l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello...

28
Tiro mancino della Provincia che esce dalla società di gestione Quali soluzioni si troveranno per il futuro di questa struttura? Areoporto, in volo verso la chiusura? Areoporto, in volo verso la chiusura? l’Altopiano ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO l’Altopiano 8 La voce degli Comuni QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI N. 284 - ANNO XI - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” GIOVEDI’ 25 DICEMBRE 2008 I SAPORI DELLA TRADIZIONE www.giornalealtopiano.it Grafica Altopiano Asiago Il nuovo Millepini pronto per l’inaugurazione Sci nordico pag. 3 pag. 14 - 15 Pregevoli lavori degli studenti per il concorso letterario pag. 4 ECONOMIA “Ottimismo e fiducia per uscire dalla crisi” Lusiana Con CONCO per costruire un futuro migliore Roana I vincitori delle borse di studio “Nino e Amelia Sandri” pag. 5 pag. 8 pag. 9 Gallio Gemellaggio con la “Città della speranza” pag. 10 - 11 pag. 21 pag. 12 Nuove rotatorie sull’ex statale del Costo Inizieranno a primavera i lavori nel tratto stradale Treschè Conca - Asiago ENEGO Su e giù con la slitta oggi come ieri Tiro mancino della Provincia che esce dalla società di gestione Quali soluzioni si troveranno per il futuro di questa struttura? Per un impegno di spesa pari a 6 milioni 700 mila euro, la Provincia apporterà delle migliorie sulla principale arteria dell’Altopiano Aspettando l’invasione dei Masters Asiago candidata ufficiale per i Mondiali Gallerie Busellato e Sindoni, dove l’arte è di casa pag. 3

Transcript of l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello...

Page 1: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

Tiro mancino della

Provincia che esce

dalla società di gestioneQuali soluzioni si

troveranno per il futuro

di questa struttura?

Areoporto,in voloverso lachiusura?

Areoporto,in voloverso lachiusura?

l’AltopianoASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO

l’Altopiano8La voce degli Comuni

QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI

N. 284 - ANNO XI - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” GIOVEDI’ 25 DICEMBRE 2008

I SAPORI

DELLA

TRADIZIONE

www.giornalealtopiano.it

Gra

fica

Alt

op

ian

o

AsiagoIl nuovo Millepini pronto

per l’inaugurazione

Sci nordico

pag. 3

pag. 14 - 15

Pregevoli lavori degli studentiper il concorso letterario

pag. 4

ECONOMIA

“Ottimismoe fiducia per

usciredalla crisi”

LusianaCon CONCO

per costruire

un futuro

migliore

RoanaI vincitori delle borse di studio

“Nino e Amelia Sandri”

pag. 5

pag. 8

pag. 9

GallioGemellaggio con la

“Città della speranza”

pag. 10 - 11

pag. 21

pag. 12

Nuove rotatorie sull’ex statale del CostoInizieranno a primavera i lavori nel tratto stradale Treschè Conca - Asiago

ENEGO

Su e giù con la slittaoggi come ieri

Tiro mancino della

Provincia che esce

dalla società di gestioneQuali soluzioni si

troveranno per il futuro

di questa struttura?

Per un impegno di spesa pari a 6 milioni 700 mila euro, la Provinciaapporterà delle migliorie sulla principale arteria dell’Altopiano

Aspettando

l’invasione dei

Masters

Asiago candidata

ufficiale per i

Mondiali

Gallerie

Busellato

e Sindoni,

dove l’arte

è di casa

pag. 3

Page 2: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 2Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

Sapor d’acqua natìa

Grande gioia? Il Tevere chestraripa. L’elezione di BarackObama. La riforma della giu-stizia. La crisi economica mon-diale. Il prezzo del pane. Lescarpe sulla testa di Bush. Lapillola abortiva RU486.Facebook. La madre che ven-de due gemelli per pagarsi unaliposuzione. La Chiesa.L’Islam. L’Inter che vince. Lascommessa di Telethon. Intercet-tazioni, svendite e indagini. Inmezzo alla storia dell’uomo, l’ecodi un annuncio millenario: “Nontemete, ecco vi annunzio unagrande gioia, che sarà di tutto ilpopolo… Troverete un bambinoavvolto in fasce e deposto in unamangiatoia” (Lc 1,10.12). Chis-sà che effetto farà quest’annun-cio dentro l’inseguirsi di baci,abbracci e ricorrenze natalizie.Eppure magnificare il Natale è ce-lebrare la Bellezza che è entratanella storia, è ri-vivere e ri-assa-porare l’annuncio di qualcosa di

“Io non muoio neanche se m’ammazzano”Le parole di Guareschi per augurare e tutti un buon Natale: “L’uomo è fatto così: di fuori è una faccenda

molto facile da comandare, ma dentro ce n’è un altro e lo comanda solo il Padre Eterno.

inaudito e inatteso, è restare sor-presi e sospesi sullo stupore diun Dio che, nonostante tutto, tor-na a farsi Bambino. Perché av-verte che certi attimi della storiahanno bisogno di una via d’usci-ta verso l’alto, di un’estasi urgen-te, di una scappatoia per noninfangarsi. E infrangersi nel nul-la. I sondaggi - fedeli interpretidell’esistenza per troppi studiosi- dipingono l’immagine di un po-polo adagiato, nauseato e triste.Di un uomo che, strascinandosi,cerca di imbottire le sue giornate.I suoi sogni e le sue speranze.Rifacendo sempre i soliti gesti, lecomuni tradizioni, i medesimi pas-si. Ci siamo allenati a vedere ilmondo in bianco e nero. Al mas-simo, legandoli tra loro, sembrastregarci un mondo dipinto digrigio. Un mondo annoiato, abi-tuato, triste. Eppure l’uomo, nel-la sua immaginazione, trattienela percezione di certi attimi chesfiorano – fino quasi a spinge-

re - la perfezione, che mettononostalgia del cielo: il battito di uncuore dentro al petto, l’occasio-ne fortuita di uno sguardo am-maliante, l’intuizione di una pre-ghiera, lo stupore di un ramo fio-rito, l’ebbrezza di una cimainnevata, la burrasca di un marein tempesta, il bocciolo di unbucaneve tra i ghiacci, il partodi un bambino, la premura di unacarezza. Non basta certo la vocedi un bambino – come succedenei pascoli di montagna con igreggi e gli armenti - a rimetterein piedi un paese assopito. Ma

la sua voce ricorda la musica,la poesia, l’ingenuità, la mera-viglia, l’incanto. Ridesta il po-tere dell’innocenza creativadentro una vita ingessata. Ebloccata. Il mistero cristianodel Natale: ovvero il convinci-mento celeste che l’uomo siconquista con la Bellezza, noncon la coercizione. Credere alNatale significa sfidare il mon-do e le sue leggi, la sua anno-iata ripetitività e le sue como-de tradizioni. L’uomo del Na-tale è in stato di guerra apertaal mondo: senz’armi, ma con

l’annuncio creativo edirompente di un Dio ch’èAmore. E l’amore è tutt’altroche una stanca ripetizione. Bu-fera, turbine, tempesta. E’ ven-to che scompiglia i capelli deiviandanti. E scompagina le sta-tistiche dei sapienti. Nel cam-po di concentramento diBeniaminovo, la baracca 18 erala residenza di un internato dinome Giovannino Guareschi,divenuto poi famoso per la sto-ria di don Camillo sacerdote ePeppone sindaco. Ironico,mordace e graffiante ufficial-mente era prigioniero. In realtàera libero: perchè nella fantasias’era creato un mondo imma-ginario in cui rifugiarsi per so-pravvivere. Una pagina del suomemoriale s’intitola SignoraGermania. “Signora Germa-nia, tu mi hai messo fra i reti-colati, e fai la guardia perché ionon esca. E’ inutile signora Ger-mania: io non esco, ma entrachi vuole. Entrano i miei affet-ti, entrano i miei ricordi.E questo è ancora niente, si-gnora Germania: perché entraanche il buon Dio e mi insegnatutte le cosa proibite dai tuoi re-golamenti. Signora Germania,tu frughi nel mio sacco e rovi-sti fra i trucioli del miopagliericcio. E’ inutile, signoraGermania: tu non puoi trovareniente, e invece lì sono nasco-sti documenti d’importanza es-senziale. La pianta della miacasa, mille immagini del miopassato, il progetto del mio av-venire. E questo è ancora nien-

te, signora Germania. Perchéc’è anche una grande cartatopografica al 25.000 nella qua-le è segnato con estrema pre-cisione, il punto in cui potrò ri-trovare la fede nella giustiziadivina. Signora Germania, tu tiinquieti con me, ma è inutile.Perché il giorno in cui, presadall’ira farai baccano conqualcuna delle tue mille mac-chine e mi stenderai sulla terra,vedrai che dal mio corpo im-mobile si alzerà un altro mestesso, più bello del primo. Enon potrai mettergli un piastrinoal collo perché volerà via, oltreil reticolato, e chi s’è visto s’èvisto. L’uomo è fatto così, si-gnora Germania: di fuori è unafaccenda molto facile da co-mandare, ma dentro ce n’è unaltro e lo comanda solo il Pa-dre Eterno. E questa è la frega-tura per te, signora Germania”(dalla conversazione “Baracca18”, Lager di Beniaminovo –1944). Perché nessun’armapotrà mai accerchiare il viag-gio della Speranza. “Vi annun-cio una grande gioia che saràdi tutto il popolo”: oggi, nellacittà dell’uomo, la Bellezza è tor-nata a porre la sua tenda. Comeuna vicina di casa. Buon Nata-le! Con le parole di GiovanninoGuareschi: “Io non muoio ne-anche se m’ammazzano”. Lasfida è ri-partita!Don Marco Pozza

Tempo: è questo il regalo chevorrei a Natale! Lo vorrei perme, ma mi piacerebbe anchepoterlo donare a tante perso-ne. Ne ho avuto la percezionequando ho sentito decantarequesta stupenda poesia, scrit-ta da una signora tedesca.Strofe bellissime, rese ancorpiù incantevoli perché recitateda chi di Tempo ne visto pas-sare tanto: un ospite di VillaRosa che tra poco compiràcento anni! La poesia ha chiu-so il “Filò”, un appuntamentoche all’Opera Immacolata Con-cezione di Asiago è diventatoricorrente in vista del Natale, unmomento partecipato, che vedecoinvolti gli anziani ospiti e unaparte del personale, insieme perfar riaffiorare ricordi, andandoindietro di molti, moltissimi anni.Ed è anche questa la magia delNatale: riunire le persone, farleritrovare insieme per preparareun momento di festa, per con-dividere la preparazione alla fe-stività che celebra la nascita diGesù. Come le recite dei pic-coli delle scuole materne, chedi Tempo davanti ne hanno tan-to, anche per scoprire il pro-fondo significato di questa pa-rola. Tempo per crescere, Tem-

Ti auguro Tempodi Elli Michler

“Non ti auguro un dono qualsiasi,ti auguro soltanto quello

che i più non hanno.ti auguro tempo, per divertirti

e per ridere; se lo impiegherai bene,potrai ricavarne qualcosa.

Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare, non

solo per te stesso,ma ancheper donarlo agli altri.

ti auguro tempo, non per affrettarti a correre, ma tempo per essere contento.

Ti auguro tempo, non soltantoper trascorrerlo,

ti auguro tempo perché te ne resti:tempo per stupirti e tempo per fidarti

e non soltanto per guardarlo sull’orologio.Ti auguro tempo per toccare le stellee tempo per crescere, per maturare.

Ti auguro tempo per sperare nuovamentee per amare. Non ha più senso rimandare.

Ti auguro tempo per trovare te stesso,per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come

un dono. Ti auguro tempo ancheper perdonare. Ti auguro di avere tempo,

tempo per la vita”.

po per imparare, Tempo peremozionarsi nel recitare unapoesia. Quanto sonoparagonabili in certi momenti ipiccoli dell’asilo e gli ospiti diun centro residenziale per an-ziani: simili sono le incertezzee le dimenticanze di alcuni, lasicurezza e la padronanza na-turali di altri, la timidezza di chideve tenere la scena da solo,l’esuberanza nel cantare tuttiinsieme. E a proposito di para-goni, non hanno forse un po’di attinenza il “filò” di una vol-ta e le serate in cui si ritrovanoinsieme gruppi di persone perdedicare un po’ del loro Tem-po a un progetto comune? Siriuniscono genitori per contri-buire alla preparazione dello

spettacolo della scuola dei lorofigli, le mamme dei piccoli del-l’asilo per organizzare mercatininatalizi e raccogliere qualchefondo per le strutture, ormaitroppo spesso in difficoltà eco-nomiche, i gruppi parrocchiali ei volontari delle pro loco chemettono a punto eventi per il pia-cere di compaesani e turisti. Nelprogettare e lavorare insieme c’èTempo per chiacchierare, rac-contarsi, confidarsi. Un Tempospeso bene: impareggiabile è ilpiacere che si prova a usare lamente e le mani, e veder nasce-re piano piano ciò che si sta cre-ando. A tutte queste persone noidella redazione de l’Altopianoauguriamo Tempo, perché pos-sano continuare a provare la gio-ia di fare. E vogliamo augurareTempo pure a voi lettori, Tem-po per leggere con calma e at-tenzione il nostro giornale, Tem-po per contribuire a renderlosempre più vostro, scrivendociper dire o chiedere qualcosa. Viauguriamo Tempo, perché do-narvelo non possiamo, ma, au-gurandovelo, speriamo di con-tribuire a farvelo avere. PerchéTempo è il regalo più grande cheognuno può fare a se stesso.Silvana Bortoli

Anche con questo numerodel nostro giornale regalia-mo l’allegato con il calen-dario delle manifestazioninatalizie. Molti di voi cel’hanno già, avendolo rice-vuto in omaggio con l’edi-zione precedente. Ma ab-biamo voluto pensare ancheai tanti ospiti chel’Altopiano accoglie in que-sto periodo di feste e chetroveranno in questo inser-to il programma degli even-ti dei vari comuni e frazio-ni, giorno per giorno. I let-tori che hanno già ricevutoil supplemento potranno co-munque godere del taglian-do in esso contenuto, rita-gliando il buono sconto di2 euro per l’acquisto deglisquisiti prodotti delCaseificio Pennar Asiago,sponsor dell’iniziativa,presso i suoi spacci diContrada Pennar eContrada Morar. Buon di-vertimento e…buon appeti-to!

Un omaggio per lefeste: il supplementocon il calendario delle

manifestazioni

Il nostro speciale augurio di Buon Natale

Page 3: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 3Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

Bye-bye aeroporto. La struttura altopianese mette le ali, que-sta volta con destinazione chiusura. La Provincia di Vicenzaha deciso di accelerare l’uscita morbida dalla società, già pre-vista tra gennaio e giugno, e di non partecipare alla previstaoperazione di aumento del capitale.

Un po’ di storiaLa Provincia di Vicenza all’atto della costituzione avvenuta nel2000 dell’”Aeroporto di Asiago S.p.A.” aveva una partecipa-zione del 14,45 per cento derivante dalla sua adesione al ces-sato “Consorzio per la gestione dell’Aeroporto di Asiago edelle Prealpi venete”.Per effetto del trasferimento delle azioni in capo alla soppres-sa Azienda di Promozione Turistica di Asiago (Apt) la quota dipartecipazione è salita al 36,96 per cento nel 2002. Quindil’azione di sostegno alla valenza turistica delle attività aeroportualiha coinvolto la Provincia sin dal consorziamento iniziale.

I motivi e le conseguenzeCome mai una decisione così drastica e soprattutto inaspetta-ta? I motivi pare siano racchiusi in sette anni di bilanci negativiche hanno fatto perdere al presidente provinciale Attilio Schneckla fiducia nella società. La Provincia di Vicenza ha così decisodi togliersi definitivamente dalla “Società Aeroporto di AsiagoSpa”. Al centro della discussione la ricapitalizzazione da partedi Palazzo Nievo, fino all’uscita finale, che sarebbe dovutadiminuire di un terzo all’anno in tre anni: tradotto in euro que-st’anno la Provincia avrebbe dovuto sborsare 44 mila euroinvece dei 66 mila previsti. Punto cruciale è la quasi certacessazione della società perché l’uscita di scena della Provin-cia farà da apristrada anche ad altri enti, come la Camera diCommercio, che detenevano delle quote e che avrebbero do-vuto tirarsi fuori dall’assetto societario con “morbidezza”, intre anni.

Le reazioniIn consiglio il botta e risposta tra consiglieri e Schneck non siè fatto attendere.«Il tema doveva essere approfondito prima in commissione –ha sostenuto il capogruppo Pd Pietro Collareda – perché ilfuturo del turismo altopianese rientra tra le competenze dellaProvincia».«Sono colpito dal fatto che il presidente abbia affermato chela Provincia, con il 40 % delle quote, non voglia entrare nelmerito della gestione o quantomeno del controllo – ha dettoinvece Matteo quero dagli scranni del consiglio dopo mesi diassenza –. Poi Schneck ha dichiarato che se ci saranno ini-ziative private a sostegno dell’aeroporto la Provincia saràpresente. Ma se adesso vogliono chiudere la società, perchédovrebbero dare prossimamente contributi ai privati?».«Sono favorevole alla chiusura della società, non dell’aero-porto – ha stigmatizzato il presidente Schneck - l’aeroportodeve continuare ad esistere, ma non in queste condizioni, cioèsenza alcun piano di sviluppo. Così non serve a niente».La prospettiva è che senza Provincia e Camera di Commercio,i soci minoritari (Roana, Asiago, Gallio e la Comunità Monta-na) non riuscirebbero a garantire l’esistenza di una societàconsiderata fallita (dovrebbero infatti erogare 107 mila eurosolo per quest’ultima ricapitalizzazione oltre alle proprie quo-te).Nell’ambito del consiglio Schneck ha anche attaccato l’esiguonumero di velivoli che utilizzano la struttura. «Si compranol’aereo e vogliono che paghiamo le spese? Che paghino loroil costo del servizio – ha dichiarato Schneck - come fa chi sicompra una barca e paga quando attracca in porto».A dare man forte a Scnheck arriva anche una legge nazionaleche diffida la Pubblica Amministrazione a finanziare iniziativesocietarie che abbiano finalità non prettamente istituzionali. Epoi va considerato l’occhio vigile del Governo sull’operato, esoprattutto sulle spese, delle Province per giustificarne un’even-tuale chiusura.La maggioranza di centro-destra ha votato compatta a favoredell’iniziativa, anche quegli assessori o consiglieri che nellaprecedente amministrazione di Manuela Dal Lago avevano sem-pre votato per la ricapitalizzazione dell’aeroporto garantendo-ne il sostentamento. Unici voti contrari quello del consigliereFrancesco Gattolin e dei centristi diPpe-Liga. Astenuta “Vicenza Libe-ra” che chiedeva ulteriori approfon-dimenti

Le prime posizioniAndrea Gios, sindaco di Asiago«Bisogna anzitutto precisare che in

tutti questi ultimi anni la Provincia di Vicenza e la Camera diCommercio, in relazione alla quota di maggioranza detenutaall’interno della società, hanno sempre espresso e nominato lagran parte dei membri del Consiglio di Amministrazione desi-gnando il presidente ed il vice presidente della società e dettan-do, di fatto per il tramite dei suoi rappresentanti, le politichesocietarie.La decisione di uscire completamente dalla società che gesti-sce l’Aeroporto di Asiago già da quest’anno va contro l’impe-gno verbale assunto da Schneck dinnanzi ai sindacidell’Altopiano, spiazza completamente i nostri comuni che inquesto momento dell’anno non hanno materialmente la possi-bilità di modificare gli impegni di spesa già stanziati nel bilan-cio e sembra non tenere conto che di fatto tutte le scelte e lepolitiche societarie degli ultimi anni sono state compiute da unconsiglio di amministrazione che è sempre stato essenzialmentee fondamentalmente di espressione della Provincia e della Ca-mera di Commercio.Va detto, per onor del vero, che con una scelta analoga, laProvincia di Vicenza è uscita anche dal capitale sociale del-l’Aeroporto di Vicenza il quale ha maturato una perdita di oltre3 milioni di Euro e che, a seguito di tale decisione è stato mes-so in liquidazione.Alla luce di tutto questo il consigliere Gattolin si è affrettato adire che la scelta della Provincia di Vicenza non sarebbe altroche una “vendetta” nei confronti del comune di Asiago per laquestione dell’impianto di biomasse del Turcio.Sono certo che, al di la delle solite superficialità dette dal “so-lito” consigliere di minoranza del comune di Asiago (da qual-che anno anche consigliere provinciale), le ragioni dell’uscitadella Provincia di Vicenza dal capitale dell’Aeroporto di Vicenzae di Asiago vadano lette con motivazioni ben più profonde edacute e non possano essere interpretate semplicisticamentecome uno “sgarbo” della Provincia nei confronti del comunedi Asiago, non fosse altro che per il fatto che alla società chegestisce l’aeroporto partecipano anche il Comune di Gallio,quello di Roana e la Comunità Montana.Come al solito Gattolin banalizza la realtà ed ha una visioneriduttiva e personalistica degli eventi politici che riguardano ilnostro territorio.Le ragioni di tale scelta potrebbero essere dettate, innanzitutto,dalla eccessiva onerosità dei costi di gestione e dell’evidenteanomala quantità di perdite che la gestione del nostro aeropor-to ha fatto registrare in questi ultimi anni in relazione ai realibenefici portati al territorio. Da altro canto, temo che la sceltade dell’Amministrazione Provinciale e del suo Presidente pos-sa essere stata dettata anche dalla volontà di rivalutare l’Aero-porto di Thiene (terzo aeroporto della provincia) il quale è sem-pre stato “soffocato” da quello di Asiago e da quello di Vicenza.Non a caso, all’indomani della decisione della Provincia di Vicenzadi non ricapitalizzare la società che gestisce l’Aeroporto di Asiago,il sindaco di Thiene è apparso sulla stampa locale con l’idea di unrilancio del suo aeroporto.Capisco l’entusiasmo del sindaco di Thiene e del Presidente Pro-vinciale nel rilanciare l’aeroporto della loro città ma ritengo cheuna realtà come l’aeroporto di Asiago, con la sua storia e con gliingenti finanziamenti pubblici sin qui impegnati in opere struttura-li, non possa essere abbandonata e vada assolutamente sviluppa-ta. Concordo invece con il Presidente Schneck sulla necessità direndere la gestione dell’aeroporto più efficiente, di ridurre le per-dite di esercizio, di predisporre un piano industriale mirato perrilanciare la struttura garantendo gli equilibri di bilancio nel mediotermine e, soprattutto, compatibile con la realtà turisticadell’Altopiano e dell’intera Provincia di Vicenza. Di fatto, la ge-stione ordinaria dei due aeroporti partecipati dalla Provincia diVicenza negli ultimi anni è costata ai cittadini della Provincia oltre3,7 milioni di euro: un importo francamente eccessivo».

Francesco Gattolin, consigliere pro-vinciale di minoranza del Pd«L’aeroporto costituisce un forte ele-mento di attrattiva turistica per la pos-sibilità di praticare alcune disciplinesportive come il volo a vela e può es-sere di estrema importanza per le azionidi emergenza e di protezione. I pianidi sviluppo infrastrutturale necessitano di tempo ulteriore. Il Pre-sidente Schneck ha svolto un’analisi di carattere prettamente eco-nomico-finanziaria che ha messo in evidenza, punto su cui hoconcordato, l’assoluta difficoltà per questa società di perseguirese non l’utile, almeno il pareggio.Il Presidente ha poi fatto riferimento alla legge finanziaria del 2008che, a suo dire, impone la dismissione a partecipazioni in societàche non abbiano per oggetto sociale attività strettamente necessa-rie al perseguimento delle finalità istituzionali o che non produca-no servizi di interesse generale attinenti al proprio livello di com-petenza.Anche su questo ho posto in rilievo che è competenza propriadella Provincia quella di supportare una struttura che in momentidi crisi nel comparto turistico può consentire di arginare le perditedi presenze, diventando anche veicolo di promozione del nostroturismo.Ma la questione a mio vedere è più complessa. Infatti alla miarichiesta di quali fatti nuovi siano intervenuti dopo il 16 gennaio2008, quando la Provincia di Vicenza ha manifestato la volontà diuscire dalla compagine societaria in tre anni, ho ricevuto una ri-sposta totalmente evasiva.A quel punto ho espresso il dubbio che l’uscita immediata dallasocietà sia la risposta sbagliata allo “scorno” mal digerito quandol’11 luglio il consiglio provinciale ha deliberato di accettare la ri-chiesta del comune di Asiago di corrispondere 296 mila euro peril diritto di superficie del terreno su cui sta sorgendo la centrale abiomasse. E’ stato quello un boccone amaro per la Provincia,basti solo valutare il fatto che la stessa recupererà il proprio inve-stimento in 25 anni, mentre il comune di Asiago, prestando ilterreno per 60 anni, ha introitato anticipatamente tutti i canoniannui. Ho l’intima convinzione che quel fatto abbia pesato sulladelibera».

Mario Porto, sindaco di Roana«Sono amareggiato e contrariato dallarepentina decisione della Provincia diVicenza di dare forfait alla società “Ae-roporto di Asiago”. Le motivazioni dinon dover più sostenere una societàin passivo possono essere valide finoad un certo punto, poiché l’Aeropor-

to di Asiago ha sì avuto esercizi finanziari chiusi in passivo inquesti ultimi anni, ma un passivo che oscillava fra i 14 mila e i 100mila euro l’anno (cifre facilmente aggredibili da soci importantiquali l’amministrazione provinciale, la Camera di Commercio e itre comuni di Asiago-Gallio-Roana). Un passivo che, se si fossestati in grado di attivare un utilizzo con qualche volo turistico agiorni fissi, come da noi caldeggiato, sarebbe senz’altro diventatoun attivo. Anche dal punto di vista politico ritengo che non sia unagrande conquista essere artefici della morte della pista di Asiago:stiamo ripetendo la storia che non ci ha insegnato niente 50 annifa, quando, basandosi sullo stesso principio di economicità e ad-ducendo che i rami secchi delle ferrovie andavano tagliati, l’allora“Società Veneta” ci chiuse la ferrovia Rocchette-Asiago, salvopoi, dopo qualche decennio, piangere sull’errore!Mi auguro che la Provincia ritorni sui suoi passi e riconsideri lapossibilità di non abbandonarci, sarebbe un ulteriore soffiare sulfuoco del malcontento per dar ragione a chi sostiene che le Pro-vince sono un ostacolo più che un’opportunità».

