La celebrazione del Giubileo Domenicano

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    San Domenico – Dipinto che si venera nel Corino del Monastero

    Questa piccola pubblicazione – omaggio ai nostri affezionati amici e

    benefattori – vuole ricordare due eventi molto importanti per noi:

    La celebrazione del

    Giubileo DomenicanoNel ricordo degli 800 anni dalla fondazione dell’Ordine di San Domenico;

    La conclusione del Processo diocesano per la Beatificazione di sr. MariaPetra Giordano. Il Giubileo Domenicano, che stiamo celebrando dal 7

    novembre 2015, si concluderà il 21 gennaio 2017; il Processo diocesano per

    la Beatificazione di sr. Petra si concluderà nel prossimo mese di giugno.

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    San Domenico trascorre dieci anni nella Linguadoca e nelle lunghe

    notti spese ai piedi dell’altare Dio gli rivela la sua missione:Fondare un Ordine di Predicatori, che attingendo dai santi esercizi

    del chiostro della preghiera dello studio, e della scienza lo zelo ad

    evangelizzare le masse cristiane che vivevano nell’ignoranza.

    L’Ordine fu approvato da Onorio III nel 1216. E così dopo la bella

    fioritura del Monachesimo si iniziava lo sviluppo delle Istituzioni

    apostoliche tutte consone ai nuovi tempi e a ben ragione il nostro

    glorioso Padre può dirsi il Fondatore della Predicazione dopo gli

    Apostoli. A soli cinquantuno anni Domenico, mentre assiste umile

    al rapido fiorire dell’opera è colpito da un morbo repentino che lo

    conduce alla tomba. Sul letto dell’agonia circondato dai suoi figli

    piangenti egli rivela loro d’essere arrivato a quel punto per grazia

    di Dio, ancora candido della veste battesimale. Lasciò loro il suo

    testamento: “Abbiate la carità, conservate l’umiltà e possedete la

    povertà volontaria.” Come in vita così dopo morte fu illustre per

    miracoli.

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    Cinque anni dopo la morte nel 1221, l’Ordine fu diviso in otto

    Provincie, che racchiudevano sessanta conventi. Così nella Chiesa

    Cattolica venne la divisione dei tre grandi rami. I Vescovi con il

    loro clero, rimasero incaricati dell’insegnamento pastorale e di

    tutte le annesse funzioni: gli ordini Religiosi diventarono i Ministri

    Ordinari dell’Apostolato e della scienza divina sotto la

    giurisdizione del Vescovo. Ai frati Predicatori si unirono i Frati

    Minori di San Francesco, in seguito da altre congregazioni secondo

    i tempi e i bisogni. La storia ha raccontato le loro fatiche. Ogni

    sponda ha raccontato le loro lacrime. L’Indiano perseguitato ha

    trovato un asilo sotto il loro mantello; il negro ha ancora sul collo i

    segni dei loro abbracciamenti, il Giapponese e il Cinese, separati

    dal resto della terra, si sono assisi per ascoltare questi meravigliosi

    stranieri. Quali arene, quali foreste non li hanno riconosciuti? E

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    mentre facevano e rifacevano il giro del mondo sotto ogni

    bandiera, molti di loro morivano martiri e bagnavano quelle terre

    del loro sangue per far fiorire la carità portata da Gesù.»

    Chi era veramente San Domenico di Guzman?

    Il Beato Giordano di Sassonia, primo Successore dell’Ordine,

    scrive: “Vi era in lui qualcosa di ben più splendente e meraviglioso

    dei miracoli. Era tale la perfezione morale dei suoi costumi, tale lo

    slancio del fervore divino che lo trasportava, da non potersi

    minimamente dubitare ch’egli fosse un vaso d’onore e di grazia,

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    un vaso ornato d’ogni specie di pietre preziose. Aveva una volontà

    ferma e sempre lineare eccetto quando si lasciava prendere dalla

    compassione e dalla misericordia. E poiché un cuore lieto rende

    un volto lieto, l’equilibrio sereno del suo interno si manifesta al difuori nella bontà e nella gaiezza. E poiché la testimonianza della

    sua coscienza, come s’è detto, rischiarava continuamente d’una

    grande gioia il volto, lo splendore del suo viso non veniva

    offuscato dalle cose terrene. Ovunque si manifestava un uomo

    evangelico, nelle parole e nelle opere. Era molto socievole. Di

    notte, nessuno più di lui era assiduo nel vegliare in preghiera. Il

    giorno lo dedicava al prossimo, la notte a Dio. Piangeva spesso, lelacrime erano il suo pane giorno e notte quando pensava ai

    peccatori ed esclamava: “Che ne sarà di loro?”. Vero amante della

    povertà usava abiti di poco valore. Nel mangiare e nel bere era

    parco. Traboccante di pietà si spendeva tutto per accogliere tutti

    nell’ampio seno della sua carità e perché tutti amava, era da tutti

    amato. Imitiamo perciò o fratelli come possiamo le orme del

    Padre e nello stesso tempo ringraziamo per aver dato a noi suoi

    servi, un tale condottiero per mezzo del quale egli ci ha rigenerati

    alla luce di questa nostra forma religiosa.

    (Beato Giordano di Sassonia)

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    La Serva di Dio a 14 anni.

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    L’Arancio fiorisce ancora.

    Si racconta che San Domenico abbia piantato con le sue

    mani un arancio nel chiostro di Santa Sabina e questo arancio si

    può tuttora vedere - rinnovato nel corso dei secoli nello stesso

    luogo, tra le tracce che ci ha lasciato. Albero vigoroso, è icona

    della famiglia (monache, frati, suore e laici) che si è sviluppata

    intorno a San Domenico che ancora vive sulla scia della sua

    santità. Domenico luce di comunione attira ancora le anime che

    sull’albero fanno ancora luce: ne abbiamo la conferma in questa

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    piccola e grande monaca che nel nascondimento, nella preghiera

    e nella sofferenza ha seguito il santo Fondatore innamorata del

    suo ideale: La salvezza delle anime.

