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NICOLETTA MAlO LI URBINI LA CINTA FORTIFICA T A DI ORBETELLO E LO STATO DEI PRESÌDI: VICENDE COSTRUTTIVE E NOTIZIE STORICHE -o I -FIRENZE, ARCHIVIO DI STATO, REGIE POSSESIONI, SCAF. C, PALCH. 2, C. 49 COPIA ANONIMA DELLA 'PIANTA DELLO STATO SENESE CON IL CONFINE DELLO STATO ECCLESIASTICO, FIORENTINO E REGIO ... 1 DEL MALVOLTI (1573) I25 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

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NICOLETTA MAlO LI URBINI

LA CINTA FORTIFICA T A DI ORBETELLO E LO STATO DEI PRESÌDI: VICENDE COSTRUTTIVE E NOTIZIE STORICHE

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I -FIRENZE, ARCHIVIO DI STATO, REGIE POSSESIONI, SCAF. C, PALCH. 2, C. 49 COPIA ANONIMA DELLA 'PIANTA DELLO STATO SENESE

CON IL CONFINE DELLO STATO ECCLESIASTICO, FIORENTINO E REGIO ... 1 DEL MALVOLTI (1573)

I25

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MARE

2 - FIRENZE, ARCHIVIO DI STATO, MANOSCRITTI 785 - PIETRO CORTIGIANI: PIANTA DELLO STATO SENESE (I 760)

.3- FIRENZE, ARCHIVIO DI STATO, MANOSCRITTI 785 'NOVISSIMA ET ACCURATIOR TABELLA MAGNI DUCATUS HETRURIAE '

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Inquadramento territoriale

Le fortezze di Talamone, •l delle Saline 2 l e di Orbe­tello ed in special modo le ultime due, pur avendo origini assai remote, ebbero il loro massimo sviluppo e l'impronta architettonica più significativa, durante il periodo della dominazione spagnola.

La piccola fascia costiera, di 315 kmq che dalle prime colline del Parco dell'Uccellina, all'altezza della Torre delle Cannelle, arriva al lago di Burano, insieme a Porto Longone all'isola d'Elba e a Piombino, influì in maniera determinante sull'equilibrio politico e militare in Toscana dal 1557 al x8ox (figg 1-6): inizialmente dal 1557 al 1707, fu sede del Real Stato dei Presìdi di Spagna, passò poi per alcuni anni, dal 1707 al 1736, sotto il dominio austriaco, indi venne ceduta a Carlo Borbone re di Napoli e di Sicilia fino a che nel x8ox venne definitivamente incor­porata nel Regno d 'Etruria.

Lo Stato dei Presìdi (fig. 7) sorse in seguito alla lotta fra Francia e Spagna per l'egemonia sull'Italia ed in particolare in seguito alla guerra di Siena, allorquando gli Spagnoli si rifugiarono a Orbetello e i Francesi a Tala­mone e Porto Ercole.

Ma questo piccolo lembo di terra non fu il solo presidio spagnolo nel Mediterraneo; già nel 1470 i Castigliani avevano conquistato Melilla, in seguito Orano, Mers el Kebir, Peiion de Argel e Bugia ponendo solide basi nel Nord-Africa. 3l

Successivamente, per motivi strategici, conquistarono Goletta nel 1535 e Centa nel 1580. Questi presidi avevano come scopo la guerra crociata contro l'Islam e di formare dei capisaldi contro i Turchi e i Barbareschi alleati dei Francesi.

Infatti, dopo la sconfitta di Algeri del 1541, il Barba­rossa compare nel Tirreno. Con la spedizione del 1543-44 riuscì a conquistare Talamone e Porto Ercole, saccheggiare l'Elba e fare razzia degli abitanti del Giglio. 4l

I presidi come centri di potere, sia in Italia che in Africa, furono solo sedi di guarnigioni militari e come tali si svilupparono con imponenti fortezze studiate per la difesa costiera, intervallate da torri di avvistamento, realizzate da tecnici altamente qualificati ed esperti di architettura militare.

Questo lembo di costa fu infatti fortificato fino dai primi anni della costituzione del nuovo Stato, allorchè Filippo II si preoccupò di inviare, tra il 1558 ed il 1567, don Pedro di Toledo con l'incarico di eseguire un pro­getto, forse compilato da Don Perafan de Ribera, per la costituzione di torri di vedetta costiere che nel 1573

4 - FIRENZE, ARCHIVIO DI STATO, MANOSCRITTI, SEGRETERIA DI GABINETTO, APPENDICE, F. 232/ 4 - CARTA ACQUARELLATA DEL GRANDUCATO DI TOSCANA (1767) Attribuita al Sorelli e redatta nei viaggi del Granduca Pietro Leopoldo. (da Memoria agraria sulla Maremma Senese di Lorenzo Corsi, 1824)

5 - FIRENZE, ARCHIVIO DI STATO, MANOSCRITTI 785- 'PIANTA DIMOSTRANTE IL LITTORALE DELLO STATO DEI PRESÌDI'

Databile probabilmente alla seconda metà del settecento. (da F. MoROZZI, Atlante Maremmano)

6 - FIRENZE, ARCHIVIO DI STATO, R.R. FABBRICHE, V, 8H3, N I41

N. 6 - 1 PIANTA ICONOGRAFICA DELLE TENUTE DI ORBE­TELLO, MONTE ARGENTARIO E PRINCIPATO DI PIOMBINO'

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erano in gran parte terminate. Parallelamente il Gran­duca di Toscana si preoccupò di inviare valenti tecnici, esperti nell'arte militare, per dirigere i lavori alle fortifi­cazioni che vennero portati a termine tra il I 557 ed il I607.

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Da questa impostazione prettamente militare di tutto lo Stato che imponeva un tipo di mentalità ben precisa, dal fatto che anche la popolazione civile ne era coinvolta per ragioni di matrimonio o per dipendenza economica, in quanto gran parte delle famiglie o viveva con sussidi e pensioni date dal governo da cui dipendeva o pre­stava servizio nell'amministrazione statale, deriva che, considerando anche 250 anni di dominazione straniera, questo piccolo stato, pur trovandosi al centro di un mondo ben diverso, ne fu irrimediabilmente escluso, quindi assolutamente non assimilabile alla cultura ed alla realtà circostante.

Si fa notare anche che durante il periodo del governo francese, la cui organizzazione militare del Dipartimento dell'Ombrone si stabilì nella zona solo fra il I8I I ed il I8I2, le sedi dei comandi d 'armi erano ad Orbetello, Porto Santo Stefano e Porto Ercole. Mentre i comandi delle compagnie d'artiglieria guardacoste erano a Grosseto, Orbetello, Porto Ercole e all'isola del Giglio. sl

Come alternativa alla vita militare sorsero delle piccole industrie, ma la gente trovò le risorse maggiori nell'agri­coltura e nella pesca. A questo proposito il Forte delle Saline ebbe un grande sviluppo essenzialmente come base di smistamento delle granaglie della Maremma.

r) SCOPPOLA, 1984.

2) MAIOLI, 1985.

3) ROMBAI, CIAMPI, 1979·

4) Medici e lo Stato Senese ... , 1980.

5) CANTONI , 1971.

7- PLANIMETRIA GENERALE DELLO STATO DEI PRESÌDI

8 - PLANIMETRIA GENERALE DELLE FORTIFICAZIONI DI ORBE­TELLO, STATO ATTUALE

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La cinta fortificata di Orbetello dalle origini al XIX secolo

Da numerose fonti documentarie e da quello che ancora oggi è dato di vedere, sappiamo che Orbetello (fig. 8) fu luogo fortificato fino dai tempi antichissimi. '> Infatti resti di mura etrusche, attribuite al IV secolo a.C. del tipo a " tecnica poligonale ", affiorano lungo le due lagune che fiancheggiano la città, secondo il Cardarelli 2> però non superavano i tre metri di altezza.

An ton Maria Lari, che lavorò nel I 544 alla cortina ed alla rifondazione della Rocca, scrive: ,.. ... e in quel che si metteva la quinta trave facendo di bisogno scalzare un poco di terra si scuperse una buca sotto il fondamento. E facendole un poco destramente caminar dietro, se ne scuperse un'altra maggiore e piena di sassi mobili e a secho tal che andando con diligentia speculando cono­sciamo la Rocca esser fondata sopra un monte di sassi accumulati a caso e recuperti da un poco di terreno né più né meno come sopra un monte di noci coperte dalla polvere ... sotto quel bancone che ho detto sopra dove volevano fondare i maestri il nostro fondamento vi si trovò otto o dieci sepolture antiche, piene di vasi rustici toscani ... ". 3>

Durante l'epoca romana Orbetello dovette cedere il primato alla vicina città di Cosa, fu allora infatti che prese il nome di " Sub-Cosa " o " Succosa ". Inoltre, secondo il Cardarelli, '' si deve ritenere che i Bizantini fissassero la sede della loro provincia marittima in Orbe­tello ", 4l affermazione che egli fa in base a considerazioni storiche ed in base ad un'epigrafe rinvenuta in loco. Seguì un periodo di decadenza fino a che, nel 789, Leone III Papa e Carlo Magno, con una donazione a favore dell'Abbazia delle Tre Fontane di tutti i territori della marittima Etruria, 5) portarono la città nuovamente in auge. Nella zona infatti, verso la fine dell'età carolingia, esisteva solo il castello di Orbetello, dove la Badia di Sant'Anastasio teneva accentrata l'amministrazione di tutto il territorio. 6> Nel XII secolo questi possedimenti passarono al monastero di San Paolo, succeduto a quello di Sant'Anastasio.

Sin dal I Ioo Pietro Farnese, dopo aver cacciato i sara­ceni che infestavano la zona, iniziò a modificare e rin­forzare quelle strutture che più non si adattavano ai tempi, in seguito quest'opera fu continuata dagli Orvietani.

Dalla Porta a Mare, demolita in tempi recenti, dove si raccoglievano le barche da pesca, le mura etrusche ria­dattate alla meglio e probabilmente merlate, seguivano l'andamento della riva fino al bastione Guzman con il tracciato che rimane ancora oggi da ambo i lati della città (fig. g) . Possiamo vedere una debole traccia di questo intervento medioevale nell'attuale bastione di Santa Maria dove è racchiuso un resto di torre in parte rotonda. Nel paramento della Rocca invece troviamo inserita una piccola torretta a pianta quadrata, il cui tipo di muratura, in scaglie di granito, si differenzia nettamente dalla tecnica con cui è stata edificata la cinta. Da questa si differenzia anche un piccolo tratto di muro in bozze grandi e ben squadrate al lato della torretta, certamente resto di una precedente struttura. In definitiva le mura avevano il ca­ratteristico andamento medioevale a cortina, intervallate da torri.

L'antica Rocca, citata in un contratto del I286, doveva sorgere non nella posizione dell'attuale, ma più spostata verso l'ospedale infatti, la parziale demolizione del ba­stione di Santa Maria, avvenuta in tempi recenti, come scrive il Raveggi, 7l ne aveva scoperto la traccia probabil­mente sul luogo dove doveva trovarsi l'Arce etrusca.

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9- FIRENZE, ARCHIVIO DI STATO, SEGRETERIA DI GUERRA, FILZA 8o, PIANTA DELLA PIAZZA DI ORBETELLO

In questa carta è chiaramente visibile la cinta muraria medievale.

L'antica Porta a Terreno, che fiancheggiava la Rocca, si sa ricavata in un torrione, probabilmente quello che veniva chiamato torre Ghibellina.

Col diminuire del potere dei monaci, iniziò l'usurpa­zione dell'agro orbetellano da parte degli Aldobrandeschi, che già nel g8g, per un contratto stipulato dalla contessa Ermengarda, possedevano corti e castelli nella zona. Nel II53 questi si trovano nominati nella bolla di Ales­sandro III, 8> fino a che, al principio del XIII secolo, Orbetello si trova annoverato fra i più popolosi castelli della contea Aldobrandesca. Infatti nel I2I6 il patto di divisione della contea fu garantito da sessanta orbetellani che rappresentavano il comune, ormai sorto da tempo. La popolazione complessiva del capoluogo si avvicinava alle duemila persone. 9)

Ai primi del trecento la città fu occupata dagli orvie­tani e 1'8 luglio 1304 il Comune di Orvieto concesse a tutta la popolazione di Orbetello la stessa libertà, fran­chigia e immunità che avevano i suoi cittadini. Io)

Nel frattempo, in questa zona, alla famiglia Aldo­brandeschi erano successi per matrimonio gli Orsini che, dopo aver tentato la riconquista di Orbetello, furono sopraffatti dagli orvietani. Infatti nel 1335 il Comune di Orvieto, riavuto in suo potere Orbetello, indusse gli uomini ad un nuovo atto di sottomissione. Ma la grave decadenza a cui erano giunte queste terre indusse la Badia

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IO- FIRENZE, UFFIZI, GABINETTO DISEGNI E STAMPE, 582 A­BALDASSARRE PERUZZI: PIANTA DI ORBETELLO (DISEGNO)

delle Tre Fontane a fare, nel 1358, una nuova investitura a favore di Ildebrandino, Nicola e Gentile Orsini. n)

Il 18 agosto 1414 i Senesi, spi_n~i in Ma~emma dal bisogno di uno sbocco sul mare, s1 1mpadromrono della Rocca e del Castello di Orbetello evitando una manovra del Papa che intendeva impedirglielo. Così nel I4I7 tutto l'agro orbetellano venne a far parte del contaci<_> se~ese. L'investitura ufficiale fu fatta nel I452 e la s1tuaz10ne rimase inalterata per un secolo fino alla caduta di Siena.

