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Anno !XXVIII AGOSTO 195

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A . LX%VIII. - N . 15

Rifiorisca lo sotute . . .

Quando Affar parlando delle scuole chesi chiudono e degli scolari che vanno in va-canza, usciva nelle note espressioni : « Le tristibacchette, scettro dei maestri, riposino finoad ottobre ; d'estate i fanciulli, se godonobuona salute, imparano anche troppo : » di-ceva per tutti i tempi una verità sacrosanta .Lo studio consuma le giovani energie e, se

non viene interrotto da un congruo periododi riposo, rischia di rovinare le tenere ge-nerazioni. Sempre desiderate quindi le va-canze, ma soprattutto allora che « la schiera

Il AGOSTO 1954

ricciuta del maestro mattutino», veniva sot-toposta ai colpi della en do o bacc}netta,aiuto indispensabile all'apprendimento del sa-per

Per il poeta pagàno vacanze che ristorinoil corpo sono il più bell'imparare che ci sia,e nessuno oserà dargli torto .Un altro pagàno suo contemporaneo, ma

più onesto di lui, si augura, con frase pienadi sapienza umana e cristiana, che « sano ilcorpo, sia anche sana la mente », Le vacanzedevono portare a quella sanità fsica, di cuiquella dell'anima dovrebbe essere felice com-plemento .

Sua r.xiain

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rione della «Salette>;, ove sorge l'Opera dei «Ragazzi di Dori Bosco », a igua alla Parrocchia affidata ai Salesiani .

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. . . ina nono tlinn-intasca la, bontd .

Il paganesimo, idolatra del corpo, si fer-mava a questo . E non poteva fare di più .

Il cristiano, che dà più peso all'anima cheal corpo, non può davvero ignorare il graveproblema morale, che è connesso col periododelle ferie scolastiche .

Mettete un ragazzo che passi quattro mesisenza alcuna occupazione, padrone di sè,libero di andare con chi vuole, in una sta-gione in cui i costumi e le mode del vestiresi fanno di estrema libertà, per non direaudacia, e poi mi saprete dire che cosa restain quell'animo, a ferie terminate, di bontà,di onestà, di castità .

Si potrà obiettare che certe volte la scuola(e più ancora l'officina, la quale non ammetteferie lunghe) obbliga i giovani a situazionipenosissime, per cui le vacanze dovrebberoessere una liberazione più che un pericolo .

In certi casi è così. Ma non si può negareche, in genere, il tempo estivo per i nostrifigliuoli conserva il carattere di tempo di emer-genza, che non crea certo sonni tranquilli aigenitori e agli educatori .

1'ittirne dell'olio estivo .

Anche in questo campo Don Bosco ebbecriteri e norme proprie, in parte dettate daesperienza personale e da pericoli felicementesuperati . « Anch'io fui giovane come voi - po-teva dire ai suoi figliuoli - e per mia disgraziami sono trovato nei pericoli, nei quali vi sietetrovati voi » . (Memorie Biografiche, XII, 365) .

Per evitarli egli non si era vergognato didedicarsi, durante le vacanze, ai lavori ma-

nuali dei campi o di falegname . Sotto questoaspetto è fortunato chi ha la possibilità diimitare Don Bosco . Ne guadagna in salutee vince il pregiudizio, tipicamente italiano,che chi studia non debba « avvilirsi » neicosidetti lavori servili .

Dove mai va a cacciarsi la dignità!Don Bosco, che della scuola e del collegio

faceva soprattutto un ambiente educativo, ve-deva con pena i suoi figliuoli sciamare per levacanze .

Egli ci soffriva anche fisicamente .Troppe volte gli erano tornati mutati in

peggio ; troppe altre, seguendoli a distanza,aveva assistito ai pericoli nei quali si trova-vano esposti, e qualcuno ne aveva anche pro-digiosamente salvato .

«Le vacanze - diceva - vogliono pur-troppo le loro vittime », Se poi si trattava divocazioni ecclesiastiche, il pericolo gli appa-riva ancora più grave .

Per questo egli accorciava al massimo taletempo, prolungando le scuole fino a dateche a noi paiono eccessive .

Libe-rtú, nta non troj)pa!

Ai suoi aiutanti Don Bosco ripeteva : « Ab-bilo in mente e non stancarti di ripeterlo ai

giovani, che letempesta per la lorografiche, XIII, 764) .demmia del diavolo »

Per ovviare a talicure particolari .

Anzitutto cercavaa restare con lui,vano in tutto o in

tuoi vacanze sono una grananima » . (Memorie Bio-L'epìteto poi di « ven-gli era abituale .pericoli egli ricorreva a

di convincerne parecchie difatti alcuni sacrifica-parte l'andata in famiglia .San Domenico Savio fu

uno di questi . « L'usignuoloin gabbia egli diceva -sì, è senza libertà, ma sta alsicuro dallo sparviero » .

L'allusione all'anima è tra-sparente .Questi giovani poi Don

Bosco se li portava al Collenatìo, dove le vacanze tra-scorrevano liete tra canti,giochi e passeggiate, ma eranosalve pietà e moralità .Inoltre Don Bosco, me-

diante lettera speciale, affi-dava i suoi giovani alle cureparticolari del Parroco, e alrientro in collegio, esigevauna testimonianza di buonacondotta, rilasciata appuntodal sacerdote .LUGANO (Svizzera) - Omaggio di fiori e di giovinezze al Rettor Maggiore .

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D or,foglietto a parte liOri Bosco dava ai suoiTragazzi dei ricordi par_icolarl per superare i

pericoli a cui andavano incontro,Vi si raccomandava ; preghiera, sacramenti,

divozione alla Madonna, un po' di studio eanche di lavoro manuale per vincere l'ozio,svago e gioco misurato ; letture cattive, fug-girle come la peste ; compagni cattivi, abor-rirli come serpenti velenosi,

,Salviamoti dlai molti veleni'

Anche ai nostri tempi i buoni Coopera-tori e Cooperatrici, ansiosi del bene dei lorofigliuoli, possono dalle norme di Don Boscotrarre un aiuto alla loro opera educativa .Alla luce degli insegnamenti del nostro Santonoi osiamo loro suggerire=

1) Esigano dai loro figliuoli almeno un po' dioccupazione giornaliera fissa, che tolga, la noiadell'ammazzare il tempo, a cui si ridurrebberole vacanze,

2) Veglino sulle letture e sugli spettacoli, Vi-viamo in tempi in cui in nome di una libertàdi stampa altamente biasimevole, è lecito agliaffaristi del peccato mettere in circolazione ve-leno, che minaccia di rovinarci irreparabilmentel'intera generazione giovanile,3) Veglino sulle compagnie frequentate, e

siano sempre escluse ie promiscue, che compro-metterebbero per sempre l'educazione cristiana, edumana dei figli .

4) Il nudismo procace al mare e ai monti eun po' dovunque è segno di moralità scaduta,Esigano dai loro figli un modo di vestirsi dacristiano e non permettano che essi, non vigilati,vadano a bagnarsi là dove la moralità è in pe-ricolo, Don Bosco, anche miracolosamente, col-piva i suoi giovani che si fossero abbandonatia tali immodestie,

5) Qualora i figliuoli venissero messi i col-legi o colonie, al monte o al mare, ci si informis ti principi educativi che li reggono, e come lavigilanza vi sia esercitata, Altrimenti si correrischio che vengano a trovarsi in mezzo al vizioorganizzato e trionfante, Il risparmio finanziarionon sia l'unico criterio di scelta .

6) E poi genitori e figli usino la preghiera egli aiuti spirituali_ suggeriti da Don Bosco . Lavita dello spirito senza questi mezzi non si regge,Ci sembra che ciò facendo, i genitori at-

tuino quanto prudenza umana e divina sug-gerisce per il bene risico e morale dei lorofigliuoli . Ci uniamo anche noi alle loro tre-pidazioni, affidandoli al nostro caro PadreDon Bosco e a San Domenico Savio, perchèveglino amorevolmente sulle loro vacanzecristiane .

Anche durante le vacanzediffondeva il profumo della sua bontà

« Questa sollecitudine per

bene delle animein Domenico non si rallentava nel breve tempodi vacanza, che passava nella casa paterna. Ogniimmagine, medaglia, crocifisso, libretto od altrooggetto che si fosse guadagnato nella scuola onel catechismo lo metteva da parte per servirsenequando fosse in vacanza . Anzi prima di partiredall'Oratorio soleva fare speciale domandasuoi superiori., che gli volessero dare simili og-getti, per far allegri, come egli diceva, i suoiamici di ricreazione .

»Appena giunto in patria, si vedeva tostocondato da fanciulli suoi pari, più piccoli,anche più grandi, che provavano un vero piacerea trattenersi con lui . Egli poi, distribuendo i suoiregali a tempo opportuno, li eccitava a stare at-tenti alle domande, che loro faceva ora sul ca-techismo, ora sui loro doveri .

Con questi bei modi riusciva a condurreparecchi con sè al catechismo, alla preghiera,alla Messa e ad altre pratiche di pietà».

San GIOVANNI Bosco, Vita d Domenico Savio,capo XI .

«Anche nel, seno della famiglia fece sentire ilprofumo della sua bontà . I suoi amati genitori,Carlo e Brigida, vivevano in unione perfetta,che Iddio benedisse collocando per ben otto voltesulla fronte della virtuosa sposa l'aureola dellamaternità. Domenico, Raimonda, Teresa, Giu-seppe, Giovanni, Guglielmo, Caterina, MariaTeresa, furono questi i figli che nacquero daquell'unione. Giuseppe era morto bambino, l'ul-tima, Maria Teresa, venne alla luce circa dueanni e mezzo dopo la morte di Domenico ; Rai-monda era già grandicella, quando questi si re-cava in vacanza, essendo nata appena tre annidopo di lui ; gli altri, più piccoli, formavano conessa un grazioso gruppetto, sul quale il santofratellino venne a diffondere il sorriso dolce del-l'amore fraterno .

» E questo amore lo trasse ad . ressarsi, inquei giorni, della cura spirituale dei suoi fratel-lini, che voleva. buoni, innocenti e festosi . Liassisteva amorevolmente nella preghiera delmattino e della sera ; insegnava loro a leggere escrivere ; li innamorava del catechismo, pro-curando che ne mandassero alla memoria lebelle pagine ; li conduceva in chiesa, porgevaloro l'acqua benedetta, mostrava anche ad essiil vero modo di fare il segno della santa Croce ;e così coll'insegnamento e coll'esempio li avviavaper tempo alla vita cristiana»,

Card . CARLO SALOTTI, Domenzc Savio, capo XII .

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Milleottocento ragazzi siconsacrano all'immacolata.Giornata trionfale quella vissuta a Venezia

dalle Compagnie religiose della GioventùSale-1213a dei Veneto .

la

All'Isola di San Giorgio, in uno scenario in-comparabile di arte e di bellezza, si svolserovori del 20r Congresso Triveneto con la parte-

cipazione di i8co soci provenienti da tutti gliIstituti salesiani, Trieste compresa .

Nella Basilica di San Giorgio, dove fu incoro-nato Pio VII, il Papa dell'Ausiliatrice, il sig . Don

Albino Fedrigotti, Prefetto Generale dei Salesiani, celebrava la S . Messa. All'Gdertorio il PresidenteInternazionale delle Compagnie, Avv . Angelo Brasa, consacrava la Federazione regionale Veneta allaVergine Immacolata, rinnovando le promesse che cent'anni prima Domenico Savio aveva presentatoalla Madonna, nel giorno della proclamazione del Dogma dell'Immacolata .

Nella stessa Basilica, trasformata in sala di adunanze, si svolsero i lavori del Congresso .Alle ore 12 fece il suo ingresso nella Basilica. il Patriarca di Venezia, Sua Em . il Cardinale

Angelo Giuseppe Roncalli .All'indirizzo di un giovane congressista, che rievocava l'ardente divozione del Porporato alla

Vergine Ausiliatrice negli anni della sua giovinezza, rispondeva il Patriarca ricordando ai giovani ve-il vanto di essere nella barca, di Pietro i migliori rematori anche nei' momenti più burrascosi .

254

OLENNISSIMA INCORONAZIONE DIa volle io stesso Emma Card . Se-

gura, che sì degnò diprepararvi.popolo predicandc un r_nduc nera .Cattedrale ._a cerimonia sl. svolse i. ..

3 maggiosulla grande piazza Calvo Sote!o .

Dalia cattedrale mmagini di MariaAcsllíatrice e di San Giovanni Bosco`urono portate trionfaimente allapiazza . Alle 18,30 cominciò ia ceri-monia dell'incoronazione, alla pre-senza di una moltitudine veramente

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La prima chiesa a Maria Ausiliatrice nella Repubblica di Haiti.Le Figlie di Maria Ausiliatrice della Fondation Vincent di Pori-au-Prince (Haiti), hanno posto

mano all'ardito progetto della costruzione di una chiesa, Sarà la prima dedicata a Maria Ausiliatriceche sorgerà nella Repubblica di Haiti .

I lavori vanno proseguendo alacremente in quest'Anno Mariano, contando sugli aiuti delloProvvidenza . Ne sono un pegno quelli umilissimi ; ma preziosi delle stesse nere*_te, entusiaste efelici al pensiero della nuova chiesa . Benché tanto povere e sprovviste fin del necessario, si pri-vano spesso della colazione per poter offrire 12. rnonetina corrispondente a un mattone, affinché- dicono -- «la Madonna costruisca per noi una casetta in. Cielo»,

YFesta di lavoratrici Fu quella del zG maggio a Moncalvo (Asti) . Le zoo operaie

dello stabilimento Trasformazioni Tessi ,'í e il folto stuolo dellealunne della. Scuola Aziendale assistettero alla benedizione e posa della prima pietra della nuovagrande cappella che sarà eretta proprio al centro in . onore di Maria Ausiliatrice, quale omaggio diriconoscenza alle sue Figlie per l'opera preziosa che vi svolgono nell'assistenza sul lavoro e nellaScuola Aziendale dell'annessa Fondazione Labor .

Compì la cerimonia S, E . Mons . Angrisani, Vescovo di Casale, che espresse tutta la sua gioiadi ex allievo salesiano nel compiere la prima volta quella funzione per una cappella dedicata aMaria. Ausiliatrice e illustrò il profondo significato dell'erezione di una chiesa al centro di unostabilimento, quasi ad unire sempre più fortemente, nella luce della carità cristiana, i vincoli tradatore di lavoro e lavoratrici .

MARIA AUSILIATRICE A SIVIGLIAsterminata: '.a pazza, le v : e adiacenti,g ardin att:gu e tutto i'amp ssme

corse fino aua cattedrale avevano!'aspetto di un unica, : ;,mensa massaumana . " Non è ora da discors' -affermò il Cardinale : - quale miglior

discorse ce io spettacolo crferte eaglnnumerevo' : d'voti d : Vaia Aus ' a .

tr ce? Data piazza a nos rachiesa della SS. Tr.nità ''entusiasmopopolare attorno alla Vergine Iancc-ronata toccò il delirio .

