La corretta posa in opera dei manti di copertura in laterizio

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La corretta posa in opera dei manti di copertura in laterizio

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Manualetto realizzato in collaborazione da ANDIL sulla corretta posa in opera delle coperture in laterizio, con aspetti prettamente tecnici e riferimenti normativi. ( solava spa )

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La corretta posain opera deimanti di coperturain laterizio

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‘Tetto’: ovvero una breve e semplice parola che dasempre, evocando un complesso articolato difunzioni, quali riparo, protezione, sicurezza,comfort, individua con precisione una parteessenziale di ogni edificio.Il ‘tetto’ viene spesso dato per scontato, come sesi potesse semplicemente e magicamenteconcretizzare con due tratti inclinati di matita sudi un foglio bianco.Questa banalizzazione può comportare serieconseguenze sulla durabilità, sui costi dimanutenzione, sulle prestazioni e, non ultimo,sull’estetica dell’edificio.La maggiore sensibilità riscontrabile in questiultimi anni nei confronti del risparmioenergetico, dell’isolamento acustico, del comfortabitativo, del rispetto dell’ambiente, in pocheparole della funzionalità del ‘sistema tetto’, ne hadeterminato una inevitabile rilettura, dandoluogo ad una sua attenta e puntualerivalutazione. Ne consegue un arricchimento dellagamma dei prodotti disponibili sul mercato, sia dibase che di complemento, la proposizione dinuove soluzioni di assemblaggio, la correttadefinizione e sequenza degli strati componenti,quindi l’aggiornamento delle regolamentazioni diriferimento.In proposito si è lavorato molto, in ambitoeuropeo, mettendo a punto delle normative suimateriali da copertura in grado di fornire chiaririferimenti sulle prestazioni dei prodotti e sullaloro corretta posa in opera. Queste norme,elaborate dal CEN (Comitato Europeo per laNormazione) a seguito dell’emanazione dellaDirettiva 89/106 ‘Prodotti da costruzione’,assumeranno una forte valenza legislativa cheandrà a coprire tutte quelle lacune ancora inessere, a tutto vantaggio di una maggiorchiarezza e, quindi, di una rapida soluzione incaso di contestazione dei materiali.

Questo opuscolo - estratto dal libro di AntonioLauría ‘I manti di copertura in laterizio’ (EdizioniLaterservice, Roma, 2002) - costituisce unvademecum per affrontare in maniera corretta iprincipali problemi legati alla posa dei piùimportanti e diffusi manti per copertura delnostro Paese: i coppi e le tegole in laterizio.

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Indice

Parte I:Conoscere i tetti e i manti di copertura in laterizio

Il tetto e i manti di coperturaTerminologia 4Fattori caratteristici dei tetti 5

I requisiti essenziali di un buon tettoResistenza ai carichi 6Micro-ventilazione sottomanto 7Ventilazione 8Isolamento termico 9Permeabilità al vapore 10Tenuta all’acqua 11Raccolta e allontanamento dell’acqua 12

Gli elementi del mantoCoppi e tegole 13Elementi speciali 14Elementi accessori 15Elementi innovativi 16

Parte II:La posa in opera dei manti di copertura in laterizio

Gli elementi di supportoElementi lineari e piani 17Supporti per tegole 18Supporti per coppi 19

Gli elementi di fissaggio del mantoTipologie e dimensionamento 20

La disposizione degli elementi del mantoManti ‘alla romana’ e con embrici 21Manti con tegole olandesi e portoghesi 22Manti con tegole marsigliesi 23Manti con coppi 24

Aspetti particolariDispluvi 25Compluvi 26Linee di raccordo 27Soluzioni di continuità 28Posa degli elementi fermaneve 29Posa degli elementi di aerazione 30

Accettazione prodottiRequisiti di accettazione 31

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Falda: super ficie di copertura inclinata e geo-metricamente pianaPendenza di falda: inclinazione della falda ri-spetto al piano orizzontale misurata in gradi oin percentualePendenza d’esercizio: pendenza effettiva delmanto di copertura che, a causa della sovrap-posizione degli elementi, risulta sempre infe-riore a quella di falda di qualche grado percen-tualeLinea di displuvio: linea, orizzontale o inclina-ta, risultante dall’intersezione di due falde conpendenze divergentiLinea di compluvio: linea, orizzontale o inclina-ta, risultante dall’intersezione di due falde conpendenze convergentiLinea di gronda: linea perimetrale inferiore del-la falda su cui insiste l’elemento di raccolta delleacque meteoricheLinea di colmo: linea risultante dall’intersezio-ne delle falde alla sommità del tettoLinea di raccordo: linea risultante dall’interse-zione di due falde di pendenza diversa ma nonoppostaLinea di bordo: linea ad andamento inclinatoche costituisce il limite laterale del tettoVertice: punto di incontro di linee di colmo oriz-zontali e/o inclinateSporto o cornicione: parte sporgente del tettorispetto alla parete dell’edificioCartella: elemento di raccordo tra l’intradossodi una falda e l’estradosso di un’altraGrembiule: elemento che garantisce la tenutaall’acqua nel raccordo tra manto di copertura ecorpi emergentiConversa: elemento che garantisce la tenutaall’acqua in corrispondenza dei compluviScossalina: elemento che garantisce la tenutaall’acqua in corrispondenza delle linee di bordoCanale di gronda: elemento per la raccolta del-l’acqua piovana corrispondente alla linea digrondaPluviale: elemento per lo scarico incanalato del-l’acqua piovanaDoccione: elemento per lo scarico a dispersio-ne dell’acqua piovanaComignolo, sfiato, portantenna: elementi ac-cessori normalmente raccordati al manto me-diante grembiuliBotola o passo d’uomo e finestra a tetto: ele-menti che consentono l’accessibilità, l’illumi-nazione naturale del sottotetto e l’accessibilitàal tettoAbbaino: elemento che consente l’illuminazio-ne e l’aerazione naturale del sottotetto, permet-tendo l’affaccio

Terminologia

Il te

tto

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di c

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tura

Conoscere i tetti e i manti di copertura in laterizio4

grembiule

conversa

Terminologia geometricadei tetti.

Terminologia degli elementi complementari.

Terminologia delle soluzioni di continuità.

linea di compluvio

cartella

falda

linea di colmo

linea di gronda

linea di displuvio

vertice

sporto

linea dicompluvioorizzontale

linea di bordo

grembiule

conversa

canale di gronda

doccione

pluviale

scossalina

comignolo

sfiato

botola

finestra a tetto

elemento di colmo

abbaino

linea di raccordo

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5Il tetto e i m

anti di copertura

Interruzione di falde moltolunghe e raddoppio del canaledi gronda.

I compluvi determinano nellafalda una discontinuitàgeometrica.