Nell'atto di sottomissione, firmato a Siena il 30 agosto I4I4 a proposito di Orbetello si legge: " Castello ameno e vetusto, largamente e mirabilmente circondato dalla marina e da terre montane e colline ". 12> La cittadina era a quei tempi poco popolata, ma gli abitanti avevano un tenore di vita piuttosto buono.

Il Consiglio generale tenutosi il 26 agosto di quell'anno per decidere sull'opportunità di costruire nuove fortezze per difendersi dai turchi, deliberò di riparare e rafforzare il cassero di Orbetello prima di mettere mano ad altre costruzioni; questa decisione era stata presa fino dal 3 I marzo. 13>

I lavori iniziarono nel I4I 5 con il consolidamento della Rocca e proseguirono poi alle mura, che versavano in cattive condizioni, tra il I439 ed il I450. A questo proposito si ha notizia che, delle due torri che fiancheg­giavano questo edificio, la Ghibellina era scoperta e la Senese pendente. Ad esse vennero fatti ' dei palchi in legno e delle scale per salirvi. Inoltre venne riparato il ponte levatoio, ristruttu,rata la P.ort~ del .so.ccorso che vi stava sotto, ed alzau e consohdau trattl d1 mura nelle zone più esposte come la porta d'ingresso che fu fornita di balestriere e bombardiere.

Dalla parte 'verso la città venne fatto un muro intorno alla Rocca tale da racchiudere al suo interno la cisterna e la rampa di accesso. In detto muro venne realizzata una struttura ad arco con porta di accesso in legname. 14)

Sempre da fonti di archivio si apprende che i lavori furono portati avanti dai nuovi castellani nel I446 e nel I449, 15) ma senza gran progresso se le larghe brecce che vi si trovavano permisero ai fanti di Carlo Gonzaga di entrare in città nel 1454. 16>

Nel I445 la città venne occupata e saccheggiata da J acopo Piccinino al servizio di . Alfonso D' Arag<_>na, re di Napoli. Fu in questa occas10ne -che andò d1strutto

l'archivio con tutte le memorie storiche della città di Orbetello. Da una lettera del Commissario senese Pietro Signorine si apprende che nel I456 sia la Rocca che le porte versavano in cattivissime condizioni, né in quel tempo la Repubblica era in grado di porvi rimedio.

" ... por anco a nulla s'é provveduto, e chome v'ho scritto, il cassero non si può serrare la maiestra né quella del soccorso per non esservi nè serrature n_è chiavi .. : Inoltre le porte della terra ... non anno paretl e non s1 possono serrare ... ". 17!

Solo nel I468 venne mandato a occuparsi degli edifici della zona l'architetto Pietro Landi, detto il Vecchietta, e probabilmente fu lui che ristrutturò la Rocca secondo le nuove esigenze che l'evoluzione dell'arte militare impo­neva " ... descreverunt quod tre cives electi super ma­teria ... Orbetelli et Talamonis, vadant hodie (I9 marzo) cum duo bus equis hec sunt nomina: Magister Laurentius Vecchietta, Pietrus de Albacho, Lucas de Bagno ... ". 18

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Di questi lavori resta un'ampia descrizione: in effe~ti si tratta di interventi importanti alle strutture, forse m parte non eseguiti, ai beccatelli, che si prevedevano alternati con archetti, ed alla porta d'ingresso davanti al ponte levatoio. 19l

Comunque le ristrutturazioni dovevano procedere piuttosto lentamente se nel I483 le tre porte esistenti risultavano ancora in cattivissime condizioni: " le istanno molto male ... ancho v'avviso che le V.S. m'avvisano ch'io attenda a buona guardia di dì et di notte e follo et perchè c'è tre porti le qua~i sono inverso ~o stagno l~ quali stanno uperte tre tuttav1a, e due non Vl sono portl n è niente da serrare ... ". 21 >

Inoltre da una lettera alla Balia del Castellano Lucio­vico Ciani del I 529 dove si parla della Rocca, si apprende che anche questa non era in condizioni migliori: " ... et perchè ho trovato senza alcuna munitione o di polvere o di artiglieria o provvisione di vittovaglia, et perchè, che è più, senza stanza buona che per tutto piove, per essere al tutto scoperta causa di ruinare a fatto il resto della Rocca in modo che non vi si possa habitare et senza un pezzo di muro da salirvi facilmente et porte et finestre et infino alle serrature, che nissuna vi ho trovato ". 21

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Nel I532 la Repubblica Senese inviò Baldassarre Peruzzi a visitare le fortezze della Maremma e della visi­ta rimangono alcuni schizzi (fig. w) con annotazioni. In uno di questi si propone di spostare la Porta a Terreno in un luogo più sicuro, come da un documento originale riportato nella pubblicazione del Milanesi, 22> ma certa­mente egli non si occupò dei lavori di restauro che inizia­rono solo nel I540 e vennero fatti alle porte, alle mura e alla Rocca. Da una lettera alla Balia da parte di Niccolò Spinelli apprendiamo che erano state date disposizioni circa '' a la porta principale e tutte quelle altre de lo stagno quali farò murare et così le mura discorrere meglio si potrà che sarà una spesa non piccola ". 2 3l

Infatti nel I 542 il Commissario Bella ti informava la Balia che la Rocca era stata resa abitabile " per L.co Piccolomini potranno essere informate di quanto vi si sia speso ". 24>

Questi lavori continuarono poi per tutto l'ultimo decennio della dominazione senese. Anche il Comune di Orbetello concorse alla spesa per rinforzare le mura: " per fortificare et stabilire le mura de la Com.tà nostra ... ". 25>

Dalla metà del XV secolo l'arte della guerra si era evo­luta con l'avvento delle armi da fuoco, la semplice strut­tura muraria non era più sufficiente a resistere agli assalti delle palle di cannone, si rese necessario, per ammor-

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II- ORBETELLO, PORTA DEL SOCCORSO (foto Alinari N . 21866) ·

tizzare i colpi, rinforzare la cinta muraria all'interno con terrapieni.

Si sentiva inoltre la necessità di concentrare il fuoco in determinati capisaldi disseminandoli in profondità con­tro il nemico e di sovrapporre in ogni punto della difesa almeno due ordini di fuoco concentrati. Nascono così i bastioni che inizialmente vennero fatti con terra e fascine ed i corpi avanzati più bassi della cinta muraria. Anche a Orbetello, nel I543 1 si cominciò ad affron­tare il problema della difesa in modo da adeguarsi ai tempi : An ton Maria Lari, esperto in architettura militare in quanto seguace del Peruzzi, venne mandato a Siena, da Roma venne l'architetto Peloro, insieme, affrontarono il problema delle fortificazioni della Maremma e il nuovo fronte bastionato di Orbetello. Per questa città fu deputato Commissario Generale G.B. Fantozzi, " ... per cui ordi­ne " fu mandato " buono principio massime alle fortifi ­cazioni di Orbetello ". 26>

Alla fine del I543 il Comm.o Bellati scriveva da Gros­seto : '' a Orbetello infra otto giorni si comincerà a lavorare con quattro muraiole quali l'ho fatte [venire] di montagna et si farà prima il torrazzo nel canto verso Talamone, di

poi un riveli in o alla porta che s'entra per terra che molto et l'uno et l'altro e necessario ... ". 27l

La ristrutturazione della Porta a Terreno intanto procedeva velocemente, il Lari a questo proposito, il 25 gennaio I 544, scriveva: " ... hieri fui a vedere i lavori, massime la porta la quale co le sue spallette e suo andare dentro alla terra sono alte più che quattro braccia e cam­mina gagliardamente .. . ". Il I 8 gennaio: " .. . sì al tirare su la porta, come al pontone verso la porta vecchia perchè ieri feci scoprire tutto el fondamento e dove ch'io avevo detto alle S.V. che questo fondamento che aveva fatto il Cardinale Petrucci a braccia ventiquattro, lo do questa buona nuova come gli è braccia 8o... e per termine di otto giorni spero di aver condotto tanta materia per il bastione che potrò cominciare gagliardamente a crearlo .. . ". 28>

Poi fu la volta del bastione di Santa Maria che venne terminato nel I 544 semplicemente in terra e fascine come era in uso : " .. . nel bastione non vi andrà punto più spesa perchè hieri a hore vinti, Iddio laudato, ebbe fine in tutto. Voltomi ora al cavaliere il quale spero in Dio [prima) ch'io parti di quà sarà finito o poco mancarà...

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12- ORBETELLO- FERDINANDO DE GRUNENBERGH: PORTA A TERRA ESTERNA (foto Alinari N. 21865)

perchè bisogna cominciare l'altro cavaliere per il quale ho spedito pei tutti li legnami e sarà necessario di m.o Anton Maria [Lari] o altri che sapesse ordenare tal cavaliere, altramente non si farà più nulla e ricordinsi che el bastione e lo altro cavaliere sarebbero spesa buttata senza questo come è noto a tutto il mondo, perchè quella parte del bastione che viene verso T alamone cioè verso la porta nuova che è la metà apunto d'esso bastione non ha veri a chi lo difendes:;e ... ". 29)

E ancora in una lettera dell'ottobre del 1544, scritta da Alessandro -Gulielmi, è citato un cavaliere " verso Talamone " per iniziare la costruzione del quale si chiede che "l'architettare venghi a tirare e' fili e per le misure et se non viene in fatto non si potrà di poi far più quest'in­verno perchè di continuo cresce la difficoltà per cresciare l'acqua che già è alzato lo stagno press'a poco un terzo di braccio ... " inoltre nella stèssa lettera si chiedono denari e mezzi '' che si lavori a tutti e tre i cavalieri a un tempo ". 3o)

Si iniziarono quindi i lavori al bastione Burgos mentre per la Rocca si prevedeva la demolizione e la totale rico­struzione: " A Orbetello conservare il bastione il torrazzo che sta cominciato, covertare ancora di muraglia il ba-

stione ovver pontone con i suoi contrafforti come s1 è disegnato a settembre.

- Gittare la Rocca in terra tutta in fatto - Rifare di nuovo detta Rocca e così la muraglia di

dentro - Serrare le mura della Rocca dalla parte di dentro

e la terra coi suoi fossi e fianchi di casamatta ". 3!)

In una lettera alla Balia il Lari descrive ampiamente l'opera di ristrutturazione di questo edificio da lui stesso curata e parla inoltre delle opere di rinforzo alla cinta muraria con strutture !ignee e pilastri in muratura. 32)

I lavori procedevano quindi alacremente nel 1546 lungo tutta la linea di difesa, venivano costruiti pontoni, cavalieri, ristrutturate porte, secondo le indicazioni del Lari, esperto nelle ultime tecniche dell 'arte militare, se­gnando le indicazioni da lui stesso ampiamente de­scritte. 33)

I vecchi merli con spessore murario relativamente fine non potevano resistere alla nuova artiglieria, nel XVI secolo si costruivano infatti " merloni " a spessore molto forte.

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13- PROSPETTO DELLA PORTA A TERRA ESTERNA (STATO ATTUALE)

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14- PIANTA DELLA PORTA A TERRA ESTERNA (STATO ATTUALE)

Ma le semplici istruzioni del Lari, che in quel momento stava lavorando alle fortificazioni di Pitigliano e Sorano, non bastavano; Pietro Cattaneo, Commissario Generale alle mura, ritenne opportuno chiamarlo d'urgenza a Orbetello perchè '' la muraglia principiata si tiri avanti e si conduca alla sua fine ". 34l Il 20 ottobre anche la Repubblica lo invitava a mostrare al Comm.o Cattaneo " et ancora a quelli maestri muratori in che modo si habbi da tirare la scala segreta, la porticciola del Soccorso e le feritoie in quella parte dove viene la porta nuova

perchè siano avvisati dal decto nostro Comessario come di già hanno gittato li fondamenti in quel luogo e che sarebbe bene prima che si seguisse più avanti voi vi ci conferisse un poco ... ". 35)

Il Lari rispondeva di essere già stato più volte a infor­mare sia il Cattaneo che i maestri e di aver disegnato " la porta del Soccorso ovver falsa una cortina con troniere, una via cuperta per questa, e finestre, ovver feritoie all'usanza come in tutte le altre ben intese for­tezze ... ". 361

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15- SEZIONI DELLA PORTA A TERRA ESTERNA (STATO ATTUALE)

Secondo il Cardarelli questa Porta del Soccorso sarebbe stata piccola e aperta accanto alla gola sud del bastione della Rocca, mentre le troniere dovevano essere due edifici rotondi presso l'odierno accesso della Rocca.

Dopo il Lari Ernando Diaz e nel I55I Jùan Battista Calvi si incaricarono della direzione dei lavori alle mura orbetellane. Per tutto il periodo della guerra di Siena (I552-I557) Orbetello, assediata dagli eserciti franco­senesi di Pietro Strozzi asserragliati a Porto Ercole, rimase un solido e imprendibile baluardo in mano spagnola.