28s

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Nel mese di maggioItalia, oltre gl'innum.ere-voli pellegrinaggi locali,

si sono effettuati cinque grandi Pellegrinaggi` Regionali a.Santuari Mariani, a cui presero parte migliaia di ex allievie di cooperatori .

Anche ia festa di Maria A siliatrice fu celebrata ovunquecon manifestazioni popolari e cittadine, che in alcuni centriassunsero proporzioni straordinarie .

A Roma fu onorata dalla presenza dello stesso Vicario diSua Santità, l'Em.mo Card . Micara .

A Napoli Sua Eminenza il Card . Mimmi parlò alla follaraccolta nella piazza del Campo Sportivo .

A Bologna Sua Eminenza il Card . Lercaro visitò laMostra Mariana interessandosi particolarmente dei millelavori mariani eseguiti dai ragazzi e dalle fanciulle dei dueOratori festivi parrocchiali .

A Piazza Armerina (Enna) la festa di Maria Ausiliatricefu festa cittadina, a cui presero parte tutte le sette Par-rocchie con a capo S . E. il Vescovo col Seminario e ilSindaco con la Giunta Municipale al completo .

Il buon popolo di Catignano (Pescara) ha visto final-mente realizzato il sogno vagheggiato da tanto tempo : lacorona d'oro sul capo dell'Ausiliatrice .

Caratteristica la manifestazione mariana avvenuta nellacittadina di San Cataldo in Sicilia, dove un grandioso corteocittadino, col gonfalone del Municipio, e presieduto daS . E. Mons. Francesco Monaco, Vescovo Coadiutore di Cal-tanissetta, e dalle autorità, al suono delle campane e degl'innimariani si diresse verso l'Oratorio salesiano per rendereomaggio a Maria Ausiliatrice . Il Vescovo offriva per primofiori alla Madonna, seguivano le autorità e i presidenti deisodalizi e delle associazioni, fino all'interminabile sfilata deibambini e delle bambine di Prima Comunione . Per tuttomaggio poi il popolo si raccolse davanti alla statua per larecita serale del S . Rosario .

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CIÒ CHE PIU VALE Da una iertera di LINDA MARDIROSSIAN, alunna dellaScuola serale del Collegio S . Agnese di S. Paolo (Brasile),alla Superiora Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice .

vevo incominciato con molto entusiasmo il mio Anno Mariano, frequentando il Corso di Ricamoe le belle istruzioni religiose, quando il Signore mi chiese un grande sacri cPer una deviazione della sposa dorsale, dovrò rimanere completamente ingessata dalla testa ai

piedi, per un anno intero .A tale idea, mi sentii dapprima sconvolta, ma poi, seguendo i consigli che mi vennero dati, risolsi dioffrire quest'anno di sofferenze alla carissima Regina del. Cielo, come omaggio per il suo Centenario .Ed ora chiedo a lei che voglia presentare per me a Maria Ausiliatrice, nella sua Basilica, questo mioanno di rinunce e di sacrifici. Cercherò di non lamentarmi mai, perché la Vergine Immacolata spargale Sue grazie su tutte le giovani del mondo e particolarmente su quelle della mia Patria, sulla Chiesa,sul S. Padre e sulle Superiore delle Figlie di Maria Ausiliatrice.Il mio Anno Mariano é cominciato il 5 aprile : ho sedici anni, e ho bisogno dell'aiuto di molte pre-ghiere, per saper soffrire bene, come ho promesso, senza mai lamentarmi, per amore di Maria Immacolata.

286 .v

Il Governo Colombianoper Domenico Savio

In occasione della Canonizzazione dìDomenico Savio il Governo Nazio-nale della Colombia ha emanato unDecreto nel quale si legge :

Il Presidente della Repubblicadi Colombia considerando :

che il 13 giugno del presenteanno la Chiesa Cattolica, Aposto-lica, ,Romana, nella Città Eternadichiara Santo Domenico Savio,uno dei grandi discepoli di SanGiovanni Bosco e il primo di essiin santità

che la educazione di Dome-nico Savio fu vita e frutto del si-stema educativo di San GiovanniBosco ;

che la Società Salesiana è le-gata alla storia della Colombiada oltre 6o anni con fecondi risul-tati per l'educazione in generale eer la formazione morale della

gioventù,decreta

ARTICOLO t° li Governo Na-zionale si associa con alta compia-cenza alle feste della Chiesa Catto-lica, Apostolica, Romana in occa-sione dell'elevazione agli Altaridi San Domenico Savio ; rendeomaggio di simpatia e di ricono-scenza alla Società Salesiana nellapersona del suo degnissimo Supe-riore, il Rev .mo Padre Renato Zig-giotti, ed esalta la figura di SanDomenico Savio davanti a tuttala gioventù Colombiana come mo-dello e tipo di virtù .

ARTICOLO 2 ° - Si comunichi uffi-cialmente il testo di questo De-creto a Sua Eminenza Rev.ma ilCardinale Crisanto Luque, Arcive-scovo Primate di. Colombia ; al-I'Ecc.mo Signor Nunzio Apostolicoe alla Veneranda Comunità Sale-siana di Bogotà .

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UN ISPETTO\IA

In sei anni di esistenza l'ispettoria brasiliana,,San Giovanni Bosco », la quale abbraccia glistati di Rio de Janeiro, Minas Gerais, EspiritoSanto e Goiàs, ha sviluppato grandementel'opera dei Cooperatori, Al principio di questoanno nella segreteria ispettoriale c'erano 38 .133Cooperatori iscritti . Oltre alla segreteria cen-trale di Rio de Janeiro, altre cinque segreterieregionali a Sào Joào del-Rei, Barbacena, Pa-raguagú, Parà de Minas e Jaciguà mantengonoi Cooperatori in intima unione con il personalesalesiano dirigente_

Unione tra Salesiani e Cooperatori .

I Cooperatori si mantengono in contatto coni Salesiani mediante :i . le riunioni annuali prescritte dal Regolamento ;2, le lettere di auguri o di condoglianze negli

avvenimenti lieti o tristi delle famiglie . Se-condo l'usanza brasiliana, nel proprio com-pleanno ogni cooperatore riceve gli auguridell'ispettore e dei direttore della casa sale-siana più vicina;

3 . il Bollettino Salesiano e i fogli regionali, iquali contengono un'accurata relazione del mo-vimento salesiano in ciascuna regione ;

4 . l',s ora di Don Bosco » alla Radio locale indeterminati periodi dell'anno, come nel mesedi maggio, nella novena di Don Bosco, ecc .

Unione tra Salesiani, Zelatori e Zelatrici .

1 Cooperatori dell'Ispettoria sono divisi in425 centri . In 61 di questi centri si sono orga-nizzate anche le giunte locali . Il numero degliZelatori e delle Zelatrici ascende a 1242 .

Questi si uniscono alle varie segreterie attra-verso contatti mensili, molte volte personali,e altre volte per corrispondenza .

Tale lavoro si rende possibile mediante ag-giornati e completi schedari che contengonotutte le notizie necessarie di ogni cooperatore .

Unione dei Cooperatori tra di loro,

Ogni mese nei centri si realizza la riunionedegli Zelatori e delle Zelatrici per l'affiatamentoe per delimitare il piano di lavoro .

1 verbali di queste riunioni sono trasmessialle segreterie regionali . Ogni zelatore o zela-

106Y,anca dei ~óo~e~ ~zto~ z

MODELLOLA PROFEZIA DI DON BOSCO IN ATTO - PAESI INTERI ISCRITTI TRA ICOOPERATORI - ORGANIZZAZIONE FATTA DI UNIONE TRA SALESIANI ECOOPERATORI, TRA COOPERATORI E COOPERATORI - COLLABORAZIONEPROVVIDENZIALE ALLA CAMPAGNA PRO VOCAZIONI - GIOVENTÙIMPAZIENTE DI RAGGIUNGERE L'ETÀ PER ESSERE COOPERATORI .

trice ha un contatto diretto mensile con i suoicooperatori .

In certe zone, nella commemorazione mensiledi Maria Ausiliatrice e di San Giovanni Bosco sìcelebra secondo l'intenzione dei Cooperatoriuna Messa, alla quale partecipano molti di loro .

Il lavoro dei Cooperatori .

L'opera più urgente nel Brasile è quella dellevocazioni sacerdotali, alla quale i Cooperatorisì dedicano con uno zelo ammirabile . Ci sononell'Ispettoria 75 borse di studio per le voca-zioni povere, del valore di 6oo .ooo lire ciascuna .In vari luoghi si f-a anche la campagna dellalira giornaliera o a delle 1e lire » o « del caffè »per le case di formazione . A tutte queste inizia-tive partecipano molti, volenterosamente .

Ma il lavoro più importante è quello di cer-care e indirizzare alle nostre case o ai seminarii giovani che aspirano allo stato eccl-esiastico ;di cooperare all'opera del catechismo parroc-chiale ; di esercitare l'apostolato tra le famiglieprotestanti o poco religiose . In una città iCooperatori hanno già ottenuto la conversionedi qualcuna di queste famiglie,

Nei verbali che arrivano ogni mese alle se-greterie si legge con edificazione che centinaiae centinaia di Pater e di Ave furono elevati alcielo per le vocazioni .

L'avveramentodi una profezia di Don Bosco .

Nelle Memorie Biografiche di San GiovanniBosco si trovano queste parole pronunciate dalnostro Santo Padre nel 1878 : e lo spero che, secorrispondiamo ai volere di Dio, non passerannomolti anni che le città e le popolazioni intiere nonsi distingueranno dai Salesiani che per le abita-zioni» (M . B ., v . 13, pag . 81) .

Orbene questa profezia si avvera in alcunipaesi dello Stato di Minas Gerais, dove tuttigli abitanti sono cooperatori . Lo stesso avverràfra poco in molte città dove i Cooperatori sonogià migliaia . 1 giovani e le ragazze aspettanocon ansietà il sedicesimo anno per l'iscrizione .

A una bambina di 5 anni domandò un giornola sorella : e Quando diventerai grande, checosa farai? » . La risposta venne pronta :

a lo farò la Zelatrice salesiana? » .

' ' 28

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Il 28 maggio ricorreva il giu-bileo d'oro sacerdotale del Rev.moDon Antonio Candela, che dal1927 svolge la sua preziosa attività quale membrodel Capitolo Superiore della Congregazione . Poli-glotta distinto, il sig . Don Candela ha percorso,quale delegato del Rettor Maggiore, le cinqueparti del mondo e vari paesi di missione .

Egli avrebbe voluto celebrare la data nell'inti-mità, ma non potè sottrarsi all'invito degli ex al-lievi di Orano (Algeria), che vollero festeggiareil loro antico compagno organizzando in suo onoresolenni celebrazioni . Cantò la Messa Giubilare

2f tessa c' l oro.

LA MEDAGLIA D'ORO DELLA CULTURA AL SUCCESSORE DI DON BOSCORiportiamo un comunicato dell'ANSA, pubblicato dai giornali italiani ed esteri .

Il Presidente della Repubblica italiana, su proposta del Ministro dell'Istruzione, ha con-ferito con decreto in data 2 giugno a Don Renato Ziggiotti, Rettor Maggiore dei Salesianidi Don Bosco, la medaglia d'oro ai benemeriti della cultura .

Il Rettor Maggiore dei Salesiani dopo aver dedicato tutta la sua vita all'insegnamentoe all'educazione della gioventù attraverso vari gradi di responsabilità, insegnante, direttoredi istituti, ispettore, direttore generale delle Scuole salesiane, oggi governa tutto il vasto com-plesso delle Opere salesiane nel mondo con senso di fedeltà allo spirito del grande Fonda-tore ed insieme aperto alle esigenze dell'ora .

Sono circa 400 le scuole di vari gradi, medie, professionali, tecniche, classiche, tenute daiFigli di Don Bosco nella sola Italia ; mentre negli altri Paesi d'Europa e del mondo sonocirca 2000 gli istituti da loro aperti.

nella Cattedrale di San Luigi, suaparrocchia natale, con assistenzadi E. Mons. Lacaste, Ve-

scovo di Orano, e presiedette alle altre manife-stazioni, coronate con una grandiosa processionein onore di Maria Ausiliatrice .

Anche a Torino, il giorno di Pentecoste, sale-siani, giovani e fedeli lo accompagnarono nellacelebrazione della. Messa Giubilare all'altare diMaria Ausiliatrice, improvvisandogli poi nel cor-tile un familiare omaggio, al termine del qualeil signor Don Candela invitò tutti a condividerela sua commossa riconoscenza a Dio .

ORANO (Algeria,) - La Messa Giubilare del r ev .m o Don Antonio Candela con assistenza di S. E. Mons. Lacaste.

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MILANO - to Maggiore manifestaa laa sua riconoscenza ai ap resentanti della metropoli lombarda .

Sessant'anni di lavoro a MILANO

cosa succede stasera l i ci si chiedevaper le vie di Milano la sera del 3o maggio, mentresfilava un lungo corteo di automobili, scortateda macchine della polizia . Era il nostro RettorMaggiore che compiva la sua prima visita uff-ciale nella capitale lombarda per celebrarvii ilsessantesimo di fondazione .u Dopo le recenti tumultuose giornate della Fiera

-- scriveva L'Avvenire d'Italia - nei cui recintistato fatto il punto della situazione nel vasto

campo delle realizzazioni -industriali artigiane in-ventive, della tecnica e della produzione, questoincontro di Milano con il Successore di Don Boscoe questa celebrazione del sessantennio salesianohanno rappresentato un avvenimento altrettantoimportante nel campo delle attività spirituali` ededucative » .

Nell'atrio dell'Istituto erano a rendergli omag-gio tutte le autorità cittadine . Nel grande cortilelo attendevano i giovani dell'Istituto e degliOratori con una folla d'invitati . Un gruppo diragazzi, sollevando grandi palme in forma disimbolica galleria fecero ala all'ospite e alle au-torità fino al palco d'onore, eretto contro la pa-rete centrale del cortile . Dopo l'omaggio dellaFamiglia salesiana espresso dal ,signor ispettore,il Sen. Cornaggia tenne il discorso ufficiale.

Mons. Cereda parlò a nome del Clero milanese,e 1 Avv. Botesini portò il saluto degli ex al-lievi della Lombardia . A tutti rispose il signorDon Ziggiotti, suscitando calorose manifestazionidi omaggio e di simpatia .Dopo il ricevimento, autorità e popolo si ac-

calcarono nei locali della sezione Artigiani pervisitare le mostre organizzate nei diversi settori .

