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CHE BEL REGALO MI HA FATTO MIA FIGLIA! Commedia brillante in due atti di: Rocco Chinnici ----- (Capita spesso che, quando si ha paura di sostenere la verità, alla fine, le cose si complicano tanto da non poterne più venir fuori e si cercano espedienti affinché ci aiutino a ritrovare la via per poterne uscire, ma… quando di mezzo c’è l’arrivo di un inaspettato figlio…) Personaggi Vincenzo capo famiglia Rosalia moglie Lorena figlia Lucia comare Luigi figlio di Lucia Rosaria Don Ambrogio parroco del paese (La scena, unica, si svolge in una modesta casa, composta di mobilio povero). VINCENZO (Passeggia pensieroso, ripetendo le battute della commedia che sta per scrivere). Dunque, il personaggio è seduto, poi gli vengono le crisi… (comincia a pensare) aspetta aspetta che appunto, e provo a far la parte… (Siede e scrive, e prova la parte della commedia che sta scrivendo; tremerà, seduto, come se stesse morendo) Allora, il personaggio si mette così (cerca di assumere diverse posizioni, sino a che non trova quella giusta), si, penso che così vada bene, e subito comincia a gridare per il dolore: (prova a far la parte) Aiuto! Aiuto! Soffogo, soffogo! Muoio, muoio! Un colpo, un colpo sta per prendermi! (Entra Rosalia preoccupata). 1

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CHE BEL REGALO MI HA FATTO MIA FIGLIA!

Commedia brillante in due atti di: Rocco Chinnici

-----

(Capita spesso che, quando si ha paura di sostenere la verità, alla fine, le cose si complicano tanto da non poterne più venir fuori e si cercano espedienti affinché ci aiutino a ritrovare la via per poterne uscire, ma… quando di mezzo c’è l’arrivo di un inaspettato figlio…)

Personaggi

Vincenzo capo famigliaRosalia moglieLorena figliaLucia comareLuigi figlio di LuciaRosaria “ “Don Ambrogio parroco del paese

(La scena, unica, si svolge in una modesta casa, composta di mobilio povero).

VINCENZO(Passeggia pensieroso, ripetendo le battute della commedia che sta per scrivere). Dunque, il personaggio è seduto, poi gli vengono le crisi… (comincia a pensare) aspetta aspetta che appunto, e provo a far la parte… (Siede e scrive, e prova la parte della commedia che sta scrivendo; tremerà, seduto, come se stesse morendo) Allora, il personaggio si mette così (cerca di assumere diverse posizioni, sino a che non trova quella giusta), si, penso che così vada bene, e subito comincia a gridare per il dolore: (prova a far la parte) Aiuto! Aiuto! Soffogo, soffogo! Muoio, muoio! Un colpo, un colpo sta per prendermi! (Entra Rosalia preoccupata).

ROSALIA(Vedendolo in quelle condizioni, comincia a gridare dalla paura) Oh, madonna santa! Vincenzo, Vincenzo! Che fu? Cosa t’è successo? Oh Dio, Dio! Cosa gli sta pigliando? (Gli si avvicina e non capisce; s’affaccia alla finestra e, impaurita, comincia a gridare aiuto) Comare, comare Lucia, corra, cooorra mi aiuti! Un colpo, un colpo gli sta pigliando a mio marito!

VINCENZO(Smette la recita e richiama sua moglie adirato) Oooh! Ma cosa stai facendo? Perché gridi? Chi stai chiamando! (Rosalia rimane sbalordita) E’ mai possibile che non debba provare la mia parte senza che accorra il vicinato!

ROSALIAAh, non stavi morendo? Che ti venga un colpo! Il cuore mi stavi facendo scoppiare!

V.F.S.

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Che c’è, cos’è successo, comare?

ROSALIA(Riaffaccia alla finestra) No, niente, non è successo niente, comare, falso allarme; mio marito non è morto più!

V.F.S.Va bene comare, ma se dovesse morire mi chiami!

ROSALIAGrazie, grazie; se muore, lo farò! (Vincenzo continua a toccarsi e far scongiuri).

VICENZO(Toccandosi) E ancora continua! Ma di che morte parli! Stavo solo provando i movimenti del personaggio della commedia che sto scrivendo!

ROSALIA(Adirata) Dovrebbero cascar le mani a te e a tutti questi tuoi personaggi che vai tirando fuori! Questi, modi sono!

VINCENZOMa è mai possibile che ogni qualvolta m’accingo a scrivere una commedia, comincia a correre come una forsennata gridando come fossi posseduta dai demoni! Non lo sai che sono preso dai personaggi ogni qualvolta scrivo? Non senti che gli parlo pure! E’ possibile che tu non riesca ancora a capire!

ROSALIATu, le commedie devi andarle a scrivere dove non c’è nessuno, e a tutte queste persone te li devi portare lontano da qui, dove io non possa sentirvi, e no che ogni volta rischio di prendere un infarto!

VINCENZOAh! A te, a te dici che viene l’infarto! E io, io cosa dovrei dire allora quando entri di botto che sembra voler scardinare la porta, come fossi una selvaggiaia! Ti viene difficile bussare e domandare permesso prima di entrare?

ROSALIA(Meravigliata, guarda la porta e il marito) Come… come! Bussare? Un’altra ora! Ah, quindi ogni volta che vengo dalla cucina, o… dalla stanza da letto, devo bussare e chiedere… permesso?

VINCENZOE certo! Una persona educata, chiede permesso, anche se deve uscire fuori…, in strada.

ROSALIA(Non capisce) Pure! Per… uscire…

VINCENZOProprio così! In strada! (Va alla porta e prova) Così, guarda. Bussi, chiedi permesso, e, se ti è risposto, esci!

ROSALIA(Stupita) Senti, ma non è che… con questa… lagnosa storia di scrivere, ti stia cominciando ad asciugare il cervello ed io debba davvero finire di diventar pazza? Quindi, ogni volta che debba entrare qui dentro, io… dovrei… (facendo segno di bussare).

VINCENZOEcco, brava, proprio così! Vedo che cominci a capire. E magari quando ti trovi a dovere uscire fuori, devi chiedere permesso!

ROSALIA

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(Ironica) Ah, si! Quindi, anche se… dovessi uscire fuori… E… a chi, a chi, s’è lecito, dovrei chiedere permesso?

VINCENZOCome a chi! A quelli che stanno in strada, cara! Alla gente che si trova a passare! Guarda un po’, ti faccio rivedere come fare. (Va alla porta e bussa per farle vedere come fare) E’ permesso? E’ permesso, signore? Posso uscire? (Non risponde nessuno) E…, se non senti nessuno rispondere… come in questo caso, è segno che devi startene in casa! Hai capito, ora, come fare?

ROSALIA(Lo guarda sbalordita facendosi il segno della croce) No, no è possibile! A te, sicuramente, il cervello ti si è innacquato! (Ironica) Bussare per uscire fuori in… strada!

VINCENZOE’ tempo perso quello di fare tutta questa ironia, perché se mi trovassi fuori e tu provassi a bussare, non ti risponderei nemmeno se sapessi di diventar santo! Tu, cosa di uscire sei? Uscire per cosa? Solo per incontrarti e stare con queste tue amiche… si fa per dire amiche, sfaccendate come te, che state in chiesa con la scusa di pregare il buon Dio, mentre poi non fate altro che sparlare e dire maldicenze di tutti? Nessuna di voi a casa trova da fare? Nessuna di voi s’accorge della sporcia che in casa aumenta giorno per giorno?

ROSALIA(Adirata) Ooooh! Non ti sarai per caso ingoiato un grammofono? Ma cos’è, oggi, tutto questo scilinguagnolo? La sporcizia! Le maldicenze! Io, in chiesa vado solo per pregare i santi! Cosa credi!

VINCENZOPer pregare, si! Tutte per pregare andate! Vi bucate il petto a furia di battere per i troppi peccati che avete nel prendervi i pensieri degli

altri, o per i rimorsi che vi mangiano l’anima nel sapere che badate agli altri lasciando i propri cari marcire nel fondo dei loro letti! Però, agli occhi degli altri fate volontariato. Il vero volontariato, è in casa che inizia, badando, prima di ogni cosa, ai propri familiari, e facendo i mestieri di casa togliendo l’immondizia che rischia d’arrivare al soffitto! Fossi io il parroco, vi caccerei con un bastone in mano non appena arrivereste davanti il portone della chiesa!

ROSALIALa chiesa, l’immondizia! Ma di quale immondizia stai parlando? Che tu sei diventato così pulito e civilizzato da poi che conoscesti me, gran pezzo di somaro e broccolone che non sei altro!

VINCENZOSenti, non apriamo quest’altro registro, ora, di quando t’ho conosciuta, perché allora dovremmo tirare in ballo quell’altra sporcacciona di tua madre che t’ha insegnato a tenere la lingua lunga, e ad essere ineducata e zozzona!

ROSALIAOooh!!! Ma si puo’ sapere cosa t’è preso quest’oggi? O credi di parlare coi tuoi personaggi! (Prende un matterello che si trovava sulla credenza) Vedi che questo cosa, sul muso te lo do, cosa credi! Tu guarda che teatro che sta facendo solo perché mi sono preoccupata per la sua salute, pensando che stesse soffocando! D’ora in avanti, per me può anche scattarti il fiele che non corro più, nemmeno se vedessi entrare in casa quelli del 118 con la barella in mano! Altro che bussare prima d’entrare e uscire fuori! (Esce sbattendo la porta e borbottando).

