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STORIA - 2 9 IVAN KOZHEDUB Il maggiore tra gli assi delle forze aeree degli Alleati nella seconda guerra mondiale FABIO GALBIATI Dii .sirii.srr<c. Ivan Kozhedub sul suo Lavochkin La-5FN nel 1944. Un Lavochkin La-7 nuovo di fabbrica. I1 Maresciallo dell'Aria Ivan Kozhedub fu uno dei due piloti sovietici - l'altro fu Aleksandr Pokrishkin - ai quali, durante la seconda guerra mondiale, fu concessa tre volte la Stella d'Oro di Eroe dell'unione Sovietica. Con 62 aerei abbattuti fu il maggiore degli assi delle forze aeree degli Alleati, ed il primo pilota sovietico ad abbattere, il 19 aprile 1945, un caccia a reazione tedesco tipo Messerschrnitt 262. A differenza di Pokrishkin, che fu in azione dall'inizio dell'invasione in Russia, nel giu- gno del 1941, fino al termine della guerra, impiegando vari tipi di velivoli e ottenendo 59 vit- torie, Kozhedub fu impiegato inizialmente come istruttore e solo il 26 marzo 1943 svolse la sua prima missione di combattimento. Nato 1'8 giugno 1920 nel villaggio di Obrazheyevska, nella regione di Sumy, in Ucraina, era il più giovane di cinque figli. Trascorse una adolescenza abbastanza dura, fatta di molte privazioni, ma riuscì a diplomarsi nel 1940 in chimica nell'Istituto tecnico di Shostka. La passione per l'aviazione lo prese intorno ai 15 anni, osservando gli aerei di un locale Aeroclub sorvolare il villaggio dove viveva. Nel 1930 l'aviazione aveva un fascino particolare per i giovani europei e americani; in particolare, in Unione Sovietica era alimentato anche dal Komsomol (l'Organizzazione giovanile del partito comunista). Per il giovane Ivan, e per migliaia di ragazzi sovietici, l'eroe di quegli anni era il pilota Valery Chkalov, celebre per i voli a lunga distanza compiuti con il Tupolev ANT-25. Nel 1936 volò da Mosca a Udd Island, nella penisola della Kamchatka, per 9.374 km in 56 ore e 20 minuti e nel giugno del 1937 da Mosca a Vancouver, passando per il Polo Nord: un volo più corto (8.504 km in 63 ore e 16 minuti), ma molto più impegnativo. Chkalov era anche pilota collaudatore e morì il 15 dicem- bre 1938 ai comandi di un prototipo del caccia Polikarpov I- 180. Nel 1938, Kozhedub si iscrisse al locale Aeroclub dove apprese i primi rudimenti del volo, ma fu nel 1940, quando fu ammesso alla Scuola militare di aviazione di Chuguyev, che iniziò metodicamente ad apprendere come pilotare un aereo. Per ottenere il brevetto, erano a quel tempo necessarie almeno 100 ore di volo; paradossalmente, proprio a causa delle sue buone doti di pilota, finito l'addestramento nel febbraio 1941, Kozhedub fu inizialmente assegnato ad una scuola di volo come istruttore. Nonostante le continue richieste avanzate per essere tra- sferito al fronte, dovette attendere fino al marzo del 1943 per vedere esaudite le proprie aspira- zioni. Nel frattempo, verso la fine del 1942, aveva completato il "passaggio" sul caccia che lo avrebbe accompagnato in tutta la sua attività operativa: il Lavochkin La-5. Si trattava di un velivolo monomotore, costruito in legno a causa della carenza di leghe metalliche nel paese. equipaggiato con un motore radiale Shvetsov M-82A a 14 cilindri, raffreddato ad aria, da 1.700 cv ed armato con due cannoni automatici ShVAK da 20 rnm. Poteva volare a 509 km/h e raggiungere la quota di 10.000 metri, con un raggio operativo di 1.190 km. Costruito in 9.920 esemplari fino al novembre 1944. quando fu sostituito dal più avanzato La-7, prodotto a sua

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STORIA - 2 9

IVAN KOZHEDUB

Il maggiore tra gli assi delle forze aeree degli Alleati nella seconda guerra mondiale

FABIO GALBIATI

Dii .sirii.srr<c. Ivan Kozhedub sul suo Lavochkin La-5FN nel 1944.

