ITINERARIO PER L’EDUCAZIONE LITURGICA DEI...

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ITINERARIO PER L’EDUCAZIONE LITURGICA DEI PICCOLISSIMI

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ITINERARIO PER L’EDUCAZIONE LITURGICA

DEI PICCOLISSIMI

A cura dell’Ufficio Centrale Acr ____________________________________________________________

Hanno collaborato Valentina Brunengo, Mary Castellana, Valentina Fanella, Carla Ferraris, Francesco Giacopuzzi, Clara Micconi, Angelo Pagano, don Matteo Zorzanello.

PICCOLISSIMI 2014|2015

PRESENTAZIONE

In questo anno vogliamo accompagnare i piccolissimi a scoprire nella liturgia il luogo in cui poter crescere nella relazione con Gesù e coltivare l’esperienza di essere discepoli del Maestro.

Questo strumento permette loro di costruire il proprio cammino di fede alla luce della scoperta della celebrazione eucaristica scandita nelle sue parti.

Ogni scheda è sviluppata seguendo questa struttura: - Per te educatore: è una piccola introduzione generale alla scheda; - Per approfondire: è una sezione che vuole aiutare gli educatori a

conoscere l’argomento e offre degli strumenti per ulteriori approfondimenti;

- Suggerimenti: è la proposta di una attività per aiutare i bambini a far propri, attraverso un’esperienza pratica, i contenuti.

Le schede integrano e completano il cammino della proposta per il gruppo piccolissimi.

Aiutiamo i bambini a renderli più protagonisti della parola annunciata, celebrata e vissuta e a valorizzare la domenica , giorno del Signore e dell’incontro fraterno della comunità . 1

Buon cammino l’Ufficio Centrale Acr

cfr. Cei, Incontriamo Gesù, nn.96-1001

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IL SEGNO DI CROCE

Per te educatore

Nel percorrere le tappe fondamentali della celebrazione eucaristica, il nostro primo approfondimento è rivolto al segno di croce, momento che sancisce il riconoscimento da parte dell’intera assemblea di essere riunita nel nome di Cristo. Con il segno di croce che fa parte del linguaggio familiare di ogni cristiano iniziamo la preghiera personale e comunitaria.

Per approfondire

Il segno di croce rientra all’interno della ritualità quotidiana come il

gesto che lega la nostra vita a Dio. Ogni battezzato comincia la sua

giornata e le sue preghiere con il segno di croce invocando così la

grazia del Salvatore (crf. Dal Catechismo della Chiesa Cattolica, pag.

581, n. 2156-2157).

è importante che, fin da piccolo, il bambino prenda familiarità con

questo gesto, e ne riconosca l’estrema importanza (crf. clC - Lasciate

che i bambini vengano a me, pp. 149-150, nn. 195-196).

Vi sono due modi di fare il segno di croce: quello fatto con il pollice

destro (come il segno che riceviamo nel Battesimo) e quello compiuto

con la mano destra, con cui tocchiamo la testa, il petto e le spalle,

accompagnato dalla formula: «Nel nome del Padre, del Figlio e dello

Spirito Santo». Queste parole, unite al gesto, sanciscono e sottolineano

i due grandi misteri su cui si fonda la nostra fede: la Santissima Trinità

e l’incarnazione, passione, morte e risurrezione di Gesù (crf. clC -

Lasciate che i bambini vengano a me, p. 38, n. 80).

Durante il rito del Battesimo, i genitori e i padrini vengono invitati a

segnare la fronte del battezzando con il segno di croce, perché esso

ricorda ciò che sta accadendo: entriamo nella famiglia della Chiesa

partecipando della passione, morte e Risurrezione del Signore. Da quel

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momento in poi, segnandoci con la croce ricordiamo la nostra

appartenenza a Cristo e proclamiamo ciò in cui crediamo.