La regolarità geometricae la lunghezza della faldaQuando la linea di grondae quella di colmo hannola stessa lunghezza, sonoparallele ed orizzontali, ilcanale di gronda raccogliein ogni tratto una pariquantità di acqua.Se la regolarità geometri-ca della falda è elusa,come nel caso dei com-pluvi inclinati, possono

Prescrizioni particolariPer climi mediamentepiovosi e con modesteprecipitazioni nevose siadottano comunementependenze intorno al 30-

Conoscere i tetti e i manti di copertura in laterizio

crearsi problemi, più omeno gravi, di deflusso.In questi casi si prevede,in corrispondenza deicompluvi, una conversa.Quando la lunghezza difalda è considerevole(10÷12 m), la pioggia chescorre può oltrepassare ibordi di tenuta delle tego-le infiltrandosi al di sottodel manto.

Pendenza Tegole CoppiIn percentuale Sovrapposizione Consigli per la posa Sovrapposizione Consigli per la posa

> 60% Per incastro Fissaggio integrale

Fissaggio della fila di gronda45 - 60% Per incastro e di 1 tegola ogni 5

nel resto della copertura

35 - 45% Per incastro7 - 9 cm

35% Per incastroPendenza minima marsigliesi

30% Per incastro 9 cm Pendenza minima

Fattori caratteristici dei tetti35%; per climi asciutti esenza precipitazioni tem-poralesche possono risul-tare idonee pendenze dipoco inferiori; per climidove abbonda la neve si

scossalina

L’interruzione di falda rap-presenta una valida solu-zione poiché permette diintercettare, mediante unsecondo canale di raccol-ta, l’acqua caduta sul pri-mo tratto di falda e di ral-lentarne la velocità.

Pendenze di falda in rapporto altipo di manto.

raggiungono e superanopendenze dell’ordine del150%.La pendenza è influenza-ta anche dal tipo di man-to di copertura.

super ficie diraccolta della pioggiache confluisce nella sezioneterminale della conversa

Fissaggio necessario

Fissaggio opportunoNessun fissaggio

7 cm

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Piano portantecontinuo (sopra)e discontinuo (sotto).

La struttura portante deltetto, che di norma ha lafunzione di sostenere icarichi permanenti (ilpeso proprio più il pesodella sovrastruttura) e isovraccarichi accidentalidi qualsiasi natura (dovu-ti agli agenti atmosferici,alla presenza di attrezza-ture, alle variazioni igroter-miche, al passaggio dioperai…), può essere ri-condotta a due principalitipologie:1.a piano portante conti-

nuo, se la funzione por-tante si esplica lungol’intero piano della fal-da;

2.a piano por tante di-scontinuo, se la funzio-ne portante si esplicaunicamente lungo dellelinee.

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Resistenza ai carichi

Anche gli strati e gli ele-menti funzionali che costi-tuiscono la sovrastrutturadel tetto devono averedoti di resistenza commi-surate alle funzioni chedevono assolvere. In par-ticolare, i manti di coper-tura devono resistere ai

carichi dovuti al passag-gio di installatori e manu-tentori rispetto ai qualiassume una specifica ri-levanza la resistenza allasollecitazione di flessio-ne. Una prerogativa deltetto è, naturalmente, laresistenza alle precipita-zioni atmosferiche e, inparticolare, ai carichi do-vuti alla grandine, allaneve, al ghiaccio e allaspinta del vento.Ai fini del dimensionamen-to strutturale, i valori ditali sovraccarichi sonostabiliti dal D.M. 16.1.96che divide l’Italia in trezone climatiche di nevosi-tà e in nove zone climati-che di ventosità.

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7I requisiti essenziali di un buon tetto

Micro-ventilazione del sottomanto.

Fissaggio umido del colmo: esempio errato (in alto) e corretto (in basso).

La micro-ventilazione delsottomanto è essenzialeper l’efficienza e l’affida-bilità del tetto e consentedi tenere asciutto l’intra-dosso del manto impe-dendo l’imputridimento eil degrado degli elementidi supporto.Si attua posando a seccogli elementi del manto susupporti posti, nella mag-gior parte dei casi, paral-lelamente alla linea digronda.Affinché la circolazionedell’aria abbia luogo, è in-dispensabile che la lineadi gronda e quella di col-mo siano il più possibile

vedono reti parapasseri.Per incrementare la micro-ventilazione possono adot-tarsi par ticolari tegoled’aerazione.Dovendo ricorrere al fis-sagggio ‘umido’ degli ele-menti costituenti la lineadi colmo è indispensabileche:- la malta sia posta solosulle parti marginali delcoppo;

- nella seconda fila dalcolmo siano previstedelle tegole d’aerazione.

La posa del manto me-diante allettamento dimalta è assolutamente daevitare, poiché, oltre adimpedire la circolazionedell’aria e creare zone incui l’acqua è più facilmen-te trattenuta, impediscele naturali variazioni di-mensionali di origine ter-mica dei manufatti lateri-zi del manto.

Conoscere i tetti e i manti di copertura in laterizio

Micro-ventilazione del sottomanto

libere da ostruzioni.In corrispondenza della li-nea di gronda, per impe-dire l’accesso di volatilinell’intercapedine, si pre-

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Ventilazione del sottomanto mediante intercapedine unica (a sinistra) e doppia (a destra).

In periodo estivo il tettodeve avere la capacità diaccumulare calore e disfalsarne la trasmissioneverso l’interno in modoche i valori massimi ditemperatura superficialed’intradosso si verifichinoquando i vani sottostantinon sono utilizzati o nelleore notturne, quando,mediante la ventilazionenaturale, l’aria puo esse-re più efficacemente raf-freddata.Se il sottotetto non è abi-tato la ventilazione puòessere attivata da unastruttura portante discon-tinua oppure da aperturecontrapposte nelle chiu-sure verticali.Quando il sottotetto è abi-tato la limitazione del flus-so di calore entrante sipuò garantire mediante laventilazione sottomanto.Questa può realizzarsi

mediante una doppia or-ditura di listelli: la prima -di ventilazione - perpendi-colare alla linea di gron-da; la seconda - di suppor-to delle tegole - parallelaalla linea di gronda. Le or-diture possono anche es-sere separate da uno stra-to di supporto continuo(sottocopertura): in que-sto caso, lo strato di mi-

Ventilazione del sottotetto attivata daaperture contrapposte.

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cro-ventilazione è separa-to da quello di ventilazio-ne.La camera di ventilazioneper manti in tegole deveessere ≥ 550 cm2 per me-tro di larghezza della fal-da (per manti in coppi≥ 275 cm2) ed esseresgombra da ostruzioni incorrispondenza delle lineedi gronda e di colmo.

