La Caduta di Costantinopoli e la sua influenza sulla nascita · •L'ultimo assedio di...

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La Caduta di Costantinopoli e la sua influenza sulla nascita dell’Umanesimo.

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La Caduta di

Costantinopoli e la

sua influenza sulla

nascita

dell’Umanesimo.

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I termini Bisanzio e

Bizantini sono di origine

moderna: furono

applicati dagli eruditi

francesi del secolo XVII

alle province orientali

dell' Impero Romano

che sopravvissero alla

caduta di Roma (476).

La scelta degli eruditi

francesi voleva

privilegiare il nome del

villaggio greco a quello

della città romana, che

tale nome ebbe dal IV

secolo d.C. sino al 1453

quando fu conquistata

dai Turchi Ottomani.

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• L'ultimo assedio di

Costantinopoli, capitale

dell'Impero Romano d'Oriente,

avvenne nel 1453. I Turchi

Ottomani, guidati dal sultano

Maometto II, conquistarono la

città il 29 maggio, dopo circa tre

mesi di combattimenti.

• Con la caduta della capitale e la

morte in battaglia

dell'imperatore Costantino XI

Paleologo (1449-1453), l'Impero

Romano d'Oriente, dopo oltre

1100 anni, cessò di esistere.

Costantino XI Paleologo in una miniatura

dell'epoca.

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Debolezze del regno Bizantino

• Decentramento amministrativo

• Principati autonomi

• Autonomie dei Monasteri

• Conflittualità tra i proprietari

terrieri.

• Ingenti spese militari per la difesa.

• Tributi e versamenti agli invasori

turchi (10 mila iperperi).

• Ribellione degli zeloti a

Tessalonica.

• Difesa dai serbi, bulgari, albanesi.

• Mancati aiuti dall’occidente (dietro

promessa di compensi territoriali) Il sultano ottomano Mehmet I, che durante tutto il suo

regno mantenne la pace con l'impero bizantino.

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1. I Turchi conquistano

le basi commerciali

veneziane e genovesi ,

di Otranto in Puglia,

di Siria ed Egitto, di

Gerusalemme, di

Medina e La Mecca,

di Belgrado ( 1521)

Ungheria e Boemia

fino al medio

Danubio,

2. Questo impero

islamico intorno al

Mediterraneo, durerà

per due secoli

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Sultano

Gran Visir

Affari civili e militari

Altri visir aristocratici

Esercito : Giannizzeri

arruolamento forzato

dei prigionieri, rastrellamento

Organizzazione Stato

Ottomano

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0 Un fonditore ungherese cristiano, di nome Urban offrì i suoi servigi all'imperatore bizantino Costantino XI Paleologo, che però li rifiutò.

0 Infatti, vista la difficoltà economica che attraversava l'impero, non si poteva permettere la spesa per i cannoni; senza contare che le vecchie mura Teodosiane non avrebbero retto il rinculo di grandi cannoni. E così Urban si recò dal sultano ottomano, Mehmet II.

0 Il fonditore ricevette enormi ricompense ed ebbe a disposizione tutti i mezzi dell'impero ottomano, per costruire le artiglierie che avrebbero giocato un ruolo fondamentale nella conquista di Costantinopoli.

Maometto II di Gentile Bellini.

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• Il sultano non badò a spese per

ottenne armi all'avanguardia.

• In particolare Urban superò se

stesso nella costruzione di una

bombarda gigante (calibro 889 mm)

che era lunga 8 metri e pesava 48

tonnellate.

• I proiettili che sparava erano di

granito, avevano una circonferenza

di 3 metri e pesavano 500 kg.

• Questa enorme bocca da fuoco però

aveva alcuni inconvenienti: per

trasportarla erano necessari 50 paia

di buoi e aveva una cadenza di fuoco

molto bassa, 5-8 colpi al giorno.

