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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% /ROMA/AUT.N.102/2008 - RIVISTA DELLO C.S.A.IN. CENTRI SPORTIVI AZIENDALI E INDUSTRIALI port n° 8 settembre-ottobre 2009 Tempo A Riccione si è chiusa la stagione CSAIN: è stato il festival dominato dal pallone Cento domande a Cammarelle, campione e signore del pugilato L’equitazione CSAIN è ormai diventata una splendida realtà dell’ente

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portn° 8 settembre-ottobre 2009

Tempo

A Riccione si è chiusala stagione CSAIN:è stato il festivaldominato dal pallone

Cento domandea Cammarelle,campione e signoredel pugilato

L’equitazione CSAINè ormai diventatauna splendidarealtà dell’ente

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Un’ANIMA nobile dello CSAIN

Ad agosto ci ha lasciato l’avvocato Andrea Manna, presidente onorario del nostro ente. Visse lo sport come autentico momento

di svago e aggregazione. Fu anche deputato

Lo CSAIN tutto ricorda conaffetto Andrea Manna, classe1929, Presidente onorariodell’Ente, avvocato, professore,assessore comunale e deputato.E' scomparso nel mese di agostoe con lui un apprezzato animato-re dell’organizzazione dellosport e del tempo libero.Ha impresso sempre un notevolesviluppo alla promozione sporti-va e culturale di tutta la regioneUmbria, con particolare atten-zione alle attività venatorie e dicaccia. Oltre ad esserePresidente onorario CSAIN,Manna era anche Presidentedell'Enalcaccia Umbria, avvo-cato specialista nel diritto spor-tivo e docente di scuola superio-re. Personaggio molto noto aPerugia e nella regione per ilsuo impegno sociale e politico eper aver ricoperto le cariche diconsigliere comunale eassessore al commerciodel Comune di Perugia,sostituì Enrico Manca inparlamento come primodei non eletti, quando que-st'ultimo andò a ricoprirela carica di Presidentedella RAI. Fu anchePresidente della SESA,società di gestione dell'ae-roporto di Sant'Egidio edell'ospedale di Perugia èoccupò posizioni dirigen-ziali nel sodalizio SanMartino.Punto di riferimento del-l'associazionismo e delvolontariato sportivo, a luisi deve il mantenimentodell'unità dei circoli dellacaccia prima della fonda-

zione dell'Enal regionale e, alivello nazionale, fu il fautoredella nascita dell'Enalpesca.Nello CSAIN Andrea Manna hasempre avuto un ruolo ideologi-co ed organizzativo nella gestio-ne e conduzione dell’Ente,dando esempio di grande capa-cità e di dedizione totale contri-buendo con il suo lavoro al con-solidamento di tutto l’associa-zionismo dell’Ente. Memorabilefu l’incontro a Montecatini neldicembre del 2004, durante unapausa dei lavori del convegno“CSAIN 50 anni per lo sport e iltempo libero”, tra AndreaManna, Eugenio Korwin eRiccardo Spada. I tre “saggi”con percorsi differenti alle spal-le e diverse idee e analisi stori-che e culturali, resero la chiac-chierata tra amici, piacevolevivace e piena di spunti interes-

L’avvocato Manna durante una premiazione

santi. Manna, ex dirigenteENAL, spiegò i motivi economi-ci e organizzativi che portaronole aziende pian piano a nonavere più interesse per il “dopo-lavoro” e perché l’ENAL scelseproprio di confluire nelloCSAIN. «La grande forza delloCSAIN - disse - è stata quella dinon aver mai vestito bandiere diparte. I suoi componenti hannoavuto e continuano ad avere dif-ferenti origini culturali e diverseidee politiche, ma ciò non haimpedito, anzi se possibile haaccresciuto, il pieno rispettodelle diverse identità».E’ grazie proprio al contributodi uomini come Andrea Manna,che lo CSAIN continua ad esse-re uno dei più importanti puntidi riferimento per tutto il mondoassociazionistico e della promo-zione sportiva. l

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2 La lezione del “maestro” Andrea

di Luigi Fortuna

3 Ora tocca a voi!di Giacomo Crosa

4 Un pallone a tutto CSAINdi Marco Battaglia

9 Rio chiama Roma

11 Pescante vicepresidente del Cio

12 Il signore del ringdi Alessio Crosa

17 Un mondo di sportdi Antonella Stelitano

20 Quell’uomo che fu Primodi Luciano Barra

24 Addio Alberto,mago dell’acqua

26 Matrimonio all’ingleseA cura del CTE e CSAIN

Equitazione

30 La palestra della mentedi Bruna Germano

32 Freddo ma frescodi Santino Morabito

34 Che fame le tigri azzurre!di Roberto Minnetti

N°8S

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s o m m a r i o

RIVISTA DELLO CSAINCentri SportiviAziendali e IndustrialiDIRETTORELuigi FortunaDIRETTORE RESPONSABILEGiacomo CrosaVICE DIRETTORESandro AquariCOORD. REDAZIONEPaolo Germano PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONEAmbra AquariSEGRETERIA DI REDAZIONEMaria Grazia BiancofioreSilvano MorraSimonetta SgrignaSEDE E SEGRETERIA Viale dell'Astronomia, 3000144 RomaTel. 06.5903526 / 06.5925637Fax. 06.5903242 / [email protected] web: www.csain.itStampa: Grafica Giorgetti, Via di Cervara, 10 – 00155 Roma (tel. 06-2294336)Iscrizione Tribunale di Roman.187/08 del 02/05/2008Numero chiuso in redazione il 14 ottobreLa riproduzione parziale o totale degli articoli è consentita solocitando la fonte

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36 Mondo CSAIN

46 Organigramma CSAIN

48 Mondiali di nuoto,il contributo dello CSAIN

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I l p r e s i d e n t e

di Luigi Fortuna

LA LEZIONE DEL “MAESTRO” ANDREA

Il disfattismo è pregiudiziale ai fatti ed è segno di perver-sione masochistica… lasciamo il disfattismo interessatoai nostri avversari… Non abbiamo curato a sufficienza l’immagine delloCSAIN e questo non ha fatto crescere lo spirito di corponon solo di noi dirigenti ma anche della base, troppospesso allevata nelle aspettative assistenzialiste e delusaper insoddisfazione. Ritengo che possiamo essere orgo-gliosi che stiamo superando notevoli ostacoli esterni e chel’attenzione su di noi va migliorata.…Amici miei, laddove le cose funzionano, procedono in

questo modo: troppi galli a cantar non si fa giorno… ...Tu in ciò sei ben più adatto di me e potrai convenire chedi buon grado in ciò Ti ho incoraggiato, ritirandomi dauna competenza che pur mi era stata affidata e che pertanto tempo ho svolto. Senza gelosia e con valutazioneobiettiva! Ti racconterò che anch’io potrei lamentarmidi qualcosa con … ma non mi mancherà modo di fare atempo e luogo: senza drammi; senza disamorare un sog-getto che dovrà essere provato, ma che per il momento stalavorando con passione.Ora Ti ho veramente annoiato e Ti saluto. AndreaQuale noia, e noia, era una palestra politica,diplomatica ed etica. Da queste brevi righe traggouna riflessione: abbiamo il dovere di sforzarci adialogare e a promuovere attività, in nome dellamission di CSAIN, contribuendo, passo dopopasso, a creare sempre migliori condizioni per lacollettività, oltre i personalismi. Insieme ci riusci-remo, Luigi Fortuna l

ari Lettori, cari Amici, apro questa mia chiac-chierata con un pensiero al “Maestro” AndreaManna. Per me c’è e ci sarà sempre. Tant'èche ho deciso di prendere spunti dalle tante

lettere che nei venticinque anni di vita associativa,ci siamo scambiati. Erano analisi, riflessioni, pro-getti, ma anche critiche reciproche, talvolta crudee schiette, su nostri e altrui comportamenti. Tuttosempre nei toni, nei modi e nello stile che era pro-prio e dovuto, fra Amici sinceri, appassionati diassociazionismo, entrambi colmi di principi linea-ri, mai domi, mai chiusi al confronto e al dialogo;eravamo, infatti, la testimonianza delle nostreidee, talvolta avanzate e innovative, attraverso ilgrande risultato associazionistico e in attivitàespressa delle nostre regioni di provenienza:l’Umbria e la Sicilia....Caro Luigi, non sai quanto mi ha fatto piacere il Tuopronto e pacato riscontro, dal quale traggo anche motiviper puntualizzare alcuni passi della mia precedente……non è questione di rinnegare obblighi morali ma è ilconvincimento che bisogna fare un passo avanti al perio-do di emergenza: dobbiamo costruire una solida norma-lità nella quale a mio modo di vedere deve entrare l’esi-genza di decisioni ed esecuzioni tutte rispondenti allabuona amministrazione nella quale è primo dei princi-pi quello della “trasparenza”. Tra me stavo ragionando che il senso critico è segno posi-tivo; d’intelligenza perché produce innovazioni: partedalla realtà e propone come migliorarla.

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i l d i r e t t o r e r e s p o n s a b i l e

di Giacomo Crosa

ORA TOCCA A VOI!

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Tanta salute auguro a chi crede in tutto ciò. In una stratificazione d’intenti, TempoSport vuoleessere anche la cassa di risonanza di tutte le ini-ziative, di tutti quegli entusiasmi che fanno partedel quotidiano pensare e agire, dei dirigenti, degliallenatori, degli atleti, di tutte le persone che sonol’essenza delle varie discipline o arti dell’arcobale-no CSAIN. Qui desidero di più. Qui mi rivolgo direttamente avoi amici dello CSAIN.Aiutateci a rendere il più possibile pubblico ilvostro operato. So per esperienza che a volte,una citazione, un articolo, poche righe, una foto-grafia possono essere una straordinaria gratifica-zione che può valere un applauso ed anche unostimolo a fare ancora meglio. TempoSport vi hagià fatto sapere con quali mezzi operare e conquali persone interagire. Ci siamo anche noi,Sandro Aquari ed io, a disposizione per consigliche possano migliorare il vostro sistema di comu-nicazione. Se tendete bene le orecchie, sentirete il motore diTempoSport che sta armoniosamente girando.Non ho pudori a dirvi, ora tocca a voi! l

ntanto ben ritrovati. Ammetto con sinceritàuna certa ruggine nel far ripartire la macchinaTempoSport. Le vacanze, i molti impegni ditutti ad accavallarsi, compresi quelli del sotto-

scritto, processo di ristrutturazione e consolida-mento della nuova struttura CSAIN. Penso e scri-vo questo e mi rendo conto, nello stesso tempo,che sto cercando di trovare un motivo valido pergiustificare alcuni giorni di ritardo nella chiusura diquesto numero che si ripropone alla vostra letturadopo la fisiologica e tecnica chiusura estiva.Non siate severi. Si riparte, siamo ripartiti con intesta idee che cercheremo di mettere in atto giàdal prossimo numero, idee che si materializzeran-no grazie alla disponibilità di persone e istituzionidi grande credibilità. Il concetto sarà sempre lostesso, informare, discutere di sport, far conosce-re, soprattutto ai giovani dello CSAIN, i protagoni-sti e temi del nostro tempo. Qui si vuole ribadire,con la più grande modestia del mondo, cheTempoSport, pur nella limitatezza dei suoi mezzi,vuole essere un contributo alla crescita culturaledi tutte le persone che operano in questo presti-gioso Ente di Promozione Sportiva.

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di Marco Battaglia

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PALLONEa tutto CSAIN

Dall’11 al 13 settembre Riccione ha ospitato i campionati nazionali di calcio, calcetto, beach volley, beach soccer e basket. Tanto pubblico

e tanto entusiasmo. Grande partecipazione per il calcio a 5. Eccellente l’ospitalità della cittadina romagnola destinata ad essere

la sede delle finali anche per il 2010

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Non poteva essere sceltauna località migliore per i cam-pionati nazionali CSAIN di cal-cio, calcetto, beach volley,beach soccer e basket.Riccione è stato, infatti, lo sce-nario che dall'11 al 13 settembreha ospitato le competizioninazionali e la città ha accoltol'intera delegazione in modosuperbo. Strutture sportive ealberghiere eccellenti, cordialitàe disponibilità sono state ilcomun denominatore di una tregiorni di sport che ha coinvoltocentinaia di atleti. Un eventostraordinario che ha trovato unasplendida cornice di pubblico,prima incuriosito e via via sem-pre più partecipe nel sostenerele ragazze e i ragazzi in campo.Un clima di grande festa sottoli-neato anche dal PresidenteNazionale dello CSAIN PierluigiFortuna che, durante la cerimo-nia di premiazione, alla presen-za del sindaco della cittadinaromagnola Massimo Pironi, haannunciato la volontà di orga-nizzare per il prossimo anno ungrande evento firmato CSAIN:«Stiamo lavorando per portarequi a Riccione, cittadina ospita-le e ben organizzata per il turi-smo sportivo, le finali nazionalidi tutte le trenta discipline spor-tive affiliate al nostro Ente».Effettivamente le strutture spor-tive selezionate per l'eventohanno consentito di svolgere levarie competizioni nelle miglioricondizioni. Il calcetto maschile efemminile aveva a disposizioneuna struttura con quattro campiin erba sintetica di ultima gene-razione. Il calcio ha potuto usu-

do per consentire a più squadredi partecipare. La formula adot-tata quest'anno, infatti, non hapermesso di ospitare il grannumero di società che ne hannofatto richiesta. Si sta pensando– continua D'Incà - di riformula-re il torneo con un CampionatoNazionale per le vincenti regio-nali e la Coppa Italia per tutte lealtre che ne fanno richiesta». Il titolo italiano maschile se lo èaggiudicato la Edil 2008Wellness di Frosinone che infinale ha battuto per 4 a 0 ipugliesi del Flos Carmeli. Moltocolorati e calorosi gli spettatoriche hanno letteralmente invasole tribune incitando amici eparenti con bandierine e pallon-cini. Il premio simpatia però èstato assegnato ai ragazzi delCircolo La Gemma che, sponso-rizzati da un salumificio diTreviso, hanno offerto ad amici

fruire di due campi in sintetico euno in erba naturale. Per ilbeach volley e il beach soccerinvece gli impianti erano a ridos-so degli stabilimenti ed hannoattirato così l'interesse dibagnanti e turisti. Il basket inve-ce è stato ospitato nel palazzet-to dello sport.Sono stati gli incontri del calcioa cinque a far registrare il nume-ro maggiore di squadre parteci-panti. Si tratta di uno dei movi-menti sportivi che negli ultimianni può vantare un aumentoconsiderevole di società affilia-te, come ci testimonia ilResponsabile Nazionale PierLuigi D'Incà: «Abbiamo avutoun'ottima partecipazione, mad'altronde questo del calcetto èun movimento sportivo, soprat-tutto a livello amatoriale, ormaimolto diffuso in Italia. Vista lagrande richiesta stiamo lavoran-

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e avversari i prodotti del lorosponsor. Così, tra una partita el'altra, c'è stato anche il tempoper degustare specialità tipichedi quella regione. Protagonistidella tre giorni di calcio a cinquesono stati anche i ragazzi delloSporting Club Mestre: il quintet-to veneto è stata la squadra piùcorretta in campo collezionandoun solo cartellino giallo. PerAlessandro Tanzi invece è arri-vato il titolo di capocannoniere,grazie alle dieci reti messe asegno.In contemporanea con i ragazzi,sui campi del centro sportivo“Marano”, si sono giocate lefinali nazionali del calcio a 5femminile. Ad aggiudicarsi il tito-lo sono state le pugliesi dellaDon Tonino Bello che hannopraticamente strapazzato leavversarie sin dai turni prelimi-nari. In finale, contro le trevigia-ne del La Rosa Zensonese nonc'è stata partita: il 7 a 1 finale haconsacrato le pugliesi come lasquadra tecnicamente superio-re rispetto a tutte le altre. Conben 30 gol all'attivo e solo 6subiti le ragazze di Molfettahanno spadroneggiato graziesoprattutto alle prodezze diFilomena La Rossa, bomberdella squadra e capocannonieredel torneo con 11 gol. Anche inquesta competizione però nonsono mancati i colpi di scena. Asfiorare il colpaccio nella finaleper il terzo e quarto posto èstato il quintetto delMontecorice che, dopo essere

passato in vantaggio e avertenuto il campo per gran partedella gara, ha ceduto nel finaleconsegnando il gradino piùbasso del podio alle toscane delCaricentro Firenze, 2 a 1 il risul-tato finale.A ridosso degli stabilimenti bal-neari, nella zona sud della citta-dina romagnola, si sono svoltele finali di beach soccer e beachvolley. Qui il coinvolgimento delpubblico locale e dei tanti turistiancora presenti in riviera è statocaloroso e partecipativo. In tantia chiedere di poter parteciparee, non potendo essere accon-

Una fase di gioco del combattuto torneo di calcetto

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Il presidente Luigi Fortuna assieme a Salvatore Scarantino e (al centro)Luigi D’Incà, responsabile del calcio a 5

tentati, si sono uniti ai tifosi abordo campo per ammirare leprodezze degli atleti, fra tutti ilgiovane siciliano Luca Coniglio,schiacciatore che gioca nelcampionato nazionale di serieB2 con il Caltanisetta. Il beachvolley vedeva impegnate duecategorie: il quattro contro quat-tro misto e il due contro duemaschile under 18. Nel misto sisono contese il titolo Puglia,Sicilia e Piemonte, con quest'ul-timo che si è laureato campioneitaliano CSAIN battendo per 2 a0 la Puglia e 2 a 1 la Sicilia.Il due contro due under 18 è