Dopo sette anni di guerra le fortificazioni, che non erano neanche state ultimate, versavano in pessime con­dizioni; fu per questo quindi che subito dopo la forma­zione dello Stato dei Presidi, si " rappezzò " alla meglio i dissesti più gravi. Il Vicerè don Pedro Perilfan de Ribera, duca d' Alcalà, aveva stanziato I 500 ducati per il restauro, ma erano chiaramente insufficienti. Nel I573 Gabrio Serbelloni scriveva: '' Orbetello nel modo si trova non basta presidio a farlo sicuro da un esercito formato, et perchè a voler remediar al suo circuito verso lo stagno sarà una gravissima spesa, non havendo queste mura nissun traverso o fianco et essendo alte solamente I2

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palmi et doveriano essere per il meno 40 ... E però laudo e concludo che non si passi far meglior deliberazione che di farli una fortezza, nel modo che su la pianta si vedrà designato ... Propone per la fortezza una spesa di 6o.ooo scudi et non più ... " . 37)

Già nel I 574 la Comunità chiedeva di esser reintegrata delle spese sostenute " atteso che era chosa che apar­tiene a Renzo Signiore ... ", 38

> ma indubbiamente fu il Comune a dover farsi carico dei lavori se in una delibera del Comune del I575 si legge: "sopra a far le garitte et acconciare più buche alle muraglie". 39) Nel 1580 il " rappezzamento " proseguiva ancora. 4o)

Secondo alcune fonti, durante il regno di Filippo II (I554-I5g8) si iniziò a murare i bastioni all'esterno, a munirli di artiglieria e garitte e a organizzare la difesa con ·fortini staccati e batterie avanzate. Tutto questo è piuttosto improbabile in quanto una clausola del trattato costitutivo dello Stato dei Presidi stabiliva che le spese concernenti le opere difensive dovevano essere sostenute dalla corona spagnola. In una relazione del 1571 del Venditore Regio de Mata si apprende che erano stati stanziati denari per delle semplici riparazioni. 4')

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16- ORBETELLO- PORTA NUOVA O DI MOEDINA COELI, GIÀ ANTICA PORTA A TERRENO (foto Alinari N. 21867

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17- SE:Z:IONE DELLA PORTA NUOVA (STATO ATTUALE)

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18- PROSPETTO VERSO LA CITTÀ DELLA PORTA NUOVA (STATO ATTUALE)

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19- PIANTA PIANO TERRA DELLA PORTA NUOVA (STATO ATTUALE)

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20- PIANTA PIANO PRIMO DELLA PORTA NUOVA (STATO ATTUALE)

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21 -PROSPETTO VERSO LA ROCCA DELLA PORTA NUOVA (STATO ATTUALE)

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22- NAPOLI, ARCHIVIO DI STATO, SEZIONE MILITARE, SEGRETERIA ANTICA DI GUERRA E MARINA, FS. 23, INC. I, ANT. N. I4/ VI.III.5 JOSEPH OUDAR: PIANTA E PROSPETTI DELLA POLVERIERA GUZMAN DI FERDINANDO DE GRUNENBERGH (INCISIONE, 1785)

Comunque intorno al 1570 i bastioni non erano ancora stati murati, essendo sempre di terra e fascine. Nella prima fase le opere di restauro commissionate dagli spagnoli, probabilmente, riguardavano solo la Rocca e il bastione di Santa Maria. Verso la fine del secolo si iniziò la ricostruzione del bastione Guzman fortemente

danneggiato che porta il nome del Vicerè sotto il quale fu realizzato, cioè Enriquez de Guzman, nominato nel I595· Nel rsg6 doveva essere terminato da poco, dal momento che in un documento del7 Giugno di quell'anno si legge " baluardo nuovo Guzmano " il quale " da un fianco era assai rovinato e più quello di Santa Maria ". 42l

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23- SEZIONE DELLA POLVERIERA GUZMAN, STATO ATTUALE

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24- PIANTA PIANO TERRENO DELLA POLVERIERA GUZMAN, STATO ATTUALE

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25- PIANTA PIANO PRIMO DELLA POLVERIERA GUZMAN, STATO ATTUALE

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26 - ORBETELLO - FERDINANDO DE GRUNENBERGH: POLVERIERA GUZMAN, VISTA DEL FRONTE D'INGRESSO

Al tempo del famoso assedio del 1646, quando la flotta di Mazzarino si trovò schierata davanti ad Orbetello, la situazione della cinta fortificata doveva essere simile all'attuale, salvo il torrione della Campanella che si trova al posto dell'odierno bastione di Arcos.

Il bavarese De Groote, nel 1617, pubblicava in Italia il suo " Neovallia" 43l dove, confrontando le varie tec­niche di fronte bastionato, propose vari tipi di rivellini realizza bili con l'ausilio di false brache continue retro­stanti.

Questo è proprio lo schema che ritroviamo a Orbetello dove la falsabraca con sette braccia di terrapieno si addos­sava alla cinta muraria. A questa e ai rivellini lavorò il Della Gatta, comandante delle truppe spagnole, prima del 1646 il quale, inoltre, fece scavare una tenaglia davanti alla Porta a Terreno. 44l

Un ampio fossato divideva queste opere fortificate dalla terra ferma ove una strada coperta permetteva la difesa avanzata. Dopo l'assedio del 1646 le fortifica ­zioni furono restaurate, i Consigli di quegli anni ne fanno continuamente riferimento, ad esempio nel 1647 si parla dei " travagliatori delle fortificazioni " 4sl mentre in una descrizione del 1648, anno in cui era presente a Orbetello l'ingegner Cosimo Venturi, 46l si apprende che dopo l'assedio fu fatto scavare un fosso a fianco del ­l'unica strada che conduceva in città. 47)

In un'amplissima relazione di Andrea Sarri al Gover­natore Coversini del 1671 troviamo una conferma molto esauriente di quanto descritto nei precedenti documenti.48l

Filippo Maria Frosini scrivendo a Francesco Pancia­tichi nel 1684 afferma : " ... si è anche sentito che in Orbe­tello si vadino fortificando e che faccino gran prepara­zioni di fascine e gabbioni e due bastioni murati dalla parte della marina ... " . 49l

Le porte senesi di accesso alla città furono ristrutturate interamente dagli spagnoli: la Porta del Soccorso, co­struita in travertino (fig. 11 e TAv. XVII, a), presenta, dal lato verso la città, il fornice delimitato da paraste, ed era coronato da elegante frontone, con timpano spez­zato, su cui una lapide recava la data 1620 ed il nome del Viceré spagnolo Duca D'Ossuna. Questa porta rimase in uso fino al 1692 allorché venne ristrutturata la Porta a Terra esterna, già citata fra le progettazioni del Lari, ad opera dell'architetto Ferdinando De Grunenbergh che ne fece un'opera assai ricca con i tipici caratteri del barocco spagnolo (figg. 12-15 e TAv. XVII, b). Gli elementi deco­rativi in bozze di travertino, movimentati da paraste , sono delimitati da cornici finemente lavorate tra le quali si inseriscono stemmi spagnoli ed una lapide. Termi­nano la decorazione volute e timpani curvilinei. Questa porta era munita di ponte levatoio infatti, sul lato ester­no si notano ancora le aperture dove scorrevano i bolzoni, inoltre, a fianco del passaggio vennero costruiti due locali che servivano per il corpo di guardia e per le munizioni.

Sempre intorno al 1620, sotto il regno di Filippo III, si costruì il piazzale trincerato per le artiglierie a fior d'acqua sul bastione di Burgos. La batteria di questo bastione, tuttora esistente, si trova oggi utilizzata come macelli pubblici.

La Porta Nuova o di Moedina Coeli (ovvero l'antica Porta a Terreno) , dal nome del Viceré omonimo, venne, come risulta da un documento del 1646, sol ristrutturata nel 1642, indi fortificata dal Della Gatta che vi aggiunse la tenaglia sottostante e completata nel 1697 da Carlo II come attesta un documento del 16g8 che la chiama "nuova porta": " ... s'acconci la strada coperta delle nuove fortificazioni di questa piazza dalla nuova porta persino .. . ". SI) Sopra si trovavano dei locali destinati alla guarnigione nel corso dell'intervento venne parzialmente demolita la scala che collegava gli spalti della Rocca con i fornici sottostanti.

Questa porta, anche se con caratteri spagnoli come la precedente, è di tipologia più classicheggiante (figg. 16-21 e TAv. XVII, c e d). Ciò forse deriva dal fatto che la sua ristrutturazione è stata iniziata cinquanta anni prima. Anche qui fra i motivi decorativi in calcare si inseriscono stemmi spagnoli, in alto, sopra i grandi timpani cuspidati, sono state poste guglie a tempietto.

Nel 1692 vennero costruiti il bastione di Arcos (TAv. XVII, a) e la polveriera Guzman (fig. 22, TAv. XVII, e), queste due opere e la Porta a Terra furono progettate dallo stesso architetto Ferdinando De Grunenbergh e pro­babilmente vi lavorarono le stesse manovalanze. La pol­veriera in particolare è da considerarsi opera di eccezionale valore sia per l 'eleganza delle linee architettoniche che pef le caratteristiche strutturali che la rendono unica nel suo genere (figg. 23-25) .

La grande costruzione di forma rettangolare, composta di due locali sovrapposti voltati a botte, ha tre torrioni di rinforzo addossati ai lati lunghi, terminanti con un timpano e coperti con un piccolo tetto a capanna che si inserisce nella ripidissima copertura dell 'edificio.

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a) ORBETELLO, PORTA DEL SOCCORSO E BASTION E DI ARCOS STATO ATTUALE

c) ORBETELLO, PORTA NUOVA, FRONTE VERSO LA ROCCA STATO ATTUALE

e) ORBETELLO, POLVERIERA GUZMAN PRIMA DEL RESTAURO ATTUALE

Sul fondo a destra è visibile l'omonimo bastione.

b) ORBETELLO, PORTA A TERRA STATO ATTUALE

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d) ORBETELLO, PORTA NUOVA, FRONTE VERSO LA CITTÀ STATO ATTUALE

/) ORBETELLO, FOSSO REALE STATO ATTUALE

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Il piano d'imposta delle fondazioni è a pochi centimetri dal livello delle acque della laguna ed il piano di calpestio originale si trovava ad una quota assai più bassa dell'attua­le piano stradale. Per cui è stata necessaria una notevole opera di scavo, effettuata durante il corso dell'attuale restauro, per ritrovare, dalla parte del cortile interno, la soglia originale del cancello verso la strada e delle due porte ad arco che immettono nel piano terreno. Al piano superiore invece si giunge mediante un'ampia doppia rampa con gradoni cordonati al cui termine un portale di notevoli dimensioni, incorniciato con calcare caver­noso locale, è sormontato dallo stemma reale spagnolo (fig. 26).

Il busto di Carlo II, che si trovava in una nicchia realizzata in un fianco dell'edificio, non esiste più come non esistono più gli altri stemmi che lo ornavano.

Un ampio bastione, impostato sulla cinta muraria etrusca, protegge l'edificio dalla parte della laguna.

In una relazione del Maresciallo di Campo Don Carlos Blom si apprende che nel 1737 tutto il complesso forti­ficato, dopo gli eventi bellici della prima metà del secolo, versava in cattive condizioni e necessitava di un urgente intervento di restauro. 52 ) D a una carta rinvenuta all' A.S.F ., redatta probabilmente verso la fine del XVIII secolo o ai primi del successivo, si vede chiaramente il tracciato della strada che, provenendo dall'entroterra, traversava il lembo di territorio che conduce ad Orbetello. Lungo tutto il percorso, con intervalli piuttosto ravvicinati, si trovano le torri di avvistamento costruite ovviamente per proteggere la città da assalti di sorpresa. 53)

I) LAMBARDI, I866, CACIAGLI, I971. 2) CARDARELLI, I924-25, pp. 5-IO. 3) A.S.S., Lettere alla Balia, vol. 640, c. 34· 4) CARDARELLI, I924-25, p. 82. 5) UGHELLO, I7I7, tomo I, col. 50. 6) CARDARELLI, I924-25, p. II8. 7) RAVEGGI, I933· 8) CARDARELLI, I924-25, p. I20. g) IDEM, ibidem, p. I23· IO) IDEM, ibidem, p. I24· II) IDEM, ibidem, pp. I53 e I54· I2) IDEM, ibidem, p. I58; A.S.S., Capitoli n° 4, Caleffo Rosso,

c. 123 A-125 B. I3) IDEM, ibidem, p. 16o; A.S.S., Consiglio Generale Delibera­

zioni, vol. 207, c. 102-13· 14) IDEM, ibidem, p. I62; A.S.S., Concistoro, Casseri ponti e

mura, vol. 2462, cc. 6-7: " Il 6 agosto 1439 i nuovi " castellani del cassero " di Orbetello

s' impegnarono di rifarvi "il ponte di fuore levatoio", di acconciare la spalletta" del muro che viene tra 'l ponte e la prima porta" e alzarlo di tre braccia, " perché è ora troppo basso che viene al pari della carbonaia "; di rifare " la prima porta "; di fabbricare tre palchi con le scale sul torrione " a capo alla detta porta "; di acconciare " il tetto della stanza delle guardie "; di costruire pal­chetti e scale nelle torri Ghibellina e Senese, ch'erano ai lati del cassero" ... item sia tenuti a fare due palchetti di buone e grosse tavole di quercia con le scale mannaiole da salirvi nella torre che si chiama Ghibellina che è scoperta ... item perché la detta torre Senese sta pendente et dispartesi dal altro muro sia tenuti fare rifondamen­t o ... a che la detta torre stia bene ... "; di rifare la porta del giardino; " item siano tenuti fare el ponte del palazzo senza le catene di buono legname et aguti et altri ferramenti, sicché si possa alzare come si chiede "; " item siano tenuti rifare la porta del soccorso che viene sotto el detto ponte di buono legname "; " item perché alla porta del palazzo v'è il muro risponde fu ore della terra, et non è alto sei braccia né ordenato né con ventose né da difesa, è di ne­cessità l'acconciarvi sieno tenuti alzare el detto muro braccia tre che sarà tra longhezza, altezza et grossezza braccia 128, facendovi balestriere et bombardiere et da potervi stare alla difesa ...

