FDS 247 ▼ La Bacchetta Magica • CLASSICA DISCHI • di Violetta Valèry80

Il nome in codice dell’operazione della Luftwaffe che l’8novembre 1940 rase al suolo la cittadina di Coventry eraSonata al Chiaro di Luna. Undici ore ininterrotte di bom-bardamento, dalle sette di sera alle sei di mattina, e in piùquel titolo tragicamente beffardo che associava il diluviodelle esplosioni all’immagine più celebre del Romantici-smo musicale. Ventidue anni dopo la cattedrale di Co-ventry, sventrata dalle bombe di quella notte, era stata or-mai restaurata e venne riaperta con una cerimonia che, pro-prio tramite la musica, voleva tendere alla riconciliazio-ne. Una nuova composizione era stata commissionata aBenjamin Britten e per le parti delle voci soliste maschi-li erano stati chiamati due cantanti, Peter Pears e DietrichFischer Dieskau, che appunto simboleggiassero la fra-tellanza di Inghilterra e Germania, dopo le terribili di-struzioni che avevano colpito anche le città tedesche. Brit-ten, però, non costruì una musica celebrativa, ma dipin-se il quadro di un’accorata denuncia degli orrori della guer-ra. Se la base di War Requiem è il testo latino della messadei defunti, l’aggiunta dei versi bellissimi e desolati di Wil-fred Owen, poeta inglese caduto in battaglia negli ultimigiorni della Prima Guerra Mondiale, conferisce all’ope-ra un colore più preciso. Non della morte come tale si trat-ta ma, appunto, della morte in guerra, della sua insen-satezza, come pure dell’esperienza di perdita del sé a cuiva incontro, in guerra, anche chi sopravvive. Difficile tro-vare un’altra partitura che esprima con altrettanta forzauna posizione di pacifismo così coerente e radicale. La di-mensione religiosa del testo liturgico, inframmezzata co-m’è dalle parole di Owen, non promette salvezza, ma sca-va per contrasto il solco di una solitudine nella quale c’èsolo spazio per la disperazione o, al limite, per una pre-ghiera che non confida in alcun premio ultraterreno, ma

solo nella pos-sibilità di uns e n t i m e n t ofraterno frasoldati che siriconoscanoreciprocamen-te come uomi-ni, cioè comefratelli.Herbert Kegel(Dresda, 1920-1990) sentiva un profondo legame con l’ope-ra di Benjamin Britten: nel 1967 eseguì una registrazionedel War Requiem che non ebbe ampia diffusione, perchéera cantato in una versione in lingua tedesca prodotta daDietrich Fischer-Dieskau, allo scopo di comunicare la poe-sia di Wilfred Owen ad un pubblico locale. Nel 1989 Ke-gel registrò l’opera nella versione originale in inglese (elatino), diventata poi una sorta di testamento artistico deldirettore, che si uccise l’anno successivo a Dresda. Si trat-ta di una performance ben misurata e che fu molto ap-prezzata, in cui il sentimento consolatorio offerto dal com-positore nella sua registrazione per Decca viene rigetta-to per una visione più tetra di disumanità dell’uomo ver-so l’uomo; un’impressione intensificata dalla scelta di Ke-gel stesso di abbinare quel War Requiem alla Trenodia perle Vittime di Hiroshima di Penderecki.Il Concerto per violino Alla memoria di un Angelo di Berg,del 1935, è la seconda registrazione di Kegel di un’elegia:la prima fu con il violinista ungherese György Garay, maiapparsa su CD. Il solista qui è Manfred Scherzer, un al-tro figlio musicale di Dresda (1933-2013).

Britten: War Requiem2 CD Brilliant Classics 95354BRKari Lovaas (soprano), Anthony Roden (tenore),Theo Adam (basso-baritono) Rundfunk Chor Lipsia e la Dresdner Philharmonie, Herbert Kegel

Con questo album di pezzi di Mozart, il leggendario fi-sarmonicista jazz Richard Galliano procede ancora lun-go nuovi percorsi della musica classica.Terzo album del repertorio classico di Galliano, questo se-gue i suoi album precedenti in cui ha proposto Bach e Vi-valdi, e che hanno riscosso un enorme successo di criti-ca e pubblico, vendendo oltre 50.000 copie nella sola Fran-cia.Richard Galliano mostra un’evidente empatia per lamusica di Mozart, che scaturisce in gran parte dalle sueorigini, quando, all’inizio della carriera, suonava musicaclassica, prima di rivolgere la sua attenzione al jazz. Perquesta registrazione Galliano si avvale della collaborazionedi un sestetto di musicisti di grande talento, per consen-tire al pubblico di fare un’esperienza d’ascolto di alcunedelle più amate opere di Mozart assolutamente inedita eaffascinante.

Richard Galliano plays MozartCD Deutsche Grammophon DG 4812662

81CLASSICA DISCHI ▼ FDS 247

Claude Debussy si dedicò intensamente alle due opere ba-sate su testi di Edgar Allan Poe, La caduta della Casa Usher(La chute de la maison Usher) e Il diavolo nel campani-le (Le diable dans le beffroi) durante gli ultimi anni del-la sua vita, quelli in cui la malattia aveva già seriamenteminato la sua salute fisica. Egli continuò a lavorare su Lacaduta della casa degli Usher fino a poco prima della suamorte ed era sconvolto dalla consapevolezza che non sa-rebbe riuscito a completare questa composizione. Il dia-volo nel campanile, infatti, è sopravvissuto al suo auto-re solo in forma di bozza. L’inglese musicologo Robert Or-ledge, un noto esperto nel campo della musica francese,ha ricostruito entrambe le opere con grande sensibilità perlo stile compositivo di Debussy, integrando i passaggi man-canti.Debussy aveva promesso al Metropolitan di New York laprima delle opere di Poe, apparentemente ancora credendoche le avrebbe completate tutte e due. Il compositore ri-cevette la conferma contrattuale che entrambe le opere sa-rebbero state eseguite solo consecutivamente nella stes-sa sera, il che significava che la cupa malinconia di un’ope-ra sarebbe servita come contrappeso all’umorismo beffardo

dell’altra. Questa produzione con la Göttinger Sympho-nie Orchester è quindi una prima mondiale: secondo i de-sideri di Debussy, le due opere sono state eseguite pres-so la New York Metropolitan Opera, rispettando esatta-mente l’originario spirito antitetico voluto dal grande com-positore francese.

Debussy: Edgar Allan Poe OperasGöttinger Symphonie Orchester, Christoph-Mathias Mueller2 CD Pan Classics PC10342

Questo set di due CD contiene una nuova registrazionecompleta delle diciannove Rapsodie Ungheresi di Liszt,un immenso successo di Vincenzo Maltempo, che si è af-fermato come uno dei più importanti pianisti della sua ge-

nerazione.Liszt scrisse le sue Rapsodie al culmine del suopotere come viaggiatore virtuoso del pianoforte.Esse formano il suo omaggio personale alpaese che gli diede i natali, l’Ungheria, con me-lodie popolari in modalità ungherese. Di soli-to strutturate in forma binaria, con una lenta emalinconica introduzione e una finale danza po-polare veloce e impetuosa, le Rapsodie rap-presentano, per molti pianisti, una parte mol-to importante del loro repertorio standardconcertistico, un mezzo per esprimere il verosentimento, la profonda passione e il virtuosi-smo sfolgorante che da esse scaturiscono.Vincenzo Maltempo ha già legato il suo nomealle spettacolari incisioni di musica per piano-forte di Alkan per l’etichetta Piano Classics, giu-dicate “esaltanti, una rivelazione!“ dalla stam-pa internazionale, che le ha selezionate tra i die-ci migliori CD del 2012. Charles-Valentin Alkan(Parigi, 1813 – 1888) scrisse composizioni perpianoforte solo tra le più difficili dell’intera let-teratura pianistica, e gli interpreti che possonopadroneggiarle sono molto pochi. Maltempo

mette la sua tecnica fenomenale al servizio della visionepoetica di Alkan, confermando il suo posto di prim’ordinenel cerchio ristretto dei migliori interpreti del grande pia-nista e compositore francese.

