Anno - Año IV - nº. 3Boletin gratuito

Mostra di Venezia

Anna Magnani

Andiamo al Cinema

Le Dolomiti

Mike Bongiorno

Málaga Romana

Poesia

Agenda

Septiembre 2009

Ma tosto ruppe le dolci ragioniun alber che trovammo in mezza stradacon pomi a odor soavi e buoni;e come abete in alto si degradadi ramo in ramo, così quello in giuso,cred `ìo, perchè persona su non vada.Purgatorio,CantoXXII . vv.130-154

EN SEPTIEMBRE LA VUELTA A LA MOSTRA.

La Biennale di Venezia - dal 1895La Biennale di Venezia è da oltre un secolo una delle istituzioni culturali più prestigiose almondo. Fin dalla sua origine (1895) è all'avanguardia nella promozione delle nuovetendenze artistiche, e organizza manifestazioni internazionali nelle arti contemporaneesecondo un modello pluridisciplinare (arte architettura cinema danza musica teatro) chene caratterizza l'unicità. Si colloca ai vertici mondiali per la Mostra Internazionale d'ArteCinematografica, per l'Esposizione Int.le d'Arte e la Mostra Int.le di Architettura, per iFestival di Musica eTeatro, e per il più recente Festival di Danza.

Mientras el verano casi se despide las luces, los aplausos y los trajes de gala relumbranel idílico Lido de Venecia, hermoso y privilegiado escenario de la edición número 66 de laMostra di Cinema.

En un contexto internacional trastornado por la crisis financiera y los conflictos político-sociales, la industria del séptimo arte ha optado, con vigor renovado, por un cinecomprometido, cercano al sufrimiento de las poblaciones oprimidas y a las inquietudes delhombre contemporáneo. No es por lo tanto una sorpresa el hecho de que el Leone d'Oro,es decir el máximo galardón del festival, se disfrace de verdadero justiciero, dispuesto adenunciar y condenar las atrocidades de la guerra, los abusos sociales y una juventud cadavez más desbaratada. “Lebanon”, dirigida por el israelí Samuel Maoz, se revela la películatriunfadora de esta edición; un veredicto valiente y, en un determinado sentido, militante porparte del jurado presidido por Ang Lee. El mismo hilo conductor ha llevado al premio delLeone d'Argento, “Women without men” de la directora Shirin Neshat, un filme que retrataun Irán visionario y “políticamente incorrecto” durante la década de los cincuenta; laenérgica cineasta seguirá luciendo durante todas las noches de gala su bufanda verde,símbolo de la protesta anti-régimen.

El galardón especial otorgado por el jurado ha recompensado una de las películas másaplaudidas y apreciadas de toda la Mostra, la comedia culinaria “Soul Kitchen” realizada porFatih Akin.

Naturalmente no se pueden olvidar los auténticos protagonistas del festival, es decir lasactrices y los actores que han animado con elegancia y glamour los estrenos y las galas delLido. La rusa pero italiana de adopción Ksenia Rappoport ha cautivado el jurado por suinterpretación en la película de producción italiana “La doppia ora”; entres los chicos laCoppa Volpi para el mejor actor corona el talento y el desparpajo de Colin Firth, románticoprofesor gay en “A single man” de Tom Ford.

La ceremonia de entrega de los galardones tuvo lugar en el Palacio del Cine del Lido, conuna esplendida Maria Grazia Cucinotta en su papel de madrina. Entre los protagonistasdestacaba la presencia de Sylvester Stallone, que la Biennale de Venecia recompensó porsus extraordinarios éxitos cinematográficos.

A pesar del glamour de Paris Hilton, de la procacidad de Hugo Chávez o de la belleza ylos encantos de los demás invitados, queda en los anales un Leone d'Oro inédito y atrevido,que poco deslumbra por su prestigioso metal pero que habla de sufrimientos y injusticias.Será porque como todos sabemos, en el mundo de hoy, no es todo oro lo que brilla.

Marco Visconti

CURSOS 2009 - 2010INSCRIPCIÓN ABIERTA

SOCIEDAD DANTE ALIGHIERICalle Ayala 23, 1E - 29002 MálagaTel. 952 35 95 07 - www.ladante.esdantealighierimalaga@gmail.com

VALZOLDANA

Monte Pelmo

Monte Civetta

Le Dolomiti – Patrimonio dell`Umanità

“Pelmo a l`atto e l Antelao dà bianchi nuvoli il capo grigio ne l`aree sciolgono” (G. Carducci)

Dolomieu, geólogo francese dell`época eroica della scienza, le battezzò tutte insieme,

affidandosi alla loro comune origine geologica.

