LA BRACHITERAPIA. TELETERAPIA: Radioterapia convenzionale con fasci esterni, sorgente a distanza...
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LA BRACHITERAPIA
TELETERAPIA: Radioterapia convenzionale con fasci esterni, sorgente “a distanza”
BRACHITERAPIA: Dal greco (corto), la sorgente è a breve distanza dalla neoplasia.
E’ detta anche curieterapia
BRACHITERAPIAUtilizza radiazioni a contatto o in stretta vicinanza con il focolaio neoplastico: la dose sarà particolarmente concentrata alle strutture limitrofe alla sorgente e diminuirà rapidamente allontanandosi da essa (la dose decresce con il quadrato della distanza).
RADIOPROTEZIONE
Necessità di assicurare un’adeguata protezione al personale operatore, alla popolazione generale ed al paziente stesso
• Locali adatti (schermature, scarichi, etc.)
• Sistemi di protezione durante la manipolazione delle sorgenti (barriere in piombo e vetri schermati)
• Scelta degli isotopi (tipo di emissione, energia, attività specifica)
I S O T O P I
• RADIO 226: Usato in passato, oggi abbandonato per ragioni radioprotezionistiche, emissione di Radon e radiazioni gamma ad elevata energia (E da 0,6 a 2 MV), e per la scarsa malleabilità. T1/2=>1600 anni
• CESIO 137: Disponibile sotto forma di tubi e microsfere, usato soprattutto con tecniche di remote after-loading. Emette radiazioni gamma monocromatiche di 0,662 Mv. T1/2= 30 anni
I S O T O P I
• IRIDIO 192: E’attualmente il più usato sia per terapia endocavitaria che interstiziale. Estremamente flessibile e miniaturizzabile, disponibile in fili, forcine e semi con diametro anche < a 1mm. E gamma = 0,38 Mv. T1/2=74 giorni
• IODIO 125: Energia estremamente bassa (0,028 Mv) con contenimento quasi totale della dose nel volume tumorale e risparmio delle strutture circostanti. Usato negli impianti permanenti. T1/2= 60 giorni
I S O T O P I
• STRONZIO 90: -emittente, usato per trattamento a contatto di lesioni corneali e per lesioni non maligne (angiomi, cheloidi) della superficie corporea.
INDICAZIONI ALLA BRACHITERAPIA
Adatta a volumi relativamente piccoli e ben definiti
controllo locale di T
TRATTAMENTI ESCLUSIVI
• Tumore piccolo
• Rischio di diffusione linfatica trascurabile
Es.: neoplasie della cervice uterina in fase iniziale, del pavimento cavo orale, del labbro, della lingua mobile (T1-T2) e tumori intracapsulari della prostata
TRATTAMENTI INTEGRATI
• Campo di più vasta applicazione della brachiterapia, sia in associazione alla chirurgia, sia come sovradosaggio (“boost”) alla radioterapia con fasci esterni
Es.: neoplasie localmente avanzate della cervice uterina, del cavo orale, sarcomi delle parti molli, tumori cerebrali e tumori del canale anale
TRATTAMENTI PALLIATIVI• Non frequente utilizzo per la natura stessa della metodica
• Usata se richiesto trattamento di recidive su zona già irradiata dove l’uso dei fasci esterni sia limitato dalla dose alle strutture adiacenti
Es.: recidive linfonodali sul collo o recidive locali di neoplasie ginecologiche o ano-rettali
BRACHITERAPIA
ENDOCAVITARIA
BRACHITERAPIA
A CONTATTOBRACHITERAPIA
INTERSTIZIALETERAPIA
RADIOMETABOLICA
BRACHITERAPIA
ENDOCAVITARIA
BRACHITERAPIA
A CONTATTOBRACHITERAPIA
INTERSTIZIALETERAPIA
RADIOMETABOLICA
BRACHITERAPIA ENDOCAVITARIA
Consiste nell’introduzione mediante appositi applicatori di sostanze radioattive in cavità naturali o in organi cavi (brachiterapia “ENDOLUMINALE”)
Es.: neoplasie di utero, cervice uterina, esofago, vie biliari, bronchi, retto, etc.
+ brachiterapia endovascolare
BRACHITERAPIA
ENDOCAVITARIA
BRACHITERAPIA
A CONTATTOBRACHITERAPIA
INTERSTIZIALETERAPIA
RADIOMETABOLICA
BRACHITERAPIA A CONTATTO
Trattamenti realizzati “appoggiando” direttamente o mediante appositi calchi (molds) gli isotopi sulla lesione.
Es.: neoplasie di cute, palato duro, cornea, etc.
BRACHITERAPIA
ENDOCAVITARIA
BRACHITERAPIA
A CONTATTOBRACHITERAPIA
INTERSTIZIALETERAPIA
RADIOMETABOLICA
BRACHITERAPIA INTERSTIZIALE
Introduzione con tecnica cruenta di sostanze radioattive nel contesto della massa neoplastica o a livello del letto operatorio.