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- item sieno tenuti fare due scale mannaiole grosse per salire ad alto a la difesa del palazzo et un parapetto di buono legname quando l'uomo esce dal palazzo et entra nel torricella ...

- item ... rifare un pezzo di muro tra la torre ghibellina et il palazzo che sta per cadere et è gattivo muro che sarà circa braccia CCXX [= I27,6o] ...

- item... oltre a detti lavori fare... nel detto cassetto un muro legato con quello che è principiato a lato a la citerna per mettere dentro essa citerna... che venghi infino a la scala del cassero et fare un arco di porta et simile fare essa porta di legname ... facendo nel detto muro balestriere et bombardtere... " Oltre la porta del soccorso e a breve distanza vi doveva essere una doppia porta di accesso poichè risulta: " ... siano tenuti acconciare la spalletta del muro che viene tra el ponte e la prima porta et alzare detto muro braccia tre ...

- item... rifare la prima porta di buono legname, aguti ... - item perchè el torrione a capo de la detta porta è scoperto

per defensione necessaria de la porta, siene tenuti fare nel decto torrione tre palchi di buone e grosse tavole ... ".

15) A.S.S., Concistoro, Casseri ponti e mura, vol. 2462, cc. 64, 66, 79 e So; CARDARELLI, I924-25, p. I62.

I6) IDEM, ibidem, pp. 172-175· 17) A.S.S., Lettere alla Balia, vol. 46I, n. 33· I8) MILANESI, 1854-56, II, p. 370. 19) A.S.S., Concistoro 2462, Casseri ponti e mura n. 1440-

I 5 I 7; Biblioteca Comunale Piombino, Archivio Cardarelli, c. I 32: "L'acconcimi sono daffare nel palazzo della rocha d'Orbetello.

Imprima fare due tramezzi dalla faccia dinanzi verso la terra a quella dricti che viene di fuori che sonno larghe braccia XIII I /2, alta braccia 42 per insino alla volta di sopra che sarà la volta della piana. Li quali sieno fondati i 4 archi [ ... ] a ciascun muro due archi con una mora di mezzo et dallato due pilastri et sieno i detti archi sino alla prima volta et questo sarà utile per potere fare nel fondo lo molino, forno et amunitione di legna et canova di vino li quali tramezi vogliono essere ~rossi braccia I, facendovi uscia gole di camini et camini et scaffate [ ... ] siene di bisogno per tutte le stanze.

- Item fare tramezi sopra le prime volte et alle seconde saranno quattro di mattone per piano che sarà ~rosso un f ... ] per fare stantie di camere et cucine et altre stantie bisognando i per decta rocha.

- Item fare tre volte co la piana sopra che saranno g cove tre piani l'uno sopra l'altro a botte et spianata con terra ben battuta et assodata, rinfiancando quella di sopra che sarà la piana et quelle che vengono di fuore a costo le mura del palazzo con sassi et calcina et sopra farvi el piano a mattoni a [ ... ] buona calcina et rena.

- Item abassare il torricella il quale è atachato col palazzo che sia pari al palazzo et mettere detto palazzo et torricella in beccha­telli facendo li becchatelli di tre imposte et quelli dei canti in quatro imposte et facendo tutti li archetti et becchatelli di pietre concie quali sportino almeno in fuore quarri cinque per lo parapetto, et merli quarri tre, et per le piombatoie quarri due facendo le piom­batoie di due o tre et li parapetti un [ .. . ] a canti conci co' le ctmaie.

- Item fare sopra la r.iana un casello col tecto a padiglione il quale tecto cuopre tucto il casello et li merli di detto palazo impian­tellato et murando sei o otto fila di docci a le prode di fuori a calcina per cagione dei venti et lo muro di detto casello sia grosso mezo braccio et sia fondato un quarro sopra la volta della piana et un quarro sopra il muro del palazo acciò venga a rimanere il corridoio br. due; qu. oi.

- Item mettere el decto tecto docci acciò si ricolga tutta la acqua di decto tecto et aconciare il condocto in modo che detta aqua vada ne la citerna.

- Item fare un campanile in sul palazzo in uno canto verso terra alto braccia tre sopra ai merli, fondato su la grossezza del muro se fusse di bisogno.

- Item rifar.e la porticciola che entra in detto palazzo nel mezo cioè che entri nella stanza di mezzo di concio co le batitoie dentro per la porta di legname et co le batitoie di fuora per lo ponte leva­toio et fare la porta et catene et lo ponte de legname foderato di ferro et da capo venga la piombatoia et murare la porticciola vechia con una balestriera.

- Item fare le scale di pietra per entrare nel palazo a detta por­ticciola nel modo sta il disegno dandole quelle pietre che sonno della scala vecchia v'è al presente.

- Item fare le volte, aconciare schale finestre et altre cose di bisogno nel sopraddetto torricello .. . ".

20) A.S.S., Lettere alla Balia, vol. 487, c. 84. 2I) A.S.S., Lettere alla Balia, vol. 558, n. 2. 22) MILANESI, I854-56, p. II5. 23) A.S.S., Lettere alla Balia, vol. 629, n. 50. 24) Ibidem. 25) A.C.O., Deliberazioni, Consigli Generali 1542-1574, doc.

8-4-1543, c. 12.

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27 - ' PLAN DE LA PLACE D'ORBETELLO ' 1 I 808 (foto Collez ione Graziani)

28- PIANTA DI ORBETELLO LUCIDATA DALLE MAPPE DEL CATASTO • (foto Collez ione Graz iani)

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29 PLANIMETRIA GENERALE DELLA CINTA FORTIFICATA DI ORBETELLO (STATO ATTUALE)

30 - GRAFICO CON LA RICOSTRUZIONE DELLE LINEE DI FUOCO DELLA CINTA FORTIFICATA DI ORBETELLO

26) A.S.S., Concistoro 2226. 27) A.S.S., Lettere alla Balia, vol. 635, n . go. 28) A.S.S., ibidem, vol. 638, n. 42. 29) A.S.S., ibidem, vol. 186, c. 33· 30) A.S.S., Lettere alla Balia, vol. 647, n. 85. 31) A.S.S., Concistoro, vol. 2230. 32) A. S.S., Lettere alla Balia, vol. 640, n. 34 : " Ha vendo a giorni

passati creato el bastione in assai buona altezza da un lato, e in questo mezo facendo e' fondamenti dell'altro quando ci parebe tempo cominciamo a formare l'altra parte del bastione per unirlo col primo [lato] . E facendo questo vedendo che la Rocca in ella cantonata che viene sciolta verso ponente aveva per antico un gran palo quale altre volte era stato restaurato, volendomi chiarire da che fusse causato[ .. . ] feci fare mentre che si faceva el muro dei fon­damenti un poco di forma [fossa] tanto larga quanto un uomo vi si potesse maneggiare. E così trovai che el cantone è fondato sopra el fondamento che'ò fatto io circa 5 braccia, però sopra certo bancone di rena e sasso assai sodo ... però per aiutarlo maggiormente feci sotto alzare el fondamento con mettervi dentro tre pontoni di bo­nissima quercia che fusse serrato dove mancassi. E di poi cami­nando col bastione e col muro cominciamo acorgersi che quella faccia che viene sopra el bastione volta a tramontana faceva qualche demostrazione [ ... ) e mi risolsi darle maggior aiuto parte con lo scaricare, col rifondare, apontelare, legare et alzare prestissima­mente el bastione che la ricalzi e apogi. E così di nuovo l'ho fatto fra un pilastro di muro altissimo e longo e di tanta grossezza che la superficia sua si mischia con quella del bastione talchè pare una medesima cosa, col mettervi ancora due altre bonissime travi pur [di] quercia tal che le son cinque travi murate. E in quel che si

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31 -FIRENZE, ARCHIVIO DI STATO, SEGRETERIA DI GUERRA FILZA 8o, PLANIMETRIA GENERALE DEL FOSSO REALE

metteva la quinta trave ... si scuperse una buca sotto el fondamento ... vi si trovò otto o dieci sepolture antiche ... : che si non ero di continuo in sul luogo e maestri ci fondavano sopra e cadeva, o nel medesimo errore, dove che io volsi fondare sottaqua in el letto de lo stagno ... ".

33) A.S.S., Concistoro, vol. 2227 " Memoriale fatto sopra le coste d'Orbetello": "-In prima che si dia fine al pentone secondo il principio dato, che el detto pentone verso la porta vechia (si faccia) il fondamento e zocolo di muro secondo sta dalli altri lati, facendolo a poco a J?OCO che il bastione non patischi e dalla banda della porta nuova Si facci il fondamento di muro e sopra si facci il bastione come sta il resto di detto bastione.

- Circa le porti, che si finisca la porta nuova e 'che di quella si servi la terra e la porta vecchia si muri al primo pontone !asciandovi aperto il porticciolo per fianco al quale si facci una porta a serra­tura e da quello in fuore fino al pentone murato, si facci terrapieno e sopra l'antiporte si facci ponte travato di sorta che ci possi stare un pezzo di artiglieria in modo possi giocar per tutto e la sopradetta porta nuova servi per hora come sta, finchè quando sarà commodità di poterlo fare si facci la detta porta dietro al fianco di detto pentone secondo il disegno di Antomaria [Lari].

- Che si facci il cavalier verso levante [al futuro Guzman ?] della Jonghezza che va il terrapieno delle mura castellane e cominci alla corda del muro del pentone secondo il disegno di detto m.o Antonmaria fino al torrazzo di mezzo, quel torrazzo s'habbia da terrapienare dal fondo in cima secondo che l'architettare ~iudicarà a proposito e al detto cavalier lungo le mura castellane Si facci la salita di sorta che possi salir l'artiglieria ....

- Che si ingrosst la merlatura alla moderna e per corridoio si faccino ponti di legname o graticci.

- L'altro cavaliere della banda di ponente si facci il fondamento in pilastri e da un pilastro ali' altro si tiri in archi e sopra si metta travi congionte tanto che vi possino giocar l'artiglieria ... ".

34) GAYE, 1840, vol. II, p. 350. 35) IDEM, ibidem, p. 352·

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36) IDEM, ibidem, p. 353· 37) A.G.S., Estado, Jeg. 1065, f • 41. 38) A.C.O., Deliberazioni, Consigli Generali, 1574-1605, c. 3· 39) Ibidem, 1574-160, c. 6. 40) lbidem,1574- 160, c. 64. 41) A.G.S., Estado, leg. 1060, / 0 121: " ... a la parte de tierra

por donde se entra en la dicha Tierra de Orbitello, queda en verano desidiado quasi cinquanta canas [un centinaio di mt.], y allì responda la fortificacion de una Roqueta con un bastion a la antigua que defiende la tierra por fuera y dentro. Ay un cavallero de tierra y fascina, que en tiempo de la guerra del Stado de Sena estando sitiado, hizo el M.ro de Campo Blas de Vargas pegado de parte de fuera a la cortina muro [dove sarà il futuro Arcos?]. Ay otro cavallero a una punta que responde al de arriba, assì mismo de tierra y fascina hecho tambien poe el dicho M.ro de Campo, que es toda la importancia de la fuerca, el que se ha caydo y deshecho por donde la tierra ha venido a quedar abierta. El Virrey de Naples passado mandò gastar mill y quinsientos ducados en el reparo, entiendese agora en ello, pero a lo que dize el Regio lngeniero no bastaran para ponerle a la forma que ha da quedar. A su tiempo se aviserà a V.S. Ili. ma en caso que [ ... ] menestar mas dineros, para que Jos mande proveer, y pueda quedar a quella placa como conviene hesta fortificarse mas de proposito como SU.M . à tiene intencion ... ".

42) A.S.F., Mediceo, 54281, c. 895. 43) CASSI RAMELLI, 1971. 44) Biblioteca Comunale Piombino - Manoscritto Cardarelli. 45) A.C.O., Consigli generali 1606, c. r8o. 46) Ibidem, c. 185.

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32- FIRENZE, ARCHIVIO DI STATO, SEGRETERIA DI GUERRA FILZA 8o, 1 PIANTA GEOMETRICA DEI DUE ANTIPORTI

DI PORTA A TERRA D'ORBETELLO'

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47) Arch. Min. App. Etr. Paris, Corrispondance, Naples, t0 9, c. 264: "La terra d'Orbetello si trova nel presente mese di gennaio dell'anno 1648 fortificata munita et deffesa come si dirà qui di sotto.