Formate da sedimenti di origine marina, in prevalenza formati da calcio e da magnesio,

si formò secondo il termine geológico un pacco di sedimenti marini, che eventi

posteriori, fecero emergere dalle acque del mare. L`erosione delle acque, i venti,

cominciarono a lavorare selezionando, levigando, formandone a volte blocchi isolati.

Alfonso Vinci, geólogo e scrittore definì cosi`le Dolomiti:” Il selvaggio delle Dolomiti,

così diffuso così presente in ogni luogo, pronto a rompere l idillio di un pascolo o il

cristallo immobile di un laghetto alpino…..è un selvaggio, si direbbe più intimo, più ricco

e un caos che non è fuori dell`uomo, come un paesaggio glaciale. Ma è dentro

dell uomo, un selvaggio, quasi biológico quindi più sensibile. Per questo diciamo che le

Dolomiti sono montagne eccezionali umane e in un certo senso, umanistiche.” Il fatto

che siano diventate ufficialmente dall UNESCO, patrimonio dell`umanità ha dato

ragione a Vinci.

Ne hanno decantato ed amato le loro imponenti bellezze, scrittori come Dino Buzzatti,

l`Abate Stoppani, Giosuè Carducci, Giovanni Angelini, Marco di Bona, Hemingway,

Gabriele D`Annunzio e tantissimi altri. Vogliamo ricordare in particolare il giornalista

Giuseppe Silvestri: “La Civita (Civetta) è una delle più stupende montagne che io

vedessi mai. Se vista dal lato di sud-est si assomiglia a una grande muraglia

diroccata, ora, guardata dal lato de nord-ovest, diviene un immenso castello, turrito

e merlato. Ma i merli sono rupi, le torri montagne.”

Ci sono momenti in cui le Dolomiti si tingono di diversi colori, dal rosa al rosso;

sfumature che lasciano intravedere particolari che sorprendono ed affascinano. La

sera, quando cala la calda luce del tramonto e nasce la sera, la montagna si tinge del

mitico color rosa. Chi ama la fotografía chiama questo momento “la ora blu”. È

quando al crepuscolo, la luce del cielo, ancora lievemente illuminato, tinge tutto di blu

prima che scenda il buio della notte e le Dolomiti si tingono del loro colore intenso. E

come scriveva D`Annunzio “ impeto fanno al cielo con le supreme cime”.

il nostro augurio è di continuare a rispettare ed amare questo dono di Dio.

3

ANNA MAGNANI (1908 – 1973)

Gran actriz del cine italiano. Era la encarnación del temperamento trágico italiano.Gran parte de su carrera está ligada al movimiento neorrealista. Entre sus mejoresinterpretaciones, figuran las realizadas en “Roma ciudad abierta” de Rossellini 1945,con esta película se consagró estrella internacional. Bellissima (1950) será el film queen noviembre abrirá el ciclo cine italiano en el CAC de Málaga. Este film está todavía degran actualidad, considerando todos los concursos que organizan sea el cine como latelevisión con niños interpretes.Anna Magnani interpreta a una madre que, deslumbrada por los mitos fáciles, lucha

para que su hija se convierta en una artista célebre. Sin embargo, con el tiempo se da

cuenta de que está equivocada y, por suerte, renuncia a ello: un gesto valiente que ya

nadie hará durante los años del boom, cuando incluso los más humildes cambiarán

radicalmente, seducidos por el dinero fácil y la televisión.

MOSTRA DEL CINEMA INDIPENDENTE ITALIANOCinema in Veneto

21 de octubre 19:30h – Il Califfo (8’) de Caterina Dal Molin

La Storia di Greg (45’) de Roberto TotolaI’m Alive (3’) de Stefano Bertelli

Frittata (7’) de Silvia RossiAbîme (4’) de Luca Sironi

Fuera concurso “Il Bacio” (7’) de Roberto Totola

22 de octubre 19:30h – 8 Febbraio (18’) de Sarah RevolterraAutunno (15’) de Fabrizio Parisi

Senza ombra di dubbio (30’) de Alessandro ZoninDejeuner sur l`herbe (9’) de Roberto Totola

Mojito (20’) de Giovanni Stefano Bruno

A continuación premiación del mejor corto y debate.

