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I ALIAS DOMENICA «8 APRILE 2018 i PAGINA 7 L a veridicità delle fonti del Boccaccio (anche la madre della matrigna); l'autopsia del Bruni su alcune epistole autografe del poeta: «Vite di Dante dal XIV al XVI secolo» in una puntuale edizione commentata, da Salerno editrice CLAUDIA BORGIA, «INVENTARIO DELL'ARCHIVIO BRUNO NARDI», EDIZIONI DEL GALLUZZO Sigieri (di Brabante contro Tommaso: Bruno Narcdi dantista a Lovanio mitatiatinmero aggiornamen to della vecchia raccolta del So lerti, ma hanno rivisto punti gliosamente tutti i testi provve dendo in alcuni casi a miglio- rame la lezione tramite il con fr onto diretto con i manoscrit ti, forti della propria esperien za di editori di testi antichi vol gari e latini. Ogni biografia è corredata da im apparato di no te pvmtuale e aggiornatissimo che raffronta le notizie con le altre fonti disponibili; docu menti d'archivio, cronache e al tri commentatori danteschi. Lagenerositàdispiegataabene- mo europaeus, gravato da un'ere dità culturale troppo pesante, non potrà più essere annovera to tra gli «argonauti dello spiri to», relegando il proprio ruolo aquello di comprimario. Sussi stono al ri guardo parecchie analogie con il declino della ci viltà occidentale preconizzato da Spengler e Ortega y Gasset. Finché non si abbandonerà un contesto economico atrofizza to intorno ai suoi stessi mecca nismi schizoidi, riscoprendo una comune matrice cultura le, la funzione dell'europeo tenderà sempre più a essere ri dimensionata; «Un'economia non è una società». Se non altro Valéry ci aveva avvertito. fi do del lettore è a dir poco en comiabile. Questa nuova rac colta va dimque presa come ne cessario e futuro pimto di ri feri mento per chiimque voglia oc cuparsi in modo sistematico della biografia del poeta, for nendo im vademecum chiaro e meditato di quanto di meglio la critica dantesca abbia messo a disposizione degli studiosi fi no a oggi. Un'ultima e necessa ri amente breve menzione me ri ta la seconda parte del volu me dedicata àUlconograjm dan tesca, per cura di Sonia Chiodo e Isabella Valente. Quello delle effigi dantesche è im argomen to in cui i fi lologi si avventura no raramente e malvolentieri, spinoso e dibattutissimo a par tire dal primo e più discusso ri tratto del Bargello e dagli studi pionieristici del dantista ameri cano Charles Ehot Norton, ma è argomento che coinvolge aspetti non irrilevanti della stessa biografia come quello re lativo al rapporto tra Giotto e Dante stesso. La sezione icono grafica è dimque al tempo stes so complemento prezioso per il lettore ma anche strumento necessario per il ri cercatore. (G MARIO MANQNI ilson è buon te stimone che la non pic cola in fluenza del pen siero gentiliano e crociano non m'ha fatto scostare dal buon metodo della ricerca storica la quale consiste, come ha inse gnato il nostro Vico, nell'accer- tare il vero con l'autorità de' fi le logi e neU'awerare il certo con le ragioni de' filosofi». Così Bru no Nardi, nella sua recensione a Dante et la philosophie di Etienne Gilson, apparsa nell940-quan do era ormai una fi gura di spic co, atipica e prestigiosa, nel pa norama della medievistica in temazionale - metteva a fuoco, anche attraverso il forte ri chia mo a Vico, il suo modo di acce starsi alla storia della fi losofia medievale. Imperterrito lo scrupolo fi le logico, il rigore per l'esatta noti zia, la trascrizione fedele di im documento, la precisa lettura di im testo, che aveva appreso all'Università cattohca di Lova nio - dove era approdato nel 1908, a ventiquattro anni, con una borsadistudio-e soprattut to, fr a il'12 eil'16, all'Istituto di Studi superiori di Firenze, dove aveva seguito le lezioni di Pio Rajna, di Girolamo ViteUi, di Er nesto Giacomo Parodi. Ma, ad animare vivacissimamente tut to questo, ima forte tensione morale e la passione fi losofica. Dante e Sigieri di Brabante co stituiscono per Nardi i poh