Liszt: Hungarian Rhapsodies, S244 N. 1-19Vincenzo Maltempo, pianoforte2 CD Piano Classics PCLD0108

82 FDS 247 ▼ IL DISCO DEL MESE • di Mauro Bragagna

Come capita nelle occasioni speciali, il disco del meseraddoppia. Troppo simili gli ultimi album di BobDylan e Willie Nelson, per non immaginarli a brac-

cetto. Giganti che rendono omaggio ad un gigante, FrankSinatra, portando il vestito della festa. La cravatta non vapiù, Marchionne con la sua collezione di pullover blu hasolo confermato la tendenza, appena possono se la tolgonoanche i politici. Figurarsi i musicisti. Ma a volte è piace-vole guardarsi indietro, e Sinatra la portava sempre. È se-polto con una cravatta gialloblù, dal momento che era untifoso del Genoa (la madre era ligure). Bob Dylan gli hareso omaggio l’an-no scorso con unpiccolo combo folkin un album inti-tolato Shadows inThe Night, ina-spettato come lalettera che MarcoPannella ha invia-to al Papa. Ma nonerano agli antipo-di? E Bob Dylannon era il nemicogiurato della can-zone leggera? Do-mande che trova-no una risposta convincente nella massima di Duke El-lington: ci sono due tipi di musica: la buona musica e tut-to il resto. Shadows in the Night andava alla scoperta delGreat American Songbook, il fantastico canzoniere ali-mentato anche dalla cultura musicale di autori fuggiti dal-l’Europa delle persecuzioni anti ebraiche, come Irving Ber-lin, i fratelli Gershwin, Harold Arlen, Sammy Cahn …. Dy-lan ha ripreso quasi per intero la scaletta di un album diSinatra noto ma non notissimo, No One Cares (1959), unachicca per intenditori. Fallen Angels ne replica l’approc-cio, stesso studio di registrazione e stessa band, proba-bilmente le session sono le stesse. Voce profonda ed edu-cata, arrangiamenti essenziali ed efficacissimi, ma questavolta Dylan rischia ancora di più perché va a confrontar-si con i classici più classici, monumenti in forma di can-zone come All the Way, Come Rain or come Shine, Allor Nothing at All, It Had to be You… Non solo ne escesenza ossa rotte ma da vincitore, se non si va alla ricercadi improbabili appigli con il rock. Il desiderio di cravat-ta, sigarette e scotch è tornato anche al Grande Vecchio delcountry americano, uno spirito ribelle e inquieto come Wil-lie Nelson. Che dite, che fate fatica ad immaginarlo ele-gante, che siete abituati a vederlo vestito come un pelle-

rossa, disordinato come lo scrittore Maurizio Corona? Pareimpossibile eppure funziona, e non è neppure la prima vol-ta. Stardust, la raccolta di standard pubblicata nel 1978, èconsiderata all’unanimità una delle vette della sua ster-minata produzione. Summertime: Willie Nelson SingsGershwin non è a quel livello ma è una prova di gran clas-se. La Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti gli ha con-ferito il prestigioso Gershwin Prize 2015, e per spirito diriconoscenza ha deciso di dedicare un intero album alle can-zoni di George e Ira Gershwin, ispirandosi alle interpre-tazioni di Frank Sinatra. Gli arrangiamenti sono più colorati

e pimpanti di quel-li scelti da Dylan, eproprio per questopotrebbero piaceredi più al grandepubblico. Non han-no però la stessapersonalità auste-ra, sono meno affa-scinanti. Il disco co-munque è impec-cabile, ravvivatodai duetti Let’s CallThe Whole ThingOff con Cyndi Lau-per e “Embracea-

ble You” con Sheryl Crow. Ma la voce di Willie Nelson,l’ultimo eroe di una generazione di ribelli del country, èuno spettacolo anche da sola. Renderebbe interessante lalettura dell’elenco del telefono, usando una metafora or-mai sbiadita, figurarsi le canzoni di Gershwin. Frank Si-natra, Bob Dylan, Willie Nelson. Ci piace vincere facile.

Fallen Angels. Il vinile è solo un 140 grammi, la copertina nonè apribile. Appena lo stilo accarezza i solchi, però, la piccola de-lusione lascia posto al sorriso: mamma mia, chi se lo aspettava!Il suono riempie la stanza ricco di dettagli e ben scolpito, con unbell’effetto tridimensionale. La voce a modo suo è bellissima –lo so che pare impossibile – e gli strumenti sono una delizia daascoltare. Potete usarlo per provare il suono dei cavi. Il maste-ring è di Greg Calbi. OTTIMO

Summertime. La dinamica e la trasparenza non sono quelle del-l’album dylaniano, ma siamo comunque a livelli ormai inusuali.Il suono è limpido, la definizione è molto buona ed è espressa connaturalezza, non ci sono spigoli o asperità a limitare il piacered’ascolto. Assente il codice per il download. BUONO

LP + Download Columbia 88985316001LP Sony/Legacy 88875188951

IL DISCO DEL MESEBOB DYLAN “FALLEN ANGELS”

WILLIE NELSON “SUMMERTIME: WILLIE NELSONSINGS GERSHWIN”

84 FDS 247 ▼ ROCK E I SUOI FRATELLI AUDIOFILI • di Mauro Bragagna

Margo Price “Midwest Farmer’s Daughter”LP+ Download Third Man Records

TMR - 339

Recensendo l’ultimo album di Loretta Lynn,sul numero scorso, abbiamo preso atto ancorauna volta che c’è country e country. Quello chesa di melassa, ascoltabile come un sottofondoindistinto e impersonale. E poi quello che è ilblues dei bianchi, forte e chiaro mentre de-scrive la vita senza censure e senza cipria. Ildisco più celebre di Loretta, Coal Miner’sDaughter, è citato nel titolo dell’album d’esor-dio di Margo Price. Figlia di un agricoltore, in-vece che di un minatore, ma la sostanza noncambia. Suona una musica essenziale e diretta,facile da ascoltare, che nasconde dietro l’ap-parente semplicità delizie strumentali da in-tenditori. C’è un pizzico di magia, in MidwestFarmer’s Daughter, la voce di Margo ti fa en-trare con effetto 3D nelle sue storie un po’ tri-sti e tanto sincere. Una perla rara, che abbiamoscoperto sulla fiducia. È il primo album squi-sitamente country prodotto dalla Third ManRecords di Jack White, una delle case disco-grafiche a più alto contenuto di rock’n’roll, ru-moroso e indipendente (The White Stripes,The Dead Weather, The Raconteurs…). Ep-pure White se ne è innamorato anche se la mu-sica è lontana da quella che producenormalmente. Un’eccezione l’aveva già fatta eproprio per Loretta Lynn, con Van Lear Rose(2004), che era però più rockeggiante. Da Lo-retta a Margo, il cerchio si chiude. In Hands ofTime ci racconta della fattoria che i genitorisono stati costretti a vendere, di quanto desi-deri guadagnare con la musica i soldi suffi-cienti per riacquistarla, di quanto sogni ditornarci potendo offrire vino alla mamma. Cela farà? Noi facciamo il tifo.

Abbiamo sempre amato il suono della Third ManRecord, analogico anche se un po’ brutale, nella suaessenzialità. Midwest Farmer’s Daughter è ildisco più gentile mai pubblicato dalla casa. Ha ilrespiro dei grandi album, e dalle note di copertinaapprendiamo che è stato registrato nello studio piùimportante –certo non il più lussuoso! – della sto-ria del rock: quello della Sun Records, a Memphis,che ha visto passare Elvis, Johnny Cash, Jerry LeeLewis… Il suono è un insieme di nuovo ed antico,più rifinito del previsto pur rimanendo umilmenteal servizio della musica. BUONO

Nel giro di pochi mesi sono usciti i nuovi la-vori di Max Gazzè e Daniele Silvestri, man-cava solo Niccolò Fabi per verificare lo statodi forma dei protagonisti de Il Padrone dellaFesta, una delle più riuscite collaborazioni fraartisti italiani. Fabi, Silvestri e Gazzè, un co-gnome dopo l’altro, semplicemente, comeCrosby, Stills e Nash. Rispetto al passato Unasomma di piccole cose accentua l’approcciointimista e poetico di Niccolò, che cita comeriferimenti i protagonisti dell’indie folk an-glosassone come Bon Iver o Sufjan Stevens,piuttosto che i soliti santini della musica ita-liana. For Emma, Forever Ago di Bon Iver, inparticolare, registrato in solitudine in un ca-solare del Wisconsin, un trionfo di semplicitàapplicata all’intimismo, è il cugino americanodell’album. Che è stato registrato a Campa-gnano di Roma, in un casale di campagna, intotale solitudine. Le canzoni assomigliano alletracce che Fabi era solito portare in studiocome base di lavoro, per truccarle con un po’di rimmel e rossetto, quel tanto che basta perentrare nelle radio e nelle playlist dei cellulari.Questa volta niente, l’essenziale è rimasto es-senziale. Abbiamo amato la brillantezza popde Il Padrone della Festa, al cui confronto lamusica de Una somma di piccole cose nonpuò non apparire un po’ monotona, ma perogni cosa c’è il suo momento, recita l’Eccle-siaste: difficile rimanere indifferenti al fascinofolk di titoli riusciti come Filosofia Agricola.E poi non penserete che il Wisconsin sia dav-vero meglio del Lazio, anche se è collocato frai Grandi Laghi ed il Mississippi.

