L IN FACCIA 1^°enS Conferenze a Ginevrawin.savt.org/Reveil/1955/19550830.pdf · Anno II - N. 8...

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Anno II - N. 8 MKNMLE Aosta, 30 agosto 1955 Organe du Syndicat Autonome Valdôtain des Travailleurs Organo del Sindacato )i Autonomo Valdostano " Travailleurs L. 20 la copia— Abbonamenti: Anno L. 250 — Semestre L. 153 — Spedizione in abbonamento postale - III Gruppo Direzione: Aosta, Piazza I. Manzetti - Tel. 73-36 L IN FACCIA Vi a 1 a ^°enS so Conferenze a Ginevra Amici lavoratori, vi siete mai posta la do- manda se convenga meglio dirigersi da sé 0 continuare ad essere guidati a distanza co- me fa il burattinaio per le sue marionette? Se convenga meglio per voi essere parte de- terminante nelle decisioni che riguardano i vostri interessi od accettare le impostazioni che a voi impongono coloro che si autodefi- niscono 1 rappresentanti dei lavoratori? E' arrivata l'ora di esaminare queste due vie che vi si presentano e di decidere quale sia più 'conveniente seguire. Nei nostri contatti giornalieri col lavora- tori abbiamo sentito ripeterci da essi in tutti 1 toni: "Siamo stanchi di coloro che ci vo- gliono modellare secondo il beneplacito di Mosca; siamo stanchi delle imposizioni det- tate da Roma e alle quali le Organizzazioni Nazionali Sindacali ci vogliono sottoporre". Quei lavoratori hanno ragione; non è pos- sibile difendere i vostri diritti senza cono*- scerli e senza poter adeguare l'azione sinda- cale a seconda delle necessità contingenti. Le Organizzazioni sindacali che cercano di lavorare secondo le direttive che arrivano dai quattro punti cardnali non possono es- servi utili. E' l'ora che siate voi gli arbitri delle vostre decisioni e delle azioni sindaca- li di cui sentite la necessità. E' questa una rivoluzione che la classe lavoratrice della Valle deve necessariamente affrontare se essa vuole che la parola demo- crazia abb'a valore anche nel campo sinda- cale. Per questo occorre appoggiare quelle Associazioni di lavoratori che possono esse- re controllate, ed indirizzate direttamente dai lavoratori di una zona. Fer questo e ne- cessario repudiare quelle Associazioni Nazio- nali che, m ogni problema, propongono del- le soluzioni standardizzate che dovrebbero servire sia ai boscaioli della Sii a che ai la- voratori della "Cogne''. Lavoratori della Valle; i vostri problemi sociali dovete affron- tarli e risolverli voi. Ne avete la possibilità perche siete una forza determinante della Reg one Autonoma; ne avete lo strumento nel Sindacato Autonomo Valdostano il qua- le può adeguare immediatamente alle vostre necessità la sua azione da voi controllabile e indirizzabile. E' ridicolo portare a voi, come fa la Ca- mera del Lavoro, con una costanza che sa d: fanatismo, l'esempio dei lavoratori dell'UR SS; come mai i demagoghi che premono tempre quel tasto, non vi parlano giammai delle lotte sindacali sostenute e vinte dai la- voratori n Russia o nei paesi satelliti? Pos- sibile che laggiù sia il paese del bengodi ed i lavoratori abbiano volontariamente rinun- ciato a servirsi delia libertà di sciopero san- cita dalle Costituzioni democratiche? O ta- le libertà che essa sfrutta sino all'esaspera- zione a casa nostra è retaggio unicamente dei popoli occ dentali? E allora potremo sin- tetizzare le diverse posizioni adottate dal- l'Organizzazione comunista dicendo che essa serve ad opprimere il popolo della Rus- sia e nei paes: satelliti; che essa serve a di- minuire le possibilità di collaborazione di classe nei nostri paesi e può servire, come questo e avvenuto di recente n Argentina, a spalleggiare un dittatore in una lotta contro le libertà. Non è accettabile neppure da parte vostra di essere indirizzati dalle direzioni aziendali nella scelta di una Organizzazione sindacale che deve tutelare 1 vostri d ritti. Questo però e avvenuto alla "Guinzio e Rossi" di Verres dove la Direzione, pochi mesi fa, ha invita- to i membri di Commissione interna a pre- sentare le proprie dimissioni ed influire pres- so i dipendenti dell'Azienda perche le nuove elezioni siano orientate su candidati CISL, dicendo che c'erano di mezzo le commesse americane. Le commesse americane possono esserci utili ma non devono essere una elemosina in compenso alla rinuncia delle nostre liber- ti di pensiero e d azione. Questa e una for- ma di servilismo che i lavoratori non po- tranno mai accettare. Grazie a Dio, abbia- mo in Valle le materie prime e gli Stabili- menti per lavorq-le; questo ci dà la sicurez- za del lavoro ed assicura il sostentamento alle nostre famiglie. Tale autonomia econo^ mica facilita .1 dovere che ognuno di noi ha di tendere a trovare in se le forze del- V autodirezione. Non a Mosca, non in America e neppure a Roma, ma nella nostra Valle noi dobbia- mo creare o potenziare lo strumento sinda- cale necessario alle nostre future conquiste soc ali. b. Son but est de remédier au morcellement du terrain. Le remembrement tend à réunir ies parcelles de façon que les nouvelles pro- priétés soient aussi près que possible du lieu d'exploitation et aussi grandes que possibles. INCONVENIENT du MORCELLEMENT Avant le remembrement, un propriétaire, possédait 85,5 quartannées en 18 parcelles (surface moyenne d'une parcelle quartannée 4>75)- 1) Les parcelles étaient trop disséminées, d'où perte de temps, fatigues excessives de déplacement. 2) Les parcelles étaient trop petites, d'où impossibilité d'utiliser les machines agrico- les modernes; perte de surface cultivée sur les bords; perte de semences et d'engrais. 3) De nombreuses parcelles étaient encla vées, et n'avaient aucun moyen d'accès, le propriétaire n'avait aucune liberté de tra- vail, et de ce fait avait des contestations avec ses voisins. 4) Les parcelles trop éloignées restaient gé- néralement en friche. Comme conséquence de cet état de cho- se, on constatait un prix de revient plus élevé pour l'ensemble de la culture. AVANTAGE DIT REMEMBREMENT Après le remembrement, le même proprié- taire possède 84,65 quartannées (soit 1% en- viron en moins par suite de la création des chemins). Sa propriété est repartie en 4 parcelles seulement, chaque parcelle a une superficie moyenne de 21,16 quartannées et possède parfois deux accès. Très rapidement ce propriétaire a constaté les avantages sui- vants : 1) Une diminution du prix de revient d'environ le 30% et un rendement accru du 15%. 2) La réunion des parcelles lui permet de réaliser une sérieuse économie de temps, une meilleure organisation du travail. 3) L'agrandissement des parcelles lui per- met l'emploi des machines agricoles. 4) La suppression des enclaves lui donne plus de liberté et d'accès en tout temps, la suppression des contestations et des procès entre voisins. Donc, les agriculteurs comprendront cer- tainement la grande utilité du remembre- ment. Si avant de remembrer les terrains, le prix de revient d'une toise de foin était de 10.000 lires, après le remembrement cette même toi- se de foin rendue dans la foinière ne coû- tera plus que 7.000 lires. D'autre part si avant de remembrer, votre ferme rendait la somme X, après le remem- brement cette même ferme rendra la som- me Y qui est du 15% supérieure à la som- me X. Il est à souhaiter que les conseils com- munaux fassent des délibérations dans le sens d'obtenir le remembrement des terres de leurs Communes; ainsi ils se mériteront la reconnaissance de tous ceux qui possè- dent des terres, et auront ainsi validement contribué à augmenter le bien-être des cam- pagnards. A. Thérivel Per caso, sono entrato nell'atrio di una nuova costruzione dell'Amministrazione Val- le (portone lato nord dell'edificio situato dietro il palazzo postale) e sono rimasto ter- rorizzato. Chi non crede a quanto scrivo, si rechi di persona e vedrà con i propri occhi un cartello scritto in rosso (che troneggia, spaventoso, di fronte alla porta d'ingresso) e che dice testualmente così: "Vietato l'ingres- so ai mendicanti". Non avrei mai pensato che il 1955 potesse trovarsi in pieno medioevo. Ne che una del- le più gravi bestemmie che attirano su di la maledizione di Dio, potesse essere pub- blicata e affissa con così sm stirata sfronta- te zza. Mi sono subito chiesto: chi è il proprie- tario di questa costruzione? L'Amministra- zione della Valle. Così, penso doveroso ri- volgere un appello agli amministratori di quell'ente: vi è un cristiano che possa vie- tare spinto dalla propria coscienza una tale affissione? Resta comunque inspiegabi- le un fatto: poiché ogni manifesto o avviso deve essere sottoposto all'autorità di P.S. che deve concedere il permesso di diffusione, co- me mai si è permessa tale pubblicazione bla- sfema? IL DIRETTORE Le conquiste sociali ottenute da gruppi di lavoratori nel mondo, sono conquiste di tut- ta !a classe lavoratile. Tali conquiste sonu le tappe alle quali i lavoratori devono ten- dere se essi vogliono che le realizzazioni di tali pionieri siano considerate l'affermazione di un principio il cui beneficio deve ritor- nare a tutta la classe lavoratrice. Non è pensabile però che le acquisizioni sociali ottenute da gruppi di lavoratori pos- sano avere subito la stessa applicazione al- trove; saranno necessarie delle lotte, onde piegare pian piano la volontà degli indu- striali all'accettazione. Sarà necessario del tempo onde modifica- re la mentalità, spesso retriva, di certi am- bienti capitalisti, e portarla a considerare diritto dell'intera classe, quanto è stato con- cesso a parte di essa. I due esempi di cui vogliamo parlare oggi ci pervengono da località distanti tra di loro geograficamente ed economicamente. II primo è stato una realizzazione dei la- voratori della industria automobilistica ame- ricana (Società Ford e General Motors). Per motivi di organizzazione del lavoro e per esigenze mercato, l'industria auto- mobilistica americana ha dei periodi annui di intensa attività seguiti da periodi di fles- sione. Molti lavoratori vengono perciò al- lontanati dallo stabilimento per cinque o sei mesi all'anno, ricevendo dallo Stato un sus- sidio di disoccupazione che ammonta a circa il 30 per cento della retribuzione lavorativa. Il nuovo accordo prevede, da parte delle Società automobilistiche, la costituzione di un fondo alimentato col versamento di 5 cent di dollaro per ogni ora lavorativa com- piuta da ogni dipendente, fino al raggiun- gimento del fondo massimo di 55 milioni di dollari. Da detto, fondo, il lavoratore al- lontanato alla fabbrica riceverà, nelle prime 8 settimane, il 65 per cento della retribuzio- ne lavorativa, nelle altre 18 il 60 per cento. Tale percentuale, unita al sussidio statale del 30 per cento, assicura all'operaio disoc- cupato circa la normale retribuzione per il periodo che, forzatamente, pur rimanendo legato al suo Stabilimento, non ha la possi- bilità di lavorare. Tale accordo, di cui la stampa mondiale ha diffusamente parlato, che va sotto il no- me di « salario annuo garantito », è stata una realizzazione dei sindacati americani di categoria ^ non mancherà di avere delle ri- percussioni nel mondo del lavoro che si tre va nelle identiche condizioni di coloro che tale accordo hanno raggiunto. Il secondo esempio ci viene da molto più vicino : si tratta di un punto del program- mo»//»*^ in seconda pagina) Parole di pace e furto di uranio sul Lago Lemano Forse l'atomo messo al guinzaglio, mentre il lugubre pianto dei morti di Hiroshima e Nagasaki sale verso il cielo, ancora cupo del riflesso di tanto sangue inutilmente sparso. Ginevra torna alla ribalta. Conferenze, sorrisi, strette di mano, furti di uranio, pro- poste impensabili, speranze che nascono al mattino e muoiono il giorno dopo. Darne un giudizio? E' troppo presto. Diremo su- bito che una conferenza per la pace fatta con serie basi ed onesti intendimenti, ten- denti a dare una vera e durevole pace nel mondo non è se'tanto ben accetta 0 gradita, bensì assolutamente urgente ed essenziale. Nessuna potenza può correre il rischio di gettarsi attualmente in un nuovo conflitto che potrebbe portare tutto il genere umano sull'orlo dell'abisso più nero : nella più com- pleta delle distruzioni. E' della serietà degli intenti che ci per- mettiamo di dubitare. # # # Alia conferenza del mese scorso c'era sta- to il vero colpo di scena della distensione. Dopo che i russi erano apparsi i più cor- diali, i meno isolati in pubblico, nella sala delle conferenze Eisenhower aveva fatto una proposta veramente impensata : avrebbe con- cesso agli aviatori orientali, appositamente inviati in osservazione, di fotografare le in- stallazioni militari americane, dopo, natu- ralmente, un consenso per un'analoga osser- vazione nei territori controllati dall'URSS. I russi, sempre in maniera gentile, rifiuta- vano (cortesemente, ma rifiutavano). Mal- grado ciò il clima rimaneva dei più favore- voli, e quella guerra fredda che aveva avu- to inizio dieci anni fa, con la cessazione delle ostilità, sembrava essere giunta alla sua inevitabile nemesi. « * Pochi giorni dopo, un paese dell'orbita sovietica, dando prova della sua più ribut- tante barbarie, assassinava 60 persone di al- tra nazionalità perché, per un errore di rot- ta, l'apparecchio su cui queste pacifiche per- sone si trovavano a viaggiare, sconfinava di qualche chilometro sul territorio di quel paese, e tutto il mondo ripiombava nella più nera delle disperazioni; l'opinione pubblica riprendeva a dubitare. Infatti, come si può credere nelle buone intenzioni di chi ti sorride stringendoti ca- lorosamente una mano e ti dà, con l'altra mano, un'altrettanto calorosa mazzata sul- la testa? Ma poteva trattarsi del gesto inconsulto di qualche criminale incontrollato ed è per- ciò che si può ancora sperare. # # # L'attuale conferenza d', Ginevra (l'ubica- zione non può essere di cattivo auspicio, so- lo per il fallimento e la somma degli errori che videro il giorno in questa città, per ope- rai della precedente « Società delle Nazio- n' ») può riservarci delle favorevoli sorprese. Si tratta di una conferenza scientifica. E si può credere che gli scienziati ne compren- dano ben più delle persone politiche. L'atomo è nelle mani dell'uomo. Può dar- gli un futuro meraviglioso oppure può av- vilirlo al rango più infimo delle creature viventi sulla crosta terrestre. Sta all'uomo rendersi arbitro dei propri destini. # # # Un altro punto favorevole all'attuazione di una pace duratura può essere il coinci- dere della data della conferenza con il de- cimo anniversario della più grande carnefi- cina attuata dal genere umano in un solo i-stante. Parlo delie due atomiche gettate dieci anni fa su Nagasaki ed Iroscima. Inu- tile scempio di vite umane, orribile colpo inferto (contro un nemico già praticamente vinto) ieri, senza scopo, senza dignità, con una freddezza criminale e spaventosa che — perché no? •— potrebbe ripetersi domani in maniera altrettanto inutile. # * * E una nota umoristica, in questo clima di distensione. Un ladro si è impossessato di un ben prezioso malloppo : un po' di cobalto radioattivo. Gli hanno lanciato ap- pelli radio, affinchè restituisca la refurtiva. Lo farà. Hanno promesso di non punirlo, purché renda il mal tolto. Speriamo che lo faccia. E' un ladro spregiudicato e originale, ma un po' troppo imprudente. Ha in mano una refurtiva che è già troppo pericolosa per un gruppo di uomini, altro che per un povero omuncolo solo! (che magari, fino a ieri, era soltanto un modesto ladro di gal- line). - Du prix de revient des produits agricoles Bien peu d'agriculteurs, je pense, s'inté- ressent de calculer, même approximative- ment, le prix de revient des denrées qu'ils récoltent sur le terrain de leurs propriétés. Cette négligence coupable, fait que pres- que tous les agriculteurs valdôtains, conti- nuent à travailler dans le désarroi, dans le désordre, dans la ruine. Chez les industriels, le prix de revient de la marchandise produite est tenu ajourné continuellement. L'industriel sait combien a coûté la production d'un kg. de fer ou d'a- cier; son prix de vente doit, évidemment, être supérieur au prix de revient, pour que la vente lui laisse une marge de bénéfice. Dans les états plus évolués, beaucoup de propriétaires de ferme, tiennent ajourné d'an- née en année le prix de leur production. Il faut que chez nous aussi la pratique de la comptabilité agricole prenne racine. Tout père de famille, soucieux de la bon- ne marche de sa maison, devrait tenir une petite comptabilité, même sommaire, il pour- rait ainsi savoir combien coûte la produc- tion des denrées qu'il récolte. Ainsi, très souvent, pour ne pas dire tou- jours, l'agriculteur vend la production de sa ferme pour une somme inférieure à la somme dépensée en argent ou en journées de travail qu'a nécessité la production de la marchandise. Et c'est ainsi que l'agriculteur, malgré toutes sortes d'économies, sera et restera tou- jours pauvre. Raisonnablement, on ne peut pas trouver à redire aux agriculteurs qui abandonnent la culture de la terre, quand on sait que les travailleurs de l'usine gagnent en trois mois ce qu'un propriétaire moyen ne gagne pas en une année de labeur qui est très dur. L'industriel peut payer beaucoup plus l'ouvrier, parce qu'il sait vendre sa produc- tion à un prix rémunérateur; à un prix qui lui laisse un large bénéfice. Mon Dieu, qu'on est loin de ces concep- tions en agriculture! Il faut noter ici que la faute de cette si- tuation, n'est pas des agriculteurs, mais pour beaucoup de l'enseignement scolaire- Pourquoi dans nos écoles rurales n'enseigne- t-on pas à calculer le prix de revient de la production agricole? Savoir tenir la compta- bilité agricole même rudimentaire — est aussi important que de savoir mesurer sur place une pièce de terrain ou le cubage d'un tas de foin. En attendant, les agriculteurs, même ceux qui ont suivi seulement le cours élémentaire, peuvent très utilement pouvoir calculer le prix de revient de leur production. A. T.

