Itinerario Domus n. 148 Mangiarotti e Milano

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Tutti i disegni e le fotografie sono dell’archivio Angelo Mangiarotti. Fanno eccezione: la foto a fianco, di Giorgio Gugnani; le foto delle stazioni FF.SS. “Milano Certosa” e “Milano Rogoredo”, di Renato Zuccolin; le foto delle stazioni “Repubblica” e “Venezia” del Passante Ferroviario di Milano di Studio G. L’attività progettuale di Angelo Mangiarotti, svolta sia nell’ambito dell’architettura sia in quello del prodotto industriale, è connotata da una valenza didattica che deriva dalla capacità di collocare il proprio lavoro all’interno di uno scenario problematico di ampio respiro, mai limitato agli aspetti contingenti del singolo progetto. Tra i suoi scritti sono significativi in tal senso: “Sul principio della continuità dei prospetti”, Domus, n. 398, gen. 1963; In nome dell’architettura (con Luisa Bonesio, Monica Luchi e Lorenzo Magnani), Jaca Book, Milano, 1987; La componente etica del progetto, in Marisa Bertoldini, a cura di, L’atto progettuale. Struttura e percorsi, CittàStudi, Milano, 1991; “Pensiero e materia”, l’Arca, n. 107, set. 1996; Sull’oggettività del progetto di architettura, in Guido Nardi, a cura di, Aspettando il progetto, Angeli, Milano, 1997. I testi di Enrico D. Bona (Angelo Mangiarotti: il processo del costruire, Electa, Milano, 1980) e Guido Nardi (Angelo Mangiarotti, Maggioli, Rimini, 1997) costituiscono una interessante interpretazione dell’articolazione concettuale del lavoro di Mangiarotti. Lo spazio dedicato alle opere dell’architetto milanese in volumi e riviste di architettura e design dimostra l’attenzione con la quale il suo lavoro è sempre stato considerato in Italia e all’estero. Si segnalano: Ichiro Kawahara, “Angelo Mangiarotti”, The Kentiku, ott. 1962; Teodora Olga Sammartini, “The Work of Angelo Mangiarotti and Bruno Morassutti 1955-1962”, Architectural Design, n. 3, mar. 1964; Aa. Vv. “Angelo Mangiarotti”, The Japan Architect, n. 2, feb. 1965; Enrico D. Bona, “Un esempio di metodo e figuratività. Aspetti dell’opera architettonica di Angelo Mangiarotti”, Casabella, n. 302, feb. 1966; Carlo Cuscianna, “Prefabbricazione ed eleganza formale in uno stabilimento industriale a Cinisello Balsamo”, Industria Italiana del cemento, set. 1973; Giulia Veronesi, “Architetture recentissime di Angelo Mangiarotti”, Zodiac, Milano, n. 11, 1973; Aa. Vv., “Strutture prefabbricate per uno stabilimento industriale ad Alzate Brianza “, Industria Italiana del cemento, n. 2, feb. 1975; Ichiro Kawahara, et al., Mangiarotti’s Sumptuos World, numero monografico di Space Design, n. 129, mag. 1975; Enrico D. Bona, Mangiarotti, Sagep, Genova, 1987; Matilde Baffa, “Le stazioni del passante ferroviario di Milano: un prototipo per una struttura architettonica complessa”, AxA, n. 1, mag. 1991; Ferdinando Cocucci, “Angelo Mangiarotti. Tecnologia e cultura del progetto”, Proporzione A, n. 4, giu. 1994; Aldo Colonnetti, “Angelo Magiarotti: la componente etica del progetto”, Campo, n. 8, 1994; Aa. Vv., “Angelo Mangiarotti”, Zodiac, n. 16, set. 96 - feb. 97. Mangiarotti e Milano Il percorso progettuale di Mangiarotti si colloca nello scenario architettonico italiano in modo del tutto originale. Formatosi professionalmente a Milano in un ambiente legato alla esperienza dello studio Banfi, Belgioioso, Peressutti e Rogers, è fin da subito interessato alla cultura architettonica d’oltreoceano dove, intorno agli anni Cinquanta, andavano moltiplicandosi le esperienze progettuali finalizzate a istituire un legame tra architettura e industria. A partire da questa attenzione, consolidata da una permanenza triennale negli Stati Uniti, Mangiarotti intraprende un percorso di ricerca teso a esplorare le relazioni tra tecnologie produttive e composizione architettonica, tra il disegno delle singole parti e il linguaggio complessivo dell’edificio. Già nei primi progetti residenziali milanesi, realizzati nella seconda metà degli anni Cinquanta, Mangiarotti esprime compiutamente il proprio pensiero sull’architettura, sempre attento a cogliere le potenzialità insite nelle tecnologie contemporanee. La verità