Il paragone: «50 anni fa la “Società Veneta” chiudeva la ferrovia Rocchette-Asiago salvo poi piangere sull’errore»

Schneck silura l’aeroporto di AsiagoLa Provincia dichiara di volersi tirar fuori subito dall’assetto societario della struttura

Pagina a cura di Luigi Frigo Bettinado

AttilioSchneck

Page 4: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 4Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

Partiranno forse già a pri-mavera i lavori di messa insicurezza e allargamentodel tratto della provinciale349 tra Tresché Conca edAsiago. L’assessore pro-vinciale alla Viabilità,Costantino Toniolo, ha con-fermato il finanziamento di6.700.000 euro per il primostralcio dei lavori in un in-contro con l’ex assessore aiLavori Pubblici di Roana,ora consigliere indipenden-te, Dario Frigo e l’assesso-re roanese Roberto Torto-ra che si sono recati aVicenza con delega del sin-daco Mario Porto. I fondiper i lavori provengono inparte dal finanziamento pro-vinciale stanziato alla cir-convallazione di Asiago, cir-convallazione poi stralciatoper l’opposizione alla suarealizzazione di moltialtopianesi, asiaghesi e

Strade più larghe e nuove rotondecosì la Provincia si occupa della 349

Inizieranno a primavera i lavori nel tratto stradale tra Treschè Conca e Asiagocanovati in particolare.I lavori previsti dal proget-to preliminare, già redatto,prevedono l’allargamentodella 349 tra TreschéCesuna e l’inizio di Canove,soprattutto nel tratto detto“Voltascura” dove la stra-da presenta numerose cur-ve strette in prossimità dellecave di marmo. Le curvesaranno ampliate con la re-alizzazione di ponti lateralicome anche il ponte che at-traversa il torrenteGhelpack subito prima del-l’entrata nel territorio diCanove. Verranno poi rea-lizzate tre rotonde.La prima a Canove, all’in-crocio della 349 con la stra-da che va verso Cesuna, al-l’altezza del Municipio. Unincrocio che, soprattutto inperiodi di grande traffico,facilmente crea rallenta-menti e rappresenta un

punto dove si verificanospesso piccoli incidenti perla poca visibilità. Altro pun-to ritenuto fondamentale intermini di sicurezza è l’in-crocio di contrada Moselesotto la discesa della Gaigaall’incrocio con via Barac-ca dove si trova il Consor-zio tra i Caseifici. Questointervento consentirà un sa-

lutare rallentamento deltraffico in un tratto di stra-da in cui, in pochi anni, perincidente stradale, sono de-cedute 7 persone. Su que-sto punto i tecnici provin-ciali sono ancora indecisi secreare una rotatoria oppu-re se costruire un sottopas-saggio, decisione che saràpresa in seguito ai

sopraluoghi che saranno ef-fettuati a breve. La terzarotonda, che sarà realizza-ta in seguito, sarà situataall’entrata di Asiago all’in-crocio tra Via Verdi e Via-le Stazione, altro puntod’intasamento del traffico eluogo spesso di scontri.“Questi interventi sono statiritenuti di fondamentale im-

portanza dall’assessoreToniolo che ha dimostratogrande disponibilità alle no-stre esigenze e una fermavolontà a non far deviarequesti fondi verso altre ope-re in pianura – spiega DarioFrigo – Sono allo studio an-che altri miglioramenti allaviabilità altopianese, unaviabilità che non ha tenutoil passo con i cambiamentidelle usanze delle perso-ne”.“Questi lavori non sono soloimportanti per il traffico tu-ristico, ma hanno una gros-sa valenza anche per icomparti produttivi artigia-nali, agricoli ed imprendito-riali dell’Altopiano – ag-giunge Tortora – Una piùveloce viabilità comporta unrisparmio di tempo e di de-naro”.

Gerardo Rigoni

ATTUALITA’

Le quattro categorie presentisull’Altopiano, Confindustria,C o n f a r t i g i a n a t o ,Confcommercio e Coldiretti,hanno organizzato un incon-tro con i sindaci del territo-rio, con gli enti e le autoritàcivili e militari per augurareBuone Feste, con l’auspicoche tutti possano impegnarsiper instaurare un rinnovatoclima di stabilità, fiducia eottimismo per il benedell’Altopiano. “E’ solo at-traverso l’ottimismo che sipotrà avviare un nuovo pro-cesso di sviluppo e rinnova-mento di tutto l’Altopiano –ha detto Renato Munarettopresidente del raggruppa-mento di Assindustria di

Ottimismo e impegno, così si supera la crisiLe categorie economiche unite augurano buone feste e auspicano future collaborazioni per il bene di tutto l’Altopiano

Thiene di cui l’Altopiano faparte, rappresentato dall’im-prenditore Mario Livore – UnAltopiano che deve riconqui-stare la sua centralità, la suacollocazione come area turi-stica, la sua importanza nel-l’economia. Ma per fare que-sto serve uno sforzo di tutticercando delle sinergie tratutti gli attori del territorio perguardare al futuro con fidu-cia permettendo la stesura diprogrammi e progetti per ilrilancio del territorio; semina-re panico o incertezza non faaltro che danneggiare il ter-ritorio e in definitiva i suoicittadini, rallentando i proces-si innovativi che emergononei momenti di crisi”. “Le

attività economiche, e quindianche i cittadini, hanno vis-suto altri momenti bui checon l’impegno di tutti sonostati superati, penso al perio-do in cui il denaro costava tan-tissimo bloccando in partel’economia sia nazionale sialocale – ha aggiunto AgostinoBonomo nominato di recentealla Camera di Commercio –L’Altopiano ha sempre mo-strato una grande capacità divenire fuori dai momenti dicrisi, con determinazione, consacrificio, con idee innovative.Ed è attraverso progetticomprensoriali, superando icampanilismi, che anche que-sta volta riusciremmo a supe-rare questo momento di diffi-

coltà”. Piena sintonia sulla ne-cessità di sviluppare una men-talità comprensoriale vieneespressa anche il presidentedella Comunità MontanaGiancarlo Bortoli che peròsottolinea “Queste sinergie

devono essere fatte con paridignità ricordando che il ter-ritorio dell’Altopiano alle ca-tegorie ha già dato molto.L’Altopiano necessita di in-terventi strutturali e di pro-getti innovativi; attraverso un

impegno concreto delle ca-tegorie economiche si potràinstaurare una certa sereni-tà, attraverso questa sereni-tà si insedia anche la fidu-cia”. Gerardo Rigoni

Page 5: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 5Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

ATTUALITA’

Il Millepini è sempre stato unposto di aggregazione giova-nile. Dalla sua realizzazionenei primi anni ’50 comebalera ha poi seguito tutte letendenze musicali fino a di-

La befana regalerà adAsiago e all’Altopiano tuttouna nuova struttura cultura-le. Questione di qualche set-timana e verrà inaugurato ilnuovo Millepini, opera atte-sa da tempo.Nel complesso troverà spa-zio una sala congressi da 400posti a sedere trasformabileper l’occasione in teatro gra-zie al palco di oltre 7 metri diprofondità e ai locali adibitia spogliatoi e ripostigli. An-nessa alla sala convegno,posta al piano terra dellastruttura, ci sarà anche unasala riunioni di una novanti-na di posti. Al primo pianoinvece troverà collocazione

Apertura delle porte alle ore21, alle 22 esibizione dal vivodi Eterea Post Bong Band, alle23 dj set con Stephan KrusDj&Producer e il vocalist McMat Satoshi, Pierre Luis Dj,Daniels Dj & Producer, AleSatoshi showman, a mezzanot-te panettone per tutti. E’ con-fermato il programma dellagrande Festa di Capodanno adAsiago al Palaghiaccio riscal-dato, e notevole è la richiestadei biglietti nei vari punti diprevendita ad Asiago, Gallio,Vicenza, Bassano, Schio,Thiene. Non solo i giovanissi-mi potranno godere di una se-rata particolarmente pensataper loro, ma anche il pubblicopiù adulto avrà modo di tra-scorre il veglione godendo del-l’angolo wine bar con musica

la biblioteca civica che lasce-rà gli spazi angusti di piazzettadegli Alpini diventando ancheun posto dove gli studenti pos-sono fermarsi a studiare.L’intenzione dell’amministra-zione cittadina era quella dicreare un polo d’attrazionedove i giovani possano stu-diare, fare sport e anche,semplicemente, ritrovarsi. Al“polo”, che già conta il tennise un percorso vita, si aggiun-geranno nello stabile delMillepini una sala prove dimusica, un centromultimediale e uffici adibitialla cultura. Il rifacimentodell’ex discoteca è stato resopossibile con un contributo

regionale iniziale di un milio-ne di euro, poi integrato conaltri 650 mila euro per trasfor-mare l’opera da solo centrocongressuale a polo cultura-le. “Il progetto iniziale era li-mitato perché legato ad un fi-nanziamento strettamentecollegato alla promozione delturismo congressuale - spie-ga l’assessore alla culturaRoberto Rigoni - Ora, graziealla modifica consentita dal-la Regione, che ha capito lenostre intenzioni e i bisognianche dei residenti, ci sarà uncentro congressi all’altezza diogni richiesta, ma piùpolifunzionale che potrà dun-que essere utilizzato per al-

tre manifestazioni che con-tribuiranno all’immagine cul-turale di Asiago”. “Con que-sta struttura riusciremo adare una risposta alle molterichieste che provengono dainostri giovani – aggiungel’assessore ai lavori pubbliciGiampaolo Rigoni - Risolve-re il problema della bibliote-ca, ora situata in locali insuf-ficienti, dare uno spazio perle prove ai numerosi com-plessi musicali della zona erealizzare un palcoscenico ingrado di ospitare rappresen-tazioni teatrali penso sia im-portante e possa dare lustroa tutto il paese”. Gerardo Rigoni

ventare la discoteca“Playback” fino alla sua chiu-sura definitiva oltre una ven-tina di anni fa. Al Millepini siè svolto la prima grande ma-nifestazione che ha lanciato

Asiago tra le località turisti-che d’elite, la selezione ita-liana di miss Universo. Cor-reva il 1954 e ad Asiago sipresentava questa grandeoccasione di ospitare la fina-le italiana per Miss Universocon presidente di giuria Totò.Così come la si sono tenuti ifinali del concorso musicaleil “Kaberlaba d’Oro”,anticipatore del Festivalbarceh vedrà la luce nel 1963.Alla prima edizione delKaberlaba d’Oro, tenuto nel1959, parteciparono tutti i bigdel momento da Milva a ToniRenis. Con la nascita delFestivalbar tra gli anni ’60 e’70 il jet set che si ritrovava

Il Millepini prossimo all’inaugurazioneLa struttura polifunzionale è quasi pronta. Sarà centro congressi, ma anche polo d’attrazione

per i giovani con biblioteca, sala prove per gruppi musicali e palcoscenico per spettacoli teatrali

“Il Millepini de nà volta”

24/12/2008 TWILIGHT ore 15.30 17.45 20.00 22.0025/12/2008 BOLT ore 14,15

IL COSMO SUL COMO' ore 16.00 18,00 20,00 22,0026/12/2008 NATALE A RIO ore 15.30 17.45 20.00 22.0027/12/2008 MADAGASCAR 2 ore 14,00 16.00 18,00 20,00 22,00

28/12/2008 IL COSMO SUL COMO' ore 16.00 18,00 20,00 22,0029/12/2008 MADAGASCAR 2 ore 16.00 18,00 20,00 22,0030/12/2008 NATALE A RIO ore 15.30 17.45 20.00 22.0031/12/2008 EMBER ore 16,00 18,00 20,3001/01/2009 NATALE A RIO ore 15.30 17.45 20.00 22.0002/01/2009 TWILIGHT ore 15.30 17.45 20.00 22.0003/01/2009 ULTIMATUM ALLA TERRA ore 16.00 18,00 20,00 22,00

04/01/2009 IL COSMO SUL COMO' ore 16.00 18,00 20,00 22,0005/01/2009 NATALE A RIO ore 15.30 17.45 20.00 22.0006/01/2009 ULTIMATUM ALLA TERRAore 16.00 18,00 21,00

24/12/2008 ULTIMATUM ALLA TERRAore 16.00 18,00 20,00 22,0025/12/2008 NATALE A RIOore 15.30 17.45 20.00 22.00

26/12/2008 IL COSMO SUL COMO'ore 16.00 18,00 20,00 22,00

27/12/2008 BOLT ore 16,00 18,00 COME UN URAGANO ore 20,00 22,00

28/12/2008 HIGH SCHOOL MUSICAL 3ore 16,00 18,00

LA DUCHESSA ore 20,00 22,0029/12/2008 MAMMA MIA!ore 15.30 17.45 20.00 22.00

30/12/2008 MADAGASCAR 2ore 16.00 18,00 20,00 22,0031/12/2008 NATALE A RIO

ore 14,50 17,00 19,1001/01/2009 BOLT ore 16,00 18,00

IL COSMO SUL COMO'ore 20,00 22,00

02/01/2009 COME DIO COMANDA ore 18,00 20,00 22,00

03/01/2009 HIGH SCHOOL MUSICAL 3ore 16,00 18,00

COME UN URAGANO ore 20,00 22,0004/01/2009 EMBER ore 16,00 18,00

COME UN URAGANOore 20,00 22,00

05/01/2009 MADAGASCAR 2ore 16.00 18,00 20,00 22,00

GRILLO PARLANTECINEMA LUX ASIAGO

“Da balera a discoteca, un posto dove generazioni di giovani hanno trascorso il tempo libero”

ad Asiago per la manifesta-zione poi si riversava alMillepini per continuare ifesteggiamenti. In quei anni nonera cosa rara vedere seduti aitavoli personaggi del calibro diAlbano, Romina Power, Mina,Rita Pavone.“Se potessero parlare questemura - ha scherzato Nereo Stelladurante un sopralluogo alla nuo-va struttura – Anche quella vol-ta si è visto giusto nel volere que-sto edificio. Marco Stefani, verofautore del turismo moderno adAsiago, lo difendeva dagli attac-chi dei benpensanti di allora ecredo sarebbe fiero a vedere cheriprende un ruolo centrale nelturismo.” G.R.

anni 60-70-80, assaporandofantasiosi cocktail e dell’otti-mo vino. Per informazioni ci sipuò rivolgere a Due PuntiEventi, organizzatore della fe-sta, al numero telefonico 0445360516 – o collegarsi al sitowww.due-punti.com. Si ricor-da che la prevendita dei bigliet-ti, al costo di 25 euro, verrà ef-fettuata fino al giorno 30, men-tre il 31 sarà aperto il botteghi-no al palaghiaccio al costo di30 euro il biglietto. AdAsiago la prevendita si tie-ne all’Ufficio del Turismo inPiazza II° Risorgimento(tel. 0424 464081) e all’Uf-ficio I.A.T. inViale Stazio-ne (tel. 0424 462221), aGallio invece da Tato e Tatain Piazza Italia (tel. 0424445069) S.B.

Capodanno al Palaghiaccio, sipreannuncia un nuovo successo

Page 6: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 6Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

ATTUALITA’

Creare un’unica grandestruttura promozionale di tut-to ciò che è veneto, in prati-ca un megadistretto che in-corpori tutte le realtà turisti-che venete sotto un unico om-brello, dal mare alla monta-gna, dalle città d’arte, alle ter-me e al lago. Lo ha propostoil vicepresidente regionalecon delega al Turismo Fran-co Manzato che spiega l’ideacosì: “Si svilupperebbero re-altà turistiche ancorainespresse e si migliorerebbe-ro i margini di profitto per glioperatori anche in un perio-do di crisi. Inoltre si incre-menterebbe l’offerta attra-verso la rete internet raggiun-gendo più facilmente i mer-cati in sviluppo. Sono tuttecose di un’importanza strate-gica in una regione dove ilturismo rappresenta il 5,5 percento del Pil”.Una proposta che trova mol-ti distretti restii, in testa quel-lo della montagna secondo ilquale c’è necessità di mag-gior autonomia in un’area chevede il diretto concorrenteappena al di là del confine

Se manca è un problema, maanche quando è troppa nonva bene. La neve caduta ab-bondantemente in montagna,se è una garanzia per unabuona e lunga stagione turi-stica, rappresenta infatti unpericolo per gli animali chepopolano i boschidell’Altopiano, soprattuttonella zona alta. “Non trova-no cibo e rischiano di moriredi fame” spiega il vice que-store del Corpo Forestaledello Stato Isidoro Furlan.Motivo per cui i forestali sonoin stato di emergenza e stan-no provvedendo ad un’ope-razione di foraggiamento conla distribuzione di fieno e diparticolari integratori per fa-vorire la sopravvivenza e losvernamento di cervi e ca-mosci, il cui numero è in net-ta crescita, mufloni (faunanon autoctona, ma che bensi adatta alle condizioni am-bientali dell’Altopiano) e ca-prioli, la cui presenza inAltopiano è purtroppo in fasedi regressione. “E’ un aiutoche diamo agli animali, so-prattutto ungulati – spiegaancora Furlan - solo in casistrettamente eccezionali co-m’è l’attuale situazione.Un’operazione sconsigliatadagli zoologi, ma in alcunicasi necessaria per salva-guardare un importante pa-trimonio zootecnico”. Per icaprioli soprattutto il rischiodi estinzione dopo inverni ri-gidi e nevosi, come, dalle pre-messe, sembra essere que-sto, è molto alto. “Nella pri-mavera 2006, dopo una sta-gione invernale con precipi-tazioni copiose e frequenti, si

Un megadistretto Venetoper la promozione turistica

Un’idea che al Consorzio Turistico non piace molto. Longhi:“Solo chi opera nel territorio può individuare il potenziale cliente”

regionale, quel Trentino AltoAdige con il quale già i duedistretti della montagnaveneta, quella bellunese equello della montagnacimbra, hanno intavolato pro-grammi e progetti comuni.Progetti che rischierebberodi arenarsi se diretti dalla lon-tana Venezia.“Il concetto del megadistretto– commenta LeonardoLonghi, rappresentante deldistretto Montagna Cimbrache trova nel Consorzio Tu-ristico Asiago 7 Comuni il suo

capofila - ha un suo sensosoprattutto se si va apromozionare il Veneto turi-stico in paesi lontani, ma qua-lora si punti su un target piùristretto solo chi opera sulterritorio può individuare ilpotenziale cliente che nonnecessariamente è lo stessodel mare o delle città d’ar-te”. La controproposta deidistretti montani veneti è in-vece una struttura piramidaledove ogni realtà regionalepossa avere un suo distrettoproduttivo, inserendovi non

solo il turismo, ma tutto ciòche compone quella partico-lare area. Un megadistrettoproduttivo coordinato dallaprovincia e la Camera diCommercio di Belluno, dalConsorzio Dolomiti, dalla

Comunità Montana 7 Comunie dal Consorzio Turistico inrappresentanza anche dellamontagna veronese.“Per fare un esempio neldistretto montagna veneta siinserisce non solo il turismo,ma anche l’agroalimentare,l’occhialeria, la produzionedi scarponi, insomma tuttociò che viene prodotto nel-le aree di montagna - spie-ga Longhi – E’ unendo leforze e presentandosi cometerritorio unico che si per-metterebbe alla montagnadi sedersi al tavolo dovevengono prese le decisionie di contare per quel cherealmente vale. La Regio-ne vuole progetti forti, ma

per questo ci vuole alle spal-le un territorio forte”.Un concetto appoggiatoanche dal sindaco di AsiagoAndrea Gios che sottolinea:“Bisogna riconoscere allamontagna la sua specifici-tà e la montagna, ma cosìanche altre realtà turistiche,ha bisogna della sua auto-nomia e dello spazio peresprimerla. Proprio permotivi geografici la monta-gna veneta deve prima cre-are strette sinergie con lamontagna trentina ealtoatesina poi eventual-mente con altre realtà turi-stiche venete”.

Gerardo Rigoni

I forestali sfamano gli animaliSono in corso le operazioni di foraggiamento sperando di salvare più esemplaripossibile, soprattutto di capriolo, il cui numero in Altopiano è in netta regressione

è constatata una moria dicaprioli di circa l’80%. Cer-vi e camosci sono già più for-ti e solitamente conquistanole zone migliori per losvernamento. Dei caprioli,quelli che sono scesi versovalle in anticipo si salvano,ma per gli altri è dura”.L’operazione diforaggiamento non è sempli-ce. Il fieno, portato con lemotoslitte fin dove è possibi-le, viene caricato sulle spalledei forestali che, armati di scio ciaspole, compiono lungheore di cammino per portarlonei posti in cui gli animali san-no arrivare, soprattutto dovesono state costruite dai cac-ciatori delle mangiatoie chesolitamente vengono carica-te in autunno. “Spesso – diceFurlan – si lavora in condi-zioni estreme e i pericoli peri nostri uomini sono tanti. Per

ogni squadra che si occupadella distribuzione, ce n’èun’altra pronta ad interveni-re e c’è un contatto continuovia radio con il centro diBelluno dove sono sempre inallerta due elicotteri per ogniemergenza che si dovesseverificare”.Un’altra operazione che si faè quella di tagliare piante diabete bianco con le quali tro-vano nutrimento sia gliungulati che i galli cedroni e igalli forcelli. “In questo sen-so anche la natura dà unamano – afferma ancoraFurlan – perché con le gran-di nevicate si verificano tantischianti da neve, molti alberiche cadono e si spezzano. Seda una parte quindi il boscosubisce grandi danni dall’al-tra gli animali ne possonotrarre beneficio”. Stefania Longhini

Page 7: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 7Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

ATTUALITA’

Nel ricco programma di manifestazioni che si terranno du-rante il periodo delle feste natalizie a Treschè Conca anchela proiezione, il 28 dicembre alle 20,30 presso le ex ScuoleElementari, dello spettacolo teatrale “Il Filò – Parlar de ‘stiani”, che si è tenuto nei mesi di luglio e agosto all’internodelle manifestazioni del Festival Cimbro. Gli “attori”, tuttiabitanti di Treschè Conca, ripropongono la serata a casa del-lo sposo dopo l’avvenuto matrimonio: uno spettacolo vera-mente divertente che ci racconta uno spaccato di vita di unavolta. Date e orari dell’intero calendario di appuntamenti litrovate nel supplemento in regalo con il giornale.

Le festività natalizie, occasione perriscoprire il piacere della creatività

Nuovo look per l’abete spelacchiatoQuando a Canove è arrivato l’albero da addobbare e mette-re in bella vista in centro paese, molti paesani sono rimastialquanto perplessi: il povero abete si presentava piuttostomalconcio, sfrondato alla base e privo di rami, in particolarmodo da un lato. “Sembra quasi l’emblema della crisi econo-

mica!” hanno commen-tato alcuni. Ma ci hannopensato i componentidella Pro Loco a rifargliil look, prima con un sa-piente lavoro di innestodi rami, e poi con il de-coro di luci e degli ad-dobbi preparati a manoda alcuni di loro: figuresemplici ma dall’insiemedi effetto. E così l’abetespelacchiato ha potutoriacquistare la sua digni-tà ed essere chiamato apieno titolo “Albero diNatale”!

Presepi artistici, veri capolavori di creatività. Lo possono esserele incantevoli ambientazioni nelle quali le classiche statuine chesi acquistano vengono poste in scenari tradizionali o insoliti. Losono quelli i cui personaggi sono realizzati a mano con le tecni-che più disparate. Il presepe monoblocco della fotografia, rea-lizzato in pasta al sale (la capanna rivestita ha la base in legno eil tetto fatto con bastoncini di cannella) ha una sua particolarità:a fare da “modello” per l’asinello è stato Achille, il “musso”ospitato nel recinto degli animali di Villa Rosa, che è stato quifedelmente riprodotto!

Le casse delle Pro Loco sono sempre piuttosto vuote, è risa-puto. E allora, quando possibile, i suoi volontari si ingegnanoper trovare dei modi con cui raccogliere dei fondi da destina-re poi all’attività dell’ente, a vantaggio della vita del paese.Come le donne della Pro Canove, che in vista del Natale,con l’aiuto di un artigiano, hanno realizzato un’originale slittala cui seduta è un tagliere con decori natalizi, proponendolaai commercianti del paese. Una bella idea regalo, che puòavere più di un utilizzo, sia come complemento d’arredo cheaccessorio utile.

Creare con le proprie mani, un piacere che viene insegnatofin da piccoli, ai bambini dell’asilo, che nelle varie ricorrenzedell’anno vengono aiutati a fare i “lavoretti” da portare poi acasa con soddisfazione. I bimbi della scuola materna diTreschè Conca, aiutati dalla maestra Sara, hanno preparatodei presepi da esporre orgogliosamente nella mostra orga-nizzata dalla parrocchia. Il piacere di fare qualcosa con lemani, riscoprendo la propria creatività, è derivato anche dal-l’invito del parroco, don Stefano, di creare una sezione ai“Presepi di famiglia”, con genitori e figli, grandi e piccoli,tutti insieme a creare il loro presepe: un modo per viverel’attesa del Natale trovando il tempo di stare insieme e perinsegnare valori che, in questa nostra società dominata dalconsumismo, sembrano andati perduti.

Lo stanzone gremitodi gente, il camino,l’antica finestra, gliattrezzi di un tempo, ilfieno: il pomeriggio del15 dicembre la salaanimazione di VillaRosa ha ospitato “IlFilò”. Il racconto diuna vita semplice,quando la sera ci siriuniva in una stalla della contrada per godere del suo te-pore mentre si chiacchierava, si facevano piccoli lavori, sistava insieme a familiari e vicini. Una narrazione che hapreso spunti da racconti e brani di scrittori famosi, comeMario Rigoni Stern, ma prima ancora dai ricordi degli ospitidella struttura. A farli riaffiorare, il paziente lavoro di Jerta,l’animatrice, che si è fatta raccontare episodi legati allaloro vita, ha trascritto brevi preghiere, modi di dire, pro-verbi, storielle, poesie e leggende, ha raccolto descrizionidi ricette tipiche di Natale, e poi ha legato tutto insieme epreparato lo schema del pomeriggio. Un insieme vario epiacevole, anche se al momento di andare in scena nonsono mancati piccoli cambiamenti nella trama, qualchetitubanza ed esitazione. C’è chi ha proposto brevi pre-ghiere della sua infanzia o recitato la formula di un anticoesorcismo. C’è chi ha descritto come si preparavano itortellini per il giorno di Natale, rivelando anche il “segre-to” che faceva sì che fossero così buoni, chi ha spiegatola ricetta di un dolce semplice come il bussolao, ma anchechi ha ricordato che a Natale in famiglia si dovevano ac-contentare di polenta e…fighi secchi! A impressionareparticolarmente il sentir dire le date dei ricordi: gli anniattorno al 1920- 1930: un balzo indietro nel tempo piutto-sto lungo! I momenti più partecipati sono stati quelli musi-cali: ad ogni intonazione di un canto, sia natalizio che po-polare, gli anziani ospiti, molti dei quali fanno parte delCoro di Villa Rosa, si sono uniti a Mauro il cuoco, Paolo ildirettore e Andreja la maestra di musica, cantando congioia ed entusiasmo.E’ NATALE E’ NATALE SI PUO’.........

Dopo i reclami e le proteste dei cittadini per lo sgomberoneve sui marciapiedi e sulle strade, presa di posizione ener-gica delle amministrazioni che ricorreranno immediatamen-te al GPS, Gruppo Palatori di Soccorso. Capitanati dalnoto Bepi Badile porteranno oltre a benefici anche alle-gria perchè spalando canteranno E’ NATALE E’ NATA-LE SI PUO’ SPALARE DI PIU’U’U’!!!E qualcuno ha aggiunto “Magari anche meglio”.