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Anno II - N. 8 MKNMLE Aosta, 30 agosto 1955

Organe du Syndicat Autonome Valdôtain des Travailleurs Organo del Sindacato)i

Autonomo Valdostano " Travailleurs „

L. 20 la copia— Abbonamenti: Anno L. 250 — Semestre L. 153 — Spedizione in abbonamento postale - III Gruppo — Direzione: Aosta, Piazza I. Manzetti - Tel. 73-36

L IN FACCIA Via1a^°enSso Conferenze a Ginevra

Amici lavoratori, vi siete mai posta la do-manda se convenga meglio dirigersi da sé0 continuare ad essere guidati a distanza co-me fa il burattinaio per le sue marionette?Se convenga meglio per voi essere parte de-terminante nelle decisioni che riguardano ivostri interessi od accettare le impostazioniche a voi impongono coloro che si autodefi-niscono 1 rappresentanti dei lavoratori? E'arrivata l'ora di esaminare queste due vieche vi si presentano e di decidere quale siapiù 'conveniente seguire.

Nei nostri contatti giornalieri col lavora-tori abbiamo sentito ripeterci da essi in tutti1 toni: "Siamo stanchi di coloro che ci vo-gliono modellare secondo il beneplacito diMosca; siamo stanchi delle imposizioni det-tate da Roma e alle quali le OrganizzazioniNazionali Sindacali ci vogliono sottoporre".Quei lavoratori hanno ragione; non è pos-sibile difendere i vostri diritti senza cono*-scerli e senza poter adeguare l'azione sinda-cale a seconda delle necessità contingenti.Le Organizzazioni sindacali che cercano dilavorare secondo le direttive che arrivanodai quattro punti cardnali non possono es-servi utili. E' l'ora che siate voi gli arbitridelle vostre decisioni e delle azioni sindaca-li di cui sentite la necessità.

E' questa una rivoluzione che la classelavoratrice della Valle deve necessariamenteaffrontare se essa vuole che la parola demo-crazia abb'a valore anche nel campo sinda-cale. Per questo occorre appoggiare quelleAssociazioni di lavoratori che possono esse-re controllate, ed indirizzate direttamentedai lavoratori di una zona. Fer questo e ne-cessario repudiare quelle Associazioni Nazio-nali che, m ogni problema, propongono del-le soluzioni standardizzate che dovrebberoservire sia ai boscaioli della Sii a che ai la-voratori della "Cogne''. Lavoratori dellaValle; i vostri problemi sociali dovete affron-tarli e risolverli voi. Ne avete la possibilitàperche siete una forza determinante dellaReg one Autonoma; ne avete lo strumentonel Sindacato Autonomo Valdostano il qua-le può adeguare immediatamente alle vostrenecessità la sua azione da voi controllabile eindirizzabile.

E' ridicolo portare a voi, come fa la Ca-mera del Lavoro, con una costanza che sa d:

fanatismo, l'esempio dei lavoratori dell'URSS; come mai i demagoghi che premonotempre quel tasto, non vi parlano giammaidelle lotte sindacali sostenute e vinte dai la-voratori n Russia o nei paesi satelliti? Pos-sibile che laggiù sia il paese del bengodi edi lavoratori abbiano volontariamente rinun-ciato a servirsi delia libertà di sciopero san-cita dalle Costituzioni democratiche? O ta-le libertà che essa sfrutta sino all'esaspera-zione a casa nostra è retaggio unicamentedei popoli occ dentali? E allora potremo sin-tetizzare le diverse posizioni adottate dal-l'Organizzazione comunista dicendo cheessa serve ad opprimere il popolo della Rus-sia e nei paes: satelliti; che essa serve a di-minuire le possibilità di collaborazione diclasse nei nostri paesi e può servire, comequesto e avvenuto di recente n Argentina, aspalleggiare un dittatore in una lotta controle libertà.

Non è accettabile neppure da parte vostradi essere indirizzati dalle direzioni aziendalinella scelta di una Organizzazione sindacaleche deve tutelare 1 vostri d ritti. Questo peròe avvenuto alla "Guinzio e Rossi" di Verresdove la Direzione, pochi mesi fa, ha invita-to i membri di Commissione interna a pre-sentare le proprie dimissioni ed influire pres-so i dipendenti dell'Azienda perche le nuoveelezioni siano orientate su candidati CISL,dicendo che c'erano di mezzo le commesseamericane.

Le commesse americane possono esserciutili ma non devono essere una elemosinain compenso alla rinuncia delle nostre liber-ti di pensiero e d azione. Questa e una for-ma di servilismo che i lavoratori non po-tranno mai accettare. Grazie a Dio, abbia-mo in Valle le materie prime e gli Stabili-menti per lavorq-le; questo ci dà la sicurez-za del lavoro ed assicura il sostentamentoalle nostre famiglie. Tale autonomia econo^mica facilita .1 dovere che ognuno di noiha di tendere a trovare in se le forze del-V autodirezione.

