La caduta del fascismo 1943 Apertura di un secondo fronte in Europa. Il Nord Africa è completamente...

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La caduta del fascismo 1943 Apertura di un secondo fronte in Europa. Il Nord Africa è completamente sotto controllo degli Alleati, si prepara lo sbarco in Italia. Crisi del fascismo. Crolla il consenso al regime, ondata di scioperi nelle città industriali 9/10 luglio le truppe alleate sbarcano in Sicilia , senza trovare quasi resistenza. 24/25 luglio il Gran Consiglio del fascismo mette ai voti una mozione di Grandi che sfiducia Mussolini . Il re revoca il mandato al primo ministro e lo fa arrestare. Capo del governo è il generale Badoglio. Manifestazioni popolari 8 settembre viene reso pubblico l’armistizio firmato con gli alleati. I vertici militari all’oscuro non hanno ordini, le truppe si sfaldano e spesso cadono in mano ai tedeschi sui vari fronti di guerra. Il re e il governo fuggono a Brindisi. I tedeschi occupano i territori italiani e , liberato Mussolini il 12 settembre, lo mettono a capo della Repubblica di Salò.

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La caduta del fascismo1943• Apertura di un secondo fronte in Europa. Il Nord Africa è completamente

sotto controllo degli Alleati, si prepara lo sbarco in Italia.• Crisi del fascismo. Crolla il consenso al regime, ondata di scioperi nelle

città industriali • 9/10 luglio le truppe alleate sbarcano in Sicilia, senza trovare quasi

resistenza.• 24/25 luglio il Gran Consiglio del fascismo mette ai voti una mozione di

Grandi che sfiducia Mussolini. Il re revoca il mandato al primo ministro e lo fa arrestare. Capo del governo è il generale Badoglio. Manifestazioni popolari

• 8 settembre viene reso pubblico l’armistizio firmato con gli alleati. I vertici militari all’oscuro non hanno ordini, le truppe si sfaldano e spesso cadono in mano ai tedeschi sui vari fronti di guerra. Il re e il governo fuggono a Brindisi. I tedeschi occupano i territori italiani e , liberato Mussolini il 12 settembre, lo mettono a capo della Repubblica di Salò.

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LA REPUBBLICA DI SALO’

• Gennaio 1944 Processo di Verona

• Socializzazione delle imprese

• Stato di polizia subordinato ai tedeschi

• Prime formazioni armate sulle montagne:antifascisti e renitenti alla leva. Formazione dei GAP (gruppi azione patriottica) nelle città

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La resistenza

• Nasce la resistenza CLN, unione fra sostenitori del partito comunista(Brigate Garibaldi),, socialista (Brigate Matteotti), liberale, repubblicano, democratico-cristiano, partito d’azione (giustizia e libertà) e monarchici. Divisioni ideologiche marcate.

• L’unità fu raggiunta anche grazie alla Svolta di Salerno (marzo 1944) A giugno si forma un governo di unità nazionale presieduto da Bonomi che sostituisce Badoglio (canzone scritta da Nuto Revelli e Dante Livio Bianco)

• Modalità di combattimento: bande armate, guerriglia, sabotaggi a cui seguono feroci vendette: Marzabotto, Boves, Fosse Ardeatine.

• Rapporto fra partigiani e alleati• Rapporto fra partigiani e civili.

• Scontro fra alleati e tedeschi: linea Gustav e linea Gotica

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Essi dunque non ci insegnarono a distrugge la diversità delle idee, perché essi morirono proprio per abbattere il totalitarismo che distrugge la dignità della persona, quella dignità che si esprime nella libertà di pensiero; ma volevano rincuorare tutti gli uomini di buona volontà, anche se di idee diverse, a lavorare insieme per la verità e per la pace. Volevano costruire un mondo giusto, dove tutti gli uomini vivano del proprio lavoro, dove ogni uomo conti veramente per uno, dove la vita umana, dopo tanto sangue, sia sacra e il lavoro sicuro: dove ogni credente sia libero di pregare il suo Dio nella propria chiesa, e ogni cittadino di esprimere la propria opinione dalla sua tribuna; e dove non si innalzino roghi agli eretici o forche ai deviazionisti.

Piero Calamandrei

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Cuneo. 28-29 aprile 1945, il Ponte Nuovo distrutto dai tedeschi nella notte, al momento di ritirarsi dalla città

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L'attacco all'Italia fu deciso da americani ed inglesi durante la Conferenza di Casablanca del 14 gennaio 1943 (a tal proposito, celebre rimase la definizione dell'Italia di Winston Churchill: «L'Italia è il ventre molle dell'Asse») e la pianificazione e l'organizzazione venne affidata al generale Dwight Eisenhower.