Scritto, suonato e registrato da Niccolò Fabi tra no-vembre 2015 e febbraio 2016. L’atmosfera bucolicaha dato buoni frutti, artisticamente, ma dal puntodi vista tecnico ci aspettavamo un suono più na-turale. Invece ne è uscito un vinile che si lasciaascoltare volentieri, ma senza infamia e senza lode.La voce non è particolarmente realistica, e la com-pressione impedisce al suono di espandersi comepotrebbe. Assente il codice per il download. DISCRETO

Antony and the Johnsons non ci sono più,viva Anohni. Non c’è più neanche la raffina-tissima musica da camera che aveva incantatoil mondo, mentre accompagnava creativa-mente la splendida voce baritonale di AntonyHegarty, artista transgender noto in Italiaanche grazie alla collaborazione con FrancoBattiato. Una voce caratterizzata da unosplendido vibrato baritonale, inconfondibile,che proprio per la sua forte personalità rischiadi essere un po’ invadente, o semplicementetroppo ingombrante. Qualche anno di silen-zio non ha fatto male, e oggi la riascoltiamovolentieri anche se i suoni elettronici chehanno sostituito gli archi non sembrano pro-prio la sua tazza di tè, risultano invasivi. Maforse sono i più “giusti” per un disco chevuole essere politico fino al midollo, mentredescrive i mali del mondo. Obama esprime lacocente delusione nei confronti del primo pre-sidente americano nero, con toni che ricor-dano l’invettiva anti-Nixon di Stevie Wonder(You Haven’t Done Nothing). SecondoAnohni non c’è speranza per questa societàviolenta dominata dalla figura patriarcale,fino a quando non prevarrà l’auspicato “eco-feminism”. Il brano più bello è anche il piùdrammatico, Drone Bomb Me, il monologo diuna bimba di sette anni che ha avuto la fami-glia uccisa per errore, ed invita il drone ame-ricano a concludere l’opera, facendoleesplodere la testa. Una canzone dalla forzaterrificante. Anche se i droni cercano di elimi-nare i fanatici che i transgender come Antony,se hanno la sventura di finire in mano loro, liimpiccano o li gettano dalla finestra. È unmondo difficile.

I dischi di Antony and the Johnsons sono ancheuna gioia per le orecchie, oltre che per l’anima: CutThe World arrivava a sfoggiare un DR 20, quasiincredibile di questi tempi. Hopelessness è tuttaun’altra storia, suppongo per esplicita scelta arti-stica di Anohni. La compressione regna sovrana,forse per accompagnare abrasivamente delle liricheche non vogliono accarezzare l’ascoltatore, mascuoterlo. Invece del codice per il download nellaconfezione del vinile c’è il cd, la scelta più gradita.SUFFICIENTE/DISCRETO

Niccolò Fabi “Una somma di piccole cose”LP Universal Music 0602547850331

Anohni “Hopelessness” LP+ CD RoughTrade Rtradlp823

ROCK E I SUOI FRATELLI AUDIOFILI ▼ FDS 247 85

Twenty Four Hours “Left to Live” CDMusea Records MP3317

Dei Twenty Four Hours vi abbiamo già par-lato in occasione della ristampa “audiofila” suvinile di Oval Dreams (1999), curata da MarcoLincetto per la Velut Luna. Ci è piaciuto moltoma pare che non abbia riscosso il successo au-spicato, come cantavano gli Skiantos non c’ègusto in Italia ad essere intelligenti. Dopo alcunianni di assenza i Twenty Four Hours sono an-cora fra noi con una musica clamorosamenteinattuale, che per comodità possiamo definireProg, anche se in realtà è ricca di sfumaturepsichedeliche, ma anche di momenti soft-jazze – udite udite – pop. Molto diverso da quelloche si ascolta oggi, ovviamente, le radici del-l’album affondano nel Novecento e da lì non simuovono. Left to Live è un viaggio nei ricordidell’umanità che viene a sapere che fra 24 oretutto finisce: “a meditation on past and pre-sent perfect crimes”. Presentandovi l’ultimo PjHarvey abbiamo preso atto che il rock non sela sente, di criticare i Barbari, preferendo l’en-nesimo attacco ai Bush ed ai peccati dell’Occi-dente. Come fa Anohni, che disapprova l’usomilitare dei droni, mentre i Radiohead, prefe-riscono le metafore (i roghi delle streghe diBurn the Whitch). I Twenty Four Hours in-vece se la sentono, e fra i crimini perfetti rac-contati nell’album c’è anche il massacro ditredici bambini di Mosul da parte dell’Isis,condannati a morte per aver guardato in tvuna partita di calcio fra la nazionale irachenae quella giordana. È proprio la voce di PaoloLippe, controverso protagonista di un notoforum audio, che osa chiamare l’orrore pernome. Ci spiace per i suoi detrattori. Con vocefloydiana, “brutta” come quella di Waters, cidice che i bambini dovrebbero giocare e esserefelici, non essere uccisi per niente. Vi parepoco? Ed è solo il primo pezzo di un albumche rivaluta il concetto di artigianato in mu-sica.

Prodotto da Twenty Four Hours e Andrea Valfrè,che lo ha anche registrato e mixato in dominio ana-logico. Per adesso c’è il cd, oggetto di un accuratomastering da parte di Marco Lincetto. Una regi-strazione normalissima, niente di che, secondo al-cuni amici. Allora ho alzato il volume, e ho fatto lostesso con altri cd. La risposta è stata ah be, si be,citando “Ho visto un Re” di Jannacci.BUONO/OTTIMO

Qualcosa di inconcepibile, gigantesco come ifilm di Cecil B. DeMille, come la grandeur deifrancesi, lunga come i concerti dei GratefulDead. Un tributo che raccoglie quasi sei ore dimusica, cinque cd zeppi sino all’orlo, che inottobre avranno anche la loro versione in vi-nile, questa volta decuplo e costoso, mentre ilpiccolo box in cd costa solo una trentina dieuro abbondanti. E i ricavi vanno alla RedHot, l’organizzazione internazionale che si oc-cupa di lotta contro l’Aids. I Grateful Deadsono stati la prima e la più nota delle jam bandamericane, l’archetipo della musica psichede-lica. Jerry Garcia e compagni sono un Mito,ma in Italia non hanno mai sfondato né a li-vello di pubblico né di critica, con l’eccezionedella rivista “Buscadero” che è il covo dei dea-dhead italiani. Oltre a suonare brani lunghis-simi in un trionfo di improvvisazione, iGrateful Dead sono stati anche grandi scrit-tori di canzoni, e questa raccolta ci mostra l’in-fluenza che hanno avuto persino sulla scenaindie, anche se erano orgogliosamente deifricchettoni. Sono assenti per scelta le jam-band che potrebbero ricordarli, portando ine-vitabilmente all’effetto brutta copia, e anche ilruolo della chitarra è sorprendentemente mi-surato. Smisurato è il parterre dei musicisti, sipassa da Terry Riley – sì, il maestro del mini-malismo, in coppia con il figlio come Rileys –ai rocker stralunati come The Flaming Lips, epoi ci sono Phosphorescent, Bonnie “Prince”,Billy, Bruce Hornsby, Kurt Vile, Courtney Bur-nett, Mumford and Sons, Lee Ranaldo deiSonic Youth, Anohni, Wilco (con un vero Gra-teful Dead, Bob Weir), Lucinda Williams, Or-chestra Baobab, Real Estate, StephenMalkmus and the Jicks, Bill Callahan, Ira Ka-plan degli Yo La Tengo… 59 canzoni, con Ter-rapin Station che supera i sedici minuti.Aaron e Bryce Dessner, The National, si riser-vano cinque pezzi e fanno un figurone. Se lomeritano, ci hanno messo quattro anni percompletare questo pantagruelico progetto, enon serve essere un deadhead per esserglienegrati.

La qualità sonora è potenzialmente buona, ma lamusica è piuttosto – non clamorosamente, per for-tuna – compressa. Chissà se il problema verrà su-perata in autunno con il cofanetto in viniledecuplo. Con i suoi cinque cd per una trentina dieuro, comunque, la versione digitale vince sind’ora il premio rapporto qualità/prezzo 2016. DISCRETO/BUONO

Recensendo Canzoni della Cupa di VinicioCapossela eravamo sicuri di avervi presentatoil disco italiano più coraggioso dell’anno. Nonnecessariamente il più bello, ma il più ardito.E invece siamo felici di avere sul piatto ilnuovo album degli Afterhours, un’opera chenon lascia indifferenti. Criticato pesantementeper aver accettato di fare il giudice a X Factor– manco avesse deciso di dirigere la Bandadella Magliana! – Manuel Agnelli tappa labocca a chi gli ha dato del “venduto”, con unalbum che osa l’inosabile: parlare di cancro.Folfiri o Folfox è il nome del trattamento che-mioterapico cui si è sottoposto il padre, primadi morire. Quando va in giro a parlare dell’al-bum, una volta che è chiaro di cosa tratta,come reazione un po’ tutti si toccano scara-manticamente l’argenteria, ha notato Agnelli.Si può parlare di cose simili in un album rock?Basta ascoltare l’iniziale Grande, basata suuna domanda che fanno spesso i bambini aigenitori – non moriremo mai, vero? - per darsiuna risposta. Si, si può, e ci si può anche com-muovere (Oggi, L’odore della Giacca di miopadre), se certi momenti li abbiamo già pas-sati. In questo disco – doppio sia in vinile chein cd, nell’epoca dell’ascolto mordi e fuggi –troviamo tante cose. Non solo la consapevo-lezza che dal dolore e dalla morte si può e sideve ripartire – l’orchidea messa in copertina,la conclusiva Se io fossi il giudice - ma ancheuna critica all’Italia conquistata dai social enella quale è sempre più difficile essere liberi(Il mio popolo si fa), come è stato libero ilpapà di Manuel. Un’Italia nella quale la Me-dicina è gestita da Protocolli in cui il malato èun optional (Folfiri o Folfox), raccontata conuna musica che ammicca volentieri al noisepiù estremo, alternando il rumore alla quietedi una chitarra acustica che sa di Keith Ri-chards più che di cantautore. Un disco aspro edifficile, a momenti ostico, ma di un fascinoche pare destinato a durare nel tempo, anchese 18 brani sono troppi per non inciamparemai (San Miguel).