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sono le stesse del calcetto.Naturalmente, per facilitare l'ap-proccio con questo sport relati-vamente nuovo abbiamo optatoper un regolamento più snellorispetto a quello ufficiale». Sulcampo adiacente al beach vol-ley, tra rovesciate, colpi di taccoe gesti tecnici in stile “brasil”l'hanno spuntata i ragazzi diSalerno Si Differenzia battendo

stato dominato invece dalle duesquadre pugliesi: in finalePuglia 2 si è imposta per 2 a 0sui conterranei di Puglia 1 conun parziale di 21-4, 21-19. Perentrambe le coppie fondamen-tale è risultato il supporto dellesostenitrici presenti.Coordinatrice del tifo AntoniaSciancalepore che, oltre a com-petere nel quattro contro quat-tro, ha capitanato la schiera deinumerosi fans presenti. In per-fetto stile CSAIN anche qui ilfair-play ha fatto da comundenominatore e, quando la for-mazione sicula ha avuto proble-mi logistici, la Puglia ha attesogli avversari senza usufruiredella norma che gli avrebbeconsentito di vincere il match atavolino. Ma il vero spettacolo lo hannoregalato i ragazzi del beachsoccer, uno sport relativamentenuovo nel panorama dell'Enteche, dopo l'esordio a Lignano loscorso anno, ha fatto registrareun'impennata delle adesioni.«E' uno sport che sta riscuoten-do molto successo – ci raccontail Responsabile Nazionale PierLuigi D'Incà - anche perchè siabbina bene con il mare erichiede grandi doti atletiche.Solo nel Veneto abbiamo giàventi società affiliate. Si giocacinque contro cinque, le regole

in finale, con un perentorio 4 a0, lo Sportmania Molfetta.Altro impianto, altro sport, stes-se emozioni. Anche il calcio aundici ha fatto registrare il tuttoesaurito perché, a differenza diquanto si vede spesso in tv, quil'obiettivo era divertirsi, e così èstato. Entrambe le categorieimpegnate, open e over 40,sono state un esempio di corret-tezza tant’è che le tre espulsioniregistrate sui taccuini degli arbi-tri sono derivate da doppieammonizioni e non da rossodiretto. Nel torneo open il 28°titolo nazionale CSAIN è andatoalla Toscana che ha dedicatoquesta vittoria al dott.Bombonati, Presidente regiona-le recentemente scomparso. Lafinale contro la Puglia ha vistoun parziale equilibrio per l'interoarco di gioco e, per assegnare iltitolo, non sono bastati neanchei tempi supplementari. Totaleparità anche dagli undici metri.Di rigori ne sono serviti bensedici per decretare i vincitori,con entrambe le compaginiormai allo stremo. Il Veneto, campione uscente, siè dovuto accontentare del terzo

Esulta la squadra campione di calcetto: la Edil 2008 Wellness di Frosinone

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Il tavolo con i trofei da assegnare

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posto nonostante la spinta delgran numero di tifosi al seguito.Campania, Veneto, Piemonte eSicilia si sono fronteggiate neltorneo riservato agli over 40.Anche questa categoria rappre-senta per l'Ente una novità: «Ilprogetto degli over 40, che èentrato a far parte del movimen-to CSAIN solo da due anni – cispiega il responsabile nazionaledel calcio a undici PierfrancoGilardino – ha riavvicinato moltepersone a questo sport. Il nostroregolamento prevede la possibi-lità di inserire dei fuoriquota:questo facilita l'organizzazionedelle squadre e rende le garepiù competitive. Devo fare un complimento parti-colare a Giancarlo Tadiotto,centrocampista classe '44 cheha dato del filo da torcere a tuttigli avversari, un esempio dicome a sessantacinque anniancora si può vivere in maniera

piacevole losport ».Anche qui, infinale, si èrischiato diarrivare all'extra time: adue minutidal termineperò il Pie-monte è riu-scito a piega-re la compa-gine dellaCampania. I ragazzi sono statiinvece i pro-tagonisti deltorneo dibasket. Lemigliori sele-zioni, vincitri-ci dei torneiEurobasketCSAIN che sisono svolti aMontecatini,Lloret de Mare Rimini, sisono ritrovatinel palazzet-to di Riccionedando vita ad

una competizione dall'elevatovalore tecnico. A parteciparealle finali nazionali c'erano alcu-ne tra le migliori realtà del pano-

rama cestistico italiano, come cispiega il ResponsabileNazionale Maurizio Vortici: «Lapartecipazione di realtà impor-tanti deriva dal fatto che con inostri tornei riusciamo a com-pletare il percorso federale,ancora carente. L'elevato gradodi qualità è dimostrato dal fattoche ai nostri campionati hannopartecipato ragazzi comeTommaso Ingrosso, un giovanetalento oggi in forza al MensSana Siena con presenze inprima squadra». E infatti non è mancato lo spet-tacolo con i ragazzi dellaStamura Ancona che, nel torneoriservato alla categoria '92-'93,si sono aggiudicati il titolo aidanni dei pari età delSantarcangelo. Tra i più piccoliinvece, classe '94-'95, i romanidella Carver hanno battuto infinale l'Oltrebasket Broni.Con le finali di basket, domeni-ca pomeriggio, si è abbassato ilsipario su un evento giudicatoda tutti eccellente, sia sotto ilprofilo sportivo sia organizzati-vo. Per il Presidente PierluigiFortuna quindi il test è andatomolto bene, Salvo imprevisti lacittadina romagnola ospiterà ilgrande evento del prossimoanno con tutte le finali naziona-li. Arrivederci a Riccione, allora,per i campionati CSAIN 2010. l

Filomena La Rossa, bomber del torneo di calcetto

Le pugliesi della Don Tonino Bello, vincitrici del titolo femminile del calcio a 5

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Lacrime di gioia per LuizInácio Lula da Silva, 63 anni,presidente del Brasile. Lacrimeanche per il mito Pelè e per tuttii componenti di una delegazio-ne che aveva il sogno nel cuore,mentre sulle spiagge (aCopacabana si erano radunate,in attesa del verdetto, centomilapersone) e sulle strade brasilia-ne si accendeva la torcida. Tuttoquesto avveniva subito dopol'annuncio, il 2 ottobre a Cope-naghen, da parte del presidentedel Cio Jacques Rogge, che Riode Janeiro era stata scelta perospitare i Giochi olimpici del2016, l'edizione numero 31. Rio ha sconfitto Chicago, uscitasorprendentemente al primoturno con la miseria di diciottopreferenze, nonostante inDanimarca fossero arrivati,nella speranza di lanciare losprint vincente, Obama e la suaFirst Lady. Rio ha poi visto usci-re dalla scena Tokyo che confi-dava in quei cinque miliardi didollari già depositati in banca. E alla fine il testa a testa tra Rioe Madrid ha premiato la metro-poli sudamericana: 66 voti con-tro i 32 della capitale iberica. Un successo storico perché maiil Sudamerica aveva ospitato iGiochi, anzi mai li aveva ospita-ti una nazione del sud delmondo.

«Siamo la decima potenza dellaterra - aveva detto con orgoglioe un pizzico di rabbia Lula –eppure i giochi si sono disputatitrenta volte in Europa, cinquevolte in Asia, due volte inOceania e dodici volte inNordamerica, di cui otto negliUsa». La vittoria di Rio era tut-t'altro che scontata, ma alla fineha prevalso il rispetto e la consi-derazione per un grande paese,

I Giochi olimpici del 2016 sono stati assegnati alla città brasiliana. La sconfitta di Madrid rende concreta una candidatura italiana

per l’edizione che si svolgerà nel 2020

per una scelta politicamentecorretta, per un progettocomunque importante: moltedelle gare si disputeranno nelraggio di 10 chilometri. Dieci impianti già sono esistenti,altri ventitré sono da costruire. Il Maracanà (90.000 posti) ospi-terà cerimonia di apertura echiusura, ma non le gare di atle-tica. Il budget di Rio era il piùricco: 13.920 milioni di dollari

RIOchiama Roma

L’esultanza brasiliana dopo l’annuncio del trionfo di Rio de Janeiro

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fi¬ne come da regolamento solouna sarà la prescelta».Una problematica questa, chein termini meno campalinisti diquelli che forse riguardano lacandidatura italiana, sembraproporsi per il Giappone, infattiHiroshima e Nagasaki, le duecittà giappone¬si, rase al suolodalle bombe atomiche Usadurante la secon¬da guerramondiale, stanno unendo leforze proprio per i Giochi olimpi-ci 2020. Il messaggio è quello diun'Olimpiade nel nome dellapace del disarmo. Lo hanno an¬nunciato i sindacidi Hiroshi¬ma, Tadatoshi Akiba,e di Naga¬saki, Tomihisa Taue.«Noi ci battiamo per la proibizio-ne del¬le armi nucleari nelmondo», ha spiegato Akiba, «e iGiochi darebbero un notevoleimpul¬so in tal senso». Per Taue que¬sta «sarà unanuova sfida per le città bombar-date dalle armi atomiche».Hiroshima e Naga¬saki distanocirca 300 km. Altri possibili can-didate ai Giochi del 2020 (mafinora nessuno si è fatto avantiufficialmente) sono NuovaDelhi, Doha, Parigi, Istanbul eBudapest. l

economico. Roma fu bruciata nel 1997, nonsenza delusione e polemiche,per l'edizione del 2004 che,come noto, finì ad Atene. La possibilità di ripresentarsi (lascelta della città avverrà nel2013) appare concreta anchese, subito dopo l'annuncio dellavittoria brasiliana, già si è aper-to una sorta di derby conVenezia, sponsorizzata dalministro Brunetta. Venezia èsplendida, quanto Roma, macertamente poco adattaad ospitare un eventocome le Olimpiadi, anchein considerazione, pen-sando a un possibile trian-golo organizzativo delNord-est con Padova eTreviso, che la candidatu-ra, secondo le regole delCio, può riguardare unasola città. Ma la febbreolimpica ha poi contami-nato anche il sud conPalermo disposta a candi-darsi. Sulla questione il presi-dente del Coni GianniPetrucci è stato chiaro:«L’Italia è parti¬ta con ilpiede giusto per i Gio¬chi2020 e ha l’appoggio delGo¬verno. Il fatto che piùcittà si vogliano candidareè un bel segnale, ma alla

ma con circa il 70 per centodella cifra destinato a crearenuove infrastrutture, oltreall'ammodernamento dell'aero-porto e della metropolitana.Lo sport mondiale dunque pas-serà dalla compassata tradizio-ne britannica, rappresentatadall'edizione di Londra 2012, alfolklore e all'entusiasmo di unpopolo che come pochi altri savivere di emozioni e dunque saamare anche lo sport, non soloil calcio che comunque rappre-senta il primo sogno di ognibambino brasiliano. A propositonon va dimenticato che i Giochidi Rio seguiranno di soli dueanni l'organizzazione, sempre inBrasile, proprio dei Mondiali dicalcio. Sì, il secondo decenniodel 2000 sarà tutto a ritmo disamba. La vittoria di Rio ha fattosorridere anche l'Italia (pochidubbi che i nostri cinque mem-bri abbiano dato il loro voto allacittà brasiliana): infatti un suc-cesso di Madrid, dunque diun'altra città europea, quattroanni dopo Londra, difficilmenteavrebbe potuto rendere attuabi-le una nuova candidatura diRoma per i Giochi del 2020.Una candidatura che pareriscuotere interesse generale,sia da parte del mondo politico,che si spera resti sempre in ver-sione bipartisan, sia da quello

Il presidente brasiliano Lula travolto dell’entusiasmo dopo il verdetto

Il manifesto di Roma 1960 che nel 2010 festeggerà i 50 anni dalla manifestazione

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Mario Pescante, abruzzesedi Avezzano, 71 anni, una vitanello sport, è il nuovo vice-presi-dente del Cio. Mai un italiano,nella pur ultracentenaria storiadel movimento olimpico, avevaricoperto un incarico così presti-gioso. E' stato eletto durante lasessione del Cio svoltasi aCopenaghen, dopo che il belgaJacques Rogge, con 88 voti su92, era stato confermato fino al2013 alla presidenza del massi-mo organo sportivo del mondo. «Il mio impegno nella commis-sione internazionale (Pescanteera una sorta di ministro degliesteri di Rogge, ndr) è stato pre-miato – aveva detto dopo l'ele-zione il dirigente italiano - per-ché ho raccolto consensi tra-sversali e il voto dei cinque con-tinenti, non solo quello euro-peo». Mario Pescante da giova-ne ha praticato l'atletica, cimen-tandosi nelle gare di mezzofon-do. Ha iniziato la carriera di diri-gente sportivo in ambito univer-sitario e nel 1973 è stato nomi-nato segretario generale delConi. Ha guidato la delegazionedella squadra italiana in bensette edizioni dei Giochi olimpiciestivi e in cinque dei Giochiinvernali. Nel 1993 è stato elet-to presidente del Comitato olim-pico nazionale italiano, carica

che ha ricoperto fino alle dimis-sioni del 13 ottobre 1998.Fondatore dell'Accademianazionale olimpica è nel Conidal 1994, è stato inoltre vicepre-sidente dell'Associazione deiComitati olimpici nazionali dal2001 al 2006. Ha ricoperto l'in-carico di sottosegretario ai Beniculturali con delega allo sportnei governi Berlusconi 1 e 2, dal2001 al 2006. Eletto deputatoall'inizio della XIV Legislatura,nelle liste di Forza Italia, è statoconfermato alle ultime elezionipolitiche. Attualmente ricopre lacarica di presidente dellaCommissione politichedell'Unione europeadella Camera. È statocommissario straordina-rio per i Giochi olimpiciinvernali di Torino 2006e dei Giochi del mediter-raneo disputati aPescara l'estate scorsa. A Copenaghen è statoapprovato anche l'inseri-mento, nel programmaolimpico, di due nuovisport, golf e rugby asette, che debutterannoin occasione dei Giochidel 2016. Piuttosto sitratta di due ritorni: il golfaveva fatto parte deiGiochi del 1900 e del

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1904, mentre il rugby fece l'ulti-ma apparizione nel 1924, quan-do si giocò con squadre di 15giocatori, com'è previsto nel for-mat più popolare. Il rugby asette, che vedrà la disputa sia diun torneo maschile sia di unofemminile, entrambi a 12 squa-dre, ha meno diffusione nelmondo, ma ha aspetti educativiimportanti che hanno favorito lascelta.Dunque a Rio le discipline olim-piche torneranno a essere ven-totto dopo che dal programmadi Londra 2012 sono stati can-cellati baseball e softball. l

Per la prima volta un italiano eletto al prestigioso incarico. Nel programma degli sport olimpici entrano golf e rugby a sette

PESCANTEvice-presidente del Cio

Mario Pescante

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Cento domande per Roberto Cammarelle, il supermassimo lombardo,campione olimpico e due volte campione mondiale,

che ci ha ricordato come la boxe possa essere una noble art

di Alessio Crosa

Il signore del

RINGIl suo terreno d’azione sono 36metri quadrati tra 16 corde: ilring. Lui è l‘essenza del pugilato.Lui, in quel suo corpo da super-massimo (+91) riesce a racchiu-dere tutti quegli elementi cheerano lo spirito da “ noble art”dei padri fondatori. Nei suoi 107 kg, si possono tro-vare: coraggio, forza, velocità,tecnica, capacità di soffrire,capacità di sopportare il dolore,rispetto per l’avversario, e para-dossalmente odio per tutto ciòche si può definire violenzabruta. Non c’è incontro che loveda protagonista privo di que-ste caratteristiche, come si èpotuto verificare anche neirecenti Campionati Mondiali diMilano. Roberto Cammarelleconosce il pugilato quando haquattordici anni. Da tre anni fre-quenta una palestra perchémamma lo vede crescere un pocograssottello. Nella stessa pale-stra ci si esercita anche consacco e guantoni e il passaggioal nuovo mondo è un qualche

cosa di naturale. Quella palestraporta il nome di RockyMarciano, e in ciò vedere ancheun segno del destino diventafacile nel giovane Roberto, lavoglia di emergere è forte. Il suopiù grande avversario lo troveràin una colonna vertebrale chenon sembra essere in grado disostenere i movimenti velocissi-mi che i suoi muscoli di seta tra-sferiscono su di lei muovendotronco e braccia. E’ costretto asubire un primo intervento chi-rurgico che interesserà l’ultimavertebra lombare e la primasacrale E’ il 1998. Altro inter-vento chirurgico alla vigilia deiGiochi di Atene 2004. Questavolta per mettere in ordine quel-lo spazio che c’è tra la quinta ela quarta lombare. A pochi mesidai Giochi tutto sembra perduto. In quei giorni CT della naziona-le è il maestro di Sport NazarenoMela, grande esperto e studiosoraffinato di tutto ciò che è pugi-lato. Su Cammarelle riuscirà acompiere un virtuosismo tecnico-

psicologico straordinario. Ilpodio e la medaglia di bronzosotto il Partenone saranno il pre-mio di tanta feroce determinazio-ne. In quella sconfitta in semifi-nale con il russo AleksanderPovetkin, Cammarelle troveràquelle certezze che lo farannodiventare negli anni a seguire ilpunto di riferimento di tutta lacategoria. Il primo sigillo a Chicago, nel2007, con la cintura diCampione Mondiale.Da quel giorno saranno solo vit-torie con all’angolo quel grandesaggio che risponde al nome diFrancesco Damiani. Poi verràl’indimenticabile oro olimpico diPechino 2008, quindi il recentetitolo Mondiale sul ring diMilano corredato con il presti-gioso premio speciale di migliorpugile di tutto il torneo. RobertoCammarelle non passerà tra iprofessionisti. Non ama quelmondo, lo ritiene poco credibile.E allora continueremo a osser-varlo all’angolo, sempre e rigo-

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18) Desideri:ho già tutto quello che volevo19) Complesso:nessuno20) Superstizione:non ci credo21) Modo di vestire:per quello che faccio vestosportivo, se no mi piace il casuale il classico22) Mezzo di locomozione:la mia macchina spesso23) Ora della sveglia:per gli allenamenti le 7...se noarrivo anche alle 1024) Ora del sonno:verso mezzanotte, soffro un po’d'insonnia

curriculum25) Primo match visto:tutti gli incontri di Tyson primadella galera in videocassetta26) Primo match disputato:aprile 1995, interregionali primipugni contro il piemonteseBozza, vinto nettamente ai punti(divento campione italiano ilmese dopo)

6) Numero di scarpe:47/48 dipende dal modello edalla marca7) Capelli: biondo cenere8) Occhi: azzurri9) Stato di famiglia:celibe ma convivo con Nicoletta10) Domicilio:Santa Maria degli Angeli, Assisi11) Studi:diploma di ragioneria12) Lingue straniere:inglese e francese scolastico

profilo13) Carattere:introverso14) Qualità dominante:riflessivo15) Difetto dominante:puntiglioso e poco diplomatico16) Hobby:guardare film, giocare allaPlaystation17) Mania:spegnere le luci accese quando non servono

rosamente in piedi mentre rifiutal’acqua che odia mentre combat-te; continueremo ad applaudireil suo gancio sinistro, il suo mon-tante sinistro; continueremo adammirarlo nel pugilato “ olim-pic style”, quello con il caschet-to, i guanti da dieci once e lamaglietta. E a proposito di maglietta, aMilano, dalla parte del cuore,Roberto aveva ricamato il nomedel suo piccolo figlio Mattia con un 5+ a sintetizzarne la catego-ria, con il peso alla nascita in kg. E’ questo un binomio che conti-nuerà a salire sul ring anche infuturo. Con un poco di attenzio-ne, almeno fino a Londra olimpi-ca 2012, potremo controllare,dalla maglietta, la crescita diCammarelle Jr in peso e inamore del suo papà.

chi sei?1) Nome e cognome:Roberto Cammarelle2) Data e luogo di nascita:30 luglio 1980, Milano3) Segno zodiacale: Leone4) Altezza: 1,90 m5) Peso: 107 kg finale mondia-le…ora non so!