Suggerimenti

I piccolissimi realizzano la prima parte del loro PROGETTO, album che raccoglie le tappe di questo percorso. Per la realizzazione di questo strumento, la scheda è nella sezione allegati. I piccolissimi ricevono un foglio con l’immagine della croce, la colorano e sono aiutati a fare e a ripetere il gesto. Ricevono quattro cartoncini, in ordine sparso, in cui sono disegnati i quattro passaggi che caratterizzano il segno di croce. Il loro compito è quello di disporli all’interno della croce colorata nell’esatta sequenza, secondo quanto ascoltato e imparato.

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IL GLORIA

Per te educatore

Nel percorrere le tappe fondamentali della celebrazione eucaristica, questo approfondimento è rivolto alla preghiera del Gloria. Il Gloria è un inno antichissimo che esprime la gioia di essere stati salvati da Cristo e in esso si alternano la lode e la gratitudine verso il Signore.

Per approfondire

Il Gloria è la preghiera che i fedeli recitano durante la messa prima

della Liturgia della Parola. Il Gloria è uno degli inni più antichi della

nostra preghiera liturgica  (secondo alcuni è il “Magnificat” della

messa, che ci fa rivivere la nascita di Gesù).  Con il “Te Deum”, di cui

ha la stessa struttura: lode a Dio e invocazione a Cristo, è uno dei più

rari esemplari che ci restano dei salmi non biblici, ma ispirati dalla

Bibbia, recitati dai primi cristiani.

L’inno si apre con le parole cantate dal coro degli angeli per

annunciare la venuta del Salvatore (cfr. Lc 2,11). Coloro che ascoltano

questo messaggio decidono di andare subito a Betlemme per rendersi

conto dell’avvenimento annunciato  (cfr. Lc  2,15). Solo dopo aver

riscoperto la bontà e la misericordia del Signore, possiamo cantare con

gioia l'inno iniziato dagli angeli la notte santa di Natale, che esprime

adorazione, gioia, ringraziamento. Il canto del gloria non si recita nel

tempo di Avvento e in Quaresima, eccetto per le solennità e le feste

(Immacolata Concezione, San Giuseppe…).

Suggerimenti

I piccolissimi realizzano un’altra pagina del loro personale PROGETTO. Per la realizzazione di questo strumento, la scheda è nella sezione allegati. L’immagine di questa pagina da incollare sul progetto

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è quella delle note musicali. I piccolissimi le colorano e le incollano su di un foglio. A seguire costruiscono degli strumenti musicali (piccoli tamburi con cilindro di bottiglia di plastica e palloncino disteso in superficie o le maracas costruite con due bicchieri e riso all’interno) che possono utilizzare la domenica accompagnando il coro durante il canto del Gloria.

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LA LITURGIA DELLA PAROLA

Nel percorrere le tappe fondamentali della celebrazione eucaristica, questo approfondimento è rivolto alla Liturgia della Parola, una delle due parti che costituiscono la Santa Messa (cfr. Sacrosanctum Concilium, cap. II, n.56).

Per te educatore

Le Sacre Scritture contengono la Parola di Dio. I quattro Vangeli occupano un posto centrale, per la centralità che Cristo ha in essi. Dall'unità del progetto di Dio e della sua rivelazione deriva l'unità dei due Testamenti: l'Antico Testamento prepara il Nuovo, mentre il Nuovo compie l'Antico; i due si illuminano a vicenda; entrambi sono vera Parola di Dio (CCC 138-140).

