Kore Informa - aneb.it · la morte della Vita di Fanciulla è una trasfor- ... Il Profeta, testo...
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Leggiamo nel nostro Statuto … ”
La denominazione ‘ Kore ‘ che
identifica l’Associazione Culturale
solleva l’immagine della ‘ Kore
Dea Fanciulla ’, figlia di Demetra,
Dea Madre. Kore, fanciulla divi-
na, rappresenta anche il germoglio
del Femminile; nel frumento, è la
piantina prima del frutto, in ogni
specie è l’Archetipo che contiene
e simbolizza le potenzialità della
Madre e della Figlia, racchiude in
sé le origini e la discendenza:
un’infinita serie di madri e di fi-
glie insieme. Nella Kore vi è quin-
di una coscienza integrata, dove
tutti gli aspetti del Femminile so-
no rappresentati…”
La magia trasformativa di questo
archetipo del Femminile, dà vita -
nella Donna come nell’Uomo -
alla possibilità di attuare concreta-
mente le potenzialità del proprio
Io, in un percorso che rappresenta
una vera trasformazione alchemi-
ca…
Dal Mito e dalle Religioni ricevia-
mo informazioni sull’ “accadere
psicosomatico” della Vita …
“ la Donna deve essere sempre co-
me è la sua natura. Essa sarà sem-
pre fanciulla o sarà madre. Prima di
ogni amore essa è fanciulla, dopo
ogni amore essa è madre” …
( da K.Keréneyi –Prolegomeni allo
studio scientifico della Mitologia )
Prima di ogni progetto è fanciulla,
dopo essa è madre, e nutrito quel
figlio o progetto, sarà di nuovo
pronta per essere fanciulla … verso
una nuova passione, e di nuovo sarà
madre di un figlio o di un progetto.
Le Divinità - gli Archetipi - sono
verità che si affacciano all’Anima
attraverso una realtà concreta … re-
altà che come ogni verità si presenta
in forme diverse in tempi diversi, si
storicizza – Dio, gli Dei, sono nella
Storia – ma il senso intimo
dell’Archetipo rimane atemporale,
la loro verità intatta, così come
l’equilibrio dei contrasti che abitano
la loro identità.
Le idee mitologiche si possono rap-
presentare come boccioli di fiore.
Tutti gli dei e le dee, funzioni che
accadono al nostro interno, possono
essere considerati come sviluppi di
un Archetipo originario, Fanciullo
divino e Fanciulla divina, elementi
Animus ed Anima che riuniscono in
sé generatore e generato, come il
RELAZIONE MORALE 2014: SENSO, SIGNIFICATO E SOSTANZA
NEI PERCORSI DELL’ASSOCIAZIONE ONLUS KORE del Presidente Daniela Cecchi
Kore Informa
Giugno 2014
ANNO VI Numero 2
Pubblicazione gratuita
Distribuzione gratuita presso
la sede dell’Associazione
Direttore Responsabile
Enrico Petrucciani
Redazione Daniela Cecchi
Angela Fabbri
Viviana Nacchi
Hanno collaborato:
Elisa Granatelli
Edy Bodecchi
Simona Borghi
Angela Lussu
Editore: Associazione Kore
Finito di stampare
1 Giugno 2014
Ciclostilato in proprio
presso la sede
dell’Associazione
Tiratura: n. 100 copie
Kore Informa
Relazione Morale 2014 1
Compagni di viaggio 3
La figura Medico Veterina-
rio Comportamentalista 6
Al di là del mondo degli
Opposti...
8
Autenticità e Malattia 12
Musica, cervello ed emo-
zione
14
I laboratori di Kore 18
Gli obiettivi
dell’Associazione
19
Sommario
Periodico Quadrimestrale dell’Associazione Culturale O.N.L.U.S.
Centro Studi per la Ricerca e l’Educazione Psicosomatica Kore-Affiliata C.E.S.V.O.T
C.F.: 90013660536 -Via Bellini n°39- 58022 Follonica (Gr)
Registro Stampa del Tribunale di Grosseto al N° 04 / 09 – fascicolo n°471 / 09 V.G
Particolare di una Kore greca
VI sec. a.C.- Museo dell’Acropoli di Atene (Grecia)
(elaborazione grafica:Ass. Kore) Fonte:http://wizolibrary.wizocollege.co.il/ Images/Source/Greek/Sculpture/Archaic/
KORE HEAD –682.jpg
bocciolo di un fiore.
Per connotare il senso e l’obiettivo
dell’associazione, abbiamo scelto il bocciolo
Kore, la fanciulla divina che ci narra l’essenza
di una idea mitologica primordiale: la capacità
di schiudersi, come quella di racchiudere
un’Immensità, l’ immensità del Mondo conte-
nuto in un seme.
Ogni kore, ogni progetto – fanciulla divina ha
un destino; quando la vita della Kore è ancora
presso la madre, è Vita; diviene Mors -
trasformazione se rapita dall’Uomo o
entra in contatto con un Animus, mu-
tando anche il nome - ciò che identifica
- in Persefone. Quando la Fanciulla si
apre all’Uomo o ad un “animus” fe-
condante, questo la trasforma e le con-
sente di accadere, di maturare ad altro:
questo è il significato dell’archetipo
Persefone.
Il Mito, come dice Sallustio sono cose che non
avvennero mai, ma accadono sempre. Dal Mito
principale della nostra cultura antica, quello
greco, emerge il primitivo rapporto di identità
tra la Madre e la Figlia, la Demetra e la Kore:
il matrimonio, l’incontro con la sessualità rap-
presenta un destino di separazione, un mistero;
la morte della Vita di Fanciulla è una trasfor-
mazione.
La Kore è dunque l’immagine della fanciulla
divina, rappresenta il germoglio del Femminile;
nel frumento è la piantina prima del frutto, con-
tiene e simbolizza le potenzialità della madre e
della figlia, racchiude in sé l’origine e la di-
scendenza: un’infinita serie di madri e figlie
insieme. Ogni matrimonio trasforma la Kore in
una Persefone, la figlia rapita alla madre - la
fanciulla che non sarà più solo figlia, ma anche
sposa - per giungere ad essere poi madre: di-
verrà anch’essa una Demetra dalla quale scatu-
rirà ancora la fanciulla poi la sposa, quindi la
madre. In ogni Donna, ma anche nel tratto ani-
ma di ogni Uomo, è quindi contenuta la toti-
potenzialità del Femminile con la capacità di
creare e di nutrire, in ogni ambito dei propri ta-
lenti.
L’Archetipo non muore e non invecchia, bensì
continua ad accadere in ogni individuo, maschi-
le o femminile; i nostri progetti, quelli realmen-
te figli della nostra intuizione – la dea Metis –
sono delle potenzialità Kore che, se fecondati da
un tratto “Animus”, si trasformano nell’ Arche-
tipo Proserpina, pronta ad essere una madre nu-
triente, una Demetra quindi, che di nuovo darà
Vita ad altre Kore.
In ogni individuo, così come in ogni
associazione l’archetipo Kore è la Po-
tenzialità, è un passaggio fondamenta-
le che contiene altro ed oltre ciò che
possiamo immaginare, tutto ciò che
aspetta di essere fecondato per espri-
mersi.
Se gli Archetipi non sono rispettati o
viene loro impedito di accadere, si esprimeran-
no attraverso il Male e la Malattia.
L’associazione è scaturita dall’entusiasmo e dal-
la passione per la ricerca della Verità sul senso
ed il significato della Vita, per meglio nutrirla e
proteggerla; e con il fuoco della passione ha
necessità di continuare a nutrirsi, liberamente.
Infatti, come l’Amore non espresso diventa
Rancore - un ingorgo nel Cuore - così Passioni
non liberate possono alimentare il fuoco della
distruzione, utile anch’esso, tuttavia, e neces-
sario a purificare, a preparare il terreno per nuo-
va vegetazione, a dare spazio ad un nuovo acca-
dere dell’archetipo Kore ed al suo infinito di-
spiegarsi. Anche il fuoco della distruzione può
essere preparatorio di tempi e luoghi diversi per
l’accadere dell’Archetipo.A noi la possibilità di
accogliere sempre l’Archetipo in un terreno
nuovo e nutrirlo con il fuoco della passione. La
vocazione dell’associazione è l’Educazione Psi-
cosomatica, attraverso il volontariato, per dona-
re strumenti utili a diffondere l’idea della lettura
psicosomatica della Vita e del Male o della Ma-
lattia. A tale scopo è necessario che si corri-
sponda sempre più umilmente alle potenzialità
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segue a pag. 5
Pagina 3 Kore Informa
Compagni di viaggio a cura di Viviana Nacchi
Il Secolo scorso ha espresso nella sua prima metà orrori che noi, quasi contemporanei, facciamo
ancora fatica a concepire e percepire come reali: il dolore della generazione che ci ha preceduto e
di quelle contemporanee, massacrate mentre da noi fiorivano Libertà e Democrazia e ci illudeva-
mo che prevalessero sul Pianeta, è ancora in noi non sufficientemente elaborato. Molti individui
hanno ricevuto il dono di esprimere quel dolore, ma anche i sogni, le speranze, le emozioni di chi
fugge dalla Morte per andare verso l’Amore ad ogni livello: poeti, cantanti, filosofi, narratori,
scienziati, artisti, registi, attori, sono stati i nostri compagni di viaggio ai quali è utile rendere o-
maggio per nutrire le nostre anime attraverso ciò che è stato espresso dalle loro.
GIBRN KAHLIL GIBRAN
Gibrn Kahlil Gibran, artista e intellettuale poliedrico (è pittore, filosofo,
scrittore e poeta) nasce nel Gennaio 1883 in Libano,nella cittadina di
Bisherri. All’età di 11 anni emigra con la famiglia negli Stati Uniti, qui
un’insegnante inglese gli abbrevia il nome in Kahlil Gibran, abbrevia-
zione con cui l’Autore firmerà i suoi scritti. Gibran vive tra, Beirut, Pa-
rigi e New York, dove morirà nel 1931.
Il Profeta, testo pubblicato nel 1923, è sicuramente l’opera più famosa
dell’Autore. Nella quarta di copertina l’Editore Gunda scrive: “Gibran
offre un testo che, pur condotto entro i binari di un linguaggio necessa-
riamente allusivo e metaforico, spesso enigmatico, si presenta di imme-
diata, affascinante, persino sorprendente leggibilità poetica”
Nelle parole di Gibran, tutti gli aspetti della vita quotidiana vivono in
modo nuovo: la Gioia e il Dolore, la Ragione e la Passione arrivano
sempre insieme, tenendosi per mano, e proprio in questa coincidenza
degli opposti sta la vera saggezza. Il Profeta è’ un testo che va dritto al
cuore, che parla dell’Anima e all’Anima in un linguaggio universale che
fonde mondi diversi per dimostrare che siamo tutti accomunati dalle
stesse passioni: l’ateo ed il credente qualunque sia la religione di riferi-
mento. Il messaggio contenuto nel testo è un ringraziamento alla Vita in ogni sua forma al di là della no-
stra capacità di comprendere. Forse proprio l’esperienza vissuta dall’Autore, l’incontro tra due opposte
Culture, quella orientale e quella occidentale, è alla base del suo inconfondibile stile.