costruttiva, l’oggettività dell’espressione architettonica rispetto ai materiali e alle tecniche utilizzate, l’innovazione formale e spaziale mai disgiunta dall’innovazione tecnica, la centralità del rapporto tra il progettato e la libertà fruitiva dell’utente costituiscono i capisaldi della riflessione teorica di Mangiarotti tutta finalizzata alla configurazione di un’etica del progetto, nella quale le dimensioni costruttiva e fruitiva dell’architettura assumono un ruolo di primo piano. Le strutture prefabbricate in cemento armato, progettate secondo un processo evolutivo che prende le mosse dai primi anni Sessanta, sono state l’occasione per una continua rielaborazione di questi riferimenti che trovano un momento di ridefinizione nei recenti progetti delle stazioni ferroviarie di Milano. Andrea Campioli Mangiarotti’s Milan Angelo Mangiarotti’s schemes play a very original part in contemporary Italian architecture. Trained in Milan in a milieu that was close to the Banfi, Belgiojoso, Peressutti and Rogers office, he immediately took interest in American architectural culture. There, in the 1950s, were under development designs seeking to link architecture and industry. Mangiarotti spent three years in the United States, consolidating his bent for exploring how manufacturing technologies and architecture relate. He studied the relationship between the single parts and the building’s overall language. Mangiarotti’s first Milanese housing designs, executed in the late 1950s, fully expressed his thoughts on architecture, which always tried to glean the potential of contemporary technologies. The keystones of Mangiarotti’s theory are: constructional truth; the objectivity of the architectural expression in relation to the materials and the methods employed; the formal and spatial innovation which never is detached from technical innovation; and the centrality of how the designed building and the occupant’s freedom were tied. The architect’s pondering always attempted to give designing an ethical foundation; frequently, this conflicted with the positions of the academy, in which the constructional and visible dimensions of architecture are primary. The prefabricated reinforced concrete structures, conceived in an evolutionary process that initiated in the early 1960s and characterized Mangiarotti’s whole career, have offered the opportunity to constantly rework these references. They were significantly redefined in the canopies of Milan’s recent railway stations, where the search for clear recognizability provided a chance to rethink the very morphology of the metal components whose profiles have been an attribute of railroad architecture for centuries. Andrea Campioli Angelo Mangiarotti nasce a Milano il 26 febbraio 1921. Nel 1948 si laurea in architettura al Politecnico della stessa città. Negli anni 1953-1955 svolge attività professionale negli Stati Uniti e conosce Frank Lloyd Wright, Walter Gropius, Mies van der Rohe e Konrad Wachsmann. Al ritorno, apre a Milano uno studio con Bruno Morassutti, con il quale collabora fino al 1960. Numerosi i riconoscimenti, tra i quali il Prix Européen de la Construction Métallique (1979), il primo premio al Concorso Targa Alcan (1989), una menzione speciale al Premio Nazionale In/Arch (1989); il premio Compasso d’oro ADI alla carriera (1994). Angelo Mangiarotti was born in Milan on February 26, 1921. In 1948 he received his degree in architecture from his hometown Polytechnic. From 1953 to 1955 he practiced in the United States, where the architect met Frank Lloyd Wright, Walter Gropius, Mies van der Rohe and Konrad Wachsmann. When he returned he opened an office with Bruno Morassutti; they worked together until 1960. Mangiarotti has received numerous awards, including the Prix Européen de la Construction Métallique (1979), First Prize at the Targa Alcan Competition (1969), Honorable Mention at the In/Arch National Awards (1989) and the ADI Compasso d’Oro for his lifetime achievements (1994). Domus 807 Settembre September ’98 Itinerario Itinerary 148 MANGIAROTTI E MILANO MANGIAROTTI’S MILAN 3 5 4 2 7 7 13 15 16 18 19 20 9 18 18 8 1 12 10 17 6 11 14