In divisa da carabiniere

Cammarelle con la sua Nicoletta

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camente e lui ne ha approfittato 34) Emozione più grande:23 giugno 2009 ore 1,52, vienealla luce Mattia, mio figlio 35) Delusione più grande:marzo 2000 ultimo torneo diqualificazione olimpica aSydney, pensavo di farcelainvece esco fuori ad un passo(match pari 3-3, per preferenza19-18 vince l’avversario)

Cammarelle in azione sul ring di Pechino in finale contro il cinese Zhang mandato k.o.

un infortunio alla spalla e dispu-tando quatttro match in quattrogiorni 31) Prima Olimpiade:Atene 2004 medaglia di bronzo,fuori al terzo match con il russoPovetkin campione del mondo edopo campione olimpico.Bell’esperienza ma non soddi-sfacente…mi rifarò 4 anni dopo!32) Prima medaglia d'oro:maggio 1998 torneo Italia junior33) Match più spettacolare:senz’altro quello col cineseZhang nella finale olimpica diPechino, dove oltre a stravince-re ai punti nell’ultimo roundtrovo il colpo del k.o. che miconsacra. In alternativa quelloperso col russo Romanchuk insemifinale al mondiale cinesedel 2005: nelle prime due ripre-se ce ne siamo date come duepesi leggeri, con me in vantag-gio 23 a 22, poi sono calato fisi-

27) Prima soddisfazione:sempre il primo incontro: vin-cendo supero il risultato di miofratello che l’anno prima si erafermato ai regionali! 28) Prima delusione:dicembre 1999 finale campiona-ti assoluti: perdo da Mocerino,bravo ma (secondo me) inferio-re a me. La mia prima sconfittacon un italiano29) Prima maglia azzurra:dicembre 1997 torneo aSalonicco (Grecia) da junior:argento, vinco i primi 2 matchprima del limite ma per una feri-ta non disputo la finale 30) Primo campionato mon-diale:mondiali junior 1998 (BuenosAires) fuori al primo turno, ilmese dopo mi opero di ernia deldisco. Mondiali senior 2005(Cina) bronzo dopo solo 25 gior-ni di preparazione: ripresomi da

I genitori di Roberto

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51) Città italiana: Roma52) Città straniera:Buenos Aires53) Nazione:Italia, senza paragoni

il palato54) Aperitivo: analcolico epatatine55) Antipasto:salumi e formaggi misti56) Primo piatto: lasagne57) Carne:bisteccone di manzo58) Pesce: salmone59) Formaggio:tutti, tranne i molli60) Frutta: ananas

che effetto fa36) Essere un personaggio:non mi sento e non sono un personaggio37) Il dolore fisico:male ma se necessario soppor-tabile, un amico che condividecon me tutte le mie giornate38) Un complimento vero:mi gratifica, cerco sempre di meritarli39) Un complimento falso:li prendo ma non mi soddisfano40) Vivere in quest'epoca:può sembrare dura ma non loè…il paradosso è che prima siaveva meno ma si vivevameglio perché bastava41) Il denaro:aiuta a vivere meglio42) Diventare papà:diventare papà è la cosa miglio-re che può succedere ad unuomo...è come rinascere evedersi da piccolo...in più puoiinteragire con te stesso! E poiogni sorriso di mio figlio mi riem-pie il cuore più di ogni altra cosa43) Il passare degli anni:è inevitabile e non mi da fasti-dio...l’importante è aver datosenso al passato

le preferenze44) Ora:le ore del pranzo e della cena! 45) Giorni: la domenica..è quasi sempreriposo! 46) Mese: era luglio ma da qualche tempoè giugno47) Stagione: estate, preferisco il caldo alfreddo48) Numero: uno49) Lettera: r50) Vacanza: al mare o in campagna (l’ideale7 gg e 7 gg)

61) Dolce: tutti soprattutto quel-li al cioccolato62) Vino: rosso amabile e bian-co frizzante63) Liquore: amaro (lucano oaverna)

la cultura64) Lo scrittore: nessuno in particolare, leggolibri sulla psicologia65) Il fumetto:Dylan Dog66) Il poeta:non amo la poesia67) Il pittore:non mi fisso sull’autore, devepiacermi l’opera

Cammarelle con la medaglia d’oro olimpica vinta nel 2008 a Pechino (Foto Gmt/Mezzelani)

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Cammarelle vuole fare il bis olimpico a Londra 2012

il meglio di sempre88) Il libro:per quanto lo si studia “LaDivina Commedia”89) Il film: Figth Club90) Il disco:sempre l’ultimo di Vasco Rossi91) Lo show televisivo:da piccolo amavo Drive In92) Avvenimento sportivo:le olimpiadi tutte93) Campione italiano:Yuri Chechi94) Campione straniero:Michael Schumacher95) Vittoria più bella:la mia a Pechino 200896) Sconfitta più incredibile:il Milan in Champions Leaguecol Liverpool , dal 3-0 al 3-3 esconfitta ai rigori97) Avvenimento privato:la nascita di Mattia

per concludere98) Chi sono stati i tuoi allenatori: il primo Biagio Pierri e l’ultimoGiulio Coletta, ma da tutti gli altriho preso qualcosa che mi hafatto accrescere il mio bagagliotecnico. Il migliore: me stesso!99) Qual è il tuo motto preferi-to: volere è potere100) Definisciti in poche paro-le: un ragazzo normale che siapplica in maniera metodica intutto quello che fa, per riuscircial meglio. Cerco di risultare unapersona gradevole, simpatica ebrava... con un unico imperati-vo: piacere alle persone che mivogliono bene. l

i ricordi d’infanzia80) La favola:nessuna, non mi piacevano 81) Il gioco:a carte, scopa o briscola, conmio fratello per ore 82) Il disegno:il trattore di mio nonno comecompito estivo di educazioneartistica, ogni anno!83) I genitori:tutti insieme al lago le domeni-che estive84) Il buio:è ora di dormire85) La scuola:le partite coi compagni con lapalla di carta86) Gli insegnanti:mi chiedevano se avevo fatto abotte quando mi presentavo conun occhio nero (era raro!)87) L'età decisiva:11 anni, il passaggio alle mediee l’iscrizione in palestra

68) La musica:leggera69) Lo scienziato:Rita Levi Montalcini70) L'uomo politico:nessuno mi rappresenta71) La scienza:la psicologia mi affascina72) Il quotidiano:la Gazzetta dello sport

gli svaghi73) Il cantante: Vasco Rossi74) L'attrice italiana:Margherita Buy75) L'attore italiano:Lino Banfi76) Il comico italiano:Claudio Bisio77) L'attrice straniera:Halle Berry78) L'attore straniero:Robert de Niro79) Il presentatore:Gerry Scotti

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di Antonella Stelitano

“People in every nation lovesport. Its values – fitness, fairplay, teamwork, the pursuit ofexcellence – are universal. It canbe a powerful force for good inthe lives of people devasted bywar or poverty – especially chil-dren. Sport…is a reminder toGovernments, international orga-nizations and community groupsevery where to draw on the promi-se of sport to promote humanrights development and peace”("La gente in ogni nazione amalo sport. I suoi valori – il benes-sere fisico, il fair-play, il lavoro disquadra, la ricerca dell'eccellen-za - sono universali. Esso puòrappresentare un potente stru-mento per il bene nella vita dellepersone devastata dalla guerrao dalla povertà - in particolareper i bambini. Sport ... è unrichiamo ai governi, organizza-zioni internazionali e gruppi diogni comunità per attingereovunque la promessa dellosport per promuovere lo svilup-

po dei diritti umani e dellapace"). Chi lo scrive non è unosportivo, ma Kofi Annan, exSegretario Generale delleNazioni Unite in occasionedell’Anno Internazionale per loSport e l’Educazione fisica.E’ il 2005 e le Nazioni Unite,finalmente, consacrano lo sportcome motore di sviluppo, stru-mento di crescita per i paesi piùpoveri, occasione di pace, rico-noscendogli un ruolo importantedopo decenni di scarsa atten-zione. Se nel 1950 la parolasport non figu-rava mai tra leparole usatenel glossariodel “Palazzo diVetro”, oggi irichiami abbon-dano in svariatisettori: salute,sviluppo, rifu-giati politici,politiche d'inte-grazione, pario p p o r t u n i t à ,diritti dei fan-ciulli, pace. Cosa ha modifi-cato la sensibi-lità e l’attenzio-

L’Onu considera sempre di più l’attività sportiva come uno strumento perlo sviluppo dei popoli, affiancato in questo da tutte le organizzazioni checombattono la povertà, le guerre, la fame, le malattie, le discriminazioni

Un mondo di

SPORTAntonella Stelitano

ne per questo argomento?Sicuramente il fatto che lo sportsia diventato un fenomenosociale, politico ed economicodi dimensioni mondiali ha postoi presupposti per guardare aquesto mondo con occhi diversi.Ma è stata soprattutto l’azionedel Comitato OlimpicoInternazionale e i valori di cui siè fatto portatore negli anni chehanno convertito le NazioniUnite a considerare “Lo sport eil gioco come strumenti…sempli-ci, di basso costo nonché mezzi

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il potere dello sport (the powerof sport) come strumento effica-ce per ottenere successi in que-sti settori. Lo sport taglia tra-sversalmente il mondo, garan-tendo obiettivi a livello indivi-duale-di comunità-di nazione-globali, ma anche in termini diapproccio a problemi di naturadiversa.Lo sport parla un linguaggio uni-versale e ci fornisce un modelloo meglio - come giustamentescrive Rossella Frasca, presi-dente dell’Accademia OlimpicaItaliana - fornisce “il modello deimodelli”. Non è un caso se, nel2005 le Nazioni Unite creano lo“Sport for Development andPeace International WorkingGroup” che nasce proprio per“sistematizzare la positivainfluenza dello sport per lo svi-luppo delle comunità nel mondo”.E’ sorprendente scoprire che leNazioni Unite oggi riconosconola trasversalità del messaggio

efficaci per realizzare obiettiviinternazionali nel campo dellasalute, della pace e dello svilup-po”.Lo sport insomma come lin-guaggio trasversale che per-mette di arrivare dove altri nonarrivano. Questo è, in effetti, unobiettivo che le Nazioni Uniteconsacrano nella “Dichiarazionedel Millennio”, dove fanno espli-cito riferimento al ruolo chiaveche lo sport può giocare in temadi pace e sviluppo.La Dichiarazione del Millennioracchiude gli obiettivi che laComunità Internazionale vuolerealizzare negli anni a venire. Inessa è rilevante il peso dellosport, che viene associato adalcuni precisi e fondamentaliobiettivi: • combattere la povertà (lo sporte gli eventi sono occasioni dicrescita economica e lavoro); • educare (sport e educazionefisica sono essenziali in un pro-getto educativo globale checomprende l’autostima, il rispet-to, la disciplina, il fair play, illavoro di squadra.); • pari opportunità (la possibilitàdi fare sport per le donne aiuta acombattere il pregiudizio e con-sente soprattutto alle ragazzepiù giovani nuove di relazione edi apertura al mondo. Al tempostesso pari opportunità significaanche permettere ai giovani conhandicap di partecipare ad atti-vità che consentono di imple-mentare meccanismi d'inclusio-ne); • salute (l’attività sportiva fabene, fa vivere più a lungo,migliora la salute, consente diraggiungere benefici anche alivello psicologico perché losport diverte, consente di stareinsieme ad altri. Il messaggiodello sport legato alla salute èanche un messaggio di preven-zione: lo sport deve trasmettereil messaggio di benessere lega-to alla forma fisica. Indirettamente lo sport aiutaanche a raccogliere fondi dadestinare a campagne per lasalute, le vaccinazioni, ecc; • lotta all’AIDS (il messaggio

sportivo raggiunge efficacemen-te le popolazioni e fornisce unmodello di comportamento);• ambiente (lo sport alleato nellaprotezione ambientale);• sviluppo (lo sport consentecollaborazioni e alleanze inter-nazionali che possono facilitaredelle partnership innovative. Losport è un mezzo “free-risk” perpromuovere la pace e l’amiciziatra i popoli. Ma lo sport è ancheattività economica, possibilità dicreare posti di lavoro).Ma è negli anni successivi che illegame ONU-Sport si stringeancora di più e le potenzialitàdello sport vengono ufficialmen-te adottate nei programmi stra-tegici dell’ONU.Nel 2003 l’Assemblea Generaledelle Nazioni Unite adotta laRisoluzione 58/5 dal titolo“Sport come strumento per pro-muovere Educazione, Salute,Sviluppo e Pace” nella qualeviene ufficialmente riconosciuto

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sportivo andando a coinvolgeresvariate loro Agenzie Specializ-zate. E così si occupa di sportl’UNESCO focalizzando l’atten-zione su sport ed educazionefisica nell’ambito di un progettoeducativo globale; l’ILO(International Labour Organiza-tion) riconoscendo il contributoche lo sport può dare nell’ambi-to delle politiche giovanili; laWHO (World Health Organi-sation) perché lo sport ha effettibenefici sulla salute, di preven-zione e di cura del disagio, non-ché di coinvolgimento dei disa-bili; l’UNDP (United NationsDevelopment Programme) per-ché riconosce allo sport la capa-cità di promuovere iniziative chefavoriscono lo sviluppo, la pre-venzione di situazioni di crisi, lademocrazia, la lotta alla pover-tà; l’UNICEF perché lo sport èuna componente essenzialedell’educazione dei bambini edunque strumento di pace e svi-luppo, l’UNAAIDS (Programmadell’ONU per la prevenzione elotta all’AIDS) perché lo sportpuò aiutare a diffondere mes-saggi per favorire la conoscen-za e la prevenzione della malat-tia. E ancora l’UNEP (UnitedNations Environment Program-me) perché lo sport si associa anuove possibilità in favore d'ini-ziative per uno sviluppo sosteni-

bile. Infinel ’ U N H C R ,ovvero l’AltoC o m m i s -sariato ONUper i rifugiatiperché losport, anchese non èuno stru-mento “life-s a v i n g ” ,deve essereconsideratoun ’a t t i v i t àimportanteche va inco-r a g g i a t aanche neicampi pro-fughi conaiuti e so-stegno. In generale, lalezione che le Nazioni Unitetraggono da questo mondo èche un’attività di così facileaccesso è un’attività “all-inclusi-ve”, che non conosce barriere,che esige il rispetto di valoriimportanti che possono esserecondivisi da tutti nella vita di tuttii giorni. “I valori fondamentali dello sportsono in armonia con i principidelle Nazioni Unite” confermaAdolf Ogi, Special Adviser delSegretario Generale dell’ONUper il Programma Sport per loSviluppo e la Pace”.