LE NIUZ DI PEPPINO MORDEGAN

L’originale slitta della Pro Canove

La capanna con “l’ospite d’onore”! Treschè Conca ripropone“Il Filò – Parlar de ‘sti ani”

L’incanto dei vecchi ricordi.

L’orgoglio di esporre il proprio presepe

Page 8: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 8Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

ROANA

Dopo anni di rinvii e confron-ti, il Consiglio Comunale diRoana ha approvato all’una-nimità la convenzione di com-partecipazione dei musei delproprio territorio nella ReteMuseale Alto Vicentino. L’or-gano di gestione con sede aMalo presso la storica VillaClementi, ufficialmente costi-tuito nel marzo del 2001, èattualmente espressione dellavolontà di 15 Amministrazio-ni Comunali - Lusiana, Malo,Marostica, Monte di Malo,Nove, Recoaro Terme,Santorso, S. Vito diLeguzzano, Schio, Tonezzadel Cimone, Valdagno, Valli delPasubio, Valstagna e dalla nuo-va entrata Roana - di dare ilvia ad un progetto culturaleunitario in grado di favorirel’attivazione e lo svolgimentocoordinato di funzioni e ser-vizi volti alla valorizzazione deimusei e del patrimonio cultu-rale del proprio territorio, in

un’ottica di collaborazione edi integrazione. Strumentooperativo della Rete è il Cen-tro Servizi, che si proponecome struttura di riferimentoe di collegamento dei musei edelle realtà culturali coinvolticon l’obiettivo di: valorizzareil rapporto tra le strutturemuseali dell’Alto Vicentino etra musei e territorio, forma-re degli operatori culturali pergarantire giorni ed orari diapertura dei musei adeguatialla richiesta dell’utenza, econsente inoltre di partecipa-re come sistema museale aprogetti ed iniziative finanzia-te dalla Comunità Europea. “Ècon profonda soddisfazioneche accolto questa votazione– dice il sindaco Mario Porto- spero che, fra sei mesi quan-do scadrà il mandato, qualcu-no raccolga il testimone deglisforzi culturali-turistici cheabbiamo fatto in questi anni”.L’approvazione della conven-

zione si traduce di fatto nellapartecipazione di Roana allespese gestionali per lavalorizzazione delle collezioniesposte e delle attività, in con-corso con gli altri Comunifirmatari. Primaria iniziativa,già in corso d’opera, è la stam-pa di una guida a schede checomprenderà tutte le realtàmuseali aderenti del territorio(ad oggi più di 30), ben setteinsistono presso Roana: Museodella Grande Guerra 1915-1918, Collezione Rovini, Mu-seo Storico Militare Forte diPunta Corbin, Museo dei Cuchi,Ecomuseo del Ghertele, Museodella Tradizione Cimbra eGraffitti della Val d’Assa. Lapubblicazione, stampata con ilcontributo della RegioneVeneto, si propone come utileprogetto collaborativo di attivi-tà tese al proseguimento degliobiettivi scolastici, e verrà di-stribuita presso le direzioni di-dattiche. Daniel Finco

Roana aderisce alla ReteMuseale Altovicentino

I sette musei presenti nel territorio d’ora in poi faranno capo al Centro Servizi,struttura di riferimento e di collegamento delle realtà culturali, con sede a Malo

La cerimonia di consegnadelle borse di studio agli stu-denti meritevoli del Comunedi Roana ha visto quest’an-no la straordinaria presenzadi Riccardo Rambaldi, nipo-te di Nino e Amelia Sandriche avevano istituito il pre-mio oltre trent’anni fa conun lascito testamentario diquasi 3 milioni di lire. ISandri erano salit isull’Altopiano nei primi annitrenta, e propriamente aCesuna, da un paesino delferrarese per tutelare la sa-lute di Nino, ammalatosi diTbc durante la Grande Guer-ra. Stabilitisi a Cesuna era-no diventati parte integrante

“Studiate perché quello che sapetenessuno ve lo potrà mai togliere”

Il messaggio lanciato agli studenti del Comune di Roana premiati con le borse di studiodella vita di paese, attivi sianella vita sociale ma anchenella condivisione dei tantisacrifici che la popolazionedoveva sopportare in queglianni. Durante la guerra par-tigiana per esempio aveva-no dato rifugio a molti par-tigiani cesunati ricercati.Nonostante la sua prepara-zione culturale, costruita daautodidatta, il grande cruc-cio di Nino era stato quellodi non aver avuto la possibi-lità di studiare. Un rimorsoche lo ha accompagnato perla tutta la vita e da cui è sca-turita la decisione del lasci-to testamentario a favore

degli studenti roanesi. Unaborsa di studio con una par-ticolare clausola, scritta pro-prio nel testamento “Chiedoal piccolo amico cheusufruirà della borsa di stu-dio di ricordarsi di noi por-tando sulla nostra tomba unmazzo di fiori di campo nelgiorno della festa dei morti”un impegno mantenuto datrent’anni.Il nipote di Nino e Amelia hapoi aggiunto un’altra frase diNino, come regalo ai giova-ni scolari presenti in salaconsigliare durante la ceri-monia: “Non sprecate la vo-stra vita, rimanete padroni

del vostro pensiero e studiateperché quello che impareretenon ve lo può togliere nes-suno.”I premiati sono stati, per lascuola primaria, la classe IVdi Roana e la classe II diCanove, per le scuole se-condarie di 1° grado perMezzaselva Anna Frigo, perCesuna Giulia Strazzaboscoe per Asiago Anna Bonato;per le scuole secondarie di2° grado Stefania Spiller pergli istituti professionali; pergli istituti tecnici MarcoSlaviero e per i licei GiuliaPanozzo. Gerardo Rigoni

Spettacolodi cabaret a

favore dell’asilo

CANOVE

La fine del 2008 ha ac-colto un nuovo arrivato,l’inizio del 2009 saluteràil secolo di vita della si-gnora più anziana delpaese. Abitano vicini, aCamporovere, il più pic-colo e la più grande del-la frazione roanese. Han-no quasi cento anni didifferenza, sono Riccardo

Riccardo e Giovanna, vicini di casacon 100 anni di differenza di età!

Costa, ultimo nato in pa-ese, f iglio di Simone eAntonella, e GiovannaMuraro, che il prossimo 9gennaio giungerà all’ec-cezionale traguardo dei100 anni. Per festeggiareGiovanna si sta già pre-parando una bella festa,come l’occasione richie-de, e, certamente, tra ipresenti non mancherà ilsuo giovanissimo vicino!

Page 9: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 9Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

Molte storie , esattamente10 anni di storie, di gentealtopianese, di solidarietà,festeggiate e non poteva es-sere diversamente, a Gallio,nella sua chiesa, esattamen-te dove, 2 lustri fa, nacquequesta iniziativa.Molte storie hanno commos-so, tante hanno suscitato pro-fonda ammirazione, facendoveramente riflettere sultema:”io e gli altri”.Una dopo l’altra hanno avu-to la capacità di farci senti-re o per lo meno ci hannoregalato la piacevole illusio-ne, che siamo in un mondopositivo, che qui in Altopianoc’è tanto altruismo, che in-torno a noi c’è gente bravis-sima, pronta a sacrificaretempo denaro energie per ilprossimo.Uscendo da questa serata cisi è sentiti un po’ più confor-tati nel dare un giudizio com-plessivo sulla gente, ridimen-sionati nel pensare al proprioio, ci si è auguranti sincera-mente che storie di questotipo si perpetuino, ci impre-gnino e ci insegnino a vive-re.E’ stata una serata che hasaputo arricchire, 10 anni disolidarietà, 10 e più casi“scovati” dagli amministra-tori dei 7 Comuni e dalle par-rocchie, dalla ComunitàMontana, dalla Banca Popo-lare di Vicenza, che insiemehanno collaborato, per tuttiquesti anni, rispondendo conentusiasmo ed in modo co-rale all’iniziativa ideata dalComune di Gallio, un Comu-ne ed un Amministrazione

Gallio, città della pace e dellasperanza. All’impegno a pro-muovere iniziative a favoredella pace assunto qualche

La Città della Speranza nasce il 26 dicembre 1994 con ilpreciso scopo di raccogliere fondi da destinare alla realizza-zione dei nuovi reparti di degenza e di day hospital oltre chedei laboratori dell’Oncoematologia Pediatrica della ClinicaPediatrica di Padova. Premettendo come principi fondamen-tali alla realizzazione degli scopi sopraccitati l’impegno gra-tuito da parte dei partecipanti all’impresa, la trasparenza e lavolontà della gestione diretta dei progetti finanziati.Tutto ciò ha reso possibile la credibilità da parte di tutti coloroche hanno contribuito con i loro finanziamenti a realizzare leopere volute dalla Fondazione. Con il passar del tempo ècresciuta intorno alla Fondazione la consapevolezza che uncorretto e trasparente agire apre le porte alla fiducia dellepersone e delle istituzioni. Ciò ha portato a far si che la Fon-dazione oggi non sia vissuta solamente per gli impegni cheprofonde ma anche e soprattutto come esempio da seguireper raggiungere obiettivi concreti nel sociale.

Gallio tra le “città della speranza”Lunedì 29 consiglio straordinario per l’approvazione della delibera di adesione alla “Charta dei Comunigemellati con la Fondazione Città della Speranza”. Il 3 gennaio la sottoscrizione del gemellaggio.

anno fa dall’amministrazione,si aggiunge ora quello di farcrescere nei cittadini la consa-pevolezza che è un obbligo ci-

vile donare risorse e tempo asostegno di chi ha bisogno se-condo quanto previsto dalla“Charta dei Comuni gemellaticon la Fondazione Città dellaSperanza”. Tra questi comu-ni, 60 nel Veneto, fra qualchegiorno, ci sarà infatti anchequello altopianese. Lunedì 29dicembre, alle 20.00, si terràun consiglio comunale straor-dinario per l’approvazione del-la delibera, mentre la sottoscri-zione del gemellaggio si terràsabato 3 gennaio alle 20.45nella chiesa parrocchiale. Laserata, ricca di significati, ve-drà la partecipazione del corogospel Melodema. “Un’inizia-tiva che vuol essere uno sti-molo per i nostri cittadini, perle associazioni di volontariatoche operano nel nostro comu-ne e per l’amministrazionestessa – sottolinea il sindacoAntonella Stella - proponendoun modello di trasparenza nel-

Cos’è e cosa si proponeLa Città della speranza

le azioni e nei rapporti e solle-citando le tante persone chehanno a disposizione del tem-po libero a donarlo”.E’ l’adesione ad un codicedeontologico che dovrà prati-camente esprimersi attraver-so varie iniziative. Secondoquanto prevede la Charta an-che il Comune di Gallio dovràdunque: impegnarsi a promuo-vere nelle scuole almeno dueincontri all’anno con l’appog-gio di associazioni “no profit”;mettere a disposizione gratui-tamente gli spazi pubblici perla raccolta fondi da destinarea tali associazioni; vigilare sul-l’operato delle associazioni so-stenute attraverso l’esame si-stematico dei bilanci di ogni sin-gola iniziativa promossa sulterritorio pubblico dalle asso-ciazioni stesse; mettere a di-sposizione del pubblico unabacheca nella quale le asso-ciazioni sostenute dovranno

rendere pubblici i propri bilan-ci dando conto della propriaattività; dare dimostrazione divoler sostenere attraverso leforme più varie i principi di so-lidarietà, impegno e disponibi-lità a cui la Fondazione “Cittàdella Speranza” si ispira; im-prontare la propria attività inambito sociale sui principi dieticità, che avranno qualeobiettivo primario ilcoinvolgimento delle varie for-ze sociali ed economiche inattività rivolte al terzo settore.“Condividendo i principi di que-sta Charta – si legge nel docu-mento - i Comuni che intendo-no aderirvi debbono promuo-vere nei cittadini la coscienzache le istituzioni non possonofar fronte da sole alle incom-benze del sociale e che le ri-sorse per fare ciò debbano al-tresì venir reperite con il con-tributo e l’impegno di tutta lacittadinanza”.

IL PREMIO SOLIDARIETA’ HA COMPIUTO 10 ANNIFesteggiamenti a Gallio sabato 13 dicembre – Il premio 2008 è andato al gruppo Untalsi Altopiano 7 Comuni presieduto da Eugenia Barbierato

che in questi anni hanno sem-pre avuto un occhio di riguar-do sui temi della memoria,del sociale, della solidarietà.Purtroppo al termine dellabella serata, sempreegregiamente diretta eritmata da Stefania Longhini,presentatrice storica del Pre-mio Solidarietà, si è sentitauna velatura di tristezza; 10anni bellissimi, un appunta-mento pre natalizio, che ora-mai è diventato un piacevolemomento di conoscenza eaggregazione per i 7 Comunie soprattutto per la sua gen-te, che tuttavia che non si sase continuerà, datol’avvicendarsi di Amministra-zioni che si verificherà neimesi a venire.Sono stati ricordati i 10 annidi solidarietà ed i tanti prota-gonisti che li hanno animati,sono ritornati sul palco tuttiquegli anonimi, che hanno

svolto e svolgono il loro la-voro per gli altri con convin-zione, piacere, semplicità, eche se non fosse stato perquesto premio forse sarebbe-ro rimasti anonimi anche perla quasi totalità dei loro com-paesani e sicuramente per ilresto degli altopianesi.Sono ritornati sul palco: GiusyVidale e Mary Valzasina,educatrici presso la “Fami-glia aperta sul mondo” diAsiago, per la loro dedizioneai ragazzi in affido; Erica Orodi Foza e Angela Oro diStoner per il loro impegno neiconfronti dei bambini orfaniin Bolivia e per aver fondatoil gruppo “Mano Amica; Lu-cia Canazzo di Asiago, cheha collaborato con la comu-nità “Papa XXIII”, per aiu-tare diseredati di ogni tipo, equindi ha offerto la sua ope-ra in Kenya in unabaraccopoli vicino a

Nairobi;Iris Verlato di Roanache ha dato vita in Altopianodi un gruppo di volontari de-nominato Mato Grosso cheraccoglie fondi ed alimentiper le popolazioni bisognosedell’America Latina; WalterCosta e la sua famiglia diRotzo, che si è sempre pro-digato nel volontariato, impe-gnandosi anche in Africa, inMadagascar, malgrado incasa abbia, con due figlidisabili, un impegno non in-differente; Andreina Paganindi Asiago per l’impegno pro-fuso in campo missionario eper l’iniziativa rivolta aiMeninos de Rua del Brasileattraverso l’adozione a di-stanza; Nicola Rossi e la suaclasse di Stoccareddo – Sas-so, che hanno sempre dimo-strato grande sensibilità neiconfronti di un compagno diclasse meno fortunato, aiu-tandolo e proteggendolo; En-

rico Fattori di Gallio, per ilgesto di grande umanità enobiltà con il quale donò alpadre malato parte del suofegato; CristoforoPernechele Genesio e AnnaLoretta Colpo di Conco, con3 figlie ormai grandi hannopreso in affido 3 nipoti anco-ra piccolissimi, superando dif-ficoltà di ogni tipo, non ulti-me quelle burocratiche. Infi-ne menzione speciale è statafatta per Rina Cortese, scom-parsa qualche mese primadella 7^ edizione del PremioSolidarietà, per il quale erastata più volte segnalata datala sua attività all’interno delgruppo Unitalsidell’Altopiano; BarbaraContri di Foza che superan-do enormi sofferenze fisichee psichiche ha trovato la vo-glia di vivere aprendosi edusandosi per gli altri coninvidiabile forza interiore;

Associazione Volontari Mon-te Lisser di Enego, volontaridell’ambulanza semprepronti per garantire prontae qualificata assistenza. In-fine, al gruppo UnitalsiAltopiano è andato il Pre-mio Solidarietà in questoappuntamento deldecennale. Un gruppo chesvolge una delicata ed im-portantissima opera di as-sistenza e di sostegno agliammalati, agli anziani e aidisabili di tutto l’Altopiano,in ospedale, nelle case diriposo, a domicilio; L’attivi-tà dell’Unitalsi siconcretizza inoltre nei pel-legrinaggi a Lourdes,Loreto e Fatima.Il ricordo di tutti questi annidi solidarietà è stato ac-compagnato da belle poe-sie di autori vari letti dai bim-bi dei due cori che hannoarricchito di piacevoli notela serata:il Piccolo Coro diConco ed il Piccolo Coro S.Matteo di Asiago, cori che,con stili diversi, hanno datouna nota di colore in più,coinvolgendo ed emozio-nando ulteriormente ilnumerosissimo pubblico.Alla fine è stato distribuitoun piacevole libretto, cheraccoglie le storie di questianni, e per tributare unavolta in più attenzione aglialtri, gli amministratori diGallio, alla fine della sera-ta, hanno distribuito ciocco-latini della Città della Spe-ranza di Padova, l’impor-tante ospedale pediatricodella città di S. Antonio.

Stefania Simi

Page 10: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 10Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

Si è svolto con successo aRotzo nel mese di novembreil corso di cucina regionaletenuto dal docente e chef dicucina Mirko Rigoni.Un’iniziativa voluta dall’Am-ministrazione Comunale edin particolar modo dall’As-sessore alla Cultura SegnaLaura con la collaborazionedell’Associazione CulturaleUniversità Popolare AltoAstico e Posina presieduta daGiovanni Matteo Filosofo. Ilcorso si è svoltoall’Agriturismo “Zecchinati”

Un corso di cucina regionalecon ritrovo ogni giovedì seradalle 19.30 alle 22.00 circa. Ilgruppo, composto di “fanciullee maschietti” provenienti so-prattutto da Rotzo, ma qualcu-no anche da Roana e dallapedemontana, ha partecipatoattivamente alla realizzazionedei menù studiati a puntino daldocente con l’impiego di pro-dotti tipici veneti e di stagionein modo da poter replicare oprendere spunto per proporrepiatti saporiti in famiglia.Dunque non una cucina d’altolivello, per professionisti, ma

piatti di facile esecuzione, inogni caso buoni e gustosi comeil cervo in salmì, la mousse diricotta e arancio, il semifred-do al torrone di ColognaVeneta, gli gnocchi di polentae molte altre prelibatezze.Una vera kermesse dove iquindici, compreso il Sindacodel piccolo comunealtopianese, si son messi allaprova fra i fornelli.“Il forte entusiasmo dei varipartecipanti e la loro simpatia– dice Mirko Rigoni - ha resoil corso un piacevole momen-

ROTZO

Sabato 20 dicembre si è svol-ta presso il Duomo di S.Giustina di Enego la seratadi premiazione del primo con-corso letterario “la montagnaincantata”, indetto dall’Asso-ciazione Storico Culturale“Dalla Brenta all’Ortigara”.

Una piacevole serata, perchéanimata da tanti bambini eragazzi delle scuole elemen-tari e medie di Enego, Foza,Cismon, Grigno, S.Nazario,Valstagna. Questo primoconcorso di poesia, che clas-sicamente ha avuto come

tema il Natale, ha messo inmoto le tante energie e so-prattutto il talento di tanti gio-vani, che hanno prodotto unamole di lavoro non indifferen-te, circa 120 poesie che lacommissione valutatrice,composta fra gli altri da una

maestra dal presidentedell’Ass. organizzatriceEgidio Fontana, dalla vicepresidente Giovanna Cenci,dal direttore del bi mensile“La Brenta” RenatoPuntarello, ha dovuto vaglia-re attentamente.

Per le scuole elementari ilprimo premio è andato alleclassi prima e seconda diFoza, il secondo alla 4^ ele-mentare di Valstagna conuna piacevole composizionedialettale, il 3° premio inve-ce è andato alla 2^ elemen-tare di S. Nazario.Passando alle scuole Medie;su tutti si è imposta l’emo-zionante e piena di buon sen-so pratico poesia dialettaledella 2^ media di Cismon,secondo premio alla 3^ me-dia di Enego, classe che gra-zie alla guida della professo-ressa Dell’Aquila, non è nuo-va a premi letterari.Infine, 3° posto per la 2^media di Grigno.Le poesie però non sono statele uniche protagoniste dellaserata, anche la musica haavuto la sua giusta ed ap-prezzata vetrina, i bimbi del-

le elementari di Enego han-no aperto l’appuntamentoegregiamente, con piacevolied originali canti; quindi into-nando e suonando brani na-talizi tradizionali, hanno ri-scosso grande successo an-che i bravissimi ragazzi diFoza Alla fine della serata, ilpresidente Fontana, ringra-ziando tutti i partecipanti edil numeroso pubblico presen-te, ha sottolineato che l’annoprossimo, il tema del concor-so sarà l’amicizia, il tempoper prepararsi certo non man-cherà!La serata si è chiusa comesi è aperta, con il suono dellezampogne, intonando i clas-sici brani del Natale, hannosegnato il passo allafiaccolata che è giunta inpiazza S. Marco dove sonostate offerte bevande caldee panettone. Stefania Simi

NadaleEl Nadale l’è la festa più bela de l’ano

Tuti i diventa più boniTuti i diventa più affettuosi

Chi che fa regaiChi che li ciapa

Nel 2008Mi non so capir

Se el Nadale l’è la festa delle botteghe

E ti bambin,uno dei sti ani,

serca de nascer su serioe ciapa tuti sti alberi adorai

e scaraventali su sto mondo de guere

Chissà che i capisse sti matiChe se i vol

Ogni dì de l’ano el pol eser Nadale.

FOTO: di Maurizio Gabrieli

to d’incontro non solo all’inse-gna della cucina, ma anchedella cultura e della tradizio-ne. Ci siamo confrontaticon ricette e metodi di cu-cina delle nonne o con leg-gende culinarie d’uso co-mune spesso sfatate da ve-rità tecniche acquisite inanni d’esperienzasull’Altopiano, in Italia edall’estero. Cucina regiona-le dunque con ricette e notestoriche che mi hanno per-messo di ripercorrere la sto-ria della cucina popolareveneta e vicentina soprat-tutto, dal maccafame allapolenta del giorno dopo, allaPinza Vicentina e molti al-tri. Tutte ricette con ingre-dienti “avanzati” come ilpane vecchio, la farina gial-la dalla tradizione tipicaveneta dove “ non si buttavia niente.E’ stato un evento positivoper tutti e ringrazio ancoragli organizzatori per avermidato la possibilità di confron-tarmi “allegramente” con que-ste fantastiche persone”.

Centoventi poesie per il concorso letterario sulla montagnaPremiazione nella chiesa Santa Giustina di Enego allietata dai canti e dal suono delle zampogne

Page 11: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 11Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

ENEGO

Con quanta neve è scesa in que-sto primo scorcio di inverno, èdifficile trattenere i bambini checon insistenza chiedono di usareslitta e bob, una pulsione chenaturalmente colpisce i bimbidi oggi come quelli di ieri, conla differenza che ieri potevanosfruttare ogni discesa del pae-se, perché fino a qualche de-cennio fa non c’era l’attualetraffico, le strade non veniva-no pulite così bene, così in fret-ta, perché semplicemente nonce n’era la necessità ed il paeseoffriva così una serie infinita difantastiche piste. Il segnale con-venzionale per scendere e chie-dere strada, era “EA”, un se-gnale che naturalmente venivalanciato gridando a squarciago-la I ragazzi di allora, che ai no-stri occhi appaiono veri e pro-pri Giamburrasca, ne faceva-no di tutti i colori, limitazionice ne erano ben poche, ed ipericoli erano sicuramente mi-nori, non fosse altro per il limi-tatissimo numero di auto cir-colanti, che, più si va indietronel tempo, più rare erano, senon del tutto assenti! Bene, lestrade, quando erano bianchee la neve la faceva da padrona,erano totale appannaggio deiragazzi, che non avendo tuttigli impegni che hanno i loro parietà di oggi, una volta assoltol’onere di presentarsi a scuolaper poche ore, avevano tutto iltempo per sfogarsi, diverten-dosi nell’enorme parco giochiin cui si trasformava il paese.Le strade erano dei ragazzi, dalpunto più alto di ogni contradapartivano missili, ovvero slittecon passeggero, sì perché glislittini in questione dovevanoessere velocissimi, ed erano sta-ti costruiti e studiati a dovere.Gli adulti del paese, nei lunghiinverni, nelle serate di filò, co-struivano questi strumenti, que-

La neve ed il suo fascino

Quando nevica, il primo pensiero èuscire di casa e scivolare con la slittaI bambini di ieri lo facevano molto di più e molto meglio di oggi, la tentazione ed il divertimento

però restano immutati In passato si organizzavano gare che coinvolgevano famiglie intere.sti giochi, ma artigiani non menoabili erano tutti quei ragazzini,ed erano tanti, che le slitte lecostruivano da soli,escogitando ogni diavoleria perrendere i loro mezzi più validipossibile, e studiando il tipo dilama più adatta, per ghiaccio oneve. Si diceva quindi che, quan-do le strade, 60 anni fa più omeno, ma fino anche ad una tren-tina di anni or sono, non eranointeressate da nessun tipo di traf-fico, oppure la cosa era moltolimitata, con la neve diventavanoil paradiso dei più piccoli, chepotevano andare e venire con iloro slittini, a loro piacimento. Illettore si ricordi inoltre un parti-colare non di poco conto, ovve-ro che, all’epoca, i paesi di mon-tagna avevano (ahi noi) molti piùabitanti di oggi e soprattutto c’era-no molti, moltissimi più bambini,le strade erano quindi, si può benimmaginare, tutt’altro che deser-te. Enego non era certo diverso,e dalle zone più alte delle diversecontrade, sfrecciavano orde diragazzini scatenati, la competizio-ne non mancava, le gare eranouno dei divertimenti. Centinaia ecentinaia di metri di dislivello atutta velocità, da S. antonio, daGrottolea, dal Destro, da Lecche,immaginiamoci quindi ilmalcapitato, magari anziano, chepassava a piedi per la piazza quan-do giungevano questi gruppi discatenati, gridando a più non pos-so “EA”.Uno di quegli scatenati ragazzini,oggi signore sulla settantina, an-cora piuttosto vivace, ma per for-tuna non come allora, mi ha rac-contato che un giorno uno deiragazzi investì una signora facen-dola volare. La signora ripresasi,si alzò e naturalmente prese adinveire contro lo scalmanato, ilquale ripresosi a sua volta dallospavento, non esitò, con aria si-cura, a rispondere: “..gò ciamà

