La bambola di porcellana - La Recherche · la smorfia lieve riempie la stanza d’alcol e morte...
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Monica Ugolini
La bambola di porcellana
fotografia di Rita Occupati
sorriso di bambola
fragile porcellana
dai denti nascosti
Monica Ugolini – La bambola di porcellana
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eBook n. 105
Pubblicato da LaRecherche.it
[ Poesia ]
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INTRODUZIONE
dell’autrice
Nel loro computo scorrere, queste 20 poesie narrano, o
tentano di farlo, l’esistenza di una donna, mia madre.
Esplicano, estrapolano un ritratto che non si avvale
dell’amore figliare, ma piuttosto si spinge a consegnare una
visione in posa originale, di avvenimenti che ne hanno
indurito il cammino; guerra, malattie, incomprensioni,
riavvicinamenti cambiamenti e abbandoni.
La poesia “la bistecca” oltre ad essere una storia realmente
accaduta è stata scelta da me, come dialogo trainante, infatti
mentre le strofe appartengono al racconto le frasi fra
parentesi svelano un intimo reso estremo dalla rinuncia
continua come condizione, di cui la silloge è animata.
Il sangue, le lacerazioni esprimono il dolore nelle sue
maggiori espressioni, come una proiezione del male
perpetrato dall’uomo e che dell’uomo si è nutrito. Un
parassita di cui non ci si libera mai del tutto. Tutta la silloge è
una melanconia disidratante, che si culla di paradossi. Ma è
anche una parabola sull’amore cominciato con l’aggiustare
un nastro tra i capelli e conclusosi “con piccoli elogi ai sensi
che chiamano a raccolta il ricordo” di chi ormai vive nel suo
museo.
Una dedica la mia, sofferente del peso di questa sua
rinuncia ad essere felice. La bambola di porcellana, oggetto
tanto fragile e raro, resta come immagine di questa madre
che si concede al negarsi con cadenza regolare come la luna
e le sue fasi.
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LA BAMBOLA DI PORCELLANA
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1- DUE MADRI
vestito bianco
tenuto su
con la vocina
di un cardellino
eccola
germoglio di madre
da sempre
ammonisce con lo sguardo
l’altra
ormai perduta
restituisce forma al nastro
sui capelli
a guardarle
sfuma un suono accennato
ascoltato da un’esistenza
retro musicale
di fotografia
che seppur nitida
non traspare
o quasi
per lasciare andare il tempo.
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2- LA VIA PER LE CAVE
per mano alle madri
nel surreale silenzio
bambini salivano
sussurri e preghiere
misti a respiri imprigionati nel petto
il passo stancato dalla salita
s’alleggeriva in fruscii e fiati spezzati
gli stivali neri non se n’erano andati
eppure il sole sorgeva
i sassi
prigionieri della strada
rimanevano
e così loro
solo i padri
di ritorno verso casa
svanivano
come colombe nel cappello
nelle mani del saladino.
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3 - LA BISTECCA
Anche la guerra in sottofondo
da tacito accordo
acquietata
osservava il banchetto
(un dono nel piatto rosso immobile, mai il sangue era stato così
bello, invitante)
fame e comunicati radio
di parole inzuppate
di farina e fango
(carne morta simbolo d’ogni guerra, indifesa saporita si lascia
guardare…toccare)
tutto era pronto
il corpo più forte
a breve saziato
voltava la mente al futuro
(il verme languiva rabbioso al piacere d’assaggio, presto la forchetta
avrebbe lacerata )
sul tetto annerito
un teatro s’apriva
con fumo di maschera
a colorare l’inganno
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(peccato dividerla, nel taglio qualche goccia andava perduta spreco
che la lingua non perdonava )
si risveglia d’un tratto
il marziale congegno
scuotendo coll’ urlo della sirena
i cuori affamati
abbracciati nel buio del rifugio
(Il piacere annusato nella caccia mentre giù dall’asfalto nulla si
intuiva tranne il gesto allungato dell’illusionista a confonder le
menti)
Resta il vecchio
solo e rinato vampiro
ad appagare l’affamato egoismo
con l’unica bistecca.
