La carta geologico tecnica per gli studi di microzonazione ......La carta geologico tecnica per la...
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La carta geologico tecnica per gli studi
di microzonazione sismica
S.Castenetto1, G. Naso1 , M. Coltella2,
P. Imprescia2, M. Moscatelli2,
A. Pagliaroli2, E. Peronace2, V. Scionti2
1 DPC - Ufficio Rischio sismico e vulcanico, 2 CNR - IGAG
32° Convegno Gruppo Nazionale Geofisica della Terra Solida
Trieste 19 -21 novembre 2013
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Gli “Indirizzi e Criteri per la
Microzonazione Sismica” (ICMS,
Gruppo di lavoro MS, 2008) non
prevedevano l’elaborazione di una
carta geologico tecnica tra i prodotti
del livello 1 di MS.
Indirizzi e Criteri per la
microzonazione sismica (ICMS)
La carta geologico (o geologico
tecnica), generalmente disponibile,
era inserita tra le cartografie di base
utili per la definizione delle zone
omogenee.
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Tale assenza ha rappresentato una
criticità nell’applicazione degli ICMS,
emersa in occasione della
microzonazione sismica per la
ricostruzione dell’area aquilana colpita
dal terremoto del 6 aprile 2009 (Gruppo
di lavoro MS-AQ, 2010).
Aggiornamento degli ICMS
L’esperienza maturata in quel contesto
dal Gruppo di Lavoro MS-AQ ha
condotto alla predisposizione di un
contributo per l’aggiornamento degli
ICMS (Martini et al. 2011) nel quale,
per la prima volta, si parla di “Carta
geologico tecnica per gli studi di MS”
(CGT_MS).
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Più recentemente, gli “Standard di
rappresentazione e archiviazione
informatica degli studi di MS”
(Commissione tecnica MS3907,
2012) predisposti per l’attuazione
dell’art. 11 della legge 77/2009
(Fondo nazionale per la riduzione del
rischio sismico) e adottati da tutte le
Regioni, hanno inserito la CGT_MS
tra gli elaborati da produrre per gli
studi di MS di livello 1.
.
Standard per gli studi di MS
Tuttavia, nella stesura di questa carta,
allegata agli studi sino ad oggi validati
dalla Commissione tecnica di supporto
e monitoraggio (OPCM 3907/10),
risultano evidenti alcuni problemi e
incongruenze.
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Quali sono i motivi ai quali possono
essere schematicamente ricondotti i
problemi più frequentemente
riscontrati?
Le problematiche emerse
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- scarsa chiarezza sulle differenze tra carta geologica s.s. e carta geologico
tecnica;
- scarsa comprensione del percorso metodologico in cui si colloca la carta
geologico tecnica negli studi di microzonazione sismica;
- insufficiente approfondimento da parte della comunità scientifica su alcune
tematiche specifiche che concorrono alla definizione della pericolosità sismica
locale;
- oggettiva difficoltà di classificazione e rappresentazione di alcuni elementi
“geologici”;
- scarsa conoscenza da parte dei professionisti della geologia del Quaternario.
Le problematiche emerse
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Raccogliendo, quindi, le esperienze
maturate e le indicazioni delle Regioni,
delle Università e degli Enti di ricerca, si
stanno predisponendo le
“Linee guida per l’elaborazione della carta
e delle sezioni geologico tecniche per la
microzonazione sismica”.
Con quali obiettivi?
Le linee guida
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- chiarire la differenza esistente tra carta geologica s.s. e carta geologico
tecnica
- evidenziare gli elementi utili alla definizione della pericolosità sismica locale
- indicare le informazioni che si utilizzano nel percorso metodologico degli
studi di microzonazione sismica e nei successivi livelli di approfondimento
- approfondire alcune problematiche che spesso si presentano nella
realizzazione di uno studio di MS :
- identificazione del substrato
- inversioni di velocità
- morfologie superficiali e sepolte
- coltri antropiche
- instabilità
Le linee guida:obiettivi
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La carta geologica e la carta geologico
tecnica sono spesso equiparate e
considerate lo stesso elaborato.
In realtà la differenza è sostanziale.
Carta geologica e carta geologico tecnica
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nella carta geologica s.s., le unità geologiche sono mappate in funzione
delle caratteristiche cronostratigrafiche e genetico-deposizionali
nella carta geologico tecnica le unità mappate (unità geologico tecniche)
sono distinte in relazione a caratteristiche litotecniche omogenee
Le informazioni evidenziate nella carta geologico tecnica sono dunque relative
ai caratteri litostratigrafici, geomorfologici, strutturali, geotecnici, geofisici,
idrologici e idrogeologici.