Nel voler entrare in detta terra dalla parte dello Stato del Gran Duca in Terraferma si trova un fosso fatto dopo l'assedio che con­tiene in sè aqua [ ... ]largo braccia 40, alto palmi cinque [mt. 1.30]. Questo fosso si passa per un ponte levatoio vicino al quale sta un tavolato per coprire li soldati che di giorno vi fanno la guardia. Passato detto fosso si trova una strada coperta dove possono stare li soldati a difendere il medesimo fosso, tra questa strada fino all'altro fosso grande si trovano delle mezzelune circondate d'acqua et poi un terrapieno avanti la porta con alcuni sagri [?] incontro al Ponte dove non si puoi arrivare per terra, se non per strada angusta e girando intorno a una mezzaluna et questo fosso è tanto largo quanto possa tirarsi un sasso con la mano. Passato questo fosso si trova una falsabraca che ha sette braccia di terrapieno et doppo le muraglie tutte ben terrapienate ". Segue la distribuzione dei pezzi d'artiglieria sui vari bzstioni e nella Rocca: " N ella piazza d'arme vicino la Porta 14 pezzi sopra li carri pronti. Nella Rocca 9 cannoni ... Nel baloardo verso levante chiamato Santa Maria vi sono sei pezzi ... In quello chiamato cavaliere che risponde sopra la Rocca e lo stagno ve ne sono sette [torrione Campanella?] ... Nel­l'altro verso levante sono sei pezzi [Guzman] ... intorno alle mura quattro pezzi ... La Rocca, che ha il fosso nella parte che risponde dentro la terra col ponte levatoio è capace di 500 persone ... costi­tuisce un solo baloardo et conserva la maggior parte delle monitioni ... Dall'altra parte verso il mare che risponde verso lo stagno vi è spatio di terra, chiamato molo, capace di 300 persone, vicino al quale vi sono 9 molini da vento ai quali si passa da detto molo per mezzo di un ponte di legno che quando non macinano si supplisce con tre mole da cavallo che fanno tra giorno e notte due rubbia di farina per ciascuno. Nello stagno, che è largo due miglia dalla parte di ponente et dall'altra un miglio e mezzo, si trovano tre passonate di pali grossi, posti stretti tra sè, sotto l'acqua un braccio e mezzo, che in tutto sono alti quattro braccia e mezzo, avanzando sopra l'acqua due palmi in circa, distanti l'una dall'altra 50 braccia [30 mt. circa] et l'altra più vicina alla terra ha li pali sopra l'acqua due braccia, sono tutte scoperte che dalla muraglia si possono bàttere con moschetti et archebugi ... " .

48) A.S.F., Mediceo del Principato 2559; Vi è una Relazione distinta dello Stato nel quale si ritrovano in hoggi le piazze dell'Orbe­tello, Portercole e Talamone, fatta da me Andrea Sarri aiutante in Portoferraio, per curiosità del mio Si$. Governatore Conversini (a. 1671). Inizia così: "Alla porta d1 terra d'Orbetello avanti d'entrar dentro vi sono tre fossi, il primo è largo passi 43 andanti. Si arriva poi in un poco di terreno largo ad uso d'argme quanto sarebbe la lunghezza di tre picche in circa ov'è una guardiola d'un caporale e otto soldati con due fortini in quadro, che restano uno di qua e l'altro di là dalla porta. Doppo SI passa il secondo fosso largo passi 18 e si giunge sopra un altro poco di terreno, o vogliamo dire argine, di larghezza una picca e mezzo, et appresso si arriva al terzo fosso largo passi 39 e poi si entra nella falsa braga ben terra­pienata, incamiciata di muro dentro e fuori grossa braccia otto e di quivi si giunge alla porta dov'è un alfiere di guardia con 27 soldati e due pezzi di cannone uno per parte di essa porta. Si passa lungo la falsa braga e poco lontano su la muraçlia, a mano dritta si trova un fortino quadrato con quattro peZZI di cannoni, et a banda sinistra della porta ci è la rocca con 20 pezzi di cannoni, 15 de quali sono a cavallo e mal in essere, e gl'altri sono in terra. Di giorno non vi sta che una sentinella, solo la notte si ritira quel­l'uffitiale con la guardia della porta dentro detta rocca. Vicino alla medesima rocca vi sono di dentro due casini di polvere grandi quanto li nostri, ma però tondi e coperti di piastre di piombo. Un poco più lontano dall'istessa circa 100 braccia di cammino su la sinistra vi è un baluardo a uso di torre in quadro con quattro pezzi di cannoni armato d'una sentinella, e su la medesima mano lungo il lago si trova un altro baluardo a uso di mezza luna con due soli pezzi di cannoni armato parimenti di sentinella. E quivi al proprio terreno incominciano tre palefitte di grossi paloni, la prima sarà lontana dalla muraglia la misura di due picche e dall'altra due palefitte vi correrà una picca e mezzo, l'una dall'altra e queste pale­fitte girano intorno tanto quanto tien il sito del lago. Alla porta di mare, che così si chiama da questa parte del lago vi sono sopra di essa due pezzi di cannoni di ferro, et aJ?presso la casa del sig. governatore vi sono due magazzini grand1, uno pieno di palle e miccia, l'altro di grano. Vi sono anco dentro detta piazza due citerne piene di acqua, le quali tengono serrate con una sentinella e!resentemente quelli che ne hanno bisogno la mandano a pigliare a un pozzo fuori della porta di terra. Inoltre vi sono dieci molini a vento, d'uno solo però si servono perchè gl'altri san guasti. Quanto alla soldatesca di presente vi si trovano quattro compagnie, cioè quella del sig. governatore numerosa di 100 huomini, la maggior parte del luogo, come sarebbe a dire giannizzeri. Altre due di spa­gnoli venutevi poco tempo fà con le galere di Napoli e dar la muta ad altre compagnie. La quarta compagnia e d'italiani di più sorte nationi[ ... ] saranno da 240. Le due compagnie spagnole suddette

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33- FIRENZE, ARCHIVIO DI STATO, SEGRETERIA DI GUERRA FILZA 80, 'PIANTA DI PORZIONE DI FORTIFICAZIONE ESTERNA

DELLA PIAZZA D'ORBETELLO DOVE VIEN PROPOSTA L'ESCAVAZIONE DEL FOSSATO'

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34- FIRENZE, ARCHIVIO DI STATO, SEGRETERIA DI GUERRA FILZA 8o, 'PROFILO DI LIVELLAZIONE DI UN TRATTO DEL FOSSATO DELLA FORTIFICAZIONE DI ORBETELLO'

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35- PIANTA DEL PIANO TERRA DELLA ROCCA (STATO ATTUALE)

erano di roo soldati l'una quando sbarcarono ma son mancati dopo il loro arrivo, essendone morti di patimenti circa 20 per compagnia si che si fa conto siano in hoggi ridotti al n° di So soldati ciascu­na[ ... ] Il governatore di questa piazza è il Sig. Maestro di Campo Gio. della Flores spagnolo in età d 'anni 66 incirca et è buono e bravo soldato[ ... ] Le fortificazioni sono in buono stato e benissimo tenute, ma la soldatesca che vi si trova non è bastante per difenderle". Poi parla di Portercole.

49) A.S.E., Mediceo del Principato 2374-29, Maggio r684. 50) Arch. Min. Aff. Etr. Paris, Correspondance politique,

Naples, t0 2, c. 225 (in Biblioteca Comunale Piombino, Arch. Cardarelli) : " ... nel qual fosso dalla faccia della cortina vi è una 'mezza luna fatta in zolla e terra et altra simile ve n'è dalla altra parte dove è la porta cominciata quattro anni or sono et hora accre­sciuta dal Gatta, si che detto rivellino del Castello [Rocca] sta in mezzo alle due mezzelune ... ".

5I) A.C.O., Deliberazioni, Consigli Generali r678-r8or , c. 396 : " ... Sus fortificationes son regulares en quanto le ha permetido el terreno con su fozo de agua y revestido, y avanfozo delante del glazes del camino cubierto, però este ultimo se hallenado y necessita de limpiarle y profundarle, lo que se podrà excutar con poco gasto empleando los desterrados. Todos los parapetos y embrazadures de los bastiones, como assì mismo de las medias lunas deven com­ponerse, porquè estan arruinadas por los largos tiempos que han quedado [ ... ] recomposizion; falta de recomponer el parapeto, la Mural!a y la Buaqueta del camino cubierto, repilar y rebonar la mural!a principal que se està perdiendo, como assì mismo una cara y un fianco basco (obaxo) de la media luna de S.n Estevan. [Così evidentemente si chiamava una delle mezzelune] .. . De los quatro Bastiones que forman esta fortificazion, hay uno clamado la Roca que creo antiguamente fuesse la fortalezza de este Pueblo, està serrado por la gola con su puente levadizq, de modo que sirve come de ciudadela, porque tiene fuegos sobre la Cidad, tiene sus

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36- PIANTA SUGLI SPALTI DELLA ROCCA (STATO ATTUALE)

cuerpos de guardia y a!mazen. Combrendria hazerle algun aboja­miento para cien hombres que saria necessario mantener en el tiempo de guerra, para prevenir las incombientes que puedan sobrevenir en caso que haya poca guarnizion como ha succedido en el ano r707, que se entrego esta Ciudad a los Enemigos ... " .

52) A.S.N ., Sezione di guerra e marina, Segreteria di Guerra, j O 44I.

53) A.S.F., R.R. Fabbriche Nrr 5 H 3, Pianta del lago di Orbe ­tello e sue adiacenze (particolare) .

Interventi del )(])( secolo

" .. . Formano lo stato dei Presidi di Toscana la città d'Orbetello e le terre murate di S. Stefano, Port'Ercole e Talamone. Orbetello è stata sempre, dirò così, la capi­tale dei Presidi. Gli ha dato questo vantaggio sopra gli altri Paesi la situazione in piano; l' eser circondata da mura abbastanza forti; difesa da una Rocca stabile e ben guar­nita · e la popolazione di circa millenovecento abitanti " (figg. 27 e 28) . ' l Questo nel 18ox. Nel 1815 operava ad Orbetello l'architetto Antonino Benini con l'incarico di " vedere lo stato delle fabbriche e proporre lavori ", da una delle sue lettere si apprende che egli chiese ad Andrea Nuti, direttore delle Regie Fabbriche, i disegni le piante e pochi libri che trattavano delle fortificazioni, materiale passatogli dal comandante di piazza. 2 >

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37 - PROSPETTO DELLA ROCCA DALLA PARTE DEL FOSSO REALE (STATO ATTUALE)

38- SEZIONE DAL LATO DELLA RAMPA D'ACCESSO DELLA ROCCA (STATO ATTUALE)

39 - SEZIONE TRASVERSALE DELLA ROCCA (STATO ATTUALE)

In un'altra lettera, sempre dello stesso anno, scrive: " N o n si può negarsi il deperimento di tali fabbriche ". 3}

Questo " deperimento " è confermato nel 1824 dal ­l'architetto Ciulli che nella perizia inviata al Conte Luigi Cambray Digny, allora direttore del dipartimento delle Regie Fabbriche, scrive : " Le mura o ram pari circo­scriventi questa città sono nella maggior parte in cattivo grado ed offrono esse un facile accesso alle persone che vogliono dallo stagno introdursi in Orbetello " per cui 11 nel tratto di mare dalla Porta di mare al fortino detto di San Giuseppe occorre riprendere una quantità di muro nel parapetto e rimuovere le buche che si osservano dalla parte della strada. Anche nella parte di mura che vanno dal fortino S. Giuseppe alla gran polveriera va ripreso in diversi punti il muro e rimurate alcune buche nell 'altro tratto di mura a tramontana del fortino d ' Arcos fino alla porta di mare vanno rimurate diverse spaccature e buche''. 4}

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40- ORBETELLO, ROCCA, VEDUTA SUGLI SPALTI Un pezzo del " muraglione detto di Guzman " fu addirittura rifatto, come attesta un'a ltra perizia del Ciulli del 1826 dove sono elencati i seguenti lavori:

Sulla destra l'edificio adibito a caserma, sulla sinistra l'edificio che serviva per il corpo di guardia.

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41- FIRENZE, ARCHIVIO DI STATO, FABBRICHE GRANDUCALI, 2432 PIANTE DELLA PRIGIONE SUGLI SPALTI DELLA ROCCA E DELLA PRIGIONE DEL POZZO

Periz ia del Ciulli per lavori approvati nel 1827.

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42- FIRENZE, ARCHIVIO DI STATO, FABBRICHE GRANDUCALI, 2432 SEZIONI DELLA PRIGIONE SUGLI SPALTI DELLA ROCCA E DELLA PRIGIONE DEL POZZO

Perizia del Ciulli per lavori approvati nel 1827.

'' N° I - Occorre in primo luogo demolire il muraglione nell'Angolo... in lunghezza B25 altezza per conguaglio B6 - N° 2 - Costruire il muraglione predetto ... ". 5l

Esistono molte lettere, spesso accompagnate da grafici, che riguardano questo territorio scritte da chi doveva operare direttamente sulle strutture o da chi doveva fare delle semplici ispezioni, oggi esse si rivelano preziose per cercare di ricostruire lo stato di conservazione e la struttura degli edifici in quel tempo (figg. g, 29-34).

