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La Certificazione dei Bilanci delle Aziende Sanitarie
Lerario Antonio Mario, Regione PugliaLerario Antonio Mario, Regione Puglia
Corso per i Direttori Generali, Direttori Amministra tivi e SanitCorso per i Direttori Generali, Direttori Amministra tivi e Sanitariari
Bari, 08 Ottobre 2013Bari, 08 Ottobre 2013REGIONE PUGLIA ASSESSORATO AL BILANCIOAREA FINANZA E CONTROLLI – SERVIZIO CONTROLLI
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REGIONE PUGLIA ASSESSORATO AL BILANCIOAREA FINANZA E CONTROLLI – SERVIZIO CONTROLLI 2
Agenda
1. INTERROGATIVI CHIAVE
2. CONTESTO NORMATIVO
3. VALORI GUIDA DEL CAMBIAMENTO
4. ATTIVITA ’ REALIZZATE DALLA REGIONE
5. CRONOPROGRAMMA PAC
6. CENNI SULLA REVISIONE CONTABILE
7. CONSIDERAZIONI E SPUNTI DI RIFLESSIONE
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Interrogativi chiave sulla certificazione dei bilanci nel settore sanitario
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Interrogativi chiave sulla certificazione di bilanci
�� Che cosChe cos’’ èè la certificazione di bilancio?la certificazione di bilancio?
�� Caratterizzazione dellCaratterizzazione dell’’ obbligo di certificazione?obbligo di certificazione?
�� Chi sono i soggetti abilitati a rilasciare la certificazione?Chi sono i soggetti abilitati a rilasciare la certificazione?
�� Qual Qual èè il risultato e come si legge?il risultato e come si legge?
�� Quali le azioni poste in campo dalla Regione Puglia?Quali le azioni poste in campo dalla Regione Puglia?
�� Come si stanno muovendo le altre regioni?Come si stanno muovendo le altre regioni?
�� Ambiti di applicazione: solo al settore pubblico e gli altri?Ambiti di applicazione: solo al settore pubblico e gli altri?
�� Quali le tendenze di fondo in atto sul versante delle risorse?Quali le tendenze di fondo in atto sul versante delle risorse?
�� PerchPerchéé ed in che misura led in che misura l’’ organizzazione e la revisione organizzazione e la revisione contabile delle Aziende sanitarie può essere utile a progettare contabile delle Aziende sanitarie può essere utile a progettare ll ’’ evoluzione del sistema salute?evoluzione del sistema salute?
Contesto Normativo Certificabilità Bilanci nel settore Sanitario
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Normativa Certificabilità Bilanci Enti Sanitari (1)
�� Legge Finanziaria 2006 (art.1 comma 291 L.266/2005)Legge Finanziaria 2006 (art.1 comma 291 L.266/2005):
� «con Decreto del Ministero della Salute, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze…, sono definiti i criteri e le modalità di certificazione dei bilanci delle aziende sanitarie …».
�� Patto per la Salute 2010Patto per la Salute 2010--2012 (art.11)2012 (art.11):
� «le Regioni si impegnano a garantire l’accertamento della qualità delle procedure amministrativo-contabili sottostanti alla corretta contabilizzazione dei fatti aziendali, nonché la qualità dei dati contabili». A tal fine:
� «effettuano una valutazione straordinaria dello stato delle procedure amministrativo-contabili, con conseguente certificazione della qualità dei dati contabili delle aziende e del consolidato regionale relativi all’anno 2008»;
� se «sottoposte ai piani di rientro dai disavanzi sanitari, per tutta la durata dei piani, intensificano le verifiche periodiche delle procedure amministrativo contabili, al fine della certificazione annuale dei bilanci delle aziende e del bilancio sanitario consolidato regionale»;
� «si impegnano ad avviare le procedure per perseguire la certificabilità dei bilanci».
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Normativa Certificabilità Bilanci Enti Sanitari (2)
�� Decreto del Ministero della Salute Decreto del Ministero della Salute adottato di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze del 18 gennaio 2011 18 gennaio 2011 emana il documento metodologico per la valutazione straordinaria di cui all’art. 11 del Patto per la Salute 2010-2012
�� D. Lgs. 118/2011 D. Lgs. 118/2011 «Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti Locali e dei loro organismi», Titolo II , Titolo II ««Principi contabili generali e applicati per il settore sanitario»
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Normativa Certificabilità Bilanci Enti Sanitari (3)
�� Decreto del Ministero della Salute del 17 settembre 2012 Decreto del Ministero della Salute del 17 settembre 2012 adottato di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze:� L’art. 2, ««Obbligo di certificabilitObbligo di certificabilità»à»: gli Enti Sanitari devono garantire
sotto la responsabilità e il coordinamento delle Regioni di appartenenza la certificabilità dei propri dati e dei propri bilanci;
� L’art. 3, «I percorsi attuativi della certificabilità»: le Regioni avviano un Percorso Attuativo della Certificabilità (PAC) finalizzato al raggiungimento degli standard organizzativi, contabili e procedurali necessari a garantire la certificabilità dei dati e dei bilanci degli Enti del servizio Sanitario Nazionale nonché dei bilanci sanitari regionali consolidati.
�� Decreto del Ministero della Salute del 1 marzo 2013 Decreto del Ministero della Salute del 1 marzo 2013 adottato di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, definisce:� il prospetto per la predisposizione del PAC e gli obiettivi comuni a tutte le
regioni cui i singoli enti del SSR devono tendere;� i contenuti della Relazione periodica di accompagnamento al PAC da
predisporsi da parte della regione».� La produzione normativa è in continua evoluzione.
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Normativa Certificabilità Bilanci Enti Sanitari (4)
Principali adempimenti previsti dal Decreto del Ministero della Salute del Decreto del Ministero della Salute del 1 marzo 2013 (GU n.72 del 261 marzo 2013 (GU n.72 del 26--33--2013)2013):
� Predisposizione e presentazionedel PAC e della relazione periodica di accompagnamento a cura della regione, non oltre il 26 giugno 2013;
� Approvazione del PAC e degli eventuali aggiornamenti, congiuntamente dal Comitato permanente per l’erogazione dei LEA e dal Tavolo di verifica adempimenti;
� Realizzazionedelle azioni programmate per il raggiungimento degli obiettivi, entro il termine massimo di 36 mesi dalla data di approvazione del PAC;
� Verifica dell’attuazione del PAC, congiuntamente dal Comitato permanente per l’erogazione dei LEA e dal Tavolo di verifica adempimenti, in occasione delle verifiche di attuazione del Piano di rientro.
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Valori guida del cambiamento
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Le funzioni di base dei sistemi sanitari (OMS 2008) possono essere scomposte:La scelta dei livelli di servizio;
La provvista fondi;
Il pooling delle risorse;
L’allocazione delle risorse;
L’erogazione dei servizi
Il riesame dello stato di salute.
Funzioni strumenti e obiettivi
del sistema sanitario
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PRINCIPIISPIRATORI PAESE
ORGANISMO DI
PROTEZIONE
% DI POPOLAZIONE
COPERTA
ACCESSO ALLA
PROTEZIONE
REQUISITI FINANZIAMENTO PREVALENTE
BEVERIDGE
GRAN BRETAGNA
Servizio Sanitario Nazionale
100% Automatico Residenza Sistema tributario nazionale
ITALIA Servizio Sanitario Nazionale
100% Automatico ResidenzaImposte dedicate, con fondo perequativo nazionale
BISMARK
GERMANIA FEDERALE
Assic. sociali malattiaAssic. private
Assic. sociali. + private
90%
7.5%6.7%
Obbligatorio
Volontario Professionale Contributi sociali
FRANCIAAssic. sociali malattia Mutue integrat.
99%
69.3%
Obbligatorio
VolontarioProfessionale Contributi sociali
CANADAAssic. sociale nazionale 100% Automatico Residenza
Sistema tributario nazionale
LIBERO MERCATO
STATI UNITIAssic. private e mutualisticheOrgan. federali:-Medicare-Medicaid-Senza assicur.