È nato per entrare nelle nostre case innocuo comeil cavallo di Troia, ma basta alzare il volume unpochino per essere trafitti da una musica concepitaper prenderti allo stomaco, feroce come Ulisse. Ov-viamente in tale contesto si è pensato a tutto menoche alle aspettative audiofile, la compressione nonè una concessione al mercato ma serve per creareun’atmosfera adeguata a canzoni apparentementesgradevoli ma traboccanti di umanità. 5DISCRETO/BUONO

Artisti vari “Day of the Dead” Box di 5 CD,4AD RAD3624CD

Afterhours “Folfiri o Folfox” 2LP UniversalMusic 0602547921109

16 luglio Genova, PortoAntico - Arena Mare - Goa-Boa Festival (Special guest:Tiga, Petrina, Joan Thielee altri ospiti)22 luglio Firenze, PiazzaSS. Annunziata - MusArtFestival24 luglio Villafranca diVerona, Castello Scaligero30 luglio Cupello, PiazzaGaribaldi6 agosto Brindisi, TorreRegina Giovanna7 agosto Molfetta, Banchi-na San Domenico10 agosto Porto Recanati,Arena Gigli16 agosto, Diamante, Tea-tro dei Ruderi di Cirella22 agosto Marina di Ca-stagneto, Arena Bolgheri -Festival Bolgheri23 agosto Castagnole delleLanze, Piazza San Barto-lomeo25 agosto Taormina, TeatroAnticoMax GazzèIl Maximilian Tour si pre-annuncia spettacolare e ric-co di novità multimediali: lameravigliosa scenografiacurata da Camilla Ferrarifarà da sfondo ai video scel-ti appositamente da Max in-sieme a Nicola Saponaro,contenuti video interattiviche accompagneranno lesue esibizioni durante illive. Due gli album che farannoda perno alla scaletta: l’ul-

timo - Maximilian - ed ilprimo, Contro un’onda delmare, che quest’anno cele-bra i vent’anni dalla pub-blicazione. Da Maximilian, disco riccodi mood e suggestioni mu-sicali diverse tra loro, sonostati estratti due singoli: LaVita com’è appena certifica-to disco di Platino, mentreil video relativo raggiungenumeri da record (supe-rando le 13.000.000 di vi-sualizzazioni su Youtube ei 2 milioni di streaming suSpotify), e Mille Volte An-cora. Nel gennaio 1996 uscivainvece “Contro un’onda delmare” , il disco d’esordio colquale Max si affacciava sul-la nuova scena musicaleitaliana, spiccando già per letematiche insolite dei testi el’originalità e la cura dellacomposizione. A questo straordinario al-bum di debutto è dedicatoquindi uno speciale tributoall’interno della scaletta delconcerto. Non mancheran-no, tuttavia, pezzi storicidel suo eccezionale reper-torio. La formazione cheaccompagnerà Max saràcomposta da Giorgio Baldialle chitarre, Clemente Fer-rari ai tasti bianchi e neri,Cristiano Micalizzi alla bat-teria, e Max Dedo De Do-menico agli strumenti a fia-to.

18 luglio, Roma, Audito-rium Parco della MusicaJoan Baez, An evening withJoan BaezJoan Baez, una delle piùgrandi voci femminili ditutti i tempi, torna al Parcodella Musica. La cantautri-ce statunitense ha ricevutonumerosi premi e ricono-scimenti dopo la celebra-zione del suo cinquantesi-mo anniversario dalla leg-gendaria esibizione al Club47 di Cambridge, Massa-chusetts, del 1958 e dellostorico debutto del 1959 alFestival folk di Newport.Recentemente sono stati ri-pubblicati i suoi album disuccesso, contenenti note amargine dell’artista e la suaautobiografia And A VoiceTo Sing With. E’ tra i prota-gonisti del documentariodi Martin Scorsese sullacarriera di Bob Dylan, “NoDirection Home” e in “TheOther Side Of the Mirror:Bob Dylan Live At theNewport Folk Festival,

1963-1965”. Oltre a ripetu-ti tour in USA e nel mondo,il 2011 ha visto l’ingressonella prestigiosa GrammyHall Of Fame del suo primoalbum che uscì con Van-guard nel 1960. Nel 2012per il suo impegno alla cau-sa dei diritti Umani, le vie-ne attribuito il prestigiosoriconoscimento da parte diAmnesty International.Sempre nel 2011, le vieneconferita la Legion D’Ono-re, il più alto riconosci-mento francese, infatti deltutto particolare è il suorapporto con la Francia,dove vanta una serie di sto-riche performance a Parigi,l’ultima lo scorso autunnonel gremito Olympia. Iconadel pacifismo e dei diritti ci-vili, l’usignolo di Wood-stock, spaziando tra folk,rock, pop, country e go-spel, non ha mai abbando-nato, nemmeno un secon-do, l’impegno verso le cau-se dei deboli e degli op-pressi. In questo mondo

FDS 247 ▼ APPUNTAMENTI D’ASCOLTO • a cura della Redazione86

Rassegna di concerti ed eventi di tutti i generi musicali per lasciare, una voltatanto,l’impianto spento. O, quantomeno, in stand-by...

musica soul e la voce unicadi Mick Hucknall. Dopoaver influenzato numerosigiovani artisti nel corso de-gli anni, i Simply Red tor-nano con una sorta di rina-scita, e sono ancora ap-prezzati come una delle piùgrandi band inglesi di sem-pre. La band ha concluso iprimi venticinque anni inin-terrotti di carriera con unconcerto alla O2 Arena diLondra nel 2010, e ora è ar-rivato il momento di tor-nare sul palco insieme. “Mipiacciono gli anniversari,e questo è uno importante”,ha detto Mick Hucknall, “èil momento giusto”.

19 luglio, Roma, Audito-rium Parco della Musica21 luglio Assago (Mi),Summer Arena - StreetMusic ArtSantana, Luminosity Tour2016Santana torna in Italia per ilsuo Luminosity Tour 2016.Ad aprile è uscito SantanaIV, l’attesissimo nuovo al-

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travagliato, parafrasandoWings, Joan Baez “conti-nua a cercare un posto oveessere ascoltata mentre can-ta”.

19 luglio Roma, Ippodro-mo della Capannelle - Po-stepay Rock in Roma12 agosto Ragusa, Castellodi DonnafugataAfterhours

Dopo quattro anni di attesa,Afterhours tornano final-mente con un nuovo al-bum di inediti e un nuovotour, il primo dopo il gran-de successo della tourneededicata al seminale HaiPaura Del Buio del 2014.Manuel Agnelli, leader evoce del gruppo, è consi-derato una delle personali-tà di punta di questo gene-re musicale (ideatore, tral’altro, del festival itineran-te Tora! Tora! che dal 2001 al2005 ha proposto molti deigruppi più interessanti delcircuito underground ita-liano, produttore dei primialbum di Cristina Donà,degli Scisma, dei Pitch, diSolo un grande sasso deiVerdena, di Club privè deiMassimo Volume, collabo-ratore in svariati progettimusicali italici e non). Ilgruppo esordisce con l’al-bum All the Good ChildrenGo to Hell nel 1988. L’attua-le lineup è composta daManuel Agnelli, leader evoce del gruppo, GiorgioPrette (batteria), GiorgioCiccarelli (chitarra e tastie-re), Roberto Dell’Era (bas-so), Rodrigo D’Erasmo (vio-lino) e Xabier Iriondo (chi-tarra).

19 Luglio, Empoli Jazz,Giardino del torrione di

Santa BrigidaGegè Telesforo Quintet

Gegè Telesforo, vocalAlfonso Deidda, sax-flaute-keys-vocalSeby Burgio, piano-keys“Fratello” Joseph Bassi, con-trabbassoDario Panza: batteriaGegè Telesforo sta attual-mente conoscendo un pe-riodo particolarmente feli-ce della sua carriera, so-prattutto con la pubblica-zione di un suo nuovo edentusiasmante lavoro cherappresenta un nuovo e de-ciso passo in avanti contanti ospiti e collaborazioniinternazionali: Fun SlowRide.