Da una minuziosa relazione del Comandante di piazza del 1849, che descrive tutte le opere militari di Orbetello, si ricava anche l'esatto tracciato della via d'accesso alla città e del fronte bastionato: " Le principali fortificazioni della Piazza d'Orbetello sono dalla parte di terra comin­ciando dal Fosso detto degli Spalti e falsabraca e fosso Reale che isola la Piazza. Tre batterie di opere avanzate che formano un'opera a corno precedono il Fosso Reale con suo Camin coperto, e pur mezzo di due Ponti di legno fissi e Ponte Elevatoio si trova la Porta avanzata con Corpo di Guardia e Stanze annesse, quindi Magazzino per l'artiglieria e sopra altro delle Regie Fabbriche affittato. Contiguo a questo esiste un vasto Arsenale a tetto diviso con tavolato, che una parte serve per gli affusti d'arti­glieria e l'altro per i generi delle Reali Fabbriche, il di cui lato di tergo corrisponde alle False-Brache.

Presso la seconda Porta a destra si passa al Forte Burgos con Stanze abbandonate a Porta di Soccorso, ed a destra si passa ai cammin coperti a opere avanzate sopradescritte.

Nell'antiporta v'esiste il Corpo di Guardia e una Stanza per l'armaiolo, e dalla parte opposta per gli armamenti, a Laboratoio degli Operai dell'artiglieria.

Entrati nella piazza a destra di trova la Rocca e la cor­tina di Santa Maria, quindi il Forte Guzman, a sinistra il Forte Arcos, e quindi da ambe le parti Mura a parapetto bagnate dallo Stagno che si congiungono con la porta a mare dalla quale v'è a terreno il Corpo di Guardia e Magazzino d'Artiglieria e superiormente una stanza abi­tabile con terrazza coperta e cisterna ". 6>

Fra gli edifici, la Rocca, chiamata oggi ex Fortezza, era certamente quello di maggior importanza (figg. 35-39). Il primo intervento ottocentesco conosciuto che la riguarda è del r815, si tratta di una lettera di G. Arena scritta per certi lavori necessari alla caserma situata sugli spalti. 7l Pur tenendo presente che Orbetello era sede di più di una caserma, si può senza dubbio affermare che sugli spalti si trovava solo quella all'interno della Rocca (fif!. 40).

Successivamente, in una perizia del Ciulli del r821, Bl venne prevista la demolizione della piattaforma in mattoni per coltello, che trovavasi sul piazzale al centro del bastione, e la successiva ricostruzione in lastre di pietra che meglio si adattavano alla scuola di esercizio per il cannone.

Sempre nel 1821 sono alcuni lavoretti fatti al corpo di guardia, edificio costruito sul terrapieno della Rocca in prossimità dell'ingresso (fig. 40), ed all'antica~ Porta a Terreno (odierna Porta Moedina Coeli) che si trova

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43 - ORBETELLO , ROCCA VEDUTA DALL'INTERNO DELLA CITTA'

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a fianco. 9) La denominazione '' Porta a T erra ' ' venne poi data all 'antiporta che si trova sulla stessa strada dalla parte dell'entroterra, mentre dal lato opposto si trovava la " Porta a Mare ".

Nel I823 dal prospetto principale della succitata Porta a Terreno cadde la statua di San Biagio, venne chiesto quindi di rimetterla a posto. •o> Mentre il ponte in legno, che si trovava in cattivissimo stato di conservazione, Il )

venne rifatto solo nel I932. 12>

Di grande importanza sono i lavori descritti dal Ciulli nel I822 e approvati nel I827, da farsi alle carceri perché minuziosamente descritti e corredati di piante e sezioni (figg. 4I e 42). Da essi si ha la possibilità di conoscere la disposizione dell'edificio sulla sinistra del piazzale e della stanza interrata che si trova alla destra dell'ingresso principale ed è chiamata la " prigione del pozzo " coperta con volte a crocera e destinata ai " Bassi Uffiziali" risale probabilmente all'intervento cinquecentesco. •3>

In questi anni, esattamente nel I824, venne presentata un'altra perizia del Ciulli comprendente altri lavori da farsi all'edificio, '4) ma per fortuna non tutti vennero eseguiti. Si prevedeva infatti, ritenendoli cosa inutile, di

45- ORBETELLO, ROCCA SALA DI ARTIFIZIO E SALA DI DEPOSHO D'ARMI

44 - ORBETELLO, ROCCA POLVERIERA NEL RECINTO DELLA PALLERIA

demolire i due torrioni che fiancheggiano l'ingresso nel " recinto della Palleria" (figg. 43 e 44) . Essi, costruiti ad uso di polveriera, furono usati dal governo napoletano come deposito di carbone. Indi si prevedeva la costruzione di una sala di deposito d'armi, da ricavarsi sopra la "sala d'artifizio " esistente, rialzando le murature perimetrali e coprendole con una volta a botte chiamata allora " volta reale " . Detta sala fu veramente costruita e dotata di due accessi, uno dalla Rocca ed uno dagli spalti (fig. 45). La "sala d'artifizio" però, chiamata dal Ciulli nel I828 " magazzino dell 'artiglieria montata " , si rivelò umida perchè addossata al terrapieno. l 5) Venne proposto allora di fare una controparete per risanarla. In quella occa­sione venne lastricata anche la rampa di accesso che fino ad allora era sempre stata sterrata (fig. 46).

Nel I83o l'architetto Angiolo Caprilli redasse una perizia per la costruzione di una soffitta sulla " caserma n° I I nella Rocca di Orbetello destinata per i Canno­nieri " , 16> non si sa quale fosse esattamente l' ubicazione di questo edificio, forse si trattava delle poche stanze d~! piano superiore della costruzione destinata a pri­g10ne.

46 - ORBETELLO, ROCCA RAMPA D'ACCESSO

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47- FIRENZE, ARCHIVIO DI STATO, FABBRICHE GRANDUCALI, 2320 PIANTA DEL PRIMO PIANO E SEZIONE

TRASVERSALE DELLA POLVERIERA GUZMAN Disegno con la proposta di installazione dei parafulmini.

In una penzta successiva del 1831, l7) l'edificio che si trova sugli spalti dove si inserisce il fornice d'ingresso (figg. 36 e 46), venne descritto come composto di tre stanze: una per il corpo di guardia, una per uso di magazzino ed una destinata a quartiere per un '' Basso Uffiziale " . A questa costruzione, dal lato verso Orbetello, era addossato un terrapieno, per cui si rese necessario costruire uno scannafosso onde allontanare l'umidità. In tempi recenti poi a queste tre stanze ne sono state aggiunte molte altre fino ad addossarsi alle mura, di conseguenza il camminamento, che girava attorno agli agli spalti, in quella zona è stato coperto.

Nel 1836 vennero fatti lavori di manutenzione di scarsa importanza, '8l ma nel 1847 l'architetto Nuti, fra i vari interventi da farsi , osservava che la " rampa antichissima di accesso in selciato di pietra viva " '9) era in pessime condizioni e meritava di essere rifatta in lastrico a cordo­nata con una fogna atta a raccogliere le acque meteoriche provenienti dai terrapieni degli spalti che avrebbero dovuto convergere in que l punto.

Da una perizia del 1837 20) si apprende che sopra la seconda Porta a Terreno, cioè quella di accesso alla città,

si trovava una cappella " destinata al generai Comando per rivista delle armi ", i lavori previsti comprendevano opere di manutenzione alle strutture portanti, inoltre venne sconsacrata la chiesa e demolito l'altare.

Il complesso della Rocca era dunque composto da un corpo principale su cui si trovavano due edifi ci: uno destinato alle prigioni e agli alloggi per i cannonieri, l'altro invece al corpo di guardia, entrambi ben protetti dai terrapieni. Verso la strada di accesso alla città, in apposite aperture tra i merloni, erano piazzate le batterie, dietro il camminamento girava lungo tutto il perimetro della costruzione collegandola con la cinta bastionata. 21

)

A questo proposito si ha notizia di una scala interna, ormai richiusa, che dal terrapieno della Rocca scendeva all'interno della vecchia Porta a Terreno. Inoltre, dalla parte verso la città, si trovava un cortile delimitato da uno steccato denominato " recinto della Palleria " al cui centro saliva la rampa di accesso protetta da cortine munite di feritoie e con in alto il ponte levatoio . Sempre nello stesso cortile si trovavano anche le due polveriere e la " sala d 'artifizio " attraverso la quale si passava

48- ORBETELLO , POLVERIERA GUZMAN E PARAFULMINE OTTOCENTESCO

Sono chiaramente visibili lo scarico a terra nonchè, retrostanti, le finestre rettangolari.

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49- ORBETELLO, POLVERIERA GUZMAN PROSPETTO POSTERIORE

per andare sul terrapieno che portava al bastione di Santa Maria. In tempi recentissimi una terza costruzione è stata aggiunta sul piazzale superiore.

Anche per la polveriera Guzman furono redatte delle perizie nel XIX secolo, la prima, ad opera dell'architetto Ciulli, è del r82o e accompagnata da disegni (fig. 47), fu mandata a Cambray Digny per avere l'approvazione di istallare quattro parafulmini ai lati dell'edificio. 22>

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50- ORBETELLO, POLVERIERA GUZMAN LATO NORD DURANTE I RESTAURI

Dalla pianta del primo piano si vede chiaramente che le finestre originali erano, come possiamo notare ancora oggi alla polveriera del Monte Argentario chiamata "Fortino Tre Natale", a feritoia con pilastro centrale, tali da far passare l'aria ma non i proiettili. In seguito, evidentemente sono state rimaneggiate in modo da farle diventare delle normali finestre (fig. 48) .

Durante il corso degli attuali restauri sono nemerse tracce dei cunicoli di areazione.

Sempre il Ciulli nel r824 scriveva : '' Per togliere l' umidità che vi è al piano terreno del magazzino sotto la gran polveriera, occorre fare uno scannafosso che riceva le acque di scolo del recinto della gran polveriera e parte di quelle della strada di confine per scaricarle nello stagno sbassando il suolo del recinto della gran polveriera per r braccio circa fino al piano inferiore del magazzino ". 2 3)

Inoltre si prevedeva di fare un fosso di scolo attorno al muro del recinto e " fare uno scavo sul bastioncello lateralmente al recinto della gran polveriera profondo br. 5 e lungo br. r6 con aprire due muri per passarvi col proposto scannafosso fino alla imboccatura dello stagno per lo scolo delle acque " . 2 4)

Era anche in programma il restauro del muro di cinta esterno e la costruzione di un cancello in legno, questo muro è stato modificato in tempi recenti, come si può vedere confrontando lo stato attuale col disegno del Ciulli (figg . 24, 25 e 47), per facilitare il passaggio alla nuova grande apertura creata al piano terreno (fig. 49). 22l

Nel r825 vennero sostituite " B 50 quadre " di cam­pigiane di copertura perchè furono rilevate delle infiltra­zioni di umidità nella volta. 25l

Infatti durante il restauro (fig. 50), si è notato che esistevano tre tipi di campigiane di differenti periodi e colorazioni, che costituivano il manto di copertura, allet­tate sopra un massetto di cocciopesto, in parte lesionato o mancante, per cui l'acqua penetrava abbondantemente all'interno.

Nel r843 vennero costruiti "in prossimità della pol­veriera quattro pilastri di materiale a sostegno dei con­duttori elettrici " (figg. 48, 50 e 51), 24) che erano stati già preventivati in una perizia precedente (fig. 47).

Infatti, analizzando le carte della città dei secoli XVII e XVIII, essi non compaiono mai a fianco dell'edificio, come non compaiono in un disegno del 1785 di Joseph Oudar dove si vede la costruzione rappresentata in pianta ed in prospetto (fig. 22). In questo disegno si nota inoltre che le finestre avevano già la dimensione attuale. 26l

Dalla già citata relazione del r849 27l si apprende anche che dei due ampi locali che si trovano nell'edificio, il soprastante era destinato alle polveri, il sottostante a deposito di legnami per gli affusti dei cannoni, ed inoltre che: '' Questa polveriera è corredata di n° 4 pali elettrici sostenuti da altrettante piramidi di travertino con prismi di rame e punte d'oro sodo all'estremità e due pozzetti ove sono i pettini all'estremità inferiore dei conduttori. Finalmente per cancello separato e prossimo alla Gheritta di materiale ove arma la sentinella si passa al forte Guz-

" man . La garitta citata è indubbiamente quella che si vede a

fianco dell'edificio nel disegno del 1785 (fig. 22), le cui precarie condizioni sono rilevate dal Ciulli nel r822, egli infatti ne propone la ricostruzione a partire dal­l'altezza di br. 3 da terra. 28l

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I) A.S.F ., Segreteria di Gabinetto I 58, inserto 7· Prospetto dello Stato dei Presidi di Toscana al Tempo dei Governi Napoletano e Francese e secondo il sistema di riforma di cui abbisogna in sequela della cessione seguitare a favore di Sua Maestà Ludovico I Re d'Etruria - IO Ottobre I8oi - da una lettera di Filippo Giannetti.

2) A.S.F ., Fabbriche Granducali 2283, inserto I8I5, I2/8/I8I5· 3) A.S.F. , ibidem, inserto I8I5, 28/n /I8I5. 4) A.S.F., Fabbriche Granducali 24I7, r7/5/I824 .