La invención del cinematógrafo coronó, finalmente, un antiguo sueño del hombre: reproducir

la realidad. Las primeras películas eran cortometrajes.

Los días 21 y 22 de octubre2009, se celebrara en honor al cortometraje

“la Primera Muestra del Cine Independiente italiano Cinema in Veneto”.Será en el Centro de Arte Contemporáneo CAC, que como siempre colabora generosamente

con la Dante Alighieri de Málaga.El programa de proyecciones en concurso:

Teatro Romano

Alcazaba

Malaga

Plaza de Toro

il triclinio L´antica cucina romana

La co ena (cena), inizialmente, ven iva consumata nell’atrio ma q uando le case d iven nero più ampie e

art icolate e sop rattuto dove la ricchezza della classe dirigente lo rend eva po ssibile, si svolgeva nel

"tr iclinio" (sala da pranzo) d ove i l p ad ron e di casa faceva disporre i "triclinari" (letti/divani) sui q uali

po tevano sdraiarsi i con vitati. Gl i antichi ro man i, man giavano distesi sui "triclina ri", appo ggiand osi

lateralmente sul b raccio sin istro e tenendo libero il destro per po ter aff errare il cib o dai bassi tavolini

di ligentemente apparecchiat i.

L’ospite d’ono re aveva diritto ad un posto d’ono re, detto "con so lare" e si trovava alla d estra del

"tr iclinare" centrale, posto fro ntalmen te alla p orta in modo che u n messaggero po tesse co municargli,

con facil ità, un messaggio u rgente. Il padrone di casa d oveva acco mo darsi al la sin istra dell ’ospite

d’ono re. Le dimore più ricche, po tevano godere di più camere d a pranzo : il "tric linio" estivo, orientato a

no rd e quel lo invernale o rien tato a ovest che sfruttava fino al l’u ltimo raggio d i sole

La cu cina più an tica era molto semplice, a base di cereal i, legumi, formaggi e fru tta. Co n la conq uista

dell ’Oriente acq uistò dei sap ori e d ei profumi part ico lari che a n oi, oggi, posson o sembrare u n mix tra la

cuc ina o rien tale e q uella med ievale. L e nuo ve co nqu iste arrivavano, ch iaramente, solo sul le tavole dei

ricchi .

Poder escribir y comentar la presencia, las influencias y los restos arqueológicos de laépoca romana en Málaga, sería demasiado reducido en este espacio limitado, así que seharán sólo algunas reflexiones sobre las recientes excavaciones y las antiguas,publicadas, para que nuestra mente pueda recrear una imagen posible de la antiguaMalaca.Quizás no merezca ulteriores comentarios el Teatro Romano, pero resultará útilrelacionarlo a un entorno sepultado, como el antiguo Foro, sobre cuyo resto surge hoy elPalacio de la Aduana, como a una serie de viviendas excavadas en Calle Cister, sin hablarya de la historia que se encuentra por debajo de la Catedral, reflejada en cualquier guíapara los turistas.A todo esto podemos añadir informaciones de excavaciones de urgencia, donde sehallaron restos de presencia considerable romana, como en Calle Molina Lario y Plaza delSiglo, en la fase previa a la nueva pavimentación, quizás excavación poco conocida, perobastante bien atestiguada, y como las de CalleAlamos y de la Plaza del Teatro.Así ya se pueden trazar unas cuantas líneas imaginarias para poder recrear la estructuraurbana de Malaca, cuyo puerto principal se situaría en la actual Plaza de la Marina, y CalleCarreteria con su muralla y curvatura seguía buena parte de la forma natural de la ribera delrío, con su cauce navegable.Además en la otra orilla del río, en la actual zona de la Trinidad se encontraba otro núcleoimportante de la ciudad, con una tradición de asentamiento que resale a la época delBronce. Excavaciones recientes en San Pablo, Armengual de la Mota/Calle Mármoles y lazona del Perchel han confirmado la presencia masiva del elemento romano.Interesante sería conocer el porque de la asistencia de dos núcleos en los dos lados del ríoaunque una posible explicación podría intuirse.El puerto de la Plaza de la Marina es el controlaba el comercio vía mar, sobre todo seconocen los contactos de Malaca con el Norte de África, en particular la actual Melilla.Mientras por otro lado los puerto más pequeños en el río eran los que dirigían el eje de loscomercios con el interior de la provincia.Otro punto interesante es la presencia de una necrópolis en la zona de San Pablo, que nossugiere una utilización de esta área en una época de gran importancia de la ciudad, dondeel casco urbano es muy poblado.Mas, el río tiene otra importante función en la economía de la ciudad, la posibilidad de crearsu propia cerámica, como atestiguan resto de alfarería en Calle Carreteria y al otro lado delrío se encontraron restos cerámicos muy interesantes en Calle Feijoo, en particular resultócurioso hallar, en el interior de ánforas, restos orgánicos, como vino...Gracias a todas estas noticias y hallazgos vamos conociendo un poco más la antigüedadde Málaga, que a mi decir, todavía conserva fascino e interés, además de posiblesulteriores investigaciones futuras para intentar aclarar algo más sobre nuestrosantepasados.

