L Asschiede41assunzioni,masaràdura · Stamane, intanto, il Tribuna-le(presidenteDeinotti,giudicia...

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L’azienda sanitaria nº 2 Isontina ha illustrato ieri mattina alle orga- nizzazioni sindacali della funzione pubblica il piano delle assunzioni previste nel 2010. Tutto dipenderà ora dalla Regione. Se accoglierà il piano, l’azienda potrà tirare un so- spiro di sollievo visto che dal 22 ot- tobre tutte le assunzioni sono state bloccate, ma soprattutto non viene più garantito il turnover dei dipen- denti che vanno in pensione o che si trasferiscono in altre strutture. Vediamo nel dettaglio in che co- sa consiste il piano. L’Azienda sani- taria richiede l’assunzione di 20 di- rigenti nell’area medica e di altri 21 dipendenti per altre professioni (comparto operatori socio-sanita- ri, ostetriche, tecnici e così via). Vie- ne chiesta inoltre la sostituzione in- tegrale di tutto il personale infer- mieristico che cessa per pensione o recesso dal contratto. A gennaio andranno in pensione in tutto 29 persone (fra questi anche diversi infermieri). L’auspicio dei sindaca- ti è che l’Ente regionale dia il via libera per poter garantire il reinte- gro delle figure che scompariran- no, al fine di assicurare la qualità del servizio nelle strutture ospeda- liere. «Nonsarà così facile – ha sospira- to Orietta Olivo, della segreteria della Cgil funzione pubblica – con- cordiamo con le richieste del- l’Azienda sanitaria, ma il nostro ti- more, condiviso anche dall’Azien- da, è che la Regione non le soddisfi. La delibera della Regione ha bloc- cato da due mesi tutte le assunzio- ni nelle amministrazioni pubbli- che. Prima del 22 ottobre il turno- ver veniva garantito, ora non è più così a causa del blocco, che ci pena- lizza pesantemente. Non ci sono al- ternative: se non si faranno passi avanti in tal senso, la qualità dei servizi medici e ospedalieri ne per- derà». Il piano sarà sottoposto al va- glio della Regione. Olivo ha osser- vato che peraltro l’incontro, dagli esiti positivi, è arrivato dopo molto tempo. I sindacati hanno lamenta- to la scarsità di vertici con l’Azien- da sanitaria nel corso dell’ultimo anno. All’incontro non ha partecipato il direttore generale Roberto Fer- ri, la cui presenza era stata forte- mente caldeggiata dalle organizza- zioni sindacali vista l’importanza dei temi trattati. Oltre al piano del- le assunzioni si è discusso anche dei criteri per l’aggiudicazione del- le fasce, ovvero la progressione orizzontale. In sostanza si tratta de- gli scatti di anzianità di servizio. Si è raggiunto, su questo punto, ad un pre-accordo, che è stato siglato dal- le parti. I criteri sono interni e sono stati concordati. Nel dettaglio si è parlato delle fasce di progressione orizzontale relative al 2008. Con un anno di ritardo, l’intesa è stata infi- ne raggiunta. Ilaria Purassanta Gli avvocati dell’ex capo della Mobile e dell’Anticrimine hanno tenuto ieri le proprie arringhe. Il 18 gennaio la sentenza La difesa: «Lorito va assolto» Per i legali si tratta di «un’inchiesta senza regole che ha prodotto risultati aberranti» Illustrato ai sindacati il piano di reintegro per compensare i pensionamenti e i trasferimenti dei dipendenti in altre strutture L’Ass chiede 41 assunzioni, ma sarà dura Orietta Olivo (Cgil) è scettica: «Temiamo che la Regione non soddisfi le nostre richieste» Un momento chiave, quello di ieri, nel processo con rito immediato che vede Lorito accusato di corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio. I due difensori hanno criticato la conduzione del procedimento giudi- ziario e delle indagini: «all’udienza del Tribunale del riesame, svoltasi nel dicembre 2007, non sono state