EA e co se ciama EA xè EA ebasta!”, mettendo così a tacerela sua coscienza ed anche la po-vera signora che si trovò in mi-noranza. I ragazzini di allora nonavevano, come si diceva, moltilimiti di spazio e di tempo impostidalle famiglie, oggi diremo cheerano allo stato brado o semi bra-do, ieri erano semplicemente bam-bini che giocavano. E quei bam-bini giocando e slittando, arriva-vano giù fino a Primolano, 800mt, più o meno, di dislivello chepoi dovevano fare in salita, a pie-di. Un modo valido e sano di fareattività fisica! Il problema,poveretti, era che non c’eranomolti mezzi e il vestiario era quel-lo di tutti i giorni, lungi anche solodall’assomigliare ad un vestiario

tecnico. Gli abiti erano uno deipochi fattori limitanti, perchéquando erano zuppi di acqua einiziavano a ghiacciarsi eragiocoforza tornare a casa permetterli ad asciugare e speraredi averli disponibili per il giornosuccessivo. La giacca non esi-steva, il corpo veniva copertoda una serie di strati di maglio-ni di lana, i pantaloni, negli annipiù indietro, erano piuttosto ri-dotti, si trattava di pantaloncinicorti, che non arrivavano nem-meno a metà coscia, il restodella gamba veniva coperto daghette di lana, una sorta di cal-zettoni lunghi senza però pie-de. Il piede, e da qui poi saliva-no le dolenti note, era protettoda un calzino quando andava

bene, o più frequentemente dafasce, era la parte che più su-biva gli effetti dolorosi del fred-do e del bagnato. Le famigerate“buganse”, i geloni, erano unmale inevitabile, che colpiva fragli altri, proprio i ragazzini chegiocavano sulla neve; eranol’unica forza superiore, capacedi farli ad un certo punto ritiraredai giochi per correre a casa, dovela cura, ascoltandola oggi, sem-bra ancora più cruenta del male.Per sconfiggere il dolore ed il pru-rito causato dai geloni, i bambinivenivano fatti saltare a piedi scal-zi sopra neve e ghiaccio, fino ache le “buganse” scoppiavano,ovvero si formavano tanti picco-li taglietti dai quali uscivano san-gue e siero, a quel punto il malesvaniva e si poteva tornare final-mente in casa, al caldo, intornoalla stufa. Ma veniamo al puntocruciale, ai mezzi, alle slitte. Imezzi erano semplici, non esiste-vano i bob con i freni, ma l’abilitàe la fisicità di quei ragazzini erafantastica e riuscire a frenare intempo, a schivare gli ostacoli, nonera solo prontezza di riflessi, bra-vura, era una vera e propria que-stione vitale! Dicono che i popolidel nord, che vivono in mezzoalla neve, usano una quantità in-credibile di parole per meglio de-finire quell’elemento a loro cosìfamiliare, in tutti i suoi aspetti. AEnego, mi si passi l’esempio,quando si parla di slitta, non ba-sta, c’è la parola giusta per ognitipo di slitta. C’è il géto, che è laslitta classica a due posti; lascaruja o carossa uno slittinomonoposto piccolissimo e velo-cissimo, lo scarojon ovvero untreno composto da tante carosse;infine c’è la snisula, ovvero la slittamolto grande che veniva trainatadai cavalli o che veniva portata amano giù e sù per ripidi sentieri,carica di merci o persone, lasnisula era la slitta che veniva uti-

lizzata anche quando non c’eraneve. Le carosse erano slittinimolto piccoli e bassi ad un po-sto, richiedevano coraggio edequilibrio, perché bisognava scen-dere stando distesi di schiena o dipancia, solo così raggiungevanoil massimo della prestazione equindi la massima velocità.Guidarle non era certo facile, so-prattutto quando si scendeva conlo scarojon, una serie di carosseognuna col proprio passeggero,un serpentone lungo 10 e piùunità. A colui che stava davanti,era richiesta una grande dose dibravura, doveva saper curvarespostando appena il peso con ilsedere, per fare questo al meglio,i più organizzati mettevano unapelle di coniglio sulla seduta delpiccolo slittino. Nello Scarojonchi stava davanti teneva i piedi diquello dietro e così via, si intui-sce quindi che scendere per ripi-di pendii in queste condizioni nonera proprio semplice, ed infattimolte erano le carosse che allafine si perdevano per strada, so-prattutto quando di trattava di cur-vare, perché la lunga coda eradifficilmente controllabile. Perfrenare, la carossa doveva es-sere alzata davanti, così dietrole codine con le lame si punta-vano a terra. Tuttavia andarecon la slitta non era solo un gio-co, uno sport, era un attivitàfamiliare, era talmente una fe-sta andare con gli slittini, chefino a pochi anni fa, nella sta-gione invernale, quando la genteera più semplice, ma forse sa-peva essere più spontanea e di-vertirsi più facilmente, venivanoorganizzate gare, anche nottur-ne, intorno al paese, alle quali par-tecipavano intere famiglie, adultie piccini; divertimento ce neera per tutti e non costava nul-la!Un grazie per il loro aiuto a MarioMasoi ed Egidio Fontana

di Stefania Simi

Page 12: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 12Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

LUSIANA

Errata Corrige In riferimento all’articolo apparso a pagina 12 delnumero 281 del 15 novembre 2008, il Comitato che ha organizza-to la pesca di beneficenza in occasione della Fiera Franca di S.Caterina di Lusiana del 25 novembre u.s. intende precisare che ilricavato dell’iniziativa sarà devoluto, come ogni anno, a soste-gno di iniziative benefiche e non a favore del Comitato che orga-nizza la festa degli gnocchi e nemmeno della Polisportiva SantaCaterina, come erroneamente scritto.

In esclusiva la nanotecnologia, rivoluzionario sistema di servizio permanente e colore con ricostruzione molecolareQuando si avvicina una ricorrenza, è facile trovarsi a pensare a cosa scegliere per fare unregalo che sia gradito, utile, originale, e soprattutto faccia capire a chi lo riceve che è statoscelto esclusivamente per lui o per lei. La proposta che arriva dal Salone Anthony e Maradi Asiago, è davvero brillante: perché non regalare delle “coccole”? “Ho pensato ad unregalo davvero originale per te. Un momento piacevole da dedicare ai tuoi capelli, per valorizza-re in modo esclusivo la tua naturale bellezza. Con i miei migliori auguri”. Questo potrebbeessere il testo di un elegante bigliettino da firmare e allegare al coupon con indicato il tratta-mento scelto tra i vari pacchetti “Idea regalo”. Inoltre le “coccole” offerte dal Salone Anthony eMara durante tutto il corso dell’anno sono davvero molte: check up del capello, pulizia dellacute, peeling al cuoio capelluto, sigillo, trattamento detossinante - rimineralizzantefango e fieno, extensions senza l’uso della cheratina, senza dimenticare l’ultima “no-vità 2008” scientificamente provata, la “nanotecnologia”. Nanomax è il metodo profes-sionale di trattamenti che ripara i danni del capello, essi sono specializzati per esaltare eirrobustire ogni tipo di struttura del capello. Attraverso una nebbiolina molto fine, i nostri tratta-menti usano la tecnologia più moderna per introdurre nanomolecole all’interno della strutturadel capello per sanare, riparare, rafforzare, proteggere e dare lucentezza. Siamo riusciti aincuriosirvi? Allora non esitate a contattarci! Vi daremo tutte le informazioni che desiderate.Salone Anthony e Mara, piazzetta della Croce ad Asiago, il numero telefonico è 0424 463319.Servizio redazionale

Lo staff del Salone ANTHONY & MARA augura Buone Feste

La parola d’ordine sembra essere: insieme si vince. Su questa lineasono stati infatti attivati i lavori per la preparazione di un progettodi sviluppo sinergico dei comuni di Lusiana e Conco. Il gruppo dilavoro, coordinato dai Sindaci in collaborazione con altri operatori,ha varato una convenzione finalizzata a porre le basi per lo svilup-po integrato del territorio. Il progetto delinea le iniziative più ido-nee a creare condizioni per una ripresa stabile ed uno svilupposostenibile nei diversi settori produttivi. All’interessante iniziativahanno aderito anche gli Istituti di credito che operano nel territo-rio, nonché le Associazioni di categoria.Nella prima fase dei lavori, coordinata dal dr. Alberto Munari, esper-to di organizzazione e di formazione aziendale, si procederà ad unaricognizione analitica delle risorse e delle potenzialità offerte dallerealtà montane, come pure delle nuove esigenze turistiche e dellemodalità organizzative più idonee ad offrire servizi efficaci. Con-temporaneamente si andranno ad individuare strumenti e metodida scegliere in accordo con i diretti interessati, con le Associazionidi categoria, le Banche, la Regione e gli altri Enti coinvolti. In una

E’ stato approvato in Consiglio l’accordo con la famiglia Marchiper l’uso della piazzetta attigua al fabbricato antico che sorge suvia Roma da oltre un secolo. L’acquisto dell’area era stato stimatosu 24 mila euro, ma vista la disponibilità della famiglia, che avevaperso una causa con il Comune per l’esproprio della piazzetta, èstata scelta la soluzione che prevede una serie di lavori dipavimentazione, a carico del Comune, con la possibilità per i Mar-chi di realizzare uno spazio sottostante e una apertura per accederealla zona sottostante. E’ stato anche deciso di apporre una targa alato della piazzetta per ricordare la maestra elementare PellegrinaMarchi. In futuro quindi, una volta realizzati i lavori, la piazzettapotrà ospitare un parcheggio per una decina di auto nella zonacentrale del paese e anche delle cabine della Telecom.Nella foto, Piazzetta Marchi che verrà ripavimentata e adibita aparcheggio.

Una targa in Piazzetta Marchia ricordo della maestra Pellegrina

Lusiana e Conco, insieme si vinceUn progetto comune per frenare l’esodo verso la pianura e per rallentare il pendolarismo, creandoposti di lavoro più stabili e duraturi all’insegna del motto “il turismo può diventare il nostro petrolio!”

fase successiva si passerà quindi agli interventi concreti, quali: laformazione degli operatori ed i vari processi di investimento, tuttefasi finanziabili con un fondo rotativo e con l’accesso ai vari tipi dicontributo previsti dai fondi regionali ed europei. In tal modo siprevede di poter uscire dalla situazione di crescente difficoltà cheattualmente blocca ogni prospettiva di crescita nei settori produt-tivi del territorio. Unendo risorse e competenze delle varie realtàoperanti nei due Comuni, si conta di ottenere un più valido apportodi idee e di proposte operative, in grado di rivolgersi innanzitutto aigiovani e a quanti intendono stabilizzare un’attività produttiva o diservizio a Lusiana e a Conco.L’auspicio è che questa si riveli la strada giusta per frenare l’esodoverso la pianura e per rallentare il pendolarismo, creando posti dilavoro più stabili e duraturi. Il volano individuato per supportarel’iniziativa partirà ovviamente dal settore turistico e dovrà tenereconto non solo delle caratteristiche specifiche dell’ambiente (cli-ma, paesaggio, ambiente naturale ed ancora integro, tradizioni,cultura e gastronomia), ma anche delle opportunità offerte dalla

vicinanza sia alla montagna sia alla pianura ed alle città d’arte. Ilbacino di domanda da soddisfare appare sin d’ora molto interes-sante e può spaziare tanto nei gruppi come nel turismo individuale.Partendo dalle risorse già disponibili, previa la necessaria verificadegli standard qualitativi, dai quali non si intende prescindere, simira nel contempo ad incrementare anche il periodo di utilizzo degliappartamenti e delle camere da affittare, promuovendo a tale scopotutte le iniziative utili a soddisfare le aspettative degli utenti.Per la prima volta, dunque, si sta portando avanti una reale collabo-razione tra Comuni minori dell’Altopiano con l’obiettivo di poten-ziare la massa critica degli operatori locali tramite un un’azione mi-rata di marketing per la caratterizzazione del “pacchetto prodotti”nei vari circuiti. L’iniziativa è sicuramente molto impegnativa e condifficoltà di varia natura; tuttavia essa si propone fin da subitocome un serio tentativo di cambiare modello di sviluppo socio-economico dei due paesi. Tenendo conto di quello che dice la nuo-va parola d’ordine che circola tra gli addetti al settore turistico: “ilturismo può diventare il nostro petrolio!”

Archiviata la stagione con la cenaconclusiva svoltasi alla “Baita ri-storante Al Fungo” di Lusiana, isettinisti si apprestano ad af-frontare la nuova stagione cheli vedrà impegnati in tornei chesi svolgeranno a Lusiana,Asiago, Gallio e Foza. Proprioda Lusiana ripartiranno le garecon due serate in programmavenerdì 23 e sabato 24 gennaio2008 alla “Baita ristorante alFungo” di via Puffele a Lusiana.In occasione del quarantesimoanno di gare ai settinisti verràofferto un giubbino in omaggio.

Le sfide degli scacchisti in erbaOrganizzato dal Comitato Genitori Scuola, si è

tenuto il “4° torneo di scacchi ‘Città di Lusiana’”Scacchisti in erba in gara all’excinema Comunale per il “4° tor-neo di scacchi ‘Città diLusiana’” a cui hanno parteci-pato una quarantina di appas-sionati suddivisi nella categorie“piccolissimi” (bambini di se-conda e terza elementare), “pic-coli” (quarta e quinta elementa-re) e “ragazzi” (ragazzi e ragazzedi prima, seconda e terza media).Giudici del torneo sono stati gliistruttori del circolo scacchisticodi Marostica e del circoloscacchistico dell’Altopiano. Haorganizzato il Comitato GenitoriScuole di Lusiana. Nella catego-

Per un cieco la disgrazia di nonpoter vedere è una sofferenzaatroce, ma se la moglie è appas-sionata di poesia il suo “grazie”verso le persone che si curanodi lui può essere espresso inbrani poetici. E’ il caso di Fortu-nato Soster che è diventato cie-co negli ultimi anni, ma la mo-glie, Giustina Boscardin, inter-pretando il suo pensiero, è riu-scita a scrivere in versi il suograzie verso un volontario,l’asiaghese Rudy Rodeghiero,che ha tenuto compagnia aSoster l’anno scorso e quelloprecededente, a Cervia in duediversi soggiorni organizzati dalCentro anziani dell’Altopiano.La poesia si intitola “Al mare

Un grazie in versi per Rudy

ria “piccolissimi” si sono clas-sificati ai primi tre posti RobertMilanovic, Lorenzo Scarsella eMichele Broglio. Nella catego-ria “piccoli” al primo posto si èinsediata Alice Broglio, al se-condo Gianluca Broglio e al ter-zo Ylenia Sella. Nella categoria“ragazzi” è salito sul primo po-sto del podio FedericoScarsella, seconda piazza perThomas Porro e terzo posto perAndrea Ronzani. Per la prossi-ma primavera sarà organizzatoun torneo di scacchi che coin-volgerà tutti gli studenti dellescuole dell’Altopiano. E.Z.

con Rudy”. Ecco il testo. “Alpensarti mi commuovo ancorae la tua immagine mi apparesul lungomare. Al tuo braccio,col mio debole e lento passo, apiedi nudi mi portavi a spasso.Al tuo fianco, col mio bastonebianco, mi sentivo sicuro, rinatoe dalla tua bontà per la mia ceci-tà confortato. Sulla battigia sen-tivo la brezza e il mormorio delmare. Sentivo il bisbiglio dellagente, sentivo la tua voce a salu-tare chi forse mi stava a guarda-re. E io a domandarmi: chi sei?Dimmelo tu. Non ti sei accortoche non ci vedo più?. Per undoloroso destino la luce misparì e nell’ombra della nottevivo i miei di”. E.Z.

Settino, le gare riprendono a fine gennaioI premi verranno assegnati alleprime quattro coppie classifica-te e un premio andrà anche allanuova coppia più giovane per-ché il torneo è alla ricerca dinuovi appassionati di questogioco a carte in voga da oltreun secolo sull’Altopiano, mache viene giocato anche in altripaesi esteri dove sono emigratigli abitanti dell’Altopiano. E.Z.

Nella foto, il gruppo di settinistiche ha partecipato alla cenaconclusiva della stagione al“Fungo”.

Page 13: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 13Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

“Potete parlare nel vostrogiornale del lavoro degli am-bulanti di sagre e luna park?L’idea che molti hanno di noiè quella di persone pocoaffidabili, pensano che die-tro all’attività ufficiale ce nesiano altre, meno oneste. Vor-rei invece che la gente sapes-se le difficoltà che incontria-mo, quanto sia duro a volteil nostro lavoro, come puòaccadere che sacrifici e im-pegno se ne vadano in fumoin pochi minuti”. Questo ilcontenuto di una telefonatache mi era arrivata ai primi diagosto,dopo che l’altopianoera stato investito da unatromba d’aria che aveva cau-sato pesanti danni in alcunezone. A chiamarmi era statoRosmell Tortora al quale ilmaltempo aveva distrutto una“rotonda”, una di quelle strut-ture che si vedono nelle sa-gre e nei luna park, dove lagente “pesca” e vince premidi vario genere. Il giovane diCanove l’aveva acquistata dapoco, e montata, bella colmadi premi, insieme al suo or-mai collaudato stand di arti-coli etnici, a fianco delpalatenda di Roana in occa-sione di un evento musicale.L’avrebbe poi trasferita allaghetto Lonaba, sempre aRoana, per il periodo di ago-sto. Il forte vento e la pioggiascrosciante l’avevano invece“aperta” danneggiandola e fa-cendo volar via materiale eoggetti in essa contenuti. “E’stato il periodo più brutto del-la mia vita. – racconta oggiRosmell – Con l’aiuto di miamadre e dei miei amici Lucae Nicola, che ringrazio tan-tissimo, ci sono voluti tregiorni per racimolare tuttociò che era volato in giro ereso inutilizzabile dall’ac-qua.”. Dopo il suo sfogo te-lefonico non avevamo avuto

modo di incontrarci, anche semi ero resa disponibile adascoltare quanto aveva da direRosmell, per raccontarlo poiattraverso il giornale. E l’op-portunità è arrivata ora, in unmomento fortunatamente bendiverso da quello in cui erostata inizialmente contattata.Rosmell, che ha ventidueanni, nel 2005 ha deciso difare il venditore ambulanteitinerante, ovvero di propor-re la sua merce in occasionedi sagre, fiere, festival, con-certi, arrivando oggi a spo-starsi nell’arco di un anno inquasi quaranta località diver-se. “E’ un mondo che ho scel-to perché mi piace molto –dice - e con il tempo ho po-tuto dimostrare che si trattadi un lavoro serio e duraturo.Mi spiace che ci sia questoluogo comune che fa consi-derare i venditori ambulantie i giostrai gente di malaffare,che si pensi che”sottobanco”ci siano giri disonesti e ille-gali. Io credo che il bene e ilmale si trovino dappertutto,e personalmente devo dire chequesto lavoro mi ha moltoaiutato, anche a superare unperiodo negativo. Quandonon ho più voluto andare ascuola, impegnarmi in questaattività mi ha evitato di fre-

quentare brutte compagnie, dipassare il mio tempo al bar.Per sentirmi bene mi basta la-vorare, stare a contatto con igiovani, vedere i bambini chesi divertono alle sagre. Mipiace invitare la gente ad av-vicinarsi al mio stand, a guar-dare e provare la merce espo-sta, a divertirsi tentando divincere qualcosa. Allo stessotempo ho modo di confrontar-mi con le difficoltà che si in-contrano in questo settore, incui sono stato ben accettato daimiei colleghi, dove è facilefarti degli amici solidali, maaltrettanto facile trovare dei ri-vali. Le incognite maggiorisono rappresentate dal tempo,che ci condiziona molto, se èbrutto non si lavora, vengonovanificati trasferte e prepa-rativi. Anche se si espone solonelle giornate di sagre e ap-puntamenti vari, il lavoro ri-chiede impegno tutti i giorni,per sistemare il banco, per ri-fornirsi di merce, per montaree smontare. Per capire fino infondo queste cose bisogna vi-verle di persona, solo così cisi rende conto dei sacrifici chesi devono affrontare. Ho avu-to la fortuna di essere appog-giato e aiutato in questa miascelta da entrambi i mieigenitori(mia madre, pur aven-

do il suo lavoro mi ha sempreaiutato moltissimo!), sceltafavorita anche dagli ottimirapporti che la mia famigliada anni ha con alcunigiostrai “. In questo perio-do Rosmell lo si può incon-trare ai “Giardini di Natale”,il mercatino natalizio diAsiago, dove in una delle ca-sette ha allestito il suo “EtnicShop”, uno spazio suggesti-vo, coloratissimo e allegro

che richiama molta gente,attirata dalla miriade di arti-coli originali esposti concura e sapienza. “Per me èuna grande soddisfazione,sia dal punto di vista eco-nomico che personale –commenta – perché sto ri-cevendo molti consensi perla mia casetta, e questo mifa veramente piacere. Vo-glio ringraziare l’ammini-strazione comunale diAsiago, in particolare l’as-sessore al turismo RobertoRigoni, per avermi dato que-sta possibilità. Ringrazio chi,dopo la titubanza inizialeverso il tipo di prodotto chepropongo, si è ricreduto e orasi complimenta con me”.Rosmell racconta orgogliosocome si occupi personalmen-te della scelta degli articoli divendere, scegliendo le coseuna a una. “Il termine “etni-co” è piuttosto vago, natocome la “contro moda, l’al-ternativo”, oggi incontra ilgusto non solo dei giovanis-

Rosmell racconta la sua vita divenditore ambulante itinerante

“E’ un mondo che ho scelto perché mi piace molto e con il tempo ho potuto dimostrare che sitratta di un lavoro serio e duraturo” - La storia di un “nomade” innamorato dell’Altopiano

simi, ma di gente di tutte leetà che si avvicina alla miacasetta. Ho una buona per-cezione di quello che la gen-te vuole e spero di riuscire amantenerla nel tempo, so-prattutto per quanto riguar-da i gusti dei giovani.” Glichiedo se nella sua attivitàrileva la crisi economica dicui tanto si parla. “La crisic’è, ma nelle sagre si vedemeno, perché la gente leaspetta, ci tiene per tradizio-ne e non vi rinuncia. Perquello che posso rilevare ionon si vende di meno, ma sivendono le cose che costanopoco. Io mi accontento, ogginon si lavora per arricchirsi,ma per mantenersi!”. “Mipreme dire – conclude – cheseppur mi sento “nomade”, esoprattutto dalla primaveraall’autunno mi sposto parec-chio per lavoro, sono moltolegato all’Altopiano, sento ilbisogno di passarci almeno ungiorno la settimana!”. Silvana Bortoli

PERSONAGGI

Page 14: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 14Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

Asiago è anche arte! Le mostre permanL’arte, prima di essere un’espressione culturale, è una caratteristica dell’essere umano di tutti i tempi, uopportunità di immergersi appieno nel mondo figurativo, ma, spesso, la frenesia del mondo di oggi fa passapassa di certo inosservato e dà l’opportunità di ammirare questa meravigliosa caratteristica umana, siacollezionista. Si tratta di due uomini accomunati dalla stessa passione per l’arte che li ha portati a fare d

Nino Sindoni: la passione di una vitaE’ prima di tutto marito, padree nonno, e ha dedicato i suoiultimi trent’anni all’arte.Si tratta di Nino Sindoni, cura-tore di due gallerie ad Asiago,una lungo il Corso IV Novem-bre e l’altra in via Matteotti sottoi nuovi portici annessi all’HotelSporting.La sua passione per l’arte è nataquand’era bambino e il suo pas-sato da “piccolo, povero arti-sta”, come lui stesso si defini-sce, lo ha portato ad approfon-dire la conoscenza di tecnichee materiali artistici, cosa neces-saria per rendere una passioneun vero e proprio lavoro.La galleria Sindoni situata in viaMatteotti, per il Natale, propo-ne un’esposizione di MatteoMassagrande, pittore padova-no dalle indubbie capacità tec-niche che spaziano dall’usodella tempera all’utilizzo dell’in-cisione ad acquaforte. Si trattadi un artista figurativo tra i piùimportanti della

contemporaneità che occupe-rà la sala della galleria per tuttogennaio; i suoi dipinti ritraggo-no interni e città moderne, im-mortalati in una dimensionetemporale infinita, quasi sospe-sa nel tempo e nello spazio, cre-ando un’atmosfera quasi rare-fatta, dove passato e futurosembrano riassumersi nel no-stro stesso presente.Nell’artista, come si può appro-fondire in un tomo a cui ha col-laborato il gallerista, convergo-no differenti esperienze pittori-che, dalla pittura veneta allesuggestioni tardoottocentesche, dall’arte del pri-mo dopoguerra a quella con-temporanea dell’Europa orien-tale; ma si può cogliere inMassagrande qualcosa di ori-ginale che contraddistingue lasua opera: il taglio e l’inquadra-tura dell’immagine che deriva-no dalla frequentazione di foto-grafia e cinema.Accanto a questi quadri, già

esposti a Padova nella mostra“dalle voci di una conchiglia”che ha stimolato la produzionedi un volume fotografico sul-l’artista (“Le Voci”) a cui hacollaborato Sindoni stesso, ilgallerista ha voluto accostarel’arte scultorea di un altro illu-stre artista padovano, EttoreGreco.Le sculture presentano temi efattezze di forte impatto, purrestando fedeli alla tradizionescultorea, di cui rivisita la fortedrammaticità seppure in chia-ve velatamente moderna.Nato nel 1969 e diplomato aVenezia, lo scultore vanta il GranPrix per la scultura al SalonGrands et Jeunes d’aujourd’huidi Parigi (2002) e, dallo stessoanno, lavora in esclusiva per lagalleria di Nino Sindoni.L’altra sede della galleria, quel-la situata lungo il corso IV No-vembre, ospita una mostra pit-torica che si può descrivere indue parole: esplosione

cromatica. Si tratta infatti di al-cune opere dell’artistaGianfranco Asveri, che unisco-no in sé cultura e tenerezza,sapienza e innocenza quasi in-fantile, e che si armano di unproprio linguaggio, di un reper-torio simbolico personale fattodi campi cromatici sempre piùaccesi. L’artista, classe ’48, èun autodidatta dalla tecnica piut-tosto personale e istintiva che èriuscito a diventare uno tra idieci artisti di punta nazionaligrazie alla sua originalità; allapittura ha accostato anche lapoesia, riconfermando lapoliedricità dell’artista anche in

epoca moderna. A febbraio, lagalleria di via Matteotti propor-rà una mostra di Romano Lot-to, mentre quella del corso ospi-terà una collettiva degli artistidella galleria Sindoni.E’ importante sottolineare cheil gallerista asiaghese, che lavoraassieme alla moglie Anna e allafiglia Alessandra, cura mostrein tutta Italia (sia pubbliche cheprivate), come accadrà nel2009 a Palazzo dei Principi aCorreggio con un’esposizionedi Fausto Denisco.La galleria Sindoni organizzaanche fiere ed esposizioni inambito internazionale, come

quella che aprirà a Vigo in Spa-gna, proponendo i propri arti-sti, o come quella di Ettore Gre-co a Parigi o ancora quella inprogrammazione a Londra.Si tratta di un lavorod’ensamble tra artista egallerista: l’uno fornisce l’ope-ra, l’altro la sua promozione tra-mite fiere ed esposizioni, un’oc-cupazione alquanto impegnati-va che, però, sta dando parec-chie soddisfazioni a NinoSindoni, basti pensare che ilnome di un suo artista è statoinserito nella brochure della li-breria Bocca di Milano e cheun altro artista della galleria,Khaled, dopo essere stato inesposizione a Schio, sarà ospi-te in Norvegia da maggio.Attraverso il suo lavoro, NinoSindoni dà la possibilità agli ar-tisti di farsi conoscere, ai col-lezionisti d’arte di poter acqui-stare opere di grande valore eai non esperti di potersi incu-riosire e interessare all’arte.”E’un lavoro che impegna giornoe notte – ha dichiarato ilgallerista asiaghese – ma lo sisvolge con una passione taleche le fatiche non si sentono”.

