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L O Y O G A I N L I B R E R I A ESTRATTI Estratto dal libro di Satya Singh edito da Bis Edizioni Questo estratto è distribuito a titolo di campione gratuito e per scopi non commerciali. Puoi usarlo unicamente per scopi personali e non commerciali; non può essere riprodotto, per intero o parzialmente, né venduto, né ridistribuito in forma diversa da questa. Per sapere di più su questo libro e sulla collana di cui fa parte, visita www.leviedeldharma.it KUNDALINI YOGA

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LO Y

OGA IN LIBRERIA

ESTRATTI

Estratto dal libro

di Satya Singh

edito da Bis Edizioni

Questo estratto è distribuito a titolo di campione gratuito e per scopi non commerciali . Puoi usarlo unicamente per scopi personali e non commerciali ; non può essere riprodotto, per intero o parzialmente, né venduto, né ridistribuito in forma diversa da questa. Per sapere di più su questo l ibro e sulla collana di cui fa parte, visita www.leviedeldharma.it

KUNDALINI YOGA

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Il fegato e la cistifellea sono organi stretta-mente correlati dal punto di vista funzio-nale, anche se sono invece assai diversi dal

punto di vista energetico e psicosomatico. Il me-ridiano del fegato va dalla zona epatica all’alluce.

Il fegato è un organo assai complesso e, per così dire, versatile. Adempie infatti a centinaia di funzioni diverse. Come ghiandola produce

la bile, che consente la digestione dei grassi. Contribuisce all’economia energetica del corpo trasformando il glucosio (zucchero) in glicoge-no, che può essere accumulato dal fisico, ritra-sformandolo in glucosio quando serve. Purifica il sangue, che vi affluisce sempre, come primo organo, proveniente dallo stomaco. Elimina gli ormoni utilizzati, le cellule morte e tutte le tos-

12. Ira e crescita

Fegato

Cistifellea

Meridiano del fegato

Meridiano della cistifellea

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sine. Inoltre produce l’urea necessaria al meta-bolismo delle proteine. Un fatto eccezionale è la capacità del fegato di attivare dei meccanismi per la propria cura. Si tratta dell’unico organo che è in grado di rigenerarsi persino quando è parzialmente distrutto.

Dal punto di vista astrologico il fegato è go-vernato dal pianeta Giove. Giove rappresenta il principio planetario della crescita, del pensiero positivo, del risanamento, del ritrovamento del senso e delle domande al grande “perché”. Il più delle volte Giove ci mostra i suoi lati negativi

(esagerazioni di ogni tipo), proprio in quelle situazioni della nostra vita in cui perdiamo il senso del significato della vita stessa. Gli eccessi nell’assunzione di grassi, dolci, alcool, ecc., pos-sono far ammalare persino il fegato, che è nor-malmente in grado di rigenerarsi.

Quando il fegato è malato si purifica median-te la cistifellea, un organo che anche in condizio-ni di normalità si occupa di eliminare attraverso l’intestino le tossine raccolte.

La cistifellea è governata dal punto di vista astrologico-psicosomatico dal pianeta Marte,

Parte anteriore del deltoide

Parte sternale del grande pettorale

Muscolo romboideo

Muscolo popliteo

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il pianeta della bellicosità e dell’aggressività, che corrisponde alla capacità di affermarsi e di imporsi. Es sendo l’organo che contiene la bile, un liquido amaro, di colore giallo-verde, la ci-stifellea incarna queste qualità anche dal punto di vista fisiologico. Di qui deriva il modo di di-re “verde come la bile” che indica uno stato di collera eccessiva. La parola “collera” è etimolo-gicamente imparentata con la parola Galle (= in tedesco, bile) e in altre lingue indogermaniche il termine “Galle” è sinonimo di “ira”; se ne può dunque concludere che queste correlazioni era-no già note ai nostri antenati.

Reprimendo o esagerando questo processo di collera, il corpo rea gisce ad esempio con la pro-duzione di calcoli biliari o con l’infiammazione della cistifellea.

Oltre a questi processi spirituali del ritrova-mento del senso e dell’autoaffermazione, l’ali-mentazione copre un ruolo fondamentale anche in rapporto al fegato e alla cistifellea. Tutte le tossine contenute nei cibi e tutto ciò che man-giamo in eccesso devono essere trasformati dal fegato. Per questo, anche in questo caso, la die-ta Pritikin è molto indicata. In caso di distur-bi epatici, generalmente, si dovrebbe evitare di mangiare cibi troppo grassi e cibi troppo dolci, e comunque non si dovrebbe assumere mai cibo dopo il calar del sole, poiché di notte il fegato non digerisce, ma contribuisce a depurare il cor-po. Il momento di massima energia della cistifel-lea si ha intorno a mezzanotte, quello del fegato intorno alle 2.00 antimeridiane.