. 5) A.S:F. ,. Fabbriche Granducali 2427, 5/9/ r827: Lettera e peri­Zia del CtUl,h ~el 5 Sett~mbre I8~6 da .Orbetel_lo a C?mbray Digny che approvo 1 lavon nguardantt la ncostruz10ne d1 un pezzo di Muraglione " detto di Gusman " a contatto della Gran Polveriera di Orbetello il I3 Novembre I826.

L' " indicazione sommaria dei lavori che si propongono " sulla prima pagina della perizia indica: " Demolizione e Ricostruzione di un tratto di muro che minaccia rovina dalla parte dello stagno a confine della Polveriera"; la Perizia all'interno da questo pro ­gramma:

" N° I - Occorre in primo luogo demolire il Muraglione nel­l'Angolo ... in lunghezza B25, altezza per conguaglio B6 ".

" N° 2 - Costruire del Muraglione predetto in lunghezza e lar­ghezza come sopra con calce e rena sono B cube r25 a L. ... e sassi che potessero mancare ... ".

" N° 3 - Si rende necessario per fare i Pesi nello stagno a due Ordini. Tanto per la demolizione che per la ricostruzione del Mu ­raglione predetto " si capisce da questo che il lavoro sarà eseguito in due tempi con la somma totale di L. 359.6.8.

6) A.S.F., Segreteria di Guerra, filza I07. Descrizione delle fabbriche militari a Orbetello.

7) A.S.F ., Fabbriche Granducali 2283, I5 /II / I8I5· 8) A.S.F ., Fabbriche Granducali 2328, 26/6/I821. g) A.S.F. , ibidem, 3/7/ r821. IO) A.S.F., Fabbriche Granducali 2342, I9/5/I823· n) A.S.F., ibidem, I3 /8/I823 · r2) A.S.F., Fabbriche Granducali 2473, 20/I / I832· I3) A.S.F., Fabbriche Granducali 2432, 4/Io/I822 : Fascicolo

di lettere e perizie e piante del Ciulli a Cambray Digny riguardante i lavori da farsi alle carceri della Rocca di Orbetello che verranno poi approvati il 7 Maggio r827.

La prima lettera del Ciulli risale al I4 Ottobre r822 e la descri ­zione che esso fa delle allora carceri è la seguente : " Cinque sono le Prigioni esistenti nel Corpo di Fabbrica della Rocca di Orbetello sulla sinistra del piazzale a palco e contengono quella di N° V una porta d'ingresso corrisponde sul piazzale stesso a levante ed una fine­stra a ponente, l'altra contigua N° VI ha la porta d'ingresso a levante, con la piccola finestra ricavata nella porta stessa, e quella di NO VII è del tutto simile alla sud descritta N° VI. Contigua l'altra di No VIII con porta d'ingresso e la finestra a ponente. Quella segnata N° X in Volta Reale contiene parimente la Porta a levante ed una finestra che guarda il mezzogiorno ed altra pei Bassi Uffiziali sul lato destro del precisato : piazzale. Quella detta del Pozzo alla quale vi si discende mediante una scala di materiale contiene N° III finestre una cor­rispondente nel recinto della Palleria altra nel piazzale della rocca e la 3a nel centro della volta reale che avendo riscontrato il calce­struzzo sulla superficie della volta stessa in alcuni punti guasto da cui forse si poteva supporre che penetrasse della umidità nell'interno della Prigione ho ordinato che sia risarcito poichè la spesa non oltre ­passa le L. 50 ".

Vi è poi altra lettera del Ciulli del g Febbraio I824 in cui fa rife­rimento a lettera non esistente nella filza del I2 Gennaio dello stesso anno che probabilmente conteneva una perizia. Allega comunque in questa le Piante e Tagli delle Prigioni in modo che Cambray Digny si faccia un'idea più precisa. Si aggiunge poi un rapporto e una perizia del 2 Marzo I826 mandata da Orbetello dal Ciulli a Cambray Digny in cui si notano alcuni cambiamenti nella descri­zione dei locali di prigione dovuti alle necessità diverse di utilizzo de i locali. Non si fa più menzione della prigione N° VI probabilmen­te adibita ad altro ma si parla della N° III mai menzionata prima d'ora : " Un altro corpo di fabbrica sul lato destro all'ingresso del Forte predetto ne esiste un'altra segnata di N° III destinata per Bassi uffiziali [nella lettera del r4 Ottobre r822 il locale destinato ai Bassi uffiziali era la N° IV detta del Pozzo che adesso ritroviamo per profosso ed altri usi]. Essa è cuoperta a tetto e vi si giunge me­diante due scalini di materiale. Inoltre porta e finestra con ferrata di tondino a Prigione corrispondente al precisato piazzale". La No V la t!<?Viamo ad!bita a .Sala di Disciplina. I lavori previsti in questa penz1a sono, m ordme:

! ." ~prire una fogna o scannafosso a confine della parete delle Png10m a Tramontana, parte da scavarsi sul terreno e parte nel masso tenero in lunghezza B29 profondo Br 2/3 largo Br I /2 avvertendo di fare il piano nel fondo di Calcistruzzo, un murello

51 -ORBETELLO, POLVERIERA GUZMAN PROSPETTO VERSO LA LAGUNA

di Terzo a retta del Terreno e couprire detto scannafosso con la­stroni nella superficie ".

2 " Demolire e ricostruire di nuovo i pavimenti delle prigioni del I0 corpo di fabbrica dei numeri 5, 7, 8 e IO formarvi ~li oppor­tuni vespai con fogne e pavimento di campigiane che nquadrano in tutto B2o5 ".

3 Prigione N° VII - " Fare una rottura nel muro grosso B2 ad oggetto di costruire una finestra alta B I I /2 larga BI corredata di cardinaletti e sua ferrata doppia " .

La spesa totale ammonta a L. 791.I4 ma i lavori non si sa con quali motivazioni non saranno approvati se non l'anno dopo su altra perizia e rapporto.

Troviamo infatti per finire la perizia e rapporto inviati a Cambray Digny e approvati il7 Maggio I8::n ; tali lavori, eseguiti dal Ciulli in Orbetello il 27 Gennaio I827, consistono (la prigione No V non è più menzionata):

I (vedi perizia precedente con eccezione delle misure che qui vengono modificate in tal modo " lunghezza B2o profondo B3 largo I I /2 ")

2 (vedi perizia precedente escludendo il lavoro alla N° V e pren­dendo nota che le B quadre sono ora 209)

3 (vedi perizia precedente) 4· 5· 6. "si approntano poi i vari lavoretti di poco conto come

ristucco e impostami da sostituire". La spesa stavolta ammonta a L. g.43.r6 e come già detto i lavori

verranno approvati. I4) A.S.F., Fabbriche Granducali 2409, rg/2/I824: - Relazione

di Ciulli, I9 Gennaio I824 sui lavori alle fortificazioni di Orbetello. I lavori proposti sono i seguenti :

I - Demolizione di due torrini di forma circolare che misurano in diametro I4 braccia ciascuno, alti II I /2, posti all'ingresso del recinto della Palleria della Rocca di Orbetello. Servivano al governo napoletano di deposito per il carbone che abbisognava nelle fucine dell 'artiglieria. Questi torrini non sono di alcuna utilità per la difesa della Rocca e si trovano lateralmente all'ingresso della fortezza.

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2 - Costruzione di una sala di deposito di armi da ricavarsi dalla sa la d'artifizio esistente nel corpo di fabbrica a confine della fortezza della piazza d 'Orbetello e del bastione cosiddetto di Santa Maria. A questa sala d'artifizio viene proposto di cambiare l'ingresso dalla parte della fortezza . La sala di deposito d 'armi verrebbe costruita rialzando di 8 braccia le pareti , spesse I /2 braccio, della sala d'arti ­fizio, che è di forma rettangolare, lunga 30 braccia, larga I 3, costru­zione della volta reale di mattoni, lunga 28 e larga I I braccia, con ­catenata con 2 archi maestri; costruzione dell'impiantito di campi­giane per 308 braccia quadre (lunga 28, larga 11); occorrono 3 finestre alte ciascuna 2 e I /4 e larghe I e I /2 braccia; occorre poi costruire una scala esterna, per l'ingresso dalla fortezza a questa sala, alta braccia 3 circa e larga 2, con scalini di pietra sostenuti da 2 ali laterali di muro; porta alta braccia 3 e I /2 e larga 2; occorre dare l'ingresso alla attuale sala d'artifizi dalla Fortezza della Rocca, aprendo una porta e chiudendone un'altra corrispondente sul bastione di Santa Maria, alta braccia 3 e I /2, larga I /4 con muro gros­so 2,

I5) A.S.F ., Fabbriche Granducali 2443, 4/2/ I828 : Lettera del Ciulli a Cambray Digny, Orbetello 4 febbraio I828 a cui allega un rapporto e perizia sui lavori da farsi all'interno del magazzino d'artiglieria nella Rocca di Orbetello per togliervi l'umidità. In essi dice che "bisogna togliere l 'umidità specialmente al magazzino nella Rocca d'Orbetello detto della artiglieria montata. Non è molto favorevole la sua posizione per rendere maggiormente sano esso magazzino, restando incassato nel ceppo della fabbrica, e pertanto dal terrapieno laterale superiore della fortezza proviene qualche umidità" . Si potrebbe supplire a questi inconvenienti con i seguenti lavori : " - Costruire una controparete di mattone sopra mattone nel fondo del magazzino dal piano terreno fino alla volta, in larghezza braccia 6 e I /2, altezza compreso il fondamento braccia 9 e I /2.

- Aprire la luce per costruire una finestra sul muro di forti­ficazione nella grossezza di braccia 4, larga braccia I e I /2, alta braccia 2.

- Fare il pavimento di calcestruzzo nella superficie del magazzino in lunghezza braccia 36, largo braccia 6 e 2/3, grosso I /6 di braccio.

- Rifare I 5 braccia di volta nel piano inferiore. - Costruire il piano di selciato alla rampa della porta d'ingresso,

essendo totalmente sterrata e di difficile accesso". Questi lavori, ammontanti a L. 866.Io-4, vengono approvati il I0 marzo I828.

I6) A.S.F., Fabbriche Granducali 2462, II / II / I83o: Perizia del Caprilli dell'I I Novembre I83o approvata il 25 Aprile I83I sui lavori da eseguirsi alla Rocca d 'Orbetello :

Dal rapporto : " La caserma di N° I I nella Rocca di Orbetello destinata per i cannonieri ... abbisogna di una soffitta per renderla di un aspetto decente e occorre non trascurare l'ingrandimento di una porta " alta B 3 e I /3 larga B I e 2/3 " che mette alla stanza attigua ... non più alta di B 2 I /2 " .

I7) A.S.F., Fabbriche Granducali 2468, I7/5/ I83I : Perizia del ­l'architetto Caprilli a De Cambray datata I7 Maggio I83I e appro­vata il 20 Febbraio I832 sui lavori per " Separare un Terrapieno che appoggia alle mura della Caserma dei Cannonieri, dalla parte della Città, restaurare la tettoia che cuopre questa Caserma, facendovi la gronda e fare altri lavori onde levare la umidità " alla Rocca D'Orbetello.

Dal rapporto: "La Fabbrichetta che trovasi a destra dell'ingresso alla Rocca d'Orbetello è composta di N° 3 stanze la I " serve per corpo di guardia, la seconda per magazzino, la terza per quartiere di un Basso Uffiziale ; Al muro di questa fabbrichetta dalla parte della Città vi è appoggiato un terrapieno superiormente al pavi­mento della stanza di N° 2 che le comunica non poca umidità. La tettoia che la cuopre è in cattivo stato e senza gronde. Le pareti sono mancanti di intonaco e questo pure contribuisce a renderla poco sana" .

Si decide quindi la costruzione di uno '' scannafosso che separi il terrapieno dal fabbricato suddescritto nella lunghezza di B34 profondo B2 largo I /4 con muretto a retta del Terreno; di rifare la tettoia equipaggiandola di gronda e di intonacare l'intero piccolo edificio" .