Il ciambellano del Sultano Murad

IV con Giannizzeri di scorta

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Maometto II assorbì la vecchia

amministrazione bizantina nello

stato ottomano, invitando nel

contempo alla sua corte artisti e

umanisti dall'Italia (per esempio

Gentile Bellini che dipinse il suo

famoso ritratto) ed eruditi dai

territori greci, lasciando in

funzione la chiesa bizantina e

ordinando al suo Patriarca di

tradurre in turco i testi dei

cristiani, confermando con questo

e con altri importanti gesti di

tolleranza religiosa la probabile

fede cristiana della madre.

Paolo Veronese, ritratto di Maometto II

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• Maometto II introdusse tasse molto leggere.

• Diede regolamenti specifici delle province conquistate.

• Esercitò la tolleranza religiosa.

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Con il crollo dell'Impero

d'Oriente, oltre all'espansione

Ottomana verso i Balcani, e

quindi una minaccia ancor più

grande dell'Islam verso

l'Europa, si verificò una

diaspora di intellettuali che da

Costantinopoli si recarono in

Occidente, in particolare in

Italia, dove contribuirono grazie

ai loro insegnamenti nelle varie

corti italiane (come quella dei

Medici a Firenze per esempio)

al Rinascimento.

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Tra latino e volgare: il greco 0 Da un punto di vista

strettamente culturale la caduta portò l'emigrazione in massa di molti studiosi, cartografi, giuristi, economisti, filosofi, politologi, linguisti e letterati, ingegneri ed architetti...

0 Questa "fuga di cervelli" arricchì enormemente le corti ben disposte ad accoglierli (quelle italiane ed iberiche), portandole ad ottenere un patrimonio di conoscenze estremamente più vasto, articolato ed eterogeneo rispetto ai loro omologhi nordeuropei.

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Tutto ciò contribuì a produrre il rinascimento sia artistico e

letterario sia nuove forme di riflessione filosofica e teologica, sia

un grande sviluppo della tecnica ingegneristica.

Umanisti dell’Accademia

neoplatonica. Da sinistra

Marsilio Ficino, Cristoforo

Landino, Agnolo Poliziano e

Demetrio Greco. Affresco di

Domenico Ghirlandaio,

“Annuncio dell’angelo a

Zaccaria”, Cappella

Tornabuoni, Santa Maria

Novella, 1485-90.

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Le caratteristiche dell’Umanesimo

L’UMANESIMO è nuova cultura che

fiorisce nelle città italiane del

Quattrocento

Anticipato dalla svolta culturale del

Trecento rappresentata da Petrarca,

Boccaccio, Giotto:

maggiore attenzione alla vita

concreta dell’uomo

Valorizzazione dell’UOMO, posto al

centro del mondo:

protagonista della storia

signore della natura

Interesse per gli autori greci e latini

Riscoperta e studio delle

HUMANAE LITTERAE, cioè degli

scritti filosofici, letterari e politici

dell’antichità classica:

nascita della filologia

Sviluppo di una cultura laica,

autonoma dalla religione:

la Bibbia contiene le verità

attinenti alla sfera religiosa

la conoscenza delle cose terrene

va ricercata nell’osservazione

diretta della natura

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Gli umanisti giudicavano il Medioevo come un’età oscura, dominata

dalla barbarie e dall’ignoranza, e consideravano gli autori classici

greci e latini come modelli cui ispirarsi per far rinascere le arti. Per

questo chiamarono la loro epoca Rinascimento.

Fu un periodo ricco di importanti conquiste in tutti i settori del

pensiero umano: arte, letteratura, scienza, tecnica, politica. Durò

all’incirca fino alla metà del Cinquecento.

L’Italia fu il centro della nuova cultura. Principi e papi,

divennero i maggiori mecenati finanziando opere d’arte e

sostenendo studiosi e letterati per dare prestigio alla propria

corte.

Dall’Italia tale modo di pensare si diffuse rapidamente

in tutta Europa.