La mattina seguente Superiori, Allievi, Ex al-lievi, Cooperatori e Amici si strinsero attorno alRettor Maggiore nella grande Prepositurale diSant'Agostino per assistere alla S . Messa di rin-graziamento, Quindi Don Ziggiotti concluse lasolenne Peregrinatio Mariana organizzata attra-verso tutte le Case salesiane d .ell'Ispettoria Lom-bardo-Emiliana, assistendo ad un affettuosoomaggio reso alla cara. Madonnina che 6o anniprima aveva fatto il suo ingresso in Milanoinsieme con i primi tre Salesiani .

La visita del Rettor Maggiore a Sua Em .za ilCard. Schustet fu cordialissima, L'Em .mo Arci-vescovo di Milano, che - com'è noto -- è en-tusiasta di Don Bosco, aveva vivamente desi-derato di potersi incontrare nella propria sedecol Successore del Santo.Nel pomeriggio fu a visitare le Figlie di Maria

Ausiliatrice che, giunte a Milano nel lgo5, oggi

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Due Em .mì nostri benefattori - S . Em, il Card . Schuster eS . Em, il Card . Lercaro - in dolce, fraterno amplesso nella

casa di Don Bosco .

nell'archidiocesi milanese contano già 63 case .Più tardi ricevette l'omaggio degli ex allievi e

delle varie organizzazioni parrocchiali .Gli Amici della nostra Opera vollero offrire

al Rettor Maggiore un ricevimento nella sededei Cavalieri dell'Ordine del S . Sepolcro . Loricevette il Presidente della Sezione Milanese,

Comm. Mocchi, circondato dai Cavalieri, cheindossavano il manto dell'Ordine .

Tra, le visite riuscite più care al cuore delRettor Maggiore nel suo soggiorno milanese cifu quella alle incipienti « Opere Sociali Don Bo-sco» in Sesto San Giovanni . L'ampia chiesa siriempì di gioventù e di fedeli. E il Rettor Mag-giore espresse la sua meraviglia nel vedere cheun'opera appena sorta ha tanta adesione da partedi tutti. È risaputo che Sesto San Giovanniè un baluardo comunista . Tuttavia l'opera nostratrova, facile presa nel cuore della popolazione, chein fondo ha ancora l'anima. cristiana .

Nel pomeriggio del 2 maggio, nel cortile tra-sformato in accogliente sala, si svolse la comme-morazione del 600 . Le scuole di canto dell'Isti-tuto e dei chierici salesiani di Nave, accompagnatedall'orchestra della RAI e dirette dal nostroDon Loss, diedero un grandioso concerto ese-guendo l'Oratorio « Il Primato di Pietro» dellostesso Maestro e vari pezzi d'opera . A metà con-certo l'On. Dino Del Bo tenne la sua vibrantecommemorazione, esaltando Dori Bosco pionieredel lavoro e apostolo dei lavoratori .

In occasione del Sessantennio è stato lanciatoil progetto di un altro più grande Istituto Pro-fessionale per esterni e di un Pensionato pergiovani operai, dove il giovane lavoratore, co-stretto a vivere lontano dalla famiglia, possa tro-vare tutt i conforti spirituali e materiali .

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li U 1B Il L IEOnorate dalla presenza del nostro amatissimo

Cardinale Protettore, Sua. Eminenza BenedettoAloisi Masella, dal g al 16 maggio si svolsero inSicilia le solenni feste giubilaci della venuta deiSalesiani nell'Isola.

Le manifestazioni, presiedute dal nostro RettorMaggiore, ebbero tre centri: Catania, sede ispet-toriale ; Randazzo, dove 75 anni fa Don . Boscoinviò il primo gruppo dei suoi figli ; Caltanis-setta, che ospita la fondazione più recente .

L'eccezionale grandiosità delle celebrazioni èdovuta allo sviluppo straordinario che, con l'aiutoi Dio, ha avuto l'opera nostra in Sicilia in questi

tre quarti di_ secolo .Attualmente vi prospera una Ispettoria con

z6 case, tra cui molti oratori festivi, istituti diistruzione, scuole gratuite per operai e orfanotroficon 641 orfani . I Salesiani sono oltre 5oo egli aspiranti 298 .

Anche l'Istituto delle Figlie di Maria . Ausi-liatrice ha avuto una mirabile diffusione. Le dueIspettorie siciliane contano più di goo suoree 6o case.

In questi 75 anni dagli istituti ed oratori sonosbocciate oltre 1200 vocazioni sacerdotali all'unoe all'altro Clero ; e al presente la Sicilia dà alleMissioni salesiane il bel contributo di Zag Mis-sionari sparsi in 3o nazioni .

L'attività più preziosa .

Ottimamente riuscite la. Mostra CatechisticaMissionaria. Professionale come pure la settimanadi convegni catechistici, promossi dal CentroCatechistico Salesiano di Torino . Le riunioni sieffettuarono a Catania, nella chiesa di San Nicolò,annessa al celebre monastero dei Benedettini ., dicui fu Abate il Servo di Dio Giuseppe BenedettoDusmet, Cardinale Arcivescovo di Catania .

Particolarmente proficue furono le giornate de-dicate alle mamme cristiane e agli insegnantielementari, che risposero all'invito in numero dipiù di 6oo con i Direttori didattici e gli Ispettoriscolastici .

Indimenticabile il giovanile Convegno di piùdi roco soci delle Compagnie Religiose Salesiane,onorato dalla presenza del Rettor Maggiore, chefu lieto di consegnare i premi ai vincitori dellagara di cultura religiosa . Riuscito fu anche ilConvegno per i Seminaristi delle Diocesi di Mes-sina, Acireale, Caltagirone, Siracusa e Catania .Sabato fu la giornata per il Clero, alla quale fu-rono presenti oltre 300 sacerdoti .

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dell'opera d Don Bosco in Sicilia

Alle laboriose giornate presero parte attiva an-che i nostri Ecc.mi Monsignori Rotolo e Lucato .

Conferenze di categoria furono organizzate perintellettuali e professionisti, cui parlarono glionorevoli Zaccaria, Negroni e Alessi, assessoreagli Enti Locali della Regione Siciliana . .

Solenni accoglienze ebbero l'EminentissimoCardinale Protettore e il Rev .mo Rettor Mag-giore a Randazzo dove, alla presenza di una im-mensa folla, l'on, sen . Domenico Magri, ex allievosalesiano, pronunciò l'orazione commemorativa .

La gratitudine del popolo siciliano .

Domenica i6 maggio fu la giornata di chiusura,a carattere prevalentemente mariano .Al mattino Sua Eminenza celebrò il Pon-

tificale nella Cattedrale e disse una elevata

"s'eredita più preziosa "Ai salesiani di Sicilia, che si accingono a celebrare il gg` anniversario della lorovenuta nell'Isola, Sua Santità è ben lieta di rivolgere la Sua parola di augurio edi compiacimento .Sembra, infatti, al Santo Padre cosa assai opportuna e proficua richiamare indetta circostanza il ricordo delle vicende che hanno segnato così luminosamente ilcammino dell'apostolato salesiano in codesta terra . Ed è una coincidenza di faustoauspicio, che tale celebrazione si svolga in questo anno mariano, dal momentoche proprio sotto lo sguardo materno di Maria Ausiliatrice andò maturandocostì il seme gettato nel solco dai valorosi pionieri .

Inoltre, Sua Santità trova ben giusto che tra le varie manifestazioni sia statoassegnato il posto precipuo alla celebrazione di un congresso catechistico interdio-cesano. Non e, ifatti, l'apostolato catechistico l'eredità più preziosa lasciata aisuoi figli da San' Giovanni, e che spiega ancor oggi il successo della loro azioneformativa in mezzo alla gioventù? Si deve senz'altro alla ,fedeltà a questa con-segna, se i salesiani di Sicilia possono al presente vedere coronata la loro operadi una messe di bene davvero consolante .

Non dubita, pertanto, il Sommo Pontefice, del fruttuoso esito del congresso,guidato come sarà dalla ricca esperienza dei figli dì San Giovanni Bosco . Esso,oltre a informare sui moderni perfezionamenti della pedagogia e didattica cate-chistica, farà sentire o tutti, e specialmente al clero, che l'insegnamento religiosoè il dovere più urgente dell'ora e ia condizione indispensabile, oggi più che mai,per mantener viva e operosa nell'animo dei fedeli la coscienza del bene . . .

G. B . MONTINI, Prosegretario di Stato .

ornelia. Nel pomeriggio si svolse una solenneprocessione mariana con la statua di Maria Au-siliatrice per la via principale della città . Al ter-mine di essa, dinanzi ad una numerosissima follal'on. Restivo, Presidente della Regione Siciliana,consegnò una medaglia d'oro a Don Ziggiotti,espressione di gratitudine di tutte le genti sici-liane per il lavoro operato dalla Congregazionesalesiana in 75 anni di apostolato nell'isola .

Alle parole di ringraziamento di Don Ziggiotti,seguì il discorso del prof . Gedda, Presidente Ge-nerale dell'Azione Cattolica Italiana, che presentòl'Opera di Don Bosco nel suo aspetto sopranna-turale e sociale, come un concreto e inestimabilecontributo alla soluzione cristiana dei problemiposti alla coscienza umana in quest'ultimo secolo .

Subito dopo il Sindaco della città, avv . La Fer-lita, volle offrire all'Eminentissimo e al Rettor

IL MESSAGGIO DEL PAPA

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S, Ecc. Mario Scelba, Capo del Governo, accompagnato da un numeroso seguitodi Autorità, accolto trionfalmente da Superiori e Allievii di vari Istituti salesiani

schierati in Via. Cifalii a Catania .(_otto)Il Presidente della Regione, S . Ecc . Franco Restivo, conferisce la medaglia d'oroal Rettor Maggiore in Piazza Duomo davanti ad un'immensa folla di popolo .

Maggiore un ricevi-mento al Palazzo diCittà, presenti tuttele autorità,

A tarda sera nelpopolare rione dellaMadonna della Sa-lette, ove i Salesianihanno in questi ul-timi anni fondato unaparrocchia con le an-nesse attività assisten-ziali, sociali, scolasti-che, ricreative, tutta,la popolazione ac-colse, lungo la stradasfarzosamente illumi-nata, e poi nell'ampiocortile, gli illustriOspiti .Fu inaugurato per

l'occasione un grandesalone - teatro capacedi più di 800 spet-tatori,

Con questa popola-rissima manifestazionee con l'inaugurazionedella nuova opera par-rocchiale e oratorianain Caltanissetta sichiusero le celebra-zioni giubilari sale-sia .n e in Sicilia.

L'Em .mo nostroCard. Protettore, nel-l'Omelia del 750, ri-ferendosi alle profe-tiche parole di DonBosco e Abbiate fedein Maria Ausiliatricee vedrete che cosasono i miracoli», af-fermò : e L'attività deiSalesiani in Siciliaporta l'impronta di unvero miracolo. La Ma-donna Ausiliatrice conla sua costante prote-none spiega la fecon-dità dell'Ottera sale-siana nell'Isola i .Don Bosco non

avrebbe commentatoaltrimenti gli sviluppiprodigiosi della suaOpera nell'Isola delSole .

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Il Rettor , Maggiore a e Feste Centenarie dell' « IstituSan Pietro» . = Tra g la

anzi di San Giovanni Bosco,d

nei primi tempi dell'Oratorio di Valdosco, vi fu il Rev. Don PietroMerla, suo compagno di studi a Chieri . Questi, nel 18,54, fondò

in Torino l'Istituto San Pietro, con lo scopo di provvedere a tante povere giovani, impossibilitate,per -varie ragioni, di' trovare pane e lavoro . L'Opera di carità, così sorta, ebbe un laboratorio dicucito con suore ed allieve, alla cui direzione professionale vennero poste in seguito due suore delCottolengo, Don Bosco, che aveva' promessodi mandarvi sempre un sacerdote salesiano per la quotidianacelebrazione della S. Messa, mantenne la sua parola e talora vi si recò egli stesso . Incaricò poi dellacappellania Don Giovanni Cagliero, il- futura cardinale e apostolo della Patagonia, ne mai, per unsecolo, mancò il cappellano salesiano .

Mella presente ricorrenza delle Feste Centenarie dell'Istituto, la Direzione del medesimo volle inviail ~;c Successore di Don Bosco per una sacra funzione in uno di tali giorni. Egli ben volentieri annui,recandovisi il a5 giugno u, s :, festa del Sacro Cuore di Gesù, a celebrarvi il santo Sacrificio e a dirviparole di circostanza . Le suore e le- allieve vollero poi porgergli il loro saluto e ringraziamento concanti, versi e prose ; e col

gli dono di un camice da Messa, da esse stesse ricamato,

CASERTA . _ La Messa di diamante di Mons . Emanuel . La domenica 23 maggio gi ex allievidi Caserta vollero vere in mezzo a loro S . E. Mons . Federico Ernan.uel per festeggiare il 6rc anni-versario del suo Sacerdozio e il 2e di Episcopato .

Quel nostro Collegio, oggi così fiorente, lo ebbe come infaticabile apostolo e direttore dal 19o6al zc9iq . In pochi anni i 26 convittori che vi aveva trovato, giunsero a zoo unità e il collegiodivenne primo nella provincia per il numero degli allievi e soprattutto per la serietà degli studi .

Caserta, la roccaforte di tre logge massoniche del tempo, potè alloraa ammirare in Don Emanuele negli altri Salesiani i plasmatoci di coscienze cristiane adamantine che, ricevuta nell'Oratorio enelle aule salesiane una soda formazione cristiana, continuano adulti a frequentare quella Chiesache essi hanno imparato a considerare come centro della loro vita ..

La Messa di diamante del loro antico Direttore ha dato a numerosi ex allievi ; ai quali si è unitatutta Caserta, l'occasione di testimoniare al venerando Vescovo salesiano la loro profonda . riconoscenzaper t'opera salesiana.mente e cristianamente efficace da lui svolta in anni lontani .

75 anni di lavoro professionale a SAN BENIGNO (Torino - La Scuola professionale salesianadi San Benigno Canavese, la prima fondata da Don Bosco fuori di Torino, ha celebrato il 75' difondazione. Quest'opera, che fu sempre tanto cara a San Giovanni Bosco, ha un nome glorioso nellastoria della Famiglia .Salesiana . Maestri d'arte insigni e missionari eroici qui si formarono e di quisi sparsero per le più lontane regioni della terra, Per questo la data ,fu celebrata con un imponenteprogramma di manifestazioni, durante le quali valenti oratori misero in rilievo l'importanza e l'attualitàdell'opera svolta da Don Bosco e dai suoi figli nel campo del lavoro . La nota più caratteristica fu datadalla partecipazione degli ex allievi, che a° corsero numerosissimi e vi allestirono, in collaborazione con iloro Maestri d'arte, una interes-sante quanto geniale Mostrastorico-didattico-industriale,esclusivamente composta di pro .dotti delle loro industrie .

