alla porta apparve il drago infernato. Il drago infernato era riapparso perché aveva due vite. I due ragazziscapparono per tutte le stanze del tempio. Ad un certo punto i due draghi spararono un raggio addosso ai due amici.Ma loro, essendo furbi, si buttarono a terra. Così il raggio del drago infernato colpì e uccise il drago d’oro, e il raggiodel drago d’oro uccise il drago infernato. A quel punto i due amici si alzarono urlando di gioia e tornarono a casa felicie soddisfatti di aver affrontato e sconfitto il drago d’oro. Alessio Bianchi Niccolò Morra Demetrio Dascanio GeorgeDobrescu

Alessio (2010-06-01 09:54:15)Gli Etruschi si riprendono l’Etruria Nel III secolo a. C. un popolo chiamato Etruschi si stabilì in Italia e chiamò quelposto: Etruria. Il popolo degli Etruschi non era mai stato in guerra e nemmeno ci volevano andare perché avevaun’indole molto pacifica. Un giorno, mentre ogni cittadino stava facendo il proprio dovere, chi lavorava, chi accudivai figli e chi passeggiava, i cittadini si spaventarono vedendo una nave armata che si stava avvicinando verso la riva.Così appena le persone che alloggiavano sulla nave entrarono nel territorio degli etruschi. Appena arrivati il capo diquell’esercito disse: “Salve, io sono il capo di questo esercito, e noi ci chiamiamo: L’esercito dei Tizi. Ho sentito direche non volete mai andare in guerra, è vero?” e la gente gli rispose: “Sì, è vero noi odiamo le guerre”. “Beh, allora saràmeglio che ve ne andiate o passerete un brutto guaio!” disse il soldato. Poi arrivò il re e suo figlio. Il re si chiamavaPompilio, mentre il figlio si chiamava Cesare. Il re chiese: “Che succede?”. Uno del popolo gli rispose: “Succede chel’esercito dei Tizi vuole che ce ne andiamo, o altrimenti scoppierà una guerra”. “Una guerra!” esclamò il re. “Manoi odiamo le guerre”. Il soldato rispose: “Lo sappiamo, infatti ve ne dovete andare!”. A quel punto il re affermò:“Ma qui noi ci viviamo. Se volete vi diamo del denaro” disse il re. “Non ci interessa il denaro, e ora andatevene”.Il re non ebbe scelta, o se ne andavano o andavano in guerra. Così scelsero di andarsene. Mentre camminavano incerca di territori decisero di costruire un villaggio di capanne. Mentre Cesare stava passeggiando da solo inciampòin un oggetto incastrato nella terra. Scavò e lo tirò fuori. Capì al volo che cos’era: era uno scettro magico. E vistoche sapeva tutto sui maghi disse: “Avracadabra” e subito dopo apparve un animale alto 250 m, che aveva: la testadi una tigre, il corpo di un ghepardo e la coda di un serpente. Disse subito. “Avracadabra” e l’animale sparì. Glivenne un’idea: poteva spaventare l’esercito dei Tizi, in modo che si potevano riprendere il loro territorio. Così andò adire al padre la sua idea. Il padre accettò e così smontarono le capanne e si diressero verso il proprio territorio. Cosìappena arrivati al loro territorio, Cesare disse agli abitanti del suo popolo di stare molto attento e indietro. Urlò così:“Avracadabra” e l’esercito dei Tizi scappò a gambe elevate con urli e lamenti. “Aiuto” “Salvatemi” “scappiamo...”.Così, dopo essersi ripresi il loro territorio la sera si festeggiò e, tra divertimento e sorrisi vissero tutti felici e contenti.Bianchi Alessio George Dobrescu

Alessio (2010-06-01 10:03:18)spero che la storia degli etruschi vi piaccia. io e george ci siamo impegnati molto per realizzarla. ciao

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INNAMORATO DEL PAESE DI MARE (2010-04-25 20:52)

INNAMORATO DEL PAESE DI MARE[1]

Il mio cuore afflitto pensa come siada quel paese andare via.

Volendo, il suo mare può sognarema non è come andarci a stare.

La cosa migliore da farenon è dimenticare,

ma ricordarequel paese che mi ha fatto innamorare.

Il pensiero di quel paesenon andrà via ed io lo ricorderòsemmai in un futuro ci ritornerò.

Demetrio, Niccolò

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/04/fotosketcher-san20vincenzo.jpg

rachele (2010-04-30 16:01:34)è carina veramente

Nicolò Morra (2010-05-24 14:10:30)Il blog è molto bello complimenti.

alessio (2010-05-24 14:12:06)mi piace un sacco la vostra poesia nicco mo e demi. ma soprattutto mi piacciono i sentimenti che avete usato. ottimapoesia

alessio (2010-05-28 16:34:55)Pompei, l’eruzione del Vesuvio nel 79 d. C. Il 24 Agosto dell’anno 79 d. C., il Vesuvio ebbe un improvviso risvegliosommergendo gran parte della campagna che lo circondava sotto un uragano di ceneri, di lapilli, di materiali eruttivi,mentre fiumi di lava ne percorrevano i fianchi. La violenza dei fenomeni eruttivi fu tale che la parte superiore delvulcano sprofondò, formando l’attuale, amplissima caldera. Del terribile evento, che per tre giorni devastò l’intera

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costa fra Ercolano e Stabia, c’è rimasto un celebre, drammatico racconto nelle lettere che lo scrittore latino Plinio ilgiovane inviò a Tacito per narragli la morte dello zio Plinio il vecchio, ammiraglio della flotta di Miseno, avvenuta nelcorso dell’eruzione. Dopo il disastro Pompei rimase sepolta sotto uno strato di ceneri alto oltre i 6 metri che, dopoaverla soffocata mortalmente, ne protesse le testimonianze di vita immobilizzate per sempre al momento della tragedia,tornate miracolosamente alla luce più di 2 secoli. Il foro di Pompei Il foro che ora ammiriamo è costituito da unagrande piazza rettangolare, perfettamente orientata in direzione nord-sud e chiusa a nord dal Capitolium, già tempiodi Giove, affacciato da 2 archi onorari, mentre gli altri 3 lati erano circondati da un porticato. Ne restano alcuni trattidel periodo sannitico e di quello romano alcuni dei quali sono sormontati da un loggiato con sottili colonne, collocatoal di sopra della trabeazione del portificato. Sul lato meridionale della piazza, difronte al Capitolium, una serie dibasi segna il posto di numerose statue onorarie, mentre un basamento più grande e massiccio è stato identificato comesuggestum, ossia una tribuna per gli oratori. Alessio Niccolò Morra Cara stefania, io e niccolò morra speriamo che laricerca vada bene e che ti piaccia. ci si vede lunedì.

Martina Marchionni (2010-06-01 16:22:31)FINE DELL’IMPERO ROMANO D’OCCIDENTE Il crollo dell’impero romano d’occidente solo formalmente si farisalire al 476, allorché Odoacre, capo tribù degli Sciri, divenne re dei Germani in Italia, deponendo l’ultimo impera-tore romano dell’area occidentale dell’impero. Quest’area s’era condannata da sé all’inevitabile sconfitta nei confrontidelle tribù barbare, sia a motivo delle fortissime contraddizioni interne, causate da uno sviluppo forsennato delloschiavismo e del conseguente autoritarismo politico-militare e fiscalismo statale, sia a motivo del fatto che non avevamai accettato l’esautoramento progressivo della propria influenza a partire dal trasferimento della capitale politica ereligiosa a Bisanzio. L’ultimo periodo dell’impero romano è, nell’area occidentale, particolarmente disastroso, proprioperché le classi egemoni non volevano saperne di sottostare a un imperatore di ideologia cristiana, che doveva in uncerto senso convivere, quasi alla pari, con un nuovo potere che, seppur privo di organi politico-istituzionali, risultavacomunque molto forte sul piano etico, sociale e culturale: il potere della chiesa cristiana, che non accettava più dibuon grado, come il paganesimo, i meccanismi schiavili dello sfruttamento padronale. Prima di diventare marionettedi varie tribù barbariche, gli imperatori romani d’occidente lo erano diventati delle potenti oligarchie della capitale,che non volevano farsi dominare da nessuno. Furono queste stesse oligarchie a ostacolare i tentativi di Bisanzio didifendere l’Italia dalle pressioni e ad un certo punto dalle invasioni delle tribù barbariche. Ecco perché l’imperatored’oriente Zenone preferì scendere a patti con una di queste tribù, gli Ostrogoti, permettendo loro nel 493 di occuparel’Italia in qualità di ”federati”, cioè in nome della stessa Bisanzio: il loro capo infatti, Teodorico, vi entrava col titolodi ”patrizio” e di comandante delle forze armate imperiali. Quando Bisanzio, con Giustiniano, si sentì in grado diriconquistare l’Italia, nel 553, gli Ostrogoti dovettero arrendersi. Ma la vittoria bizantina non incontrò i favori speratinella penisola italica, che infatti, restando divisa, non riuscì a impedire ai Longobardi, nel 568, di occuparla nella partecentro-settentrionale e, coi ducati di Spoleto e Benevento, anche in quella meridionale. Nonostante la durezza dellaconquista e l’esproprio di tante terre, l’Italia continuava a restare divisa e la chiesa romana non faceva nulla per ri-compattare le fila permettendo ai bizantini di cacciare anche i Longobardi. Anzi, la chiesa romana si trovò addiritturaalleata con quest’ultimi nel permettere l’occupazione dell’Esarcato di Ravenna, il più importante avamposto bizantinonell’Italia centrale. Era talmente forte l’odio che la curia pontificia provava per il basileus e per la sede ecclesiasticadi Costantinopoli (a motivo del fatto che le si impediva di acquisire un potere politico alternativo a quello imperiale,con cui poter spadroneggiare impunemente in Italia), che i papi decisero addirittura di affidarsi ai Franchi di CarloMagno per cacciare i Longobardi, che nei loro due secoli di dominio non si erano mai piegati alla volontà egemonica delpapato, neppure quando avevano deciso di passare dall’arianesimo al cattolicesimo. E così Carlo Magno, dopo averlisconfitti nel 774, si fece incoronare dal papa, nell’800, a insaputa del basileus, col titolo illegittimo di “imperatoredel sacro romano impero”. La rottura politica con Bisanzio s’era compiuta. Quella ideologica era già avvenuta conl’introduzione del Filioque nel Credo e quella ecclesiastica avverrà nel 1054. Il pieno trionfo del feudalesimo in Italiaavvenne soltanto dopo la conquista franca e nel Meridione con l’invasione normanna.