Non a Mosca, non in America e neppurea Roma, ma nella nostra Valle noi dobbia-mo creare o potenziare lo strumento sinda-cale necessario alle nostre future conquistesoc ali.

b.

Son but est de remédier au morcellementdu terrain. Le remembrement tend à réuniries parcelles de façon que les nouvelles pro-priétés soient aussi près que possible du lieud'exploitation et aussi grandes que possibles.INCONVENIENT du MORCELLEMENT

Avant le remembrement, un propriétaire,possédait 85,5 quartannées en 18 parcelles(surface moyenne d'une parcelle quartannée

4>75)-1) Les parcelles étaient trop disséminées,

d'où perte de temps, fatigues excessives dedéplacement.

2) Les parcelles étaient trop petites, d'oùimpossibilité d'utiliser les machines agrico-les modernes; perte de surface cultivée surles bords; perte de semences et d'engrais.

3) De nombreuses parcelles étaient enclavées, et n'avaient aucun moyen d'accès, lepropriétaire n'avait aucune liberté de tra-vail, et de ce fait avait des contestations avecses voisins.

4) Les parcelles trop éloignées restaient gé-néralement en friche.

Comme conséquence de cet état de cho-se, on constatait un prix de revient plusélevé pour l'ensemble de la culture.

AVANTAGE DIT REMEMBREMENT

Après le remembrement, le même proprié-taire possède 84,65 quartannées (soit 1% en-viron en moins par suite de la création deschemins). Sa propriété est repartie en 4parcelles seulement, chaque parcelle a unesuperficie moyenne de 21,16 quartannées etpossède parfois deux accès. Très rapidement

ce propriétaire a constaté les avantages sui-vants :

1) Une diminution du prix de revientd'environ le 30% et un rendement accru du

15%.2) La réunion des parcelles lui permet de

réaliser une sérieuse économie de temps, unemeilleure organisation du travail.

3) L'agrandissement des parcelles lui per-met l'emploi des machines agricoles.

4) La suppression des enclaves lui donneplus de liberté et d'accès en tout temps, lasuppression des contestations et des procèsentre voisins.

Donc, les agriculteurs comprendront cer-tainement la grande utilité du remembre-ment.

Si avant de remembrer les terrains, le prixde revient d'une toise de foin était de 10.000lires, après le remembrement cette même toi-se de foin rendue dans la foinière ne coû-tera plus que 7.000 lires.

D'autre part si avant de remembrer, votreferme rendait la somme X, après le remem-brement cette même ferme rendra la som-me Y qui est du 15% supérieure à la som-me X.

Il est à souhaiter que les conseils com-munaux fassent des délibérations dans lesens d'obtenir le remembrement des terresde leurs Communes; ainsi ils se mériterontla reconnaissance de tous ceux qui possè-dent des terres, et auront ainsi validementcontribué à augmenter le bien-être des cam-pagnards.

A. Thérivel

Per caso, sono entrato nell'atrio di unanuova costruzione dell'Amministrazione Val-le (portone lato nord dell'edificio situatodietro il palazzo postale) e sono rimasto ter-rorizzato. Chi non crede a quanto scrivo, sirechi di persona e vedrà con i propri occhiun cartello scritto in rosso (che troneggia,spaventoso, di fronte alla porta d'ingresso) eche dice testualmente così: "Vietato l'ingres-so ai mendicanti".

Non avrei mai pensato che il 1955 potessetrovarsi in pieno medioevo. Ne che una del-le più gravi bestemmie che attirano su disé la maledizione di Dio, potesse essere pub-blicata e affissa con così sm stirata sfronta-te zza.

Mi sono subito chiesto: chi è il proprie-tario di questa costruzione? L'Amministra-zione della Valle. Così, penso doveroso ri-volgere un appello agli amministratori diquell'ente: vi è un cristiano che possa vie-tare — spinto dalla propria coscienza — unatale affissione? Resta comunque inspiegabi-le un fatto: poiché ogni manifesto o avvisodeve essere sottoposto all'autorità di P.S. chedeve concedere il permesso di diffusione, co-me mai si è permessa tale pubblicazione bla-sfema?

IL DIRETTORE

Le conquiste sociali ottenute da gruppi dilavoratori nel mondo, sono conquiste di tut-ta !a classe lavoratile. Tali conquiste sonule tappe alle quali i lavoratori devono ten-dere se essi vogliono che le realizzazioni ditali pionieri siano considerate l'affermazionedi un principio il cui beneficio deve ritor-nare a tutta la classe lavoratrice.

Non è pensabile però che le acquisizionisociali ottenute da gruppi di lavoratori pos-sano avere subito la stessa applicazione al-trove; saranno necessarie delle lotte, ondepiegare pian piano la volontà degli indu-striali all'accettazione.

Sarà necessario del tempo onde modifica-re la mentalità, spesso retriva, di certi am-bienti capitalisti, e portarla a considerarediritto dell'intera classe, quanto è stato con-cesso a parte di essa.

I due esempi di cui vogliamo parlare oggici pervengono da località distanti tra di lorogeograficamente ed economicamente.

II primo è stato una realizzazione dei la-voratori della industria automobilistica ame-ricana (Società Ford e General Motors).

Per motivi di organizzazione del lavoroe per esigenze dì mercato, l'industria auto-mobilistica americana ha dei periodi annuidi intensa attività seguiti da periodi di fles-sione. Molti lavoratori vengono perciò al-lontanati dallo stabilimento per cinque o seimesi all'anno, ricevendo dallo Stato un sus-sidio di disoccupazione che ammonta a circail 30 per cento della retribuzione lavorativa.Il nuovo accordo prevede, da parte delleSocietà automobilistiche, la costituzione diun fondo alimentato col versamento di 5cent di dollaro per ogni ora lavorativa com-piuta da ogni dipendente, fino al raggiun-gimento del fondo massimo di 55 milionidi dollari. Da detto, fondo, il lavoratore al-lontanato alla fabbrica riceverà, nelle prime8 settimane, il 65 per cento della retribuzio-ne lavorativa, nelle altre 18 il 60 per cento.Tale percentuale, unita al sussidio stataledel 30 per cento, assicura all'operaio disoc-cupato circa la normale retribuzione per ilperiodo che, forzatamente, pur rimanendolegato al suo Stabilimento, non ha la possi-bilità di lavorare.

Tale accordo, di cui la stampa mondialeha diffusamente parlato, che va sotto il no-me di « salario annuo garantito », è statauna realizzazione dei sindacati americani dicategoria ^ non mancherà di avere delle ri-percussioni nel mondo del lavoro che si treva nelle identiche condizioni di coloro chetale accordo hanno raggiunto.

Il secondo esempio ci viene da molto piùvicino : si tratta di un punto del program-

mo»//»*^ in seconda pagina)

Parole di pace e furto di uranio sul Lago Lemano — Forsel'atomo messo al guinzaglio, mentre il lugubre pianto dei mortidi Hiroshima e Nagasaki sale verso il cielo, ancora cupo del

riflesso di tanto sangue inutilmente sparso.

Ginevra torna alla ribalta. Conferenze,sorrisi, strette di mano, furti di uranio, pro-poste impensabili, speranze che nascono almattino e muoiono il giorno dopo. Darneun giudizio? E' troppo presto. Diremo su-bito che una conferenza per la pace fattacon serie basi ed onesti intendimenti, ten-denti a dare una vera e durevole pace nelmondo non è se'tanto ben accetta 0 gradita,bensì assolutamente urgente ed essenziale.Nessuna potenza può correre il rischio digettarsi attualmente in un nuovo conflittoche potrebbe portare tutto il genere umanosull'orlo dell'abisso più nero : nella più com-pleta delle distruzioni.

E' della serietà degli intenti che ci per-mettiamo di dubitare.

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Alia conferenza del mese scorso c'era sta-to il vero colpo di scena della distensione.Dopo che i russi erano apparsi i più cor-diali, i meno isolati in pubblico, nella saladelle conferenze Eisenhower aveva fatto unaproposta veramente impensata : avrebbe con-cesso agli aviatori orientali, appositamenteinviati in osservazione, di fotografare le in-stallazioni militari americane, dopo, natu-ralmente, un consenso per un'analoga osser-vazione nei territori controllati dall'URSS.I russi, sempre in maniera gentile, rifiuta-vano (cortesemente, ma rifiutavano). Mal-grado ciò il clima rimaneva dei più favore-voli, e quella guerra fredda che aveva avu-to inizio dieci anni fa, con la cessazionedelle ostilità, sembrava essere giunta alla suainevitabile nemesi.

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Pochi giorni dopo, un paese dell'orbitasovietica, dando prova della sua più ribut-tante barbarie, assassinava 60 persone di al-tra nazionalità perché, per un errore di rot-ta, l'apparecchio su cui queste pacifiche per-sone si trovavano a viaggiare, sconfinava diqualche chilometro sul territorio di quelpaese, e tutto il mondo ripiombava nella piùnera delle disperazioni; l'opinione pubblicariprendeva a dubitare.

Infatti, come si può credere nelle buoneintenzioni di chi ti sorride stringendoti ca-lorosamente una mano e ti dà, con l'altra

mano, un'altrettanto calorosa mazzata sul-la testa?

Ma poteva trattarsi del gesto inconsultodi qualche criminale incontrollato ed è per-ciò che si può ancora sperare.

# # #L'attuale conferenza d', Ginevra (l'ubica-

zione non può essere di cattivo auspicio, so-lo per il fallimento e la somma degli erroriche videro il giorno in questa città, per ope-rai della precedente « Società delle Nazio-n' ») può riservarci delle favorevoli sorprese.Si tratta di una conferenza scientifica. E sipuò credere che gli scienziati ne compren-dano ben più delle persone politiche.

L'atomo è nelle mani dell'uomo. Può dar-gli un futuro meraviglioso oppure può av-vilirlo al rango più infimo delle creatureviventi sulla crosta terrestre. Sta all'uomorendersi arbitro dei propri destini.

# # #

Un altro punto favorevole all'attuazionedi una pace duratura può essere il coinci-dere della data della conferenza con il de-cimo anniversario della più grande carnefi-cina attuata dal genere umano in un soloi-stante. Parlo delie due atomiche gettatedieci anni fa su Nagasaki ed Iroscima. Inu-tile scempio di vite umane, orribile colpoinferto (contro un nemico già praticamentevinto) ieri, senza scopo, senza dignità, conuna freddezza criminale e spaventosa che— perché no? •— potrebbe ripetersi domaniin maniera altrettanto inutile.

# * *

E una nota umoristica, in questo climadi distensione. Un ladro si è impossessatodi un ben prezioso malloppo : un po' dicobalto radioattivo. Gli hanno lanciato ap-pelli radio, affinchè restituisca la refurtiva.Lo farà. Hanno promesso di non punirlo,purché renda il mal tolto. Speriamo che lofaccia. E' un ladro spregiudicato e originale,ma un po' troppo imprudente. Ha in manouna refurtiva che è già troppo pericolosaper un gruppo di uomini, altro che per unpovero omuncolo solo! (che magari, fino aieri, era soltanto un modesto ladro di gal-line). -

Du prix de revientdes produits agricolesBien peu d'agriculteurs, je pense, s'inté-

ressent de calculer, même approximative-ment, le prix de revient des denrées qu'ilsrécoltent sur le terrain de leurs propriétés.

Cette négligence coupable, fait que pres-que tous les agriculteurs valdôtains, conti-nuent à travailler dans le désarroi, dans ledésordre, dans la ruine.