Ventilazione

strato termo-isolante

strato termo-isolante

listello di supporto

listello di ventilazione

sottocopertura

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9I requisiti essenziali di un buon tetto

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2

1

1

Disposizione corretta (sopra) ed errata (sotto) dello strato termo-isolante.

La disposizione dei pannelli termo-isolanti a giuntisfalsati impedisce la formazione di ponti termici.

Per una buona efficienzatermica del tetto (bassedispersioni, alta capacitàdi accumulo di calore) èbene posizionare lo stra-to termo-isolante sempreal di sopra del solaio dicopertura; se è presentelo strato di ventilazione, lostrato termo-isolante vaposto sempre al di sottodi esso.Lo strato termo-isolante sipuò collocare al di sottoo interposto ai listelli diventilazione. Nel primocaso, per garantire un’ido-nea resistenza a com-pressione, è opportunoutilizzare pannelli termo-isolanti ad alta densità(≥ 25 kg/m3), possibil-mente con giunto ad inca-stro o a battente. Nel se-condo caso, se l’interpo-sizione si attua per sem-plice accostamento dei

pannelli isolanti ai listelli,possono crearsi zone didispersione termica loca-lizzata (ponti termici).La perdita di efficienza ter-mica si riduce drastica-mente ricorrendo a pan-nelli sfalsati in doppiostrato: al primo strato

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1. listello di ventilazione 2. listello di supporto

listello diinterposizione

listello diventilazione

listello disupporto

Isolamento termico

(con eventuale interposi-zione di listelli dello stes-so spessore, se non si im-piegano pannelli termo-isolanti ad alta densità)ne viene sovrapposto unsecondo a giunti sfalsaticon interposizione dei li-stelli di ventilazione.

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Camera di ventilazione in gradodi smaltire il vapore interno.

Nei tetti sono spesso pre-senti strati integrativi ditenuta all’acqua (e al va-pore) di tipo continuo po-sti negli strati ‘freddi’ del-la copertura (al di sopra

dello strato con funzionetermo-isolante).Una elevata impermeabi-lità della soluzione adot-tata, in periodo invernale,può dare luogo alla forma-

1. coppi di coperta2. coppi di canale con

nasello3. gronda4. griglia parapasseri con

funzione di aerazione erialzo della prima fila dicoppi

5. listello di battuta6. supporto7. barriera al vapore8. doppio strato di pannelli

termo-isolanti posti agiunti sfalsati einterposti a listelli

9. strato di tenutaall’acqua

10. listello di supporto

Tetto isolato e micro-ventilato con uso dibarriera al vapore.

Poichè, le barriere al va-pore compromettono latraspirabilità del tetto e,conseguentemente, la pu-rezza dell’aria interna, èsempre preferibile allonta-nare il vapore d’acqua an-ziché bloccarlo.A tale scopo, si può ricor-rere ad una camera di ven-tilazione ≥ 200 cm2 permetro di larghezza dellafalda o all’impiego dimembrane traspiranti.

Conoscere i tetti e i manti di copertura in laterizio

Permeabilità al vaporezione di condensa del va-pore proveniente daglistrati interni, causando ilrapido degrado e la perdi-ta di prestazioni termichedella copertura stessa.

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11I requisiti essenziali di un buon tetto

Schematizzazione delcomportamento dellemembrane impermeabili etraspiranti.

In alcune specifiche con-dizioni ambientali o in pre-senza di attrezzature chenecessitano di periodichemanutenzioni, è prudenteprevedere al di sotto delmanto uno strato di tenu-ta all’acqua complemen-tare di tipo continuo (adesempio, membrane bitu-minose o sintetiche). Lostrato di tenuta all’acquacontinuo è da considerar-si indispensabile: nella

par te bassa della faldaper un’altezza di almeno150 cm dalla gronda ver-so il colmo, poiché que-sta è la parte del tetto chericeve l’acqua di tutta lafalda; in corrispondenzadelle soluzioni di continui-tà della falda, quandoquesta incontra elementiemergenti; più in genera-le, in tutte quelle situazio-ni in cui possono preve-dersi ristagni d’acqua o di

neve.La posa degli strati imper-meabili deve avvenire persovrapposizioni orizzonta-li, con lo strato superioreche sormonta quello infe-riore di circa 10 cm. Inogni caso è bene impie-gare membrane imperme-abili traspiranti le qualiconsentono il passaggiodel vapore, ma bloccanol’infiltrazione dell’acquameteorica.

Conoscere i tetti e i manti di copertura in laterizio

Le membrane impermeabili etraspiranti garantisconol’allontanamento del vapore prodottoall’interno degli ambienti.

Tenuta all’acqua

- +

Effetti del disgelo differenziale in corrispondenzadello sporto in caso di sottotetto abitato e riscaldato.

menbrana impermeabilee traspirante

possibiliinfiltrazioni d’acqua

acqua di fusionecumulo di neveghiacciata

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Il più diffuso sistema diraccolta e smaltimentodell’acqua piovana è ba-sato sul binomio canale digronda-pluviale.Raggiunta per gravità lagronda, l’acqua, grazie adun’inclinazione del canalecompresa tra 0.3-0.5 %,è diretta ai pluviali.Normalmente si prevedo-no sezioni di gronde e plu-viali di 0.8-1.0 cm2 per m2

della proiezione, sul pia-no orizzontale, della falda.La linea di gronda è unpunto delicato poichè quil’acqua può insinuarsisotto il manto anche gra-zie all’azione del vento eper questo motivo è con-sigliabile che la prima filadi tegole abbia una spor-genza sul canale di gron-da pari a circa 1/3 dellasua larghezza.Per evitare che l’acquatracimi verso la parete, ilcanale di gronda deveavere il bordo esterno piùbasso di quello interno di1-2 cm.

Elementi di raccolta e allontanamento dell’acqua.

Conoscere i tetti e i manti di copertura in laterizio

Sezione dei pluviali e del canale di grondain relazione alla superficie della falda

Area del tetto Diametro Diametroin proiezione del canale del pluvialeorizzontale di gronda

(m2) (cm) (cm)

Fino a 10 8 4

Da 11 a 25 10 5

Da 26 a 50 12 7

Da 51 a 100 15 10

Da 101 a 200 18 10

Sporgenza della prima fila ditegole sul canale di gronda. Criteri di dimensionamento dei canali di gronda e dei pluviali.

Raccolta e allontanamento dell’acqua

giunto

coprigiunto

staffe

canale di gronda

bocchello

curva

testata

pluviale

fermatubo

1/31/3 1/3

7 cm

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Coppo estruso

Gli elem

enti del manto

Gli elementi in laterizio percoperture si ascrivono adue specifiche tipologie: icoppi e le tegole.