C’è una vitamina, la vitamina A, che ha un effetto particolare sul fegato. Ad esempio la rige-nerazione di un fegato danneggiato da un lungo periodo di consumo di droghe o di uso sconsi-derato di medicinali può essere favorita da una frequente assunzione di succo di carota e di rapa

rossa. Yogi Bhajan, tuttavia, consiglia, in caso di problemi epatici, anche il puro e semplice movi-mento. Ogni persona dovrebbe passeggiare per lo meno un’ora al giorno, all’unico scopo di mante-nere sani gli organi interni, in partico lare il fegato, mediante il massaggio interno prodotto da questo semplice movimento.

Serie di esercizi per il fegato e la cistifelleaEsercizi con massaggio interno•  con il diaframma•  esercitando pressione sul ventre o con la schie-

na piegata all’indietro•  con la pressione sanguigna, in determinate

posizioni.

Esercizi per i muscoli test1. Fegato

•  Grande pettorale, lato sternale (m. pectoralis major sternalis), adduce il braccio verso il cor-po e contribuisce alla sua rotazione interna.

•  Muscolo romboideo (m. rhomboideus), per-mette la rotazione e l’adduzione verso l’inter-no delle scapole.

2. Cistifellea•  Parte anteriore del deltoide (m. deltoidus an-

terior) contribuisce al sollevamento in avanti del braccio. Muscolo popliteo (m. popliteus) ruota la gam-ba dal ginocchio in giù verso l’interno e con-tribuisce a flettere il ginocchio.

Esercizi per il fegato e la cistifelleaLe istruzioni di base per la pratica degli eserci-

zi sono riassunte a pag. 45.

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PARTE SECONDA – ESPERIENZA 119

1. Posizione semplice

Aprite le braccia tese in modo che siano parallele al pavimento.Inspirate facendo scorrere il busto con un movi-mento parallelo al suolo verso sinistra. Il busto ri-marrà eretto e non si piegherà nemmeno la testa. Espirate e fate scorrere allo stesso modo il tronco verso destra. Ripetete più volte.

Con questo esercizio si produce un massaggio da parte del dia framma sul fegato e sullo stomaco.I muscoli test del fegato vengono sollecitati me-muscoli test del fegato vengono sollecitati me-diante l’estensione delle braccia.

2. Seduti

Allungate in avanti la gamba destra e mettete il dorso del piede sinistro nella piega dell’inguine (o la pianta del piede appoggiata all’interno della co-scia destra, se non siete abbastanza snodati).Afferrate le dita del piede destro (o le caviglie o quello che si riesce ad afferrare della gamba) e portare il busto il più possibile verso il basso. Respiro di fuoco.

L’esercizio stende il muscolo test della cistifellea: il popliteo. Questi esercizi per fegato e cistifellea non sono, per lo più, simmetrici. Vengono ese-guiti soltanto da una parte.

1a. Inspirate

1b. Espirate

2a. Praticate il respiro di fuoco

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3. Seduti sul tallone sinistro

Sedetevi sul tallone destro tenendo la gamba sinistra tesa in avanti, puntellatevi con le mani poggiate a terra sotto le spalle. Sollevate i glutei. Lasciate cadere la testa all’indietro. Sollevate la sinistra a 60 gradi.Respiro di fuoco.

La posizione delle braccia stimola, mediante la sollecitazione del muscolo romboideo e l’estensio-ne del grande pettorale, il meridiano del fegato. L’angolo a 60 gradi stimola il fegato e il piegamen-to all’indietro ne favorisce l’irrorazione sanguigna.

Breve rilassamento in posizione supina, fino a 2 minuti.

4. Supini

Mettete le mani intrecciate nella stretta di Vene-re (pag. 175), dietro la nuca.Sollevate la gamba destra a 90 gradi (attenzione, attenersi al testo, la foto in parte non corrispon-de) con il ginocchio ben teso.Respiro di fuoco.

Si sollecita la circolazione sanguigna nella metà de-stra del corpo, in cui si trova il fegato. Estensione del muscolo popliteo.

3a. Praticate il respiro di fuoco

4a. Praticate il respiro di fuoco

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5. Seduti sul tallone destro

Appoggiate il piede sinistro all’inguine destro. O la pianta del piede contro la gamba destra piegata. Tenete teso in alto il braccio sinistro con la mano nella posizione del Gyan Mudra (pag. 174). Puntellatevi a terra con la mano destra. Respiro di fuoco.

Esercizio utile alla cistifellea mediante sollecita-zione della parte anteriore del muscolo deltoide. Tutti gli esercizi con respiro di fuoco producono un massaggio del diaframma sul fegato.

6. Seduti sul tallone destro

Allungate la gamba sinistra all’indietro.Piegate le braccia, portando le mani con i palmi rivolti verso l’alto vicino alla testa, all’altezza del-le orecchie (attenzione: attenersi alle spiegazioni scritte, la foto è puramente indicativa).Spingete i gomiti indietro, esercitando sulla schie-na una pressione, in modo che le scapole si muo-vano l’una verso l’altra.Piegate la testa all’indietro e fissate con gli occhi aperti un punto sul soffitto. Respiri lunghi e profondi.