Variabile secondo le cure
12%8%
12.6%
Volontario
AutomaticoAutomatico
Professionale ed altri
Più di 65 anniPovertà
Premi di assicurazione
Sistema tributario generale
SVIZZERAAssic. private e mutualistiche 97% Volontario
Professionale ed altri
Premi assicurativi + fondi pubblici
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Programmazione e livelli di governo
Regione
Tempo
Res
pons
abili
tà
Governo
Regione
Azienda
Operatori
Trimestre
Stato
Azienda
Struttura
Unità Operativa
Immediato
Singolo
MICRO
MESO
MACRO
Livello Internazionale
UE - Comunità Internazionale
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Incidenza dei vincoli di finanza pubblica
Trattato di Maastricht - L’Italia si impegna a contenere il deficit pubblico entro determinati parametri tali da garantire la sostenibilità del sistema finanziario europeo e la stabilità della moneta unica.
Patto di stabilità interno - Coordinamento tra le politiche e gli obiettivi perseguiti dai diversi livelli di governo e rafforzamento del ruolo delle amministrazioni decentrate
Armonizzazione dei bilanci pubblici e federalismo fiscale -Coordinamento tra le politiche e gli obiettivi perseguiti dai diversi livelli di governo e rafforzamento del ruolo delle amministrazioni decentrate
DLgs n. 118/2011 –Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti locali e dei loro organismi
19921992
Fine anni
‘90
Fine anni
‘90
2000 –20102000 –2010
20112011
Vincolo costituzionale al pareggio di bilancio, Finanziamento della spesa pubblica con le entrate dedicate e divieto di ricorso al mercato per il finanziamento della spesa corrente
20142014
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Regole contabili uniformi e sistemi contabili integrati
Il Dlgs 118/2001 ha previsto a far data dal 1 gennaio 2012 che Regione ed Aziende sanitarie conformino la propria gestione ai 18 principi contabili contenuti nell’allegato 1del presente decreto, ed alla casistica applicativa: Di seguito i principi
Competenza finanziaria
Competenza finanziaria
Equilibrio di bilancio Equilibrio di bilancio
PubblicitàPubblicità
NeutralitàNeutralità IntegritàIntegrità
Veridicità, attendibilità, correttezza e comprensibilità
Veridicità, attendibilità, correttezza e comprensibilità
Significatività e rilevanza'Significatività e rilevanza'
FlessibilitàFlessibilità
CoerenzaCoerenza CongruitàCongruità
Comparabilità e verificabilitàComparabilità e verificabilità UniversalitàUniversalità
Competenza economicaCompetenza economica
AnnualitàAnnualità
Prevalenza della sostanzasulla forma
Prevalenza della sostanzasulla forma PrudenzaPrudenza
Continuità e costanzaContinuità e costanza UnitàUnità
Principi
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�� Partecipazione collaborativa attiva degli Enti sanitariPartecipazione collaborativa attiva degli Enti sanitari: Il quadro di riforma, nel quale il Percorso Attuativo della Certificabilità (PAC) si
inserisce, richiede, data la complessità e la delicatezza della materia, ampio coinvolgimento e partecipazione, con l’intento di rendere il PAC una occasione di crescita degli Enti Sanitari.
�� Armonizzazione con regia Regionale e monitoraggio dei Ministeri Armonizzazione con regia Regionale e monitoraggio dei Ministeri :Partendo dalla prassi consolidata nel tempo all’interno degli Enti Sanitari, si
intende procedere alla identificazione implementazione e condivisione di buone prassi e di principi contabili condivisi, facilitando la soluzione di note problematiche di settore, per innalzare il livello di attendibilità dei dati amministrativo contabili.
�� GradualitGradualitàà del percorso:del percorso:L’impostazione del percorso mira a consentire un progressivo adeguamento dei
sistemi e delle procedure nel corso dei due anni di durata del progetto, per rendere gli Enti Sanitari in grado di certificare i bilanci da parte di società di revisione iscritte all’albo della CONSOB.
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Valori guida del cambiamento
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PUNTI DI FORZA: elementi interni su cui far leva
� Stabilità del governo regionale e fiducia della popolazione� Consapevolezza diffusa circa la necessità della manovra di
riorganizzazione e l’impossibilità del rinvio� Presenza di poli consolidati di eccellenza nella rete
dell’offerta, riconosciuti anche in relazione alla mobilità attiva� Capillarità della rete dei servizi sul territorio� Buona qualità della formazione e della pratica medica� Copertura sostanziale dei LEA� Quona qualità del sistema sistema informativo regionale ed
esistenza di flussi informativi normalizzati e ben codificati� Aver avviato l’unificazione delle ASL già da tempo� Aver avviato e portato a definizione i Programmi Attuativi
Locali
PUNTI DI DEBOLEZZA: criticità interne da contrastare
� Carenza nell’offerta di servizi alternativi al ricovero a fronte di un numero di posti letto superiore agli standard nazionali
� Presenza di un numero rilevante di stabilimenti ospedalieri con posti letto inferiori agli standard minimi normativamente previsti
� Elevato livello di inappropriatezza organizzativa (scelta setting)� Ritardi nella riorganizzazione delle ASL a seguito delle fusioni� Carenze numeriche delle dotazioni organiche, e difficoltà a
reperire alcune figure professionali (es. Anestesisti, Infermieri)� Obsolescenza del parco tecnologicoe e ritardi nell’adeguamento
del comfort delle strutture di erogazione dell’assistenza� Disagio sociale ed economico della popolazione (deprivazione)� Modesta capacità di integrazione fra gli interlocutori della rete� Spesa farmaceutica convenzionata più alta della media nazion.� Presenza di mobilità passiva superiore alla mobilità attiva
OPPORTUNITÀ : elementi esterni da valorizzare
� Sistematizzare, rinnovare e semplificare l’impianto normativo e regolamentare socio-sanitario della regione
� Ridisegnare l’assetto organizzativo e funzionale del sistema sanitario in relazione ai fabbisogni dell’utenza
� Rafforzare il ruolo di governance della Regione e potenziare l’apparato amministrativo di programmazione e controllo
� Utilizzare le tecnologie dell’informazione e comunicazione quale leva per migliorare collegamento e interoperabilità
� Ammodernare le strutture, rinnovare il parco tecnologico, investire nella formazione degli operatori con il ricorso ai fondi accessibili (Fondi strutturali, Fondi FAS, ex art. 20 L. 67/88 …)
� Sviluppare relazioni collaborative sovraziendali per la sperimentazione gestionale, la ricerca di sinergie, l’ottenimento di economie di scala, la diffusione delle buone pratiche
MINACCE: elementi esterni da gestire/contrastare
� Quota Indistinta del riparto sanitario ampiamente sottostimata: i criteri non tengono conto di deprivazione e costo strutturale
� Tempi brucianti di implementazione del cambiamento tecnicalmente imposti dalla normativa nazionale
� Difficoltà dei singoli attori di riconoscere nei propri confronti la necessità di cambiamento (per l’utenza nuove modalità di assistenza, per gli operatori la riqualizicazione e ricollocazione)
� Reazione delle categorie portatrici di interessi agli interventi di razionalizzazione del sistema sanitario regionale
� Fisiologiche resistenze al cambiamento, localismi identitàautoreferenziali ed escludenti (comunicazione del cambiamento)
� Cambiamento demografico della popolazione ed aumento di prestazioni ad alto contenuto tecnologico
� Conflittualità strumentale della compagine politica di opposizione
Analisi situazionale: la Puglia e il Piano di Rientro
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Tendenze di fondo: visione macro
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� Progressiva apertura delle frontiere
� Contrazione delle risorse
� Mutamenti demografici
� Innovazione della scienza medica e sistemi di gestione: leve del cambiamento
Attività realizzate dalla Regione Puglia
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Attività realizzate dalla Regione Puglia (1)
�� La Regione Puglia, La Regione Puglia, sottoposta a Piano di rientro Piano di rientro per mancato rispetto del Patto di Stabilità, di cui alla L. R. n. 2 del 09/02/2011 L. R. n. 2 del 09/02/2011 per il triennio 2010-2012, ha previsto quale Obiettivo Prioritario, Obiettivo Prioritario, al Par. C.1.3:1. «l’impulso al miglioramento del grado di affidabilità dei conti delle
aziende sanitarie pubbliche»;2. attraverso l’adozione di specifiche iniziative che vanno nella
direzione della certificazione contabile, della trasparenza e armonizzazione delle procedure amministrativo contabili.
