Kore Informa - aneb.it · la morte della Vita di Fanciulla è una trasfor- ... Il Profeta, testo...

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Leggiamo nel nostro Statuto … ” La denominazione ‘ Kore ‘ che identifica l’Associazione Culturale solleva l’immagine della ‘ Kore Dea Fanciulla ’, figlia di Demetra, Dea Madre. Kore, fanciulla divi- na, rappresenta anche il germoglio del Femminile; nel frumento, è la piantina prima del frutto, in ogni specie è l’Archetipo che contiene e simbolizza le potenzialità della Madre e della Figlia, racchiude in sé le origini e la discendenza: un’infinita serie di madri e di fi- glie insieme. Nella Kore vi è quin- di una coscienza integrata, dove tutti gli aspetti del Femminile so- no rappresentati…” La magia trasformativa di questo archetipo del Femminile, dà vita - nella Donna come nell’Uomo - alla possibilità di attuare concreta- mente le potenzialità del proprio Io, in un percorso che rappresenta una vera trasformazione alchemi- ca… Dal Mito e dalle Religioni ricevia- mo informazioni sull’ “accadere psicosomatico” della Vita … “ la Donna deve essere sempre co- me è la sua natura. Essa sarà sem- pre fanciulla o sarà madre. Prima di ogni amore essa è fanciulla, dopo ogni amore essa è madre” … ( da K.Keréneyi –Prolegomeni allo studio scientifico della Mitologia ) Prima di ogni progetto è fanciulla, dopo essa è madre, e nutrito quel figlio o progetto, sarà di nuovo pronta per essere fanciulla … verso una nuova passione, e di nuovo sarà madre di un figlio o di un progetto. Le Divinità - gli Archetipi - sono verità che si affacciano all’Anima attraverso una realtà concreta … re- altà che come ogni verità si presenta in forme diverse in tempi diversi, si storicizza Dio, gli Dei, sono nella Storia ma il senso intimo dell’Archetipo rimane atemporale, la loro verità intatta, così come l’equilibrio dei contrasti che abitano la loro identità. Le idee mitologiche si possono rap- presentare come boccioli di fiore. Tutti gli dei e le dee, funzioni che accadono al nostro interno, possono essere considerati come sviluppi di un Archetipo originario, Fanciullo divino e Fanciulla divina, elementi Animus ed Anima che riuniscono in sé generatore e generato, come il RELAZIONE MORALE 2014: SENSO, SIGNIFICATO E SOSTANZA NEI PERCORSI DELL’ASSOCIAZIONE ONLUS KORE del Presidente Daniela Cecchi Kore Informa Giugno 2014 ANNO VI Numero 2 Pubblicazione gratuita Distribuzione gratuita presso la sede dell’Associazione Direttore Responsabile Enrico Petrucciani Redazione Daniela Cecchi Angela Fabbri Viviana Nacchi Hanno collaborato: Elisa Granatelli Edy Bodecchi Simona Borghi Angela Lussu Editore: Associazione Kore Finito di stampare 1 Giugno 2014 Ciclostilato in proprio presso la sede dell’Associazione Tiratura: n. 100 copie Kore Informa Relazione Morale 2014 1 Compagni di viaggio 3 La figura Medico Veterina- rio Comportamentalista 6 Al di là del mondo degli Opposti... 8 Autenticità e Malattia 12 Musica, cervello ed emo- zione 14 I laboratori di Kore 18 Gli obiettivi dell’Associazione 19 Sommario Periodico Quadrimestrale dell’Associazione Culturale O.N.L.U.S. Centro Studi per la Ricerca e l’Educazione Psicosomatica Kore-Affiliata C.E.S.V.O.T C.F.: 90013660536 -Via Bellini n°39- 58022 Follonica (Gr) Registro Stampa del Tribunale di Grosseto al N° 04 / 09 fascicolo n°471 / 09 V.G Particolare di una Kore greca VI sec. a.C.- Museo dell’Acropoli di Atene (Grecia) (elaborazione grafica:Ass. Kore) Fonte:http://wizolibrary.wizocollege.co.il/ Images/Source/Greek/Sculpture/Archaic/ KORE HEAD 682.jpg

Transcript of Kore Informa - aneb.it · la morte della Vita di Fanciulla è una trasfor- ... Il Profeta, testo...

Leggiamo nel nostro Statuto … ”

La denominazione ‘ Kore ‘ che

identifica l’Associazione Culturale

solleva l’immagine della ‘ Kore

Dea Fanciulla ’, figlia di Demetra,

Dea Madre. Kore, fanciulla divi-

na, rappresenta anche il germoglio

del Femminile; nel frumento, è la

piantina prima del frutto, in ogni

specie è l’Archetipo che contiene

e simbolizza le potenzialità della

Madre e della Figlia, racchiude in

sé le origini e la discendenza:

un’infinita serie di madri e di fi-

glie insieme. Nella Kore vi è quin-

di una coscienza integrata, dove

tutti gli aspetti del Femminile so-

no rappresentati…”

La magia trasformativa di questo

archetipo del Femminile, dà vita -

nella Donna come nell’Uomo -

alla possibilità di attuare concreta-

mente le potenzialità del proprio

Io, in un percorso che rappresenta

una vera trasformazione alchemi-

ca…

Dal Mito e dalle Religioni ricevia-

mo informazioni sull’ “accadere

psicosomatico” della Vita …

“ la Donna deve essere sempre co-

me è la sua natura. Essa sarà sem-

pre fanciulla o sarà madre. Prima di

ogni amore essa è fanciulla, dopo

ogni amore essa è madre” …

( da K.Keréneyi –Prolegomeni allo

studio scientifico della Mitologia )

Prima di ogni progetto è fanciulla,

dopo essa è madre, e nutrito quel

figlio o progetto, sarà di nuovo

pronta per essere fanciulla … verso

una nuova passione, e di nuovo sarà

madre di un figlio o di un progetto.

Le Divinità - gli Archetipi - sono

verità che si affacciano all’Anima

attraverso una realtà concreta … re-

altà che come ogni verità si presenta

in forme diverse in tempi diversi, si

storicizza – Dio, gli Dei, sono nella

Storia – ma il senso intimo

dell’Archetipo rimane atemporale,

la loro verità intatta, così come

l’equilibrio dei contrasti che abitano

la loro identità.

Le idee mitologiche si possono rap-

presentare come boccioli di fiore.

Tutti gli dei e le dee, funzioni che

accadono al nostro interno, possono

essere considerati come sviluppi di

un Archetipo originario, Fanciullo

divino e Fanciulla divina, elementi

Animus ed Anima che riuniscono in

sé generatore e generato, come il

RELAZIONE MORALE 2014: SENSO, SIGNIFICATO E SOSTANZA

NEI PERCORSI DELL’ASSOCIAZIONE ONLUS KORE del Presidente Daniela Cecchi

Kore Informa

Giugno 2014

ANNO VI Numero 2

Pubblicazione gratuita

Distribuzione gratuita presso

la sede dell’Associazione

Direttore Responsabile

Enrico Petrucciani

Redazione Daniela Cecchi

Angela Fabbri

Viviana Nacchi

Hanno collaborato:

Elisa Granatelli

Edy Bodecchi

Simona Borghi

Angela Lussu

Editore: Associazione Kore

Finito di stampare

1 Giugno 2014

Ciclostilato in proprio

presso la sede

dell’Associazione

Tiratura: n. 100 copie

Kore Informa

Relazione Morale 2014 1

Compagni di viaggio 3

La figura Medico Veterina-

rio Comportamentalista 6

Al di là del mondo degli

Opposti...

8

Autenticità e Malattia 12

Musica, cervello ed emo-

zione

14

I laboratori di Kore 18

Gli obiettivi

dell’Associazione

19

Sommario

Periodico Quadrimestrale dell’Associazione Culturale O.N.L.U.S.

Centro Studi per la Ricerca e l’Educazione Psicosomatica Kore-Affiliata C.E.S.V.O.T

C.F.: 90013660536 -Via Bellini n°39- 58022 Follonica (Gr)

Registro Stampa del Tribunale di Grosseto al N° 04 / 09 – fascicolo n°471 / 09 V.G

Particolare di una Kore greca

VI sec. a.C.- Museo dell’Acropoli di Atene (Grecia)

(elaborazione grafica:Ass. Kore) Fonte:http://wizolibrary.wizocollege.co.il/ Images/Source/Greek/Sculpture/Archaic/

KORE HEAD –682.jpg

bocciolo di un fiore.

Per connotare il senso e l’obiettivo

dell’associazione, abbiamo scelto il bocciolo

Kore, la fanciulla divina che ci narra l’essenza

di una idea mitologica primordiale: la capacità

di schiudersi, come quella di racchiudere

un’Immensità, l’ immensità del Mondo conte-

nuto in un seme.

Ogni kore, ogni progetto – fanciulla divina ha

un destino; quando la vita della Kore è ancora

presso la madre, è Vita; diviene Mors -

trasformazione se rapita dall’Uomo o

entra in contatto con un Animus, mu-

tando anche il nome - ciò che identifica

- in Persefone. Quando la Fanciulla si

apre all’Uomo o ad un “animus” fe-

condante, questo la trasforma e le con-

sente di accadere, di maturare ad altro:

questo è il significato dell’archetipo

Persefone.

Il Mito, come dice Sallustio sono cose che non

avvennero mai, ma accadono sempre. Dal Mito

principale della nostra cultura antica, quello

greco, emerge il primitivo rapporto di identità

tra la Madre e la Figlia, la Demetra e la Kore:

il matrimonio, l’incontro con la sessualità rap-

presenta un destino di separazione, un mistero;

la morte della Vita di Fanciulla è una trasfor-

mazione.

La Kore è dunque l’immagine della fanciulla

divina, rappresenta il germoglio del Femminile;

nel frumento è la piantina prima del frutto, con-

tiene e simbolizza le potenzialità della madre e

della figlia, racchiude in sé l’origine e la di-

scendenza: un’infinita serie di madri e figlie

insieme. Ogni matrimonio trasforma la Kore in

una Persefone, la figlia rapita alla madre - la

fanciulla che non sarà più solo figlia, ma anche

sposa - per giungere ad essere poi madre: di-

verrà anch’essa una Demetra dalla quale scatu-

rirà ancora la fanciulla poi la sposa, quindi la

madre. In ogni Donna, ma anche nel tratto ani-

ma di ogni Uomo, è quindi contenuta la toti-

potenzialità del Femminile con la capacità di

creare e di nutrire, in ogni ambito dei propri ta-

lenti.

L’Archetipo non muore e non invecchia, bensì

continua ad accadere in ogni individuo, maschi-

le o femminile; i nostri progetti, quelli realmen-

te figli della nostra intuizione – la dea Metis –

sono delle potenzialità Kore che, se fecondati da

un tratto “Animus”, si trasformano nell’ Arche-

tipo Proserpina, pronta ad essere una madre nu-

triente, una Demetra quindi, che di nuovo darà

Vita ad altre Kore.

In ogni individuo, così come in ogni

associazione l’archetipo Kore è la Po-

tenzialità, è un passaggio fondamenta-

le che contiene altro ed oltre ciò che

possiamo immaginare, tutto ciò che

aspetta di essere fecondato per espri-

mersi.

Se gli Archetipi non sono rispettati o

viene loro impedito di accadere, si esprimeran-

no attraverso il Male e la Malattia.