prodot- te dalla Procura alcune prove testimo- niali favorevoli all’indagato». Si è par- lado in particolare di quattro testimo- nianze che non è stato possibile avere a disposizione. Insomma, prove che so- no andate perdute. I difensori hanno senza mezzi termini definito l’indagi- ne «un’inchiesta senza regole» che avrebbe prodotto «risultati aberran- ti». Nell’udienza di ieri ha avuto rilievo la questione delle trascrizioni delle in- tercettazioni ambientali volute dal pm. Nella prima trascrizione il vi- cequestore du- rante un pranzo col supertestimo- nedell’accusa De- ste si sente rivol- gere la domanda «Puoi vedere se il miotelefono è sot- to controllo?» ri- spondendo «L’ho già fatto». Nella seconda trascri- zione chiesta dai difensori la rispo- sta è «Non si fa». E’ chiaro che que- sta seconda ver- sione scagionerebbe Lorito. Secondo quanto evidenziato dai di- fensori Diego Deste, nel corso dell’in- terrogatorio in sede di incidente proba- torio, per 260 volte ha risposto con dei «non ricordo», «non so», «forse», «mi pare». Borean e Seibold hanno dun- que inteso sottolineare le forti perples- sità sul grado di attendibilità di Deste: «Ha speso capitali per acquistare coca- ina, ha usato quantità industriali di droga, era spesso ubriaco, ha giocato su due tavoli orchestrando la sua attivi- tà di informatore tra Gorizia e Trieste cercando di ricavarne il massimo pro- fitto». A questo punto la prossima udienza è fissata per il prossimo 18 gennaio: sa- rà dedicata alla repliche e salvo con- trattempi dovrebbe arrivare anche l’at- tesissima sentenza. Carlo Lorito va assolto. Questa la richiesta perentoria degli avvocati difensori Giorgio Bo- rean e Riccardo Seibold nelle loro arringhe pronunciate ieri nell’udienza davanti al giudi- ce Luigi Dainotti dopo che lunedì il pm aveva chiesto per l’ex capo della Mobile e dell’Anti- crimine di Gorizia una condanna a quattro an- ni di reclusione. Il processo Lorito si sta avviando a sentenza. La notorietà del caso ha per- messo che, attraverso le cronache giudi- ziarie, l’opinione pubblica venisse infor- matadell’iter processuale e sarà interes- sante ora conoscere le motivazioni della sentenza di primo grado. Massima fiducia nei giudici e massi- mo rispetto per l’imputato ovviamente, ma qualcuno forse ricorderà che l’asso- ciazione radicale di Gorizia all’indoma- ni dell’arresto di Lorito cerco di rappre- sentare il pensiero garantista rifiutan- do la condanna preventiva dell’indaga- to. Questa eredità è quella lasciata a chiunque voglia raccoglierla dallacultu- ra liberale e ben rappresentata dal caso Tortora. Dalla prospettiva politica il pro- blema non è mai un caso singolo, il pro- blema politico è sempre il solito ed è di carattere generale: una giustizia giusta. L’occasione offerta dal caso Lorito è propizia per alimentare un dibattito tut- to politico sul sistema giudiziario in mo- do da intervenire sui suoi limiti struttu- rali che numericamente possono essere così rappresentati: 10 milioni di proces- si pendenti, 200 mila prescrizioni l’anno e circa il 50 per cento di detenuti in atte- sa di giudizio. Le risorse per definizione sono scarse, ma il caso Lorito dovrebbe farci riflettere se, quelle poche rimaste, sono ben utilizzate. Che operazioni sono quelle che per anni impiegano uomini e mezzi per ave- re alla fine tra le mani poco più che qual- che spinello? Chi si ricorda più delle operazioni “cielo aperto”? A che prezzo economico e per le vite umane dei ragaz- zi indagati e incarcerati? Attualmente il sistema giustizia ri- schia di essere tragicamente classista perché per tutti quei casi che non posso- no“godere” della visibilità del dottor Lo- rito il rischio dell’oblio per gli imputati è enorme. Se una