VINCENZOBih, bih bih bih bih! Che selvaticume! Questa, l’educazione, non sa nemmeno dove sta di casa. (Bussano). Tutta sua madre è! (Bussano ancora) Bussa si! Cos’è, te ne sei pentita? (Vincenzo guarda la porta

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da dov’era uscita la moglie, pensando che avesse bussato lei, mentre entra comare Lucia e lo guarda stupita). E ne hai di che bussare! Cosa aspetti ora che ti dica: avanti? Ma guarda un pò…

LUCIA(Interrompendolo) Compare, compare Vincenzo, che cosa gli è preso? Ancora vivo è? Allora non è… morto più! Siccome, poco fa, la comare gridava a gran lena… Ma… che s’è messo a parlare con la porta, adesso?

VINCENZO(Cercando di togliersi dall’imbarazzo) E… certo… certo, allora cosa! (Correggendosi) No niente… volevo dire… siccome… sto scrivendo una commedia…

LUCIA…Di uno che parla con la porta?

VINCENZO(Perdendo la pazienza) Ancora! Quale porta e porta! (Ritorna calmo) Comare, mi dica di cosa ha bisogno; e s’è venuta per assicurarsi della mia salute, le posso garantire che sono più sano di un pesce, più vivo e più vegeto di prima.

LUCIACome, la comare gridava come fosse scappata dagli inferi! Non è che abbia fatto un brutto sogno, allora, la comare?

VINCENZOEh, cosa vuole che le dica! Ogni tanto mia moglie fa sogni strani, e comincia a gridare dalla paura, svegliando persino tutto il vicinato! E ora, su, mi dica qual è il vero motivo della sua visita che non è per niente giornata di quiz oggi.

LUCIADi quiz? Compare, non è (facendo segno di pazzia) che puru lei…

VINCENZOE solo questa manca! Ma cosa va a pensare! Stavo solo dicendo che…

LUCIAAspetti, aspetti!

VINCENZOE chi si muove.

LUCIANun c’è bisogno che dica niente, ho capito; sicuramente non riesce a trovare la giusta aspirazione per scrivere la commedia e se la prende col primo che arriva.

VINCENZOAspirazione si! Ispirazione vuol forse dire; non sono mica una pompa sommersa! Si dice ispirazione, ispirazione, comare! Torniamo a noi; s’è venuta per parlare con mia moglie, le consiglio di tornare un altro giorno, gliel’ho appena detto che s’è svegliata di brutto, e di com’è irritata, c’è il rischio che possa prendersela pure con lei, quindi…

LUCIAVeramente, se vuole, posso dirlo anche a lei.

VINCENZOE parli, parli pure, allora!

LUCIAMa… non è che lei… sta scrivendo davvero una commedia ed io… le interrompo la trauma?

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VINCENZOla trama, la trama, comare! Ah ma vedo che di teatro non ne capisce proprio niente! (Ridendo) La trauma!

LUCIATrauma, trama, sempre una storia da scrivere è. Però… non è che lei…

VINCENZOSu, continui! Io… cosa? Parli, invece di fare tutta questa mimica, e lasci perdere la commedia, tanto ho capito che per oggi posso scordarmelo di scrivere.

LUCIAAllora…

VINCENZOAh, ma allora è davvero lunga! Parli, le dico.

LUCIACosì dice? E allora senta; ero venuta perchè… è sicuro che lei non si sconcentra dalla storia che sta scrivendo, se le dicessi…

VINCENZOSenta, comare, mi sta facendo perdere tanto di quel prezioso tempo che avrei potuto pure finirla di scrivere la commedia; o mi dice qual è il motivo della sua visita, o se ne può tornare da dov’è venuta, e di corsa pure!

LUCIAEhi! Non c’è bisogno che si arrabbii cos’ì! La ragione vera è che non so proprio da dove cominciare. Noialtri ci siam sempre saputo voler bene, come comparato e come vicinato, e…

VINCENZOE… cosa? Ho capito, (va a prendersi una sedia) aspetti che mi prendo una sedia. (Siede) Quando è decisa, io l’ascolto.

LUCIAInsomma, mio figlio Luigi è… non so come dirlo…

VINCENZOSe vuole può anche dirlo cantando, l’importante è che parli, cristo!

LUCIAMio figlio Luigi è innamorato di Vostra figlia! Si, proprio cosi!

VINCENZO(Si alza di scatto) Che cosa? Non sia mai! (Cerca di giustificarsi) No, niente, volevo dire… non sia mai, nel senso che ancora mia figlia ha da studiare, e non può perdere tempo a innamorarsi. E’ all’università… lei capisce…

LUCIACompare, se è per lo stato di salute di mio figlio che lei dice così, i dottori dicono che facendo una buona cura può guarire del tutto!

VINCENZOChi… suo figlio? Comare, nenache facendo un viaggio… e col sedere di fuori… come voto s’intende, da padre Pio, suo figlio può guarire.

LUCIABih! Così male è combinato?

VINCENZOPeggio!

LUCIA

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Ma… peggio di cosa, compare?

VINCENZODi male!

LUCIASa cosa le dico, che forse è meglio che parli con la comare, tanto ho capito che con lei è tutto tempo perso.

VINCENZOE torna! Per oggi, le continuo a dire di lasciar perdere di parlare con la comare, specie per il discorso di suo figlio.

LUCIAMa mio figlio piange, piange dicendo che vuole a Lorena, e che la sogna pure la notte! Lei cosa farebbe se fosse al mio posto? Si sforzi di mettersi un po’ nei miei panni.

VINCENZOComare, preferisco rimanere nei miei vestiti che entrare nei vostri. Che cosa vuole che le dica? E poi, ha mai pensato se mia figlia lo vuole suo figlio?

LUCIAVa beh, questo è niente, perché si dice che… il tempo…

VINCENZOMa qualei tempo e tempo! Qui non si tratta di tempo…; su, non starà parlando sul serio? Lei ha presente mia figlia… che bellezza! Che gioia! E che a breve si laurea e diventa dottore?

LUCIA(Meravigliata) Ah, magari Lorena diventa dottore? Allora speriamo che anche lei non vada a Milano come ha fatto la mia Rosaria!

VINCENZO(Non capisce) Chi, mia figlia… a Milano? Comare, come le viene in mente! Meglio monaca, allora!

LUCIAChe cosa intende dire? Non è forse una bella città, Milano?

VINCENZO(Alludendo alla vita libertina del nord) La città è bella! E’ l’esempio che da che non è bello! Io, al solo pensiero che la, i figlioli non hanno nessuna intenzione di sposare e che vanno per strada pure… nudi, o che si sbaciucchiano come porci… mi viene da impazzire. Comare, alla città non c’è nulla da dire, ma l’ambiente, la mentalità… troppo libertinaggio! E a me, tutto questo…

LUCIACompare, vanno nudi e si sbaciucchiano… come dice lei, quelli che vogliono farlo, non può fare di tutta l’erba un fascio!

VINCENZOCosì dice? Però per il discorso di sbaciucchiarsi, le ricordo che i proverbi non sbagliano mai: “la paglia, vicina al fuoco, tenta ad ardere!”

LUCIACompare, devo purtroppo dirle che è rimasto troppo indietro coi tempi. Quindi se sua figlia trovasse lavoro a Milano come lo ha trovato mia figlia, lei non la manderebbe?

VINCENZOMandare! Dove, a Milano? Allora non mi sono spiegato bene! Meglio farsi monaca che andare in quella città!

LUCIA

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Sa che la facevo più mangiaprato!

VINCENZOMangiaprato si! Le pare che sia una mucca?

LUCIAE pensare che la facevo più… aperto. E fortuna che scrive! Ma cosa scrive si può sapere? Me lo spiega allora quale motivo l’ha spinta a fare studiare sua figlia, se sapeva di tenersela sempre incollata al fianco? Mi dica, è sicuro che Lorena sta laureandosi in medicina?

VINCENZOCerto! A cosa se no? Ha dimenticato che sua figlia le ha dato lezione di… come si chiama quella materia… Ah, si! Lottomania!

LUCIA(Meravigliata) Lotto…che? Mia figlia non ha mai giocato nessun numero! Forse voleva dire: Anatomia?

VINCENZOSi, si proprio quella che ha detto! Sa cos’è, che con questo viziaccio che c’è di giocare al lotto, si confondono ceci per fave.

LUCIAE io, che la cevo più allitrata!

VINCENZOAnche lei, comare… allitrato! Che cosa crede che sia uscito dalla taverna? Certo che anche lei ne avrebbe di scuola da fare per capire bene l’italiano.

LUCIAHa parlato dante Aligheri! Quindi, non appena sua figlia diventa dottore, avremo un altro medico in famiglia!

VINCENZO(Non capisce) Medico… che? E di quale famiglia parla? Ah, si, forse ho capito! Lei sicuramente segue quella serie televisiva: medico in famiglia, e…

LUCIAChe televisione e televisione! Lei, oggi, vuole sicuramente prendersi gioco di me.