� Valutazione Straordinaria (completata entro i termini dalle aziende ed inoltrata attraverso la piattaforma ai Ministeri competenti).
�� La Delibera di Giunta Regionale n. 1060 del 30 giugno 2012 La Delibera di Giunta Regionale n. 1060 del 30 giugno 2012 ««Piano di Piano di adeguamento ai requisiti per la certificazione dei bilanci degliadeguamento ai requisiti per la certificazione dei bilanci degli Enti del Enti del Servizio Sanitario RegionaleServizio Sanitario Regionale»» ha avviato un programma attuativo che, partendo dalla rilevazione straordinaria ed attraverso un percorso di affiancamento di primarie società di revisione, è finalizzato a perseguire la certificabilità dei bilanci degli Enti Sanitari secondo tre fasitre fasi.
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Attività realizzate dalla Regione Puglia (2)
D.G.R. n. 1060 del 30 maggio 2012««Piano di adeguamento ai requisiti per la certificazione dei bilaPiano di adeguamento ai requisiti per la certificazione dei bilanci degli Enti del nci degli Enti del
Servizio Sanitario RegionaleServizio Sanitario Regionale»»
Ricognizione e valutazione straordinaria delle procedure
amministrativo-contabili e delle risultanze contabili all’interno
degli Enti Sanitari
Certificazione dei bilanci degli Enti
Sanitari
Accompagnamento degli Enti Sanitari nel percorso di
adeguamento delle procedure, dei sistemi e delle competenze
finalizzate alla certificabilità dei bilanci
FASE 1FASE 1(completata(completata))
FASE 2FASE 2(in progress)(in progress)
Percorsi attuattivi della certificabilitPercorsi attuattivi della certificabilit àà
FASE 3FASE 3(a tendere)(a tendere)
Certificazione di bilancioCertificazione di bilancioValutazione straordinaria delle procedureValutazione straordinaria delle procedure
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Attività realizzate dalla Regione Puglia (3)
ATTIVITAATTIVITA ’’
VALUTAZIONE STRAORDINARIAfinalizzata alla verifica della qualità e del rispetto delle procedure amministrativo-contabili, come da Nota prot. n. 168/249 del 20 marzo 2012 indirizzata al “Tavolo adempimenti e Comitato LEA-Verifica annuale Piano di Rientro” ed avente ad oggetto la relazione sullo stato di implementazione delle attività previste dal D.Lgs. 118/2011, Titolo II
FASE 1FASE 1
Ricognizione e valutazione straordinaria delle procedure amministrativo-contabili e delle risultanze contabili all’interno degli Enti Sanitari
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Attività in progress della Regione Puglia (4)
FASE 2 FASE 2
Accompagnamento degli Enti Sanitari nel
percorso di adeguamento delle
procedure, dei sistemi e delle competenze
finalizzate alla certificabilità dei
bilanci
ATTIVITAATTIVITA ’’�Indizione, con Determina Dirigenziale dell’Area Finanza e Controlli, Servizio Controlli n. 23 del 17 luglio 2012, della procedura di gara riservata a societprocedura di gara riservata a societàà di revisione, di revisione, per l’affidamento del servizio di affiancamento agli Enti Sanitari suddiviso in quattro Lotti
�Aggiudicazione Lotto 1 (ASL Bari, ASL BT, GSA) alla società di revisione Deloitte – PKF
�Aggiudicazione Lotto 2 (ASL Taranto, AOU Policlinico di Bari, IRCCS De Bellis) alla società di revisione PriceWaterhouseCoopers – Ria Grant
�Aggiudicazione Lotto 3 (ASL Foggia, IRCCS Giovanni Paolo II, AOU Riuniti Foggia) alla società di revisione KPMG –Mazars
�Aggiudicazione Lotto 4 (ASL Brindisi e ASL Lecce) alla società di revisione Reconta Ernst & Young – BDO
�Definizione Cronoprogramma delle attività al fine di implementare il PAC (definizione di atti e strumenti quali Manuali, report, check list, ecc)
�Definizione incontri preliminari per avvio attività
�Avvio, Condivisione e Monitoraggio
�Verifiche in corso e retroazione
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Attività in progress della Regione Puglia (4)
FASE 2 FASE 2
Accompagnamento degli Enti Sanitari nel
percorso di adeguamento delle
procedure, dei sistemi e delle competenze
finalizzate alla certificabilità dei
bilanci
ATTIVITAATTIVITA ’’
�Trasmissione da parte del Servizio Controlli agli Enti del SSR, con Nota n. 535 del 29 maggio 2013, di apposito schema di riferimento del PAC.
�Approvazione a cura degli Enti del Servizio Sanitario Regionale del relativo schema di PAC con apposito atto dirigenziale nei termini previsti dalla Nota di cui sopra.
�Adozione con Delibera di Giunta Regionale n. 1170 del 21 giugno 2013 dello Schema unico del PAC degli Enti del SSR, elaborato sulla base degli schemi di PAC approvati dagli Enti, edella relativa Relazione periodica di accompagnamento
�Trasmissione, da parte del Servizio Controlli al Comitato permanente per l’erogazione dei LEA ed al Tavolo di verifica degli adempimenti, della deliberazione n. 1170 del 21 giugno 2013 unitamente al PAC e alla relativa Relazione di accompagnamento del SSR, per l’approvazione.
�Costituzione con Delibera di Giunta Regionale n.1169 del 21 giugno 2013 di un Comitato Tecnico consultivo e di indirizzo (Steering Commettee)
�Ottobre 2013 avvio attività presso le aziende e la GSA
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FASE 3 FASE 3
Certificazione dei bilanci delle Aziende Sanitarie e della GSA
ATTIVITAATTIVITA ’’
Attivazione di idonee procedure per la selezione di operatori iscritti presso l’Albo Speciale
CONSOB cui affidare l’incarico di revisione ai fini della Certificazione del Bilancio
Attività a tendere della Regione Puglia (5)
Cronoprogramma delle Attività per l’implementazione del PAC
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Al fine di dare concreta attuazione al Percorso, sono state individuate 7 Aree prioritarie di intervento (Key Performance Areas), ciascuna con una specifica missione,
nell’ambito della quale sono state identificate linee di attività. Rispetto a ciascuna attività è stato identificato in dettaglio chi fa che cosa, chi interviene ed a quale titolo
(Stakeholder). Da ultimo, sempre sulla stessa linea sono stati identificati i Key Performance Indicators, vale a dire gli obiettivi che si intende perseguire con le
singole attività.