I coppi, prodotti con la tec-nica dell’estrusione o del-lo stampaggio, possonoessere dotati di dentellid’arresto.La tegola piana (o embri-ce o romana) è impiegatasolitamente insieme alcoppo, più raramente in-sieme ad altre tegole pia-ne soprammesse; quelleprodotte tramite stampag-gio sono dotate di specialirisalti per la battuta delcoppo di coperta.

La tegola portoghese equella olandese inglobanomorfologicamente le ca-ratteristiche del coppo edell’embrice: la parte pia-na consente il rapido de-flusso dell’acqua, la par-te curva conferisce all’ele-mento un’adeguata resi-stenza meccanica.La tegola olandese diffe-risce da quella portoghe-se principalmente per ilprofilo della parte curva.Sono disponibili elementi

con la parte curva a de-stra oppure a sinistra.La tegola marsigliese, gra-zie alla sua particolareforma, è molto versatile esi può utilizzare anche percoperture con andamen-to leggermente curvo. Iparticolari incastri di so-vrapposizione, di cui sonodotate tutte le tegole (adeccezione di quella pia-na), garantiscono effica-cemente la tenuta all’ac-qua del manto.

Coppo stampato Tegola piana estrusa Tegola piana stampata

Tegola portoghese Tegola olandese Tegola marsigliese

Esempi di elementi standard.

Conoscere i tetti e i manti di copertura in laterizio

Coppi e tegolePer ciascuna tipologiasono poi disponibili ele-menti speciali, elementiaccessori ed elementi in-

novativi per migliorarel’aspetto e l’affidabilitàdel tetto e per facilitare laposa in opera.

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14G

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Gli elementi di colmoGarantiscono la continui-tà di tenuta all’acqua delmanto lungo le linee di di-spluvio.In funzione del numerodelle falde congiunte, pos-sono essere a due, tre equattro vie.Gli elementi di testataSono impiegati per rifini-re le linee di colmo in cor-rispondenza dei bordi difalda.I profili lateraliQuando necessario sonoadottati per rivestire i bor-di laterali della falda.

Gli elementi di aerazioneVengono impiegati per mi-gliorare la circolazioned’aria all’intradosso delmanto. Non devono esse-re mai usati quali sfiati dibagni o di caldaie, poichénon progettati per que-st’uso.Gli elementi fermaneveOstacolano lo scivolamen-to verso il basso dei cu-muli di neve ghiacciataaccumulati sul tetto.Gli elementi laterali di bordoConsentono la chiusura ela protezione della con-giungente laterale tra pia-

no di falda e chiusura ver-ticale evitando il ricorso aelementi di tenuta e pro-tezione integrativi (adesempio, scossalinemetalliche).La tegola a doppia ondaConsente la messa inopera della tegola latera-le di bordo garantendo uncorretto raccordo con lategola standard.La mezzategola marsi-glieseViene utilizzata in corri-spondenza delle linee dibordo per la posa delmanto a giunti sfalsati.

Gli elementi speciali sononecessari per risolvere

Conoscere i tetti e i manti di copertura in laterizio

Colmoa una via

Terminaledi colmo

Colmo adue vie

Colmo atre vie

Colmo aquattro vie

Elemento di testatadel colmo

Profili laterali Coppod’aerazione

Marsigliesed’aerazione

Coppofermaneve

Portoghesefermaneve

Marsiglieselaterale

Portoghesedoppia onda

Mezzategolamarsigliese

Elementi specialispecifici problemi in cor-rispondenza di punti critici

del manto. Di seguito so-no indicati alcuni esempi.

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li elementi del m

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Elemento per sfiatoConsente la fuoriuscita incopertura di elementi ter-minali di sfiati.L’utilizzo di sfiati o comi-gnoli in laterizio è sconsi-gliato.Elemento per antennaConsente l’installazionedi antenne per ricezioneradiotelevisiva o simili.

Elemento per caminoPermette la posa dellacanna fumaria.È un elemento di dimen-sioni multiple rispetto aquelle degli elementi delmanto. E’ prodotto in cal-cestruzzo colorato in pa-sta ed è conformato inmodo da adattarsi aglielementi del manto.

Gli elementi accessorisono utilizzati in corrispon-denza di soluzioni di con-tinuità del manto.Per evitare problemi di in-

Elemento per lucernarioPermette l’illuminazione ela ventilazione del sotto-tetto e l’accessibilità almanto. Consiste in un ele-mento, dotato di un lucer-nario, di dimensioni mul-tiple rispetto a quelle de-gli elementi del manto. Èprodotto in calcestruzzocolorato in pasta.

Conoscere i tetti e i manti di copertura in laterizio

Marsiglieseper sfiato

Portogheseper antenna

Elemento base per lucernarioElemento base per camino

Elementi accessoritegrabilità (colore, dimen-sioni, morfologia, sistemadi ancoraggio…) è oppor-tuno utilizzare elementiaccessori prodotti dalla

stessa azienda fornitricedegli elementi standard.Di seguito sono riportatialcuni esempi puramenteindicativi.

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Attualmente il mercatopropone anche alcuni ele-menti innovativi per di-mensioni, morfologia deiprofili, tecniche di connes-sione e finitura superficia-le.Tra gli elementi innovativisi possono citare:1. le speciali tegole che ri-

producono l’aspetto diun tradizionale manto

Conoscere i tetti e i manti di copertura in laterizio

Esempi di elementiinnovativi:a sinistra, manufatti conaletta ad incastro checoniugano l’aspetto di unmanto di copertura in coppisoprammessi con lasemplicità esecutiva di unmanto in tegole;sotto, manufatti con stratodi finitura anticato.

Elementi innovatividi copertura in coppi eche, grazie alle partico-lari ali che fungono daelemento di raccolta eallontanamento del-l’acqua, superano latradizionale posa dop-pia (coppo di canalepiù coppo di coperta);

2. gli elementi anticatiche, con le loro grada-zioni cromatiche (mar-

roni, nere, giallo ocra,rosse…) oppor tuna-mente miscelate ed al-ternate, favoriscono unpiù misurato inseri-mento nei contesti, ru-rali o urbani, antichi.Normalmente, i produt-tori forniscono gli ele-menti di diversa sfuma-tura già mescolati neisingoli pacchi.

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17La posa in opera dei manti di copertura in laterizio

Gli elementi di supportodel manto devono garan-tire la micro-ventilazionesottomanto e la stabilitàdegli elementi.Il passo degli elementi disupporto deve tener con-to della sovrapposizionedegli elementi di mantoche, mentre per le tegoleè fissa, per i coppi oscillafra 7 e 9 cm, in funzionedell’inclinazione della fal-da.

Listellatura in legnoQuesta è normalmentecostituita da listelli di se-zione 4x4 cm.Ogni 150-200 cm circa,vanno interrotti per 2-3 cm.È opportuno che le inter-ruzioni siano allineate.In caso di strato portantediscontinuo le sezioni deilistelli sono in relazionealla luce libera tra gli ap-poggi, ai carichi d’eserci-zio della copertura e aisovraccarichi acci-dentali.