Page 15: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 15Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

E’ giovane, ma ha già quindicianni di esperienza alle spalle e,oltre a curare la sua galleria lun-go il Corso IV Novembre, diri-ge come architetto uno studioa Sovizzo (Vicenza).Si tratta di Antonio Busellato,nelle cui vene scorre il sanguedel vero e proprio artista; suopadre, infatti, è il celebre pitto-re Mario Busellato, artista notoper la sua rappresentazionedella stazione asiaghese, le cuiopere presentano una nitidezzaespressiva rara a trovarsi e unaccentuato senso cromatico: sitratta di paesaggi immortalatidal pennello di un artista visi-bilmente legato all’Altopiano eal suo stile di vita, fatto di flo-ra, fauna e stagioni.Antonio Busellato ha ereditatodal padre l’amore per l’arte, cheha declinato in due modi diver-si, attraverso l’esperienza digallerista e quella di architetto,due mondi differenti che peròhanno molti punti di contatto.Il gallerista/architetto, infatti,ama curare personalmente laprogettazione grafica, i catalo-ghi degli artisti della sua galle-ria e tutto il lavoro che com-porta un’esposizione: insom-ma, un impegno a tutto tondo,una passione che non coinvol-ge solamente la pittura, ma an-che tutto ciò che può in qual-che modo sfiorarla, cosa percui la facoltà di Scienze dell’Ar-chitettura di Venezia gli ha datouna vera e propria formamentis.Lo si può notare dall’esposizio-ne in programma fino al 23 di-cembre, dove Busellato ha vo-luto accostare una selezionedegli autori della galleria, daFranco Beraldo a LorenzoLovo e a Franco Dugo, a unapiù piccola di oggetti di design,come per esempio lampadesulle tonalità del giallo o lam-padari particolari, a testimo-nianza che, oltre che all’arte,Antonio Busellato è interessatoanche alla parte progettuale edi allestimento delle sue espo-sizioni.Dalla vigilia di Natale, la galle-

nenti nelle gallerie Sindoni e Busellatopi, una parte integrante di esso che difficilmente si riesce a sradicare. Nelle grandi città, sono molte lepassare queste occasioni quasi inosservate. Ad Asiago, invece, il lavoro di due galleristi professionisti non, sia a chi voglia allargare gli orizzonti della propria cultura che a chi, invece, è da anni un raffinato

are di essa il proprio lavoro con passione e dedizione: Nino Sindoni e Antonio Busellato.

Antonio Busellato: un amoreereditato dal padre pittore

ria asiaghese ospiterà il pittoreElio Nava, in una mostra esplo-siva che darà spazio al massi-mo esponente dell’arte fanta-stica in Italia: da “Amsterdamsotto la neve”a “Il villaggioCeco”, dalle serie di finestre edi cavalieri a “La casa del MagoGuru Guru”, da “La corsa adAsiago” a “Il trenino dellaneve”. Si tratta di un artistadella provincia di Milano che èdiventato negli anni uno dei pro-tagonisti dell’Art Naive italia-na.Accanto a lui, saranno sposti iquadri di Carlo Busellato, fra-tello del gallerista, che dal pa-dre ha ereditato passione e tec-nica e che sarà presente inesposizione fino al dieci di gen-naio, quando le sue opere sa-ranno sostituite da una selezio-ne degli artisti affiliati alla gal-leria Busellato.Il gallerista, attento tanto al-l’aspetto artistico quanto a quel-lo logistico e progettuale, hapartecipato anche a diverse fie-re, come Arte Padova, e hacurato molteplici mostre inambito nazionale, come quellaper il Comune di Venezia pres-so la Mediateca di Marghera.Antonio Busellato, che vive elavora ad Asiago, pur avendole sue radici a Thiene, sta cu-rando anche l’allestimento del-la mostra di Giovanni ForteSceran che sarà visitabile pres-so il Museo “Le Carceri” diAsiago dal 3 gennaio a Pasqua.L’intento della mostra è quellodi raccontare l’artista e i luo-ghi della sua pittura, ovverol’Altopiano di Asiago. Sarannomolte le opere di collezioni pub-bliche e private, ma altrettantequelle messe a disposizione dal-la famiglia stessa del pittore, perun totale di oltre cento dipinti.La mostra sarà suddivisa attra-verso sei tematiche principali: iritratti familiari, le stagioni rac-contate attraverso la neve el’universo faunistico, i luoghi(paesi, contrade e montagne),il legno, la pietra e la memoriainsita nei segni della guerra edella storia.

L’artista asiaghese ha fissato neisuoi quadri la schiettezza e lasemplicità dei nostri paesaggi,attraverso una tecnica del tuttopersonale che non si rivolge anessun maestro se non il pae-saggio stesso, di cui ha immor-talato abilmente squarci pano-ramici.La mostra sarà dunque un rac-conto dell’Altopiano, della sua

gente e dei suoi mestieri, con-dotto attraverso l’espressivitàfigurativo-pittorica di un artistanostrano, autentico tanto nellavita quanto nell’opera. Un’espo-sizione che, tra i suoi intentiprincipali, annovera anche quel-lo di divenire strumento per lacomunità altopianese per sco-prire e conoscere un artista im-portante che ha raccontato lanostra terra.Le pagine sull’arte sono a curadi Martina Rossi

Page 16: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 16Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

NATURA

Inaugurata ufficialmente lamostra permanente di GerryLunardi al Consorzio tra iCaseifici. Con una semplicecerimonia, l’artistaaltopianese, noto come ilLigabue dell’Altopiano, difronte a numerosi amici eammiratori, ha presentato lasua nuova sala espositiva nelcomplesso del Consorzio.Per l’occasione Lunardi haanche donato al Consorzio,rappresentato dal direttoreFlavio Costa, un suo quadroche raffigura il nuovo stabileimmerso nel verde e circon-dato da mucche. Un imma-

Sarà presentata il penultimogiorno dell’anno (ore 18.00)presso la Sala municipale deiQuadri la recente ricercastorica di AlessandroGualtieri e Giovanni DalleFusine dal titolo “Dal Piavealla prigionia”.È una “storia di Natale dellaGrande Guerra” quella cheverrà esposta dai due autori,un racconto a lieto fine poi-ché il soldato protagonista,nonostante le vicissitudini

Pienone al Cineghel in occa-sione della serata con cui èstato presentato il “volumino-so” volume dal titolo “Gallio”che è stato consegnato a tuttii presenti; “con quest’operaGastone Paccanaro ha fat-to a Gallio un meravigliosodono di Natale”, è stato det-to in sede di presentazione, mal’autore ha subito girato adAngelo Sartori (Moro Grena)il ringraziamento per aver fi-nanziato la pubblicazione.Angelo Sartori, galliese tra-piantato in quel di Arzignanodove si è affermato come im-prenditore, ha voluto ricorda-re come fosse importante farsì che il lavoro di Paccanaronon andasse perduto e così havoluto celebrare il 50° anni-versario di fondazione della

La storia di un paese raccontataattraverso duecento fotografiePresentato al Cineghel “Gallio” il voluminoso libro di Gastone Paccanaro Fèsta

ditta SEA (ditta di cui la suo-cera è presidente) finanzian-do questo libro “Gastone – hadetto - ha saputo ricrearel’immagine di com’eraGallio in passato facendorivivere le foto d’un tempo”.Gastone Paccanaro ha poiraccontato la storia di tre librisu Gallio, quasi un “filò” per ilmodo con cui ha proposto aipresenti aneddoti e fatti ai piùsconosciuti, a partire dal“Gallio 1915-18 Dramma diun paese” del 1986 (coperti-na verde), al “Galliesi -Ghèllarn” del 2003 (coperti-na rossa) fino a quest’ultimo“Gallio - Ghel” che, con evi-dente spirito patriottico, havoluto con la copertina bian-ca. Ben 630 pagine di questolibro che si compone di una pri-ma parte fotografica, circa

200 foto di Gallio poste in ordi-ne cronologico dalla finedell’800 agli anni Ottanta, se-guita dalla serie di 13 riprodu-zioni di copertine della Dome-nica del Corriere e della Tribu-na Illustrata dedicate a Gallio,dal ricordo del 50° Anniversa-rio della costituzione del Cor-po Volontario dei Pompieri diGallio (17-1-1930) e dell’inau-gurazione del gagliardetto delGruppo Alpini di Gallio (8-2-1931); quindi una seconda par-te intitolata “Smisziòto”, mi-scellanea semiseria e senzapretese di vocaboli, modi di dire,proverbi, considerazioni, curio-sità e toponimi significativi.Al termine i due hanno prov-veduto a consegnare a tutti ipresenti una copia del libro cheè di fatto divenuto un’apprez-zata strenna di Natale.

Angelo Sartori e Gastone Paccanaro,

“La vita oltre la vita” di Gerry LunardiL’inaugurazione della mostra permanente al Consorzio tra i CaseificiÈ stata anche l’occasione per presentare il secondo libro dell’artista

gine che diventerà il nuovosimbolo del Consorzio stes-so e verrà riprodotto su vo-lantini, sulla carta d’imballoe su eventuali magliette.“Ho dovuto immaginarmicome sarebbe stata la nuo-va struttura perché quandoho iniziato a dipingerla c’era-no ancora le impalcature edi lavori erano appena inizia-ti” ha detto Lunardi.Durante l’inaugurazione èstato anche presentato il se-condo libro di Lunardi “Lavita oltre la vita” in cui l’arti-sta racconta la sua esperien-za di pre morte avvenuta nel

1984. Un’esperienza dram-matica che ha cambiato to-talmente la sua vita: da com-merciante di successo ad ar-tista autodidatta che in brevetempo ha riscosso un grandesuccesso di pubblico e di cri-tica coronato nel 1999 conl’assegnazione della Medagliad’oro della Presidenza dellaRepubblica alla 32° Edizionedel premio nazionale “C.Zavattini” per l’opera “Lastazione di Asiago, tramontoinvernale”.Il ricavato del libro sarà to-talmente devoluto in benefi-cenza. G.R.

30 dicembre: “Dal Piave alla prigionia” in Sala Consiliare ad Asiagobelliche sul fronte vicentino,del Carso e l’internamento inun lager nemico, riuscirà atornare a casa per ricostru-irsi una vita. La presentazio-ne, che si avvale del patro-cinio del Comune e dell’As-sociazione Nazionale delFante, sarà supportata da al-cune originali proiezioni gira-te durante il periodo bellicolungo il fronte del conflitto.Durante la serata la localeSezione Fanti “Altopiano

Sette Comuni” proporrà aiconvenuti un simpaticobuffet.

LIBRI

di Cesare Pivotto

Page 17: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 17Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

STORIA

Leonardo Malatesta, è nato aMalo nel 1978, laureato nel2001 in storia presso l’univer-sità Ca’ Foscari di Venezia conuna tesi dal titolo Le fortezzeitaliane ed austriache nelsettore Veneto – Trentino dal1870 alla grande guerra.Studia la storia militare italia-na e tedesca dal 1848 ai giorninostri. Tra le opere più signifi-cative ricordiamo “La guerradei forti. Dal 1870 alla grandeguerra le fortificazioni italianeed austriache negli archivi pri-vati e militari”, Nordpress,Chiari, 2003; “Il dramma delforte Verena, 12 giugno 1915.Nel 90° anniversario dall’av-venimento dalla distruzione delforte Verena”, Temi, Trento,2005. le sconvolgenti veritàprovenienti dagli archivi mili-tari”.Oltre a ciò, numerosi saggi inriviste italiane e relatore a con-vegni non sono sulla 1a guer-ra mondiale.Collabora con vari istituzioniculturali, quali il Centro Inter-nazionale di Studi Garibaldinidi Marsala, l’Istituto Italianoper la Storia del Risorgimen-to, la Fondazione Istituto perla Storia Contemporanea diSesto S. Giovanni, il CentroStudi Informatico La GrandeGuerra, Il Centro Studi e Do-cumentazione sul Periodo Sto-rico della Rsi di Salò.Ha in corso di pubblicazione,un volume sui rapporti tra isti-tuzioni militari e locali durantela 1ª guerra mondiale aThiene. Attualmente lavorasulla storia coloniale del perio-do 1890 - 1892, sulla figura diD’Annunzio come poeta sol-dato, una biografia sul mare-sciallo d’Italia Gaetano Giar-dino, sulla storia militare dellaRsi nella provincia di Vicenza,sulla storia della giustizia mili-tare in Italia, sulla Legione

Intervista con lo storico Leonardo MalatestaHa già pubblicato una approfondita ricerca sulle fortificazioni dell’Altopiano e sul forte Verena.

Tra i lavori in corso d’opera anche una collana editoriale sui forti italiani ed austriaci della grande guerra

Tagliamento e sulla figura delmaggiore Reina, Capo di Ga-binetto di D’Annunzio duran-te l’impresa di Fiume.Dottor Malatesta da doveparte questa passione tesaa documentare un periodostorico ben definito del-l’Italia post risorgimentale?Sin da bambino mi recavo conla famiglia sulle zone di mon-tagna dove si erano combat-tuti aspri combattimenti duran-te la Grande Guerra. Forsequesto è stato il punto di par-tenza da cui si è poi radicatoin me il desiderio di sapere, diapprofondire fatti noti solo su-perficialmente grazie alla tra-dizione orale, molto utile incerti casi, ma nello specificodella storiografia è meglio at-tenersi alla documentazioneufficiale, l’unica in grado diproporre la verità ai posteri.Devo molto anche alle letturedella “prima ora”, quelle concui mi accompagnavo nelleescursioni per comprendereciò che andavo a visitare, lericerche dello storico-alpinistaGianni Pieropan hanno fattoscuola.Poi nel corso del camminouniversitario, ho approfonditole conoscenze in storia milita-re, non sono della 1 guerramondiale a ma tutto l’arco con-temporaneo, leggendo i volu-mi di Mazzetti, Pieri e Rochat.Già a partire da questo perio-do, ho iniziato a frequentarearchivi statali, come l’Archi-vio Centrale dello Stato, l’Uf-ficio Storico dello Stato Mag-giore Esercito e l’Istituto Sto-rico e di Cultura dell’Arma delGenio a Roma e i Musei delRisorgimento di Milano eVicenza, oltre a numerosi ar-chivi privati di alti ufficiali pro-tagonisti della storia militareitaliana.Oltre a varie pubblicazioni

già all’attivo lei collaboracon numerosi gruppi di ri-cerca rivolti allo sviluppo ditematiche dedicate al con-flitto 1915-1918.Ho collaborato e lo sto facen-do attualmente a numeroseiniziative, tra queste mi piacericordare il Progetto IntereggIII Italia – Austria “I luoghidella grande guerra in Veneto.Il museo diffuso del Grappadal Brenta al Piave”; con ilMuseo Storico della 3a Arma-ta di Padova, il Museo Storicodel Nastro Azzurro di Salò, conla Federazione dei Fanti diVicenza.Tanti progetti dunque, maa distanza di quasi un se-colo, è ancora alto l’inte-resse per una guerra chenon ha più testimoni?Il conflitto contro l’AustriaUngheria è tornato in auge nonmolti decenni fa dopo un peri-odo di “oblio”. Durante il“Ventennio” fascista si tende-va ad esaltare solo le gestaeroiche dei soldati, celebrarela memoria dei caduti congrandiosi sacrari, idealizzarel’uomo-combattente per il suospirito di sacrificio reso e darendere alla Patria, ma moltiretroscena storici non veniva-no volutamente spiegati alle

masse. Per anni le scelte stra-tegiche di generali e StatoMaggiore sono rimasti celatinei polverosi archivi romani,c’è voluto mezzo secolo perrimettere in discussione tuttoquanto stava dietro alla primaguerra post risorgimentale. Eagli storici del calibro di PieroPieri, di Forcella e Monticone,o del “nostrano” Pieropanvada il merito di averciriproposto tanti fatti legati aquel periodo. Grazie alle lororicerche oggi comprendiamocome operava la giustizia mi-litare, come si muovevano letruppe nel territorio a ridossodel fronte, gli errori o le com-petenze di chi comandava

l’esercito. La possibilità, poi, diconsultare gli archivi d’oltrealpe ha permesso di compiereuno studio comparato, e que-sto è stato il metodo che homesso in atto per le mie pub-blicazioni sulle fortificazioni.Confrontando le fonti possia-mo ancora scrivere qualcosadi nuovo sulla storia passata,cancellare dubbi, verificarecolpe e meriti di eventieclatanti come la disfattaCaporetto, o il tracollo della li-nea difensiva rappresentatadalle fortificazioni lungo l’ar-co alpino.In materia di forti, possia-mo dire che le strutturestabili ove trovavano collo-cazione importanti batteriedi cannoni, sona state pertroppi anni abbandonate ase stesse, oggi risultano inmolti casi pericolanti einagibili.Purtroppo si è capito tardi cherappresentavano un ottimabase di partenza per un turi-smo culturale legato alla me-moria della Grande Guerra.Finalmente da qualche anno lasensibilità degli amministrato-ri si è rivolta ai manufatti la-sciatici dagli opposti schiera-menti. Il certi casi i bastioni sisono logorati irrimediabilmente

e allo stato attuale ne risultadiffide il recupero, esistono co-munque esempi di oculatorisanamento abbinato ad unriutilizzo turistico delle struttu-re, basti pensare al forte Bel-vedere “Gschwent” diLavarone e all’Interrotto, alCampolongo dell’Altopianooppure andando un po’ più lon-tano, in Piemonte il forteBramafan a Bardonecchia,seguito dall’Associazione pergli Studi di Storia e Architettu-ra Militare.Trovo valido, poi, l’obiettivo cheviene messo in atto con i pro-getti dedicati ai “Musei al-l’aperto”, non esiste modo mi-gliore per ripristinare material-mente la realtà del soldato intrincea, ottimo strumento daproporre non solo a turisti evilleggianti, ma anche ai stu-denti delle scuole. In questocampo la Francia è molto piùavanti di noi, come lavalorizzazione della LineaMaginot. Spero vivamente chel’Italia non si fermi nellarivalutazione materiale di quel-l’importante periodo storico,non lo meritano i nostri avi, edè un dovere che dobbiamoperseguire nei confronti deiposteri. Daniel Finco

Durante la Prima GuerraMondiale circolava una battu-ta fra i giovani ufficiali: “I no-stri veri generi di confortoin trincea sono tre: il profu-mo Contessa Azzurra, il li-quore Strega e la cartolinaRitorno”. I primi due eranoelementi per ricordare la vitadi società anche in mezzo alfango, Ritorno raffigurava in-vece la Donna promessa qua-le compenso: la “pin-up girl”della grande guerra. La car-tolina era opera di Nino Nanni,nato a Quattrocastella in pro-vincia di Reggio Emilia nel1888 (morì a 81 anni nel1969), ed entrato a far par-te, dopo la laurea in archi-tettura, del gruppo dei pit-tori e cartellonisti di Ricor-di, quello al quale si debbo-no, tra l’altro, gli “affiches”dei melodrammi di Puccini(Tosca, Bohème, Fanciulladel West). Anche Nanni sidedicò a quel lavoro, affian-candosi ad altri due pittorispecializzati in bozzetti percartoline, e cioè a TitoCorbella – Belle Donnine –e A. Bertiglia, che traduce-va in immagini nostrane ibimbetti maliziosi dell’ingle-

Grande Guerra: tra storia e collezionismo

Quella famosa cartolina che isoldati chiamavano: “Ritorno”

se Mabie Lucie Attwell. Ri-torno fu lanciata nel 1915 edebbe un successo strepitoso,valutabile in milioni di copie.Raffigura un soldato che ab-braccia, con gesto ispirato dalcinema muto, una bella don-na, riversa, in estasi e decisa-mente nuda, sotto la mantelladel guerriero. Per allora l’im-magine era audace e, nellostesso tempo, romantica e le-gata (ma erano pochi adaccorgersene) a certa pitturaottocentesca che gioca sulcontrasto tra il liberatore e la

Bella, senza niente addosso,incatenata allo scoglio o allaquercia. Il contrasto tra la pel-le delicata di lei e il rude pan-no dell’uniforme era senz’altroun anticipo sul sexy. Quantoalla mantella, Nanni, all’iniziola fece azzurra, quindi da Ca-valleria Artiglieria e Genio. Peraccontentare Fanteria e Alpi-ni si stampò anche una edizio-ne in grigioverde. Ficcata con lepuntine da disegno all’internodella cassetta d’ordinanza, Ritor-no, meglio se spedita da Lei, erala promessa dopo la vittoria.

La cartolina ebbe un postonotevole nel catalogo delmateriale di propaganda,anche se non fu nessun uf-ficio ministeriale ad occupar-sene. È l’unico pezzo italia-no inserito da Jones eHowel nel volume dedicatoalle arti popolari della PrimaGuerra Mondiale. Nel 1977il catalogo Neudin la quota-va a 25 franchi, pari a circa4500 lire. Oggi il suo valoresupera le 15 euro. Ma dal1915 a ’18 per il soldato alfronte non aveva prezzo. D. F.Fonti: Il Corriere della Sera– 18 aprile 1977

Page 18: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 18Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

Avvocato Serena BaùI lettori che vogliano

sottoporre domande suqualsiasi questione di

carattere legale al nostroavvocato possono inviare

una mail all’[email protected]

o scrivere a “L’avvocatorisponde – GiornaleAltopiano, Via Monte

Sisemol, 9 36012Asiago (Vi)”

Il 19 settembre 2000 è entratain vigore la legge 248, intitola-ta “Nuove norme di tutela deldiritto d’autore”, ed è al detta-to di tale normativa che occor-re far riferimento per rispon-dere al quesito posto dai letto-ri.Il concetto portante del CapoV (Diritti relativi alle fotogra-fie) è espresso all’articolo 96:“il ritratto di una persona nonpuò essere esposto, riprodottoe messo in commercio senza ilconsenso di questa, salve le di-sposizioni dell’articolo seguen-te”.L’indicazione è pertantoinequivocabile: fatte salve alcu-ne particolari e circoscritte ec-cezioni, chi veda pubblicato ilproprio ritratto fotografico sen-za essere consenziente a taleutilizzo pubblico, può opporsi.Fuori dai casi in cui la pubbli-cazione della foto sia consen-tita dalla legge e, comunque,quando la stessa comporti pre-giudizio al decoro od alla repu-tazione del soggetto ritratto,infatti, l’articolo 10 del CodiceCivile prevede l’inibitoria dellafotografia illecitamente utilizza-ta (attraverso la sua rimozioneo l’oscurazione del volto) ed ilrelativo risarcimento dei danniin favore del soggetto ritratto(come confermato, recente-mente, dalla sentenza dellaCassazione Civile Sez. III del16.05.2008 n. 12433).La pubblicazione della fotogra-fia, infatti, può potenzialmenteincidere sul diritto alla riserva-tezza della persona e ciò in

quanto, come ampiamentechiarito dal garante della Pri-vacy, può costituire un tratta-mento di dati personali in vio-lazione delle disposizioni delDecreto Legislativo n. 196/03,il c.d. “Codice in materia diprotezione dei dati personali”.La questione, pertanto, noncoinvolge solamente i fotogra-fi professionisti (ingaggiati con-trattualmente o free lance) cheutilizzano le immagini a finicommerciali e pubblicitari e che,quindi, possono fare a menodel “release” (permesso scrittoalla pubblicazione) solamente incasi eccezionali, ma anchel’editoria minore e la pubblica-zione da parte di privati di im-magini su siti internet e blog.Pur esistendo dei limiti all’og-getto stesso della fotografia(per esempio da un regolamen-to interno dell’Arma dei Cara-binieri sono vietate le ripresesenza consenso di obiettivi mi-litari -stazioni, aeroporti, caser-me-, di materiali bellici e di pro-prietà di Esercito, Marina, Ae-ronautica, etc., e dei loro ap-partenenti in servizio) la leggein esame di per sé non vieta difotografare i privati. In realtà laripresa dei privati non è proibi-ta in via assoluta, ma lo puòessere l’utilizzo e la pubblica-zione del ritratto ottenuto.Ciò premesso, se il soggetto èfotografabile, non occorre as-senso alla pubblicazione:- se si ritragga un perso-naggio famoso (uomini politi-ci, dello spettacolo, con cari-che pubbliche, ecc.) nell’am-

bito della sfera della sua noto-rietà e con fini di informazione(e, quindi, non con prevalentefine di lucro);- se la pubblicazione av-viene a scopi scientifici o di-dattici;- se la pubblicazione èmotivata da fini di giustizia opolizia;- se l’immagine della per-sona compare all’interno di unaraffigurazione di fatto svoltisipubblicamente o di interessepubblico, ed il volto della per-sona non è isolato dal contesto(ovvero se non è un elementoche, eliminato dalla foto, rendela foto stessa priva di senso al-cuno).Va precisato che, però, l’imma-gine colta non è lecitamente uti-lizzabile, sebbene lo scatto fosseautorizzato e sebbene ci si tro-vi in una delle casistiche appe-na descritte, se risulta essere inqualche modo lesiva della di-gnità della persona ritratta.Venendo al caso che coinvolgei lettori va detto innanzitutto chela pubblicazione di una foto al-l’interno di una mostra con ilpatrocinio della Pubblica Am-ministrazione, a mio avviso, benrientra nel concetto di pubbli-cazione con finalità esclusiva-mente culturali e/o didattiche erisulta, pertanto, lecita anchesenza il consenso espresso de-gli interessati ai sensi dell’art.97 della legge 248/2000.Per quanto riguarda gli inse-gnanti riprodotti nelle fotogra-fie di cui si discute, inoltre, laliceità della pubblicazione po-

trebbe essere rafforzata dal fattoche, essendosi lasciati ritrarrepur conoscendo la qualifica delfotografo e lo scopo dello scat-to (i lettori sottolineano di averpreventivamente richiesto ilconsenso alla struttura scola-stica), hanno in tal modo rila-sciato un consenso tacito edimplicito pure alla diffusione delproprio ritratto.Diverso discorso, invece, vafatto per le immagini che ritrag-gano minori poiché, oltre ad unavalutazione sulla necessità omeno del consenso a secondadelle circostanze occorre valu-tare se gli scatti possano leder-ne il diritto all’anonimato. L’or-dinamento vigente, infatti, perquel che concerne l’immaginedi soggetto minore, richiede ilconsenso espresso dei genitorio di chi ne esercita la potestà,poiché la fruizione dell’imma-gine potrebbe essere destinataad un pubblico indistinto e noncontrollabile. L’ordinamento,inoltre, tutela fortemente il di-ritto del minore all’anonimato,così come sancito dalla Con-venzione ONU del 1989 suidiritti del bambino (art. 12:“Nessun fanciullo può esseresottoposto ad interferenze ar-bitrarie o illegali nella sua vitaprivata”) e recepito nella Car-ta di Treviso per la tutela dellapersonalità del minore, fon-dando il presupposto della tu-tela sul fatto che l’identificazio-ne del bambino in determinaticontesti possa influenzarne ne-gativamente la crescita. Talerischio, tuttavia, non pare pos-

sa sussistere quando la fotogra-fia dia positivo risalto a qualitàdel minore e/o al contesto in cuisi sta formando, ritenendosipertanto lecita, perlomeno sot-to questo profilo, la diffusio-ne di immagini che ritraggo-no, per esempio, un minorein momenti di svago, giocoo apprendimento. Il Garantedella Privacy, comunque, conprovvedimento 6 maggio2004, ha stabilito che anchenei casi in cui la fotografia nonsia lesiva del diritto del mino-re resta fermo l’obbligo diacquisire l’immagine stessacorrettamente, senza ingannoe in un quadro di trasparen-za.Nel caso rappresentato dai let-tori, pertanto, va precisato chese non si trattasse di una uti-lizzazione in seno ad un even-to culturale/didattico che,come detto in precedenza, è giàpre-autorizzato ex lege, non sa-rebbe lecita la pubblicazionesenza il consenso espresso edinformato dei genitori e se lefoto ritraessero i bambini in cir-costanze equivoche o lesivedella loro dignità si sarebbe co-munque in una situazione diilliceità. In conclusione: per leragioni di cui sopra, dalle in-formazioni in possesso, si ri-tiene che i due fotografi diThiene possano esporre nelpredisponendo evento cultura-le le fotografie colte all’internodelle scuole ed asili e raffigu-ranti alunni ed insegnanti in nor-mali attività scolastiche pur sen-za averne raccolto

preventivamente il consensoespresso.Diversamente, più in generale,l’esposizione, riproduzione ocessione a terzi del ritratto diun’immagine altrui, che sia omeno di minore, è illecita, aisensi e per gli effetti di cuiagli artt. 10 c.c. e agli artt.96 e 97 legge 248/2000,quando avvenga senza il con-senso della persona (o di chine esercita la potestà), ovverosenza il concorso delle altrecircostanze espressamentepreviste come idonee ad esclu-dere il diritto alla riservatezza(art. 97, co. l, legge citata), ov-vero ancora quando, pur ri-correndo quel consenso oquelle circostanze, sia tale daarrecare pregiudizio all’ono-re, alla reputazione od al deco-ro della persona ritratta (art .97, co. 2 legge citata).