Cronoprogramma delle attività
MISSION
ATTIVITA
KPI
STAKEHOLDERS
KPA
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GRUPPI DI
PROGETTO
GRUPPI DI
PROGETTOAVVIOAVVIO
ANALISI E REPORTING
STANDARDIZZAZIONE
NORMAZIONE
FORMAZIONE
SISTEMA INFORMATIVO
COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE
VERIFICA
Gap AnalisysAction Plan
PAC
Gap AnalisysAction Plan
PAC
Streering CommitteeModelli standard
Strumenti verifica e controllo
Individuazione fabbisogni formativiPiano formativo
Seminari formazione
Piattaforma informaticaPagina web
Incontri tra i gruppi di progettoWorkshopNewslettersConvegni
Pubblicazioni
Banca DatiManuali di riferimento
Atto di approvazione PAC
Check list verificaReport di monitoraggio dei bilanci
Report di monitoraggio dell’ attività di controllo de i Collegi SindacaliVerifica applicazione Manuali
Criticità riscontrate nella verifica dell’attuazione PAC e applicazione Manuali
Cronoprogramma delle attività
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Direttrici – Analisi e Reporting
STANDARDIZZAZIONE FORMAZIONE
ANALISI E REPORTING
Analizzare le fasi tracciate in sede di valutazione straordinaria, al fine di procedere alla identificazione delle attività del PAC
MISSION
• Report di risultato della «Gap Analisys»• «Action Plan» per identificare le azioni necessarie al superamento delle criticità riscontrate• Documento riepilogativo delle attività propedeutiche al PAC
OBIETTIVI
SISTEMA INFORMATIVO
COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE
NORMAZIONE
STAKEHOLDERS
VERIFICA
ATTIVITA’
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Direttrici - Standardizzazione
ANALISI E REPORTING
FORMAZIONESTANDARDIZZAZIONE
Armonizzare il PAC tra tutti i soggetti coinvolti
MISSION
• Modelli Standard delle azioni, degli obiettivi, dei criteri e delle modalità di attuazione del PAC• Strumenti di verifica e controllo normalizzati• Kit standard di strumenti di verifica e controllo (Ckech list, modulistica, ecc) da applicare in sede di attuazione del PAC• Miglioramento delle azioni intraprese per l’attuazione del PAC
OBIETTIVI
SISTEMA INFORMATIVO
COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE
NORMAZIONE
STAKEHOLDERS
VERIFICA
ATTIVITA’
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Direttrici - Normazione
ANALISI E REPORTING
FORMAZIONESTANDARDIZZAZIONE
Definire il quadro normativo di riferimento in materia di revisione dei bilanci degli Enti Sanitari
MISSION
• Banca dati aggiornata della normativa di riferimento• Manuale dei principi contabili, Manuale delle procedure amministrativo- contabili e Manuale dei sistemi di controllo interno• D.G.R. di approvazione dei manuali di riferimento• L.R. 36/94 e L.R. 38/94 revisionate• Atto di approvazione del PAC
OBIETTIVI
SISTEMA INFORMATIVO
COMUNICAZIONE E INFORMAZIONENORMAZIONE
STAKEHOLDERS
VERIFICA
ATTIVITA’
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Direttrici - Formazione
ANALISI E REPORTING FORMAZIONESTANDARDIZZAZIONE
Formare alte professionalità che rispondano alla sfida del PAC
MISSION
• Report riepilogativo dei fabbisogni formativi• Piano della formazione• Seminari di formazione
OBIETTIVI
SISTEMA INFORMATIVO
COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE
NORMAZIONE
STAKEHOLDERS
VERIFICA
ATTIVITA’
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Direttrici - Sistema Informativo
ANALISI E REPORTING
FORMAZIONESTANDARDIZZAZIONE
Implementazione di una piattaforma informatica
MISSION
• Progettazione dell’applicazione informatica• Piattaforma informatica • Pagina Web del PAC• Aggiornamenti della piattaforma informatica
OBIETTIVI
SISTEMA INFORMATIVO
COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE
NORMAZIONE
STAKEHOLDERS
VERIFICA
ATTIVITA’
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Direttrici - Comunicazione e informazione
ANALISI E REPORTING
FORMAZIONESTANDARDIZZAZIONE
Divulgare il PAC a tutti i soggetti coinvolti
MISSION
• Documento riepilogativo dei soggetti coinvolti nel Progetto • Incontri preliminari e periodici con i Gruppi di Progetto• Workshop di presentazione de PAC• Newsletters periodiche• Convegni e atti dei convegni• Pubblicazione del percorso finalizzato alla revisione del bilancio degli Enti Sanitari
OBIETTIVI
SISTEMA INFORMATIVO
COMUNICAZIONEE INFORMAZIONE
NORMAZIONE
STAKEHOLDERS
VERIFICA
ATTIVITA’
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Direttrici - Verifica
ANALISI E REPORTING
FORMAZIONESTANDARDIZZAZIONE
Riscontrare l’attuazione del PAC e l’applicazione dei Manuali
MISSION
• Check List di verifica del superamento delle criticità riscontrate in sede di «Gap analisys»• Report di monitoraggio dei bilanci degli Enti Sanitari• Report di monitoraggio delle attività di controllo degli organi preposti (Collegi Sindacali, ecc)• Check List di verifica della corretta applicazione dei Manuali• Report delle criticità riscontrate in sede di verifica dell’attuazione del PAC e dell’applicazione dei Manuali
OBIETTIVI
SISTEMA INFORMATIVO
COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE
NORMAZIONE
STAKEHOLDERS
VERIFICA
ATTIVITA’
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• Corpo unitario di principi contabili ad hoc
• Casistica specifica e condivisa• Delimitazione delle soglie di significatività delle non conformità
• Errata percezione delle modalità di controllo e correlata resistenza/avversione culturale
• Articolazione della funzione interna di AUDIT
• Regolamenti di organizzazione e funzionamento
• Grado di percezione dei rischi correlati
• Risorse Umane: da sviluppare e trattenere!
• …e questi solo per citarne alcuni
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Ostacoli in campo e risultati attesi
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Cenni sulla revisione contabile
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� La revisione contabile si concretizza nell’applicazione di statuite procedure di verificafinalizzate all’espressione di un giudizio professionalescritto riguardante l’attendibilitàsostanziale del bilanciodi una società. La certificazione di bilancio si colloca a valle rispetto all’attività di revisione.
� La revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione è mirata a fornire una ragionevole sicurezzache il bilancio nel suo complesso non contenga errori significativi
� Il revisore svolge le sue verifiche su base campionaria. L’estensione del campione èdeterminata dal revisore sulla base della valutazione che lo stesso dà al rischio di revisione, ovvero:
– Rischio alto verifiche estese
– Rischio basso verifiche contenute
� Per ogni posta di bilancio oggetto di analisi, il revisore deve verificare il rispetto delle seguenti asserzioni:
– Esistenza: un’attività o una passività esistono ad una certa data
– Diritti ed obblighi: un’attività o una passività sono di pertinenza dell’azienda, ad una certa data
Obiettivi e principi generali della revisione contabile 1/2
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– Manifestazione: un’operazione o un evento di pertinenza dell’azienda ha avuto luogo nel periodo di riferimento
– Completezza: non vi sono attività, passività, operazioni o eventi non contabilizzati, o sui quali manchi un’adeguata informazione
– Valutazione: le attività o le passività sono contabilizzate a valori appropriati
– Misurazione: un’operazione o un evento è contabilizzato per l’importo appropriato ed i costi ed i ricavi sono imputati per competenza
– Presentazione ed Informativa: una voce o un’operazione sono evidenziate, classificate e corredate da adeguata informativa, in accordo con il quadro di riferimento relativo ai criteri di redazione del bilancio
� I principi generali a cui il revisore deve attenersi sono: (a) Indipendenza, (b) Integrità, (c) Obiettività, (d) Competenza e diligenza, (e) Riservatezza, (f) Professionalità, (g) Rispetto dei principi tecnici e (h) Scetticismo professionale
� Il revisore deve operare in conformità alle norme di legge, ai principi di revisione (OIC, ASSIREVI, ODCEC, IAS, AIFAC ecc.) e, ove applicabili, alle raccomandazioni emanate dalla Consob
Obiettivi e principi generali della revisione contabile 2/2
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Requisiti delle società di revisione contabile
L’attività di revisione contabile può essere svolta esclusivamente da societsocietàà di di revisione revisione regolarmente iscritte in un apposito registro tenuto dalla CONSOB.
Hanno diritto all'iscrizione nel registro le società che hanno la sede principale o una sede secondaria con rappresentanza stabile in Italia e rispondono ai seguenti requisiti:•oggetto sociale limitato alla revisione e alla organizzazione contabile di aziende;•la maggioranza degli amministratori deve essere costituita da persone iscritte nel registro dei revisori legali;•nelle società semplici e società in nome collettivo, la maggioranza numerica e per quote dei soci costituita da iscritti nel registro dei revisori legali;•nelle società per azioni, società in accomandita per azioni e società a responsabilità limitata la maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria spettante a persone fisiche iscritte nel registro dei revisori legali;•nelle società per azioni e società in accomandita per azioni, le azioni devono essere nominative e non trasferibili mediante girata.
