La Bellezza via Dell'Annuncio_introduzione

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LA BELLEZZA VIA DELL’ANNUNCIO Prof. P. Marko Rupnik sj INTRODUZIONE (19/02/2015-5/03/2015) Io sono padre Marko Ivan Rupnik e se Dio ci benedice dovremmo approfondire insieme, in questo secondo semestre, il rapporto tra la bellezza e l’annuncio, l’evangelizzazione. Sull’”Ufficio virtuale” del sito troverete le bibliografie alle quali ho attinto per poter spiegarvi gli argomenti di questo corso. Farò anche qualche riferimento a brevi testi breve che ci accompagneranno nelle nostre lezioni. Il corso sarà strutturato in tre parti: 1. la prima parte sarà composta da un paio di lezioni per mettere in evidenza l’imbarazzo della Chiesa cattolica davanti al mondo. E questo perché a moltissimi cristiani non è tanto chiaro che l’evangelizza c’entra qualcosa con il Vangelo. Sono andato ad un Sinodo sulla nuova evangelizzazione e vi dico che non è per niente chiaro che l’evangelizzazione c’entri con il Vangelo. Dunque già questo dice molto. Poi, appena tocchiamo la parola bellezza andiamo in tilt. Infatti, alle volte, si ha l’impressione che l’evangelizzazione attuale, dopo aver raccolto praticamente pochi frutti dal suo sposalizio con la filosofia e ancor meno da quello con le altre scienze umanistiche, cerchi di togliersi da un certo imbarazzo cavalcando il tema dell’arte, intesa come bellezza. Ma, dai semplici discorsi sull’arte fatti da parte di membri del clero o dall’episcopato - conditi di tanta enfasi sulla bellezza - si rivela la nostra incompetenza in materia. Mi sono trovato diverse volte in convegni, in circostanze, in cui si parlava della bellezza e ho potuto constatare questo: ho potuto osservare lo sgomento degli 1

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LA BELLEZZA VIA DELLANNUNCIOProf. P. Marko Rupnik sj

INTRODUZIONE (19/02/2015-5/03/2015)Io sono padre Marko Ivan Rupnik e se Dio ci benedice dovremmo approfondire insieme, in questo secondo semestre, il rapporto tra la bellezza e lannuncio, levangelizzazione. SullUfficio virtuale del sito troverete le bibliografie alle quali ho attinto per poter spiegarvi gli argomenti di questo corso. Far anche qualche riferimento a brevi testi breve che ci accompagneranno nelle nostre lezioni. Il corso sar strutturato in tre parti:1. la prima parte sar composta da un paio di lezioni per mettere in evidenza limbarazzo della Chiesa cattolica davanti al mondo. E questo perch a moltissimi cristiani non tanto chiaro che levangelizza centra qualcosa con il Vangelo. Sono andato ad un Sinodo sulla nuova evangelizzazione e vi dico che non per niente chiaro che levangelizzazione centri con il Vangelo. Dunque gi questo dice molto. Poi, appena tocchiamo la parola bellezza andiamo in tilt. Infatti, alle volte, si ha limpressione che levangelizzazione attuale, dopo aver raccolto praticamente pochi frutti dal suo sposalizio con la filosofia e ancor meno da quello con le altre scienze umanistiche, cerchi di togliersi da un certo imbarazzo cavalcando il tema dellarte, intesa come bellezza. Ma, dai semplici discorsi sullarte fatti da parte di membri del clero o dallepiscopato - conditi di tanta enfasi sulla bellezza - si rivela la nostra incompetenza in materia. Mi sono trovato diverse volte in convegni, in circostanze, in cui si parlava della bellezza e ho potuto constatare questo: ho potuto osservare lo sgomento degli artisti presenti al sentirsi appellare come operatori di bellezza mentre sappiamo che, nella quasi totalit, larte contemporanea non vuole situarsi allinterno delle categorie della bellezza, almeno della bellezza cos come stata intesa dagli scolastici, dallidealismo o dal romanticismo. Cos quando qualche rappresentante della Chiesa (qualche Monsignore) si rivolge agli artisti dicendo Voi creatori della bellezza!!, quelli (gli artisti) si guardano con un punto interrogativo sopra la testa perch sanno bene che la bellezza (intesa come abbiamo detto prima) non centra niente con larte moderna, con la loro arte. Allora questa prima battuta ti fa vedere come certi ambienti della Chiesa siano lontani dal mondo contemporaneo. O, perlomeno, dal mondo dellarte contemporanea. C proprio un abisso. Infatti se vai ad una mostra di un artista in una galleria di arte contemporanea lartista quasi si offende se gli dici che ha fatto unopera bella, e si domanda: ma dove ho sbagliato? Perch larte moderna corre totalmente su altri binari. Non centra niente con la bellezza. Soprattutto con la bellezza come labbiamo fraintesa con la scolastica, con lidealismo tedesco o il romanticismo.Ma questo risveglio di interesse e allo stesso tempo questa mancanza di competenza affermano che nellambito educativo ecclesiale nellitinerario di formazione dei seminari, dei noviziati la bellezza non solo un illustre assente, ma qualcosa di assolutamente mancante dal nostro orizzonte mentale e dalla nostra visione antropologica.Allora ci fermeremo per un paio di lezioni per vedere questo imbarazzo della Chiesa, imbarazzo difronte alla bellezza. Proprio questo imbarazzo ci aprir una pista e ci introdurr alla seconda parte del corso che sar2. una visita guidata sul campo della evangelizzazione dal punto di vista puramente teologico, e non secondo la prassi, cio non dal punto di vista pratico (inteso come metodologia da applicare). Quindi approfondiremo la vera e propria teologia dellevangelizzazione per scoprire il luogo e il ruolo (anche se la parola ruolo un po brutta) della bellezza. Dunque il primo discernimento riguarda proprio la pulchritudo, ci che intendiamo con la categoria di bellezza. E cos, scoprendo la bellezza, ci avviamo alla terza parte del corso3. per vedere dove sono gli itinerari della bellezza nel nostro annuncio. Cos procederemo ad altri due livelli di discernimento: uno che riguarder larte e laltro che riguarder luso della bellezza e dellarte nella Chiesa, nellevangelizzazione, nella catechesi, ecc., e dunque nellambito del cammino spirituale. E allora percorreremo alcuni itinerari dellevangelizzazione, alcuni luoghi della Chiesa, alcuni spazi (non solo spazi architettonici, ma anche gli spazi della vita, dove si vive) dove la Chiesa si muove per scoprire che esiste (e che forse molto urgente) un modo di evangelizzare, un modo di annunciare il Vangelo che va per contagio, che va per simpatia, che va per fascino, al di l della cosmetica, della menzogna, della bugia. La verit affascina, attira. E se tale verit non si rivela come bellezza allora ideologia che mangia anche gli uomini. Dunque vedremo che una vera pista sar proprio questa: della bellezza che attira. E scopriremo qual questa bellezza che attira.Queste saranno le tre parti che tratteremo. Per, prima di cominciare ed entrare nella prima parte del corso importante ricordare che il ruolo dellinsegnamento, e soprattutto il ruolo del professore, totalmente cambiato dopo lepoca digitale. Fare una lezione come si faceva nel 1980-1985-1990 oggi totalmente anacronistico. Perch mentre io sto facendo lintroduzione generale voi su internet potete gi trovare tutta la bibliografia