ITINERARIO CATECUMENALE per GIOVANI e ADULTI...Questo dipende dalle persone, dalle circostanze, ecc....
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ITINERARIO CATECUMENALE
per GIOVANI e ADULTI
COME UTILIZZARE QUESTO SUSSIDIO
Il sussidio è sviluppato in due parti:
Un gruppo di 30 SCHEDE per un percorso essenziale alla scoperta della
proposta cristiana;
Un gruppo di 5 ALLEGATI per un ulteriore possibile approfondimento di alcuni
“fondativi” nuclei tematici.
Le 30 SCHEDE sono state redatte secondo un metodo: partire dalla parola delle
persone che hanno chiesto di essere accompagnate nel cammino di iniziazione
cristiana, far ascoltare la parola e la testimonianza dei cristiani, individuare le
difficoltà di oggi, meditare uno o più testi della Scrittura, fare appello alla memoria,
indicare delle vie concrete in direzione dell'avvenire.
A volte ci sono delle varianti: scelta voluta in base alla tematica e per ricordare che un
po’ di creatività, nell’utilizzo stesso delle schede, non guasta!
Ogni scheda è pensata per un incontro, senza dimenticare che le esigenze del
percorso (e soprattutto di chi lo vive) può portare ad un utilizzo molto più libero.
Nel loro insieme le 30 schede hanno un ordine. Non sono state assemblate a caso! Si
può, certo, modificare quest'ordine in un cammino concreto, ma ci vuole una ragione. E
soprattutto è necessario rendersi conto che ogni metodo utilizzato implica comunque
una progressione, essenziale in un cammino di iniziazione alla vita cristiana.
Anche l’utilizzo di tutte (o meno) le schede, dipende dalla situazione in cui vive il
catecumeno. Non si tratta di “farle tutte” (non è un programma da svolgere) ma di
cogliere quanto è necessario per un cammino adeguato di iniziazione di una persona
adulta, sempre a partire dalla sua condizione culturale/religiosa. Con libertà possono
essere messe da parte le schede considerate meno importanti nella economia del
percorso stesso.
Crediamo sia ancora più importante verificare il contesto nel quale possono
essere utilizzate le schede.
Queste possono essere utili sia per un accompagnamento individuale (catecumeno/i e
accompagnatore), come per un percorso di gruppo (catecumeno/i, accompagnatore e
altri adulti, o giovani, che accettano di rimettersi in cammino insieme a chi “chiede
ragione della speranza che c’è in chi è cristiano”).
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Sono modulate talvolta con attenzioni diversificate a questo scopo. Certo che la
seconda ipotesi può risultare di gran lunga la più idonea, onde offrire al catecumeno
già una prima esperienza di comunità accogliente nei suoi confronti, nonché aiutare la
comunità cristiana a sentirsi direttamente responsabile della testimonianza di fede.
Durante l'incontro di catechesi, l'accompagnatrice o l'accompagnatore e la
persona in ricerca o il catecumeno hanno la scheda in mano, così come è bene ce
l’abbiano quanti altri partecipano agli incontri.
Non si dimentichi la Bibbia e, cosa sicuramente proficua, un quaderno sul quale
appuntare quanto di personale si va maturando durante il percorso (anche in base alle
indicazioni offerte attraverso le stesse schede).
Un’indicazione anche per quanto riguarda i 5 ALLEGATI:
Si tratta di 3 percorsi biblici:
1. L’Antico testamento
2. I Vangeli: Gesù e il suo ministero pubblico
3. Gli Atti degli Apostoli e gli scritti di Paolo: il cammino
delle prime comunità cristiane
… e di 2 soste:
1. L’anno liturgico
2. La storia dei cristiani
Sono un ulteriore contributo, utile innanzitutto all’accompagnatore perché, seppure in
sintesi, abbia tra le mani una certa completezza di proposta.