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Il processo di revisione
Fase preliminare
INTERIM
settembre /dicembre
Fase di verifica
sul bilancio
FINAL
gennaio/giugno
Determinazionedella materialità
Conoscenzadel cliente
Valutazionepreliminare del S.C.I.*
Pianificazionedel lavoro
Rilevazionedei cicli e testsui controlli
Programmi di verifica
Valutazione delrischio di intrinseco
Discussionesignificativitàdei rilievi
Memo delleconclusioni
Relazioneal bilancioAnalisi di
bilancio
Valutazione delrischio di controllo
Verifiche sul bilancio
Valutazionesignificativitàdei rilievi
Valutazione delrischio di
individuazione
Valutazione delrischio di
individuazione
S.C.I.* : sistema di controllo interno
Lettera di attestazione
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� La valutazione del rischio di revisione è un momento fondamentale ai fini della pianificazione e dell’effettuazione del lavoro di revisione
� Con il termine rischio di revisionesi definisce il rischio che il revisore esprima un giudizio non corretto nel caso in cui il bilancio sia significativamente inesatto. Le componenti del rischio di revisione sono tre:
– Il rischio intrinseco (o inherent risk)
– Il rischio di controllo (o control risk)
– Il rischio di individuazione (o detection risk)
Il rischio di revisione
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� Il rischio intrinseco è la suscettibilità di un saldo di un conto o di una classe di operazioni a generare inesattezze significative in bilancio indipendentemente dalla presenza o meno di adeguati controlli interni relativi a tali conti o classi di operazioni
� Esso dipende da fattori generici legati alla Azienda e da fattori specifici propri di alcuni conti di bilancio e classi di operazioni
� Esempi di fattori generici sono:
– L’integrità, l’esperienza e la competenza della Direzione
– La natura, il business e le caratteristiche della Società (ad esempio: la potenziale obsolescenza dei prodotti e dei servizi, la significatività dei rapporti con parti correlate)
– Il settore in cui opera la Società (ad esempio: la concorrenza, i cambiamenti nella tecnologia, nella domanda, nella normativa, nelle prassi contabili di settore)
� Esempi di fattori specifici sono:
– Singoli conti di bilancio suscettibili di errori (ad esempio: conti che richiedono un elevato livello di stima)
– Le operazioni non rientranti nella gestione ordinaria, o complesse ed anomale
Il rischio intrinseco
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Il rischio di controllo
� Il rischio di controllo è il rischio che il sistema contabile e i sistemi di controllo interno in essere presso la società non riescano a prevenire o ad individuare e correggere la presenza di errori significativi
� I controlli interni relativi al sistema contabile sono mirati al raggiungimento di determinati obiettivi, quali:
– Tutte le operazioni effettuate devono essere autorizzate, a livello generale o specifico, dai dirigenti responsabili
– Tutte le operazioni devono essere tempestivamente registrate per il loro corretto ammontare, nei conti appropriati e nel periodo contabile di competenza al fine di permettere la redazione del bilancio nel quadro di riferimento normativo applicabile
– L’accesso ai beni aziendali ed alle relative registrazioni contabili va limitato tramite un sistema di autorizzazione
– Deve essere verificata periodicamente l’esistenza fisica dei beni e comparata con quella contabile
– All’interno della società, vi deve essere una adeguata separazione dei compiti e delle competenze
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Il rischio combinato
Le possibili combinazioni tra rischio intrinseco e rischio di controllo, determinano i seguenti livelli di rischio combinato:
Rischio combinato Rischio di controlloAlto Medio Basso
Rischio intrinseco
Alto Alto Moderato Basso
Basso Moderato Basso Molto Basso
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Il rischio di individuazione 1/2
� Il rischio di individuazione è il rischio che il revisore non identifichi un errore significativo durante lo svolgimento delle procedure di revisione
� Il rischio di individuazione è inversamente proporzionale al livello combinato del rischio intrinseco e quello di controllo:
– Quando il rischio intrinseco e quello di controllo sono alti, è necessario che il revisore “abbassi” il livello del rischio di individuazione (ampliando l’estensione delle verifiche sui saldi di bilancio)
– Viceversa, quando il rischio intrinseco e quello di controllo sono bassi, il revisore può accettare un rischio di individuazione più elevato (riducendo l’estensione delle verifiche sui saldi di bilancio)
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La tabella seguente mostra come il livello accettabile del rischio di individuazione possa variare a seconda della combinazione tra rischio intrinseco e rischio di controllo (rischio combinato).
Nell’area ombreggiata è indicato il livello al quale deve essere portato il rischio di individuazione
Rischio di individuazione
Rischio di controlloAlto Medio Basso
Rischio intrinseco
Alto Molto basso Basso Medio
Basso Medio Alto Molto alto
Il rischio di individuazione 2/2
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Il rischio di revisione
Rischio di revisione basso
Rischio di revisione alto
DIMENSIONAMENTO DEL LAVORO DEL
REVISIORE
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� La pianificazione del lavoro di revisione passa attraverso le seguenti fasi:
– Conoscenza del cliente
– Analisi di bilancio
– Calcolo della materialità
– Valutazione preliminare del sistema e della procedure contabili del cliente e del sistema di controllo interno
– Rilevazione delle procedure contabili e test sui controlli
– Valutazione del rischio di revisione per ogni voce di bilancio
– Determinazione dell’ampiezza delle verifiche da effettuare sulle poste di bilancio epredisposizione dei programmi di verifica
La fase preliminare La pianificazione del lavoro 1/2
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� Un’adeguata pianificazione del lavoro permette di:
– prestare la dovuta attenzione alle aree importanti della revisione (perché rischiose o significative)
– Identificare i problemi potenziali
– Svolgere il lavoro di revisione in maniera efficace ed efficiente, ovvero:
• Effettuare verifiche estese sulle voci di bilancio a maggiore rischio;
• Effettuare verifiche contenute sulle voci di bilancio a minore rischio.
� Il revisore deve sviluppare e documentare un piano generale che indichi chiaramente l’ampiezza e le modalità di svolgimento della revisione
La fase preliminare La pianificazione del lavoro 2/2
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� Gli elementi che il revisore deve considerare per avere una conoscenza approfondita del cliente sono:
– Natura e caratteristiche della Società
– Organizzazione aziendale
– Struttura del business
– Settore e mercati
– Obiettivi e strategie
– Sistema informativo adottato
� Il revisore può ottenere le informazioni da una pluralità di fonti quali, ad esempio:
– Colloqui con il management, il personale amministrativo, i consulenti della società
– Documentazione prodotta dalla società (verbali delle riunioni, bilanci, budget, rapporti interni della Direzione, piani di comunicazione e report dei servizi prestati)
– Pubblicazione riguardanti il settore (testi specializzati, statistiche ed indagini di organi ufficiali)
La fase preliminare La conoscenza del cliente 1/2
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� La conoscenza (a 360° gradi) del cliente è fondamentale perché consente al revisore di effettuare di:
– Valutare il rischio intrinseco
– Valutare in modo più consapevole gli elementi probativi emersi nel corso dell’incarico di revisione
– Fornire un migliore servizio a chi è oggetto della procedura di revisione
La fase preliminare La conoscenza del cliente 2/2
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� Le analisi di bilancio costituiscono anch’esse un utile strumento per l’individuazione e la valutazione del rischio intrinseco riferito, in particolar modo, ai singoli conti di bilancio o a singole classi di operazioni
� Lo scopo è quello di rilevare dati e di determinare indici atti a mettere in evidenza situazioni che richiedono una particolare attenzione nello stabilire le procedure di revisione
� Ad esempio il rilievo dell’allungamento dei tempi di incasso può richiedere, in sede di Final, un’attenta analisi sulla esigibilità dei crediti. La diminuzione dell’indice di rotazione delle rimanenze può comportare una verifica più estesa della eventuale obsolescenza dei prodotti di magazzino
� L’analisi diventa particolarmente significativa se effettuata attraverso la comparazione di dati correnti di bilancio, dati storici e dati prospettici
La fase preliminare Le analisi di bilancio
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La fase preliminare Materialità, errore tollerabile e key item 1/2
• La materialità è l’ampiezza di un’omissione o di un errore contenuto nelle informazioni contabili, a causa del quale diventa probabile che il giudizio di una persona ragionevole, che si affida a tali informazioni, possa cambiare o possa essere influenzato da tale omissione o errore
• La materialità preliminare è la stima preliminare della materialità effettuata durante la fase di pianificazione del lavoro.