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Angelo Mangiarotti (1921-2012)(allegato a Domus 807 settembre 1997)vedi:http://it.wikipedia.org/wiki/Angelo_Mangiarotti

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Tutti i disegni e le fotografie sonodell’archivio Angelo Mangiarotti.Fanno eccezione: la foto a fianco,di Giorgio Gugnani; le foto dellestazioni FF.SS. “Milano Certosa”e “Milano Rogoredo”, di RenatoZuccolin; le foto delle stazioni“Repubblica” e “Venezia” delPassante Ferroviario di Milano diStudio G. L’attività progettuale diAngelo Mangiarotti, svolta sianell’ambito dell’architettura siain quello del prodotto industriale,è connotata da una valenzadidattica che deriva dallacapacità di collocare il propriolavoro all’interno di uno scenarioproblematico di ampio respiro,mai limitato agli aspetticontingenti del singolo progetto.Tra i suoi scritti sonosignificativi in tal senso: “Sulprincipio della continuità deiprospetti”, Domus, n. 398, gen.1963; In nome dell’architettura(con Luisa Bonesio, MonicaLuchi e Lorenzo Magnani), JacaBook, Milano, 1987; Lacomponente etica del progetto, inMarisa Bertoldini, a cura di,L’atto progettuale. Struttura epercorsi, CittàStudi, Milano, 1991;“Pensiero e materia”, l’Arca, n.107, set. 1996; Sull’oggettività delprogetto di architettura, in GuidoNardi, a cura di, Aspettando ilprogetto, Angeli, Milano, 1997.I testi di Enrico D. Bona (AngeloMangiarotti: il processo delcostruire, Electa, Milano, 1980) eGuido Nardi (AngeloMangiarotti, Maggioli, Rimini,1997) costituiscono unainteressante interpretazionedell’articolazione concettuale dellavoro di Mangiarotti.Lo spazio dedicato alle operedell’architetto milanese involumi e riviste di architettura edesign dimostra l’attenzione conla quale il suo lavoro è semprestato considerato in Italia eall’estero. Si segnalano: IchiroKawahara, “Angelo Mangiarotti”,The Kentiku, ott. 1962; TeodoraOlga Sammartini, “The Work ofAngelo Mangiarotti and BrunoMorassutti 1955-1962”,Architectural Design, n. 3, mar.1964; Aa. Vv. “AngeloMangiarotti”, The JapanArchitect, n. 2, feb. 1965; Enrico D.Bona, “Un esempio di metodo efiguratività. Aspetti dell’operaarchitettonica di AngeloMangiarotti”, Casabella, n. 302,feb. 1966; Carlo Cuscianna,“Prefabbricazione ed eleganzaformale in uno stabilimentoindustriale a Cinisello Balsamo”,Industria Italiana del cemento,set. 1973; Giulia Veronesi,“Architetture recentissime diAngelo Mangiarotti”, Zodiac,Milano, n. 11, 1973; Aa. Vv.,“Strutture prefabbricate per unostabilimento industriale adAlzate Brianza “, IndustriaItaliana del cemento, n. 2, feb.1975; Ichiro Kawahara, et al.,Mangiarotti’s Sumptuos World,numero monografico di SpaceDesign, n. 129, mag. 1975; EnricoD. Bona, Mangiarotti, Sagep,Genova, 1987; Matilde Baffa, “Lestazioni del passante ferroviariodi Milano: un prototipo per unastruttura architettonicacomplessa”, AxA, n. 1, mag. 1991;Ferdinando Cocucci, “AngeloMangiarotti. Tecnologia e culturadel progetto”, Proporzione A, n. 4,giu. 1994; Aldo Colonnetti,“Angelo Magiarotti: lacomponente etica del progetto”,Campo, n. 8, 1994; Aa. Vv., “AngeloMangiarotti”, Zodiac, n. 16, set. 96- feb. 97.

Mangiarotti e MilanoIl percorso progettuale di Mangiarotti si collocanello scenario architettonico italiano in modo deltutto originale. Formatosi professionalmente aMilano in un ambiente legato alla esperienza dellostudio Banfi, Belgioioso, Peressutti e Rogers, è fin dasubito interessato alla cultura architettonicad’oltreoceano dove, intorno agli anni Cinquanta,andavano moltiplicandosi le esperienze progettualifinalizzate a istituire un legame tra architettura eindustria. A partire da questa attenzione,consolidata da una permanenza triennale negliStati Uniti, Mangiarotti intraprende un percorso diricerca teso a esplorare le relazioni tra tecnologieproduttive e composizione architettonica, tra ildisegno delle singole parti e il linguaggiocomplessivo dell’edificio. Già nei primi progettiresidenziali milanesi, realizzati nella seconda metàdegli anni Cinquanta, Mangiarotti esprimecompiutamente il proprio pensierosull’architettura, sempre attento a cogliere lepotenzialità insite nelle tecnologie contemporanee.La verità costruttiva, l’oggettività dell’espressionearchitettonica rispetto ai materiali e alle tecnicheutilizzate, l’innovazione formale e spaziale maidisgiunta dall’innovazione tecnica, la centralità delrapporto tra il progettato e la libertà fruitivadell’utente costituiscono i capisaldi della riflessioneteorica di Mangiarotti tutta finalizzata allaconfigurazione di un’etica del progetto, nella qualele dimensioni costruttiva e fruitiva dell’architetturaassumono un ruolo di primo piano. Le struttureprefabbricate in cemento armato, progettatesecondo un processo evolutivo che prende le mossedai primi anni Sessanta, sono state l’occasione peruna continua rielaborazione di questi riferimentiche trovano un momento di ridefinizione nei recentiprogetti delle stazioni ferroviarie di Milano.

Andrea Campioli

Mangiarotti’s MilanAngelo Mangiarotti’s schemes play a very originalpart in contemporary Italian architecture. Trained inMilan in a milieu that was close to the Banfi,Belgiojoso, Peressutti and Rogers office, heimmediately took interest in American architecturalculture. There, in the 1950s, were under developmentdesigns seeking to link architecture and industry.Mangiarotti spent three years in the United States,consolidating his bent for exploring howmanufacturing technologies and architecture relate.He studied the relationship between the single partsand the building’s overall language. Mangiarotti’sfirst Milanese housing designs, executed in the late1950s, fully expressed his thoughts on architecture,which always tried to glean the potential ofcontemporary technologies. The keystones ofMangiarotti’s theory are: constructional truth; theobjectivity of the architectural expression in relationto the materials and the methods employed; the formaland spatial innovation which never is detached fromtechnical innovation; and the centrality of how thedesigned building and the occupant’s freedom weretied. The architect’s pondering always attempted togive designing an ethical foundation; frequently, thisconflicted with the positions of the academy, in whichthe constructional and visible dimensions ofarchitecture are primary. The prefabricated reinforcedconcrete structures, conceived in an evolutionaryprocess that initiated in the early 1960s andcharacterized Mangiarotti’s whole career, have offeredthe opportunity to constantly rework these references.They were significantly redefined in the canopies ofMilan’s recent railway stations, where the search forclear recognizability provided a chance to rethink thevery morphology of the metal components whoseprofiles have been an attribute of railroadarchitecture for centuries.