BRACHITERAPIA INTERSTIZIALEIndicazioni: - Prostata
- Labbro- Cavo orale- orofaringe- Vulva- Pene- Ano-retto- Mammella- Encefalo- Ipofisi- Parti molli- Polmone- Neoplasie ginecologiche- Etc.
BRACHITERAPIA
ENDOCAVITARIA
BRACHITERAPIA
A CONTATTOBRACHITERAPIA
INTERSTIZIALETERAPIA
RADIOMETABOLICA
TERAPIA RADIOMETABOLICA
Uso di isotopi radioattivi o sostanze marcate radioattivamente che vengono captate selettivamente da determinati tipi di cellule.
Es.: Iodio 131 nei tumori della tiroide ed Octreotide marcato nei tumori neuroendocrini
METODICHE DI CARICAMENTO DELLE SORGENTI RADIOATTIVE
PRE-LOADING: Isotopi posizionati negli applicatori e poi introdotti nei pazienti (esposizione elevata per l’operatore)
AFTER-LOADING: Si posizionano gli applicatori e successivamente si introducono le sostanze radioattive (esposizione ridotta)
REMOTE AFTER-LOADING: Introduzione automatizzata delle sorgenti negli applicatori già posti in sede (esposizione zero)
NEOPLASIE GINECOLOGICHE
• Neoplasie del collo uterino (limitati)
• Neoplasie del corpo dell’utero
• Recidive su cupola vaginale dopo isterectomia
NEOPLASIE GINECOLOGICHE
Tecniche:
• Colpostato
• “Fletcher”: composto da un tandem che si inserisce nell’utero e due ovoidi a livello dei fornici vaginali
• Moulages: applicatori in resina conformati sull’anatomia della paziente
• Templates per brachiterapia interstiziale
NEOPLASIE GINECOLOGICHE
Colpostato:
Utilizzato nel trattamento delle forme di carcinoma endometriale con infiltrazione della cervice uterina (FIGO II B) come boost o prima del trattamento con fasci esterni (la sequenzialità non è fondamentale) per sterilizzare la cupola vaginale oppure per recidive sul moncone vaginale in paz operate e già irradiate
NEOPLASIE GINECOLOGICHE
“Fletcher”: composto da un tandem che si inserisce nell’utero e due ovoidi a livello dei fornici vaginali.
Viene usato come trattamento esclusivo delle forme della cervice non operabili o in paz tecnicamente non trattabile con RT tradizionale (obesità, età avanzata). DOSE: 70 Gy puntoA
NEOPLASIE GINECOLOGICHE
Fletcher:
Intento preoperatorio in ca della cervice uterina inoperabili in prima istanza (FIGO I B collo a botte, grosso volume tumorale, FIGO II Bulky).Dose: 50 Gy punto A
Intergrato con Fasci Esterni in caso di forme in stadio avanzato
NEOPLASIE GINECOLOGICHE
Fletcher:
Per il calcolo della dose viene utilizzato il sistema di Manchester che definisce livelli di dose a punti di riferimento spaziali.
Punto A: 2 cm in alto lateralmente all’orifizio uterino interno (punto in cui l’uretere incrocia l’arteria uterina)
Punto B: 5 cm dall’orifizio uterino interno, 3 cm lateralmente rispetto al punto A
NEOPLASIE PROSTATICHE
• Brachiterapia indicata negli stadi iniziali in cui il tumore è localmente molto definito (T1-T2a, Gleason score <6, PSA < 10 ng/ml)
• Consiste in un impianto permanente di piccoli semi di Iodio 125 e consente di somministrare una dose elevatissima alla prostata con notevole risparmio di strutture vicine come retto e vescica.
NEOPLASIE PROSTATICHE
Linee guida per la brachiterapia nel K. prostatico:-Volume della prostata < 60 cm3
-Non interferenza con l’arco pubico-Uroflussimetria >15 ml/sec-Non precedente TURP o interventi operatori sul bacino-Assenza di calcificazioni intraprostatiche-Assenza di II Tumore-Controindicata in paz che assumono anticoagulanti orali, diabetici o con aspettativa di vita < a 3 anni
NEOPLASIE PROSTATICHE
COMPLICAZIONE Chirurgia RT ext. Brachit.
Incontinenza 5-53% 1-3% 0,1%
Impotenza 29-100% 4-40% 15%
Sanguinamento 1-12% 3-13% -
Embolia polmonare 2-8% - -
Cistiti/uretriti - 1-80% -
Proctite - 1-32% -
Sarcomi Parti molli
Trattamento associato con fasci esterni
Posizionamento di guaine durante l’intervento operatorio equi-spaziate (1 CM) e coplanari per garantire un’ adeguata distribuzione della dose evitando nel centro del filo punti caldi
La dose somministrata è di 25-35 Gy
Seguita da una dose dall’esterno di 40-50 Gy in relazione alla dose già somministrata