Per approfondire

Le letture della Sacra Scrittura costituiscono la parte principale della Liturgia della Parola. Ad esse fanno seguito l'omelia, la professione di fede e la preghiera universale o preghiera dei fedeli (Ordinamento Generale del Messale Romano, n.55). Nella proclamazione della Parola è Dio stesso a parlare al suo popolo, per questo l’assemblea acclama «Rendiamo grazie a Dio». Così come la risposta alla proclamazione del Vangelo, dice il nostro riconoscere che è Cristo a parlarci. La “mensa della Parola”, di cui ci nutriamo così come del pane, viene “spezzata” nell’omelia, che ci aiuta a comprendere il significato delle letture oggi, nella nostra vita. Ad essa tutto il popolo di Dio “risponde” attraverso la pregiera dei fedeli, nella quali il dialogo con il Signore continua, nella richiesta di poter rendere concreto il verbo ascoltato. Il compito di proclamare le letture, secondo la tradizione, non è competenza specifica di colui che presiede, ma di altri ministri. Le letture quindi siano proclamate da un lettore, come ad esempio un laico, mentre il Vangelo viene invece proclamato dal diacono o, in sua

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assenza, da un sacerdote, non necessariamente il celebrante. (cfr. Sacrosanctum Concilium, cap. II – n.48).

Suggerimenti

I piccolissimi realizzano un’altra pagina del loro personale PROGETTO. Per la realizzazione di questo strumento, la scheda è nella sezione allegati. A ciascun bambino viene consegnato un piccolo quaderno che l’educatore realizza precedentemente rilegando dei fogli bianchi e un foglio colorato per copertina. I bambini procedono nella decorazione del proprio quaderno con questo ordine:

- Copertina: un disegno spontaneo dove disegnano la loro relazione con Gesù;

- Prima pagina: incollano un’immagine della Genesi ad indicare l’antico testamento;

- Seconda pagina: incollano un’immagine di Davide con la cetra per rappresentare i salmi;

- Terza pagina: incollano un’immagine degli apostoli in cammino per la Seconda Lettura;

- Quarta pagina: incollano l’immagine del Vangelo della domenica successiva all’incontro.

È importante che i bambini comprendano la scansione di queste tipologie di letture e la loro successione. Per questo si ha cura di rilegare il tutto mettendo i fogli in ordine e chiedendo ai bambini di portare questo libro, creato da loro, alle successive celebrazioni domenicali.

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LA LITURGIA EUCARISTICA

Per te educatore

Nel percorrere le tappe fondamentali della celebrazione eucaristica, questo approfondimento è rivolto alla Liturgia Eucaristica. L'Eucarestia è «fonte e culmine di tutta la vita cristiana». Nella

santissima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa,

cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua (CCC 1324).

Per approfondire

La Liturgia Eucaristica costituisce il cuore della celebrazione. è

suddivisa tre momenti:

L'offertorio: in cui sono portati all'altare il pane e il vino, segno del

lavoro dell’uomo da offrire al Signore perchè lo trasformi in «cibo di

vita eterna».

La preghiera eucaristica: in cui si rende grazie a Dio per la sua opera

di salvezza e in cui avviene il mistero della transustanziazione, dove le

nostre offerte diventano corpo e sangue di Cristo. Nella preghiera

eucaristica si ripetono le parole di gesù nell’ultima cena. il nostro non è

solo un “fare memoria”, ma un “memoriale”: noi crediamo che

davvero, ogni volta che celebriamo, il pane e il vino che abbiamo

offerto sull’altare diventino il corpo e sangue di Cristo.

La frazione del pane e la comunione: i fedeli ricevono il Corpo e il

Sangue di Cristo così come gli apostoli ricevettero il pane e il vino

dalle mani di Gesù. Nutrendoci del suo corpo diventiamo “tabernacoli

in cammino”, invitati a diventare ciò di cui ci alimentiamo, consapevoli

che quel cibo diventa carne attraverso la nostre scelte e azioni.

Partecipare alla mensa eucaristica, pur non cibandoci dell’Eucaristia,

ci fa vivere la grazia della comunione spirituale con la Chiesa. Per

questo è importane che i bambini comprendano il mistero che stanno

celebrando.

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Suggerimenti:

I piccolissimi realizzano un’altra pagina del loro personale

PROGETTO. Per la realizzazione di questo strumento, la scheda è nella

sezione allegati. Ciascun bambino riceve una nuova pagina con

l’immagine di un altare.