Andrea Campioli

Angelo Mangiarotti nasce aMilano il 26 febbraio 1921. Nel1948 si laurea in architettura alPolitecnico della stessa città.Negli anni 1953-1955 svolgeattività professionale negli StatiUniti e conosce Frank LloydWright, Walter Gropius, Miesvan der Rohe e KonradWachsmann. Al ritorno, apre aMilano uno studio con BrunoMorassutti, con il qualecollabora fino al 1960. Numerosii riconoscimenti, tra i quali ilPrix Européen de laConstruction Métallique (1979),il primo premio al ConcorsoTarga Alcan (1989), unamenzione speciale al PremioNazionale In/Arch (1989); ilpremio Compasso d’oro ADI allacarriera (1994).

Angelo Mangiarotti was born inMilan on February 26, 1921. In1948 he received his degree inarchitecture from his hometownPolytechnic. From 1953 to 1955 hepracticed in the United States,where the architect met FrankLloyd Wright, Walter Gropius,Mies van der Rohe and KonradWachsmann. When he returnedhe opened an office with BrunoMorassutti; they worked togetheruntil 1960. Mangiarotti hasreceived numerous awards,including the Prix Européen dela Construction Métallique(1979), First Prize at the TargaAlcan Competition (1969),Honorable Mention at theIn/Arch National Awards (1989)and the ADI Compasso d’Oro forhis lifetime achievements (1994).

Domus 807 Settembre September ’98 Itinerario Itinerary 148

MANGIAROTTI E MILANOMANGIAROTTI’S MILAN

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Edificio residenzialecon Bruno Morassutti

A una struttura realizzata contecniche tradizionali è statoaccostato un sistema di chiusureverticali esterne caratterizzatoda tre differenti opzioni: iltamponamento cieco, confinitura esterna in legno, iltamponamento trasparente, conserramento in legno e la loggiacon struttura metallica. Questasoluzione ha garantitoall’edificio una elevataflessibilità distributiva perquanto riguarda gli spaziperimetrali che di volta in voltahanno potuto adattarsi allediverse situazioni fruitive diogni singolo alloggio. Alcontempo, da un punto di vistaconcettuale, essa ha consentitol’elaborazione di un progetto nelquale la composizione deiprospetti contiene delle variabiliche esulano dal controllo direttodel progettista con il risultato diuna continua variabilitàdell’immagine complessivadell’edificio. Questo tema, checostituisce una costante dellavoro condotto da Mangiarottinell’ambito dell’ediliziaresidenziale, verrà sviluppatoanche nei successivi progetti diMonza e di Arosio.

Apartment blockwith Bruno Morassutti

A structure built usingtraditional methods featuresthree differing exterior options: ablank wall, finished in woodoutside; glazing with woodwindows; and the loggia with ametal structure. This solutionguaranteed the building a highlyflexible layout of the perimeterspaces, so each time they could beadapted to the needs of everyapartment. At the same time,conceptually, this made itpossible to devise a scheme inwhich the composition of theelevations contains somevariables which were not directlycontrolled by the architect. Theoutcome was the continuouslyvariable overall image of thebuilding. This theme constantlyreoccurred in Mangiarotti’shousing designs and was alsodeveloped in the subsequentMonza and Arosio schemes.

MILANOvia Quadronno 24

1957

Chiesa Mater Misericordiaecon Bruno Morassutticalcolo delle strutture: AldoFavini

La struttura dell’edificio ècostituita da quattro pilastri chesorreggono due travi principalisulle quali poggiano sei travilongitudinali secondarie consezione a X. Queste ultime sonorealizzate mediantel’assemblaggio di conci dipiccole dimensioni con cavi dicompressione e fornisconol’appoggio ai tegoli di coperturail cui disegno a nervaturaincrociata caratterizzal’intradosso. Il tamponamentoera originariamente costituitoda una doppia lastra di vetro cheincorporava un pannello dipolistirolo.

Mater Misericordiae Churchwith Bruno Morassuttistructural engineer: Aldo Favini

The building’s structurecomprises four columns whichcarry two main girders; sixsecondary longitudinal X-shapedbeams rest on them. Thesecondary members are made byassembling small componentsusing compression cables. Theysupport the roof slabs whoseintersecting ribbingcharacterizes the intrados.Originally, the infill was doubleglazing sandwiching apolystyrene panel.

1959

Edificio residenziale meublécon Bruno Morassutti

L’edificio è composto da moduliripetuti realizzati con strutturain parte a muratura portante ein parte a pilastri in cementoarmato. Obiettivo del progetto èil raggiungimento di una elevatadensità abitativa senza perquesto rinunciare a una certaflessibilità dell’organizzazionedistributiva degli alloggi cheviene sottolineata anche dalriferimento a sistemi di arredointegrati.