Volle inaugurarla lo stessoRettor Maggiore, il quale ebbeparole di plauso per la bella ini-ziativa, che servì a mettere inevidenza da un lato l'efficacia el'attualità del metodo educativodi Don Bosco e dall'altro ia pe-netrazione in larga scala degliex allievi nei grandi complessiindustriali del Piemonte .

Alla festa di Don Bosco celebratasi . a.VILLATA (Vercelli) hanno partecipatotre Vescovi : Mores, Gilla Gremigni (allcentro), Mores . Allorio (a destra),Mores . Fasola ua sinistra), Sotto, - a. de-stra, l'Ispettore salesiano D . Antonioli,

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Opera propria dei tempi e rispondente in pieno agli espressidesideri del Santo Padre e il Centro d'Azione Sociale, che dueanni fa incominciò a funzionare presso l'«Asilo S . Rita.» di Cuiabà(Mato Grosso), diretto dalle Figlie di Maria Ausiliatrice .

Quest'anno, per lo sviluppo preso dall'opera, la sede ha dovuto essere trasferita nello stesso PalazzoArcivescovile, ma sempre con l'attiva collaborazione della suora che, per volontà dell'Ecc, .mo Ar-civescovo Mons . Francesco de Aquino Correa, S. D. B ., vi è interamente dedicata_

Il centro ha lo scopo di soccorrere la classe povera in genere, e in particolare gli operai, raggruppatiin cinque circoli, tre cittadini e due rurali, con quasi quattromila iscritti

Nella Sede funziona un ambulatorio e un gabinetto dentistico, dove passano ogni' giorno circa 25persone, che vi trovano gratuitamente consultazioni, cure e medicine.

Vi è pure un laboratorio, dove si confezionano gli indumenti per gli operai e per le loro famiglie,sprovviste di macchina da cucire . Una cinquantina di signore dell'alta società, divise in gruppi, viattendono ogni giorno dalle 13 alle 17 . Questo laboratorio provvede anche ai bisogni di molte istituzionidi carità : Ricovero dei vecchi, Tubercolosario, Maternità, Ospedale, ._cc. Nel 5953 furono preparaticomplessivamente 14 .048 capi di vestiario .

11 Centro sostiene inoltre la Scuola Domestica Maria Ausiliatrice per le figlie degli operai, le qualiogni sera, dalle 18,30 alle 20, vi ricevono lezioni di taglio, cucito, lavori di maglia, ricamo, cucina .L'anno scorso, fra queste giovani operaie, si poterono preparare 5o prime comunioni .Dal Centro dipendono pure due Oratori festivi, a cui la suora attende con. l'aiuto di alcune

giovani di Azione Cattolica ., e l'istruzione catechistica nelle carceri .Due volte al mese si tengono inoltre speciali adunanze per le madri operaie, con istruzione

religiosa e conferenze adatte,Non si può descrivere l'entusiasmo degli operai per Dori Bosco . Essi dicono: « Don Bosco è il Padre

dei poveri» . Titolo certo gradito al cuore del Santo, che per i poveri e per gli operai serbò le suepredilezioni .

L'«Istituto Tecnico Don Bosco » di hietorìas, isola di Neg-ros nelleFilippine, è la scuola che richiama oggi un gran numero di visitatori,ma soprattutto le persone competenti del Governo e gli interessati deiproblemi educativi, come direttori e presidi di collegi e scuole .

da 1Vashington giunse un delegato del Governo americano per accertarsi della realtà di quantola stampa filippina e americana aveva pubblicato . Si rende necessario avere un segretario con l'incaricodi accompagnare i visitatori . Alcuni amici del Presidente della Repubblica hanno dato per certo la visitadel Capo dello Stato . I direttori del dicastero ministeriale delle Scuole professionali dànno ampia facoltàai Salesiani di preparare i programmi e gli orari di insegnamento .

L'« Istituto Tecnico Don Bosco» è sorto da due anni ed è dono

9ir, ILIPPinEPersino

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munifico della famiglia Ossorio .Nel x953 venne acquistato e

spedito dall'Italia il più sceltoe completo macchinario per l'at-trezzatura dei laboratori dimeccanica, elettromeccanica, fa-legnameria e calzoleria, per uncomplessivo valore di oltre6oo.ooo dollari.

Il Direttore delle Scuole pri-vate (un capo dipartimento delMinistero dell'Educazione), èentusiasta della scuola e vorrebbeche i Salesiani immediatamentesi assumessero l'incarico di prepa-rare gli insegnanti per le Scuoleprofessionali della Repubblica .

tLISBONA (Portogallo) - L'Ecc .moNunzio Apostolico Mons . FerdinandoCento ammira compiaciuto gli allievidelle nostre Scuole professionali allavoro .

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Sua Eminenza il Card. MaurilioFossati, Arciv . di Torino, ha onoratocon la sua presenza l'annuale con-vegno degli ex allievi sacerdoti te-nutosi a VALDOCCO ri 2t giugnoscorso, festa di S . Luigi . S E. Mon-signor Angrisani, ex allievo dellaCasa madre, tenne una brillanteconferenza nella quale, prendendocome tema alcune parole del RettorMaggiore, presentò in un quadrocommovente e suggestivo la figuradi Domenico Savio quale magnificomodello per la gioventù del nostropopolo .

Un ragazzo di 16 anni, il primoconvertito della tribù White Thatcomposta di circa 2o .ooo persone,è stato battezzato nella Città deiRagazzi di HA NOI (Vietnam)diretta dai Missionari salesiani . Icomponenti della tribù White Thai,provenienti dalla provincia cinesedello Yunnam, sebbene si siano sta-biliti nel Vietnam, parlano ancorala lingua usata nel loro paese diorigine e fino ad ora, fatta eccezioneper il ragazzo, hanno resistito atutti gli sforzi compiuti dai Missio-nari per convertirli .

Gli ex allievi di VEROLENGO(Torino), che vivono stretti in per-fetta fusione d'intenti, pur prove-nendo da collegi diversi, lo scorsomaggio organizzarono una meravi-gliosa festa a Don Bosco, nellaquale, presente tutto il paese,S . E. Mons . Arduino benedisse unanuova statua del Santo,

Un'altra festa a Don Bosco deltutto straordinaria si celebrò aVILLATA (Vercelli). Completamenteorganizzata dagli ex allievi salesiani,ebbe la pa .tecipazione dei popoloin massa e fu onorata dalla presenzadi tre Ecc .mi Vescovi, i MonsignoriGilla Gremigni di Novara, Ailoriodi Pavia e Fasola, Vescovo Coadiu-tore di Agrigento . Era presente an-che l'Ispettore Don Antonioli. Lafesta riuscì uno splendido trionfodi San Giovanni Bosco . Degno di

nota il fatto che tutta la gioventùmaschile del paese passa per l'Ora-torio, intitolato a Don Boscc, e di-retto coi metodo salesiano .

111 nostro Don Gavinelli, parrocodel Sacro Cuore in BOLOGNA,seguendo la buona tradizione sale-siana d'instillare nel cuore dei fan-ciulli ancora in tenera età l'amore alPapa, dopo un'adeguata prepara-zione, propose ai neo comunicandidi offrire al Santa Padre la loroprima Comunione con tanti fiorettie preghiere . I duecento, tra bambinie bambine, accettarono con gioia laproposta e furono fieri di rispon-dere alla fiducia espressa dal Papa,con le note parole rivolte ai fanciullidi tutto il mondo i'8 dicembrescorso : «11 Papa ha bisogno del vo-stro aiuto . . . Volete voi aiutare ilPapa? . . . Dite a Gesù che salvi laChiesa, che salvi le anime . . . a .

Per iniziativa di un gruppo disoldati americani del i2° Reggimentodi Marina è sorto un nuovo orfano-trofio delle Figlie di Maria Ausilia-trice a YAMANAKA (Giappone) .L'idea è dovuta all cappellano mili-tare P . Poznanslci, che raccolse leofferte in memoria e suffragio deicaduti in Corea .

Le nostre OpereGALLO vanno sviluppandosi note-volmente e sono fatte oggetto delvivo interessamento delle più alteautorità . In questi ultimi mesi fu-rono onorate dalla visita di Sua Em .zail Card. Patriarca di Lisbona, chebenedisse le nuove macchine del la-boratorio dei falegnami ; dei NunzioApostolico, S . E. Mons . FerdinandoCento, che volle fare ai Salesianiuna delle sue prime visite ufficiali :di S .. E . Donna Berta Craveiro Lopes,sposa del Presidente della Repub-blica, che distribuì con munifica ge-neros tà doni ai figli degli ex allievi .

S . E. Mons . Vittorio Alvarez, Ve-scovo Salesiano di Ayacucho (Perù),volle celebrare la lieta ricorrenzadelle sue nozze d'oro di vita reli-giosa nella nostra Casa di forma-zione di MAGDALENA DEL MAR,Ai superiori, chierici filosofi, novizie aspiranti riuniti attorno a lui,espresse con una delicata lirica tuttala sua riconoscenza a Don Bosco ealla Congregazione, a cui si dichiari ;debitore di tutto . Il giorno dopo,nel tempio di Maria Ausiliatrice diLima, impose l'abito chiericale ail giovani novi

Celebrandosi il giubileo d'orodella scuola a San Giovanni Boscodelle Figlie di Maria Ausiliatricedi via Appia Nuova a ROMA,Sua Santità si degnò di far perve-nire, tramite l'Ecc .mo Prosegretariodi Stato Mons . Montini, un signi-ficativo messaggio, nel quale si leggetra l'altro : e . . . Augusto Pontefice, me-more costante lavai o ed esemplareevangelica dedizione benemerite FiglieMaria Ausiliatrice, ringrazia Dio perprogressivi consolarti sviluppi, invocasu zelanti Religiose effusione Divinegrazie, intercedenti Vergine Immaco-lata e San Pio X. . . a .

Le Figlie di Maria A.usiliatri-ce aMONTERREY nel Messico hannoposto la prima pietra di un nuovoedificio che sarà tale da risponderealle esigenze dei rifiorito collegio .Le mille alunne, disposte a brevedistanza l'una dall'altra, segnavano- perimetro del terreno di zo .ooo me-tri quadrati, dono di una ex allievain suffragio del defunto ma

S: E. Mons . Francesco Lardone,nuovo Nunzio Apostolico del PERÙ,volle compiere la sua primaa visitaall'Opera salesiana di Lima il giornodi Maria Ausiliatrice, onorando an-che la mensa in compagnia dei dueVescovi salesiani e di altri Vescovi

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'ingresso nell'OLANDA avvenne il z4 marzou. s , giorno sacro alla commemorazione diMaria Ausiliatrice .

L'Opera salesiana in Olanda è ancora ai suoiprimi sviluppî . Perciò il Rettor Maggiore potètrascorrervi una settimana di intimità familiareed ebbe agio di ammirare alquanto le bellezze eil folklore del paese, la vita cattolica e la bontàdella popolazione .

L'entrata a Lauradorp nel Limburgo fu com-movente. Ad un crocicchio era ad attenderlo ilSindaco con la Giunta municipale, il Parrocosalesiano e una folla di ragazzi e ragazze giàallineati e pronti a precederlo lungo la via maestra,che conduce alla chiesa parrocchiale e alla Casasalesiana. Il Sindaco volle dire parole di cordialebenvenuto, poi il corteo si mosse tra le ale delpopolo che salutava e applaudiva .

La chiesa parrocchiale fu gremita di fan-ciulli e di fedeli, ai quali il Rettor Maggiore

olse la parola, fedelmente interpretato dalparroco, Don Ermanno Ter Meer, il primosalesiano olandese venuto a fare gli studi inItalia .

Caratteristica della parrocchia olandese è lascuola organizzata e diretta dal Parroco, soste-nuta dal Governo. Bellissimi ambienti, ridentidi fiori e di luce, ben riscaldati, dotati largamentedei sussidi didattici più moderni. I maestri e lemaestre sono veri apostoli dell'educazione mo-rale dei fanciulli e preziosi collaboratori dei sa-cerdoti e dei genitori .

BELGIO = Il Rettor Maggiore in visita a un laboratorio .

Dal Sud dell'Olanda una rapida corsa in trenofino alla capitale, L'Aia, alle cui porte, nell'ame-nissimo sobborgo di Rijswijk, da soli due annisi è aperto un. pensionato per studenti e operai,con annesso un oratorio quotidiano frequenta-tissimo, che ha una sezione staccata anche nelcuore della, città . Don Bosco forse non immaginava .che l'opera sua per la protezione dei giovanioperai avrebbe trovato tanto favore anche nellenazioni più progredite, in ogni parte del mondo .

S. E. il Nunzio Apostolico all'Aia, Mons .Giobbe, cui l'indolnani il Rettor Maggiore sirecò a far visita, volle trattenerlo a mensa consquisita cortesia e benevolenza .

Un giornale della capitale (Binnenhof) stampò :. . . Don Ziggiotti, una persona amabile dagli

occhi intelligenti e le maniere. semplici, senza al-cuna fascia paonazza sulla nera talare . . . » .

Dall'Aia a Utrecht sull'auto di un nostro in-signe benefattore, e da Utrecht a Leusden, la

OLANDA - La sorellina lì «5 asp :

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seconda Casa salesiana fondata in Olanda, Scuolaprofessionale per aspiranti coadiutori, La DivinaProvvidenza ha favorito in modo straordinariogl'inizi dell'Opera salesiana in Olanda, QuestaCasa, nata nel 1937, durante l'occupazione ne-mica trovò aiuto, pane, comprensione nella cittàdi Utrecht e oggi accoglie già duecento giovanie s'appresta a raddoppiare i locali per i labora-tori e le scuole a complemento del bellissimodisegno della Casa . Il Rettor Maggiore fu lietodi benedire la pietra che sarà posta all'inizio dellaripresa dei lavori . L'entusiasmo di quei giovanie confratelli, l'affiatamento con i cooperatori d.i cuipotè vedere il numero e l'impegno cordiale nellariunione solenne al Teatro Charitas di Utrecht,sono sicura garanzia dell'avvenire di quella Casa .

La Casa Ispettoriale, dedicata al venerabileDon Rua, si trova in una villetta della diocesi diUtrecht, a Ugchelen-Apeldoorn. La villa e

u caspira0 offre un omaggio Boreale al Rettor Maggiore . - Il Rettor Maggiore

stata il rme attorno al quale sono cresciuti gliambienti modesti e ancora insufficienti per acco-gliere i nostri aspiranti che si avviano agli studiecclesiastici . Ed è bello vedere il gradualesforzo di sviluppo c di adattamento dei locali,nella misura consentita dalla beneficenza, conpazienza e tenacia, nello stile di Don Bosco,come s'addice al popolo olandese, mirabile con-quistatore del mare, l'eterno nemico dell'Olanda .il Rettor Maggiore vi trovò un padiglione attrez-zato a mostra didattica e missionaria . Gli Olan-desi sì sentono quasi naturalmente chiamati alleMissioni, cui dànno il contingente massimo inproporzione della piccolezza della loro .nazione .A qualche chilometro da Ugchelen va pure

sorgendo una Scuola. agricola per futuri agricol-tori salesiani con ampio terreno e copioso mac-chinario, Una squadra di giovani volonterosihanno preso a maestro Don Bosco negli anniin cui era garzone di campagna alla cascinaMoglia .

