L'inchiesta 9 02 19...mara delle procure di Roma e Messina (Amara era il difensore dello stesso Rus...

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___ L'inchiesta __ _

CHI VIGILA SUI

• IL COLOSSO ITALPOL E LE

IN CONSIGLIO DI STATO

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FOTO ANSA

DA UN TRENTENNIO fanno man bassa degli appalti sulla sicurezza. Quasi un monopolio che oggi conta i tre aero­porti lombardi, Fiumicino, Grandista­

zioni, le metropolitane di Roma, le Asl e gli ospedali laziali,

L'inchiesta

nuti. «Ecco la faccia di uno che ha saltato le ferie, due riposi e fatto più di 270 ore lavorative nel mese di agosto», posta un

dipendente su un forum per addetti ai la­vori. Altre volte, invece, secondo un altro

nonché la gran parte dei palazzi della poli­

di Andrea Sparaciari agente, i lavoratori 1-talpol li fa solo com-

tica romana, lombarda e partenopea. I­talpol e Italservizi, le due società di si­

curezza della famiglia Gravina, sono le

punte di diamante di un impero da oltre 100 milioni di fatturato annuo con 2.500 dipendenti, edificato dal capostipite Do­menico e perpetuato dai figli Giulio e Francesco, ramificato in un reticolo di

società sotto inchiesta dell'Antitrust per abuso di posizione dominante. Non è la

sola vicenda controversa che tocca il gruppo, che tra l'altro spesso offre una seconda vita professionale a funzionari delle forze dell'ordine. Fq Milennium è

in grado di rivelare che un magistrato del

Consiglio di Stato, Nicola Russo, ha più

volte giudicato su vicende che riguarda­vano aziende dei Gravina nonostante suo fratello fosse un dipendente del gruppo stesso. Tutto questo prima di essere ar­restato per corruzione in atti giudiziari e

condannato per prostituzione minorile. Fq Millennium ha raccolto le denun­

ce di diversi dipendenti ed ex dipendenti secondo i quali non sempre Italpol e I­talservizi hanno personale sufficiente a coprire i numerosi appalti conquistati,

spesso al massimo ribasso. Da qui, è la denuncia dei pochi disposti a parlare, un ricorso abnorme agli straordinari.

«Ho visto la busta paga di un collega che il mese scorso ha lavorato 336 ore, con ogni tipo di turno, 18.00-21.00 e 22.00-07.00», ci racconta una guardia giurata ex Italpol. Un'altra mostra fogli turno con orari impossibili: 04.30-15, oppure 22-08, o ancora 19-06, quando da

parire, come nell ' ae­roporto bergamasco di Orio al Serio, do­ve secondo le nostre fonti risultano pre­senti guardie in realtà dirottate altrove.

SICURI MA NON TROPPO A Orio la società entra nel 2015 - in

Raggruppamento temporaneo di impre­se con Sicuritalia - essendosi aggiudi­cata l'appalto per la fornitura di 150 a­genti per tre anni con un maxi ribasso da

2, 1 milioni (su una base d'asta di 24 ). Un

affidamento subito contestato da Fide­litas, la società scalzata, la quale ingag­gia una battaglia legale tra ricorsi al Tare al Consiglio di Stato. Il bando di Sacbo, società di gestione dello scalo, infatti,

non prevedeva che il vincitore avesse già

alle proprie dipendenze personale in pos­sesso delle speciali certificazione Enac necessarie per operare nello scalo. Era sufficiente che lo avesse alla data di i­nizio del contratto.