L’associazione è scaturita dall’entusiasmo e dal-

la passione per la ricerca della Verità sul senso

ed il significato della Vita, per meglio nutrirla e

proteggerla; e con il fuoco della passione ha

necessità di continuare a nutrirsi, liberamente.

Infatti, come l’Amore non espresso diventa

Rancore - un ingorgo nel Cuore - così Passioni

non liberate possono alimentare il fuoco della

distruzione, utile anch’esso, tuttavia, e neces-

sario a purificare, a preparare il terreno per nuo-

va vegetazione, a dare spazio ad un nuovo acca-

dere dell’archetipo Kore ed al suo infinito di-

spiegarsi. Anche il fuoco della distruzione può

essere preparatorio di tempi e luoghi diversi per

l’accadere dell’Archetipo.A noi la possibilità di

accogliere sempre l’Archetipo in un terreno

nuovo e nutrirlo con il fuoco della passione. La

vocazione dell’associazione è l’Educazione Psi-

cosomatica, attraverso il volontariato, per dona-

re strumenti utili a diffondere l’idea della lettura

psicosomatica della Vita e del Male o della Ma-

lattia. A tale scopo è necessario che si corri-

sponda sempre più umilmente alle potenzialità

Pagina 2 Kore Informa

segue a pag. 5

Pagina 3 Kore Informa

Compagni di viaggio a cura di Viviana Nacchi

Il Secolo scorso ha espresso nella sua prima metà orrori che noi, quasi contemporanei, facciamo

ancora fatica a concepire e percepire come reali: il dolore della generazione che ci ha preceduto e

di quelle contemporanee, massacrate mentre da noi fiorivano Libertà e Democrazia e ci illudeva-

mo che prevalessero sul Pianeta, è ancora in noi non sufficientemente elaborato. Molti individui

hanno ricevuto il dono di esprimere quel dolore, ma anche i sogni, le speranze, le emozioni di chi

fugge dalla Morte per andare verso l’Amore ad ogni livello: poeti, cantanti, filosofi, narratori,

scienziati, artisti, registi, attori, sono stati i nostri compagni di viaggio ai quali è utile rendere o-

maggio per nutrire le nostre anime attraverso ciò che è stato espresso dalle loro.

GIBRN KAHLIL GIBRAN

Gibrn Kahlil Gibran, artista e intellettuale poliedrico (è pittore, filosofo,

scrittore e poeta) nasce nel Gennaio 1883 in Libano,nella cittadina di

Bisherri. All’età di 11 anni emigra con la famiglia negli Stati Uniti, qui

un’insegnante inglese gli abbrevia il nome in Kahlil Gibran, abbrevia-

zione con cui l’Autore firmerà i suoi scritti. Gibran vive tra, Beirut, Pa-

rigi e New York, dove morirà nel 1931.

Il Profeta, testo pubblicato nel 1923, è sicuramente l’opera più famosa

dell’Autore. Nella quarta di copertina l’Editore Gunda scrive: “Gibran

offre un testo che, pur condotto entro i binari di un linguaggio necessa-

riamente allusivo e metaforico, spesso enigmatico, si presenta di imme-

diata, affascinante, persino sorprendente leggibilità poetica”

Nelle parole di Gibran, tutti gli aspetti della vita quotidiana vivono in

modo nuovo: la Gioia e il Dolore, la Ragione e la Passione arrivano

sempre insieme, tenendosi per mano, e proprio in questa coincidenza

degli opposti sta la vera saggezza. Il Profeta è’ un testo che va dritto al

cuore, che parla dell’Anima e all’Anima in un linguaggio universale che

fonde mondi diversi per dimostrare che siamo tutti accomunati dalle

stesse passioni: l’ateo ed il credente qualunque sia la religione di riferi-

mento. Il messaggio contenuto nel testo è un ringraziamento alla Vita in ogni sua forma al di là della no-

stra capacità di comprendere. Forse proprio l’esperienza vissuta dall’Autore, l’incontro tra due opposte

Culture, quella orientale e quella occidentale, è alla base del suo inconfondibile stile.

La Ragione e la Passione

E nuovamente la sacerdotessa domandò: Parlaci

del la Ragione e del la Pass ione.

Ed egl i rispose dicendo:

La vost ra anima è sovente un campo di bat tagl ia ,

dove i l giudiz io e la ragione fanno guerra al l 'appet i to e al la pass ione.

Gibrn Kahlil Gibran

Foto tratta dalla rete

Sito internet:

http://citations.altervista.org/wp-

content/uploads/2014/02/kata-mutiara-cinta-

khalil-gibran.jpg

Pagina 4 Kore Informa

Potess i io conci l iarvi , e mutare in voi r ival i tà in

unione e discordia in armonia! .

Ma come potrò far lo, se voi s tess i non s iete

i mediatori e g l i amanti di ogni vost ro elemento?

La ragione e la passione sono il t imone e la vela di

quel navigante che è l 'anima vostra.

Se il timone e la vela si spezzano,sbandati, andrete

alla deriva, e resterete fermi in mezzo del mare.

Poi ché, se la ragione domina da sola, è una forza

che imprigiona,e la passione, se incustodita, è una

fiamma che brucia e si distrugge.

Perciò la vostra anima esalti la ragione fino alla

passione,affinché essa canti ,

E con la ragione diriga la passione, affinché questa

viva in resurrezione quotidiana,e sorga come

la fenice dalle proprie ceneri.

Vorrei che l’appetito e il giudizio fossero per voi

come due amici invitati a casa vostra.

L’onore non andrebbe certo all 'uno più che all 'altro;

giacché se hai più riguardi verso un ospite solo,

perdi l’affetto e la fiducia di entrambi.

Quando, sui colli, sedete all’ombrosa frescura dei

pallidi pioppi, ed è vostra la pace serena e lontana dei

campi e dei prati, allora vi sussurri il cuore:

"Nella ragione riposa Dio".

E quando scoppia la tempesta e il vento titano

scuote la foresta, e lampi e tuoni annunciano l

a maestà del cielo,allora dite nel cuore con venerata paura:

"Nella passione si muove Dio".

Così, essendo un alito nella sfera di Dio e nella sua

foresta una foglia, la ragione sarà il vostro riposo

e la passione il vostro moto.

(Da Il Profeta, Ed. Guanda,1980, pp 87/88)

Kore Informa Pagina 5

da “ Il giardiniere dell’Anima “ di Clarissa

Pinkola Estés, ed. Frassinelli 1996

Le attività attraverso le quali abbiamo rea-

lizzato i percorsi di Educazione Psicosoma-

tica hanno rispettato la progettualità, un

grazie di cuore a tutti i soci ed i professio-

nisti che gratuitamente hanno contribuito

alla loro realizzazione. Vogliamo ricordare:

- il seminario “ Sussurri e grida …

voci dal corpo “ lezioni magistrali e

laboratori, dove si è affrontato il

destino delle funzioni nell’accadere

della vita, una lettura ecobiopsico-

logica di tempi, luoghi e modi. Due

giornate di attività realizzate presso

la sala Santucci della parrocchia di

San Pietro e Paolo a Follonica

-I sabati di Kore, seminari mensili a tema,

da ottobre a maggio;

-Il laboratorio di Educazione Psicosomatica

di I° livello, condotto dalla presidente ed il

laboratorio” Essere nel respiro: incontri di

benessere psicofisico “condotto dalla coun-

sellor ecobiopsicologico Angela Lussu.

Per i luoghi dell’anima, è stata realizzata la

visita alla Villa d’Este di Tivoli ed ai mo-

nasteri benedettini di Subiaco.

E’ stata rinnovata la convenzione

dell’associazione Kore con la facoltà di

Medicina e di Psicologia della Sapienza di

Roma per le attività di tirocinio degli stu-

denti. La nostra pubblicazione, KORE IN-

FORMA è uscita regolarmente.Per il finan-

ziamento dell’associazione è stato realizza-

to un pranzo sociale ed una serata di pre-

sentazione e vendita di accessori sanitari

per il sonno,grazie all’organizzazione della

socia e vicepresidente Antonella Cami-

ci.L’assemblea dei soci si è riunita il giorno

17 maggio per approvare la relazione mo-

rale del presidente, il bilancio 2013 e la

progettualità 2014 – 15.

che sono il reale dono dei soci (ognuno con

quello che può donare): non può esserci dono

senza gratitudine. I percorsi ed il lavoro che

questi richiedono, possono risultare a volte

difficili, faticosi, ricchi di imprevisti, ma nulla

dovrà intaccare l’impegno, nella consapevo-

lezza di aver creato percorsi culturalmente

nuovi sul territorio, utili alla crescita personale,

per una trasformazione della visione della Vita

e della relazione in termini di armonia,

rispetto e coerenza al nostro interno;

prerequisito indispensabile affinché que-

sto possa accadere con gli altri e con la

Natura. La gestione della Vita e la lettu-

ra in essa dell’Armonia, come del Male

e della Malattia, ne sono sicuramente

fecondati, così come anche la conoscen-

za delle modalità che l’Individuo ha a disposi-

zione per prendersene carico e per curarsi, per

non restare a terra come ci esorta la poesia se-

guente …

Una preghiera

Rifiutati di cadere.

Se non puoi rifiutarti di cadere,

rifiutati di restare a terra.

Se non puoi rifiutarti di restare a terra,

leva il tuo cuore verso il cielo,

e come un accattone affamato,

chiedi che venga riempito,

e sarà riempito.

Puoi essere spinto giù.

Ti può essere impedito di risollevarti.

Ma nessuno può impedirti

di levare il tuo cuore

verso il cielo –

soltanto tu.

E’ nel pieno della sofferenza

che tanto si fa chiaro.

Colui che dice che nulla di buono

da ciò venne,

ancora non ascolta.

Che cosa è la Medicina Veterinaria Comporta-

mentale? La Medicina Comportamentale è

una branca della Medicina Veteri-

naria che ha lo scopo di diagnosti-

care e curare le patologie del com-

portamento cioè la perdita della ca-

pacità da parte dell'animale di adat-

tarsi alle modificazioni dell'ambien-

te circostante.Grazie ad una visita

comportamentale svolta dal Veteri-

nario Comportamentalista vengono

valutati tutti gli aspetti clinici e

comportamentali dell'Animale nel

contesto sociale e familiare in cui

vive. Il medico Veterinario Comporta-

mentalista è laureato in Medicina Veterinaria in se-

guito deve seguire un iter professionale che compren-

da un Master Universitario di secondo livello in me-

dicina del comportamento e un “curriculum vitae”

ricco di seminari, congressi e corsi incentrati sul

comportamento del Cane e del Gatto. Questo “curriculum viene” valutato e accettato dalla

Federazione Nazionale dei Medici Veterinari

Kore Informa Pagina 6

LA FIGURA DEL

MEDICO VETERINARIO COMPORTAMENTALISTA

di Elisa Granatelli

(FNOVI) iscrivendo così il Medico Veterinario

alla lista dei comporta-

mentalisti accreditati.

