La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

23
La commedia dell’arte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca

Transcript of La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

Page 1: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

La commedia dell’arte e la riforma goldoniana

Materiali didattici a cura di V. Sciacca

Page 2: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

Parte I La commedia dell’arte

Page 3: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

La commedia dell’arte• La commedia dell'arte è nata in Italia

nel XVI secolo , ed è rimasta popolare sino al XVIII secolo. Le rappresentazioni della commedia dell’arte non erano basate su testi scritti ma su canovacci detti anche scenari, i primi tempi erano tenute all'aperto con una scenografia fatta di pochi oggetti. Le compagnie erano composte in genere da dieci persone: otto uomini e due donne. All'estero era conosciuta come "Commedia italiana".

• La definizione di "arte", che significava "mestiere", veniva identificata anche con altri nomi: commedia all'improvviso, commedia a braccio o commedia degli Zanni.

Una commedia improvvisata in una piazza

Page 4: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

Il canovaccio

• Nella commedia dell’arte i testi da recitare si limitavano ad un canovaccio, dove veniva data una narrazione di massima indicativa di ciò che sarebbe successo sul palco. Sul canovaccio gli attori improvvisavano liberamente.

Page 5: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

Gli Zanni

• Il nome “Zanni”, è una versione veneta del nome Gianni, un nome molto diffuso nelle campagne lombarde da dove venivano la maggior parte dei servitori dei nobili e dei ricchi mercanti veneziani.

• Lo Zanni è un personaggio fra i più antichi della Commedia dell'Arte: non ha caratteristiche psicologiche individuali; è semmai un “tipo”, con caratteristiche fisse che può essere trasportato da una recita all’altra.

• Le prime forme della commedia dell’arte sono rappresentate da contrasti tra Magnifico (padrone veneziano) e Zanni (servitore, per lo più bergamasco).

Una delle maschere dello Zanni

Page 6: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

La danza degli Zanni

Tela di Jacques Callot

Page 7: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

Dallo Zanni al personaggio meglio caratterizzato

• Dallo Zanni “indistinto”, caratteristico della fase più antica della commedia dell’arte, si svilupparono due diverse serie di personaggi con nomi propri, e con un maggior grado di caratterizzazione, i cosiddetti “primi zanni” e “secondi zanni”:

• I “primi Zanni” erano servi astuti come Frittellino, Beltrame e Brighella; i “secondi Zanni” erano servi sciocchi come Arlecchino, Pulcinella, Mezzettino e Truffaldino.

• Il pubblico apprezzava soprattutto i “secondi Zanni”, perché risultavano più divertenti.

Page 8: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

Uno dei “primi Zanni”: Brighella

• Brighella, come Arlecchino, è una maschera bergamasca .

• Brighella non fa solo il servo come Arlecchino, ma un'infinità di altri mestieri, non sempre leciti ed onesti. Così si ritrova sempre in mezzo a svariati intrighi. Elementi caratteristici del personaggio sono la prontezza e l'agilità della sua mente, per escogitare inganni e preparare trappole in cui far cadere il prossimo, tutto questo solo per il gusto stesso di imbrogliare gli altri. È intrigante, molto furbo e senza scrupoli. Brighella inoltre è un tipo bugiardo, racconta frottole con sicurezza e convinzione, tanto che è quasi impossibile distinguerle dalla verità. Inoltre è molto abile nel cantare, suonare e ballare. Viene raffigurato con giacca e pantaloni decorati con galloni verdi; ha scarpe nere con i pon pon verdi. Il mantello è bianco con due strisce verdi, la maschera e il cappello sono neri.

Page 9: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

Uno dei “secondi Zanni”: Pulcinella

• Pulcinella è una maschera di origine napoletana. Il povero pulcinella è un servo sciocco, spesso affamato, che finisce sempre nei pasticci. Ma ne esce sempre con un sorriso.

Page 10: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

Pulcinella e gli spaghetti

Page 11: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

Un erede di Pulcinella: il grande Totò

Immagini tratte dal film Miseria e nobiltà.

Page 12: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

Ancora uno dei “secondi Zanni” bergamaschi: il “diabolico” Arlecchino.