E’ LECITO PUBBLICARE FOTO ALTRUI SENZA CONSENSO?

Si dà risposta alla seguente lettera giunta in redazione: “Gentilissima Avvocato Serena Baù,siamo quattro amici con l’hobby della fotografia e prossimamente vorremmoallestire a Thiene con il patrocinio del comune (di Thiene) una mostra fotogra-fica (senza scopo di lucro). La maggior parte delle foto sono di particolari diedifici di questa cittadina. Particolari che di solito sfuggono ad un primo fretto-loso sguardo. Vorremmo far scoprire una Thiene nascosta a chi verrà a vedere

la mostra. Il problema sorge sulle foto fatte quattro o cinque anni fa presso alcune scuoleelementari ed asili di Thiene. Con il consenso dei direttori d’istituto sono stati fatti deiritratti di bambini e bambine, e qualche foto era stata anche regalata a chi ce l’avevarichiesta. Ora vorremmo poter esporre anche queste foto, non siamo però in grado dirisalire al nome dei bambini ritratti né delle insegnanti che ora sono state sostituite.Come possiamo fare per non incorrere in spiacevoli situazioni? Confidando in un suoaiuto la salutiamo distintamente, V. e L. B.”

E’ stato ancora una voltaun apprezzato appunta-mento quello che ormaitradizionalmente gli stu-denti dell’«AssociazioneCulturale Altopiano - Scuo-la di Musica» di Asiago pre-s ieduta da Mario Por topropongono per le festivi-tà natalizie; molti sono statiinfatti genitori, familiari edamici che hanno voluto as-sistere ed applaudire leperformances dei vari mu-sicisti esibitisi via via nelcorso della serata “che – hadetto Porto nelle breve in-

Nell’Aula Magna delle Scuole Elementariil “CONCERTO DI NATALE 2008”

Proposto dagli studenti della Scuola di Musica di Asiago

troduzione – non vuole es-sere un momento di com-petizione ma bensì vuoleavere il sapore di condivi-dere la gioia della musica,di suonare e cantare assie-me”. Prima di <aprire ledanze, pardon, il program-ma, Porto ha rivolto i con-sueti, doverosi ringrazia-ment i a ch i , persone oEnti, contribuiscono allavita stessa dell’Associazio-ne, facendo un particolareringraziamento per l’occa-s ione a l l ’Assoc iaz ione“Amici di Antonio Pertile”

che ha donato alla Scuoladi Musica l’impianto di am-plificazione usato per ilconcerto.Ricco e vario il program-ma di brani musicali suo-nati e cantati proposto daivari “artisti”, tutti moltoemozionati e tesi per l’esi-bizione ma tutti apprezzatie gratificati da calorosi ap-plausi; al termine l’occa-sione per scambiarsi gli au-guri di Natale con una fet-ta di panettone.

Cesare Pivotto

Page 19: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 19Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

Alberto e Virginia, che sareb-bero diventati i miei genitori,si conobbero per caso inun’osteria a Valli di Sopra auna manciata di chilometri daLusiana, pochi giorni primache mia madre lasciassedefinitivamente la provinciadi Vicenza. Ci era arrivatacome maestra all’inizio del-l’anno scolastico, dopo aversuperato l’esame di abilitazio-ne all’insegnamento. Perl’anno di prova aveva dovu-to scegliere di lavorare inuna provincia diversa da quel-la della sua Verona. Su con-siglio dei fratelli Giacomo,tenente degli alpini che ave-va combattuto sull’Ortigara,e Gianni, che per ilvettovagliamento delle trup-pe aveva fatto con il mulo laspola tra Marostica e il mon-te Corno, optò per il vicentinoperché a quanto dicevanoloro “là c’è buona gente”.Ironia della sorte mio padre,che a Velo di Lusiana gesti-va un’osteria con negozio dialimentari e forno, quando laconobbe aveva da poco con-cluso il servizio militare, pro-prio a Verona. Fu anzi quelcurioso incrocio di residenzeche quel giorno gli diede il làper attaccare bottone con lagiovane maestra. Mia madresarebbe rimasta in quellascuola anche l’anno succes-sivo e in quella zona per tuttigli anni a venire.Con i miei cinque fratelli d’in-verno vivevamo a Valli diSopra, nei pressi della scuo-la dove mia madre insegna-va e d’estate tornavamo aVelo di Lusiana.Mio padre per lavoro si re-cava spesso a Marostica ingroppa ad una cavalla. Quan-do scoppiò la guerra vendet-te l’animale diventato più uti-le al fronte ed acquistò unavecchia automobile.La sua vita cambiò non solo

LUSIANA: ANTONIO BRAZZALEper i cavalli sui quali sedeva,ma anche perché, in un viag-gio verso casa, gli capitò didare un passaggio ad un im-prenditore bergamasco, dalquale seppe dell’esistenzanel lusianese di vene di lignitepicea, che lo convinse a cam-biare attività ed entrare insocietà con lui. Insieme inau-gurarono la miniera a Pontedi Velo, scoprendo durante iprimi scavi che era già statausata dagli austriaci 150 anniprima. Quando dopo cinquefigli maschi nacque AngelaBianca Stella, la tanto attesafemmina, per festeggiare miopadre usò anche la dinami-te. Nel frattempo, terminatele scuole elementari, ero sta-to iscritto all’IstitutoVescovile a Thiene. Proprioin quella città avevo avutooccasione di vedere per laprima volta il Trenino. Usar-lo era però impossibile; trop-po scomodo per noi che abi-tavamo dall’altra parte dellamontagna. Come me, tantiragazzi della zona intorno aLusiana per studiare si reca-vano a Thiene. Scendevamoa piedi fino a Zugliano. Quisalivamo su un mezzo di tra-sporto soprannominatoNodolin (noleggino), costitu-ito da un cavallo con la car-rozza ad otto posti, nella qualestringendoci riuscivamo astare in molti di più. Cosìcompressi arrivavamo aThiene. L’ultimo anno del-le scuole medie fu anche l’ul-timo e il più feroce della guer-ra. Muoversi diventava sem-pre più pericoloso. Alla finedi quel 1944 scendevamo aThiene solo il lunedì, per por-tare i compiti svolti a casa efarci assegnare quelli per tut-

ta la settimana. Ma i pericoliincombenti, convinsero i re-sponsabili dell’istituto a la-sciarci definitivamente a casaper preparare gli esami daprivatisti.Mio padre nel frattempo,chiusa l’attività della minierasull’Altopiano, aveva dirotta-to capitali e maestranze ver-so un nuovo giacimento inlocalità Bregonze a pochichilometri da Chiuppano. Nonc’era nulla di certo. Si dove-va provare a scavare, spe-rando che quella fosse l’in-tuizione e la vena giusta. Cosìfu. Dalla miniera, con il car-bone uscì anche il fossile diun Antracoterio, un mammi-fero terrestre ritenuto vicinoai possibili progenitori deiCetacei. Un inizio fortunatoa dispetto delle molte difficol-tà che quell’attività avrebbein seguito incontrato.Per il nuovo lavoro mio pa-dre saliva spesso ad Asiagoe da qui con il Trenino scen-deva in pianura.

In uno di quei viaggi, un gior-no finalmente potei accom-pagnarlo anch’io. La guerraera finita da poco ed ero sta-to iscritto alla quarta ginna-sio sempre nel medesimo isti-tuto. La mia curiosità eragrande. Rimasi molto colpitonon solo dalla pochezza delconvoglio, ma anche e so-prattutto dall’impervia lineaferroviaria, tra strapiombimozzafiato, lungo la quale ilTrenino ad ogni viaggio si ci-mentava in calcolate acroba-zie. Per me quell’unicaescursione fu anche occasio-ne di confronto con un’altralinea e ben altri convogli.Mia madre, infatti, prima delmatrimonio si era fatta pro-mettere da mio padre chealmeno una volta all’annosaremmo tornati sul lago diGarda, dove i suoi genitoripossedevano una grande fat-toria. Immancabilmente ogniestate scendevamo aVicenza per prendere un ve-loce treno di linea che ci

avrebbe portati a Verona epoi da lì fino a Garda, spessocon un convoglio che asso-migliava a quellodell’Altopiano.Ricordava la Vaca Mora, manon aveva una rotaia a scar-tamento ridotto, né una mar-cia in più data dallacremagliera che gli permet-teva di arrampicarsi sullamontagna in barba alle leggidi gravità. Dopo il ginnasioa Thiene, come molti mieicompagni, terminai il liceo al-l’Istituto Vescovile Barbarigodi Padova. Mi iscrissi ancheall’università, ma tra un esa-me e l’altro sostenni quelloalle scuole magistrali, grazieal quale iniziai ad insegnare.Nel 1954 fui assegnato aduna classe improvvisata, re-alizzata al primo piano dellasede dei Forestali aCampomezzavia. Avrei do-vuto avere un minimo di quin-dici alunni, ma qualcuno siiscrisse, poi non frequentò,così in quella piccola stanzapotevo insegnare a meno diuna dozzina di ragazzi. Allog-giavo alla locale osteria, dovela solitudine e il freddo inver-nale si facevano sentire. Ilsecchio d’acqua bollente chela sera portavo in camera,che sarebbe servito per la-varmi, la mattina dopo eracostantemente coperto dauno strato di ghiaccio. Il sa-bato rientravo a Velo con lacorriera; se il tempo lo per-metteva affrontavo il tragit-to a piedi. Ho incontrato di-verse volte l’ing. UmbertoRigoni che difendeva stre-nuamente la sopravvivenzadella rotaia. In una di questeoccasioni per strada adAsiago mi mise in mano una

manciata di volantini che ri-chiamavano l’attenzione sulrischio per gli abitantidell’Altopiano di perdere persempre il Trenino e mi rac-comandò di spargere la voceil più possibile.Fui molto colpito dall’energiache metteva in quella attivitàdi improvvisato filantropo,ma anche dalla delusione edalla preoccupazione che tra-sparivano dai suoi occhi.L’incontro con la personache più di ogni altra si eraesposta per la salvaguardiadel Trenino, insieme all’uni-co viaggio che avevo avutola possibilità di fare con quelmezzo e l’anno di scuola aCampomezzavia, rimaserocosì scolpiti nella mia memo-ria che, quando nel 1982scrissi il primo libro “Lacontrada sotto l’Echar”, in unracconto misi insieme moltidi quegli elementi.Narravo che, dopo un’ecce-zionale nevicata, la zona diCampomezzavia, diventataper l’occasione Val deiChemplen, non era più rag-giungibile con i mezzi su gom-ma. Un maestro e due colle-ghe che dovevano recarsi adinsegnare in quella valle enella scuola della frazione diSasso di Stoccareddo, eranostati allora costretti a servir-si del treno da Vicenza aThiene e da qui a saliresull’Altopiano con la VacaMora. La neve caduta cosìabbondantemente rendevadifficile pensare ad un qual-siasi spostamentosull’Altopiano. Ma quando gliinsegnanti erano ormai con-vinti di doversi fermare adormire ad Asiago e raggiun-gere le rispettive scuole soloil giorno successivo, alla sta-zione del Trenino trovaronouna preziosa slitta che riuscìa portarli sani e salvi a desti-nazione.

Ecco i nuovi vincitoridel soggiorno vacanzadi una settimana per 4persone vinto con ilGRATTA & TORNA:Domenico Rodeghiero,Graziella Golin, FlaviaRebeschini, RemoStefani

Page 20: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 20Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

Appuntamento di risalto nellemanifestazioni natalizieasiaghesi quello che vedrà comeospite e protagonista il 42ennescalatore di fama mondialeMario Vielmo; la serata, orga-nizzata in collaborazione con lasezione altopianese del Cai, siterrà sabato 27 dicembre alle

E’ già a disposizione il libret-to che riassume l’intensa at-

Camminare in una naturaincontaminata tra scenari in-vernali e panoramimozzafiato; lontani dal fra-stuono, dalla confusione,dall’affanno di tutti i giorniper immergersi nel silenzio,per riscoprirsi vivi. E’ l’an-dar con le ciaspole, un’atti-vità sportiva che trova sem-pre maggiori estimatori con-solidandosi come sport in-vernale con pari dignità del-lo sci alpino e del fondo.Anzi sono spesso proprio glisciatori che smessi gli scivogliono provare nuove sen-sazioni indossando le rac-chette da neve per conosce-re un altro aspetto dellamontagna invernale.Sull’Altopiano ci sono varieassociazioni che voglionodare una risposta alla cre-scente richiesta di escursio-ni guidate, sia diurne sia not-turne, con le ciaspole tantoche oramai ogni fine setti-mana sono previste numero-se uscite.Ciaspole trekkingPer dare modo a tutti coloro chehanno voglia di avvicinarsi almondo delle ciaspole nella sta-gione invernale, e del trekkingnella stagione estiva, qualcheanno fa ad Asiago è nata l’as-sociazione Ciaspole Trekking,

Con le ciaspole, di giorno e di notteNumerose escursioni organizzate da varie associazioni per una salutare immersione nella natura

che organizza escursioni gui-date, promuovendo nelcontempo la valorizzazionedell’Altopiano nei suoi paesag-gi, nella fauna e nella flora, gra-zie ad alcuni soci locali che sirendono disponibili ad accom-pagnare i simpatizzanti in dolcie facili passeggiate in uno splen-dido scenario. La semplicitàdelle escursioni proposte fa sì

che il programma messo a pun-to dall’associazione sia l’idealeanche per chi si avvicina per laprima volta a questo sport.Ciaspole Trekking dispone dinoleggio delle racchette daneve, presso lo chalet a fiancodel Wunderbar, nel piazzale de-gli Eroi di fronte al Sacrario mi-litare, punto di ritrovo per la par-tenza delle escursioni. Tra le

mete delle uscite di dicembre egennaio, Busa Fonda con visi-ta all’anello di pattinaggio pistalunga, il monte Longara,l’Echar e Valbella, Val Formicae Porta Manazzo. Le passeg-giate notturne al chiaror di lunasono in programma dal 3 al 17gennaio.Ciaspole e nordic walkingL’associazione Nordwalk hafatto un passo in più rispettoalle tradizionali camminatecon le ciaspole abbinandolo alnordic walking, un modo difare trekking con appositi ba-stoncini nato molti anni fa dal-l’idea dei sciatori fondistifinlandesi che lo utilizzavanoper i loro allenamenti estivi …una specie di nordicciaspolare. Proprio l’uso deibastoncini rende il nordicwalking, e d’inverno il nordicwalking con racchette, un at-

tività sportiva dolce che toni-fica la muscolatura, attenta asalvaguardare la correttapostura del nostro corpo, nonaffatica le articolazioni e puòessere praticata da chiunque ea qualunque età. L’a.s.d.Nordwalk può contare su 2istruttori nazionali e 18 istrut-tori qualificati e fornisce anchei materiali necessari per avven-turarsi nelle uscite con leciaspole. Oltre ad organizzareuscite con le ciaspole con ca-denza settimanale fino al 12aprile nonché uscite notturneuna ogni mese con la luna pie-na l’associazione offre dei corsidi nordic walking di vario livel-lo per conoscere ancora più davicino questo sport.Le uscite col Telemark Club7CDopo la grande adesione di par-tecipanti alle escursioni della

scorsa stagione, il Telemarkclub 7 Comuni torna anchequest’anno a proporre un ca-lendario ricco di eventi per chivuole divertirsi sulla neve.Snowboard, alpinismo, sci nor-dico, racchette da neve: sonole specialità organizzate in uscitediurne o notturne con la lunapiena. Trattandosi poi di luoghilegati agli eventi del primo con-flitto mondiale, oltre ad impe-gnarsi nell’attività sportiva, ipartecipanti potranno, graziealla preparazione degliaccompagnatori, toccare conmano la storia di tante batta-glie qui avvenute nella guer-ra 1915-18. Sono previstetra gennaio e aprile, usciteal Monte Zovetto, a CimaLarici, al forte diCampolongo, al Monte Erio,tutte con cena in locali tipicipresenti in zona.

Foto di Alessandro Gattolin - Altopiano in Bianco e Nero

Mario Vielmo torna ad Asiagoore 20,45 presso la Sala Mee-ting dello Sporting ResidenceHotel di Asiago. In questa oc-casione l’alpinista e guida diLonigo, che molti appassionatihanno già avuto il modo di ap-prezzare nel corso della serataproposta nello scorso mese diagosto, porterà la sua testimo-

nianza, in anteprima assoluta econ la proiezione di un filmato,sulla spedizione in Nepal dellascorsa primavera (mesi di apri-le e maggio 2008) con i variproblemi sorti prima delle Olim-piadi estive di Pechino. La po-polazione e gli ospiti sono invi-tati. C.P.

Il programma del Cai per il 2009tività programmata dalla se-zione Asiago Altopiano 7 Co-muni del Club Alpino Italia-no, presieduta da FrancoPivotto. Un programma ser-rato e ricco di iniziative, chevanno dai corsi di vario indi-rizzo (corso scialpinisticobase SA1, corso fotografico,corso sulla flora alpina, cor-so di escursionismo, corsoneve valanghe) alle giornateculturali (Messner MountainMuseum di Firmiano e For-tezza di Bard) all’intenso pro-gramma delle uscite(scialpinismo, alpinismo,

escursionismo, con ciaspe, inbici, in grotta) sia nella zonache a ben più ampio raggio(dal Palù al Gronlait, dallaVal Venosta al Magerstein,dai Sibillini al Croda deR’ancona, dai laghetti diColbricon alla Marmolada,dal Cimonega al Gran Pa-radiso, dal Civetta alla ValRidanna, dal Canin al Mon-te Tauro, tanto per dare al-cuni “titoli”), con variogrado di difficoltà per ac-contentare un po’ tutti i gu-sti e tutte le attese degli ap-passionati. Cesare Pivotto

ESCURSIONI

Sarà la chiesa parrocchiale diRoana ad ospitare il primoappuntamento del 2009 orga-nizzato dall’associazioneArtemusica, in programmavenerdì 2 gennaio alle 21.Un incontro di storia dell’arteche si preannuncia molto ric-co come fa intuire lo stessotitolo della serata:“Michelangelo: la CappellaSistina”. A guidare gli appas-sionati che hanno finora sem-pre risposto molto numerosi

Musica e arte per augurare buon 2009a proposte di questo tipo, Da-vide Apolloni una laurea inLettere con indirizzo storico-artistico presso l’Universitàdegli Studi di Padova e unaspecializzazione in Storia del-l’Arte Moderna nello stessoateneo. Un viaggio alla scoper-ta di un artista molto versati-le, autore sia dell’affresco sullavolta della Cappella Sistina chedel Giudizio Universale postosulla parete sopra l’altare del-la stessa, ma anche scultore,

architetto e poeta, che verràimpreziosito da un’immanca-bile sottofondo musicale. Saràinfatti Nicola Lamon,diplomatosi al conservatorioBenedetto Marcello di Veneziasia in Organo e composizioneorganistica che in Clavicem-balo, ad accompagnare loscorrere delle immagini. Nonc’è due senza tre: la voce nar-rante sarà infatti quella di An-tonio Santini. Giovanni Rattini

E’ uno dei pochi nomi noti che ilcalendario degli appuntamentinatalizi in Altopiano propone. Loscrittore friulano Mauro Coro-na sarà ad Asiago venerdì 2 gen-naio per presentare il suo ultimolibro “Storia di neve”. L’incon-tro in programma al Grillo Par-lante alle ore 15.30 è organizza-to dalla libreria “Giunti al punto”di Asiago in collaborazione conil Comune. Presenterannol’evento Piero Brazzale e PaoloLorenzi. L’ingresso è libero, maè obbligatoria la prenotazione daeffettuarsi presso l’Ufficio Iat in via Stazione adAsiago. L’ultima fatica letteraria di questo monta-naro schivo e introverso, sicuramente non facileda trattare e soprattutto da intervistare, racconta diuna bambina di nome Neve nata nell’inverno del1919. Una creatura speciale che ha il dono di gua-rire gli altri. Il padre di Neve non tarda a vedere inquesto dono misterioso l’occasione per arricchirsie organizza, insieme ad altri cinici compari, unaserie di finti miracoli, che attirano schiere di malatipronti a pagare pur di ottenere la grazia dalla picco-

Mauro Corona e la “Storia di neve”la santa e innescano una spiraleinarrestabile di ricatti, violenza edelitti. A far da sfondo a questavicenda, punteggiata di eventi so-vrannaturali eppure saldamenteancorata alla quotidianità, MauroCorona dipinge, con la sua scrit-tura potente e ricca di inflessionidel parlato, quadri della vita dipaese seguendo l’immutabile suc-cedersi delle stagioni, scandite dacollettivi eventi annuali. Ma quan-do cala l’inverno, le strade sisvuotano e la vita torna al chiu-so, gli abitanti siedono muti ai ta-

voli delle osterie. Ognuno sembra custodire unterribile segreto, e forse è davvero così: eccoallora che, sepolti nelle carbonaie, uomini ven-gono arsi vivi, mentre nel vecchio mulino ab-bandonato eserciti di topi divorano ingenue vit-time. Una speranza potrebbe essere riposta nellapiccola Neve, a cui il destino tuttavia ha riser-vato un futuro breve e doloroso. In un roman-zo vitale ed esplosivo, Mauro Corona dà formaall’epopea del suo paese Erto, calibrando inmodo efficace realismo e fantasia.

Page 21: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 21Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

Natale, tempo di panettoni espumante, di regali e di buo-ni propositi, anche in vistadell’ormai prossimo annonuovo. E chissà che sia così(ci riferiamo ovviamente aibuoni propositi!) anche incasa Emisfero Asiago, vi-sto che la settimana che hapreceduto l’inizio delle fe-stività natalizie ha fatto se-gnare un bilancio positivo,pur se il rendimento dellasquadra continua ad es-

Esordio positivo perMichael Lunardi, ottavoposto, sul trampolino diSeefeld. Il sedicennegalliese era al suo esordioassoluto nell’Alpen Cupmanifestazione destinata allancio delle migliori pro-messe del settore.La gara ha registrato il do-minio dei saltatori austriaciche guidati dal dominatoredi giornata Lukas Muellercon 244.0 punti totali rie-scono a piazzare unadoppietta affiancando algiovane protagonista

Positivo il riscontro della settimana prenatalizia

Emisfero Asiago: E’ ora di credercisere altalenante, un “sin-ghiozzo” che propone gareutili e buone ad altre opa-che e da dimenticare.Dopo la sconfitta internapatita con l’Alleghe (sera-ta che ha visto il debuttoufficiale di Luciano Aquinocon la maglia dell’Asiago)fra società e squadra cisono stati dei “chiarimenti”e così è arrivata la vittoriaesterna (1-4) in casa delFassa. Poi, con il recuperodella 20^ giornata rinviataper le pessime condizionimeteo, ecco la settimanascorsa a ritmi serrati, tregare, tutte in trasferta, perla Camazzola - band, chehanno portato ben 5 puntiad una classifica che, così,li ha visti lasciare al Fassa

lo scomodo ruolo dimaglia nera del tor-

neo. Andare (ina-spettatamente) avincere, pur ai ri-gori (2/3), alPalaonda diBolzano è semprepositivo eprestigioso, cosìcome è stata im-

portante la calcistica vitto-ria col minimo scarto (0-1)portata a casa dal matchesterno interra friulana disabato scorso, anche se nelmezzo ha trovato posto lapesante battuta d’arresto(7-0) imposta loro dalValpusteria.Settimana, questa, segnataanche da un rincorrersi divoci sul web che davano perprossimi partenti da Asiagoalmeno due giocatori, esegnatamente Tuzzolino eJohnson; voci che il Presi-dente Mantovani ha pronta-mente a smentito definen-dole prive di ogni fondamen-to e che lo stesso Johnson,con un breve comunicatoufficiale sul sito giallorosso,ha subito provveduto atacitare scrivendo “ InAltopiano sto bene e nonho nessuna intenzione diandarmene”.Asiago dunque che si pre-para per l’intenso program-ma del periodo natalizio conattenzione e concentrazio-ne e che è atteso a ribadireanche sul ghiaccio amicodell’Odegar, dove strana-

La classifica dopo23 giornate

Cortina 57, Bolzano49, Renon 44,Valpusteria 30,

Alleghe 25,Pontebba 25, Asiago

24, Fassa 22I PROSSIMI

APPUNTAMENTIVenerdì 26 dicembre :Alleghe – ASIAGO

Domenica 28 dicembre :ASIAGO – Fassa

Martedì 30 dicembre :ASIAGO – Bolzano

Venerdì 2 gennaio : Cortina– ASIAGO

Domenica 4 gennaio :ASIAGO – Valpusteria

Martedì 6 gennaio :ASIAGO - Pontebba

Lunardi: buon esordio in Alpen CupSALTO CON GLI SCI

Michal Hayboeck (221.0) eJohannes Lenz (210,5).Michael Lunardi si è dife-so molto bene, secondo frai nati del ’92, l’età del vin-citore, migliorando moltonel secondo salto, peraltropiù favorevole un po’ a tut-ti, e ricevendo dai giudicibuone note di merito. Il tuttoper un totale di 198,5 punti.Un inizio davvero promet-tente tanto più che i suoicompagni di squadra sonofiniti molto lontani.