Le informazioni, proprie della carta geologica s.s., sono conservate e
contribuiscono comunque alla stesura della carta geologico tecnica.
Carta geologica e carta geologico tecnica
www.protezionecivile.gov.it La carta geologico tecnica
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Nella carta geologico tecnica per la microzonazione sismica (CGT_MS) non
si dovranno rappresentare tutte le informazioni disponibili, ma dovranno
comparire solo quegli elementi che influenzano o sono influenzati dallo
scuotimento sismico.
I dati riportati nella CGT_MS, infatti, devono risultare utili per la definizione
del modello di sottosuolo funzionale, in una prima fase, alla realizzazione
della Carta delle Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica (livello 1,
Carta delle MOPS) e, in seguito, alla realizzazione delle analisi numeriche
richieste per la redazione delle carte di microzonazione sismica di livello
superiore.
Per tale motivo, inoltre, la CGT_MS deve essere corredata da alcune
(almeno due) sezioni geologico tecniche significative e rappresentative delle
complessità del sottosuolo.
La carta geologico tecnica
per la microzonazione sismica (CGT_MS)
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Quali sono gli elementi che si devono
poter desumere dalle sezioni geologico
tecniche e quindi dalla CGT_MS, utili per
ricostruire il modello di sottosuolo?
CGT_MS e sezioni geologico tecniche:
gli elementi utili per il modello di sottosuolo
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- andamento del substrato geologico che consente di definire lo spessore delle
coperture e le eventuali articolazioni della superficie di contatto copertura-
substrato;
- discontinuità e morfologie sepolte, che mettono in contatto unità litologiche
caratterizzate da forti contrasti di impedenza sismica, che possono indurre
fenomeni di amplificazione complessi (2D e 3D);
- morfologie di superficie, quali scarpate, creste, picchi isolati, che possono
condizionare la risposta sismica locale;
-spessori e caratteristiche tecniche dei litotipi, ai fini della valutazione dei
parametri di amplificazione del moto sismico ottenuti attraverso modellazioni
numeriche;
- elementi tettonici e strutturali rilevanti ai fini della microzonazione sismica, quali
le faglie attive e capaci
- andamento della superficie piezometrica, importante per definire la suscettibilità
alla liquefazione;
- estensione delle zone interessate da instabilità (quali frane, faglie attive e
capaci, zone soggette a liquefazione, crolli di cavità, cedimenti).
CGT_MS e sezioni geologico tecniche:
gli elementi utili per il modello di sottosuolo
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Negli studi di MS di livello 1, le informazioni contenute nella CGT_MS e nelle
sezioni significative, consentono di suddividere qualitativamente il territorio in
zone a comportamento sismico omogeneo (Microzone Omogenee in
Prospettiva Sismica, MOPS).
La CGT_MS negli studi di MS di livello 1
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- forme di superficie (es. scarpate,
creste, picchi isolati) e sepolte (es.
bordi di valli, scarpate sepolte, contatti
tettonici) che possono dar luogo a
complessi fenomeni 2D/3D di modifica
del segnale sismico;
- presenza di litotipi più grossolani
(sabbie e ghiaie) e/o rocce tenere al
tetto di terreni più deformabili (argille,
limi), indizio di possibili inversioni di
velocità;
- zone suscettibili di deformazioni
permanenti per fenomeni di
liquefazione, faglie attive e capaci,
dissesti franosi, cedimenti.
La CGT_MS strumento di discrimine tra
il livello 2 e il livello 3 di MS
La CGT_MS e le sezioni geologico tecniche consentono di valutare la
complessità geologica dell’area di studio, indirizzando verso approfondimenti
di livello 2 o di livello 3, evidenziando ad esempio:
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Nel livello 2 di MS, la CGT_MS e le sezioni geologico tecniche unitamente ai
dati raccolti con le indagini geotecniche e geofisiche, forniscono gli elementi
conoscitivi richiesti per l’utilizzo degli abachi:
- litotipo prevalente dei terreni di copertura (ghiaia, sabbia, argilla);
- spessore stimato della copertura, deducibile dalle sezioni geologico
tecniche. Indicazioni indirette sullo spessore del deposito possono inoltre
essere fornite dalle misure di rumore ambientale, elaborate mediante la
tecnica HVSR (Albarello e Castellaro, 2011);
- Vs media della copertura, ottenuta da indagini geofisiche con tecniche attive
e passive; in assenza di dati geofisici, una stima approssimativa della Vs può
essere ottenuta a partire dalla frequenza fondamentale di vibrazione del
deposito f0 misurata attraverso microtremori, noto lo spessore totale H del
deposito (desumibile dalle sezioni geologico tecniche);
- tipo di profilo di Vs, idealizzato mediante un andamento costante con la
profondità o crescente secondo due gradienti (gradiente massimo, gradiente
intermedio).