VINCENZONon mi permetterei mai! Siccome lei ha detto: medico in famiglia, io…

LUCIACompare, dicevo in famiglia, riferendomi alla nostra di famiglia; Luigi non vuole Lorena?

VINCENZOChe cosa? Quale nostra e nostra! Allora lei vero dice! Già li ha sposati! Non sia mai! Ma guarda te!

LUCIASi dice che l’amore non conosce ostacoli, e…

VINCENZOE insiste con quest’amore! L’amore quale? Quello di suo figlio! Comare, dia retta a me, torni da suo figlio Luigi e gli dice che la smetta di piangere e si dimentichi anche di mia figlia…, se vuole le imbrogli pure ch’è già fidanzata!

LUCIA(Meravigliata) Ch’è fidanzata! A chi, a mio figlio? E quello non piange più di prima! Non ne prende una malattia se gli dico una simile cosa! Lui ha già i suoi di problemi…

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VINCENZOEcco, vede! Ha detto giusto che egli ha già i suoi problemi; e allora lo aiuti a guarire! Lo aiuti a risolvere i suoi (ironico) di problemi, anziché recarli agli altri… i problemi.

LORENA(Entra, venendo da fuori, gioiosa e con una lettera in mano) Papà, papà! Ho vinto, ho vinto!

VINCENZOHai giocato i numeri al lotto? E quanto, quanto hai vinto?

LORENADonna Lucia, ho vinto! Ho vinto! Aspetta che corro a dirlo a mamma! (Corre da sua madre, ripetendo che ha vinto).

VINCENZOComare, vede quanto è bella? Che vitalità? E quanto è felice?

LUIGI(Mezzo scemo, parlerà pronunziando la t per la s e ancora per qualche altra consonante). Talutiamo, ttio Vintento! Lo ta che tono innamorato? Te lo ha detto mia mamma, te voglio a tua (sua) figlia?

VINCENZOComare, ma lo ha insegnato a parlare solo con la T suo figlio? Ho solo capito: tiritì tiritì tiritì, tirità tirità tirità!

LUIGI(A sua madre) Te ha deitto? Tiritì tirità? E te vuole dire?

LUCIANiente, niente, figlio mio; lui vorrebbe dire…

LUIGI(A Vincenzo) Lo ta, io, a tua (sua) figlia la voletti potare! (sposare).

VINCENZO(Giocando sulla potatura degli alberi) Potare? Ora? In inverno!

LUIGITe ttota? (che cosa).

VINCENZOTu dici potare, e io ti ricordo che si pota in inverno, quando non c’è vegetazione.

LUIGI(Confuso, a sua madre) Minta (minchia), mamma, non ne ho tapito niente! Mi tta fatendo tonfondere tutto! Te vole dire a veggetattione?

LUCIA(Un po’ stizzita) Andiamo, andiamo via, figlio mio, che a don Vincenzo gli è presa la smanceria.

LUIGITe ttota? Io, da qui non mi mmuovo! (smuovo). Pe prima cota, voglio vedere te Lorena mi ama; hai tapito?

LUCIAAndiamo via t’ho detto, che per ora Lorena è presa dagli studi; deve laurearsi e deve fare il dottore, hai capito?

LUIGITi, ti! Io pure il dottore voglio fare! Che diti, mà? (mamma).

VINCENZO

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Lo porti a casa allora e cominci col farlo studiare se veramente vuol fare il dottore.

LUCIAHai sentito cos’ha detto don Vincenzo? Su, che andiamo a studiare.

LUIGIAh, ma allora tiete ttemi! (scemi). Ti ho detto no!

LUCIACompare, mi aiuti a persuaderlo a venire a casa.

VINCENZOAndiamo, andiamo Luigi, che… strada facendo ti dico delle materie che devi studiare per fare il medico.

LUIGINoo!!! Io devo appettare te viene Lorena, hai tapito? Tti (ci, errori voluti) devo dire te la voglio potare (sposare).

VINCENZOE ancora con questo potare! Su, andiamo che quando torno, glielo dico io, va bene?

LUIGIE tu vuoi te la poto?

VINCENZOE certo, che domande sono! In inverno, però!

LUIGIAh la poto, quando tte (c’è) feddo?

VINCENZO

The freddo, the caldo; quando dici tu.

LUIGIAllora ti potto (posso) chiamare papà?

VINCENZOSenti, basta che ce ne andiamo, mi puoi chiamare pure mammà; sei contento?

LUIGI(L’abbraccia) Ti, ti, papà! (Escono).

ROSALIA(Bussa) E’ permesso? Si puo’? (Entra con Lorena).

LORENAChe fai, bussi, mamma?

ROSALIANiente, non farci caso, che dopo te lo racconto. (Cerca suo marito) E dov’è andato tuo padre? (Controllano e non lo trovano) Sicuramente sarà uscito e a momenti torna. Intanto che non c’è dovremmo vedere come dirgli del… regalo che hai vinto. Sai com’è fatto, tuo padre.

LORENAGli diremo la verità; che ho fatto un concorso e che m’hanno chiamato per sostenere il provino per far la velina.

ROSALIAChe cosa, il provino per la… velina? Come si vede che non lo conosci bene tuo padre; quello, come sente che devi lasciare gli studi per fare la sciocchella…

LORENA

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Show girl, show girl, mamma!

ROSALIAE si, si, quella li, lo stesso non cambia niente. Anzi, senti che fai, non dirglelo proprio a tuo padre quel nome che tu hai appena detto, chissà cosa penserà che sia.

LORENALo capisci mamma, che per me si può aprire una grande porta?

RUSULIASe per te si aprirà una grande porta, per tuo padre si può chiudere un grosso portone! Ma non vedi com’è all’antica? Perché, perché lo vedi che scrive? Credi a me, quello che scrive nemmeno lui sa cosa vuol dire.

LORENANo, non credo!

ROSALIANon credi, dici? E allora, poco fa per cosa pensi che abbia bussato? Dice…, sempre la follia di tuo padre, che prima di entrare qui dentro devo bussare, da qualsiasi stanza entro, capisci?

LORENAVeramente, no.

ROSALIANeanch’io riuscivo a capire quando me lo disse. Penza che anche se dovessi uscire fuori dovrei bussare; fuori in strada! Se non è pazzia questa! Bussare per uscire anche a far la spesa!

LORENA

Allora… poco fa… per questo hai bussato? Ma papà scherza! Lo sai, è fatto così!

ROSALIAIo, se devo essere sincera, è questo così che non ho capito!

LORENASu, mamma, non c’è niente da capire! Pittosto vediamo come dire a papà di questo provino che devo andare a fare al Nord?

ROSALIAE continua ancora col provino e con questo NORD! E’ anche questo NORD che complica la situazione. E’ una parola che tuo padre non riesce a digerire; dice che lassù c’è troppa libertà, troppo “mungi mungi”, tutti che camminano nudi… insomma, se questo provino lo avessi vinto qui, sicuramente non ci sarebbe stato nemmeno il motivo di dirglielo; invece, lassù…

LORENAE allora gli diremo che lo devo fare a Palermo! Tanto non lo verrà mai a sapere!

ROSALIAE se… fortuna vuole, passi il provino e ti prendono, dovrai pur stare lassù al NORD; cosa gli diremo?

LORENAIntanto vediamo se riesco a passarlo. (Come se sognasse) Mamma, te lo immagini che gioia vincerlo!

ROSALIAPer te, non per tuo padre! Tu non sai quanto è gelosoa, geloso da morire. T’avrebbe preferito monaca, piuttosto che vederti al NORD, altro che! (Pensierosa) Senti cosa ho pensato, gli diremo che devi

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andare a sostenere un esame universitario a Milano, tanto, lui di Università non ne capisce niente; sentiremo cos’ha da dirci. (Si sente arrivare da fuori la voce di Vincenzo).

VINCENZO V.F.S.Va bene, va bene comare, non stia a preoccuparsi che glielo dico io a mia moglie. Si, si, lo farò senz’altro, non stia in pensiero.

ROSALIAE che cos’ha da dirmi?

VINCENZO(Entrando, s’accorge delle due) Ah, voi qui siete!

ROSALIADimmi, si puo’ sapere perché non hai bussato prima di entrare?

LORENACiao papà, dobbiamo darti una bella notizia.

ROSALIACos’ha la comare di tanto interessante da dirmi?

VINCENZONiente, cosa vuoi che ha da dirti, lei con quel suo figliolo…

ROSALIACosì difficile ti viene dirmelo?

VICENZOVuoi proprio saperlo?

LORENAE diglielo papà!

VINCENZO(Alla figlia) Tu attuppati le orecchie! (Lorena si tappa le orecchie).

ROSALIAE parla! Quante sceneggiate.

VINCENZO(Alla figlia) Non è che tu… senti?

LORENANo, puoi parlare.

VINCENZOLuigi piange perché vuole tua figlia.

LORENAMe?

VINCENZOE chi se no, mia sorella!

ROSALIACome… come?

VINCENZOCos’è, non capisci?

LORENASu, cosa volete che sia! Luigi non lo conoscete, è così, come dire… un bambinone! Vedrete che a breve dimenticherà tutto.

VINCENZONon credo; dice di non dormire più nemmeno la notte.

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ROSALIAVuol dire che sua madre, prima di portarlo a letto gli fa mettere il sedere ammollo all’acqua fresca!