Un particolare non secondario, visto che per poter lavorare in un 'aerostazione

ogni agente deve superare un esame, te­nuto da una commissione formata da di­rigenti Enac e del ministero dell 'lntemo. Una serie di prove nelle quali deve di­

mostrare di aver piena conoscenza oltre che delle procedure, anche dello scalo

nel quale opererà (la "familiarizzazio­ne"). Il requisito della territorialità è fon­damentale, da qui l'obbligo previsto dall'articolo 138 del Testo unico di pub­

blica sicurezza che le commissioni siano composte da funzionari locali. Per Ber­gamo la commissione competente era formata da funzionari del distretto O-

contratto dovrebbero fare 7 ore e 10 mi- rio-Linate-Malpensa. Italpol non aveva »

85 febbraio 20!9 I FU M ILLENNIU M

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personale con queste caratteristiche, così a novembre 2012 ha presentato 94 can­

didati alla commissione lombarda. Tutti

bocciati. Due settimane dopo i Gravina

trasportano gli stessi candidati a Fiumi­

cino e fanno rifare loro l'esame. Tutti

promossi. A quel punto gli agenti pren­

dono servizio a Bergamo. A comporre la commissione laziale sono commissari

scelti da Antonio del Greco, allora Di­

rigente della quinta zona della Polizia di

Frontiera, e Roberto Novelli, Security

manager Aeroporti di Roma. Da lì a poco

sarebbero andati a riposo per poi essere

assunti da ltalpol.

Problema risolto? No: essendo privi

della "familiarizzazione" dello scalo

bergamasco, a Orio quelle 94 reclute non

potevano operare (mentre sarebbero sta­te abilitate a Fiumicino). Enac arriva a

negare l'accesso agli atti richiesto da Fi­delitas, il 28 novembre 2012, la quale in­

tendeva sapere se il famoso esame era

stato effettuato, in che modo, da chi e do­

ve.

«Se oggi quegli agenti operano, si­

gnifica che sono in regola», si limita a dire Sacbo, che non vuole rivelare se ab­bia mai verificato l'effettivo possesso

delle abilitazioni da parte del personale

Italpol. Secondo un dirigente che si oc­

cupa di formazione degli agenti, fino a

inizio 2018 non risultava effettuata al­

cuna formazione integrativa. Altro aspetto che suscita interrogativi

è che il bando di Orio del 201 O prevedeva

150 uomini per uno scalo che allora mo­

vimentava 7-8 milioni di passeggeri

l'anno. Oggi sono diventati oltre 11, ma il

~ numero degli agenti è rimasto uguale. 1-g: noltre, con il "Programma Nazionale si-~ [ii curezza" del 2015, lo Stato ha delegato ai o ::;;

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privati anche i compiti più delicati come la "sicurezza ai varchi" e le "attività di

pattugliamento e sorveglianza", funzio­

ni fino ad allora riservate alle sole forze

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dell'ordine. Un aggravio di lavoro per il

personale. Da qui la domanda: ma se a

Bergamo le guardie restano 150, com'è

possibile che tengano standard di qualità

sufficienti, dovendo far fronte sia all 'au­

mento di passeggeri sia ai nuovi compiti?

L'aeroporto di Catania ha assunto 280

guardie giurate per nove milioni di pas­seggeri.

L'ODISSEADIATAC ltalpol ha gestito anche la sicurezza

nella metro romana fino al 2009, fino a

quando cioè non è stata travolta dalle po­

lemiche perché accusata di far figurare più personale in servizio di quello in real­

tà presente. Scoppiò lo scandalo, si aprì anche un'inchiesta (che fu archiviata) e

Atac fu costretta a indire un nuovo ban­

do, aggiudicato nel 2015. L'affidamento

di tre anni, da 100 milioni, prevedeva due

lotti: uno sicurezza armata e uno sicu­rezza disarmata. Il capitolato impediva

inoltre che una stessa società potesse vin­

cerli entrambi. I Gravina si aggiudicano

il Lotto A con Italpol (di proprietà dei

fratelli Giulio e Francesco), mentre il

Lotto B viene vinto dalla ltalservizi, con­trollata dalla madre, Carla Nencini. I Gravina non avevano personale suffi­

ciente. Il bando di Atac concedeva però

la possibilità di subappaltare. Cosa che

Italpol e Italservizi fecero. Per un po' an­

dò tutto bene, poi Atac, travolta dai de­

biti, smise di pagare e i Gravina bloccano i bonifici ai subappaltatori. Il debito lie­vitò fino a 20 milioni. Nell'agosto 2017

A tac e ltalpol si accordarono perun piano

di rientro e il denaro tornò a scorrere. Ai

subappaltatori però non arrivò una lira. Così molte società fallirono, altre-come la MibSecurity, fornitore delle unità ci­

nofile antiterrorismo- furono costrette a licenziare. Quelle rimaste in piedi fecero causa e ottennero i decreti ingiuntivi.