Riforma della giustizia non è più rinviabile, è giusto però cominciare anche a chiedersi quanti soldi e quante risorse umane sono stati spesi per il pro- cesso Lorito. Da onesto contribuente con trattenu- ta in busta paga al 50% ritengo che a fron- te di milioni di italiani vittime della ma- lagiustizia italiana, che non vedranno mai accertata la verità su reati che non interessano ai media, ma che minano alla radice la convivenza civile, si impo- ne la valutazione degli enormi costi per processi che spesso riguardano imputa- ti dalla bassa pericolosità sociale. Pietro Pipi tesoriere Assoc Radicale Go “Evade” da casa per presenziare a un suo processo: Spina assolto Carlo Lorito, ex capo della Mobile Rigettata dal Tribunale del riesame di Trieste la richiesta di revoca della custodia cautela- re in carcere avanzata dall’avvo- cato Paolo Bevilacqua, difenso- re del ventenne Michele Novo- sel, arrestato il 4 dicembre scor- soassieme al diciannovenne En- rico Sutteri per «atti sessuali con minorenne», una ragazzina di 13 anni. Stamane, intanto, il Tribuna- le (presidente Deinotti, giudici a latere Tomassini e Vascotto) si pronuncerà sull’annullamento della misura restrittiva, solleci- tato dell’avvocato Alberto Tof- ful, che difende Sutteri. Una decisione che non potrà non tener conto dell’esito dell’in- cidente probatorio con l’esame della tredicenne, tenutosi giove- dì scorso. Come abbiamo già an- ticipato, quanto è emerso nel corso della deposizione della “persona offesa” riveste, infatti, per i difensori, notevole impor- tanza ai fini di una valutazione complessiva dell’ipotesi accusa- toria. Per il pm Fabrizio Suria- no l’episodio accaduto l’11 set- tembre nel bosco di Piuma, in occasione di una festa tenutasi alla Remuda, va inquadrato co- me violenza sessuale di gruppo. Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Paola Santangelo si fa riferi- mento, invece, ad «atti sessuali con minorenne». Reato che, pe- raltro, prevede una pena presso- ché analoga a quella prevista per la violenza sessuale di grup- po. Novosel resta in carcere Sutteri, si decide oggi Atti sessuali «Non ha senso spendere tanti soldi in procedimenti che spesso sono inutili» L’intervento Si era allontanato da casa dove si trovava ai “domiciliari” per assistere a un processo in cui era imputato di detenzione e spaccio di droga. La sua presenza al palazzo di giustizia non era passata inosservata ai tutori dell’ordine che l’avevano rintracciato e denunciato per evasione. E il pm, per soprapprezzo, aveva chiesto il ripristino della misura cautelare in carcere ma il giudice era stato di diverso avviso: aveva, infatti, invitato il protagonista di questa singolare disavventura giudiziaria, Roberto Spina, a recarsi in ospedale per sottoporsi agli accertamenti diagnostici che gli erano stati prescritti con tanto di autorizzazione ad uscire di casa. Il suo difensore “storico”, avvocato Alberto Tarlao, aveva cercato di spiegare che si trattava di un equivoco, di aver egli stesso presentato in Cancelleria un’istanza affinché Spina potesse presenziare al “suo” processo. Istanza arrivata puntualmente negli uffici, ma sulla quale chi di competenza, come si è poi appurato, non si era pronunciato. Ciò nonostante la macchina della giustizia aveva fatto il suo corso: sull’episodio era stato aperto un fascicolo intestato, appunto, a Spina con l’accusa di evasione. Ieri, l’epilogo davanti al giudice monocratico Emanuela Bigattin che, accogliendo in pieno le richieste dell’avvocato Tarlao, ha assolto l’imputato perché il fatto non costituisce reato. Il proscioglimento di Spina era stato sollecitato anche dal pm Meri Mete. (n.v.) Il caso MessaggeroVeneto MERCOLEDÌ 23 DICEMBRE 2009 II CRONACA DI GORIZIA

