KARL MARX CRONOLOGIA 16 - Libero.it

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1 CRONOLOGIA - KARL MARX (1818 -1883) (1.7) 1818 5 maggio. Nasce a Treviri (in Renania;la Renania è francese dal 1795 al 1814) Nella regione c’era uno sviluppo imprenditoriale e della borghesia Dopo il 1830 si sviluppa una opposizione liberale al governo di Berlino Il padre di Marx - di origine ebraica - proveniva dall’ambiente liberale (era avvocato); si era convertito al protestantesimo per poter esercitare la professione 1830 A Treviri, Marx inizia gli studi superiori 1835 Marx ottiene la licenza liceale Iscrizione all’Università di Bonn (facoltà di giurisprudenza) nell’autunno 1835. Partecipa a gruppi studenteschi (Club della Taverna e Club dei poeti); viene coinvolto nel costume dei duelli. David Strauss pubblica la Vita di Gesù 1836 Fidanzamento segreto con Jenny von Westphalen Passa da Bonn all’Università di Berlino, nella facoltà di giurisprudenza (ottobre 1836). Tra i suoi insegnanti Friedrich Karl von Savigny (della “scuola storica del diritto), che respingeva la dottrina del diritto naturale; Eduard Gans (diritto penale) che era un hegeliano, sensibile tuttavia al pensiero umanitaristico di Saint Simon; Gans dava un giudizio favorevole della Rivoluzione francese. 1837 Marx aderisce all’hegelismo (fine estate 1837) Continua seguire i corsi di diritto, ma ormai si dedica alla filosofia. Frequenta il “Doktorclub”, associazione studentesca di orientamento hegeliano; in questo periodo gli hegeliani cominciano a spaccarsi nelle due corenti della Destra e della Sinistra. Marx si schiera con i giovani hegeliani di sinistra (Bruno Bauer, Karl F. Koppen). Con il passar del tempo il gruppo si radicalizza sempre più (il gruppo degli hegeliani è particolarmente insofferente per la sorveglianza poliziesca, le infinite limitazioni alla libertà) Verranno presi diversi provvedimenti polizieschi contro i docenti schierati sulle posizioni della sinistra hegeliana. 1838 Muore il padre di Marx (maggio) Bruno Bauer lascia l’università di Berlino per quella di Bonn Arnold Ruge fonda gli Hallische Jahrbucher (Annali di Halle) che pubblicano molti scritti dei giovani hegeliani. Nel 1841 Ruge è costretto a trasferirsi a Dresda dove continua la pubblicazione della rivista con il nuovo nome di Deutsche Jahrbucher”. Marx collabora alla rivista. 1839 Marx inizia gli studi per la dissertazione di laurea su Democrito e Epicuro 1840 1840 sale al trono Federico Guglielmo IV; si ha un inasprimento conservatore e repressivo 1840 Bruno Bauer pubblica la Critica della storia evangelica di Giovanni 1840 Proudhon pubblica a Parigi Che cos’è la proprietà? 1841 1841 Bruno Bauer pubblica in forma anonima la Tromba del giudizio universale... (Posaune) 1841-42 Bruno Bauer pubblica la Critica della storia evangelica dei Sinottici Marx non ha più speranza di potersi laureare a Berlino (dove si erano insediati docenti conservatori, contrari a qualsiasi novità) Aprile. Marx sceglie di laurearsi a Jena perchè in quella città la censura era meno rigida e poteva avere maggior libertà di espressione. Si laurea in filosofia con una tesi sulla “Differenza tra la filosofia di Democrito e di Epicuro”. Giugno: lascia Berlino per Bonn (dove c’era Bruno Bauer) 1842 Bruno Bauer (che era il riferimento accademico di Marx all’università) è cacciato

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CRONOLOGIA - KARL MARX (1818 -1883) (1.7)

1818 5 maggio. Nasce a Treviri (in Renania; la Renania è francese dal 1795 al 1814)Nella regione c’era uno sviluppo imprenditoriale e della borghesiaDopo il 1830 si sviluppa una opposizione liberale al governo di BerlinoIl padre di Marx - di origine ebraica - proveniva dall’ambiente liberale (eraavvocato); si era convertito al protestantesimo per poter esercitare laprofessione

1830 A Treviri, Marx inizia gli studi superiori1835 Marx ottiene la licenza liceale

Iscrizione all’Università di Bonn (facoltà di giurisprudenza) nell’autunno 1835.Partecipa a gruppi studenteschi (Club della Taverna e Club dei poeti); vienecoinvolto nel costume dei duelli.David Strauss pubblica la Vita di Gesù

1836 Fidanzamento segreto con Jenny von WestphalenPassa da Bonn all’Università di Berlino, nella facoltà di giurisprudenza (ottobre1836).Tra i suoi insegnanti Friedrich Karl von Savigny (della “scuola storica del diritto”),che respingeva la dottrina del diritto naturale; Eduard Gans (diritto penale) cheera un hegeliano, sensibile tuttavia al pensiero umanitaristico di Saint Simon;Gans dava un giudizio favorevole della Rivoluzione francese.

1837 Marx aderisce all’hegelismo (fine estate 1837)Continua seguire i corsi di diritto, ma ormai si dedica alla filosofia.Frequenta il “Doktorclub”, associazione studentesca di orientamento hegeliano;in questo periodo gli hegeliani cominciano a spaccarsi nelle due corenti dellaDestra e della Sinistra.Marx si schiera con i giovani hegeliani di sinistra (Bruno Bauer, Karl F. Koppen).Con il passar del tempo il gruppo si radicalizza sempre più (il gruppo deglihegeliani è particolarmente insofferente per la sorveglianza poliziesca, le infinitelimitazioni alla libertà)Verranno presi diversi provvedimenti polizieschi contro i docenti schierati sulleposizioni della sinistra hegeliana.

1838 Muore il padre di Marx (maggio)Bruno Bauer lascia l’università di Berlino per quella di BonnArnold Ruge fonda gli Hallische Jahrbucher (Annali di Halle) che pubblicanomolti scritti dei giovani hegeliani. Nel 1841 Ruge è costretto a trasferirsi aDresda dove continua la pubblicazione della rivista con il nuovo nome di“Deutsche Jahrbucher”. Marx collabora alla rivista.

1839 Marx inizia gli studi per la dissertazione di laurea su Democrito e Epicuro1840 1840 sale al trono Federico Guglielmo IV; si ha un inasprimento conservatore e

repressivo1840 Bruno Bauer pubblica la Critica della storia evangelica di Giovanni1840 Proudhon pubblica a Parigi Che cos’è la proprietà?