La Ragione e la Passione
E nuovamente la sacerdotessa domandò: Parlaci
del la Ragione e del la Pass ione.
Ed egl i rispose dicendo:
La vost ra anima è sovente un campo di bat tagl ia ,
dove i l giudiz io e la ragione fanno guerra al l 'appet i to e al la pass ione.
Gibrn Kahlil Gibran
Foto tratta dalla rete
Sito internet:
http://citations.altervista.org/wp-
content/uploads/2014/02/kata-mutiara-cinta-
khalil-gibran.jpg
Pagina 4 Kore Informa
Potess i io conci l iarvi , e mutare in voi r ival i tà in
unione e discordia in armonia! .
Ma come potrò far lo, se voi s tess i non s iete
i mediatori e g l i amanti di ogni vost ro elemento?
La ragione e la passione sono il t imone e la vela di
quel navigante che è l 'anima vostra.
Se il timone e la vela si spezzano,sbandati, andrete
alla deriva, e resterete fermi in mezzo del mare.
Poi ché, se la ragione domina da sola, è una forza
che imprigiona,e la passione, se incustodita, è una
fiamma che brucia e si distrugge.
Perciò la vostra anima esalti la ragione fino alla
passione,affinché essa canti ,
E con la ragione diriga la passione, affinché questa
viva in resurrezione quotidiana,e sorga come
la fenice dalle proprie ceneri.
Vorrei che l’appetito e il giudizio fossero per voi
come due amici invitati a casa vostra.
L’onore non andrebbe certo all 'uno più che all 'altro;
giacché se hai più riguardi verso un ospite solo,
perdi l’affetto e la fiducia di entrambi.
Quando, sui colli, sedete all’ombrosa frescura dei
pallidi pioppi, ed è vostra la pace serena e lontana dei
campi e dei prati, allora vi sussurri il cuore:
"Nella ragione riposa Dio".
E quando scoppia la tempesta e il vento titano
scuote la foresta, e lampi e tuoni annunciano l
a maestà del cielo,allora dite nel cuore con venerata paura:
"Nella passione si muove Dio".
Così, essendo un alito nella sfera di Dio e nella sua
foresta una foglia, la ragione sarà il vostro riposo
e la passione il vostro moto.
(Da Il Profeta, Ed. Guanda,1980, pp 87/88)
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da “ Il giardiniere dell’Anima “ di Clarissa
Pinkola Estés, ed. Frassinelli 1996
Le attività attraverso le quali abbiamo rea-
lizzato i percorsi di Educazione Psicosoma-
tica hanno rispettato la progettualità, un
grazie di cuore a tutti i soci ed i professio-
nisti che gratuitamente hanno contribuito
alla loro realizzazione. Vogliamo ricordare:
- il seminario “ Sussurri e grida …
voci dal corpo “ lezioni magistrali e
laboratori, dove si è affrontato il
destino delle funzioni nell’accadere
della vita, una lettura ecobiopsico-
logica di tempi, luoghi e modi. Due
giornate di attività realizzate presso
la sala Santucci della parrocchia di
San Pietro e Paolo a Follonica
-I sabati di Kore, seminari mensili a tema,
da ottobre a maggio;
-Il laboratorio di Educazione Psicosomatica
di I° livello, condotto dalla presidente ed il
laboratorio” Essere nel respiro: incontri di
benessere psicofisico “condotto dalla coun-
sellor ecobiopsicologico Angela Lussu.
Per i luoghi dell’anima, è stata realizzata la
visita alla Villa d’Este di Tivoli ed ai mo-
nasteri benedettini di Subiaco.
E’ stata rinnovata la convenzione
dell’associazione Kore con la facoltà di
Medicina e di Psicologia della Sapienza di
Roma per le attività di tirocinio degli stu-
denti. La nostra pubblicazione, KORE IN-
FORMA è uscita regolarmente.Per il finan-
ziamento dell’associazione è stato realizza-
to un pranzo sociale ed una serata di pre-
sentazione e vendita di accessori sanitari
per il sonno,grazie all’organizzazione della
socia e vicepresidente Antonella Cami-
ci.L’assemblea dei soci si è riunita il giorno
17 maggio per approvare la relazione mo-
rale del presidente, il bilancio 2013 e la
progettualità 2014 – 15.
che sono il reale dono dei soci (ognuno con
quello che può donare): non può esserci dono
senza gratitudine. I percorsi ed il lavoro che
questi richiedono, possono risultare a volte
difficili, faticosi, ricchi di imprevisti, ma nulla
dovrà intaccare l’impegno, nella consapevo-
lezza di aver creato percorsi culturalmente
nuovi sul territorio, utili alla crescita personale,
per una trasformazione della visione della Vita
e della relazione in termini di armonia,
rispetto e coerenza al nostro interno;
prerequisito indispensabile affinché que-
sto possa accadere con gli altri e con la
Natura. La gestione della Vita e la lettu-
ra in essa dell’Armonia, come del Male
e della Malattia, ne sono sicuramente
fecondati, così come anche la conoscen-
za delle modalità che l’Individuo ha a disposi-
zione per prendersene carico e per curarsi, per
non restare a terra come ci esorta la poesia se-
guente …
Una preghiera
Rifiutati di cadere.
Se non puoi rifiutarti di cadere,
rifiutati di restare a terra.
Se non puoi rifiutarti di restare a terra,
leva il tuo cuore verso il cielo,
e come un accattone affamato,
chiedi che venga riempito,
e sarà riempito.
Puoi essere spinto giù.
Ti può essere impedito di risollevarti.
Ma nessuno può impedirti
di levare il tuo cuore
verso il cielo –
soltanto tu.
E’ nel pieno della sofferenza
che tanto si fa chiaro.
Colui che dice che nulla di buono
da ciò venne,
ancora non ascolta.
Che cosa è la Medicina Veterinaria Comporta-
mentale? La Medicina Comportamentale è
una branca della Medicina Veteri-
naria che ha lo scopo di diagnosti-
care e curare le patologie del com-
portamento cioè la perdita della ca-
pacità da parte dell'animale di adat-
tarsi alle modificazioni dell'ambien-
te circostante.Grazie ad una visita
comportamentale svolta dal Veteri-
nario Comportamentalista vengono
valutati tutti gli aspetti clinici e
comportamentali dell'Animale nel
contesto sociale e familiare in cui
vive. Il medico Veterinario Comporta-
mentalista è laureato in Medicina Veterinaria in se-
guito deve seguire un iter professionale che compren-
da un Master Universitario di secondo livello in me-
dicina del comportamento e un “curriculum vitae”
ricco di seminari, congressi e corsi incentrati sul
comportamento del Cane e del Gatto. Questo “curriculum viene” valutato e accettato dalla
Federazione Nazionale dei Medici Veterinari
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LA FIGURA DEL
MEDICO VETERINARIO COMPORTAMENTALISTA
di Elisa Granatelli
(FNOVI) iscrivendo così il Medico Veterinario
alla lista dei comporta-
mentalisti accreditati.
Il M.V.C si occupa di
molteplici aspetti della
relazione tra l'uomo e
cane/ gatto: v i s i t e p r e -
adozione: svolte per
aiutare le famiglie che
abbiano intenzione di
adottare un cucciolo o
un gattino a conoscere
le caratteristiche etolo-
giche della specie scel-
ta e a valutare se sia la
giusta decisione; incontri di socializzazione per cuccioli,
Puppy Party: Incontri con cuccioli da 2 a 4
mesi insieme ai loro proprietari. In questa
occasione i cuccioli possono socializzare
tra loro e con persone anche diverse dai loro
proprietari, mentre il medico veterinario li
informa su diversi argomenti per creare una
Premessa a cura di Daniela Cecchi
La Vita è relazione, sia a livello biologico, con gli elementi che dialogano tra di loro, sia a livello di individui,
uomini o altri esseri viventi. E’ fondamentale la relazione nello scambio di sostanze che consentono la Vita,
così come tra individui che per specie o per luogo di residenza, hanno da incontrarsi.
Nella Vita di uomini e donne la relazione con se stessi, cioè la conoscenza e la coscienza di sé, impronta poi la
relazione con gli altri. Nelle famiglie, così come nelle abitazioni dei single, compaiono sempre più spesso piccoli
o grandi animali domestici. L’Uomo rivela sempre più la necessità del rapporto con un animale per essere aiuta-
to ad entrare meglio in contatto con le proprie emozioni. Ad un animale domestico è sempre più affidato il
ruolo di fare da tramite tra quello che siamo nella nostra vera intimità e la nostra consapevolezza, ma anche di
aiutare a veicolare le emozioni tra i membri di una famiglia. Il rapporto con un animale è luogo ed occasione di
esercizio per la nostra anima nell’esprimersi. Nella relazione con i nostri amici animali abbiamo sempre più ne-
cessità di essere aiutati non solo a curarli, ma anche a conoscerli e rispettarli, proprio come spesso i genitori
sentono la necessità di essere aiutati con i figli. Il veterinario è il nostro indispensabile compagno di gestione
dei nostri amici animali.
Foto: Elisa Granatelli
relazione positiva con il proprio cucciolo.
L'obiettivo di questi incontri è la corretta in-
formazione e formazione per poter influire positivamente sullo sviluppo comportamen-
tale del
cuccio-
lo, favo-
rire una
relazio-
ne equi-
librata e rispetto-
sa delle
caratte-
rist iche
etologi-
che del
Cane, con benefici per la relazione Uomo-Cane e per il benessere di quest'ultimo. Per
Veterinario comportamentalista il puppy
party è un occasione effi-
cace per la prevenzione e
la diagnosi precoce delle
patologie comportamen-
tali e può porre le basi per
i successivi incontri; visite per comportamenti
caratteristici di specie ma
indesiderati dai proprieta-
ri; visite per problemi legati
all'apprendimento: es.
eliminazioni inappropria-
te, problemi di comunica-
zione fra Uomo-Animale
disturbi gerarchici problemi intrinsechi all'a-
nimale: secon dari a patologie legati ad
stato patologi
co mentale e/o organico. Naturalmente la visita comportamentale ha un ap-
proccio sistemico cioè il problema va contestualiz-
zato con il sistema familiare.