Colorano il disegno, realizzano con vari materiali a disposizione (pongo,

carta,...) una spiga e un grappolo d'uva, il pane e un calice di vino che

incollano sull’immagine dell’altare.

Inoltre, in occasione della Santa Messa, i bambini portano i doni da

portare nella processione offertoriale che possono essere donati al

gruppo della Caritas parrocchiale.

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LO SCAMBIO DI PACE

Per te educatore

Nel percorrere le tappe fondamentali della celebrazione eucaristica, questo approfondimento è rivolto allo Scambio di Pace. Nell’Ordinamento Generale del Messale Romano, si legge che con il rito della pace «la Chiesa implora la pace e l’unità per sé stessa e per l’intera famiglia umana, e i fedeli esprimono la comunione ecclesiale e l’amore vicendevole prima di comunicare al sacramento» e si ricorda che conviene «che ciascuno dia la pace soltanto a chi gli sta più vicino, in modo sobrio» (n. 82).

Per approfondire

Il gesto di pace possiede certamente una dimensione orizzontale di

augurio tra gli uomini, però sin da tempi molto antichi si trova in esso

una forte dimensione verticale. Non è solo una semplice pace umana,

ma si tratta della pace di Cristo risorto – di Lui che è la nostra pace –

comunicata attraverso il suo Spirito, artefice della pace dei cuori di

ognuno dei fedeli nella Chiesa. Non ci può essere pace che non abbia la

sua origine nella Trinità (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n.

1097).

La prima testimonianza scritta riferita allo scambio di pace risale a san Giustino attorno al 155: «Quando il lettore ha terminato, il preposto con un discorso ci ammonisce ed esorta ad imitare questi buoni esempi. Poi tutti insieme ci alziamo in piedi ed innalziamo preghiere sia per noi stessi… sia per gli altri… Finite le preghiere, ci salutiamo l’un l’altro con un bacio» (Giustino, Apologia I, 65; 67, cit. in CCC, n. 1345). Si nota, nel tempo, come questo gesto ha subito un processo di

stilizzazione. Nel Messale di san Pio V si trova l’istituzionalizzazione di

questo gesto e la descrizione dell’abbraccio di pace tra il celebrante e

il diacono nella messa solenne. Nell’Ordinamento Generale del Messale

Romano, si legge che con rito della pace «la Chiesa implora la pace e

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l’unità per sé stessa e per l’intera famiglia umana e i fedeli esprimono

la comunione ecclesiale e l’amore vicendevole prima di comunicare al

sacramento» e si ricorda che conviene «che ciascuno dia la pace

soltanto a chi gli sta più vicino, in modo sobrio»(n.82).

Benedetto XVI ricorda nell’Esortazione apostolica Sacrosantum

Caritatis n. 49: «non tolga nulla all’alto valore del gesto la sobrietà

necessaria a mantenere un clima adatto alla celebrazione, per esempio

facendo in modo di limitare lo scambio della pace a chi sta più vicino»

Suggerimenti

I piccolissimi realizzano un’altra pagina del loro personale

PROGETTO. Per la realizzazione di questo strumento, la scheda è nella

sezione allegati. Per riflettere con i bambini sullo scambio della pace,

si può partire dalle loro relazioni con i coetanei. La pace, per i bambini,

rappresenta l’andare d’accordo con i compagni di gioco, con gli amici di

scuola, con i familiari. Si chiede a loro con quali gesti dimostrano di

essere in pace (ad esempio un bacio della mamma, un abbraccio alla

maestra, una stretta di mano al compagno). Nella pagina del

PROGETTO, ogni bambino imprime, con l’aiuto di colori a dita, sul

foglio della pagina del proprio progetto, l’impronta della sua mano. A

seguire tutti i compagni riproducono la stampa per ogni foglio degli

amici formando un cerchio di mani vicine tra loro e rivolte verso il

centro del foglio ad indicare l’unità e la pace fraterna che i piccolissimi

si impegnano a costruire.