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Ordine del giorno Grandi presentato al Gran Consiglio del Fascismo il 25 luglio 1943

Il Gran Consiglio, riunendosi in questi giorni di supremo cimento, volge innanzi tutto il suo pensiero agli eroici combattenti d'ogni arma, che fianco a fianco con la fiera gente di Sicilia, in cui più alta risplende l'univoca fede del popolo italiano, rinnovano le nobili tradizioni di estremo valore e l'indomito

spirito di sacrificio delle nostre gloriose Forze armate; esaminata la situazione interna ed internazionale e la condotta politica e militare della guerra, proclama il dovere sacro pe tutti gli italiani di difendere ad ogni

costo l'unità, l'indipendenza, la libertà della Patria, i frutti dei sacrifici e degli sforzi di quattro generazioni dal Risorgimento ad oggi, la vita e l'avvenire del

popolo italiano; afferma la necessità dell'unione morale e materiale di tutti gli italiani in quest'ora grave e decisiva per i destini della nazione; dichiara

che a tale scopo è necessario l'immediato ripristino di tutte le funzioni statali attribuendo alla Corona, al Gran Consiglio, al Governo, al Parlamento, alle

Corporazioni i compiti e le responsabilità stabilite dalle nostre leggi statali e costituzionali; invita il Capo del Governo a pregare la Maestà del Re, verso la

quale si rivolge fedele e fiducioso il cuore di tutta la Nazione, affinché egli voglia, per l'onore e per la salvezza della Patria, assumere, - con l'effettivo

comando delle forze armate di terra, di mare e dell'aria, secondo l'articolo 5 dello Statuto del Regno, - quella suprema iniziativa di decisione che le

nostre istituzioni a Lui attribuiscono e che sono sempre state, in tutta la storia nazionale, il retaggio glorioso della nostra Augusta Dinastia di Savoia

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L’8 settembre 1943 l’armistizio con gli anglo-americani venne improvvisamente annunciato da un messaggio radio registrato di Badoglio, in quel momento in

fuga con la famiglia reale verso Pescara:

"Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare l’impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi

sciagure alla nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata

accolta. Conseguentemente ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno

ad eventuali attacchi di qualsiasi altra provenienza".

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Nella lotta contro il fascismo, che era insieme una dittatura e un regime di classe, erano destinate a scontrarsi due dottrine o addirittura due concezioni del mondo cui corrispondevano i due blocchi storici solo occasionalmente alleati contro il comune nemico, liberalismo e comunismo: dei quali il primo, interpretando il fascismo come fenomeno sovrastrutturale o esclusivamente politico, ne metteva in rilievo il carattere di dittatura e quindi considerava la lotta contro il fascismo una lotta per la restaurazione della libertà; il secondo, non distinguendo dal punto di vista strutturale i regimi liberal democratici da quelli fascisti, e quindi interpretando il fascismo non come una generica dittatura, ma come una dittatura della borghesia, considerava la lotta contro il fascismo come una lotta per l’instaurazione della dittatura del proletariato contro la dittatura borghese.

Bobbio, Profilo ideologico del ‘900, 1990

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1. L’annuncio della lotta contro il banditismo con ogni mezzo non deve rimanere una minaccia vuota. Ora questi mezzi devono essere impiegati.

2. Ogni atto di violenza immediatamente deve avere le contromisure adeguate

3. Se in un distretto ci sono delle bande in maggior numero, allora in ogni singolo caso una certa percentuale della popolazione maschile del luogo è da arrestare e in casi di violenza da fucilare

4. Se si spara contro soldati tedeschi da paesi, allora il paese è da bruciare. Gli attentatori oppure i capibandi sono da im piccare pubblicamente.

Fedelmaresciallo KesselringComandante delle forze germaniche sul fronte italiano

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Comando militare germanico di FossanoAtti di sabotaggio a linee telegrafiche e telefoniche

Il comando germanico dinanzi al susseguirsi degli atti di sabotaggio delle linee telefoniche e telegrafiche rende noto che, indipendentemente dal fatto che le linee siano vigilate o meno dai civili, in caso di sabotaggio, in aggiunta all’imposizione di multe, ordinerà l’incendio delle abitazioni situate lungo le linee e la cattura in ostaggio delle famiglie ivi abitanti

Fossano 16-8-1944 Il comandante militare

tedesco di FossanoMeissner Leutnaut

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Avevamo chiesto la liberazione di tre Camicie Nere, cadute nelle mani dei banditi partigiani durante il combattimente avvenuto a Benevagienna, mentre essi si adoperavano insieme coi loro camerati per assicurare l’approvvigionamento alimentare alle popolazione.Non essendo entro il termine fissato avvenuta la restituzione delle nostre Camicie Nere, vengono_quale primo provvedimento- passati per le armi sulla piazza di Benevagienna i seguenti partigiani della zona:

Paglieri dott. AndreaOrganizzatore militare di bande armatePriola GiuseppeDetentore di armi ed organizzatore di bande armateBarbero BiagioDetentore di armi – appartenente a bande armate