VINCENZONon l’ho dovuto accompagnare io a casa! Acconsentendogli persino di chiamarmi papà!

ROSALIAPapà! Di chiamariti papà? Te l’ho già detto che il cervello ti si comincia a svuotare! Papà! Digli che si permette di chiamare me mamma, che gliene mollo una da fargli sentire il suono delle campane di San Pietro!

VINCENZOCosa gli molli a fare, se quello è un ragazzotto privo di senno!

ROSALIAVuol dire che lo farò rinsavire. Sei tu, invece, che senno non ne hai per nulla! In casa tieni tutti a bacchetta e agli estranei fai dire ciò che vogliono… papà! Pezzo di somaro che non sei altro!

VINCENZOChe cos’è, si ricomincia?

LORENAFate sempre così, però in fondo in fondo vi volete bene.

ROSALIAHai detto bene, in fondo, in fondo.

LORENAE ora, su, mamma, dalla tu a papà la notizia.

VINCENZOAh, quella della vincita? E quanto, quanto hai vinto? Molti, molti sono i soldi?

ROSALIAEcco, sempre ai soldi pensa!

VINCENZONon dire che a te non interessa una vincita al lotto!

ROSALIAAl lotto, si! Io, il lotto l’ho vinto il giorno che ho conosciuto te! E poi cosa dovrei farmene dei soldi con un marito come te che non esce mai il naso fuori dalla porta e non fa altro che piagnucolare? Me li potrei solo tenere sulla pancia i… sol-di.

LORENAE smettila mamma e digli, invece, dell’evento.

ROSALIA(Al marito) Ora siedi e ascolta quanto sto per dirti; (Vincenzo non capisce) e siedi!

VINCENZO(Prende la sedia e siede) Sediamo! (Rosalia guarda la figlia e non sa cosa dire) E allora?

ROSALIATua figlia… tua figlia…

VINCENZOOra di nuovo: tua figlia…

ROSALIA

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Ha… ha…

VINCENZOHa, ha! Così difficile ti viene dire quanto ha vinto?

ROSALIAHa… da andare a Milano!

VINCENZO(Che non s’aspettava quanto sentito, si alza di scatto) Che cosa? A Milano? Chi? Quando? Come? Meglio monaca!

ROSALIAEcco qui, e già siamo arrivati in convento! Cosa c’entra la monaca ora!

VINCENZO(Alla figlia) Senti figlia mia, Milano non è cosa per te, toglitelo dalla testa che è la cosa migliore.

LORENAPapà! Devo solo andare a Milano per darmi una… materia!

ROSALIA…Una materia…

VINCENZO(Alla moglie) Tu zitta! (Alla figlia) E questa materia per forza a Milano devi darla? Non puoi darla che so, a… Palermo?

LORENAA Palermo non è possibile, perché è la che…

ROSALIA

…fanno spettacoli.

VINCENZO(Inviperito) Fanno… che?

LORENA(Cerca d’inventarsi qualcosa) Spettacoli, spettacoli… La mamma vuole dire spettacoli… nel senso che è una materia dell’arte quella che ho da darmi!

VINCENZO(Non capisce) Ma di quale arte stai parlando se tu devi fare il dottore?

ROSALIAPossibile che non capisci? E insiste a saper tutto! Devi capire che i dottori moderni sono come gli artisti; devono far figura agli occhi dei pazienti, devono sapere come parlare con gli infermieri della sala operatoria, perché essi capiscano bene. (Fa le veci del dottore che chiede all’infermiere) prego, mi dona il bistori, mi progge lo tamponi (errori voluti). Devono pur presentarsi bene alle persone, e non come te che parli con gli altri come se fossi un primitivo, uno appena uscito dalla caverna!

LORENAE poi è solo questione di qualche giorno, papà! Che cosa vuoi che sia!

VINCENZOE va bene, mi hai convinto…

LORENA(Va ad abbracciarlo) Grazie, grazie papà!

RUSULIAFinalmente!

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VINCENZO…vuol dire che t’accompagnerà tua madre.

LORENALa mamma! Ma la mamma a te cui badare! O… è perché non hai… fiducia in me?

VINCENZOQuando mai! Che cosa vai pensando! Non è questione di fiducia, è solamente che voglio stare tranquillo. Ecco, sì, tranquillo!

LORENAE quando mi sposo allora? Verrai ad abitare con me per essere tranquillo?

VINCENZOEeeh! Una cosa alla volta! E poi…, non vuoi che vengo ad abitare a casa tua?

LORENACerto, e che c’entra questo ora?

VINCENZOE non è meglio che ti fa compagnia tua madre?

ROSALIACome se oggi non avessi nulla da fare in casa! (Lorena le fa segno di acconsentire). E va bene, vuol dire che andrò pure io a conoscere Milano.

VINCENZO(Indisposto) Eh, no! Forse è meglio che venga anch’io, perché con quell’aria che tira lassù al NORD, potreste tornare con… più grilli per la testa!

LORENA(Ironica) Se vuoi, possiamo portarci anche qualcuno del vicinato!

VINCENZOVa beh, va beh, lasciamo perdere! E quando è che dovrebbe essere questa… partenza?

ROSALIANon più tardi di domani mattina.

VINCENZOMa… in quest’Università, le cose ve le dicono sempre all’ultimo momento?

ROSALIAUna cosa quando ha da farsi, ha da farsi. Perché, avevi bisogno di essere preparato sociologicamente?

LORENAPsicologicamente, mamma, psicologicamente si dice.

ROSALIAO sociologicamente o psi… comu dici tu, per lui non sarebbe cambiato niente, tanto non lo avrebbe capito comunque. Sai allora cosa facciamo, andiamo a fare di corsa le valige. (Al marito con l’accento milanese) Ehi, terun, andiamo a far le valigie, né! Ci (errori voluti) ne andiamo a fari li valiggie, né! (Escono sotto lo sguardo stupito di Vincenzo).

VINCENZO(Beffeggia la moglie) Ci ne andiamo a far li valigie, né! (Pensieroso) Oh l’impressione che questa si è già cominciata a svegliare abbastanza troppo. Forse è meglio che la compagnia la tiene a me, e a Milano vuol dire che andrà da sola mia figlia. Però, quello che continuo a non

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capire è il perché di questo viaggio così all’improvviso… mah, staremo a vedere come andrà a finire… tanto è solo per un paio di giorni. (Esce anch’egli mentre si chiude il sipario).

Fine primo atto

Secondo atto

(Scena come prima, Vincenzo intento a scrivere. Poi si alza e passeggia nervosamente).

VINCENZOE meno male che questo esame aveva la durata di due giorni! Son già passati tre mesi; non è che aspetta di laurearsi a Milano! Lei scrive dicendo sempre: domani parto, domani parto, e non parte mai! No, no, no, no, no! Stavolta ho deciso, domani mattina prendo il treno e vado a trovarla, vediamo cos’è questo discorso… (pensieroso) o forse è meglio che prima vado all’Università di Palermo, chiedo di mia figlia e del come mai ancora non viene. Si, forse è la cosa più giusta da fare quella d’andare a Palermo. (Bussano) Chi sarà mai? Giusto ora dico! Dirò che stavo per uscire. (Bussano ancora). Chi è? S’accomodino. (E’ comare Lucia).

LUCIA(Guardinga e preoccupata) Buon giorno compare; non c’è la comare?

VINCENZOScusi, chi le ha detto che non c’è? (Preoccupato) Ma cos’ha? Cosa le è successo? Che forse è capitata qualcosa a… Luigi?

LUCIACompare non stia a preoccuparsi che di grave non c’è niente, volevo solo parlare con la comare.

VINCENZOE… vostra figlia, la (ironico) milanese, come sta? LUCIANon c’è bisogno di fare l’ironico, compare, che… (ironica) mia fi-glia, be-ne sta!

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VINCENZOSi è offesa se l’ho chiamata milanese? A proposito, sa che mia figlia, ancora non torna da Milano e stiamo in pensiero? Tanto, che domani, ho pensato d’andare all’Università di Palermo e vedere come mai di questo ritardo.

LUCIA(Premurosa) No! Ma quando mai! Non si permetta, sa! Lasci perdere! Chi la porta in questi discorsi!

VINCENZOE basta, comare! Iiih, come sta facendo! E cos’è, neanche se andassi all’inferno!

LUCIAPeggio!

VINCENZOMa… peggio… di cosa, mi scusi?

LUCIADell’inferno. (Cerca di riprendersi) No niente, volevo dire che… se va all’Università… cosa possono pensare i professori, che lei dubita di sua figlia! E sua figlia non pensa che possa rimanerne male?

VINCENZOVero è! Forse ha ragione; sa che non ci avevo pensato! Sa allora che faccio, aspetto ancora un paio di giorni e poi vedrò il da farsi. E… Angelino, che fa Angelino, dorme ora, o pensa ancora a mia figlia?

LUCIAMa quando mai, da allora non è riuscito ancora a chiudere occhio! E’ più innamorato di prima, e non vede l’ora che rientra vostra figlia!

Però devo dirle che da poi che è partita Lorena, ha messo più giudizio e quasi parla pure meglio! VINCENZOMeglio così allora, vuol dire che, “allontanamento è giovamento”… così si dice.

LUCIA(Quasi scandendo le parole e allusiva) Non sempre vale per tu-tti questo proverbio. Ora…, mi chiama sua moglie che ho lasciato la pentola sul fuoco e ho premura?