19 luglio Piazzola sul Bren-ta (Pd), Anfiteatro Came-rini20 luglio Lucca, Piazza Na-poleone - Lucca SummerFestival - Double bill: SIM-PLY RED + AnastaciaSimply RedDal loro incredibile debut-to nel 1985 con la cover diMoney’s To Tight To Men-tion, i Simply Red hannorealizzato una serie di al-bum storici che ha definitoil genere R’n’B made in UKnegli anni Ottanta e No-vanta, offrendo a un’interagenerazione le gioie della

bum che riunisce l’accla-mata line-up dei primi anniSettanta: la leggenda dellachitarra Carlos Santana (chi-tarra e voce), Gregg Rolie(tastiere e voce principale),Neal Schon (chitarra evoce), Michael Carabello(percussioni) e MichaelShrieve (batteria). SantanaIV comprenderà sedici bra-ni nuovi scritti e prodottidalla band, con la stessaineguagliabile energia e lostesso straordinario talentoche hanno resto Santanauna forza innovativa nelmondo della musica e unodei nomi più noti in tutto ilmondo. Santana ha vendu-to oltre cento milioni di al-bum e suonato per oltrecento milioni di fan in tut-to il mondo. Ad oggi ha vin-to dieci Grammy Awards etre Latin Grammy Awards.Ha vinto la cifra record dinove Grammy per un sin-golo progetto (Supernatu-ral del 1999), compresi Al-bum of the Year e Record ofthe year per il brano Smooth.Ha inoltre ricevuto il Bil-lboard Century Award(1996), è stato inserito nelRock and Roll Hall of Fame(1998), ha ricevuto il Bil-lboard Latin Music Awards’Lifetime Achievement(2009) e il Kennedy CenterHonors Award (2013). Car-los Santana, inoltre, è statonominato dalla rivista Rol-ling Stone come il quindi-

cesimo nella lista dei Mi-gliori Chitarristi di sempre.E, dopo la pubblicazionedi Corazón nel 2014, è unodei due soli artisti nella sto-ria di Billboard ad avereavuto almeno un albumnella Top Ten per sei deca-di consecutive dal 1960.Nell’autunno del 2014 Car-los Santana ha inoltre pub-blicato il suo libro “TheUniversal Tone: BringingMy Story to Light”. Perogni biglietto venduto, 1euro verrà devoluto allaFondazione Milagro, l’or-ganizzazione benefica fon-data da Carlos Santana e lasua famiglia nel 1998, persostenere i bambini orfanidi tutto il mondo (www.mi-lagrofoundation.org).

22 luglio Fiesole (Fi), Teatro Romano5 agosto Napoli, Arena FlegreaAmore che vieni amore che vaiCristina Donà: voce e chi-tarraRita Marcotulli: pianoforteEnzo Pietropaoli: contrab-bassoFabrizio Bosso: trombaJavier Girotto: saxSaverio Lanza: chitarra elet-tricaCristiano Calcagnile: bat-

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teria, percussioniIn un angolo della memo-ria, molti di noi hanno pro-tetto alcune canzoni: vuoiper ricordare l’accendersiveloce di una passioned’amore che si pensavaeterna o al contrario: la suaincertezza e mutevolezza.Per ricordare personaggitanto simbolici quanto te-neri o paradossali, roman-tici o beffardi; ironici, cari-chi di una allegria che si tra-sforma in lieve cinismo maanche portatori d’un eticacivile tanto moderna quan-to oggi spesso dimenticata.Molte di queste canzoni e diquesti personaggi appar-tengono alla poetica di Fa-brizio De André. Una poe-tica colta, curiosa della vita,attenta al mondo e alle sueingiustizie. E in questa poe-tica una parte grande è de-dicata alle donne. Tutte. Aquelle che volano, che pian-gono; che amano riamate oche vengono lasciate e di-ventano storie struggenti...quelle che creano il mondo,lo amano ma vorrebberocambiarlo per essere felici.Paul Eluard ha scritto: “cisono parole che aiutano avivere e sono parole inno-centi” e le parole dedicateda Faber alle donne sonotutte parole innocenti: da

Maria a Boccadirosa... Perquesto sette musicisti di si-curo talento e diverse espe-rienze hanno scelto di par-tecipare ad un progetto-omaggio a Faber non esclu-sivamente dedicato alledonne ma dando ed esse lospazio che a loro dava Fa-brizio De André

21 luglio Firenze, PiazzaSS. Annunziata - MusArtFestival23 luglio Pompei (Na), Tea-tro Grandi Scavi di Pompei24 e 25 luglio Roma, Au-ditorium Parco della Mu-sica4 agosto Verucchio, Sagra-to Della Collegiata - Ve-rucchio Festival6 agosto Diamante, Teatrodei Ruderi di Cirella7 agosto Taormina, TeatroAnticoLudovico Einaudi, Ele-ments

“Elements nasce da un de-siderio di ricominciare dac-capo, di intraprendere unnuovo percorso di cono-scenza. C’erano nuove fron-tiere - sul filo di quello checonoscevo e di quello chenon conoscevo - che datempo desideravo indagare:i miti della creazione, la ta-vola periodica degli ele-menti, le figure geometrichedi Euclide, gli scritti di Kan-dinsky, la materia sonora,ma anche i colori, i fili d’er-ba di un prato selvaggio, laforme del paesaggio. Permesi ho vagato dentro unamiscela  apparentementecaotica d’immagini, pen-sieri e sensazioni; poi, tuttogradualmente si è amalga-mato in una danza, come setutti gli elementi facesseroparte di un unico mondo,

ed io anche. Questo è Ele-ments. Se non fosse musicasarebbe una mappa deipensieri, a volte chiari, avolte sovrapposti, punti, li-nee, figure, frammenti di undiscorso interno che non siferma mai.” Così, a dueanni e mezzo di distanzadal successo mondiale di InA Time Lapse, Ludovico Ei-naudi presenta il suo nuo-vo album Elements, dai con-torni ancora più trascinan-ti e decisi. Composto dadodici brani, l’album hauna strumentazione checomprende piano, archi,percussioni, chitarra ed elet-tronica. Come nei prece-denti lavori del composito-re, anche questo si sviluppacome una suite in cui ognibrano ha una precisa rela-zione con gli altri. Il suonoè ricco e stratificato, gli ele-menti sonori si sommano es’intrecciano con una fre-schezza d’insieme che uni-sce con sapiente naturalez-za suoni acustici, elettrici edelettronici. Ora il Maestrotorna con un nuovo tour asupporto di questo lavoro,tutto da scoprire.

21 luglio, Roma, Audito-rium Parco della MusicaDavid Garrett, MajakovskijOrchestra dell’AccademiaNazionale di Santa CeciliaAlondra de la Parra diret-toreDavid Garrett violino

Bizet Carmen SuiteMajakovskij Concerto per vio-linoMoncayo HuapangoMárquez Danzon n.2Ginastera Estancia: quattrodanze

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David Garrett ha alle spal-le una straordinaria carrie-ra lunga più di vent’anni.Nasce ad Aachen da ungiurista tedesco e da unaprima ballerina americana,inizia a suonare il violino aquattro anni, e già all’età didieci anni debutta con gliHamburger Philharmoni-ker. A tredici anni è l’artistapiù giovane a firmare uncontratto esclusivo con lacasa discografica DeutscheGrammophon. Nel 1999,all’apice della carriera, de-cide di staccarsi dalla vita diviolinista classico e si tra-sferisce a New York, perconsolidare le proprie ca-pacità musicali anche dalpunto di vista teorico e perperfezionare ulteriormen-te la tecnica. Si iscrive ai cor-si di composizione e musi-cologia presso la prestigio-sa Juilliard School, dove di-venta allievo di Itzhak Per-lman. La mescolanza di ele-menti classici, pop, rock erhythm-and-blues rappre-senta per Garrett lo stru-mento per raggiungere legiovani generazioni, sulleorme dei suoi modelli, daPaganini a Heifetz. Per lasua esibizione a Roma, Da-vid Garrett sarà interpretedel Concerto per violino diMajakovskij. Sul podio del-l’Orchestra di Santa Ceciliaci sarà una donna, Alondrade la Parra, giovane musi-cista nata a New York dagenitori messicani, attualedirettrice musicale dell’au-straliana Queensland Sym-phony Orchestra che diri-

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gerà - oltre Majakovskij - unprogramma con musichedi José Pablo Moncayo, Ar-turo Márquez e Alberto Gi-nastera.

23 luglio Milano, StreetMusic Art @ Assago Sum-mer Arena24 luglio Firenze, VisarnoArena - Parco delle Casci-ne26 luglio Roma, Cavea Au-ditorium Parco della Mu-sica - Luglio Suona Bene27 luglio Napoli, ArenaFlegreaMassive AttackPochi gruppi come i Mas-sive Attack hanno saputorappresentare un punto diriferimento assoluto peruna generazione intera diappassionati, contribuen-do in maniera decisiva allanascita di un genere musi-cale come il trip hop, quel-l’innovativa miscela di elet-tronica e hip hop, che ha se-gnato profondamente tuttigli anni ’90. Il collettivo,guidato da Robert Del Najae da Grant Daddy G Mar-shal e attivo dal 1987, si è af-fermato sulla scena inter-nazionale nel 1991 con lapubblicazione di Blue Lines,primo di una serie di capo-lavori discografici fino alloro ultimo EP Ritual Spirit,uscito il 4 marzo 2016. Tan-tissime le collaborazionirealizzate durante questolungo percorso creativo,con artisti come SinéadO’Connor, Madonna, Tric-ky, Horace Andy, SharaNelson, Mos Def, Elizabeth

Fraser, Martina Topley-Birde Tracey Thorn.