L'ultimo giorno, dal 3o al 31 marzo, lo passò_a Torello con . i giovani studenti di filosofia e coni novizi, una bella famiglia di quaranta piccoliapostoli, tra i quali un bell mazzetto di quattrofratelli che si corsero dietro l'un l'altro in gara,come per la conquista di un premio ambito, conla più ampia benedizione dei genitori.

È voce comune nella Famiglia Salesiana d'O-landa, che la visita del Rettor Maggiore sia, statauna benedizione di Dio .

Un cooperatore di Ugchelen confidava : «Misono venute le lacrime agli occhi nel dargli la mano .Mi pareva di essere davanti a Don Bosco» .

E un alunno artigiano di Leusden : « Tratta connoi alla buona, proprio come faceva Don Boscocon i ragazzi»,

'taa una Scuola agricola salesiana .

^' 7-97

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Una santa tradizione paterna .Dal r° al 12 aprile, con giornate di primavera,

passò per le Case salesiane d'INGHILTERRAe d'IRLANDA, approfittando dell'auto e deltreno, del piroscafo e dell'aereo .

Da Amsterdam, con volo di un'ora, giunse aLondra, accolto filialmente dall'Ispettore e dalDirettore di Battersea . Un primo saluto deiconfratelli e dei pochi allievi interni nell'atriod'ingresso alla Casa, che fu visitata più voltedal venerabile Don Rua e dal 2° successoreDon Albera. Fu quindi una gioia intensa peri confratelli avere nuovamente tra loro il Suc-cessore di Don Bosco e vederlo riprendere unasanta tradizione paterna recandosi di personaanche nelle nazioni geograficamente più lontane,ma pur sempre vicinissime in ispirito. E benìsi vide, al suo passaggio di casa in casa, l'ondacrescente dell'entusiasmo e della . cordialità tra-smettersi dai confratelli ai giovani, agli antichialunni, ai cooperatori e alle autorità tutte .

Il giorno dopo infatti, all'arrivo dei 5oo stu-denti nella caratteristica loro elegante divisa sco-lastica, l'omaggio festoso dei canti, suoni e indi-rizzi diede il via all'intesa cordiale e si fissòpoi in un gruppo fotografico con macchinarotante .

Al Noviziato di Burwash trovò una bellanidiata di 35 novizi sotto le ali di un Maestroche ha superato la resistenza di tutti gli altri inquella carica, avendo preparato ivi da ormai5o anni tutte le generazioni di questo secolo,il venerando Don Giacomo Simonetti .

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Un autografo del Successoredi Don Bosco fa gola anchea questo piccolo inglese di

Farnborough .

Misterioso vaticinio .La cittadina di. Cherstey ospita un collegio

per interni ed esterni, con una Parrocchia a noiaffidata e un bell'Istituto delle Figlie di MariaAusiliatrice con la sede ispettoriale . In tutt'e duebreve fermata . La sera stessa toccò Farnborough,accolto a suon. di fanfara da un gruppo di allieviin vera divisa rnilitare, con tanto di moschetto .Erano i cadetti dell'Aeronautica, i cui campid'aviazione trovano largo spazio nei dintornidella città e invitano i giovani allievi a sognare unavvenire d'avventure volanti . Ma quei ragazzi,spogliata la divisa, si mostrarono formati allapiù intima familiarità salesiana .

Per mezzogiorno era atteso nel noviziato delleFiglie di Maria Ausiliatrice a Henley, dove ilRettor Maggiore assistette con vero diletto alla,bella accademia intrecciata di canti e di sceneillustrative delle sorgenti salesiane .

La sera stessa era a Cowley, in prossimità dìOxford . Qui un secolo fa cominciò quel t« movi-mento di Oxford* che portò tante anime elettedi fratelli separati al Cattolicesimo e che ispiròal nostro Domenico Savio un sogno ben notosulla conversione dell'Inghilterra .

Fusione di voci, armonia di cuori .Una scuola agricola perfettamente attrezzata

con bella sede per gli allievi, tutti orfani e poveri,ma aperti alla pietà e alla confidenza più schietta,egli trovò a Blaisdon . Fu uno spettacolo interes-

sante vedere i laboratori, ilocali modernissimi, centinaiadi mucche che vivono sottotettoie aperte, macchine perlavorare il terreno e per i ser-vizi più svariati della cascina,a. risparmio della manodopera .L'aiuto dei benefattori e ilconcorso dello Stato permet-tono di creare tali scuole e direnderle fiorenti .

II S aprile il Rettor Maggioreebbe cordialissime accoglienzea Beckford, la nuova. sede delloStudentato Teologico, ormai in-ternazionale per l'afflusso diallievi che amano apprenderela. lingua inglese .

Indimenticabile l'esplosionedi gioia degli aspiranti missio-nari di Shrigley, quasi due-cento, che assediarono il RettorMaggiore per avere un ricordo,una stretta di mano, una be-nedizione .

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BA.TTERSEA. (Londra) - i ragazzii inglesi, come quelli di tutto il mondodiventano presto amici di chi li avvicina col sorriso di Don Bosco .

La sera del 6 giunse a Ingersley tra i nostrichierici filosofi, i quali ben volentieri dimentica-rono per poche ore la loro gravità filosofale perdimostrare la loro sincera figliolanza al Succes-sore di Don Bosco .

La giornata di Bolton rimarrà certamente trale più care nel ricordo del Rettor Maggiore .Oltre Coo allievi schierati lungo i viali d'accesso,e poi riuniti in un salone, dove s'aggiunse unabella rappresentanza di antichi allievi e di amici ;un'accademia con canti e suoni perfettamenteeseguiti, e con indirizzi affettuosi delle varie ca-tegorie presenti ; una foto universale «rotativa»alla base della costruzione di future scuole chetocca ormai il tetto, e poi gruppi e gruppi che sisuccedettero attorno al Rettor Maggiore .

Il più edificante quello di ben trecento ex allieviche nelle scorse vacanze avevano risposto all'ap-pello dei Superiori e si erano raccolti nel loroantico collegio per fare gli Esercizi Spirituali .

Oh, Hibernia felix!L'8 aprile sbarca nell'IRLANDA, dove passa

tre soli giorni, ma allietati da carissime impres-sioni. Dopo una notte di piroscafo da Liverpoola Dublino, eccolo alla nostra Sede Universitaria,nella capitale dell'ire a celebrare la santa Messa,

benedire i nuovi locali, ricevere il saluto rive-rente del benemerito Don Luigi Sutherland, ve-terano tra i salesiani d'Irlanda. E poi visite im-portantissime e cordialissime : a S. E . l'Arcive-scovo, al Presidente dei Ministri De Valera, alLord Mayor e al Ministro dell'Agricoltura,nostro ex allievo. Poi, sul bel mezzogiorno, èinvitato da chi lo accompagna, a entrare in unachiesa che incontra sul suo cammino . Giornoferiale, mezzodì . Sale un sacerdote celebranteall'altar maggiore e la chiesa è stipata di fedeliin preghiera . Egli pensa ad una grande festa . « No,gli dicono i confratelli, è così tutti i giorni, atutte le Messe, perchè in Irlanda i cattolici ascol-tano la Messa anche nei giorni. feriali, ogni mat-tina » . « Oh, Hibernia felixl » esclama commosso .Da Dublino prima sosta a Warrenstown,

una bella scuola agricola . In Irlanda si mirasoprattutto a potenziare l'agricoltura . Prati, grano,ortaglia e frutteti, bestiame e industrie agricole :ecco l'impegno cui il novello Stato va orien-tando il suo popolo, per evitare l'emigrazione chefinora ha spopolato l'Isola. Verde .

Sull'imbrunire arrivò a Pallaskenry, la nostraCasa più occidentale d'Europa, sull'Oceano Atlan-tico . Locali nuovissimi e costruzioni. i n corso perdar posto agli allievi che accorrono in frotte allaScuola di Don Bosco, anche qui per agricol-tori e aspiranti alla vita salesiana . .

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Don Ziggiotti a colloquio con De Valera, presidente dei Ministri d'l landa .

Per le aiot'anette irlandesiNel pomeriggio è a Limerick, ove le Figlie di

Maria Ausiliatrice lo attendono per la benedi-zione della prima pietra d'ampliamento del loroIstituto, t già un vivaio di 50o allieve, ma . leautorità ecclesiastiche e civili vedono la necessitàdi dare più ampio campo educativo alle Figliedi Maria Ausiliatrice, la cui opera hanno giàconstatato essere tanto efficace sulle giovanetteirlandesi. Infatti accanto alle allieve c'è già unbel gruppo di fanciulle che anelano alla vita re-ligiosa . La cittadina era presente alla cerimoniacon i suoi più degni rappresentanti e con unafolla di spettatori e di amici dell'Opera, che nongli permisero di partire che dopo aver loroconcesso il bacio della mano e la benedizione .

Ballinakill, già distrutta dall'incendio or sonotre anni, e risorta dalle rovine in costruzioniprovvisorie, ma assai comode e accoglienti,ospita un centinaio di aspiranti al sacerdozio,tra i quali il Rettor Maggiore trascorse in cordia-lissima intesa la notte e la mattina del io aprile .Urgeva il ritorno a Londra per la Domenica

delle Palme e si dovette approfittare dell'aereo .A Londra-Battersea, dopo la Messa solennecantata in parrocchia con la benedizione dellePalme, si svolse la solenne conclusione dell'in-tera visita, alla presenza dei due Vescovi Ausiliari,del Mayor di Southwark, nostro caro ex allievo,di un'ampia rappresentanza di clero e di con-gregazioni religiose, cooperatori ed ex alunni .

3 00

L'aereo, partito da Londraalle 9, 55, toccava l'aerodromodi Zurigo alle 11,55 sotto un .sole primaverile e un cielo dcobalto . Quella nostra MissioneCattolica volle pure festeggiareil passaggio del Rettor Mag-giore e si raccolse nella nuovabella chiesa a sentirne la pa-rola e riceverne la. benedizione,

Il 13 apr le giungeva a Lu-gano . La folla degli allievi,degli ex allievi, delle patronesse,dei cooperatori e degli amicinon trascurò nessuna occasioneper rendere omaggio al Suc-cessore di Don Bosco e dirglidi quanto amore il popolo tici-nese circondi la famiglia sa-lesiana . A sua volta il RettorMaggiore si compiacque delcontinuo sviluppo dell'Operasalesiana a Lugano e, riferen-dosi alla primavera che aveva

trovato così fiorente, stabilì un bel confronto congli scopi dell'educazione salesiana, che sono ap-punto quelli di curare la primavera nell'animo deigiovani, Ebbe pure un cordiale colloquio conS. E. il Vescovo Mons . Jelmini e col Sindacodella, città.

Quando, il giorno dopo, il Rettor Maggioresi congedò da Lugano, una lunga fila di torpe-doni e di macchine lo accompagnò fino a Ma-roggia, dove fu ricevuto prima in Municipio epoi nel Collegio Don Bosco . Don Ziggiotti parlòringraziando delle accoglienze tanto cordiali tri-butategli in terra elvetica . Nel pomeriggio rice-veva a Chiasso l'ultimo addio dei confratelli edei giovani .

Prima di giungere a Torino, volle fare unasosta a Castellanza per visitare un cooperatoreinsigne, il dott. Carlo Pomini, e l'Asilo delleFiglie di Maria Ausiliatrice che egli sostiene conla sua, industria meccanica . Erano presenti le suoredi quattro Istituti, felici di aver tra loro, sia pureper pochi minuti, il Successore di Don Bosco .

Alle ore zo dello stesso giorno, 14 aprile,rientrava nell'Oratorio di Valdocco . Tutti sulleprime provarono un senso di pena al vederlotanto stanco e affaticato (per un uomo di 63 anniuna simile tournée non era stata un riposo' ;,ma tutti confortò subito il bel sorriso di soddi-sfazione che n.e illuminava il volto e la sua parolavibrante di commossa riconoscenza a Dio perI' immenso panorama di bene contemplato nelleNazioni per cui era passato .

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La nuova Cattedrale e PEpiscopio di PUERTO AYACUCHO (Venezuela) .

II Nunzio del Venezuela a Puerto Ayacucho

P er la seconda volta, in due anni appena,l'Amazzonia venezuelana ebbe l'ambito onore

di accogliere il rappresentante del Papa, S . E .Mons. Armando Lombardi,

Arrivò in volo dalla Capitale, con apparecchiopersonale gentilmente messo a sua disposizionedal Presidente della Repubblica.,

Accompagnato alla cattedrale per il solenneTe Deum, ebbe dal Vicario Apostolico l'invitodi prendere possesso del' nuovo tempio a nomedel Pontefice, quale omaggio degli umili figlidi San Giovanni Bosco, a testimonianza dellenuove pacifiche conquiste della Santa Chiesa .Egli rispose che l'omaggio sarebbe certamentetornato di grande consolazione al cuore di SuaSantità e che a lui, quale suo umile rappresen-tante, non rimaneva che ringraziare, incoraggiaree benedire lo zelo dei Missionari ed esortare ifedeli a corrispondere a tante fatiche .

Nel pomeriggio il Consiglio municipale offrìSua Eccellenza un ricevimento nel quale fu

dichiarato « Ospite d'onore),, insieme ai suoi se-gretari .

Il giorno dopo, sabato,

recò alla colonia

indigena Nostra Signora di Coromoto . Benedissela nuova cappella, poi si celebrarono i matri-moni: venti copie di sposi novelli, anche se trai contraenti alcuni. raggiungevano i sessant'anni,ed il loro consenso era il classico suono guttu-rale di approvazione .

La santa Messa celebrata in quella cappella,nel cuore della foresta, quanti ricordi e senti-menti avrà suscitato nell'animo dell'Eccellentis-simo Nunzio, che quattro anni prima in quellostesso giorno era stato consacrato Vescovo, nella .maestà del rito Romano, nel centro della Cri-stianità! Quale contrasto, ma quale consolazioneinsieme trovarsi tra quei poveri Indi e poter direcon S. Paolo : « Misit me evangelivare pauperibus! r„

Anche le prime Comunioni di adulti e le santeCresime furono motivo di grandi consolazioni .Visitò pure i campi, donde gli Indi raccolgonoil loro povero sostentamento ; e si inoltrò per-sino nella foresta, per l'oscuro serpeggiante sen-tiero battuto dall'indio per giungere alla mis-sione. Anzi i due segretari, attratti dal sensomisterioso della selva, vollero raggiungere laprima « churuata », abitazione degli indi Piaroa,

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distante un'ora dalla colonia, e poterono rendersi conto etpovertà e bontà di questi nostri cari Indi .La domenica fu la giornata conclusiva. La, popolazione d .i

Puerto Ayacucho non supera i 3000 abitanti . Sua Eccellenzavolle riservata a se la gioia di distribuire le sante Comunionie continuò per una buona mezz'ora in questo consolante mi-nistero di dare Gesùù alle anime .