e la biografia di tutti gli autori. Perci chiaro che linsegnamento totalmente cambiato. Infatti, probabilmente noi saremo gli ultimi a fare lezione in aula perch, tra un po, non ci sar pi bisogno di aule; una volta, poi, fatto a meno delle aule si riscoprir che senza aule non si pu.Ma oggi, in un mondo cos digitalizzato, perch ha ancora senso insegnare in aula? Perch oggi, in questo mondo digitale, lunico ruolo serio, professionalmente e accademicamente valido, che pu assumere un professore se questo (il professore) anche un maestro. E questo molto difficile da riscontrarsi; perci molto problematico linsegnamento. Oggi tutto ci che uno dovrebbe insegnare si trova gi al di fuori dellaula. Allora, alla luce di ci, che cosa diventa importante, che cosa interessa veramente? Ci che interessa veramente il legame tra la materia (che si insegna) e colui che la insegna. Cio se colui che linsegna riuscito a trovare qualche pista, qualche sintesi, qualche partecipazione allangolo della verit per cui lui stesso la pu condividere personalmente. Allora linsegnante diventa manifestazione della conoscenza. Altrimenti non cha nessun senso insegnare. Perch tutto ci che sotto questo titolo bellezza, teologia dellannuncio, ecc. voi lo troverete dappertutto. Allora potete immaginare che siamo finalmente arrivati al punto in cui il professore non pu pi fingere. Perch lunica cosa che pu convincere ancora uno studente a venire in aula (e parlo di studenti seri e non di quelli decorativi che sono dappertutto e che quindi sono inutili) quella di vedere che la vita del professore sia gi bagnata dalla vita stessa e che, dunque, tale professore stia gi arrivando a delle sintesi della sapienza che ancora su internet non si trovano. Allora tale professore non potr fingere. In analogia a quanto detto quando gli apostoli hanno chiesto a Cristo di insegnarli a pregare, Cristo non gli ha consegnato un foglio, perch il Padre Nostro non si pu imparare dal libretto. Cristo ha incarnato quella preghiera e lha rivelata. E fino a quando la Chiesa sar nel mondo, fino a quando non passeremo alleschaton, non potr essere possibile per nessuno imparare il Padre Nostro dal libretto. Perch, al massimo, dal libretto si potranno imparare le parole della preghiera, ma non di pi. Difatti Cristo dice: Quando pregate, pregate cos. E per quel cos sta a significare che ci vuole un Figlio/figlio che si rivolge al Padre. E se non c il Figlio/figlio che si rivolge al Padre, chi ti sta insegnando il Padre Nostro ti sta passando una cosa ripetuta a pappardella. In tale preghiera si rivela la relazione che luogo della conoscenza. E ditemi in quale Ateneo, Seminario o Noviziato insegnano che la conoscenza si acquista solo tramite la relazione! Da nessuna parte lo dicono. Da nessuna parte ti dicono che non esiste nessun tipo di conoscenza (degna di questo nome) al di fuori della relazione (col Padre) e che luogo della conoscenza la comunione (col Padre, il Figlio e lo Spirito Santo). Dove si insegna questo? La relazione come luogo della conoscenza, della fede, della verit. La relazione una cosa che si intuisce ma non la si spiega. E questo non piace alluniversit; ed per questo che pian piano diventato inutile studiare, per quanto riguarda la fede. Perch si pu essere un grande studioso ma non in grado di trasmettere la fede, cio di trasmettere questo dono, perch la fede dono. Dico questo solo per dirvi che io cercher, qui in aula, di tirare solo qualche sintesi che Dio, in questi anni, mi ha permesso di trovare, scoprire e, in qualche piccola percentuale, elaborare. Questo sar il mio compito qui e cercher di farlo nel miglior modo possibile. Perch, dovete sapere che prima di riprendere ad insegnare qui con voi, molti anni fa mi sono congedato da queste aule della Gregoriana (dove insegnavo) perch avevo capito che era tempo perduto. Perch non volevo arrivare al Giudizio Universale in cui il Signore mi dicesse: Rupnik, hai perduto tempo ed io rispondessi: eh, lo so!. Allora sono andato via, ma i superiori sono pi potenti e noi religiosi siamo obbedienti. Cos quando i superiori mi hanno detto che dovevo tornare alle aule, io, per obbedienza, sono tornato ed eccoci qua.Cos, io ho cominciato gi a pregare per questi volti che ancora non conoscevo e che oggi per la prima volta vedo davanti a me. E non una battuta retorica la mia. Perch lunico modo per venire in unaula di Teologia quello di cominciar a creare nello Spirito una comunione. Adesso io vi illustrer una piccola bibliografia che sar per voi molto scioccante, perch non centra niente con la bibliografia che normalmente si d. Infatti solitamente non si d una bibliografia che superi i 2-3 anni di et (di pubblicazione). Ma noi, invece, andremo ben oltre. Ho provato a cercare, ad esempio, qualche libro di Massimo il Confessore che non fosse del XV secolo ma che fosse almeno del XX!! E ho fatto molta fatica!!Questa di seguito una bibliografia che io chiamo indispensabile. Indispensabile non per voi ma perch capiate perch il professore dice certe cose, da dove lui prende il materiale per fare le sintesi che modestamente e umilmente vuole proporre. Capite da dove ho preso le cose che vi dico. Allora, questi di seguito, sono solo alcuni dei titoli di testi che io ritengo indispensabili se uno vuole arrivare dove sono arrivato io. Sappiate che io sono arrivato dove sono arrivato perch ho letto queste cose. chiaro che questi non sono gli unici scritti che esistono. Per ho sperimentato nella mia vita che sia meglio leggere poco ma pi volte, piuttosto che leggere molto. Perch, - nonostante abbia letto poco nella mia vita- ritengo che se leggi molto, molto dimentichi. Allora, vediamo questi testi che ci rimandano al campo della teologia, bellezza ed evangelizzazione. Massimo il Confessore, Capitoli sulla carit, Roma 1963. N. Cabasilas, La vita in Cristo, Roma 1971. N. Berdjaev, Spirito e libert. Saggio di filosofia cristiana, Milano 1947. N. Berdjaev, Il senso della storia, Milano 1977. N. Berdjaev, Il nuovo Medioevo, Roma 2000. S. Bulgakow, La Sposa dellAgnello, Bologna 1993. P. Florenskij, La colonna e il fondamento della verit, Milano 1974. A. Schmemam, Chiesa, mondo, missione, Roma 2014. V. Solov'v, Il significato universale dellarte, in: Il significato dellamore e altri scritti, Milano 1983, 217-240. V. Solov'v, I fondamenti spirituali della vita, Roma 1998. V. Truhlar, Il lingaggio dellesperienza, Teilhard e Solovv, Roma 1967, pp. 99- 136. C. Yannaras, Contro la religione Magnano (BI) 2013. J. Zizioulas, Lessere ecclesiale, Magnano (BI) 2007.

Io penso che un testo fondamentale proprio questo di Massimo il Confessore (teologo bizantino, nato in Palestina nel 579/580 e morto a Lazica, 13 agosto 662)[footnoteRef:1]. [1: Egli chiamato il Confessore perch ebbe tagliate la mano destra e la lingua come condanna per aver rifiutato il monotelismo (o monoteletismo o eresia di Sergio), che la dottrina consistente nellaffermazione che in Cristo esiste ununica volont o ununica operativit o energia (monoenergismo). Tale dottrina fu dichiarata eretica dalla Chiesa cattolica.]