di una ininterrotta ri cerca, fi lolo gica e fi losofica, fi n dalla tesi di dottorato, discussa a Lovanio nel 1911 e dedicata a Sigieri. Contro «la leggenda del tomi smo di Dante», che ha un chiaro intento apologetico - Tomma so d'Aquino come il vertice di tutta la speculazione cristiana e Dante come il suo fedele segua ce - il giovane Nardi ri vendica impavidamente, e proprio a Lo vanio, neha cittadeUa del neoto mismo, la decisiva presenza, nel pensiero di Dante, deUa fi lo sofia di Sigieri, grande maestro dell'Averroismo, . sostenitore deU'autonomia deUa specula zione filosofica ri spetto ai docu menta spiritualia. Affrontando il problema di Sigieri, Nardi è «tra scinato» a ri esamninare il com plesso panorama della cultura medievale, dove un'importan za fondamentale ha il neoplato nismo, sia attraverso fonti diret te - il Liber de causis, Proclo - sia attraverso gh scritti di Avicen na. E ampio spazio verrà dato in seguito all'opera mediatrice di A PROPOSITO DI «GHIGLIOniNA» RECENSITO DOMENICA SCORSA SU «ALIAS-D» Camus e la fucilazione di BrasiUach Recensendo Gi^iottina di Albert Camus («AhasD», 1 aprile), Pasquale Di Palmo, che pure è un raffinatissimo francesista, incorre in un equivoco forse indotto dalle pagine di Camus medesimo. Circa l'esecuzione di Robert BrasiUach (6 febbraio '45) si dice che costui era succeduto a Jean Paulhan neUa guida di una «N.R.F.» ormai nazificata, mentre a sostituirlo fu Drieu La RocheUe. Vorrei aggiungere (come già dimostrato da Ahce Kaplan, Processo e morte di un fascista, il Mulino 2003) che BrasiUach non venne fi idlato per le sue idee poUtiche di coUaborazionista ma suUa base di una precisa imputazione, l'art. 75 del codice francese, e cioè «inteUigenza col nemico»; redattore-capo di Je suis partout, ogni settimana su quel fogUo comparivano in una specifica rabrica gh indirizzi di ebrei e resistenti da consegnare aUa Kommandantur o alla banda deUa rue Lauriston (la (Sestapo fr ancese di cui parlano i romanzi di Patrick Modiano). Che in carcere a Fresnes si volesse nei panni di Andrea Chénier è comprensibile ma è comprensibile altrettanto che De GauUe (la guerra ancora in corso, Parigi Uberata da appena cinque mesi) gh ri fiutasse la grazia nonostante la petizione firmata da alcuni scrittori, fra cui lo stesso Camus. E che altri colpevoh come BrasiUach l'abbiano purtroppo scampata, non toghe affatto che è difficile immaginare una fine diversa per un convinto e recidivo delatore. Massimo Raffaeh AlbertoMagno-l'esegesineoto- mistica l'aveva troppo messo in ombra - così attento aUa tradi zione dei commentatori arabi. Tutta una linea interpretativa che orienta una nuova concezio ne deUo svUuppo del pensiero e deU'arte di Dante e saranno i Saggi di filosofia dantesca (1930), Dante e la cultura medievale ('42), Nel mondo di Dante ('44), Dal "Convivio" alla "Commedia" ('60), Saggi e note di critica dantesca ('66) - mettendo in primo piano la passione pohtica deUa Monar chia, così intrisa di motivi aver- roistid. e la «visione profetica» della Commedia. Questa straordinaria fi gura di uomo e di studioso, neU'in- trecdo deUa sua vita, deUe sue relazioni, delle sue amidzie, del suo lavoro, viene in primo piano attraverso il ri cchissimo archivio deUe carte. L'archivio, quando entrò a far parte del pa trimonio deUa Fondazione Ezio Franceschini, a Firenze, nel 1994, insieme aUa bibhoteca, comprendeva 16 scatole dilette re di studiosi itahani e stranieri; 1 scatola di lettere di editori; 8 pacchi di scritti e di appunti, ma noscritti e dattiloscritti. Al pri mo nucleo di documentazione si è unita, neh'ottobre 2007, la ri cca coUezione di, manoscritti di Nardi, di cui Paolo Mazzanti- ni, che di Nardi è stato ahievo e coUaboratore, ha voluto far do no aUa Fondazione. Abbiamo ora una completa ri costruzione e descrizione deU'archivio in; Claudia Borgia, Inventario dell'archivio di Bruno Nardi (Edizioni del Gahuzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, pp. 