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Cosa si aspettano oggi leNazioni Unite dallo sport?Il “Concept Sport 2005”dell’ONU elenca chiaramentegli obiettivi a medio-lungo ter-mine della politica sportiva:• lo sport deve essere un par-tner nelle politiche di sviluppo;• lo sport per tutti deve essereuna priorità delle politichenazionali;• lo sport deve essere parte diun progetto educativo com-plessivo di qualità;• il settore economico legatoallo sport deve essere mag-giormente coinvolto in un pianodi sviluppo complessivo;• tutte le iniziative volte a diffon-dere, attraverso lo sport, inizia-tive per lo sviluppo e la pacedevono essere supportatemonitorate e valutate;• occorre creare una rete com-plessiva che comprenda leNazioni Unite, le Agenzie spe-cializzate dell’ONU e tutti glioperatori coinvolti in questocammino al fine di realizzarepiù efficacemente gli obiettivipreposti. E’ la consacrazioneche lo sport, a pieno titolo, èdiventato attore e non spettato-re delle relazioni internazionalie che in un modello complessi-vo di comportamento tra Paesilo sport può indicare, da solo,la via ai “desiderata” del nuovomillennio. l

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di Luciano Barra

e avendo lavorato con lui (nonper lui), credo che il tutto possaessere sintetizzato in due con-cetti fondamentali: grande fan-tasia e dedizione fuori dalcomune. Nebiolo, per la sua visione delfenomeno sportivo, era sicura-mente un dirigente del 2000 eappare quasi una beffa che siavenuto a mancare alla soglia delnuovo secolo. Oggi, con il sup-porto che un manager puòavere grazie allo straordinarios v i l u p p odelle nuovetecnologie,ci sarebbetutto lo spa-zio per unam o d e r n i t àed una fan-tasia nell’af-frontare Lag e s t i o n edello sport,ben diverseda quelleche invecepare offrirciil nostrom o n d o .Primo nonaveva fatto

nessun master specifico, nésapeva cosa era il computer,eppure la sua “vision” eramodernissima e chiara.L’idea “dell’atletica spettacolo”,lanciata non appena elettoPresidente della Fidal, agli inizidegli anni Settanta, grazie atutte le manifestazioni organiz-zate in Italia, aveva un significa-to preciso: quello di far diventa-re importante l’atletica in Italia esoprattutto, grazie a questo,permettere che gli atleti azzurri

Il 7 novembre di dieci anni fa moriva Nebiolo. La sua fantasia e la sua passione portarono l’atletica italiana e mondiale ai vertici assoluti. Ricorda

le sue qualità Luciano Barra che lavorò con lui per oltre un ventennio

Quell’uomo che fu

PRIMO

Sono passati dieci anni dallascomparsa di Primo Nebiolo e,come accade per il buon vino,più il tempo passa e più la suafigura si esalta anche grazie allapochezza che ci offrono i giorninostri.Merita una riflessione approfon-dita non solo quanto da lui fatto,ma soprattutto il capire, grazie alui, quali dovrebbero essere lequalità che un dirigente sportivodeve possedere. Avendogli vis-suto accanto per oltre venti anni Primo Nebiolo insieme a Fidel Castro

Luciano Barra è stato uno dei piùimportanti dirigenti sportivi degliultimi decenni. E’ stato Segretariogenerale della Fidal dal 1969 al1988. Per quindici anni ha agitoall’interno della Iaaf come assistenteonorario di Nebiolo. Dal 1993 al2003 ha ricoperto il ruolo diDirigente generale del Coni conresponsabilità nel settore dellaPreparazione olimpica.

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trovassero le giuste motivazioniper emergere in campo mondia-le. L’effetto di stadi pieni, di gior-nali che s'interessavano d’atleti-ca a tutta pagina, la presenza diautorità, gli spazi dedicati dallatelevisione, sono stati tutti fatto-ri che hanno contribuito in mododeterminante a portare la “sua”atletica a essere il secondosport in Italia dopo il calcio. Mail beneficio di questa popolaritàcadde a pioggia su tutti, società,dirigenti regionali, tecnici e atle-ti. In un'azione così rivoluziona-ria furono indubbiamente com-messi anche errori permetten-do, a chi vedeva crescere coninvidia e magari fastidio il "feno-meno atletica", di prendersialcune rivincite.Alla stessa maniera Nebiolo riu-scì a esportare il modelloItaliano dell’atletica spettacoloin campo mondiale dopo la suaelezione a Presidente della Iaafavvenuta nel 1981. Il primoCampionato del Mondo si svol-se proprio sotto la sua presiden-za e tutte le altre manifestazioniebbero da lui un forte imprima-tur. Ancora oggi l’atletica mon-diale vive economicamentedella sua fantasia nel lanciareun moderno progetto di marke-

ting e si è sviluppata in tutti icontinenti, grazie alla caduta apioggia dei benefici su tutte leFederazioni, soprattutto suquelle più povere, secondo la“filosofia di Robin Hood”: ruba airicchi per dare ai poveri.Esempi di grande fantasia inno-vativa sono stati il Centro Studi,il Golden Gala, l’apertura avve-nuta in Italia al movimento atle-tico cinese, la programmazionedell’impiantistica sportiva, ilGran Prix, etc.

Sulla sua dedizio-ne verso il compi-to che si era pro-posto va ricordatala decisione diliquidare la suaparte nella socie-tà di cui era socioe di trasferirsi aRoma per seguireda vicino laFederazione, isuoi progetti e ilsuo rafforzamen-to. Primo nonconosceva ilsignificato moder-no di “mission”,ma è una realtàl'affermare che lasua era un'auten-tica "missione" afavore dell’atleti-ca Italiana e poi diquella internazio-nale.

Mai permise, con la sua assiduapresenza, che l’atletica fossecalpestata o bistrattata sia inItalia sia all’estero: tenne sem-pre davanti a sé gli interessidella federazione e dei suoiatleti. A distanza di anni questasua dedizione viene non soloriconosciuta ma rimpianta, daquelli che sono stati gli attori delsuo tempo, ma anche dai deni-gratori di allora. Epica fu la suabattaglia con il Cio per far otte-nere alle federazioni internazio-

Nebiolo stringe la mano a papa Giovanni Paolo II

Nebiolo discute con l’avvocato Gianni Agnelli, entrambi torinesi

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Alla Iaaf ha lasciato inveceriserve per oltre sessanta milio-ni di dollari!Queste valutazioni e questi dati,visti alla luce di oggi, esaltano ilsuo ricordo e fanno rimpiange-re, pur a distanza di dieci anni,la sua figura, rendendo macro-scopica la mancanza attuale diuna qualità e di una passioneche hanno fatto grande l’atleticaItaliana e internazionale. l

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Un incontro tra Nebiolo e Nelson Mandela

nali i cospicui benefici economi-ci dei Giochi Olimpici. Qualcunodisse che lo fece perché volevaentrare da protagonista nel Cio.Può darsi, ma forse non glisarebbe stato più facile conse-guirlo con un profilo più basso emeno battagliero. Ha trattoanche dei vantaggi personali(non certo economici), innanzi-tutto d'immagine e di prestigiointernazionale da tutto ciò cheha fatto, ma questoera il minimo che glispettava. L’aver por-tato l’atletica,com’era abituato adire, “dalla pizzeriaal ristorante”, l’averincontrato e dialoga-to in Italia e all’esterocon i potenti, avevacomunque datobenefici a tutti coloroche vivevano il"fenomeno atletica".La sua dedizionedette anche grandivantaggi economicialla Federazione.Non è male ricordareche quando lasciò, laFidal era di granlunga la più ricca delConi (calcio escluso)e nelle sue cassec’era un surplus dioltre cinque miliardidelle vecchie lire.

TORINESE, CREÒ I MONDIALI, IL GOLDEN GALA, IL GRAN PRIX.ESPORTÒ L’ATLETICA IN TUTTO IL MONDOPrimo Nebiolo era nato a Torinoil 14 luglio 1923. Dopo averpreso parte alla lotta partigiana,nel dopoguerra si dedico all'atti-vità sportiva distinguendosi nelsalto in lungo. Laureatosi inlegge si dedicò ad attività indu-striali, in particolare nell'ambitodelle costruzioni. Fece ancheparte del Consiglio di ammini-strazione di Finmeccanica. Asoli venticinque anni venne elet-to presidente del Cus Torino,incarico che mantenne fino allasua morte. Lo sport universitariofu il suo trampolino di lancio, manon lo abbandonò mai, dandoglianzi importanza anche incampo mondiale: fu presidentedella Fisu (la Federazione inter-nazionale dello sport universita-rio) dal 1961 fino al suo ultimogiorno di vita. Organizzò aTorino i Giochi mondiali univer-sitari nel 1959 e nel 1970. Nel1969 fu eletto presidente dellaFidal, incarico che mantennefino al 1989. Nel 1981 fu elettopresidente della Iaaf, la federa-zione mondiale di atletica di cuiera diventato membro delCouncil nel 1972. E' stato presi-dente del comitato organizzato-re dei campionati europei diatletica disputati a Roma nel1974, della Coppa del Mondo(Roma, 1981) e dei Mondiali(sempre a Roma, nel 1987).Membro del Consiglio del Conidal 1969, nel 1973 entrò inGiunta e dal 1978 al 1989 fuvicepresidente. Per particolarimeriti, nel 1992 fu nominato,dall'allora presidenteSamaranch, membro del Cio"motu proprio". Dal 1983 finoalla sua fine, fu presidente delleAssociazioni delle Federazioniinternazionali partecipanti aiGiochi estivi (Asoif). Morì aRoma il 7 novembre 1999lasciando la moglie, la signoraGiovanna, che gli era stata sem-pre vicina in tutta la sua attività.

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viaggio in Usa con il suo Marinproprio per rispetto al momentodelicato che Castagnetti dovevapassare. «Significa che non miconsiderano solo un allenato-re», così il tecnico aveva com-mentato, con un filo di commo-zione, la notizia. Castagnetti,che lascia oltre la moglie quattrofiglie (due, nate da un primomatrimonio, vivono in Usa) era

Dalla sera del 12 ottobre c'èuna piscina vuota che nessunopotrà mai più riempire. E' lapiscina di Alberto Castagnetti, ilcittì del nuoto italiano, l'allenato-re della Pellegrini e non solo, iltecnico che ha fatto crescere ilmovimento natatorio nel nostropaese come nessun altro.Il cuore di Alberto Castagnetti siè fermato nella sua casa diArbizzano, una frazione diNegrar, a Verona, dove era natoil 3 febbraio del 1943. Era soloin casa, la moglie Isabella eraandata in farmacia a comprarglidelle medicine. Lo aveva lascia-to in poltrona davanti alla tivù.Castagnetti era stato operato alcuore per un'insufficienza aorti-ca l'8 settembre. Era in convale-scenza, smanioso di tornare inpiscina per allenare i suoi atleti.Ma il recupero sembrava un po'più lento del previsto con la feri-ta che non si rimarginava. Poiimprovvisamente il dramma.«Non è possibile, sono sconvol-ta, era come un secondopadre». Sono state le primeparole di Federica Pellegrini allanotizia. La campionessa, cheforse solo Castagnetti potevaportare tanto in alto, in unoscontro-incontro di caratteri fortima di stima e fiducia reciproca,aveva rinviato il programmato

stato un nuotatore di buon valo-re: stileliberista e staffettistaaveva partecipato ai GiochiOlimpici di Monaco 1972 e aiMondiali di Belgrado 1973, con-quistando numerosi titoli italianicon le staffette e piazzandosisecondo nei 100 stile libero aiCampionati Assoluti di Napolinel 1969. Poi si dedicò al nuotoda bordo vasca: aprì una pisci-

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Castagnetti (nella foto con Barelli) era cittì della nazionale dal 1987

Il nuoto e tutto lo sport italiano piangono la scomparsa di Castagnetti,stroncato nella sua casa veronese da problemi cardiaci. Aveva portato il

nuoto azzurro in cima al mondo e non solo grazie alla Pellegrini. Tecnico carismatico, amava la lirica e il tennis

Addio ALBERTO,mago dell’acqua

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na privata proprio ad Arbizzano,che divenne la sua casa, studiòinnovative metodologie di alle-namento guardando moltoverso il mondo del nuoto Usa eascoltando il suo maestro BubiDennerlein. I primi frutti arrivaro-no dopo che la LeonessaBrescia nel 1986 gli affidò ungiovane talento, GiorgioLamberti che nel 1989 divenneil primo uomo italiano a stabilireun record del mondo e per di piùin una distanza prestigiosacome i 200 stile libero, dovevinse anche il titolo mondiale.«Sono l'unico - si schermivaCastagnetti - ad aver fatto ilmondiale nei 200 sl sia tra gli

uomini sia tra le donne». Nel 1987 gli fu affidata la condu-zione della nazionale italiana e ilnuoto azzurro cominciò a inseri-re una marcia in più. Oltre aLamberti, Castagnetti ha alle-nato nel passato campionicome Lorenza Vigarani,Roberto Gleria, MarcelloGuarducci, Emiliano Brembilla eDomenico Fioravanti, quest'ulti-mo due volte campione olimpicoa Sydney nella rana e in assolu-to il primo italiano a vincere l'oroolimpico. Nel quadriennio cheha portato alle Olimpiadi diPechino è cresciuta la striscia dirisultati importanti sotto la suadirezione tecnica: dal primo sto-

rico oro olimpico al femmi-nile di Federica Pellegrininei 200 sl al doppio titolomondiale di FilippoMagnini nei 100 sl; dairecord mondiali dellaPellegrini nei 200 sl e 400sl, al primo oro europeodonne a Budapest 2006nei 400 misti di AlessiaFilippi, che stabilì anche ilrecord europeo nei 1500sl: dalle 60 medaglie inter-nazionali di MassimilianoRosolino al prestigioso pri-mato continentale della4x200 sl. Il bilancio olimpi-co di Castagnetti cittì parla

di 4 ori, 3 argenti e 7 bronzi. Il post-Giochi Olimpici 2008 eraripartito ancora con grandi soddisfazioni per Castagnetti edera culminato con i successi alMondiale di Roma dellaPellegrini e della Filippi. In quel-l'occasione, però, non tutto eraandato come sperava, maCastagnetti con realismo com-mentò: «E' finito un ciclo, masiamo vivi, nel 2012 avremo unagrande squadra», riferendosisoprattutto ai tanti giovani pron-ti a salire alla ribalta assoluta.«E' uno dei giorni più brutti dellamia carriera. Ho perso medaglieimportanti, finali olimpiche mamai ho sentito un vuoto così, unsenso di abbandono. Ho persoun amico, una persona verso laquale nutrivo una grandissimastima. La scomparsa di Albertolascia un vuoto enorme in tuttinoi. Personalmente porteròsempre un ricordo vivo di unapersona con la quale c'era uncontinuo confronto. Alberto eramolto esigente, ma era una per-sona che ti dava tutto e dallaquale ho sempre cercato diprendere esempio. Era un duro,era l'allenatore dei duri e lo èstato fino all'ultima vasca», que-sto il commento di MassimilianoRosolino, saputa la tragica noti-zia, un Rosolino che non sem-pre, come tanti altri, si trovò insintonia con Castagnetti, ma dalquale tornò a farsi allenare, per-ché sapeva che era il migliore.Castagnetti, uomo colto, duroma ironico, sempre pronto ariflettere e a guardare gli altri,aveva anche due grandi passio-ni oltre al nuoto: la musica clas-sica di cui era autentico intendi-tore e il tennis. Anzi, riguardo aquest'ultimo, aveva confidato aun giornalista prima deiMondiali di Roma di voler aprire,dopo Londra 2012, a Veronaun'accademia del tennis, tipoquella di Nick Bollettieri inFlorida. Aveva già il terreno, unfinanziatore e un sogno: faralzare a un italiano un trofeo delgrande slam. Ora è solo il sognodi un uomo speciale. l

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Castagnetti aveva 66 anni. Era nato a Verona

Alberto Castagnetti con Federica Pellegrini

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chi mestieri, antichi racconti eluoghi nascosti crea un ponteideale con il nostro passato, legenerazioni, con le nostre tradi-zioni. Eh sì, perché di storiaequestre e di tradizioni siamoricchissimi, di preparazione pro-fessionale un po’ meno.

La sezione equitazione dello CSAIN ha raggiunto un importante accordo con la prestigiosa British Horse Society per far svolgere anchein Italia corsi ed esami di formazione per tutto ciò che riguarda ilmondo del cavallo. I diplomi conseguiti hanno valore in trentadue paesi

Matrimonio all’

INGLESELa domanda di formazione èindubbiamente cresciuta negliultimi anni; l'equitazione, purrappresentando ancora unosport di nicchia, conta un nume-ro di addetti considerevole e increscita. Contrariamente aquanto ritenuto in passato, vamaturando la convinzione chela sola esperienza personalenon sia sufficiente a dare solidebasi professionali e che oggi laconoscenza di specifiche meto-dologie formative rappresenti unelemento indispensabile.La Sezione Equitazione diCSAIn ha mosso i suoi primipassi mai trascurando quest'ot-

Il mondo dell’equitazione, del-l'ippica, dei cavalli in generaleha un grande e innegabile fasci-no. Il cavallo è un ponte, un tra-mite ideale tra l’uomo e la natu-ra, la città e la campagna. E’una macchina del tempo che,attraverso la riscoperta di anti-