• La maschera di Arlecchino ha origine dalla fusione di due tradizioni: lo Zanni bergamasco da una parte, e personaggi diabolici farseschi della tradizione popolare francese dall'altra. (In Francia arlecchino è molto popolare ed è conosciuto come Arlequine)

• Arlecchino è anche il nome di un demone sotterraneo. Già nel XII secolo Orderico Vitale nella sua Historia Ecclesiastica racconta dell'apparizione di un corteo di anime morte guidato da un demone di nome Harlichino. Un demone ancora più noto con un nome che ricorda da vicino quello di Arlecchino è stato l'Alichino dantesco che appare nell'Inferno come capo di una combriccola di Diavoli.

Page 13: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

Ancora su Arlecchino:• Nonostante le sue origini

demoniache, Arlecchino nel Cinque-Seicento divenne la maschera più divertente della commedia dell'Arte, con il ruolo del servo sciocco, ladro, bugiardo e imbroglione, in perenne conflitto col padrone e costantemente preoccupato di racimolare il denaro per placare il suo insaziabile appetito (la fame spaventosa accomuna Pulcinella ed Arlecchino).

Arlecchino in una incisione Francese

Page 14: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

La comicità sessuale nella commedia dell’arte

Page 15: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

Il dialetto e la maschera nella commedia dell’arte sono i principali veicoli della comicità:

• → Gli innamorati parlano in italiano e non indossano la maschera

• → I personaggi comici parlano invece in dialetto e indossano la maschera.

il dialetto e la maschera

Page 16: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

Parte II

La riforma goldoniana

Carlo Goldoni

Page 17: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

Il padre della commedia moderna

• Carlo Goldoni (Venezia 1707 – Parigi 1793) è stato un drammaturgo*, scrittore e librettista** italiano.

• Stanco e disgustato dalla commedia dell’arte, divenuta troppo volgare e ripetitiva, promosse una riforma teatrale grazie alla quale può essere considerato il padre della commedia moderna.

* Drammaturgo = autore di testi teatrali.** Librettista = autore di testi per opera lirica.

Page 18: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

La commedia dell’arte La commedia “riformata” di Goldoni

1) Goldoni riuscì nel difficile intento di costringere l’attore ad abbandonare l’improvvisazione per adeguarsi a un copione interamente scritto e imparato a memoria; ma questo è solo l’aspetto preliminare e più vistoso della riforma goldoniana.

2) La commedia "di carattere". Il vero nucleo della riforma goldoniana consiste invece nel passaggio dal “tipo” al “carattere". Nella commedia dell’arte, l’indole dei personaggi e il loro comportamento sono predeterminati e stereotipati, perfettamente chiari a tutti fin dall’inizio della rappresentazione; le maschere sono sempre — nel modo di agire, di muoversi, di pensare — fisse e uguali a se stesse. Nella commedia di carattere invece i personaggi vanno definendosi progressivamente, il carattere si precisa e si modifica nel corso della rappresentazione, non sono “tipi” fissi ma personaggi in evoluzione.

3) L’abolizione delle maschere. La commedia di carattere implica l’abolizione delle maschere , perché dietro di esse è pressoché impossibile per l’attore rendere la complessità del personaggio.

4) Si rappresenta la vita reale. Le complicate ed inverosimili avventure della Commedia dell’arte cedono il passo ai più comuni fatti della vita: il pubblico avrebbe trovato sulla scena una sorta di specchio nel quale rivedere se stesso, con le normali passioni, speranze, sentimenti, pregi e difetti d’ogni essere umano.

1) Si improvvisa su un canovaccio.

2) I personaggi sono psicologicamente piatti, il loro modo di essere è fisso e stereotipato, sono “tipi” e non “caratteri”.

3) La maggior parte dei personaggi indossa una maschera.

4) Le trame sono inverosimili e strampalate, un pretesto per esibirsi in “lazzi” e battutacce.

Page 19: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

Il miglior frutto della riforma goldoniana: La locandiera

La locandiera è una commedia scritta da Carlo Goldoni nel 1751.