Perché tra i tanti possibili fornitori, Atac ha riscelto proprio ltalpol e Italser- »

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vizi? Perché nessun'altra azienda si era

presentata al bando.

Intanto aRomacambia l'amministra­

zione comunale e proprio su Atac l' Au­

torità nazionale anticorruzione guidata

da Raffaele Cantone invia una lettera do­

ve afferma che su 23 mila gare indette

dalla società pubblica, 21 mila erano ir­

regolari. Quando la sindaca Virginia

Raggi nomina direttore generale di Atac

Marco Rettighieri, il manager cerca di

allontanare molti dei dirigenti assunti

dall ' ex sindaco Gianni Alemanno. Tra

questi, a febbraio 2016, Franco Middei,

DAGLI AEROPORTI LOMBARDI A FIUMICINO DALLE ASL ALL'ATAC FINO Al PALAZZI DELLA POLITICA.

IT ALPOL E IT ALSERVIZI, L'ASCESA DEI GRAVINA.

A CINQUE SENTENZE AMMINISTRATIVE CHE RIGUARDAVANO LE SOCIETÀ DI VIGILANZA HA PARTECIPATO ANCHE IL GIUDICE NICOLA

RUSSO, POI FINITO AGLI ARRESTI DOMICILIARI IN UN'INCHIESTA PER TANGENTI. E FRATELLO

DI ALBERTO, DIPENDENTE DEL GRUPPO GIUDICATO

dirigente dell 'ufficio acquisti della so­

cietà di trasporto.

Mentre la procedura di licenziamento

finisce davanti al giudice del lavoro,

Middei è ingaggiato da Italpol come con­

sulente con ufficio e automobile. Retti­

ghieri, che si dimetterà da lì a pochi mesi,

fa in tempo a presentare una nuova de­

nuncia in Procura perché nelle stazioni

risultano assenti molti dei dipendenti di

Italpol/Italservizi previsti . La denuncia finirà nel nulla. Atac procede a una tran­

sazione nella causa di licenziamento, ri­

chiama Middei e lo rimette a capo della

Direzione Affari legali, Patrimonio e Ac-

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L'inchiesta

quisti . L' ufficio darà due affidamenti a

Italpol e uno a Standard System Engi­

neering (società dei Gravina).

FRATELLO GIUDICE

Sono decine i bandi che le due società

riescono a portare a casa. Spesso perden­

do in sede di gara d'appalto, facendo ri­

corso al Tar e poi al Consiglio di Stato.

Solo nel biennio 2014-2016 la IV sezio­

ne del Consiglio di Stato si pronuncia ben

nove volte - tra sentenze e ordinanze - su

questioni riguardanti Italpol o Italservi­

zi. In cinque pronunce, membro del col­

legio - i cui giudici ruotano - è il ma­

gistrato Nicola Russo. A volte è anche

relatore della sentenza. Tutte decisioni

sulle quali Nicola Russo avrebbe dovuto

astenersi, visto che suo fratello minore,

Alberto, dal 15 marzo 2014 è un dipen­

dente di Italservizi.

Oggi Nicola Russo si trova agli ar­

resti domiciliari e non è più membro del

supremo organo amministrativo perché

coinvolto in una serie di inchieste, a par­

tire da una condanna a un anno e 1 O mesi

in rito abbreviato per prostituzione mi­

norile. L'ultima vicenda giudiziaria che

lo riguarda è quella sulle presunte sen­

tenze vendute dall'avvocato Pietro A­

mara delle procure di Roma e Messina

(Amara era il difensore dello stesso Rus­

so in una vicenda giudiziaria che ruota

attorno a 20 milioni di rimborsi Iva fatti

ottenere a Stefano Ricucci) . Per i pm, Ni­

cola Russo, insieme al padre Orazio, ex

vice avvocato generale dello Stato, a­

vrebbe ricevuto tangenti da due impren­

ditori per ottenere una sentenza favore­

vole in una controversia fiscale.