Chez les industriels, le prix de revient dela marchandise produite est tenu ajournécontinuellement. L'industriel sait combien acoûté la production d'un kg. de fer ou d'a-cier; son prix de vente doit, évidemment,être supérieur au prix de revient, pour quela vente lui laisse une marge de bénéfice.

Dans les états plus évolués, beaucoup depropriétaires de ferme, tiennent ajourné d'an-née en année le prix de leur production.

Il faut que chez nous aussi la pratique dela comptabilité agricole prenne racine.

Tout père de famille, soucieux de la bon-ne marche de sa maison, devrait tenir unepetite comptabilité, même sommaire, il pour-rait ainsi savoir combien coûte la produc-tion des denrées qu'il récolte.

Ainsi, très souvent, pour ne pas dire tou-jours, l'agriculteur vend la production desa ferme pour une somme inférieure à lasomme dépensée en argent ou en journéesde travail qu'a nécessité la production dela marchandise.

Et c'est ainsi que l'agriculteur, malgrétoutes sortes d'économies, sera et restera tou-jours pauvre.

Raisonnablement, on ne peut pas trouverà redire aux agriculteurs qui abandonnent laculture de la terre, quand on sait que lestravailleurs de l'usine gagnent en trois moisce qu'un propriétaire moyen ne gagne pasen une année de labeur qui est très dur.

L'industriel peut payer beaucoup plusl'ouvrier, parce qu'il sait vendre sa produc-tion à un prix rémunérateur; à un prix quilui laisse un large bénéfice.

Mon Dieu, qu'on est loin de ces concep-tions en agriculture!

Il faut noter ici que la faute de cette si-tuation, n'est pas des agriculteurs, maispour beaucoup de l'enseignement scolaire-Pourquoi dans nos écoles rurales n'enseigne-t-on pas à calculer le prix de revient de laproduction agricole? Savoir tenir la compta-bilité agricole — même rudimentaire — estaussi important que de savoir mesurer surplace une pièce de terrain ou le cubage d'untas de foin.

En attendant, les agriculteurs, même ceuxqui ont suivi seulement le cours élémentaire,peuvent très utilement pouvoir calculer leprix de revient de leur production.

A. T.

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2 — REVEIL SOCIAL - RISVEGLIO SOCIALE Aosta, 30 agosto

(Segue dalla prima pagina)ma lanciato dalla lista « Comunità di Fab-brica » in occasione delle recenti elezioni diCommissione Interna presso l'azienda « Oli-vetti » di Ivrea. Nel suo programma di at-tività la lista comunitaria si proponeva dichiedere alla Direzione aziendale la ridu-zione dell'orario di lavoro delle maestranze,conservando ai lavoratori la stessa retribu-zione finora percepita. La richiesta è stataavanzata e, in data 20 luglio, accolta dallaDirezione, con entrata in vigore all'iniziodel 1956. Questa realizzazione prevede lariduzione dell'orario settimanale di lavoroda ore 49 e mezzo a ore 45; la retribuzionegarantita ài dipendenti sarà quella percepi-ta finora per le 49 ore e mezza lavorate. LaDirezione ha promesso di realizzare la to-tale riduzione degli orari in un triennio edi supplire alle ore di lavoro ridotte, connuove assunzioni.

Facendo dei confronti, noi pensiamo chele attuali condizioni di molti Stabilimenti,ove il lavoratore vive sotto la pressione ditroppe angherie ed ingiustizie padronali,possano e debbano essere migliorate. Que-sti esempi di collaborazione tra capitale eiavoro che ci pervengono da vicino e dalontano possono indirizzare la nostra atti-vità sindacale, poiché confermano in noi lacertezza che la classe lavoratrice è in cam-mino verso mete migliori.

CuriositéLa pomme-de-terre fut importée d'Amé-

rique du nord; plus précisément de l'état dela Caroline, par le grand navigateur Chris-tophe Colomb lors de son deuxième voyage.

Elle fut cultivée au début du XlVme siè-cle en Espagne, ensuite en Italie, plus tarden Suisse, en Allemagne et en France.

En 1777 la pomme-de-terre fit son appa-rition en Vallée d'Aoste; elle y fut intro-duite par le notaire Fruttaz, châtelain deCly, lors d'un voyage qu'il fit dans le dé-partement de la Loire en France.

Le notaire Fruttaz la cultiva d'abord surses propriétés de Torgnon et de Châtillon,ensuite petit à petit ce tubercule fut cultivédans toute la Vallée d'Aoste.

Il est à noter que l'introduction de lapomme-de-terre en Vallée d'Aoste eut poureffet de faire augmenter le prix des terrainslégers.

La culture de la pomme-de-terre, malgréle prix élevé de sa semence, supplanta bienvite les autres cultures telles que les fèves,l'orge et le seigle. Ce tubercule ne fut guè-re apprécié au début, mais vers la fin duXVIIme siècle on peut dire que la pomme-de-terre était appréciée par tout le monde,noblesse comprise.

Aoûr à la campagneAGRICULTURE

Dans les communes de haute-montagneon vient de terminer les foins, et voilà quedans le bas on commence à couper le re-gain. Le regain gagne à être rentré sansbrisures, ce qui lui donne un pouvoir nu-tritif plus grand. Dans les foinières on a in-térêt de mélanger avec le regain de la paillesurtout si le regain n'est pas très sec, la pail-le absorbe l'excès d'humidité qui est conte-nue dans le regain.AU JARDIN POTAGER

Binez, sarclez, arrosez de préférence lesoir, semez les mâches, les navets; semezles épinards en deux fois; au début du moispour la consommation d'automne, à la findu mois pour celle destinée à l'hivernage.Semez les oignons blancs, la laitue, la"cHi-corée, les scaroles. Les fraisiers doivent êtrerepiqués et aussitôt après on doit les arrosercopieusement afin de faciliter la reprise. Ac-célérez la maturation des tomates par l'ef-feuillage.BASSE-COUR

Donnez à vos poules de l'ombre pourqu'elles puissent se réparer des grandes cha-leurs. Renforcez l'alimentation surtout dessujets en mue. Augmentez la teneur de la ra-tion en azote, sels minéraux et vitaminespar l'emploi de farine de viande, farine depoissons, farine d'os. L'addition du 2%d'huile de foie de morue dans la pitancejournalière est très recommandée.

Sindacalismo padronaleI lavoratori delPllssa-Viola di Pont Saint-

Martin hanno sorriso quando un giornale haparlato dei risultati organizzativi raggiuntida un sindacato creato dal Sig. Pedrini nelloro Stabilimento. Essi si sono chiesti se ta-le foglio era in buona fede o se la pubbli-cazione di tanto « canard » era da attribuirsiad una solenne cantonata.

In effetti, a loro e a noi, sembra ridicoloche, sotto gli auspici del Partito LiberaleItaliano, si parli di sindacalismo alla classelavoratr'ce. Tanta impudenza nessuno lapuò e la potrà digerire, perché significa ri-tenere che la classe lavoratrice ha ancoraquella posizione arretrata di critica e di di-scernimento che farebbe tanto comodo almoderno Partito Liberale. Chi, tra i nostrilavoratori, dai più umili ai meglio edotti,ignora come tale Partito ha dimostrato, nel-la recente crisi di governo, di essere il piùstrenuo difensore della Confindustria, dellatifondismo e dei monopoli? Le riserve po-ste dal P.L.I, al programma sociale del go-verno dimostrano chiaramente che esso è alservizio di privilegi di classe e di interessidi classe. La sua azione è stata un tentativo

di paralizzare l'eventuale buona volontà dialtri partiti di svolgere un programma go-vernativo più consono a quelle che sono leaspirazioni sociali della grande maggioran-za della Nazione, rappresentata dalla classelavoratrice.

Se il tentativo del Partito Liberale avessea riuscire, sarebbe raggiunta la sua segretaaspirazione di porre i lavoratori, mani e pie-di legati, alla mercé della Confindustria edel grande capitalismo. Queste sono paroleche era nostro dovere dire onde precauzio-nare la classe lavoratrice della Valle controla propaganda a scopo cosidetto sociale chesta svolgendo, con larghi mezzi, il PartitoLiberale.

La posizione presa dal « Monitore Valdo-stano », organo del P.L.I, della Valle, nellaazione sindacale condotta dai lavoratori del-la « Cogne » nella primavera del 1954, di-mostra chiaramente a che fuoco si scaldinoquei signori e serve, da sola, ad allontanareper sempre la fiducia dei lavoratori da quelpartito e da una eventuale Associazione dilavoratori ad esso aderente.

RAVET

Réflexions d'un valdôtainMonsieur le Directeur,

Permettez-moi de manifester sur votrejournal les réflexions que je suis en train defaire depuis un certain temps. Elles me sontsuggérées par une récente campagne de pres-se de certains journaux locaux vis-à-vis desemployés du Conseil de la Vallée. Les mes-sieurs qui depuis la campagne électorale tâ-chent de faire voir aux Valdôtains que,maintenant, notre région est transformée,sous la direction de la Junte actuelle, en unesorte de Paradis terrestre, se fâchent queles habitants de ,1a région se montrent demoins en moins convaincus de posséder unetelle aubaine; ils se fâchent que l'on pro-teste pour les travaux publics dont on a sus-pendu l'exécution; ils se fâchent quand onfait observer que les subsides n'arrivent plusà nos campagnards et que les promesses mi-robolantes de Mr. Fanfani à Aoste risquentde ne se réaliser jamais. Tout de même nepouvant nier un tel état de choses, ces mes-sieurs ont cherché et « Eureka » finalementtrouvé la cause de tout le mai.

Si la barque régionale gît dans l'immobi-lité la plus absolue et rien ne se fait, la fau-te, selon ces journaux, est des employés dela Vallée qui ont jeté l'admini,stration ré-gionale jusqu'au cou dans un bourbier. Cesmessieurs, dont le « Corriere della Valled'Aosta » et le « Monitore » sont les porte-voix, conseillent d'éloigner un tel personnelet d'embaucher des employés nouveaux.

De telles accusations et de tels conseilsn'ont pas manqué de provoquer de justesprotestations de la part de la populationvald^taine et des intéressés, dépendants dela Vallée.

L'observation que, pour remédier à tout,il faudrait substituer le personnel du Con-seil de la Vallée et lancer des concours na-tionaux a particulièrement indisposé nos ou-vriers et nos paysans qui se rappellent en-core le traitement hautain des employés mé-

ridionaux qu'ils ont eu à subir pendanttrop d'années de la période fasciste. A cet-te époque le fait d'entrer dans un bureaureprésentait un problème pour nos gens; ily avait des antichambres interminables àfaire, des respects serviles à démontrer, etpour peu que nos montagnards eussent uneimparfaite connaissance de la langue italien-ne, voilà qu'on les regardait comme desêtres de race inférieure envers lesquels on'pouvait se comporter comme en pays de con-quête. Tout cela par des employés qui ve-naient des pays les plus arriérés de la pé-ninsule, où l'analphabétisme était- une tristeprimauté.

Les journaux qui avaient accusé injuste-ment les employés du Conseil de la Valléed'être la cause du marasme actuel ont pru-demment replié sur des explications dontpersonne n'avait besoin. Tous les gens enbonne foi ont pu apprécier depuis de lon-gues années l'esprit de travail, le bon senset la courtoisie démontrée par les employésdu Conseil de la Valle qui ont toujourstraité poliment ceux qui se présentaient àeux, fussent-ils pauvres ou riches, valdôtainsou étrangers. La possibilité de ces person-nes de se servir indifféremment du patois,de l'italien et du français dans leurs rap-ports avec les visiteurs a donné à notre po-pulation l'impression nette d'être mieux trai-tés depuis que nous nous administrons denous-mêmes.