VINCENZOAspetti che vado a chiamarla (esce).

LUCIA(Preoccupata) E ora… da dove comincio? Che cosa le racconto?

ROSALIA(Entra col marito dicendogli d’andare a fare compere) Tieni, prendi, (alla comare) buon giorno, comare. (Al marito) c’è scritto tutto. Allora, prendi: due chili di…

VINCENZO(Precedendola) Patate, un chilo di cipolle, mezzo chilo di pasta… madonna, quante volte me le ripete le cose! E le ha pure scritte sul biglietto! Neanche se fossi un bambino! (Alla comare che fa le spallucce) A presto, comare, e mi saluti tanto Luigi e sua figlia quando la sente o le scrive (esce).

ROSALIACercava me, comare? Posso aiutarla?

LUCIA

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(Va guardare se è andato via; Rosalia non capisce) Lei, lei cercavo.

ROSALIAE cosa posso fare per lei?

LUCIA(Preoccupata) Mi crede se le dicessi che non so proprio da dove cominciare?

ROSALIAChe cosa le è successo di tanto grave da metterle questa grossa preoccupazione?

LUCIA(Allusiva) A me personalmente niente.

ROSALIA(Preoccupata anch’essa) E allora, su, parli, per l’amor di Dio! (Vede che Lucia tentenna). Vuole che le prenda un po’ d’acqua?

LUCIASi, si, forse è meglio (Rosalia esce a prendere l’acqua). Ho la strana impressione che qui, altro che acqua occorre! A momenti servirà forse chiamare quelli del 118! (Rientra Rosalia con l’acqua).

ROSALIATenga, beva, su; gli ho pure messo un po’ di zucchero.

LUCIAHa fatto bene, comare, solo che l’acqua non serve a me, (Rosalia non capisce) la metto sul tavolo (prende il bicchiere e lo posa sul tavolo) che a momenti può servire.

ROSALIA

Sa che è strana? E quanti misteri! Si puo’ sapere cosa c’è di tanto misterioso?

LUCIADa molto che non ha notizie di sua figlia?

ROSALIA(Preoccupatissima) Che fu, ch’è successo? Perché mi dice questo? Che cos’ha mia figlia?

LUCIAE calma, calma! Non faccia così comare; lei sta bene, anzi…

ROSALIAChe cosa vuol dire anzi? Su, parli, non mi tenga sulle spine!

LUCIALorena non le spiegò il motivo della sua improvvisa partenza per Milano?

ROSALIASi… mi disse di un provino che doveva andare a fare… (va a guardare se viene qualcuno da fuori) di aver vinto un concorso di scioghella… Ma… non dica niente a mio marito per carità, se no mi fa la guerra! Mi disse di persuadere suo padre a mandarla su con la scusa di dover sostenere un esame universitario, ed io ho coinvolto mio marito in quella recita. (Preoccupatissima) Che forse non l’ha più superato e…

LUCIAE… cosa? Vostra figlia…, so che è andata a Milano per fare un provino; mia figlia mi ha raccontato tutto, e mi disse pure che Lorena andò subito a trovarla… sono amici e si confidano, sa com’è…

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ROSALIAPerché, pure lei ha vinto? Brava!

LUCIAComare, provino non ne ha vinto nessuna delle due; vostra figlia andò a trovare mia figlia per un altro genere di provino, e… a quanto pare questo provino è stato… positivo.

ROSALIA(Contenta) Allora ha vinto! Ecco perché tarda a venire! E ora cosa racconto a suo padre che ha lasciato gli studi per fare spettacolo?

LUCIAE che spettacolo, comare!

ROSALIAIo, volendo essere sincera sono contenta…

LUCIAFossi in lei, aspetterei a dirlo.

ROSALIAPerché non dovrei esserlo, mi scusi?

LUCIANiente, niente, volevo dire che aspetterei a dirlo a suo marito!

ROSALIAEh, si! Poveraccio, era contento che sua figlia doveva laurearsi e fare il dottore. Ora come faccio, chi glielo dice?

LUCIAAppunto! Io le consiglio di non dirgli niente di questa… vincita.

ROSALIAAllora è segno che rimarrà li a Milano per lungo tempo! (Contenta) E… in televisione, quando comincia ad apparire in televisione?

LUCIAComare, vedo che s’allontana sempre più dal discorso; sa che facciamo, cominci col bere l’acqua che le racconto del regalo che ha vinto sua figlia.

ROSALIACosì dice?

LUCIA(Le indica la sedia e la fa sedere) Qui, si accomodi qui bella e tranquilla e si beva questo bel bicchiere d’acqua… lo zucchero mi pare d’aver capito che lo ha messo…

ROSALIA(Felicissima) Si, si! Bih! Allora è segno che il regalo è bello grosso!

LUCIAEh, avoglia s’è grosso! E come!

ROSALIA(Non vede l’ora di sapere) E quanto, quanto è grosso? (Rosalia sta bevendo).

LUCIAQuasi (le fa segno di neonato) tri chili! (Rosalia spruzza tutta l’acqua che aveva in bocca sopra la comare che, a soggetto, cercherà di pararla). Che le prenda un colpo, la doccia m’ha fatto!

ROSALIA

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(Scioccata dalla notizia, non riesce nemmeno a parlare bene) Co-comare, ri-ripeta pia-piano pia-piano l’u-lultimo di-discorso di-di di-di di-di tre chi-chili.

LUCIA(Glielo ripete sillabato) Vo-stra fi-gli-a a-spe-tta un bam-bi-no! Ha ca-pi-to o-ra? (Rosalia storce gli occhi, trema e sviene). Madonna! Non è che gliel’ho detto molto lentamente! (Lucia è in preda al panico perché non sa cosa fare per aiutare la comare a riprendere i sensi) E che faccio adesso? Ma chi mi porta in questi imbrogli! Forse è meglio andare a prendere un altro po’ d’acqua con zucchero e aceto… speriamo di trovare dove sono messi (esce).

VINCENZO(Entra con dei sacchetti in mano, vede la moglie e la guarda meravigliato). Ma tu guarda come s’è addormentata! E com’è sdraiata! Pare che stia sulla spiaggia distesa al sole, quasi quasi le vado a prendere l’ombrellone. (Le si avvicina lentamente e le grida piano per farla spaventare) Attenta! (Lei niente) Ah, si! Mi vuoi fare uno scherzo, vero? Sappi, però, che io non butto voci per farmi sentire dalla comare! (Si sente provenire rumore dalla stanza dov’è uscita Lucia, e Vincenzo si preoccupa) C’è qualcuno in casa! Non è che sono venuti i ladri e l’hanno colpita, e sono andati la dentro a rubare? S’è così, aspetta che ci penso io! (Spegne la luce, si toglie la giacca e si mette accanto alla porta. Esce la comare e subito la copre con la giacca, la comare cade a terra con tutta la giacca ed egli comincia a pestarla di santa ragione. La comare si mette a gridare).

LUCIAAhi! Ahi! Ahi! Aiuto! Aiuto gli spiriti, gli spiriti! Gli spiriti ci sono! (Vincenzo accende la luce e s’accorge dell’errore).

VINCENZOLei, comare! (Aiuta ad alzarla).

LUCIAAhi! Che sorta di bastonate! Neanche quando ero piccola, tutte queste legnate! E cos’è stamattina! Poco fa la doccia, ora le bastonate!

VINCENZOAllora mia moglie non era distesa a prendere il sole! (Preoccupato) Che fu, ch’è successo? Comare, lei… sapeva che mia moglie era… e cosa l’è preso? Parli, che ha, comare?

LUCIAE basta, compare! Non faccia così! E’ a me che dovrebbe chiedere come sto, dopo quelle bastonate che ho preso!

VINCENZOE lei perché non cantava, quanto la riconoscevo dalla voce?

LUCIACome facevo a cantare con sua moglie svenuta? Anzi, aspetti che vediamo a che punto è. (Si avvicinano a Rosalia e cominciano a chiamarla come dicessero il rosario).

VINCENZORosalia…

LUCIAComare…

VINCENZORosalia…

LUCIAComare…

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VINCENZOMi pare d’essere in chiesa, comare. Pare che stessimo dicendo il rosario. Ma che fu, cosa l’è capitato?

LUCIAE’ proprio vero, compare! Quando si dice che certe cose non si possono digerire!

VINCENZOPerché, cos’ha mangiato?

LUCIA(Senza pensare a ciò che dice) Un bambino.

VINCENZO(Non capisce) Un bambi…chè?

LUCIA(Cerca di non far capire e cambia discorso) Che bambichè e bambicome! Niente, volevo dire… (Entra Luigi preoccupato).

VINCENZO(Entra tutto sporco in viso e gli indumenti come fosse bruciato. E’ molto spaventato) Bih! E da dove vieni da far carbone?

LUIGIMa (mamma), minta (minchia) ti tono brutiate (bruciate) tutte cote! E tte (c’è) un fumo, ma un fumo che non ti vede ttu (chiù) niente! E una putta! (puzza) (cerca di farle odorare la camicia) La tenti, (senti) la tenti? Mi ttavo attupando (accupando) tutto!

VINCENZO(Parla come lui) E tu lo hai ppento (spento) il catti? (gas) .

