Kyoto Un accordo tormentato. Il protocollo di Kyoto Data: 11 dicembre 1997 Contenuti: riduzione gas...

KyotoKyotoUn accordo tormentatoUn accordo tormentato

Il protocollo di Kyoto

Data: 11 dicembre 1997

Contenuti: riduzione gas serra dell’8% rispetto al 1990 (ogni Stato ha una propria quota: ITALIA 6,5%)

A partire da: 2008

Fino a: 2012

Gas serra 1

1) Vapore acqueo H2O (70%)

2) Anidride carbonica CO2 (20%)

3) Ossido di Azoto N2O

4) Metano CH4 (8%) 30 volte più dannoso della CO2

5) Ozono O3

6) Clorofluorocarburi CFC

Gas serra 2

Il trattato di Kyoto però regolamenta CO2, N2O, CH4, SF6 (esafluoruro di zolfo), HFCs (idrofluorocarburi) e PFCs (perfluorocarburi)

All’aprile 2008 sono 178 i paesi aderenti.

Mancano però gli Stati Uniti, responsabili del 32,6% delle emissioni

Pensate che uno staterello come il New England (14 milioni di abitanti), produce da solo più CO2 della Spagna (46 milioni di abitanti)

Paesi aderenti

In verde i paesi che hanno ratificato

In giallo quelli che stanno ratificando

In rosso gli USA: hanno firmato ma non ratificato

Tappe (1):

Prima del 2000: 21 stati (quasi tutti paesi non industrializzati)

Nel 2001 (Conferenza di Marrakech): 40 paesi

Nel 2003: 120 paesi

Oggi (aprile 2008): 178 Stati , responsabili del 61,6% delle emissioni

http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_Kyoto_Protocol_signatories

Tappe (2):

Cina e India (responsabili di grandi quantità di emissioni) sono però esentate dalla riduzione. Perchè?

Perchè NON sono responsabili dell’attuale effeto serra, in quanto solo da pochissimo si sono industrializzate

Ma saranno responsabili in grande misura dell’effetto serra futuro!

Tappe (3):

Tappe (4):

Obiettivi (1):

L’obiettivo primario è la CO2: riduzione dell’8%

L’atmosfera ne contiene 3.600.000.000 t

Sul pianeta se ne producono annualmente 6.000.000 t

Il trattato riguarda solo I paesi industrializzati, che ne producono 3.000.000 t

Obiettivi (2):

L’obiettivo primario è la CO2: riduzione del 5%

QUINDI:

CO2 presente in atmosfera t

3.600.000.000

CO2 paesi industrializzati t 3.000.000

Riduzione prevista 8% 240.000

Sul totale 0,7‰ (per mille!)

Obiettivi (3):

Se anche TUTTA la riduzione di CO2 fosse ottenuta domani, ne rimarrebbero in atmosfera 3.599.760.000 t, invece di 3.600.000.000 TROPPA!

Fino a 50 anni fa ce n’erano 3.000.000.000 t

Ancora siamo lontani, ma:

• Ci sono paesi virtuosi (es. Germania, Russia, Regno Unito)

• ed altri in grave ritardo (es. Italia, Spagna, Grecia)

Sono previsti 3 meccanismi:

Joint Implementation: progetti plurinazionali

Clean Development Mechanism: progetti di paesi industrializzati da farsi in paesi in via di sviluppo

Emission trading: scambio di crediti di emissione

Emission tradingEmission trading


A partire dal A partire dal 1° gennaio 20051° gennaio 2005, gli , gli impianti possono esercitare la impianti possono esercitare la propria attività solo se muniti di propria attività solo se muniti di un’apposita autorizzazione ad un’apposita autorizzazione ad emettere gas serra rilasciata emettere gas serra rilasciata dall’autorità competentedall’autorità competente

Le aziende attualmente Le aziende attualmente obbligate obbligate ad ottenere ad ottenere specifica specifica autorizzazione autorizzazione alla emissione di COalla emissione di CO22::

1.1. Impianti di combustione con potenza maggiore di Impianti di combustione con potenza maggiore di 20 MW termici20 MW termici

2.2. Impianti di produzione di acciaio e ghisaImpianti di produzione di acciaio e ghisa

3.3. impianti di arrostimento o sinterizzazione dei impianti di arrostimento o sinterizzazione dei minerali metalliciminerali metallici

4.4. Impianti per la produzione di clinker con capacità Impianti per la produzione di clinker con capacità maggiore di 500 t/giornomaggiore di 500 t/giorno

5.5. Impianti per la produzione del vetro, con Impianti per la produzione del vetro, con capacità fusione maggiore di 20 t/giornocapacità fusione maggiore di 20 t/giorno

6.6. Impianti per la produzione di materiali ceramici Impianti per la produzione di materiali ceramici mediante cottura capacità maggiore di 75 mediante cottura capacità maggiore di 75 t/giornot/giorno

7.7. Impianti di produzione di pasta per carta e Impianti di produzione di pasta per carta e cartone con capacità di produzione maggiore di cartone con capacità di produzione maggiore di 20 t/giorno 20 t/giorno E

mis

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n t

rad

ing

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issio

n t

rad

ing

Ad ogni azienda viene, ad ogni anno Ad ogni azienda viene, ad ogni anno solare, attribuito uno specifico solare, attribuito uno specifico quantitativo di tonnellate di COquantitativo di tonnellate di CO22 autorizzate da emettere. autorizzate da emettere.