Furnished apartment blockwith Bruno Morassutti

The building consists in repeatedmodules; the structure combinesmasonry bearing walls andreinforced concrete columns. Thepurpose of the design was toattain high density housing whilea certain flexibility in theapartment layouts wasmaintained. This is underscoredby the reference to built-infurnishings, too.

BARANZATE (MI)via della Conciliazione 22-24

MILANOvia Fezzan

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1964

Edificio per attivitàindustriale e per uffici Elmagcalcolo delle strutture:Alessandro Sbriscia Fioretti

La struttura dell’edificio ècostituita da tre elementi incemento armato precompressoprefabbricati: il pilastro, la trave eil tegolo di copertura, il cuidisegno è stato sviluppato conparticolare attenzione allasemplificazione delle operazionidi assemblaggio in cantiere. Laforma del pilastro, caratterizzatada un capitello pentagonale haconsentito di ridurre, a parità diluce libera, la dimensione dellatrave costituendo al contempo uninvito per il suo posizionamento.Il tamponamento è costituito dapannelli di lamiera di acciaiogrecato con isolamento e da unavetrata continua con struttura inacciaio in corrispondenza degliuffici e dell’esposizione.

Elmag Factory andAdministration Buildingstructural engineer: AlessandroSbriscia Fioretti

The building’s structure comprisesthree prefabricated prestressedconcrete elements: the column,girder and roof slab. Its designsought to simplify assembly on site.The shape of the column, featuringa pentagonal capital, permitted thereduction of the girder size withthe same clear span. Also, it helpedpositioning. The infill consists incorrugated and insulated sheetsteel panels; the offices andshowroom have continuousglazing and a steel structure.

MONZA (MI)viale Elvezia 35

MILANOParco Sempioneviale Alemagna 6

1968

Progetto per un padiglioneespositivo alla XIV Triennaledi Milano

La forma dell’edificio è latrascrizione della concezionecostruttiva connessa almateriale utilizzato: ilriferimento a strutture a guscioconsente infatti di ottimizzarel’impiego del poliestererinforzato con fibre di vetro.L’esito è una proposta che siallontana completamente dalsegno convenzionale di unaarchitettura costruita pergiustapposizione di parti, e chemira invece allasperimentazione di unaespressività coerente almateriale, e che allo stessotempo è in grado di sottolinearela destinazione espositiva deglispazi progettati.

Envisaged Hall at the 14thMilan Triennale

The form of the building is thetranscription of theconstructional conception tied tothe material used. In fact, shellstructures make it possible tooptimize the employment offiberglass-reinforced polyester.The result is the opposite of theconventional sign of a buildingconstructed by juxtaposing itsparts; instead, it aims toexperiment an expressiveness thatis coherent with the material andable to stress the exhibition natureof the projected spaces, too.

1959

Edificio residenzialecon Bruno Morassutti

La posizione centrale dellastruttura portante dei tre corpidi fabbrica dell’edificio hapermesso di liberare le paretiesterne da ingombri fissi(murature e pilastri) favorendouna libera disposizione deipannelli esterni (vetrati o inlegno) che hanno potuto esserecambiati di posizione nel tempoa seconda delle mutate esigenzedegli utenti. L’assenza di muridivisori portanti ha reso inoltrepossibile nel tempo larealizzazione di diversesoluzioni distributive.

Apartment blockwith Bruno Morassutti

The central position of thestructure in the building’s threeunits made it possible to free theexterior walls from masonry andcolumns. This favored a freeconfiguration of the (glazed orwood) exterior panels, which canbe moved at a later date to suitthe occupant’s changingexigencies. Furthermore, theabsence of bearing walls allowedthe layout to be modified overtime.

MILANOvia Gavirate 27

MILANOzona Portellosede dismessa dell’Alfa Romeo

1961

Progetto per una galleria delvento per l’Alfa Romeo

Le destinazioni d’uso specialihanno costituito nel lavoro diMangiarotti un interessantebanco di prova sul tema dellarelazione tra funzione elinguaggio architettonico. Laforma di questo edificio,destinato alle verifichedell’efficienza aerodinamicadelle automobili, è modellatatraendo spunto dallo schema difunzionamento della galleria delvento (praticamente un grossotubo Venturi) e dallecaratteristiche degli impiantialloggiati.

Projected Alfa Romeo WindTunnel

In Mangiarotti’s work specialuses have represented aninteresting test bench for therelationship between functionand architectural language. Theform of this structure, envisagedto verify the drag of cars, ismodeled on the workings of awind tunnel (practically anenormous Venturi tube) and thetraits of the accommodatedequipment.

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1972

Edificio per esposizione eportineria Fegcalcolo delle strutture: GiulioBallio, Giovanni Colombo,Alberto Vintani

L’edificio è realizzatoutilizzando la strutturaprefabbricata in cementoarmato «Briona» che, dopoquesta prima sperimentazione,ha avuto un’ampia diffusionecome sistema strutturale acatalogo per la realizzazione diedifici con diversa destinazioned’uso (depositi, edificiindustriali, scuole). Essapresenta la complanarità delletravi, che poggiano sui capitellia quattro vie dei pilastri, e deitegoli di copertura appoggiatiinvece alle travi. La rotazione di90° dell’orientamento dei tegoliin campate adiacenti consente diridurre ai minimi termini lospessore delle travi, mentre ilparticolare disegnodell’intradosso, caratterizzatoda una serie di nervature traloro ortogonali, consente ilposizionamento a incasso dellereti impiantistiche.Il tamponamento è costituito dauna vetrata continua conmontanti di acciaio.