C'est pour ces motifs que nous serons so-li daires avec les employée de la Vallée etnous dénoncerons les maneuvres qui peu-vent porter atteinte à leur honneur et à leurposte de travail, car nous n'accepterons pasqu'une faillite administrative puisse être a-dossée à des personnes qui en n'ont pas lafaute, mais qui par leur travail apprécié detous, ont toujours bien mérité de toute no-tre population.

UN LECTEUR

Les jeux valdôtainsDe nos jours en Vallée d'Aoste les jeu-

nes gens jouent, comme partout d'ailleurs,au foot-ball, aux boules; ils pratiquent lessports d'hiver, font du cyclisme, etc.; maisles anciens jeux du Pays ne sont pas pourcela négligés. En effet le tzan et le fiollet(appelé aussi baculot) sont toujours culti-vés par notre jeunesse. Au printemps,quand les prés n'ont pas encore reverdi,tous les dimanches des équipes jouent leursparties de Tzan ou de Fiollet.

Il existe même une Fédération valdôtai-ne de ces deux jeux.

Leur origine se perd dans les temps. Iln'est pas exclu que les Salasses les jouaientparce que, de nos jours encore, en Ecosse,pays celtique on a un jeu semblable dontles combats ont été chantés par les Bardesde ce pays. Les Valdôtains à l'étranger sefont un indicible agrément de se réunirpour pratiquer ces jeux du pays. A New-York et à Paris spécialement.

Voici donc comment on joue au Fiollet.

Sur l'étendue d'une prairie on trace, surune longueur de 150 mètres de rayon, undemi-cercle. En partant du centre de bat-tue qui est formé par une pierre sur la-quelle on place le fiollet (une boule ovoi-dale en bois) on dessine avec de la sciuredix demi-cercles concentriques à la distan-ce de 15 mètres l'un de l'autre.

L'équipe est composée de cinq joueursdont un sera le capitaine et un autre la ré-serve. Chaque joueur pourra donner cinqcoups avec son bâton appelé « eima » (enbois à forme de matraque) pour lancer lefiollet, en deux coups, l'un de levée et

LE PIC DE NONAET LE CHATEAU DE SARRE

l'autre de lancement. En sus de ces cinqcoups il pourra en donner un autre d'es-sai appelée la dame. Pour marquer un butil faut dépasser avec le fiollet au moins lepremier demi-cercle et ainsi de suite.

Il y a naturellement un jury composéd'un arbitre et de deux contrôleurs et dequelques personnes pour l'enregistrementdes. points.

Dans ce jeu il faut remarquer qu'on n'apas voulu renoncer à son caractère de

DécèsAprès une vie de labeur, de droiture,

d'honnêteté, jeudi 18 août manquait à l'af-fection des siens Mr. Grimod Joseph, âgé de16 ans.

L'enterrement eu lieu le samedi 20 cou-rant.

Une foule considérable accompagnât ladépouille à son dernier lieu de repos, ouMr. Dunoyer Honoré voulut rendre un der-nier hommage à son plus cher armi, par uneoraison funèbre qui fit couler bien de lar-mes aux présents.

Que ses fils Alexandre, Louis et son ne-veu Lucien, et tous les parents veuillentbien trouver ici l'expression de nos plus sin-cères condoléances de la grande famille val-dôtaine pour la cruelle perte qu'ils viennentde subir.

UN APPELLO ALLE AUTORITÀ'Da questo foglio vorremmo far presente

alle Autorità regionali e comunali le vociraccolte in numerosi centri della Valle su-gli appalti concessi dalla Regione e dai Co-muni ad imp re e addette ai lavori pubblici.

Gli appaltatori di lavori regionali e comu-nali sono, per la maggior parte, ditte serie,che eseguiscono i lavori e retribuiscono i di-pendenti a soddisfazione generale. Tra diessi, però, s'inseriscono dei trafficanti pococoscienziosi i quali non si preoccupano chei lavori loro affidati abbiano quelle caratte-ristiche di solidità e di funzionamento pre-viste dai contratti di appalto e neppure prov-vedono a retribuire contrattualmente i lavo-

ratori alle loro dipendenze. Un appalto siriduce, per questi « cavalieri d'industria »,in un affare pi ùo meno grasso a secondache gli Enti o le persone da imbrogliare simanifestino più o meno scaltre.

Sono giustificate perciò le osservazioni del-la nostra popolazione secondo le quali, leAutorità regionali e comunali devono sor-vegliare l'elenco delle Ditte che si presen-tano per l'esecuzione di lavori pubblici; dal-la concessione di appalto per lavori devonoessere scartate inesorabilmente quelle im-prese e quelle persone che già hanno datoprova di poca serietà in precedenti esecuzio-ni di lavori. .<• .

combattivité comme d'autrefois: en effetles joueurs inscrits dans une équipe doi-vent être nés, ou, du moins, résidants dansle village pour lequel ils jouent.

Pour le Tzan, voici les règles du jeu.

Le terrain, comme pour le fiollet, doitêtre uniforme et plan, on lui donnera laforme d'un trapèze dont les côtés serontdélimités par des banderoles ou des pi-quets. On peut jouer au tzan avec dix,douze ou quinze joueurs. Le côté le plus pe-tit du trapèze doit être proportionné aunombre des joueurs et deviendra par con-séquent de 28,30, 32 mètres de longueur.En imaginant que le jeu se fasse avec tren-te joueurs (quinze par équipe), la perche(qui est un bâton de bois vert d'une lon-gueur de quatre à cinq mètres fixé au ter-rain, tenu entre deux pierres et incliné d'u-ne façon à porter le tzan à une hauteurde 95 cm. au dessus du sol et à la distan-ce de 1 m. 90 de ses pieds) est placée tren-te-deux mètres en arrière. Ceci établi, uneéquipe choisie au sort, s'éparpillera dansle trapèze, l'autre se disposera autour dela perche.

Les membres de l'équipe éparpillés dansle quadrilatère sont appelés joueurs et ceuxdisposés autour de la perche batteurs. Atour de rôle les batteurs commenceront lejeu en lançant le tzan au moyen d'un bâ-ton faisant précéder ce lancement d'un criauquel le capitaine de l'équipe adversairedoit répondre. Il faut que le tzan (uneboule en bois, tirée d'un noeud d'arbre etayant un diamètre de 39 mm.) tombe dansla zone délimitée par le trapèze qu'on ap-pelé a bons )>.

L'équipe des joueurs cherchera avec ses« bocquets » (morceau de bois en formede prisme perché dans le sens de la lon-gueur, d'arrêter la volée du tzan, mêmeen jetant leurs bocquets en l'air.

C'est ce qu'on nomme l'arrêt.

Lorsque l'arrêt n'a pas lieu on désigneun joueur qui se place à vingt mètres dela perche et jette le tzan dans sa direction.C'est ce qu'on appelle le « service ». Lebatteur avec son bocquet ou la « piòta » (lapatte, c'est-à-dire une raquette triangulaireen bois) doit renvoyer le tzan. Autour dela perche sera tracée avec de la sciure oude la chaux une circonférence de quinzemètres de diamètre.

Le joueur doit jeter le tzan à l'intérieurdu cercle, car, à défaut, le batteur pourrarefuser le service.

Par la suite on mesurera les pas existantsentre la perche et l'endroit où le tzan esttombé. Etant donné que les équipes chan-geront de place après avoir éliminé tousles concurrents de l'équipe adversaire auragagné celle qui a le plus grand nombrede pas. D'autres détails doivent être enco-re réglés par les arbitres et leurs décisionsne peuvent aucunement être discutées.

FESTAA LILLIANES

in occasione della festa patronale del pae-se, il giorno 16 u. s., festa di S. Rocco, irappresentanti del S. A. V. T. hanno tenutouna riunione a Lillianes. Lo scopo della riu-nione era organizzativo ed assistenziale, per-ché, oltre ad illustrare i benefici dell'asso-ciazione delle forze, onde sortire benefici ef-fetti economici collettivi, si trattava anche diassicurare i collegamenti per un'assistenzafattiva ai lavoratori del posto.

La lontananza dai centri e l'abbandono incui si trova parte della nostra popolazionerende maggiormente necessaria una illustra-zione dei diritti che i lavoratori dell'indu-stria e dell'agricoltura hanno in fatto di pre-videnza, infortunio e malattia.

L'argomento è stato ampiamente trattatoI delegati del Sindacato Autonomo sono sta-ti quindi ben lieti di accettare l'invito dirimanere anche in serata presso quelle otti-me persone e di partecipare fraternamentealla Festa patronale di quella località.

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Aosta, 20 agosto 1955 REVEIL SOCIAL - RISVEGLIO SOCIALE

Si ripete una lodevole iniziativa della S. I. T, A. V.

Il VII Premio S. Vincent per il giornalismoLa Regione Autonoma della Valle d'Ao-

sta e la Società Incremento Turistico Alber-ghiero Valdostano di Saint Vincent, alloscopo di mantenere viva una tradizione chevanta molti e calorosi consensi, indicono peril 1955, il Premio Internazionale St. Vincentper il Giornalismo, sotto l'alto patrociniodella Federazione Nazionale della StampaItaliana e dell'Associazione Stampa Subal-pina.

Il Premio, che è alla sua settima edizio-ne, è di L. 4.500.000 - così suddivisi :

L. 1.000.000 al giornalista che per la no-biltà ed il valore degli scritti pubblicati nelcorso della sua attività professionale abbiacontribuito a recare maggior lustro al gior-nalismo italiano;

L. 500.000 per l'autore di un racconto al-pino o prosa comunque ispirati alla nostramontagna;

L. 500.000 per l'autore di un servizio dicarattere internazionale che per l'interessedell'argomento e per la nobiltà della tratta-zione, si sia imposto all'attenzione del pub-blico;'

L. 500.000 per l'autore di un servizio dicarattere nazionale che per l'interesse del-l'argomento e per la nobiltà della trattazio-ne, si sia imposto all'attenzione del pub-blico;

L. 500.000 per l'autore di una serie diarticoli che trattino del paesaggio o dellastoria o dei problemi agricoli-economici odelle manifestazioni culturali o artistichedella Valle d'Aosta;

L. 500.000 per l'autore di una serie di ar-ticoli dedicati allo sport della montagna;

L. 500.000 per l'autore di una trasmissio-ne radiofonica ispirata alla montagna;

L. 500.000 per l'autore di un fotoreporta-ge con o senza testo dedicato alla Valle di

Aosta (formato 18x24). Il Comitato Pro-motore si riserva il diritto di disporre delfotoreportage premiato.

Tutti gli articoli, ad eccezione di quellitrasmessi per radio, dovranno essere statipubblicati su giornali o riviste italiani 0stranieri dal 23 ottobre 1953 al io settembre1955 e dovranno pervenire in quattordici co-pie, di cui almeno una stampata nel gior-nale o rivista che l'ha pubblicata e le altredattiloscritte, alla segreteria del Premio (Se-greteria Premi Internazionali St. Vincent -Corso Regio Parco, 2 - TORINO) entro il15 settembre 1955.

Le trasmissioni radiofoniche in lingua ita-liana o straniera dovranno essere inviate inquattordici copie, una delle quali recante ilvisto della stazione che l'ha messa in onda.

L'invio, che potrà essere fatto direttamen-te dai concorrenti o dai giornali stessi, com-porta da parte dell'autore o dell'editore, laaccettazione delle modalità dei premi. LaGiuria si riserva la facoltà di ammettere aipremi quegli scritti che, comparsi su quo-tidiani o riviste nel periodo suindicato, nonsiano stati presentati direttamente daga au-tori.

I premi sono indivisibili, tranne il casocui la Giuria riterrà opportuno l'ex-aequotra due concorrenti.