I8) A.S.F., Fabbriche Granducali 2504, 5/7/ I836. I9) A.S.F. , Fabbriche Granducali 2589, I6/Io/I847= Rapporto

dell'arch. Nuti sui lavori da farsi alla Rocca di Orbetello, I6 Ottobre I847·

"Le acque pluviali di tutti i terrapieni interni della Rocca d'Or­betello hanno i loro scoli dalla rampa d ' ingresso al cortile di guardia, e scorre lungo la rampa fino al ponte elevatoio ". Quando piove molto " il passo è impraticabile e le acque danneggiano ancora non poco il ponte elevatoio. Questa rampa antichissima di selciato di pietra viva è in pessimo stato e meriterebbe d'esser rifatta con la­strico e cordonata, e sotto la medesima farvi la fogna per lo scolo delle acque della Fortezza " . I lavori vengono approvati il 4 febbraio J848 . •

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20) A.S .F., Fabbriche Granducali 2504. 24/Ij i837, 21) A.S.F ., Segreteria di Guerra, filza I07, Descrizione delle

Fabbriche militari di Orbetello : "Fortezza d'Orbetello. Sul lato destro della Porta a Terra esiste un muro di recinto della Palleria dalla quale si passa al Magazzino del'oggetti di artiglieria, e dei Pezzi da Campagna, ed a due Armerie isolate di figura circolare coperte a volta reale e lastre di piombo, Porta, finestra e nel centro un Castello di legno di figura ottangolare per porvi le armi, ed in giro le Rastrelliere con fodera di legno. Una Barriera di legno chiude questo Recinto. Nel centro del Recinto sud.0 una rampa racchiusa da muri laterali e arco conduce al Ponte Elevatojo dal quale per mezzo di cordonata coperta si arriva al Corpo di Guardia, e quindi al Piazzale del Forte, che a destra esiste il primo Corpo di Fabbrica che serve per il Professo degli Uffiziali, e Stanza da Bassi­Uffiziali, dipoi si passa alla Sotterranea prigione del Pozzo - Sulla sinistra esiste altro Corpo di fabbrica avente sotto le Prigioni Mili­tari, e sopra la Caserma del Distaccamento scelto, ed il Quartiere del Sergente Maggiore composto di Tre Stanze, ambedue questi Quartieri con ingresso separato. Per mezzo d 'un Piazzale superiore con piano smaltato che guarda la Piazza d'arme si perviene al Terzo Corpo di fabbrica sopra la Porta a Terra con Magazzini, Caserma per i Cannonieri e Ranceria. Circoscrive il Forte dalla parte di terra un gran Bastione armato di Cannoni, Obiz e Mortajo, vi è l'asta per la Bandiera, Cisterna e Pozzo, più i Luoghi comodo. I fabbricati di questo Forte sono in buonissimo stato, e per l'anno I 849 non è progettato di lavori che rifare con Cavalletto alla tettoja della Caserma delle Scelte e diverse verniciature di Docce e affissi conforme vengono descritti con la perizia de'23 Sett. p.o p.to.

Sala d 'artifizio. Sul lato destro della Rocca sud." e corrispondente sulla Piazza d'arme si osserva un Fabbricato contenente a terreno un Magazzino in volta reale con Stanzetta di seguito, e sopra di esso corrisponde la Sala d'Artifizio, coperta parimente in volta reale con l'ingresso separato corrispondente su i Rampari, dalla parte della Cortina di S . Maria.

Corpo di Guardia di S. Maria - Lungo la rammentata Cortina e fra la Rocca e il Forte Gusman esiste una piccola Stanza isolata coperta a tetto che serve per Corpo di Guardia della prossima Polveriera " .

22) A.S.F., Fabbriche Granducali 2320, I6/5/182o. 23) A.S.F., Fabbriche Granducali 2409, I9/I / I824 : ... Costru­

zione dello scannafosso nel recinto della Gran Polveriera ed esca­vazione del recinto. Per togliere l'umidità che vi è al piano terreno del magazzino sotto la gran polveriera, occorre fare uno scannafosso che riceva le acque di scolo del recinto della gran polveriera e parte di quello della strada di confine per scaricarle nello stagno sbassando il suolo del recinto della gran polveriera per I braccio circa fino al piano inferiore del Magazzino. Occorre " formare un fosso di scolo circoscrivente il muro del recinto della gran polveriera in braccia andanti I86, profondo 2 braccia in conguaglio, largo braccia I, dandole il necessario declino per lo scolo delle acque, qual escava­zione essendo braccia cube 372 ". Occorre poi costruire un " morello di I /3 oppostamente al muro di cinta che determini la fogna o scan­nafosso in braccia andanti I86, altezza braccia 2 ... . Nel piano o superficie dello scannafosso è necessario uno smalto o calcestruzzo mattonato tozzo con il declive per lo scolo delle acque, per la lun­ghezza di braccia andanti I86, largo braccia I ... Fare uno scavo sul bastioncello lateralmente al recinto della gran polveriera profondo braccia 5 lungo braccia I6 con aprire due mori per passarvi col proposto scannafosso fino all'imboccatura dello stagno per lo scolo delle acque ".

4) Restauro alle pareti esterne della gran polveriera, cioè : al muro di cinta, per la lunghezza di Ioo braccia e altezza di 4 circa ; costru­zione di un cancello di legno alto 4 e largo 4 I /3 braccia ; alle 4 facciate esterne; foderare le due porte d'ingresso al magazzino a polvere, alte braccia 4 e larghe 2 I /2.

24) A.S.F., Fabbriche Granducali 2427, 25/6/I825 : Orbetello il I3 Giugno I825 lettera del Ciulli con Perizia su vari lavori da eseguirsi alla gran Polveriera di Orbetello approvata da Cambray Digny il25 Giugno I825 in parte e il resto il I8 Marzo I826; quello che a noi può interessare fu approvato subito (25 Giugno) . Il resto dei lavori riguarda verniciature varie. Dalla Perizia: "Volta Reale che cuopre la Gran Polveriera ": 11 Disfare e rifare B5o quadre I m­piantito di Campigiane giacchè da quello che vi esiste penetra del­l'umidità nella Polveriera".

25~ A.S.F., Segreteria di Gabinetto, appendice 97, Prospetto delle opere di miglioramento eseguite alle RR. Fabbriche dall'anno I 835 a tutto il I 849.

26) A.S.F., Segreteria di Guerra, filza I07. Descrizione delle fabbriche militari a Orbetello: "Gran Polveriera. Una delle più solide fabbriche che esistono nella Piazza d 'Orbetello è la gran Polveriera di cui si tratta. Essa resta lungo le Mura e mediante un Cancello si passa in recinto murato circoscrivente la Polveriera ove per Scala a cordonata si passa al vasto Magazzino delle Polveri coperta a volta reale a prova di bomba corredato di finestra e feritoie

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doppie per la ventilazione della medesima. Sottoposto a questa Polveriera esiste altro Magazzino con porta e finestre che serve pel deposito de' Legnami necessari agli affus ti di artiglieria. Questa Polveriera è corredata di NO 4 Pali Elettrici sostenuti da altrettante piramid i di travertino con Prismi di rame e punte d 'oro sodo al ­l'estremità e due pozzetti ave sono i pettini all'estremità inferiore dei Conduttori. F inalmente per Cancelli separato e prossimo alla Gheritta di Materiale ave arma la Sentinella si passa al Forte Gusman che resta lateralmente alla precitata Polveriera " . . 27) A.S.N ., Segreteria antica di Guerra e Marina, fascio 23, mc. I .

28) A.S.F ., Fabbriche Granducali 2335, 23/ I 2} I822; Ins. 27 L ettera di Ciulli a Cambray Digny, Orbetello 23 Dicembre I822 " .sui lavori di risarcimento della garitta [è la gar itta della polveriera d1 Orbetello] dove sta la sentinella che guarda la gran polveriera di Orbetello, che si è rovinata in questo giorno" . Gli allega la specifi ­cazione dei lavori e cioé: " bisognerà ricostruirla d 'altezza di tre braccia fino alla impostatura della volta e la volta sarà costrui ta con mattoni con rigoglio alto I, I /2 braccio nel centro ; sarà del diametro di 2 braccia e costerà L. 83. I6.8 ". Questi lavori, richiesti come urgentissimi, vengono approvati il 3I dicembre I822.

Utilizzaz ione attuale e destinaz ione futura restauri

notiz ie sui

Questo complesso di fortificazioni, 'l importante per la storia politica ed artistica, non può più essere ignorato lasciando che il tempo, gli usi impropri e le manomissioni finiscano di travisare e distruggere anche quello che è rimasto.

Purtroppo a Orbetello il Fosso Reale non si vede più perchè è stato interrato nell'immediato dopo guerra, ma tracce delle postazioni avanzate si scorgono ancora e sareb­bero recuperabili almeno in parte (fig. 52, TAv. XVII , f). La cinta bastionata è fortemente manomessa dalle molte superfetazioni, ma può ancora essere salvata.

Per questo la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Siena e Grosseto con l'appoggio del Comune, ha deciso di studiare un piano che interessi l'intera zona fortificata tale da ridarle omogeneità e leggi­bilità.

Dopo un accurato restauro gli edifici che prima con un'unica funzione e destinazione erano stati usati per

52 - ORBETELLO, LE FORTIFICAZIONI VISTE DAL FOSSO REALE PRIMA CHE QUESTI VENISSE RIEMPITO DI TERRA

(foto Collezione Graz iani)

scopi bellici, verranno ancora adibiti ad un unico scopo ovvero musei, centri culturali e di ricerca scientifica divenendo accessibili al pubblico e di notevole interesse per la città di Orbetello che tornerà così, in veste diversa, cioè come centro delle attività culturali del territorio, ad essere investita di quell'importanza che per secoli ha avuto come capitale dello Stato dei Presìdi. La cinta fortificata , trovandosi a far parte del sistema ben orga­nizzato di fortificazioni che, intervallate da torri di avvi ­stamento, formavano la difesa costiera, con i nuovi programmi non si troverà più nel cuore di un sistema difensivo, ma al centro di una serie di iniziative che tenderanno a ridar vita a questo complesso rivalorizzan­dolo e rendendolo accessibile al pubblico.

Il Forte delle Saline (fig. 53) sarà utilizzato come centro operativo della Soprintendenza Archeologica, mentre le

53 - ORBETELLO - FORTE DELLE SALINE

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torri costiere potranno far parte di un itinerario turistico locale come esempio di struttura fortificata.

La Rocca di Talamone, già restaurata, è stata data in uso al Comune di Orbetello come museo del Parco del­l'Uccellina.

1) Si ritiene utile riportare l'elenco degli edifici demaniali con i relativi decreti di acquisizione, ricadenti nel cosiddetto " Stato dei Presìdi " :

- Rocca Talamone : vecchia acquisizione - Forte delle Saline - dal Demanio dello Stato al Demanio

Ramo Storico Artistico (D.M. 1.12.1977) - Torre al Casale di Cristo (loc. Neghelli) - dal Demanio dello

Stato, Ramo LL.PP., e per esso allo I.A.C.P. di Grosseto, al De­manio, Ramo Storico Artistico (D.M. 23.2.84)

- Orbetello - dal Demanio, Ramo Aereonautica, al Demanio, Ramo Storico Artistico: Polveriera Guzman (D.M. r6.7.79); Ex­Fortezza o Rocca (D.M. 20.10.72); Porta Nuova (D.M. rS.u .Sr) ; Porta a Terra (D.M. 5.2.76); Porta del Soccorso (D.M. 11.7·79)

- Forte Stella - Torrione di Santa Barbara - Torre di Capo d'Uomo: vecchia acquisizione - Torre di Calamoresca: dal Demanio dello Stato al Demanio

Ramo Storico Artistico (D.M. 26·3·79)-Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici per le Provincie di Siena e Grosseto, Comune di Orbetello e Monte Argentario (GR)

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È da poco terminato l'intervento di restauro alla Pol­veriera Guzman dove l'umidità ascendente e discenden­te aveva creato gravissimi danni ed alla Porta N uova dove i locali al primo piano sono stati già adibiti a museo.

I rilievi con i relativi disegni del presente studio sono stati eseguiti : - per le planimetrie generali e la Rocca da Marcello Stoppa e

Fabrizio Mecarezzi; - per la polveriera Guzman da Nicoletta Maioli Urbini; - per la Porta Nuova e la Porta a Terra da Fabrizio Monaci e

Roberta Paganucci.

Le ricerche di archivio sono a cura di Maria Capezzuoli, Valeria Milani Comparetti, Orsola Gori.

La documentazione fotografica è a cura di Carlo Falchi e Fabio Cappelli.

La pubblicazione delle foto dell'Archivio Fotografico della Soprin­tendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Siena e Grosseto, n. Catalogo Generale ICCD 09/00163069, e dell'A.S .F., è stata auto­rizzata rispettivamente con nota del 20 aprile 1982, n. 42592/57, 55 (30) di prot. e con nota del 14 novembre 1983 n. 4512JX.1 .25 di pro t.

L 'autorizzazione per pubblicare le foto Alinari è stata richiesta dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Siena e Grosseto con nota del 20 ottobre 1984 n. di protocollo 5198.

G. CANTONI, Archivi del Governo Francese del Dipartimento de/l'Ombrone, Roma 1971.

G. A. PECCI, Memorie storiche delle Città e Castella che sono state e sono nel dominio Senese, Vol. III, pp. 301-458, dell'A. S.S., D. 69, in V. PETRONI, Storia Grossetana, Siena 1974, p. 106.

L. RoMBAI, G. CIAMPI, Cartografia storica dei Presidios in Maremma secc. XVI-XVIII, Grosseto 1979.

AA. VV. l Medici e lo Stato Senese 1555-1609 Storia e Territorio, Grosseto 1980, pp. 35-47·

F. ScOPPOLA, La Rocca della Città di Talamone, in Storia della Città, 1984, n. 28.

N. MAIOLI, Il forte delle Saline, Grosseto 1984.

ELENCO ABBREVIAZIONI

A.C. O.: Archivio Comunale di Orbetello

A.G.S. : Archivio Governativo Spagnolo

A.M.E. : Archivio Ministero degli Esteri

A.S.F.: Archivio di Stato di Firenze

A.S.N.: Archivio di Stato di Napoli

A.S.S.: Archivio di Stato di Siena

A.S.G.: Archivio di Stato di Grosseto

A.F .S.B.A.A.S.G.: Archivio Fotografico Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Siena e Grosseto

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