Un ulteriore contributo, per l’accompagnatore stesso, sono i riferimenti al
catechismo degli adulti “La verità vi farà liberi”: lì potrà trovare quanto gli è
necessario per la propria formazione, vissuta in sintonia con la Chiesa dalla quale gli
viene affidato il mandato di “compagno di viaggio” di chi, incuriosito dalla proposta
cristiana, ha bisogno di testimoni credibili del vangelo (“bella notizia”) di Gesù Cristo.
NOTA: Le 30 schede sono frutto di un lavoro di sintesi del testom “Itinerari Catecumenali” di Pascal
Thomas, Paoline Editoriale Libri, 1995.
I 5 allegati, i riferimenti al Catechismo degli Adulti e quant’altro, sono suggeriti dall’Ufficio
per la Pastorale Catechistica, settore Catecumenato Adulti.
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1. DOVE SEI, TU CHE COMINCI?
CIÒ IN CUI GIÀ CREDI
Secondo te, in che cosa credi ora?
Per aiutarti, guardati intorno:
Ci sono persone (poche) che dicono di non credere in niente. Ne conosci
certamente. Ma spesso esse si fidano di altre persone, lavorano per i loro figli,
si appassionano per migliorare la vita.
Ci sono persone che credono nell'uomo, nella vita, nel futuro, ma non credono in
alcuna realtà religiosa (Dio, l'al di là).
Ne conosci sicuramente. Che ne pensi?
Ci sono persone che hanno un credo religioso: i cristiani, i musulmani, i buddisti,
ecc. Pensi che questi diversi credenti possano dare l'uno qualcosa all'altro? E
che cosa?
Vuoi provare tu, ora, a dire in che cosa credi soprattutto? (Puoi scriverlo su un foglio mentre prepari l'incontro o dopo l’incontro).
CHE COSA, FORSE, TI FRENA O TI BLOCCA?
Questo dipende dalle persone, dalle circostanze, ecc.
In questi ultimi anni abbiamo incontrato alcune persone che erano frenate:
- dal male, dall'infelicità, dalla sofferenza: come si può credere quando si vedono
certe cose?
- da certe posizioni della Chiesa: sulla sessualità, sul denaro e sulla vita economica,
ecc.
A te la parola
Prima di intraprendere il cammino di fede, sarà bene che tu faccia un po’ il punto. Ti suggeriamo di farlo in tre tempi:
- innanzitutto prova ad individuare ciò in cui credi;
- poi prova a definire ciò che ti frena o ti blocca;
- infine, prova a dire che cosa ti aspetti dal cammino che comincia.
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- da certi dubbi sulla religione: ma sarà poi «tutto» vero?
CHE COSA TI ASPETTI DAL CAMMINO CHE COMINCIA?
- Vuoi capire alcuni aspetti dell'esistenza umana? Ad esempio: la speranza, la
solidarietà, l'al di là, la libertà, ecc.
- Vuoi scoprire alcuni aspetti del Vangelo? Ad esempio: la vita di Gesù, l'origine del
mondo, il senso del Battesimo, ecc.
- Vuoi incontrare delle persone, dei fratelli e delle sorelle, per chiacchierare con
loro e scambiare le impressioni?
Che pensi? E' chiaro che puoi «scegliere» più risposte!
E forse anche tu hai delle difficoltà? Se non ne trovi, non ti sforzare! Ma cerca almeno di capire... a che punto ti trovi.
Riferimenti al Catechismo La Verità vi farà liberi, pp. 17-34
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2. CREDERE SI PUÒ
CHE COSA CREDONO I CRISTIANI
- Si crede con quanto c'è in fondo a se stessi (le domande sulla propria vita, la
speranza, l'amore).
- Si crede anche con quanto viene dall'esterno (incontri, avvenimenti).
- Si crede inoltre perché si cerca e si trova. Come interpreti queste affermazioni? Ti dicono qualcosa? Diresti diversamente?
TESTIMONIANZE DI PERSONE CHE COMINCIANO A CREDERE
- «Sento che c'è qualcosa, ma non so dire che cosa».