Feg Show-Room and Porter’sAreastructural engineers: GiulioBallio, Giovanni Colombo andAlberto Vintani

This building was erected byutilizing “Briona” prefabricatedreinforced concrete; subsequently,after being experimented here, itwas widely employed as an off-the-shelf structural system toconstruct buildings with diverseuses (warehouses, factories andschools). The girders lie in thesame plane and are carried bythe four-way capitals of thecolumns; the roof slabs rest onthe girders. By rotating thedirection of the roof slabs in theadjoining bays 90˚ the girderthicknesses was minimized; thespecial intrados design, featuringperpendicular ribbing, allows theservices to be recessed.The curtain wall consists incontinuous glazing with steelmullions.

GIUSSANO (MI)Strada Valassina

1968

Edificio per attivitàindustriale e per uffici ArmItaliacalcolo delle strutture: GiulioBallio, Giovanni Colombo,Alberto Vintani

La struttura dell’edificio èrealizzata in cemento armatogettato in opera mentre per iltamponamento è stato studiatoun apposito pannello in cementoarmato prefabbricato confinitura esterna in graniglia einterna in intonaco. Il risvoltodel pannello nella partesuperiore, arretrando rispetto alpiano della facciata la linea digronda, caratterizza l’immaginedell’edificio e al contempoconsente di risolvere versol’interno dell’edificio il sistemadi allontanamento dell’acquapiovana.

Arm Italia Factory andAdministration Buildingstructural engineers: GiulioBallio, Giovanni Colombo andAlberto Vintani

The structure of the building isin-situ concrete. A specialprefabricated reinforced concretepanel was studied for the infill,finished in reconstructed stone onthe outside and plaster on theinterior. The panel’s upper sectionsets the facade back from theeaves line, thereby characterizingthe building’s image; moreover, itallows the downspouts to beplaced inside the structure.

CINISELLO BALSAMO (MI)via Pellizza da Volpedo 109

ALZATE BRIANZA (CO)Strada Statale Briantea

1969

Edificio per attivitàindustriale e per uffici Lemacalcolo delle strutture: GiulioBallio, Giovanni Colombo,Alberto Vintani

L’edificio è stato progettato conuna struttura prefabbricatatrilitica in cemento armatoprecompresso la cui originalitàconsiste nella continuità ecomplanarità dell’intradosso enella possibilità di realizzareaggetti, anche di luceconsistente. Il sistema ditamponamento, realizzatoanch’esso con elementiprefabbricati in cementoarmato, prevede un pannellocieco, completamente incemento armato, e un pannellotrasparente nel quale è inseritoun serramento in alluminio.

Lema Factory andAdministration Buildingstructural engineers: GiulioBallio, Giovanni Colombo andAlberto Vintani

The building features a trilithicprefabricated prestressed concretestructure whose originality lies inthe continuity of the intrados,which also lies in the same plane;furthermore, large cantilevers arepossible. The prefabricatedreinforced concrete infill featurestwo solutions: a blank whollyreinforced concrete panel and atransparent one with analuminum window.

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1977

Edificio residenziale

Questo edificio ripropone lastessa logica distributiva e lestesse tecniche già utilizzate perl’edificio residenziale di Monzarealizzato qualche anno prima.L’impiego di pannelli ditamponamento prefabbricatimodulari condiziona anche inquesto caso la concezionedell’organizzazione distributivadegli alloggi basata su unamaglia modulare mentre lelogge, posizionate in questo casosempre ad angolo, assumono unparticolare rilievo compositivo.

Apartment block

This structure reuses the samecirculation approach andtechniques already employed inthe Monza apartments a fewyears previously. Here too, the useof modular prefabricated infillpanels influenced the conceptionof the apartment layout, basedon a modular pattern. Theloggias are in the corners too,giving a marked compositionalimprint.

1979

Studio di una stradasopraelevata

La particolare sezione studiatain questo progetto per unastrada sopraelevata per piazzadella Repubblica ipotizza unarelazione tra lo spazio superioredella strada, non riservataesclusivamente al trafficoautomobilistico, e lo spaziosottostante, sul quale ci si puòaffacciare dalla sopraelevata, eche acquisisce una autonomaidentità spaziale grazie allegrandi aperture consentite dallaorganizzazione strutturaledell’impalcato realizzato inacciaio.

Viaduct study

The special section studied forthis elevated roadway in Piazzadella Repubblica envisages arelationship between the upperspace of the street, not usedexclusively by cars, and the spacebelow. From the viaduct one canoverlook it, and it takes on itsown spatial identity thanks to thelarge openings obtained by thestructural organization of thesteel framing.