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L’aziendasanitarianº2Isontinaha illustrato ieri mattina alle orga-nizzazionisindacalidella funzionepubblica il piano delle assunzionipreviste nel 2010. Tutto dipenderàora dalla Regione. Se accoglierà ilpiano, l’azienda potrà tirare un so-spiro di sollievo visto che dal 22 ot-tobre tutte le assunzioni sono statebloccate, ma soprattutto non vienepiùgarantito il turnoverdeidipen-denti che vanno in pensione o chesi trasferiscono in altre strutture.

Vediamo nel dettaglio in che co-saconsisteilpiano.L’Aziendasani-tariarichiedel’assunzionedi20di-rigenti nell’area medica e di altri21dipendentiperaltreprofessioni(comparto operatori socio-sanita-ri,ostetriche,tecniciecosìvia).Vie-nechiestainoltrelasostituzionein-tegrale di tutto il personale infer-mieristico che cessa per pensioneo recesso dal contratto. A gennaioandranno in pensione in tutto 29persone (fra questi anche diversi

infermieri).L’auspiciodeisindaca-ti è che l’Ente regionale dia il vialiberaperpotergarantireil reinte-gro delle figure che scompariran-no, al fine di assicurare la qualitàdelservizionellestruttureospeda-liere.

«Nonsaràcosìfacile–hasospira-to Orietta Olivo, della segreteriadella Cgil funzione pubblica – con-cordiamo con le richieste del-l’Azienda sanitaria, ma il nostro ti-more, condiviso anche dall’Azien-da,èchelaRegionenonlesoddisfi.La delibera della Regione ha bloc-cato da due mesi tutte le assunzio-ni nelle amministrazioni pubbli-che. Prima del 22 ottobre il turno-ver veniva garantito, ora non è piùcosìacausadelblocco,checipena-lizzapesantemente.Noncisonoal-ternative: se non si faranno passiavanti in tal senso, la qualità deiservizimedicieospedalierineper-derà».Ilpianosaràsottopostoalva-glio della Regione. Olivo ha osser-

vato che peraltro l’incontro, dagliesitipositivi, è arrivato dopo moltotempo. I sindacati hanno lamenta-to la scarsità di vertici con l’Azien-da sanitaria nel corso dell’ultimoanno.

All’incontro non ha partecipatoil direttore generale Roberto Fer-ri, la cui presenza era stata forte-mentecaldeggiatadalleorganizza-zioni sindacali vista l’importanzadei temi trattati. Oltre al pianodel-le assunzioni si è discusso anchedeicriteriperl’aggiudicazionedel-le fasce, ovvero la progressioneorizzontale.Insostanzasitrattade-gli scatti di anzianità di servizio. Siè raggiunto, su questo punto, ad unpre-accordo,cheèstatosiglatodal-leparti.Icriterisonointerniesonostati concordati. Nel dettaglio si èparlato delle fasce di progressioneorizzontalerelativeal2008. Conunannodiritardo, l’intesaèstatainfi-ne raggiunta.

Ilaria Purassanta

Gli avvocati dell’ex capo della Mobile e dell’Anticrimine hanno tenuto ieri le proprie arringhe. Il 18 gennaio la sentenza

La difesa: «Lorito va assolto»Per i legali si tratta di «un’inchiesta senza regole che ha prodotto risultati aberranti»

Illustrato ai sindacati il piano di reintegro per compensare i pensionamenti e i trasferimenti dei dipendenti in altre strutture

L’Ass chiede 41 assunzioni, ma sarà duraOrietta Olivo (Cgil) è scettica: «Temiamo che la Regione non soddisfi le nostre richieste»

Un momento chiave, quello di ieri,nel processo con rito immediato chevede Lorito accusato di corruzione erivelazione di segreti d’ufficio.

I due difensori hanno criticato laconduzione del procedimento giudi-ziario e delle indagini: «all’udienzadelTribunaledel riesame,svoltasineldicembre 2007, non sono state prodot-te dalla Procura alcune prove testimo-niali favorevoli all’indagato». Si è par-lado in particolare di quattro testimo-nianze che non è stato possibile avereadisposizione.Insomma,provecheso-no andate perdute. I difensori hannosenza mezzi termini definito l’indagi-ne «un’inchiesta senza regole» cheavrebbe prodotto «risultati aberran-ti».

Nell’udienza di ieri ha avuto rilievolaquestionedelletrascrizionidellein-tercettazioni ambientali volute dal

pm. Nella primatrascrizione il vi-cequestore du-rante un pranzocol supertestimo-nedell’accusaDe-ste si sente rivol-gere la domanda«Puoivedereseilmiotelefonoèsot-to controllo?» ri-spondendo «L’hogià fatto». Nellaseconda trascri-zione chiesta daidifensorilarispo-sta è «Non si fa».E’chiarocheque-sta seconda ver-

sione scagionerebbe Lorito.Secondo quanto evidenziato dai di-

fensori Diego Deste, nel corso dell’in-terrogatorioinsedediincidenteproba-torio, per 260 volte ha risposto con dei«non ricordo», «non so», «forse», «mipare». Borean e Seibold hanno dun-queintesosottolinearelefortiperples-sità sul grado di attendibilità di Deste:«Haspesocapitaliperacquistarecoca-ina, ha usato quantità industriali didroga, era spesso ubriaco, ha giocatosuduetavoliorchestrandolasuaattivi-tà di informatore tra Gorizia e Triestecercando di ricavarne il massimo pro-fitto».

A questo punto la prossima udienzaèfissataperilprossimo18gennaio:sa-rà dedicata alla repliche e salvo con-trattempidovrebbearrivareanchel’at-tesissima sentenza.

Carlo Lorito va assolto. Questa la richiestaperentoriadegliavvocatidifensoriGiorgioBo-rean e Riccardo Seibold nelle loro arringhepronunciateierinell’udienzadavantialgiudi-ce Luigi Dainotti dopo che lunedì il pm avevachiesto per l’ex capo della Mobile e dell’Anti-criminediGoriziaunacondannaaquattroan-ni di reclusione.