Un’immagine della stupenda struttura del Monte Oro Country Club ad Ameno (No), accreditato a diventare Centro BHS

www.csainequitazione.it

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tica, sempre prestando attenzio-ne alla formazione dei suoi tec-nici, operando in prima personacon Università e Centri Studi. Lemolte vicissitudini che hannotravolto il mondo del cavallohanno portato improvvisazione,lavoro sommerso, irregolarità euna conseguente e gravissimadequalificazione dei titoli profes-sionali. In quest'ottica va inter-pretato l'accordo raggiunto tra ilnostro sodalizio e la BritishHorse Society. La “British”,come viene amichevolmentedefinita dagli addetti ai lavori, èuna charity, struttura che in Italiasi può in parte paragonare aun'Onlus, che fin dal primodopoguerra si occupa di forma-zione equestre, non solo inun’ottica tecnica, ma anche daintendersi come benessere del-l'allievo e del cavallo. La grandenovità per il 2010 è che anche inItalia partono corsi ed esamiche permetteranno ai candidatiil conseguimento di diplomi rico-nosciuti in trentadue paesi, tracui naturalmente l'Italia. L’ideadi replicare il sistema britannicoanche nel nostro paese, concorsi ed esami in italiano (o perchi lo desidera in inglese) sottola rigorosa supervisione di unacommissione mista italo-britan-nica di esaminatori e docenti,nasce da una precisa conside-

razione. Terziarizzare la forma-zione significa per, qualsiasistruttura, poter ambire ai miglio-ri docenti svincolandosi da pres-sioni interne. Nel corso deglianni, assimilazioni, parificazioni,riqualificazioni, e la recentissi-ma riclassificazione sono statisolo, all’interno della nostrafederazione, espedienti politiciper creare consenso populisti-co. Di fatto hanno solo svilito ilvalore tecnico dei nostri diplomi. Le tematiche proposte attraver-so questi corsi sono di carattereinformativo e/o formativo; sonocioè indirizzate sia a chi sempli-

cemente desidera approfondirele sue conoscenze, csì come achi invece vuole diventare unprofessionista del settore.I corsi sono suddivisi per livelli elo studente, a sua liberissimascelta, può decidere di seguireun intero iter formativo da Stage1 a Stage 4, oppure concentra-re la propria attenzione solosulle tematiche che più lo inte-ressano. L’età minima per acce-dere ai corsi è sedici anni.Alcune facoltà universitarie rico-noscono i moduli BHS con cre-diti formativi. «Poter così perso-nalizzare il proprio percorso for-mativo - spiega MassimoGaravini, responsabile delnostro Settore Equitazione -permetterà a tutti di poter rag-giungere obiettivi che ora pos-sono non essere realizzabili.Oltre alla possibilità di frequen-tare i corsi sarà possibile pro-grammare con gli istruttori dellaBritish Horse Society anche unapreparazione a domicilio o, per ipiù sicuri, organizzare sessionidi esame per “privatisti”, senzaalcun obbligo di frequenza. Iltutto creando opportunità nontrascurabili, soprattutto per i piùgiovani, organizzando lezionianche in inglese, prevedendoscambi e trasferte all'estero, iltutto ispirato a quel fair play einterpretazione del nostro sportche non ha certo bisogno di pre-sentazioni». l

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A CURA DELLA CONFEDERAZIONE TECNICI EQUESTRI E CSAIN EQUITAZIONE

A sinistra nella foto Patrik Print, Chairman BHS, al centro Massimo Garavini,Presidente CSAIN Equitazione, a destra Graham Cory, Chief Executive BHS

Una scolaresca in visita alle strutture del centro

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Tecnici di I livello al Monte OroCountry Club ad Ameno,Novara. Come da tempo fortementevoluto da CSAIn Equitazione, siera raggiunto un accordo conl’Università Internazionale delPrincipato di Monaco (IUM -http://www.monaco.edu/): ilcorso in questione concorreràall’accumulo di crediti formativiper un percorso universitario infase di lavorazione. Questo corso formativo dunque,non solo ha il riconoscimento diCSAIn, ma è stato anche patro-cinato dalla stessa IUM. Ottima notizia quindi per i parte-cipanti, che data l’importanzadell’accordo, hanno dovuto pre-

Conclusi con successo I CORSIper Tecnici CSAIN di 1° livello

pararsi a un livello superiore aglistandard a cui ci si è abituati:oltre al consueto programmadei corsi CSAIn, già di ottimolivello, i dodici candidati hannodovuto preparare anche materiedi gran lunga più complicatecome anatomia equina e latenuta di una ripresa impeccabi-le.Molto soddisfatti i docentidella Commissione d’esame:Emanuele Liore, Enrico Asnaghie Massimo Garavini. L’esame si è tenuto il 19 luglio2009 ed è durato dalle 9.00 dimattina alle 18.00 di sera, tutti icandidati l’hanno superato conesito positivo. Nella speranza dirivederli tutti al prossimo corso,complimenti! l

Il 21 giugno scorso si è conclu-so ad Asiago in provincia diVicenza il corso per Tecnici di Ilivello CSAIn (nuovo ordina-mento). Sotto la guida deldocente e direttore del corsoLuigi Roversi, sei ragazzi hannoaffrontato con volontà e respon-sabilità gli otto giorni di lezioneper passare dal livello diAccompagnatore a quello diTecnico. Oltre alle materie previ-ste, è stato organizzato un trek-king di un giorno nello splendidoaltopiano di Asiago, con sosta ametà giornata. Già menzionati per il preceden-te corso di Accompagnatori,Paolo e Michele Rigoni,Giantonio Inderle, Gino Dante,Anna Roversi e CristinaZorzetto hanno sostenuto unesame impegnativo che preve-deva anche domande sullaparte legale e assicurativa trat-tata. Nonostante la tensione e iltempo non certo favorevole, iragazzi hanno ottenuto votazio-ni ben sopra la media. Un plauso quindi a loro e aldirettore del corso, nonché agliesaminatori il sig. EnricoAsnaghi e l’avv. Paolo Prandinied un ringraziamento particola-re alla sempre calorosa ospitali-tà dell’Australian Ranch!Invece si era aperto con unanovità sensazionale il corso per

Ad Asiago e ad Ameno tutti i partecipanti hanno dimostrato impegno e preparazione. Nella località piemontese lo stage patrocinato anchedall’Università internazionale del Principato di Monaco

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A CURA DELLA CONFEDERAZIONE TECNICI EQUESTRI E CSAIN EQUITAZIONE

I partecipanti al corso svoltosi ad Ameno. Da sinistra a destra. In piedi: Emanuele Liore, Mauro Alfieri, Matteo Nalin,Erik Bonzi, Gianluca Pintori, Massimo Garavini, Pierpaolo Addis, Erika Pedron, Enrico Asnaghi, Jolanda Signoroni.Sedute: Cleofe Diquattro, Paola Pintori, Ginevra Castagnoli, Marta Ielmini, Andree Valentina Libera.

I partecipanti al corso di Asiago. Da sinistra a destra: avv. Paolo Prandini, Gino Dante, Paolo Rigoni,Cristina Zorzetto, Giantonio Inderle, Anna Roversi, Michele Rigoni, Enrico Asnaghi e Luigi Roversi

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Leonardo Eulero, figlio di PaoloEulero e Margherita Brucker, èprobabilmente il più grande scien-ziato che la Svizzera abbia maiprodotto. Eulero nacque aBasilea il 15 aprile 1707 maquando aveva un anno si trasferìcon i genitori nel vicino villaggio diRiechen, dove il padre divennePastore Calvinista. Paolo Euleroera anche lui matematico ed erastato allievo dei matematiciGiacomo e Giovanni Bernoulli,egli desiderava indirizzare il figlioLeonardo a succedergli nellachiesa del villaggio, ma fortunata-mente commise l’errore di inse-gnare la matematica al bambino.Il giovane Eulero ben presto capìcosa desiderava fare, tuttavia si

Bruna Germano è docente di AnalisiMatematica presso la facoltàd'Ingegneria dell'università di Roma"La Sapienza". Da giovanissima è stata un'atleta di buon livello:nazionale juniores di salto in alto,ha detenuto la migliore prestazionenella categoria allieve per l'altoe il triathlon

LA PALESTRA DELLA MENTELa matematica tra storia e giochi a cura di Bruna Germano

«Mi sono sentito accusare di essere l’avversario, il nemico della matematica, che nessuno invece pone come me così in alto, perché compie ciò che a me è stato negato». Goethe

sottopose ai desideri del padreentrando all’Università di Basileadove studiò la teologia e l’ebrai-co. Leonardo ebbe il permesso diseguire il suo istinto fino almomento in cui ottenne il brevet-to di professore nel 1724 all’età di17 anni, allora il padre insisté per-ché abbandonasse la matematicae si consacrasse totalmente allateologia. Cedette solo quando iBernoulli gli dichiararono che suofiglio era destinato a diventare ungrande matematico.In ogni caso la prima educazionereligiosa di Eulero, esercitò su dilui una costante influenza e pertutta la vita egli non si allontanòminimamente dalla fede calvini-sta. Eulero aveva per la matema-tica un'incomparabile facilità. Sisono create parecchie leggendesu questa sua straordinaria dote.Si è detto che scriveva un artico-lo di matematica nella mezz’oratra il primo e il secondo suonodella campana che annunciava ilpasto. Quando un articolo era ter-minato lo metteva sul mucchiocon gli altri che aspettavano iltipografo, quando doveva manda-re una memoria per gli Attidell’Accademia, egli prendeva unlavoro in cima alla pila e lo invia-va, in tal modo le memorie furonopubblicate in senso inverso alladata di redazione. Questa sua strabiliante facilità fasì che al giorno d’oggi forse nonsi conosca completamente il volu-me dell’opera di Eulero.La sua carriera matematicacominciò l’anno della morte diNewton. Non si sarebbe potutoscegliere un periodo più propizioper la nascita di un simile genio,la geometria analitica di Cartesioresa pubblica nel 1637 era appli-cata da novant’anni, il calcolo dif-

ferenziale e integrale da circa cin-quant’anni, la chiave dell’astrono-mia fisica era stata presentata almondo matematico da quaran-t’anni. Nel corso degli anni inognuno di questi campi eranostati risolti molti problemi isolaticon primi tentativi di unificazione,nessuno però si era ancora pro-vato ad affrontare sistematica-mente l’insieme della matemati-ca, pura e applicata, quale esiste-va all’epoca. I metodi analiticifecondi di Cartesio, Newton eLeibniz non erano stati spinti finoal limite estremo delle loro possi-bilità, Eulero fece tutto ciò.Scrisse il suo primo lavoro origi-nale a diciannove anni. Nel 1727l’Accademia delle Scienze diParigi aveva proposto un concor-so per risolvere il problema del-l’alberatura delle navi, Eulero nonvinse il premio, ma ricevette unamenzione speciale, si rifece inogni caso in seguito vincendo ilpremio dodici volte. La vita diEulero fu tranquilla e agiata.Questo fu dovuto in gran partealle caratteristiche del suo tempoche favorirono e caldeggiarono lasua attività di matematico. Perquanto strano possa sembrare, iprincipali centri delle ricerchescientifiche, nel diciottesimosecolo non erano le Università,improntate principalmente allatradizione classica e a volte persi-no ostili alla scienza. NelleUniversità si esigeva che il mate-matico applicasse i suoi sforzisoprattutto all’insegnamento sco-lastico, i suoi lavori di ricercaerano considerati un lusso senzaprofitto. In questo contesto laricerca era affidata alle diverseAccademie Reali sostenute dasovrani generosi, illuminati eaperti verso il progresso.

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DUE TANICHE Avete a disposizione due taniche inizialmente vuote la cui capacità è rispettivamente di 3 e 5 litri. Avendo a disposi-zione tutta l'acqua che desiderate, e potendo riempire e vuotare le taniche, oltre che potere trasferire acqua da unaall'altra, dovete mettere esattamente 4 litri di acqua dentro la tanica da 5. Come bisogna procedere? DUE TRENI PER UNA MOSCADue treni partono contemporaneamente, uno dalla stazione di Milano diretto a Bologna e l'altro dalla stazione diBologna diretto a Milano. Questi due treni non effettuano fermate intermedie e si può supporre che entrambi si muo-vano con una velocità costante di 100 km/h. Nello stesso istante in cui i due treni partono, una mosca che si eraposata sulla locomotiva del treno di Milano, spaventata dal movimento, prende il volo e comincia a percorrere i bina-ri che portano a Bologna, con una velocità di 120 km/h. La mosca, terrorizzata e intontita, continua il suo camminolungo i binari, fino a incontrare il treno partito da Bologna. A questo punto, la mosca, presa dal panico, inverte la rottae si dirige di nuovo verso Milano, sempre con la stessa velocità. In seguito, quindi, la mosca continua il suo viaggio,invertendo la sua direzione ogni volta che incontra uno dei due treni. A causa di un errore sugli scambi ferroviari, idue treni sono destinati a scontrarsi frontalmente (di questi tempi non è neppure così insolito), e di conseguenza perla povera mosca si prospetta una brutta fine. Supponendo, con una piccola approssimazione, che la distanza Milano- Bologna sia esattamente di 200 km, qual è lo spazio totale percorso dalla mosca prima di rimanere schiacciata trai due treni? SPIONAGGIOUna spia cerca di capire la regola che associa parola e controparola d'ordine per l'ingresso in un centro segreto. Sinasconde dietro a un cespuglio e osserva. Arriva un soldato, bussa al portone e da dentro una voce dice "12", il sol-dato risponde "6" e gli viene aperto. Poco dopo arriva un altro soldato, bussa e gli viene detto "8", lui risponde "4"ed entra. Un terzo soldato entra, dopo avere risposto "5" alla parola "10". A questo punto, la spia crede di aver capi-to tutto: si avvicina, bussa, le dicono "4", lui risponde "2" e gli sparano. Come mai?

La matematica ha un debito diriconoscenza verso Federico ilGrande di Prussia e la GrandeCaterina di Russia, sono essi chehanno governato uno dei periodipiù fecondi della storia dellescienze. Michel Chasles, unmatematico vissuto nell’ottocen-to, scrisse: “La storia mostra che icapi delle Nazioni, i quali incorag-giarono la cultura della matemati-ca, sorgente comune di tutte lescienze, furono pure coloro cheregnarono felicemente e la cuigloria non fu distrutta dal tempo”.Nel caso di Eulero furono leAccademie di Berlino e SanPietroburgo a spronare la suacreazione matematica.L’Accademia di Berlino era inlento declino da quarant’anniquando Eulero, spinto daFederico il Grande, le ridiede vita,così come accadde per SanPietroburgo. Queste Accademienon somigliano a quelle dei nostrigiorni, la cui principale missione èquella di nominare dei soci inriconoscimento dei lavori presen-tati, nel diciottesimo secolo esseerano degli organismi di ricerca iquali pagavano i loro illustri mem-bri affinché eseguissero dellericerche scientifiche; gli stipendierano sufficienti ad assicurareallo scienziato e alla sua famiglia

una comoda esistenza. Il grandevantaggio all’epoca di questeAccademie era che i loro dirigen-ti, più saggi di molti direttori degliIstituti di ricerca dei nostri tempi,non pretendevano necessaria-mente ricerche immediatamenteutili, ma si limitavano a suggerireciò che ritenevano utile lasciandopoi però che la scienza seguisseil suo corso. L’attività di Eulero nelsuo soggiorno in Russia non fututta assorbita dalla matematica,almeno in senso stretto. Ognivolta che il Governo gli chiedevadi applicare le sue capacità dimatematico a problemi pratici eglisi affrettava a soddisfare taledesiderio, scrisse così il manualedi matematica per le scuolerusse, riordinò l’ufficio geograficogovernativo, collaborò alla rifor-ma dei pesi e delle misure etc.Uno dei lavori più importanti cheEulero concepì fu il trattato del1736 sulla meccanica. Il trattatofece per la meccanica ciò che iltrattato di Cartesio aveva fattoper la geometria, trasformò lameccanica in scienza analitica.Per la prima volta tutta la potenzadel calcolo infinitesimale venivaapplicata alla meccanica e comin-ciava così l’era moderna di que-sta scienza fondamentale. Eulerodoveva poi essere superato su

questa via dal suo caro amicoLagrange, ma egli ne ebbe l’intui-zione. A quel tempo in Russia ilgoverno era diventato repressivo,le condizioni politiche erano peg-giorate così Eulero accettò l’invitodi Federico il Grande a entrarenell’Accademia di Berlino nel1740. Si racconta che la reginamadre nutrisse per lui una grandeamicizia e cercasse di coinvolger-lo in discussioni ricevendo peròsolamente risposte a monosillabi:“Perché non volete parlarmi?”,“Signora, vengo da un paesedove, se uno parla, lo impiccano”.A Berlino rimase per venti anniquando poi all’età di cinquantano-ve anni tornò a San Pietroburgoaccettando il cordiale invito dellagrande Caterina che lo ricevettecome un principe e riservò unintero palazzo per lui e per i suoidiciotto familiari. In questo perio-do iniziarono purtroppo i suoi pro-blemi agli occhi che non gli impe-dirono tuttavia di continuare aoccuparsi fino alla morte di mate-matica. A settantasei anni, il 18settembre 1783, morì completa-mente cieco a San Pietroburgo,dove riposa. Il filosofo matemati-co Marquis de Condorcet com-mentò sinteticamente nel suo elo-gio funebre “ha cessato di calco-lare e vivere”. l

I QUIZ

Le soluzioni dei tre quiz sono pubblicate sul sito dello CSAIN (www.Csain.it)

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rato a produrre il freddo con ilfrigorifero e poi ancora più fred-do fino a congelare.Che cosa succede con le bassetemperature? L’acqua presenteall’interno degli alimenti solidifi-ca, gela, bloccando non solol’azione dei batteri ma di tutti glienzimi e di conseguenza i nor-mali processi di degradazione.Attività che riprendono quandola temperatura s'innalza.Gli alimenti che possono esseresottoposti a surgelazione o con-gelazione sono la carne e i deri-vati, il pesce, gli ortaggi e la frut-ta, i prodotti lattiero caseari, isucchi e gli alimenti precotti.Con il freddo, anzi con il gelo,l’alimento si conserva per anni,ma forse è meglio non esagera-re e fermarsi ai mesi. Congelato e surgelato, spesso liconsideriamo come sinonimi manon è affatto così. Nel surgela-mento la temperatura, superiorea -20°C, viene raggiunta rapida-mente e uniformemente anchenella parte più interna dell’ali-mento, l’acqua e i liquidi cellula-ri solidificano formando piccolicristalli. Nel congelamento latemperatura, comunque inferio-re a -20°C, viene raggiunta più

fra questi batteri ne spuntavaqualcuno amico che, senzachiedere merito, gli ha insegna-to a trasformare il latte in yogurto formaggio consentendogli diconservarlo e di consumarlo adistanza di giorni, mesi, anni.Ha imparato a conservare glialimenti con l’aiuto del sale,dello zucchero, dell’olio, del-l’aceto e poi, scoperta doposcoperta, con le sostanze chimi-che, gli additivi. Sostanze chenon rappresentano un ingre-diente tipico dell’alimento e nonhanno alcun potere nutrizionale,servono solo per uno scopo tec-nologico, per consentire la suadurata nel tempo e mantenereinalterate le qualità nutrizionali.Anidride solforosa, acido salicili-co, acido ascorbico, nitriti etante, tante altre, sostanze più omeno consentite e salutari,ovvero innocue a una concen-trazione che non sapremo maise e quando l’abbiamo supera-ta. In verità l’uomo aveva anchenotato che nelle zone e nellestagioni più fredde i cibi si man-tenevano più a lungo, e avevasviluppato un’altra tecnica diconservazione utilizzando laneve e il ghiaccio; poi ha impa-

di Santino Morabito (Specialista in Scienza dell’Alimentazione)