- «È tanto che ci penso, ma non ho avuto ancora l'occasione per occuparmene».
- «Sento che Dio è una di quelle domande a cui devo dedicare del tempo se voglio
capirci qualcosa».
- «Da anni mi impegno nel sindacato, ora ho bisogno di andare più in profondità».
- «Nel mio ambiente nessuno è credente: mi sembra un po' strano interessar-
mene...».
Ti riconosci in qualcuna di queste affermazioni?
DIFFICOLTÀ DI OGGI
- «Per credere bisogna avere tempo o un carattere speciale o un minimo di
benessere. Non è una cosa per tutti».
- «Ho voglia di credere, ma sento che è complicato: ti mancano le parole, non sai
spiegarlo».
- «Credere? Lo vorrei tanto, ma non voglio tradire la mia famiglia o il mio ambiente».
- «Vorrei tanto credere, ma non sono del tutto d'accordo con la Chiesa».
A te la parola
Se uno ti dice:”credere” o “essere credente”, che significa questo per te? A che cosa pensi?
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Queste difficoltà sono anche le tue? Inizi un cammino. Perché? È tanto che ci pensi? Che cosa ti aspetti? Che cosa speri?
Testi biblici
Venite e vedrete (questo testo è stato scelto perché fa vedere che cos'è l'incontro con una persona di cui sentirai tanto parlare, Gesù).
«Due uomini avevano sentito parlare di Gesù e lo seguivano.
Gesù si voltò e disse: "Che cercate?" Gli risposero: "Maestro, dove abiti?" Disse loro:
"Venite e vedrete"». (Gv 1, 37-39).
Ecco un quadretto d'insieme. Che cosa ti colpisce?
La mia gioia e la vostra gioia (Parole di Gesù poco prima della sua morte).
«Che la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (vedi Gv 16, 23-24; 17, 13).
Pensi ci sia un rapporto tra religione e gioia?
Per andare più lontano Cerca di ritenere qualcosa di ciò che hai scoperto e che consideri essere una luce per te. Speriamo che tu abbia il gusto di andare più lontano!
Apri un quaderno:
sulla pagina di sinistra, scrivi le tue domande o i tuoi pensieri; sulla pagina di destra, i
testi biblici o altri testi.
Ad ogni scheda avrai qualcosa da scrivere o da inserire.
Metti il titolo della scheda in cima ad ogni nuova pagina.
Se vuoi, incornicia una frase di uno dei testi biblici. Ripetila ogni tanto.
Messaggio
«Siete stati chiamati alla
libertà» (Gal 5, 1)
Riferimenti al Catechismo La Verità vi farà liberi, pp. 27-30
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3. DIO AMA IL MONDO INTERO Questa scheda può essere fatta assieme ad altri
CHE COSA CREDONO I CRISTIANI
- Dio si prende cura di tutti gli uomini e tiene molto a ciascuno di noi.
- L'amore degli altri è una cosa meravigliosa. I credenti scoprono che l'amore di Dio
è ancora più forte.
- Non è perché siamo uomini che Dio ci ama. È perché noi valiamo molto ai suoi occhi
e perché vuole che siamo felici.
DIFFICOLTÀ DI OGGI
Molti non credono all'amore perché non sono stati amati abbastanza o perché non si
rendono conto di tutto l'amore che hanno ricevuto.
In un mondo violento e diffidente, come si fa a credere che Dio è amore?
Si può anche credere che Dio ami certe persone, ma come credere che Dio ami il
mondo intero?
TESTIMONIANZE DI CREDENTI
- «Ogni giorno capisco un po' di più questo segreto: Dio ci ama di un amore che
niente può scalfire». (un padre)
- «Se sapessimo fino a che punto Dio ci ama, tutto cambierebbe». (una donna diventata credente da poco)
- «Quando mi guardo vedo bene tutti i miei difetti e mi dico: ma come può Dio
amarmi lo stesso?» (un giovane in difficoltà)
- «Credevo che nessuno mi amasse finché non ho incontrato Dio». (una single di 40 anni)
- «Credo che Dio ami sia la nostra gente che gli stranieri, sia gli uomini che le donne.