Più tardi si svolse la cerimonia della benedizione dellanuova cattedrale, seguita dalla Messa con assistenza pontificale .

S . E . il Nunzio Mons . Armando Lombardi arrivaall'areoporto di PUERTO AYACUCHO (Venezuela) .

Nel pomeriggio, matrimoni e sante Cresime . A notte, pro-cessione e fiaccolata. i n onore della Madonna .Al mattino seguente Sua Eccellenza portò la sua parola di

plauso alle zelanti Figlie di Maria Ausiliatrice, che con verospirito di abnegazione attendono alla formazione delle giovi-nette di questa Missione .

Visitò anche la caserma dei soldati di guarnigione in questazona di frontiera .

Risalito sull'apparecchio, passò in volo sopra laa città e dal-l'aereo diede l'ultima sua benedizione a Puerto Ayacucho ea tutto il territorio. Voglia il buon Dio rendere la benedi-zione del Rappresentante del Papa feconda di frutti per tuttele anime di questi poveri Indi a noi carissimi, a vantaggio deiquali ogni anno aumentano le opere di religione e di carità .

Sac . LUIGI Cocco, missionario salesiano .

Il!on hanno più timore di essere cristiani .

Q uest'anno sono 1.881 gli allievi della nostra scuola San Luigi . Ormaiè cominciato e si va incrementando sempre più il ciclo delle conversioni

tra i nostri giovani . Essi non hanno più timore di essere cristiani, e possonotenere la fronte alta in classe e in mezzo ai loro compagni ancor pagani .I catecumeni sono ansiosi di arrivare alla mèta del santo Battesimo 2studiano con ardore e si sforzano ai migliorare la loro condotta, per essereesemplari di fronte ai compagni . È sempre un dolore forte per i catecumenivenire esclusi dal numero dei battezzandi . Sessantadue allievi delta scuolafurono battezzati a Natale e un numero superiore a Pasqua .

Sac . ALFONSO DEMMI, S . D . D ., missionario a Hong Kong .

Jo2

G hiGGeL

due tth€i

Lavoro veramente missio-nario e proprio dell'ora pre-sente è quello che vannosvolgendo due suore, Figliedi Maria Ausiliatrice, negliStati Uniti fra i 1500 e piùPortoricani emigrati a Pa-terson e nella vicina Possaie .

Richieste a tale scopo dal-l'Ecc.mo Vescovo di Pater•-son, Mons. Mc Nultrt, le duesuore di nazionalità mes-sicana, da alcuni mesi sidedicano interamente a que-sta massa di gente . che acausa dei torbidi politici,continua ad affluirvi da PortoRico in cerca di lavoro .

Affiancando l'opera deidue incaricati sacerdoti ci-nesi, che pur conoscono lospagnolo, le suore assistonoi Portoricani alle funzionidomenicali, celebrate perloro in due parrocchie diPaterson e di Possaie; gui-dano le preghiere, intonanoi canti, ecc. Nel pomeriggio,in giorni diversi, fanno ilcatechismo e un po' d'Ora-torio per i fanciulli, nell'unae nell'altra località .

Nelle altre ore, visitanodi casa in casa le famiglie,s'interessano delle loro con-dizioni, distribuiscono, al bi-sogno. aiuti materiali of-ferti da Centri caritativicattolici; si occupano deldisbrigo di pratiche, di ri-cerche, d'indirizzi . In primalinea, naturalmente, è sem-pre la preoccupazione per ibisogni spirituali .

L'Ecc.rno Vescovo, cui statanto a cuore questo urgenteapostolato, si degnò di elo-giarlo così con la MadreIspettrice: « Bica alle duesuore che sono i miei dueAngeli, e che ogni mesedesidero vederle per inco-raggiarle e confortarmi colracconto del bene che vannocompiendo fra i Portori-e-ani )ì .

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Cuori cenerosl s_ sono

incontrati con cuori

aperti alla Grazia ; e

dove regnava 1'idola-

tria, oggi prosperano

fiorenti comunità ori

stiane,

S ono appena tornato da un giro di tre setti-mane attraverso i villaggi della tribù War .

Le colline War si estendono lungo la grandee fertile pianura del Cachar e del Sylhet su diun altipiano a circa zooo piedidi altezza sul livello del mare,e scendono quasi a strapiombosulla sottostante pianura. . Ilclima di queste regioni è ve-ramente invidiabile, il suolo fer-tilissimo e tutto cresce con rapidità sorprendente .

Queste colline però, come dissi, scendono apicco sulla pianura e perciò il terreno è quantomai roccioso, rendendo possibile solo la coltiva-zione della noce di areca e della . foglia del betel,assieme con grandi coltivazioni di aranci . Questiprodotti costituivano la loro ricchezza perchè lacicca, composta di noce di areca e di betel, inIndia è diffusa come il chewing gum negli StatiUniti .

La cicca - per chi lo ignorasse - è compostadi una foglia di betel, di una metà o quarto dinoce di areca, durissima ed amarognola, e di unpizzico di calce viva. Il tutto viene masticato econvertito in un succo rossastro che viene inparte emesso ed in parte inghiottito, e che dàalla lingua, alle gengive, e specialmente ai denti

rimavera di anime

MISSIONI DELL'ASSAM - Per questi ponticonvien passare, traballando, ansimanti . .

di Don Mario Tognocchimissionario in Assam ;India;

un colore rossastro assai sgradevole a vedersi .La regione War, dopo il rapido diffondersidell'uso della cicca, divenne la zona più riccadi tutte le colline Synteng . Il suo benessere

fu centuplicato quando nel1927 il Governo inglese, alloraal potere, costruì la bella stradadel Sylhet, allacciando la pia-nura alle colline con ben 87 mi-glia di strada asfaltata. La strada

da Shillong a Dauki, che corre ora lungo ridenticostoni, ora . incassata tra profonde e spaventosegole di montagne, ed ora scendendo piacevole sudi un verdeggiante altipiano, rende la gita unadelle più pittoresche dell'Assam .

Lamin, a tre miglia da Dauki, fu scelta neli89o dagli intrepidi e valorosi Padri Salvatoriani,come centro del loro lavoro apostolico fra i Wars .La cristianità di Lamin conta perciò più d'sessant'anni di vita. La semente gettata a pienemani da questi pionieri della Fede oggi dà risul-tati consolantissimi . Dove c'era una volta unacatena di grossi villaggi immersi nelle tenebredell'idolatria, oggi prosperano fiorenti comunitàche si estendono da Padu fino a Borkhat, su diun'area di 6oo chilometri quadrati ed un com-plesso di più di i Koo anime .

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V~La tlacurale. tutgeczza del tipo N'aga, a, c•o ntattro\~CUn ta Grazia, e1iycnta cortezza . critieiar ;3 .

Dauki, sul confine indo-pakistano, ormai di-venta il centro di tutta l'attività War . Di lì siparte per salire ai villaggi War . Tali salite ri-mangono indimenticabili e per la bellezza delpaesaggio e per il rapido ascendere fra il ver-deggiare de ;li aranceti e le snelle ed elegantipalme dell'areca .

Nongtalang, il villaggio più grande della re-gione, conta più di 2700 abitanti . Fino a 18 annifa Nongtalang era completamente pagano . Ilnostro instancabile Dori Tomè, che da più di zoanni si prodiga per queste tribù Synteng, fece aNongtalang le sue prime conquiste nel 1936 .Ai primi 19 uomini che egli battezzò in quel-l'anno han fatto seguito più di 250 anime .Appunto in mezzo a loro io decisi di pas-sare il Natale, anche per consolarli in quest'oradi prova .

I giorni del benessere infatti sono ormai unricordo del passato . Con la cessazione del com-mercio con il Pakistan queste povere popolazioninon possono più smerciare la cicca e le arance :sono così piombati nella più squallida miseria.Non hanno però perduto la loro naturale viva-cità e allegria . Mi vennero incontro con gl'im-mancabili tamburi, facendo risuonare quelle fo-reste delle loro grida di gioia. Fui veramentemeravigliato e commosso al vedere con quantoentusiasmo avessero preparato l'avvento delBambino Gesù . Più di 150 bimbi e bimbe miaccompagnarono alla povera cappella, incapace di

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contenerli . Era. la festa dei bambini ed i grandilasciarono il posto a quei frugoletti, in maggio-ranza ancora pagani . A quello spettacolo promisiche avrei fatto del mio meglio per aiutarli ad in-grandire la cappella ; ma, come sempre, le miepromesse sono basate sull'aiuto che il buon Dio mivorrà mandare a mezzo dei buoni . Le offerte chesi desiderasse fare per i piccoli di Nongtalang,se inviate a Torino a mio nome, m=: sarannorimesse .

Come sentono la fede questi bravi cristiani!A mezzanotte tutti vennero a ricevere la santaComunione. Cantarono per la prima volta laMessa De Angelis, insegnata con tanta cura dalbuon Gabriele . Certo che -- come diceva DonBosco - la musica dei piccoli, e io aggiungo deimiei cristiani --- bisogna ascoltarla con il cuore .Ma il Cuore di Gesù ne avrà goduto assai . lìgiorno 25 lo passai visitando quasi tutte le casedel villaggio e portando aa tutti, pagani e cristiani,una parola. di conforto, qualche medicina, ed unpugno di latte in polvere a quelli più bisognosi .

Alla sera i buoni Nongtalanesi mi fecero unasorpresa. In un prato all'aperto, avevano prepa-rato una, specie di palco per rappresentarvi lavita di Gesù. Mentre si svolgevano i preparativi,io spiegavo ai piccoli la nascita di Gesù . Quandodissi loro che Maria., per mancanza di posto frai Betlemiti . dovette dare alla luce Gesù in unastalla, un piccolo si alzò e : « Padre - disse -non verrebbe Maria con Gesù nella mia ca-panna ? Mamma e papà sono morti e siamo ri-masti soli, la mia sorellina e io . . . e c'è tantoposto ». «Sì, mio piccolo ---- risposi - Gesùverrà e verrà molto presto, e allora avrai ancoraun papà ed una mamma, che più non moriranno » ..Avevo le lacrime agli occhi .

Il teatro si aperse con Maria che aspetta l'an-nunzio dell'angelo . Stava dicendo il Pater, l'Avee il Gloria! . . .

Il punto culminante fu quando Giuda, dopoaver tradito Gesù, andò a impiccarsi . Mentre iltraditore pendeva dalla corda, passò di là Gesù,che vedendolo in tale stato, ne ebbe compassionee lo perdonò ridonandogli la vita . Era una verainnovazione e io alla fine chiamai il catechistacon l'intenzione di fargli osservare il fatto erichiamarlo alla verità . « Hai ragione, padre,- mi disse, -- non c'è nel Vangelo, ma io cel'ho messo per fare risaltare la bontà di Gesùnel perdonare . Qui siamo tra pagani e la leggedel perdono fa tanta impressione sul loro cuore» .Come si vede, il campo di lavoro è vasto e

fertile. Se avessimo più personale e mezzi, inbreve da tutti questi cuori semplici e buoni s'in-nalzerebbe una sola preghiera : Padre nostro chesei nei cieli, . .

Sac . MARIO TOGNOCCHI, S . D . B .Missionario in Assam (India),

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di Don LUIGI RAVALICO

o Stato del Manipur, incuneato tra l'Assam ela Birmania, è senza dubbio il campo più belloe promettente della giovane diocesi missionariadi Dibrugarh sull'Alto Bramaputra . Manipur

significa Città Gioiello, nome che dalla sua ca-pitale, chiamata. anche Imphal dal fiume omo-nimo, fu esteso a significare tutta la regione cheforma. lo Stato propriamente detto . Ha una su-perficie di circa 15 .eoo km. 2 e una popolazioneche supera di poco il mezzo milione . Il Manipurviene paragonato al Cashmir per la bellezza delpaesaggio, la fertilità del suolo e la varietà dellafauna e della flora. Ha un clima ideale perchèil Manipur è un altopiano a quasi mille metrisul livello del mare . Questo altopiano è tuttocircondato da monti, alcuni dei quali raggiungonoi ~ooe metri . I monti del Manipur, che formanoi nove decimi di tutto il territorio, sono abitatida varie tribù con costumi e linguaggi differenti .Il Manipur è infatti conosciuto anche col nomedi «Paese delle dodici tribù*, che se formanola gioia dell'etnologo e filologo, sono la dispera-zione del missionario .

I « LA MACCHINA CHE CANTA » I

Sono tornato da un'altra escursione sullemontagne del Manipur, che ho fatto durante lastagione asciutta., chè nel periodo dei monsoniè praticamente impossibile portarsi lassù . Eramia intenzione fare un viaggio di perlustrazionetra le tribù che abitano i monti a sud della grandestrada che collega Imphal con . Tamu nella Bir-mania . Avevo con me tre bravi giovanotti e uncatechista .

Il 18 febbraio incominciammo l'ascesa del primomonte. A mezzogiorno incontrammo il villaggio diPurum Kholem abitato dai Chin, ancora tutti pa-gani . Fummo presto circondati dagli indigeni, chenon si stancavano di ammirare i cartelloni illustrati .Continuammo il cammino e discendemmo in

un'amena valletta rallegrata da un torrente . Poidi nuovo a salire per la pineta sino a raggiungereverso il tramonto il grosso villaggio di NiwaKholem abitato dalla tribù dei Moyong . Il capo del

Un violento ciclone ha distrutto la scuola deglii orfanelli di .DIBRUGARH (Assam), ma essi pregano con tanta fede chela Provvidenza non tarderà a prepararne loro una migliore,

villaggio mise a mia disposizione l'ampia verandadel suo capannone e non ci lasciò mancare nulla .

Quella sera vennero numerosi a sentire « la mac-china che canta» e a vedere le proiezioni lu-minose, grande meraviglia per loro . Le filminea colori del Centro Catechistico Salesiano sonodi grande aiuto per attrarre gli indigeni e spie-gare loro le verità, di nostra santa Religione .

Prima di partire, il capo del villaggio mi disse :« Padre, sai che la mia gente è rimasta molto con-tenta della tua visita? Torna presto e mandaciqualcuno che c'istruisca perchè noi tutti desideriamofarci cristiani » .

La prossima meta era il villaggio di Mithong,sulla cima di un altro colle a circa io km . daNiwa, Kholem, anch'esso abitato dalla tribù deiMoyong. Qui i protestanti Battisti hanno unaloro comunità con scuola e cappella. Quale nonfu la mia meraviglia quando, all'entrata . delpaese, vidi un arco trionfale e un gruppo di gio-vani che mi attendeva!