25 luglio Pompei, TeatroGrande Scavi di PompeiEduardo De Crescenzo, Es-senze jazz

Enrico Rava tromba; EnzoPietropaoli contrabbasso;Marcello Di Leonardo bat-teria; Stefano Sabatini pia-noforte; Daniele Scanna-pieco sassofono; LambertoCurtoni violoncello; Eduar-do De Crescenzo voce e fi-sarmonica.Essenze jazz è un concertoacustico, rigoroso eppureappassionato. Controten-denza, antico e modernis-simo perché porta in scenasolo “ l’essenza ” dell’arte:l’emozione. Eduardo simuove sul palco con classee destrezza, lascia  viverecon passione e leggerezza ilrepertorio di tutta la suavita artistica, il suo percor-so di fisarmonicista, di com-positore, di vocalist d’ec-cellenza. Del jazz catturale atmosfere, il gusto per lacomposizione estempora-nea, lascia vivere con toc-cante emozione quella suastraordinaria capacità di far“suonare la voce”, di pie-garla ora alle esigenze “delmusicista”, ora a quelle“dell’interprete”. Originaleil dialogo che si crea sul pal-co con i grandi musicisti che

lo accompagnano e che rie-scono a condividere la suamusica offrendo ognunouna traccia riconoscibile disé, ispirata dall’emozioneche si genera durante l’ese-cuzione piuttosto che da

modelli precostituiti. Nel2013 il progetto approda instudio di registrazione ma“in presa diretta” per nonperdere la magia delle ese-cuzioni live, anima del pro-getto. L’album Essenze jazzè stato pubblicato nel 2013su etichetta EmArcy - Uni-versal Classics & Jazz. Nel2015 Essenze jazz si arric-chisce di nuovi incontri, di-venta event e ospita in con-certo la magica tromba diEnrico Rava. “Un incontrocui pensavo da qualchetempo”, dice Eduardo: “En-rico Rava mi commuove, èla tromba che “canta”. Il suosuono è interpretazione chesi antepone a qualsiasi vir-tuosismo. Sul palco, ancheuna sola nota della suatromba è capace di comu-nicarmi che in quel mo-mento stiamo vivendo nel-lo stesso spazio emotivo”.Mentre Rava dice di lui: “Ilmondo di Eduardo è comeun giardino incantato dovei fiori del blues si fondonocon gli umori di Napolidando vita a un canto poe-tico emozionante e irresi-stibile”.

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chiaro la sua visione musi-cale. Il tour estivo si muovesull’onda del suo nuovissi-mo album, Do Your Dance,un titolo che è un invitoesplicito a lasciarsi andare auna musica che nutre corpoe spirito.

27 luglio Roma, Audito-rium Parco della Musica -Luglio Suona Bene28 luglio Firenze, Ippo-dromo del Visarno29 luglio Assago (Mi),Summer Arena - StreetMusic ArtSting

Quest’estate Sting torneràin Europa con l’edizione2016 del suo acclamatissimoBack To Bass Tour, in cuipropone i più grandi classicidel suo repertorio. Il toureuropeo comprenderà treconcerti in alcune delle piùimportanti location italiane:il 27 luglio Sting si esibiràalla Cavea dell’AuditoriumParco della Musica di

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25 luglio Verona, ArenaKraftwerk 3-D

Da sempre innovatori, findalla loro nascita nel 1970 aDüsseldorf i Kraftwerksono considerati a livellomondiale come i pionieridella rivoluzione elettroni-ca e della sperimentazionesonora. I loro concerti 3-Dsono performance multi-mediali, dove arte e musicasi mescolano tra loro e doveil rapporto tra uomo e mac-china viene sviscerato intutta la sua complessità. IKraftwerk nascono dal-l’unione di Ralf Hütter eFlorian Schneider. La for-mazione attuale è compostada Ralf Hütter, HenningSchmitz, Fritz Hilpert e FalkGrieffenhagen. Le loro in-novative e immortali com-posizioni continuano adispirare generazioni di mu-sicisti in ogni possibile am-bito musicale, dall’elettro-nica all’hip hop, dalla te-chno al synth pop, dal rockall’arte contemporanea. Gliotto album registrati e pro-dotti nel loro leggendarioKling Klang Studio - Auto-bahn (1974), Radio-Activity(1975), Trans- Europe Ex-press (1977), The Man-Ma-chine (1978), Computer World(1981), Techno Pop (1986),The Mix (1991) e il Tour deFrance ( 2003) - sono rico-nosciuti come veri e propriinni della storia musicalemoderna, e come ideale co-lonna sonora dell’era digi-tale del Ventunesimo seco-lo, grazie alla loro capacitàdi investigare e sviscerare leproblematiche, ancora oggiattualissime, della societàtecnologica ed il complessorapporto tra uomini e mac-chine.

26 Luglio, Empoli Jazz,Giardino del torrione diSanta BrigidaKenny Garrett QuintetKenny Garrett, saxCorcoran Holt, contrabbas-soMarcus Baylor, batteriaVernell Brown, pianoRudy Bird, percussioniNel corso di una carrierastellare che copre un arco ditempo di più di trenta anniKenny Garrett è divenutouno dei principali altosas-sofonisti della sua genera-zione.Dal suo primo ingaggioprofessionale con la DukeEllington Orchestra (con-dotta da Mercer Ellington),collaborando in seguito conmusicisti del calibro diFreddie Hubbard, WoodyShaw, Art Blakey & TheJazz Messengers e MilesDavis, Garrett ha sempreapportato, in ognuna dellesituazioni musicali men-zionate, il suono vigoroso,melodico e inconfondibiledel suo sax alto. Durante gliultimi due decenni comeband leader è cresciuto concontinuità come composi-tore. Con il suo album “Se-eds From The Under-ground”(2012), Garrett di-mostra che tutte queste qua-lità non sono solamente di-venute più impressionantima gli hanno fornito la baseper espandere i suoi oriz-zonti e comunicare in modo

Roma, che nel corso deglianni ha ospitato molti deipiù grandi artisti interna-zionali, il 28 salirà per la pri-ma volta sul palco di Vi-sarno Arena - Parco delleCascine a Firenze, e con-cluderà il 29 luglio alla As-sago Summer Arena, nelcontesto di Street MusicArt, rassegna di musica emolto altro che promettedi diventare uno dei prin-cipali appuntamenti livedell’estate milanese. Com-positore, cantante, attore,autore e attivista, Sting ènato a Newcastle, Inghil-terra, e si è trasferito a Lon-dra nel 1977; lì ha formatoi Police insieme a StewartCopeland e Andy Sum-mers. La band ha pubbli-cato cinque album, ha vin-to sei Grammy, e due Britse nel 2003 è stata inseritanella Rock and Roll Hall ofFame. Dal 1989, Sting hapubblicato quattordici al-bum da solista e ha ricevu-to altri dieci Grammy, dueBrits, un Golden Globe, unEmmy, tre nomination agliOscar, il Century Awards diBillboard Magazine, e ilMusiCares Person of theYear nel 2004. È inoltremembro del SongwritersHall of Fame e, nel 2014 haricevuto il Kennedy CenterHonors. Nel corso della sualunga carriera ha vendutoquasi cento milioni di al-bum (tra album pubblicaticon i Police e quelli da soli-sta). The Last Ship, il suo ul-timo album, è un intenso la-voro ispirato dai suoi ri-cordi dei cantieri navali diWallsand, nel Nord Est del-l’Inghilterra, dove Sting ènato e cresciuto. Il musicalche porta lo stesso nomedell’album, con musiche etesti di Sting, ha fatto il suodebutto a Broadway ad ot-tobre 2014 ed è stato defi-nito dall’Associated Presscome “emozionante con esi-bizioni potenti, canzoni ec-cezionali e puro cuore”.

Sting ha ricevuto una no-mination ai Tony Awardsper Best Original Score.Sting è apparso in oltrequindici film e ha scrittodue libri, tra cui la sua au-tobiografia, Broken Music.Il suo supporto alle asso-ciazioni che difendono i di-ritti umani rispecchia la suaarte nella sua estensioneuniversale. Insieme a suamoglie Trudie Styler, nel1989 ha fondato la Rainfo-rest Fund, per proteggere leforeste pluviali nel mondoe le popolazioni indigeneche ci vivono.

29 luglio, Roma, Audito-rium Parco della Musica(unica data italiana)Omara Portuondo & Diegoel Cigala, 85 Tour

Il miglior modo per cele-brare l’ottantacinquesimoanniversario e i settant’an-ni sul palco di Omara Por-tuondo è una festa a base dimusica nelle più importan-ti sale concerto di tutta Eu-ropa insieme a Diego el Ci-gala. La grande diva cuba-na nonché ambasciatriceartistica del suo paese nelmondo, vuole festeggiarecon una grande festa cherappresenti la sua lunghis-

sima e impressionante car-riera. Ad ogni fermata, l’in-contro con vecchi e nuoviamici per eseguire insiemei classici cubani più amati,da Besame Mucho a Veinteaños. Il tour metterà in evi-denza diversi aspetti dellasua lunga carriera, riper-correndo il suo elegante eamato cabaret dei primi pe-riodi, dai giorni con i Bue-na Vista, fino al presentecon quei gusti e sapori dif-ferenti, di quella che saràuna festa musicale, a base dipiccante Sabrosura. Affian-cata dalla spettacolare vocedel flamenco spagnolo, Die-go El Cigala, i due artistieseguiranno classici cubanisenza tempo e canzoni dalproprio repertorio. El Cigalaè uno dei pochi artisti ri-

masto fedele al patrimoniomusicale tipico della suaterra d’origine, ma che allostesso tempo ha raggiuntoriconoscimenti a livello in-ternazionali. Omara incon-tra Diego per la prima vol-ta sul palco dell’HollywoodBowl la scorsa estate. L’in-tensità di quest’incontro fucosì coinvolgente che i duesapevano già che avrebbe-ro collaborato di lì a poco.Grazie all’unione delle loro

tradizioni musicali e fortipersonalità nasce nel 2016l’85 Tour. Il sipario diun’epoca cala lentamenteed elegantemente. Ma leiper sempre, come richiedelo spettacolo, “Always lea-ve them wanting more”.