Il MVC è una figura professionale che lavora
all'interno dei canili rifugo per migliorare le ado-
zioni : i cani vengono valutati sia al momento
dell'entrata in canile sia nei periodi successivi, si
cerca di riperire più informazioni possibili per de-
finire un profilo comportamentale del soggetto. Poi
in la collaborazione della figura professionale
dell'educatore cinofilo, i cani che hanno bisogno
di migliorare alcuni aspetti della loro interazione con la persona, vengono sottoposti ad un percorso
rieducativo. La
persona che vuo-
le adottare viene
seguito dal mo-
mento in cui fa
richiesta di ado-
zione fino ai mo-menti successivi
a l l ' a d o z i o -
ne.Nel l 'equipe
multidisciplinare
nei Programmi
Assistiti con gli
animali , il MVC insieme ad altre figure profes-sionali lavora per preparare progetti rivolti a varie
categorie di utenti (anziani, disabili, bambini con
varie problematiche). An-
che il Gatto è un amico a
quattro zampe che può
manifestare diverse pro-
blematiche dovute spesso al non rispetto delle sue
caratteristiche etologiche. In questo contesto il Vete-
rinario valuta, dopo un
colloquio con la famiglia, come modificare l'ambien-
te e se utilizzare una tera-
pia di supporto. Il MVC utilizza terapie
farmacologiche o parafar-macologiche a supporto
delle modificazioni com-
portamentali a seconda
della situazione in cui si
trova l'animale.
Dott.ssa Granatelli Elisa
cell. 320-3744305 [email protected]
www.sites.google.com/site/veterinariacomportamentalista
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Kore Informa Pagina 7
Foto: Elisa Granatelli
Foto: Elisa Granatelli
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Tirocinio per Psicologi
L’Associazione Kore, Centro Studi Olismo e Psicosomatica, è dal 2007 sede di tirocinio post-Laurea
per Psicologi, in base alla convenzione stipulata, e recentemente rinnovata, con l’Università La Sa-
pienza di Roma – Facoltà di Medicina e Psicologia (Convenzione n. 120 del 31/08/2012 con scaden-
za al 31/08/2015). In questi cinque anni sono già avvenute molte collaborazioni che hanno visto
l’avvicendarsi presso la nostra associazione, nei diversi semestri, di un certo numero di tirocinanti che
con noi hanno portato a termine il loro percorso di Formazione universitaria.
LE ATTIVITA' OGGETTO DI TIROCINIO SONO:
- partecipazione ai “Sabati di Kore”, tesi a formare ed informare i soci con argomenti che hanno come
riferimento culturale e metodologico l'Ecobiopsicologia e tutte le altre discipline psicologiche ed anali-
tiche che sono alla base di una Educazione Psicosomatica intesa come prevenzione del Disagio e della
Patologia;
- discussione di casi clinici insieme all'equipe di psicologi e psicoterapeuti.
Referente tirocini: Dott.ssa Daniela Cecchi
Numero di tirocinanti ammessi per semestre: 2
E' prevista la presenza di Psicologi iscritti all'albo/tutor.
KORE KORE -- MASTER : MASTER : giornate di formazione psicosomatica
I LABIRINTI DELLA VITA Dalla lettura del Mitologema del Labirinto si giunge ad illuminare i labirinti del Corpo narrati nell’Arte,
nelle Fiabe, nel Mito. La Vita rivela ed esprime labirinti biologici, la Fisiologia così come labirinti psi-
chici, i percorsi di Vita.
Il Mitologema del labirinto è metafora assoluta del senso della Vita: l’Eroe punta al processo ermeneuti-
co come al proprio fine; il viaggio verso il centro, la nostra origine, ci permette di cogliere aspetti della
nostra unicità donati dalla Vita; nel viaggio di ritorno, la nostra Anima, si rivela arricchita da ciò che ha
acquisito e da ciò che ha espresso. Il Labirinto condensa in sé una verità celata, in quanto indicibile …
minacciosa … non ancora fruibile …
SACRO E BIOLOGICO
Un percorso alla ricerca della Verità
Una indagine sulla relazione tra ciò che nel Corpo vi è di “ bisogno biologico”, come aspetto fenomeno-
logico dell’Istinto, come energie legate agli Organi, da esprimere e utilizzare ed il Sacro, inteso anche in
termini religiosi: osserviamo come dalla modalità del Biologico possono scaturire indicazioni per la Sa-
lute, l’Etica, le Religioni.
Entrambe le giornate sono condotte dalla dott.ssa Daniela Cecchi, psicologa, psicoterapeuta esper-
ta in Psicosomatica.
La Polarità.
Il titolo introduce al tema della Polarità, tema che
riveste un ruolo cruciale nella nostra esistenza. In
un certo senso è possibile dire che la polarità è la
nostra stessa esistenza.
Il Sole che fa maturare i raccolti è lo stesso della
siccità; la Pioggia che irriga i campi è la stessa del-
le inondazioni. E ancora: il Respiro ha due fasi,
quella attiva dell’inspirazione (contrazione musco-
lare) e quella dell’espirazione (associata al rilascia-
mento muscolare).
Noi percepiamo una verità che è parziale, che è solo una parte del tutto. Per acquisire una visione
unitaria dovremmo poter imparare a rivolgere
l’attenzione anche al polo opposto di ciò che stia-
mo considerando: solo così creiamo nuova cono-
scenza.
Il simbolo forse più noto di congiunzione degli Opposti è l’antichissimo simbolo del Tao.
Il Tao è una sorta di principio ordinatore che influ-
enza la Vita della Natura e degli Uomini, ed espri-
me la fondamentale importanza della dialettica de-
gli Opposti (Yin e Yang). Tutto ciò che si afferma
come esistente nasce infatti dalla relazione tra
coppie di opposti che sono dinamicamente legati l’uno all’altro in modo interdipendente e comple-
mentare. Interdipendente nel senso che un polo
non esiste senza l’altro, o più precisamente, ognu-
no si definisce attraverso l’altro, ( es destra/
sinistra); complementare nel senso che sono ne-
cessari entrambi per creare l’intero (maschile e
femminile; inspirazione ed’espirazione).
Originariamente Tao significava la Via, il procede-
re dell’Universo, un procedere che è dotato di mo-
to continuo e ciclico in un costante alternarsi dello
Yin e dello Yang che genera trasformazione: sem-
pre il giorno diventa notte e viceversa, la Materia
diventa Energia e viceversa. Mentre i taoisti interpretano tali mutamenti come
manifestazione dell’implicita unità di tutti gli oppo-
sti in interazione dinamica tra di loro, l’Uomo occi-
dentale trova quest’idea molto difficile da accettare.
C. G. Jung considera il tema dei Contrari stretta-
mente connesso alla natura umana e ritiene che
avere un termine di opposizione sia necessario per
garantire l’equilibrio del sistema.
Realizzare i principi del Tao a livello di microco-
smo significa, per ogni individuo, riuscire ad ar-
monizzare le proprie parti e i propri ritmi in modo
dialettico. Per armonizzare le proprie diverse parti
è necessario conoscerle, differenziarle ed integrar-
le, questo processo, che Jung definisce come
“processo di individuazione”, apre le porte alla
conoscenza di se stessi.
Nell’atto di conoscere se stesso l’Uomo si trasfor-
ma diventando progressivamente meno estraneo a
se stesso, e aprendosi alla comunicazione con
l’Universo all’interno di sé, si mette in contatto
anche con l’Universo fuori di sé.
Le parole del poeta Kahlil Gibram ne “Il Profeta”
sono una preziosa ed originale testimonianza di
come proprio nella coincidenza degli Opposti si
manifesti Saggezza, Perfezione e Felicità.
(Si rimanda il lettore alla Rubrica Compagni di
viaggio che in questo numero è dedicata a Gibran
con la poesia la Ragione e La Passione”)
L’Intestino.
Fin dall'antichità si è affermato che la pancia è la
sede delle Emozioni e dell' Inconscio; ma per pote-
re svolgere queste Funzioni, occorre che la pancia
abbia un cervello che possa elaborare i dati auto-
nomamente da quello superiore. Le recenti sco-
perte e gli studi di Neuro-Gastroenterologia hanno
proprio confermato che il Cervello enterico esiste.
Il neurobiologo Michael D. Gershon è stato il pri-
mo a parlare dell’esistenza di un “cervello nella
pancia” quando, nel 1998, ha pubblicato il risulta-
to di 30 anni di ricerche nel libro “Il secondo cer-
vello”. Nel decennio successivo è stata progressi-
vamente confermata l’idea che l’Intestino ha capa-
cità di associazione e coordinazione proprie. Le
ricerche condotte sono riuscite ad individuare e
caratterizzare, morfologicamente e funzionalmen-
te, alcuni dei neuroni presenti nella parete intesti-
Al di là del mondo degli Opposti:
vivere tra Ragione e Passione
di Viviana Nacchi
Kore Informa Pagina 9
Pagina 10 Kore Informa
nale. Si tratta di una rete nervosa molto complessa
che gestisce le attività intestinali ed è collegata al
Cervello tramite il Sistema Nervoso vegetati-vo. Gershon considera il Sistema Nervoso enteri-
co un sito indipendente di integrazione ed elabo-
razione neuronale, per questo lo definisce il se-
condo cervello. Si è ormai compreso che vi è una
totale integrazione dei due cervelli, distanti e se-
parati, ma operanti in sintonia ed integrazione per
le Funzioni vitali dell'essere umano.
E’ a tutti noto quanto lo stress e le emozioni ne-gative siano determinanti
per la salute dello Stomaco
e dell’Intestino. Il Cervello
cranico può alterare il nor-
male funzionamento del
secondo Cervello ed inter-
ferire con i suoi ritmi di-sturbando la peristalsi, la
produzione di Acidi, Enzi-
mi, Ormoni, Citochine. Ma
è vero anche il contrario,
come dimostra Gershon nel
suo testo.
Nella regolazione del rap-porto tra primo e secondo
Cervello hanno un ruolo
determinante alcuni Neuro-
trasmettitori, il più
significativo dei qua-
li è sicuramente la
Serotonina, una mo-
lecola nota ai più per il suo legame con la regolazione del tono
dell’Umore. Quasi il 95% della Serotonina del
nostro organismo viene prodotta dalle cellule
dell’Intestino, il cui compito, a questo livello, è di
avviare il riflesso peristaltico e mantenere il tono
vascolare, regolare i movimenti e l’attività dige-
stiva. L’Intestino è di fatto un tunnel attraverso cui il
mondo esterno entra in noi e ci attraversa; niente
di ciò che è a noi esterno e/o estraneo diventa ve-
ramente nostro finché non oltrepassa il confine
dato dalle pareti dell’Intestino ed è assorbito.
L’Intestino Tenue riceve e trasforma le sostanze
alimentari che vengono selezionate e rese assimi-
labili per l’organismo, è la sede in cui avviene la scissione del cibo nelle sue componenti e la sua
assimilazione. La sua funzione principale è
l’assorbimento, meccanismo che serve a include-
re ciò di cui abbiamo bisogno senza lasciare scap-
pare allo stesso tempo alcun elemento fondamen-tale.
Analogamente a quanto avviene nella respirazio-
ne, con il processo digestivo noi accettiamo il
mondo circostante, lo assimiliamo e ci liberiamo
di ciò che non ci è utile.