AROSIO (CO)via Marconi 17

MILANOpiazza della Repubblica

1972

Edificio residenziale

La sperimentazione condotta apartire dagli anni Sessanta suipannelli prefabbricati incemento armato, condottanell’ambito degli edifici perl’industria, viene trasferita conquesto progetto nell’ambitodell’edilizia residenziale.L’edificio è stato realizzato contecniche tradizionali per quantoriguarda la struttura portante,in cemento armato gettato inopera, e i solai, inlaterocemento, mentre iltamponamento è costituito dapannelli modulari prefabbricatimontati esternamente e finitiinternamente con unacontroparete in muratura inlaterizio intonacata. La partetrasparente del tamponamento ècostituita da serramenti inlegno oscurabili mediante ante alibro sempre in legno. Laparticolare attenzione riservataalla modularità dell’impiantodistributivo consente larealizzazione di logge collocatelungo il perimetro dell’edificioin modo differente ai diversipiani. Questa soluzione, oltre arispondere all’esigenza diflessibilità distributiva deglispazi interni, ha consentito diottenere una elevata variabilitàdell’organizzazione compositivadell’edificio che in questoprogetto non è più studiata apartire dal concetto di prospettoma piuttosto da quello diinvolucro.

Apartment block

This scheme marked the transferof the prefabricated reinforcedconcrete panel technology whosedevelopment commenced in the1960s from industrial structuresto housing. The structural frameand floors of the building usedthe traditional techniques ofcast-in-place concrete and hollowtile and concrete, respectively.The infill is of prefabricatedmodular panels mountedexternally; they are finished onthe interior with plastered brick.The transparent portion of theinfill features wood windowswith folding wood shutters. Thespecial care paid to themodularity of the layout made itpossible to create perimeterloggias that differ on each floor.Besides providing the necessarycirculation flexibility inside, thissolution enabled the architect toobtain a highly variablecompositional organization ofthe building. The point ofdeparture of this scheme was theconcept of envelope, rather thanelevation.

MONZA (MI)via degli Artigianelli

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Page 4: Itinerario Domus n. 148 Mangiarotti e Milano

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1982/1998

Stazione del PassanteFerroviario «Venezia»

La stazione è stata realizzatamediante la tecnologia dell’arcocellulare che, malgrado laposizione molto superficiale e lascarsa coerenza del terreno, haconsentito di effettuare lo scavoin galleria, senza interrompereil traffico veicolare. La stazioneè concepita come un unicogrande volume, articolatoesclusivamente da unmezzanino appeso alla strutturadella galleria, che permette unapercezione completa dellospazio, sia dal piano banchinache dal piano superiore.

Venezia Underground RailLink Station

Cellular arch technology wasutilized for this station. Despitethe nearness of the surface andthe low cohesion of the soil, thismade it possible to dig a tunnel,without halting car traffic. Thestation is conceived as a singlehuge volume; the only feature is amezzanine hung from the tunnelstructure that allows one tocompletely perceive the space,both from the platforms and theupper level.

MILANOvia Regina Giovanna,piazza Francesca Romana,piazza 8 Novembre

MILANOpiazza della Repubblica

1982/1998

Stazione del PassanteFerroviario «Repubblica»

La stazione è caratterizzata,nella zona del mezzanino, dauna struttura in cementoarmato a vista la cuiconformazione ad alberoriprende la morfologia deglielementi strutturali dellepensiline delle stazioni fuoriterra delle Ferrovie dello Stato.La volta della galleria è invececaratterizzata da un disegnoottenuto direttamente con ilgetto della struttura, checonsente al contempo di ovviarealle eventuali imperfezioni delgetto, di migliorare il livello diilluminazione della stazione e dialloggiare impianti.

Repubblica Underground RailLink Station

In the mezzanine area the stationfeatures an unfinished reinforcedconcrete structure; its treelikeshape echoes the morphology ofthe structural members of theoutdoor State Railway stationcanopies. The vault of the tunnelis characterized by a patternobtained directly by the casting ofthe structure; at the same time, itmakes it possible to compensatefor the casting defects, improvethe lighting level and houseservices.

1982/1995

Stazioni delle Ferrovie delloStato

Progettate all’interno del piùampio programma direalizzazione del PassanteFerroviario di Milano le stazionisono il risultato della ricerca diuna riconoscibilitàdell’immagine all’interno diinfrastrutture interessateprevalentemente da flussipendolari.I tre edifici sono stati cosìconcepiti in modo unitarioanche se presentano notevolidifferenze dal punto di vistamorfologico e trovano nelsistema costruttivo utilizzatoper la realizzazione dellepensiline il denominatorecomune. Il sistema integra alsuo interno la funzione diriparare i passeggeri in attesasulle banchine e quella disostenere i cavi per l’erogazionedell’energia elettrica ai treni.Inoltre la particolareorganizzazione degli elementistrutturali consente di coprireluci differenti e di realizzarepiani di copertura a quotedifferenti. Esso è costituito dapilastri a Y con sezioneellissoidale disposti a uninterasse di 27,60 metri, suiquali poggiano le travi reticolaria sezione triangolare, dalle qualisi dipartono le travi secondariea sostegno della copertura e deicavi elettrici.Gli edifici annessi alle stazionisono realizzati con struttura incemento armato gettato in operae un sistema di tamponamentoleggero in pannelli e serramentidi alluminio.