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IL CONGEDO

Per te educatore

Nel percorrere le tappe fondamentali della celebrazione eucaristica, questo approfondimento è rivolto al Congedo. Si colloca all’interno dei riti di conclusione, (comprendenti anche eventuali brevi avvisi, la benedizione, il bacio dell’altare da parte di sacerdoti e ministri e il successivo inchino profondo di fronte a esso), coi quali si conclude la celebrazione eucaristica (cfr. Ordinamento Generale del Messale Romano, n.90).

Per approfondire

L’espressione italiana «la messa è finita, andate in pace» deriva da

quella latina «ite, missa est», ma la locuzione originale si presta a

molteplici interpretazioni per via del fatto che il soggetto del verbo

mittere, il cui significato è inviare o offrire, non è esplicitato. Una delle

ipotesi è che il soggetto sia l’Eucarestia, che è inviata per mezzo dei

diaconi agli impossibilitati a partecipare alla celebrazione, quali ad

esempio gli ammalati; tuttavia questa interpretazione, anche se

sufficientemente soddisfacente sul piano della traduzione,

comporterebbe un’applicazione marginale poiché non necessariamente

ogni volta e in tutte le comunità è detto che vi sia qualcuno che non

abbia potuto partecipare alla celebrazione, e inoltre sarebbe un

messaggio che praticamente non interesserebbe i presenti. «Il congedo

da parte del sacerdote costituisce, pertanto, un ultimo ammonimento a

vivere ciò che si è celebrato. Si tratta di custodire la grazia ricevuta

nel sacramento, affinché porti frutti nella vita cristiana di ogni giorno.

[…] Il fatto che il congedo non sia a sé stante, ma che sia collegato e

derivi dalla benedizione, ci dice che in questo impegno non siamo soli:

il Signore ci accompagna ed «opera con noi» (cfr. Mc 16,20) e perciò

la nostra vita può essere il «culto logico» gradito a Dio (cfr. Rm

12,1-2; 1Pt 2,5)» (Ufficio delle celebrazioni liturgiche del sommo

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pontefice, Il sacerdote nei Riti di Conclusione della Santa Messa, n.

2,3).

Suggerimenti

I piccolissimi realizzano un’altra pagina del loro personale

PROGETTO. Per la realizzazione di questo strumento, la scheda è nella

sezione allegati. I bambini comprendono che, a conclusione di ogni

celebrazione eucaristica domenicale, sono chiamati a portare a tutti il

messaggio di Cristo ascoltato nella messa. I piccolissimi ultimano,

quindi, li personale progetto la cui costruzione li ha accompagnati

durante tutto l’anno, disegnando una chiesa con le porte aperte verso la

strada, a simboleggiare il nostro esser chiamati a non lasciare la buona

notizia di Gesù confinata alla messa ma a portarla a tutti. Incollano

quindi sassolini e ghiaia sulla via appena disegnata. Costruiscono,

inoltre, degli inviti per la messa da portare ai genitori o alle persone a

loro care.

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ALLEGATI

COME COSTRUIRE IL PROGETTO PERSONALE

Il progetto personale è un semplice ROTOLO che può essere realizzare

incollando più fogli di carta millimetrata o dei semplici fogli A4.

Ad ogni scheda il

bambino incolla sul

suo rotolo un disegno,

u n l a v o r e t t o o

q u a l s i a s i a l t r a

proposta suggerita

nell’attività.

O g n i r o t o l o p u ò

essere conservato in

tubo.

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INDICE

Presentazione ………………………………………………………… 3

Il segno di croce ……………………………………………………… 4

Il Gloria ………………………………………………………………… 6

La Liturgia della Parola ……………………………………………… 8

La Liturgia Eucaristica ……………………..…………………..……10

Lo scambio di pace …………………………………………..……… 12

Il congedo …………………………………………………………….. 14

Allegati …………………………………….………………………….. 16

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