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IL FIORE DELLA MONTAGNA (2010-04-25 21:11)

Il Fiore della montagna

[1]http://www.flickr.com/photos/marcoojethro/

La stella alpina è molto carinae con i suoi petali argentatiincanta tutti gli innamorati.E’ molto difficile da trovaree per questo bisogna scrutare,ogni uomo la cerchera’perchè fra un po’ sparira’.

In un passato ormai remotoogni uomo la coglievama lei non sapeva del pericolo che correva

Questo fiore dai petali d’argento

sta lassù con tutto il suo portento.

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Questo fiore è nato con amore,è nato in cima alla montagnasulle vette della Spagna.

Zeno e Nicolò

[2]La foto è stata concessa con licenza CC

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/04/stella-alpina5.jpg

2. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/04/cc1.png

rachele (2010-04-28 14:14:25)Come andare su internet in biblioteca Per andare su internet in biblioteca, bisogna seguire questi passaggi: 1) farsidare il foglio per il permesso di andare su internet gratis. 2) Farlo compilare dai genitori. 3) Fare la fotocopia dellacarta di identità dalla mamma o dal babboe consegnare tutto in biblioteca. Quando il bambino o la bambina vuoleandare su internet, basterà chiedere se può andare a navigare. A quel punto la bibliotecaria darà uno scontrino dovesarà scritto la password e il nome che dovrà inserire nella casella che apparirà aprendo internet. Anastasia Haponyuke Rachele Bezzini

rachele (2010-04-30 16:00:32)Siete stati bravissimi veramente

PER ANDARE SU INTERNET IN BIBLIOTECA (2010-04-30 13:54)

Per chi avesse bisogno di andare su Internet utilizzando i computer della biblioteca, Rachele e Anastasiahanno molto gentilmente scritto come bisogna fare.

Come andare su Internet in biblioteca.

Per andare su Internet in biblioteca, bisogna seguire questi passaggi:

1) farsi dare il foglio per il permesso di andare su Internet gratis.

2) Farlo compilare dai genitori.

3) Fare la fotocopia della carta di identità della mamma o del babbo e consegnare tutto in biblioteca.

Quando il bambino o la bambina vuole andare su Internet, basterà che si rivolga alla bibliotecaria e chele chieda se può andare a navigare.

A quel punto la bibliotecaria darà uno scontrino dove sarà scritta la password e il nome che il bambinoo la bambina dovrà inserire nella finestra che apparirà aprendo internet.

Anastasia e Rachele

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rachele (2010-04-30 15:59:01)Stefania l’ha fatta anche Anastasia. Ti è piaciuto

rachele (2010-04-30 16:17:41)Stefania perchè non scriviamo cosa facciamo con il filosofo e facendo anche dei commenti poi lo mettiamo sul blog?

rachele (2010-04-30 16:21:45)Stefi perchè all’inizio del sito non ci mettiamo la nostra foto?

rachele e chiara (2010-05-31 10:01:17)CAPITOLO 5 Il ballo più bello. La mattina seguente andai a scuola ,durante la ricreazione non vidi né Simone néSonia:-CHE FORTUNA!-. Quando arrivai a casa accesi il computer e trovai un e-mail in cui c’era scritto:-Perché nonsorridi più mia dolce farfallina?-. Ed io risposi:-Chi sei?- - Il tuo ammiratore segreto.- -Ah, ah, ah io non pooosso avereun ammiratore segreto.- - Scusami ma devo andare via -. Mi buttai sul letto a pensare su chi poteva essere il mioammiratore segreto. Dopo dieci minuti chiamai Jacopo e gli riferii che cosa mi era successo, Jacopo rimase scioccatoe anche lui si mise a pensare di poteva trattarsi. Poi andai al centro commerciale con le mie amiche Giulia, Cristina eJessy. A un certo punto in un angolo vidi Simone che si baciava con una ragazza: ma non era Sonia! Passiamo oltre… … Avevo comprato già tante cose:occhiali, pantaloni,T-shirt. Eh! Che bel vestito! Sarebbe perfetto per il ballo difine anno! Oh cavolo avevo finito i soldi! E anche Cristina, Jessy e Giulia non ne avevano più. L’unica persona checonoscevo in quel centro commerciale era Simo. In quel preciso istante entrò la fidanzata di Simo che mi rubò il vestito.A un certo punto incontrai mia nonna e mamma che mi lasciarono un pacchetto regalo. Io ero eccitatissima perchésapevo che mia nonna aveva un buon gusto per i vestiti. Loro andarono via perché dovevano fare una commissione.Io aprii il regalo e ci trovai un vestito orrendo che sembrava una sottana vecchia! Tutte le persone che erano vicinoa me si misero a ridere a parte Giulia, Cristina e Jessy che mi portarono via subito. Tornando a casa, Giulia se nedovette andare perché i suoi genitori l’avevano chiamata. Arrivate a casa eravamo io, Cristina e Jessy. A Cristinavenne in mente di modellare il vestito mettendoci alcuni brillantini qua e là e altre cose chic. Giusto per... Dopoventi minuti la sottana diventò un bellissimo vestito da sera, meglio di quello che avevo visto al centro commerciale.Trrr!Trrr!Un e-mail!! Era il mio ammiratore segreto che mi aveva scritto: -Vuoi venire con me domani sera al ballo?-Io gli risposi :-Si, certo ci sarò- Il giorno dopo andai a scuola eccitatissima e dissi a Cristina di venire nel pomeriggioa casa mia, per fermi sistemare i capelli e il trucco per via del ballo che ci sarebbe stato la sera. Io ero entusiastaperché avrei finalmente incontrato il mio ammiratore segreto. A ricreazione vidi le tre antipatiche fra cui c’era quellache il giorno prima aveva baciato Simone. Era Silvia con le sue amichette Sara e Ester che mi dissero:-Sei pronta perla bella figura di stasera?-. Ed io gli risposi con un tono altrettanto antipatico:-Certo, farò una bellissima figura!-. Nelpomeriggio, a casa, arrivò anche Giulia che aiutò Cristina a sistemarmi. Il pomeriggio passò velocemente e arrivò lasera. Al ballo mi accompagnò Giulia. Quando arrivai scesi dalla macchina per ultima.Tutti erano già in pista, scesile scale e tutti si girarono per guadarmi. Le tre mocciose rimasero a bocca aperta. Jacopo salì uno scalino, prese lamia mano e disse:-Sono io il tuo ammiratore segreto … -. Io mi gettai nelle sue braccia e ci baciammo. Questo è veroamore Autrici: Rachele Bezzini Chiara Lupi Alessia Capecchi Anastasia Haponyuk Gaia Bosco Pelda Oztemel ErikaFornero Monia Martina Marchionni Letizia Carli Manoor Ilyas Mohamed

rachele e chiara (2010-05-31 10:02:21)Capitolo 4 Un cambiamento improvviso Appena entrai in casa mi rinchiusi in camera mia, mi buttai sul letto pi-angendo e ripensai a tutti i nostri ricordi: le serate al cinema, le cene con gli amici … In quel momento provai unsenso di rabbia ma anche di tristezza; non avrei mai voluto assistere a quella scena ma, allo stesso tempo, non mipentii di averla vista perché a quel punto sapevo tutta la verità. Non avrei più voluto vedere quei due. Mi avevanomentito. … trrr,trrr un’ e-mail! Era Jacopo che mi chiedeva di andare a casa sua. Presi la borsa e mi precipitai da luiin motorino. Quando arrivai gli dissi tutto quello che avevo visto; lui rimase a bocca aperta, scioccato e senza parole.A quel punto mi consolò. Poi arrivavano i suoi genitori.

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ALL’ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE(2010-04-30 22:05)

Lenti concave e lenti convesse

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1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/04/2010-04-30-gita-firenze.jpg

alessio (2010-05-28 14:17:06)la poesia stella alpina è fantastica. chiunque l’abbia scritta è stato bravo o brava

La gita a Firenze: immagini. (2010-04-30 22:25)

http://www.youtube.com/watch?v=QEeCchY0V58

nicolò (2010-05-02 07:18:04)questo video è bellissimo

alessio (2010-05-26 19:43:57)anche se è passato un pò di tempo, io mi ricordo ancora la nostra gita a firenze. è stato stupendo. però c’è unacosa che devo dire: mi è piaciuto di più il museo della storia della scienza. secondo me non ve la siete dimenticatanemmeno voi. vabbè ci si vede a scuola.

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1.4 May

DAL COMMENTO DI RACHELE E ANASTASIA: ”PERCHE’ ALL’INIZIO NON CIMETTIAMO LE NOSTRE FOTO?” (2010-05-01 21:57)

Ne avevamo già parlato in classe e ora ho trovato il tempo... e le foto.

Spero di non aver dimenticato nessuno :-)

Rachele (2010-05-17 17:35:23)Stefy sei stata brava grazie di aver seguito i nostri consigli

Anastasia ci ha scritto! (2010-05-16 13:38)

Ciao sono Anastasia, vi saluto dall’Ucraina. Salutatemi Rachele e ditele che le voglio un sacco di bene. Ache punto siete a storia e geografia? Come va la storia ”lacrime d’amore”? A che capitolo siete e cosa avetescritto? Sono troppo curiosa! Vi prego ditemi tutte le notizie! Ah ma alla fine avete fatto il pigiama partyvoi bimbe? Vi voglio un sacco di bene, non vedo l’ora di tornare anche se sto molto bene qua.Ciao, ciao.Saluti da Anastasia.