• La materialità è pertanto la soglia sopra la quale un errore, o la somma di più errori, rilevati dal revisore e non recepiti nel bilancio dalla società porta quest’ultimo a:
– Emettere un giudizio negativo sul bilancio della società
– Rilasciare una dichiarazione di impossibilità ad emettere un giudizio sul bilancio della società
• I parametri per la determinazione della materialità sono, secondo quanto stabilito dalla prassi professionale, i seguenti (utilizzabili singolarmente o come media ed applicabili su uno o più esercizi):
– Una percentuale fra 0,5% e 1% applicata ai ricavi della società
– Una percentuale fra 1% e 2% applicata sull’attivo patrimoniale
– Una percentuale fra 1% e 5% applicata al patrimonio netto
– Una percentuale fra 5% e 10% al risultato ante imposte
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• La scelta fra i diversi parametri dipende normalmente dal business e dalle caratteristiche della società
• L’errore tollerabile (TE), pari di solito al 50% della materialità, è la soglia sopra la quale un errore, o la somma di più errori, riferiti ad una singola voce di bilancio, rilevati dal revisore e non recepiti dalla società, porta il revisore a:
– Emettere un giudizio sul bilancio con eccezione su quella specifica voce di bilancio
• Il Key item, normalmente fissato fra il 25% ed il 50% dell’errore tollerabile, è la soglia operativa sopra la quale, il revisore decide di verificare tutti i saldi che compongono una determinata posta di bilancio. Per i saldi inferiori al Key item, il revisore di norma effettua verifiche campionarie
• La scelta dei criteri e dei parametri sui quali basare la determinazione della materialità, dell’errore tollerabile e del key item dipende dal giudizio e dalla sensibilitàprofessionale del revisore
La fase preliminare Materialità, errore tollerabile e key item 2/2
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La fase preliminare Valutazione del sistema di controllo interno 1/2
� Il revisore deve acquisire la conoscenza del sistema contabile e di controllo interno della società e valutarne preliminarmente l’efficienza. L’ambiente di controllo interno è costituito dall’insieme dei seguenti elementi:
– Struttura organizzativa
– Separazione delle funzioni
– Competenza del personale
– Grado di utilizzo dei sistemi informativi
� Il revisore deve poi apprendere e documentare le procedure (cicli) contabili in essere presso la società, ed i controlli effettuati su queste ultime
� In linea di principio, le procedure contabili di una società sono quelle che riguardano
– L’acquisto, la gestione e la dismissione delle immobilizzazioni materiali
– Il ciclo relativo alle vendite ed agli incassi
– Il ciclo relativo agli acquisti ed ai pagamenti
– La gestione delle rimanenze
– La gestione dei rapporti con gli istituti di credito
– L’area relativa al personale
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� Il revisore dovrà confermare (o disconoscere) la valutazione preliminare del sistema di controllo interno mediante la verifica dei controlli sulle procedure posti in essere dalla Società
� Normalmente si tratta di procedure che riguardano voci di bilancio cosiddette “routinarie”(immobilizzazioni, rimanenze, crediti, cassa e banche, debiti) diverse da quelle “non routinarie” (ratei e risconti, fondi ammortamento) o “di stima” (fondi svalutazione, fondi rischi ed oneri)
� Più efficienti sono le procedure contabili ed efficaci i controlli posti in essere minore sarà il rischio di controllo e, conseguentemente, l’ampiezza delle verifiche che il revisore dovràeffettuare sulle poste di bilancio che derivano dalle procedure contabili testate
� Il revisore deve documentare, mediante la stesura di appositi memorandum, il lavoro svolto ai fini della valutazione del rischio di controllo, concludendo se lo stesso è da considerarsi alto, medio o basso ed indicando quali sono i conti di bilancio potenzialmente influenzati dal rischio di controllo
La fase preliminare Valutazione del sistema di controllo interno 2/2
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Il sistema di controllo interno e i conti significativi
� Il revisore, allo scopo di pianificare adeguatamente le verifiche, deve ottenere una sufficiente comprensione di ciascuno degli elementi che compongono il controllo interno“attraverso l’esecuzione delle procedure necessarie per comprendere il disegno delle politiche e delle procedure rilevanti e per valutare se esse siano effettivamente operanti”.
� In particolare il revisore si concentra sul sistema dei controlli e sulle procedure che afferiscono ai conti significativi.
� Un conto viene definito come significativose può contenere errori tali da modificare il giudizio di attendibilità del bilancio, in relazione alla materialitàed al rapporto del conto con i rischi di bilancio e di business identificati.
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Conti significativi: classificazione
� I conti significativi vengono individuati in fase di pianificazione e costituiscono la base per la costruzione del lavoro di audit successivo.
� Vengono classificati secondo il seguente schema:
Conti Significativi
Conti (o gruppi di conti) con saldo
> o = al TE
Conti con saldo < TE ma suscettibili di errori di rilievo a
fine di audit
Conti con rischio inerente diverso da
“basso”
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Conti significativi
� Per i conti che hanno un saldo ugualeo superioreall’errore tollerabile (TE), si ipotizza che l’errore in esso riscontrabile possa portare ad un livello di errore complessivo superiore alla Materialità preliminare , una volta risommato agli errori riscontrati nel resto del bilancio (errore significativo).
� I conti che hanno saldo inferiore all’errore tollerabile (TE) vengono generalmente considerati come non significativi a meno che siano suscettibili di contenere errori significativi.
� La definizione di un conto con saldo inferiore all’errore tollerabile (TE) come significativo può dipendere per esempio dal fatto che la società revisionata non dispone di controlli nelle transazioni che alimentano tale conto. In questo caso il rischio inerente del conto è alto.
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Conti e processi significativi
� L’identificazione dei conti significativi consente di identificare i processi significativi ad essi collegati.
� Il lavoro di audit prevede lo studio dei processi significativi, delle procedure contabili ad essi collegate e dei relativi controlli.
� La comprensione delle procedure contabili dei processi significativi e dei controlli relativi permette l’identificazione di possibili errori, relativi alle asserzionidi ciascun conto, all’interno delle procedure contabili analizzate, e la verifica dell’esistenza di controlli atti a prevenirli.
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Le asserzioni definite dal Principio di revisione n. 500
Le informazioni e i dati predisposti dalla direzione e contenuti nel bilancio devono essere verificati con riguardo alle seguenti categorie di asserzioni:
– [a] Esistenza: un'attività o una passività esistono ad una certa data.– [b] Diritti ed obblighi : un'attività o una passività sono di pertinenza dell’azienda, ad una
certa data.– [c] Manifestazione: un'operazione o un evento di pertinenza dell'azienda ha avuto luogo
nel periodo di riferimento.– [d] Completezza: non vi sono attività, passività, operazioni o eventi non contabilizzati, o
sui quali manchi un’adeguata informazione.– [e] Valutazione: le attività o le passività sono contabilizzate a valori appropriati.– [f] Misurazione : un'operazione od evento è contabilizzato per l’importo appropriato ed i
costi ed i ricavi sono imputati per competenza.– [g] Presentazione e Informativa: una voce o un’operazione sono evidenziate, classificate
e corredate da adeguata informativa, in accordo con il quadro di riferimento relativo ai criteri di redazione del bilancio.
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Processi significativi
Per i processi significativi che generano i dati di routine, non-routine e stima, vengono svolte le seguenti attività:
• comprensione del processo;
• considerazione degli errori che possono influenzare le asserzioni
�Si definiscono processi di routine, quei processi che vengono svolti in maniera sistematica durante l’anno, mentre sono considerati di non routine quei processi svolti poche volte durante l’esercizio, quali ad esempio la determinazione di ratei e risconti.
�I processi di stima sono quei processi che implicano l’utilizzo del giudizio professionale e della stima, quali ad esempio la determinazione del fondo svalutazione crediti.
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Per capire i processi significativi si effettua una:
RILEVAZIONE DELLE PROCEDURE
Cioè, si cerca di capire quali transazioni hanno luogo e come vengono gestite dal loro inizio fino alla loro inclusione nei libri contabili.
La rilevazione delle procedure
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Rilevazione delle procedure 1/2
Durante la rilevazione delle procedure occorre ricordare che le finalità sono:
�Capire l’inizio della procedura;
�Capire il flusso delle informazioni;
�Capire i controlli lungo il percorso;
�Capire chi effettua il controllo e quale evidenza ne rimane;
�Capire il tipo di controllo (EDP, manuale…);
�Capire se esiste una segregazione dei compiti;
�Capire come si arriva ai numeri che verranno registrati in contabilità.
Questa rilevazione viene effettuata tramite:
•Interviste al personale del cliente
•Lettura dei manuali di procedure del cliente;
•Walk Through.