Nella sua storia l’uomo si èsempre confrontato con il pro-blema dell’alimentazione, con lanecessità di procurarsi il cibo edi conservarlo nel tempo. Lacarne di un animale che nonpoteva essere consumata subi-to andava a male in pocotempo, erbe, tuberi e frutta mar-civano in fretta mantenendocostante e quotidiano il proble-ma dell’approvvigionamento.Da qui la necessità di trovaremodi e sistemi di conservare ilcibo per i momenti in cui la cac-cia era scarsa e i campi avari.Certo mentre scopriva che unprodotto essiccato durava neltempo, manteneva il suo poterenutrizionale e poteva essereportato in viaggio, che il caloredel fuoco usato direttamentemanteneva per breve periodo icibi e, che in maniera menodiretta, insieme al fumo, asciu-gava l’alimento, lo profumava elo manteneva per un tempo piùlungo, inconsciamente combat-teva quei batteri, che non pote-va conoscere, e che gli distrug-gevano i cibi. Certo, ogni tanto

Gli alimenti surgelati sono pratici ed economici, ma debbono seguire delle regole. Poi, per quanto riguarda i prodotti dei campi,

è bene che essi rispettino anche la stagionalità e non rimangano in freezer troppo a lungo

FREDDOma fresco

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lentamente e in tempi differentitra la parte esterna e la parteinterna dell’alimento, l’acquasolidifica più lentamente for-mando dei cristalli più grandi edilatandosi rompe la paretedelle cellule. Al momento delloscongelamento si avrà perditadi acqua, di liquido cellulare equindi di nutrienti, in particolareminerali, determinando un’im-portante differenza dal punto divista nutrizionale.E’ intuitivo che la tecnica dellasurgelazione, in genere fattaprecedere da un processo discottatura per interrompere l’at-tività enzimatica e rallentare ildeterioramento del cibo e il pro-liferare dei microrganismi, è lamigliore e permette di mantene-re intatte le proprietà organolet-tiche e di freschezza del prodot-to senza aggiungere additivi oconservanti. In verità l’acqualibera degli alimenti solidifica atemperature di poco inferiori allo0°C mentre l’acqua residua,legata a proteine e carboidrati,in forza di legami elettrostatici,abbassa il suo punto di gelo finoa -40°C per cui rimane all’inter-no dell’alimento una piccolaquota di acqua che consente unlento progredire delle reazioni didegradazioni e fa sì che l’ali-mento non possa mantenersioltre un certo periodo di tempo.Gli alimenti surgelati subisconocomunque delle trasformazionianche se non significative da unpunto di vista nutrizionale.Le proteine vanno incontro a unprocesso di denaturazione chenon determina nessuna perditadi qualità e che anzi ne migliora

la digeribilità. I car-boidrati subisconoun lento processod'idrolisi pur mante-nendo intatta la qua-lità. I grassi invece,soprattutto gli acidigrassi polinsaturi,vanno incontro aidrolisi e irrancidi-mento per cui non èda considerarsi tec-nica ottimale per laconservazione dicarni e pesci grassi. I sali minerali e levitamine, a parte uniniziale depaupera-mento per la scotta-tura, si mantengono invariati erestano in quantità superioriall’equivalente prodotto fresco.Intendendo per fresco quel pro-dotto consumato non oltre lequarantotto ore dal raccolto,cattura o macellazione; cosaormai tanto difficile nella nostrasocietà ricca di risorse tecnolo-giche e povera di tempo. Laperdita di vitamina C è, infatti,doppia in un alimento “fresco”che arriva sulla nostra tavolamal conservato e dopo tantotempo rispetto a un alimentosurgelato immediatamente. Pratici ed economici, i prodottisurgelati costituiscono un’ottimafonte di nutrienti, sempre a por-tata di mano, nei giorni feriali onei festivi, col solleone o con laneve, biologicamente sicuri apatto che la catena del freddonon subisca interruzioni e chesia scongelato correttamente.Lo scongelamento può essererapido, addirittura cucinando

direttamente il surgelato comenel caso di ortaggi e patate, otti-male in trattamento a microon-de, oppure a temperaturaambiente o nel frigorifero pur-ché la cottura sia effettuata poinel più breve tempo possibile.Sappiamo bene che per i pro-dotti dei campi è importantescegliere secondo la stagioneperché un frutto o una verdura,che matura nel tempo giusto enelle migliori condizioni climati-che e ambientali, rispetteràmeglio la sua promessa in ter-mini di vitamine e sali minerali.Con i prodotti surgelati vienemeno il problema della stagio-nalità ma, se è vero che il fred-do mantiene intatte le proprietànutrizionali, organolettiche e difreschezza del prodotto, èaltrettanto vero che l’aromasubisce una progressiva perditacon modifiche della palatabilità.Per questa ragione il prodottosurgelato andrebbe consumatoin prossimità della data di confe-zionamento e non alla fine dellavalidità. Vale per piselli, fagiolini,spinaci, patate novelle, prodottiche oggi troviamo nel freezertutto l’anno, buoni come appenaraccolti ma non sempre appenaconfezionati. Per questo motivoproviamo a fare un calendarioutile al banco del supermercato,per poter sfruttare al meglio lepotenzialità e non solo la como-dità del surgelato, e per laspesa al mercato, per quegliortaggi che vanno consumatiobbligatoriamente freschi, nonessendo oggetto di attenzioneda parte della catena della gran-de distribuzione. l

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Roberto Minnetti è proprietario echef di “Poggio Antico” aMontalcino. Da poco è tornatoanche nella sua Roma dove a viaGaribaldi ha aperto il ristorante“Minnetti in Trastevere”

di Roberto Minnetti

LE RICETTE DEI CAMPIONI

Un menu speciale per festeggiare le atletedel volley che hanno riconquistato, in un’annata

di magra per i team italiani, il titolo europeo.Travolte tutte le squadre avversarie

usava, un tempo ormai remoto,nel mondo maschile, con uomi-ni affascinanti, usare il terminetombeur de femme. Oggi,vedendo questa femminilitàstraripante, con occhi di tigre epoca concessione al caso, daremazzate da far invidia a unuomo, oserei dire più tombeurd'homme. Le ragazze diMassimo Barbolini (ma perchétutti i tecnici non sono come lui,mai isterici o in cerca di alibi?)hanno "asfaltato" (è il termine

Ristorante tutto riservato.Stavolta il nostro invito virtuale eil menu ad hoc non lascianospazio ad altri nel nostro locale"Poggio Antico" di Montalcino.Non abbiamo mandato il bigliet-to d'invito a un solo campione.C'è una squadra intera ai nostritavoli e che squadra: brava,bella, ricca di sorrisi e vitalità.Sono le ragazze del volleyazzurro che in Polonia hannoconquistato il titolo europeo, unbis dopo quello del 2007. Si

giusto) in quel di Polonia tutte leavversarie incontrate. Una vitto-ria che acquista significato parti-colare in un'annata dove gli altrisport di squadra azzurri hannofatto tutti flop. Una vittoria cheregala merito a questo gruppostraordinario anche per un altromotivo: il passo falso di Pechinonon ha innescato processi néfaide. Anzi il gruppo si è com-pattato ancora di più con la

voglia diriprendersi

Che fame le tigri

AZZURRE!

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Per festeggiare a tavola lenostre "tigri azzurre" proporreidelle coppiette di vitellonetagliate sottilmente e marinatein Vin Santo, piatto tanto caroagli intenditori toscani di vec-chia memoria. Superato il primoimpatto è pietanza dal saporestraordinario. Qui un grandechampagne, Clos du Menil diKrug. L'annata? Fate voi, tantoè prodotto solo se le uve sonobuone. A seguire dei filetti di tri-glia scottati con riccioli di foiegras e gocce d'aceto balsamicodi 50 anni, qui il vino diventa dif-ficile ma perché no un Y grecd'Iquem? Beh, per cotanta bra-vura, una sinfonia di tartufobianco su tagliatelle, riso, gnoc-chi o qualsiasi cosa possa esse-re presa a morsi. Per il secondopasserei ad un'anatra laccataalla moda imperiale della cittàproibita di Pechino. Piatto di dif-ficile esecuzione ma di straordi-nario effetto coreografico e pia-cevolezza, a cui accompagnereidei gamberoni piccanti con chilifresco. Qui un Grange di Penfold. Unsorbetto ai frutti della passione,allo sciroppo di champagnecome preparazione della boccaal dolce finale: una composta difrutta tropicale inserita in unuovo di cioccolato al gran mar-nier e salsa alla vaniglia. Sichiude con un distillato dipesche, quelle che una voltachiudevano i filari delle vigne,se non in Italia, in Francia sì. l

il palcoscenico.Barbolini ha chiamato a raccoltale veterane e a loro ha affidatola rivincita. A Tai Aguero, lanostra italo-cubana dalle qualitàfisiche straordinarie; alla venetaJenny Barazza, un "centrale"che non delude mai; alla"schiacciatrice" napoletanaAntonella Del Core, uscita dal-l'incubo di una problematicacardiaca che le aveva fatto sal-tare le Olimpiadi; al duo novare-se Paola Cardullo ed EleonoraLo Bianco, rispettivamente (echi può contraddirci?) il miglior"libero" e la miglior palleggiatri-ce del mondo, o giù di lì'; aFrancesca Piccinini, la "Picci",la ragazza copertina, materia digossip per la sua voglia di nonmostrasi solo in maglietta e cal-zoncini, cuore e ad anima di una

squadra azzurra che la accolsequando aveva 15 anni, ovverotre lustri fa. E infine all'altro"centrale" Simona Gioli, per tuttimamma-volley e non perchéfaccia da chioccia alle compa-gne: il suo amore materno èsolo per Gabriele il figlio di treanni che non le ha tolto il piace-re di vivere la sua esperienzasportiva in pieno, tanto da deci-dere addirittura di andarsene agiocare in Russia. A 32 anni laGioli, ligure di Rapallo, è stata lamigliore di un gruppo dove, peròuna graduatoria di merito sem-bra quasi un'eresia. Le altre, perlo più rappresentanti la lineaverde, hanno giocato poco oniente ma hanno fatto gruppo,hanno fatto squadra, hannoregalato sorrisi, abbracci evagonate di "high five.

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Nelle foto l’esultanza delle ragazze azzurre dopo il trionfo, in finale, contro la squadra olandese, imbattuta fino a quel momento

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CSAIN

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La pittoresca Rovigno, ora in Croazia, una volta italiana,ha ospitato l’Eurofestival dell’EFCS, la Federazione europea degli sport aziendali. Ecco il resoconto di Antonio Mauri,presidente onorario CSAIN

IL MONDO

Nello scorso mese di giugno, precisamente damercoledì 17 a sabato 20, Rovinj - Rovigno, pitto-resca e graziosa città balneare sita su una picco-la penisola, tra due baie profonde, delle costecroate, ha ospitato la XVII edizionedell'Eurofestival estivo dello sport d'impresa sottol'egida dell'EFCS. E' stato un privilegio perRovigno, che già aveva organizzato i giochi nel1989. Chi vi giunge in pullman da Ronchi deiLegionari (Trieste) passando per il confine diMuggia e percorrendo quindi la vecchia strada,trova due sorprese: entrare in Slovenia senzabarriera doganale e, dopo pochi chilometri invecepassare, con rapido controllo di dogana e polizia,sulle coste marinare della Croazia (Paese nonancora aderente all'Ue), rivedendo con piacere eun pizzico di nostalgia, tanti piccoli paesi (piutto-sto poveri e trascurati) una volta italiani, e oggidalla diversa nazionalità, con doppia lingua, croa-ta e italiana. Disorganizzato il punto centrale diarrivo per il successivo trasferimento con navettenegli alberghi; il nostro, il Monte Mulini, nuovo emodernissimo, è costruito in un ampio parco,sulla costa. Nel tardo pomeriggio, con una brevee informale cerimonia, siamo ricevuti nel palazzocomunale dal Sindaco di Rovigno, GiovanniSponza. Quindi passeggiata a piedi finoall'Adriatic per un buffet. La sera, sulla piazzaprincipale della città, in riva al mare e nel centrostorico, avviene la cerimonia di apertura dei giochisportivi amatoriali d'impresa: l'Eurofestival.Musiche popolari, danze, grande partecipazionedi atleti, sportivi, cittadini e villeggianti. Giovedìs'iniziano sui campi i vari tornei. Efficienti gliimpianti sportivi con le relative palestre: il tuttopredisposto, curato e realizzato con professiona-lità. Venti i Paesi partecipanti con la presenza di

circa 4.500 sportivi. L'Italia è presente con ses-santa atleti in tre discipline sportive: calcio, golf etennis e ottiene complessivamente buoni piazza-menti. La giornata di venerdì inizia presto colComitato Esecutivo dell'EFCS, prosegue conl'Assemblea generale - nella quale tra l'altro sidecide di indire le elezioni per il rinnovo delle cari-che in seno all'EFCS per il prossimo quadriennionel giugno 2010 a Parigi - e infine con la presen-tazione dei prossimi giochi di Amburgo 2011, iltutto organizzato presso l'hotel Eden. Pomeriggiosui campi. Utilizzata la mattinata di sabato, sottouna scrosciante pioggia, per una veloce visita(causa il maltempo) a Pola e poi una gita in barcasull'isoletta di Brioni (residenza estiva del defuntopremier, maresciallo Tito, dopo la cui morte, per lenote vicende storiche e politiche, e i violenti scon-tri con lotte intestine tra le varie regioni confede-rate si è sciolta la Repubblica Socialista diJugoslavia), dalla quale si rientra in albergo nelprimo pomeriggio, previa visita ad alcuni campisportivi. Nel tardo pomeriggio incontro al Parkhotel col Comitato Organizzatore e poi, in serata,tutti in piazza per la folcloristica cerimonia di chiu-

Antonio Mauri insieme al sindaco di Rovigno GiovanniSponza (al centro) e al presidente dell’EFCS DidierBesseyre (a sinistra)

ARIA di casa

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Un momento della cerimonia di apertura

sura dei giochi, con spettacolo di fuochi d'artificio. Le opinioni e i giudizi personali sono sempre opi-nabili, ma a mio avviso l'impianto organizzativodell'Eurofestival di Aalborg (Danimarca) del 2007è stato più spettacolare e partecipato. Attendiamodi vedere Amburgo (Germania) nel 2011 per unraffronto! Dice un vecchio proverbio “si arriva abraccia aperte e si riparte a braccia conserte”:così, senza criterio, sono stati organizzati i trasfe-rimenti di ritorno di domenica.Arrivo a destinazione in Italia di sera, giusto in

tempo per votare! Complessivamente un'espe-rienza sportiva e umana gradevole, certamentericca di nuove conoscenze, con rivisitazione diluoghi cui gli italiani sono sentimentalmente e sto-ricamente legati. l

I componenti del Tennis Club Matelica presenti a Rovigno

A Rovigno il tennis italiano over 40 era rappre-sentato, come lo scorso anno ad Eindhoven, dallasquadra del T.C. Matelica, quale club campione diquesta categoria, forte dei soliti “vecchietti intra-montabili” Luciano Mosciatti, Moreno Pedica,Daniele Boldrini, Piero Governatori, affiancati daClaudio Lodovici e Marcello Materazzi (che nonerano presenti in Olanda). Ben ventisei le nazionipartecipanti, tutte presentate nella cerimonia uffi-ciale con le bandiere e gli inni nazionali a simbo-

Solo il maltempo FERMA i tennisti di Matelica leggiare l’ufficialità della manifestazione. Pronti,

via! E subito la nostra squadra, non più cenerento-la ma protagonista, dava l’anima impegnandosicome sempre in aspre battaglie, mettendo incampo tutte le risorse di cui è capace e s'impone-va nei confronti diretti contro le rappresentative diGermania, Austria, Bulgaria e Danimarca conqui-stando l’accesso alle semifinali. Inutile dire che, con il morale a mille e avendo rag-giunto un traguardo inaspettato, tutta la squadra sipreparava alla battaglia finale ma non aveva fattoi conti con un avversario troppo forte da battere: ilmaltempo! Proprio sul più bello, infatti, il tempo siguastava e incominciava a piovere così violente-mente da costringere gli organizzatori prima a rin-

viare e poi a fermare defi-nitivamente la manifesta-zione, organizzata suimpianti all’aperto.Peccato per l’epilogo inat-teso che, anche se il titoloeuropeo rimane vacante everrà assegnato nellaprossima edizione già pro-grammata per il 2011 adAmburgo in Germania,nulla toglie al valore delrisultato conseguito dallasquadra matelicese. Per ilT.C. Matelica, per loCSAIN e per l’Italia! l

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38Foto di gruppo dei partecipanti allo stage di Marina di Massa