La proclamazione dei vincitori avrà luogola sera del 6 ottobre 1955 durante una se-rata di gala al Grand Hôtel Billia di SaintVincent.

GIURIA : Leonardo Azzarita (Presiden-te), Rodolfo Arata, Benso Fini, Lorenzo Gi-gli, Riccardo Giordano, Mario Gromo, Da-vide Lajolo, Ferruccio Lanfranchi, Ugo Lon-ghi, Antonio Piccone Stella, Edilio Rusconi, Orio Vergani, e l'Assessore al Turismodella Regione Autonoma Valle d'Aosta.

LECTURES VALDOTAINES

UNE MEPRISE(Tiré de l'Histoire populaire de l'Abbé Henry)

(Suite du numéro précédent)A l'exploitation du filon de l'Arsina, en

1854, par la Société Lasagno dont nous ve-nons de parler, se rattache un joli fait. Ilfaut le conter.

Les Cogneins, furieux de cette prise depossesion d'une mine de Cogne par des é-trangers, jurèrent de s'en venger. Aprèsavoir combiné leur coup dans une cantinede la Veulla, les conjurés se dirigèrent denuit sur le filon de l'Arsina; là, ils ramassè-rent sous les traîneaux qu'ils purent trou-ver, les entassèrent, les arrosèrent de pé-trole et y mirent le feu; en se re-tirant, il détruisirent encore un longtronçon de route sur le parcours le plusdangereux. L'incendie fut aussitôt aperçude la ville, mais personne ne bougea; seulsquelques agents de la Société coururent versle feu, mais la route ayant été coupée, ilsfurent obligés de rétrograder.

Devant cette indifférence de la population,la Société dénonça le fait à Aoste; cheminfaisant, il prit des proportions gigantesques.A Aoste, on se crut en face d'une révolte ell'on dépêcha en toute hâte à Cogne tous lescarabiniers qu'on avait sous la main et deuxcompagnies de bersagliers. Cet appareil for-midable de force alla s'installer à la Tourde Ville. Immédiatement, le juge instruc-teur lança partout des mandats de comparu-tion et commença l'enquête pour découvrirles fils de la révolte. On interrogea tous lespï 'rdpaux chefs de la Ville, la moitié deGimillian : tous, imperturbables, signalèrent

unanimement et sans sourciller comme au-teur du crime le Becquet de Tarabouc. (Ex-pliquons : dans le patois de Cogne, le dia-ble est appelé le becquet, c'est-à-dire le cor-nu; de plus, dans la localité de Tarabouc,pcès de Gimillian, se trouve la chapelle deTarabouc, dédiée à Saint Bernard de Men-thon; dans cette chapelle, il y a une grandestatue de saint Bernard tenant enchaînée àses pieds une petite statue, noire et encornée,du diable : c'est le Becquet de Tarabouc).Le juge instructeur, qui ne comprenait pasle patois et ne savait rien de l'histoire loca-le, crut que ce becquet de Tarabouc étaitun homme. Tout heureux d'avoir réussi àidentifier son nom et sa demeure, il pritun guide, et, suivi des carabiniers et desbersagliers, il se dirigea à Tarabouc pour lecerner et le capturer. Lorsqu'on fut arrivédevant la chapelle, construction massive etrustique, le guide s'arrêta et dit : voilà lamaison du Becquet. La troupe fit halte etposta des sentinelles tout autour de la bâ-tisse, pour que le brigand ne pût échapper.Puis, l'arme au poing, et le coeur en tumul-te, on enfonça la porte... Rien... Calme plat!Le guide, alors, fait signe d'avancer jusqu'àl'autel; puis, montrant du doigt le petit dia-ble noir, encorné, au pied de saint Bernardde Menthon, il ajoute : voilà le Becquet deTarabouc... Le juge vit qu'il s'était laisséborner : une heure après, lui et toute sa trou-pe partaient de Cogne. Rechercher les cou-pables il n'en fut plus question. Les Co-gneins, laissés tranquilles, rient encore decette piquante méprise.

Aspetti e riflessi della rivoluzione franceseHo parlato diffusamente, nelle puntate

precedenti, degli avvenimenti della rivolu-zione francese, dal suo in;zio (1789) a tuttoil periodo in cui governò l'Assemblea Costi-tuente (1791). Per continuare in una esau-riente esposizione dei fatti, molto spazio sa-rebbe ancora necessario.

D'altro canto, c'ò che ci siamo propostidi illustrare non sono solamente gli episodistorici nella loro cruda realtà, bensì il lorogenerarsi quale conseguenza inevitabile diprecedenti errori o per la spinta delle nuoveforme' di pensiero createsi in un rinnovatospirito di libertà. E' per questa ragione che

sintetizzerò l'esposizione degli avvenimenti,degli anni successivi al '91, fino al colpo diStato napoleonico.

Per comodità del lettore ho voluto sche-matizzare le differenti posizioni politiche diuomini e gruppi nel corso della RivoluzioneFrancese.

Estrema sinistra Sinistra Centro-sinistra

Ancien RégimeSTATI GENERALI

Nei mesi che precedono la Ri-voluzione si delineano fuori de-gli Stati Generali i seguentigruppi

Assemblea nazionale si procla-ma tale il 17-6-89Assemblea costituente si procla-ma tale il 9-7-89(che proclamerà la Cost, del 91)

Club Bretone

(0

Assemblea LegislativaPrima metà del 1791

Cordiglieri(Brissot, Danton

Desmoulin,Marat, Hébert)

Giacobini

Giacobini(Robespierre)

Borghesia

Centro

Clero

Centro-destra Destra

Seguaci diRousseau

Seguaci diMontesquieu

Club dell'89(La Fayette, Baylli, Mirabeau)

Fogli anti

Nobiltà

Enciclopedisti(seguaci di Montesquieu, nellospirito delle-((Lettres Persannes))

e di Rousseau nell'Emilio)

Circolo degli Imparziali(Monarchici)

Amici dellaCostituzione

Seconda metà del 1791 e 1792

Convenzione nazion. 20-9-1792

(e X793)

Montagnardi

(4)(Marat)

Giacobini

Arrabbiati

(6)Montagnardi

Arrabbiati

(7)(Marat)

Addormentati

(8).(Robespierre)

Foglianti

(Abate Sieyès)

Moderati (2)

Costituzionali

(3)

Imparziali

Moderati(La Fayette,Narbonne)

Cordiglieri(Condorcet)

Girondini

(5) Foglianti(Isnard, Brissot,1 (La Fayette, Baylli e qualche

Abate Sieyès,Vergniaud)

Costituzionale)

Giacobini

Indulgenti

(9)(Danton)

Girondini(Dumouriez)

Indipendenti (detti La Palude)

Ultimi Costitu-zionali e pochi

Foglianti

Girondini

(1) Da cui si staccheranno i Giacobini (sini stra) e gli Amici della Costituzione (destra); (2) provengono dalle file del Club dell'89;(3) Già amici della Costituzione; (4) Giacob ini di sinistra; (5) Giacobini di destra; (6) Montagnardi di sinistra; (7) (8) (9) Giaco-bini e Montagnardi rispettivamente di estre ma sinistra, di sinistra e di centro sinistra.

Un esame, anche sommario, della tabellapresentata, susciterà evidente la seguenteconsiderazione: la Rivoluzione Francese èscivolata poco a poco verso sinistra. Ad ogninuova elezione, uomini di idee più spinte,erano immessi nelle successive assemblee,tanto che i gruppi, che all'origine si trova-vano in posizione di orientamento di sini-stra, venivano spinti verso il centro, quellidel centro verso destra, e le posizioni più ra-dicali venivano assunte dai nuovi venuti. IFoglianti, ad esempio, che nel 1890 rappre-sentavano il centro-sinistra dell'Assemblea,

si trovavano in posizione politica di destranel 1891. Così i Girondini (centro-sinistradel '91) rappresentavano nel '93 la correntedi destra.

In contrapposto, alcuni uomini di centro,o centro-sinistra, abbandonavano i loro vec-chi compagni di gruppo, per schierarsi, piùa sinistra ancora, nelle formazioni dei nuo-vi venuti.

All'Assemblea costituente (detta A. nazio-nale nel suo primo mese di vita, nell'89,succedeva, il r° ottobrei79i, l'Assemblea le-gislativa. Questo consesso si trovò subito di

fronte a notevoli difficoltà, sia all'estero cheall'interno. Gli eserciti nemici, cui si aggre-gavano anche numerosi emigrati, erano aiconfini della Francia, più minacciosi chemai. Sul territorio nazionale la situazionenon era delle più rosee. Alcuni nuovi de-creti avevano suscitato dei malcontenti. Ladeportazione dei preti refrattafì (quelli cioèche non avevano voluto giurare fedeltà allaCostituzione), i decreti contro gli emigratimettevano in fermento i cittadini. Il re op-poneva ai decreti il suo veto, ma i più ac-cesi rivoluzionari tiravano le fila dei dimo-

stranti di professione. Il io agosto del '92,un gruppo di questi dimostranti assalta ilpalazzo reale, massacrando la guardia sviz-zera e costringendo la famiglia reale a ri'u-giarsi in seno all'assemblea. L'Assemblea,pressata dagli avvenimenti ed eccessivamen-te timorosa, votava la sospensione del redalle sue funzioni (facendo rinchiudere lafamiglia reale nella Torre del Tempio), poidecideva il proprio scioglimento, e convoca-va una convenzione (o II assemblea costi-tuente) demandando le prerogative di go-verno ad un Comitato esecutivo provvisorio,presieduto dal Danton, uno dei più perico-losi fomentatori di disordine.

La Convenzione poteva iniziare i suoi la-vori con una certa tranquillità nel campomilitare. Infatti, proprio il 20 settemre '92(lo stesso giorno della sua inaugurazione) letruppe francesi sotto la guida dei generaliDumouriez e Kellermann, riportavano nel-la battaglia di Valmy una vittoria che restòfamosa nella storia (e della località in cui sisvolse il fatto d'armi prese il nome), controi Prussiani.

I primi atti della nuova assemblea furonola proclamazione della Repubblica il 22 set-tembre) e il processo al re (giustiziato il21-1-93).

L'anima corrotta di Danton, avvocato fal-lito, indebiato fino ai capelli, incomincia daquesto momento a spadroneggiare in Fran-cia. Per avere le mani più libere nelle ma-novre affaristiche ch'egli intende compiere,dà la Comune di Parigi (che possedeva, inpratica, il governo di tutta la Francia) a ungruppo di suoi amici : Huguenin, presiden-te, un concussionario; Manel, che ha ruba-to, falsificato, venduto la corrispondenza diMirabeau; Rossignol, già condannato per as-sassinio; Hébert, ex-controllore di teatro (li-cenziato dal « Variété » per truffa continua-ta), Panis che è stato a suo tempo destituitodal Tesoro Reale, per sottrazione.

Questi uomini hanno il compito di redi-gere delle liste di proscrizione che passanopoi a dei « soppjessori » da loro ingaggiatia 6 franchi al giorno, i quali iniziano unaserie di assassina organizzati. Nei primi 4gorni del loro macabro lavoro 1100 personevengono « liquidate », a Parigi. Dopodichéi forcaioli dilagano in tutta la Francia, do-ve i massacri presero consistenza e regolari-tà inimmaginabili.

i. e.(Continua)

La CONTINGENZAaumentata di 1 punto

(Applicazione a partire dal 1* agosto)

In relazióne all'aumentato costo della vita,accertato dall'Istituto Centrale di Statistica,è entrato in funzione il meccanismo di ade-guamento delle retribuzioni dei lavoratoriai nuovi costi.