1841 1841 Bruno Bauer pubblica in forma anonima la Tromba del giudiziouniversale... (Posaune)1841-42 Bruno Bauer pubblica la Critica della storia evangelica dei SinotticiMarx non ha più speranza di potersi laureare a Berlino (dove si erano insediatidocenti conservatori, contrari a qualsiasi novità)Aprile. Marx sceglie di laurearsi a Jena perchè in quella città la censura erameno rigida e poteva avere maggior libertà di espressione. Si laurea in filosofiacon una tesi sulla “Differenza tra la filosofia di Democrito e di Epicuro”.Giugno: lascia Berlino per Bonn (dove c’era Bruno Bauer)

1842 Bruno Bauer (che era il riferimento accademico di Marx all’università) è cacciato

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dall’insegnamento (maggio). Marx è così costretto ad abbandonare l’idea dellacarriera universitaria (Marx e Bauer avevano in progetto di fondare una rivista diorientamento ateistico)A Colonia un gruppo di liberali aveva fondato nel 1836 la “Die RheinischeZeitung” (Gazzetta Renana) un giornale di orientamento progressista. Marx sidedica allora al giornalismo politicoGennaio: Marx si trasferisce a TreviriAprile: Marx si trasferisce a Bonn. Il manifesto filosofico della scuola del dirittoMaggio: Dibattiti sulla libertà di stampa.Luglio: L’articolo di fondo della “Gazzetta di colonia. Il comunismo e la “Gazzettadi Augusta”Agosto Ruge pubblica il suo scritto La filosofia del diritto di hegel e la politica delnostro tempoOttobre: Marx diventa capo redattore e animatore della Gazzetta Renana.Dibattito sulla legge contro i furti di legna.Novembre: Lorenz von Stein pubblica Il socialismo e il comunismo nella Franciacontemporanea. Marx pubblica Il progetto di legge sul divorzio.Alla redazione del giornale Marx conosce Friedrich Engels

1843 Marzo. Soppressione della “Die Rheinische Zeitung” (ad opera della censura edella polizia prussiana, su indicazione dello zar, nello spirito della SantaAlleanza - la rivista aveva pubblicato una serie di articoli critici contro la politicadello zar). Ultimo atto repressivo con cui gli hegeliani di sinistra perdono leposizioni che avevano conquistato.Marx si trasferisce a KreuznachMarzo - agosto: Marx scrive la “Critica della filosofia hegeliana del dirittopubblico” (pubbl. postuma nel 1927); l’Introduzione sarà poi pubblicata negliAnnali franco tedeschi (v. oltre)Giugno: si sposa con Jenny von WestphalenMarzo; vengono pubblicate le Tesi provvisorie per una riforma della filosofia diFeuerbach, contro il sistema hegelianoIn seguito alla sconfitta e alla chiusura della Rheinische Zeitung Marx progetta dilasciare la Germania e di recarsi in Francia dove continuare l’attivitàpubblicistica (rivolta alle masse tedesche) insieme a Ruge (Progetto dei Deutsch- franzosische Jahrbucher, “Annali franco tedeschi”).

PARIGI (ottobre 1843 -1845)1843-1845

Ottobre 1843: trasferimento di Marx a PARIGI (ottobre - dicembre 1843)1844 Stabilisce vincoli di amicizia con Engels, che era stato in Gran Bretagna econosceva bene la situazione inglese (sarà Engels a orientare Marx verso lostudio degli economisti classici inglesi)A Parigi Marx conosce Proudhon, Bakunin, Blanc; entra in contatto con gliambienti delle società segrete (composte anche da emigrati tedeschi) diorientamento radicale, comunista e socialista (nel 1839 Blanqui, esponente della“Società delle Stagioni” aveva organizzato una insurrezione fallita); dopo ilfallimento, Albert aveva organizzato “Le nuove stagioni”

1844 Settembre 1843- marzo 1844: secondo Ruge, in questo periodo Marx diventacomunista. In questo periodo Marx riflette sull’importanza preponderante della“società civile” rispetto alla politica e viene elaborato il nucleo filosofico delladottrina del comunismoMarzo 1844: con Ruge, pubblica il primo - e unico - numero doppio degli “Annalifranco tedeschi” (a cura di Marx e Ruge). Contiene saggi (o lettere) di Heine,Feuerbach, Herweg, Hess, Bakunin, oltre che di Marx e Engels.L’impresa degli Annali fallisce per la mancata collaborazione dei socialistifrancesi e per la rigida censura tedesca (Marx e Ruge speravano di diffondere larivista anche in Germania).

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Marx pubblica sugli Annali due saggi: sulla “Questione ebraica” e “Per la criticadella filosofia del diritto di Hegel: una introduzione”.Aprile: Marx rompe i rapporti con RugeMarzo - settembre 1844: Marx scrive i “Manoscritti economico filosofici del 1844”che NON saranno pubblicati (pubbl. solo nel 1932)Studia gli economisti francesi e inglesi, studia la Rivoluzione francese (progettòuna storia della Convenzione che non venne realizzata)Luglio 1844: conosce e frequenta assiduamente Proudhon

Luglio del 1844: esce il settimanale (in tedesco) “Vorwarts” (Avanti) cuicollaborano Marx e molti altri del suo ambiente. L’attività di Marx (che assumeun ruolo di fatto nella determinazione dell’orientamento del giornale) è alleorigini del provvedimento di espulsione nei suoi confronti.Sett-nov 1844 Marx e Engels scrivono “La Sacra Famiglia o Critica della criticacritica. Contro Bruno Bauer e consorti”. Il volume verrà pubblicato a finefebbrario 1845 a Francoforte.

IL BELGIO (1845-1848)1845 Su richiesta del governo prussiano viene espulso da Parigi (febbraio 1845)

Si reca a BruxellesContatti vari con ambienti degli intellettuali ed esuli. Svolge attività diorganizzazione: gestisce una “società di corrispondenza” tra i vari gruppi segretiEngels viene a stabilirsi a Bruxelles (primavera 1845)Febbraio 1845: redazione delle “Tesi su Feuerbach” (che segnano il distacco diMarx da Feuerbach)Maggio 1845 - autunno 1846: viene scritta “L’Ideologia tedesca” (pubbl.postuma nel 1932) che rappresenta una critica complessiva della filosofiatedesca post hegeliana; questo scritto contiene la prima elaborazione maturadel materialismo storico.Maggio 1845: pubblicazione a Lipsia de La situazione della classe operaia inInghilterra di F. Engels

1846 Inverno 1846-47 Contro Proudhon scrive “La miseria della filosofia” (control’opera di Proudhon che si intitolava “La filosofia della miseria”) che segna larottura con il gruppo francese dei seguaci di Proudhon