Perfino i delinquenti. Perfino quelli che non credono in lui». (un poliziotto)
L’amore non si vede, eppure vale più di qualunque altra cosa. Quando si ama, o si è amati, la vita cambia…
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Con quale di queste persone ti piacerebbe parlare? (o, se siete in molti, vi piacerebbe parlare?)
Testi biblici
«Si dimentica forse una donna del suo bambino? Anche se queste donne si
dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai» (Is 49, 15).
Dio non si dimentica mai di nessuno. Siamo noi che rischiamo di dimenticarci di lui!
«Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella
benevolenza e nell'amore, ti fidanzerò con me nella fedeltà e tu conoscerai il
Signore» (Os 2, 21-22).
Sorprendente, eh?
«Il Padre vostro celeste fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa
piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, che
merito ne avete?» (Mt 5, 45-46).
Ti dà fastidio che Dio ami quelli che nessuno ama?
Per andare più lontano
Quali sono i segni che ci indicano che Dio ama tutti gli uomini?
Credere che Dio ami ogni uomo e ogni donna personalmente cambia il nostro modo di vedere la gente e la vita?
Messaggio
«O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome
su tutta al terra!» (Sal 8)
Riferimenti al Catechismo La Verità vi farà liberi, pp. 36-40
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4. DIO È CREATORE
CHE COSA CREDONO I CRISTIANI
Come molti altri credenti, i cristiani affermano che Dio crea. Significa che egli fa esistere altri esseri oltre a lui: il mondo e l'umanità.
Questo è essere creatore: è un atto straordinario, coraggioso, originale. Dio crea il
nuovo. Egli lancia nell'esistenza le cose e gli uomini. E ama tutto ciò che crea. Come un
Padre, un Padre onnipotente pieno di tenerezza e di affetto per quanto ha creato.
Perché Dio crea? Perché vuole condividere ciò che è. Dona il suo amore ed ecco che il
mondo comincia ad esistere e anche gli uomini si sentono chiamati ad amare e a creare.
La creazione è un atto unico: Dio fa esistere tutte le cose insieme. La creazione di
tutto ciò che esiste, così come voluta da Dio, è buona. È un atto positivo. Ma la
creazione non è perfetta, altrimenti sarebbe divina, sarebbe Dio. Essa è dunque
limitata, finita.
Questo limite è proprio di ogni creatura: essere creati non è essere Dio, è essere
imperfetti, con degli aspetti incompiuti.
Ciò rappresenta una possibilità. Infatti, se si è incompiuti significa che si ha un futuro
e che bisogna, per quanto possibile, andare oltre, avanzare. Talvolta, però, può
diventare un rischio. Si può interpretare male questo essere creatura e voler
dipendere solo da se stessi tagliando fuori Dio.
Non te la prendere se non ti è ancora tutto chiaro!...
TESTIMONIANZE DI CREDENTI
- «Se Dio è creatore, allora lo siamo un po' anche noi quando mettiamo al mondo dei
figli e inventiamo la vita, la gioia e la libertà». (un ragazzo)
- «Forse gli uomini fanno fatica a lasciarsi creare. Talvolta ci diciamo che se siamo
creati allora non siamo liberi perché dipendiamo da Dio. Poi, invece, andiamo più
lontano e capiamo che dipendere da Dio non è un peso perché ci lancia nella vita, è
la nostra sorgente». (una giovane battezzata) Due opinioni ... A quale ti senti più vicino?
A te la parola
- Secondo te, quand’è che si può dire che l’uomo è creatore?
- Quando diciamo che Dio è creatore, diciamo qualcosa di importante su di lui?
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TESTIMONIANZA BIBLICA
Fin dalla prima pagina della Bibbia si dice che Dio crea. Egli crea il cielo e la terra, la
luce, la vegetazione, le stelle, gli uccelli, i pesci, gli animali e, per finire, l'uomo
(Adamo) e la donna (Eva).