LUIGINon ti dite il catti; ti dite il catti! Tapito?

VINCENZOAh, no catti! Catti! Io, invece avevo capito catti!

LUIGITi, va beh, non capitti niente.

LUCIAE senti un po’, tu lo hai spento?

LUIGIE come lo ppegnevo il catti, tunaltra, te non ti vedeva niente? Vieni, vieni, pima te arrivano i pompieri! (S’accorge di Rosali a terra) Ma te ha la ttia Rotalia? (Le si avvicina guardandola in viso mentre Rosalia stava per rinvenire). Ttia Rotalia.

ROSALIA(Che stava rinvenendo, lo guarda e getta un grido svenendo di nuovo) Oh, madonna!

LUIGI(Si spaventa) Oh, mi ha fatto ppaventare! Minta, cotì brutto tono!

LUCIAOh, no! Di nuovo è svenuta! Comapare, vada a vedere con Luigi il discorso del fumo e spenga il gas, prima che scoppia tutto e salta la casa in aria, che intanto io aiuto la comare a riprendersi. Su, andate.

VINCENZOSa cosa faccio, spengo il gas, apro le finestre e corro a chiamare il medico. (Si sente la sirena dei pompieri).

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LUCIAAndate, andate compare, e dite ai pompieri che non è successo niente, prima che allagano la casa. E non c’è bisogno di chiamare il dottore, che a momenti la comare si riprende.

VINCENZOAndiamo, andiamo Luigi, prima che i pompieri cominciano a buttare acqua.

LUIGINo, mi ppavento che mi arrettano! (arrestano).

VINCENZOSu, cammina, non preoccuparti che ci sono io. (Escono, mentre Luigi parlerà a soggetto).

ROSALIA(Va rinvenendo) Dove sono? Dov’è, dov’è il diavolo? Che sogno che ho fatto! Ho sognato di essere all’inferno e mi spuntò un diavolo nero e tutto bruciato! Che mi sento strana; dove mi trovo?

LUCIA(Le porge dell’acqua) A casa, a casa è, comare. Su, beva un po’ d’acqua che le farà bene.

ROSALIA(Beve) Che sogno strano! Ho sognato persino che mia figlia…, che nemmeno è sposata, aveva un bambino! Fortuna che è stato un sogno!

LUCIACominciamo di nuovo, comare! Vero è che sua figlia, ancora non ce l’ha il bambino, ma fra qualche mese le arriva! Di cosa abbiamo parlato allora!

ROSALIAChe cosa? Il bambino…

LUCIASenta, comare, non ricominciamo con questo sali e scende che già ho la schiena rotta per le bastonate di poco fa; anzi, guardi che il compare non ha ancora capito niente, cerchiamo di veder come poterglielo spiegare senza che abbia traumi.

ROSALIAAh, si mia figlia, ora ricordo! Svergognata! A me, a me che l’ho aiutata a partire per Milano, pensando di fare bene! Ah, come lo saprà suo padre!

LUCIALe conviene stare calma se non vuole aggravare la situazione che già è quella che è. Ora, arriva mia figlia con sua figlia…

ROSALIAChi arriva? Dove? Quando? Io non voglio vedere nessuno!

LUCIAComare! Se non capisce lei che è madre, chi vuole che capisca…, il compare? Si sbrighi, le ho detto, che ieri telefonò mia figlia raccontandomi tutto e mi disse pure che arrivano oggi! Vediamo piuttosto come preparare il compare senza fargli capire niente. ROSALIAIl compare, si! Ah, se quello scopre questo imbroglio! (Isterica, come se piangesse il morto) E chi fu, chi è stato questo essere immondo che ha fatto questa insalata? E chi glielo dice, chi glielo dice al compare, ora! Ah, se sapessi, se sapessi, Vincenzino mio, quello che t’aspetta!

LUCIA

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Ma come! Le ho detto di vedere come preparare il compare e lei comincia già col piangere il morto! (Bussano) E chi è ora?

ROSARIA(Entrando) E’ permesso? E’ permesso, donna Rosalia?

LUCIAMa questa è la voce di mia figlia Rosaria! Comare, comare, già qui sono! (Va ad aprire e abbraccia sua figlia). Rosaria, figlia mia, come stai?

ROSARIACiao mamma, bene, bene sto. Buon giorno, donna Rosalia; io…

ROSALIADov’è, dov’è quella svergognata?

ROSARIALorena, non è svergognata; certo, è successo quello che non doveva succedere, ma… le assicuro che Lorena è una ragazza in gamba.

ROSALIARaccontaglielo a mio marito questo bel discorso che stai facendo a me e vedi cosa ne pensa. Oh, madonna, un figlio! Ha vinto un figlio! E com’è potuto succedere? Non ditemi adesso che ora sorteggiano pure i bambini!

ROSARIADisse, che neanche lei sa di chi è.

ROSALIANon lo sa? Come non lo sa! Che cos’è questo discorso?

ROSARIA

Dice che… dormiva, e quando si è svegliata…

ROSALIA…Si è trovata ad aspettare un figlio! Oh gnoccolona pure tu! Se ognuno che si sveglia aspettasse un bambino, non pensi che saremmo più delle formiche?

LUCIAMa cos’ha capito comare? (Alla figlia) Aspetta che glielo spiego meglio io. In poche parole, sua figlia, tempo fa, mentre si trovava a riposare nella stanzetta dell’Università, è entrato a trovarla un suo collega di studio, e… una parola tira l’altra… insomma, ha capito? Lei è piaciuto e… le ho raccontato tutto; e ora si alzi che a momenti arriva il compare.

ROSALIA(Quasi a piangere il morto, come prima) Vincenzo, Vincenzino mio! Se sapessi quello che t’aspetta!

LUCIAE basta, basta! Lei non è la prima e non sarà nemmeno l’ultima! E poi, i figli sono doni di Dio!

ROSALIAChe bel regalo che mi ha fatto mia figlia! E vedrà quanto sarà contento il compare!

LUCIA(Alla figlia) E… lei, lei dov’è?

ROSARIAStavamo andando a casa nostra, ma… passando, abbiamo visto che c’erano i pompieri e molto fumo che usciva…, E tu, come mai non sei a casa a vedere cos’è successo?

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LUCIALascia stare la casa per ora che questo è il male minore. Ho dimenticato la pentola sul fuoco e… senti, dopo te lo racconto il discoroso della pentola; a casa c’è tuo fratello e don Vincenzo, non preoccuparti, dov’è piuttosto Lorena?

ROSARIANon sapendo cosa fosse successo, siamo andati dalla nonna, e lei è la che aspetta di essere chiamata, quando sistemeremo le cose, s’intende, perché dice d’avere paura di suo padre.

LUCIAE certo! Che cosa s’aspettava, che suo padre la riceveva con la banda musicale? (La porta in disparte in modo che Rosalia non possa sentire.) E… (guarda Rosalia se possa sentire) la pancia, la pancia grossa ce l’ha?

ROSARIAUn po’!

LUCIAComare, sa che facciamo, al compare diremo che a vostra figlia è gonfiata la pancia e che ritorna da Milano per fare un controllo; nel frattempo ci diamo da fare a trovare chi è il padre di vostro nipote, e…

ROSALIA(Piangendo ancora come prima) Mio nipote! Mio nipote bello! Chi lo porta in questi discorsi senza ancora nascere!

LUCIA(Spazientita) Ho capito, aspetti che vado a prende ancora dell’acqua. E la smetta con questa sciocca commedia! (Esce a prendere l’acqua).

ROSARIA(Ha una trovata) Ma si! Non ci avevo pensato proprio! Faremo una commedia!

ROSALIAChe cos’è questo discorso della commedia?

ROSARIA(Va a vedere se viene sua madre) Signora Rosalia sa che facciamo, se vediamo che suo marito non vuol sentir ragione, lei fa finta d’avere una grossa fitta al petto e si butta sul divano per morta, al resto penso io! Non lo diremo nemmeno a mia madre.

ROSALIAOh, madonna! Ho paura a far la morta! Non so nemmeno come si fa, non sono mai stata morta!

ROSARIALe servirà a capire come si muore; prima o dopo dovrà pur farlo.

ROSALIADi, non è che così facendo, le cose le complichiamo anziché risolverle?

ROSARIAMa quando mai! E’ semplicemente uno scherzo!ROSALIAE a mio marito, non pensi a mio marito che gli può venire un infarto?

ROSARIA(Sempre guardinga se entra sua madre) Se vedo che a suo marito stia venendo un malore, subito intervengo io, sono medico, ha dimenticato?

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ROSALIANo, no! Non voglio partecipare a questo gioco! Ma ci pensi, quando finirà questa commedia, alle bastonate di mio marito quando scoprirà che l’ho continuato a prendere in giro? No, no, no, no no!

ROSARIASi, si, si, si, si! Deve recitare se davvero vuol bene sua figlia. Anzi, sa che faccio, la prima occasione corro a chiamarla e le narro della falsa. Dobbiamo pur uscire da questo imbroglio (Entrano, Lucia con l’acqua e Vincenzo che viene da fuori con Luigi più sporchi di prima).

VINCENZOChi è che deve uscire dagli imbrogli? (Si meraviglia nel vedere Rosaria) Ehi, Rosaria! Tu qui? Ti hanno dato le ferie?