Suggestiva è anche l'analogia esistente tra Intesti-
no Tenue e Cervello sia per la forma che per le
funzioni: così come il Cervello assimila le im-pressioni sul piano non ma-
teriale, l'Intestino Tenue
assimila le impressioni ma-
teriali.
Possiamo dire che se la Te-
sta è assunta come la cen-
trale della Ragione, il Cuore come il centro delle Emo-
zioni e dei moti affettivi, la
Pancia è la sede dei Senti-
menti e dei Desideri primi-
tivi, arcaici.
Il Cervello
Il Cervello è una massa morbida e gelatinosa com-
posta da miliardi di cellule
e dalle loro connessioni, si
trova nella cavità cra-
nica ed è verosimil-
mente l’oggetto mate-
riale più complicato
dell’Universo cono-sciuto. La sua forma circolare simboleggia la Co-
scienza eterna, senza limiti che tutto comprende.
Per la MTC (Medicina Tradizionale Cinese) il
Cervello umano è il luogo in cui si riuniscono tut-
te le Energie pure ed é il centro dei collegamenti
dell’Uomo in quanto riceve, sviluppa, rielabora e
rimanda tutti i messaggi che provengono dall’esterno e dalla periferia dell’Organismo.
Presenta due emisferi uniti fra loro dal corpo cal-
loso, che si differenziano nelle funzioni, nelle
prestazioni e nelle competenze.
L’Emisfero sinistro può essere definito
“l’emisfero razionale” perché ha una specificità
nell’analisi dei dettagli (analisi seriale); è media-
tore primario di Funzioni verbali incluse Lettura e Scrittura, comprensione del Linguaggio; è re-
sponsabile dei calcoli e dei conti; interviene nella
gestione di materiale già conosciuto.
Simbolo del TAO Immagine tratta dalla rete
Sito Internet: http://it.wikipedia.org/wiki/Tao#mediaviewer/File:Yin_yang.svg
L’Emisfero destro rappresenta l’altro Polo, intuitivo e
creativo. Ha una maggiore specificità nell’analisi del
contesto (gestalt); ha maggiori capacità di captare nel-
la loro globalità rapporti complessi, modelli e strutture
(capacità di sintesi); ha la capacità di capire e ordinare
Concetti superiori, Astrazioni, Archetipi, che nella Re-
altà relativa non esistono. Fanno parte delle Potenziali-
tà di questo Emisfero il Pensiero Analogico e il rap-
porto coi Simboli. E’ più esperto nella elaborazione di
nuove informazioni.
A seconda delle attività che svolgiamo, è dominante
l’uno o l’altro Emisfero del Cervello. Così per esem-
pio il Pensiero Logico, il Leggere, lo Scrivere e il far
di conto richiedono il predominio dell’Emisfero sini-
stro, mentre ascoltare la musica, sognare, immaginare
e meditare, attivano maggiormente l’Emisfero destro.
Il Cervello umano è in grado di processare le informa-
zioni in parallelo cioè di usare differenti strutture e
nuclei nervosi per analizzare simultaneamente i diversi
aspetti e le caratteristiche di un problema, questo è
possibile perché l’attività dei due Emisferi è tra loro
coordinata.
Il superamento della concezione della divisione fra
Emisfero destro e sinistro sta nella scoperta della mo-
dularità del Cervello, quale integrazione fra le varie
modalità di agire della mente, permettendo una profi-
cua interazione fra la parte razionale e quella emozio-
nale. Sostanzialmente i due Emisferi si completano e
si compensano reciprocamente permettendo alle fre-
quenze psichiche di essere trasformate in qualcosa di
più percepibile (pensieri, intuizioni,), realizzando e-
sperienze cognitive.
Scrive Giuseppe Conti (2): “L’attività mentale
dell’uomo supera la sua attività cerebrale …. La men-
te non è esattamente il cervello perché la coscienza è
più ampia del nostro cervello: la coscienza non è una
semplice funzione del cervello. La coscienza è memo-
ria e intenzionalità, è quindi selezione di immagini
mentali, mente e cervello sono due entità distinte. E’
questo il percorso culturale e coscienziale che spetta
all’uomo contemporaneo: farsi consapevole del potere
e della funzione della sua mente, ripercorrendone
l’evoluzione, per armonizzare pensiero ed emozione,
cognitività ed affettività”.
Essendo una delle esperienze fenomeniche, la Co-
scienza è necessariamente privata: è legata al Corpo e
al Cervello di un individuo e alla storia delle sue inte-
razioni con l’ambiente, che è una storia unica.
La via che porta all’unità esige che noi vediamo con
sempre maggiore consapevolezza la polarità in tutto,
senza avere paura di attraversare la conflittualità
dell’umana esistenza al fine di riuscire ad unire in
noi gli Opposti. Acquisire consapevolezza e co-
noscenza di ciò che già esiste è quindi di fonda-
mentale importanza per il nostro benessere e per
quello di tutto il mondo vivente in quanto tutto è
relato in un sistema coerente. Assume allora valo-
re determinante non solo ciò che facciamo, ma
soprattutto COME lo facciamo.
Soprattutto non dovremmo scegliere tra Ragione
e Passione ma dovremmo poter restare in equili-
brio ed imparare a modificare la nostra ottica se-
condo il principio di complementarietà passando
dal paradigma o … o a quello e … e.
“Così, … la ragione sarà il vostro riposo e la
passione il vostro moto” (6)
BIBLIOGRAFIA
Brambilla F. “Psicoterapia psicoanalitica e
medicina tradizionale cinese”, Prospetti-
vaeditrice,Civitavecchia, 2009
Conti G. “Dalla mente spirituale al cervello
modulare”. Armando Editore, Roma, 2012
Dalkhe R. “Le leggidel destino”, Ed. mediter-
ranee, Roma, 2012
Edelman G.M. “Più grande del cielo”, Biblio-
teca Einaudi, Trezze sul Brenta (VI), 2009
Gershon M. D., “Il secondo cervello”, UTET,
Torino, 2006
Gibran K. G., “IlProfeta”, Edizione Guanda,
Segrate (MI), 1980
Jung C.G: “La dinamica dell’inconscio” in
Opere VolVIII, Bollati Boringhieri Edito-
re, Torino, 2008, Ristampa
Oliverio A. e A., “Nei labirinti della mente”,
Sagittari Laterza, Bari, 1989
Pagina 11 Kore Informa
L’etimologia del vocabolo “autenticità” ri-
manda al Greco antico: la radice del pronome
autòs (= stesso) esprime un’azione riflessiva,
evocando in questo caso l’idea dell’essere se
stessi. Il pronome greco è presente anche nella
composizione delle parole autocoscienza ed
autoguarigione, vocaboli attinenti -in Psicoso-
matica- ai concetti relativi allo stato di Salute e
di Malattia.
La via dell’autenticità è un sentiero difficile da
percorrere: un viaggio che dura tutta la Vita e
che non esclude prove ed imprese che avvici-
nano il comune mortale all’eroe delle fiabe e
del Mito. Essere autenticovuol dire esprimere
la propria originalità, condizione che scaturi-
sce dall’Interiorità individuale ed esclude
qualsiasi manipolazione o artificio posto
dall’esterno.
Un antico motto tramandatoci dalla sapienza
greca –iscritto sul tempio di Apollo a Delfi -
ammonisce l’Uomo affinché non perda di vista
se stesso:“Conosci te stesso” (γνῶθι σαυτόν).
Il tempio di Apollo a Delfi
( S i t o i n t e r n e t : h t t p : / / i t . w i k i p e d i a . o r g / w i k i /
S i t o _ a r c h e o l o g i c o _ d i _ D e l f i # m e d i a v i e w e r /
File:Templo_of_Apollo_Delfi.jpg)
Si tratta di un imperativo assai cele-
bre,posto da Socrate a fondamento del me-
todo dialogico della sua filosofia: oggi
quell’ammonimento divino risuona come
una massima sapienziale ancora valida.
Iscrizione ‘Conosci te stesso’
incisa a caratteri cubitali sul frontone del tempio di Delfi
(Sito internet:http://www.kuthumadierks.com/
pageopen.asp?r=trio&id=141)
Il metodo Socratico, basato sul dialogo, a-
veva soprattutto lo scopo di far emergere
nei discepoli la propria intima verità e con-
sapevolezza:“So di non sapere”affermava
l’illustre filosofo, che non intendeva river-
sare sui discenti alcuna verità precostituita.
Prezioso questo insegnamento ancora oggi,
soprattutto nell’ambito della psicoterapia,
ove è di massima importanza la sospensio-
ne del giudizio nell’accoglienza della verità
del paziente. Socrate, che non proponeva
indiscutibili certezze, creava quella condi-
zione necessaria al formarsi del cosiddetto
vuoto fertile, indispensabile in qualsiasi
momento di ricerca e di creatività. La paro-
la che cura e che promuove consapevolezza
è la paro la dell ’ascol to , pur
nell’autorevolezza con cui il terapeuta, il
maestro, il genitore hanno da esprimere,
ponendosi come guida dinanzi al paziente,
l’allievo, il figlio.
Pagina 12 Kore Informa
Autenticità e Malattia di Angela Fabbri
Socrate
Testa romana di una scultura di Lisippo
Museo del Louvre -Parigi (Francia)
( Sito internet:http://it.wikipedia.org/wiki/
Apologia_di_Socrate)
Nella nostra era caratterizzata dalla velocità
delle “Comunicazioni di Massa”, viviamo im-
mersi in un flusso di sollecitazioni ed in una
pluralità di informazioni che distolgono
l’uomo dalla propria interiorità e dalla ricerca
di sé. Imperativi categorici ci arrivano da più
parti, dal mondo della politica e della persua-
sione occulta assai diffusa nella “Società dei
Consumi”.
