La bocciatura del referendum elettorale - ragioni e prospettive
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La bocciatura del La bocciatura del referendum elettorale: referendum elettorale: ragioni e prospettiveragioni e prospettive
di Davide Ciaccia
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Febbraio 2012
La Corte costituzionale ha di recente rigettato due quesiti referendari che
miravano ad abolire il sistema elettorale vigente, meglio noto come ‘Porcellum’:
Il primo, per l’abolizione totale del ‘Porcellum’.
Il secondo per l’abolizione di alcune norme della legge, che,
di fatto, avrebbe avuto un effetto abrogativo totale.
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La sentenza ha dato luogo a un dibattito politico, dai toni a
volte molto aspri, in cui le ragioni della Corte e gli aspetti
tecnico-giuridici della sua decisione sono rimasti in secondo
piano e spesso poco chiari.
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Perché la Corte ha bocciato i referendum?
Nel motivare la sua sentenza, la Corte ha
affermato che, nel caso di abrogazione
della legge elettorale, si sarebbe
determinata la mancanza di una
disciplina ‘operante’ costituzionalmente
necessaria1.1 Il testo integrale delle motivazioni della corte puo’ essere letto qui.
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Detto altrimenti, i giudici costituzionali hanno bocciato il
referendum perché se questo fosse stato ammesso, e poi approvato dagli elettori, avrebbe di fatto
lasciato il paese senza una legge elettorale.
La Corte si è rifatta al principio generale per cui i referendum non posso essere
indetti sulle leggi obbligatorie o necessarie, cioè
leggi la cui abolizione impedirebbe il normale funzionamento delle istituzioni.
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Nella sua decisione la Corte ha sconfessato la tesi dei promotori del referendum, ossia che abrogando il ‘Porcellum’, il sistema precedente, il
‘Mattarellum’, sarebbe automaticamente ritornato in vigore2.
2 Per saperne di più su ‘Porcellum’ e ‘Mattarellum’ leggi la nostra presentazione sui sistemi elettorali .
PORCELLUM = MATTARELLUM
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Più precisamente, i promotori sostenevano
che la vecchia legge elettorale, sostituita dal
Porcellum nel 2005, sarebbe tornata a ‘rivivere’—di qui il
termine reviviscenza—per effetto
dell’abrogazione dello stesso Porcellum.
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In pratica, per i referendari
l’abrogazione di un’abrogazione
avrebbe comportato reviviscenza.
In primo luogo, perché la tesi della reviviscenza ha trovato supporto anche tra numerosi
giuristi.Prima della decisione della Corte, ad esempio,
115 costituzionalisti, hanno sottoscritto un documento che auspicava l’ammissione del
referendum.
Ma se il principio seguito dalla Corte è chiaro, perché
tante polemiche?
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In secondo luogo per la popolarità della proposta dei referendari
La proposta referendaria ha raccolto oltre 1.200.000 firme di cittadini, ossia più del doppio di quelle
necessarie (500.000) per proporre il referendum!
Anche se il grande numero di firme non ha, di per sé, alcun valore giuridico, esso e’ un chiaro segnale
politico da parte degli elettori sulla loro opposizione al Porcellum—un segnale confermato da alcuni
sondaggi… www.quattrogatti.info
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Infine, perché nel 2009 la stessa Corte costituzionale, in una pronuncia sull’ammissibilità di altri tre referendum sul Porcellum (che, poi non raggiunsero il quorum), si
esprimeva così: ‘Il giudizio di costituzionalità instaurato dinanzi alla
Corte…potrebbe consentirle di riprendere la questione mediante l'eccezione di costituzionalità innanzi a sé
stessa’.In altre parole, la Corte suggeriva l’incostituzionalità di alcune parti del
Porcellum!
A che punto ci lascia la decisione della Corte?
L’attuale legge elettorale è molto impopolare ed ha
numerosi difetti, il più grave dei quali, senza
dubbio, è il meccanismo delle liste
bloccate, che non consente ai cittadini di scegliere i candidati da
eleggere e crea, di conseguenza, un ‘parlamento di
nominati’.www.quattrogatti.info
Ma a questo punto è altrettanto chiaro che a
cambiare il Porcellum deve essere il Parlamento, quindi i
partiti.
È chiaro, quindi, che il sistema elettorale andrebbe modificato prima
delle prossime elezioni politiche, come ha peraltro auspicato anche il
Presidente Napolitano all’indomani della sentenza della Corte.
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La questione principale, dunque, è se i partiti hanno
interesse a cambiare la legge elettorale.
Da un lato sarebbe difficile, per i partiti, ignorare del tutto la voce dell’opinione pubblica: facendolo
rischiano di essere delegittimati più di quanto non lo siano già, con il rischio di
alimentare ulteriormente sentimenti ‘antipolitici’ e aumentare l’astensione
elettorale.www.quattrogatti.info
D’altro canto, però, molti partiti
rimangono favorevoli, più o meno
apertamente, alla legge vigente. Il Porcellum,
infatti, permette ai leaders di scegliere chi mandare in parlamento, e garantisce un seggio a molti parlamentari che non sarebbero in grado di essere eletti con un sistema più
trasparente.
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Inoltre, anche coloro che vogliono
cambiare la legge elettorale, e spesso addirittura membri
di uno stesso partito, sono in disaccordo sul
sistema da adottare. Questo rende il percorso
della riforma ancora più impervio.
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Insomma, fare
previsioni sul se e sul come l’attuale legge
elettorale sarà cambiata è molto
difficile.
Lo è a maggior ragione se si considera che l’approvazione di una nuova legge,
se avverrà, sarà con ogni probabilità uno degli ultimi atti di questa legislatura, che
potrebbe durare ancora molti mesi.
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L’unica certezza è che una riforma che porti a un sistema efficiente e democratico
richiede che i partiti mettano da parte i propri interessi particolari per pensare all’interesse del paese, e che gli elettori facciano la propria parte esercitando il
cosiddetto ‘controllo sociale diffuso’, per divenire essi stessi i ‘cani da guardia della
democrazia’.
Questa sarà una delle maggiori sfide per la politica italiana nei prossimi
mesi.
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Approfondimenti
• Art.75 della costituzione e giurisprudenza costituzionale;
• Le opinioni di alcuni giuristi: Sul referendum in generale: Giupponi; Opinioni favorevoli: D’Atena e Zagrebelsky;Opinioni contrarie: Melani, Ainis e Salvi;
• Il parere del presidente del comitato promotore, prima e dopo la sentenza;
• Le reazioni dei referendari;• Le proposte di riforma già depositate in
Parlamento.
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Grazie!
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Per contattare gli autori: [email protected] commenti: [email protected]
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Ringraziamo il Prof. Carlo Fusaro (Università di Firenze) per i commenti ricevuti e la revisione della presentazione.