Il M.V.C si occupa di

molteplici aspetti della

relazione tra l'uomo e

cane/ gatto: v i s i t e p r e -

adozione: svolte per

aiutare le famiglie che

abbiano intenzione di

adottare un cucciolo o

un gattino a conoscere

le caratteristiche etolo-

giche della specie scel-

ta e a valutare se sia la

giusta decisione; incontri di socializzazione per cuccioli,

Puppy Party: Incontri con cuccioli da 2 a 4

mesi insieme ai loro proprietari. In questa

occasione i cuccioli possono socializzare

tra loro e con persone anche diverse dai loro

proprietari, mentre il medico veterinario li

informa su diversi argomenti per creare una

Premessa a cura di Daniela Cecchi

La Vita è relazione, sia a livello biologico, con gli elementi che dialogano tra di loro, sia a livello di individui,

uomini o altri esseri viventi. E’ fondamentale la relazione nello scambio di sostanze che consentono la Vita,

così come tra individui che per specie o per luogo di residenza, hanno da incontrarsi.

Nella Vita di uomini e donne la relazione con se stessi, cioè la conoscenza e la coscienza di sé, impronta poi la

relazione con gli altri. Nelle famiglie, così come nelle abitazioni dei single, compaiono sempre più spesso piccoli

o grandi animali domestici. L’Uomo rivela sempre più la necessità del rapporto con un animale per essere aiuta-

to ad entrare meglio in contatto con le proprie emozioni. Ad un animale domestico è sempre più affidato il

ruolo di fare da tramite tra quello che siamo nella nostra vera intimità e la nostra consapevolezza, ma anche di

aiutare a veicolare le emozioni tra i membri di una famiglia. Il rapporto con un animale è luogo ed occasione di

esercizio per la nostra anima nell’esprimersi. Nella relazione con i nostri amici animali abbiamo sempre più ne-

cessità di essere aiutati non solo a curarli, ma anche a conoscerli e rispettarli, proprio come spesso i genitori

sentono la necessità di essere aiutati con i figli. Il veterinario è il nostro indispensabile compagno di gestione

dei nostri amici animali.

Foto: Elisa Granatelli

relazione positiva con il proprio cucciolo.

L'obiettivo di questi incontri è la corretta in-

formazione e formazione per poter influire positivamente sullo sviluppo comportamen-

tale del

cuccio-

lo, favo-

rire una

relazio-

ne equi-

librata e rispetto-

sa delle

caratte-

rist iche

etologi-

che del

Cane, con benefici per la relazione Uomo-Cane e per il benessere di quest'ultimo. Per

Veterinario comportamentalista il puppy

party è un occasione effi-

cace per la prevenzione e

la diagnosi precoce delle

patologie comportamen-

tali e può porre le basi per

i successivi incontri; visite per comportamenti

caratteristici di specie ma

indesiderati dai proprieta-

ri; visite per problemi legati

all'apprendimento: es.

eliminazioni inappropria-

te, problemi di comunica-

zione fra Uomo-Animale

disturbi gerarchici problemi intrinsechi all'a-

nimale: secon dari a patologie legati ad

stato patologi

co mentale e/o organico. Naturalmente la visita comportamentale ha un ap-

proccio sistemico cioè il problema va contestualiz-

zato con il sistema familiare.

Il MVC è una figura professionale che lavora

all'interno dei canili rifugo per migliorare le ado-

zioni : i cani vengono valutati sia al momento

dell'entrata in canile sia nei periodi successivi, si

cerca di riperire più informazioni possibili per de-

finire un profilo comportamentale del soggetto. Poi

in la collaborazione della figura professionale

dell'educatore cinofilo, i cani che hanno bisogno

di migliorare alcuni aspetti della loro interazione con la persona, vengono sottoposti ad un percorso

rieducativo. La

persona che vuo-

le adottare viene

seguito dal mo-

mento in cui fa

richiesta di ado-

zione fino ai mo-menti successivi

a l l ' a d o z i o -

ne.Nel l 'equipe

multidisciplinare

nei Programmi

Assistiti con gli

animali , il MVC insieme ad altre figure profes-sionali lavora per preparare progetti rivolti a varie

categorie di utenti (anziani, disabili, bambini con

varie problematiche). An-

che il Gatto è un amico a

quattro zampe che può

manifestare diverse pro-

blematiche dovute spesso al non rispetto delle sue

caratteristiche etologiche. In questo contesto il Vete-

rinario valuta, dopo un

colloquio con la famiglia, come modificare l'ambien-

te e se utilizzare una tera-

pia di supporto. Il MVC utilizza terapie

farmacologiche o parafar-macologiche a supporto

delle modificazioni com-

portamentali a seconda

della situazione in cui si

trova l'animale.

Dott.ssa Granatelli Elisa

cell. 320-3744305 [email protected]

www.sites.google.com/site/veterinariacomportamentalista

Pagina 7

Kore Informa Pagina 7

Foto: Elisa Granatelli

Foto: Elisa Granatelli

Kore Informa Pagina 8

Tirocinio per Psicologi

L’Associazione Kore, Centro Studi Olismo e Psicosomatica, è dal 2007 sede di tirocinio post-Laurea

per Psicologi, in base alla convenzione stipulata, e recentemente rinnovata, con l’Università La Sa-

pienza di Roma – Facoltà di Medicina e Psicologia (Convenzione n. 120 del 31/08/2012 con scaden-

za al 31/08/2015). In questi cinque anni sono già avvenute molte collaborazioni che hanno visto

l’avvicendarsi presso la nostra associazione, nei diversi semestri, di un certo numero di tirocinanti che

con noi hanno portato a termine il loro percorso di Formazione universitaria.

LE ATTIVITA' OGGETTO DI TIROCINIO SONO:

- partecipazione ai “Sabati di Kore”, tesi a formare ed informare i soci con argomenti che hanno come

riferimento culturale e metodologico l'Ecobiopsicologia e tutte le altre discipline psicologiche ed anali-

tiche che sono alla base di una Educazione Psicosomatica intesa come prevenzione del Disagio e della

Patologia;

- discussione di casi clinici insieme all'equipe di psicologi e psicoterapeuti.

Referente tirocini: Dott.ssa Daniela Cecchi

Numero di tirocinanti ammessi per semestre: 2

E' prevista la presenza di Psicologi iscritti all'albo/tutor.

KORE KORE -- MASTER : MASTER : giornate di formazione psicosomatica

I LABIRINTI DELLA VITA Dalla lettura del Mitologema del Labirinto si giunge ad illuminare i labirinti del Corpo narrati nell’Arte,

nelle Fiabe, nel Mito. La Vita rivela ed esprime labirinti biologici, la Fisiologia così come labirinti psi-

chici, i percorsi di Vita.

Il Mitologema del labirinto è metafora assoluta del senso della Vita: l’Eroe punta al processo ermeneuti-

co come al proprio fine; il viaggio verso il centro, la nostra origine, ci permette di cogliere aspetti della

nostra unicità donati dalla Vita; nel viaggio di ritorno, la nostra Anima, si rivela arricchita da ciò che ha

acquisito e da ciò che ha espresso. Il Labirinto condensa in sé una verità celata, in quanto indicibile …

minacciosa … non ancora fruibile …

SACRO E BIOLOGICO

Un percorso alla ricerca della Verità

Una indagine sulla relazione tra ciò che nel Corpo vi è di “ bisogno biologico”, come aspetto fenomeno-

logico dell’Istinto, come energie legate agli Organi, da esprimere e utilizzare ed il Sacro, inteso anche in

termini religiosi: osserviamo come dalla modalità del Biologico possono scaturire indicazioni per la Sa-

lute, l’Etica, le Religioni.

Entrambe le giornate sono condotte dalla dott.ssa Daniela Cecchi, psicologa, psicoterapeuta esper-

ta in Psicosomatica.

La Polarità.

Il titolo introduce al tema della Polarità, tema che

riveste un ruolo cruciale nella nostra esistenza. In

un certo senso è possibile dire che la polarità è la

nostra stessa esistenza.

Il Sole che fa maturare i raccolti è lo stesso della

siccità; la Pioggia che irriga i campi è la stessa del-

le inondazioni. E ancora: il Respiro ha due fasi,

quella attiva dell’inspirazione (contrazione musco-

lare) e quella dell’espirazione (associata al rilascia-

mento muscolare).

Noi percepiamo una verità che è parziale, che è solo una parte del tutto. Per acquisire una visione

unitaria dovremmo poter imparare a rivolgere

l’attenzione anche al polo opposto di ciò che stia-

mo considerando: solo così creiamo nuova cono-

scenza.

Il simbolo forse più noto di congiunzione degli Opposti è l’antichissimo simbolo del Tao.

Il Tao è una sorta di principio ordinatore che influ-

enza la Vita della Natura e degli Uomini, ed espri-

me la fondamentale importanza della dialettica de-

gli Opposti (Yin e Yang). Tutto ciò che si afferma

come esistente nasce infatti dalla relazione tra

coppie di opposti che sono dinamicamente legati l’uno all’altro in modo interdipendente e comple-

mentare. Interdipendente nel senso che un polo

non esiste senza l’altro, o più precisamente, ognu-

no si definisce attraverso l’altro, ( es destra/

sinistra); complementare nel senso che sono ne-

cessari entrambi per creare l’intero (maschile e

femminile; inspirazione ed’espirazione).

Originariamente Tao significava la Via, il procede-

re dell’Universo, un procedere che è dotato di mo-

to continuo e ciclico in un costante alternarsi dello

Yin e dello Yang che genera trasformazione: sem-

pre il giorno diventa notte e viceversa, la Materia

diventa Energia e viceversa. Mentre i taoisti interpretano tali mutamenti come

manifestazione dell’implicita unità di tutti gli oppo-

sti in interazione dinamica tra di loro, l’Uomo occi-

dentale trova quest’idea molto difficile da accettare.

C. G. Jung considera il tema dei Contrari stretta-

mente connesso alla natura umana e ritiene che

avere un termine di opposizione sia necessario per

garantire l’equilibrio del sistema.

Realizzare i principi del Tao a livello di microco-

smo significa, per ogni individuo, riuscire ad ar-

monizzare le proprie parti e i propri ritmi in modo

dialettico. Per armonizzare le proprie diverse parti

è necessario conoscerle, differenziarle ed integrar-

le, questo processo, che Jung definisce come

“processo di individuazione”, apre le porte alla

conoscenza di se stessi.

Nell’atto di conoscere se stesso l’Uomo si trasfor-

ma diventando progressivamente meno estraneo a

se stesso, e aprendosi alla comunicazione con

l’Universo all’interno di sé, si mette in contatto

anche con l’Universo fuori di sé.

Le parole del poeta Kahlil Gibram ne “Il Profeta”

sono una preziosa ed originale testimonianza di

come proprio nella coincidenza degli Opposti si

manifesti Saggezza, Perfezione e Felicità.

(Si rimanda il lettore alla Rubrica Compagni di

viaggio che in questo numero è dedicata a Gibran

con la poesia la Ragione e La Passione”)

L’Intestino.

Fin dall'antichità si è affermato che la pancia è la

sede delle Emozioni e dell' Inconscio; ma per pote-

re svolgere queste Funzioni, occorre che la pancia

abbia un cervello che possa elaborare i dati auto-

nomamente da quello superiore. Le recenti sco-

perte e gli studi di Neuro-Gastroenterologia hanno

proprio confermato che il Cervello enterico esiste.