Un Lavochkin La-7 nuovo di fabbrica.

I1 Maresciallo dell'Aria Ivan Kozhedub fu uno dei due piloti sovietici - l'altro fu Aleksandr Pokrishkin - ai quali, durante la seconda guerra mondiale, fu concessa tre volte la Stella d'Oro di Eroe dell'unione Sovietica. Con 62 aerei abbattuti fu i l maggiore degli assi delle forze aeree degli Alleati, ed il primo pilota sovietico ad abbattere, il 19 aprile 1945, un caccia a reazione tedesco tipo Messerschrnitt 262.

A differenza di Pokrishkin, che fu in azione dall'inizio dell'invasione in Russia, nel giu- gno del 1941, fino al termine della guerra, impiegando vari tipi di velivoli e ottenendo 59 vit- torie, Kozhedub fu impiegato inizialmente come istruttore e solo il 26 marzo 1943 svolse la sua prima missione di combattimento.

Nato 1'8 giugno 1920 nel villaggio di Obrazheyevska, nella regione di Sumy, in Ucraina, era il più giovane di cinque figli. Trascorse una adolescenza abbastanza dura, fatta di molte privazioni, ma riuscì a diplomarsi nel 1940 in chimica nell'Istituto tecnico di Shostka.

La passione per l'aviazione lo prese intorno ai 15 anni, osservando gli aerei di un locale Aeroclub sorvolare il villaggio dove viveva. Nel 1930 l'aviazione aveva un fascino particolare per i giovani europei e americani; in particolare, in Unione Sovietica era alimentato anche dal Komsomol (l'Organizzazione giovanile del partito comunista). Per i l giovane Ivan, e per migliaia di ragazzi sovietici, l'eroe di quegli anni era il pilota Valery Chkalov, celebre per i voli a lunga distanza compiuti con il Tupolev ANT-25. Nel 1936 volò da Mosca a Udd Island, nella penisola della Kamchatka, per 9.374 km in 56 ore e 20 minuti e nel giugno del 1937 da Mosca a Vancouver, passando per il Polo Nord: un volo più corto (8.504 km in 63 ore e 16 minuti), ma molto più impegnativo. Chkalov era anche pilota collaudatore e morì il 15 dicem- bre 1938 ai comandi di un prototipo del caccia Polikarpov I- 180.

Nel 1938, Kozhedub si iscrisse al locale Aeroclub dove apprese i primi rudimenti del volo, ma fu nel 1940, quando fu ammesso alla Scuola militare di aviazione di Chuguyev, che iniziò metodicamente ad apprendere come pilotare un aereo. Per ottenere il brevetto, erano a quel tempo necessarie almeno 100 ore di volo; paradossalmente, proprio a causa delle sue buone doti di pilota, finito l'addestramento nel febbraio 1941, Kozhedub fu inizialmente assegnato ad una scuola di volo come istruttore. Nonostante le continue richieste avanzate per essere tra- sferito al fronte, dovette attendere fino al marzo del 1943 per vedere esaudite le proprie aspira- zioni.

Nel frattempo, verso la fine del 1942, aveva completato il "passaggio" sul caccia che lo avrebbe accompagnato in tutta la sua attività operativa: i l Lavochkin La-5. Si trattava di un velivolo monomotore, costruito in legno a causa della carenza di leghe metalliche nel paese. equipaggiato con un motore radiale Shvetsov M-82A a 14 cilindri, raffreddato ad aria, da 1.700 cv ed armato con due cannoni automatici ShVAK da 20 rnm. Poteva volare a 509 km/h e raggiungere la quota di 10.000 metri, con un raggio operativo di 1.190 km. Costruito in 9.920 esemplari fino al novembre 1944. quando fu sostituito dal più avanzato La-7, prodotto a sua

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Un Lavochkin La-5 del 159" IAP, "Squadriglia Valery Chkalov".