Listellatura in me-tallo e in plasticaAnche in questocaso, le regole diposa in opera coin-cidono con quelledei tradizionali listelliin legno.Per favorire la micro-ven-tilazione gli elementi pos-sono essere forati.

Cordoletti precostituitidi maltaImpiegabile in presenza diuno strato portante conti-nuo, complanare ed omo-geneo, è di fatto una so-luzione sconsigliata inquanto può dare luogo apericolosi ponti idraulicitra manto di copertura estrati sottostanti.

Pannelli termo-isolantipreformatiSi tratta di manufatti mo-dulari disponibili in mate-riali, sagome e spessoridiversi, distinti anche infunzione del tipo di man-to da adottare.

Lastre nervateGeneralmente le lastresono ancorate allo stratoportante mediante fissag-gio meccanico, sopram-messe lateralmente alme-

no di una nervaturae, lungo la linea di

maggior pen-denza, di cir-

ca 10-15cm.

Interruzione dei supporti.

Esempio di pannellotermo-isolante preformato.

Gli elem

enti di supporto

Elementi lineari e piani

3 cm

150 - 200 cm

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18

Le tegole, di qualunquetipo, sono conformate inmodo da dover poggiaresu una orditura di listelliparallela alla linea di gron-da (‘alla lombarda’).Per garantire la correttainclinazione della primafila di tegole, il listello digronda deve essere piùalto di 2 cm dei successi-vi, in modo da compensa-re la mancanza della te-gola inferiore.Ad esempio, utilizzando li-stelli di sezione 4x4 cm,la prima operazione dacompiere è il fissaggio diun listello di gronda di di-mensioni 6x4 cm, col latomaggiore in verticale, op-pure di 4x4 cm con un se-condo listello di 2x4 cmda fissare successiva-mente alla posa dellestaffe che reggeranno ilcanale di gronda.Il listello di gronda devesempre incorporare larete parapasseri.Se è presente lo stratocon funzione termo-isolan-te occorre prevedere incorrispondenza della lineadi gronda un sopralzo dibattuta lungo quanto lagronda stessa e di altez-za pari allo spessore deipannelli.I listelli successivi a quel-lo di gronda devono esse-re posizionati ad una di-stanza pari a quella fra i

La posa in opera dei manti di copertura in laterizio

naselli di arresto; per fa-cilitare la posa dei suc-cessivi listelli, l’operatorepuò adoperare una dima.La distanza fra primo e se-condo listello è diversadalle altre poiché la primafila di tegole deve sporge-re dal bordo della falda diuna misura pari a circa1/3 del diametro del ca-nale di gronda e comun-que non superiore a 7 cm.

Esempio di sopralzo dibattuta.

Esempio di realizzazione del listello (doppio) di gronda emodalità d’uso della dima.

Gli

elem

enti

di s

uppo

rto

Listello di gronda e listello standard.

Supporti per tegole

sopralzo realizzato mediantelistone di legno

listello6x4 cm

listello4x4 cm

7 cm

Page 19: La corretta posa in opera dei manti di copertura in laterizio

19

Se i coppi di canale sonodotati di dentelli di arre-sto sporgenti all’intrados-so, l’orditura dei supportiè del tutto simile a quelladescritta per le tegole. Ladistanza fra i listelli deve

garantire la necessariasovrapposizione dei cop-pi e, al contempo, il rag-giungimento della linea dicolmo della copertura conuna fila di coppi di canaleinteri.Se i coppi di canale sonoprivi di dentelli di arresto,possono attuarsi due me-todi di posa:1. la realizzazione di una

sede stabile per i cop-pi di canale mediantedoppia orditura di listelli;

2. il fissaggio a secco di

tutti i coppi di copertacon i coppi di canale ap-poggiati a speciali listel-li sagomati.

Nel primo caso, l’orditurainferiore sarà compostada listelli paralleli alla li-nea di gronda posti ad in-terasse adeguato; quellasuperiore prevede, inve-ce, coppie di listelli di se-zione di 5x5 cm perpendi-colari alla linea di gronda,distanziati in modo tale daevitare punti di contattodei coppi tra di loro e coni listelli dell’orditura infe-riore. Durante la posa èopportuno sfruttare la tol-leranza del passo in mododa avere un numero inte-ro di coppi uniformemen-te distribuiti sulla larghez-za della falda.Nel secondo caso, il fis-saggio dei coppi di coper-ta può essere effettuatomediante viti o ganci.Anche per i coppi, comeper le tegole, è necessa-rio rialzare la prima fila incorrispondenza della lineadi gronda.

La posa in opera dei manti di copertura in laterizioG

li elementi di supporto

Due sistemi per la posa di coppi privi di dentello d’arresto.

4

3

2

1

Intradosso di coppi di canalecon dentello d’arresto.

La distanza tra i listelli deveessere tale da evitare ilcontatto dei coppi tra loro econ i listelli dell’orditurainferiore.

1. parapasseri forato 3. listello sagomato di legno2. coppo di coperta trequarti 4. vite per il fissaggio dei listelli

2-3 cm

2-3 cm

Supporti per coppi

Page 20: La corretta posa in opera dei manti di copertura in laterizio

20

Il fissaggio del mantodeve sempre avvenire asecco mediante tecnicheche favoriscano la sempli-ce smontabilità e sosti-tuibilità degli elementidanneggiati.Se la copertura è forte-mente esposta al vento,è opportuno fissare an-che tutti gli elementi incorrispondenza dei bordidella falda, delle linee digronda e di colmo e delperimetro degli elementiemergenti.

Gli elementi per il fissag-gio del manto di copertu-ra si possono dividere indue tipologie:1. ganci, staffe e fili me-

tallici, per i quali non èsempre necessaria lapresenza del foro di fis-saggio sull’elemento inlaterizio.Nel caso dei manti in

Gli

elem

enti

di f

issa

ggio

del

man

toLa posa in opera dei manti di copertura in laterizio

a'

a

b'

b

F

F'

Se a < 30 m F = a/8comunque:1 m≤ F ≤ 2 m

Se a/8 ≤1 m F = 1 mSe a/8 >2 m F = 2 m

Se a ≥ 30 m F = a/8

Se 0,50 m < b’ ≤ 2 m F’ = 1 m

Se b’ > 2 m F’ = b’/2comunque:1 m≤ F’ ≤ 2 mSe b’/2 ≤1 m F’ = 1 mSe b’/2 >2 m F’ = 2 m

Dimensionamento delle zonedi fissaggio.

coppi, alcuni sistemiprevedono l’ancoraggiodegli elementi superio-ri a quelli inferiori, perevitarne lo slittamento.