Rachele (2010-05-17 17:26:15)Nasty mi manchi davvero tanto ritorna per favore. Il pigiama party è andato più o meno bene però si sentiva la tuamancanza è stato più bello quello con te. la storia LACRIME D’AMORE siamo arrivate che lei scopre che Simo eSonia si baciano. MI MANCHI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Non vedo l’ora che tu torni quando?

anastasia (2010-05-20 12:03:21)Ciao raki torno giovedi 27 anche tu mi manchi tantooo! Hai ricevuto il messaggio. Ti voglio tanto bene, ho trovatoun pensierino da portarti , ma non domandarmi che cosa e’ perche’ non te lo dico. E’ una sorpresa. Salutami tuttele bimbe: voglio bene anche a loro,mi mancano.

rachele (2010-05-21 14:06:54)Il messaggio l’ho ricevuto non vedo lora che sia il 27, almeno ti rivredò. Ma non dovevi farmi un regalino sei statatroppo gentile davvero però non vedo l’ora di aprirlo.MI MANCHIIIIIIIIIIIIIII!

manoor (2010-05-21 14:12:48)Ciao anastasia come stai? ti piace l’Ucrania?

pelda e gaia (2010-05-21 14:13:38)ciao nasti siamo pelda e gaia il pigiama party è andato tutto bene ci manchi tanto. Alla storia siamo arrivati all’inizio del capitolo 5. ci mandi qualche cartolina? t.v.b da Pelda, Marty e Gaia. TORNA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

anastasia (2010-05-22 17:29:55)Ciao tra tre giorni arrivo. Mi sto divertendo tanto, non vorrei lasciare la mia vacanza, però mi mancate tanto. Non ciposso credere che quando arrivo mancano 2 settimane alla fine della scuola e che l’anno prossimo saremo alle medie.Non saremo più tutti insieme però ci vedremo lo stesso. Vabbè vi saluto e vi scriverò. Bye,bye Anastasia

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rachele (2010-05-24 17:10:08)La vita quotidiana dei Romani Abbigliamento L’indumento tradizionale dell’uomo romano era la toga. Si trattava diuna veste molto scomoda. infatti i cittadini romani se ne liberavano appena potevano favore della molto più praticatunica. La toga veniva riservata alle occasioni ufficiali, dove era obbligatoria. Invecie l’equivalente femminile della togaera la stola, una veste senza maniche. La malattia Le cure, nei tempi antichi, si basavano sull’esperienza e venivanomesse in pratica in ambito familiare. Roma la nascita di un corpo professionale di medici. I malati non erano tuttiuguali. I ricchi avevano spesso problemi legati agli eccessi alimentari; la plebe di città, che viveva ammassata inmalsane abitazioni a più piani e si nutriva poco. La cura del corpo Inizialmente ci si bagnava nelle fredde acque delTevere, ma ben presto comparvero, sia nelle dimore private sia presto esercizi pubblici, ambienti in cui ci si potevalavare. Erano stanze oscure, dove ci si lavava con acqua non filtrata, e magari, se c’era stato il temporale, anchefangosa, e dove ci si limitava a pulire braccia e gambe, insudiciate dal lavoro, mentre il resto del corpo si lavava ogninove giorni. L’infanzia e la scuola Quando in casa nasceva un bambino, il PATER FAMILIAS esprimeva ritualmentela sua accettazione sollevando da terra, dove la levatrice lo aveva deposto. Con questo atto il neonato entrava a farparte della famiglia. Quelli rifiutati venivano esposti fuori dalla porta. Solo verso la

rachele (2010-05-24 17:27:41)nasty mi manchi non vedo l’ora che tu torni mi manki ritorna. grazie per il regalo davvero non vedo l’ora di aprirlo!!!!

anastasia (2010-05-26 16:15:10)ciao domani vengo a scuola. Rachele ma il commento dove hai scritto quello che avete studiato a storia, non l’haifinito,vero?

Per Vadim (2010-05-20 20:49)

Caro Vadim, io non so se in questo momento stai leggendo il mio commento ma sappi che mi manchimoltissimo. Da quando sei partito ogni cosa è cambiata. spero che tu ora ti stia divertendo!! Buona vacanzae buon divertimento. Ciao ci rivedremo in prima media. A proposito, mentre ti stai godendo la tua vacanzanon ti dimenticare di noi. Beh comunque spero che tu ti ricordi dei tuoi migliori amici che tengono a te.Anche se non ho ancora capito bene chi sono. Comunque se hai e se puoi, entra ogni sera nel blog e tieniciaggiornati sulla tua vacanza, perchè noi vogliamo sapere come ti senti, come stai e se ti stai divertendo.Perciò ogni sera accendi il computer vieni sul blog e racconta, racconta fino a non avere più le parole dascrivere. Mi manchi così tanto che a guardare la nostra foto ci metto fatica. Spero che io ti manchi perchèper me non conta quanto due amici siano lontani, ma conta il bene che si vogliono. Ci tengo così tanto a teche aspetterò giorno dopo giorno che tu risponda, e se entro una settimana non risponderai ti manderò unaltro commento lunghissimo. Rispondi ti pregooooo!!!!!!!!!! mi manchi un sacco. Ora vado ciao.

pelda e gaia (2010-05-27 09:48:50)La fiaba della Chimera d’Arezzo. Un giorno un ragazzo di nome Tarquinius,che abitava ad Arezzo,trovò un perga-mena con sopra disegnato un mostro con la testa e il corpo da leone,un serpente al posto della coda e una testadi capra sul dorso;si chiamava Chimera. Tarquinius continuò a leggere e vi trovò scritto che quest’essere mostruosoavrebbe distrutto qualsiasi cosa gli si fosse presentata davanti,perché in realtà la Chimera era un dio, consigliere diTinia,signore dei cieli,un giorno,però,tentò di rubargli il posto. Allora Tinia lo trasformò nella Chimera e lo mandòsulla Terra,allora la Chimera,avvelenata dalla sete di vendetta volle distruggere tutto. Tarquinius pensò,visto che lasua famiglia era povera,che se fosse diventato un eroe,se la sarebbero sicuramente potuta cavare meglio. Un giornopartì alla ricerca della Chimera con suo fratello Servio,che era un guerriero. Dopo una lunga giornata di viaggio,in unbosco,Tarquinius inciampò su una specie di sasso. Però intravidero una luce provenire da sottoterra,allora si miseroa scavare e trovarono un arco e una freccia d’oro. Tarquinius guardò sulla pergamena: era l’unica arma in grado difermare la Chimera. Allora li presero e continuarono il loro viaggio. Arrivarono alla necropoli di Lucumonia e videro

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la Chimera che stava distruggendo tutto. Appena li vide tentò di aggredirli,ma Servio la bloccò e sguainò la spada. LaChimera allora si mise a combattere con tutta la forza che aveva sfoderando artigli e denti. Durante il combattimentoServio disse: “Tirale la freccia!”. Tarquinius tese la corda e lasciò. La freccia colpì in pieno la Chimera che però nonmorì, ma diventò di bronzo. Il giorno dopo arrivarono ad Arezzo e furono accolti come degli eroi.

alessia capecchi (2010-06-04 16:38:13)Caro vadim ti volevamo dire: -ci manca .... antonio costanzo show.yeaaa!!!!!!! :-< ps: alessio ti ha fatto un poema!!!!!!by alessia erika pelda..............................

Un grazie di cuore (2010-05-26 21:13)

Per scelta avevo deciso di non espormi sul blog, se non attraverso il lavoro fatto da e con i bambini. Maadesso non posso proprio esimermi dal ringraziare chi è tanto generoso nei miei riguardi.

Con affetto.

Stefania :-)

Rachele (2010-05-31 09:33:49)Capitolo 2. Una sorpresa emozionante. La mattina mi alzai e dissi alla mamma di non accompagnarmi a scuola. Inrealtà volevo prendere l’ autobus per andare all’ospedale. Entrai e cercai un’infermiera che mi recò nella stanza diJacopo. Iniziammo a parlare. Mi raccontò dell’ incidente; ad un certo punto iniziò a parlare di tutt’ altro, arrivandoa Simone. Parlò della vita sentimentale di Simo, arrivando anche a me. Alla fine mi scioccò con una frase:- Vale,Simo è innamorato di te!!!-. Scoppiai a ridere perché non ci credetti. Salutai Jacopo. Uscii dall’ospedale e tornai acasa a piedi. Davanti alla porta mi squillò il cellulare:era un messaggio di Simone. L’sms diceva: “Incontriamoci alparco”. Tornai al cancello e corsi emozionata al parco. Appena arrivai trovai lui che mi aspettava, io mi avvicinai. Altramonto mi prese la mano e mi baciò. Pensavo che quel bacio fosse durato un’eternità. Ma lui staccò le labbra dallemie e mi disse:-Allora?-. Ed io risposi:-Si-. Ecco il mio primo bacio con Simone.

rachele (2010-05-27 08:48:02)Amori tra i cieli C’ era una volta , Tinia, un bellissimo dio, re di tutti i cieli. Una volta all’anno scendeva da Populoniaper arrivare a Baratti a fare alcune commissioni. Là incontrò Uni, una dea dai capelli color oro e gli occhi color delmare. Dopo essersi visti molte volte a Baratti capirono che si erano innamorati. Infatti, Tinia, se ne era innamoratosubito. Uni, dopo tanto tempo, si incontrò con Menerva, la sua confidente e migliore amica, alla quale confidò quelloche era successo. Uni, infatti, si fidava, ma sapeva anche che Menerva , aveva un debole per Tinia. Così l’amica,Menerva , decise di escogitare un piano per far fuori Uni,diventando così la regina delle dee. Menerva invitò a unacena Uni, che ignara si recò nel palazzo dell’amica, e dopo aver parlato tanto le prese il bicchiere e ci mise dentroun veleno letale. L’ antidoto per questo veleno era solamente il bacio di Tinia che non sarebbe mai riuscito a trovareUni. Dopo aver bevuto il liquido velenoso, Uni , svenne e venne trascinata da Menerva su una scogliera a Baratti.Netuns, amico di Tinia, che stava passeggiando sulla spiaggia, vide la dea svenuta sugli scogli e con il suo cornoazzurro, Netuns, chiamò Tinia. Galoppando come il vento, Tinia arrivò con il suo cavallo bianco e vide che un grossomasso stava per travolgere Uni. Con tutte le sue forse che aveva, scagliò un fulmine contro il masso che si ridussein mille pezzi. Arrabbiata come non mai , Menerva, allora fece arrivare un’onda che scaraventò Tinia e Netuns sullariva mentre i due dei cercavano affannosamente di ritornare sulla scogliera,Menerva cerca di scappare Con il corpo diUni, trascinandolo con una rete. A quel punto, Tinia fermò bruscamente Menerva.Mentre Netuns andò a chiamarele guardie che, quando arrivarono, presero Menerva e la rinchiusero in una gabbia di ferro, togliendole tutti i poteri.Rimasti soli, Tinia baciò Uni che si risvegliò,e il giorno dopo si sposarono… VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI

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rachele (2010-05-27 09:18:02)Amori tra i cieli C’ era una volta Tinia, un bellissimo re dio di tutti i cieli. Una volta all’anno scendeva da Populoniaper arrivare a Baratti a fare alcune commissioni. Là incontrò Uni, una dea dai capelli color oro e gli occhi color delmare. Dopo essersi visti molte volte a Baratti, capirono che si erano innamorati. Uni, dopo tanto tempo, si incontròcon Menerva, la sua confidente e migliore amica, alla quale raccontò quello che le era successo. Uni si fidava, ma sapevaanche che Menerva aveva un debole per Tinia. Tant’è che Menerva decise di escogitare un piano per far fuori Uni, cosìda diventare la regina delle dee. Menerva invitò a una cena Uni che, ignara, si recò nel palazzo dell’amica. Dopo averfatto parlare tanto Uni, Menerva attese il momento giusto per versarl nel bicchiere un veleno letale. L’ antidoto perquesto veleno era solamente il bacio di Tinia che non sarebbe mai riuscito a trovare Uni. Dopo aver bevuto il liquidovelenoso, Uni svenne e venne trascinata da Menerva su una scogliera a Baratti. Netuns, amico di Tinia, che stavapasseggiando sulla spiaggia, vide la dea svenuta sugli scogli e, con il suo corno azzurro, chiamò Tinia. Galoppandocome il vento, Tinia arrivò con il suo cavallo bianco e vide che un grosso masso stava per travolgere Uni. Con tutte leforze che aveva, scagliò un fulmine contro il masso che si ridusse in mille pezzi. Arrabbiata come non mai , Menervaallora fece arrivare un’onda che scaraventò Tinia e Netuns sulla riva. Mentre i due dei cercavano affannosamente diritornare sulla scogliera, Menerva tentò di scappare trascinando con sé il corpo di Uni rinchiuso in una rete. A quelpunto, Tinia fermò bruscamente Menerva; nel frattempo Netuns andò a chiamare le guardie che, quando arrivarono,presero Menerva e la rinchiusero in una gabbia di ferro, togliendole tutti i poteri. Rimasti soli, Tinia baciò Uni che sirisvegliò e il giorno dopo si sposarono… VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI !!!!!!!!