Scrivono i magistrati che lo accusano

di corruzione in atti giudiziari: «Gli im­

prenditori Ezio Bigotti e Sergio Giglio in accordo con l' avvocato Piero Amara che

agiva da intermediario, davano indica­

zione perché fosse nominato presidente

della commissione arbitrale - nella con- »

febbraio 20!9 I FU M ILLENNIU M

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L'inchiesta

FOTO ANSA

Gianfranco Fini in un 'immagine del 13 dicembre 198 7 durante il

congresso Msi a Sorrento, che lo elegge segretario

Fil MILLENNIUM I febbraio 2019

troversia che vedeva contrapposte Antas Srl e Sti Spa (riferibili a Bigotti e Giglio) e che prevedeva una retribuzione pari a 200 mila eurò per l'arbitro - Orazio Rus­so, padre di Nicola, perché costui, Con­sigliere di Stato che componeva i collegi in relazione a controversie giurisdizio­

nali amministrative che vedevano coin­volti soggetti giuridici appartenenti a en­trambi i gruppi, svolgesse la sua funzio­ne, nelle citate controversie, in favore delle società medesime». Inoltre, a quan-

e ltalpol perde. A quel punto i Gravina, che si erano classificati undicesimi, im­pugnano l'esito e chiedono una sospen­siva al Tar del Lazio. Il quale però il 30 ottobre 2018 risponde così: «Il ricorso non appare assistito da elementi di evi­dente fondatezza, atteso che le censure

dedotte dalla parte ricorrente ( ... ) si ri­velano generiche e non supportate dalla indicazione di elementi concreti». Nell'attesa di una decisione definitiva, però, ltalpol continua a lavorare nellaAsl

IL CAPOSTIPITE DOMENICO GRAVINA ERA VICINO ALL'MSI,

MA IL SALTO DI Q U AUT À ARRIVA CON FINI E AN. OGGI LE ATTIVITÀ DEL GRUPPO

·SONO DIVERSIFICATE RISPETTO ALLA SOLA SECURITY: VILLAGGI TURISTICI IN SARDEGNA, POSTI BARCA, COSTRUZIONI, ALBERGHI E RESORT

to risulta a Fq Millennium, lo stesso O- Roma 2, incassando i corrispettivi eco­razio Russo ha patrocinato i Gravina in stringendo oltretutto l'ente a pagare in-una causa relativa a I va non versata. genti spese legali.

Nonostante le vicissitudini dei Rus- La storia dei Gravina ha molto a che so, ancora oggi la famiglia Gravina ha fare anche con la politica. Il primo a of­una spiccata propensione a ricorrere ai frire una sponda fu l 'Msi, cui Gravina Tar, anche quando le motivazioni, per i padre ha fornito fondi, persone e mezzi. giudici, si rivelano inconsistenti. Un e- Ma il vero salto di qualità arriva con sempioèquantostaaccadendonellagara Gianfranco Fini. Per capire quanto or-"per l'affidamento annuale del servizio di vigilanza armata" dell'azienda Asl Roma 2 (ex Roma C). ltalpol è stata ti­tolare del servizio fino all'8 novembre 2014. Scaduti i termini, la Asl rifà la gara

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ganico fosse il rapporto Fini-Gravina, basti pensare che l'imprenditore pagò tutte le spese del primo ufficio elettorale di Alleanza nazionale, situato in via Caio Mario, a 50 metri dalla sede ltalpol. E ;.;

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Fini lo inserirà nel direttivo di An. In­

tanto le società dei Gravina incamerano

appalti su appalti, tanto che i dipendenti

passano da trecento a mille. Una volta

caduto in disgrazia Fini, la famiglia ha

continuato a coltivare conoscenze e ap­

poggi con tutte le forze politiche.