1847 Pubblicazione de La miseria della filosofiaPartecipa ai lavori del Circolo di Studi dell’Associazione degli operai tedeschi diBruxelles, per i quali terrà una serie di conferenze di argomento economicoViaggio a Londra (1845) dove conosce Wilhelm Weitling della “Lega dei giusti”(società segreta di artigiani tedeschi fuoriusciti) che professava un comunismoevangelico fondato sulla fratellanza universale.Costituzione a Bruxelles di un “comitato di corrispondenza” (1846) con il compitodi stringere rapporti tra socialisti tedeschi, francesi, inglesiAderisce alla “Lega dei giusti” (che era costituita sul modello di una societàsegreta)1847 (giugno) In seguito al lavoro della “società di corrispondenza” la lega deiGiusti perde il suo carattere cospirativo e diventa “Lega dei comunisti”, con unnuovo StatutoIn vista del II Congresso della Lega (previsto per l’autunno del 1847) si dovevaredigere un manifesto; in seguito a varie difficoltà sopravvenute, Marx e Engelsricevettero dallo stesso congresso (dicembre 1847) l’incarico di scrivere il“Manifesto”, pubblicato poi a Londra nel febbraio 1848 (in tedesco).Il termine “partito” usato serviva a sottolineare il carattere pubblico e noncospirativo della nuova organizzazione. Si trattava di una organizzazione dicarattere non nazionale ma internazionalistica.

1848 Viene arrestato ed espulso dal Belgio (marzo). Si reca a Parigi

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IL QUARANTOTTO1848 Marx è momentaneamente a Parigi in concomitanza con la rivoluzione del 1848

(periodo del Governo provvisorio...); ma desidera tornare in Germania percontribuire a estendere colà la rivoluzione del 1848Si ritrova a Colonia (dove riapre la “Gazzetta Renana” come Neue ReinischeZeitung) in aprilePoi si sposta a Berlino e Vienna (agosto)

1849 La rivoluzione del 1848 viene sconfitta. Marx viene espulso dalla Prussia(maggio)La Nuova Gazzetta Renana è soppressaTorna a Parigi, dove però lo vorrebbero confinato (giugno-luglio)Ripara allora a Londra, (agosto) dove rimarrà fino alla morte (1883)

LONDRA (1849-1883)1849-1883

Periodo londinese

Situazione di indigenza economicaStudia economia al British MuseumSi mantiene scrivendo articoli su un giornale americano progressista (New YorkTribune); viene aiutato economicamente da Engels (che dirigeva una aziendadella sua famiglia a Manchester)A Londra vengono elaborati molti studi e pubblicazioni:1849 “Lavoro salariato e capitale”1850 “Lotte di classe in Francia”1852 “Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte”1859 “Per la critica dell’economia politica”1859 “Grundrisse” (lineamenti fondamentali della critica all’economia politica)1862-63 Teorie sul plusvalore (pubblicate nel 1905)1865 “Salario, prezzo e profitto”1867 “Il Capitale” (libro I)1871 “La guerra civile in Francia” (Sulla Comune di Parigi)

1864 Collabora alla fondazione della I “Associazione Internazionale dei Lavoratori”che era un organismo sindacale e politico, espressione degli operai di Francia eGran Bretagna (solo in GB le unions erano legalizzate)Esponenti principali furono i vari esuli londinesi provenienti dai vari paesi, tra cuiMarx, Bakunin e Mazzini (compresi ex garibaldini come Wolff)Marx venne incaricato di scrivere l’Indirizzo inaugurale dell’AssociazioneL’Associazione sopravviverà fino al 1872, quando venne in crisi a causa delcontrasto con gli anarchici (cessò di esistere con vari strascichi tra il 1872 e il1876...)

1875 “Critica del programma di Gotha” (pubbl. 1891)Si riferisce al congresso del Partito operaio socialdemocratico tedesco (poiSPD) ove si unificarono le posizioni di Lassalle, Liebknecht e Bebel

1883 Muore a Londra

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TIPI DI ALIENAZIONE ECONOMICA E SOCIALE IN MARX (1.0) Dai “Manoscritti economico filosofici del 1844”

TIPI DI ALIENAZIONE

Rispetto al prodotto del proprio lavoro

Il lavoratore non è padrone dei frutti del suo lavoro, produce con il suo lavoro il valore economico che gli viene sottratto e va a costituire il profitto del capitalista (di quì Marx deriverà la sua dottrina dello sfruttamento enunciata nel “Capitale”)

Rispetto all’attività lavorativa

Il lavoratore, nella sua prestazione quotidiana, non è padrone di sè stesso, è solo uno strumento, un mezzo, per un fine estraneo Il lavoro nell’industria capitalistica è forzato, costrittivo, non autonomo

Rispetto alla sua essenza di essere umano

Siccome il lavoro è costitutivo dell’essenza umana (fa dell’uomo un uomo), l’uomo è disumanizzato (privato della propria essenza umana) Prerogativa dell’uomo è il lavoro libero, creativo, universale; nel capitalismo il lavoro diventa forzato, ripetitivo, unilaterale

Rispetto alla natura socievole dell’uomo

Il lavoro alienato è il terreno di conflitto con gli altri uomini (conflitto di classe tra borghesi e proletari) La natura socievole dell’uomo viene alterata, stravolta, la società viene lacerata e gli uomini messi gli uni contro gli altri; la società diventa conflittuale

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K. MARX - IL MATERIALISMO STORICO (1.0)

STRUTTURA (ASPETTO ECONOMICO SOCIALE)

FORZE PRODUTTIVE (ASPETTO ECONOMICO) (innovazione continua)

RAPPORTI DI PRODUZIONE (ASPETTO SOCIALE) (conservazione dei rapporti sociali esistenti)

COSCIENZA DELLA CLASSE DOMINANTE CHE SI PONE COME UNIVERSALE ISTITUZIONI GIURIDICHE E POLITICHE ARTE, RELIGIONE, FILOSOFIA

UOMINI STRUMENTI MODI DI PRODUZIONE

CLASSI SOCIALI DOMINATE (alienate)

CONFLITTO

COSCIENZA DELLA CLASSE DOMINATA “COSCIENZA DI CLASSE” (AVANGUARDIE, ORGANIZZAZIONE, ...)