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4 - CARO FRATELLO
Sul giovane giunco
paziente
vegliava di doveri
fratelli
lontani e simili
entrambi
malati di silenzio
al richiamo d’uno
l’altro s’assenta
poi
s’ammala di se stesso
resta
la paura di un contagio
di un sangue che in trasparenza
si riconosce
estinto il debito
la leggerezza (non il perdono) affiora
nella tormentosa attesa
del muto inerte
lontano dal cuore.
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5 - RUMORE
come un grillo
saltella
attaccata alla materna mano
occhi e ginocchi
scricchiolano
nel pomeriggio d’agosto
un rumore nel silenzio
si addanna
diventa menestrello
narrando storie
canta di soffioni
note su fili d’erba
accosta l’orecchio
al muro
per riportare alla luce le parole.
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6 - DISPERSA
Dispersa
come l’alba
al giungere del giorno
sapiente
resta
celata dal sole
dove chiunque la guarda
senza vederla
sente parole
gesti confusi
brusii
che fermano
al gesticolar del vento
il desiderio di giocare
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7 - ORCHIDEA
Disegno di donna
dal calice in dono
un richiamo al pensiero
di aneliti soventi
tracce d’aurora boreale
rincuorano la vista
ma i giochi di luce
altro non svelano
che vetri rotti abbandonati a un riflesso
colei che tenta d’esser tutto
con un niente
custodisce nelle sue misteriose spire
il tempo del cambiamento
e corre
nelle direzioni più folli
alla perenne ricerca di un luogo sicuro.
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8 - INSONNIA DI DOLORE
scarnificata
come graffiata da gatti inferociti
minuta scompare nel letto
sembra addormentata
solo il cancro lo è
e per poco ancora
istanti d’eternità
a vegliare il dolore
nella madre
la bocca spalancata
affogata nei lamenti
mani esangui
vinte dal lenzuolo
la smorfia lieve
riempie la stanza d’alcol e morte
pensi
lasciala in pace ancora un po’
la siringa pronta
per non sentirla implorare
il silenzio come sorriso.
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9 - IL RACCONTO
Aneddoti briciole
sparse nell’acqua
galleggiano
poi affondano nel presente
solo lui le raccontava
rendendole immortali
protagonista il profumo
del gelsomino
d’improvviso
lei si alzava
come fosse troppo
liberando un sospiro
che mutava il racconto
come le dune del deserto
al passare del Ghibli.
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10 - IL PADRE RITROVATO
abituata al sacrificio
rinasci
nel batuffolo grinzoso e senza denti
un dono
per il padre sporco di lavoro
la leggerezza dell’indipendenza
espressa nell’attesa
le chiavi tintinnano
come ninna nanne
preludio del ritorno
il nuovo gioco
che imponeva la parola…
assoluta
invitante
calda
lui
addolcito
placato
con nuovi ruoli e intese
si risveglia finalmente in un altro.
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11 - LA FARINA NEL SACCO
Era destino
nella parola negata
silenzio non difetto
scavato in trincee di possesso
amalgamava
d’impasto materno
cingeva e frenava
la tortiera delineava i limiti
e le colate di marmellata
travolgevano la sfoglia
tutto in forno
una fetta ciascuno.
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12 - L’AGO
serpeggia esperto
frusciando s’insinua
guidato dalla cesellatrice di speranza
la cruna tocca gli avvalli del ditale
e rilascia diapason
in cerchi d’acqua
minuscole fatine
iniziano una danza
accese dal pulviscolo nel riflesso
ago
tocco acuto
materna prosa
fermata dal bordo
unisce
riconcilia
ravviva
e sente
il filo scorrere nelle trame
suo contrario celato
che difetta in paragoni.
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13 - MADRELUNA
Accesa
sapiente accoglieva
restava
tesseva
come Trebisonda
dinanzi al suo mare senza onde
mentre il cucciolo zoppo
non riusciva a fuggire
all’acquaio
di nuovo bambina
allinea
piatti a foglie verdi
ninnoli
come campanelli
cantano
al girar dei mobili
nel rumore della casa
mischiava aromi
come l’alchimista
dal filosofale torpore
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spargendo profumo
con fare lento
vischioso
fino alla domenica.