Un La-5FN del 159" IAP nell'area di Stalingrado.

volta in 5.905 esemplari fino al dicembre 1945. fu la spina dorsale dell'aviazione sovietica nella seconda guerra mondiale insieme ai caccia con motore in linea di progettazione Yakovlev.

Per gli standard occidentali era un aereo poco sofisticato. tuttavia la sua robusta struttura lignea, la sostanziale semplicità e la poca manutenzione necessaria sul campo, lo rendevano perfettamente adatto al ruolo ed alle condizioni di utilizzo della VVS (Voyenno Vozdushne Sili - Forze Aeree dell'Esercito).

Entrato in linea nell'ottobre del 1942, poteva competere con quello che allora era il caccia standard della Luftwaffe sul fronte russo: il Messerschmitt Bf 109G-2, equipaggiato con un motore Daimler Benz DB 605A da 1.475 cv e armato con un cannone da 20 mm e due mitra- gliatrici da 13 mm. Da una prova comparativa effettuata con un caccia tedesco catturato, emer- se comunque che il Bf 109G-2 era superiore al La-5 sotto molti aspetti. I1 109 (3-2 aveva una velocità massima di 623 kmlh - ovvero più di 100 k d h rispetto al La-5 - ed una quota di tan- genza di 1 1.750 m - ovvero di 1.750 m più elevata. La velocità del caccia russo era però supe- riore a livello del suolo ed il La-5 era inoltre più manovrabile. I primi piloti sovietici che lo impiegarono si abituarono presto al nuovo velivolo ed apprezzarono i l deciso miglioramento delle prestazioni rispetto agli aerei di cui disponevano fino ad allora.

Il reparto al fronte cui fu assegnato Ivan Kozhedub era i l 240 IAP (Istrebitelski Aviatsy Polk - Reggimento Aereo da Caccia) equipaggiato con una trentina di La-5, suddivisi in tre squadriglie, e che aveva iniziato a combattere dal primo giorno di guerra sul fronte di Leningrado. L'aereo di Kozhedub era contrassegnato dal numero 75 e, come gli altri velivoli del reparto, riportava in fusoliera la scritta "Squadriglia Valery Chkalov".

La prima settimana di combattimenti lo videro impegnato sul fronte di Kharkov durante l'ultima grande sconfitta sovietica prima della decisiva battaglia di Kursk. Nel primo scontro in volo, nel marzo del 1943, rischiò addirittura di essere abbattuto. Rimasto isolato nel corso dell'azione. aveva avvistato una formazione nemica, e avventatamente era andato all'attacco. trovandosi ben presto inseguito da due caccia bimotori Messerschmit Bf 110 che danneggiaro- no pesantemente il suo aereo, prima che Kozhedub riuscisse a sganciarsi. Fu una brutta espe- rienza, ma aveva imparato una importante lezione: non si poteva vincere la guerra da soli.

I1 6 luglio 1943, sopra Kursk, Ivan Kozedub ottenne la sua prima vittoria abbattendo un

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bombardiere in picchiata Junkers Ju 87 "Stuka". Da allora non si fermò più. I1 7 luglio abbattd un secondo Ju 87 e 1'8 due caccia Bf 109. Nel corso della battaglia di Kursk fu impegnato costantemente nella scorta ai bombardieri, nella neutralizzazione della caccia avversaria e nel- l'attacco alle batterie contraerei. Al termine della campagna ottenne una prima onorificenza: l'Ordine della Bandiera Rossa.

I1 4 febbraio 1944 Kozhedub era comandante di una squadriglia del 240 IAP e aveva all'attivo 26 vittorie aeree individuali quando gli fu concessa la prima Stella d'oro di Eroe dell'unione Sovietica.