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Il progresso delle scienze

L’interesse per l’uomo e per la natura,

l’abbandono di una visione esclusivamente

religiosa del sapere consentirono nuove

acquisizioni in tutte le scienze.

Gli studi degli umanisti si basavano

sull’osservazione diretta della natura per

scoprirne i meccanismi e le leggi.

Si affermò un forte intreccio tra arte e

scienza:

lo studio dell’anatomia umana venne

applicato al disegno delle figure

le scienze matematiche e geometriche

furono utilizzate nella progettazione

architettonica.

Nel 1543 Niccolò Copernico pubblicò

Le rivoluzioni dei corpi celesti in cui

dimostrò che era la Terra a girare

intorno al Sole.

Grazie alla dissezione dei cadaveri

venne studiato il funzionamento dei

vari organi del corpo umano.

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Machiavelli: il fondatore della scienza

politica

• L’attenzione alle attività umane e la

formazione degli Stati regionali stimolò

particolarmente la riflessione sulla storia

e sulla politica.

• Fondamentale fu l’opera Il Principe del

fiorentino Niccolò Machiavelli (1469-

1527).

• L’autore vi descrive il concreto

funzionamento della politica applicando

alla sua analisi lo stesso metodo

dell’osservazione diretta utilizzata dagli

altri studiosi nello campo della natura: il

Principe deve governare senza essere

condizionato da norme morali o religiose

la politica, cioè l’arte di governare, ha

come unico obiettivo la conservazione

dello Stato.

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La rivoluzione della stampa a caratteri mobili

1455: Johann Gutenberg,

orafo tedesco di Magonza,

stampò il primo libro per

intero, la Bibbia.

La sua invenzione si affermò

con rapidità ed ebbe un ruolo

decisivo nel favorire la

diffusione dell’Umanesimo.

Con la stampa a caratteri

mobili divenne possibile

riprodurre tutte le copie

volute della stessa pagina.

I tempi e i costi per la

realizzazione dei libri si

ridussero notevolmente

rispetto alla copiatura a

mano.

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La tipografia La pagina da stampare veniva

composta allineando cubetti di metallo

su ciascuno dei quali era modellata a

rilievo e alla rovescia una lettera

dell’alfabeto.

Veniva poi steso dell’inchiostro sui

caratteri e il tutto veniva stampato

appoggiando un foglio bianco che era

sottoposto a una pressatura meccanica.

L’ambiente di lavoro dello stampatore

era ben diverso dal silenzioso studiolo

degli amanuensi.

La mano e la penna dei copisti furono

sostituite dal torchio a vite.

Molti stampatori seppero fare delle

loro tipografie dei centri di ritrovo

culturale, come la bottega del

veneziano Aldo Manuzio frequentata

dai più illustri intellettuali d’Europa.

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Medioevo ed Umanesimo

Medioevo Umanesimo

L’uomo è considerato solo uno degli

elementi della creazione, allo stesso

livello delle altre realtà naturali.

Viene affermata la centralità dell’uomo,

al quale Dio stesso ha concesso la

libertà e il talento per essere signore del

mondo.

Si esalta la vita contemplativa

interamente dedicata alla preghiera.

L’ideale è il monaco che ha

abbandonato il mondo.

Si esalta il valore della vita attiva e

l’autonomia delle cose terrene. L’uomo

può raggiungere la salvezza eterna

anche impegnandosi nel mondo.

La conoscenza è interamente contenuta

nella Bibbia.

La conoscenza è frutto dell’osservazione

diretta della natura.

La cultura è subordinata alla religione e

controllata dalla Chiesa. Gli ecclesiastici

sono praticamente i soli a saper leggere

e scrivere.

La cultura si svincola dall’autorità della

Chiesa. La sua diffusione passa per le

università, le accademie e le corti.

L’intellettuale cessa di essere un

ecclesiastico.