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La rilevazione delle procedure 2/2
Il prodotto di questa rilevazione può essere un memo dettagliato o un flow chart:
Intervista conil cliente
Procedura XYZ Oppure
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La fase preliminare I programmi di verifica
� Sulla base delle evidenze raggiunte con la fase della pianificazione, il revisore dovràpredisporre specifici programmi di verifica per ciascuna area di bilancio con l’indicazione del tipo di approccio di revisione da applicare
� Quanto sopra tenendo sempre conto della valutazione del rischio, ovvero:
– Rischio alto verifiche estese
– Rischio basso verifiche contenute
� Si sottolinea peraltro che esistono alcune procedure obbligatorie di revisione che devono sempre essere effettuate, ovvero:
– Circolarizzazione dei clienti, dei fornitori, degli istituti di credito, dei consulenti legali e fiscali
– Procedure di inventario fisico
– Conta di cassa
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Strategia di revisione
Il revisore identifica per ciascun conto significativo la propria strategia di revisione in termini di rischio intrinseco e di rischio di controllo. Se il revisore determina per un conto significativo un rischio di controllo basso, ossia decide, in via preliminare, di fare affidamento sul sistema di controllo, procede ad effettuare procedure di conformità.
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Procedure di conformità
Le procedure di conformità sono svolte per acquisire elementi probativi sull’efficacia dei controlli. In particolare esse riguardano:
a) la struttura dei sistemi contabile e di controllo interno, al fine di comprendere se siano adeguatamente progettati per prevenire o individuare e correggere errori significativi;
b) la continuità di applicazione dei controlli nel periodo esaminato.
Le procedure di conformità possono includere:
�verifica della documentazione giustificativa di operazioni o di altri fatti, per acquisire elementi probativi che i controlli interni abbiano funzionato in maniera adeguata, per esempio accertando che l'operazione sia stata opportunamente autorizzata;
�domande sui controlli effettuati e loro osservazione diretta, quando questi non sono evidenziati e non permettono quindi una successiva verifica, ad esempio per determinare chi effettivamente svolge le varie funzioni rispetto a chi è designato a svolgerle in teoria;
�riesecuzione di alcune procedure di controllo, ad esempio riconciliazioni bancarie, per verificare che siano state correttamente eseguite.
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Il rischio di revisione: verifica valutazione preliminare
Al termine dell’effettuazione delle procedure di conformità, il revisore deve confermare o meno la valutazione preliminare del rischio di controllo e del rischio intrinseco al fine di procedere alla definizione dell’ampiezza delle procedure di validità per ridurre il rischio di individuazione, e, quindi, il rischio di revisione, ad un livello accettabile.
Rischio di individuazione
Rischio di controllo
Alto Medio Basso
Rischio intrinseco
Alto Molto basso Basso Medio
Basso Medio Alto Molto alto
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Il rischio di revisione e le procedure di validità
� Il livello del rischio di individuazione è direttamente collegato alle procedure di validitàeffettuate dal revisore. La valutazione del rischio di controllo da parte del revisore, unitamente alla valutazione del rischio intrinseco, influenza la natura, la tempistica e l’ampiezza delle procedure di validità da eseguire per ridurre il rischio d’individuazione e, quindi, il rischio di revisione, ad un livello accettabile.
� Il rischio di individuazione esisterebbe sempre anche se il revisore verificasse la totalità delle componenti del saldo di un conto o di una classe di operazioni, in quanto, per esempio, la maggior parte degli elementi probativi potrebbe essere di natura persuasiva piuttosto che conclusiva.
� Il revisore deve considerare la valutazione dei livelli di rischio intrinseco e di rischio di controllo nel determinare la natura, la tempistica e l'ampiezza delle procedure di validitànecessarie per ridurre il rischio di revisione ad un livello accettabile. A tal fine il revisore deve considerare:
a) la natura delle procedure di validità da effettuare, per esempio: l'utilizzo di procedure dirette ad ottenere conferme da parte di terzi esterni alla società (piuttosto che persone o documentazioni interne) o l'utilizzo di verifiche di dettaglio finalizzate ad un particolare obiettivo di revisione, in aggiunta alle procedure di analisi comparativa;
b) la tempistica di intervento delle procedure di validità, effettuandole, per esempio, alla fine dell'esercizio piuttosto che ad una data anteriore;
c) l'ampiezza delle procedure di validità, per esempio, utilizzando un campionamento piùesteso.
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Estensione delle procedure di validità
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La fase di verifica sul bilancio Le voci di bilancio
� Sui saldi di bilancio, il revisore dovrà effettuare test di sostanza così come stabilito nei programmi di verifica (o di revisione).
� La dimensione e l’ampiezza dei programmi di revisione e del campionamento varieranno in maniera direttamente proporzionale alla valutazione del rischio di revisione.
� Ogni test di sostanza serve per accertare il rispetto delle “asserzioni” di bilancio, ovvero:
– (a) Esistenza, (b) Diritti ed obblighi, (c) Manifestazione, (d) Completezza, (e) Valutazione, (f) Misurazione, (g) Presentazione ed Informativa
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La fase di verifica sul bilancio - Il campionamento
� Nell’effettuare i test di sostanza, il revisore non verifica le voci a tappeto ma utilizza il metodo del campionamento(così come descritto dal principio di revisione n.530).
� Per campionamento di revisione si intende l’applicazione di procedure di revisione su un numero di voci inferiore alla totalità delle voci che compongono il saldo di un conto o una classe di operazioni in modo tale che tutte le voci abbiano una probabilità di essere selezionate. Ciò consente al revisore di ottenere e valutare gli elementi probativi su determinate caratteristiche delle voci selezionate e trarre una conclusione sulll’intera popolazione dalla quale il campione è estratto. Il campionamento può essere effettuato utilizzando sia un approccio statistico sia un approccio non statistico.
� La dimensione del campione (e quindi delle verifiche da effettuare) è determinata dal revisore in base alla valutazione del rischio di revisione ed in base alla sua sensibilitàprofessionale.
� Esempio di campionamento:
– Tutti i saldi superiori ad un certo importo (“key item”) più…
– Un numero casuale di saldi selezionati in base ad un criterio logico e sistematico.
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� La predisposizione delle carte di lavoro è necessaria per:
– documentare gli aspetti che costituiscono gli elementi probativi a sostegno del giudizio espresso sul bilancio.
– dimostrare che il lavoro di revisione è stato svolto in conformità ai principi di revisione.
� La documentazione comprende tutti i documenti (carte di lavoro) predisposti od ottenuti e conservati dal revisore nell’esecuzione dell’incarico di revisione.
� Le carte di lavoro possono essere predisposte su carta, film, supporti elettronici od altri mezzi.
� A titolo di esempio, per ogni saldo di bilancio oggetto di verifica, il revisore dovrebbe predisporre:
– Un memo che descriva il lavoro svolto;
– Una “lead” con i saldi della voce di bilancio (magari con evidenza dei saldi dell’anno precedente);
– Fogli di lavoro che riportino i sondaggi di conformità effettuati sulla base di quanto stabilito nei programmi di verifica/di revisione.
Le verifiche sui saldi di bilancio Le carte di lavoro - Principio di revisione 230
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� Tutti gli errori (aggiustamenti) sulle poste di bilancio rilevati dal revisore nel corso dello svolgimento del lavoro dovrebbero essere:
– Preliminarmente valutati dal revisore al fine di comprenderne l’effetto
– Discussi con la Direzione dell’Azienda Sanitaria
– Recepiti dall’Azienda Sanitaria nel proprio bilancio
� Occorre precisare che esistono due categorie di aggiustamenti con un peso diverso, ovvero:
– Errori veri e propri (ad esempio: sotto accantonamento delle fatture da ricevere)
– Aggiustamenti di stima (ad esempio: sottostima del fondo svalutazione crediti)
� Alla fine del lavoro il revisore deve redigere un memo conclusivo (ai propri fini interni) che costituirà la base per l’emissione della relazione di revisione in cui vengono riepilogate:
– Le verifiche effettuate in sede di Final sulle poste di bilancio
– I risultati emersi e le conclusioni raggiunte
– Il riepilogo degli errori non recepiti dal cliente
Conclusione della procedura di revisione:la valutazione e la discussione dei rilievi di revisione ed il memo delle conclusioni
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� La lettera di attestazione è un documento scritto che il revisore deve ottenere dalla Direzione della Società prima dell’emissione della relazione di revisione
� Tale documento rappresenta un’assunzione di responsabilità da parte della Direzione della Società in relazione ad alcuni aspetti quali, ad esempio:
– La corretta predisposizione del bilancio
– L’inesistenza di irregolarità
– Passività potenziali non registrate in bilancio
� La lettera di attestazione, normalmente, deve essere sottoscritta dai componenti della Direzione che sono i responsabili primari dell'attività aziendale complessiva e da coloro che sono responsabili dell'amministrazione e della predisposizione del bilancio
� Le lettere di attestazione possono avere contenuti diversi a seconda del tipo di società, nonché variare da un periodo all’altro.