CLASSE DOMINANTE

SOVRA STRUTTURA (ASPETTO CULTURALE)

FORMAZIONE ECONOMICO SOCIALE STORICA

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K. MARX - FORMAZIONI ECONOMICO SOCIALI (1.0) 1. Comunità primitiva

Sorta di comunismo originario Non c’è divisione del lavoro Non c’è proprietà privata Non ci sono classi (nè sfruttamento) Tribale Ridotta divisione del lavoro

Patriarcalismo (detta anche “asiatica”)

Greco romana Divisione del lavoro Proprietà privata Schiavitù

Feudale o degli ordini Divisione del lavoro Proprietà privata Rapporto tra servo e signore

2. Società classiste

Borghese capitalistica Divisione del lavoro Proprietà privata Divisione in classi Rapporto tra borghesi e proletari

3. Socialismo e comunismo

Abolizione della proprietà privata degli strumenti di produzione Abolizione dello Stato come forma separata dalla società Abolizione della ddl tra lavoro manuale e intellettuale Abolizione delle classi Sviluppo delle forze produttive

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LA COSCIENZA DI CLASSE SECONDO K. MARX (1.0)

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CLASSEOGGETTIVAMENTE

INTESA(CLASSE IN SE’)

E’ la classe priva di qualunquecoscienza. Un mero aggregato diindividui che non sono consape-voli di avere interessi comuni.Corrisponde all’umanità alienatadei Manoscritti del 1844.Date le sue condizioni di aliena-zione, la classe in sé non sarebbein grado di emanciparsi.

E’ la classe che può essere de-scritta dall’esterno con gli stru-menti della economia politica odella sociologia

CLASSESOGGETTIVAMENTE

INTESA(CLASSE IN SE’ E PER SE’)

E’ la classe che ha acquisitocoscienza dei propri interessi;è in grado di agire collettivamen-te per “fare la storia”, allo scopodi emancipare sé stessa e tuttal’umanità.

Dunque possiede al proprio in-terno una coscienza e una or-ganizzazione che provengonodalla avanguardia odall’intellettuale collettivo.

PARTITO COMUNISTA(inteso come associazione internazionale e

non come partito nazionale)

Composto da intellettuali trasfughi dalla classeborghese e dai proletari più coscienti. Costi-tuisce l’avanguardia del proletariato; èl’intellettuale collettivo (Gramsci)

Nel partito comunista la teoria filosofica diventaprassi storica della classe; si ha così il “rove-sciamento pratico” della filosofia

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RIVENDICAZIONI “COMUNISTE” SECONDO K. MARX,CONTENUTE NEL MANIFESTO DEL 1848 (1.0)

1 Espropriazione della proprietà fondiaria e impiego della rendita fondiariaper le spese dello Stato.

2 Forte imposta progressiva.

3 Abolizione del diritto di successione.

4 Confisca della proprietà di tutti gli emigrati e ribelli.

5 Centralizzazione del credito nelle mani dello stato mediante una bancanazionale con capitale di stato e monopolio esclusivo.

6 Centralizzazione di tutti i trasporti nelle mani dello Stato.

7 Moltiplicazione delle fabbriche nazionali, degli strumenti di produzione,dissodamento e miglioramento dei terreni secondo un piano comune.

8 Uguale obbligo di lavoro per tutti, istituzione di eserciti industriali,specialmente per l'agricoltura.

9 Unificazione delle attività dell'industria e dell'agricoltura, interventi volti aeliminare gradualmente l'antagonismo tra città e campagna.

10 Educazione pubblica e gratuita per tutti i bambini. Abolizione del lavoroinfantile nelle fabbriche nella sua forma attuale. Combinazionedell'educazione con la produzione materiale, ecc.

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K. MARX – VARI TIPI DI SOCIALISMI (1.1)dal Manifesto del Partito Comunista del 1848

Socialismofeudale

Medievalistico, romanticheggianteSogna la società pre borghese, pre industrialeCercano l’alleanza del proletariato per restaurareil passato

Socialismopiccoloborghese

Rappresentato da Sismondi (1773-1842)Rappresenta il punto di vista della piccolaborghesia rovinata dallo sviluppo industrialeVuole il ritorno del sistema patriarcale e dellecorporazioni nelle manifatture

Socialismoreazionario(attacca laborghesia perchèregressivo,rivolto alpassato)

Socialismotedesco o “verosocialismo”

Rappresentato da K. Grun, H. Kriege, B. Bauer,M. HessE’ la traduzione germanica del socialismofranceseUsa una terminologia astratta e interclassista

Socialismoconservatore oborghese(Proudhon)

Rappresentato da ProudhonEconomisti, filantropi, e umanitariVorrebbero riformare il capitalismo, elimare i suoi inconvenienti senzadistruggerloNon comprendono la dialettica e il conflittoNon vogliono eliminare la proprietà ma distribuirla

Socialismocritico -utopistico(Saint Simon,Fourier, Owen)

Hanno il merito di avere segnalato l’antagonismo tra le classi e lecontraddizioniNon riconoscono al proletariato una funzione storica e rivoluzionariaautonomaChiedono una politica di riformeLa loro impostazione è moralistica e utopistica

Socialismoscientifico(Marx, Engels)

Marx e Engels contrappongono il loro socialismo scientifico alsocialismo utopistico e agli altri socialismi. Esso si basa su una analisiscientifica della società e dei meccanismi economiciIl proletariato è la forza rivoluzionaria che è destinata ad abbattere laborghesia grazie alla consapevolezza elaborata dal socialismoscientifico

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LE TEORIE DELLO STATO MODERNO (1.1) AUTORE

CONDIZIONE ORIGINARIA

PRESTATUALECONDIZIONE STATUALE O CONDIZIONE FUTURA

Hobbes (1588-1679) Assolutismo contrattualistico

Stato di natura (negativo) Condizione di conflitto di tutti contro tutti "homo homini lupus"

Stato civile (positivo) I contraenti si associano e si sottomettono a uno, cedendogli tutti i loro diritti naturali

(si ha la sicurezza; viene ammessa l'oppressione e la disuguaglianza) non c'e' diritto alla proprieta'

Locke (1632-1704) Liberalismo

Stato di natura (positivo) (l'individuo gode delle sue prerogative naturali); puo' degenerare in uno stato di guerra

Stato politico (positivo) Lo stato di natura viene mantenuto, ma i contraenti cedono a uno il diritto di fare giustizia: lo Stato è concepito come un "giudice imparziale" (viene ammessa la disuguaglianza) c'e' diritto alla proprieta’

teoria dello stato minimo Smith (1723-1790) Liberalismo e liberismo

Societa' civile intesa come insieme di individui in competizione, governati dalla “mano invisibile”, ovvero dai meccanismi automatici di equilibrazione del mercato

Stato politico (come Locke) e stato minimo Stato garantista che non deve intervenire negli affari della società civile e deve solo garantire i diritti individuali Lo stato deve lasciar fare al mercato e intervenire il meno possibile

Rousseau (1712-1778) Democrazia diretta

Stato di natura (positivo) (termine di paragone) amore di se insocievolezza

Societa' civile (negativa) oppressione [da Hobbes) disuguaglianza (da Locke) patto iniquo (amor proprio, interesse particolare) la proprieta' privata fonda le disuguaglianze

Repubblica I contraenti cedono tutti i loro diritti naturali al “corpo politico” di cui essi stessi fanno parte realizzazione dell'umanita' attraverso il patto equo e la costituzione della volonta' generale; interesse generale moralita'

Marx (1818-1883) Socialismo e comunismo

Società civile prestatuale Assenza di divisione del lavoro e di divisione in classi (non c’è “scissione” tra società civile e stato)

Società classiste (e quella capitalistica in particolare) Società divise in classi. Proprietà privata e disuguaglianze Scissione tra società civile e Stato; lo Stato esprime gli interessi della classe dominante (come nel “patto iniquo” di Rousseau)

Società comunista Non c’è contratto La società comunista è una società senza classi; lo Stato verrà abolito Nella fase di transizione (socialismo) si ammette lo Stato come “dittatura del proletariato”

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TEORIA MARXIANA DELLO STATO (1.0)

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ESISTE UNA TEORIAMARXIANA DELLOSTATO?