Vi è però da notare come sia sorta unacontroversia tra le Organizzazioni dei Lavo-ratori e la Confindustria in merito all'ap-plicazione di tale aumento; la contestazioneè frutto di una non sufficiente precisazionenell'Accordo sulla contingenza. L'aumentodel costo della vita essendo risultato pari apunti 1,50, le Organizzazioni chiedono chevenga applicato l'aumento di due punti,mentre la Confindustria si è affrettata a di-ramare istruzioni alle Aziende affiliate af-finchè provvedano ad aumentare la contin-genza di un solo punto a ^partire dal i°Agosto.

Intanto che le Organizzazioni discutonose devesi o meno aumentare la contingenzadi due punti, gli industriali provvederannoa liquidare i seguenti aumenti giornalieri dicontingenza che sono comprensivi di un so-lo punto.

IMPIEGATI :

1. categoria L. 23,94 donne L. 23,94

2. categoria L. 18,04 donne L. 15,51

3. categoria L. 13,43 donne L. 11,55

INTERMEDI — superiori ai 21 anni :

1. categoria L. 17,50 donne L. 15,05

2. categoria L. 13,30 donne L. 11,40

OPERAI — superiori ai 21 anni :

specializzati L. 12,54

qualificati L. 11,26

manovali spec. L. 10,66

manovali comuni L. io,—

Tali aumenti giornalieri devono essere

corrisposti a tutti i lavoratori dell'Industriadella nostra Regione Autonoma la quale èconsiderata facente parte del « Gruppo Ter-ritoriale A ».

ASSICURAZIONEextraprofessionale

I rappresentanti della Com. Interna degliStabilimenti Sider della Nazion. « Cogne »hanno lungamente discusso con la Compa-gnia di Assicurazioni Generali di Veneziale condizioni per la assicurazione extra-pro-fessionale del personale operaio dipendentedella Società.

Le condizioni accettate all'unanimità daparte dei rappresentanti dei lavoratori sonole seguenti :

1) - Lire 1.500.000 in caso di invaliditàpermanente totale (per i casi d'invaliditàpermanente parziale, valutate secondo le ta-belle I.N.A.I.L., la cifra sarà in proporzio-ne di detta somma, secondo l'invalidità.

2) - Lire 1.100.000 in caso di morte.

3) - Lire 500 al giorno per invaliditàtemporanea (esclusa una franchigia di gior

ni 5).

4) - Assistenga legale gratuita per rico-vero danni subiti da terzi.

II premio di assicurazione a canco di ognioperaio è stato stabilito nella misura di Li-re 190 mensili; detta somma verrà tratte-nuta sulla busta paga. Le adesioni alla po-lizza assicurativa dovranno essere segnala-te all'Ufficio Manodopera del Cantiere o aiContabili di Reparto.

Se tali adesioni perverranno entro il 15agosto, avranno effetto dal giorno succes-sivo all'adesione; se dopo tale data, avrannoeffetto dal primo giorno del mese succes-sivo.

Davanti ai numerosi casi di infortuniextra-professionali di cui rimangono colpitilavoratori non coperti da assicurazione, cre-diamo opportuno invitare tutti i lavoratoridella Società "Cogne" a chiedere all'UfficioManodopera del proprio Cantiere, Viscrizio*-ne alla nuova assicurazione, le cui norme,attentamente esaminate e discusse dai mem-bri della Commissione Interna Sider delletre Organizzazioni sindacali, sono state daessi considerate favorevoli ai lavoratori.

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Page 4: L IN FACCIA 1^°enS Conferenze a Ginevrawin.savt.org/Reveil/1955/19550830.pdf · Anno II - N. 8 MKNMLE Aosta, 30 agosto 1955 Organe du Syndicat Autonome Valdôtain des TravailleurOrgano

'4 — REVEIL SOCIAL - RISVEGLIO SOCIALE Aosta, 30 agosto 1955

Creare una mutua regionaleTale programma non si chiama egoismo, ma è una necessità

sentita da tutti i lavoratori della Regione

In questi ultimi tempi mi è stato dato dìconstatare la funzionalità dell'Istituto INAMdi Aosta.

E' con piacere pertanto che do atto al Direttore regionale dottor Ottaviani di quantoè stato attuato a beneficio e per l'assistenzadei nostri lavoratori. Molta strada rimaneperò ancora da fare perche l'Istituto regio-nale l.N.A.M. possa assolvere per intero ilsuo compito.

Gli ambulatori già esistenti sono bene at-trezzati, però si trovano quasi per la tota-lità sistemati in locali presi in affitto percui si devono pagare un sacco di quattriniche non vanno a beneficio dei mutuati. Sa-rebbe opportuno poter disporre di locali diproprietà dell INAM, costruiti appositamen-te per la funzione a cui devono essere adi-biti e quindi con quei criteri che permetta-no la posa efficiente di apparecchiature mo-derne. Locali ampi e più adatti eviterebbe-ro altresì le code interminabili che sono co-stretti a subire i lavoratori che si recano afarsi assistere.

Noi lavoratori chiediamo agli Organi re-gionali che si ponga in discussione questoproblema e si costruiscano degli ambulatori

forniti di più moderne attrezzature dove 1nostri mutuati, possano trovare un assistenzaancora migliare. Sappiamo inoltre che la ge-stione dell'Istituto INAM di Aosta è in at-tivo e facciamo presente come, oltre a quan-to è stato detto, essa dovrebbe istituire dellecolonie manne ove i minatori, gli addettiai lavori a fuoco continuo ed i lavoratoriminacciati 0 già intaccati nel loro fisico damalattie professionali potrebbero trovare unaassistenza più consona alle loro necessità.

Noi pensiamo che con la creazione dellaMutua regionale queste cose si possano fare.Si faccia un programma di tutte queste ne-cessità, i soldi ci sono per attuarlo, questodenaro non deve uscire dalla Valle finchenon si sia posto riparo alle deficienze cheancora si notano nell'assistenza ai nostri mu-tuati. Queste parole non devono suonarecome una richiesta dettata dall'egoismo, macome diritto del lavoratori e delle aziendelocali che, insieme, pagano per essere de-gnamente assistiti.

Rivolgiamo un appello alle Autorità re-gionali perche intervengano per la soluzionedi questo problema che interessa tutti noi,lavoratori della Regione. Ravet

MiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiuiiiiuiiiiiiiiniiiuiiiiM

SCANDALI SPORTIVILa « bomba )> scandalistica è scoppiata,

questa volta, nello sport. Sono note le san-zioni che la Lega « Gioco calcio » ha presocontro due Società sportive : Catania e Udi-nese. Disparati e varii sono stati i commentidella stampa, al riguardo. La nostra opinio-ne è che il problema non va esaminato allaluce dei due soli episodii attuali ma che imotivi della crisi del calcio italiano debbanoessere ricercati in ben altra sede e che essiabbiano radici più profonde di quelle che aprima vista potrebbero apparire. Bisogna ar-rivare alla moralizzazione dello sport pro-fessionistico e perciò, creare delle basi serie.

Ultimamente l'ing. Barassi, Presidente del-la Federazione Gioco Calcio, aveva propostoun nuovo e ben più impegnativo regola-mento che potesse disciplinare l'attività spor-tiva delle Società calcistiche, soprattutto nelcampo degli « acquisti » e delle « cessioni »dei giocatori (che, allo stato attuale, rasenta

un regime schiavistico). Poi, del regolamen-to non se ne fece niente, e questo perche,coloro i quali avrebbero dovuto approvarlo— i componenti dei vari organismi dellaF.I.G.C. — altro non sono che i dirigentidelle varie Società (ad eccezione del Presi-dente Barassi e del Segretario generale dott.Valentini, il quale è un funzionario stipen-diato).

I dirigenti delle Società hanno tutto inte-resse a che l'attuale stato di cose continuicosì, salvo poi a far fuoco e fiamme quandoqualcuno di essi viene colpito dalle sanzio-ni che la Lega può loro infliggere. Punizio-ni giuste, dunque, quelle inflitte al Cataniaed Udinese, ma troppo severe al momentoattuale, in cui l'elasticità dei regolamenti ela poca serietà di certi dirigenti che hannomescolato il loro modesto spirito sportivoal loro eccessivo spirito affaristico, portanoconfusione e ̂ disordine nel campo dello sportpiù popolare in Italia.

Cartoline della CittàVIA FESTAZ

Da molto tempo esiste la via Festaz, efra poco, forse, diventerà veramente una via,mentre fino a poco tempo fa non era cheun'arteria cieca, ad est, e un viottolo stret-tissimo, ad ovest, del viale della stazione.

Attualmente la via Festaz si presenta così :un tratto, dall'incrocio col viale della Sta-zione al Palazzo Augusta Praetoria, in co-struzione (veramente bello appena sarà ter-minato) spazioso e diritto, che dovrà pro-lungarsi ancora in futuro fino (oppure oltre)la Torre del Lebbroso; un tratto, ad est delviale della Stazione, che potrebbe prolungar-si fino allo stadio comunale in un rettilineoaltrettanto bello e spazioso.

Ma questo secondo tratto di via incontraper la sua attuazione dei serii ostacoli.

Si potrebeb essere indotti a pensare chequesti ostacoli, tanto gravi, altro non fos-sero che costruzioni di ponti su orridi, mon-tagne di granito, cui le più potenti carichedi dinamite non fossero in grado di pro-durre la più lieve delle scalfitture. Nientedi tutto queso. L'ostacolo sulla via è unmuro sgretolato e rappezzato alla meglio,di forma quadrangolare, utile un tempoquale torre di guardia nei bastioni, affattoinutile al momento attuale.

Rappresenta un'antichità certamene, per lasua veneranda età di circa 2.000 anni (e noisiamo d'accordo con il rispetto dovuto aimonumenti romani); malgrado ciò ci per-mettiamo qualche piccola osservazione.

Il rudere faceva parte della cinta murariadi Augusta Praetoria Salassorum, cinta cheè ancora quasi tutta intatta. Torri del ge-nere ne esistevano 18, ed alcune di esse sonoancora visibili e notevolmente in migliorestato di conservazione. Quella di cui par-liamo ha tutto un lato e parte di altri duericostruiti da tre o quattro anni a questaparte, con sassi poco simili agli originali.

Sarà di un ingombro feroce se verrà la-sciata nel bel mezzo della strada (come è

in progetto). Si dovrà abbattere a nord e asud, parte delle mura per fare due branchedì via laterali. Con quale risultato? Chetra mezzo secolo — per l'accresciuto traffi-co — si demolirà anche l'avanzo di torre(e la parte abbattuta risulterà quella partedi mura che si è costretti a demolire attual-mente, oltre a ciò che si dovrà abbatterein futuro). Senza contare che, forse, per lademolizione del residuo di torre, non dovràpassare mezzo secolo.

(Quando venne costruita l'attuale Stazio-ne ferroviaria si presentò un problema ana-logo : abbattere qualche metro di muro percostruire il viale diritto fino al piazzale an-tistante. I difensori delle mura tergiversaro-no per parecchi mesi, finché una bella nottequalche intraprendente piazzò una carica didinamite nel posto giusto, si udì un colpolacerante nelle tenebre e, il mattino succes-sivo, il problema si risolse da sé!!!).

Abbiamo in Aosta dei patrimoni storici.Ne abbiamo ancora da scoprire (da tantianni dovrebbe essere riportato alla luce l'An-fiteatro - situato a nord del teatro romano -ricoperto solo da pochi metri di terra, e nes-cuno vuoi decidersi ad intraprendere questalodevole opera) e si vuoi salvare questo (pertre quarti) moderno rifacimento di una co-struzione inutile?