    La Serva di Dio Suor Petra Giordano partecipò con molto

    fervore al Giubileo del 1975, lasciando a noi vari pensieri

    edificanti.

    Suor Petra scrive nel suo Diario: “Riguardo alla famiglia

    religiosa di cui avrei fatto parte ero ben decisa. Dagli scritti

    del B. Bartolo Longo insieme all’amore per la Vergine e per il

    suo Rosario e per il Suo Glorioso Fondatore sarei diventata

    domenicana claustrale. Ora che penetravo meglio le cose

    spirituali, il suo Ideale mi parve ancora più bello e piùconfacente al mio spirito. Salire a Dio con la preghiera e lo

    studio della Divina Parola per poi farne parte alle anime e

    condurle a Dio. Io avrei attuato tutto questo nel silenzio di

    una stretta clausura. Il beato Padre Domenico fondò le

    sorelle, le figlie, le quali ritirate nel silenzio del chiostro come

    i loro fratelli avrebbero contemplato Gesù e nella fiduciosa

    preghiera avrebbero implorato fecondità per la salvezza

    delle anime, anelito cocente tramandato dal comune Padre.

    Mio dolce Padre quanto ti amo!”

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    Santi esercizi in preparazione per l’Anno Santo 1975

    (Suor Petra era in monastero dal 1935.)

    È per me una grande grazia trovarmi in monastero e

    prepararmi per ricevere le molte grazie che l’Anno Santo

    dona a chi si pente con tutto il cuore. Concedi o Signore perintercessione di Maria Regina della pace che quest’anno sia

    davvero un anno di riconciliazione e di pace e anch’io porti il

    Ecco che io sto alla porta e picchio: chi udirà la mia

    voce e mi aprirà la porta, entrerò da lui, e cenerò

    con Lui, ed Egli con me.

     APOCALISSE (CAP. 20 ver. 3)

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    mio tenue contributo a questa ricostruzione cristiana di

    tutto l’universo. Santo padre Domenico prega per me.

    Iniziando gli esercizi, il Predicatore ci esorta ad umiliarci

    davanti a Dio per avere il perdono dei peccati e della pena,

    perdono anche della pena dovuta ai nostri peccati per mezzo

    del Giubileo. Siamo tutti peccatori (così il predicatore). Ci

    esortava anche di cambiare vita perché il dolore non viene

    dal sentimento ma parte dalla volontà e dal cuore per aver

    offeso Dio, Sommo Bene. Ma se Gesù ha offerto Se Stesso

    come Vittima dei nostri peccati non basta? Certo Gesù comeVittima ha soddisfatto in modo infinito. Come insegna la

    Chiesa Gesù ha compiuto la Sua offerta come Capo,

    affidando alla Sua Chiesa il tesoro della sua Passione e

    Morte. Come ci inseriamo nella Passione di Cristo?

    Soprattutto attraverso i Sacramenti, principalmente la Santa

    Messa e la Confessione. Rimesse le colpe con l’assoluzione,

    rimane la pena temporale per la quale dobbiamo chiedere a

    Gesù di toccarci nell’anima per essere guariti da ogni male.

    L’Anno Santo ci dona questa possibilità se siamo veramente

    pentiti di toglierci anche la pena. Ma come si toglie questa

    pena? Offrendo a Gesù tutte le sofferenze, la Sua Passione, i

    disagi e amando i nostri fratelli.

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    Ecco alcuni propositi della Serva di Dio suor Petra Giordano

    Propositi Per l’Anno Santo

    Molti lumi sulla carità fraterna Mio Dio, che abisso senza

    fondo! O Gesù dammi il tuo Cuore per amare le anime che

    mi circondano, per amarle come Tu le ami, col sacrificio di

    tutta me stessa senza che il mio slancio rallenti davanti

    all’incomprensione e alla freddezza. Voglio amarle perché Tu

    le ami, perché sono Tue, per ognuna di loro hai sparso il Tuo

    Sangue preziosissimo. Riandando col pensiero ai miei immensi

    desideri di penitenza non sempre tradotti in pratica, vedo

    che ora il mio essere è penitenza: nel corpo, nell’anima,

    nello spirito, nelle aspirazioni, nei rapporti con gli altri, e ne

    godo, ma di una gioia pacata e contenuta, in quella cellainteriore dove entra meno la natura. Ma siamo creature

    decadute e la natura non è del tutto decaduta. Il contrasto

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    esteriore, le mille cose da fare, le richieste incessanti da cui

    sono assediata è una lima, uno stillicidio che mi consuma.

    Alle volte mi sembra di dover soccombere, allora mi sembra

    impossibile proseguire. Ma la volontà non si dà per vinta.

    No! Gesù voglio umiliarmi e proseguire; andare avanti, a

    costo di qualunque sacrificio. Ecco il mio essere in olocausto,

    in Te, con Te e per Te. Vorrei essere una goccia di dolore davanti a

    Te mio Dio: per le anime vorrei sempre, ma specialmente in

    questo Giubileo 1975, che fiorissero nella mia anima tra le spine

    sempre rose per riparare le pene dovute ai miei peccati.Vorrei che la mia morte fosse un Giubileo.

    Santo Padre Domenico Vergine Santa aiutatemi.

    Chiusura del Processo Diocesano della Serva di Dio

    Suor Petra Giordano Domenicana contemplativa

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