Ogni volta il testo dice: «e Dio vide che era cosa buona». Riguardo agli uomini dice
ugualmente: «e Dio vide che era cosa molto buona». L'uomo e la donna vengono creati per ultimi, come sintesi della creazione, a immagine e
somiglianza di Dio: «Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio
e femmina li creò» (Gn 2, 27).
Sarebbe opportuno leggere questo testo per intero (Gn 1 e 2).
Dio è la sorgente della vita. Crea un universo che ha un senso e che è buono. Ma gli uomini fanno fatica a essere a loro volta «creatori». Si lasciano ingannare dalle apparenze (Adamo ed Eva vengono sviati dal serpente) o dalla gelosia e dalla violenza (Caino e Abele).
Difficoltà di oggi
Alcuni credono che la creazione sia avvenuta tanto tempo fa e che non continui ancora
oggi.
Spesso preferiamo pensare che Dio ci aiuti o ci liberi ma non che sia una “sorgente”.
Spesso pensiamo di creare volendo essere padroni di tutto.
Alcuni fanno fatica a credere in Dio creatore con tutto il male che si vede e che
sembra davvero troppo, pur ammettendo che il mondo sia limitato.
Per andare più lontano
Ti definiresti creatore? Credere in Dio aiuta a creare?
Durante questa settimana cerca di essere attento a qualche atto di creazione. Puoi appuntarlo brevemente sul quaderno. Sul quaderno incolla una foto o una poesia che ti sembrano esprimere in che modo Dio è creatore.
Messaggio
«Io credo in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra».
Riferimenti al Catechismo La Verità vi farà liberi, pp. 182-191.
ALLEGATO 1: Percorsi biblici n. 1: “L’ANTICO TESTAMENTO”
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5. GESÙ TESTIMONE DI DIO
CHE COSA CREDONO I CRISTIANI
Chi conosce Dio meglio di tutti è GESÙ (il suo nome vuol dire: «Dio salva gli uomini» ).
Quanto ha fatto e detto è ancora valido e può rinnovare la nostra vita. Gesù è vissuto
duemila anni fa ma è sempre attuale.
Lui è presente con noi, tra noi, in noi. I cristiani si ispirano a lui.
Come ogni persona, e più di ogni altra, Gesù chiede di farsi conoscere. Questo richiede
tempo se si vuole comprendere la sua personalità e scoprire in che modo egli rende
testimonianza a Dio.
Che ne pensi?
TESTIMONIANZE DI OGGI
- «Trovo che Gesù sia ammirevole e ho voluto conoscerlo». (una cambogiana)
- «Per me Gesù rappresenta la tolleranza e il rispetto per gli altri. È questo ciò in cui
credo». (una giovane donna)
- «Da quando conosco Gesù ho capito meglio come si può vivere con Dio». (Michele, operaio)
- «Dio è un po' misterioso. Grazie a Gesù, è più facile entrare in contatto con lui».
(un catecumeno)
- «Gesù? Uno che ha in sé tanto amore per gli altri». (una giovane donna)
Ti riconosci in una o più affermazioni?
DIFFICOLTÀ DI OGGI
- «Ma siamo proprio sicuri che Gesù abbia fatto e detto veramente tutto ciò che
raccontano di lui?».
- «Non vedo perché, se Gesù ha fatto delle buone cose, si debba dire che viene da
Dio».
A te la parola
Sicuramente avrai sentito parlare di Gesù. Da chi? Quali espressioni sceglieresti per descriverlo: un originale? Un illuminato? Un leader? Un guaritore? Un santone? Un non-violento? Uno senza impor-tanza? Un rivoluzionario?
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- «Secondo me Gesù "ha i piedi per aria". Ha delle buone idee ma è poco realistico.
Non è questo ciò che può cambiare la vita».
Queste difficoltà sono anche le tue? Ne hai delle altre?