Alcuni interpreti di Marxritengono che non esista unateoria marxiana dello Stato eche, per quel che concerne loStato, la dottrina marxiana siauna dottrina anarchica.Altri invece ritengono che Marxabbia elaborato una dottrinatotalitaria dello Stato

In ogni caso, nella dottrinamarxiana non c’è alcuna formadi contrattualismo

DOTTRINA DELLA SOPPRESSIONE DELLOSTATOIn Marx abbiamo senz’altro una critica nei confronti dello Statomoderno e nei confronti dello “Stato borghese”. Occorreeliminare la separazione tra Stato e società civile; dunqueoccorre, in ultimo, la soppressione dello Stato.

DOTTRINA DELLO STATOSOCIALISTA E DELLA DITTATURADEL PROLETARIATOIn riferimento al laboratorio economico socialedella Comune di Parigi del 1871, Marxelabora le sue idee circa lo Stato socialista(che non coincide ancora con il comunismo)

Marx riteneva che nei paesi più progrediti ilsocialismo e il comunismo avrebbero potutoessere realizzati senza violenza, attraverso ilmetodo democratico

MODELLO LENINISTALegato alla insurrezione, al governoconsigliare (in russo, soviet) e alla dittaturadel proletariato (costruzione dall’alto dellasocietà socialista)Ha trovato impiego nei paesi politicamente esocialmente arretrati che dovevano ancoracompiere la loro “rivoluzione nazionale”

MODELLO SOCIALDEMOCRATICO(socialismo + democrazia)Gli obiettivi del socialismo vengono reralizzatiattraverso gli strumenti del metododemocratico (pluralismo partitico, libereelezioni, …)Ha trovato impiego nei paesi politicamente esocialmente sviluppati.Movimenti e partiti di tipo socialdemocraticosono oggi molto diffusi, in Europa e nelmondo.

DOTTRINA DELLA LIBERALDEMOCRAZIA(Montesquieu + Locke + Rousseau)

CONTRATTUALISMO

VARIE FORME DIANTI STATALISMO EDI ANARCHISMOCONTEMPORANEI

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K. MARX: SOCIALISMO E COMUNISMO (1.1)

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FASI CARATTERISTICHE

SOCIALISMO(1 fase)I proletari siimpadronisco-no dello Stato

“A ciascunosecondo il suoprodotto”

All’epoca di Marx nessuno Stato si ispirava al socialismo; anche gli Stati che oggi diremmo libe-ral democratici erano pochissimi. Le uniche manifestazioni di presa del potere da parte dei pro-letari erano avvenute durante la Rivoluzione francese, ma avevano fallito. Marx aveva a dispo-sizione solo gli esempi del movimento operaio inglese (unions e cartismo) e di quello francese.

Lo sviluppo del capitalismo avrebbe indotto una crisi economica e sociale, la proletarizzazionee un inasprimento della lotta di classe; ciò avrebbe aperto un periodo di trasformazione rivo-luzionaria

La classe dominante non avrebbe ceduto la propria posizione di privilegio per cui era prevedi-bile un periodo di conflitti violenti: il proletariato, se necessario, avrebbe dovuto anche ricorre-re alla violenza “rivoluzionaria”

Marx non escludeva la possibilità di un passaggio pacifico al socialismo in alcune situazionipiù progredite politicamente e economicamente (come USA, Olanda, Gran Bretagna)

Nella maggior parte delle situazioni, i proletari (che per Marx sono la maggioranza) si sarebbe-ro impadroniti dello Stato attraverso una insurrezione violenta (“dittatura del proletariato” diimpostazione giacobina) e lo avrebbero usato per realizzare il socialismo e per difendere le lo-ro realizzazioni. Il modello più dettagliato che Marx ha fornito è stato tratto dagli avvenimentidella “Comune di Parigi” del 1871:

o Soppressione della rappresentanza e del parlamentarismo; le decisioni politichesarebbero state prese da tutti i cittadini attraverso consigli (le decisioni sarebbe-ro state messe in opera da delegati responsabili, revocabili e pagati come ope-rai); in altri termini si sarebbe realizzata una democrazia diretta (cfr. Rousseau)

o Eliminazione della divisione tra i poteri dello Stato (contro il bilanciamento e i con-trolli reciproci, alla Montesquieu)

o Soppressione degli aspetti più tipicamente “borghesi” o di classe dello Stato: leforze armate e gli apparati repressivi sarebbero stati sostituiti dal popolo in armi;sarebbero stati eliminati i privilegi della burocrazia e degli uomini politici

o Statalizzazione delle imprese e delle principali attività economiche; eliminazionedello sfruttamento economico e distribuzione secondo la regola “a ciascuno se-condo il suo prodotto”

o Produzione di una legislazione che avrebbe via via assicurato l’eguaglianza so-stanziale tra tutti i cittadini

COMUNISMO(2 fase)Abolizione del-lo Stato e co-struzione dellanuova società

“A ciascunosecondo i suoibisogni”

Marx si è sempre rifiutato di descrivere la società comunista, dichiarando di non essere unoscrittore di utopie e che “il comunismo è il movimento che sopprime la situazione esistente”. Tut-tavia in alcuni scritti ha indicato alcune caratteristiche generali che avrebbero dovuto ritrovarsinella società comunista: sono tutte caratteristiche legate alla sua visione umanistica.