anastasia (2010-05-27 10:21:08)E vissero sulla Terra … felici e contenti. Siamo nel IX secolo a.C. nell’acropoli di Populonia e degli Etruschi stannocorrendo all’impazzata nell’agora, la grande piazza centrale della città. Una folla è assiepata intorno a un oggettocaduto dal cielo. “Ma cosa sarà mai questo oggetto? Ma cosa sarà?” iniziarono a domandarsi tutti. A un certo puntospiccò tra la folla, una bambina che si mise a gridare: “Guardate, guardate! C’è Turms, il messaggero degli dei!”.Tutta la folla si voltò par vederlo e Turms urlò: “Ascoltate popolo!”e il popolo rispose: “Diteci messaggero!”. “Tiniavi manda un messaggio importante. Dice che se voi proseguirete a fare la guerra con i popoli vicini, lui continuerà alanciare oggetti strani dal cielo”. Rispuntò la bambina che, guardando il messaggero, disse: “Lui non sa come si vivesulla Terra!”. A quel punto, il messaggero scomparve e la folla si ritirò nelle proprie abitazioni. Dopo un mese però,la maledizione predetta dal dio supremo Tinia si abbattè sulla città che venne distrutta dagli strani oggetti caduti dalcielo e tutta la gente fu addirittura costretta a ritirarsi nelle tombe della necropoli di Baratti. A quel punto spuntòdi nuovo Turms che ridisse: “Vi prego! Fate come vi avevo detto e gli oggetti strani scompariranno!”. Dopo di cheTurms scomparve. Il popolo era preoccupato, gli abitanti non sapevano più cosa fare: dare ascolto al messaggero ocontinuare a fare guerra con i popoli vicini che attaccavano? Il popolo si divise: c’era il gruppo Tirreno di coloroche ascoltavano Tinia e il gruppo Maligno di coloro che avevano intenzioni cattive, ce avrebbe continuato la guerra.Mentre il popolo si stava dividendo, Turms si era nascosto dietro una nuvola e ascoltò tutto. Poi lo riferì a Tinia.Egli, dopo quello che aveva sentito, fu contento a tal punto, da ospitare il popolo buono nella sua reggia. Ma nonera ancora del tutto soddisfatto, perché voleva che tutto il popolo di Populonia si convincesse del fatto che la guerradoveva smettere. Allora decise di mandare ai maligni tempeste, temporali e piogge. I maligni si ingelosirono cosìtanto dei tirreni che vollero attaccare i popoli vicini. A quel punto Tinia mandò Turms per farli riflettere sulla guerra.Passò un giorno e il popolo maligno capì che non serve fare guerra, allora chiesero a Turms se Tinia poteva ospitareanche loro. Tinia fu molto contento del loro ragionamento e accettò di ospitare anche loro. Tinia adesso ebbe l’ideadi trasportare la sua reggia sulla terra perché era felice che i due popoli avevano smesso di fare la guerra. Da quelpunto i popoli vissero per terra felici e contenti. Erika, Martina e Alessia

anastasia (2010-05-27 10:28:12)Lucumone e la spada magica Anticamente il popolo degli Etruschi dominava, in particolare, Populonia e il mar Tir-reno era sotto la sua esclusiva influenza. Per avere il mar Tirreno, gli Etruschi avevano dovuto confrontarsi in molte

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battaglie contro un imperatore assai potente. Gli Etruschi però non sapevano combattere, perché erano un popolopacifico; quindi avevano dovuto, in qualche modo, trovare uno stratagemma. Una mattina, Lucumone, che era unguerriero, decise di andare nella necropoli, perché lui era a conoscenza dell’esistenza di una leggenda che narrava chenella necropoli di Baratti c’era una spada magica e che chi ne fosse diventato padrone , sarebbe stato aiutato in ognibattaglia. Era una leggenda, ma lui ci credeva. Andò a visitare tutte le tombe che avevano l’architettura di unavera e propria casa: dentro la roccia tufacea erano scolpite e affrescate porte, finestre, travi del tetto, mobili, orna-menti. Sopra i banconi c’erano vasi con dentro oggetti personali . A un certo punto l’uomo vide qualcosa illuminarsi .Proveniva da un vaso. Si avvicinò e vide una spada: la leggenda si era avverata. Pensò subito all’aiuto che la spadaavrebbe dato al suo popolo. Ritornò a Populonia mostrando con orgoglio la spada al popolo: furono tutti contenti eorganizzarono una festa con cibo a volontà. Alla fine combatterono con la spada magica e vinsero tutte le battaglie .Così Lucumone diventò l’imperatore di Populonia . Dopo un po’ si sposò ed ebbe molti figli

Rachele (2010-05-31 09:39:31)Lacrime D’Amore Capitolo 1 Il primo giorno di scuola Era mattina. Era la mattina del primo giorno di scuola. Lasveglia non aveva squillato e io cominciai a impazzire, non trovando i vesti che volevo. Mi precipitai in cucina, presiun cornetto al volo, e lo mangiai lungo la strada per andare a scuola. Arrivata in classe, la professoressa Verdocchi,quella odiosa, mi guardo negli occhi ed esclamò:- Rossi, è in ritardo! -. L’unico pregio che ha è che il suo nipote,Simone, è il più fico della scuola. Ha i capelli castani a quei occhi che ti colpiscono subito. Driin. Ecco la ricreazione.La porta si aprì di scatto: era Simo. Si avvicino a me. Io diventai tutta rossa e non riuscivo a parlare. A un certopunto Simone sbottò:- Jacopo è caduto dal motorino!-. Io rimasi scioccata perché sapevo che lui era il mio miglioreamico, e Simo ci teneva veramente tanto. Scesi in cortile dove cominciai a singhiozzare. Andai a casa e mi rinchiusiin camera. All’ora della cena sentì la voce della mamma che mi urlò:- Valentina, vieni a mangiare!!-. Ma io rifiutaiperché non avevo fame, stavo male. Mi sedetti davanti al computer e chattai con Simo, parlando di Jacopo.

rachele (2010-05-31 09:41:50)Capitolo 3 AMORE E ODIO Passarono 3 mesi,Jacopo era guarito. Con Simo andammo al cinema, a mangiare unapizza, in discoteca e passammo delle notti insieme. Praticamente scorreva tutto al liscio. Fino a quando in classe diSimo arrivò una nuova ragazza: Sonia. Tutti avevano gli occhi per lei. Era bionda con gli occhi azzurri. In pocheparole la ragazza dei sogni. Anche Simo la guardava. Argh!!! Che gelosia! All’intervallo mi precipitai nella classedi Simo e gli chiesi spiegazioni. Ad un certo punto sentii una voce antipatica. Indovinate chi era ... Sonia. Presela mano di Simo e me lo portò via. Io rimasi avvilita perché lui non reagì. Uscita dalla scuola andai in contro aJacopo e scaricai la tensione su di lui. Il giorno dopo andai a prendere il gelato. Quando uscii dalla gelateria, passaidal parco. Dietro ad un albero mi sembrò di vedere Simone con vicino una ragazza. Mi avvicinai un po’ di più pervedere se era lui perché ancora non ci potevo credere; invece era proprio lui con Sonia che si stavano baciando! Iosbucai dall’albero, gli tirai il gelato addosso e mi misi a correre. Simo si girò di scatto dicendomi:- Aspetta,ti devospiegare!!-.E io ribattei:-Non c’è niente da spiegare!-Mentre correvo ripensavo a tutti i ricordi nostri. Corsi,corsi,corsi...

1.5 June

Storia scritta in collaborazione : Alessio, Demetrio, George, Nicolò Mo (2010-06-01 10:06)

Alla ricerca del drago d’oro

Cap. I

Tanto tempo fa, in Cina abitava lungo il fiume Giallo una famiglia che si tramandava di generazione ingenerazione la leggenda del drago d’oro.

La leggenda narrava che il drago compariva solo un giorno all’anno e il suo spirito prendeva forma.

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Un membro di questa famiglia, Ossan decise di partire con Yu Gay il suo migliore amico.

Partirono verso il lago di Yukitay. Durante il viaggio si imbatterono in potenziali nemici; i peggiori di questierano le Arpie, che vivevano nella foresta di Kiufay.

Questa foresta era tenebrosa, con alberi di forme strane dove si mimetizzavano le Arpie.

Le Arpie assalirono i due amici che, per vedere meglio, accesero una lanterna.

Per difendersi i due accesero anche dei bastoni con cui incenerirono le Arpie.

A quel punto intervenne il drago infernato con il suo servo, l’unica Arpia maschio. Costui era speciale: infattimoriva solo con l’acqua acida che sgorgava dalla fontana del terzo elemento.

Cap. II

Yu Gay e Ossan si misero a correre, alla ricerca della fontana del terzo elemento. Corsero per tutta la foresta,scrutando perfino negli angoli più bui, alla ricerca della fontana.

Correndo, Yu Gay inciampò su una pietra e sbatté la testa contro qualcosa di invisibile: era la fontana delterzo elemento che l’Arpia aveva reso invisibile per non farsi uccidere.

Urtandoci con la sua testa, Yu Gay rese visibile la fontana del terzo elemento. Presero un po’ di quella acquaacida, la misero in una pietra scavata e tornarono al posto dove era l’ Arpia maschio. Giunti sul posto, nonla trovarono.

I due amici però decisero di non buttare via l’acqua. Così la misero nella resistente borraccia di Ossan econtinuarono il loro viaggio andando alla ricerca del drago d’oro.

Avanzando nel deserto trovarono un altro nemico: Varan, il serpente a sonagli che li aggredì cercando dimorderli. Ma loro erano furbi perché sapevano ipnotizzare i serpenti. Così iniziarono subito a usare la lorotecnica. Il serpente però non si ipnotizzò e continuò a cercare di morderli.