Marco Thiene

UNA VISIÓN DE MÁLAGA ROMANA

Mike Bongiorno è stato uno dei migliori presentatori della Televisione Italiana e dello

spettacolo. La sua grande professionalità, il carisma, la totale mancanza di volgarità, una

grande generosità lasciano un segno profondo in ogni italiano che ha seguito questo

presentatore in tanti anni della sua carriera. Grazie Mike.

Fiorello e Mike

Autentico re dei quiz, Mike Bongiorno è stato uno dei presentatori italiani piùnoti. È stato, inoltre, il personaggio che ha avuto la più lunga carriera televisiva alivello mondiale.

Nato a New York nel 1924, Michael Nicholas Salvatore Bongiorno si trasferiscegiovanissimo con la famiglia a Torino, dove frequenta il liceo classico. Nel 1944,però, decide di lasciare gli studi e di partecipare alla Resistenza. Va acombattere sulle montagne ma viene arrestato dai nazisti e rinchiuso nel carceredi San Vittore, a Milano, dove condivide la prigionia con Indro Montanelli. È poitrasferito nei campi di prigionia di Gries, Innsbruck e Spittal dove rischia duevolte di essere fucilato ma, grazie alla sua cittadinanza americana, nel 1945viene inserito in uno scambio di prigionieri tra Stati Uniti e Germania, tornando inlibertà. Dopo un periodo trascorso in America, dove a New York presenta ilprogramma radiofonico “Voci e volti dall’Italia”, decide di tornare in Italia nel1953.

La televisione italiana stava, all'epoca, muovendo i primi passi e Bongiorno,insieme ad Armando Pizzo, si troverà a presentare la prima trasmissioneregolare della storia della televisione italiana: “Arrivi e partenze”, nel 1954.L'anno seguente, nel 1955, recita nel film “Il prezzo della gloria” di Antonio Musu,ed è scelto come presentatore del primo quiz della Rai tv, “Lascia o raddoppia”.Di lì a poco, la trasmissione passò alla storia del piccolo schermo ed ebbe untale successo da cambiare le abitudini degli italiani e da rendere necessario unospostamento al giovedì sera, poiché la sua messa in onda faceva perdereincassi ai locali pubblici proprio nella serata considerata più redditizia. Ilprogramma si trasforma in un autentico fenomeno sociale (si ritiene che abbiacontribuito a diffondere la lingua italiana in zone arretrate della Penisola dove siparlava solo il dialetto) e tiene incollata tutta la Nazione davanti alla televisione aseguire le imprese dei concorrenti del quiz.

Tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta Bongiorno conducetrasmissioni come “Campanile sera”, del 1959, “La fiera dei sogni” (1963-1966) e“Giochi in famiglia” (1966-67). Negli anni Settanta torna ai fasti di “Lascia oraddoppia” ribadendone il successo con “Rischiatutto” (1970-75). Secondo soloa Pippo Baudo, Bongiorno nella sua carriera condurrà ben 11 edizioni delFestival di Sanremo, tra le quali quella drammatica del 1967 che vede la mortedel cantante Luigi Tenco. Torna quindi alla formula del quiz con la trasmissione“Scommettiamo”, che conduce dal 1976 al 1978.

Comprendendo con gran fiuto il futuro delle televisioni private, Mike Bongiornonel 1979 lascia la Rai e conduce “I sogni nel cassetto” su Telemilano (la futuraammiraglia Mediaset, Canale 5). Sulle reti Mediaset ottiene grande successosoprattutto con “Telemike” (1986-1992), con “La ruota della fortuna”, chestabilisce il record delle 3.200 puntate, (dal 1989 al 1995 su Canale 5 e dal 1996al 2003 su Retequattro), con “Bravo Bravissimo” (dal 1991 al 2001), con“Genius” (dal 2003 al 2005) e con “Il migliore” (dal 2006 al 2007).