LUIGIOh, mia torella! Mia torella tte! (C’è)

VINCENZOSi, il vitello, il vitello c’è! Con Luigi mi sono divertito come da tempo non succedeva, ma così tanto che nemmeno immaginate!

ROSALIASenti, visto che sei in vena scherzosa, siedi, siedi che Rosaria ha da raccontarti una storiella. Però devi sentirla seduto, la… (ironica) storie-lla.VINCENZO(Contento, a Rosalia) Vieni, vieni qui Rosaria e raccontami. Bella è? E’ da ridere?

ROSALIAFossi in te, non sarei così contento.

LUCIA(Alla comare) E allora…, giacchè continua, gliela racconti lei!

ROSALIANo, no! Lasci che la racconti sua figlia!

VINCENZONon sto più raccapezzandomi.

ROSALIANon fa niente, l’importante è stare attento, così capirai meglio il finale della storia; anzi, senti che fai siedi com’eri messo oggi quando m’hai fatto spaventare ed ho dovuto chiamare la comare, ricordi?

VINCENZOPerché, la storia ha a che fare con lo stesso personaggio?

ROSALIAQuasi quasi.

VINCENZOSapete che il discorso comincia col diventare interessante! Chissà che la storia non mi ispirerà a scrivere una commedia!

ROSALIARosaria comincia pure, così la smette di fare lo spiritoso.

ROSARIAE se vi dicessi di non sapere da dove cominciare!

VINCENZOVoi che ti mostro come ero messo oggi nella parte del personaggio?

ROSALIA

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Aspetta, aspetta ancora a farla, che sicuramente a breve ti verrà spontanea.

LUIGIMà (matri), te lo diti (ciù) te ti ttanno ttitti (zitti), te non ti tto tapendo più niente!

VINCENZOGliela potevi aggiungere qualche T.

LUCIASu, Rosaria, racconta!

ROSARIATempo fa è venuta a trovarmi a Milano Lorena, vostra figlia, dicendomi che aveva un problemino e voleva essere aiutata…

VINCENZOQuindi… la storiella riguarda mia figlia? E allora basta, ho capito tutto! Siccome doveva sostenere gli esami, è venuta da te per essere aiutata! Ma… tu l’hai aiutata… vero?

ROSARIAE certo! Che dovevo fare, sono sua amica!

VINCENZOBrava! A che servono se no gli amici!LUIGIE ttitto! (Zitto). Tempe lo ccatto (scaltro) fai! (Alla sorella) E te ha fatto, te ha fatto?

LUCIASenti che fai tu, Luigi, arriva a casa e vai a prendere una bottiglia d’aceto.

LUIGIE te devi fare ton l’ateto?

LUCIAA momenti dobbiamo metterlo nell’insalata; vai, corri a prenderlo!

LUIGI(Alla sorella) E tu appetti di rattontare la ttoria?

ROSARIACerto che aspetto! Allora che abbiamo fatto, abbiamo prenotato l’esame…

VINCENZOAh, perché a Milano per fare gli esami all’Università si deve prima prenotare? Ecco perché la mia figliola ha tardato a tornare! Povera figlia. Ed io che stavo in pensiero!

LUCIAIo le direi di stare in silenzio e ascoltare la storia, che a momenti arriva il regalo più bello.

ROSARIAArriva il giorno degli esami, e il risultato… purtroppo, (dispiaciuta) è stato positivo!

VINCENZOCome, purtroppo! Dobbiamo brindare invece! Rosalia, prendi bicchieri e bottiglie che brindiamo! Non hai capito che a Lorena sono andati bene gli esami?

LUIGI(Contento) Vero? Mi, te tono tontento!

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ROSARIAAspetta a dirlo pure tu.

LUCIALuigi, non ti ho detto d’andare a casa a prendere l’aceto? Vai, che aspetti? (Luigi esce borbottando). Certe cose è meglio non fargliele sentire, poverino.

VINCENZOHo la strana impressione che in questa storia c’è qualcosa che non mi convince; Rosaria, non puoi arrivare subito al dunque?

ROSARIAForse… sarebbe meglio cominciarla dalla fine, la storia, chissà se non ci sbrighiamo prima.

VINCENZOCominciala pure da dove vuoi, basta che arriviamo presto alla conclusione.

ROSARIAVuol dire che comincio dalla fine. Mi dica, a lei piacciono i bambini?

VINCENZOE cosa c’entrano adesso i bambini?

ROSALIAE rispondi alla domanda!

VINCENZOCerto che mi piacciono; ma oramai è un pò tardi per ripensarci a farli, siamo già grandicelli; a momenti potrebbe darmeli mia figlia!

LUCIAOh, finalmente siamo arrivati al traguardo!

VINCENZOAl traguardo di cosa, mi scusi? Io ho detto che a momenti potrebbe darceli mia figlia nel senso che ha l’età per poterli avere, ma, siccome non è nemmeno fidanzata, come fa ad averli? (Guarda gli altri che si osservano tra di loro meravigliati) Oh, oh! Non è che prima che finisca la storia, divento… nonno? (Non risponde nessuno), Quindi io… (Guarda meravigliato la moglie, adirato). Allora tu… sapevi? Ecco perché l’hai aiutata ad andare a Milano! E io, pezzo di broccolone ho abboccato come lo scorfano all’amo! (Comincia coll’inseguire la moglie per prenderla, le altre si metteranno in mezzo per impedire che possa prenderla). Ah, ma se t’acchiappo! Se t’acchiappo, te ne do così tante da farti leccare le unghia! Tu, tu sapevi, grandissima figlia di…

LUCIA(Scandalizzata) Compare!!! Che cosa sono questi discorsi! Come, avrebbe dovuto essere contento di sua figlia che le sta facendo questo bel regalo!

VINCENZOE la smetta pure lei con questo lagnoso regalo! (Inseguendo sempre la moglie e tirandole cose di stoffa che si trovano o che si toglie strada facendo). Vieni qui, vieni t’ho detto, grandissimo ucifero e pesca ingiallita che non sei altra! Eri d’accordu, eri! Ma se ti prendo!ROSALIA(Si ferma toccandosi il petto indolenzito. Preoccupato) Il cuore, il cuore… (si lascia cadere sulla poltrona e comincia a tremare tutta). Aiuto, aiuto! Scoppia, il cuore, il cuore!

LUCIA

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(Preoccupata, si premura cercando di soccorrerla) Comare, comare, che le sta succedendo? Come si sente, parli! Risponda, risponda, comare!

VINCENZO(Pensando che fosse la solita falsa) La lasci stare che recita. (Rosalia si alza storce gli occhi e, cascando ancora sulla poltrona, fa tremare velocemente il corpo sino ai piedi, e si ferma d’un colpo).

LUCIACompare, compare! Altro che recita! E’ morta, è morta la comare!

ROSARIAAspettate che la controllo un po’, sono medico! (Preoccupata) Ma… questa sembra già morta! (Controlla ancora, alzandogli le braccia e le gambe che ricadono inerti. Poi, impaurita, a Vincenzo). Signor Vincenzo, è morta! E’ morta sua moglie! Io scappo a chiamare Lorena, deve pur vedere sua madre (esce).

VINCENZO(Preoccupato e piangendo) No, aspetta, non dirle che sua madre… potrebbe perdere… il bambino; dille solo di venire. (Rosaria esce, ed egli si abbassa accanto alla moglie sempre piangendo) Rosalia, Rosalia, rispondi per l’amore di Dio! Io per rabbia, per rabbia dicevo quelle cose; io ti voglio bene, e pure se t’avessi acchiappato non t’avrei fatto niente. Io non l’avevo con te, perdonami se ho sbagliato a giudicarti male, io…

LUCIAVenga ad aiutarmi a prendere il lettino che le sistemiamo su sua moglie.

VINCENZO

(Straziato dal dolore) Dio, Dio, perché tutto questo? Perché hai preso mia moglie? E’ me che dovevi prendere! (Ancora alla moglie) Rosalia, Rosalia! Solo m’hai lasciato, perché, perché!?

LUCIA(Addolorata) Compare, su non faccia così, che pure me fa piangere. Mi aiuti a sistemare il lettino. (Sistemeranno il lettino, piangendo e addolorati a soggetto, e le sistemano su la morta. Le legano un grosso fazzoletto fra il mento e la testa in modo che le rimane chiusa la bocca). La smetta compare, che s’arriva sua figlia, un colpo le piglia, e il bambino…

VINCENZO(Sempre piangendo e addolorato) Non doveva farlo, questo, mia figlia; ha visto che è successo?

LUCIAE basta comapare, adesso si sforzi di farlo per sua moglie, e pure per il suo… nipotino, che povero innocente non c’entra niente in questa disgrazia. Anzi, come viene sua figlia, le faccia coraggio, povera figlia, non pensava che doveva succedere tutto questo.

VINCENZOChi me l’ha fatto fare, chi me l’ha fatto fare d’arrabbiarmi con mia moglie! Comare, corro a chiamare il prete, come arriva mia figlia le dica… niente, non le dica niente, che a momenti arrivo (esce).