CAP III

I due amici erano disperati, non sapevano più cosa fare. Ma a Yu Gay venne un’idea: visto che accanto a loroc’era un’oasi piena di acqua bollente, Yu Gay pensò di attirare il serpente fino all’oasi e buttarcelo dentro.Spiegò il suo piano a Ossan. Ossan esclamò felice :

“Ok , tentiamo!”.

Così i ragazzi attirarono il serpente vicino all’ oasi e buttarono un sasso dentro l’acqua bollente.

Il rettile andò al bordo dell’oasi per vedere che cosa era caduto in acqua. I due amici allora ne approfittaronoe diedero una spinta al serpente Varan , buttandolo in acqua. Varan ovviamente morì, e i due amici poteronocontinuare il loro viaggio.

Quando finalmente uscirono dal deserto, i due ragazzi si diressero verso la foresta di Akiufu . Entrarono nellaforesta e restarono a bocca aperta: era piena di alberi che si illuminavano, piccoli laghetti abitati da animalistupendi, e delle piccole rocce sospese per aria che conducevano sempre più in alto.

I due amici furono curiosi di sapere dove portavano quelle rocce.

CAP IV

Ossan e Yu Gay iniziarono a salire sulle rocce. Continuarono a salire e a salire ancora. Appena le roccefinirono si trovarono in un posto meraviglioso: il paradiso della foresta. Questo luogo era tutto bianco esoffice.

I due ragazzi decisero di esplorarlo. Andarono avanti e videro un albero gigantesco: era il cuore della foresta.

A un tratto videro avvicinarsi una persona. Urlarono:”Chi va là?”.

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La persona sconosciuta rispose:

”Sono un membro di questo paradiso. Non vi voglio fare nulla”.

A quel punto si avvicinarono e Ossan disse:

”Io sono Ossan e questo è il mio amico Yu Gay”.

”Io mi chiamo Greg” rispose il membro del paradiso.

”Che cosa ci fate qui?”

”Siamo alla ricerca del drago d’oro”, affermò Ossan.

”Il drago d’oro... Io lo conosco. La leggenda narra che ogni anno, il 62 bruglio, il suo spirito prende forma inuna statuetta che si trova in una grotta dove c’è un tempio” disse Greg.

”Ma è pericoloso il drago?” chiese Yu Gay senza ottenere alcuna risposta

”Come facciamo a liberare il suo spirito dentro questa statuetta?”

Greg rispose:

”Dovete trovare i due quarzi”.

”E dove li troviamo?” domandò Ossan.

”Non so aiutarvi. Ora devo andare” rispose Greg.

Cap. V

I ragazzi provarono a fermarlo, ma Greg se ne andò. I due amici, a quel punto, uscirono dal paradiso dellaforesta e si avviarono verso la grotta. Avanzando, videro un posto dove fermarsi per dormire. La mattinaseguente si alzarono e ripresero il loro viaggio. Camminando, videro l’oro della grotta che si illuminava, cosìseguirono la luce che li portò fino a dentro la grotta.

Era tutto oro fuori e dentro:

”Muoviamoci!” disse Yu Gay.

Entrarono e videro il tempio. Ma arrivarono il drago infernato e l’Arpia maschio. Allora iniziarono acombattere; il drago infernato, per sbaglio, si infilzò contro una roccia, mentre l’Arpia maschio fu uccisa daYu Gay che gli tirò addosso l’acqua acida che aveva dentro la borraccia.

Mentre l’Arpia maschio moriva, si vide il quarzo verde di cui aveva parlato Greg. Il quarzo verde era ilsimbolo della saggezza e uscì dal corpo dell’Arpia che lo aveva trattenuto per impedire di trovare il dragod’oro. Yu Gay, il più saggio, lo afferrò immediatamente.

Ma mancava il quarzo rosso.

il corpo dell’Arpia conteneva pure un documento. Il documento diceva dove si trovava il quarzo rosso cheserviva per aprire la porta del tempio. Quindi Ossan e Yu Gay uscirono dalla grotta e partirono alla ricercadel quarzo.

Cap. VI

I due amici si misero alla ricerca del quarzo rosso. Attraversarono moltissimi posti: deserti, foreste, città,templi… Ad un certo punto trovarono la statua di un guerriero con incastonato nella spada il quarzo rosso.

Sulla statua c’era anche una specie di serratura con la forma del quarzo verde. Appena i due amici la videro ciinfilarono il quarzo verde. Subito dopo, il quarzo rosso cadde a terra insieme alla spada. I due ragazzi allorapensarono che gli sarebbe potuta esser utile. Quindi tornarono verso la grotta, ma trovarono un precipizioche li ostacolava.

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“Dannazione!” esclamò Yu Gay.

“E ora come facciamo a superare questo precipizio e andare alla grotta?”.

Ossan rispose:

”Non lo so, proviamo a guardare se il documento dice qualcosa!”. Così presero il documento e lessero. Lapergamena diceva che c’era un passaggio segreto invisibile. Iniziarono a girare per il lato del precipizio. Adun certo punto si staccò un pezzo di roccia che sosteneva Yu Gay. Yu Gay cadde ma restò sospeso per aria.Avevano scoperto il passaggio segreto.

Cap VII

Il passaggio segreto era un ponte invisibile che portava dall’altra parte del precipizio. Andarono sul ponte esi diressero verso la grotta.

Appena entrati aprirono la porta del tempio con i due quarzi.

Quando la porta si aprì videro la statua del drago d’oro illuminarsi: era lo spirito del drago che stava uscendo.Tentarono di scappare ma davanti alla porta apparve il drago infernato. Il drago infernato era riapparsoperché aveva due vite.

I due ragazzi scapparono per tutte le stanze del tempio. Ad un certo punto i due draghi spararono un raggioaddosso ai due amici. Ma loro, essendo furbi, si buttarono a terra. Così il raggio del drago infernato colpì euccise il drago d’oro, e il raggio del drago d’oro uccise il drago infernato.

A quel punto i due amici si alzarono urlando di gioia e tornarono a casa felici e soddisfatti di aver affrontatoe sconfitto il drago d’oro.

Alessio Bianchi

Niccolò Morra

Demetrio Dascanio

George Dobrescu

Alessio (2010-07-24 14:38:37)sono d’accordo con te demetrio abbiamo fatto un bel lavoro. sono d’accordo con te anche per il fatto che stefaniasia la maestra più brava del mondo. ma comumque anche le bimbe hanno fatto un bel lavoro!! ciao a tutti e buonaestate!!!!!

nicolò (2010-06-01 11:10:16)questa storia e molto bella e anche il titolo è molto bello

anastasia (2010-06-01 11:51:45)Questa storia è bella,bravi,mi piace molto.

Giovanni Dascanio (2010-06-01 15:17:06)Bravi ragazzi! Avete scritto una bella storia fantastica e questo non è da tutti. Chissà se qualche grande regista nonfaccia un bel film. Complimenti.

demetrio (2010-06-02 10:25:24)Ciao ragazzi, sono Demetrio. Certo che abbiamo fatto una bella storia.Spero che l’ anno prossimo alle professoressevenga in mente la stessa idea di Stefania. Stefania sei la maestra più in gamba di tutte quelle al mondo. ciao daDEMETRIO.

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Storia scritta in collaborazione: Alessia, Anastasya, Chiara, Erika, Gaia, Letizia,Manoor, Martina, Pelda, Rachele, (2010-06-03 10:20)

LACRIME D’AMORE

Capitolo 1

IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA

Era mattina. La mattina del primo giorno di scuola. La sveglia non aveva squillato e io cominciai a impazzire,non trovando i vestiti che volevo. Mi precipitai in cucina, presi un cornetto al volo, e lo mangiai lungo lastrada per andare a scuola.Arrivata in classe, la professoressa Verdocchi, quella odiosa, mi guardo negli occhi ed esclamò:

-Rossi, è in ritardo! -.L’unico pregio che ha è che suo nipote, Simone, è il più fico della scuola. Ha i capelli castani a quegli occhiche ti colpiscono subito.Driin. Ecco la ricreazione. La porta si aprì di scatto: era Simo. Si avvicinò a me. Io diventai tutta rossa enon riuscivo a parlare. A un certo punto Simone sbottò:-Jacopo è caduto dal motorino!- :-(

Io rimasi scioccata perché sapevo che lui era il suo migliore amico e che ci teneva veramente tanto. Scesi incortile dove cominciai a singhiozzare.Andai a casa e mi rinchiusi in camera.All’ora della cena sentii la voce della mamma che mi urlò:-Valentina, vieni a mangiare!!- Ma io rifiutai perché non avevo fame, stavo male :-(Mi sedetti davanti al computer e chattai con Simo, parlando di Jacopo.

Capitolo 2.

UNA SORPRESA EMOZIONANTE

La mattina mi alzai e dissi alla mamma di non accompagnarmi a scuola. In realtà volevo prendere l’ autobusper andare all’ospedale. Entrai e cercai un’infermiera che mi recò nella stanza di Jacopo. Iniziammo aparlare. Mi raccontò dell’ incidente; ad un certo punto iniziò a parlare di tutt’ altro, arrivando a Simone.Parlò della vita sentimentale di Simo, arrivando anche a me. Alla fine mi scioccò con una frase:

-Vale, Simo è innamorato di te!!!-

Scoppiai a ridere perché non ci credetti. Salutai Jacopo.

Uscii dall’ospedale e tornai a casa a piedi. Davanti alla porta mi squillò il cellulare: era un messaggio diSimone. L’sms diceva:

“Incontriamoci al parco”. Tornai al cancello e corsi emozionata al parco.

Appena arrivai trovai lui che mi aspettava, io mi avvicinai.

Al tramonto mi prese la mano e mi baciò. Pensavo che quel bacio fosse durato un’eternità. Ma lui staccò lelabbra dalle mie e mi disse:

-Allora?- ed io risposi: -Sì-

Ecco il mio primo bacio con Simone.

Capitolo 3

AMORE E ODIO

Passarono tre mesi. Jacopo era guarito.

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Con Simo andammo al cinema, a mangiare una pizza, in discoteca e passammo intere serate insieme. Prati-camente scorreva tutto al liscio.

Fino a quando in classe di Simo arrivò una nuova ragazza: Sonia.

Tutti avevano gli occhi solo per lei: era bionda con gli occhi azzurri. In poche parole la ragazza dei sogni.

Anche Simo la guardava. Che gelosia!

All’intervallo mi precipitai nella classe di Simo e gli chiesi spiegazioni. Ad un certo punto sentii una voceantipatica. Indovinate chi era?… Sonia.

Prese la mano di Simo e me lo portò via. Io rimasi avvilita perché lui non reagì e si lasciò trascinare.

Uscita dalla scuola andai incontro a Jacopo e scaricai la tensione su di lui.