Nel corso della sua carriera Mike Bongiorno ha ottenuto 24 Telegatti e gli è stataconferita l’onoreficenza di “Grande ufficiale dell’Ordine al merito dellaRepubblica”. Nell'agosto del 2007 ha ricevuto laurea ad honorem in "Televisione,Cinema e Produzione multimediale" dalla Iulm di Milano. Nello stesso anno ètornato in Rai, per condurre insieme a Loretta Goggi la 68/ma edizione di MissItalia, mentre nel corso del 2009 è riapparso sul piccolo schermo comeprotagonista di uno spot insieme a Rosario Fiorello. Dopo un'intera vita dedicataallo spettacolo, Mike Bongiorno è morto l'8 settembre 2009 nella sua residenzadi Montecarlo, colpito da un infarto all'età di 85 anni.

Mister Allegria

Mike Bongiorno

TOP 10 I LIBRI PIÛ VENDUTI

1. La Regina dei castelli di carta - Larsson Strieg2. La ragazza che giocava con il fuoco - Larsson Stieg

3. Uomini che odiano le donne - Larsson Stieg4. Io sono Dio - Faletti Giorgio

5. Stabat Mater - Scarpa Tiziano

6. La Biblioteca dei morti - Cooper Glenn

7. Vaticano SPA - Nuzzi Gianluigi8. La bellezza e l`inferno - Saviano Roberto9. La danza del gabbiano - Cammileri Andrea

10. Qualunque cosa succeda - Ambrosoli Umberto

Traduzione dedicata a Elisabetta, che la può leggere

di nuovo e Voi, naturalmente, in questi momento

difficile della storia del XXI secolo. Paola Sebast iani

Panorama di Trieste

Elisabetta Benedetti

Elisabetta Benedetti è nata a Trieste,è laureata il Scienze Politiche.

“La po es ia e la be lle zza sa lver ann o il mo nd o “

Carissimi Lettori del NOTIDANTE, è per me un piacere offrire a Silvana Molin Pradel,

presidente della Dante Alighieri di Málaga ed a Voi, attimi di tranquillità, riflessione e ricordiindimenticabili, che affiorano quando si legge una poesía; non importa se si conosce la scritticeo no. Questo è passato a me due anni fa, esattamente il 13 gennaio 2007, per caso ho letto

qualcosa del racconto “Il Treno” di Elisabetta Benedetti; una giovane studentessa triestina.Súbito mi sono ricordata della mia amica Luciana, che nel 1980, prima di partire per la Spagna,

mi dedicava parole Russeliane: “Tre passioni elementari, ma fortissime hanno dominato la miavita: Il Desiderio di amore, la ricerca del sapere ed una infinita pietà per le sofferenze

dell umanità. Queste passioni, come venti fortissimi, mi hanno sospinto qua e là, in unprofondo oceano di tormentata angoscia. Ho desiderato conoscere il cuore degli uomini, ho

desiderato sapere perchè le stelle brillano; ed ho cercato di apprendere il potere pitagórico,con i quali i numeri regnano di sopra il fluire delle cose. Un poco, ma non molto di queste coseho raggiunto”. Naturalmente io sono cristiana, ma Bertrand Russel no, e non so se la mia amica

lo è; comunque sono ricordi da non dimenticare. Ecco dunque questo momento poetico.

Paola SebastianiPresidente Dante Alighieri San Javier Mar Menor

alcuni versi da “il treno”

Incredula smania,certezza senza voce.

Quale città mais'apriva,dinanzi a me......Ascoltandoil richiamo delle vie,

la magia delle odiscritte sul cielo.

La nebbiache invade il mattinoliberando immagini....

...

L'abbraccio mutodegli edifici,esseri che vivononel tremolio delle foglie.

Raffigurazioniche ancora emananoatmosfere lontanee smarritefra cortei di epoche...

Cosí ti rivedo,città straniera,vento confinato da voci,cantilena soffusa e struggente.

Cosí ti lasciaie cosí ti respiro ancora,come un sogno sfumatonella melodia,come un vuotodi luce e poesia...

Incrédulo anhelo,

certidumbre sin voz.

Que ciudadse abría,

delante de ‘mi.

Escuchandoel recuerdo de las calles,la magia de las odes

escritas en el cielo.