Quartier generale, 8 agosto 1944 – XXIIIl comando delle Brigate Nere

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Il PCI propone di liquidare la presente situazione di disordine e di confusione:

1. mantenendo intatta e consolidando l’unità del fronte delle forze democratiche e liberali antifasciste;

2. rassicurando formalmente il paese che il problema istituzionale verrà risolto liberamente da tutta la nazione, attraverso la convocazione di un’assemblea costituente, eletta a suffragio universale, diretto e segreto, subito dopo la fine della guerra;

3. creando un nuovo governo di carattere transitorio ma forte e autorevole per l’adesione dei grandi partiti di massa:

4. Nel fronte della nazione c’è posto per tutti coloro che vogliono battersi per la libertà d’Italia.

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Il proclama Alexander

13 novembre 1944,

“Patrioti! La campagna estiva, iniziata l’11 maggio e condotta senza interruzione fin dopo lo sfondamento della linea gotica, è finita: inizia ora la campagna invernale. In relazione all’avanzata alleata, nel periodo trascorso, era richiesta una concomitante azione dei patrioti: ora le piogge e il fango non possono non rallentare l’avanzata alleata, e i patrioti devono cessare la loro attività precedente per prepararsi alla nuova fase di lotta e fronteggiare un nuovo nemico, l’inverno. Questo sarà molto duro per i patrioti, a causa della difficoltà di rifornimenti di viveri e di indumenti: le notti in cui si potrà volare saranno poche nel prossimo periodo, e ciò limiterà pure la possibilità di lanci; gli alleati però faranno il possibile per effettuare i rifornimenti.In considerazione di quanto sopra esposto, il generale Alexander ordina le istruzioni ai patrioti come segue:1. cessare le operazioni organizzate su larga scala;2. conservare le munizioni ed i materiali e tenersi pronti a nuovi ordini;3. attendere nuove istruzioni che verranno date a mezzo radio “Italia Combatte”  o con mezzi speciali o con manifestini. Sarà cosa saggia non esporsi in azioni arrischiate; la parola d’ordine è: stare in guardia, stare in difesa;4. approfittare però ugualmente delle occasioni favorevoli per attaccare i tedeschi e i fascisti;5. continuare nella raccolta delle notizie di carattere militare concernenti il nemico; studiarne le intenzioni, gli spostamenti, e comunicare tutto a chi di dovere;6. le predette disposizioni possono venire annullate da ordini di azioni particolari;

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Non sono i fascisti che ci preoccupano. I fascisti – lo grido ben forte, perchè li ho visti con i miei occhi – non sono dei combattenti. I fascisti li temiamo e li odiamo perché arrivano sempre dopo le operazioni di guerra, arrivano sempre dopo i rastrellamenti, al seguito dei tedeschi. I fascisti sono feroci nelle rappresaglie contro la popolazione, contro gli inermi. I fascisti della Muti di Borgo S. Dalmazzo li temiamo perché sono dei torturatori, crudeli, spietati, che terrorizzano la popolazione, incolpandola di connivenza, di essere amica dei partigiani. Ne hanno combinate di tutti i colori, torturando i congiunti dei partigiani o i supposti congiunti, portandoli nei loro comandi, bastonandoli a sangue per farli parlare.

Rientrava proprio nel loro compito, quello di terrorizzare la popolazione. Anche i tedeschi ci tenevano a questo lavoro sporco, perché terrorizzando speravano di far diventare nemica la popolazione nei nostri confronti. Questo era il gioco. Noi partigiani potevamo vivere se la popolazione ci era amica: incrudendo, rendendo difficili i rapporti fra noi e la popolazione, facevano il loro gioco

Nuto Revelli, Le due guerre

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lo avraicamerata Kesselringil monumento che pretendi da noi italianima con che pietra si costruiràa deciderlo tocca a noi.Non coi sassi affumicatidei borghi inermi straziati dal tuo sterminionon colla terra dei cimiteridove i nostri compagni giovinettiriposano in serenitànon colla neve inviolata delle montagneche per due inverni ti sfidarononon colla primavera di queste valliche ti videro fuggire.

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• Ma soltanto col silenzio del torturatipiù duro d'ogni macignosoltanto con la roccia di questo pattogiurato fra uomini liberiche volontari si adunaronoper dignità e non per odiodecisi a riscattarela vergogna e il terrore del mondo.

Su queste strade se vorrai tornareai nostri posti ci ritroveraimorti e vivi collo stesso impegnopopolo serrato intorno al monumentoche si chiamaora e sempreRESISTENZA

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Pavone, Una guerra civile, 1991

Tre guerre si intrecciarono nella resistenza1. La guerra patriottica: salvare il paese

dalla dominazione tedesca e riportarlo alla democrazia liberale

2. La guerra di classe:abbattare con la dittatura anche il capitalismo che aveva sostenuto il fascismo

3. La guerra civile: difesa del fascismo e dei suoi principi o lotta antifascista

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