Testi evangelici
1. Sulle strade della Palestina...
«Mentre partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo,
Bartimeo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Costui, al sentire che c'era Gesù
Nazareno, cominciò .a gridare e a dire: "Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!".
Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: "Figlio di Davide, abbi
pietà di me!". Allora Gesù si fermò e disse: "Chiamatelo!". E chiamarono il cieco
dicendogli: "Coraggio! Alzati, ti chiama!". Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e
venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: "Che vuoi che io ti faccia?". E il cieco a lui:
"Rabbunì (= Maestro), che io riabbia la vista!". E Gesù gli disse: "Va', la tua fede ti ha
salvato". E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada» (Mc 10, 46-52).
Che cosa vuoi chiedere a Gesù? Discepoli: che significato dai a questa parola? 2. Gerusalemme, prima dell'arresto di Gesù
«Gli disse Filippo: "Signore, mostraci il Padre e ci basta". Gli rispose Gesù: "Da tanto
tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il
Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre"?» (Gv 14, 8-9).
Questo dialogo ti chiarisce le idee?
Per andare più lontano
Ci sono, ovviamente, molti altri aspetti di Gesù. Se vuoi andare avanti, dovrai
procurarti degli strumenti: approfittare degli incontri che ti permettono di
conoscerlo un po’ di più, non «accantonare» il quaderno.
Se ripercorri le schede già fatte, forse le guarderai con occhi diversi... Che cosa ti è
più chiaro adesso? Scrivi la risposta sul quaderno.
Hai già fatto delle esperienze di preghiera? Vuoi continuare? Parlane con il tuo
animatore.
Messaggio
«Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino:
convertitevi e credete al Vangelo». (Mc 1, 15)
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 151-164
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6. LA VITA DI GESÙ
CHE COSA SAPPIAMO DI GESÙ
Sappiamo molte più cose di lui che di tante altre persone vissute tanto tempo fa.
Gesù è vissuto in un paese chiamato Palestina, che corrisponde oggi allo Stato di
Israele e ai territori occupati da Israele.
È nato all'inizio della nostra era in un piccolo villaggio chiamato Betlemme.
Ha abitato in molti posti, soprattutto a Nazaret e a Cafarnao nel nord della Palestina
(la Galilea). La sua è stata una vita al servizio degli altri.
La data presumibile della sua morte è il 7 aprile dell'anno 30 a Gerusalemme.
Si continua a parlare di lui. È chiamato «Cristo» (= colui che Dio ha segnato con l'olio
per inviarlo come testimone).
I cristiani portano il suo nome (la parola «cristiano» deriva dal nome «Cristo»).
A Natale si festeggia la nascita di Gesù: sai qualcosa di questa nascita? Hai sentito parlare della morte di Gesù? Come è avvenuta questa morte? Hai mai visto un film su di lui?
DIFFICOLTÀ DI OGGI
- Alcuni oggi si domandano se Gesù sia esistito veramente e quali siano le prove che
lo dimostrano.
- Non sappiamo che cosa sia successo nella vita di Gesù dai 12 ai 30 anni: che cosa
avrà fatto in quel periodo?
- Si direbbe che Gesù non sia stato completamente capito dai suoi contemporanei.
Come mai?
Tu che ne pensi?
LE TAPPE DELLA VITA DI GESÙ
Infanzia a Nazaret. Impara il mestiere di falegname. Rimane celibe. Prende parte a
una corrente di rinnovamento religioso e riceve il Battesimo.
Lancia allora un messaggio di fede: «Il Regno di Dio è vicino» e va in giro per il paese
ad annunciarlo. Ha dei discepoli ma anche degli avversari. A causa dei conflitti si tiene
A te la parola
Forse conoscerai alcuni episodi della vita di Gesù. Prova ad elencarli su un foglio.
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per qualche tempo in disparte continuando la sua predicazione ai confini del paese.
Infine va a Gerusalemme, la capitale, per annunciare anche lì il suo messaggio. Viene
arrestato e ucciso. Molti pensano allora che sia tutto finito... forse un po' troppo in
fretta!