Ora, voi saprete tutto su Massimo il Confessore, perch ormai basta cliccare su internet e trovare tutte le informazioni. Per io vi dir una cosa che, forse, sul web non troverete subito: il testo I capitoli sulla carit di Massimo il Confessore (che contiene in tutto 80-100 pagg. sulla carit, cio 4 centurie= 4 volte 100 capitoli) fa vedere alcune cose che per noi sono indispensabili, cari amici. E cio:- primo: se non si purifica la mente, di teologia neanche parlare. Una piccola domandina: in quale ateneo, in quale seminario in quale noviziato vi hanno insegnato cosa significa la purificazione della mente? Anzi, addirittura noi cerchiamo di fare un altro servizio allo studente: gli intasiamo totalmente la mente con due anni di filosofia, da renderlo quasi incapace di accedere alla teologia. Si finisce a parlare di tutto ci che non riguardano argomenti teologici, di fatto, non entrando mai nella teologia. E questo non uno scherzo ma una cosa seria. Infatti, fino a quando si studia Tommaso DAquino che ha scritto di filosofia e poi di teologia (cio tutte e due le cose lui), allora io posso ancora capire e la cosa funziona. Ma quando uno studente per due anni studia Cartesio, Kant, ecc., e poi con questi concetti cerca di entrare nella Sacramentaria, nella Cristologia, arriver al punto in cui, dopo che tutto il pomeriggio lha passato a studiare, verso le 7 di sera dice: Oh, sarebbe bello se pregassi un po! e va a fare un rosario. Adesso, con tutto il rispetto per il rosario (che una cosa grande e seria), per se io ho studiato tutto il pomeriggio la Trinit, il rosario non mi fa neanche il solletico come preghiera. Capisci? Ho 60 anni e ho conosciuto pochissimi studenti che studiando la Trinit si sono scaldati il cuore e hanno infiammato la mente dellamore per Dio. E dunque, vedete, che qualcosa non va. Allora necessario purificare la mente. E Massimo il Confessore in questi capitoli sulla carit spiega come si purifica la mente. E nella terza parte del corso, un pochino affronteremo questa questione. Cio vedremo come si purifica la mente per poter cominciare a teologare. Perch abbiamo un sacco di docenti di teologia ma quasi nessuno che sappia teologare, che sappia pensare e vivere teologicamente;- secondo: non si pu scismare lesperienza dalla conoscenza, lesperienza (cio la vita) dalla verit. I capitoli sulla carit di Massimo il Confessore, proprio perch presentano questa grande arte della purificazione della mente, fanno vedere che non si pu scismare lesperienza dalla conoscenza, lesperienza dalla verit. Non c nessun solco tra la verit e la vita, non possibile fare un solco, mettere un divario. Ed proprio perch S. Massimo il Confessore era mutilato fisicamente che lho scelto e lho messo al primo posto, perch credibile. Vedremo come, per levangelizzazione, la cosa fondamentale esattamente non scismare la conoscenza dalla verit, la vita dalla verit, ecc. Per vi avverto (visto che stiamo nellepoca dei diritti umani) che un cibo duro. Cos nel caso vi rompiate i denti masticando Massimo il Confessore, non colpa mia, perch io vi avevo avvertito. E chi ha la dentiera o denti ancora troppo giovani meglio non leggerlo, perch lo butterete cento metri lontano da voi come una cosa insopportabile. Ma come sapete, S. Massimo, una delle cime della nostra tradizione.

Nicolaus Cabasilas, nato a Tessalonica (Grecia) nel 1319/1323 e morto nel 1392 circa, santo della Chiesa bizantina il nostro secondo autore. Lho messo al secondo posto per la sua importanza. In quanto, come Massimo il Confessore (che era mutilato), Cabasilas credibile. La sua credibilit deriva dal fatto che egli ha scritto le cose pi sublimi nonostante fosse un ministro del Governo, cio fosse un laico. Lui fu un laico, maestro di spiritualit. Non si pensi, dunque, che lora dei laici solo quella presente. Semplicemente lora dei laici tornata oggi dopo linverno della controriforma. Ma allepoca di Nicola C. cerano le primavere, le estati dei laici. E in questo florido periodo spicca tra i tanti Cabasilas. una cima straordinaria. Sulla mariologia non esistono, credo, testi che possano battere quelli di Cabasilas, nelle sue omelie. Ho scelto il libro La vita in Cristo, perch uno degli imbarazzi principali dellepoca nostra esattamente questo: aver insistito per secoli sullagire secondo la vita di Cristo dando per scontato la vita in Cristo. Tant vero che, in un anno intero, durante le omelie, non avrete, forse mai, sentito il sacerdote offrirvi strumenti per rimanere in Cristo, per far abitare Cristo in tutto ci che voi siete. Forse, non avrete mai sentito un sacerdote parlare della consustanzialit del vostro corpo con il corpo di Cristo. E pensare che, solo questo, basterebbe per cancellare il 95% (se non il 100%) del discorso sullamore erotico, sul lavoro, su tutto quanto. Perch se tu sai che il tuo corpo, per lincarnazione del Figlio di Dio, ha una possibilit reale della consustanzialit con il Corpo di Cristo e che questo si compie in ogni eucarestia, tutto cambia. Cambia la veduta sul corpo, su tutto ci che appartiene al corpo, su tutto ci che si vive nel corpo e su tutto ci che il corpo esprime. Capite, allora, quant importante questo testo per noi, perch fa vedere che la sintesi della vita del cristiano la liturgia. Ma non la liturgia come la intendiamo noi che, sporcata da tante interferenze, ne abbiamo fatto un concetto un po strano. Il libro di Cabasilas ci fa intuire che cos la liturgia e ci fa vedere come tutta la vita delluomo rientri in Cristo. Ci fa vedere che larte spirituale, larte del teologo, proprio mantenere questa vita in Cristo, favorire questa vita in Cristo, sviluppare questa vita in Cristo, ecc. Ci congediamo dai secoli pi lontani e ci avviciniamo a degli autori pi recenti che velocemente percorriamo e che, penso, non abbiate consultato spesso. Nikolaj Berdjaev (1874 Ucraina-1948 Francia), un russo morto negli 40 del XX secolo. Fervente cristiano ortodosso stato inizialmente marxista. Alcuni anni dopo spost la sua posizione dal marxismo radicale a una maggior attenzione alla filosofia e alla spiritualit.Durante il regime dei Bolscevichi, fu partigiano della rivoluzione sovietica perch non poteva accettare il regime dei Bolscevichi, sia per il loro autoritarismo, sia per il predominio dello Stato sulla libert dellindividuo. B. ad un certo punto si pone una domanda: com possibile che sia caduto in questa trappola? Com possibile che io abbia creduto a tutto questo?B. ha sviluppato un pensiero cristiano molto originale, molto forte, molto compatto, considerando che ha sofferto molto: ha dovuto lasciare la Russia, andare in Francia attraverso la Repubblica Cieca; e in Francia ha fatto il tassista a Parigi, quando, invece, lui era un filosofo, proveniente da una famiglia aristocratica e aveva scelto la carriera intellettuale. B. uno dei pi grandi pensatori dellepoca moderna sotto laspetto della fede cristiana.La stessa domanda che si pose Berdjaev se la pongono anche i cattolici di oggi: come abbiamo potuto credere? Cio, come abbiamo potuto credere a tanta robaccia che ci arrivata dal mondo? Basti pensare al danno incalcolabile che, negli anni 60- 70- 80, ad es., ha fatto in Italia il programma di Mike Buongiorno. incalcolabile. Pi, in generale, pensate al danno incalcolabile che hanno fatto le televisioni di Berlusconi, cio le reti Mediaset (Canale 5 ecc.). incalcolabile! Com possibile che tanta gente abbia creduto alla roba trasmessa su questi canali? E adesso tutti seduti lungo i fiumi di Babilonia a piangere. Ebbene, a queste domande Berdjaev ci pu dare delle soluzioni formidabili perch lui ha fatto lo stesso cammino di questi italiani con le reti Mediaset. Berdjaev si domandava: ma come sono potuto cadere in questa trappola, di credere a questa roba qua? Ancora un altro esempio: provate a pensare allEuropa dopo la seconda guerra mondiale. Gli alleati lanciano il piano Marshall, piano del risanamento economico dellEuropa distrutta. I cattolici (e non i protestanti o altri, che non ci interessano in questo istante), i buoni cattolici (spagnoli, portoghesi, sloveni, i croati, i polacchi ecc., tutti cattolicissimi) come hanno cominciato a ragionare? Se noi non abbiamo avuto, hai nostri figli non deve mancare nulla. Cos, oggi, quando i figli non appartengono pi ai genitori, quando tutto distrutto, piangiamo sulle rive di Babilonia. Ma questa la domanda: come potevamo credere ad una fesseria di tale livello? B. ha risposto a tali domande facendo un ragionamento formidabile, ripensando la fede perch cera qualche cosa nella mentalit della fede che aveva permesso una tale illusione. Altro esempio. Andate a vedere in giro per lItalia (ma anche in Francia, solo che in Francia hanno capito pi velocemente; in Italia, invece, non hanno capito ancora del tutto) le case religiose che si sono fatte negli anni 60, sotto il piano Marshall, e vedrete dei casermoni. I gesuiti, ad es., negli anni 60-primi anni 70, hanno fatto un noviziato, solo per la provincia di Napoli, in cui oggi il sindacato cattolico ACLI non riesce a riempirlo totalmente neanche col convegno nazionale, tanto grande; rimangono troppi spazi vuoti. E noi pensavamo di riempirli con novizi!!!! Come potevamo cadere in questa trappola!!??!Ma B. va ancora oltre: come siamo potuti cadere nella trappola e pensare addirittura che esiste un mondo cattolico o un mondo ortodosso? Come potevamo pensare che Spagna, Italia, Slovenia, sono paesi cattolici? Come abbiamo potuto? Com possibile che 60 milioni di italiani vivono la fede? [E quando parliamo di vivere la fede ci riferiamo al Concilio di Calcedonia (451, IV Concilio ecumenico, dopo il Concilio di Efeso), che sarebbe la libera adesione dellumano al divino].Se tutto cattolico, capite bene, che non c molto spazio per la libera adesione. Perch noi dobbiamo avere ben chiaro che il cuore del nostro annuncio Calcedonia, non il Vaticano II, tanto meno il Vaticano I, tanto meno quello Tridentino, ma Calcedonia. il Concilio di Calcedonia che non ci pu sfuggire dalle mani. Perch noi annunciamo Cristo, ma Cristo la libera unione dellumano col divino. Ma quando ci siamo messi a disciplinare tutto nelle scuole (persino la religione), abbiamo commesso uno sbaglio grave. E questo successo perch qualche cosa non andato. Allora B. ci viene in aiuto col testo Spirito e libert, che non facile. Infatti un po come il testo di Massimo il Confessore: bisogna leggerlo 3-4 volte per capirlo. Per bello. E gi il titolo dice molto: cio la libert lesame sul quale stato bocciato il cristianesimo nellepoca moderna. B. esplicita come qualcosa non andava e come qualcosa tuttoggi non va. Infatti anche quando abbiamo la chance di essere liberi un pomeriggio, anche in quel caso, ci creiamo qualche regolina per non essere pi liberi. Il senso della storia un altro testo di B. importantissimo perch ci aiuta a leggere gli episodi, gli eventi, che si sono susseguiti e che si susseguono nella storia in unottica proprio di Calcedonia, cio della libera adesione dellumano e divino allAmore del Figlio di Dio. Allora B. percorre la storia, le grandi epoche della storia: greci ecc., per far vedere come si spezzata questa unione. Sempre c stata una guerra difficile tra divino e umano, ma in Cristo trionfa la libert del divino-umano. I cristiani dei primi tempi si sentivano ubriachi della novit: vivevano la piena armonia dellunione del divino-umano, senza schiacciare n luno n laltro. Pochi secoli dopo noi troviamo gi uno sbilanciamento sul divino, e poi, nellepoca moderna sullumano. E cos siamo entrati in guerra, in conflitto. Tant vero che ancora oggi, nelle nostre istituzioni autorevoli come seminari, facolt teologiche ecc, succede che ci sono dei corsi dove prima c una formazione umana e dopo c la formazione spirituale! Bello, ma non proprio lo stile di Calcedonia!!! Chiaramente questa la reazione contro lidealismo del diritto canonico, del moralismo, del legalismo, dellidealismo, dello spiritualismo, dove luomo stato schiacciato in tutte le cose e adesso lo dobbiamo recuperare. Abbiamo infatti dimenticato che la novit grossa non o luno o laltro (cio o luomo o la spiritualit, o luomo o il divino) ma proprio la comunione di questi due, perch su ogni cosa umana c unepiclesi della Chiesa. Ma noi abbiamo scismato le cose cosicch nellepoca moderna abbiamo insegnato che una mamma, che di notte si alza 5-10-15 volte per un bambino, deve ancora imparare a pregare. chiaro, dunque, che questa evangelizzazione crollata e cos la mamma non crede pi. Perch dice: ma scusa, se io ho un sacramento, il matrimonio, e parte di questo sacramento quello che faccio di notte per il bambino, cosa devo fare ancora? Devo fare il rosario? Lo faccio pure, per, allora mi spiegate che cos quello che ho fatto di notte per il bambino? Centra qualcosa con il sacramento o non centra nulla? Quindi la domanda : c anche su quello che ho fatto di notte unepiclesi precisa della Chiesa o non c? C una trasfigurazione reale, un passaggio del mio alzarmi di notte alla vita mia redenta di notte? C o non c? Allora vedi i buchi!!??!! Vedi come la storia rivela gli inganni in cui siamo caduti!!??!! Vedi i pasticci che abbiamo creato?? Il nuovo Medioevo un terzo libro di B., sconvolgente, che ha scritto nel 1923. un ciclo di sue conferenze e se lo leggerete ne rimarrete sconvolti perch come se lavesse scritto ieri pomeriggio. incredibile, come gi in altri testi suoi, B. dice: Verr il tempo, ed molto vicino, dove lautorevolezza sul vero e sul bene lavr la scienza, e luomo sar schiavo della scienza: schiavo di ci che di scientifico e di ci che di scientifico non . E dei credenti dice: i credenti anzich essere uomini credenti saranno uomini religiosi che cercheranno di contrapporre alla dittatura della scienza, leticit della scienza. Ben sapendo che la scienza se ne infischier delleticit della scienza. Accidenti, cose sconvolgenti!! Ne Il nuovo medioevo B. fa vedere la fine della modernit, le catastrofi della transizione, ecc.