La nieblaque invade el alba

liberando imagines..

El abrazo mudo de los edificios,seres que vivenen el trepidar de las hojas.

Representacionesque aun emananatmosferas lejanas y perdidas

entre los cortejos de épocas…

Así te vuelvo a verciudad extranjera,viento confinado por las voces,

cantilena difusa y tormentosa.

Así te dejéy así aun te respiro

como un sueño desvanecidoen la melodía,como un vaciode luz y poesía.

(Trad. De Paola Sebastiani)

vingneto del Proseccovigneto Franciacorta

torchio

Bacco

Vendemmia- la grande fes ta dell`autunno

Sin dal 10.000 a. C. si conosceva la coltivazione della vite, nel medio Oriente. L`uva dovevaessere raccolta integra e preservata fino al momento della pigiatura. Esistono numerosi scritti

e disegni, narranti la raccolta dell uva.ed il suo significato di sacralità, per la quale renderegrazie agli dei. Nel 3000 a.C. lungo il Delta del Nilo, in Egitto: si attesta dai numerosi bassirilievi

tombali ed affreschi, la raccolta dei grappoli d`uva da vigneti allevati a pérgola.La vite è una pianta antichissima che da milioni di anni è presente nelle zonetemperate del pianeta; solo da qualche migliaio di anni però si è cominciato aprodurre vino. Hanno incominciato i sumeri, poi gli egiziani e greci e quindi glietruschi. Oggi l'Italia è il primo paese viticolo del mondo e l'Europa detiene l'80%

della produzione mondiale.Il Sangiovese è il vitigno più diffuso in Italia, che copre oltre il 10% delle superficivitate ad uva da vino. Il sangiovese insieme a Catarratto Bianco siciliano, TrebbianoToscano, Montepulciano ed il Barbera ricoprono da soli oltre il 30% dellecoltivazioni.In totale in Italia ci sono ben 355 vitigni autoctoni che rappresentano un recordunico al mondo. Sono in crescita di superficie vitata i vitigni internazionali per via

della maggiore apertura verso i mercati internazionali nonostante la progressivariscoperta delle qualità autoctone.Tra le varie specie esistenti la più importante è sicuramente la vitis vinifera allaquale appartengono quasi tutte le varietà da frutto.La vite può vivere e fruttificaresolo dove esistono le quattro stagioni. Già al tempo dell'Impero Romano vi eranocirca 140 tipi di vino che circolavano a Roma che, per via dell'estensione

dell'Impero, arrivavano da ogni parte. Dopo la caduta dell'impero il vino e la vitesubirono una grave involuzione e resistettero bene solo all'interno dei monasteri. Inseguito grazie a Carlo Magno, grande estimatore, il vino conobbe un nuovo boom.La vite era coltivabile senza grossi problemi fino a che, circa 200 anni fa,dall'America sono arrivati dei parassiti che hanno quasi portato all'estinzione la viteeuropea.

Il Veneto, Toscana,Piemonte ecc.. sono le maggiori regioni al mondo che esportanoi loro vini DOC in tutto il mondo; è proprio sui mercati esteri che si gioca la sfida fra“ made in italy” e l`Italian souding, ossia fra i prodotti originali e quelli che siassomigliano soltanto.Certo che chi sa bere un buon vino generoso italiano, non si lascia confondere dalleimitazioni. In un chicco di uva, ci sono secoli di tradizioni, un lavoro constante fatto

da generazione in generazione, con metodicità e grande sacrificio; non sarà certol imbroglio che farà cadere l`amore alla terra e alla vinicultura.Alcuni proverbi ci insegnano a festeggiare questo grande avvenimento che sichiama “Vendemmia”. "Che sarebbe la vita, senza il vino ?Il vino bevuto in tempi e quantità giuste è gaiezza del cuore, gioia dell'anima . . . ".

Bevi del buon vino e lascia andare l’acqua al mulino.

Asociación DANTE ALIGHIERIBoletín trimestral oficialDirectora Silvana Molin PradelRedación:Marco ViscontiMarco Thiene

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A G E N D A DE ACTIVIDAD

Muestra dl Cinema Indipendiente italiano

5

21 y 22 de octubre 2009 al CAC

“CINE IN VENETO”

-12-19-26 de Noviembre a las 20:00 al CACCINEMA ITALIANO

VI ASPETTIAMO NUMEROSI

OS ESPERAMOS TODOS