IL CASO PONZI La società che ha dato origine all'im­

pero, ltalpol Inchieste Speciali Roma,

viene fondata da Domenico Gravina a

metà degli anni Settanta. Le prime notizie

su di lui risalgono al 1973, quando viene

inquisito per il caso delle intercettazioni

illegali noto come lo "Scandalo Ponzi".

Una storiaccia scoperchiata dal prefetto

Luciano Infelisi, il quale scoprì che mi­

gliaia di dispositivi per intercettare le te­

lefonate acquistati dallo Stato erano "spa­

riti" per poi riapparire nei telefoni di ma­

nager pubblici, giornalisti e partiti di si­

nistra. Le indagini svelarono la diretta im­

plicazione dei servizi italiani, del detec­

tive ex repubblichino Ponzi e coinvolsero

anche l'allora capo della Polizia, Angelo

Vicari, inquisito per abuso d'ufficio e poi

prosciolto da ogni accusa.

Tra gli arrestati c'era anche Gravina,

al quale tolsero subito la licenza di in­

vestigatore. A mettergli le manette un

giovane capitano dei carabinieri, Alberto

Mori, fratello del più noto Mario, che

successivamente, smessa la divisa, en­

trerà alle dipendenze dello stesso Gra­

vina. Il quale il 5 ottobre 1978 verrà con­

dannato a un anno e cinque mesi per cor­

ruzione semplice, reato poi cancellato da

un' amnistia.

Per legge, un inquisito - poi condan­

nato - per "reati specifici" non avrebbe

mai potuto essere titolare di una licenza

per una società del settore (per l'artico­lol34 del Testo unico di pubblica sicu­

rezza). Tuttavia ltalpol Inchieste Specia­

li iniziò a operare nel 1975. La licenza

venne infatti emessa dalla Prefettura di

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L'inchiesta

Roma a nome di un ex funzionario pen­

sionato della Prefettura stessa. In quel

periodo, a Domenico, pur padrone della società, era vietato mettere piede nei suoi

uffici, mal 'interdizione cadde nel 1980,

quando divenne ufficialmente presiden­

te della ltalpol, senza che alcuno in Pre­

fettura sollevasse obiezioni.

GIRANDOLE SOCIETARIE Gettate le basi, l'impero inizia ad am­

pliarsi: a Milano i Gravina sbarcarono

nel 2000, con la ltalpol Vigilanza Mila­

no, la cui licenza fu intestata all'ex que­

store di Milano, Antonino Alagna, ap­

pena andato in pensione.

Dalla vigilanza, grazie alla liquidità

ottenuta dai contratti pubblici, gli inve­

stimenti si sorio via via diversificati : vil­

laggi turistici in Sardegna, posti barca

(con la Sporting Club Riva di Traiano),

immobiliare (Vesa Costruzioni srl e Svi­

luppo Economico Immobiliare spa), al­

berghi e resort (Il Borgo, Idee Ricettive

srl). Spesso i Gravina hanno messo in li­

quidazione le loro società mentre ne ria­

privano di nuove, sulle quali far conver­

gere personale, contratti, beni strumen­

tali, ma non i debiti, rimasti a carico delle

società liquidate. È accaduto anche con

ltalpol Inchieste Speciali; con ltalpol

System srl; con ltalpol Vigilanza Roma.

Stessa cosa per la ltalservice 2002, che

diventa ltalservizi 2007.

Oggi a reggere le sorti dell ' impero è

Giulio, vicepresidente di Assiv, l 'Asso­

ciazione italiana vigilanza, e insignito

del Leone d 'Oro di San Marco dalla Fon­

dazione Mazzoleni all'ultima Festa del

cinema di Venezia. «Essere imprenditori

oggi implica coraggio», ha detto ritiran­

do il premio. «Siamo però ottimisti, an­

che per i cambiamenti che sono stati o­perati negli ultimi tempi. C ' è sempre più

bisogno di sicurezza e noi ci stiamo or­

ganizzando al meglio per accontentare la

nostra clientela». ili

febbraio 2019 I FQ M ILLENNIU M