(R.A.)

mente soffre di grande, ec-cessiva tensione e pressio-ne, di essere in ripresa e divoler dimostrare il proprioreale valore. Da S. Stefa-no all’Epifania sei partite(di cui quattro in casa) indodici giorni da cui è lecito

attendersi un Asiago deter-minato e grintoso, volitivo econcentrato alla caccia dibuone prestazioni e, cosache non guasta certo, di ri-sultati positivi e punti im-portanti di classifica.E’ previsto per venerdì 2gennaio l’ultimo turno dellaregular season; a quel pun-to di aprirà la fase di quali-ficazione ai play-off, un gi-rone all’italiana di andata e

ritorno (14 partite) a cui ac-cederanno tutte le otto for-mazione della seria A par-tendo da un bonus inizialepari ad un terzo (eventual-mente arrotondato per di-fetto) dei punti acquisiti nel-le 28 giornate della regularseason. Dalla classifica chescaturirà al termine di que-sta seconda fase si avran-no i nomi delle 4 semifinali-ste per la corsa allo scudet-to n° 75. Cesare Pivotto Foto di Paolo Basso

Circa 1200 atleti delle diversecategorie over 30 di sci nordi-co, tra cui molti ex nazionali ecampioni del passato, in rap-presentanza di oltre 25 nazio-ni, potranno invadere Asiagoper ben 10 giorni, forse già nel2013 (probabilmente a febbra-io). Asiago, grazie alla propo-sta avanzata dall’UnioneSportiva Asiago insieme alGruppo Sportivo Alpinidell’Altopiano con il pieno ap-poggio del Comune di Asiago,ha ottenuto la candidatura uf-

Asiago candidata ufficiale per iMondiali Masters di sci nordicoUn evento sportivo e culturale prestigioso che potrebbe svolgersi in Altopiano nel 2013

ficiale per poter ospitare pros-simamente questo prestigiosoevento sportivo. Sarà nel 2013o nel 2014? Ancora non si sa,una risposta certa si avrà dalcongresso internazionale del-la Fis in programma nell’au-tunno 2009 in Canada. Asiagoè comunque già infibrillazione. “Quanto prima –dice con entusiasmo GuidoCarli, assessore allo sport –dovrà essere costituito un Co-mitato organizzatore per daregià avvio alla preparazione di

questo appuntamento che nonha solo carattere sportivo, maanche culturale e folkloristico,che coinvolge tutta la comuni-tà. Dovremo programmare tut-to al meglio, contando anchesull’esperienza accumulata ne-gli anni con l’organizzazione digare di Coppa del Mondo”.“Ci vorrà un grosso impegnosotto l’aspetto logistico ed eco-nomico - sottolinea SergioVellar, presidente dell’Usa – Sidovrà puntare tantissimo sullavelocità di comunicazione, con

l’impiego di tutte le tecnologiemoderne, per dare risultati,classifiche e immagini in tem-po reale. Crediamo che tuttidovranno darci una mano. Perl’aspetto pratico, conteremomolto, come sempre, sulvolontariato che in tante altreoccasioni ha sempre saputodare il meglio di sé. Potrà es-sere l’occasione per dare unastruttura finalmente solida alcampo gara di localitàMeltar”. “Per il 2013 dovreb-be essere anche pronto il cir-

cuito per lo sci nordico proget-tato dall’amministrazione alMillepini – dice Guido Carli -sul quale si potrà dunque ef-fettuare una parte delle tantis-sime gare che saranno in pro-gramma in quei giorni. Sicu-ramente il portare il più possi-bile l’evento nel centro citta-dino, sfruttando al meglio strut-ture come il centro congressiMillepini, che è quasi pronto,e lo stadio del ghiaccio, saràimportante per l’indotto chequesto può creare”. A margi-ne degli appuntamenti sporti-vi, si dovranno creare momentidi animazione, divertimento esvago con feste e

intrattenimenti vari. Gli atletidel Gsa Roberto Martini, AttilioBaù e Alessandro Rigoni, chehanno partecipato a diversi diquesti appuntamenti in giro peril mondo, portando a casa an-che un bel numero di meda-glie, confermano che l’organiz-zazione dovrà essere impecca-bile e grande l’accoglienza de-gli atleti, pari a quelle che lorohanno sempre trovato in altriposti. “Asiago e l’Altopiano –affermano – hanno comunquetutte le carte in regola per cre-are un evento indimenticabileche darà sicuramente lustro alnostro territorio”. Stefania Longhini

Page 22: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 22Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

Che dire del 2008 degli AsiagoVipers? Semplicemente per-fetto, ancora meglio dell’an-no precedente, perché, oltread aver fatto da pigliatutto conla prima squadra (nell’ordinecronologico Coppa Italia,Scudetto, Champions e anco-ra Coppa Italia), non sonomancati successi e soddisfa-zioni in serie con tutti gli al-tri componenti della “fami-glia” (A2, B, Pink, settoregiovanile).Si chiude, dunque, un annoassolutamente magico, mache, specie nei mesi conclu-sivi, ha portato alla luce dif-ficoltà e stanchezze a livel-lo societario, come più vol-te ammesso proprio sullepagine del nostro giornaledal presidente Fabio Forte eribadito più recentemente inuna sorta di “lettera aperta”apparsa sul periodico delclub altopianese. Di seguitoun brano della stessa che facapire bene lo stato dellecose.“In una recente intervista a“L’Altopiano” alla domanda“che cosa ti rimproveri inquesti 10 anni di attività?”ho risposto «di aver mante-nuto un basso profilo con levarie amministrazioni comu-nali che si sono succedute(…), di non aver mai pun-tato i piedi per ottenere ciòche mi pareva scontato do-vessimo ottenere…». La-scio a voi il compito di ca-pire a cosa mi riferisco….Dieci anni che, in questomomento, mi sembrano cen-to. Dovrei essere il presiden-te più felice e orgoglioso del-la terra: sono triste e demo-tivato; guardo “fuori” dallanostra realtà e mi chiedo incontinuazione chi me lo fafare. Ho dei dubbi che miconsumano lentamente,giorno dopo giorno: i Viperssono di Asiago o no? Asiago

sente un po’ suoi questiVipers…o è “come non sia-no mai esistiti”? Ci va benecontinuare a leggerli “solo”sui giornali o è ora che sipossa viverli in prima per-sona? Io non ce la facciopiù, sono sincero. I miei ge-nitori (a cui dedico quantofatto finora, se lo meritano)mi hanno cresciuto ricordan-domi sempre di non gridare“al lupo, al lupo” quando nonserviva, per non rischiare diessere in difficoltà (e dasolo) una volta trovatomidavvero innanzi al lupo…edecco le ragioni del “bassoprofilo” di cui sopra. Sape-te che vi dico? In questopreciso momento abbiamobisogno di tutti, per far sìche dei Vipers non rimangasoltanto il ricordo di ungruppo di “invincibili”, di unqualcosa di cui in pochi han-no avuto la fortuna di viverele gesta, di una squadra chenon si sa bene se sia esistitadavvero o se sia uscita dallapenna di qualche fantasiosogiornalista. Non so se si siacapito, ma sto gridando al

lupo al lupo…”. Insomma,un grido d’allarme per farcapire che “non è tutto oroquello che luccica” e che ilfuturo non è poi così chiaroe delineato come si potreb-be pensare ad un primosguardo, magari superficia-le ed abbagliato dai successiin serie, in pista e fuori, ot-tenuti nel corso degli annidalle “vipere”. Intanto, però,“lo spettacolo continua” e laRigoni di Asiago Vipers pro-segue alla sua maniera: rice-vendo la targa al merito spor-tivo, massimo riconosci-mento rilasciato dallaF.I.H.P. e conferito per itrionfi nelle edizioni 2005 e2007 della Champions, vin-cendo una partita dopo l’al-tra e mantenendo la vettadella Serie A1 al pari diVicenza ed Edera Trieste.Proprio i giuliani apriranno il2009, rinverdendo la sfidache ha monopolizzato l’inlineitaliano nelle ultime due sta-gioni. Una sfida al passato,anche perché, come è noto,ad allenare l’Edera ora c’èl’ex capitano e tecnico dei

Vipers Cristian Rela. Un dop-pio confronto da non perde-re, denso di significati edemotività: in campionato, aTrieste, il 4 gennaio ci si gio-cherà il primato; 48 ore piùtardi, ancora non si conosceil luogo prescelto (dipende-rà anche da eventuali obbli-ghi televisivi), ci si conten-derà la Supercoppa.Un 2009, dunque, che iniziasubito con i fuochi d’artifi-cio, come quelli prodotti al-l’esordio nel campionato diSerie A2 dalla seconda for-mazione di casa Vipers. Il“farm team” fortemente vo-luto da Riccardo Marobin hainiziato “esagerando”: unapioggia di reti (20) per spe-gnere le “fiamme” di Cata-nia. Il tecnico asiaghese, co-munque, è ben conscio chele sfide ad alto rischio sonoben altre e per questo sta pla-smando il suo gruppo, unmix di giovani di belle spe-ranze e di meno giovani alservizio dei primi. Ultimeconsiderazioni per la “VipersTribù” del settore giovanile,che ha iniziato i campionaticon riscontri positivi, e perle due compagini che parte-cipano alla Serie B. Nel giro-ne “C” gli Asiago Vipers sonoal comando con un punto divantaggio sul Verona, anche sepotevano essere tre. Il mezzopasso falso è arrivato proprionel turno prima della sosta na-talizia e proprio nella partita piùsentita: il derbyssimo con gliAsiago Black Vipers, che fino-ra hanno stentato raccoglien-do solo una vittoria e appuntoun pareggio nella“stracittadina”. Un derby dalfinale rocambolesco. AsiagoVipers avanti 4-1 ed in control-lo; poi calo d’intensità a 4’ daltermine e rimonta dei “men inblack” che acciuffano un 4-4insperato. Stefano Angonese

L’Immobiliare Stella Asiago,impegnata nel campionatoprovinciale MSP di calcio a5, dopo 8 giornate di campio-nato veleggia tranquillamentenella parte centrale dellaclassifica, con 4 partite vinteed altrettante sconfitte subi-te. Un bilancio sicuramentepositivo, considerato che sitratta della prima esperienzadella squadra asiaghese nel-l’ambito di una competizio-ne a livello provinciale, nel-la quale alcune delle compa-gini affrontate si sono dimo-strate ben preparate atletica-mente e ben disposte tattica-mente in campo, con un’espe-rienza pluriennale che, inmolti frangenti, nelle partitesin qui disputate, ha sicura-mente fatto la differenza. Iltecnico della formazioneasiaghese Vasco Sambugarosintetizza così questo primoscorcio della stagione: “Leprime partite di campionatosono state molto difficili, inquanto abbiamo affrontatosubito, in rapida successione,le due attuali capoliste, checi hanno dato una lezione dicalcio. Siamo comunque sta-ti bravi a riprenderci, alter-nando poi ottime partite aqualche altra prestazione opa-ca. Abbiamo inoltre consta-tato come ad Asiago, ed inAltopiano in generale, ci siauna grande “voglia” di cal-cio a 5, in quanto ogni setti-mana si aggiungono al nostrogruppo molti giovani che vo-gliono praticare questa atti-

Gianluca Stellafoto Guariglia

vità sportiva che, essendo gio-cata in palestra, non patiscedi tutte le problematiche le-gate alle avversità meteoro-logiche e può quindi esserepraticata con regolarità inogni stagione dell’anno.Come società siamo comun-que generalmente soddisfat-ti: stiamo creando un ottimogruppo con 20 giocatori cir-ca che si allenano sempre conimpegno e dedizione durantela settimana, e sono certo chegià nel corso delle ultime par-tite del girone di andata, inprogramma a gennaio, co-minceremo a fare un sostan-zioso salto di qualità, sia at-leticamente che tecnicamen-te”. Molto apprezzata è statainoltre l’esperienza del trian-golare svoltosi domenica 7dicembre alla palestra IPSIAtra le squadre altopianesidell’Asiago, del Gallio e delLusiana, che, anche se par-tecipanti a 3 diversi campio-nati, hanno onorato la com-petizione giocando gli incon-tri con determinazione edagonismo di fronte ad un nu-meroso pubblico; per la cro-naca il triangolare è statovinto dal Gallio, seguitodall’Asiago per finire con ilLusiana. L’ Immobiliare Stel-la Asiago ritornerà in cam-po, in trasferta a Vicenza,giovedì 8 gennaio, nella nonagiornata di campionato. I gio-catori e lo staff tecnico au-gurano a tutti buone feste edun felice anno nuovo. Alessandro Cunico

Bilancio positivo per l’Immobiliare StellaAsiago nella prima parte del campionato

Per i Vipers si chiudeun anno davvero magico

Forte: “Facciamo in modo che di questo gruppo di “invincibili” non resti solo il ricordo”

Cresce la voglia di Calcio a 5

Page 23: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 23Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

La fine dell’anno sanciscequasi il giro di boa della sta-gione calcistica per le quattroformazioni altopianesi impe-gnate nei campionati dilettan-tistici della provincia. La finedell’anno solitamente con unperiodo di pausa di due setti-mane, è utile per ricaricare lebatterie, per svuotare l’infer-meria ed anche per inseriremeglio nei meccanismi i nuoviarrivati con il cosiddetto mer-cato di riparazione. Non que-st’anno, però, perché dome-nica 28 dicembre si andrà co-munque in campo per recu-perare la giornata di andatanumero 13, rinviata a causadel maltempo. Per qualcunopoi, come l’Asiago CalcioAltopiano (seconda categoriagirone “E”) il 2009 si aprirà

CLASSIFICHE E PROSSIMI IMPEGNI.Prima categoria Girone “C” (aggiornata alla 13a giornata di andata): S. Vito diLeguzzano * e S. Fortunato punti 25, Azzurra Sandrigo 22, Pove 21, Scledum, Elleesse eCanove 19, Dueville e S. Eusebio 18, Breganze 17, Summania 16, Travettore 12, AngaranoAzzurra 11, Cassola S. Marco e Mussolente 10, Poleo Aste * 8. * una partita in menoProssimo turno: 28 dicembre (ore 14.30) Canove-S.Fortunato.

Seconda categoria Girone “E” (aggiornata alla 13a giornata di andata): Alto AsticoPosina punti 28, Lugo Calvene 27, Malo *, Costabissara ed Orsiana 21, S. Vitale Castelnovoe S. Giorgio Perlena 19, Careciupan * 17, Torre Valli * 16, Cà Trenta * 15, MontecchioPrecalcino 14, Valdastico 13, S. Tomio * e Concordia 12, Asiago * 10, Cosfara 9. * unapartita in menoProssimi turni: 28 dicembre (ore 14.30) S.Tomio-Asiago; 4 gennaio (ore 14.30) Asiago-Careciupan (si gioca a Chiuppano – recupero 11° turno).

Seconda categoria Girone “F” (aggiornata alla 13a giornata di andata): S. Annapunti 32, Cartigliano 29, Campese * e Carmenta 26, Juventina Laghi 23, Vallonara 22, Bp‘93 21, Giovanile Ezzelina 20, S. Croce Bassano 18, Campolongo 13, Lusiana Conco * e S.Vito Bassano 12, Spf 10, Arsenal Cusinati 9, Junior Valbrenta * 8, Colceresa MPM * 5. *una partita in menoProssimi turni: 28 dicembre (ore 14.30) Lusiana Conco-Campese; 4 gennaio (ore 14.30)Lusiana Conco-Colceresa MPM (recupero 11° turno).

Terza categoria Girone “Bassano” (aggiornata alla 13a giornata di andata): Union98 Borso ed Eurocalcio punti 33, Quinto Vicentino 30, Longa 90 26, Cusinati 25, Fellette *19, Real Stroppari e Palladiana Vigardolo 16, Pedemontana ed Aurora S. Giuseppe 15,Colceresa e Gallio 13, Marchesane * 10, Villaggio S. Lazzaro * 8, S. Pietro Rosà 7,Fortitudo Bassano * 5. * una partita in menoProssimo turno: 28 dicembre (ore 14.30) Gallio-Palladiana Vigardolo.Nota: le partite delle formazioni altopianesi potrebbero subire variazioni di luogo.

con un altro recupero, quellodell’11° turno in programma il4 gennaio con il Careciupan.E proprio i giallorossi sono statigli unici a sorridere nell’ultimagiornata disputata. Un succes-so esterno importantissimo, sulcampo del S. VitaleCastelnovo, arrivato al termi-ne di una prestazione coraledavvero positiva, come con-ferma il direttore sportivo Fe-derico Longhini: << Buonaprova, nulla da dire, siamostati all’altezza di una for-mazione che lotta per entra-re nei playoff, nonostante cifossero quattro titolariindisponibili. Le alternative,comunque, non mancano.Prendiamo il portiere LucaRela, è giovane, ma si sta di-mostrando all’altezza della

situazione ed è uno di que-gli elementi che ci garanti-ranno un futuro >>. Un blitzesterno che porta la “griffe”dell’ultimo arrivato alla cortedi Rudy Baù, l’attaccanteclasse ’85 Roberto Schivo. <<Da lui ci aspettiamo, dun-

que, quei gol che ancoranon siamo riusciti a realiz-zare con regolarità >>. Cosìaveva detto Longhini in sededi presentazione e l’attaccan-te arrivato dal Canove non haperso tempo, realizzando il golpartita. << Sia Schivo, cheSterchele (l’altro innesto ndr)si stanno inserendo bene al-l’interno del gruppo. Dome-nica Roberto ha realizzato il2-1 che ci ha permesso di ot-tenere tre punti pesanti per laclassifica (l’Asiago ora non èpiù fanalino di coda) e per ri-trovare quella fiducia che eravenuta un po’ meno. Insom-ma, nonostante l’ambiente siastato sereno anche quando lecose non andavano bene, ora

si vedono i pri-mi segnali dir i p r e s a>>. Si puòdire che il“vero” cam-

p i o n a t odell’Asiago siafinalmente ini-

zia-

to? << Credo di sì – chiosaLonghini – spero davvero chepossa essere stata la partitadella svolta. Sicuramente i ra-gazzi adesso sono diversi,hanno più grinta, più vogliadi fare, insomma c’è lo spiritogiusto che avevo invocatoqualche tempo fa e che tuttidovremo avere per consegui-re l’obiettivo salvezza >>.Una meta che passerà ancheattraverso i prossimi impegni: 28dicembre contro la diretta con-corrente S. Tomio; 4 gennaio ilrecupero con il Careciupan; l’11gennaio (ultima giornata di an-data) con il Torre Valli ed il 18gennaio con il Cosfara, attualecenerentola del girone. Rima-nendo nella categoria (la secon-da), ma cambiando girone (“F”)troviamo il Lusiana Conco, finqui protagonista di un torneo de-cisamente al di sotto delle aspet-tative. Gli uomini di Bertacco,subentrato a Perin a stagione incorso, non sono ancora riusciti acambiare passo e neppure a la-sciarsi alle spalle la zona a ri-schio, ma ci proveranno nei pros-simi due appuntamenti, entram-bi sul terreno di casa: domenica28 dicembre contro il Campese,

terza forza del girone, e, so-prattutto, domenica 4 gen-naio nel recupero dell’11agiornata contro ilColceresa MPM fin qui

“maglia nera” del girone.In terza categoria le quotazionidel Gallio stanno rapidamentescendendo. Inizio stentato;poi un’impennata (sei risul-tati utili di fila) e quindi unanuova flessione che ha fattoprecipitare la formazionealtopianese nelle retrovie delgirone di Bassano. La pa-noramica si completa con ilCanove, la formazione nobi-le del calcio altopianese,quella che milita nel campio-nato di più alto livello (la pri-ma categoria) e che vantapure la miglior classifica (7°posto, ma a sole tre lunghez-ze dal podio), nonostante loscivolone nell’ultimo turnocontro l’Azzurra Sandrigo. IlCanove Calcio, che proprioin questa settimana ha cele-brato il 20° compleanno, ècomunque in linea con quan-to dichiarato ad inizio stagio-ne dal presidente FabioRebeschini: << Puntiamoprima di tutto ad una sal-vezza tranquilla e quindicercheremo di inserirci nel-la zona playoff >>. E in-tanto, domenica 28, arriva lal’esame di maturità con laprima della classe, il S. For-tunato. Un test attendibile percapire le reali potenzialità diBenetti e compagni. Stefano Angonese

CALCIO

Fine e inizio d’anno all’insegna dei recuperiLe squadre altopianesi impegnate in alcuni incontri anche durante le feste natalizie – L’Asiagointanto ritorna alla vittoria e non è più fanalino di coda. Il Canove rispetta ogni previsione

Page 24: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 24Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

SPORT

Il Palazzetto dello Sport diPordenone ha ospitato sabato6 e domenica 7 dicembre laPN Cup, manifestazione di re-spiro internazionale che ha vi-sto la partecipazione di Socie-tà provenienti da tutta l’Italia eda più di venti nazioni stranie-re, tra cui le Nazionali diUcraina ed Azerbaigian (conil neo campione del mondoRaphael Hagayev).Ottima la prestazione deikarateka dell’A.S.D. Fuji-Yama Karate-Do Sette Comu-ni: Nicola Rossi vince nellacategoria dei meno 80 kg. over18 scontrandosi e vincendoanche con un nazionale

Il karate altopianese “spopola” a PordenoneUcraino; Davide Bedin nellacategoria di peso dei meno 65kg (categoria questa che, ab-binata ai meno 70 kg., ha vistovincitore con un’esibizione dialta scuola il campione delmondo Hagayev) si aggiudicaun ottimo bronzo. La domeni-ca mattina il programma pro-poneva le prove dei più piccoli(classe bambini, fanciulli e ra-gazzi) che hanno visto com-portarsi alla grande i nostri ra-gazzini: il podio del percorso èstato monopolizzato da LisaCrestani (medaglia d’oro),Jody Maroso (argento) e Mi-chele Frigo (bronzo); nella pro-va del palloncino un ottimo

bronzo per Jody Maroso nellaclasse Fanciulli, mentre nellaclasse Ragazzi altro bonzo, sta-volta con Francesca Ronzani,sempre nel palloncino.Bravoanche l’altro giovanissimo at-leta in gara, Corrado Rossi.Nel pomeriggio è stata la vol-ta delle classi Esordienti eCadetti. Altra medaglia(un ot-timo bronzo) per la nostra SaraPorro (classe Esordienti neimeno 65 kg., sconfitta in semifinale da una tedesca evincitrice nel ripescaggio con-tro una slovena). Bravi anchei quinti classificati nelle rispet-tive classi e categorie:Mohamed Khalili, Otman

Khalili, Andrea Lombardo edEdoardo Rigoni, nonché i set-timi classificati Claudio Pozza,Andrea Bedin e IdehenSilvester.Intanto nella quinta edultima tappa del Trofeo Veneto2008 svoltasi domenica 23novembre a Trebaseleghe(PD), ancora risultati più chesoddisfacenti per i giovani at-leti di Marino Rossi: ClaudioPozza si è aggiudicato la vit-toria nella cl. Cadetti nei meno80 kg., Mohamed Khalili si èpiazzato 2° nella cl. Esordienti/B nei meno 50 kg., così comeMirko Passuello nellacl. Cadetti nei meno 60 kg.,Sara Porro 3^ nella cl.Esordienti/B nei meno 65 kg.,al pari di Davide Bedin nellacl. Assoluti nei meno 65 kg.

Tutti i risultati delle gare,gli impegni e le foto si possonovisionare sul sito web:www.karatesettecomuni.com

Cesare Pivotto

Il 2 Novembre a Barbona(Pd), si è chiuso il campio-nato Uisp Veneto valido perla stagione 2008. Per ilTeam Cross Asiago è tem-po ora di tirare le sommesulla stagione appena ter-minata e di prepararsi almeglio per la prossima.Come da diversi anni or-mai, i nomi noti quali Anto-nio Rigoni, Andrea Tedesco,Andrea Stella, MirkoTessari e il giovanissimoStella Marco (4°Assolutonel Campionato VenetoFMI), hanno dato spettaco-lo rimanendo sempre suposizioni di vertice e in dueoccasioni, con AntonioRigoni e Mirko Tessari, ar-rivando anche alla conqui-sta del titolo di campioneVeneto. Notevoli anche leperformances delle giova-ni leve che con MichelePompele e Gianluca Rigonihanno ben figurato, mo-strando tenacia e doti ac-cresciute che li hanno fattibalzare rispettivamente al3° e al 5° posto nella lorocategoria. Da non dimenti-

Stagione positiva per il Team Cross AsiagoSi cerca un terreno per poter allestire un circuito provvisorio e tornare ad organizzare lagara annuale valida per il campionati Uisp – In attesa che si realizzi la pista permanente

care inoltre, gli altriappartenenti al Teamche con prestazionialtalenanti hanno inogni caso messo allaluce doti, che se perfe-zionate e rifinite, po-tranno sicuramente farparlare di loro nel cor-so delle prossime sta-gioni. Dalle parolescambiate con l’ormai“storico” presidente delTeam, Alessandro Stel-la, riusciamo facilmen-te ad intuire la soddi-sfazione e la speranzadi riuscire a portare avantiin futuro un progetto di svi-luppo, ben più ampio deglianni passati. “Ormai da piùdi un decennio siamo pre-senti ad alto livello sulle pi-ste del Veneto, Trivenetoe non solo; l’espandersi del-la nostra schiera di iscritti,oltre a darci continuità, cifa pensare al futuro con piùfermezza e tranquillità.Molti giovani dell’Altopianograzie a questo nostro pro-getto hanno la possibilità dicimentarsi in uno sport a

loro “nuovo”, e , con miogrande stupore, ad esprime-re doti di tenacia e di de-terminazione paragonabili acorridori ben più esperti emotivati. Penso inoltre –continua Alessandro Stella-che se opportunamentesupportati la nostra realtà,possa definitivamente farequel salto di qualità che amio avviso tutti noi meritia-mo, visti anche gli splendi-di risultati ottenuti in quel diCastel san Pietro nella pro-va del trofeo Emilia-Veneto

nella quale i nostriportacolori si sono piazzati,nella categoria Agonisti 2502° (Tedesco Andrea) e 13°(Rigoni Antonio) mentrenella Amatori 250 3°(Tessari Mirko) e 4° (Pompele Michele)”. Dauna lunga discussione av-venuta nelle due cene so-ciali indette dal Team nelmese di dicembre , sonovenuti alla luce due grossipunti interrogativi. Il primoriguarda la necessità di tro-vare un appezzamento di

terreno per portareavanti, come quasiogni anno si è riu-scito a fare, lo svol-gimento della garaannuale valida per ilcampionato Uisp,che a parere di or-ganizzatori e piloti èmolto sentita, e chel’anno scorso, datoil suo annullamento,ha lasciato un gran-de “vuoto”.Il secondo punto in-terrogativo, quellopiù importante, ri-

guarda il progetto della pi-sta permanente in localitàSasso di Asiago. Gli ultimisviluppi di questo progetto,che ormai viene portatoavanti da anni, hanno avu-to qualche piccolo intoppo,purtroppo la burocrazia ral-lenta sempre e inesorabil-mente qualsiasi tipo di ini-ziativa. Si spera comunquedi poter vedere realizzato alpiù presto il circuito così dapoter prolungare la scia po-sitiva in cui si trova ora lacompagine altopianese, in-

centivare il numero diiscritti ed avere una mag-gior visibilità a livello regio-nale e nazionale. Al mo-mento il Team sta vaglian-do tutte le varie opzioni; perquanto riguarda la possibi-lità di trovare unappezzamento di terrenoper realizzare il tracciatoprovvisorio, fa un appelloalla comunità: “ Se qualcu-no fosse disponibile a met-tere a disposizione un fon-do, il Team stesso ne sa-rebbe infinitamente gra-to”. Per quanto riguardail progetto della pista per-manente s i aspe t tafiduciosi l’esito della vi-cenda confidando nel-l’immancabile sostegnodella comunità, del Sinda-co e degli assessori delcomune . A nome de lTeam Cross Asiago , deisimpatizzanti, degli sponsor edi tutti i nostri sostenitori, por-giamo i più sentiti e calorosiAuguri di buone feste e di unfelice anno nuovo…E comesempre “ Mai paura, cascoin testa e….!!!!”