424, 52,00). h lavoro è sta to condotto in modo eccedente ; Borgia, che nel2012 ci aveva già dato il prezioso Inventario dell'ar chivio di Gianfranco Contini, è una grande e appassionata esperta deU'ordinamento scientifico degh archivi privati. Neh'lntroduzione Borgia de linca i momenti principah deUa vita di Nardi: l'entrata nel Semi nario di Pescia, nel 1902 e la sua adesione al Modernismo, l'ordi nazione a sacerdote, nel 1907, e l'abbandono del sacerdozio, a seguito di una travaghata rifles sione, nel '14. La formazione fi losofica, dopo gh anni di Lova nio, si arricchisce notevolmen te con l'esperienza in varie uni versità europee, Vienna, Berh- no, Bonn. A Vienna, Nardi se gue corsi su Cartesio, su Scho penhauer e suhe correnti fi loso fi che contemporanee; a Berh- no, studia Schopenhauer, Berg son e Nietzsche con Georg Sim- mel. Storia deha Chiesa con Adolf vonHamack, fi losofia del la rehgione.con l'hegehano (Se- org Disson; a Bonn segue le le zioni di Max Horten sulla fi loso fìa islamica. Ci sono poi gh anni di Mantova, con un fecondo rap porto con la città e le sue istitu zioni, e di Roma, con l'insegna mento nei hcei e, dal 1938, sol- Alla Fondazione Franceschini le carte profilano un filologo di statura europea, decisivo nel mettere in luce l'influenza dell'averroismo sul pensiero di Dante tanto come incaricato, ah'uni- versità. AUa miope ostihtà deha corporazione accademica, che gh concede la cattedra solo nel '51, fa ri scontro un fervore cre scente di studi - su Dante, su Si gieri di Brabante, su Alberto Ma gno, suh'aristotehsmo del Quat tro e Cinquecento, su Pietro Pomponazzi...-eun indiscusso ri conoscimento intemaziona le. Una parte consistente deU'ar chivio è queUa dei materiah di studio e dei manoscritti. Ma U cuore è senz'altro la corrispon denza. NeU'Inventario troviamo la serie dei corrispondenti in or dine alfabetico (pp. 17-193); ogni missiva è descritta in una scheda che presenta la natura deUa missiva stessa, la data, l'in dicazione del luogo e del nume ro deUe carte, con la segnalazio ne di queUe scritte. Alcuni car teggi sono statipubbhcati; quel lo traNardi e U francescano Emi- ho Chiocchetti (2004), queUo tra Nardi e Giuseppe Prezzolini ('05) e già nel '98 Peter Dronke pubbhcava le lettere di GUson a Nardi, ma senza le lettere di Nar di. Se scorriamo la serie dei cor ri spondenti, un nome si impo ne, non solo perché presente con 101 misssive, ma per ragio ni più profonde, queUo di Gio vanni GentUe. Nardi, fi n dagh anni deUa sua formazione, tro va neU'ideahsmo di Croce e so prattutto neU'attuahsmo di GentUe un antidoto contro U formahsmo inerte e le secche del positivismo. GentUe, lo stu dioso di Rosmini, di Vico, diBm- no e di Spinoza, diventa un mae stro e una guida; quando, nel maggio 1914, Nardi pensa di ab bandonare U sacerdozio - co me, seguendo «una certa logica intema», farà «senza rimpianto e senza rancore» - è a GentUe che si ri volge per un consigho (lalunga, emozionante letteraè stata pubbhcata da Giorgio Sta- bUe). E nel '38, in una coUana che (^ntUe dirige per Sansoni uscirà una dehe opere più signi ficative di Nardi, la traduzione e U commento del Trattato sull'uni dell'intelletto contro gli averroisti di Tommaso d'Aquino, con un'introduzione di 90 pagine che è una serrata, mirabUe sto ri a di tutta la fi losofìa del XUl se colo. Una grande affinità intel lettuale, un legame di stima e di amicizia - «EUa potrà contare di avere in me un amico», scrive GentUe a Nardi nel 1914 - che ci fa desiderare di vedere presto la pubbhcazione del carteggio. E tanti altri nomi che compaiono neUa serie deha corrisponden za - Dal Pra, Mondolfo, Unter- steiner, Barbi, BUlanovich, Dio- nisotti. Branca, Diano, Gregory, Schiaffini, Fubini... - fanno ap parire questo archivio come una vera miniera che, opportu namente scavata, getterà certo nuova luce su personaggi e idee deha cultura itahana del Nove cento.