Al termine di ogni anno solare, le Al termine di ogni anno solare, le emissioni effettivamente prodotte emissioni effettivamente prodotte devono assicurare il pareggio con devono assicurare il pareggio con quelle autorizzate.quelle autorizzate.


Chi ha Chi ha rilasciato più emissioni rilasciato più emissioni rispetto alle quote possedute può rispetto alle quote possedute può comprare quotecomprare quote mancanti, con mancanti, con accordi bilaterali o su mercati accordi bilaterali o su mercati organizzati.organizzati.

Clic qui per un esempio:


Per contro, chi realizza una Per contro, chi realizza una significativa riduzione delle sue significativa riduzione delle sue emissioni di gas a effetto serra, può emissioni di gas a effetto serra, può vendere il surplus di quote ad altri vendere il surplus di quote ad altri che hanno superato il volume di che hanno superato il volume di emissioni autorizzato. emissioni autorizzato.


Complessivamente l’Italia sta Complessivamente l’Italia sta emettendo COemettendo CO22 in eccesso in eccesso (ampiamente) e le sue aziende sono (ampiamente) e le sue aziende sono costrette a comprare le quote da costrette a comprare le quote da altri paesi. Vedi altri paesi. Vedi Kyoto Club..

Ad oggi (10 novembre 2009) l’Italia Ad oggi (10 novembre 2009) l’Italia dovrà comprare quote di COdovrà comprare quote di CO22 per per circa 2.500.000.000 euro, e la cifra circa 2.500.000.000 euro, e la cifra aumenta di ora in ora.aumenta di ora in ora.


http://www.kyotoclub.org/

E’ possibile che gli E’ possibile che gli USA USA aderiscano a aderiscano a Kyoto. Molte città e Stati degli USA Kyoto. Molte città e Stati degli USA stanno già autonomamente stanno già autonomamente adottando politiche più restrittive di adottando politiche più restrittive di Kyoto.Kyoto.

Dopo Kyoto (1): il 202020

Conferenza di Bali Conferenza di Bali del dicembre del dicembre 2007:2007:

Ci si aspettava il coinvolgimento di Ci si aspettava il coinvolgimento di USA, India e Cina, ma così non è USA, India e Cina, ma così non è stato. L’UE ha quindi assunto stato. L’UE ha quindi assunto iniziative unilaterali.iniziative unilaterali.


L’L’UE UE ha assunto impegni ha assunto impegni molto molto ambiziosiambiziosi: entro il : entro il 20202020 (Consiglio europeo (Consiglio europeo del marzo 2007, pacchetto direttive proposto a gennaio del marzo 2007, pacchetto direttive proposto a gennaio 2008).2008).

1)1) Ridurre del Ridurre del 20%20% i consumi i consumi energeticienergetici

2)2) Portare al Portare al 20%20% la quota di energia la quota di energia rinnovabile sul totalerinnovabile sul totale

3)3) Ridurre del Ridurre del 20%20% i gas serra i gas serra


E l’ITALIA?E l’ITALIA?

Nel 2008 l’Nel 2008 l’Italia Italia ha vivacemente ha vivacemente contestato le misure previste in contestato le misure previste in sede europea.sede europea.

Si è allineata sulle posizioni di paesi Si è allineata sulle posizioni di paesi come Latvia, Lituania e Slovacchia, come Latvia, Lituania e Slovacchia, che però non possiedono capacità che però non possiedono capacità produttiva industriale.produttiva industriale.

Nel 2009 l’UE ha ribadito che gli Nel 2009 l’UE ha ribadito che gli obiettivi e le misure obiettivi e le misure NON NON sono sono negoziabili.negoziabili.


Perché l’Italia ha contestato le Perché l’Italia ha contestato le misure previste?misure previste?

Perché hanno un costo per le nostre industrie, che sono in ritardo di almeno 10 anni sull’aggiornamento tecnologico in materia di emissioni ed efficienza energetica.


Oggi la situazione è molto Oggi la situazione è molto impegnativa per l’industria italiana:impegnativa per l’industria italiana:

Da una riduzione del Da una riduzione del 5,2%5,2% raggiunta raggiunta nel 2005 al nel 2005 al 17%17% entro il 2020. entro il 2020.

E come per tutti gli Stati membri, E come per tutti gli Stati membri, almeno il almeno il 10% del consumo finale 10% del consumo finale dovrà provenire da fonti rinnovabili dovrà provenire da fonti rinnovabili (olii vegetali, metanolo, biometano)(olii vegetali, metanolo, biometano)


Dopo Kyoto (7): il 202020 Entro il Entro il 20102010 ogni Stato ogni Stato DEVEDEVE

adottare un adottare un

PIANO NAZIONALE PER LE ENERGIE PIANO NAZIONALE PER LE ENERGIE RINNOVABILIRINNOVABILI

Ce la faremo a vararlo?

È lecita qualche perplessità, vista la scarsa attenzione dei nostri governanti per i problemi ambientali, per lo più visti come emergenze da risolvere, o fastidiosi intralci alle politiche industriali.

Dopo Kyoto (8): COPENAGHEN

A metà dicembre 2009 si terrà a Copenaghen una fondamentale Conferenza sul clima.

In quella sede sono attese decisioni fondamentali.

Conclusioni: Ormai per i paesi dell’UE è inevitabile

adeguarsi agli obiettivi di salvaguardia del clima.

Non è più pensabile di potersi sottrarre agli obblighi, o di procrastinare le azioni da compiere.

Le aziende agricole possono giocare un ruolo determinante. Occorre un adeguamento tecnologico (facile), nuovi investimenti (difficile) ed una spinta legata alle politiche di incentivazione.

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