Il neurobiologo Michael D. Gershon è stato il pri-

mo a parlare dell’esistenza di un “cervello nella

pancia” quando, nel 1998, ha pubblicato il risulta-

to di 30 anni di ricerche nel libro “Il secondo cer-

vello”. Nel decennio successivo è stata progressi-

vamente confermata l’idea che l’Intestino ha capa-

cità di associazione e coordinazione proprie. Le

ricerche condotte sono riuscite ad individuare e

caratterizzare, morfologicamente e funzionalmen-

te, alcuni dei neuroni presenti nella parete intesti-

Al di là del mondo degli Opposti:

vivere tra Ragione e Passione

di Viviana Nacchi

Kore Informa Pagina 9

Pagina 10 Kore Informa

nale. Si tratta di una rete nervosa molto complessa

che gestisce le attività intestinali ed è collegata al

Cervello tramite il Sistema Nervoso vegetati-vo. Gershon considera il Sistema Nervoso enteri-

co un sito indipendente di integrazione ed elabo-

razione neuronale, per questo lo definisce il se-

condo cervello. Si è ormai compreso che vi è una

totale integrazione dei due cervelli, distanti e se-

parati, ma operanti in sintonia ed integrazione per

le Funzioni vitali dell'essere umano.

E’ a tutti noto quanto lo stress e le emozioni ne-gative siano determinanti

per la salute dello Stomaco

e dell’Intestino. Il Cervello

cranico può alterare il nor-

male funzionamento del

secondo Cervello ed inter-

ferire con i suoi ritmi di-sturbando la peristalsi, la

produzione di Acidi, Enzi-

mi, Ormoni, Citochine. Ma

è vero anche il contrario,

come dimostra Gershon nel

suo testo.

Nella regolazione del rap-porto tra primo e secondo

Cervello hanno un ruolo

determinante alcuni Neuro-

trasmettitori, il più

significativo dei qua-

li è sicuramente la

Serotonina, una mo-

lecola nota ai più per il suo legame con la regolazione del tono

dell’Umore. Quasi il 95% della Serotonina del

nostro organismo viene prodotta dalle cellule

dell’Intestino, il cui compito, a questo livello, è di

avviare il riflesso peristaltico e mantenere il tono

vascolare, regolare i movimenti e l’attività dige-

stiva. L’Intestino è di fatto un tunnel attraverso cui il

mondo esterno entra in noi e ci attraversa; niente

di ciò che è a noi esterno e/o estraneo diventa ve-

ramente nostro finché non oltrepassa il confine

dato dalle pareti dell’Intestino ed è assorbito.

L’Intestino Tenue riceve e trasforma le sostanze

alimentari che vengono selezionate e rese assimi-

labili per l’organismo, è la sede in cui avviene la scissione del cibo nelle sue componenti e la sua

assimilazione. La sua funzione principale è

l’assorbimento, meccanismo che serve a include-

re ciò di cui abbiamo bisogno senza lasciare scap-

pare allo stesso tempo alcun elemento fondamen-tale.

Analogamente a quanto avviene nella respirazio-

ne, con il processo digestivo noi accettiamo il

mondo circostante, lo assimiliamo e ci liberiamo

di ciò che non ci è utile.

Suggestiva è anche l'analogia esistente tra Intesti-

no Tenue e Cervello sia per la forma che per le

funzioni: così come il Cervello assimila le im-pressioni sul piano non ma-

teriale, l'Intestino Tenue

assimila le impressioni ma-

teriali.

Possiamo dire che se la Te-

sta è assunta come la cen-

trale della Ragione, il Cuore come il centro delle Emo-

zioni e dei moti affettivi, la

Pancia è la sede dei Senti-

menti e dei Desideri primi-

tivi, arcaici.

Il Cervello

Il Cervello è una massa morbida e gelatinosa com-

posta da miliardi di cellule

e dalle loro connessioni, si

trova nella cavità cra-

nica ed è verosimil-

mente l’oggetto mate-

riale più complicato

dell’Universo cono-sciuto. La sua forma circolare simboleggia la Co-

scienza eterna, senza limiti che tutto comprende.

Per la MTC (Medicina Tradizionale Cinese) il

Cervello umano è il luogo in cui si riuniscono tut-

te le Energie pure ed é il centro dei collegamenti

dell’Uomo in quanto riceve, sviluppa, rielabora e

rimanda tutti i messaggi che provengono dall’esterno e dalla periferia dell’Organismo.

Presenta due emisferi uniti fra loro dal corpo cal-

loso, che si differenziano nelle funzioni, nelle

prestazioni e nelle competenze.

L’Emisfero sinistro può essere definito

“l’emisfero razionale” perché ha una specificità

nell’analisi dei dettagli (analisi seriale); è media-

tore primario di Funzioni verbali incluse Lettura e Scrittura, comprensione del Linguaggio; è re-

sponsabile dei calcoli e dei conti; interviene nella

gestione di materiale già conosciuto.

Simbolo del TAO Immagine tratta dalla rete

Sito Internet: http://it.wikipedia.org/wiki/Tao#mediaviewer/File:Yin_yang.svg

L’Emisfero destro rappresenta l’altro Polo, intuitivo e

creativo. Ha una maggiore specificità nell’analisi del

contesto (gestalt); ha maggiori capacità di captare nel-

la loro globalità rapporti complessi, modelli e strutture

(capacità di sintesi); ha la capacità di capire e ordinare

Concetti superiori, Astrazioni, Archetipi, che nella Re-

altà relativa non esistono. Fanno parte delle Potenziali-

tà di questo Emisfero il Pensiero Analogico e il rap-

porto coi Simboli. E’ più esperto nella elaborazione di

nuove informazioni.

A seconda delle attività che svolgiamo, è dominante

l’uno o l’altro Emisfero del Cervello. Così per esem-

pio il Pensiero Logico, il Leggere, lo Scrivere e il far

di conto richiedono il predominio dell’Emisfero sini-

stro, mentre ascoltare la musica, sognare, immaginare

e meditare, attivano maggiormente l’Emisfero destro.

Il Cervello umano è in grado di processare le informa-

zioni in parallelo cioè di usare differenti strutture e

nuclei nervosi per analizzare simultaneamente i diversi

aspetti e le caratteristiche di un problema, questo è

possibile perché l’attività dei due Emisferi è tra loro

coordinata.

Il superamento della concezione della divisione fra

Emisfero destro e sinistro sta nella scoperta della mo-

dularità del Cervello, quale integrazione fra le varie

modalità di agire della mente, permettendo una profi-

cua interazione fra la parte razionale e quella emozio-

nale. Sostanzialmente i due Emisferi si completano e

si compensano reciprocamente permettendo alle fre-

quenze psichiche di essere trasformate in qualcosa di

più percepibile (pensieri, intuizioni,), realizzando e-

sperienze cognitive.

Scrive Giuseppe Conti (2): “L’attività mentale

dell’uomo supera la sua attività cerebrale …. La men-

te non è esattamente il cervello perché la coscienza è

più ampia del nostro cervello: la coscienza non è una

semplice funzione del cervello. La coscienza è memo-

ria e intenzionalità, è quindi selezione di immagini

mentali, mente e cervello sono due entità distinte. E’

questo il percorso culturale e coscienziale che spetta

all’uomo contemporaneo: farsi consapevole del potere

e della funzione della sua mente, ripercorrendone

l’evoluzione, per armonizzare pensiero ed emozione,

cognitività ed affettività”.

Essendo una delle esperienze fenomeniche, la Co-

scienza è necessariamente privata: è legata al Corpo e

al Cervello di un individuo e alla storia delle sue inte-

razioni con l’ambiente, che è una storia unica.

La via che porta all’unità esige che noi vediamo con

sempre maggiore consapevolezza la polarità in tutto,

senza avere paura di attraversare la conflittualità

dell’umana esistenza al fine di riuscire ad unire in

noi gli Opposti. Acquisire consapevolezza e co-

noscenza di ciò che già esiste è quindi di fonda-

mentale importanza per il nostro benessere e per

quello di tutto il mondo vivente in quanto tutto è

relato in un sistema coerente. Assume allora valo-

re determinante non solo ciò che facciamo, ma

soprattutto COME lo facciamo.

Soprattutto non dovremmo scegliere tra Ragione

e Passione ma dovremmo poter restare in equili-

brio ed imparare a modificare la nostra ottica se-

condo il principio di complementarietà passando

dal paradigma o … o a quello e … e.

“Così, … la ragione sarà il vostro riposo e la

passione il vostro moto” (6)

BIBLIOGRAFIA

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medicina tradizionale cinese”, Prospetti-

vaeditrice,Civitavecchia, 2009

Conti G. “Dalla mente spirituale al cervello

modulare”. Armando Editore, Roma, 2012

Dalkhe R. “Le leggidel destino”, Ed. mediter-

ranee, Roma, 2012

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teca Einaudi, Trezze sul Brenta (VI), 2009

Gershon M. D., “Il secondo cervello”, UTET,

Torino, 2006

Gibran K. G., “IlProfeta”, Edizione Guanda,

Segrate (MI), 1980

Jung C.G: “La dinamica dell’inconscio” in

Opere VolVIII, Bollati Boringhieri Edito-

re, Torino, 2008, Ristampa

Oliverio A. e A., “Nei labirinti della mente”,

Sagittari Laterza, Bari, 1989

Pagina 11 Kore Informa

L’etimologia del vocabolo “autenticità” ri-

manda al Greco antico: la radice del pronome

autòs (= stesso) esprime un’azione riflessiva,

evocando in questo caso l’idea dell’essere se

stessi. Il pronome greco è presente anche nella

composizione delle parole autocoscienza ed

autoguarigione, vocaboli attinenti -in Psicoso-

matica- ai concetti relativi allo stato di Salute e

di Malattia.

La via dell’autenticità è un sentiero difficile da

percorrere: un viaggio che dura tutta la Vita e

che non esclude prove ed imprese che avvici-

nano il comune mortale all’eroe delle fiabe e

del Mito. Essere autenticovuol dire esprimere

la propria originalità, condizione che scaturi-

sce dall’Interiorità individuale ed esclude

qualsiasi manipolazione o artificio posto

dall’esterno.

Un antico motto tramandatoci dalla sapienza

greca –iscritto sul tempio di Apollo a Delfi -

ammonisce l’Uomo affinché non perda di vista

se stesso:“Conosci te stesso” (γνῶθι σαυτόν).

Il tempio di Apollo a Delfi

( S i t o i n t e r n e t : h t t p : / / i t . w i k i p e d i a . o r g / w i k i /

S i t o _ a r c h e o l o g i c o _ d i _ D e l f i # m e d i a v i e w e r /

File:Templo_of_Apollo_Delfi.jpg)

Si tratta di un imperativo assai cele-

bre,posto da Socrate a fondamento del me-

todo dialogico della sua filosofia: oggi

quell’ammonimento divino risuona come

una massima sapienziale ancora valida.

Iscrizione ‘Conosci te stesso’

incisa a caratteri cubitali sul frontone del tempio di Delfi

(Sito internet:http://www.kuthumadierks.com/

pageopen.asp?r=trio&id=141)

Il metodo Socratico, basato sul dialogo, a-

veva soprattutto lo scopo di far emergere

nei discepoli la propria intima verità e con-

sapevolezza:“So di non sapere”affermava

l’illustre filosofo, che non intendeva river-

sare sui discenti alcuna verità precostituita.

Prezioso questo insegnamento ancora oggi,

soprattutto nell’ambito della psicoterapia,

ove è di massima importanza la sospensio-

ne del giudizio nell’accoglienza della verità

del paziente. Socrate, che non proponeva

indiscutibili certezze, creava quella condi-

zione necessaria al formarsi del cosiddetto

vuoto fertile, indispensabile in qualsiasi

momento di ricerca e di creatività. La paro-

la che cura e che promuove consapevolezza

è la paro la dell ’ascol to , pur

nell’autorevolezza con cui il terapeuta, il

maestro, il genitore hanno da esprimere,

ponendosi come guida dinanzi al paziente,

l’allievo, il figlio.