Sergej Bulgakow (1871 Russia-1944 Parigi), ha scritto La Sposa dellAgnello, altro testo importantissimo. [Sergej Bulgakow stato un filosofo, teologo e scrittore russo. Prete ortodosso, amico di Pavel Aleksandrovi Florenskij]. La Sposa dellAgnello il terzo testo della trilogia bulgakoviana sul Cristo, lo Spirito Santo e la Chiesa; cio il terzo libro della trilogia maggiore sulla Divino-umanit: LAgnello di Dio (su Ges Cristo), Il Paraclito (sullo Spirito Santo) e La Sposa dellAgnello (su Chiesa, storia, sacramenti ed escatologia). S.B. non era credente [o meglio, anche se ricevette una educazione cristiana e quando era adolescente (13 anni) entr nel seminario con lintenzione di seguire il padre nella vita del ministero ecclesiastico, ben presto ebbe una crisi di fede che lo port a lasciare il Seminario. Venuto a contatto con le nuove correnti culturali, con lintelligencija russa del suo tempo, perse del tutto la fede e abbracci il marxismo], era un grande economista ed era dentro lapparato della rivoluzione sovietica. stato, dopo il periodo di crisi di fede, un grande teologo senza, per, provenire da studi filosofici ma dallambito delleconomia [infatti, alluniversit, si specializz in Economia politica]. E questo un fatto gi molto interessante di per s: un teologo senza filosofia ma con studi economici. Dunque curioso e per lepoca moderna affascinante. Anche lui parte da una domanda molto interessante: cos successo con i russi quando sono stati battezzati a Crimea? Cosa succede quando un popolo viene battezzato? Cosa succede con un uomo quando battezzato? A partire da questa domanda S.B. comincia a riflettere. Un uomo nel battesimo muore. Se muore lui, muore anche la sua lingua (cio la lingua che parla), la sua cultura, la sua memoria storica, ecc.. E che cosa resuscita? Anche nel IV secolo greco e siriaco, i Padri si sono fatti la stessa domanda: cosa succede con il greco quando viene battezzato? Quale cultura greca resuscita nei Padri? E come questa diversa da quella del pensiero greco? Ho indicato questo testo perch penso che una delle pi grandi crepe del nostro tempo sia proprio quello dellinculturazione. Il problema del ragionamento cristiano di oggi proprio quello di pensare e domandarsi: quali valori nella nostra cultura salviamo, quali potrebbero essere pi o meno evangelici? Quali salviamo? Ma la verit che non si salva proprio nessun valore. Come dice .Bo!...: lunico valore che si salva quello che dopo la morte risuscita. Se una cultura non muore, non pu entrare nella Chiesa. Fino a prova contraria, nella Chiesa si entra attraverso il Battesimo cio con la propria morte e con la risurrezione e non con tickets o con i diritti. E che vuol dire morire ad una cultura? Alexander Schmemam (1921 Estonia-1983 New York, Stati Uniti). Anche lui (come in quasi tutta la nostra bibliografia) un russo, anche se il cognome non proprio tipicamente russo. Nato a Tallinn, in Estonia, nel 1921, e muore nel 1983 (dunque abbastanza giovane). Quando era ancora ragazzino, dovette emigrare con la famiglia in Francia. Ha fatto gli studi nellIstituto di teologia ortodossa di Saint Serge (in Francia) e poi, nel 1951, in America si spostato. In America era professore allIstituto teologico ortodosso di Saint Vladimir. Come gi accaduto ai nostri grandi liturgisti latini, come Taft, anche degli studi di liturgia di Schmemam si dice siano una vera e propria rivoluzione copernicana (nellambito liturgico appunto). Schmemam un grandissimo pensatore, molto coraggioso, molto azzardato. Lui, per me, molto credibile anche per la sua esperienza personale. Lui stato divorato da un tumore ferocissimo a 60 anni (giovanissimo!) e sua moglie e suoi figli (quelli che vivevano vicino a lui) testimoniano che fino allultimo respiro lui non ha cambiato una virgola della sua visione, della sua impostazione. Lui ha insegnato e predicato come sacerdote fino allultimo, quando era gi moribondo. Molto similmente come Padre pidlik (anche se lui non aveva 60 anni come Schmemam) che divorato da un tumore, ormai novantenne, nella settimana in cui mor, durante la domenica di Pasqua, ancora predicava (con una vocina) sulla risurrezione dei nostri corpi. E gioved mor. Con questo voglio dire che ci sono uomini che hanno talmente tanto bene vissuto e interpretato teologicamente la vita che hanno potuto vivere fino al passaggio nel Regno dei Cieli. E perci Schmemam per me uno di quelli molto credibili perch la sua vita non gli ha fatto sconfessare o correggere nessuna cosa che lui ha insegnato durante tutta la sua vita. Il suo libro Per la vita nel mondo. Il mondo come sacramento fa parte di quella svolta copernicana perch ti rovescia proprio la visione sui sacramenti. un testo straordinario. Invece per quanto riguarda il Chiesa, mondo, missione necessario mettere un occhiale particolare per leggerlo perch lui lo scrive per gli ortodossi, dal punto di vista degli ortodossi. Per penso che se un latino leggesse questo libro riceverebbe tanti spunti di riflessione, soprattutto in merito alla questione di come affrontare la secolarizzazione. Quindi tanti spunti di riflessione su come vincere questo aspetto patologico del restauro del mondo cattolico, che oggi ci sta rovinando. Infatti in questo volume Schmemam dedica unenorme quantit di pagine allo sbaglio di restaurare un mondo ortodosso. per noi cattolici, dunque, molto attuale e significativo visto che negli ultimi 50 anni la pastorale non altro che uno sforzo di recuperare i nostri paesi e farli ritornare ad essere cattolici; ci sforziamo affinch lItalia sia cattolica, la Polonia sia cattolica, lIrlanda sia cattolica, la Francia sia cattolica, affinch la Francia ritorni ad essere nella prima fila della Chiesa ecc. ecc. Ci sforziamo di recuperare la catechesi dappertutto, di recuperare i giornali, di recuperare le universit, di recuperare le scuole, ecc. Non si pu!! Vladimir Solov'v (1853 Mosca, Russia-1900 Russia). Con lui non c bisogno di parlare. Basta dire che Balthasar, bench fosse un tedesco, dice chiaramente che Solov'v insieme a Tommaso DAquino il pi grande pensatore del II millennio. I pi grandi uomini spirituali, come Clemont, Spidlik (che ha insegnato per pi di 40 anni alla Gregoriana), Udokimof, e tanti altri grandi che sintendevano dello Spirito, dicono che il libro di Solov'v I fondamenti spirituali della vita il pi importante testo sulla vita spirituale insieme al testo La vita di Mos di Gregorio di Nissa. Se nel I millennio si ha come riferimento il libro di Gregorio di Nissa La vita di Mos nel II millennio si ha I fondamenti spirituali della vita di Solov'v. Per importante che ci sia una traduzione buona, altrimenti diventa una cosa difficile, visto che Solov'v non scrive molto facile, perch un visionario. Vladimir Truhlar (1912 Gorizia-1977 Renon, provincia di Bolzano, Trentino Alto-Adige) era un telogo, poeta gesuita con un tipico cognome ceco, per lui era sloveno. Fu cofondatore dellIstituto di Spiritualit alla Gregoriana. Era professore. Come Schmemam muore giovane, a 60 anni. Uomo straordinario, a causa della sua linea di pensiero, secondo la quale non si pu separare le teologia dalla vita spirituale e dalla vita della Chiesa, stato molto punito. Secondo Truhlar il linguaggio preferito per la teologia quello poetico, cio Gregorio Nazianzeno, Efrem il Siro, ecc. ecc., e quindi la metafora e non il concetto. Per 20 anni dopo si pentirono della punizione e hanno cominciato a piangere amaramente.Il suo testo, che indico nella bibliografia, Il linguaggio dellesperienza estremamente interessante perch fa vedere proprio che chi vive lesperienza spirituale (che non una cosa soggettiva, ma lesperienza della Chiesa come una nuova vita, una nuova esistenza dellumanit) viene capito anche quando si esprime a livello concettuale. In questo suo testo Truhlar mette come davanti ad uno specchio il linguaggio di Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955) - teologo, filosofo e paleontologo francese, gesuita con quello di Solov'v (1853-1900) e scopre una cosa interessantissima, quasi scioccante: nonostante sembri che Pierre Teilhard non abbia mai letto niente di Solov'v (almeno questo si evinto fino adesso, e fino a prova contraria), Truhlar scopre