La storia si incentra sulle vicende di Mirandolina, un'attraente e astuta giovane donna che gestisce a Firenze, con l'aiuto del suo cameriere Fabrizio, una locanda ereditata dal padre, conquistando tutti gli ospiti della pensione: il Marchese di Forlimpopoli, nobile per nascita ma senza un soldo, il ricco conte di Albafiorita, che ha acquistato con il denaro la sua nobiltà, e infine il cavaliere di Ripafratta, inizialmente indifferente a Mirandolina, ma poi anche lui conquistato.Nel finale a sorpresa Mirandolina non si concederà a nessuno dei suoi nobili pretendenti, ma sceglierà di sposare il cameriere Fabrizio, la persona più adatta a gestire con lei la Locanda.

Nella sua scelta Mirandolina si rivela donna intelligente e pratica, e rappresenta in pieno gli ideali della borghesia emergente nel ‘700.

Page 20: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

Il teatro dell’assurdo• Teatro dell'assurdo è la denominazione di un particolare tipo di opere scritte da alcuni

drammaturghi, soprattutto europei, tra il 1940 e il 1960. Con lo stesso termine si identifica anche tutto lo stile teatrale nato dall'evoluzione dei loro lavori.

• Il termine è stato coniato dal critico Martin Esslin, che ne fece il titolo di una sua pubblicazione del 1961: The Theatre of the Absurd. Esslin , analizzando i testi teatrali di questi autori, concluse che in essi si trova una trasposizione artistica del concetto filosofico dell’ assurdità dell'esistenza.

• Nel teatro dell’assurdo il mondo appare privo di senso: gli uomini non sono in grado di comunicare tra loro e si aggrovigliano in discorsi complicati e allucinati che non portano a niente (tema dell’incomunicabilità umana).

• Il teatro dell'assurdo si caratterizza dunque per dialoghi all’apparenza folli, ripetitivi e serrati, capaci di suscitare a volte il sorriso nonostante il senso tragico che custodiscono.

• Tra i maggiori esponenti del teatro dell'assurdo vanno ricordati Samuel Beckett, Jean Tardieu, Eugène Ionesco, Arthur Adamov e Georges Schehadé.

Page 21: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

Da cosa nasce il teatro dell’assurdo?• La seconda guerra mondiale, con il suo carico di dolore, i suoi stermini e la sua sanguinosa irrazionalità diffonde

l’impressione che la vita sia assurda, che l’uomo sia gettato in un mondo incomprensibile.

• Questo sentimento dell’assurdo permea le opere teatrali e ne trasforma la struttura: in scena avremo personaggi ambigui che non riescono a comunicare tra loro.

• Nel teatro tradizionale, si racconta una storia, si illustra un fatto. Nel teatro dell’assurdo non si racconta una storia, né si illustra un fatto. Manca una vera e propria “trama”. I “fatti” del teatro tradizionale vengono sostituiti da un gioco sul linguaggio.

• Gli autori del teatro dell’assurdo collocano l’assurdità della vita umana al centro delle loro opere. I personaggi appaiono come esseri angosciati, senza scopo nell’esistenza: provano, invano, a sperare ancora, cercando una via d’uscita in un universo nel quale non hanno il loro posto. Animati da comportamenti meccanici e ripetitivi, essi vengono intrappolati in un ambiente in decomposizione, aspettando una morte che li getterà in un nulla definitivo.

• L’assurdità e l’incoerenza della vita umana trovano espressione drammaturgica soprattutto nel linguaggio che sostituisce l’azione. La nuova forma teatrale mette in evidenza l’incapacità dell’uomo a comunicare, a capirsi e a capire l’altro. Gli autori teatrali adottano molti procedimenti per “mostrare” sulla scena questa incapacità: successione di frasi banali e di luoghi comuni, frasi aggrovigliate e destrutturate, ricorso ad onomatopee, successione di battute brevi che non seguono un filo logico… : tutto concorre a mostrare come il linguaggio, invece di essere strumento di comunicazione, sia un ostacolo che non permette l’instaurazione di rapporti veri tra gli esseri umani.

Page 22: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.

E. Ionesco

Page 23: La commedia dellarte e la riforma goldoniana Materiali didattici a cura di V. Sciacca.