La CGT_MS negli studi di MS di livello 2
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Nella MS di livello 3 la CGT_MS, unitamente alle sezioni geologico tecniche,
rappresenta uno strumento fondamentale per la definizione del modello
integrato di sottosuolo, indispensabile per effettuare la modellazione numerica
per la attribuzione dei fattori di amplificazione.
Inoltre, gli elementi morfologici e strutturali riportati nella CGT_MS (forme di
superficie e sepolte), anche caratterizzati quantitativamente, contribuiscono alla
scelta della geometria del codice di calcolo da utilizzare per la modellazione,
mono (1D) o bidimensionale (2D).
La CGT_MS negli studi di MS di livello 3
Infine, le informazioni contenute nella
CGT_MS costituiscono il livello conoscitivo
di base fondamentale per lo studio e la
parametrizzazione quantitativa delle zone
suscettibili di deformazioni permanenti in
condizioni sismiche, come quelle interessate
da faglie attive e capaci, da fenomeni di
liquefazione, da movimenti franosi.
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Per quanto riguarda la liquefazione, la CGT_MS rappresenta un livello di
conoscenza di base necessario per individuare la presenza o meno degli
elementi predisponenti la liquefazione:
- elementi paleogeografici (paleoalvei, paludi e corsi fluviali sepolti) ed
eventuali strutture antropiche di interesse (argini fluviali, aree di bonifica);
- terreni granulari, saturi, nei primi 20 m di sottosuolo, con particelle di
diametro compreso nei fusi granulometrici specificati nelle indicazioni AGI
(2005);
- falda ad una profondità media stagionale inferiore ai 15 m dal piano
campagna;
- segnalazioni di liquefazioni avvenute in occasione eventi sismici passati.
La CGT_MS e le deformazioni permanenti:
liquefazione
sedimenti fini non liquefacibili livello della falda a fine luglio
sabbie sempre sature entro 15 m da pc
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Per le analisi delle faglie attive e capaci, la CGT_MS consente di ricavare le
informazioni geologico - geomorfologiche e tettoniche indicative dell’attività
recente di una faglia, necessarie per predisporre un piano di indagini da
eseguirsi nel livello 3 di MS:
- anomalie nelle forme del paesaggio
- diversione di corsi d’acqua o di altri elementi lineari
- scarpate di faglia
- dislocazioni di terreni tardo pleistocenico - olocenici
La CGT_MS e le deformazioni permanenti:
faglie attive e capaci
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La CGT_MS rappresenta, infine, come per le altre instabilità, un livello
propedeutico e necessario a individuare la presenza di frane inattive, forme
associate a movimenti gravitativi profondi, o di elementi predisponenti
fenomeni franosi:
- terreni sciolti o fratturati su pendii acclivi,
- falda ad una profondità media stagionale modesta,
- eventuali segnalazioni di frane indotte da eventi sismici passati.
La CGT_MS e le deformazioni permanenti:
fenomeni franosi
Nel livello 3 di MS tutte queste
informazioni sono utili a predisporre
un piano di indagini finalizzato a
ricostruire il modello cinematico della
frana.
www.protezionecivile.gov.it Conclusioni
Le “Linee guida per l’elaborazione della carta e delle sezioni geologico
tecniche per la microzonazione sismica”:
Supportano i realizzatori degli studi di MS nella selezione delle
informazioni utili per la caratterizzazione della pericolosità sismica locale
Rappresentano uno strumento integrativo degli “Standard di
rappresentazione e archiviazione informatica” degli studi di MS, chiarendo
i criteri di selezione degli elementi rappresentati
Consentono, insieme alle linee guida per la gestione del territorio
interessato da faglie attive e capaci, da fenomeni di liquefazione o da
fenomeni franosi, di affrontare le diverse problematiche di instabilità che
possono presentarsi sul territorio
Forniscono una lettura delle informazioni di carattere geologico nell’ottica
della definizione del comportamento in condizioni sismiche delle aree
investigate