Nel maggio del 1944 riceveva un nuovo velivolo. i l La-5FN. che riportava una speciale dedica "Nel nome dell'Eroe dell'unione Sovietica Ten. Col. N. Koniyev". Tale aereo, secondo la propaganda sovietica, era stato donato da un apicoltore di una fattoria collettiva chiamato Vasily Koniyev che aveva richiesto fosse intitolato al nipote del famoso Maresciallo Vasily Konev, caduto all'inizio della guerra. I1 La-5FN era una versione migliorata del La-5F e dispo- neva di un motore sovralimentato ad iniezione diretta. Con questo velivolo Kozhedub abbatté 8 aerei tedeschi in 7 giorni tra cui 5 caccia Focke Wulf 190.

Ai primi di luglio fu richiamato a Mosca per un periodo di riposo, prima di essere destina- to ad un nuovo reparto. I1 19 agosto 1944, quando il numero delle sue vittorie era arrivato a 48, gli fu concessa la seconda Stella d'Oro e tre giorni dopo fu inviato al 176" GIAP (Reggimento da Caccia della Guardia) di cui divenne i1 vice comandante con il grado di mag- giore. I1 176" GIAP, che operava sul fronte Bielorusso, era equipaggiato con il nuovo caccia La-7, una versione migliorata del già valido La-5FN. Le principali modifiche apportate furo- no: lo spostamento del radiatore dell'olio motore, posto ora sotto la fusoliera, la modifica della parte centrale dell'ala e l'eliminazione della presa d'aria del turbocompressore posta sul cofa- no motore, in favore di due prese d'aria ricavate sul bordo d'entrata alare. Il motore era sostan- zialmente lo stesso che equipaggiava il La-5FN, ma possedeva migliori prestazioni ad alta quota.

Con questo aereo, contrassegnato dal numero 27, Ivan Kozhedub conseguì le ultime 14 vittorie. Molte di queste furono ottenute eseguendo missioni soprannominate "Lone Wolf - Lupo Solitario", che prevedevano l'impiego di due velivoli in missioni di caccia libera. Ivan Kozhedub condusse parecchie di queste missioni insieme con il maggiore Dmitrii Titarenko.

I1 19 febbraio 1945, a nord di Francoforte, in compagnia di Titarenko, Kozhedub notò un aereo più basso a circa 350 metri di quota che stava volando ad alta velocità verso il fiume Oder. Kozhedub picchiò immediatamente alle sue spalle a tutto gas per sorprenderlo da sotto, accompagnato da Titarenko che aprì improvvisamente il fuoco. Il pilota tedesco, allarmato, iniziò una virata a sinistra che ne rallentò però la velocità e consentì a Kozhedub di raggiun- gerlo ed abbatterlo senza difficoltà. L'aereo tedesco era un caccia a reazione Me 262 che, se avesse proseguito dritto, grazie alla sua velocità, avrebbe distanziato senza problemi i due velivoli sovietici.

L'ultimo combattimento vide ancora i due piloti protagonisti. 11 17 aprile 1945 Kozhedub

Una coppia di Ju-87D "Stuka" del 2.St G 2. Un velivolo tedesco

di questo tipo costituì la prima della lunga serie di vittorie

il 6 luglio 1943.

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32 S'TQRIA - Le vittorie aeree di Ivan Kozhedub

Data Tipo di aereo Data Tipo di aereo 06 lug 1943 1 Ju 87 I l apr 1944 1 Me 109 07 lug 1943 1 Ju 87 19 apr 1944 1 He 111 09 lug 1943 2 Me 109 (in 2 sortite) 28 apr 1944 I Ju 87 09 ago 1943 1 Me 109 29 apr 1944 2 Hs 129 14 ago1943 2 Me 109 03 mag 1944 I Ju 87 16 ago1943 1 Ju 87 31 mag 1944 1 Fw 190 22 ago 1943 1 Fw 190 O1 giu 1944 1 Ju 87 09 sett 1943 1 Me 109 02 giu 1944 1 Hs 129 30 sett 1943 1 Ju 87 03 giu 1944 3 Fw 190 (in 2 sortite) 01 ott 1943 2 Ju 87 07 giu 1944 1 Me 109 02 ott 1943 3 Ju 87 22 sett 1944 2 Fw 190 04 ott 1943 I Me 109 25 sett 1944 1 Fw 190 05 ott 1943 2 Me 109 (in 2 sortite) 16 gen 1945 1 Fw 190 06 ott 1943 I Me 109 10 feb 1945 1 Fw 190 10 ott 1943 I Me 109 12 feb 1945 3 Fw 190 12 ott 1943 2 Ju 87, 1 Me 109 19 feb 1945 I Me 262 29 ott 1943 1 He 111.1 Ju87 1 1 mar 1945 1 Fw 190 16 gen 1944 I Bf 109 18 mar 1945 2Fw 190 30 gen 1944 1 Ju 87. 1 Bf 109 22 mar 1945 2Fw 190 14 mar 1944 1 Ju 87 23 mar 1945 I Fw 190 21 mar 1944 I Ju 87 17 apr 1945 2Fw 190