Il percorso di evoluzione interiore conduce
alla presa di coscienza dei propri limiti e delle
proprie ‘ombre’, ma anche all’ascolto dei pro-
pri desideri e bisogni, da cui scaturiscono pro-
getti e trasformazioni. Non si è autentici se
non ascoltiamo la parte più profonda del no-
stro essere, nei disagi come nelle illuminazio-
ni. Afferma Jung: “ Solitamente si confonde
l’autoconoscenza con la conoscenza del pro-
prio Io cosciente. Una persona che disponga
di una certa coscienza dell’Io è già convinta
di conoscere se stessa. L’uomo misura la sua
autoconoscenza sul metro di quanto media-
mente sa di sé il suo ambiente sociale, e non
sul metro dei reali fatti psichici, che gli ri-
mangono in massima parte nascosti.” (Jung-
Presente e Futuro- Bollati- Boringhieri). La
sfera del Sociale non può esserci di aiuto nel-
la ricerca della nostra unicità, piuttosto impo-
ne ruoli e compiti non sempre adeguati alla
nostra indole. Se ci preoccupiamo di rispon-
dere alle attese del circostante, allontanandoci
dal contatto con noi stessi e lasciandoci con-
dizionare dalle aspettative altrui , rischiamo di
soffocare quella parte profonda di noi che è il
bene più prezioso a garanzia della nostra salu-
te. Se il disagio nella relazione, o nella situa-
zione di Vita, non affiora alla Coscienza e non
viene elaborato, allora è il Corpo a parlare:
“quando la Parola tace, è il Corpo ad incari-
carsi del sintomo” afferma Galimberti. Il Cor-
po parla e traduce i misteri dell’inconscio. La
Psicosomatica è la Scienza atta a decifrare il
Linguaggio del Sintomo. Tale disciplina ci
rende edotti riguardo la stretta relazione tra
disagio psichico e Malattia e c’invita a guar-
dare all’Uomo come ad un’entità complessa in
cui s’intrecciano la dimensione corporea, psi-
chica, sociale e culturale. E già l’appartenenza
ad una storia e ad un ambiente fa sì che sia de-
positata in noi una traccia che ci condiziona:
“ … [ l ’ I l l u m i n i s m o] h a c o m p i u t o
un’emancipazione dello spirito. Se però se ne
trae la conclusione che si possa diventare tra-
sparenti a se stessi, sovrani nel proprio pen-
sare e agire, allora ci si sbaglia. Nessuno co-
nosce se stesso. Portiamo da sempre impres-
sa in noi una traccia, nessuno è un foglio
bianco”(Gadamer) Alla luce di queste rifles-
sioni possiamo dedurre che non siamo total-
mente liberi da condizionamenti e pregiudizi
inevitabilmente impressi in noi dalla Storia;
abbiamo tuttavia il dovere di elaborarli e di
Pagina 13 Kore Informa
comprendere l’alterità dentro di noi, in un
confronto che ci può arricchire. Il percorso
dell’Individuazione consiste nel cercare le no-
stre verità e nel separare ciò che non risuona
in sintonia con noi. Diversamente, ciò che non
ci appartiene finirà per soffocare la nostra vera
natura,e produrrà devianze e malattia. Non si
può bloccare l’ Energia, che prima o poi si fa-
rà strada sotto qualche forma, come risuona
nel celebre verso Oraziano:“Naturam expellas
furca, tamen usque recurret” (Anche se cacce-
rai la natura con la forca, essa tuttavia rie-
mergerà).
La Natura tradita riemerge e vuole il suo spa-
zio. Ogni sintomo, ogni sorta di dipendenza
(dal cibo, dall’alcool, dal fumo, dagli psicofar-
maci…) è una sorta di compensazione o di
droga che ottunde la coscienza e va a coprire
situazioni frustranti che richiederebbero ela-
borazione ed emancipazione. Se riusciamo
soltanto ad ascoltare dentro di noi la nostra
ansia, o sentimenti di disagio e di rabbia, se
accogliamoi nostri stati d’animo senza com-
mentarli, senza giudicare e senza lamentar-
ci,nella consapevolezza e nel silenzio… allora
potrà scaturire una forza nuova all’interno di
noi,una possibilità di rigenerazione,
un’energia capace di guarirci e di risanarci in
un movimento di sana trasgressione che im-
prime una svolta. “Trasgredire” significa pro-
priamente “andare oltre”,come indica
l’etimologia della parola(dal Latino trans-
gredior= vado al di là): andare oltre gli schemi
in cui il Destino ci aveva ingabbiato, oltre il
recinto familiare o sociale, che ci tutelava, ed
al contempo ci delimitava nell’immobilità. La
guarigione è essenzialmente auto-guarigione
che solo un processo di trasformazione inte-
riore può favorire.
La Vita si esprime nel divenire e nella trasfor-
mazione; come l’Arte, che ha ragione di esse-
re solo nella ricerca di uno spazio inedito, al-
lontanando da noi la minaccia della ripetizio-
ne. A questo proposito così si esprime il filo-
sofo Kierkegard:
“Avviene nella cultura che un pensatore o un
artista si cristallizzi nella memoria storica in
una sola delle sue forme, ma in realtà quasi
ogni vero pensatore e ogni vero artista vive
spezzando continuamente la forma nella quale
la sua spiritualità tende a definirsi, e fuor
dell’economia mentale che tende a schematiz-
zare la fluidità della vita, bisogna adottare un
regime mentale che divenga e si muova con il
divenire e con il movimento della vita che non
conosce arresti o schemi.”
Per aderire al movimento dell’arte e della Vi-
ta occorre dare spazio al Desiderio, che è luo-
go di passione e di vocazione, come forza che
ci abita, capace di aprire orizzonti nuovi.
Quando c’è assenza di desiderio (che va di-
stinto dai falsi desideri promossi dalla
“Società dei Consumi”), quando la nostra au-
tenticità è soffocata, manca il senso capace di
orientare la nostra esistenza e di dare forma
alle nostre azioni. Corriamo il rischio di essere
pietrificati dallo sguardo di Medusa come il
mito racconta. Il Desiderio è ossigeno, senza il
quale la Vita si ammala.
Pagina 14
Busto di Medusa
Marmo di Carrara, IV-V decennio del Seicento d.C., Gian Lorenzo Bernini
Musei Capitolini - Roma (RM). Sito internet:
http://it.wikipedia.org/wiki/Medusa_(mitologia)#mediaviewer/File:Medusa_
Bernini_Musei_Capitolini.jpg
Kore Informa Pagina 15
Quando siamo tristi e soli, quando il peso del-
le nostre emozioni risulta quasi insopportabi-
le, l'ascolto del nostro brano preferito, riesce a
sfogare e scaricare le tensioni create all'inter-
no del nostro corpo e della nostra mente. Per-
ché la Musica ha il potere di catturare in un
solo istante la nostra attenzione e modificare
il nostro stato interiore? La risposta emotiva
che la Mente ha con la Musica, sarà sempre
diversa con il cambiare di quest’ultima, ed in
ogni caso significativamente diversificate po-
tranno essere le risposte individuali. Per stu-
diare ciò, sono state create apposite teorie che
valutano come la Musica possa venire elabo-
rata nel nostro cervello, ne citiamo due tra le
più importanti:
La Teoria del Condizionamento sostiene
che in corrispondenza di certi tratti musicali,
si verifica una risposta psichica e fisica, per-
chè a partire da quella percezione, scatta un
determinato ricordo; in altre parole, l'ascolta-
tore riconosce inconsciamente in quella musi-
ca, un periodo già vissuto;
La Teoria dell'Eccitazione musicale si basa
sul principio che gran parte degli effetti pro-
vocati dalla Musica, dipendono dall'espressi-
vità musicale. L'ascoltatore vive un'emozione
(Tristezza o Allegria) attraverso una sorta di
empatia, o un sentimento di partecipazione
definito da Adam Smith nella Teoria dei sen-
timenti morali come fellowfeeling.
Altre ipotesi sono state formulate da Medici,
Filosofi e Musicisti tra cui Schopenhauer, in
riguardo ai sentimenti che la Musica può su-
scitare ed alla “Teoria degli Affetti”. Egli af-
fermò nel “Il mondo come volontà e rappre-
sentazione”:
“La Melodia ci racconta, per conseguenza, la
storia della Volontà illuminata dalla Rifles-
sione, il cui manifestarsi nella Realtà costitui-
sce la serie degli atti umani; di più: ce ne
racconta la storia più segreta, ci dipinge ogni
impulso, ogni slancio, ogni movimento della
volontà, quanto la Ragione abbraccia sotto il
vasto concetto negativo di Sentimento, ma
che non riesce a tradurre nelle sue astrazioni.
E perciò, sempre si disse che la Musica è lin-
guaggio del Sentimento e della Passione, co-
me le parole sono la lingua della Ragione.
Così Platone la definisce: melodiarum motus,
animi affectus imitans, (De leg., VII); e Ari-
stotele dice: curnumeri musici et modi, qui
voces sunt, moribus similes sese exhibent?,
(Probl., c. 19).”
Lo studioso Levinson, sostiene invece che,
una composizione per indurre Emozione nei
suoi ascoltatori deve essere in uno stile fami-
liare a chi ascolta, in modo tale che il suo
flusso e il suo carattere siano registrati da lui
internamente.
L'attenzione dell'ascoltatore deve essere foca-
lizzata sul brano e sul suo carattere emergen-
te, trascurando tutto ciò che avviene di extra-
musicale, solo così chi ascolta si identificherà
con la musica.
Il filosofo statunitense Donald Callen, conia
la definizione di “imitazione motoria” per de-
scrivere quando un ascoltatore canta insieme
ad una melodia che sta ascoltando, oppure
muove il suo corpo ritmicamente con la pul-
sazione del brano, scuotendo la testa, muo-
vendo gli arti e le spalle, addirittura respiran-
do a tempo con il brano. Un'altra ipotesi è
quella del “contagio emotivo”, dove il sogget-
Musica, cervello ed emozione
di Edy Bodecchi
to non compie delle attività cognitive, ma
semplicemente assume nel proprio organismo
ciò che percepisce nelle manifestazioni altrui.
Meyer, in un suo studio del 1988, in riguardo
alla misurazione empatica, formulò una teoria
simile a quella appena descritta sul contagio
emotivo, ma che comprendeva la condivisio-
ne partecipatoria dell’Empatia, che era ogget-
to del suo studio. Egli sostenne che nei casi di
empatia verso un’emozione provocata da una
musica ascoltata, questa può creare dei lega-
mi psicologici favorevoli a sviluppare Affet-
to. Altresì è vero che la Musica può facilmen-
te veicolare ricordi e quindi evocare affettivi-
tà, in special modo, quando Musica ed espe-
rienze del vissuto personale diventano indis-
solubili nei ricordi.
Il tentativo teorico di analizzare modelli capa-
ci di spiegare come il Cervello sia in grado di
percepire e interpretare il messaggio musica-
le, paragonando la Musica ad un Linguaggio
vero e proprio, può risultare sterile e poco
confutabile.
La ragione di questo, è sicuramente da ricer-
care nell’impalpabilità dell’argomento e della
vicinanza della Musica al mondo sommerso
dell’Inconscio.
Molte ricerche hanno dimostrato che la Musi-
ca influenza le nostre risposte emotive, apren-
do anche i canali della “comunicazione non
verbale”. Interessante e utile, appare per la
Musicoterapia esaminare in che modo venga
elaborata la Musica nel Cervello, in ragione
anche di eventuali patologie. La complessità
del Cervello fa si che esso sia indicato come
l’Organo del Corpo umano più articolato. Mi-
liardi di cellule, chiamare Neuroni ne forma-
no la composizione. Ognuna di esse è formata
da un “corpo cellulare” e da diverse dirama-
zioni denominate Dendriti. Un’altro elemento
fondamentale al funzionamento dell’Organo e
preposto alla conduzione dell’Informazione è
l’Assone.