Page 25: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 25Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

Ad Armin, che oggifesteggia il suosecondo compleanno,tantissimi augurida mamma consuelopapà denis e il suoorsetto Knut

Ad Armin, che oggifesteggia il suosecondo compleanno,tantissimi augurida mamma consuelopapà denis e il suoorsetto Knut

L’Altopiano srl - Società unipersonaleRegistrazione n. 10/02 del 04/12/2002

presso il tribunale di Bassano del GrappaTelefono servizio lettori: 348 - 3138606

Telefono servizio abbonati 338 -1460517Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517

E-mail: [email protected]@giornalealtopiano.it

Direttore responsabile: Stefania Longhini

Segretaria di redazione: Silvana BortoliIn redazione:

Cesare Pivotto, Luigi Frigo Bettinado, Egidio Zampese,Martina Rossi, Gerardo Rigoni, Stefano Angonese,Stefania Simi, Giovanni Rattini, Beppa Rigoni Scit

Hanno collaborato: don Marco Pozza, Daniel Finco, Ilario De Guio,

Serena Baù, Sergio Bonato, Stefano Rigoni,Giulia Panozzo, Virginia Gianello, Aurora Carli

Responsabile grafico e impaginazione: Fabrizio FavaroImpaginazione: Davide Degiampietro - Grafica Altopiano

Foto: Foto Bergamaschi - Archivio GiornaleStampa: Centro Stampa delle Venezie

Via Austria, 19/b - 35217 Padova

l’AltopianoGiovedì 25 dicembre 2008

Egregio Direttore;chiedo spazio in questa rubri-ca del Giornale per esporre apubblica gogna quella che, amio dire, è una grave mancan-za di attenzione a ciò che harappresentato l’emigrazioneper l’Altopiano dei 7 Comuni.Il fatto: come accade ognianno, nonostante la recessio-ne economica latente, gli isti-tuti bancari commissionanoad uno o più autori una pub-blicazione letteraria da desti-nare ai propri clienti più“affezionati”. Nello specificodella “locale” Banca Popolaredi Vicenza, la strenna nataliziaper il 2008/9 è rappresentatada un’importante volume daltitolo “Veneto, una favola nelmondo”, 220 pagine e dozzi-ne di foto corredano una ri-cerca che, incomprensibil-mente (penso non solo perme) è firmata Bruno Vespa.Che il Vespa, “nazionale con-duttore” di Porta a Porta, siaun bravo giornalista non è damettere in discussione in que-sta sede, ma come storico,allo stato dei fatti, mi sianoconsentite delle critiche, non

“Per la Banca Popolare di Vicenzal’Altopiano non esiste!

...o è già considerato in Trentino?”

fosse altro per la realtà di emi-granti vissuta da me e dallamia famiglia.La colpa: ebbene, non trovotra le pagine alcun riferimen-to agli emigranti altopianesi,eppure mi risulta che a migliaiai discendenti dei cimbri abbia-no cercato fortuna, con one-sti lavori e tanti sacrifici, benoltre i confini italici, fin sullerive dell’America del sud edell’Australia. Il librone citadinastie di famiglie partite daCarrè, Valli del Pasubio,Valdagno, Treviso, Cittadella,Vicenza, Cornedo…., dimen-ticandosi completamente del-la zona montana altopianese.Nonostante quassù l’esodoper la sopravvivenza sia ini-ziato ben prima del profugatobellico. Storicamente parlan-do questa è una deficienzagrave, che forse alimenta so-spetti di matrice politica. Il bellibro si presenta con una pre-fazione di Gianni Zonin, pre-sidente della Banca Popolare

Auguri Armin 4.01.2009

Alessandro è un ragazzone di44 anni con una grande gioiadi vivere ed una parola diconforto per tutti. Se incro-ci il suo sguardo ti innamoridella sua dolcezza e i suoiracconti sanno conquistartida subito. Non puoi non la-sciarti affascinare … lui nonè semplicemente un “diver-so”. La diversità è negli at-teggiamenti di chi lo incon-tra, di chi sente l’imbarazzodelle proprie certezze davan-ti alla sua sconfinata gioia.Vive su una carrozzella, qua-si completamente cieco, conun apparecchio che gli per-mette di ascoltare la frene-sia della vita che lo circon-da. Non può camminare,non può correre, non puòguardare il mondo intorno ase, non può toccare conmano il presente; può soloascoltarlo alla Tv. E’ in con-tatto con tantissimi giovanicui manda ogni mattina ilbuongiorno tramite una e-mail a caratteri cubitali: per-ché ha difficoltà a leggere.Poche righe scritte dopo unlungo e faticoso rincorrere itasti su una tastiera specialecercando di decifrare ciò chescrive con l’unico occhiocon cui vede, male. E final-mente riesce a premere sultasto “invia” ed è in contat-to con il mondo. Lui sa benecosa sono le barriere, le in-contra ogni giorno davanti adun computer normale (suocompagno di vita per tanteore), davanti ad una portache non lo lascia passarequando gli altri cercano dispostarlo, davanti a quelmaledetto tasto della Tv chenon riesce a premere, da-vanti ad un minitelefoninoche lo collega col di fuoridella sua casa.Vive in pochi metri quadra-ti, tutto il giorno. La suastanza, ricavata fra un cor-ridoio ed una stanza da lettoconta appena 5 metri qua-drati circa, riempiti all’inve-rosimile perché lì c’è tuttala sua vita, quella che nonpuò rincorrere uscendo. Unappartamento al piano rialza-to con uno scivolo ricreato,

di Vicenza, forse dimenticodella presenza di sue numero-se filiali da Roana a Lusiana.Però è lo stesso Vespa nellasua introduzione a spiegarcitutto: poche righe per la veri-tà, sufficienti tuttavia a spie-gare che la ricerca ha comepunto di partenza e arrivo un“certo Veneto” geografico epolitico. Quello cioè che met-te in moto “un continuo ag-giornamento di strategie perfronteggiare sfide sempre piùimprevedibili e sofisticate. IlVeneto- conclude il neonatostorico – è perfettamente at-trezzato per farlo, se il restodell’Italia gli desse unamano…”. Dunque chel’Altopiano non è da conside-rarsi entro questi confini dipositività per la sola colpa diaver richiesto l’annessioneal Trentino?! E bravi i no-stri bancari, che ci regalanouna storia alterata ad hoc, fi-nanziandola con gli interessidei nostri soldini depositati.Vergogna!PS: dalla biografia autorizza-ta di B. Vespa leggo: “….esordì giovanissimo comecollaboratore per la stampalocale abruzzese: a 16 anniera già autore di articolisportivi per la sede aquilanadel quotidiano Il Tempo. Nel1962 divenne cronistaradiofonico alla RAI…”.Ebbene: signor Vespa, tornia scrivere di calcio per fa-vore! Mario Grazioli

con visibile difficoltà e ap-prossimazione, per le sueesigenze, la sua “scomoda”diversità. Ma non può usci-re!E’ costretto, sacrificato, rin-chiuso in una stanzetta di unmini appartamento. La mat-tina davanti a casa sua in viaMontegrappa c’è il mercatoortofrutticolo: bancarelle aridosso del portone d’in-gresso, scaliniinsormontabili, spazi troppoangusti per l’esigenze di unacarrozzella che deve girare,passare, spostare e ingom-bra.Il pomeriggio è diverso. Ilmercato ha lasciato spazioad una via desolata, sporcae puzzolente di pesce mafortunatamente spaziosa. Unmarciapiede ed una stradapieni di buche e dislivelli maproprio davanti a casa suapare esserci una rampa, unaltro piccolo, quasi imbaraz-zato scivolo fatto ad hoc perlui. “Ma non posso più por-talo in giro, prima lo face-vo, ma poi un giorno siamocaduti entrambi” mi ha con-fidato l’anziana madre.“Adesso non esce più!”.Ci si chiede dove sono i ser-vizi sociali, dove sono lepaventate strutture sociali diogni democrazia occidenta-le, il vanto della societàevoluta. La madre, sempree solo lei, mi ha confidatoche un servizio in realtà esi-ste. E’ stato messo a dispo-sizione del Comune di Barimediante l’Amtab. E’ un pul-mino attrezzato, o forse sem-plicemente idoneo, che pren-de e riaccompagna i disabili.Una manna dal cielo per Ales-sandro, che da pochi giorniha perso anche il padre evorrebbe andare al cimitero;un ottimo servizio se funzio-nasse a dovere. Prenotandocon un congruo anticipo diqualche giorno (spesso,troppo spesso è già occupa-to) è possibile essere ac-compagnati dove si deside-ra, ma per ritornare.. béh perquello bisogna essere piùfortunati! E’ già capitato bendue volte che Ale rimanesse

E’ costume dei popoli met-tere in risalto e segnalareappena si verificano, le di-sfunzioni, i disservizi, i ri-tardi, gli errori delle strut-ture pubbliche. Difficileleggere articoli o commentidi complimenti o di presad’atto della funzionalità delservizio in quanto si partedal presupposto che essen-do pubblico deve funziona-re bene per forza. io e miamoglie vogliamo invece conforza e convizione compli-mentarci con i reparti diostetricia e pediatria del-l’ospedale di asiago per iltrattamento ricevuto duran-te e dopo la nascita della

La triste storia di Alessandro: per un2009 senza barriere architettoniche

Di solito chiudiamo l’anno facendoci gli auguri di riceverenel prossimi dodici mesi qualcosa di eccezionale, di positivo.Guardiamo al futuro con l’incertezza dell’umano vivere,auspicando di migliorare la nostra realtà, eppure raramenteconsideriamo chi sta peggio di noi, superbamente guardiamooltre, perché il dolore altrui potrebbe offenderci. Bisognerebbeogni tanto calarci nei panni di chi soffre veramente e capireche per certe persone già lo stato di normalità fisica rappre-senta il dono più grande che un appartenente all’umanità pos-sa ricevere. Fermiamoci quindi un attimo a leggere il pensieroche dalla lontana Bari ci invia l’amico e lettore GiovanniLafirenze, non fosse altro che per capire quanto fortunati sia-mo a goder della nostra “misera” autosufficienza. Buon Na-tale e buon anno Alessandro, ti auguriamo di aver vicino tuamamma ancora per molti anni.

ad aspettare in mezzo ad unastrada ad un appuntamento,nel traffico cittadino, al qualenon si è presentato nessu-no. “Ho chiamato chieden-do spiegazioni e una vocealterata mi ha detto che l’au-tista è passato, non ha tro-vato nessuno ed è andatovia… ma io all’appuntamen-to c’ero e anche in antici-po”. La madre era lì ad at-tendere e per la seconda vol-ta solo l’intervento dei Ca-rabinieri ha ripristinato unaparvenza di giustizia. “Ho spie-gato loro, che avrei anche chia-mato un Taxi, ma mio figlio sultaxi non riesce ad entrare, è unpeso morto e può essere cari-cato solo con la carrozzella”.La madre, ottantenne e ormaisola, è già stanca di lottare con-tro le barriere architettoniche,contro l’indifferenza, la scarsaattenzione o la totale assenza diun sostegno sociale.Alessandro mi ha confidato “Hoperso mio padre, ma ho dettoa mia madre che fra me e leidevo assolutamente morire pri-ma io. Altrimenti come fac-cio? Mi fa tutto lei”Ma lo Stato dov’è?

G. Lafirenze

Diciamo anche le cose che vanno benenostra Elenora. C’è il do-vere e c’è la passione nellavoro, non sempre chi svol-ge un servizio lo fa anchecon passione, pur magarisvolgendolo perfettamente.noi abbiamo riscontrato,cortesia, professionalità, di-sponibilità, secondo il miopersonale punto di vista,oltre il dovuto ed oltre ildovere. Un grazie di cuorequindi a tutto il personaledei reparti sopra indicati,con un particolare riferimen-to all’ostetrica che ci è sta-ta vicina nel momento deci-sivo, Monica Gios.

F.Carnino e M.Munari

Page 26: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 26Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

Inviatele a: Giornale dell’Altopianoe-mail: [email protected]

Per favorire il lavoro della redazione sarebbepreferibile riceverle via posta elettronica. E’ comun-

que possibile inviarle all’indirizzo: Piazzetta dellePoste n.3 36012 Asiago

Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le letteredevono riportare sempre firma e indirizzo e nume-

ro di telefono del mittente. La redazione siriserva anche eventualmente di ridurre, modificare o

non accettare eventuali testi di cattivo gusto.

Il Giornale pubblica le Vostre lettere!

Da 25 dicembre 2008 a venerdì 9 gennaio 2009Il 25 dicembre è il 359° giorno del Calendario Gregoriano (il 360° negli anni bisestili). Mancano 6

giorni alla fine del 2008. Ai primi di gennaio il sole sorge alle ore 7.54 e tramonta alle 16.41

Giovedì 25 Santo NataleVenerdì 26. S. StefanoSabato 27 S. Giovanni Evange-listaDomenica 28 Sacra FamigliaLunedì 29 SS. Davide re eTommaso.Martedì 30 SS. Eugenio eSavino.Mercoledì 31 S. Silvestro I papaGiovedì 1 S. Maria Madre di DioVenerdì 2 SS. Basilio e GregorioSabato 3 S. GenoveffaDomenica 4 SS. GiuseppeTomasi e ErmeteLunedì 5 SS. Amelia e EdoardoMartedì 6 Epifania di N.S.Mercoledì 7 SS. Raimondo eLucianoGiovedì 8 SS. Severino e Mas-simo.Venerdì 9 S. Giuliano.Un santo per volta: Santo Stefa-no. Primo martire cristiano, eproprio per questo viene cele-brato subito dopo la nascita diGesù. Fu arrestato nel periododopo la Pentecoste, e morì lapi-dato. In lui si realizza in modoesemplare la figura del martirecome imitatore di Cristo; eglicontempla la gloria del Risorto,ne proclama la divinità, gli affi-da il suo spirito, perdona ai suoiuccisori. Saulo testimone dellasua lapidazione ne raccoglieràl’eredità spirituale diventandoApostolo delle genti. La cele-brazione liturgica di s. Stefanoè stata da sempre fissata al 26dicembre, subito dopo il Nata-le, perché nei giorni seguenti alla

manifestazione del Figlio di Dio,furono posti i “comites Christi”,cioè i più vicini nel suo percor-so terreno e primi a rendernetestimonianza con il martirio.Così al 26 dicembre c’è s. Stefa-no primo martire della cristiani-tà, segue al 27 s. Giovanni Evan-gelista, il prediletto da Gesù,autore del Vangelo dell’amore,poi il 28 i ss. Innocenti, bambiniuccisi da Erode con la speranzadi eliminare anche il Bambino diBetlemme; secoli addietro an-che la celebrazione di s. Pietro es. Paolo apostoli, capitava nellasettimana dopo il Natale, venen-do poi trasferita al 29 giugno.

Successe “oggi”: Il 25 dicem-bre è attribuito alla nascita disvariati salvatori di diverse ci-viltà come Osiride (Egitto),Tammuz (Babilonia),Quetzalcoatl (Messico), Bacab(Yucatan) ecc... tutti derivati dalculto del Sole Persiano (risalen-te a 3600 anni fa) che sempre inquesto giorno festeggiava lanascita di Mithra (figlio del Solee Sole egli stesso). L’anno 0 è ilprimo anno dell’era astrologicadei pesci a cui i romani associa-rono come salvatore Gesù Cri-sto. il 25 dicembre era il giornodel sole invincibile per gli anti-chi romani. In quel periodo del-l’anno si accumulavano diver-se festività romane: era infatti ilperiodo del solstizio d’inverno,di lì in avanti il giorno tornava

ad allungarsi, era visto comel’inizio del ritorno alla vita, di unnuovo ciclo vitale. Il Natale cri-stiano apparentemente ha adot-tato elementi di miti preesistenti,come spesso accaduto per le“nuove religioni”. Il 27 di-cembre 1947 avvenne nel pa-lazzo Giustiniani, la firma dellanuova Carta Costituzionale del-la Repubblica Italiana. Il testovenne pubblicato il giorno suc-cessivo sulla Gazzetta Ufficialeed entrò in vigore l’1 gennaio1948. Il 1° gennaio 2005: dopo143 anni finì il servizio militareobbligatorio, lasciando il postoall’esercito Italiano compostoda soli soldati volontari, menoper numero ma qualitativamentemolto migliorati e tutti specia-lizzati. Questo perché le ForzeArmate Italiane furono sempredi più utilizzate per missioni in-ternazionali, di mantenimentodella pace o di osservazione interritori a rischio che richieserouna risposta in termini di quali-tà, sacrificando così la vecchiafigura dell’arruolamento di mas-sa.

Frutti di stagione: Da qualcheanno ha fatto la comparsa sullenostre tavole di Natale la fruttaesotica, dall’ananas al cocco.Per stupire gli ospiti, alcuni scel-gono varietà meno conosciutecome il babaco, la cherimoya, ildurian, la feijoa, la pitaya o ilrambutan. Il Babaco (Caricapentagona Helb.), appartenen-

te alla Famiglia della Caricaceae,e’ una pianta originaria del-l’America del Sud (altipianidell’Equador). Viene coltivataanche in Australia, NuovaZelanda e in piccola misura inItalia. La specie coltivata è unibrido intergenerico tra Caricapubescens e Carica Stipulata eviene propagata grazie alla taleao per micropropagazione perchéproduce frutti apireni. È comun-que specie erbacea, con cresci-ta rapida e foglie concentratenella parte alta. I fiori, esclusi-vamente femminili, originanofrutti simili a zucche costolute.Per il suo sviluppo prediligeambienti con temperature com-prese tra i 6 e i 30 °C, umidi econ frequenti piogge. Il terrenodeve essere asciutto e privo diristagni idrici. In Sicilia vienecoltivato sotto serra fredda. E’sensibile alla salinità dell’acquadi irrigazione.

Ricette stagionali – Lo zamponeLo zampone è un insaccato cot-to di carne suina, protagonistadei menu delle festività natali-zie. Secondo la leggenda, lozampone fu inventato aMirandola nel 1511, durantel’assedio della città da partedelle truppe di papa Giulio II. Inquella circostanza, un cuocopensò di tritare e insaccare lacarne dei suini, mescolata allespezie, e conservarla in unaguaina fatta con la pelle dellezampe anteriori del maiale. Uno

dei primi documenti in cui tro-viamo un cenno allo zamponerisale al 1667; scrive VincenzoTanara: “Tutto il zampettoperlessato, libero da ugna eossa, si rovescia, si sala conpepe, si torna ad addrizzare, eponesi in sopresso tra lardi ecarne salata, e si carne di quel-la si dirà, s’espone all’aria, oves’asciuga, e mangia ad ogni vo-lontà; ma meglio radrizzato,come sopra, s’empie di grugnidi porco, orecchie, altrizampetti triti e misticato conl’aggiunta di sale libre una,per ogni libra venticinque diquella roba e onzie quattrodi pepe ammaccato; si chiu-de con ago ogni lor rottura,si liga di sopra e s’asciuga,come si dirà de’ salami”. Oggila sua produzione prevedesostanzialmente gli stessi in-gredienti: una miscela di carnisuine (guancia, testa, gola,spalla), con aggiunta di sali,

aromi e spezie, insaccata nel-la pelle delle zampe anteriori,pulita, conciata e sgrassata.La lavorazione prosegue conl’asciugatura e la stufatura,l’eliminazione del grasso ester-no e il raffreddamento.

Due proverbi – due lingueBomme sichen ärtzar, laztichnet liarnen .(trad. Dal medicomalato non lasciarti curare).Az sich prechtet vomme bolfe,isar in de öben. (trad. Se siparla del lupo, è già tra le pe-core)Proverbi legati a questo peri-odo dell’annoDa Natale alla Befana un pas-so di gallina. - Chi nasce lanotte di Natale è fortunato eprotegge dalle disgrazie settecase vicine. - Gennaioingenera, febbraio intenera(marzo imboccia).- Chi vuoleun buon agliaio, lo ponga digennaio.- Gennaio secco, lovillan ricco.- Gennaio e feb-braio mettiti il tabarro. - Ognigatta ha i l suo gennaio.-Gennaio e febbraio, empie ovuota il granaio.- A mezzogennaio, metti l’operaio. Amezzo gennaio, mezzo panee mezzo pagliaio.- Sant’An-tonio (17 gennaio) , granfreddura, San Lorenzo grancaldura, l’uno e l’altro pocodura . - Quando can ta i lpigozzo (picchio) di genna-io, tieni a mano il pagliaio.-Gennaio forte, tutti i vecchisi auguran la morte.

ARIETEIl vostro segno ospita Urano, che ora si trova in aspetto favorevolecon Giove e con Venere, ma all’opposizione di Saturno: vuol dire chesiete molto sollecitati da varie possibilità. L’importante sarà fare lascelta giusta, il che richiederà un’attenta riflessione, eventualmentesostenuta dal consiglio di qualcuno che stimate.TORONettuno nel vostro segno aumenta la vostra creatività e la vostrafantasia, ma favorisce anche una certa tendenza alle illusioni. Ora,però, grazie al favore degli astri, siete in grado di tenerle sotto con-trollo, evitando di fare passi falsi per pura disattenzione. L’amorepotrà darvi nuove energie, ma richiederà più tempo e denaro, speciein questo periodo di feste.GEMELLIOgni incertezza potrà essere superata se prenderete coscienza dellevostre possibilità e capacità. Potreste farne uso per ridare vita a unprogetto ambiziosi d’amore e anche di lavoro, favoriti come sietedalla presenza di Giove e di Venere nel vostro segno. Per questoperiodo festivo siete in grado di progettare piacevoli diversivi, con-cedendovi maggiori margini nelle spese.CANCROTorna il sorriso sulle vostre labbra e le vostre aspirazioni diventanopiù realistiche. Cominciate subito a progettare qualche cosa di piace-vole per i prossimi giorni, facendo leva sulla vostra immaginazioneper trasformare un obbligo in un piacevole diversivo. Ina amore unrapporto un po’ stanco può essere ravvivato da una proposta ecci-tante.LEONEIl vostro famoso sex appeal è in naturale rialzo, ove ce ne fossebisogno. E grazie a Urano in aspetto positivo, non vi manca l’energiaper prendere una decisione importante. Sia nella sfera degli affetti,sia in quella professionale, siete in grado di assumere la guida di un

rapporto che credevate ormai cristallizzato, inaugurando un perio-do positivo.VERGINESe l’amore vi preoccupa, avete colto nel segno. Ma avete la fortunadi poter prendere in mano le redini del rapporto che vi sta a cuore,per migliorarlo, o per metterlo in discussione. Con Venere e Giove,in aspetto eccitante, siete in grado di agire con autorevolezza, an-che rinnovando qualche aspetto della vostra relazione, finora maimesso in discussione.BILANCIASiete più che sostenuti da Saturno nel vostro segno, che favorisceuna precisa opposizione con Urano, che potrebbe determinare unasvolta nella professione o nella vita affettiva. Sta a voi decidere inquale direzione agire. Ma non sottovalutate i costi dei cambiamentiche avete in mente e che richiedono un’attenta riflessione.SCORPIONEGuardare avanti è la vostra specialità, che Nettuno all’opposizioneesalta, aumentando il vostro fascino e migliorando la vostra imma-gine sociale. Non mancano alcune illusioni che però entro certilimiti possono favorire l’amore e le amicizie. In vista delle inevitabilispese del periodo, occorre un certo rigore nella progettazione degliacquisti e delle spese voluttuarie.SAGITTARIOSiete in gran forma e avete voglia di cambiare, ma ancora non sape-te bene in quale direzione muovervi. L’opposizione di Giove e diVenere infatti vi rende insolitamente disponibili alle novità d’amoree agli impegni mondani: potreste fare un incontro decisivo. Perfavorirlo accettate una proposta inusuale.CAPRICORNOConcentrandovi sull’essenziale, potrete rimettervi in moto dopo unmomento di attenta riflessione. Anche perché 5 pianeti in Sagittariocostituiscono uno stimolo, ma allo stesso tempo sono un utili av-vertimento che potrebbe evitarvi passi falsi. Specialmente nel set-tore finanziario, dove sarà opportuno rinunciare ai divertimenti piùcostosi.ACQUARIOGrazie all’aspetto positivo di Saturno, potete agire con profitto sianegli affetti che nella professione, mettendo ordine dove ce n’èbisogno e cambiando direzione dove l’esperienza si è esaurita. Nonescludete una spesa imprevista, che potrebbe diventare un veroinvestimento. Potete cominciare a progettare qualcosa di utile perle prossime settimane.PESCISiete in fase euforica, grazie al quadrato di Venere e di Giove che vistimola all’azione negli affetti e anche nelle questioni pratiche. Po-tete permettervi qualche ragionevole sciocchezza, specie d’amore,tanto per soddisfare la vostra attrazione per tutto ciò che non èfacile. Impegnatevi finora per essere in forma smagliante per l’annonuovo.

In Altopiano cedesi attività dibar - ristorante con annessa edicola.Reddito garantito. Telefonare, solo

se veramente interessati, aln.0424 692018 in orario di ufficio

Dalle ore 8.45 di sabato 27 dicembrealle ore 8.45 di sabato 3 gennaio

CANOVE: Farmacia del dr. Leonardo Bosio –Via Roma, 33/a

ENEGO: Farmacia della dr.ssaGiovanna Gabrieli – Piazza del Popolo, 16

Dalle ore 8.45 di sabato 3 alle ore 8.45di sabato 10 gennaio

ASIAGO: Farmacia Chimica Bortoli sas del dr.Vittorino Molini Ballici

Domenica 28 dicembre 2008ASIAGO: IP – Via Rendola

Giovedì 1 gennaio 2009GALLIO: OMV- Via Camona

Domenica 4 gennaio 2009GALLIO: OMV – Via Kemplen

Page 27: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 27Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it

Page 28: l’Altopiano dicembre 2008.pdf · “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai

l’Altopiano 28Giovedì 25 dicembre 2008

8

www.giornalealtopiano.it