Pagina 12 Kore Informa

Autenticità e Malattia di Angela Fabbri

Socrate

Testa romana di una scultura di Lisippo

Museo del Louvre -Parigi (Francia)

( Sito internet:http://it.wikipedia.org/wiki/

Apologia_di_Socrate)

Nella nostra era caratterizzata dalla velocità

delle “Comunicazioni di Massa”, viviamo im-

mersi in un flusso di sollecitazioni ed in una

pluralità di informazioni che distolgono

l’uomo dalla propria interiorità e dalla ricerca

di sé. Imperativi categorici ci arrivano da più

parti, dal mondo della politica e della persua-

sione occulta assai diffusa nella “Società dei

Consumi”.

Il percorso di evoluzione interiore conduce

alla presa di coscienza dei propri limiti e delle

proprie ‘ombre’, ma anche all’ascolto dei pro-

pri desideri e bisogni, da cui scaturiscono pro-

getti e trasformazioni. Non si è autentici se

non ascoltiamo la parte più profonda del no-

stro essere, nei disagi come nelle illuminazio-

ni. Afferma Jung: “ Solitamente si confonde

l’autoconoscenza con la conoscenza del pro-

prio Io cosciente. Una persona che disponga

di una certa coscienza dell’Io è già convinta

di conoscere se stessa. L’uomo misura la sua

autoconoscenza sul metro di quanto media-

mente sa di sé il suo ambiente sociale, e non

sul metro dei reali fatti psichici, che gli ri-

mangono in massima parte nascosti.” (Jung-

Presente e Futuro- Bollati- Boringhieri). La

sfera del Sociale non può esserci di aiuto nel-

la ricerca della nostra unicità, piuttosto impo-

ne ruoli e compiti non sempre adeguati alla

nostra indole. Se ci preoccupiamo di rispon-

dere alle attese del circostante, allontanandoci

dal contatto con noi stessi e lasciandoci con-

dizionare dalle aspettative altrui , rischiamo di

soffocare quella parte profonda di noi che è il

bene più prezioso a garanzia della nostra salu-

te. Se il disagio nella relazione, o nella situa-

zione di Vita, non affiora alla Coscienza e non

viene elaborato, allora è il Corpo a parlare:

“quando la Parola tace, è il Corpo ad incari-

carsi del sintomo” afferma Galimberti. Il Cor-

po parla e traduce i misteri dell’inconscio. La

Psicosomatica è la Scienza atta a decifrare il

Linguaggio del Sintomo. Tale disciplina ci

rende edotti riguardo la stretta relazione tra

disagio psichico e Malattia e c’invita a guar-

dare all’Uomo come ad un’entità complessa in

cui s’intrecciano la dimensione corporea, psi-

chica, sociale e culturale. E già l’appartenenza

ad una storia e ad un ambiente fa sì che sia de-

positata in noi una traccia che ci condiziona:

“ … [ l ’ I l l u m i n i s m o] h a c o m p i u t o

un’emancipazione dello spirito. Se però se ne

trae la conclusione che si possa diventare tra-

sparenti a se stessi, sovrani nel proprio pen-

sare e agire, allora ci si sbaglia. Nessuno co-

nosce se stesso. Portiamo da sempre impres-

sa in noi una traccia, nessuno è un foglio

bianco”(Gadamer) Alla luce di queste rifles-

sioni possiamo dedurre che non siamo total-

mente liberi da condizionamenti e pregiudizi

inevitabilmente impressi in noi dalla Storia;

abbiamo tuttavia il dovere di elaborarli e di

Pagina 13 Kore Informa

comprendere l’alterità dentro di noi, in un

confronto che ci può arricchire. Il percorso

dell’Individuazione consiste nel cercare le no-

stre verità e nel separare ciò che non risuona

in sintonia con noi. Diversamente, ciò che non

ci appartiene finirà per soffocare la nostra vera

natura,e produrrà devianze e malattia. Non si

può bloccare l’ Energia, che prima o poi si fa-

rà strada sotto qualche forma, come risuona

nel celebre verso Oraziano:“Naturam expellas

furca, tamen usque recurret” (Anche se cacce-

rai la natura con la forca, essa tuttavia rie-

mergerà).

La Natura tradita riemerge e vuole il suo spa-

zio. Ogni sintomo, ogni sorta di dipendenza

(dal cibo, dall’alcool, dal fumo, dagli psicofar-

maci…) è una sorta di compensazione o di

droga che ottunde la coscienza e va a coprire

situazioni frustranti che richiederebbero ela-

borazione ed emancipazione. Se riusciamo

soltanto ad ascoltare dentro di noi la nostra

ansia, o sentimenti di disagio e di rabbia, se

accogliamoi nostri stati d’animo senza com-

mentarli, senza giudicare e senza lamentar-

ci,nella consapevolezza e nel silenzio… allora

potrà scaturire una forza nuova all’interno di

noi,una possibilità di rigenerazione,

un’energia capace di guarirci e di risanarci in

un movimento di sana trasgressione che im-

prime una svolta. “Trasgredire” significa pro-

priamente “andare oltre”,come indica

l’etimologia della parola(dal Latino trans-

gredior= vado al di là): andare oltre gli schemi

in cui il Destino ci aveva ingabbiato, oltre il

recinto familiare o sociale, che ci tutelava, ed

al contempo ci delimitava nell’immobilità. La

guarigione è essenzialmente auto-guarigione

che solo un processo di trasformazione inte-

riore può favorire.

La Vita si esprime nel divenire e nella trasfor-

mazione; come l’Arte, che ha ragione di esse-

re solo nella ricerca di uno spazio inedito, al-

lontanando da noi la minaccia della ripetizio-

ne. A questo proposito così si esprime il filo-

sofo Kierkegard:

“Avviene nella cultura che un pensatore o un

artista si cristallizzi nella memoria storica in

una sola delle sue forme, ma in realtà quasi

ogni vero pensatore e ogni vero artista vive

spezzando continuamente la forma nella quale

la sua spiritualità tende a definirsi, e fuor

dell’economia mentale che tende a schematiz-

zare la fluidità della vita, bisogna adottare un

regime mentale che divenga e si muova con il

divenire e con il movimento della vita che non

conosce arresti o schemi.”

Per aderire al movimento dell’arte e della Vi-

ta occorre dare spazio al Desiderio, che è luo-

go di passione e di vocazione, come forza che

ci abita, capace di aprire orizzonti nuovi.

Quando c’è assenza di desiderio (che va di-

stinto dai falsi desideri promossi dalla

“Società dei Consumi”), quando la nostra au-

tenticità è soffocata, manca il senso capace di

orientare la nostra esistenza e di dare forma

alle nostre azioni. Corriamo il rischio di essere

pietrificati dallo sguardo di Medusa come il

mito racconta. Il Desiderio è ossigeno, senza il

quale la Vita si ammala.

Pagina 14

Busto di Medusa

Marmo di Carrara, IV-V decennio del Seicento d.C., Gian Lorenzo Bernini

Musei Capitolini - Roma (RM). Sito internet:

http://it.wikipedia.org/wiki/Medusa_(mitologia)#mediaviewer/File:Medusa_

Bernini_Musei_Capitolini.jpg

Kore Informa Pagina 15

Quando siamo tristi e soli, quando il peso del-

le nostre emozioni risulta quasi insopportabi-

le, l'ascolto del nostro brano preferito, riesce a

sfogare e scaricare le tensioni create all'inter-

no del nostro corpo e della nostra mente. Per-

ché la Musica ha il potere di catturare in un

solo istante la nostra attenzione e modificare

il nostro stato interiore? La risposta emotiva

che la Mente ha con la Musica, sarà sempre

diversa con il cambiare di quest’ultima, ed in

ogni caso significativamente diversificate po-

tranno essere le risposte individuali. Per stu-

diare ciò, sono state create apposite teorie che

valutano come la Musica possa venire elabo-

rata nel nostro cervello, ne citiamo due tra le

più importanti:

La Teoria del Condizionamento sostiene

che in corrispondenza di certi tratti musicali,

si verifica una risposta psichica e fisica, per-

chè a partire da quella percezione, scatta un

determinato ricordo; in altre parole, l'ascolta-

tore riconosce inconsciamente in quella musi-

ca, un periodo già vissuto;

La Teoria dell'Eccitazione musicale si basa

sul principio che gran parte degli effetti pro-

vocati dalla Musica, dipendono dall'espressi-

vità musicale. L'ascoltatore vive un'emozione

(Tristezza o Allegria) attraverso una sorta di

empatia, o un sentimento di partecipazione

definito da Adam Smith nella Teoria dei sen-

timenti morali come fellowfeeling.

Altre ipotesi sono state formulate da Medici,

Filosofi e Musicisti tra cui Schopenhauer, in

riguardo ai sentimenti che la Musica può su-

scitare ed alla “Teoria degli Affetti”. Egli af-

fermò nel “Il mondo come volontà e rappre-

sentazione”:

“La Melodia ci racconta, per conseguenza, la

storia della Volontà illuminata dalla Rifles-

sione, il cui manifestarsi nella Realtà costitui-

sce la serie degli atti umani; di più: ce ne

racconta la storia più segreta, ci dipinge ogni

impulso, ogni slancio, ogni movimento della

volontà, quanto la Ragione abbraccia sotto il

vasto concetto negativo di Sentimento, ma

che non riesce a tradurre nelle sue astrazioni.

E perciò, sempre si disse che la Musica è lin-

guaggio del Sentimento e della Passione, co-

me le parole sono la lingua della Ragione.

Così Platone la definisce: melodiarum motus,

animi affectus imitans, (De leg., VII); e Ari-

stotele dice: curnumeri musici et modi, qui

voces sunt, moribus similes sese exhibent?,

(Probl., c. 19).”

Lo studioso Levinson, sostiene invece che,

una composizione per indurre Emozione nei

suoi ascoltatori deve essere in uno stile fami-

liare a chi ascolta, in modo tale che il suo

flusso e il suo carattere siano registrati da lui

internamente.

L'attenzione dell'ascoltatore deve essere foca-

lizzata sul brano e sul suo carattere emergen-

te, trascurando tutto ciò che avviene di extra-

musicale, solo così chi ascolta si identificherà

con la musica.

Il filosofo statunitense Donald Callen, conia

la definizione di “imitazione motoria” per de-

scrivere quando un ascoltatore canta insieme

ad una melodia che sta ascoltando, oppure

muove il suo corpo ritmicamente con la pul-

sazione del brano, scuotendo la testa, muo-

vendo gli arti e le spalle, addirittura respiran-

do a tempo con il brano. Un'altra ipotesi è

quella del “contagio emotivo”, dove il sogget-

Musica, cervello ed emozione

di Edy Bodecchi

to non compie delle attività cognitive, ma

semplicemente assume nel proprio organismo

ciò che percepisce nelle manifestazioni altrui.

Meyer, in un suo studio del 1988, in riguardo

alla misurazione empatica, formulò una teoria

simile a quella appena descritta sul contagio

emotivo, ma che comprendeva la condivisio-

ne partecipatoria dell’Empatia, che era ogget-

to del suo studio. Egli sostenne che nei casi di

empatia verso un’emozione provocata da una

musica ascoltata, questa può creare dei lega-

mi psicologici favorevoli a sviluppare Affet-

to. Altresì è vero che la Musica può facilmen-

te veicolare ricordi e quindi evocare affettivi-

tà, in special modo, quando Musica ed espe-

rienze del vissuto personale diventano indis-

solubili nei ricordi.