La Sinapsi, non è altro che il contatto tra un
Assone e un Dendrite. L’attivarsi del Neurone
da luogo ad un impulso elettrico che passando
attraverso l’Assone trasmette l’Informazione
ad altri neuroni. La sostanza che si rilascia
con l’impulso elettrico prende il nome di
Neuro-Trasmettitore. Le nostre abituali attivi-
tà, sono segnate in modo indelebile da una
spessa e fitta attività neuronale. L'insieme dei
neuroni collegati da una medesima attività
viene chiamato “rete neurale”. Queste reti, si
trovano nella Corteccia celebrale che è la par-
te più recente del Cervello.
Quest'ultima è divisa in quattro lobi, ognuno
dei quali contiene delle regioni specifiche,
indicate in termini di “superiore”, “inferiore”,
“anteriore” e “posteriore”. Essa essendo il
frutto di un più recente sviluppo cerebrale, è
responsabile delle attività umane più raffinate
ed evolute, quali il linguaggio e la produzione
musicale. Durante l’ascolto della Musica, ad
attivarsi in predominanza è l’emisfero destro,
mentre nel caso di produzione musicale coin-
volto è l’emisfero sinistro. Negli ascoltatori
predomina la parte destra, in quanto zona adi-
bita alle Emozioni, negli esecutori la sinistra
in quanto zona più marcatamente operativa e
logica. La Corteccia uditiva destra riceve an-
che stimoli
relativi a Melodia, Armonia, Timbro e Ritmo.
Quando teniamo un tempo musicale, si attiva-
no le aree motorie della Corteccia frontale.
Nei ritmi più semplici, si attivano la Cortec-
cia frontale sinistra e quella parietale destra,
per ritmi più complessi sono coinvolte la cor-
teccia cerebellare e la corteccia frontale
dell'emisfero sinistro. La studiosa Isabelle
Peretz, ha elaborato una teoria che viene defi-
nita “modello modulare dell'elaborazione del-
la musica”.
La studiosa ha cercato di spiegare come av-
Pagina 16 Kore Informa
viene l’elaborazione nel Cervello dello stimo-
lo acustico. In questa teoria, il sistema musi-
cale è costituito da due moduli: il primo ana-
lizza il contenuto melodico (Melodia, inter-
valli tra altezze e codificazione
tonale), il secondo prende in considerazione
le informazioni relative al Tempo (Ritmo e
Metro).
Entrambi i moduli attivano gli output attra-
verso i modelli del lessico musicale e dell'a-
nalisi dell'espressione emozionale. Per canta-
re, il modulo del lessico musicale ci indicherà
come output la melodia, il che combinato al
Linguaggio darà origine al canto. Volendo
invece ricordare un brano, l'output usato sa-
rebbe secondo la Peretz, quello dei ricordi as-
sociativi. Naturalmente, la Peretz stessa affer-
ma che non c’è alcuna dimostrazione possibi-
le circa come il Cervello possa organizzare la
sua attività con la musica, ma solo supposi-
zioni teoriche. Lawrence Parson della Shef-
field University, effettuò una serie di eperi-
menti P.E.T. ( Tomografia ad emissione di
Positroni) su persone intente a leggere o ad
ascoltare la Musica. Vennero eseguiti una se-
rie di esperimenti su musicisti professionisti
intenti a suonare il pianoforte mentre una
scansione PET (Tomografia ad emissione di
Positroni) produceva una immagine della loro
attività cerebrale.
All'inizio venne richiesto di eseguire una se-
rie di “scale musicali” a memoria, così da e-
scludere ogni altra attività cerebrale. In segui-
to venne loro chiesto di eseguire sempre a
memoria un brano di Bach, in modo da avere
un'esecuzione con Melodia e Ritmo. Le im-
magini cerebrali risultanti, dimostrarono che
durante l'esecuzione di Bach, l'attività dei Lo-
bi temporali, anche se ugualmente impegnati,
risultava di intensità maggiore, rispetto a
quella svolta durante l'esecuzione delle “scale
musicali”.
Vennero evidenziate anche delle differenze di
flusso sanguigno nelle aree mediotemporali
dei due Emisferi.
Durante l'esecuzione delle scale musicali, l'at-
tività del Lobo sinistro risultava di intensità
maggiore, mentre durante l'esecuzione di
Bach, si attivavano le aree temporali superio-
re, media e inferiore con una maggiore inten-
sità nella parte destra. Venne riscontrato inol-
tre che durante l'esecuzione di Bach, vi era
un'attività nella parte del Cervelletto sinistro,
dimostrando così che l'attività svolta da
quest'ultimo, non è inerente, come si pensava,
soltanto al controllo motorio. Gli esperimenti
con la PET, ravvisarono che la Melodia, veni-
va elaborata attraverso l'attivazione di en-
trambi gli emisferi in maniera identica, foca-
lizzandosi nella regione inferiore della Cor-
teggia frontale, l'Armonia attivava in modo
più importante l'Emisfero sinistro, focalizzan-
dosi nell'area intermedia, mentre il Ritmo atti-
vava delle regioni all'esterno del Cervelletto e
si focalizzava particolarmente nella regione
superiore della Corteccia cerebrale. La con-
clusione alla quale Parson giunse fu che, non
si può parlare di singole strutture o zone del
Cervello coinvolte nell'ascolto musicale, in
quanto le reti neuronali adibite ad elaborare
l'evento musicale sono ampiamente distribui-
te all'interno del Cervello stesso. Statistica-
mente, è stato dimostrato come l'ascolto di
un'opera musicale possa apportare delle mo-
difiche allo stato affettivo ed emotivo delle
persone coinvolte. La Musica, può fungere da
regolatrice delle “Funzioni emotive”, basan-
dosi sulla capacità individuale di gestire le
proprie emozioni, sia positive che negative,
attenuandole, intensificandole o semplice-
mente mantenendole.
Kore Informa Pagina 17
I LABORATORI DI KORE LABORATORIO DI PSICOSOMATICA
Seminari e laboratori, articolati in tre livelli di quattro incontri ciascuno, per l’individuazione delle
funzioni sul Corpo e degli aspetti psicosomatici di quelle: è possibile educare l’Individuo a conoscere
la Malattia come espressione di disagio del Corpo. I sintomi sono il messaggio che il Corpo esprime:
ci raccontano come quello utilizza le Energie, le Potenzialità che ha a disposizione e non è capace di
trasformare in Vita.La lettura dei Sintomi in chiave psicosomatica è una forma di Prevenzione che
contiene Informazione. Quando il medico ha diagnosticato una malattia è necessario che, oltre alla
terapia che agisce sul biologico, sia indicato al paziente anche il disagio che sta vivendo, espresso dal
corpo con quei sintomi: l’Individuo sarà così aiutato a restituire alla Vita quelle energie che il suo cor-
po è stato costretto a investire nella Patologia. Negli attuali bisogni di salute dei cittadini si rivela
un’emergenza negata: la diagnosi psicosomatica. Non si tratta di prendersi carico dei disagi psicologi-
ci che scaturiscono da una patologia, come si cerca di fare, anche se molto modestamente, di fronte a
patologie gravi, ma di individuare quali funzioni psichiche sono inibite o tradite, insieme a quelle bio-
logiche: quale disagio si esprime contemporaneamente al Sintomo. Una Educazione Psicosomatica è
indispensabile al singolo individuo per individuare la sincronicità tra disagi e malattie, per una gestio-
ne del corpo che rispetti gli aspetti biologici, psichici e spirituali che lo comprendono come persona;
lo è ancora di più per coloro che oltre alla gestione di sé hanno affidata, per ruolo o per professione, la
gestione, anche parziale della vita, dell’Educazione, o della Salute di altri o la gestione del Territorio.
I livello - Diagnosi psicosomatica: emergenza sociosanitaria
II livello - Arrendersi al corpo, alla natura, alla vita
III livello - Funzioni e identità
Conduce la dott.ssa Daniela Cecchi, psicologa, psicoterapeuta.
Pagina 18 Kore Informa
Uomo vitruviano
Leonardo da Vinci, 1490
Gallerie dell’Accademia—Venezia
(Immagine tratta dalla rete)
www.lableonardo.altervista.org
Pagina 19 Kore Informa
LABORATORI DI TECNICHE PSICOCORPOREE “Il Corpo arpa dell’Anima”
Ogni evento del quotidiano attiva nell’Individuo una quantità di Energie che possono essere espres-
se, quindi liberate, o trattenute sul Corpo e somatizzate con disfunzioni e sintomi.
Possiamo imparare a percepire le diverse parti del
Corpo e a rilassarle per riportarle al loro funziona-
mento naturale. Il Movimento ed il Respiro espri-
mono attraverso il Corpo l’unità dell’essere umano
con la Natura e con la Vita; rivelano il Mondo inte-
riore e possono diventare strumenti di crescita per-
sonale.
Il Corpo è espressione della persona: il nostro corpo
è sempre intrecciato con la nostra Anima in modo
da formare un’unità.
Il Corpo è “Arpa” dell’Anima.
Sono previsti tre distinti Laboratori:
Laboratorio: “Aria, Acqua, Terra e Fuoco:
l’Universo in noi”;
Laboratorio: “Le 1001 Vie del Respiro”;
Laboratorio: “Menopausa: passaggio verso un nuo-
vo modo di essere Donna”.
Conduce la dott.ssa Viviana Nacchi, psicologa,
psicoterapeuta
Mandala Kalachakra bidimensionale in sabbia - Sito internet:
http://www.culturaletibetana.org/images/3.jpg
LABORATORIO DI LETTURA
Il laboratorio di Lettura, attivo dal 2003, è un appunta-
mento ormai consueto per l’Associazione Kore. Si arti-
cola in incontri di gruppo finalizzati
all’autoformazione attraverso la Lettura,
l’Approfondimento e l’Interpretazione in chiave psico-
somatica di fiabe, storie e romanzi. “Le storie sono un balsamo”- dice Clarissa Pinkola E-
stés nel suo libro “Donne che corrono coi lupi”-sono
disseminate di istruzioni che ci guidano nella comples-
sità della Vita. […] Le storie mettono in moto la Vita
interiore, […] ingrassano carrucole o pulegge, stimola-
no l'adrenalina, ci mostrano la via d'uscita in basso o in alto, e
aprono a noi grandi finestre in muri prima ciechi, aperture
che ci conducono nella terra dei sogni, all'Amore e alla Co-
noscenza”.
Conduce Angela Lussu, counsellor ecobiopsicologico.