Quella. sera tutti, pagani e protestanti, venneroa vedere le filmine . I capi protestanti vollero chespiegassi loro la differenza, tra la Chiesa cattolicae la loro setta . La mattina seguente vennero anchea Messa . Al momento di separarci, il pastore pro-

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Questi giovani Naga, appena battezzati, circondano il loro Vescovo Mons . Marengo,felici di vederlo avvolto nel caratteristico« mantello naga »in uso nella loro tribù,

testante mi diceva : « Avevamo molti pregiudizisui cattolici, Tu ci hai detto la verità . Se noi ac-cetti, vengo anch'io alla vostra scuola di Dibrugarh » .

»GRAN DOTTORE »

Il 20 febbraio raggiungevamo il villaggio diKhuntak, abitato dalla tribù dei Lamkhan„ moltosimile a quella dei Moyong nei costumi ma nonnella lingua . Il capo del villaggio ci venne incontrocol suo seguito e ci condusse nella capanna cheavevano appositamente costruita per me . Si erasparsa la voce che io ero un « gran dottore» eche avevo delle a medicine infallibili » . Mi trat-tarono quindi coi guanti`: » Signore -- disse ilcapo villaggio --- mio figlio e ammalato : vieni aguarirlo » . Meno male che ero provvisto di ot-time medicine inviateci da amici tedeschi : miera quindi facile ottenere guarigioni che per loroavevano del prodigioso . Riconoscenti, vollero in-trattenermi con le loro danze, mettendosi perl'occasione in « alta uniforme» con delle stranemitre e lunghe penne sul capo . In cori alternaticantarono per varie ore le loro canzoni al suonoritmico di cembali e tamburi . Mi ritirai nellamia capanna stanco, ma. con l'animo profonda-mente commosso per questa manifestazione diriconoscenza e d'affetto. La mattina dopo la miacapanna fu invasa dai buoni Lamkhang che vo-levano vedere t. come pregano i cristiani» .

Mi accompagnarono sino al villaggio vicino diTidol, abitato dalla tribù dei Kuki. Anche quigrande ricevimento . Con delle vecchie tende mi-litari dell'ultima guerraa che infuriò su questimonti, mi prepararono un capannone che resi-stette alle raffiche di vento della notte . I Kuki

3c6 -

sono una delle tribù più nume-rose del Manipur, ma di dif-ficile approccio perché sononomadi e difficilmente si fer-mano a lungo in un posto .Vennero tutti a vedere le fil-mine e molti anche alla Messa.

Ci mettemmo in marcia. dibuon'ora perchè la prossimatappa si trovava a 2o km. didistanza, . Dopo l'ultima salita,raggiungemmo il villaggio diKunkha e dovemmo fermarciperchè quella, brava. gente,avendo saputo del nostro pas-a.ggio, ci attendeva con la ri-tuale offerta di uova e di a zu »(bevanda spiritosa) . Avevanopreparato anche una tettoia difrasche e là ci fermammo perun'oretta a distribuire medi-cine, suonare il grammofonoe mostrare i cartelloni .

Il giorno appresso raggiunsi il grande mercatodi Kakchin. Così avevamo attraversato in seigiorni tutta la regione montana, abitata dalletribù Chin, Moyong, Lamgkhang e Kuki. Il24 febbraio ero nuovamente a. Imphal. Il girodi perlustrazione era finito . Ora incominciava lavisita alle nostre fiorenti comunità sui monti anord-est, tra la simpatica tribù dei Naga Tangkhui .

«VIVA DON BOSCO, NOSTRO PAPA!»

All'alba eravamo nuovamente in cammino e permezzogiorno giungevamo a Hung dung ad oltre6 rt km. di distanza per benedire due matrimoni .Dovetti così partecipare al grande banchettonuziale allestito nel centro deii villaggio e con-sistente in montagne di riso servito su grossefoglie di banano insieme con dei pezzi enormidi carne di bufalo e di maiale . Nel pomeriggiovisitai la scuola che i ferventi neofiti di Hungdungsi erano costruita lungo la strada di Ukhrul .Una grande scritta « Don Bosco School » dice aipassanti che Don Bosco è giunto fin qui su questimonti a zooo e più metri sul livello del mare .I giovani mi vengono incontro festanti e bat-tono le mani e cantano a squarciagola «do re

fa - viva Don Bosco nostro papà! . . . » .Il 28 febbraio fu giorno di gran festa per

Hungdung. Amministrai io battesimi di adultie benedissi due matrimoni . Interessante la pre-sentazione dei doni agli sposi da parte di tuttoil villaggio .

lì i' marzo proseguii per Choitar sulla cimadi un altro monte . Tutti ancora ricordavano la,visita del Vescovo e asserivano che le medicine

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del « Bishòp » si erano dimostrate molto efficaci .11 vecchio capo del villaggio, che in quell'occasioneaveva voluto la mia camicia, mi venne incontrosorridente portandomi una mezza dozzina diuova. A Choitar trovai dodici catecumeni prontiper il battesimo, frutto dello zelo dei giovani diAzione Cattolica, diretti da un nostro ex allievo .«Padre - mi dissero - ci sono buone speranzeanche a Sirhoi . Vieni, ti aspettano» . Così andaianche a Sirhoi, a breve distanza dalla vetta delKhashong, che con i suoi ,ooo metri dominatutto il Manipur .

Quella notte per il freddo intenso non poteichiudere occhio, ma ero contento d'essermispinto fin lassù perchè trovai dieci famiglie desi-derose di abbracciare la nostra santa Religione .

L'INTERA FORESTA IN FIAMME

Il 4 marzo raggiunsi il grande centro di Ukhrul,ove ebbi la. gioia di amministrare il battesimo a46 adulti . Anche qui il gruppo dei giovani cat-tolici è molto attivo . Giorgio, nostro ex allievo diShillong, è un vero apostolo . Non contento diaccudire alla fiorente comunità di Ukhrul, si eraspinto con Pietro fino ai villaggio di Khamasomad oltre 5o km. di distanza per istruire un foltostuolo di catecumeni .

Per arrivare a. Khamasom impiegai due giornidi cammino per vie impraticabili, dopo aversuperato tre catene di montagne . Vi giunsistremato di forze, ma accolto in trionfo. Vol-lero anche organizzare le danze in mio onore- danze che ebbero per cornice uno scenariodi grandezza fantasmagorica: l'intera foresta delmonte di fronte in fiamme!

Il giorno appresso ammini-strai 58 battesimi e benedissi lacappella che quei buoni neofitisi erano costruita . La sera cirecammo nel vicino villaggio dSihai per proiettare le filmine,e il mattino dopo cominciammola lunga e dura marcia perraggiungere Chingjaroi, l'ultimo

villaggio Tangkhul all'estremonord. Vi arrivammo dopodue giornate di cammino .Chingjaroi è un grosso vilelaggio di rzo famiglie. Fran-cesco, il figlio del capo delvillaggio, studia alla nostra.scuola di Dibrugarh e perl'occasione era venuto a farmigli onori di casa.. Egli miassicura, che tutto Chingjaroisi farà presto cristiano .

È urgente aprire una scuola .

« SIGNORE, NOI CAMMINIAMO NELLANO TTE ,)

Da Chingjaroi la mattina dell'ar mi spinsisino a Tungjoi, villaggio abitato dalla tribù deiMao, a oltre 4e km . a nord-ovest . Qui non ab-biamo alcun cristiano, ma fui accolto moltobene da quei pagani che misero a mia disposi-zione la « capanna dei forestieri » e mi portaronoriso e uova_ Poi vennero numerosi a. vedere icartelloni e a sentire il grammofono . La mattinadopo il capo del villaggio mi disse : « Signore,noi camminiamo nella notte e non conosciamo lastrada . Mandaci presto una guida » .

Da. Tungjoi ci fu relativamente facile raggiun-gere la grande autostrada che da Imphal si col-lega con la ferrovia. della vallata assamese . Tro-vammo un camion carico di rottami di ferro,di gabbie di colombi e galline, diretto a Kohima .Ci fu posto anche per noi! A Kohima fummoricevuti a braccia, aperte dal nostro Don Ma-rocchino, che funge da cappellano alle suoreaddette all'ospedale governativo . Dopo un pddi ristoro risalimmo sul camion, ormai alleggeritodei'. rottami, e quella sera stessa prendevamo iltreno per Koiaghat .

Questa relazione potrà dare un'idea delle di-stanze e delle difficoltà di ambiente e di linguache i missionari dell'Alto Bramaputra incontranonella loro opera di evangelizzazione .

Vogliano tutti i nostri zelanti cooperatori ecooperatrici venirci in aiuto per trasformarepresto il Manipur in fulgida gemma da incasto-nare sul diademaa di Cristo Re .

Sac. Lucci RAVALIC0missionario salesiano,

ice attraversa un ponte di liane nel Manipur (Assam),

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Ragazzo sordomuto vestito dal tram . -Papà, mamma e figlio di FS anni sono tutti sor-domuti, però debitamente istruiti e vivono e la-vorano a Milano . La scrivente è la nonna delragazzo .

La sera del 4 e

io scorso il babbo lo mandòa prendere le sigarette: Erano g e 22,30 . Nonavendole trovate dal tabaccaio vicino, attraversole rotaie per andare da un altro . Tutti i giorniva a scuola da solo. Quella sera però era distratto,mentre il tram, trovando via libera e lunga,a.nda.vaa a forte velocità . Il ragazzo, non avendolonI visto nd udito, fu investito in pieno . I pochiche erano sopra e quelli che accorsero lanciaronogrida di spavento. Si pensavano di trovarlosenza gambe, e realmente sui calzoni si vedevaben marcato il segno della ruota, ma le gambeerano sane. Fu mistero inspiegabile per tutti,tranne che per me che dalla nascita lo racco-mando ogni giorno a Maria Ausiliatrice, a DonBosco e a Domenica Savio . All'ospedale gli furiscontrata la commozione cerebrale e traumacranico, ma entro 8 giorni il ragazzo era perfet-tamente guarito . Dai testimoni si parlò di mira-colo ed io prego di farlo conoscere a gloria . di

CUORI IN PREGHIERA - Ric orc amc aU nostri Coepe-rator che nei mesi di AGOSTO e SETTEMBR=. a F gi ;aSaf1es ara è invitata a racco2' :ersi in fraterna so' darietàpreghiera Per

Sa'esiar , :e Figlie di Nana Aus i ;at ice,Ccoc rato

g i, A . .'ev . ec _x a! . ev : e e seg e

s _- et ,_

ARGENTINA. S . F . SOLANOARGENTINA 5 . . . SAVERIOARGENTINA-PARAGUAYBRAS'LANA M. AUSIL .BR'AS L'ANA S. LU(G G .BRASILIANA S . A.'-FC vSOBRASILIANA S . G . BOSCOCENTRO AMER LANACILENA

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agosto8I522

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+ settemb"e -5 settembre?2

- 18- 25

7

26

- 2 ottobre

308 ,...

Maria Ausiliatrice, di S. G. Bosco e di 5. Do-menico Savio .

liste (Corno) .

V[NCENZA ISACCHS ved . SPREAFiCO .

Don Bosco interviene appena mv to . -Mio fratello Luigi di anni 23 venne colto daforti dolori addominali, Una radiografia accertòtrattarsi di calcolo alla vescica .Lo raccomandanim con tutta l'anima aGiovanni Bosco, al quale io debbo la vita,

e tosto successe un fatto meraviglioso . Mentreera. per fargli una serie di iniezioni dirette a

provocare l'espulsione del calcolo, ecco che ilfratello grida al miracolo e fa, vedere a . noi tuttiil calcolo espulso senza dolore e senza aiuto .

Ci sentimmo tutti pervasi da meraviglia, gioiae riconoscenza .

Lecce, Viale Taranto, 63 .

ANNA INoiNC .

Liberata da meni gite tubercolare dichia-inguaribile . - li 2 marzo 1952 venivo

da un violento mal di testa . All'ospedalemi riscontrarono meningite tu-bercolare, inguaribile .Mi affidai totalmente a Maria

Ausiliatrice e a Don Bosco .Pochi giorni dopo li sognaie i1l sogno mi lasciò una gioiache nulla valse a sminuire :ero convinta che sarei tornata.guarita a casa mia . Le crisi simoltiplicavano ed io peggioraifino a perdere la vista e adavere già la lingua gonfia . Imedici erano d'accordo chesarei morta presto ; invece dopoquattro mesi mi dichiararonofuori di pericolo, dopo cinquecominciai a fare i primi passi,dopo sette me ne tornavo a casa .Il dottore, congedandomi, disseche dopo tre anni sarei forsetornata abile al lavoro, ma i

rataassalita

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miei santi Protettori hanno anche abbreviato dimolto la difficile convalescenza .

Maria Ausiliatrice e Don Bosco sono veramentemeravigliosi .

Fratte (Padova) . POMPILIA CHERUBIN .

Grazia attribuita alla Mamma di S . Gìo-vanni Bosco . - Nel 1933 ero alunno di terzateologia, nel Seminario Vescovile di Brescia .Il 23 dicembre di quell'anno venni chiamatoin famiglia: mia mamma era moribonda . Un'ap-pendicite si era cambiata in peritonite acuta,e ormai i medici ne avevano diagnosticato lafne. Quando entrai in casa, erano le ore 14 ,Alle I4,3c vi fu un consulto tra i medici curanti .All'uscita dalla camera della mamma, aprendo me-stamente le braccia, ci dissero che più nulla c'erada fare: la mamma avrebbe avuto poche ore dìvita . Io impietrii . Alle 17 mi portai nella chiesaparrocchiale e m'immersi nella preghiera . Poi

ebbi un'ispirazione e dissi : «Mamma di DonBosco, fa ritornare in. vita mia mamma perchèmi sia vicina nei primi anni_ di sacerdozio i .

Una pace serena entrò nel mio cuore e misentii disposto a fare la volontà di Dio, tanto nelcaso di morte che nel caso di vita della mamma .

Alle r S ritornai in famiglia . Nella stanza dimia mamma erano appena entrati ii medici . Litrovai raggianti di gioia . <. Sua madre è guarita -mi disse il medico curante, dottor Petrucci -i Santi han compiuto un miracolo» . Mia madreera veramente guarita . Fu sempre vicina a menel mio sacerdozio e continua ancora oggi cheha ottant'anni. Per questo ho sempre avuta di-vozione a mamma . Margherita e l'ho raccoman-data a tutti i sacerdoti, chierici, mamme e so-relle di sacerdoti. con cui mi sono incontrato .

Questo ho dichiarato per dovere di coscienza .

Bossico (Bergamo) .Sac . ETTORE CAPITANIO .