2. chiodi e viti, che preve-dono il posizionamentodell’elemento del man-to e successivamenteil suo bloccaggio attra-verso il foro predispo-

Esempi di ganci per il fissaggio dei coppi.

Tipologie e dimensionamento

sto presente sul bordosuperiore dell’elemen-to stesso.Nelle zone molto piovo-se, prima di chiodare oavvitare l’elemento delmanto è utile inserireuna guarnizione in cor-rispondenza del foroper impedire possibiliinfiltrazioni.

Page 21: La corretta posa in opera dei manti di copertura in laterizio

21

Manto di copertura ‘allaromana’È costituito da uno stratoinferiore di embrici, confunzione di canale, e dauno strato superiore dicoppi di coperta posizio-nati a cavallo fra le fileparallele.I primi si pongono in ope-ra col lato corto verso ilbasso; i secondi col latocorto verso l’alto. La posaavviene, procedendo dal-la gronda verso il colmo,per file in direzione dellalinea di massima penden-za: i coppi possono esse-re collocati almeno ognidue file di embrici.

La posa in opera dei manti di copertura in laterizioLa disposizione degli elem

enti del manto

Manto di copertura conembriciLa disposizione è analo-ga a quella precedente(‘alla romana’), con la va-riante dell’uso degliembrici anche per lo stra-to di coperta.È questa una soluzioneadottata meno frequente-mente anche se altrettan-to valida.

L’allineamento degli ele-menti deve essere con-trollato con una staggia.La sovrapposizione deicoppi di coperta rispettoagli embrici deve esseredi 7-9 cm in funzionedella pendenza difalda.

Manto con embrici di canalee di coperta.

Manto ‘alla romana’ conembrici di canale e coppi dicoperta.

Manti alla ‘romana’ e con embrici

Page 22: La corretta posa in opera dei manti di copertura in laterizio

22La

dis

posi

zion

e de

gli e

lem

enti

del

man

toLa posa in opera dei manti di copertura in laterizio

La messa in opera vieneeseguita realizzando trefile in direzione della lineadi massima pendenzadella falda, posando glielementi secondo unoschema diagonale, con-trollandone l’allineamen-to, per poi passare alle trefile successive.

3

1

2

3

1

2

4

5

6

Sovrapposizione di tegole portoghesi(a sinistra) e olandesi (a destra).

Successione della posa delle tegoleportoghesi secondo lo schema diagonale.

Per le tegole con la partecurva a destra la disposi-zione degli elementi pro-cede da destra verso si-nistra; se la parte curvaè a sinistra occorre inver-tire la direzione di montag-gio degli elementi.

Manti con tegole olandesi e portoghesi

Page 23: La corretta posa in opera dei manti di copertura in laterizio

23

Normalmente le tegolemarsigliesi vengono posa-te per file parallele alla li-nea di gronda, una allavolta, oppure procedendocon due o tre file contem-poraneamente, iniziandodalla linea di gronda e pro-cedendo verso l’alto.Per realizzare le file a giun-ti sfalsati, una fila sì eduna no deve essere inizia-ta con l’elemento specia-le mezza tegola.

La posa in opera dei manti di copertura in laterizioLa disposizione degli elem

enti del manto

12

3

12

35

46

7

Per realizzare unmanto di marsigliesia giunti non sfalsati,si può procedere perfile orizzontali o verti-cali: in quest’ultimocaso però la praticarealizzativa è più com-plessa.

Sovrapposizione di tegolemarsigliesi.

Posa delle tegole marsigliesi a giunti sfalsati per file parallele alla linea di gronda.

Posa delle tegole marsigliesi a giunti non sfalsati per file orizzontali.

12

34

12

34

Manti con tegole marsigliesi

Page 24: La corretta posa in opera dei manti di copertura in laterizio

24

La posa dei coppi su listel-li di suppor to ‘alla pie-montese’ avviene dispo-nendo una intera fila ver-ticale di coppi di canale,dalla gronda fino al colmo:i canali di una stessa filadevono essere sovrappo-sti di 7-9 cm, in funzionedella pendenza di falda,ma modeste deroghesono possibili per cerca-re di raggiungere la som-mità della falda con uncoppo intero.

Successivamente inizia laposa della prima fila oriz-zontale di coppi di cana-le, sulla quale si dispon-gono i coppi di copertainiziando con una primafila di coppi trequar ti:mediante lo sfalsamento,nelle file successive laparte superiore del coppodi coperta costituisce bat-tuta per quello di canale.

La d

ispo

sizi

one

degl

i ele

men

ti d

el m

anto

La posa in opera dei manti di copertura in laterizio

Questa disposizione offreuna maggiore garanziacontro le infiltrazioni diacqua e consente, fissan-do i coppi di coperta, difermare anche quelli dicanale.

Posa dei coppi ‘alla piemontese’.

Posa dei coppi (muniti di dentelli di arresto) ‘alla lombarda’.

Sovrapposizione tra coppo dicanale e di coperta.

La posa dei coppi munitidi dentello di arresto av-viene, su una orditura dilistelli ‘alla lombarda’,secondo lo schema dia-gonale analogo a quellodescritto per le tegole.

Manti con coppi7 - 9 cm

Page 25: La corretta posa in opera dei manti di copertura in laterizio

25La posa in opera dei manti di copertura in laterizioA

spetti particolari2 cm

Dopo aver disposto, per ciascuna falda, l’ultima fila di listelli a2 cm dalla linea di colmo e dopo aver verificato l’altezza dellistello di supporto degli elementi di colmo, si piegano le alidella forcella portalistelli e si fissano all’orditura. Le forcellevanno poste ad un interasse di circa 1 metro.

Dopo aver completato il manto (compresa la linea di bordo) sifissano i listelli di colmo, di sezione 5x5 cm, alla forcella. Sidispone l’elemento terminale del colmo e si posiziona, fissan-dolo, l’elemento sottocolmo di aerazione in maniera che vada asovrapporsi adeguatamente al manto.

Si dispone il primo elemento di colmo con l’ausilio di gancimetallici i quali, da un lato, vengono fissati al listello di suppor-to del colmo. Il successivo elemento di colmo viene incastratoda una parte nel gancio dell’elemento di colmo precedente,dall’altra nel gancio successivo.

Nei displuvi inclinati glielementi di colmo si posanodal basso verso l’alto.

I displuvi - orizzontali (col-mi) o inclinati - sono lineedi raccordo tra falde conpendenza divergente.Possibilmente devonoessere ‘ventilati’.I dispositivi in commercioper la corretta esecuzio-ne dei displuvi ventilatisono normalmente inte-grati con uno strato di te-nuta all’acqua di larghez-za sufficiente a sormon-tare in modo appropriatogli elementi del manto incorrispondenza della in-tersezione delle due fal-de. Per la realizzazione deidispluvi inclinati occorretagliare gli elementi delmanto in prossimità deldispluvio; gli elementi dicolmo si posizionano so-vrapponendoli e proce-dendo dal basso versol’alto.