Immagine generica tratta dalla rete
Sito internet: www.spazio.libero.it
Kore Informa
ANNO V Numero 3 Pagina 20 Kore Informa
I luoghi dell’anima… 10 Maggio 2014 Visita guidata a Tivoli (RM) e Subiaco (RM)
di Angela Lussu
Visita guidata alla ricerca e alla scoperta dei luoghi dell’Anima, luoghi che si presentano come occasione
per approfondire e leggere con una prospettiva ecobiopsicologica, luoghi nuovi o già conosciuti dove sono
custodite testimonianze delle espressioni culturali dell’Animo umano.. Proponiamo un progetto, dove si
uniscono e si confrontano due percorsi, uno Profano ed uno Sacro, per vedere come entrambi esprimono e
raccontano la profondità dell’Animo umano e l’accadere degli Archetipi nella Vita.
Seguono le riflessioni post-gita di tre nostre care associate.
Anche quest’anno la gita “I luoghi dell’Anima” organizzata dall’Associazione Kore è stata meravigliosa. Pasticcini e caffè sul pullman per iniziare il Mattino, guida gentile ed esauriente, giornata piena di sole, abbiamo così assaporato la magia di Villa d’Este a Tivoli con i suoi dipinti ed affreschi da ammirare e le sue cento fontane in un suggestivo giardino. Poi dopo una piccola sosta ci siamo diretti su di una stretta stradina di montagna al monastero di San Benedetto a Subiaco, chiamato così perché signifi-ca “sotto il lago”perché Nerone ci fece costruire la sua villa prosciugandone l’acqua. Il monastero è del 1200, costruito attaccato alla roccia, domina incassato a precipizio su una valle ed è uno spettacolo vertiginoso. Arrivati al piazzale del monastero bisogna camminare in salita, manca il fiato a guardare la rupe, si sente odore di muschio intor-no e nell’aria, c’è silenzio che sa di misticismo. Per quelle “scaline” strette, entrando ti accorgi che esiste il divino in noi come ci dice sempre Daniela, affreschi con scene di Vita di numerosi santi, colorati e bellissimi dipinti di scuola senese del XIV secolo e di pittori umbro marchigiani. Affreschi, natura, sto-ria, la mano dell’Uomo nella Roccia, la mano di Dio nell’Aria. Sembrava di essere sospesi tra Cielo e Terra, magico ecco il termine scelto, magico nel monastero per tutte le potenzialità ed i simbo-li espressi nel Passato ma vivi nel Presente, magico fuori per una natura prorompente, verde e folta che si stagliava intorno come a fare da barriera a qualcosa di unico, infatti sono tesori protetti dall’Unesco, sia Villa d’Este, Santa Scolastica con i suoi bellissimi chioschi in stili diversi e la torre campanaria, sia il “Sacro Speco” monastero di San Benedetto. Sarebbero luoghi da vedere non da raccontare ed è grazie a kore che ogni anno scopriamo un pezzetto di ”luoghi dell’Anima” che rimarranno nei nostri occhi e nei nostri cuori. Attendiamo il prossimo con gioia. Grazie Maria Ruggiero
Fotografia di gruppo accanto alla fontana di Nettuno Villa d’Este - Tivoli (Roma)
(Foto di Angela Lussu—Associazione Kore)
Non possiamo scegliere il posto dove nascere, c’è chi nasce nei Paesi del freddo, chi dove il Sole è molto caldo e chi su un’Isola in mezzo al Mare. Noi siamo nati in Italia: un magnifico Paese che ha la forma strana di uno stivale, una terra con città bellissi-me e una lunga storia di Civiltà. Noi siamo Italiani e dell’Italia amiamo le strade su cui abbiamo imparato a camminare, le case che abitiamo, i paesaggi visti tante volte, amiamo i luoghi delle nostre esperienze, i posti dei nostri giochi, i nascondigli che solo noi conosciamo, l’odore delle cose che ci sono familiari. Uno dei luoghi, fra i tanti visitati, che mi ha veramente impressionato per la vastità e per i ricordi che suscita, è il Sacro Speco visitato il 10 Maggio con la gita dell’associazione Kore. Ogni Ordine religioso ha la sua “regola”, la Regola scritta da San Benedetto si riassume nelle parole “prega e lavora”. I monaci benedettini prosciugavano paludi, coltivavano i campi, insegnavano a leggere, a scrivere e a far di conto, allevavano il bestiame, soccorrevano i poveri, curavano gli ammalati. Nessun monaco stava senza far nulla, perché l’Ozio, diceva San Benedetto, era l’ozio dell’Anima. I frati erano maestri di quel tempo. L’Insegnamento impartito gratuitamente ai ragazzi provenienti da località anche lontane era tenuto in Lingua latina, un vecchio frate su un alto sgabello, insegnava le preghiere della Chiesa e il Catechismo . Ripensando a ciò che suscita la riflessione sul “ Sacro Speco “ la conclusione può essere la famosa scrittura di Franz Kafka : ci sono due peccati dell’Uomo da cui derivano tutti gli altri: l’Impazienza e l’Inerzia. Cosetta Annunziata Sono sette anni che sono socia dell’Associazione Kore e quest'anno è stato il secondo che ho partecipato ,con mio marito Vincen-zo, alla gita ,dopo la bella esperienza del 2013 alla Scarzuola di Montegabbione (TR). Lo stato d'animo,con cui mi presento al parcheggio della stazione ferroviaria alle sei ,è di grande entusiasmo e curiosità. Il programma proposto,infatti,è molto allettante e mi piace l'idea di poterlo vivere e condividere con persone diventate, col tempo, sempre più familiari grazie al comune percorso formativo all'interno dell'Associazione. Il viaggio è lungo ma le ore trascorrono velocemente tra una conversazione e l'altra. La prima tappa è a Villa d'Este a Tivoli (Roma): che meraviglia ! Mi pare di trovarmi, di colpo, in un autentico paradiso. Dalla guida si apprende che chi volle questa villa fu il Cardinale Ippolito d'Este (1509 / 1572) ,figlio di Alfonso e Lucrezia Borgia che,nominato dal Papa governatore a vita di Tivoli, volle realizzare questa grande opera come residenza estiva,come un" bueno retiro ". Infatti,il nome originario fu quello di Villa Gaudente. I lavori,protrattisi per circa venti anni per i rapporti non sempre "idilliaci " con la Curia, furono affidati al geniale architetto Pirro Ligorio e permisero al Cardinale di esprimere, attra-verso tale capolavoro,tutto il suo prestigio e il suo amore per la Cultura classica. Il risultato, di cui così poco Ippolito potè godere, perchè morto poco dopo l'inaugurazione, è stato un autentico dono per i posteri . La visita a Villa d'Este si svolge in due ore : inizia con gli appartamenti privati riccamente dipinti con scene mitologiche per poi scendere a visitare il giardino. Senza dubbio, proprio la parte esterna mi è parsa la più spettacolare ed è stata particolarmente godibile grazie al tempo splendido che ha per-messo di valorizzare maggiormente i monumenti, i sorprendenti giochi d'acqua, le cascate, le fontane e il magnifico panora-ma :ogni elemento, ovunque si guardi, è lì per suscitare meraviglia e allietare i nostri occhi e la nostra anima. In questo incante-vole giardino, che pare riprodurre l'immagine classica del locus amoenus, è rispecchiata la visione umanistica della Vita: laica ed edonistica che colloca il senso del vivere, in primo luogo, nella dimensione terrena. Un vero inno alla Vita, alla Bellezza, alla Genialità umana, un invito a godere, consapevolmente, attimo per attimo, di ciò che l'Esistenza,che scorre fugace come l'Acqua davanti ai nostri occhi, ci offre di meraviglioso. Dopo il pranzo al sacco, consumato all'interno della Villa, si riprende il viaggio per la seconda tappa della nostra gita che ci consentirà di ammirare altre due località di grande valore artistico e anche religioso come il Sacro Speco e il monastero di santa Scolastica. Il Sacro Speco è un luogo di culto "sui generis"perchè realizzato all'inter-no di una spelonca dove Benedetto aveva fondato il suo ordine monastico ("ora et labora" ). Questo secondo luogo,cui si giunge attraverso un percorso impervio, appare subito l'opposto di Villa d'Este : là, la sontuosità,l'ostentazione della Ricchezza e del Potere , il rumore ,qui ,invece, ci troviamo in un ambiente estremamente sobrio,isolato,silenzioso, un mondo ideale per la contem-plazione e la Meditazione sul mistero della Vita, della Morte e dell'Al di Là. Colpisce molto la struttura verticale della Co-struzione che simboleggia la tensione umana verso il Cielo attraverso il passaggio da una condizione di fragilità e di disperazione ad una di eterna Beatitudine. Cammino impegnativo e di grande sacrificio simboleggiato dalla lunga scala (che unisce la parte inferiore della Chiesa con quella superiore) e ben rappresentato da numerosi dipinti raffiguranti le miserie umane e la condizione di PAURA perenne della Malattia, della Sofferenza,della perdita e della Morte da cui solo col Vangelo e imitando i Santi ci si può liberare. Due percorsi diversi quelli della gita e anche due scelte architettoniche contrapposte : l'orizzontalità dello spa-zio a villa d'Este tipico di una Cultura rinascimentale che mette al centro l'Uomo; al Sacro Speco, l'andamento ascensionale, propriamente Medievale, che privilegia la dimensione religiosa. Opposte le risposte all'eterno enigma, che attanaglia la men-te dell'Uomo, dalla sua comparsa sulla Terra fino ad oggi, riguardante il senso da dare alla propria esistenza. Un po' stanchi ma senz'altro tutti molto soddisfatti ,siamo di ritorno a Follonica attorno alle 22 e 30. Antonietta Terrosi
Kore Informa Pagina 21
PRANZO SOCIALE
DOMENICA 06 APRILE 2014 di Simona Borghi
Anche quest’anno, in occasione della chiusura delle attività dell’Associazione Onlus Kor, soci e simpatiz-
zanti si sono dati appuntamento presso l’Agriturismo LA RIALLA sotto Massa Marittima (GR) per un
pranzo sociale all’insegna dell’amicizia, della
Cultura, della Condivisione e della Solidarietà.
Questo evento ha anche voluto rendere omag-
gio a un decennio di attività contraddistinte da
un impegno di volontariato costante e di qualità
che ha sempre avuto come unico fine
l’approfondimento e la divulgazione
dell’Educazione Psicosomatica nel nostro Ter-
ritorio.
E’ stata una giornata all’insegna del diverti-
mento e del relax dove i partecipanti (quasi
cento persone!) si sono ritrovati verso le 13:00
attorno ad una tavola generosamente imbandita
dove hanno potuto gustare prodotti tipici del-
la gastronomia maremmana all’interno di una
tipica Azienda Agritrituristica locale conver-
sando e trascorrendo il tempo serenamente
fino a sera.
Il Pranzo si è concluso con una simpatica lot-
teria dove i vincitori hanno potuto portare a
casa un piccolo ricordo dei bei momenti tra-
scorsi tutti insieme.
Il presidente Daniela Cecchi e tutti coloro che giorno dopo giorno mettono a disposizione la propria pro-
fessionalità e il proprio amore per il prossimo hanno constatato con successo che l’adesione è stata ampia e
tutto ciò motiva l’Associazione Kore a proseguire e perseguire i propri obiettivi in questa direzione.