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I ALIAS DOMENICA «8 APRILE 2018 i ■ PAGINA 7

L a veridicità delle fonti del Boccaccio (anchela madre della matrigna); l'autopsia del Brunisu alcune epistole autografe del poeta: «Vitedi Dante dal XIV al XVI secolo» in una puntualeedizione commentata, da Salerno editrice

CLAUDIA BORGIA, «INVENTARIO DELL'ARCHIVIO BRUNO NARDI», EDIZIONI DEL GALLUZZO

Sigieri (di Brabante contro Tommaso:Bruno Narcdi dantista a Lovanio

mitatiatinmero aggiornamento della vecchia raccolta del So

lerti, ma hanno rivisto puntigliosamente tutti i testi provvedendo in alcuni casi a miglio-rame la lezione tramite il con

fronto diretto con i manoscrit

ti, forti della propria esperienza di editori di testi antichi vol

gari e latini. Ogni biografia ècorredata da im apparato di note pvmtuale e aggiornatissimoche raffronta le notizie con lealtre fonti disponibili; documenti d'archivio, cronache e al

tri commentatori danteschi.

Lagenerositàdispiegataabene-

mo europaeus, gravato da un'eredità culturale troppo pesante,non potrà più essere annoverato tra gli «argonauti dello spirito», relegando il proprio ruoloaquello di comprimario. Sussistono al riguardo parecchieanalogie con il declino della civiltà occidentale preconizzatoda Spengler e Ortega y Gasset.Finché non si abbandonerà uncontesto economico atrofizzato intorno ai suoi stessi meccanismi schizoidi, riscoprendouna comune matrice culturale, la funzione dell'europeotenderà sempre più a essere ridimensionata; «Un'economianon è una società». Se non altro

Valéry ci aveva avvertito.

fido del lettore è a dir poco encomiabile. Questa nuova raccolta va dimque presa come necessario e futuro pimto di riferimento per chiimque voglia occuparsi in modo sistematicodella biografia del poeta, fornendo im vademecum chiaro e

meditato di quanto di megliola critica dantesca abbia messo

a disposizione degli studiosi fino a oggi. Un'ultima e necessariamente breve menzione me

rita la seconda parte del volume dedicata àUlconograjm dantesca, per cura di Sonia Chiodoe Isabella Valente. Quello delle

effigi dantesche è im argomento in cui i filologi si avventurano raramente e malvolentieri,spinoso e dibattutissimo a partire dal primo e più discusso ritratto del Bargello e dagli studipionieristici del dantista americano Charles Ehot Norton, maè argomento che coinvolgeaspetti non irrilevanti dellastessa biografia come quello relativo al rapporto tra Giotto eDante stesso. La sezione icono

grafica è dimque al tempo stesso complemento prezioso peril lettore ma anche strumento

necessario per il ricercatore.

(G MARIO MANQNI

ilson è

buon te

stimone

che la

non piccola in

fluenza

del pensiero gentiliano e crociano nonm'ha fatto scostare dal buon

metodo della ricerca storica la

quale consiste, come ha insegnato il nostro Vico, nell'accer-tare il vero con l'autorità de' file

logi e neU'awerare il certo conle ragioni de' filosofi». Così Bruno Nardi, nella sua recensione aDante et la philosophie di EtienneGilson, apparsa nell940-quando era ormai una figura di spicco, atipica e prestigiosa, nel panorama della medievistica in

temazionale - metteva a fuoco,anche attraverso il forte richia

mo a Vico, il suo modo di accestarsi alla storia della filosofia

medievale.

Imperterrito lo scrupolo filelogico, il rigore per l'esatta notizia, la trascrizione fedele di im

documento, la precisa letturadi im testo, che aveva appresoall'Università cattohca di Lova

nio - dove era approdato nel1908, a ventiquattro anni, conuna borsadistudio-e soprattutto, fra il'12 eil'16, all'Istituto diStudi superiori di Firenze, doveaveva seguito le lezioni di PioRajna, di Girolamo ViteUi, di Ernesto Giacomo Parodi. Ma, ad

animare vivacissimamente tut

to questo, ima forte tensionemorale e la passione filosofica.