Conclusione della procedura di revisione:la lettera di attestazione
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� La relazione di revisione rappresenta il documento attraverso il quale il revisore esprime il suo giudizio sul bilancio della Società
� Il revisore può concludere la sua relazione di revisione con:
– Un giudizio positivo
– Un giudizio positivo con eccezione o con rilievo
– Un giudizio positivo con richiamo di informativa
– Un giudizio negativo
– L’ impossibilità ad esprimere un giudizio
� Nell’esprimere il suo giudizio il revisore dovrà considerare se esiste per la società il presupposto della continuità aziendale
Conclusione della procedura di revisione:La relazione di revisione
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Considerazioni e spunti di riflessione
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� L’obbligo di procedere alla certificazione dei bilanci discende da impegni di natura comunitaria del Governo Nazionale ed èsancita oltre che dal Patto per la Salute e da norme che nel corso del tempo hanno ripreso la materia, dalla legge regionale sul Piano di Rientro: è inserito fra gli obiettivi LEA ed è oggetto di monitoraggio da parte dei competenti MINISTERI.
� La certificazione di bilancio interviene a valle di una procedura di revisione che coinvolge non solo gli aspetti contabili e di bilancio, ma l’intero sistema di deleghe: la GOVERNANCE dell’Azienda (nodi di controllo = centri di responsabilità).
� La Regione Puglia, a partire dal Piano di Rientro ha attivato unpercorso di progressivo avvicinamento, tenendo conto dei possibili effetti: la certificazione di bilancio a livello regionale è intesa come un’opportunità per innalzare il livello di attendibilità e per armonizzare i sistemi contabili.
Considerazioni e spunti di riflessione 1/6
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� Le Certificazione di Bilancio interviene a valle di un percorso di revisione, ed esprime un giudizio professionale che riguarda la corretta rilevazione dei fatti di gestione, la ragionevolezzadelle valutazioni effettuate, la rispondenza del bilancio alle norme di legge ed ai principi che ne disciplinano la redazione
� La CORRETTEZZA si traduce nella conformità alla legge ed ai principi contabili condivisi e definiti a priori
� Elevare il grado di attendibilità del sistema amministrativo contabile significa elevare la capacità dello stesso di rappresentare il grado di soddisfazione del territorio in cui l’Azienda è chiamata ad operare con le risorse assegnate
� Rischi della mancata attivazione rispetto alla revisione/certificazione: per la regione mancata attribuzione della primalità condizionale, piani di rientro/operativo, per il DG/DS/DA inserimento nella valutazione di mandato, per i cittadini addizionali …
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� Le riforme sanitarie sono tali solo quando sono in grado di intervenire nel rapporto fra medico e paziente (Elio Guzzanti): l’organizzazione e la revisione contabile di cui stiamo parlando entrano nel rapporto medico paziente, e nello specifico la certificazione interviene nei cicli attivi e passivi, testando inodi di controllo, e dando agli stessi la necessaria evidenza. Iprotagonisti della certificazione comprendono sì la Direzione Strategica, ma anche i Dipartimenti, le Strutture Complesse, ed a cascata fino ai singoli centri di responsabilità
� La revisione/certificazione di bilancio mira ad elevare il gradodi attendibilità dei dati contabili, dando evidenza, in un periodo non solo caratterizzato da scarsità di risorse, ma anche dal ridimensionamento delle stesse, dell’effettivo fabbisogno (nel 2011, 2012 e 2013 si rileva una tendenziale riduzione dellaspesa sanitaria nei paesi OCSE dell’ordine dell’1%)
Considerazioni e spunti di riflessione 3/6
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� La riduzione delle risorse, unitamente alla normale evoluzione dei sistemi e della tecnologia, come facilmente prevedibile, si riverserà in una maggiore attenzione agli aspetti di programmazione ed utilizzazione delle medesime risorse, ed in tal senso la revisione contabile e la certificazione di bilancio costituiscono per un verso una metodologia in grado di fornire indicazioni sulle dinamiche da percorrere, per l’altro la garanzia dell’affidabilità dei sistemi di gestione
� Riprendendo un aforismo della prima metà del ‘900 riferibile a Luigi Einaudi, “i cittadini possono pure pagare le tasse, vogliono però sapere come sono utilizzate”. Ed in tal senso la certificazione di bilancio, contribuendo all’innalzamento del grado di attendibilità dei sistemi amministrativo contabili costituiscono uno strumento di trasparenza, tanto anche in considerazione della rilevanza quantitativa delle risorse destinate al settore sanitario, e dei meccanismi di rientro da deficit (addizionali locali IRPEF)
Considerazioni e spunti di riflessione 4/6
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� Come noto la quota capitaria regionale è inferiore alla media nazionale a causa dei criteri di riparto che si rivelano penalizzanti per talune regioni, in quanto non tengono conto di fattori dimensionali minimi tali da garantire la sostenibilitàdelle strutture in cui si articola il sistema, oltre che di fattori socio-eonomici, che determinano una maggiore incidenza nell’utilizzazione dei servizi da parte dell’utenza; in prospettiva la certificazione consentirà di disporre di strumenti di discussione da portare ai tavoli di confronto, tanto anche al fine di meglio caratterizzare il diritto alla salute nell’ambito di un contesto che vede l’apertura dei confini nazionali in un contesto europeo sempre più attento ed operoso;
Considerazioni e spunti di riflessione 5/6
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� A parte la Toscana, che ha attivato un percorso di certificazione per il quale i bilanci di talune Aziende sono oggi certificati, a distanza di oltre dieci anni dall’attivazione del percorso, vi sono esperienze limitate che hanno interessato Umbria, Sicilia e Basilicata, mentre è in corso una gara di appalto in regione Veneto. La Regione Puglia è stata precursore rispetto al Piano attuativo della certificabilitàvarato dal Ministero Salute e dal Ministero Economia.
� Qualche regione ha esteso il requisito della certificabilità a tutte le strutture accreditate. Anche al fine di evitare situazioni di difficoltà collegate al grado di attendibilità dei dati amministrativo contabili e di bilancio, in alcune regioni si stapensando di estendere il requisito della certificabilità anche al settore no-profit e for profit che opera in regime di accreditamento. È da valutare attentamente l’estensione del requisito della certificabilità, tenendo conto di soglie minime di bilancio e dando almeno un triennio per l’implementazione.
Considerazioni e spunti di riflessione 6/6
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LA CRISI«... Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. Ènella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere "superato".Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni.La vera crisi è la crisi dell'incompetenza. L'inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita.Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. Ènella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza di essa tutti i venti sono solo lievi brezze.
Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.»
Albert Einstein
E per concludere … un pensiero!
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Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra.
“Ma qual è la pietra che sostiene il ponte?”Chiede Kublai Kan
“Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra, -risponde Marco Polo, - ma dalla linea dell’arco che esse
formano”
Kublai Kan riflette in silenzio. Poi soggiunge: “Perché mi parli delle pietre? E’ solo dell’arco che m’importa.”
Marco Polo risponde: “Senza pietre non c’è arco”…
(Italo Calvino, Le città invisibili, p. 89)
Ed … una metafora!
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Grazie per lGrazie per l’’attenzione!attenzione!
A. Mario LerarioA. Mario LerarioEconomista Sanitario Economista Sanitario –– Regione PugliaRegione Puglia
080.540080.540--30873087
[email protected]@regione.puglia.it