Questo esercizio impegna il grande pettorale e, soprattutto, il muscolo romboideo. Il fegato si contrae come una spugna e vie ne poi irrorato maggiormente di sangue.

Breve rilassamento in posizione supina, fino a 2 minuti.

5. Praticate il respiro di fuoco

6. Respirazione con respiri lunghi e profondi

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8. Pavan Sodhan Kriya

Supini. Inspirate (8a) sollevando le gambe a 60 gra-di. Mantenete la posizione per 10 secondi tenendo l’aria dentro.Espirate (8b) piegando le gambe al petto. Mantenete la posizione per 10 secondi tenendo fuori l’aria.Inspirate (8a) ritornando a sollevare le gambe a 60 gradi da terra. Mantenete la posizione per 10 secondi tenendo l’aria dentro.Espirate (8c) abbassando a terra le gambe stese, tornando in posizione supina. Rimanete per 10 secondi tenendo l’aria fuori.Ripetete l’esercizio 4-8 volte.

L’angolo di 60 gradi delle gambe rispetto al suolo sti-mola for temente il fegato. Inoltre, la muscolatura ad-dominale esercita una pressione specifica sul fegato.

7. In piedi

Divaricate le gambe con i piedi alla larghezza delle spalle, piegate il busto teso in avanti finché non sia parallelo al pavimento. Tenete su la testa. Intrec-ciate le dita e premete le mani contro il pube. Respiro di fuoco con la bocca.

Questa posizione che viene considerata tradizio-nalmente benefica per il fegato, è utile a tutto il cerchio formato dal meridiano del fegato, a livel-lo inguinale, attorno agli organi genitali.

7. Respiro di fuoco con la bocca

8a. Inspirate

8b. Espirate

8c. Espirate

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PARTE SECONDA – ESPERIENZA 123

9. Posizione del celibe steso

Sedetevi tra i polpacci. Puntate con cautela i gomiti e, lentamente, ap-poggiate la schiena a terra. Se avete difficoltà nell’appoggiare la schiena restate in posizione di appoggio sui gomiti, mettendo eventualmente uno o più cuscini sotto la schiena. Intrecciate le dita nella stretta di Venere (pag. 175) con le mani appoggiate sull’ombelico. Respiro di fuoco.

Questa è una variante della tradizionale posi-zione del pesce, che tende il grande pettorale ed esercita pressione sul fegato grazie al piegamento all’indietro.

Rilassamento lungo e profondo in posizione su-pina, 10-15 minuti.Eseguite le cinque fasi del risveglio (pag. 54).

Meditazione per la forza interioreQuesta meditazione contribuisce a smaltire la rabbia. Con il Mantra Jio “anima amata”, ci si rapporta alla luce del proprio io più elevato, della più alta coscienza, nella quale è possibile osserva-re se stessi e gli altri. Ci si apre così a soluzioni e a punti di vista creativi di conflitti e di tensioni. L’obiettivo non è quello di eliminare la rabbia, bensì quello di trasformarne la forza distruttiva in forza creativa.

PosizionePosizione semplice con le mani in Gyan Mudra (pag. 174) appoggiate sulle ginocchia. È possi-bile anche eseguire questo esercizio seduti su di una sedia con lo schienale dritto. In questo caso, tenete la schiena ben eretta e i piedi appoggiati al pavimento con tutta la pianta.(Attenzione: attenersi alle spiegazioni scritte, la foto è puramente indicativa).

9a. Praticate il respiro di fuoco

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MantraCantate continuamenteJIO, JIO, JIO, JIO, JIO, JIO, JIO, ecc.Jio significa “anima amata”.Una ripetizione del Mantra dura circa un secondo.Cantare i Mantra non favorisce solamente la concentrazione, ma agisce anche in maniera specifica sui punti di riflesso e di agopuntura del palato. Sul palato vi sono 84 punti meridia-ni che vengono stimolati mediante i movimenti e il tocco della lingua. Questi punti stimolano direttamente l’ipofisi e altre zone cerebrali. Con l’ausilio dei mantra vengono creati modelli ener-getici in grado di mutare in positivo lo stato di coscienza, tramite il cervello. Su que sti processi

si basa lo yoga Naad, lo yoga della corrente del suono, ossia la scienza dei Mantra che è una del-le parti di cui si compone lo yoga Kundalini.

ConcentrazioneSul “terzo occhio”, tra le sopracciglia.RespirazioneRespirate normalmente.

VisualizzazioneImmaginate la relazione tra il vostro io più ele-vato e l’anima di co lui che vi ha fatto adirare.

DurataMassimo 11 minuti.

Rappresentazione del palato con gli 84 punti meridiani.

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Letture

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