State Railway stations

Designed as part of the vasterUnderground Rail Link projectin Milan, these stations are theproduct of the search for arecognizable image withininfrastructures primarily used bycommuters.Thus the three buildings arefounded on a unified concept,even though their morphologydiffers notably. The commondenominator is the buildingmethod employed for thecanopies. This system blends twofunctions: sheltering passengerswaiting on the platforms andcarrying the power cables for thetrains. Furthermore, the specialorganization of the structuralmembers makes it possible tobridge different spans and havecanopies at differing heights. TheY-shaped, elliptical-sectioncolumns are placed at a c.o.cdistance of 27.60 meters; theysupport triangular lattice beams.The secondary beams carryingthe canopies and the power linesare anchored to them. The stationbuildings have in-situ concretestructures; the curtain walls arein panels and aluminumwindows.

MILANOvia Mambretti (Milano Certosa)via Cassinis (Milano Rogoredo)via La Masa (Milano Villapizzone)(in costruzione)

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1988

Studio per un edificiopubblico

Lo studio, sollecitato da unacceso dibattito apertosi sullariorganizzazione della piazza delDuomo, prevede la realizzazionedi un edificio alto, da adibire adattività ad alta accessibilità daparte del pubblico, posto sulfondo della piazza, così come eraprevista nell’ottocentescoprogetto di Mengoni. Adifferenza del caratteremonumentale della propostamengoniana, l’andamentocurvilineo del frontedell’edificio verso il Duomo el’elevata trasparenza con cui èpensato il suo involucrosottolineano e sollecitano unarelazione tra lo spazio dellapiazza e le architetture che vi siaffacciano.

Study for a public building

The study, triggered by a heateddebate on the reorganization ofPiazza del Duomo, envisaged theconstruction of a tall building; itwas supposed to be highlyaccessible to the public andplaced at the end of the square, inaccordance with Mengoni’snineteenth-century design. Unlikethe monumentality of Mengoni’sscheme, the curved front facingthe church and the elevatedtransparency of the envelopeunderscore and trigger arelationship between the space ofthe plaza and the buildings on it.

MILANOpiazza del Duomo

GIUSSANO (MI)via dell’Artigianato 12

1993

Edificio industriale e peruffici International OfficeConceptcalcolo delle strutture: GiulioBallio, Franco Spinelli, AlbertoVintani

In questo edificio vieneriproposta la struttura giàstudiata per gli edifici di AlzateBrianza e di Turate. Vienecompletamente rivisto ildimensionamento deicomponenti in relazione allemodificazione dei dispostinormativi e, per la prima voltal’organizzazione distributivaviene articolata su due livelli.Particolare attenzione è statariservata allo studio deltamponamento vetrato, il cuimontante estruso in alluminio èstato appositamente prodotto.

International Office ConceptFactory and AdministrationBuildingstructural engineers: GiulioBallio, Franco Spinelli andAlberto Vintani

This building utilizes again thestructure studied for the AlzateBrianza and Turate buildings.The sizing of the componentswas completely revised to meetthe modified standards; for thefirst time, three levels areoccupied. A great deal of carewas paid to the study of thecurtain wall, whose extrudedaluminum mullion was speciallymade.

1982

Edificio per attivitàindustriale e per uffici Uniforcalcolo delle strutture: GiulioBallio, Giovanni Colombo,Alberto Vintani

Questo edificio presenta unastruttura analoga a quellarealizzata per l’edificio di AlzateBrianza. In questo caso tuttaviaviene aumentata la luce liberadell’impianto distributivo chepassa dai 18 metri dell’edificio diAlzate Brianza a 21 metri. Iltamponamento presenta laduplice soluzione del pannelloin cemento armato e dellavetrata con montanti inalluminio, in corrispondenzadegli uffici e della esposizione.

Unifor Factory andAdministration Buildingstructural engineers: GiulioBallio, Giovanni Colombo andAlberto Vintani

The structure of this building isanalogous to that of the AlzateBrianza one. In this case,however, the clear span wasincreased from 18 to 21 meterscompared with the earlierbuilding. There are two types ofinfill: reinforced concrete panelsand glazing with aluminummullions for the offices andshow-room.

TURATE (CO)via Isonzo 1

MILANOpiazza Leonardo da Vinci 32

1983

Progetto di aule insopraelevazione per ilPolitecnico di Milano

Il raddoppio delle preesistentiaule a gradinata della sede dipiazza Leonardo da Vinci delPolitecnico di Milano è propostocon nuove aule posizionate al disopra degli edifici esistenti,mediante un corpo sopraelevatodotato di una strutturaautonoma appoggiata a terra. Lastruttura in acciaiodell’ampliamento e l’aggetto dialcune parti delle nuove aulerispetto ai corpi di fabbricapreesistenti costituiscono glielementi fondamentali dellanuova immagine dell’edificio.

Envisaged additional-storyclassrooms for the MilanPolytechnic

The doubling of the tieredclassrooms in the PiazzaLeonardo da Vinci premises ofthe Milan Polytechnic wasproposed by placing the newlecture rooms above the existingbuildings. A separate structurewould have rested on the ground.The steel structure of theextension and the protrusion ofsome parts of the new classroomsfrom the preexisting buildingsare the chief attributes of thebuilding’s fresh image.

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