che Teilhard e Solov'v scrivono cose talmente tanto simili (in alcuni punti di arrivo della loro riflessione) che sembrano scritti dalla stessa persona. Vladimir Truhlar fa vedere come sarebbe possibile il dialogo con il mondo se noi partissimo dallesperienza di vita nuova e non dal concetto, dalla dottrina. Ma che alla dottrina si arriva dopo che si cominciato a vivere la vita nuova. E gi capite che questo pu essere rivoluzionario per gli anni 60. Christos Yannaras (nato ad Atene nel 1935 e tuttora vivente, con i suoi 80 anni) teologo dogmatico greco. Secondo molti che sintendono di teologia lui , insieme a Bulgakow, uno dei teologi pi geniali del XX secolo. Per come persone un po complessa. Infatti i suoi testi sono, alle volte, talmente scontrosi, aspri, che uno deve avere un atteggiamento molto rilassato per poterli leggere, per entrare nella dialettica. Per lui veramente geniale. Lui, essendo greco, la tradizione dei Padri ce lha cos, con uno schiocco di dita; ma anche la classicit ce lha tutta in uno schiocco di dita. Le cose che scrive pi geniali ma anche le pi controverse, pi problematiche sono sullamore erotico, sul sacramento del matrimonio, ecc. In quellambito ha sconvolto tutti. A livello di teologia dogmatica, poi, straordinaria tutta la sua rilettura della Trinit, della societ in ottica trinitaria, ecc. Lui molto geniale. Per ripeto come persona non molto facile, tant che hanno tutti paura di lui, nessuno lo vuole incontrare. Anche quando lui arriva nei convegni qui in occidente sta ovviamente da solo perch tutti hanno paura di lui, non vogliono entrare in dialogo con lui a causa della sua incredibile preparazione (lui non fa altro che, dalla mattina alla notte tardi, leggere). Infatti, ad es., se tu citi (quasi in anteprima) lultimo libro uscito a Parigi di un filosofo, lui te lo ha gi letto una settimana prima. Dunque difficile andargli contro.Colui che parla adesso (cio p. Marko) ha avuto, un anno fa nellaula Magna della Gregoriana, il piacere e il gusto di avere Yannaras come colui che presentava il mio libro Dire luomo. E dunque un uomo abbordabile; limportante abbordarlo dogmaticamente e non psichicamente! Il testo Contro la religione scandalizzer immediatamente perch Bose ha messo unimmagine dove la madre di Dio sta picchiando sul sederino il suo figliolo, Ges; ed unimmagine della nostra pittura moderna, che evidenzia questa rivolta antireligiosa, anticristiana. Dunque un pittore moderno si permesso di dipingere questa scena molto oscena e Bose, con ledizione Qiqajon ha pubblicato la traduzione del libro con questa immagine in copertina. E non un caso che labbia messa: infatti nel testo Yannaras (come daltronde hanno fatto gi Schmemam e Berdjaev) affronta largomento della tristezza della fede cristiana che torna ad essere una religione qualsiasi. Cio della cristianit che cede il posto della fede alla religione, il posto della vita allimpalcatura. Joannis Zizioulas (nato in Grecia nel 1931, e tuttoggi vivente) teologo ortodosso. [Il suo pensiero teologico si fonda sullo studio della patristica greca, mentre lecclesiologia da lui maturata si basa sulla fedelt alle origini apostoliche della Chiesa]. Recentemente la diocesi di Milano gli ha dato un riconoscimento presso la Facolt teologica dellItalia settentrionale. Zizioulas un grande ecclesiologo e molto profondo, molto serio, molto competente (non un giornalista). Lui ha lavorato molto sul fatto di riscoprire la dimensione trinitaria della persona umana e dunque della Chiesa. Lui evidenzia limportanza del passaggio dallipostasi biologica allipostasi ecclesiale; che poi il passaggio del Battesimo. certamente un personaggio che va scoperto e sfruttato perch molto molto profondo e anche lui, come Yannaras, ha questo vantaggio enorme di avere a casa, nella propria lingua praticamente, tutto il deposito di patrologia greca. Difatti lui passeggia tra i padri greci cos come noi passeggiamo nellaria di oggi.

Terminata la bibliografia, passiamo, ora, alla prima parte del corso.

PRIMA PARTE Vediamo questo attuale imbarazzo della Chiesa per quanto riguarda levangelizzazione. Vediamo da che cosa nasce questo imbarazzoSe il luogo della nostra analisi la vecchia Europa, allora dobbiamo constatare che da cinque secoli (e quindi dal 1500 circa) che noi cristiani assistiamo ad una forte critica del cristianesimo da parte delle persone, da parte del mondo. Questo atteggiamento critico cominciato a svilupparsi da quando nel cristianesimo c stata una lacerazione, uno strappo.Separazione tra mistica e ragione, tra essenza ed esperienzaIl periodo in cui, per il cristianesimo, avvenuto tale strappo, in cui le cose sono cambiate alla radice, propriamente il secolo in cui in Europa andava girando Bernardo di Clairvaux (di Chiaravalle), 1090-1153. importante studiare questo periodo, che va dal 1000 al 1200 circa, per capire cos successo dopo. Perch proprio nel tempo di Bernardo, lEuropa fa il gravissimo errore di passare dal mistico[footnoteRef:2] al razionale, dal mistico allo scientifico. Emblema di questo passaggio (che si nota soprattutto nelle costruzioni delle cattedrali) il grande conflitto tra Bernardo e Pietro Abelardo[footnoteRef:3]. Infatti il conflitto tra questi due uomini proprio unimmagine, unicona, dello strappo che avvenuto allinterno della fede cristiana, in quei tempi. Strappo che apre lera della speculazione della ragione (per spiegare i misteri di Dio) scissa dallesperienza. Cos siamo arrivati a separare lessenza divina dallesperienza, dallesistenza e abbiamo fatto dellessenza un oggetto di studio scientifico. Ma lessenza non un oggetto! (Ma come siamo potuti cadere in questa trappola??!!). [2: La mistica (dal greco mystiks = misterioso, e questo da myein = chiudere, tacere) la contemplazione della dimensione del sacro e ne comporta una esperienza diretta, al di l del pensiero logico-discorsivo e quindi difficilmente comunicabile.] [3: Pietro Abelardo fu un filosofo, teologo e compositore francese. Precursore della Scolastica, fu uno dei pi importanti e famosi filosofi e pensatori del medioevo. Per alcune sue idee religiose, e in particolare le sue opinioni sulla Trinit (che si collocavano, in effetti, al di fuori della Dottrina cattolica, dallortodossia, tanto da essere accusato da Bernardo di arianesimo, pelagianesimo e nestorianesimo), fu considerato eretico dalla Chiesa cattolica nel Concilio Lateranense II (del 1139). E in merito al rapporto fra ragione e la rivelazione, fra le scienze (compresa la filosofia) e la teologia, Abelardo incorse, ai suoi tempi, nella censura dei teologi mistici come San Bernardo di Chiaravalle, la cui tendenza era quella di mettere da parte la ragione in favore della contemplazione e della visione estatica. [Al riguardo, famosa la frase si Bernardo di C.: Troverai pi nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dir]. Se i principi la ragione aiuta la fede e la fede aiuta la ragione devono essere presi come ispirazione della teologia scolastica, Abelardo era propenso a dare risalto al primo senza tener conto del secondo, in base alla sua affermazione nihil credendum nisi prius intellectum: non si deve credere a nulla se prima non si capito. Bench il XIII secolo, let aurea dello scolasticismo, conoscesse poco di Abelardo, adott la sua metodologia e, con coraggio uguale al suo, ma senza la sua frivolezza o la sua irriverenza, introdusse luso della ragione nellesposizione e nella difesa dei misteri della fede cristiana. [E fu la catastrofe per i cristiani, dice p. Marko].Insegnante di retorica e dialettica inizialmente, e poi di teologia, negli anni pi brillanti della sua carriera in Francia, fu attorniato da tantissimi studenti (provenienti da ogni parte dEuropa). Tra il 1108 e il 1118, era divenuto lidolo di Parigi: eloquente, vivace, disponibile, in possesso di una voce insolitamente gradevole, sicuro di s. Aveva, come afferma, il mondo ai suoi piedi. Nonostante ci linfluenza di Abelardo sui suoi immediati successori non fu molto grande, in parte per il suo conflitto con le autorit ecclesiastiche e in parte per i suoi difetti personali, in particolar modo vanit e orgoglio, che dovettero dare limpressione che stimasse la verit meno della vittoria.]