Abolizione della proprietà privata degli strumenti di produzione Abolizione della divisione della società in classi (e abolizione dello sfruttamento e

dell’alienazione del lavoro) Abolizione dello Stato (inteso come “gendarme della borghesia” e come istituzione “separata”

dalla società civile) Il lavoro diventa un bisogno e una forma di espressione umana Abolizione della divisione del lavoro tra lavoro manuale e lavoro intellettuale (modello

dell’uomo “onnilaterale”) Sviluppo delle forze produttive senza i limiti del capitalismo (situazione di abbondanza), per

cui sarà possibile applicare la regola “a ciascuno secondo i suoi bisogni” L’uomo fa la storia consapevolmente (si prospetta il problema della “fine della storia”)

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GLI SVILUPPI DEL SOCIALISMO E DEL COMUNISMO DOPO MARX(1.1)

TEORIAMARXIANA(dalManifestodel 1848…)

ELABORAZIONE LENINISTA(primi vent’anni del Novecento)(applicazione delle teorie di Marx nei paesipoliticamente non democratici e economicamentearretrati)Gli obiettivi sono quelli del socialismo e delcomunismo, il metodo è quello giacobino e quellodella dittatura del proletariatoSpesso questi paesi tentano di realizzare,nell’ambito della dottrina marista, la loro rivoluzionenazionale.Critici e avversari dei socialdemocratici

ELABORAZIONE SOCIALDEMOCRATICA(nel contesto della II Internazionale 1889-1914)(applicazione delle teorie di Marx nei paesipoliticamente democratici e economicamentesviluppati)Il principale teorico fu E. Bernstein (1850-1932). Gliobiettivi sono quelli del socialismo e del comunismo(adattati alla società e alla storia), ma il metodo èquello liberal democratico. Questi partiti accettano iprincipi delle garanzie liberali e le regole dellarappresentanza e le isitituzioni democratiche. Nondi rado hanno contribuito a istituire la democrazia ea difenderlaCritici e avversari dei leninisti.

MODELLO SOVIETICO (1917-1994)Al cui interno si ebbe lo Stalinismo (1926-1953) ovvero la dittaturadi Stalin (1879-1953). A livello internazionale il riferimento eracostituito dalla III internazionale o Comintern (1919-1943)

Applicazioni nazionali in paesi arretrati ( dal 1945…)- modello jugoslavo, dal 1945 al 1991 (ad opera di Tito 1892-1980)- via cinese, dal 1949 (ad opera di Mao-tse tung 1893-1976)- via cubana, dal 1959 (ad opera di Fidel Castro 1927-)- varie altre rivoluzioni nazionali in paesi arretrati (Vietnam del Nord,Nicaragua, Mozambico,…)- vari movimenti di guerriglia di ispirazione marxista (nei paesi delterzo mondo)

Vanno segnalati per il loro carattere anomalo:- il regime comunista della Corea del Nord (dal 1948)- il regime criminale dei Khmer rossi, in Cambogia (1975-1979) adopera di Pol Pot (1925-)

Tutti i partiti socialisti e democratici attivi nelle democrazieoccidentali (dal 1875, fondazione del SPD)- partito socialdemocratico tedesco (SPD)- partito laburista inglese (Labour party)- partito socialista francese- partito socialista italiano (PSI, dal 1892 fino a anni’ 90 del ‘900)- partito comunista italiano (PCI) (Togliatti)- tutti gli attuali partiti socialisti e comunisti in Italia- partito socialista spagnolo (PSOE) (Zapatero)- …

TEORIADELLALIBERALDEMOCRAZIA

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PRINCIPI GENERALI DELL’IDEOLOGIA SOCIALISTANEL SECONDO OTTOCENTO E PRIMO NOVECENTO (1.2)

- L’uomo è fondamentalmente socievole; l’eventuale insocievolezza dell’uomo è dovuta alcontesto storico sociale negativo. Ne deriva la superiorità dell’”uomo sociale” sull’individuosingolo; l’interesse sociale comune dovrebbe prevalere sempre sull’interesse egoistico

- L’orizzonte di riferimento è la comunità umana universale: l’umanità è l’unica vera comunità(da ciò deriva il rifiuto netto delle ideologie della razza, della nazione, della patria, e di tutte lediscriminazioni tra gli uomini...). L’emancipazione di tutti gli uomini è uno degli obiettivifondamentali.

- Marcato ottimismo circa la natura umana e fede nel progresso (che è determinato dal lavoro,dallo sviluppo economico e dallo sviluppo tecnico e scientifico). I socialisti confidano nellosviluppo della cultura e della scienza.

- Tutti gli uomini sono eguali. Egualitarismo non solo dal punto di vista dei diritti classici dellatradizione liberale, ma anche dal punto di vista sostanziale (in termini di eguaglianza socialeed economica: per questo si rivendicano la tassazione progressiva, la giustiziacommutativa…)

- Solidarismo. Il solidarismo deriva dalla convinzione circa la natura socievole dell’uomo ed èuno dei tratti fondamentali dell’etica socialista (deriva dalla “fraternitè” della Rivoluzionefrancese)

- Protagoniste della storia sono le classi sociali, coscienti dei propri interessi e dotate di unprogetto storico da realizzare. La classe operaia rappresenta la stragrande maggioranzadell’umanità e diventerà la classe egemone. Oltre alla classe operaia, i socialisti sirivolgevano ai contadini e alla piccola boghesia. Le classi sociali fanno la storia solo se siorganizzano (associazioni di soccorso, sindacati, partiti, movimenti) e divengono coscienti(coscienza di classe).

- I socialisti si impegnano per una radicale trasformazione sociale che porterà allarealizzazione della nuova società socialista. La nuova società sarà incentrata intorno agliinteressi del lavoro e dei lavoratori. I socialisti sono impegnati per la tutela degli interessi deigruppi sociali subalterni (che rappresentano la maggioranza dell’umanità) per i qualirivendicano il cosiddetto “stato sociale” (uno stato che assicuri il diritto al lavoro, all’istruzione,alla salute,...)

- Il sistema economico capitalistico si basa sullo sfruttamento dei lavoratori. Questo sistemaeconomico va combattuto per tutelare i lavoratori e, in prospettiva, va superato attraversol’introduzione di un sistema economico socialista. La proprietà privata non è un dirittoassoluto e deve essere subordinato all’interesse comune. In particolare i socialisti diffidanodella proprietà privata degli strumenti di produzione (industrie, terra, …). Si dividerannospesso intorno alla natura del sistema economico socialista (le soluzioni più comuni sarannola nazionalizzazione oppure il sistema cooperativo).

- Lo Stato è al più uno strumento e non un fine. Priorità della “società civile" (rapporti economicie sociali) sullo Stato. I socialisti si dividono spesso sull’atteggiamento da tenere nei confrontidello Stato: talvolta viene inteso come nemico del popolo (massimalisti), altre volte intesocome strumento democratico per l’emancipazione del popolo, attraverso il suffragiouniversale e attraverso gli interventi dello stato per realizzare riforme economiche e sociali(socialdemocratici).

- Internazionalismo. I proletari hanno ovunque gli stessi interessi, per cui devono organizzarsi eagire politicamente al di là dei singoli Stati – nazione.