Il processo Lorito si sta avviando asentenza. La notorietà del caso ha per-messoche,attraversolecronachegiudi-ziarie,l’opinionepubblicavenisseinfor-matadell’iterprocessualeesaràinteres-santeoraconoscerelemotivazionidellasentenza di primo grado.

Massima fiducia nei giudici e massi-mo rispetto per l’imputato ovviamente,ma qualcuno forse ricorderà che l’asso-ciazione radicale di Gorizia all’indoma-nidell’arrestodiLoritocercodirappre-sentare il pensiero garantista rifiutan-do la condanna preventiva dell’indaga-to. Questa eredità è quella lasciata achiunquevogliaraccoglierladallacultu-raliberaleeben rappresentatadalcasoTortora.Dallaprospettivapoliticailpro-blema non è mai un caso singolo, il pro-blema politico è sempre il solito ed è dicarattere generale: una giustizia giusta.

L’occasione offerta dal caso Lorito èpropiziaperalimentareundibattitotut-topoliticosulsistemagiudiziarioinmo-do da intervenire sui suoi limiti struttu-ralichenumericamentepossonoesserecosìrappresentati:10milioni diproces-sipendenti,200milaprescrizionil’annoecircail50percentodidetenuti inatte-sadigiudizio.Lerisorseperdefinizionesono scarse, ma il caso Lorito dovrebbefarci riflettere se, quelle poche rimaste,sono ben utilizzate.

Che operazioni sono quelle che peranniimpieganouominiemezziperave-reallafinetralemanipocopiùchequal-che spinello? Chi si ricorda più delleoperazioni“cielo aperto”? A cheprezzoeconomicoeperleviteumanedeiragaz-zi indagati e incarcerati?

Attualmente il sistema giustizia ri-schia di essere tragicamente classistaperchépertuttiqueicasichenonposso-no“godere”dellavisibilitàdeldottorLo-rito il rischio dell’oblio per gli imputatiè enorme.

Se una Riforma della giustizia non èpiù rinviabile, è giusto però cominciareanche a chiedersi quanti soldi e quanterisorseumanesonostatispesiperilpro-cesso Lorito.

Da onesto contribuente con trattenu-tainbustapagaal50%ritengocheafron-tedimilioni di italianivittime dellama-lagiustizia italiana, che non vedrannomai accertata la verità su reati che noninteressano ai media, ma che minanoallaradice laconvivenza civile, si impo-ne la valutazione degli enormi costi perprocessichespessoriguardanoimputa-ti dalla bassa pericolosità sociale.

Pietro Pipitesoriere Assoc Radicale Go

“Evade” da casa per presenziarea un suo processo: Spina assolto

PREVENDITA E INFORMAZIONI:Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Goriziabotteghino e biglietteria tel. 0481 38 33 27www.comune.gorizia.it/teatrogv

LUOGO E ORARIO DELLA PREVENDITA:dal 2 al 5 GENNAIO 2010Biglietteria del Teatro - via Garibaldi 2/adalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle ore 17.00 alle ore 19.00chiusura nei giorni festivi

dal 7 GENNAIO 2010Botteghino del TeatroCorso Italiadal lunedì al sabato dalle ore 17.00 alle ore 19.00chiusura nei giorni festivi

Inizio spettacoli: ore 20.45

Per gli spettacoli Cenerentola e Schiaccianoci € 1,00 per i giovani fino a 14 anni e per gli adulti accompagnatori ingresso ridotto

PRIMA GALLERIA Ridotto € 24,00Ridotto Junior € 1,00

SECONDA GALLERIARidotto € 14,00Ridotto Junior € 1,00

PLATEA Ridotto € 26,00Ridotto Junior € 1,00

Sarà possibile applicare la riduzione Famiglie a Teatro prevista per gli

spettacoli Cenerentola e Schiaccianoci per l’acquisto di minimo tre

biglietti di cui almeno un ridotto junior (fino a 14 anni).

Prosamercoledì 6 gennaio 2010Planet Musical

Cenerentola – il musicalmusiche di Richard Rodgerslibretto di Oscar Hammerstein IItraduzione e adattamento e regia Massimo Romeo Piparoadattamento liriche di Francesca Nicotra e Emanuele Friellocon Roberta Lanfranchi, Antonio Cupo

Musica e Ballettosabato 27 febbraio 2010Moscow City BalletSchiaccianoci musica Pëtr Il’i ajkovskijlibretto, adattamento e direzione Victor Smirnov-Golovanovcoreografia Victor Smirnov-Golovanov da Marius Petipa

La formula di abbonamento Sotto l’Albero si può sottoscrivere per gli spettacoli in cartellone nel 2010.