Displuvi

Page 26: La corretta posa in opera dei manti di copertura in laterizio

26A

spet

ti p

arti

cola

riLa posa in opera dei manti di copertura in laterizio

I compluvi rappresentanolinee di giunzione di faldecon pendenza convergen-te: oltre a raccogliere econvogliare le acque me-teoriche all’incontro didue piani di falda, posso-no essere interessati nelperiodo invernale (in par-ticolare se orizzontali) an-che da accumuli di neve.Nel caso di compluvi incli-nati l’acqua può raggiun-gere una certa velocità discorrimento e, coadiuva-ta dal vento o deviata dal-la linea di scorrimentosulla massima pendenzada qualche ostacolo lun-go il percorso (foglie,rami, muschio), può infil-trarsi nel sottomanto.I compluvi necessitano diuna conversa in lamiera diacciaio (zincato o inox) oin rame, di spessore8/10 di millimetro, cheraggiunga lateralmente ilprimo listello di supportodel manto. È sempre op-portuno prevedere al di-sotto della conversa un ul-teriore strato di tenuta al-l’acqua (ad esempio, unamembrana bituminosa)che, bilateralmente, siinoltri al di sotto del man-to per almeno 50 cm.Le converse sono poste inopera subito dopo averterminato la listellatura,insieme alle scossalineed ai canali di gronda.

La conversa deveraggiungerelateralmente il primolistello di supporto delmanto ed avere i bordirialzati di 15 mm.

Quando si prevede un forte ruscellamento può essere utileprevedere una conversa con rompiflusso centrale.

Compluvibarriera al vapore

strato termo-isolante

strato di tenuta all’acqua

conversa

strato straspirantedi tenuta all’acqua

conversa

conversa

strato traspirantedi tenuta all’acqua

Page 27: La corretta posa in opera dei manti di copertura in laterizio

27

I bordi liberi, oppure le li-nee di raccordo con paretiche non superano la quo-ta del manto di copertura,possono realizzarsi me-diante profili laterali in la-terizio (più elemento di sor-monto), tegole laterali dibordo o scossaline in me-tallo o plastica.I profili laterali in lateriziovanno posti in opera par-tendo dalla linea di gron-da dopo la posa in operadel manto; devono esse-re sempre fissati, conchiodi o viti, ai listelli disupporto ed essere sor-montati opportunamentedagli elementi del manto;la sovrapposizione deveessere finalizzata ad impe-dire le infiltrazioni d’acquae il taglio degli elementistandard del manto. Perfacilitare il raccordo traprofilo laterale e mantopuò adottarsi la tegoladoppia onda.In corrispondenza della li-nea di intersezione di duefalde, gli elementi di bor-do possono essere coper-ti mediante elementi di te-stata i quali andrannosempre fissati al suppor-to mediante viti o tasselliad espansione.Le tegole laterali di bordosono elementi che ingloba-no il profilo laterale e siposano come una tegolastandard, salvo il fatto che

La posa in opera dei manti di copertura in laterizioA

spetti particolari

vanno sempre fissatemeccanicamente ai listel-li di supporto.Volendo adottare scossa-line (di metallo o plastica)si può ricorrere a sistemicon canalina, che raccol-gono l’acqua e la conferi-scono al canale di gronda,o con aletta di sormontodel manto.I raccordi con pareti emer-genti, perpendicolari o pa-ralleli alla linea di gronda,devono impedire infiltrazio-ni d’acqua sia verso la co-pertura, sia verso la parete.Normalmente si adottauna doppia scossalina:quella inferiore, solo ap-poggiata, ricopre parzial-mente la prima fila di te-gole (o coppi) e risale inverticale; quella superiore,assicurata alla parete me-diante fissaggio meccani-co, sormonta la prima adimpedire che il velo d’ac-qua che dilava lungo laparete dell’elemento siinfiltri dietro di essa.Le due scossaline devonoessere indipendenti o col-legate con giunto scorre-

vole.

Profilo laterale, tegola doppiaonda ed elemento di testata.

Linee di raccordo

Raccordo del manto con pareteemergente mediante doppia scossalina.

Page 28: La corretta posa in opera dei manti di copertura in laterizio

28

Nel caso in cui un elemen-to emergente (ad esem-pio, un abbaino o una can-na fumaria) ostacoli il nor-male deflusso dell’acqua,occor re impiegare ungrembiule che, sul lato amonte, si prolunghi al disotto della prima fila ditegole (o coppi) al pari diuna conversa e, sul latoa valle, sormonti la primafila di tegole (o coppi).La realizzazione di una fi-nestra-tetto è normalmen-te eseguita mediante uninfisso completo di unospeciale grembiule di rac-cordo in lamiera metalli-ca. La finestra è colloca-ta nel vano preventiva-mente predisposto el’opera morta fissata allastruttura.Il vano deve avere dimen-sioni maggiori di 1 cm ri-spetto a quelle della fine-stra: in presenza dello

strato termo-isolante lalunghezza aumenterà diconseguenza.Successivamente, il man-to di laterizio viene posa-

Asp

etti

par

tico

lari

La posa in opera dei manti di copertura in laterizio

to sormontando il grem-biule sul lato superiore esulle fasce laterali; la la-miera sporgente sul bor-do inferiore, invece, sor-monta gli elementi delmanto e viene sagomatasul loro profilo.Circa gli elementi baseper camino occorre ag-giungere che le dimensio-ni del foro dell’elementodevono essere maggiori diquelle della sezione dellacanalizzazione di scaricodei fumi per consentirel’adattabilità dell’elemen-to stesso agli allineamen-ti orizzontali e ver ticalidegli elementi del manto.

Soluzione per garantire la tenutaall’acqua in presenza di elementoemergente.

Raccordo tra finestra a tetto e manto in caso di strutturaportante continua.

a. sezione sulla faldab. sezione sulla canna

fumariac. d. soluzioni alternative

per il raccordo laterale.

a.

b.

c.

Soluzioni di continuità

d.