Parroco .Y Y Y Y Y Y Y Y e Y Y ~~ Y e 4 Y Y Y Y Y Y Y Y i6 Y .Y Y Y Y Y ~O ~t ~p

Pellegrinaggio ti eccez one. Cento anni fa Don Bosco, dopo aver predicato con Iruttogli Esercizi Spirituali ai giovani corrigendi di quella che

allora si chiamava La Generala, riportava una delle più belle vittorie del suo sistema pedagogico conducendoli, senzal'aiuto di guardie, ad una passeggiata che divenne storica .

Oggi i successori ricambiano 'a visita a Don Bosco . Ma quale differenza tra i « corrigendi di cento anni fa egli alunni del Centro di Rieducazione Ferrante Aporti di gggi! Grazie all'opera sapiente e paterna del Direttore,Dott. Luigi Soldano e del Censore, Dott . Domenico Monsone, saggi interpreti del sistema preventivo di Don Bosco, e delCappellano Salesiano che da anni vi lavora con zelo, si sono potuti raccogliere consolanti frutti di rieducazione .1Ve è stata una prova eloquente il pellegrinaggio compiuto il r° giugno alla Basilica di Maria Ausiliatrice . Entrati nelcortile dell'Oratorio al suono di Mille volte benedetta della propria bandina, furono, oggetto della più_ viva ammirazioneper il loro contegno e la devozione con cui assistettero alla Messa e si comunicarono . Parlà loro e impartì la bene-dizione di Maria Ausiliatrice il Prefetto Generale .

Y Y Y e Y 4 . Y Y Y Y b Y Y Y Y- Y Y Y Y Y Y Y Y Y ~. Y Y er Y v ar Y

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D a due giorni mia madre accusava un forte doloreall'orecchio destro, che improvvisamente sì co-

municò a tutta la testa . In breve si aggravò tanto che,per consiglio del medico, nel cuore della notte fu por-tata all'ospedale . Il male non diagnosticato continuavatremendo il suo corso, e incominciando gli arti supe-riori a divenir morelli, le si amministrò l'Estrema Un-zione, prevedendosi il decesso prima dell'alba . Avvi-sato per telefono della sciagura imminente, partii conl'assicurazione delle preghiere della comunità che sirecava alla S. Messa e posi la cara inferma sotto laprotezione della Madonna invocando l'intercessione diDon Rinaldi. A. detta di chi l'assisteva, la moribondasi riprese in quell'ora e sparirono i segni della morte .I dottori poterono scoprire iì male : meningite puru-lenta . Dopo tre giorni mia madre era in pieno possessodelle sue facoltà mentali e dopo un mese riprendevail suo posto nella famiglia . D.sidero si pubblichi questagrande grazia, che a detta di tutto il paese è miracolo .

Colle Don Bosco .SEVERINO FABRIS, S . D. B .

1 a mia nipotina Mosca Daniella di cinque mesiera stata colpita da grave polmonite da pertosse .

Il male andava ogni' giorno aggravandosi, tanto cheormai era in fin di vita . Ci rivolgemmo allora con vivafede alla bontà di Don Rinaldi affinchè ci ottenesse daMaria Ausiliatrice quella che il medico stesso defi-niva in precedenza una guarigione miracolosa . E DonRinaldi ci esaudì, come dimostra il certificato gentil-mente rilasciatoci dai medico curante .

Bersone

Pieve di Bono (Trento) .Temono RUGNA.

CERTIFICATO MEDICO - La bambina MoscaDaniella di paesi g era affetta da grave forma di polmo-nite da pertosse . Dichiaro senz'altro che la mano divinaha potenziato le nostre cure perché miesti casi scio, nellamaggioranza, ribolli olia terapia .

Dott. MAFmo PiFFER .Piene di Bene (Trento) .

PO °1'

mesi una nostra ammalata soffriva indicibili do-lori . Le cure non le davano alcun sollievo, Un

mattino il medico curante, dopo un consulto, disse cheversava in gravissime condizioni, trattandosi di setti-cemia .

Angosciata, informai l'ammalata del suo stato delica-tissimo, e intanto s'iniziò dalle suore e dai piccolidell'Asilo, una novena al Servo di Dio Don Rinaldi .

Il medico, al suo ritorno, trovando l'ammalata incondizioni incredibilmente migliorate, esclamò : e I Santihanno operato ciò che la scienza è impotente a fare»,

Torino,SUOr PASQUALINA CASTAGNO,

Direttrice F. M. A .

figlio Ludovico il 30 maggio cadde dalla bi-cicletta battendo la testa sul suolo . Raccolto fuori

dei sensi e immerso nel sangue, fu portato all'ospedale,dove il dottore disse : e Qui occorre un miracolo » . Enoi chiedemmo che Don Rinaldi ce lo ottenesse . Rimasetra la vita e la morte molti giorni, ma alla fine fu salvoin forma tale che tutti siamo convinti trattarsi di unintervento soprannaturale .

Lu Monferrato.

%ENNARINA QUARTERO,

Fiorindo Cerrato (Torino) ottenne da M . A. per inter-cessione di D . R, che la figlia fosse confermata in un im-piego prima provvisorio .

Coniugi Antonio e Caterina Reineri (Busca) sono viva-mente grati a D . R . che ottenne al marito ia guarigione d%una gamba sulla quale era passata una ruota dei carro .

Elia. Mariani Di Carmine (Asti) passò giorni di angosciaaper la malattia di persona a lei molto cara ; ma, raccoman-datasi a D . R ., 15 vide con gioia fuori di pericolo .Suor Angela Trimeloni (Pessionel con cuore riconoscente

al Servo di Dio, dichiara di aver superato gravi diffcolttdi salute e di avere così potuto emettere la professione re-ligiosa.Maria Rapetti (Boscomarengo) ringrazia D . R, che le

concesse di rimuovere un grave ostacolo familiare e di su-perare altre difficoltà,

Dott . Sandro Acuto, direttore e Scuola Lessona s (Torir_nlnell'atto di subire un non facile intervento chirurgico, chieseprotezione a D . R. ed ebbe tranquillità di animo ed oggiperfetta salute .

Angioiina Capra (Lu Monferrato), colta da mprovvieomalore, dopo alcuni giorni di sofferenza, dovendo recarsi

raggi, preferì invocare D . R, e si sentì guarita .

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1-,-NOSTRI;-r TO RTI-,-SALESTA.N I DEFUNTI :

Sac ALFREDO MARCO-9, r ad Asti il 3"ar-1954 .Una -aera _`olia, dalle autorità ai più umili $gli dei po-

polo, alle masse operaie, trasformò i suoi funerali untrionfo a « Dun Bosco dr Asti come lo esaltarono gior-nali . Perchè egli si era fatte e tutr.o a tutti» prodigandosi ;senzaza :isparmír al bene di rutti ; in orla dedizione generosache fiaccò la sua fibra nel lavoro a servigio del prossimoa narticol_armente della gioventù e deii poveri .Sao. GIOVANNI NAISFR, 5 _ Recite (Bras ,_te)

19 -1-7954 a 73 anni .Sa_ ANTONIO SPALIVIFRG, .r a Nizza Monferratc

)Asti) il 17-v- .954 a 42 anni .Soc. CARLO POGGIONI, j a Méndez ,Equatore)

z6-?tr-r954 a 6o anni,Sac- GENNARG MESSORE, j- a Napoli 1 11-il1- .95

a al amni .Sac- AGOSTINO SCIIMIDT, t e Bendorf t'8-Iv- , 954

r. 40 anni .Coad. GIOVANNI FLGRES'TA, 5 a S. Ioao dei Rei

Brasile) il- ,7-xrt-1953 a 79 anni .

OOPERATORI DEFUNTI :

FRANCESCO GARINO, 7 a Torino i1 26 aprile 1954a Sa anni .Incarnò l'ideale deliex allievo e del cooperatore salesiano .

Frequentò il primo Oratorio festivo di Don Bosco ed ebbeper suo confessore il Ven . Don Rica, il quale un giorno gliaveva predetto : « Tu non sarai salesiano, ma vivrai comeun salesiano »- La profezia si avverò quando, donata 1 unicafiglia all'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, vendettela sua fiorente officina elettrica per trasferirsi con la Signorain Corso Vaidocco . pochi passi dalla Casa madre, dovecollaborò a fondare il laboratorio degli elettromeccanici,a cui donò generosamente tutte le sue energie e la suarara abilità per trent'anni, fino alla morte . Soleva ripetere :« Stando coi giovani, non si diventa vecchi, ma anziani » . Equando In si pregava di aver riguardo ai suoi Io anni, sor-rideva dicendo : « Entrando nell'Oratorio, no pare di ringio-vanire di 4o nonni» .

Dell'opera educativa svolta tra i giovani da queste, santocooperatore salesiano, si può avere un'ideat leggendo questeIngenue espressioni di un alunno del 4° corso di elettro-meccanica .

« Il síg . Garino non apparteneva alla Congregazione sale-siana perchè eraa sposato, maì me pareva un salesiane .Non solo era abile nell'insegnarci gli av rolgienenti per mac-chine elettriche, ma era anche fervente cristiano . Prima direcarsi in laboratorio era solito andare in chiesa a offrire

suo lavoro a Signore e cosìpare dopo. Ci siamo ancheaccorti che andando e venen-do, celava una mano sotto la .giubba per recitare il S . Ro-sario . Mi impressionava, la suapazienza e laa suaa umiltà . . .Quando urlo di noi non riuscivaad eseguire bene un lavoro,il sig . Garino gli consigliavadi dire, ogni tanto, qualchegiaculatoria . Se mancavamo inqualche nostro dovere, cichiamava facendoci una predi-cuccia che non aveva nulla dainvidiare aa quelle dei nostriSuperiori . Ci ripeteva spesso :" Bisogna abituarsi a fare lecose bere da giovani perché unavolta presa l'abitudine a farlebene, non si sarà più capacie farle male' . Quando s'ini-ziava un triduo o unaa novenaaper qualche festa, ci racco-

'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONIcon sede in TORINO, eretto in Ente Morale

con Decreto 13 gennaio 1924, n . 22, può legal-mente ricevere Legati ed Eredità. Ad evitare possi-bili contestazioni si consigliano 1e seguenti for--mule :

Se trattasi d'au Legato : < . lascio all'IstitutoSalesiano per le Missioni con sede in Torino a titolodi legato ia somma di Lire . ., (oppure) l'immo-bile sito in . . . » .

Se trattasi, invece, di nominare erede di ognisostanza l'Istituto, la formula potrebbe esserquesta : « . . . Annullo ogni mia precedente dispo-sizione testamentaria. Nomino mie erede univer-sale l'Istituto Salesiano per le Missioni con sede > . .Torino, lasciando ad esso quanto mi appartienea qualsiasi titolo » .(Luogo e data) .

mandava vivamente ce piena bene, Tutta li uo- vitami pare compendiata nelle parole che ho letto sul ricordinofunebre ; °` Riguardi la famiglia salesiana come una secondoramiglia, le donò con generasiae le sue energie, ce,có ano agli'temi giorni d'ianprimere nei giovani gl'insegnarnenti di S . Gio-

vanni Bosco " .« Quando io sua bara era lentamente calata nei-la fossa,

dai mio cuore sgorgò un ul'ti'mo appello a ceiui che miaveva tanto beneficato e lo pregai che mi ottenesse dai Si--gr. •. ore una vitao lasciata dalla luce d ei' .1a bontà in ..odo che,al e mine, )osso arcane a godere cor, lui il gaudio eternodel Paradiso »

La Famiglia c l esia.na g - è puro grata per "opera dasvolta quale membro della Società Valdoceo, e imita i Coo-eoratori ad essergli larrg_ni di suffragiArcidiacono FILIPPO GRANATO, Parroco e Vicario

Foraneo di GremmicheleFu per 47 anni Pastore detto, zelante ; pio dell'importante

e popolosa parrocchia di Grammichele ;Catania), dandocostante esempio di nobilissime virtù sacerdotali .

Vagheggiò per lunghi anni la fondazione di un'opera sa-lesiana nella sua parrocchia per la salvezza della gioventù .Fu affezionato cooperatore e divoto di S, Giovanni Bosco .CELESTTNA BOGGIO ved- BASCHETTI . ; a Cavagtl$

Biellese a 2 anni .Cooperatrice insigne, largì tutte ie sue cospicue sostanze

alle Missioni e per 'incremento de'i'Istituto salesiano diCavagiià (Vercelli) . Visse più di cinquant'anni in perfettaritiratezza dedicandosi, finchè le forze gliele permisero,al cucito per aiutare anche col suo lavoro l'Opera salesianalocale. Fu carissima ai venerabile Don Rua, che amavachiamarla « la mia buona cassiera n . Alla sepoltura inter-vennero numerosi gli ex allievi beneficati, tra i quali 1Rev,mo Catechista Generale, che ineerpretò la commossariconoscenza di tutti .GIOVANNI SCHIRATO, t a Valrovina di Vicenza .Visse intensamente la vita cristiana, Della corona di figli

che allevò nei santo timor di Dio, tre ne consacrò alla vitareligiosa, tra cui una tra le Figlie di Maria Ausiliatrice .Nella sua dolorosa malattia ebbe dalla pietà, profondamentevissuta, forza di eroismo fino ad offrire la propria vita pera Chiesa e per ottenere ai suoi cari fedeltà a Dio finoalla morte.

ALTRI COOPERATORI DEFUNTI :

Accinelli Agostino - Alessi Anna - - redi MariannaBacchion Don_ Giovanni - Bacchion Luigi - Badino Maria -Baldon Luigi - Basso Andrea - Basso Letizia - BentivoglioAssalini C.ssa Sofia - Beriese Alberto - Bertinetti Maria -Bertoletti Elvira - Bottoni Pietro - Bonalanza Lucia -. Bo-

nenti Bor tolo - Borgarelle GioviBattista - Canavero Giu-sepuina -- Canova Caterina -Capocasa Don Pietro - CapraErnesto - Casa Annetta - Ca-stellano Giuseppe - ChiappiniLuigia - Cibrario Teresa -Coffrini Domenica Mussi - Co-retti Adelina - Contro Giovanni- Coppola NI . - Costa Do-menico - Danieli Pietro - DaPrada Giovanni - Dosso Aldo

Deflorian Carlo - DelladioSavina Zeni - De Marchi Giu-seppe - Demontis Don Sal-vatore - De Vivo Raffaele -Di Cencio Giovanni - DiMartino Maria - Do'lana Maria- Fabrucci Adolfo - Fari Ip-pazio - Fari Paolina - FerreroAndrea - Focardi Don Vitto-rio - Fonio Don Domenico -FontiTeresa- Frati Carmenio-Frattin Angela

(continua)

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Autorizzazione del Tribunale di Torino in data 16-2-1949 - , 403,

Con Approvazione Ecclesiastica,Officine- Grafiche SEI - Direttore responsabile : Dott. D . PiEiao ZERBINO, via Maria Ausiliatrice, 32 - Torino (759) •

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