Assistiamo, cos, ad una netta diversificazione del cristianesimo del I millennio e quello del II millennio. Infatti a differenza di ci che avviene nel II millennio, nel I millennio lessenza divina si contempla nellesistenza. lesistenza che ci fa contemplare la sua essenza, fino a dove riusciamo ad arrivare. E non possibile diversamente. Lessenza non un oggetto. Mentre noi cosa abbiamo fatto nel secondo millennio? Abbiamo cominciato a fare unindagine molto precisa sullessenza. Siccome noi cristiani abbiamo cominciato lavorare sul concetto della natura, ci siamo permessi di fare, conseguentemente, unindagine molto dettagliata sullessenza divina attraverso la metafisica. Ed proprio qui che avvenuto il cortocircuito che stato cos dannoso per noi: abbiamo trasformato queste indagini fatte molto bene sullessenza (gi scissa dallesistenza) in normative per la vita. Cos ci che si scoperto da queste indagini su come Dio, chi Dio, com la natura divina, stato fatto passare dai cristiani come normativit della nostra vita. Ma luomo moderno pone molti interrogativi sulla normativit, soprattutto sulla autorevolezza di questa normativit. Da dove a noi questa autorevolezza di questa normativit della vita? Si apre il conflitto.In questo modo noi, attraverso queste speculazioni sullessenza e sulla normativit di tali speculazioni, abbiamo tirato un filo della maglia lasciando un enorme buco. Perch tra lessenza studiata cos e lagire delluomo (il comportamento delluomo) c un abisso in mezzo. Allora tutto il pensiero moderno, luomo moderno quando per epoca moderna intendiamo il periodo: 2a met 1400/primi 1500 fine 1700/inizi 1800 - si armato e ha scagliato il suo esercito su questa roba qua dicendo ai cristiani: Se voi volete fare una speculazione sullessenza fate pure, perch unipotesi intellettuale. Ma se voi volete vendere questa roba a noi come normativa per la vita, eh no, non va bene. Infatti luomo moderno rifiuta radicalmente questo approccio. Ed cos che nasce una lotta tremenda tra pensiero cristiano e pensiero moderno. E il campo sul quale ci siamo scontrati pi fortemente stata la creazione (argomento nevralgico). Dal momento in cui noi abbiamo spostato il nostro centro sulla riflessione intellettuale, proprio attraverso questa la modernit ha contrapposto il suo pensiero della creazione al nostro, usando per altre metodologie, altri approcci, e quindi arrivando ad altri risultati. Cos i due pensieri (cristiano e moderno) si sono trovati faccia a faccia a farsi guerra come due carri armati.I cristiani Luomo modernoDio ha creato il mondo. No, non lo ha creato Dio ma venuto fuori diversamente.Dio ha creato luomo. No, luomo viene fuori diversamente.

stata una lotta tremenda.E tutto ci non ha fatto altro che causare, nei secoli successivi, una sempre pi feroce critica nei confronti del cristianesimo. Basta ricordare il filosofo Nietzsche (1844-1900) e di quanto lui dice: la nostra epoca si vanta di una cosa: che ormai consolidato che la verit non esiste, e nel caso esistesse non ce ne sarebbe una sola. E questa una constatazione tragica per la nostra speculazione, perch ormai dobbiamo fare i conti col fatto che la verit opinabile, unopinione, unipotesi intellettuale. Nietzsche si scaglia anche contro con la prassi dei cristiani, in quanto riscontra una non adesione tra quello che essi dicono e quello che vivono. Famosa frase di Nietzsche: Fatemi vedere un uomo redento e io creder.Allora la battaglia chiara e aperta, e questa speculazione della ragione va per conto suo lasciando al singolo individuo attraverso il suo impegno e la sua volont - la realizzazione di ci che si capito della fede, dellessenza divina. Ma Vladimir Solov'v (1853-1900) a tutto questo dice, no! Dice che la speculazione della ragione constatabile solo nellesperienza della vita.Solov'v, che un grande (tanto che Balthasar che un tedesco, ammette che Solov'v uno dei due pi grandi pensatori cristiani del secondo millennio), dice che la critica dei pensatori moderni sul cristianesimo una grazia di Dio. Perch essi non criticano la nostra fede ma criticano la parte pi terribile che noi cristiani siamo riusciti a produrre. E questo, secondo lui, provvidenza perch aiuter a smantellare una struttura, unimpalcatura, che non centra con la fede. Tutto questo sar un bene per noi, sempre se non ci difendiamo troppo. Il pensiero di Solov'v totalmente diverso da quello dei suoi contemporanei. Lui dice che Feuerbach (1804-1872) [filosofo tedesco tra i pi influenti critici della religione ed esponente della sinistra hegeliana], Cartesio (1596-1650) [filosofo e matematico francese], ecc., non ce lhanno con la fede. Infatti leggendo ci che essi hanno scritto si evince che le loro critiche non riguardano ci che la nostra fede in s, ma riguardano ci che noi siamo riusciti a produrre attraverso essa. Solov'v ha molto chiara in mente la distinzione, che diventata una separazione, allinterno del nostro orizzonte teologico, tra lessenza e lesistenza. Separazione che avvenuta molti secoli prima di Solov'v. Per Solov'v chiaro che noi cristiani, nei secoli, abbiamo cominciato a distinguere e, poi, a separare sempre pi nettamente lessenza dallesistenza. Mentre Solov'v dice che la fede come contenuto e la fede come relazione sono inscindibili. Le due cose non si possono scindere perch sono una unit organica. Non possibile separare lessenza dallesistenza.Alla luce di tutto ci voi capite bene quali immensi danni abbiamo fatto, a livello di evangelizzazione, in quelle terre dove lEuropa andata in missione. Perch se la missione stata fatta dopo Bernardo di Clairvaux, e se soprattutto stata fatta nel 500, 600, 700, 800, levangelizzazione passata attraverso un complesso normativo da rispettare e realizzare. In particolare nel 1500, col Concilio di Trento (1545-1563, con interruzioni) - concilio che ha posto molta attenzione sul dogma, sulla liturgia, sul diritto canonico, sulle cose si fatta una frenata fortissima e improvvisa (potremmo dire col freno a mano) culturalmente parlando. Infatti se da una parte, col concilio (e quindi con la Controriforma), si voleva rientrare in quella struttura culturale tipica dellepoca antica, dove la religione era il valore fondante della cultura, di fatto, per, essendo ormai troppo tardi, ci si lanciati in un movimento centrifugo, che non ha fatto altro che aumentare lo spirito anticristiano. Tanto che nel periodo della rivoluzione francese (1789-1799) arriviamo ad una divisione netta in Europa: tra lo Stato laicista e la Chiesa clericale. Due spinte diametralmente opposto.Per cui la nostra teologia, dal 1500-1600, si spinge ad una apologia fortissima (apologia= discorso teso a difendere se stessi, altre persone o anche idee e dottrine). Voi di fondamentale lo sapete molto bene: da quattro secoli (1500-1800) che noi facciamo apologia del cattolicesimo. Unapologia rabbiosa, da persone offese.Con ben altre caratteristiche, lapologia del cattolicesimo riaffiora nella prima parte del XX secolo. Infatti la teologia di questo periodo paragonata a quella del IV secolo: proprio nel XX secolo, cio alla fine del percorso della modernit, che la teologia latina arriva alla sua massima cima. In questo periodo abbiamo degli apologeti del cristianesimo non pi offesi, concentrati a difendersi; ma abbiamo degli apologeti che propongono. questo, ad esempio, il caso di Balthasar (1905-1988) che cerca di far vedere che essere cattolico non significa essere un individuo puntato nella ferrea difesa della propria fede; ma non neanche uno stupido, privo di cultura. Infatti, Balthasar era un uomo di una grande erudizione. Altro esempio, Rahner (1904-1984), che fa vedere che essere cattolico non significa essere dementi o persone che non pensano. Henri-Marie de Lubac (1896-1991), Congar (1904-1995), due uomini che fanno veder che essere cristiani significa essere pensatori nello spirito libero. Dunque latteggiamento che dimostrano questi grandi pensatori non quello di difesa ma quello di chi propone nella libert dello Spirito, del movimento del pensiero, ecc. Ma vediamo cosa intendiamo quando parliamo di esperienza.Significato di esperienza.Adesso, per un momento, cercate di tenere fuori dalla vostra mente le interferenze sul concetto di esperienza; difatti lesperienza di cui vi parler non quella che avete in mente voi, non il concetto di esperienza trasmesso negli ultimi quattro secoli. Infatti lesperienza secondo il pensiero moderno qualcosa legato al soggetto, cio legata alla psiche del soggetto. Ma questo tipo di esperienza inconsistente, ingannevole, inverificabile, ecc. ecc. Perci la Chiesa la condanna. Il cristianesimo si poggia, invece, su unesperienza oggettiva.Cos nel mondo moderno assistiamo ad un vero e proprio combattimento tra due modi di vedere e vivere lesperienza: uno soggettivo e laltro oggettivo. Anche se questo ping-pong tra soggettivo e oggettivo del pensiero moderno , in realt, un prodotto della nostra Neo-scolastica, ecc. Ma lasciamo perdere!Voi sapete che nel primo millennio non esistono nessun trattato di ecclesiologia e nessun trattato di teologia liturgica. Mentre noi abbiamo ancora il coraggio di insegnare che la prima fonte di teologia la Sacra Scrittura, la tradizione, ecc., nel I millennio, invece, lunica fonte di teologia era lesperienza. Quindi di tutto il resto non ce nera bisogno. Ma di quale esperienza parliamo? Nel primo millennio per esperienza sintende la resurrezione che vive luomo entrando nel corpo di Cristo attraverso il Battesimo. Attraverso il Battesimo luomo si risveglia, apre gli occhi e si ritrova a vivere unesperienza mai n sognata, n pensata, n immaginata. Una cosa che non sapeva esistesse. Un vero shok culturale, una novit totale. Per i cristiani del I millennio lesperienza era la Chiesa!! La vera esperienza lesperienza Chiesa. Tanto che Paolo, nel primo capitolo della prima lettera ai Corinzi, versetto 9 (quando parla della vocazione) dice: fedele Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione del Figlio suo Ges Cristo, Signore Nostro. E il termine chiamati, deriva dallaggettivo greco (kkltos, convocato), che risale a sua volta dal verbo (ekkal, chiamare), formato da da (ek, da) e (kal, chiamare). E la parola latina ecclesa (assemblea popolare, assemblea dei cittadini, Chiesa cristiana) deriva dalla parola greca (ekklesa, assemblea) che risale anchessa dal verbo (ekkal, chiamare). Quindi, essere chiamati, significa essere inneclesiati. Allora noi siamo stati inneclesiati alla comunione del Figlio suo, cio alla comunione che il Figlio vive con il Padre. E questa roba qui non se la poteva immaginare nessun filosofo greco, nessuno proprio! Ma cosa significa essere chiamati a vivere la comunione, cio essere chiamati ad una vita che comunione, cos come dice S.Paolo?Anche qui dobbiamo far un po di chiarezza sul significato di comunione. Perch tale parola non si riferisce a quel tipo di comunione cos come la intendiamo noi. Mettiamo da parte tutte le interferenze che abbiamo su questa parola. Innanzi tutto c da dire che la comunione non condivisione!!Per cui nessuno fraintenda la comunione con la condivisione. Comunione non condivisione. Tanto meno comunione significa comunit. No! La comunione la vita divina. Teologicamente parlando la comunione solo la vita divina. E a noi questa vita divina viene partecipata nel Figlio attraverso il Battesimo. Solo in questo modo noi possiamo entrare in comunione. E questa vita (divina), che comunione, si esprime nella comunit, nella condivisione, nella pazienza, ecc. Allora per i cristiani lesperienza significa il risveglio, dopo la morte, nel Corpo di Cristo. Nel Battesimo ogni cristiano muore ad una vecchia vita per rinascere in una dimensione totalmente nuova, che il Corpo di Cristo, che la Chiesa. E per questa esperienza - totalmente nuova, mai pensata, mai immaginata, mai sognata ogni cristiano non ha dovuto mettere neanche un centesimo di euro; non ha dovuto fare nulla, non ha dovuto mettere nessun impegno, neanche il digiuno di mercoled delle ceneri, nulla! Cos, senza far nulla, attraverso il battesimo il cristiano si trova dentro questo oceano che il corpo di Cristo. Questa la fonte di teologia nel primo millennio. Il grande melchita[footnoteRef:4], Jean Corbon (1924 Parigi 2001)[footnoteRef:5], che ha scritto la parte liturgica del catechismo della chiesa cattolica, ha detto una frase bellissima: lo Spirito Santo ci dona la vita divina costituendoci corpo di Cristo. [4: Oggi, nell'uso comune, il termine "melchita" attribuito ai soli cattolici di rito bizantino e di lingua araba, dovunque risiedano.] [5: Jean Corbon, entrato nellordine domenicano, stato un maronita sacerdote e insegnante di liceo.]

Molto bella e significativa tale frase se solo pensate a come, invece, circa il 95% dei cattolici si immaginano di ricevere la vita da Dio: si immaginano di arrivare come ad una pompa di benzina da Dio, inseriscono la pompa e Dio gli spruzza dentro la Sua vita. E cos possono ripartire. Ma No! Perch la vita di Dio non individuale ma personale, comunionale. Difatti lindividuo dopo aver ricevuto la vita divina (cio il Battesimo) rinasce e non pi individuo ma diventa persona; proprio perch partecipa della vita divina, cio della comunione personale. Ed questa la vera sorgente di teologia. E il soggetto di questa teologia la Chiesa, perch lunica che pu teologare. per questo che Solov'v dice che non possibile scindere (scismare) lessenza dallesistenza, perch sono due cose organicamente unite. Infatti se non hai fatto esperienza di questa vita nuova, se non sei stato davvero rigenerato come potrai pensare di poter raccogliere davvero i frutti di questa vita nuova? Perci se uno non vive questa esperienza ma comincia a costruire su di essa (pur non avendola vissuta) delle strutture uno, come dice Solov'v, che sta solo facendo una filosofia pagana e non in grado di teologare. Yannaras [? non so se ha detto proprio lui] lo dir proprio apertamente: questo tipo persona non sta teologando ma sta sclerotizzando il pensiero. Perch il pensiero si staccato dalla fonte. Si pu fare teologia solo se ci si sta dentro, solo se si vive questa vita teologale (vita divina). Altrimenti sar, come dice Florenskij, un voler imparare a nuotare su un tavolino. Ma, secondo voi, sar mai possibile poter insegnare a nuotare ad un bambino facendolo sdraiare su un tavolino e dicendogli vedere come fare i gesti?? Chiaro che no; non serve. Quindi fare teologia come la stiamo facendo noi oggi, cio a tavolino, fa ridere ai santi Padri, che avranno una vita eterna molto serena viste le risate che si starano facendo per questo. Timmagini Massimo il Confessore, che fu mutilato, mentre noi ci permettiamo di dire di tutto e contro tutto? Non possibile.19