Dante e Sigieri di Brabante costituiscono per Nardi i poh diuna ininterrotta ricerca, filologica e filosofica, fin dalla tesi didottorato, discussa a Lovanionel 1911 e dedicata a Sigieri.Contro «la leggenda del tomismo di Dante», che ha un chiarointento apologetico - Tommaso d'Aquino come il vertice ditutta la speculazione cristiana eDante come il suo fedele seguace - il giovane Nardi rivendicaimpavidamente, e proprio a Lovanio, neha cittadeUa del neotomismo, la decisiva presenza,nel pensiero di Dante, deUa filosofia di Sigieri, grande maestrodell'Averroismo, . sostenitoredeU'autonomia deUa speculazione filosofica rispetto ai documenta spiritualia. Affrontando ilproblema di Sigieri, Nardi è «trascinato» a riesamninare il complesso panorama della culturamedievale, dove un'importanza fondamentale ha il neoplatonismo, sia attraverso fonti dirette - il Liber de causis, Proclo - siaattraverso gh scritti di Avicenna. E ampio spazio verrà dato inseguito all'opera mediatrice di

A PROPOSITO DI «GHIGLIOniNA» RECENSITO DOMENICA SCORSA SU «ALIAS-D»

Camus e la fucilazione di BrasiUachRecensendo Gi^iottina di

Albert Camus («AhasD», 1aprile), Pasquale Di

Palmo, che pure è unraffinatissimo francesista,incorre in un equivoco forseindotto dalle pagine di Camusmedesimo. Circa l'esecuzione di

Robert BrasiUach (6 febbraio '45)si dice che costui era succeduto a

Jean Paulhan neUa guida di una«N.R.F.» ormai nazificata,mentre a sostituirlo fu Drieu LaRocheUe. Vorrei aggiungere(come già dimostrato da AhceKaplan, Processo e morte di un

fascista, il Mulino 2003) cheBrasiUach non venne fiidlatoper le sue idee poUtiche dicoUaborazionista ma suUa base

di una precisa imputazione,l'art. 75 del codice francese, e

cioè «inteUigenza col nemico»;redattore-capo di Je suis partout,ogni settimana su quel fogUocomparivano in una specificarabrica gh indirizzi di ebrei eresistenti da consegnare aUaKommandantur o alla banda deUa

rue Lauriston (la (Sestapofrancese di cui parlano i romanzidi Patrick Modiano). Che in

carcere a Fresnes si volesse nei

panni di Andrea Chénier ècomprensibile ma ècomprensibile altrettanto cheDe GauUe (la guerra ancora incorso, Parigi Uberata da appenacinque mesi) gh rifiutasse lagrazia nonostante la petizionefirmata da alcuni scrittori, fra

cui lo stesso Camus. E che altricolpevoh come BrasiUachl'abbiano purtroppo scampata,non toghe affatto che è difficileimmaginare una fine diversa perun convinto e recidivo delatore.

Massimo Raffaeh

AlbertoMagno-l'esegesineoto-mistica l'aveva troppo messo inombra - così attento aUa tradi

zione dei commentatori arabi.

Tutta una linea interpretativache orienta una nuova concezio

ne deUo svUuppo del pensiero edeU'arte di Dante e saranno i

Saggi di filosofia dantesca (1930),Dante e la cultura medievale ('42),Nel mondo di Dante ('44), Dal"Convivio" alla "Commedia" ('60),Saggi e note di critica dantesca ('66)- mettendo in primo piano lapassione pohtica deUa Monarchia, così intrisa di motivi aver-roistid. e la «visione profetica»della Commedia.

Questa straordinaria figuradi uomo e di studioso, neU'in-trecdo deUa sua vita, deUe suerelazioni, delle sue amidzie,del suo lavoro, viene in primopiano attraverso il ricchissimoarchivio deUe carte. L'archivio,quando entrò a far parte del patrimonio deUa Fondazione Ezio

Franceschini, a Firenze, nel1994, insieme aUa bibhoteca,comprendeva 16 scatole dilettere di studiosi itahani e stranieri;1 scatola di lettere di editori; 8pacchi di scritti e di appunti, manoscritti e dattiloscritti. Al primo nucleo di documentazione

si è unita, neh'ottobre 2007, laricca coUezione di, manoscritti

di Nardi, di cui Paolo Mazzanti-

ni, che di Nardi è stato ahievo ecoUaboratore, ha voluto far do

no aUa Fondazione. Abbiamo

ora una completa ricostruzionee descrizione deU'archivio in;Claudia Borgia, Inventariodell'archivio di Bruno Nardi