Testimonianze (contrastanti) su Gesù
- «Le folle restarono stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come
uno che ha autorità e non come i loro scribi (= specialisti della religione)» (Mt 7,
28-29).
- «È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: "Ha un demonio". È
venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: "Ecco un mangione e un
beone, amico dei pubblicani e dei peccatori"» (Mt 11, 18-19).
- «Dicevano: Ha fatto bene ogni cosa. Fa intendere i sordi e parlare i muti» (Mt 7,
37).
- «Dicevano: "È fuori di sé"» (Mc 3, 21).
- «Disse Simon Pietro: "Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna"» (Gv
6, 68).
Leggendo queste testimonianze, che idea ti fai di Gesù? Gesù si definisce «Figlio dell'uomo». Amava molto questo titolo. Come lo interpreti? Che impressione ti fa questa vita? Era davvero tutto finito? Secondo te perché i cristiani ci tengono a ricordare tutto ciò?
Per andare più lontano
Leggi il racconto di una sera di Gesù: Gv 3, 1-21. Poi leggi anche il racconto di un
soggiorno di Gesù a Gerusalemme: Gv 7, 1-53.
Sulle schede ci sono dei «messaggi». Prova a leggerli e, se ti va, commenta qualcuna di
queste frasi sul quaderno.
Messaggio
Dice Gesù: «Mio cibo è fare
la volontà di colui che mi ha
mandato e compiere la sua
opera». (Gv 4, 34)
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 64-80
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7. GESÙ CI FA CAPIRE IN CHE
MODO DIO CI CONOSCE Questa scheda può essere fatta assieme ad altri
CHE COSA CREDONO I CRISTIANI
Dio mi conosce personalmente, vale a dire nell'intimo, nel profondo di me stesso.
Allo stesso tempo Dio conosce anche gli altri nell'intimo e questo aiuta gli uomini a
capirsi.
Dio non si ferma alle apparenze, all'esteriore. Egli solo ci conosce completamente. E
una realtà di cui ci si rende conto frequentando Gesù.
Nella sua vita Gesù si sente molto vicino a Dio: lo chiama «Padre».
Dio ci conosce perché Ci ama. E questo ci rende grandi.
Ci credi? Come esprimeresti ciò in cui credi?
TESTIMONIANZE DI CREDENTI
- Un credente può rivolgere questa preghiera a Dio: «O Signore, tu mi conosci, mi
guardi, sei presente. Sei come un grande sole che mi fa del bene; una grande calma
discende in me». (preghiera di un catecumeno)
- «Da quando conosco un po' Gesù sento che Dio c'è, ho meno paura e più fiducia».
(un uomo)
- «Mi sento più vera perché Dio mi conosce». (Anna, 25 anni)
- «A volte si ha l'impressione che Dio sia molto lontano. Altre invece si direbbe che
sia completamente in noi, come una forza dentro di noi. Gesù ci dice che siamo
molto vicini a Dio perché Dio vuole essere molto vicino a noi». (un cristiano che ha ricominciato a credere)
Queste testimonianze ti illuminano?
DIFFICOLTÀ DI OGGI
«A me non sembra proprio che Dio mi conosca». (un uomo di 40 anni)
A voi la parola
Se siete in molti a “fare” questa scheda, ciascuno dirà se Gesù lo aiuta ad andare verso Dio. Se sei da solo con il tuo accompagnatore, sarà lui a dirti come Gesù ti aiuta ad avvicinarti a Dio.
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«Se Dio vede tutto e mi conosce fino in fondo, allora non sono più libero. È come se mi
spiasse continuamente...». (una ragazza)
«Se Dio mi conosce veramente, perché allora è tanto difficile conoscere lui?». (un pensionato)
«Come è possibile che Dio mi conosca quando io stessa non mi conosco bene?». (una ragazza)
Ti riconosci in queste difficoltà? Sai bene che le difficoltà non sono delle montagne insuperabili. Purché non chiudiamo gli occhi per non vederle.