- Pacifismo. La guerra tra gli Stati è causata dagli interessi delle classi dominanti. I popolidevono rifiutare la guerra (Tuttavia diversi partiti socialisti accetteranno di combattere leguerre al fianco delle borghesie nazionali). Il rifiuto della guerra non significa sempre rifiutodella violenza (vengono ammesse forme di lotta ai limiti della legalità e viene solitamentegiustificata l’insurrezione popolare).

- Laicità. La religione è un inganno ai danni del popolo. La Chiesa è un centro di potere. Isocialisti sono generalmente anticlericali e sono per una rigida separazione della Chiesa dalloStato.

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1

LE ASSOCIAZIONI INTERNAZIONALI DEI LAVORATORI (1.1)

PRIMA INTERNAZIONALE (1864 - 1876)Nome abbreviato dell'Associazione internazionale dei lavoratori, fondata a Londra

durante una grande riunione pubblica tenutasi a Saint Martin's Hall il 28.IX.1864. Fuessenzialmente opera di Karl Marx, che ne redasse gli statuti e si sforzò diorientarne le tendenze, molto eterogenee (mazziniani, proudhoniani, positivistiinglesi, anarchici, ecc.), verso il socialismo scientifico. Essa tenne i suoi primicongressi a Losanna (1867), Bruxelles (1868) e Basilea (1869). La sua crescitaorganizzata, molto lenta all'inizio, fu facilitata dalla crisi economica del 1867, seguitada un'ondata di scioperi in Francia e in Belgio. Nel 1870, l'Internazionale contava giàle sezioni francese, belga, svizzera, tedesca, italiana, spagnola, portoghese, danese,olandese, austriaca, americana.

II suo obiettivo fondamentale era la conquista dell'emancipazione della classeoperaia da parte degli stessi operai; l'influenza marxista cominciò a farsipredominante al congresso di Bruxelles (1868), che reclamò la collettivizzazionedelle miniere, delle cave, delle ferrovie, e la nazionalizzazione del suolo che dovevaessere distribuito fra le società agricole operaie. Lo stesso congresso levòun'energica protesta contro la guerra e raccomandò a tutte le sezionidell'Internazionale d'impiegare contro di essa ogni mezzo d'agitazione, compreso losciopero dei popoli.

Tuttavia, il 23.VII.1870, in occasione della guerra franco – tedesca, il consigliogenerale dell'Internazionale si pronunciò a favore della Germania, col pretesto cheessa conduceva una guerra di difesa contro un'aggressione; non fu seguito dalla se-zione del Giura, che, sotto la spinta di Bakunin, lanciò nel settembre 1870 un appelloa favore della repubblica francese.

Il congresso dell'Aia (1872) fu dominato dal contrasto fra i marxisti e gli anarchicidi Bakunin, che vennero esclusi e fondarono una internazionale anarchica che cessòla sua attività dopo il 1880. Questa scissione vibrò un grave colpo all'Associazioneinternazionale dei lavoratori, che da allora cessò di riunire le varie tendenze delsocialismo. Dopo il congresso di Ginevra (1873), il consiglio generaledell'Internazionale fu trasferito a New York, ma ormai essa era solo un'istituzionenominale, che fu sciolta ufficialmente alla conferenza di Filadelfia (1876).

SECONDA INTERNAZIONALE (1889-1919…)DI ORIENTAMENTO SOCIALDEMOCRATICO

Negli anni intorno al 1880 si moltiplicarono, soprattutto per iniziativa belga esvizzera, i tentativi di ricostituire l'Internazionale, ma essi urtarono per molto tempocontro l'opposizione della socialdemocrazia tedesca, divenuta il partito socialista piùpotente d'Europa. La seconda internazionale fu fondata dal congresso di Parigi del1889. Adottando metodi più elastici della prima Internazionale, essa raccomandò laformazione di sezioni in ogni paese e la riunione periodica di congressi internazionali,ma rinunciò in un primo tempo a imporre un'organizzazione centralizzata e fu dotatadi un ufficio permanente solo a partire dal 1900.

L'influenza del marxismo (soprattutto del marxismo tedesco) fu subitopreponderante e il congresso di Bruxelles (1891) pose la lotta delle classi comeprincipio fondamentale. Il congresso di Zurigo (1893) si pronunciò a favore dellagiornata lavorativa di otto ore e definì l'azione politica come un mezzo indispensabileper ottenere l'emancipazione economica del proletariato. Potente per il numero dei

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suoi aderenti, la seconda Internazionale era però divisa, all'inizio del XX sec., fra letendenze revisioniste o riformiste e quelle rivoluzionarie; queste ebbero ilsopravvento al congresso di Amsterdam (1904), ma il fallimento della rivoluzionerussa del 1905 facilitò i progressi del revisionismo, soprattutto nella socialdemocraziatedesca, con Bernstein.

Lo scoppio della guerra mondiale nel 1914 fu un grave insuccesso per la secondaInternazionale, perché i lavoratori di tutti i paesi belligeranti obbedirono non alloro ideale socialista, ma agli imperativi del patriottismo tradizionale. Le confe-renze di Zimmerwald (1915) e di Kienthal (1916) in Svizzera, poi quella di Stoccolma(1917) non ebbero un carattere veramente internazionale e non furono in grado diarrestare il conflitto.

Dopo la scissione realizzata dalla terza Internazionale (1919), le varie tendenzesocialiste non comuniste si riunificarono al congresso di Amburgo (1923), per crearel'Internazionale operaia e socialista (IOS), la cui sede fu posta successivamente aLondra, a Zurigo e a Bruxelles. Dopo la seconda guerra mondiale, l'Internazionale furicostituita a Francoforte (1951) e nel 1961 si dotò d'un Ufficio di coordinamento deipartiti socialisti europei.

TERZA INTERNAZIONALE (1919-1943)DI ORIENTAMENTO LENINISTA

Fu fondata al Cremlino da Lenin, nel marzo 1919, col nome di Comintern.Presentandosi come l'erede della seconda Internazionale, raggruppò tutti i partiticomunisti del mondo sotto la guida del partito comunista sovietico che, di fatto senon di diritto, restò sempre la sezione centrale della terza Internazionale. Perl’adesione alla terza internazionale furono elaborati i famosi “21 punti”: in sostanzaoccorreva che i partiti aderenti condividessero la politica del partito comunistasovietico (PCUS). Le posizioni dell’Internazionale coincisero regolarmente con quelledella politica estera sovietica. Per rendere più agevoli i rapporti fra l'URSS e i suoialleati occidentali durante la seconda guerra mondiale, la terza Internazionale fusciolta da Stalin il 15.V.1943. Ogni partito comunista riprese teoricamente la suacompleta autonomia ma, in realtà, poche cose cambiarono nei rapporti fra Mosca e ilcomunismo mondiale.