2 agosto Nola (Na), Vulca-no Buono - Piazza Merca-to16 agosto Forte dei Marmi,Villa Bertelli17 agosto Marina di Ca-stagneto, Arena Bolgheri -Festival Bolgheri19 agosto Porto Recanati,Arena Gigli20 agosto Cattolica, Arenadella ReginaStadioGli Stadio, dopo la vittoriadi Sanremo e il tutto esau-rito del tour nei teatri, tor-nano dal vivo con una seriedi concerti che si svolge-ranno durante tutta la sta-gione estiva fino al mese disettembre. Lo spettacoloavrà un nuovo “allesti-mento poetico, a cielo aper-to” e sul palco ci sarà la pre-senza di una corista. GliStadio eseguiranno dal vivoi brani inediti tratti dall’ul-timo album Miss Nostalgia eriproporranno i loro suc-cessi, ripercorrendo così piùdi trent’anni di carriera mu-sicale. L’album Miss No-stalgia, quindicesimo albumdi studio della band bolo-gnese, prodotto da SaverioGrandi e Gaetano Curreri e

pubblicato lo scorso 12 feb-braio, è entrato diretta-mente al terzo posto dellaclassifica ufficiale. Miss No-stalgia si può definire il di-sco della maturità artistica,“la summa del lavoro e del-le esperienze fatte fino aqui” ha dichiarato Curreri.Molti i brani inediti da ri-cordare: Miss Nostalgia cheracconta il sentimento chepiù ci accompagna nellavita; Tutti contro tutti, balladinterpretata da Gaetano conun incursione di Vasco e na-turalmente Un giorno mi di-rai, il brano che ha vintoSanremo. Gli Stadio, naticon Lucio Dalla, hanno in-crociato la storia musicale distraordinari colleghi (daLucio Dalla, a Luca Carbo-ni, a Vasco Rossi) rimanen-do sempre tra i protagoni-sti della scena pop rock ita-liana. La loro carriera mu-sicale nasce nei primi anniOttanta con brani memora-bili quali Grande Figlio diPuttana e Chi te l’ha detto.Sempre in quegli anni gliStadio partecipano alla co-lonna sonora del film diVerdone “Acqua e sapo-ne”, pubblicano l’album Lafaccia delle donne fino ad ar-rivare all’84 con l’ennesimosuccesso Chiedi chi erano iBeatles. Arrivano successi-vamente i brani Canzoni allaradio, Generazioni di fenome-ni, Un disperato bisognod’amore, Sorprendimi, soloper citarne alcuni.

92 FDS 247 ▼ APPUNTAMENTI D’ASCOLTO

93di Francesco Peluso • JAZZ DISCHI ▼ FDS 247

J. DEJOHNETTE R. COLTRANE M.GARRISON

“In Movement”ECM 2488

Il trio, formato dal “maestro” della batte-ria Jack DeJohnette, dal sassofonista RaviColtrane (figlio del gigante di Hamlet) edal bassista Matthew Garrison (altro fi-glio d’arte del contrabbassista di “Trane”Jimmy Garrison), presenta una produ-zione ECM che, già nel titolo “In Move-ment”, contiene un chiaro riferimento aduna fluidità linguistica ed un impatto rit-mico di grande presa. Leggendo solo inomi di Coltrane, Garrison e DeJohnetteverrebbe spontaneo gridare al capola-voro, eppure, è nell’ascolto del disco chesi comprende appieno la caratura dei suoiprotagonisti e del loro ambizioso itinera-rio progettuale. Negli anni ’60, nel ruolodi ospite del gruppo di John Coltrane,Jack DeJohnette aveva collaborato con gliillustri padri di Ravi e Matthew, da quil’ispirazione per la realizzazione di “InMovement” che vede nel suo incipit unomaggio a papà John con “Alabama”. Nelfluire delle otto tracce s’incontrano altrecover fra le quali “Blue In Green” di MilesDavis (con cui DeJohnette ha collaboratoa cavallo fra i ’60 e i ‘70). A seguire spic-cano, Fra le altre, “Two Jimmys”, chiarotributo a due indimenticabili icone, qualiJimi Hendrix e Jimmy Garrison, “Serpen-tine Fire” (omaggio a Maurice White),nonché “Rashied”, dedicata a Rashied Ali,uno fra gli ultimi grandi batteristi di “Col-trane”. Ne deriva che, attraverso questi ri-ferimenti alla storia della musica, s’intui-sce che la band è davvero in movimento,come indicato nel titolo dell’album, a con-ferma che l’interplay fra Jack, Ravi e Mattraggiunge un’espressività collettiva dallarara ed intensa forza ritmico-formale.

Qualità artistica 9 Qualità tecnica 9

Il dinamico batterista Nicola Angelucci eil poliedrico pianista Gianluca Di Iennosono i compagni di viaggio in questonuovo Trio di Bebo Ferra (chitarristadalla classe cristallina e dal personalis-simo ed accattivante fraseggio). Ammi-rato nella collaborazione col “Devil Quar-tet” di Paolo Fresu, Ferra si esalta informazioni di piccola dimensione, nellequali il verbo linguistico del suo fare jazzsi unisce alla fantasia e all’espressivitàdei partner che via via condividono i suoiprogetti. Nell’occasione, la varietà este-tica di Gianluca Di Ienno (Hammond,piano e Fender Rhodes) e il raffinato econcreto drumming di Nicola Angeluccirappresentano il fulcro su cui si snoda lamusica di Bebo Ferra che, solo nella ini-ziale e articolata “Gliders” di Gianluca DiIenno e nell’intraprendente rielabora-zione della coltraniana “Countdown”, ab-bandona la propria vena creativa. Que-st’ultima, ben radicata nell’ideaprogettuale del percorso proposto in“Voltage”, permette al chitarrista caglia-ritano di connotare la sua musica conuna suadente cantabilità melodica alter-nata ad una garbata increspatura ritmicainnervata, a sua volta, da un’incalzantepoliritmia. L’album si presenta, già dalprimo brano citato, tanto intrigante,quanto coinvolgente, impreziosito dalperfetto interplay sfoggiato dal dualismochitarra-organo, entrambi sostenuti dal-l’energetica presenza percussiva dei tam-buri e dei piatti di Angelucci. Fra le seistrutture a firma di Ferra, si segnalano“Zona di transizione”, “La vita giovane” e“One for Brad”, quale risultante di un di-sco dal contenuto gradevole, coerente evariegato.

Qualità artistica 8 Qualità tecnica 8,5

BEBO FERRA TRIO“Voltage”

ABEAT RECORDS AB JZ 153

DUO TAUFIC/BARBARA CASINI“Terras”

VIA VENETO JAZZ VVJ 107

Il duo pianoforte-chitarra di Eduardo eRoberto Taufic incontra, dopo anni diperformances live, la voce di Barbara Ca-sini in una produzione che rende omag-gio alla musica del Nord-Est del Brasile.La profonda conoscenza dei fratelli Tau-fic della tradizione musicale di quell’areageografica ed il conclamato amore per lacultura brasiliana della Casini conflui-scono in un disco che racchiude i senti-menti più contrastanti, sensuali e liricidi chi vive la difficile realtà di quella me-ravigliosa “terra”. Barbara Casini, comepoche cantanti italiane, interpreta quelgenere in lingua portoghese in cui si fon-dono ebbrezza e nostalgia dei testi, alle-gria e ritmo della danza, dolore e soffe-renza di ogni giorno, elementi costantinella musica di quelle lontane “Terras”.Roberto ed Eduardo Taufic, legati alleproprie origini anagrafiche, incarnanol’anima di quel mondo e la propria animamusicale, attraverso un perfetto bilan-ciamento fra complicità, gioco, fantasia,che sfocia in momenti di toccante poeti-cità alternati ad altri di chiaro virtuosi-smo formale. In tal senso, nelle nume-rose tracce del lavoro si passa, dallesetosità della iniziale “No cordão da sai-deira” di Edu Lobo alla freschezza rit-mica di “A beira e o mar”, dalla struggentesaudade di “Luar do sertão” all’amma-liante e carezzevole chiusura di “Lam-bada de serpente”, in un fluire di coeseenunciazioni corali e significativi primipiani solistici, in cui il Duo Taufic e Bar-bara Casini conducono per mano l’ascol-tatore verso quei territori musicali cosìdistanti ed al contempo così vicini allanostra passionalità latina.