Page 29: La corretta posa in opera dei manti di copertura in laterizio

La necessità di ricorrerea speciali elementi ferma-neve si pone per tetti confalde di pendenza compre-sa tra il 36 e il 176%. Perqueste pendenze, infatti,la neve si accumula sultetto in blocchi che pos-sono scivolare verso ilbasso. Lo scopo degli ele-menti fermaneve è pro-prio quello di impedire chequesto avvenga.Gli elementi fermaneve inlaterizio, a causa delle sol-lecitazioni cui sono sog-getti, devono essere fis-sati meccanicamente allalistellatura di supporto. Ilforo va sigillato.Gli elementi fermaneve sidispongono per file paral-lele alla linea di gronda;gli interassi e la distanzatra le file parallele dipen-dono dalla criticità dellasituazione.Un ulteriore elemento divalutazione è dato dal-l’eventuale presenza sul-la falda di soluzioni di con-tinuità o di elementi emer-genti; in questo caso glielementi fermaneve an-dranno posizionati a pro-tezione degli stessi.In caso di falde di penden-za tra il 30-35% e lunghez-za intorno ai 6 m, per sitidi altitudine inferiore a750 m sul livello delmare, è sufficiente un ele-mento fermaneve ogni 5

La posa in opera dei manti di copertura in laterizio

Posa degli elementi fermaneve

Aspetti particolari

Esempio di disposizione di elementi fermaneve perproteggere soluzioni di continuità e corpi emergenti.

Schemi di disposizione di elementi fermaneve in laterizio persiti di altitudine posti a 750 m sul livello del mare (a sinistra)e fino a 1200 m sul livello del mare (a destra).

Fissaggio meccanico di elementi fermaneve in laterizio.

29

elementi standard per trefile sfalsate in prossimitàdella linea di gronda; persiti di altitudine fino a1200 m sul livello delmare è necessario un ele-mento ogni 2 standard,

sempre su tre file.In alternativa agli elemen-ti fermaneve in laterizio,possono usarsi specialidispositivi metallici da fis-sare direttamente ai listel-li di sostegno del manto.

Page 30: La corretta posa in opera dei manti di copertura in laterizio

30

Gli elementi d’aerazionevanno posati, rispetto allalinea di massima penden-za, sfalsati tra loro alloscopo di estendere i be-nefici della circolazionedell’aria sottomanto allamaggior superficie possi-bile di tetto. Gli elementid’aerazione si dispongonoper file orizzontali conte-stualmente alla posa del-le tegole standard.Su falde di forma regola-re sono normalmente suf-ficienti due file: una sullaterza fila della linea digronda e una sulla penul-tima fila prima della lineadi colmo.Elementi d’aerazione po-sti nella parte media del-la falda si rivelano di unacerta utilità solo se que-st’ultima supera i 6 m dilunghezza.Il numero degli elementid’aerazione di ogni filavaria da 1 ogni 3 a 1 ogni6 tegole standard, in fun-zione delle caratteristichedel tetto, della tipologiadel manto e delle condi-zioni di contesto. Ulteriorielementi d’aerazione pos-sono impiegarsi quandola geometria del tetto(cambiamenti di penden-za, presenza di compluvi,displuvi…) o la presenzadi elementi emergenti li-mitassero la circolazioned’aria nel sottomanto.

Asp

etti

par

tico

lari

La posa in opera dei manti di copertura in laterizio

Posizionamento delle tegole di aerazione.

sporto di gronda

Esempi di elementi di aerazione.

Posa degli elementi di aerazione

Page 31: La corretta posa in opera dei manti di copertura in laterizio

La posa in opera dei manti di copertura in laterizioA

ccettazione prodotti31

Requisiti di accettazioneProva N. provini RequisitiI di accettazione previsti dalla norma UNI EN 1304 Metodo di prova

ASPETTO [1] almeno 100 Non sono ammessi più del 5% dei provini non conformi UNI EN 1304

DIMENSIONI 10 LA ≤ ± 2% rispetto al valore dichiarato dal produttoreINDIVIDUALI [2] LU ≤ ± 2% rispetto al valore dichiarato dal produttore UNI EN 1024

RETTILINEITA’ 10 Tegole ad incastro laterale e frontale, tegole con solo incastro laterale,tegole a sovrapposizione, tegole convesse e concave (coppi)RL ≤ ± 1.5% per le tegole la cui lunghezza totale dichiarata è > 300 mmRL ≤ ± 2% per le tegole la cui lunghezza totale dichiarata è ≤ 300 mm

Tegole piatteR

L, R

T ≤ ± 1.5% per le tegole la cui lunghezza totale dichiarata è > 300 mm

RL, R

T ≤ ± 2% per le tegole la cui lunghezza totale dichiarata è ≤ 300 mm UNI EN 1024

PLANARITA’ 10 Tegole piatte(solo tegole) C

p ≤ ± 1.5% per le tegole la cui lunghezza totale dichiarata è > 300 mm

Cp ≤ ± 2% per le tegole la cui lunghezza totale dichiarata è ≤ 300 mm

Tegole ad incastro laterale e frontale, tegole con solo incastro laterale,tegole a sovrapposizioneC

p ≤ ± 1.5% per le tegole la cui lunghezza totale dichiarata è > 300 mm

Cp ≤ ± 2% per le tegole la cui lunghezza totale dichiarata è ≤ 300 mm UNI EN 1024

UNIFORMITA’ DEL 10 DE1 ≤ 15 mm

PROFILO TRASVERSALE DE2 ≤ 15 mm UNI EN 1024

(solo coppi)

CARICO DI ROTTURA 10 Tegole piatteA FLESSIONE F

i ≥ 0.6 kN

Tegole convesse e concave (coppi), embrici (tegole romane)Fi ≥ 1.0 kN

Altri tipi di tegole (marsigliesi, portoghesi, olandesi)Fi ≥ 1.2 kN UNI EN 538

IMPERMEABILITA’ 10 Categoria 1ALL’ACQUA IFs ≤ 0.6 cm3cm-2 g-1

IFm ≤ 0.5 cm3cm-2 g-1

Categoria 2IF

s ≤ 0.9 cm3cm-2 g-1

IFm ≤ 0.8 cm3cm-2 g-1 UNI EN 539-1

RESISTENZA AL GELO13 [5] variazione dell’aspetto di superficie(Metodo C) [4] perdita di massa ≤ 1%

almeno un dentello di aggancio intatto su ogni provino

se presenti prima della prova UNI EN 539-2

(Metodo 1: passaggio diacqua attraverso la te-gola totalmente immer-sa, sotto un determina-to battente di acqua) [3]

Numerosità deiprovini, requisiti diaccettazione eriferimenti normativiprevisti dalla normaUNI EN 1304 per iprodotti in laterizioper coperture.

Legenda

LA: larghezza mediaLU: lunghezza mediaRL: rettilineità media longitudinaleRT: rettilineità media trasversaleCp: coefficiente di planaritàDE1: scarto tra valore massimo e minimo misurato sulla parte stretta della tegolaDE2: scarto tra valore massimo e minimo misurato sulla parte larga della tegolaFi: valore singolo del carico di rottura a flessioneIFs: fattore di impermeabilità singoloIFm: fattore di impermeabilità medio

Page 32: La corretta posa in opera dei manti di copertura in laterizio

Via A. Torlonia, 15 - 00161 RomaTel. 0644236926 - Fax 0644237930

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stud

iosi

chel

.it