Sono stati nove i partecipanti al 1° Corso nazio-nale di formazione per Maestri e Istruttori di ten-nis CSAIN e che si è tenuto presso il CircoloTennis di Cellino San Marco (Br). Ecco i nomi dei candidati: Patti Luigi, LeoneAntonio, Pica Davide, Chirico Walter, DimiccoliGerry, Curianò Paolo, Greco Michele, LiturriStefano e Sernicola Mario. Tutti facenti parte deivari circoli della provincia di Brindisi e Lecce(alcuni di loro svolgono ancora attività agonistica). Il corso è stato tenuto dal M° Ruggiero Raffaele,ex campione Nazionale CSAIN ed ex qualificatoFit, collaboratore dell'ESTESS Academy e dellaC.T.T., e relatore dei corsi di formazione per mae-stri e Istruttori della I.P.T.P.R. Il corso ha seguito un intenso e rigido programmadi formazione, spaziando dalla tecnica di baseallo sviluppo delle capacità coordinative, dal ten-nis Management al mini tennis come facilitatoredell’apprendimento. Al termine del corso i candi-dati hanno dovuto sostenere cinque prove diesame, tre prove scritte Global Tennis (50 doman-te inerenti a tutto il programma del corso), TennisManagement, Analisi Tecnica (analisi video) piùdue prove pratiche, prova di gioco e prova d'inse-gnamento. Il maestro Raffaele Ruggiero intendecreare, e offrire una struttura di base, che siaorganica e uniforme su tutto il territorio NazionaleCSAIN, per permettere a chiunque sia deputatoall’insegnamento del tennis di vedere realizzate leproprie aspirazioni e poter conferire concretezzaalla qualifica tecnica. La figura dell’istruttore e delMaestro di tennis, nello svolgimento delle sue atti-vità, potrà avere una duplice funzione: quella di

I partecipanti al corso

A Cellino San Marco il 1°CORSOper maestri di tennis

tecnico e quella di organizzatore nei centri sporti-vi in cui è chiamato a operare. Il 17 Luglio alla pre-senza del Consigliere Nazionale Luigi Cavalieresono stati consegnati gli attestati di partecipazio-ne. Tutti gli aspiranti hanno dimostrato competen-za e passione per questo sport. Auguriamo a tuttii neo-istruttori un buon tennis ricordandogli che losport è prima di tutto aggregazione e spirito di col-laborazione. Corsi di formazione potranno essereorganizzati in tutta Italia per info. M° RuggieroRaffaele 328-5717726 - 392-0409664 l

A Marina di Massa

a SCUOLA di judo e lottaSi è svolto a Marina di Massa dal 27 al 30 giu-gno il 2° Criterium Internazionale di Judo e Lottariservato alle categorie giovanili Ragazzi,Esordienti e Cadetti. L’evento, inserito nell’ambitodel Progetto CSAIN “29ª edizione lo Sport per laVita, Sport e Solidarietà Sociale Giovanilemaschile e femminile” ha riunito judoka e lottatorida tutta Italia. Circa sessanta atleti giunti daPiemonte, Liguria, Emilia Romagna, Lombardia euna piccola rappresentanza dalla Sicilia, oltre agliallievi svizzeri del judo Caslano del Canton Ticino,si sono dati appuntamento presso la splendida

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struttura Turimar di Via Bondano a Mare di Marinadi Massa, al cui interno è stata allestita l’area digara di 400 metri quadrati di “tatami”.La competizione è iniziata con le verifiche dei pesidelle categorie Ragazzi ed Esordienti e gli incon-tri di eliminazione. Domenica è stata la volta dellecategorie Cadetti e di tutte le finali al cospetto deimolti tecnici intervenuti, che hanno vegliato sullabuona riuscita dell’evento e sul rispetto delleregole, fondamentali in queste discipline. I ragaz-zi si sono battuti in un clima di grande cordialità edi una giusta competizione, sempre nel rispettodei loro avversari. Al termine medaglie e coppeper i vincitori e gadget di ricordo per tutti i parteci-panti. La manifestazione è continuata nei duegiorni successivi con lo stage tecnico tenuto daiMaestri Laura di Toma e Paolo Natale e dagliistruttori M.Cristina Cirillo e Giuseppe Tamburo.Gli allenamenti, due al giorno, erano divisi percategorie di età, dando così a tutti la possibilità diconfrontarsi con atleti al loro pari, e di scambiareesperienze judoistiche e di lotta differenti. Molte letematiche tecniche trattate: gli squilibri, il renraku- waza, le tecniche di sacrificio, le portate a terrae i rotolamenti. Attenti e partecipi durante gli alle-namenti, i ragazzi non si sono fatti però mancareil divertimento; a bordo piscina era possibilevederli tutti uniti nei momenti di pausa, a scam-biarsi impressioni di gare e di sport, ed esperien-ze di vita diverse. Su tutti Mirko e Luca, dalla lon-tana Sicilia, che hanno conquistato tutti con la lorosimpatia! Alla partenza grandi abbracci e scambidi numeri di telefono, con la promessa di ritrovar-si tutti il prossimo anno. l

QUI PIEMONTE

TRAVERSATA DEL LAGO DI VIVERONE,UN'ALTRA EDIZIONE DI SUCCESSO

Anche quest’anno si è svolta la tradizionale tra-versata del lago Viverone, giunta alla 40ª edizio-ne, organizzata con la collaborazione del comita-to provinciale di Biella. Tanti gli atleti presenti unitidalla stessa passione e dalla stessa volontà, per-ché per queste imprese non conta solo il fisico masono necessarie determinazione e impegno. I3.500 metri, tanto è lunga la traversata, hannoinfatti impegnato a fondo i 36 partecipanti e pocoimporta se tra il primo e l’ultimo giunto al traguar-do sono passate circa un ora e mezza.L’importante per tutti è stato compiere la traversa-ta, bracciata dopo bracciata, dimostrando, soprat-tutto a se stessi, di esserci riusciti. Tanta fatica,per atleti che professionisti non sono ma anche

tanta felicità. La traversata comporta alcune insi-die e non è per tutti, chi non se la sente può sem-pre fare il tifo da bordo lago e infatti tantissimierano gli amici e i parenti dei partecipanti maaltrettanti erano i curiosi pronti a tifare per l’uno oper l’altro. La prima edizione si svolse in formaprivata il 14 agosto del 1969. “Ai tempi era solouna nuotata tra amici - ricorda sorridendo l’orga-nizzatore Didier Xhaet - poi, dal 1976 è diventataufficiale, documentata e inserita negli annali dellapro loco". Due le sezioni in gara, i nuotatori con lepinne e quelli senza. Tra i pinnati il più veloce èrisultato Alessandro Barberis, 29 anni diMiagliano che ha chiuso il percorso il 37'24". Tra inon pinnati il vincitore è stato Matteo Patti, classe1993, che ha concluso in 48'19". Ottima provaanche della signora Jaqueline Xhaet, la più anzia-na del gruppo, classe 1930, che ha terminato latraversata in 1h47'36". l

QUI VENETO

WUSHU-SCHOOL, GIORNI DI STUDIO E RELAX A PIEVE DI SOLIGNO

A Pieve di Soligno (Tv), per il quinto anno conse-cutivo si è svolto lo stage wushu-school. Sotto ladirezione del M° Nello Mauro sono stati due gior-ni di intenso lavoro per le diverse discipline propo-ste (Wushu, Taiji Quan, Sanda). Partecipazioneattenta ed entusiasmo da parte degli allievi conapprezzata presenza dell'istruttore Biagio Fanelligiunto dalla Provincia di Campobasso. C'è statala visita da parte del Presidente ProvincialeCSAIN Treviso, Sig. Gigi D'Incà, che ha elogiato illavoro di promozione e divulgazione del wushu

I partecipanti alla traversata del lago di Viverone

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Il gruppo che ha preso parte allo stage

Kung-Fu svolta nella Provincia e Regione Venetoda parte dei dirigenti della Wushu School. Nonmeno importante la parte "relax" preparata conaccuratezza dagli organizzatori. Soddisfazione daparte dei Maestri Roberto Fontana, DomenicoGosetto e Enrico Pase, che hanno chiuso le atti-vità con l'ultimo successo organizzativo. l

QUI FRIULIRECORD DI PARTECIPANTI ALLOSTAGE ESTIVO DEDICATO AL WUSHU

E' stato un vero successo il seminario estivo diwushu promosso dal Comitato provinciale CSAINdi Trieste nell'ambito del progetto "Sport per laVita 2009". L'iniziativa ha visto il record di parteci-panti da quando, all'inizio degli anni 90 è statapromossa dal maestro Gino Battista, titolare delseminario, molti anni prima di diventare un pro-getto CSAIN. Questi gli atleti e le discipline studia-

Foto di gruppo con il M° Mauro e il presidente provincialeD’Incà

te. Alabarda da competizione: Simone Menegaldo(Pordenone), Luca Bardella (Pordenone), MattiaMariani (Monza), Alberto Cereda (Monza), AlbertoCeppi (Trieste), Marco Alfinito (Monza). Spada dacompetizione: Mauro Meden (Trieste). Spada 32movimenti: Andrea Filoso (Pordenone),Francesca Filoso (Pordenone), Alessandro Mulas(Pordenone). Sciabola 16 movimenti: EnricoSottile (Monza), Andrea Berbero (Monza).Changquan 32: Matteo Sutto (Portogruaro),Davide Scialpi (Portogruaro), Alessandro Carrer(Bibione), Valentina Carrer (Bibione), TimonPietsch (Bibione), Stefano Canevarolo (Bibione),Nicola Canevarolo (Bibione), Giulia Gnan(Bibione), Vittorio Turchetto (Portogruaro), LauraMorsanuto (Bibione), Anna Fagotto (Bibione),Brando Bisioli (Bibione), Chiara Zucchetto(Portogruaro), Elena Del Treppo (Trieste), LaraBattista (Portogruaro), Nicolo Malvestito(Portogruaro), Lorenzo Arreghini (Portogruaro),Alex Marson (Portogruaro), Luca Cengherle(Trieste), Alessandro Berti (Portogruaro). Qigong:esercizi della camicia di ferro Maestro MarcoAlfinito (Monza). Un grazie a Paola Boschin, tec-nico della squadra giovanile di Portogruaro, per lapreziosa collaborazione. l

QUI EMILIA ROM.IL CIRCOLO DIPENDENTI BERCO:DAL BEACH VOLLEY AL CICLISMO

Il Circolo Dipendenti Berco, affiliato allo CSAIN diFerrara è da sempre impegnato nelle manifesta-zioni a carattere sportivo. Molte le attività organiz-zate. Rilevanza ha avuto un appassionante tor-neo di beach tennis doppio maschile, disciplinache trova sempre più appassionati. Il torneo si èsvolto nel centro sportivo di Saletta FE (sedesportiva del Circolo Dipendenti Berco). Unabuona cornice di pubblico ha accompagnato i gio-catori fino alle finali vinte dalla coppia Zardi-Giori.Ai primi di giugno era stata organizzata una garadi pesca riservata a bambine e bambini, figli didipendenti ed ex dipendenti, lungo il canaleNaviglio a Copparo, in località ponte Taglia Pietra.Il 2 giugno si era anche svolto l´8° Gran PremioCircolo Dipendenti Berco, conosciuto anchecome Giro dei 6 comuni, aperto a tutti i ciclisti tes-serati ed organizzato dal ASD Circolo DipendentiBerco, per un totale di circa 100 km. Da quando è

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Michele Rosati (divisa rossa) in azione

internazionale, si è articolata in dueappuntamenti sportivi. Il primo si è svolto il12 settembre a Genova, il secondo haavuto luogo il 26 settembre a Palermo. Lesquadre partecipanti sono state 42, concirca 215 atleti. L’A.S.D. Porta Sole diPerugia ha partecipato ad entrambe legare e ha conquistato un prestigioso quar-to posto in classifica nazionale piazzando isuoi lottatori sul podio in più categorie.Questi i nomi degli atleti dell A.S.D. PortaSole: Alavi Vahid, Androne Silviu, Basili

Riccardo, Mazzetti Francesco, Pelusi Roberto,Popa Marius, Rosati Michele, Sarijlou Naser eMazzetti Elisa, che ha ottenuto un ottimo risultatonella lotta femminile. l

VELT L'ETRUSCO IN PALCOSCENICOANCHE DURANTE L'ESTATE

L’A.S.D. Porta Sole-CSAIN di Perugia, nell’ambi-to degli Etruscan Games 2009 - complesso d'ini-ziative sportive e culturali - ha voluto riproporrealla cittadinanza lo spettacolo teatrale, “Veltl’Etrusco”, che questa volta ha avuto luogo il 23luglio in una sede quanto mai suggestiva, il“Giardino dell’Usignolo”, posto sulla sommità diPorta Sole, messo gentilmente a disposizionedalla famiglia Romizi. Velt l’Etrusco, come giàspiegato in altre occasioni, descrive usi e costumidegli Etruschi, quel misterioso popolo che halasciato un’impronta indelebile nella cultura itali-ca, la cui storia continua a interessare studiosi ditutto il mondo. Il lavoro è stato scritto e diretto da

Il gruppo di ciclisti della Berco Ferrara

nato il Circolo ha una squadra agguerritissima diciclisti capitanatadall'umile Presidente Migliozzi Antonio. La squa-dra oltre ad organizzare uscite personalizzatepartecipa costantemente a prove nazionali diGran Fondo e raduni regionali. Un grazie per chisostiene le varie iniziative: tutti i collaboratori e inparticolare il presidente e vice presidente delloCSAIN di Ferrara, rispettivamente FabrizioBerveglieri e Franco Simoni . (Il Presidente delcircolo Alberto Bertaglia). l

QUI UMBRIA

COPPA ITALIA DI LOTTA A PALERMO,LA PORTA DEL SOLE BRILLA

Si è conclusa a Palermo la Coppa Italia 2009 dilotta stile libero. La competizione, che da que-st’anno ha assunto le proporzioni di una gara

Elisa Mazzetti (in rosso) durante un suo combattimento

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Sport. Il torneo di beach volley, valevole comeCampionato Provinciale CSAIN, per la cronacaha visto la vittoria finale del Teamdell’Astrolabio2000 guidato da Damiano Ferlito.Presente alla premiazione, oltre a presidenteFrancesco Ferlito e al consigliere FrancescaPapi, un graditissimo ospite amico dello CSAIN:Marco Mauri. Alla fine della cerimonia di premia-zione un brindisi e l’arrivederci al prossimo annosportivo. l

LA GINNASTICA POSTURALESI FA SEMPRE PIU' MODERNA

Presso il Centro didattico di laboratorio Fitness diRoma si era svolto in giugno il corso “BackSchool: La scuola di ginnastica Posturale”.Durante il corso è stata presentata la tecnicamoderna della Back School per la ginnasticaposturale, gli esercizi, i protocolli riabilitativi e l’organizzazione dei pazienti. Docente del corso il

prof. Ciro Pistilli. Al termine dell’esameteorico-pratico è statorilasciato un attestato dipartecipazione a: Bon-tempo Massimi-liano,Chiocchio Cecilia, DiFinizio Linda, Di VozzoEmanuela, MarzialiAlessia, Panac-cioneAnnamaria, SalvatiElisabetta, SantopadreMichela, Savaia Gre-gorio, Tartaglia MariaLoredana e VivianiMagda Luiza. l

Alessandro Lupi, Presidente della Porta Sole-Csain, che ha saputo inserire atleti, attori e dan-zatrici in un felice connubio, riuscendo ad armo-nizzare, prestazioni agonistiche, recitazione edanze rituali. Personaggi ed interpreti sono stati ilottatori-attori: Michele Rosati, Elisa Mazzetti,Vahid Alavi, Roberto Pelusi, Marius Popa, NaserSarijlou, Giacomo Stortoni; e le danzatrici:Elisabetta Ricci, Luisa Piro, Silvana Ortu,Veronica Vassura. l

QUI LAZIO

IL TORNEO DI BEACH VOLLEY HA CHIUSO LA SUMMER CUP 2009

Con il torneo misto di beach volley, svoltosi il 31luglio presso Mondofitness, si sono concluse legare della Summer Cup 2009 organizzate dalloCSAIN Provinciale con il patrocino della RegioneLazio Assessorato alla Cultura, Spettacolo e

Foto di gruppo dopo l’applaudita esibizione di Velt l’Etrusco

I partecipanti alla finale della Summer Cup

Il gruppo che ha seguito lo stage sulla ginnastica posturale

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QUI CAMPANIASALERNO, IL CALCIO FA FESTA COI GIOVANISSIMI DELL'ABRUZZO

A inizio dell'estate si era conclusa con un grandesuccesso di pubblico la terza edizione dei tornei dicalcio amatoriale “Senior-open” e “Master 38”organizzati dalla Scuola Calcio Primavera, con lacollaborazione del Comitato Provinciale CSAIN diSalerno, e inseriti nella grande rassegna di calciogiovanile “Salerno in Primavera 2009”. I tornei,intitolati alla memoria di Antonio Barletta e AlfonsoLanzara, hanno visto la partecipazione di oltre400 calciatori tesserati CSAIN che hanno calcatoil terreno di gioco dello stadio Arechi di Salerno.Sedici le squadre partecipanti (otto per torneo)che hanno vissuto una settimana all’insegna dellosport e della solidarietà allo stato puro. A “Salernoin Primavera” infatti, nelle categorie Pulcini edesordienti, quest’anno hanno partecipato anchetre squadre giovanili provenienti dalle zone terre-motate dell’Abruzzo. E’ stata una bellissima occa-sione per tutti i partecipanti di regalare ai ragazziprovenienti dall'Aquila una settimana di calcio e“normalità”. Grande il lavoro dello staff dellaScuola Calcio Primavera, composta da MarcelloGiannatiempo, Raffaele Di Marino e DonatoOpromolla. Nei tornei amatoriali di calcio CSAIN,organizzati da Stefano Di Marino, le vittorie sonoandate a “Hotel Cerere Paestum”, per la catego-ria master 38 e a “Salerno si differenzia”, per lacategoria Senior. l

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COPPA CRISTOFARO, L'ASD SILMAREGALA ENTUSIASMO E SPETTACOLO

L’asd Silma, affiliata CSAIN, ha centratol’obiettivo: la “Coppa Cristofaro” è stataun successo. L'innovativa formula haraggiunto il suo scopo: proporre unevento interessante sia dal punto divista agonistico sia dal punto di vistaspettacolare. In più, come sempre ci haabituato il team organizzatore presiedu-to da Giuseppe Sacco, l’evento non hadimenticato la solidarietà. Su invito dellamadrina dell’evento, sig.ra AdrianaFabini, l’intero ricavato (espresso in pro-dotti di vario genere) sarà consegnatoalla Casa Famiglia Fratello Sole diCapodimonte (Na).Il centro sportivo, sede sportiva dell’asdSilma, come luogo di riferimento e direalizzazione dell’evento, si è dimostra-to all’altezza dello scopo. Tre gare insequenza hanno catalizzato l’attenzionedel pubblico. Alla prima gara, una sortadi Americana, con un'eliminazione a

giro, hanno partecipato undici ragazze. L'ultimo giro ha premiato la brava Filippa Oliva.Seconda gara in programma la staffetta a squa-dre: cinque atleti in rappresentanza dei teamcampani e 2000 metri di frazione per ciascuno diessi. Alla fine il valore e la compattezzadell’ErcoSport ha fatto la differenza. Il Team di Ercolano ha preceduto la squadra A delSilma CasalnuovoVolla. Bella la terza posizionedel Marathon Club Neapolis Vesevo. Alle 21,30 è andato in scena l’agonismo stellaredell’Americana maschile con quattordici atleti alvia ed eliminazione ad ogni giro.