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14 – IL CENTRO
Con la mano sopra gli occhi
cercava la poiana ferita
nel grembo
della grande villa
era nascosta
tra ritornelli di camici
come spole di telaio
scrutava ogni anfratto
ogni roccia sospesa
coll’ansia di vederla
muta
accigliata
col fazzoletto legato al collo
e sulla bocca
a zittire echi
altro non v’era
se non un cane nero
attento al richiamo
di una carezza
restava mezz’ora
per parlare di nulla
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una chiusa in un guscio
l’altra intenta ad uscire dal suo.
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15 - LA BAMBOLA DI PORCELLANA
L’orgoglio
prima di tutto
intorno
quel senso incombente di tragedia nell’aria
sorriso di bambola
fragile porcellana
dai denti nascosti
costante omelia
nutrita di passato
remota
contrita
decisa a rinnegare il futuro
contrasta e dibatte
sulle stesse parole
di un cruciverba.
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16 - LO SPECCHIO
Un portale coraggioso
che sfida il tempo
i fili paralleli
dell’esistenza mossi all’unisono
si strappano
all’intromissione degli elementi
nasce il primo nodo
poi chiudi là tieni qui
manca
la volontà
di sciogliere
il tempo passa
e i nodi diventano
cessano d’esistere
e noi diventiamo con loro.
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17 - ROSSETTO ROSSO
Le labbra lunghe
regolari
un sorriso
che non nasconde
nemmeno i denti
la bocca come occhi
ripete in silenzio parole d’altri
rossetto rosso
steso con precisione
senza specchio
come un pittore e il suo ego
vibrazione
toccante di chi manca.
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18 – L’ULTIMA
stanze senza segreti
come Pandora dilaghi
la puledra cresce
nella piccola stalla
gli schizzi su un foglio
lasciati d’impronta
accenna il futuro
trattiene parole
nasconde canzoni
tenendo per mano
il pensiero
che la gioventù
è in prestito
resta sulle ali aperte
della saggezza.
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19 - GENNAIO
Sorrideva
delle buffe pose
studiate per divenir ricordo
letali
inaridiscono la gola
affogano gli occhi
domani trascorsi
con i cassetti aperti
inesauribili di tempo che attendeva
evapora il giorno
o muta il percorso
lascia appena uno sguardo
un oracolo
senza cogliere l’attimo
il gramo destino si compie
è tardi
eccola
di nuovo perde il sorriso
si assorbe
allontana
ripete.
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20 - IL MUSEO
Nei bassi soffitti
in posa come statuine
alloggiano
legno
rame
rivestiti d’uncinetti e ricami
sistemati come gigli nei vasi
si potrebbe scorgere
un bianconiglio
o il genio nella lampada
se si è disposti ad ascoltare storie
o sentire
il vivo legno
levigato
parlare degli antenati
micro universo
che vibra d’essenza
piccoli elogi ai sensi
che chiamano a raccolta
il ricordo
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oggetti di una casa
priva l’ossigeno
trasformata in museo.
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NOTE SULL’AUTRICE
Monica Ugolini è nata il 03/06/1966
a Firenze. Residente in Agliana (PT).
E-mail: [email protected]
Sono nata e cresciuta a Firenze dove
ho vissuto fino all’agosto del 1998. In
quel periodo mi sono trasferita ad
Agliana dove tutt’ora risiedo. Sono
coniugata ed ho una figlia, Sara, di 16
anni. Scrivo poesie dall’età di 12 anni,
ho molti inediti frutto di anni di
scrittura in parallelo con lavoro e
famiglia. Ma è solo nel 2009 che decido di iscrivermi per la
prima volta ad un concorso letterario inviando la poesia
TRE PENSIERI all’istituto Italiano di cultura di Napoli
vincendo il primo premio nella sezione poesia singola
inedita, successivamente pubblicata su internet nel sito
dell’istituto. In maggio al concorso letterario Massa città
fiabesca di mare e di marmo la poesia GIOVINEZZA
risulterà tra le premiate. Nello stesso periodo la Aletti
Editore sceglie e inserisce nell’antologia Poesie del nuovo
Millennio la poesia BUIO. A Giugno dello stesso anno,
partecipo al concorso letterario promosso dalla Perrone
Editore di Roma dove la poesia LA NEVE NEL 60 si
classifica seconda nella sezione poesia singola inedita e viene
pubblicata nell’antologia Dal manoscritto al libro, nello
fotografia di Rita Occupati
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stesso concorso vinco il primo premio nella sezione Silloge
con l’opera L’ALBERO DI VETRO interamente dedicata a
mio padre edita dalla Perrone Editore nel Luglio 2010. Il
libro è stato presentato presso la Biblioteca Angela Marcesini
di Agliana, alla Casa di Dante e alla Biblioteca delle Oblate a
Firenze.