LUCIA(Dispiaciuta, guarda la comare finta morta) Ma come fu? Com’è potuto succedere così, tutto in una volta? (Guarda se viene qualcuno, poi alla comare) Però comare, una cosa gliela devo confessare, lei che sembrava così arzilla adesso le è finito lo spirito delle patate. Inquanto al compare non se ne prenda pena che so io come confortarlo…, poverino, come quando litigavate e lui correva da me a chiedere

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conforto, tanto che mi faceva tenerezza ed io… sapevo cosa fare. Beh, adesso vado a prendere due sedie prima che comincia ad arrivare gente (esce. Rosalia si solleva sul letto e fa un gestaccio col braccio verso dove è uscita la comare).

ROSALIA(Seduta in mezzo al letto, guarda facendo quel gesto verso la comare). Teh!!! Ora le faccio vedere io, grandissima zoccolona! A mio marito ha confortato e vuole continuare a confortare! Neanche il tempo di chiudere gli occhi… grandissima… Allora, quando litigavo con mio marito, lui andava da lei, e… facendogli tenerezza, lei… Ma finire ha questa commedia! Allora, uno deve morire per scoprire certi imbrogli! (Si gira, mettendosi con la testa dove aveva i piedi e i piedi dove aveva la testa, sul cuscino. Entra Luigi con la bottiglia d’aceto in mano e rimane scioccato, quasi non sa cosa fare. Ha ancora più difficoltà nel parlare).

LUIGITi-tignora, Ro-rotalia, te ha fatto, è motta? (Si gira per prendere la sedia e Rosalia lo spinge col piede sul sedere, facendolo volare a terra e subito si ricompone).

LUIGIAhi! Ahi! Il motto, il motto che ti muove! Aiuto, aiuto! (Accorre Lucia con delle sedie e soccorre Luigi per terra).

LUCIAChe fu, Luigi, che cos’è successo? E perché sei coricato per terra? Sei stanco? (Lo aiuta ad alzarsi).

LUIGIHo preto un talcio di donna Rotalia! E lei, mente (mentre) … (Lucia da le spalle a Rosalia; Rosalia, gli fa segno di fare silenzio, poi gli mostra il dito medio e gli fa ancora segno che se non la finisce, dopo,

prenderà botte, Angelino si zittisce guardando meravigliato, Rosalia che si ricompone).

LUCIA(Che aveva la morte di spalle non capisce). Ih, e allora? Com’è, non parli più? Perché? (Luigi le fa segno di guardare dietro le spalle; si gira e s’accorge che Rosalia si trova coricata all’inverso) Oh, madonna! Che s’è girata da sola? (Meravigliata, a Luigi) Senti, Luigi, non è che tu… hai girato la signora Rosalia dall’altro lato mentr’io non c’ero e ora…? Sai che i morti non si toccano!

LUIGI Ma’ (mamma), lei non è motta, mi fha fatto pure cotì! (Facendo segno col dito medio). E poto fa mi ha fatto tegno di fare tilentio, cotì (facendo segno di silenzio).

LUCIA(Ironica, pensando che il figlio stesse per dare numeri) Ah, t’ha fatto segno di stare zitto! Luigi, bambinone mio, non è che quello che è successo oggi ti ha… diciamo… (segno di pazzia).

LUIGI(Quasi offeso) Te diti, ma’! Io bene tto (sto).

LUCIAE va bene, vieni qui, siedi che cominciamo col dire il rosario. (Si siedono e cominciano col dire il rosario). Comincia, comincia tu, su.LUIGIVa bene; tei ponta? (pronta). (Gli fa segno di si). Tanta Agata...

LUCIAOra pronobis…

LUIGI

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Tanta Flavia…

LUCIAOra pronobis…

LUIGITanta Tereta Riva

LUCIAOra pronobis

LUIGITanto Ttefano di Camatta…

LUCIAMa che fai, Luigi, mi sta elencando tutte le stazioni ferroviarie? Aspetta che li dico io i santi. Santa Rusulia…

LUIGIPaolo Bonolit… (Bonolis).

LUCIASanta A… Aspetta, aspetta! Come hai detto? Paolo Bonolis! Ora pronobis, no Paolo Bonolis! Senti che fai, prendi un fazzoletto e manda via le mosche che s’avvicinano alla signora Rosalia, che prego solo io. (Si sentono arrivare, ed entrano Rosaria e Lorena, e subito dopo Vincenzo col prete).ROSARIA(Preoccupata) E ora come facciamo che c’è pure il prete?

LUCIA(Lucia ignara di tutto) E’ ora! Come ora? E’ stato suo padre (indicando Lorena) ad andare a chiamare il prete! Perché, non doveva?

ROSARIAMa…, mamma, non lo hai ancora capito ch’è tutta…

VINCENZOEntri, entri pure, don Ambrogio. (Guarda sua figlia che le va incontro abbracciandolo, mentre il prete si reca dalla morta e, con la stola al collo, comincia col dire le preghiere). Figlia mia, (afflitto) vedi che guaio è successo? Non c’è più tua madre, è morta!

LORENAPapà, io…

VINCENZO(Tutto con profonda commozione e con momenti di pianto) Tu… tu non centri niente, è solo mia la colpa se si è arrivati a questo. E’ stato l’attaccamento morboso che avuto nei tuoi riguardi… come se tu fossi stata un giocattolo da tenere stretto e sempre al mio fianco. Quel mio fare geloso che nessuno doveva toccarti, come se tu fossi stata sempre bambina e non avresti potuto decidere da te. Si, è mia la colpa di quanto è accaduto. E poco fa mi sono sfogato pesantemente contro tua madre, dicendogliene di tutti i colori, non capendo che essa… poverina cercava solo di proteggerti e renderti più liberta. Cieco, cieco sono stato!

LUCIABasta, basta compare, non si faccia più male di quanto se n’è già fatto. LORENAPapà, se tu ora stai soffrendo così, la colpa è solo mia che non ho avuto mai il coraggio di confidarmi con te anche dei miei momenti intimi; chissà, forse non saremmo arrivati a tanto; si, ho sbagliato tutto, e ti prego di perdonarmi anche per questo momento di dolore che sto ingiustamente facendoti passare…

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DON AMBROGIOSignor Vincenzo, io le mie preghiere le ho già recitate, ora, se vuole, può anche dirmi l’ora per i funerali di domattina.

LORENA(Chiama il prete in disparte) Padre, (si scua con gli altri) io… (gli parla all’orecchio dicendogli che la mamma non è morta, ma che è tutta una finzione per farsi perdonare da suo padre).

DON AMBROGIO(Scandalizzato) No! Non è possibile! Tu, tu hai fatto questo? Ma lo capisci che peccato che hai fatto? E tuo padre… lo sa tuo padre?

LORENA(Guarda suo padre che aveva sentito) Veramente… mio padre ancora non sa niente, e ora…

VINCENZO(Che non si è accorto ancora dell’equivoco) Già tutto so, figlia mia.

DON AMBROGIOAh, si! Quindi lei…, sa tutto, e m’ha fatto venire qui senza che ce ne fosse stata la ragione!

LUCIAChe cosa dice compare? Lei non sa ancora niente di questo cattivo scherzo del regalo!VINCENZO(Alla figlia, pensando che lo scherzo lo avesse fatto lei) Allora… tu… (facendo come se avesse la pancia gravida) Non è vero! E pensare che già mi ero affezionato...

LORENAPapà, cos’hai capito? Il bambino vero l’aspetto!

VINCENZOMi state facendo partire i sensi, ma allora di quale scherzo parlate?

DON AMBROGIONon ci sto capendo una parola, e, visto che a voi, della morta non interesse proprio, io tolgo il disturbo. (Fa per andar via, e Rosalia lo trattiene prendendogli la mano e sedendosi sul lettino).

ROSALIA Eh, no, lei rimane qui! (Rimangono tutti di stucco) Perché ora ha da confessare tutti per questi peccati che abbiamo fatto! (Alla comare) E a lei, comare, desidero confessarla io e con le mie mani!

VINCENZORosalia! Tu!!! Viva!!!

LUCIAHo la strana impressione che ora comincerà l’opera.

VINCENZOPrima che don Ambrogio comincia a confessare tutti, (alla moglie) a te, desidero confessarti io e con questa cinghia! (sfilandola dai pantaloni che gli cadranno strada facendo e rimane in mutande) (Prende il mattarello) E se non sei morta per un conto, ti farò morire per l’altro conto. (Corre ad acchiapparla, mentre lei salta dal letto. Gli altri rincorreranno Vincenzo perché non la prenda; tutto a soggetto, anche entrando e uscendo per le stanze, si abbasseranno le luci ed entra Luigi che si porterà sul proscenio narrando la morale, mentre gli altri rimangono fissi e immobili in posizioni che hanno assunto durante l’arco della commedia).

LUIGISono tante le trovate, oh gente,

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che spesso assalgono la mente.Tanto che per giustificare i torti, scendiamo a patto con i morti.

Non c’è meglio del parlar sincero,dono che possiede l’uomo vero;

perché giocando col mentire,tempo non passa e tutto appare.Dire la verità sempre conviene

perché dona a tutti amore e bene; libera tiene da ogni danno

scioglie persino mal’occhi e mal’anno.La verità, anche s’è dura a dirla

aiuta a mettere tante cose a galla,e poi gridare con tanto fiato al pettod’essere un uomo onesto e schietto.

Ora vi lascio con amore e affettofacendovi dono di un gran detto:

Non c’è amore più verodel parlare onesto e sincero.

Sipario

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