Il giorno dopo entrai in un bar a prendere un gelato. Quando uscii dalla gelateria, passai dal parco. Dietroa un albero mi sembrò di vedere Simone con vicino una ragazza.

Mi avvicinai un po’ di più per vedere se era lui, perché ancora non ci potevo credere. Invece era proprio luicon Sonia che si stavano baciando! Io sbucai dall’albero, gli tirai il gelato addosso e mi misi a correre. Simosi girò di scatto dicendomi:

- Aspetta! Ti devo spiegare!!- e io ribattei: -Non c’è niente da spiegare!-

Mentre correvo ripensavo a tutti i nostri ricordi.

Corsi,corsi,corsi…

Capitolo 4

UN CAMBIAMENTO IMPROVVISO

Appena entrai in casa mi rinchiusi in camera mia, mi buttai sul letto piangendo e ripensai a tutti i nostriricordi: le serate al cinema, le cene con gli amici …

In quel momento provai un senso di rabbia ma anche di tristezza; non avrei mai voluto assistere a quellascena ma, allo stesso tempo, non mi pentii di averla vista perché a quel punto sapevo tutta la verità.

Non avrei più voluto vedere quei due. Mi avevano mentito.

… trrr,trrr un’ e-mail! Era Jacopo che mi chiedeva di andare a casa sua.

Presi la borsa e mi precipitai da lui in motorino. Quando arrivai gli dissi tutto quello che avevo visto; luirimase a bocca aperta, scioccato e senza parole. A quel punto mi consolò. Poi arrivarono i suoi genitori e ioandai via.

Capitolo 5

IL BALLO PIU’ BELLO

La mattina seguente andai a scuola, durante la ricreazione non vidi né Simone né Sonia:-CHE FORTUNA!-.

Quando arrivai a casa accesi il computer e trovai un’e-mail in cui c’era scritto:

-Perché non sorridi più mia dolce farfallina?- ed io risposi:-Chi sei?-

– Il tuo ammiratore segreto.-

-Ah, ah, ah! Io non pooosso avere un ammiratore segreto!!-

- Scusami ma devo andare via -. Mi buttai sul letto a pensare su chi poteva essere il mio ammiratore segreto.

Dopo dieci minuti chiamai Jacopo e gli riferii che cosa mi era successo. Lui rimase scioccato e si mise apensare su chi poteva trattarsi.

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Poi andai al centro commerciale con le mie amiche Giulia, Cristina e Jessy. A un certo punto in un angolovidi Simone che si baciava con una ragazza: ma non era Sonia! Passiamo oltre … …

Avevo comprato già tante cose: occhiali, pantaloni,T-shirt.

Uh! Che bel vestito! Sarebbe perfetto per il ballo di fine anno! Oh oh cavolo avevo finito i soldi! E ancheCristina, Jessy e Giulia non ne avevano più. L’unica persona che conoscevo in quel centro commerciale eraSimo.

In quel preciso istante entrò l’ultima fiamma di Simo che mi rubò il vestito.

A un certo punto incontrai mia nonna e la mamma che mi lasciarono un pacchetto regalo. Io ero eccitatissimaperché sapevo che mia nonna aveva un buon gusto per i vestiti.

Loro andarono via perché dovevano fare una commissione. Io aprii il regalo e ci trovai un vestito orrendoche sembrava una sottana vecchia! Tutte le persone che erano vicino a me si misero a ridere a parte Giulia,Cristina e Jessy che mi portarono via subito.

Lungo il percorso verso casa, Giulia se ne dovette andare perché i suoi genitori l’avevano chiamata.

Arrivate, eravamo io, Cristina e Jessy.

A Cristina venne in mente di decorare il vestito mettendoci alcuni brillantini qua e là e altre cose chic.

Dopo venti minuti la sottana diventò un bellissimo vestito da sera, meglio di quello che avevo visto al centrocommerciale.

Trrr!Trrr! Un’ e-mail!!

Era il mio ammiratore segreto che mi aveva scritto:

-Vuoi venire con me domani sera al ballo?-

Io gli risposi :

-Sì, certo ci sarò-

Il giorno dopo andai a scuola eccitatissima e dissi a Cristina di venire nel pomeriggio a casa mia, per farmisistemare i capelli e il trucco per via del ballo che ci sarebbe stato la sera.

Io ero entusiasta perché avrei finalmente incontrato il mio ammiratore segreto.

A ricreazione vidi le tre antipatiche fra cui c’era quella che il giorno prima aveva baciato Simone. Era Silviacon le sue amichette Sara e Ester che mi dissero:

-Sei pronta per la bella figura di stasera?- ed io risposi con un tono altrettanto antipatico:

-Certo, farò una bellissima figura!-.

Nel pomeriggio, a casa, arrivò anche Giulia che aiutò Cristina a sistemarmi.

Il pomeriggio passò velocemente e arrivò la sera.

Al ballo mi accompagnò Giulia.

Quando arrivai scesi dalla macchina per ultima.

Tutti erano già in pista.

Scesi le scale e tutti si girarono per guadarmi. Le tre mocciose rimasero a bocca aperta.

Jacopo salì uno scalino, prese la mia mano e disse:

-Sono io il tuo ammiratore segreto … -.

Io mi gettai tra sue braccia e ci baciammo.

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Questo è vero amore! :-)

Autrici:

Rachele Bezzini

Gaia Bosco

Alessia Capecchi

Letizia Carli

Erika Fornero Monia

Anastasia Haponyuk

Chiara Lupi

Martina Marchionni

Manoor Ilyas Mohamed

Pelda Oztemel

anastasia (2010-06-03 14:14:25)La nostra storia è bellissima! Sarebbe bellissimo se vincessimo,saremmo proprio fortunate.In realtà però ci siamoimpegnate davvero tanto quindi si meriterebbe una vincita.Sarebbe un regalo per la fine dell’anno.Brave a tutte leragazze. Da Nasty e Pelda

Per Erika (2010-06-03 10:33)

Ti vogliamo bene :-)

Storia scritta in collaborazione: Nicolò Mu e Zeno (2010-06-04 10:22)

Geo-Shark

capitolo 1

C’era una volta uno squalo balena che si chiamava Bob e girava per le vie del reef cioè, la barriera corallinabello e molto forte. E soprattutto aveva anche tanti amici tra cui Jerry il gamberetto sempre molto allegroe spensierato.

Loro due erano sempre insieme perché lavoravano alla Lanterna bollita che era il ristorante più famoso delreef.

Un giorno re Salmone decise di fermarsi a fare uno spuntino alla Lanterna bollita dove c’erano Bob e Jerry.Jerry era il cuoco friggitore e Bob era il cassiere poi c’era anche il capo locale Jon Jay il così detto polipo.Jon Jay chiese a re Salmone cosa volesse e lui disse con rabbia e autorità:

”Cosa voglio!Mi chiedi anche cosa voglio! Voglio!Un bel fritto misto. Jan Jay gli portò il clikh clokh un frittomisto costoso e molto buono. Il re rimase esterrefatto dalla bontà di quel pasto e si congratulò con il cuocoe il suo aiutante. Poi nel locale entro il più piccolo dei piccoli il cattivissimo Evil e prese la corona del re ese ne andò il re Salmone diede subito la colpa a Jen JAY , perché sapeva che era spilorcio e anche un po’ladruncolo lo condanno a morte. Jen Jey cercò di difendersi:

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“Ma sire, Non sono stato io.”il re ribatté

“Ah! Dici anche le bugie! E per questo prima di farti morire ti farò soffrire”.In un baleno re Salmone congelòJen Jay e lo richiuse nella gabbia dell’ira. Tutto a un tratto comparvero del nulla Bob e Jerry. Bob disse,rivolgendosi al re Salmone:

”Non è stato lui! E stato Evil. Re Salmone rispose:

” Provatemelo e se entro tre giorni non troverete le prove, il vostro capo morirà. Bob e Jerry si misero incammino per la tana dello scorfano dove abitava Evil il granchio.

Capitolo 2

Jerry e Bob lungo il tragitto incontrarono vari inconvenienti. Trovarono degli scagnozzi di Evil, cioè Crancl’ aragosta Smitty il pesce spada, e Jaek il pesce palla .Loro stavano lì in allerta fermi in mobili, a guardiadella caverna senza far passare nessuno. Jerry chiese:

” Cosa succede”? Cranc rispose:

”Non succede niente, però se non ve ne andrete succederà qualcosa a voi!”.Bob e Jerry non se ne andaronoma passarono da un’altra parte .Entrati dentro alla caverna dello scorfano, trovarono una miriade di trappole.Nello spostarsi ad un certo punto Jerry pestò una mattonella che si muoveva attivando così una trappolalancia ricci di mare. Attivata questa trappola i nostri eroi furono sfiorati tantissime volte dai ricci. Simisero a correre a l’impazzata per il corridoio. Jerry pestò un alta mattonella però questa , a differenzadell’altra questa apriva una stanza segreta dove era posta proprio davanti al portone di ingresso la coronadel re Salmone. I due entrarono e cercarono di prendere la corona. Ma Jerry ancora una volta pestò unamattonella e spedì la corona sulla terra ferma, più precisamente nella tana del ciclope di terra

Capitolo3

Jerry e Bob un po’ più in là trovarono un motoscafo. Jerry fece il caunt-daun e disse:

” Sei pronto alla partenza Bob?”. Sì sono pronto!”. Jerry allora pigiò il bottone rosso e fece partire ilmotoscafo, sentendo un fortissimo waaaaaaam ! Jerry, dopo qualche minuto, disse tutto tremolante:

”Ssiiiaaaaammooo aarrriiiiivaaattti BBBBoooobbbbb! E si sentì un fortissimo boato. Jerry e Bob si trovaronodi fronte a un gigantesco castello. Entrarono dalla finestra e videro Evil con il ciclope che stavano costruendoun’ armatura per Jemy il figlio del ciclope. Nell’altra stanza Bob e Jerry videro la corona del re Salmone.Entrarono e si fermarono perché si resero conto che erano rimasti incollati per terra.

Capitolo 4

Tutto a un tratto spuntò Evil dicendo :

” e così siete caduti della mia trappola!”. Evil gli mise delle catene ai polsi e sene andò . Jerry, con il suoappuntito corno, riuscì a scassinare in lucchetto. Liberati dalle catene pensarono alla colla, e sopratutto acome fare a prendere la corona. Jerry esclamò:

”Bob lecca la colla cosi si scioglierà Bob rispose:

”che schifo non mi piace la colla Jerry ribatte un altra volta vuoi uscire da qui allora lecca, la colla !”. Dopoun giorno Bob finì di leccare la colla. Appena liberi corsero verso la corona la presero e se la portarono via.