Il calore, l’entusiasmo e l’affetto di tutti che si è diffuso tra i commensali quest’oggi è motivo di grande
soddisfazione e gioia per tutti noi che con dedizione e passione svolgiamo le nostri mansioni di pubblica
utilità.Ci auguriamo che il buon umore profuso da questa Domenica trascorsa insieme continui a circondare
tutti noi e sia da monito per dare sempre di più per essere d’aiuto a tutta la città e dintorni.
Concludo con una dichiarazione del nostro Presidente: “ I percorsi culturali dell’Associazione hanno pro-
dotto lavori che spaziano nell’ambito del Sociale, del Sanitario e dell’Educativo; queste occasioni , dove il
calore e la gratitudine di molti si rivela, ci consentono di scoprire quanto la passione che ha nutrito il no-
stro lavoro sia stata capace di trasmettere ad individui e famiglie, risvegliando in essi Passioni utili per altre
Fecondazioni.”
Particolari del convivio
Foto: Angela Lussu, Associazione Kore
Pagina 22 Kore Informa
Gli obiettivi dell’Associazione Kore
N egli ultimi anni del Secolo, ciò che ha dominato
nella Cultura come eredità del Pensiero Cartesia-
no-Newtoniano è stato incrinato dall’energia innovati-
va scaturita dalla nuova Fisica, la Meccanica Quanti-
stica e la Teoria della Relatività. Ne è scaturita una
revisione dell’idea che l’Uomo ha dell’Universo e del
proprio rapporto con esso riportando la Fisica alla sua
essenza, in quanto il termine deriva da una parola gre-
ca che significa “lo sforzo di scoprire la natura essen-
ziale di tutte le cose”. L’apporto della Fisica moderna
ci conduce in una direzione dove la visione del Mondo
non si discosta dalle concezioni delle Filosofie Occi-
dentali e del Misticismo Orientale: in questa ottica le
scoperte scientifiche dell’Uomo sono in armonia con
le sue aspirazioni spirituali e con la sua fede religiosa.
Il rapporto Uomo– Universo si è andato via via de-
scrivendo in termini di relazione e non più in termini
di frammentazione in nome della specializzazione. La
nuova visione della Scienza che ne è scaturita si pre-
senta come “Scienza della Complessità”, il Mondo
naturale è un mondo di varietà e complessità infinite;
un sistema astratto di pensiero concettuale, come il
Pensiero razionale, non potrà mai essere sufficiente
per descrivere o comprendere da solo questa realtà nel-
la sua complessità in quanto si basa su discriminazio-
ni, astrazioni e classificazioni dell’intelletto che sono
sempre relative ed approssimate. La Mente intuitiva ha
il compito di subentrare a quella razionale e di integra-
re, per armonizzare le visioni e produrre chiarificazio-
ni che fanno progredire la Scienza.Affinché la Mente
intuitiva possa lavorare su una visione complessa della
Realtà, è necessario che la conoscenza dell’individuo
si basi su una visione olistica, dove il Mondo oggetti-
vo non è più e mai separato dalla nostra Psiche. Gli
scienziati stanno tentando di raccogliere in una visio-
ne globale tutte le infinite reti informative che defini-
scono i fenomeni naturali.Una cultura della complessi-
tà implica la conoscenza di tutte le produzioni culturali
dell’Uomo, sia scientifiche che umanistiche ed una
concezione dell’Olismo non ristretta come quella che,
applicata all’Uomo, si limita a considerare
l’Organismo umano un sistema vivente i cui compo-
nenti, Soma e Psiche, sono in relazione, ma una con-
cezione olistica dove si riconosca l’Organismo vivente
come parte integrante di sistemi maggiori come
l’ambiente fisico e sociale, con i quali esso in-
trattiene una continua interazione, dove il sogget-
to è modificato ma anche è in grado di modificare
in profondità. Nel rapporto Uomo– Natura un
percorso di Educazione Psicosomatica propone
in termini nuovi la dialettica che li contraddistin-
gue, dove non si privilegia né l’uno né l’altra, ma
la loro relazione. Questa dimensione può conside-
rarsi un rinnovato Umanesimo, può aprire
l’Individuo, la Società, la Cultura, la Religione
stessa verso un nuovo Rinascimento in cui la Psi-
che, il Corpo e la Spiritualità riscoperte
nell’Individuo, diventano i paradigmi di una ana-
loga riscoperta degli stessi sottolineare i legami
economici che vincolano i singoli paesi tra loro,
in una logica sistemica totale, il percorso che ci
proponiamo è il passaggio dalla Cultura della
Globalizzazione alla Cultura della totalità,
dell’Ecumenismo. La mediazione per una Cultura
dell’Ecumenismo sarà la logica del Simbolo che
in questa prospettiva ci pone oltre il segno per
aprirci alla ricerca del rapporto con la totipoten-
zialità degli Archetipi.Per quel che riguarda
l’Uomo, la dimensione centrale da individuare, è
il tema del sé e delle sue consapevolezze.Per
l’Associazione Kore è di riferimento culturale e
metodologico l’Ecobiopsicologia, disciplina che
si propone di studiare in chiave scientifica la rela-
zione che intercorre fra l’Uomo ed il Mondo che
lo circonda. L’Uomo rappresenta il termine ulti-
mo di sviluppo che lega in modo inscindibile i
Regni Minerale, Vegetale ed Animale,
l’Ecobiopsicologia indaga la possibilità da parte
dell’Uomo di visitare, con la coscienza di adesso,
gli aspetti Archetipici della Vita, sedimentati nel
Corpo come istinti e rintracciabili nella Psiche
come immagini. In questa ottica, l’Associazione
Kore si pone come finalità specifica un impegno
di Educazione Psicosomatica, intesa come educa-
zione alla gestione consapevole del proprio Corpo
nella relazione con gli altri e con la Natura. Muo-
vendo dallo studio e dalla individuazione delle
Funzioni psicosomatiche nell’Uomo è possibile
educare l’Individuo a conoscere se stesso in tutte
le sue manifestazioni e a comprenderne il senso;
Pagina 23 Kore Informa
Pagina 24 Kore Informa
in questo tipo di indagine la Malattia si rivela come
espressione di disagio del Corpo: i Sintomi sono un
messaggio che quello esprime, è necessario imparare a
leggerli, ad interpretarli secondo il senso che essi han-
no. La lettura del Corpo per decodificare il senso dei
suoi sintomi, rappresenta una forma di prevenzione che
contiene informazione, Informazione utile a reintegrare
nella Vita quelle energie a cui, con il nostro comporta-
mento, abbiamo negato l’espressione e che sono dive-
nute quindi somatizzazioni: è possibile restituire alla
Vita quelle Energie che sono state a questa sottratte ed
investite nella Malattia. Se lo sappiamo ascoltare il
Corpo ci racconta e ci informa: la Funzione inibita o
alterata nella Malattia ci suggerisce il senso di questa,
quindi il disagio che stiamo vivendo, la corrispondente
Funzione psichica alterata. Il Centro intende essere se-
de di ricerca, approfondimento e divulgazione oltre che
di discipline scientifiche, di discipline umanistiche co-
me Letteratura, Filosofia, Religione, attraverso le quali
l’Uomo ha espresso nei Secoli i bisogni del suo Corpo
e della sua Anima. A tale scopo l’Associazione si av-
varrà di contributi multidisciplinari di specialisti che
studiano il Mondo naturale e le discipline letterarie e
umanistiche. L’Associazione si propone di operare in
campo culturale, divulgativo, didattico, formativo e
terapeutico attraverso idonee iniziative che verranno
stabilite annualmente dal consiglio direttivo.
L’obiettivo dell’Associazione è un confronto cultu-
rale con le diverse realtà presenti sul Territorio e,
dunque, le iniziative saranno rivolte non soltanto ai
singoli partecipanti appartenenti a tutte le fasce
d’età, ma anche, e soprattutto, agli Enti quali la
Scuola, le Associazioni Culturali, il Mondo della
Politica e dell’Impegno Sociale. Questo sapere ci for-
nisce una concezione del Mondo nella quale le scoper-
te scientifiche sono in perfetta armonia con le aspira-
zioni spirituali, con la fede religiosa; il contributo della
Scienza moderna alla conoscenza dimostra che quelle
ritenute da sempre discipline dei bisogni dell’Anima,
hanno una loro validità nel rivelare la relazione tra bi-
sogni dell’Anima e del Corpo, sono un “serbatoio” di
informazione psicosomatica a cui attingere per decodi-
ficare ciò che simbolicamente rappresentano; ci infor-
mano su ciò che dell’Uomo non è esterno e manife-
sto, ma appare intimo e “celato” ad una modalità
attuale e prevalente di approccio alla Natura ed alla
Persona, basata solo su valutazione di parti e che
considera il linguaggio scientifico l’unico con cui si
può descrivere le Funzioni del vivente. Il Corpo
umano viene solitamente suddiviso nei suoi appa-
rati e considerato degno di attenzione soltanto se
questi ultimi si ammalano: quale senso e quale
funzione quelli abbiano nella Vita biologica ed in
quella psichica, non indagato. La Natura, in ogni
forma è trattata sempre o per tamponare una di-
sfunzione o per il suo sfruttamento, rispondendo ad
una esigenza economica e culturale del momento
senza valutare i danni che può comportare. Come si
trascura, di fronte ad un sintomo espresso da un
organo, che l’intero Corpo è ammalato, è a disagio,
così non si percepisce che un insediamento indu-
striale costruito su un terreno considerato adatto,
produrrà poi alterazioni nell’Aria, nell’Acqua e nel
Sottosuolo; sono modificazioni “celate”, non evi-
denti e quindi non fruibili per decidere se ciò che
quell’insediamento ci dà è più di ciò che ci toglie:
si riveleranno solo quando è troppo tardi, come un
Corpo curato solo nella repressione del sintomo
rivelerà poi il disagio celato e non curato con una
malattia più grave.In un programma di Educazione
Psicosomatica si chiude il cerchio tra Scienza e Mi-
sticismo; quando l’Uomo accoglie il contributo di
tutte le discipline che esso ha prodotto per cono-
scersi, avrà consapevolezza di sé in ogni suo aspet-
to. Tra Scienza, discipline umanistiche e Religione
non ci sarà più contraddizione, ma solo linguaggi
diversi , ciò che in noi appare “celato” sarà manife-
sto. Se una Educazione Psicosomatica è indispensa-
bile all’Individuo per acquisire le consapevolezze
utili a comprendere la sincronicità tra Corpo e Ani-
ma per una gestione della Salute e della Malattia, lo
è ancora di più per coloro che oltre alla gestione di
se stessi, hanno per ruolo o per professione, affida-
ta la gestione, anche parziale della Vita,
dell’Educazione, della Salute di altri o la gestione
del Territorio.
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