Lo scatenamento della «guerra fredda» portò alla ricostituzione del Cominternsotto il nome di Cominform, creato in Polonia il 5.X.1947, su iniziativa di Zdanov.Questa nuova organizzazione non era strutturata come il Comintern e si presentavacome un semplice ufficio d'informazioni e di collegamento. Invece di riunire tutto ilmovimento comunista, comprendeva solo i partiti comunisti dell'URSS, della Polonia,della Bulgaria, della Romania, della Iugoslavia, dell'Ungheria, della Cecoslovacchia,dell'Italia e della Francia. Quando si verificò la rottura fra Tito e l'URSS (giugno1948), il Cominform coordinò la lotta contro il titoismo» nell'Europa orientale. Dopo lamorte di Stalin (1953), l'URSS, desiderosa di riavvicinarsi a Tito, pronunciò loscioglimento del Cominform (17.IV.1956). L'unità della vecchia terza Internazionaletuttavia continuò a manifestarsi nelle conferenze di partito, cui parteciparono tutti ipartiti comunisti del mondo. Ma lo scontro fra Mosca e Pechino e i progressi del«policentrismo» impedirono, a partire dagli anni '60, di proseguire nella politica diunanimità attorno a Mosca.

Elab. in base a M. Mourre, Dizionario enciclopedico di storia.

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TEORIA MARXIANA DEL VALORE – LAVOROESEMPLIFICAZIONE (1.1)

CAPITALE INVESTITOPER PRODURRE LA MERCE

D

LAVORO INCORPORATONELLA MERCE PRODOTTA

M

CAPITALERICAVATO

D’CAPITALEINVESTITO(in unità di

valore, ovverodenaro)

LAVOROINCORPORATO INCIASCUNA MERCE

ACQUISTATA(in tempo di lavoro)

COSTO DIPRODUZIONE DI

CIASCUNA MERCEPRODOTTA

(in tempo di lavoro)

PLUSLAVORO

INCORPORATOIN CIASCUNA

MERCE(in tempo di

lavoro)

TOTALELAVOROINCORP.

(in tempo dilavoro)

CAPITALEVALORIZZATO

(in unità di valore,ovvero denaro)

Materieprime

20 u 2 ore 2 ore 2 ore 20 u

Energia 10 u 1 ora 1 ora 1 ora 10 u

Impianti 20 u 2 ore 2 ore 2 ore 20 uFATTORIDELLA

PRODUZIONEForzalavoro(5 ore)

20 u(salario versato

all’operaio)

2 ore(lavoro

equivalente alsalario)

2 ore(salario versato

all’operaio)

3 ore(lavoro

incorporato nellamerce, ma non

retribuito)

5 ore(lavoro totaleincorporatonella merce)

50 u(salario + profitto del

capitalista)

TOTALE 80 u 8 ore 10 ore 100 u

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Il capitale investito dal capitalista per la produzione della merce corrisponde a 80 u. Esso viene scambiato con i fattori della produzione (che sono essi stessi merci, reperibilisul mercato, che hanno il loro valore in termini di lavoro incorporato). Il capitalista, con il suo capitale di 80 u acquista i fattori della produzione corrispondenti a 8 ore di tempodi lavoro incorporato (corrisponde al “lavoro comandato” di Smith). La forza lavoro (che lavora per 5 ore) viene acquistata per 20 u, corrispondente a 2 ore di lavoro. Essatuttavia lavora per 5 ore, ovvero immette nella merce lavorata l’equivalente - lavoro di 50 u. Il capitalista paga il lavoro 20 u, ma ne ricava 50 u. La differenza (30 u –corrispondente a 3 ore di lavoro) è il profitto (chiamato da Marx plus-valore). Se il processo produttivo fosse stato realizzato da un produttore indipendente, questo sarebbestato padrone dell’intero valore prodotto.

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K.MARX: FENOMENOLOGIA DEL CAPITALISMO (1.1)

TIPO DI PLUSVALORE

CONSEGUENZE

Produzione di PLUSVALORE ASSOLUTO

Allungamento della giornata lavorativa Diminuzione del salario

La diminuzione del salario non può scendere al di sotto del livello di sussistenza L’allungamento della giornata lavorativa va incontro a limiti fisiologici

Cooperazione semplice

– Più lavoratori sono indotti a cooperare secondo un unico piano o indirizzo. Il semplice fatto della cooperazione produce un aumento di produttività.

Unificazione di tempi e orari; il lavoro viene diretto

Manifattura e divisione del lavoro

– Riunione di diversi “mestieri” tradizionalmente separati in un solo luogo (fabbrica, officina) sotto un comando unico– Scomposizione di un lavoro in fasi distinte, ciascuna assegnata a un diverso lavoratore (parcellizzazione del lavoro)

Fine dell’artigianato libero Costruzione di una rigida gerarchia di fabbrica Aumento della disciplina di fabbrica Ripetitività delle mansioni Perdita di senso del lavoro

Produzione di PLUSVALORE RELATIVO (Aumento della produttività del lavoro)

Grande industria e meccaniz– zazione

– Introduzione delle macchime che sostituiscono in parte il lavoro dell’operaio e aumentano la produttività della forza lavoro stessa

Le macchine permettono il lavoro di donne e bambini (poiché non serve lo sforzo fisico). La macchina determina i ritmi e i contenuti del lavoro dell’operaio L’operaio diviene un’appendice della macchina Aumento della disoccupazione

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TEORIA DELVALORE

(DELLEMERCI)

SOLUZIONEESSENZIALISTICA

(tipica della “scuolaclassica” dell’economia)

SOLUZIONECONVENZIONALISTICA

Il valore deriva da una qualche qualitàintrinseca posseduta dalla merce (ad es.il lavoro incorporato)Il valore è il fondamento del prezzo

A. Smith (1723-1790D. Ricardo (1772-1823)T. R. Malthus (1766-1834)K. Marx (1818-1883)

Il valore deriva da convenzioni sociali odalla situazione di mercato (dall’utilitàmarginale calcolata dai soggettieconomici)Il valore è il fondamento del prezzo

Scuola economica marginalista (ca. 1870-1900)W. S. Jevons (1835-1882)C. Menger (1840-1921)L. Walras (1834-1910)

LA TEORIA DEL VALORE (1.1)

Secondo alcune correnti di pensiero economico contemporaneo, la scienza economica dovrebbe disinteressarsi del valore e occuparsi solo deimeccanismi di formazione dei prezzi. Una ripresa delle tematiche connesse al valore delle merci si sta avendo nell’ambito di orientamentieconomici di stampo ecologistico: la produzione di qualsiasi merce implica un consumo di energia che viene sottratta al sistema globale.