Capitolo 5

Fuori dal castello trovarono un uomo che gli disse:

”Ragazzi vi siete persi? Se volete vi potrei accompagnare a casa io.Loro accettarono l’ invito e partirono per la Lanterna bollita”. Evil appena si accorse della loro fuga allarmò isuoi ragazzi e tutti andarono a controllare Bob e Jerry. Appena arrivati alla Lanterna bollita Jerry consegnò

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la corona al re e il re subito scongelò Jen Jay e lo liberò. Poi apparve dal nulla Jamy con la sua armaturadicendo:

” Io vi distruggerò!!!”. Jamy, attivato il suo laser, si mise a sparare, ma Jerry con il suo corno distrussel’armatura di Jemy, che andò a piangere dal papà ciclope.In onore di Jerry e Bob tutti gli abitanti del reef fecero un’ acquatica baldoria, continuando a spassarselafino all’ultimo dei loro giorni.

Nicolò Mugnaini e Zeno Vinciguerra

UNA TERRA RICCA DI STORIA E MAGIA (2010-06-04 13:37)

Un passato ancora presente

La zona in cui abitiamo è stata popolata sin dall’antichità, perché particolarmente ricca di minerali, boschie varie altre risorse naturali.

Sono numerose le testimonianze della presenza di antichi popoli ma, in misura maggiore, sono stati rinvenutireperti archeologici che appartengono a un’ importante civiltà del passato che quest’anno abbiamo studiatocon grande passione: gli Etruschi.

Soprattutto nella Necropoli di Baratti, ma anche a San Vincenzo, la loro presenza è testimoniata dai ritrova-menti di prestigiose tombe, caratterizzate da corredi particolarmente ricchi.

Questa enorme ricchezza può essere apprezzata visitando il parco archeologico di Baratti e Populonia, in cuila storia e l’archeologia convivono nel paesaggio bellissimo e incontaminato della macchia mediterranea, sullosfondo di azzurre trasparenze.

[1] Unatomba etrusca nella Necropoli di Baratti.

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/05/populonia-sul-mare4.jpg

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POPULONIA, GLI ETRUSCHI E LE NOSTRE FIABE (2010-06-10 09:15)

Prima di andare a visitare la necropoli di Baratti, a conclusione di un lavoro durato alcune settimane,abbiamo approfondito la conoscenza degli Etruschi facendo ricerche in biblioteca e su Internet.

Un lavoro interessante è stato anche quello dell’invenzione di fiabe ambientate nel periodo storico in cui sonovissuti gli Etruschi. A questo scopo abbiamo ripassato la struttura della fiaba di Propp, scelto i protagonisti,gli antagonisti, i luoghi, gli aiutanti, particolari oggetti magici, tentando di tipicizzarli con caratteristicheetrusche.

Abbiamo inoltre inserito altri elementi che caratterizzano questa tipologia di testo come, ad esempio, il lietofine.

LUCUMONE E LA SPADA MAGICA (Gaia e Anastasia) (2010-06-10 10:20)

Lucumone e la spada magica

[1]Lucumone (protagonista)

Anticamente il popolo degli Etruschi dominava Populonia e il mar Tirreno era sotto la sua esclusiva influenza.Per avere il mar Tirreno,però, gli Etruschi avevano dovuto confrontarsi in molte battaglie

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[2]Il popolo etrusco

contro un imperatore assai potente.

Gli Etruschi tuttavia non sapevano combattere, quindi avevano dovuto, in qualche modo, trovare unostratagemma.Una mattina, Lucumone, che era un guerriero, decise di andare nella necropoli, perché lui era a conoscenzadell’esistenza di una leggenda che narrava che nella necropoli di Baratti c’era una spada magica e che chi nefosse diventato padrone , sarebbe stato aiutato in ogni battaglia.

[3]Spada (oggetto magico)

Era una leggenda, ma lui ci credeva. Così andò a visitare tutte le tombe che avevano l’architettura di unavera e propria casa: dentro la roccia tufacea erano scolpite e affrescate porte, finestre, travi del tetto, mobili,ornamenti. Sopra i banconi c’erano vasi con dentro oggetti personali .

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[4]Interno di una tomba etrusca

A un certo punto l’uomo vide qualcosa illuminarsi . Proveniva da un vaso. Si avvicinò e vide una spada:la leggenda si era avverata. Pensò subito all’aiuto che la spada avrebbe dato al suo popolo. Ritornò aPopulonia mostrando subito la spada al popolo: furono tutti contenti e organizzarono una festa con ciboa disposizione. Alla fine combatterono con la spada magica e vinsero tutte le battaglie . Così tutti furonocontenti. Lucumone visse la sua intera vita a di Populonia con sua moglie e i figli. Gaia e Anastasia

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/06/lucumone-anas1.jpg

2. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/06/gaia-anasta1.jpg

3. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/06/spada-gaia.jpg

4. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/06/interno-tomba-anas.jpg

Alessio (2010-07-21 15:18:32)Cara stefania mi manchi tantissimo. scusa se non ho inviato un commento sul blog ma ho dei problemi con il computerinfatti questo commento l’ho inviato con il mio telefo. spero di incontrarti in giro molto presto ciao t.v.b.

L’ AVVENTURA DI PORSENNA (2010-06-21 22:38)

L’ AVVENTURA DI PORSENNA

C’era una volta un bambino che si chiamava Porsenna.

Coltivava la terra insieme ai suoi fratelli nel campo del suo nonno.

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[1]Il guerriero scuro

Un giorno voleva scavare la terra insieme ai suoi fratelli nel campo del suo nonno perché credeva ditrovare un tesoro.

Scavando e scavando e scavando, trovò una strada.

[2]Porsenna, il protagonista

[3]Il luogo

Porsenna aveva un po’ paura di scendere da solo, ma era troppo curioso e decise di scendere lostesso.

Cominciò a percorrere la strada. Improvvisamente si trovò davanti a tante tombe. Alcune eranopiccole e alcune erano grandi.

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A un certo punto uscì da una delle tombe un guerriero scuro, fatto di tenebre.

Porsenna ebbe molta paura e voleva trovare la strada per uscire, ma non ce la fece.

Il guerriero scuro catturò Porsenna con un braccio e gli disse che lo avrebbe liberato solo se fosseriuscito a trovare nelle tombe un vaso etrusco che apparteneva alla dea Tinia. Porsenna era disperato perchéle tombe erano tante e non sapeva dove potesse trovarsi il vaso. Cercò per tre ore di fila il vaso, ma non lotrovò e si addormentò stanco.

[4]Oggetto magico

A un tratto sentì un rumore che lo svegliò: era la dea Tinia che gli indicò dove era il vaso. Pors-enna andò nella tomba che gli aveva detto la dea Tinia e trovò il vaso, lo portò al

guerriero scuro che lo liberò.

Così Porsenna tornò a lavorare la terra di Popolonia e visse felice con la sua famiglia.

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/06/guerriero-manoor.jpg

2. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/06/scan10027.jpg

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4. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/06/oggetto-leti.jpg

La fiaba della Chimera d’Arezzo (Diego, Nicolò Mo, Zeno) (2010-06-22 08:31)

[1]LA CHIMERA

LA FIABA DELLA CHIMERA D’AREZZO

Un giorno un ragazzo di nome Tarquinius, che abitava ad Arezzo, trovò un pergamena con sopra

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disegnato un mostro con la testa e il corpo da leone, un serpente al posto della coda e una testa di caprasul dorso: si trattava della Chimera.

[2]TARQUINIUS

Tarquinius continuò a leggere sulla pergamena e vi trovò scritto che quest’essere mostruoso avrebbedistrutto qualsiasi cosa gli si fosse presentata davanti, perché in realtà la Chimera era stata un dio,consigliere di Tinia, signore dei cieli.

Un giorno, però, aveva fatto l’errore di tentare di rubare il posto a Tinia; allora questi lo avevatrasformato nella Chimera e lo aveva mandato sulla Terra.

La Chimera, avvelenata dalla sete di vendetta, voleva distruggere tutto.Tarquinius pensò, visto che la sua famiglia era povera, che se fosse diventato un eroe, se la sarebberosicuramente potuta cavare meglio.Un giorno quindi partì alla ricerca della Chimera, con suo fratello Servio, che era un guerriero.

[3]SERVIO

Dopo una lunga giornata di viaggio, in un bosco Tarquinius inciampò ad un certo punto su unaspecie di sasso.

Guardando meglio intravide una luce provenire da sottoterra. Allora i due si misero a scavare etrovarono un arco e una freccia d’oro.

[4]

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ARCO MAGICO E FRECCIA D’ORO

[5]Tarquinius controllò meglio sulla pergamena: quell’arco e quella freccia erano l’unica arma in grado difermare la Chimera.Allora li presero e continuarono il loro viaggio.

Arrivati alla necropoli di Lucumonia, il loro sguardo fu attratto immediatamente dalla confusione edalla distruzione che la Chimera stava facendo in quel posto.Il mostro, appena li vide, tentò di aggredirli, ma Servio la bloccò e sguainò la spada.La Chimera allora si mise a combattere con tutta la forza che aveva, sfoderando artigli e denti. Durante ilcombattimento Servio disse:“Tirale la freccia!”.Tarquinius tese la corda e lasciò. La freccia colpì in pieno la Chimera che però non morì, ma diventò dibronzo.Il giorno dopo Servio e Tarquinius tornarono ad Arezzo dove furono accolti come degli eroi.

Diego, Nicolò Mo, Zeno

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2. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/04/aiutante-zeno1.jpg

3. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/04/zeno-prot1.jpg

4. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/04/arco-magico-zeno1.jpg

5. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/04/arco-magico-zeno.jpg

alessio (2010-08-09 19:08:48)ciao demi, vadim, geox, nicco mo, davide, stefi, ale, rachi, lupi, gaia insomma tutti quelli della classe e persino leinsegnanti soprattutto stefi mi mancate molto tutti quanti. anche io non vedo l’ora che la scuola inizi per vedervianche se purtroppo siamo separati, ma tanto in quei 10 minuti di ricreazione e all’uscita ci possiamo rivedere. mimanchi stefi eri l’insegnante migliore del mondo. l’altro giorno ti ho visto in macchina. vabbè comunque ciao e buonevacanze a tutti!!!! a proposito stefi mi puoi spostare questo commento nella home? grazie!! ciao di nuovo p.s. haragione alessia la vb è imbattibile.

E vissero sulla Terra … felici e contenti (2010-06-22 14:36)

Siamo nel IX secolo a.C. nell’acropoli di Populonia e degli Etruschi stanno correndo all’impazzata nell’agorà,la grande piazza centrale della città. Una folla è assiepata intorno a un oggetto caduto dal cielo.

[1]Oggetto magico

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“Ma cosa sarà mai questo oggetto? Ma cosa sarà?” iniziarono a domandarsi tutti.