La squadra dell’Hotel Cerere Paestum vincitrice del torneo master 38

Una fase della gara femminile

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Nell’ultimo giro il confronto tra Ben Khadir ePaolo Ciappa. Alla fine vittoria per l’atleta delMarocco. L'appuntamento è per il prossimo anno.(Marco Cascone) l

A S.ARPINO SPORT E DIVERTIMENTOCON I GIOCHI DELLA MEMORIA

Ancora tanto sport e tanto divertimento a favoredei ragazzi di S.Arpino. Infatti, inserito nel proget-to estate ragazzi di S.Arpino, il comitato provincia-le CSAIN di Caserta ha promosso un trittico diattività che ha riscosso un grande successo.Il tutto inserito quale terza tappa del progettosociale CSAIN 2009. Il progetto ha previsto unostage di 12 lezioni di palla tamburello, lezionitenute dal responsabile regione della scuola ilprof. Pasquale Borriello. Poi a fine luglio, in con-temporanea con il saggio finale di pallatamburel-lo, c'è stata la festa della natura, dove i ragazzihanno creato all'interno dello spazio verde dellascuola media di S.Arpino un oasi di piante grasse,mentre il 17 luglio si è svolta la seconda edizionedi giochi di antica memoria, un torneo di sei squa-dre composte da 15 partecipanti: i giochi-sfidasono stati corsa nei sacchi, tiro alla fune, corsa atre gambe, salto in alto a squadre e sfida a calcidi rigore. l

QUI PUGLIA

FESTA DEL "NUOTO NON STOP"PRESSO IL VILLAGGIO NETTUNO

I Comitati CSAIN Provinciale e Zonale di Bari eMolfetta e il Villaggio Lido Nettuno hanno organiz-zano presso la piscina dello stesso VillaggioNettuno la 9ª edizione del Meeting Provincialedenominato “CSAIN Nettuno nuoto non stop".Hanno collaborato per l’ottima riuscita della mani-festazione i gestori del Villaggio Nettuno con tuttoil personale addetto alle piscine, gli istruttori delmini-club Nettuno guidati egregiamente dallaresponsabile Dott.ssa Frisari Maddalena e daicoordinatori delle attività sportive prof.Squiccimarro Tiziano e Prof. Marcellino Michele,l’associazione polisportiva culturale “AtleticaMolfetta Don Tonino Bello”, l’ASD Molfetta Nuoto,l’ASD New Bisceglie Sport e il SER Molfetta. IlMeeting ha visto l’esibizione in vasca di un'atleta

di eccezio-ne e testi-m o n i a lpromozio-nale del-l’evento, lac a m p i o -nessa ita-liana junio-res dinuoto la

sedicenne biscegliese Elena Di Liddo vincitrice, aicampionati italiani giovanili estivi svoltosi ad ago-sto a Roma, dell’oro nei 50 farfalla e di due argen-ti nei 50 dorso e 100 farfalla. Il programma preve-deva gare di stile libero di 30 m e 60 m. suddivisiin quattro categorie (pulcini, esordienti A e B eragazzi sia maschili sia femminili). La manifestazione in un clima di festa si è conclu-sa con la premiazione di tutti i partecipanti. Premidi rappresentanza (coppe, medaglioni, gagliardet-ti, targhe, ect) sono stati anche offerti dallaRegione Puglia, dalla Provincia di Bari, dall’avv.Nicola Camporeale e dal dott. Mauro Magarellirispettivamente Presidente del ConsiglioComunale e Assessore all’ambiente del Comunedi Molfetta. Altri premi sono stati offerti dalla dittadi abbigliamento giovanile “Dolce Tamy”, dellostudio fotografico “hobby Fhoto” e da“Boulangerie Panifici Sant’Achille” di Molfetta. l

QUI SICILIACALCIO A 5 AD AGRIGENTO, IN CAMPO2500 GIOVANI E 30 ASSOCIAZIONI

Un gruppo di vincitori con gli istruttori

La squadra del Club Favara vincitrice della categoria giovanissimi

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Sono stati oltre 2.500 i giovani, in rappresentanzadi trenta associazioni, che hanno partecipato aicampionati Provinciali di Calcio a 5 dello CSAIN diAgrigento. Queste le associazioni vincitrici: AsdCasteltermini (Campionato provinciale maschile);Asd Club Favara (Campionato provinciale giova-nissimi); Asd Montallegro (Campionato provincia-le esordienti); Asd Atletico Fontanelle(Campionato provinciale pulcini); Pol.Dil. InvictaAmagione (Campionato provinciale primi calci). l

AGRIGENTO, E' BEAUTIFUL DANCE:DAL VALZER AL TANGO

Il 5 luglio si è svolto nella sala "Mosella" diAgrigento il saggio di ballo organizzatodall'Associazione Sportiva Dilettantistica BeautifulDance con la collaborazione dello CSAIN diAgrigento. Circa 150 i partecipanti che si sonoesibiti davanti agli sguardi attenti dei maestriLoredana e Giuseppe Passarello che hanno dan-zato davanti ad un pubblico numeroso, con ballicaraibici (bachata, merengue e salsa), danzeargentine (tango e milonga), ballo liscio e da sala(valzer, manzurka e fox), balli di gruppo e ballisociali. Il saggio spettacolo si è concluso con laconsegna di premi e targhe da parte dei maestri atutti gli allievi partecipanti. Un evento che si ripeteogni fine stagione sportiva e gli organizzatori sonosoddisfatti sia per i numerosi partecipanti masoprattutto per l'alto tasso tecnico delle coppiepresenti, confermato anche, dall'aumento delleiscrizioni per queste discipline. l

E' IL GELESE GIUSEPPE VELETTIIL "PODISTA-FILIPPIDE" 2009

G i u s e p p eVeletti dellaRoad RunnerGela è il "podi-sta-Filippide"a giungere perprimo nell'ana-c r o n i s t i c aMaratona "AllaF i l i p p i d e " ,giunta alla sua2ª edizione esvoltasi il 9

agosto nel ragusano. Il forte atleta gelese ha con-cluso i 42,195 km che collegano l'Antica Stazionedi Chiaramonte Gulfi alla spiaggia di Punta Seccanel tempo di 2h57'20" davanti al sudafricano-

toscano Timothy Chaplin col tempo di 3h01'01",3° il vittoriese Enzo Taranto in 3h15'06". Tra ledonne la "podista-Filippide" è stata la tedescaInge Hack con il tempo di 4h36'40". Il tempo dipercorrenza agli atleti era comunicato solo al tra-guardo dai giudici della Ficr, perché durante lamaratona erano all'oscuro di tutto, visto che cor-revano "all'antica", senza l'ausilio di orpelli tecno-logici quali cronometri, cardiofrequenzimetri, gpse affini, e nessun rilevamento chilometrico si tro-vava sul percorso, se non solo le frecce direziona-li. Nel rispetto della tradizione e della sacralità ditale maratona (e degli antichi emerodromi comeFilippide), la partenza è avvenuta al primo albeg-gio attorno alle 5.15 dal Monte Arcibessi diChiaramonte Gulfi, e in 38 si sono presentati alraduno di partenza. Alla fine, al traguardo dellaCasa del Commissario Montalbano, nella spiag-gia di Punta Secca ne son giunti in ventinove, conl'ultimo atleta a tagliare il traguardo alle 9.54,prima che il caldo cominciasse a farsi realmentesentire. La Maratona "Alla Filippide" (Chiaramonte/Ragusa/Punta Secca) è realmente unica almondo, per via del suo regolamento rigidamentespartano e molto "sui generis" che oltre al divietod'utilizzo di orpelli tecnologici e assenza di cartel-lonistica chilometrica, contempla anche il divietodi transenne, gonfiabili, sponsor commerciali, etutto ciò che rammenti una 42 km del XXI secolo,come pure la presenza di sola acqua e frutta neipunti di ristoro, rigidamente "a casaccio" e nonogni 5 Km, per non fornire validi riferimenti spa-zio-temporali. Tra i trentotto partenti non è passa-ta inosservata la partecipazione di RaimondoRomano (milanese ma di origini siciliane), che siè calato molto nella parte correndo la maratonacon indosso un'antica tunica in stile ellenico,finendo poi 10°. Tra le compagini ragusane, pre-sente solo la "no al doping" di Ibla, con ben quat-tro atleti su sei iscritti al traguardo. Alla fine coro-ne di ulivo per i primi tre e la prima donna.Giuseppe Veletti con quest'affermazione ha purevinto il Gran Prix Ibleo di Maratona, un trittico di 3Maratone ragusane che comprendeva l'Hybla-Marathon dell'11 gennaio, l'Ecomaratona delleCave Iblle del 2 giugno e la "Filippide" del 9 ago-sto. Adesso ci si proietta verso la 3ª edizione dellaMaratona "Alla Filippide" per una data molto parti-colare, il 12 agosto 2010, (2500° anniversario pre-ciso della Battaglia di Maratona, allorquando nellontano 490 a.c. avvenne la famosa corsa del-l'emerodromo Filippide per annunziare agli atenie-si la storica vittoria contro gli invasori persiani). l

Veletti ( a sin.) e Chaplin, rispettivamente primo e secondo nella maratona di Filippide

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VALLE D’AOSTAtel. e fax 0165.1825170 [email protected]: Ruggiero MichielettoPIEMONTEcell. 335/8099671 fax 015/[email protected]: Pierfranco GilardinoLOMBARDIAcell. [email protected] Vitale MontiTRENTINO ALTO ADIGE(tel. e fax 0461/983894)Presidente: Paolo MontresorVENETOtel. 045/7153017 [email protected]: Eugenio FerrariFRIULI VENEZIA GIULIAtel. 0432/851560 [email protected]: Nevio CiprianiLIGURIAtel. e fax 010/317751,[email protected]: Sergio Corradi

EMILIA ROMAGNAtel.e fax 051.802710 338.8966679email: [email protected]: Franco VignoliTOSCANAtel. 0586.807646 fax 0586.229274 cell. 329.9889628 email: [email protected]: Gianfranco RaugeiUMBRIAtel. 075/5004591 fax 075/[email protected]: Andrea MannaMARCHEtel. 071.7590610 tel.e fax 071.7592005cell. 329.3817007Presidente: Antonio RomagnoliLAZIOtel [email protected] Marcello PaceABRUZZOtel. e fax 0863/509346Presidente: Sante Volpe

MOLISEtel. e fax 0865/955159Presidente: Carlo De LisiCAMPANIAtel. 089/[email protected]: Gerardo Dino TorrePUGLIAtel. 080/5503679fax 080/5503603Presidente: Sergio SannipoliBASILICATAtel. e fax 0975/383186Presidente: Giuseppe PascaleCALABRIAtel. 0981/56103Presidente: Antonio FaillaceSICILIATel. 095.397040 fax [email protected]: Luigi FortunaSARDEGNAtel. 070-4818839 fax 070/41492 cell. 339-3668898Presidente: Giorgio Sanna

PRESIDENTI ONORARI

Fiorenzo MAGNIAntonio MAURIEugenio KORWIN

PRESIDENTE

Luigi FORTUNA

VICE PRESIDENTE

Franco CACELLI *Biagio SACCOCCIO *Salvatore SCARANTINO *

CONSIGLIERI

Gabriele MARTINUZZILivio BORRELLILuigi CAVALIERE *Antonio CELONA*Nevio CIPRIANISergio CORRADIGiovanni DESSI' *Rosario FATUZZO *Eugenio FERRARIRaffaello GERMINIEnea GOLDONIPiercarlo IACOPINI *Maurizio NEGROFabrizio SCARAMUZZI Cristiana TORRE *

RESP. NAZIONALE SPORT

Salvatore SCARANTINO

COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI

Roberto SELCI (presidente)

Domenico CORSINI (effettivo)Salvatore SPINELLA (effettivo)Tiziano DANIELI (supplente)Anna Laura LAURETTI (supplente)

* = membro di giunta

il consiglio nazionale

i comitati regionali

I COM

ITATI

REGIO

NALI

L’ ORGANIGRAMMA

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ATLETICA LEGGERAGiovanni Di Nucci [email protected] SOCCERPaola Di Martino 06.5903526BOCCE ALLA VENETAEnea Goldoni 329-290372CALCIO A 5Pierluigi D’Incà 330-537609 [email protected] CALCIO A 11Pierfranco Gilardino335-8099671 [email protected] Saccoccio [email protected] (PROMOZIONE) Vincenzo Silluzio [email protected] ABILICarlo De Nicola [email protected] Caserta [email protected]

GINNASTICA ARTISTICAGiulia Ciaccia [email protected] AEROBICAItalia Bianchi [email protected] KARATEMauro Mion [email protected] Tamburo [email protected] JITSUCosimo Costa [email protected] LOTTAM.Cristina Cirillo [email protected] NUOTO/PALLANUOTOGiancarlo Toppi [email protected] PALLACANESTROMaurizio Vortici [email protected]

PALLAVOLOMassimo Scibetta [email protected] PESCAEugenio Ferrari [email protected] Macchi [email protected] Iacopini [email protected] EQUESTRIMassimo Garavini 340-3771660TAEKWONDOVitale Monti [email protected] AL PIATTELLOGiuseppe Curatolo 339.3722870WUSHUSebastiano Mauro [email protected]

ALFA Accordo Libero Federativo tra Associazioni Via Giardino, 8 - 30175 VeneziaPresidente: Carlo Tosetti (333.4156851) tel. fax 041-5344209 [email protected]

ANFE Associazione Nazionale Federativa Circoli Via Verga, 3 - 58100 Grosseto Presidente: Gabriele Martinuzzi tel. 348-8805237 fax 0572-901660

ARBAV Associazione Regionale Bocce alla Veneta c/o Maniero Giorgio (segr. gen.) Via Brentasecca, 52 - 35020 Saonara PD tel. fax 049-644060 Presidente: Enea Goldoni

CIAS Centro Intern. Amici della Scuola Via dei Coronari, 181 - 00186 Roma tel. fax 06-68309516 e-mail:[email protected],sito: www.ciasonline.it Presidente: Edmondo Coccia Segretario Generale: Pina Gentili

ENALCACCIA P.T. Enalcaccia Pesca e Tiro Via La Spezia, 35 - 00182 Roma tel. 06-77201467-68-69 fax 06-77201456Presidente: Lamberto Cardia. Segretario Generale: Giuseppe Tarullo e-mail: [email protected]

FABI Federazione Autonoma Birillistica Italiana Via Generale Pennella, 12 - 31100 Trevisotel. fax 0422-304200 336-422003 ab. 0422-451870 Presidente: Giuliano Fantin

FDT Italia - Federazione Dilettantistica Taekwondo Italia Via XX Settembre 4/6 21013 Gallarate (VA) Te. 0331-245850 fax 0331-708517 Presidente Vitale Monti [email protected]

FIAS Federazione Italiana Attività Subacquee Viale Andrea Doria, 8 - 20124 Milano Tel. 02.6705005 340-9305274 Fax 02.67077302 e mail: [email protected] Presidente: Bruno Galli

FIGF Federazione Italiana Gioco Freccette Via Generale Pennella,12 - 31100 Treviso [email protected], [email protected] www.FIGF_ITALIA.IT tel. fax 0422-307209 Presidente: Luciano Caserta Segretario: Maurizio Vitari

FITA Federazione Italiana Teatro Amatori Via di Villa Patrizi, 10 - 00161 Roma tel. fax 06-44235178 Presidente: Carmelo Pace. Segretario Generale: Giovanni D’Aliesio (tel. 019-821950) [email protected] - [email protected]

FITD (sezione di promozione) Tecnici di danza sportiva. Walter Santinelli, via Gregorio XIII, 153, 00167 Roma. Tel e fax 06-66012962

UDACE-CSAIN Unione degli Amatori del Ciclismo Europeo Via G. Govone, 100 - 20131 Milano tel. 02.33611591 fax 02.34531458Presidente: Franco Barberis, via degli Zuavi, 28 - 13100 Vercelli ([email protected]). Segretario nazionale: Giovanni Stagni [email protected]

UFI Unione Folclorica Italiana Piazza Duomo Palazzo Bassi - 33081 Aviano PN [email protected] Presidente: Maurizio Negro tel. fax 0481.391078/329.4196789 [email protected] Segretario: Luciano Romano Via Pal Piccolo, 22 - 33029 Villasantina UD tel. fax 0433.759004 [email protected]

coordinatori di sezione

le sezioni specialistiche

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Mondiali di nuoto, il contributo dello CSAIN

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