E, tanto che siamo in argomento, un altropiccolo ritocco sarebbe utile alla via Festaz:la demolizione del vespasiano all'altezza delgiardino pubblico. E' antiestetico, e di queimonumenti se ne possono trovare atualmen-te solo nella nostra città (si dice che anchegli ultimi di questi ruderi esistenti in zoneselvagge del centro-Africa siano stati fattisparire). Inoltre con la prossima costruzio-ne di un albergo diurno diventerà ancheinutile. I vespasiani hanno fatto il loro tem-po, restano solo motivi di dispute, come cene fa testo Gabriel Chevallier nel suo riu-scito « Clochemerle ».

Turcasso

Se è vero che all'Ilssa-Viola s'è manifesta-ta una distensione di rapporti tra maestran-ze e Direzione, la reale portata del nuovoatteggiamento direzionale non può convin-cere nessuno che, finalmente, ci si trovi sul-la buona strada. .

Probabilmente, esso è dettato dal fatto chei dirigenti delFIlssa hanno ormai dato fon-do al loro programma a danno delle mae-stranze e considerino opportuno chiederenuovamente ai lavoratori una collaborazio-ne che può tornar loro utile ai fini della pro-duzione. Tale atteggiamento è stato anche,con ogni probabilità, consigliato dai respon-sabili dell'Azienda, dal convincimento chel'esasperazione dei lavoratori era ormai ar-rivata al punto estremo e che sarebbe basta-to assai poco per far traboccare il vaso. Bi-sognava anche correre ai ripari davanti alledicerie secondo cui la nuova Direzione ave-va un programma ben determinato a dan-no dei lavoratori valdostani.

Comunque, le Organizzazioni sindacali,per nulla convinte delle dichiarazioni dibuona volontà lanciate ai quattro venti, sisono ruinite e, dopo aver esaminata la situa-zione, hanno indirizzato all'AssociazioneValdostana Industriale e all'Ufficio Regiona-le del Lavoro un esposto, nel quale, oltre adenunciare la situazione di fatto, sono an-che indicate le condizioni ritenute indispen-sabili per una distensione nello Stabilimen-to e il ritorno alla normalizzazione dei rap-porti nell'Azienda.

Ecco il testo dell'esposto :« Le sottoscritte Organizzazioni sindaca-

li, riunitesi in Aosta, in data 4 agosto 1955,esaminata la situazione in cui si trovano lemaestranze dell'ILSSA-Viola — Vostra as-

Parmi les procédés de greffage, l'écusson-nage ou greffage par écusson est certaine-ment et de beaucoup le plus usité. Il se re-commande en effet par sa rapidité d'exécu-tion. D'autre part il ne fait subir à l'arbregreffé qu'une mutilation presque insigni-fiante, de telle sorte que, si la greffe ne réus-sit pas, il est fort aisé de la recommencer,soit peu de temps après, soit seulement l'an-née suivante. Enfin l'écussonnage donne gé-néralement de très bons résultats, mêmelorsqu'il est pratiqué par un débutant.

En quoi consiste l'écussonnage?A prélever, sur l'arbre que l'on désire re-

produire avec tous ses caractères une pous-se ou un rameau. De cette pousse on enlèveun oeil, supporté par une petite plaque d'é-corce en forme d'écusson, on l'insère sousl'écorce de l'arbre à greffer, préalablementsoulevée, et on l'y maintient à l'aide d'uneligature modérément serrée.

La greffe en écusson se fait à deux épo-ques différentes, soit en mai au début de lavégétation, et alors l'oeil de l'écusson donneune pousse dans le cours de la belle saison,soit seulement à la fin juillet, ou à la find'août, et dans ce cas, l'oeil de l'écussondonne de pousse qu'au printemps suivant.

Malgré le retard apparent qu'occasionnece dernier mode d'écussonnage, à oeil dor-mant, il est, la plupart du temps, préféré aupremier, dit écussonnage à oeil poussant.

Pour opérer à oeil dormant on opèrequelques jours avant l'arrêt de la végétation,pour que l'écusson ait juste le temps de sesouder au sujet avant l'hiver.

L'époque diffère un peu, suivant l'essen-ce à greffer, car toutes les essences fruitiè-res, n'ont pas une végétation égale.

A. T.

sodata — e richiamandosi agli accordi in-tervenuti tra le scriventi e la Direzione del-la Ditta del 5-11-1954 (in materia di licen-ziamenti), del 20-1-1955 e 21-1-1955 (in ma-teria di decurtazioni salariali), rilevano in-nanzi tutto che il mancato rispetto dei pre-detti ha ingenerato malumore ed incertez-za per l'avvenire nei lavoratori dell'A-zienda.

Infatti, per quanto concerne il primo ac-cordo ricordato, -— che prevedeva un alleg-gerimento delle maestranze concordato tra leparti nella misura di 50 unità — si rilevache tale limite è già stato superato nel no-vembre 1954, e che, successivamente, la Di-rezione ha continuato, attraverso licenzia-menti individuali ingiustificati, a ridurre ipropri organici di un altro centinaio di la-voratori.

Per quanto riguarda gli accordi 20 e 21-1-1955, le sottoscritte Organizzazioni rilevanola sua mancata applicazione specie perquanto concordato al punto 3 che prevedevala formulazione nel più breve tempo possi-bile delle nuove tariffe di cottimo che sareb-bero dovuto essere discusse colla Commissio-ne Interna.

Inoltre la Società ha provveduto ad unlargo numero di declassamenti tra impiegati,equiparati ed operai, in antitesi con lo spi-rito ed i chiarimenti verbali degli* accordi20 e 21-1-10,55.

Ed ancora le sottoscritte Organizzazionirilevano che la Commissione interna ha in-contrato notevoli difficoltà nello svolgimen-to delle sue funzioni oltreché per motivi diordine pratico anche e soprattutto per ilmancato riconoscimento di fatto delle sueattribuzioni. Essa infatti per oltre sei mesidel suo mandato non è stata convocata dallaDirezione.

In considerazione di quanto sopra espostole scriventi Organizzazioni ritengono cheper la normalizzazione dei rapporti fra Di-rezione e maestranze si rendano necessarieassicurazioni inequivocabili in materia deiseguenti punti :

1. - Cessazione di ogni licenziamento —se non più che giustificato da obiettive ra-gioni disciplinari;

2. - Sollecite trattative colla Commissione

COMMUNICATION

Pension pour les aveugles civilsTous ceux qui ont perdu leur capacité

visive, ou avec une résiduité de vue infé-rieure à i/io.e peuvent initier les prati-ques tendantes à obtenir une rente viagèrede 10.000 lires par mois, concédée aux a-veugles civils.

Nous retenons opportun de fournir laliste complète des documents qu'on doitjoindre à la demande.

1) Extrait de naissance; 2) Certificat derésidence; 3) Situation de famille avec dé-claration du bureau districtuel des impôts;4) Certificat de citoyenneté italienne; 5)Certificat délivré par un médecin oculis-te, attestant la cécité complète ou la visibi-lité résiduelle (la visibilité résiduelle nedoit pas dépasser le visus de i/io.e).

Pour toutes autres informations vous pou-vez vous adresser au bureau du SyndicatAutonome Valdôtain, place de la gare Aoste.

PROSSIMI) PUBBLICflZIOnEE' imminente la pubblicazione della ter-

za edizione del « Manuel ïïllustré d'histoireet géographie de la Voilée d'Aoste » di ItaloCossard.

L'edizione è stata curata dalla TipografiaE. Due.

Tutto per l'ediliziaVIALE CARDUCCI, 24 - TELEFONO 2261VIALE DEI PARTIGIANI, 21 - TEL. 2161

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\

Tout pour le bâtiment

interna delle tabelle di cottimo;3. - Cessazione dei declassamenti e riesa-

me da parte della Commissione interna uni-tamente alla Direzione di quelli già attuati;

4. - Assunzione dei lavoratori dipendentidall'Impresa Scavarda che sono costantemen-te inseriti nel ciclo produttivo dell'ILSSA-Viola;

5. - Applicazione di quanto disposto dal-l'art. 5 del Contratto Nazionale di Lavoroe conseguente revisione dell'attuale sistemain vigore all'ILSSA-Viola con il quale si im-pone ai dipendenti di trovarsi al proprio po-sto di lavoro cinque minuti prima che ab-bia inizio l'orario.

E' implicito che la discussione dei proble-mi per i quali si sollecita una pronta deci-sione richiede la piena ed immediata fun-zionalità della Commissione interna.

A tal fine le Organizzazioni sindacali scri-venti ritengono che essa possa essere garan-tita da :

a) una sede adeguata nell'interno delloStabilimento;

b) la possibilità di riunioni settimanali conla partecipazione totale dei membri;

e) la presenza quotidiana dalle 8 alle 12e dalle 14 alle 18 di un membro di Com-missione interna (distaccato dalla produzio-ne) nella sede della stessa CI. per poter fa-cilitare la raccolta delle istanze dei lavorato-ri (rilevazione dei dati inerenti le trattativedei cottimi — acquisizione di pratiche assi-stenzali — raccolta di suggerimenti per ilmiglioramento del funzionamento dellespaccio aziendale, per la riapertura dellamensa aziendale, ecc...).

Sicure che codesta spettabile Associazionenon mancherà di fare le dovute pressionipresso la Sua associata affinchè si giunga alpiù presto a quelle soluzioni che possono —in accoglimento delle richieste contenute nel-la presente — ridare alle maestranze quel-la serenità e quella tranquillità, presuppostiinderogabili per una completa normalizza-zione dello stesso lavoro, le sottoscritte or-ganizzazioni restano in attesa di conoscerel'esito del Suo intervento ».

Se la Direzione accetterà di orientarsi nelsenso richiesto dalle Organizzazioni sinda-cali, allora potremo parlare di distensione inatto e si potrà, di comune accordo, ricostrui-re sulle macerie che essa ha accumulato.

NOTÌZIE TRISTICHAMBAVE

Un lutto particolarmente sentito, ha col-pito la grande famiglia dei lavoratori. della« Cogne ». Il giovane Henriod Livio, di an-ni 27, residente a Chambave, è stato inve-stito da una macchina ed ha trovato tragicamorte il giorno 20' luglio scorso.

Il Signor Henriod Livio era laureando inlegge ed era stato assunto da poco tempopresso gli Stabilimenti Siderurgici della Naz.« Cogne » in sostituzione di un parente.

I funerali hanno avuto luogo in Cham-bave il 22 luglio con una grande partecipa-zione di gente di Chambave e di delega-zioni di lavoratori.

Alla famiglia, duramente colpita nel sueaffetto e nelle sue speranze, vadano le sen-tite condoglianze del « Réveil » e degli ade-renti al S.A.V.T..

PONT SAINT MARTIN

Presentiamo le nostre fraterne condoglian-ze all'amico Dogier Giuseppe per il deces-so, avvenuto il 25 luglio, della moglie Mar-tinet Maria.

SAINT VINCENT

Partecipiamo il nostro cordoglio al SignorCanesso Gino per la morte del padre Si-gnor Canesso Giovanni.

Prof. C. MOIMIIIL. Docente nell'Università di Milano

Medicina Interna Medicina del Lavora

RAGGI XVisite di controllo per malattie pro-

fessionali — Perizie medico-legali-assi-curative. — Consultazioni:

Tutti i giorni feriali dalle 8 alle 12 edalle 15 alle 17.

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Direttore Responsabile: ITALO COSSARD — Autorizzazione del Tribunale di Aosta in data 21-8-1954 — Tipografia B. Due - Corso Battaglione Aosta, 13 - Aosta Telefono 42-47.