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INDICE
INTRODUZIONE dell’autrice .................................................. 2
LA BAMBOLA DI PORCELLANA
1- DUE MADRI ................................................................. 4
2- LA VIA PER LE CAVE ............................................ 5
3 - LA BISTECCA ............................................................. 6
4 - CARO FRATELLO ..................................................... 8
5 - RUMORE ....................................................................... 9
6 - DISPERSA ................................................................... 10
7 – ORCHIDEA ............................................................... 11
8 - INSONNIA DI DOLORE ........................................ 12
9 - IL RACCONTO .......................................................... 13
10 - IL PADRE RITROVATO ...................................... 14
11 - LA FARINA NEL SACCO ................................... 15
12 - L’AGO ........................................................................ 16
13 - MADRELUNA ........................................................ 17
14 - IL CENTRO .............................................................. 19
15 - LA BAMBOLA DI PORCELLANA ................... 21
16 - LO SPECCHIO ......................................................... 22
17 - ROSSETTO ROSSO ................................................. 23
18 - L’ULTIMA ................................................................. 24
19 - GENNAIO ................................................................ 25
20 - IL MUSEO ................................................................. 26
NOTE SULL’AUTRICE ........................................................ 28
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COLLANA LIBRI LIBERI [ eBook ]
(…)
87 Esperienza, Gabriella Maleti [Poesia]
88 Stringere l’aurora, Domenico Cara [Poesia]
89 Artificial Paradise, Gianpaolo Borghini [Narrativa]
90 Proust e le Cattedrali, Gennaro Oliviero [Saggio]
91 Quaderno di Grecia, Gian Piero Stefanoni [Poesia]
92 Caravaggesche, Gianfranco Isetta [Poesia]
93 Il maestro del caduceo, Magda Vigilante [Narrativa]
94 Annunciazioni, Franca Alaimo [Poesia]
95 Una questione di stile, Donato Di Poce [Poesia]
96 Calendario 2012, Aa. Vv. [Varie]
97 Il morso delle cose, Alfonso Lentini [Poesia]
98 Solitudine, Paolo Maggiani [Fotografia]
99 Delle nuvole, Mariella Bettarini [Poesia]
100 La casa di Gaia, Fortuna Della Porta [Romanzo]
101 Figurine, Liliana Ugolini [Poesia]
102 Piccola preistoria, Leopoldo Attolico [Poesia]
103 Il momento della partenza, Michele Nigro [Saggio]
104 Nella frequenza del giallo, Roberto Maggiani [Poesia]
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Questo libro elettronico (eBook) è un Libro libero proposto in
formato pdf da LaRecherche.it ed è scaricabile e consultabile
gratuitamente.
Pubblicato nel mese di aprile 2012 sui siti: www.ebook-larecherche.it www.larecherche.it eBook n. 105 A cura di Giuliano Brenna e Roberto Maggiani Per contatti: [email protected]
[ Senza l’autorizzazione dell’autore, è consentita soltanto la
diffusione gratuita dei testi in versione elettronica (non a
stampa), purché se ne citino correttamente autore, titolo e
sito web di provenienza: www.ebook-larecherche.it ]
*
L’autore, con la pubblicazione del presente eBook, dichiara implicitamente che i testi da
lui proposti e qui pubblicati, sono di propria stesura e non violano in nessun modo le leggi
sul diritto d’autore, e dà esplicito consenso alla pubblicazione dei propri testi, editi e/o
inediti che siano, in esso contenuti, pertanto solleva LaRecherche.it e relativi redattori e/o
curatori da ogni responsabilità riguardo diritti d’autore ed editoriali; se i testi fossero già
editi da altro editore, l’autore dichiara, sotto la propria responsabilità, che i testi forniti e qui
pubblicati, per scadenza avvenuta dei relativi contratti, sono esenti da diritti editoriali, o, nel
caso di contratti ancora in corso, l’autore dichiara che l’editore, da lui stesso contattato,
consente la libera e gratuita pubblicazione dei testi qui pubblicati.