Il tentativo teorico di analizzare modelli capa-

ci di spiegare come il Cervello sia in grado di

percepire e interpretare il messaggio musica-

le, paragonando la Musica ad un Linguaggio

vero e proprio, può risultare sterile e poco

confutabile.

La ragione di questo, è sicuramente da ricer-

care nell’impalpabilità dell’argomento e della

vicinanza della Musica al mondo sommerso

dell’Inconscio.

Molte ricerche hanno dimostrato che la Musi-

ca influenza le nostre risposte emotive, apren-

do anche i canali della “comunicazione non

verbale”. Interessante e utile, appare per la

Musicoterapia esaminare in che modo venga

elaborata la Musica nel Cervello, in ragione

anche di eventuali patologie. La complessità

del Cervello fa si che esso sia indicato come

l’Organo del Corpo umano più articolato. Mi-

liardi di cellule, chiamare Neuroni ne forma-

no la composizione. Ognuna di esse è formata

da un “corpo cellulare” e da diverse dirama-

zioni denominate Dendriti. Un’altro elemento

fondamentale al funzionamento dell’Organo e

preposto alla conduzione dell’Informazione è

l’Assone.

La Sinapsi, non è altro che il contatto tra un

Assone e un Dendrite. L’attivarsi del Neurone

da luogo ad un impulso elettrico che passando

attraverso l’Assone trasmette l’Informazione

ad altri neuroni. La sostanza che si rilascia

con l’impulso elettrico prende il nome di

Neuro-Trasmettitore. Le nostre abituali attivi-

tà, sono segnate in modo indelebile da una

spessa e fitta attività neuronale. L'insieme dei

neuroni collegati da una medesima attività

viene chiamato “rete neurale”. Queste reti, si

trovano nella Corteccia celebrale che è la par-

te più recente del Cervello.

Quest'ultima è divisa in quattro lobi, ognuno

dei quali contiene delle regioni specifiche,

indicate in termini di “superiore”, “inferiore”,

“anteriore” e “posteriore”. Essa essendo il

frutto di un più recente sviluppo cerebrale, è

responsabile delle attività umane più raffinate

ed evolute, quali il linguaggio e la produzione

musicale. Durante l’ascolto della Musica, ad

attivarsi in predominanza è l’emisfero destro,

mentre nel caso di produzione musicale coin-

volto è l’emisfero sinistro. Negli ascoltatori

predomina la parte destra, in quanto zona adi-

bita alle Emozioni, negli esecutori la sinistra

in quanto zona più marcatamente operativa e

logica. La Corteccia uditiva destra riceve an-

che stimoli

relativi a Melodia, Armonia, Timbro e Ritmo.

Quando teniamo un tempo musicale, si attiva-

no le aree motorie della Corteccia frontale.

Nei ritmi più semplici, si attivano la Cortec-

cia frontale sinistra e quella parietale destra,

per ritmi più complessi sono coinvolte la cor-

teccia cerebellare e la corteccia frontale

dell'emisfero sinistro. La studiosa Isabelle

Peretz, ha elaborato una teoria che viene defi-

nita “modello modulare dell'elaborazione del-

la musica”.

La studiosa ha cercato di spiegare come av-

Pagina 16 Kore Informa

viene l’elaborazione nel Cervello dello stimo-

lo acustico. In questa teoria, il sistema musi-

cale è costituito da due moduli: il primo ana-

lizza il contenuto melodico (Melodia, inter-

valli tra altezze e codificazione

tonale), il secondo prende in considerazione

le informazioni relative al Tempo (Ritmo e

Metro).

Entrambi i moduli attivano gli output attra-

verso i modelli del lessico musicale e dell'a-

nalisi dell'espressione emozionale. Per canta-

re, il modulo del lessico musicale ci indicherà

come output la melodia, il che combinato al

Linguaggio darà origine al canto. Volendo

invece ricordare un brano, l'output usato sa-

rebbe secondo la Peretz, quello dei ricordi as-

sociativi. Naturalmente, la Peretz stessa affer-

ma che non c’è alcuna dimostrazione possibi-

le circa come il Cervello possa organizzare la

sua attività con la musica, ma solo supposi-

zioni teoriche. Lawrence Parson della Shef-

field University, effettuò una serie di eperi-

menti P.E.T. ( Tomografia ad emissione di

Positroni) su persone intente a leggere o ad

ascoltare la Musica. Vennero eseguiti una se-

rie di esperimenti su musicisti professionisti

intenti a suonare il pianoforte mentre una

scansione PET (Tomografia ad emissione di

Positroni) produceva una immagine della loro

attività cerebrale.

All'inizio venne richiesto di eseguire una se-

rie di “scale musicali” a memoria, così da e-

scludere ogni altra attività cerebrale. In segui-

to venne loro chiesto di eseguire sempre a

memoria un brano di Bach, in modo da avere

un'esecuzione con Melodia e Ritmo. Le im-

magini cerebrali risultanti, dimostrarono che

durante l'esecuzione di Bach, l'attività dei Lo-

bi temporali, anche se ugualmente impegnati,

risultava di intensità maggiore, rispetto a

quella svolta durante l'esecuzione delle “scale

musicali”.

Vennero evidenziate anche delle differenze di

flusso sanguigno nelle aree mediotemporali

dei due Emisferi.

Durante l'esecuzione delle scale musicali, l'at-

tività del Lobo sinistro risultava di intensità

maggiore, mentre durante l'esecuzione di

Bach, si attivavano le aree temporali superio-

re, media e inferiore con una maggiore inten-

sità nella parte destra. Venne riscontrato inol-

tre che durante l'esecuzione di Bach, vi era

un'attività nella parte del Cervelletto sinistro,

dimostrando così che l'attività svolta da

quest'ultimo, non è inerente, come si pensava,

soltanto al controllo motorio. Gli esperimenti

con la PET, ravvisarono che la Melodia, veni-

va elaborata attraverso l'attivazione di en-

trambi gli emisferi in maniera identica, foca-

lizzandosi nella regione inferiore della Cor-

teggia frontale, l'Armonia attivava in modo

più importante l'Emisfero sinistro, focalizzan-

dosi nell'area intermedia, mentre il Ritmo atti-

vava delle regioni all'esterno del Cervelletto e

si focalizzava particolarmente nella regione

superiore della Corteccia cerebrale. La con-

clusione alla quale Parson giunse fu che, non

si può parlare di singole strutture o zone del

Cervello coinvolte nell'ascolto musicale, in

quanto le reti neuronali adibite ad elaborare

l'evento musicale sono ampiamente distribui-

te all'interno del Cervello stesso. Statistica-

mente, è stato dimostrato come l'ascolto di

un'opera musicale possa apportare delle mo-

difiche allo stato affettivo ed emotivo delle

persone coinvolte. La Musica, può fungere da

regolatrice delle “Funzioni emotive”, basan-

dosi sulla capacità individuale di gestire le

proprie emozioni, sia positive che negative,

attenuandole, intensificandole o semplice-

mente mantenendole.

Kore Informa Pagina 17

I LABORATORI DI KORE LABORATORIO DI PSICOSOMATICA

Seminari e laboratori, articolati in tre livelli di quattro incontri ciascuno, per l’individuazione delle

funzioni sul Corpo e degli aspetti psicosomatici di quelle: è possibile educare l’Individuo a conoscere

la Malattia come espressione di disagio del Corpo. I sintomi sono il messaggio che il Corpo esprime:

ci raccontano come quello utilizza le Energie, le Potenzialità che ha a disposizione e non è capace di

trasformare in Vita.La lettura dei Sintomi in chiave psicosomatica è una forma di Prevenzione che

contiene Informazione. Quando il medico ha diagnosticato una malattia è necessario che, oltre alla

terapia che agisce sul biologico, sia indicato al paziente anche il disagio che sta vivendo, espresso dal

corpo con quei sintomi: l’Individuo sarà così aiutato a restituire alla Vita quelle energie che il suo cor-

po è stato costretto a investire nella Patologia. Negli attuali bisogni di salute dei cittadini si rivela

un’emergenza negata: la diagnosi psicosomatica. Non si tratta di prendersi carico dei disagi psicologi-

ci che scaturiscono da una patologia, come si cerca di fare, anche se molto modestamente, di fronte a

patologie gravi, ma di individuare quali funzioni psichiche sono inibite o tradite, insieme a quelle bio-

logiche: quale disagio si esprime contemporaneamente al Sintomo. Una Educazione Psicosomatica è

indispensabile al singolo individuo per individuare la sincronicità tra disagi e malattie, per una gestio-

ne del corpo che rispetti gli aspetti biologici, psichici e spirituali che lo comprendono come persona;

lo è ancora di più per coloro che oltre alla gestione di sé hanno affidata, per ruolo o per professione, la

gestione, anche parziale della vita, dell’Educazione, o della Salute di altri o la gestione del Territorio.

I livello - Diagnosi psicosomatica: emergenza sociosanitaria

II livello - Arrendersi al corpo, alla natura, alla vita

III livello - Funzioni e identità

Conduce la dott.ssa Daniela Cecchi, psicologa, psicoterapeuta.

Pagina 18 Kore Informa

Uomo vitruviano

Leonardo da Vinci, 1490

Gallerie dell’Accademia—Venezia

(Immagine tratta dalla rete)

www.lableonardo.altervista.org

Pagina 19 Kore Informa

LABORATORI DI TECNICHE PSICOCORPOREE “Il Corpo arpa dell’Anima”

Ogni evento del quotidiano attiva nell’Individuo una quantità di Energie che possono essere espres-

se, quindi liberate, o trattenute sul Corpo e somatizzate con disfunzioni e sintomi.

Possiamo imparare a percepire le diverse parti del

Corpo e a rilassarle per riportarle al loro funziona-

mento naturale. Il Movimento ed il Respiro espri-

mono attraverso il Corpo l’unità dell’essere umano

con la Natura e con la Vita; rivelano il Mondo inte-

riore e possono diventare strumenti di crescita per-

sonale.

Il Corpo è espressione della persona: il nostro corpo

è sempre intrecciato con la nostra Anima in modo

da formare un’unità.

Il Corpo è “Arpa” dell’Anima.

Sono previsti tre distinti Laboratori:

Laboratorio: “Aria, Acqua, Terra e Fuoco:

l’Universo in noi”;

Laboratorio: “Le 1001 Vie del Respiro”;

Laboratorio: “Menopausa: passaggio verso un nuo-

vo modo di essere Donna”.

Conduce la dott.ssa Viviana Nacchi, psicologa,

psicoterapeuta

Mandala Kalachakra bidimensionale in sabbia - Sito internet:

http://www.culturaletibetana.org/images/3.jpg

LABORATORIO DI LETTURA

Il laboratorio di Lettura, attivo dal 2003, è un appunta-

mento ormai consueto per l’Associazione Kore. Si arti-

cola in incontri di gruppo finalizzati

all’autoformazione attraverso la Lettura,

l’Approfondimento e l’Interpretazione in chiave psico-

somatica di fiabe, storie e romanzi. “Le storie sono un balsamo”- dice Clarissa Pinkola E-

stés nel suo libro “Donne che corrono coi lupi”-sono

disseminate di istruzioni che ci guidano nella comples-

sità della Vita. […] Le storie mettono in moto la Vita

interiore, […] ingrassano carrucole o pulegge, stimola-

no l'adrenalina, ci mostrano la via d'uscita in basso o in alto, e

aprono a noi grandi finestre in muri prima ciechi, aperture

che ci conducono nella terra dei sogni, all'Amore e alla Co-

noscenza”.