Prevede uno spettacolo compreso nella sezione Prosa, un concerto compreso nella sezione Musica e Balletto, un evento a scelta tra Grandi Eventi, Balletto (Schiaccianoci) e Musical (Cenerentola).

ridotto: oltre 65 anni, aziendali e Mosaicogiovani: fino ai 26 anni, possessori Card universitaria

abbonamento a tre spettacoli a scelta

PRIMA GALLERIA Intero € 40,00Ridotto € 35,00Giovani € 30,00

SECONDA GALLERIAIntero € 30,00Giovani € 25,00

PLATEA Intero € 49,00Ridotto € 44,00Giovani € 35,00

Carlo Lorito,ex capo della Mobile

Rigettata dal Tribunale delriesame di Trieste la richiestadirevocadellacustodiacautela-reincarcereavanzatadall’avvo-cato Paolo Bevilacqua, difenso-re del ventenne Michele Novo-sel, arrestato il 4 dicembre scor-soassiemealdiciannovenneEn-rico Sutteri per «atti sessualicon minorenne», una ragazzinadi 13 anni.

Stamane, intanto, il Tribuna-le(presidenteDeinotti,giudicialatere Tomassini e Vascotto) sipronuncerà sull’annullamentodella misura restrittiva, solleci-tato dell’avvocato Alberto Tof-ful, che difende Sutteri.

Una decisione che non potrànontenercontodell’esitodell’in-cidente probatorio con l’esamedellatredicenne,tenutosigiove-

dìscorso. Come abbiamo già an-ticipato, quanto è emerso nelcorso della deposizione della“persona offesa” riveste, infatti,per i difensori, notevole impor-tanza ai fini di una valutazionecomplessivadell’ipotesiaccusa-toria. Per il pm Fabrizio Suria-no l’episodio accaduto l’11 set-tembre nel bosco di Piuma, inoccasione di una festa tenutasialla Remuda, va inquadrato co-me violenza sessuale di gruppo.

Nell’ordinanza di custodiacautelarein carcere firmata dalgipPaolaSantangelosi fa riferi-mento, invece, ad «atti sessualicon minorenne». Reato che, pe-raltro,prevedeunapenapresso-ché analoga a quella previstaper la violenza sessualedi grup-po.

Novosel resta in carcereSutteri, si decide oggi

Attisessuali«Non ha senso spendere

tanti soldi in procedimentiche spesso sono inutili»

L’intervento

Si era allontanato da casadove si trovava ai“domiciliari” per assisterea un processo in cui eraimputato di detenzione espaccio di droga. La suapresenza al palazzo digiustizia non era passatainosservata ai tutoridell’ordine che l’avevanorintracciato e denunciatoper evasione. E il pm, persoprapprezzo, avevachiesto il ripristino dellamisura cautelare incarcere ma il giudice erastato di diverso avviso:aveva, infatti, invitato ilprotagonista di questasingolare disavventura

giudiziaria, Roberto Spina,a recarsi in ospedale persottoporsi agliaccertamenti diagnosticiche gli erano statiprescritti con tanto diautorizzazione ad uscire dicasa. Il suo difensore“storico”, avvocato AlbertoTarlao, aveva cercato dispiegare che si trattava diun equivoco, di aver eglistesso presentato inCancelleria un’istanzaaffinché Spina potessepresenziare al “suo”processo. Istanza arrivatapuntualmente negli uffici,ma sulla quale chi dicompetenza, come si è poi

appurato, non si erapronunciato. Ciònonostante la macchinadella giustizia aveva fattoil suo corso: sull’episodioera stato aperto unfascicolo intestato,appunto, a Spina conl’accusa di evasione.Ieri, l’epilogo davanti algiudice monocraticoEmanuela Bigattin che,accogliendo in pieno lerichieste dell’avvocatoTarlao, ha assoltol’imputato perché il fattonon costituisce reato. Ilproscioglimento di Spinaera stato sollecitato anchedal pm Meri Mete. (n.v.)

Il caso

MessaggeroVeneto

MERCOLEDÌ 23 DICEMBRE 2009II CRONACA DI GORIZIA