(Edizioni del Gahuzzo per laFondazione Ezio Franceschini,pp. 424, € 52,00). h lavoro è stato condotto in modo eccedente ;Borgia, che nel2012 ci aveva giàdato il prezioso Inventario dell'archivio di Gianfranco Contini, è unagrande e appassionata espertadeU'ordinamento scientifico

degh archivi privati.Neh'lntroduzione Borgia de

linca i momenti principah deUavita di Nardi: l'entrata nel Semi

nario di Pescia, nel 1902 e la sua

adesione al Modernismo, l'ordinazione a sacerdote, nel 1907, el'abbandono del sacerdozio, a

seguito di una travaghata riflessione, nel '14. La formazione filosofica, dopo gh anni di Lovanio, si arricchisce notevolmente con l'esperienza in varie università europee, Vienna, Berh-no, Bonn. A Vienna, Nardi segue corsi su Cartesio, su Schopenhauer e suhe correnti filosofiche contemporanee; a Berh-no, studia Schopenhauer, Bergson e Nietzsche con Georg Sim-mel. Storia deha Chiesa conAdolf vonHamack, filosofia del

la rehgione.con l'hegehano (Se-org Disson; a Bonn segue le lezioni di Max Horten sulla filoso

fìa islamica. Ci sono poi gh annidi Mantova, con un fecondo rapporto con la città e le sue istituzioni, e di Roma, con l'insegnamento nei hcei e, dal 1938, sol-

Alla Fondazione

Franceschini le carte

profilano un filologodi statura europea,decisivo nel mettere

in luce l'influenza

dell'averroismo

sul pensiero di Dantetanto come incaricato, ah'uni-

versità. AUa miope ostihtà dehacorporazione accademica, chegh concede la cattedra solo nel'51, fa riscontro un fervore cre

scente di studi - su Dante, su Sigieri di Brabante, su Alberto Magno, suh'aristotehsmo del Quattro e Cinquecento, su PietroPomponazzi...-eun indiscussoriconoscimento intemazionale.

Una parte consistente deU'archivio è queUa dei materiah distudio e dei manoscritti. Ma U

cuore è senz'altro la corrispondenza. NeU'Inventario troviamola serie dei corrispondenti in ordine alfabetico (pp. 17-193);ogni missiva è descritta in unascheda che presenta la naturadeUa missiva stessa, la data, l'indicazione del luogo e del numero deUe carte, con la segnalazione di queUe scritte. Alcuni carteggi sono statipubbhcati; quello traNardi e U francescano Emi-ho Chiocchetti (2004), queUotra Nardi e Giuseppe Prezzolini('05) e già nel '98 Peter Dronkepubbhcava le lettere di GUson aNardi, ma senza le lettere di Nardi. Se scorriamo la serie dei corrispondenti, un nome si impone, non solo perché presentecon 101 misssive, ma per ragioni più profonde, queUo di Giovanni GentUe. Nardi, fin daghanni deUa sua formazione, trova neU'ideahsmo di Croce e soprattutto neU'attuahsmo diGentUe un antidoto contro Uformahsmo inerte e le secchedel positivismo. GentUe, lo studioso di Rosmini, di Vico, diBm-no e di Spinoza, diventa un maestro e una guida; quando, nelmaggio 1914, Nardi pensa di abbandonare U sacerdozio - come, seguendo «una certa logicaintema», farà «senza rimpiantoe senza rancore» - è a GentUe

che si rivolge per un consigho(lalunga, emozionante letteraèstata pubbhcata da Giorgio Sta-bUe). E nel '38, in una coUanache (^ntUe dirige per Sansoniuscirà una dehe opere più significative di Nardi, la traduzione eU commento del Trattato sull'unità dell'intelletto contro gli averroistidi Tommaso d'Aquino, conun'introduzione di 90 pagineche è una serrata, mirabUe storia di tutta la filosofìa del XUl secolo. Una grande affinità intellettuale, un legame di stima e diamicizia - «EUa potrà contare diavere in me un amico», scriveGentUe a Nardi nel 1914 - che cifa desiderare di vedere presto lapubbhcazione del carteggio. Etanti altri nomi che compaiononeUa serie deha corrispondenza - Dal Pra, Mondolfo, Unter-

steiner, Barbi, BUlanovich, Dio-nisotti. Branca, Diano, Gregory,Schiaffini, Fubini... - fanno apparire questo archivio comeuna vera miniera che, opportunamente scavata, getterà certonuova luce su personaggi e ideedeha cultura itahana del Nove

cento.