A un certo punto spiccò tra la folla, una bambina che si mise a gridare:“Guardate, guardate! C’è Turms, il messaggero degli dei!”.

Tutta la folla si voltò per guardarlo e Turms urlò:“Ascoltate popolo!”e il popolo rispose:“Diteci messaggero!”.“Tinia vi manda un messaggio importante. Dice che se voi proseguirete a fare la guerra con i popoli vicini,lui continuerà a lanciare oggetti strani dal cielo”.

Rispuntò la bambina che, guardando il messaggero, disse:“Lui non sa come si vive sulla Terra!”.

A quel punto, il messaggero scomparve e la folla si ritirò nelle proprie abitazioni.

[2]Il popolo

Dopo un mese però, la maledizione predetta dal dio supremo Tinia si abbattè sulla città che vennedistrutta dagli strani oggetti caduti dal cielo e tutta la gente fu addirittura costretta a ritirarsi nelle tombedella necropoli di Baratti.A quel punto spuntò di nuovo Turms che ridisse:“Vi prego! Fate come vi avevo detto e gli oggetti strani scompariranno!”.Dopodiché Turms scomparve.Il popolo era preoccupato, gli abitanti non sapevano più cosa fare:dare ascolto al messaggero o continuare a fare guerra con i popoli vicini che attaccavano?Il popolo si divise: c’era il gruppo Tirreno, di coloro che ascoltavano Tinia

[3]Il popolo

e il gruppo Maligno, di coloro che avevano intenzioni cattive e che avrebbe continuato la guerra.

Mentre il popolo si stava dividendo, Turms si era nascosto dietro una nuvola e ascoltò tutto. Poi lo

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riferì a Tinia.

Egli, dopo quello che aveva sentito, fu contento a tal punto, da ospitare il popolo buono nella suareggia.Ma non era ancora del tutto soddisfatto, perché voleva che tutto il popolo di Populonia si convincesse delfatto che la guerra doveva smettere.

Allora decise di mandare ai maligni tempeste, temporali e piogge.I Maligni si ingelosirono così tanto dei Tirreni che vollero attaccare i popoli vicini.

[4] A quel punto Tinia mandò Turms per farli riflettere sulla guerra.Passò un giorno e il popolo maligno capì che non serve fare guerra, allora chiesero a Turms se Tinia potevaospitare anche loro. Tinia fu molto contento del loro ragionamento e accettò di ospitare anche loro.

Tinia allora ebbe l’idea di trasportare la sua reggia sulla Terra perché era felice che i due popoliavevano smesso di fare la guerra.

[5]La reggia

Da quel momento i popoli vissero sulla Terra felici e contenti.

(Erika, Martina e Alessia)

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/06/oggetto-erika1.jpg

2. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/06/il-popolo-erika.jpg

3. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/06/popolo-erika.jpg

4. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/06/i-protagonisti.jpg

5. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/06/il-luogo.jpg

Demetrio, Nicolò Mu, Vadim (2010-06-22 14:50)

L’incontro con gli dei

Anticamente, a POPULONIA, abitavano tantissimi soldati dell’Etruria.

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[1] POPULONIA

Questi soldati avevano il compito di proteggere la città dagli dei che avevano portato sfortuna e rovina.

Il re di POPULONIA, HERCULES, aveva assegnato un compito molto difficile al capitano dell’esercito,BEWOLF, cioè quello di uccidere gli dei.

BEWOLF, accettò la proposta con molto coraggio e si mise subito in cammino.

Il primo dio che incontrò fu NETTUNS. L’ unica arma che avrebbe potuto ucciderlo era il tridente di PO-SEIDONE, che si trovava sui fondali marini. BEWOLF si gettò nel mare alla ricerca del tridente. Trovato iltridente, BEWOLF risalì a galla. Raggiunse NETTUNS e conficcò il tridente sulla cicatrice che aveva sullafronte, e lui si sciolse. Gli altri dei si rivelarono buoni, tranne uno: TINIA, il re degli dei.

BEWOLF, per arrivare in paradiso, usò i 3 cavalli delle divinità del re di POPULONIA . Arrivato in paradiso,TINIA lo vide subito e incomincio la battaglia .

Alla fine BEWOLF si arrabbiò tanto che dovette usare l’unica arma che poteva uccidere TINIA: il guanto-spada di Zeus. Il problema era che TINIA si stancava sempre e , proprio nell’ultima pausa, BEWOLFconficcò il guanto-spada nell’unico occhio che aveva TINIA che così esplose.

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/05/populonia-bn3.jpg

Alessio (2010-07-24 14:22:33)mi piace moltissimo la vostra fiaba vadim demetrio...

Amore tra i cieli (Chiara e Rachele) (2010-06-22 14:59)

C’ era una volta Tinia, un bellissimo re dio di tutti i cieli.Una volta all’anno scendeva da Populonia per andare a Baratti a trascorre alcune giornate. Là incontrò Uni,una dea dai capelli color oro e gli occhi color del mare.Dopo essersi visti molte volte a Baratti, capirono che si erano innamorati.Uni, dopo tanto tempo, si incontrò con Menerva, la sua confidente e migliore amica, alla quale raccontòquello che le era successo.Uni si fidava, ma sapeva anche che Menerva aveva un debole per Tinia.Tant’è che Menerva decise di escogitare un piano per far fuori Uni,così da diventare lei la regina delle dee.Menerva invitò a una cena Uni che, ignara, si recò nel palazzo dell’amica. Dopo aver fatto parlare tanto Uni,Menerva attese il momento giusto per versarle nel bicchiere un veleno letale.L’ antidoto per questo veleno era solamente il bacio di Tinia che non sarebbe mai riuscito a trovare Uni.Dopo aver bevuto il liquido velenoso, Uni svenne e venne trascinata da Menerva su una scogliera a Baratti.Netuns, amico di Tinia, che stava passeggiando sulla spiaggia, vide la dea svenuta sugli scogli e, con il suocorno azzurro, chiamò Tinia.

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Galoppando come il vento, Tinia arrivò con il suo cavallo bianco e vide che un grosso masso stava per travol-gere Uni. Con tutte le forze che aveva, scagliò un fulmine contro il masso che si ridusse in mille pezzi.Arrabbiata come non mai , Menerva allora fece arrivare un’onda che scaraventò Tinia e Netuns sulla riva.Mentre i due dei cercavano affannosamente di ritornare sulla scogliera, Menerva tentò di scapparetrascinando con sé il corpo di Uni rinchiuso in una rete.A quel punto, Tinia fermò bruscamente Menerva; nel frattempo Netuns andò a chiamare le guardie che,quando arrivarono, presero Menerva e la rinchiusero in una gabbia di ferro, togliendole tutti i poteri.Rimasti soli, Tinia baciò Uni che si risvegliò e il giorno dopo si sposarono…VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI !!!!!!!!

(Chiara e Rachele)

E finalmente... la gita a Baratti (2010-06-22 16:17)

http://www.youtube.com/watch?v=gdvqaI1sINk

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BUONE VACANZE A TUTTI! (2010-06-23 08:15)

[1]

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/06/buone-vacanze-a-tutti.jpg

alessia (2010-08-04 21:49:00)sono alessia e la foto è bellissima :-)

1.6 July

PER CHIARA (2010-07-28 14:49)

Carissima,nella pagina dei genitori c’è posta per te.

Se sei a goderti il sole, fai comunque un piccolo sforzo e fatti sentire [1]

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Un salutone a tutti.S :-)

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/07/tintarella-vacanze-spiaggia1.gif

1.7 August

NOTIZIA!! (2010-08-03 14:24)

[1]

Carissimi bambini e genitori,la maestra Caterina ed io siamo state contattate dagli organizzatori del progetto relativo alle carte (a cuinoi abbiamo contribuito con le fiabe sugli Etruschi), per invitarci (ma soprattutto invitare voi bambini)a partecipare lunedì 9 e martedì 10 agosto all’iniziativa ”Apriti borgo” a Campiglia .ma, durante la qualesaranno esposti e letti i lavori fatti dagli alunni (fra cui anche i vostri).Chi di voi dovesse leggere questo post, per piacere, passi la voce anche agli altri.Un saluto e un abbraccio a tutti.Le maestre.

1. http://ilblogdellavb.files.wordpress.com/2010/08/immagine.gif

DA PARTE DI ALESSIA (2010-08-05 19:35)

per le mie BIMBE:

pelda,erika,lupa,nastia,raky,marty,gaia mi mancate un kasino non vedo l’ora di rivederci!!!!!

anke se siamo alle medie in classi separate io vorrei ke fossimo sempre amike perchè un’amicizia come lanostra non si puo distruggere ora......

by alex

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vi amo

di bene!!

ps:stefi per favore mi faresti il piacere di

spostare questo nella home!!!

grazie!!

un’ultima cosa:

LA VB NON LA BATTE NESSUNO

PERCHE’ NOI SIAMO I NUMERI UNO:-)

per le mie BIMBE:pelda,erika,lupa,nastia,raky,marty,gaia mi mancate un kasino non vedo l’ora di rived-erci!!!!!anke se siamo alle medie in classi separate io vorrei ke fossimo sempre amike perchè un’amicizia comela nostra non si puo distruggere ora...... by alex vi amo di bene!! ps:stefi per favore mi faresti il piacere dispostare questo nella home!!! grazie!! un’ultima cosa: LA VB NON LA BATTE NESSUNO PERCHE’ NOISIAMO I NUMERI UNO:-)

Ecco... Alessio (2010-08-10 12:12)

ciao demi, vadim, geox, nicco mo, davide, stefi, ale, rachi, lupi, gaia insomma tutti quelli della classe e persinole insegnanti soprattutto stefi mi mancate molto tutti quanti. anche io non vedo l’ora che la scuola inizi pervedervi anche se purtroppo siamo separati, ma tanto in quei 10 minuti di ricreazione e all’uscita ci possiamorivedere. mi manchi stefi eri l’insegnante migliore del mondo. l’altro giorno ti ho visto in macchina. vabbècomunque ciao e buone vacanze a tutti!!!! a proposito stefi mi puoi spostare questo commento nella home?grazie!! ciao di nuovo

p.s. ha ragione alessia la vb è imbattibile

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BlogBook v0.4,LATEX 2ε & GNU/Linux.

http://www.blogbooker.com

Edited: August 16, 2010

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La trasposizione in ebook delle attività compiute utilizzando un blog.

I lavori svolti dagli studenti di una classe V di scuola primaria nell'arco di una manciata di mesi.

L'esperienza descritta dimostra come l'utilizzo e la valorizzazione delle opportunità formative insite nel blog facilitino la creazione di itinerari di studio personalizzati, favorendo la costruzione di contesti di apprendimento collaborativi e interattivi.