Conduce Angela Lussu, counsellor ecobiopsicologico.

Immagine generica tratta dalla rete

Sito internet: www.spazio.libero.it

Kore Informa

ANNO V Numero 3 Pagina 20 Kore Informa

I luoghi dell’anima… 10 Maggio 2014 Visita guidata a Tivoli (RM) e Subiaco (RM)

di Angela Lussu

Visita guidata alla ricerca e alla scoperta dei luoghi dell’Anima, luoghi che si presentano come occasione

per approfondire e leggere con una prospettiva ecobiopsicologica, luoghi nuovi o già conosciuti dove sono

custodite testimonianze delle espressioni culturali dell’Animo umano.. Proponiamo un progetto, dove si

uniscono e si confrontano due percorsi, uno Profano ed uno Sacro, per vedere come entrambi esprimono e

raccontano la profondità dell’Animo umano e l’accadere degli Archetipi nella Vita.

Seguono le riflessioni post-gita di tre nostre care associate.

Anche quest’anno la gita “I luoghi dell’Anima” organizzata dall’Associazione Kore è stata meravigliosa. Pasticcini e caffè sul pullman per iniziare il Mattino, guida gentile ed esauriente, giornata piena di sole, abbiamo così assaporato la magia di Villa d’Este a Tivoli con i suoi dipinti ed affreschi da ammirare e le sue cento fontane in un suggestivo giardino. Poi dopo una piccola sosta ci siamo diretti su di una stretta stradina di montagna al monastero di San Benedetto a Subiaco, chiamato così perché signifi-ca “sotto il lago”perché Nerone ci fece costruire la sua villa prosciugandone l’acqua. Il monastero è del 1200, costruito attaccato alla roccia, domina incassato a precipizio su una valle ed è uno spettacolo vertiginoso. Arrivati al piazzale del monastero bisogna camminare in salita, manca il fiato a guardare la rupe, si sente odore di muschio intor-no e nell’aria, c’è silenzio che sa di misticismo. Per quelle “scaline” strette, entrando ti accorgi che esiste il divino in noi come ci dice sempre Daniela, affreschi con scene di Vita di numerosi santi, colorati e bellissimi dipinti di scuola senese del XIV secolo e di pittori umbro marchigiani. Affreschi, natura, sto-ria, la mano dell’Uomo nella Roccia, la mano di Dio nell’Aria. Sembrava di essere sospesi tra Cielo e Terra, magico ecco il termine scelto, magico nel monastero per tutte le potenzialità ed i simbo-li espressi nel Passato ma vivi nel Presente, magico fuori per una natura prorompente, verde e folta che si stagliava intorno come a fare da barriera a qualcosa di unico, infatti sono tesori protetti dall’Unesco, sia Villa d’Este, Santa Scolastica con i suoi bellissimi chioschi in stili diversi e la torre campanaria, sia il “Sacro Speco” monastero di San Benedetto. Sarebbero luoghi da vedere non da raccontare ed è grazie a kore che ogni anno scopriamo un pezzetto di ”luoghi dell’Anima” che rimarranno nei nostri occhi e nei nostri cuori. Attendiamo il prossimo con gioia. Grazie Maria Ruggiero

Fotografia di gruppo accanto alla fontana di Nettuno Villa d’Este - Tivoli (Roma)

(Foto di Angela Lussu—Associazione Kore)

Non possiamo scegliere il posto dove nascere, c’è chi nasce nei Paesi del freddo, chi dove il Sole è molto caldo e chi su un’Isola in mezzo al Mare. Noi siamo nati in Italia: un magnifico Paese che ha la forma strana di uno stivale, una terra con città bellissi-me e una lunga storia di Civiltà. Noi siamo Italiani e dell’Italia amiamo le strade su cui abbiamo imparato a camminare, le case che abitiamo, i paesaggi visti tante volte, amiamo i luoghi delle nostre esperienze, i posti dei nostri giochi, i nascondigli che solo noi conosciamo, l’odore delle cose che ci sono familiari. Uno dei luoghi, fra i tanti visitati, che mi ha veramente impressionato per la vastità e per i ricordi che suscita, è il Sacro Speco visitato il 10 Maggio con la gita dell’associazione Kore. Ogni Ordine religioso ha la sua “regola”, la Regola scritta da San Benedetto si riassume nelle parole “prega e lavora”. I monaci benedettini prosciugavano paludi, coltivavano i campi, insegnavano a leggere, a scrivere e a far di conto, allevavano il bestiame, soccorrevano i poveri, curavano gli ammalati. Nessun monaco stava senza far nulla, perché l’Ozio, diceva San Benedetto, era l’ozio dell’Anima. I frati erano maestri di quel tempo. L’Insegnamento impartito gratuitamente ai ragazzi provenienti da località anche lontane era tenuto in Lingua latina, un vecchio frate su un alto sgabello, insegnava le preghiere della Chiesa e il Catechismo . Ripensando a ciò che suscita la riflessione sul “ Sacro Speco “ la conclusione può essere la famosa scrittura di Franz Kafka : ci sono due peccati dell’Uomo da cui derivano tutti gli altri: l’Impazienza e l’Inerzia. Cosetta Annunziata Sono sette anni che sono socia dell’Associazione Kore e quest'anno è stato il secondo che ho partecipato ,con mio marito Vincen-zo, alla gita ,dopo la bella esperienza del 2013 alla Scarzuola di Montegabbione (TR). Lo stato d'animo,con cui mi presento al parcheggio della stazione ferroviaria alle sei ,è di grande entusiasmo e curiosità. Il programma proposto,infatti,è molto allettante e mi piace l'idea di poterlo vivere e condividere con persone diventate, col tempo, sempre più familiari grazie al comune percorso formativo all'interno dell'Associazione. Il viaggio è lungo ma le ore trascorrono velocemente tra una conversazione e l'altra. La prima tappa è a Villa d'Este a Tivoli (Roma): che meraviglia ! Mi pare di trovarmi, di colpo, in un autentico paradiso. Dalla guida si apprende che chi volle questa villa fu il Cardinale Ippolito d'Este (1509 / 1572) ,figlio di Alfonso e Lucrezia Borgia che,nominato dal Papa governatore a vita di Tivoli, volle realizzare questa grande opera come residenza estiva,come un" bueno retiro ". Infatti,il nome originario fu quello di Villa Gaudente. I lavori,protrattisi per circa venti anni per i rapporti non sempre "idilliaci " con la Curia, furono affidati al geniale architetto Pirro Ligorio e permisero al Cardinale di esprimere, attra-verso tale capolavoro,tutto il suo prestigio e il suo amore per la Cultura classica. Il risultato, di cui così poco Ippolito potè godere, perchè morto poco dopo l'inaugurazione, è stato un autentico dono per i posteri . La visita a Villa d'Este si svolge in due ore : inizia con gli appartamenti privati riccamente dipinti con scene mitologiche per poi scendere a visitare il giardino. Senza dubbio, proprio la parte esterna mi è parsa la più spettacolare ed è stata particolarmente godibile grazie al tempo splendido che ha per-messo di valorizzare maggiormente i monumenti, i sorprendenti giochi d'acqua, le cascate, le fontane e il magnifico panora-ma :ogni elemento, ovunque si guardi, è lì per suscitare meraviglia e allietare i nostri occhi e la nostra anima. In questo incante-vole giardino, che pare riprodurre l'immagine classica del locus amoenus, è rispecchiata la visione umanistica della Vita: laica ed edonistica che colloca il senso del vivere, in primo luogo, nella dimensione terrena. Un vero inno alla Vita, alla Bellezza, alla Genialità umana, un invito a godere, consapevolmente, attimo per attimo, di ciò che l'Esistenza,che scorre fugace come l'Acqua davanti ai nostri occhi, ci offre di meraviglioso. Dopo il pranzo al sacco, consumato all'interno della Villa, si riprende il viaggio per la seconda tappa della nostra gita che ci consentirà di ammirare altre due località di grande valore artistico e anche religioso come il Sacro Speco e il monastero di santa Scolastica. Il Sacro Speco è un luogo di culto "sui generis"perchè realizzato all'inter-no di una spelonca dove Benedetto aveva fondato il suo ordine monastico ("ora et labora" ). Questo secondo luogo,cui si giunge attraverso un percorso impervio, appare subito l'opposto di Villa d'Este : là, la sontuosità,l'ostentazione della Ricchezza e del Potere , il rumore ,qui ,invece, ci troviamo in un ambiente estremamente sobrio,isolato,silenzioso, un mondo ideale per la contem-plazione e la Meditazione sul mistero della Vita, della Morte e dell'Al di Là. Colpisce molto la struttura verticale della Co-struzione che simboleggia la tensione umana verso il Cielo attraverso il passaggio da una condizione di fragilità e di disperazione ad una di eterna Beatitudine. Cammino impegnativo e di grande sacrificio simboleggiato dalla lunga scala (che unisce la parte inferiore della Chiesa con quella superiore) e ben rappresentato da numerosi dipinti raffiguranti le miserie umane e la condizione di PAURA perenne della Malattia, della Sofferenza,della perdita e della Morte da cui solo col Vangelo e imitando i Santi ci si può liberare. Due percorsi diversi quelli della gita e anche due scelte architettoniche contrapposte : l'orizzontalità dello spa-zio a villa d'Este tipico di una Cultura rinascimentale che mette al centro l'Uomo; al Sacro Speco, l'andamento ascensionale, propriamente Medievale, che privilegia la dimensione religiosa. Opposte le risposte all'eterno enigma, che attanaglia la men-te dell'Uomo, dalla sua comparsa sulla Terra fino ad oggi, riguardante il senso da dare alla propria esistenza. Un po' stanchi ma senz'altro tutti molto soddisfatti ,siamo di ritorno a Follonica attorno alle 22 e 30. Antonietta Terrosi

Kore Informa Pagina 21

PRANZO SOCIALE

DOMENICA 06 APRILE 2014 di Simona Borghi

Anche quest’anno, in occasione della chiusura delle attività dell’Associazione Onlus Kor, soci e simpatiz-

zanti si sono dati appuntamento presso l’Agriturismo LA RIALLA sotto Massa Marittima (GR) per un

pranzo sociale all’insegna dell’amicizia, della

Cultura, della Condivisione e della Solidarietà.

Questo evento ha anche voluto rendere omag-

gio a un decennio di attività contraddistinte da

un impegno di volontariato costante e di qualità

che ha sempre avuto come unico fine

l’approfondimento e la divulgazione

dell’Educazione Psicosomatica nel nostro Ter-

ritorio.

E’ stata una giornata all’insegna del diverti-

mento e del relax dove i partecipanti (quasi

cento persone!) si sono ritrovati verso le 13:00

attorno ad una tavola generosamente imbandita

dove hanno potuto gustare prodotti tipici del-

la gastronomia maremmana all’interno di una

tipica Azienda Agritrituristica locale conver-

sando e trascorrendo il tempo serenamente

fino a sera.

Il Pranzo si è concluso con una simpatica lot-

teria dove i vincitori hanno potuto portare a

casa un piccolo ricordo dei bei momenti tra-

scorsi tutti insieme.