Tipo di aereo N. vittorie Fw 190 22 He 111 2 Hs 129 3 Ju 87 18 Me 109 16 Me 262 I Totale n. 62 vittorie

Un La-5F del 1944.

'del IAP nell'estate

Un documento rimasto riservato per molti anni: la sequenza della fotomitragliatrice del velivolo di Kozhedub in cui si distinguono due P-51 "Mustang" statunitensi abbattuti per errore nell'aprile 1945.

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Un Messerschmitt Bf-109G-2 dello JG 52 operante sul fronte

russo.

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e Titarenko avvistarono nei sobborghi di Berlino ad una altitudine di 3.500 m una formazione di 40 Focke Wulf 190 armati con bombe. Nonostante la disparità di forze decisero comunque di attaccare. Alla massima velocità i due piloti sovietici si portarono in coda, con i l sole alle spalle, all'ultimo aereo della formazione avversaria. Kozhedub aprì il fuoco a distanza ravvici- nata abbattendo immediatamente i l FW 190 che cadde sui sobborghi della città. La formazione tedesca, a questo punto, si sparpagliò e attaccò i due caccia sovietici. Titarenko riuscì ad abbattere uno dei velivoli nemici che si erano portati in coda a Kozhedub. Avvistati altri caccia sovietici, i due piloti decisero di uscire dal combattimento per dirigersi verso la propria base, ma improvvisamente videro un altro Fw 190 di fronte a loro. Prontamente attaccato da Kozhedub, l'aereo tedesco, colpito, esplose in aria. Era la sua vittoria numero 62 (si veda l'e- lenco dettagliato a pag. 32) e anche l'ultima, tra quelle ottenute nel corso di 120 combattimenti per un totale complessivo di 330 missioni di guerra.

In effetti ci furono altre due vittorie riportate nell'aprile del 1945 che non gli furono però, per sua fortuna, accreditate. Avvistata una formazione di bombardieri americani B- 17 attaccati dalla caccia tedesca, Kozhedub si lanciò in loro soccorso. I caccia statunitensi di scorta ai bombardieri scambiarono però il suo aereo per nemico ( i l La-7, da lontano, era molto simile al Focke Wulf 190) e gli spararono contro. Nello scontro che seguì Kozhedub, prima che si ren- desse conto che gli assalitori erano alleati, abbatteva due P-51D "Mustang". Ma l'episodio rimase per molto tempo sconosciuto.

I1 18 agosto 1945, a guerra ormai conclusa, ricevette la terza Stella d'Oro. Dopo aver fre-

Da sinistra. quentato l'Accademia, ricoprì vari incarichi di comando nella VVS, ma considerò l'addestra- Ivan ~ozhedub, primo a sinistra, mento dei giovani piloti come la sua responsabilità piil importante. Morì nell'agosto del 1991 riceve le congratulazioni per la allvetà di 7 1 anni. sua 62" vittoria il 17 aprile 1945.

I1 Lavochkin La-7 originale di Ivan Kozhedub, contrassegnato dal numero 27, è tuttora 11 Lavochkin La-7 n. 27, che fu di conservato nel Museo Aereo Nazionale di Munino, circa 40 km a nord-est di Mosca. Ivan Kozhedub, oggi conservato al Museo Aereo Nazionale di Munino, vicino a Mosca. F. Galbiati