Qualità artistica 8,5 Qualità tecnica 8

Torna una rubrica mol-to amata nella nostrarivista: Le Oasi

d’Ascolto di FDS. Comesempre, avremo modo diconoscere alcuni dei miglio-ri punti vendita HIFI dellanostra penisola. Veri riferi-menti del panorama del-l’Alta Fedeltà italiana, sonodiretti con passione e com-petenza da veri professioni-sti e che sono anche amantidel Bel Suono e molto atten-ti alle esigenze dei propriclienti.Questo mese andremo a vi-sitare HomeCinemaSolu-tion a Ponte San Giovanni, inprovincia di Perugia e fare-mo due chiacchere con Si-mone Berti, storico titolare eamico di vecchia data dellanostra rivista.Gli abbiamo chiesto di rac-contare un po’ della sua sto-ria, di illustrarci le peculiari-tà del suo punto vendita e dianticiparci qualche interes-sante novità per il prossimo

futuro.Simone Berti: “HomeCine-maSolution rappresenta ormaiin Italia una solida realtà nelmondo audio-video.Ho aperto il primo negozio nellontano 1998 a Marsciano, sem-pre in provincia di Perugia. Ilnegozio si chiamava Audiovi-sion, una struttura di 100 mq,costituita da un’unica sala, nel-la quale erano allestiti vari im-pianti sia per l’HI-FI, sia per ilmulticanale, con particolare oc-chio di riguardo per il mondodella videoproiezione –TrituboBarco – Electrohome, Marquee,prodotti che ancora oggi sono i”padroni di casa” in moltissimesale home cinema , coccolaticon amore dai loro felici pro-prietari.”

FDS: ”Dopo l’esperienza Au-diovision, come è nata lanuova attività HCS?”Simone: “Per necessità di am-pliamento, nel 2004 è stataaperta una nuova struttura aPonte San Giovanni di ben 500

mq. Questa struttura è forma-ta da diverse sale demo, ognu-na delle quali ricrea uno speci-fico ambiente domestico, alloscopo di dimostrare al cliente lepossibilità integrative di un im-pianto multicanale all’interno diuna tipica saletta living. HomeCinemaSolution nel cor-so degli anni ha instauratoun’importantissima collabora-zione coi principali gruppi e di-stributori italiani in campo au-dio video, stipulando nel tempoimportanti accordi di distribu-zione con aziende come JVC,Sony, Octava, Xpand, Minidspetc.”

FDS: “Sappiamo però chenon vi occupate solo di ven-dita e distribuzione ma cheavete nel vostro curriculumanche la realizzazione di pro-dotti vostri. Ce ne puoi par-lare?”Simone: “Oltre alle impor-tanti collaborazioni che ho ap-pena citato, HCS, seguendo leprecise richieste della propria

clientela, ha investito infattinello sviluppo e realizzazione diprodotti con marchio proprio.Tra i principali citiamo: Skyli-ne che produce schermi di pro-iezione, A.R.C.A. noto media-server con funzione di archi-viazione dei contenuti Au-dio/Video di altissima qualità,Digiclear con sistemi audiodigitale, moduli di amplifica-zione DSP etc. e Ekos Acou-stic che produce diffusori acu-stici di varie tipologie, tuttistrutturati in linea di trasmis-sione, per applicazioni custom,studio monitor e applicazioni ci-nema e sistemi attivi e passivi ditrattamento acustico.”

FDS: ”Nel tempo sappiamoche l’attività si è ulterior-mente ingrandita. Cosa ave-te introdotto nelle vostre sho-wroom?”Simone: “Risale a maggio2016 l’ultimo importante am-pliamento. HCS ha acquisito al-tri locali pari a 100 mq che sonostati integrati armoniosamente

94 FDS 247 ▼ Le Oasi d’Ascolto • HomeCinemaSolution • a cura della Redazione

HOMECINEMASOLUTION: AUDIO (E VIDEO) AL TOP DEI TOP!

95HOMECINEMASOLUTION ▼ FDS 247

nella preesistente struttura, cheè stata totalmente rivista e ri-strutturata. Attualmente la no-stra azienda, con i suoi 600 mq,può offrire ai suoi clienti una va-rietà importante di sale, ognu-na adibita ad uno scopo specifi-co. Prima che tu me lo chieda, tiintroduco rapidamente alle sale:Sala ANIMA: è la sala Cinemadei nostri sogni! Costituita dalsistema di sonorizzazione EkosAcoustic Active da ben 15.000w, Audio 3D con le ultime de-codifiche audio DTS :X e Dol-by Atmos riprodotte dal pro-cessore audio Acurus ACT-4 eda un Mediaserver A.R.C.A. E’dotata di uno schermo SkylineAcoustic 21.9 da 4 metri dibase con videoproiettori top digamma 4K HDR delle princi-pali case. Il tutto è gestito conestrema semplicità attraversoqualsiasi tablet basato su tec-nologia Android o Apple grazieal sistema di domotica HCSBRIDGE.Sala LIVING: con pareti bian-che, dove i clienti possono vedereall’opera gli schermi motorizzatiad alto contrasto “ATOM” del-la Skyline insieme al sistema didistribuzione video della Digi-clear.Sala demo EKOS ACOU-STIC: qui i nostri clienti pos-sono ascoltare le raffinate qua-lità in ambito 2 canali dei dif-fusori, apprezzandone l’estremaversatilità di installazione inambiente domestico, grazie allesue cornici e tessuti stampati li-beramente configurabili. In que-sta sala sono anche esposti dif-fusori con cornici in ceramica diimportanti e noti produttori lo-cali come Ceramiche Domizia-ni. Sala LIVING 2: di 16 mq cheoffre una importante soluzionedi design, rappresentata dalloschermo frameless (con opzionedi retroilluminazione a LED).Sul fronte acustico qui si pos-sono apprezzare le doti sonoredei proiettori di campo dellaYamaha.Sala CINEMA: con schermofonotrasparente della SkylineAcoustic, 3 metri di base e for-

mato 16:9. I diffusori sono del-la Ekos Acoustic, pilotati con imoduli Digiclear e processoreMinidsp con sistema integratodi correzione Dirac Live.Sala DEMO: dedicata ai si-stemi di supervisione e con-trollo di domotica casalingaHCS Bridge.Sala ESPOSIZIONI: questashowroom espositiva è dedicataai vari brand audio/video più co-nosciuti come Klipsch, Tan-noy, B&W, Sonus faber, PMC,etc. ed in più ci sono elettroni-che tipo McIntosh, Gryphon,Helixir Audio, Yamaha etc..Tra l’altro la sala è usata spes-so anche per i vari seminari tec-nico-commerciali.Zona LOUNGE: con un for-nitissimo Bar di ben 80 mq Sala STEREO: una sala di 40mq dedicata esclusivamente almondo audio 2 canali. E’ il no-stro fiore all’occhiello ed è rea-lizzata con un trattamento pas-sivo progettato dai tecnici del-la HCS, basata sulla fisica difunzionamento dei sistemi di-frattali RPG e bass trap realiz-zati dalla Ekos Acoustic. Infine una sala più piccola, rea-lizzata sempre con la massimacura e amore per il dettaglio,sempre dedicata al mondo 2canali, dove potranno essereascoltati di volta in volta diversiimpianti.”

FDS: “Wow! Ci si potrebbeperdere fra tutte queste fan-tastiche sale! Puoi parlarciora dei servizi che HCS met-te a disposizione dei suoiclienti e delle altre attività col-laterali?”Simone: “Con piacere! Of-friamo ai nostri clienti un’am-pia gamma di servizi: dalla pro-gettazione con rendering 3D, alcalcolo dei sistemi acustici dicorrezione attiva e passiva, daldesign architettonico alla valu-tazione dell’impatto estetico de-gli ambienti di visione e ascol-to. Inoltre, negli ultimi anni, ab-biamo stretto un importanterapporto di collaborazione atti-va nel campo della produzionemusicale con una importante

casa discografica perugina He-miolia Records. HCS e Hemio-lia Records sono infatti spessoimpegnati in registrazioni sialive sia in studio dei più gran-di artisti Jazz-Rock e Blues e diquelli emergenti del circuitoJazz che proprio a Perugia è mol-to nutrito, culminando nellaannuale manifestazione del-l’Umbria Jazz Festival, doveHCS partecipa attivamente condiversi Open Day dedicati allamusica.”

FDS: “Simone, siete vera-mente vulcanici! Altri pro-grammi per il futuro?”Simone: “HCS, per esseresempre più vicino ai suoi clien-ti in tutta Italia, sta lavorandoall’apertura di una nuova sedea Napoli, a Casalnuovo per laprecisione. Sarà, secondo noi, ilpiù importante punto di riferi-mento nell’ambito audio-videoper l’Italia meridionale: unastruttura di oltre 150 mq com-posta da 3 sale (due audio e unavideo) sala lounge e bar, ovvia-mente tutto allestito sullo stes-so stile e qualità della sede cen-trale di Perugia. Ovviamentenon ci dimentichiamo dei suoiclienti al Nord, dove a fineanno riaprirà un nuovo showroom situato non più a Milano,ma tra la Lombardia e Piemon-te. Spero sarete nostri ospitialle inaugurazioni…”

FDS: “Con vero piacere Si-mone! Grazie per il tempoche ci hai dedicato e in boc-ca a lupo per tutto!”Simone: “Crepi! E grazie a voiper questa bella visita e sperodavvero che i vostri lettori pos-sano fare un salto qui da noi perascoltare buona musica e magarifare qualche buon affare… ehehehehe!”

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