Il presidente Daniela Cecchi e tutti coloro che giorno dopo giorno mettono a disposizione la propria pro-

fessionalità e il proprio amore per il prossimo hanno constatato con successo che l’adesione è stata ampia e

tutto ciò motiva l’Associazione Kore a proseguire e perseguire i propri obiettivi in questa direzione.

Il calore, l’entusiasmo e l’affetto di tutti che si è diffuso tra i commensali quest’oggi è motivo di grande

soddisfazione e gioia per tutti noi che con dedizione e passione svolgiamo le nostri mansioni di pubblica

utilità.Ci auguriamo che il buon umore profuso da questa Domenica trascorsa insieme continui a circondare

tutti noi e sia da monito per dare sempre di più per essere d’aiuto a tutta la città e dintorni.

Concludo con una dichiarazione del nostro Presidente: “ I percorsi culturali dell’Associazione hanno pro-

dotto lavori che spaziano nell’ambito del Sociale, del Sanitario e dell’Educativo; queste occasioni , dove il

calore e la gratitudine di molti si rivela, ci consentono di scoprire quanto la passione che ha nutrito il no-

stro lavoro sia stata capace di trasmettere ad individui e famiglie, risvegliando in essi Passioni utili per altre

Fecondazioni.”

Particolari del convivio

Foto: Angela Lussu, Associazione Kore

Pagina 22 Kore Informa

Gli obiettivi dell’Associazione Kore

N egli ultimi anni del Secolo, ciò che ha dominato

nella Cultura come eredità del Pensiero Cartesia-

no-Newtoniano è stato incrinato dall’energia innovati-

va scaturita dalla nuova Fisica, la Meccanica Quanti-

stica e la Teoria della Relatività. Ne è scaturita una

revisione dell’idea che l’Uomo ha dell’Universo e del

proprio rapporto con esso riportando la Fisica alla sua

essenza, in quanto il termine deriva da una parola gre-

ca che significa “lo sforzo di scoprire la natura essen-

ziale di tutte le cose”. L’apporto della Fisica moderna

ci conduce in una direzione dove la visione del Mondo

non si discosta dalle concezioni delle Filosofie Occi-

dentali e del Misticismo Orientale: in questa ottica le

scoperte scientifiche dell’Uomo sono in armonia con

le sue aspirazioni spirituali e con la sua fede religiosa.

Il rapporto Uomo– Universo si è andato via via de-

scrivendo in termini di relazione e non più in termini

di frammentazione in nome della specializzazione. La

nuova visione della Scienza che ne è scaturita si pre-

senta come “Scienza della Complessità”, il Mondo

naturale è un mondo di varietà e complessità infinite;

un sistema astratto di pensiero concettuale, come il

Pensiero razionale, non potrà mai essere sufficiente

per descrivere o comprendere da solo questa realtà nel-

la sua complessità in quanto si basa su discriminazio-

ni, astrazioni e classificazioni dell’intelletto che sono

sempre relative ed approssimate. La Mente intuitiva ha

il compito di subentrare a quella razionale e di integra-

re, per armonizzare le visioni e produrre chiarificazio-

ni che fanno progredire la Scienza.Affinché la Mente

intuitiva possa lavorare su una visione complessa della

Realtà, è necessario che la conoscenza dell’individuo

si basi su una visione olistica, dove il Mondo oggetti-

vo non è più e mai separato dalla nostra Psiche. Gli

scienziati stanno tentando di raccogliere in una visio-

ne globale tutte le infinite reti informative che defini-

scono i fenomeni naturali.Una cultura della complessi-

tà implica la conoscenza di tutte le produzioni culturali

dell’Uomo, sia scientifiche che umanistiche ed una

concezione dell’Olismo non ristretta come quella che,

applicata all’Uomo, si limita a considerare

l’Organismo umano un sistema vivente i cui compo-

nenti, Soma e Psiche, sono in relazione, ma una con-

cezione olistica dove si riconosca l’Organismo vivente

come parte integrante di sistemi maggiori come

l’ambiente fisico e sociale, con i quali esso in-

trattiene una continua interazione, dove il sogget-

to è modificato ma anche è in grado di modificare

in profondità. Nel rapporto Uomo– Natura un

percorso di Educazione Psicosomatica propone

in termini nuovi la dialettica che li contraddistin-

gue, dove non si privilegia né l’uno né l’altra, ma

la loro relazione. Questa dimensione può conside-

rarsi un rinnovato Umanesimo, può aprire

l’Individuo, la Società, la Cultura, la Religione

stessa verso un nuovo Rinascimento in cui la Psi-

che, il Corpo e la Spiritualità riscoperte

nell’Individuo, diventano i paradigmi di una ana-

loga riscoperta degli stessi sottolineare i legami

economici che vincolano i singoli paesi tra loro,

in una logica sistemica totale, il percorso che ci

proponiamo è il passaggio dalla Cultura della

Globalizzazione alla Cultura della totalità,

dell’Ecumenismo. La mediazione per una Cultura

dell’Ecumenismo sarà la logica del Simbolo che

in questa prospettiva ci pone oltre il segno per

aprirci alla ricerca del rapporto con la totipoten-

zialità degli Archetipi.Per quel che riguarda

l’Uomo, la dimensione centrale da individuare, è

il tema del sé e delle sue consapevolezze.Per

l’Associazione Kore è di riferimento culturale e

metodologico l’Ecobiopsicologia, disciplina che

si propone di studiare in chiave scientifica la rela-

zione che intercorre fra l’Uomo ed il Mondo che

lo circonda. L’Uomo rappresenta il termine ulti-

mo di sviluppo che lega in modo inscindibile i

Regni Minerale, Vegetale ed Animale,

l’Ecobiopsicologia indaga la possibilità da parte

dell’Uomo di visitare, con la coscienza di adesso,

gli aspetti Archetipici della Vita, sedimentati nel

Corpo come istinti e rintracciabili nella Psiche

come immagini. In questa ottica, l’Associazione

Kore si pone come finalità specifica un impegno

di Educazione Psicosomatica, intesa come educa-

zione alla gestione consapevole del proprio Corpo

nella relazione con gli altri e con la Natura. Muo-

vendo dallo studio e dalla individuazione delle

Funzioni psicosomatiche nell’Uomo è possibile

educare l’Individuo a conoscere se stesso in tutte

le sue manifestazioni e a comprenderne il senso;

Pagina 23 Kore Informa

Pagina 24 Kore Informa

in questo tipo di indagine la Malattia si rivela come

espressione di disagio del Corpo: i Sintomi sono un

messaggio che quello esprime, è necessario imparare a

leggerli, ad interpretarli secondo il senso che essi han-

no. La lettura del Corpo per decodificare il senso dei

suoi sintomi, rappresenta una forma di prevenzione che

contiene informazione, Informazione utile a reintegrare

nella Vita quelle energie a cui, con il nostro comporta-

mento, abbiamo negato l’espressione e che sono dive-

nute quindi somatizzazioni: è possibile restituire alla

Vita quelle Energie che sono state a questa sottratte ed

investite nella Malattia. Se lo sappiamo ascoltare il

Corpo ci racconta e ci informa: la Funzione inibita o

alterata nella Malattia ci suggerisce il senso di questa,

quindi il disagio che stiamo vivendo, la corrispondente

Funzione psichica alterata. Il Centro intende essere se-

de di ricerca, approfondimento e divulgazione oltre che

di discipline scientifiche, di discipline umanistiche co-

me Letteratura, Filosofia, Religione, attraverso le quali

l’Uomo ha espresso nei Secoli i bisogni del suo Corpo

e della sua Anima. A tale scopo l’Associazione si av-

varrà di contributi multidisciplinari di specialisti che

studiano il Mondo naturale e le discipline letterarie e

umanistiche. L’Associazione si propone di operare in

campo culturale, divulgativo, didattico, formativo e

terapeutico attraverso idonee iniziative che verranno

stabilite annualmente dal consiglio direttivo.

L’obiettivo dell’Associazione è un confronto cultu-

rale con le diverse realtà presenti sul Territorio e,

dunque, le iniziative saranno rivolte non soltanto ai

singoli partecipanti appartenenti a tutte le fasce

d’età, ma anche, e soprattutto, agli Enti quali la

Scuola, le Associazioni Culturali, il Mondo della

Politica e dell’Impegno Sociale. Questo sapere ci for-

nisce una concezione del Mondo nella quale le scoper-

te scientifiche sono in perfetta armonia con le aspira-

zioni spirituali, con la fede religiosa; il contributo della

Scienza moderna alla conoscenza dimostra che quelle

ritenute da sempre discipline dei bisogni dell’Anima,

hanno una loro validità nel rivelare la relazione tra bi-

sogni dell’Anima e del Corpo, sono un “serbatoio” di

informazione psicosomatica a cui attingere per decodi-

ficare ciò che simbolicamente rappresentano; ci infor-

mano su ciò che dell’Uomo non è esterno e manife-

sto, ma appare intimo e “celato” ad una modalità

attuale e prevalente di approccio alla Natura ed alla

Persona, basata solo su valutazione di parti e che

considera il linguaggio scientifico l’unico con cui si

può descrivere le Funzioni del vivente. Il Corpo

umano viene solitamente suddiviso nei suoi appa-

rati e considerato degno di attenzione soltanto se

questi ultimi si ammalano: quale senso e quale

funzione quelli abbiano nella Vita biologica ed in

quella psichica, non indagato. La Natura, in ogni

forma è trattata sempre o per tamponare una di-

sfunzione o per il suo sfruttamento, rispondendo ad

una esigenza economica e culturale del momento

senza valutare i danni che può comportare. Come si

trascura, di fronte ad un sintomo espresso da un

organo, che l’intero Corpo è ammalato, è a disagio,

così non si percepisce che un insediamento indu-

striale costruito su un terreno considerato adatto,

produrrà poi alterazioni nell’Aria, nell’Acqua e nel

Sottosuolo; sono modificazioni “celate”, non evi-

denti e quindi non fruibili per decidere se ciò che

quell’insediamento ci dà è più di ciò che ci toglie:

si riveleranno solo quando è troppo tardi, come un

Corpo curato solo nella repressione del sintomo

rivelerà poi il disagio celato e non curato con una

malattia più grave.In un programma di Educazione

Psicosomatica si chiude il cerchio tra Scienza e Mi-

sticismo; quando l’Uomo accoglie il contributo di

tutte le discipline che esso ha prodotto per cono-

scersi, avrà consapevolezza di sé in ogni suo aspet-

to. Tra Scienza, discipline umanistiche e Religione

non ci sarà più contraddizione, ma solo linguaggi

diversi , ciò che in noi appare “celato” sarà manife-

sto. Se una Educazione Psicosomatica è indispensa-

bile all’Individuo per acquisire le consapevolezze

utili a comprendere la sincronicità tra Corpo e Ani-

ma per una gestione della Salute e della Malattia, lo

è ancora di più per coloro che oltre alla gestione di

se stessi, hanno per ruolo o per professione, affida-

ta la gestione, anche parziale della Vita,

dell’Educazione, della Salute di altri o la gestione

del Territorio.

Dove puoi trovarci

L’Associazione Kore rimane disponibile ad assolvere gli eventuali diritti inevasi sulle immagini utilizzate agli aventi diritto.

Associazione Culturale ONLUS KORE

Via Bellini n°39– Follonica (Gr)Tel.- Fax: 0566 49100

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