Testi evangelici
Lei non ha fatto rumore ma Gesù l'ha capita...: «E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E
tanti ricchi ne gettavano molte. Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli,
cioè un quattrino. Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: "In verità vi dico:
questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Poiché tutti hanno dato del
loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva;
tutto quanto aveva per vivere"» (Mc 12, 41-44).
Dio ci conosce nello stesso modo in cui Gesù conosce questa donna.
Come un padre... Gesù diceva: «Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore
conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre» (Gv 10, 14).
Dio ci conosce come un Padre che ama.
Per andare più lontano
Alla fine dell'incontro ciascuno può dire ciò che ha ricevuto dagli altri. La parola
«Vangelo» vuol dire: buona notizia. Per te è una buona notizia poter conoscere Dio
ascoltando Gesù? Pensaci su e scrivi sul quaderno quello che pensi.
Perché non cerchi di incontrare qualche cristiano oltre al tuo accompagnatore per
chiedergli che cosa significa per lui il fatto che Dio lo conosca e lo ami? Sul quaderno,
poi, potresti scrivere qualche frase dell' «intervista»!
Pensi di rivedere le persone con cui hai «fatto» questa scheda?
Messaggio
«Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete
davvero miei discepoli; conoscerete la verità
e la verità vi farà liberi». (Gv 8,31-32)
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 64-80
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8. GESÙ NON È D’ACCORDO
SU TUTTO
A te la parola
Da quanto hai potuto sapere di Gesù, credi che sia stato d’accordo su tutto ciò che succedeva ai suoi tempi? Secondo te, su che cosa non era d’accordo? Sapresti dire due aspetti della vita di oggi su cui tu non sei d’accordo?
TESTIMONIANZE DI CREDENTI
- Una giovane madre: «Prima vivevamo per il denaro. Adesso che siamo credenti non ci sentiamo più costretti a dover avere tutto ciò che propone la pubblicità».
- Un padre di famiglia: «Quale mondo troveranno i nostri giovani? C'è la guerra, la disoccupazione, il razzismo, la paura. Abbiamo davvero bisogno che Dio ci aiuti».
- Un catecumeno che si appresta a ricevere il Battesimo: «Prima di conoscere Gesù credevo fosse un po' un sognatore. Ora capisco che non è un ingenuo e che punta il dito su ciò che non va».
Hai sentito altre testimonianze? Scrivile sul quaderno.
CHE COSA CREDONO I CRISTIANI
Gesù è positivo: ama le persone e le cose. Non critica tutto. Ma non dice nemmeno di
«sì» a tutto.
Ciò che lo sconvolge e lo fa soffrire è la mancanza di amore, tutto quanto uccide o
umilia le persone come il disprezzo, l'emarginazione, l'ingiustizia, la mancanza di
futuro, la menzogna, la mancanza di rispetto, ecc.
È questa l'idea che ti sei fatto di Gesù? Tutto ciò ti sorprende?
DIFFICOLTÀ DI OGGI
Spesso si dice che i cristiani non sono mai contenti, che vedono il male dappertutto.
Che ne pensi? Non vedono che quello?
È già difficile dire veramente ciò che non va. Ancora più difficile è cercare di
cambiare le cose. Secondo te, Gesù ci ha provato?
Ci sono cose che non vogliamo vedere (inconsciamente). Risultato: non le vediamo.
Beati noi se qualcuno ci aiuta a veder chiaro.
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Testi evangelici
Gesù diceva:
«Guai a voi (...) che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto mentre all'interno sono
pieni di rapina e di intemperanza» (Mt 23, 25).
«Quanto è difficile per coloro che possiedono ricchezze entrare nel Regno di Dio! E
più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel
Regno di Dio!» (Lc 18, 24-25).
«Perché osservi la pagliuzza nell'occhio di tuo fratello, mentre non ti accorgi della
trave che è nel tuo occhio?» (Mt 6, 3).
«Ora i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Si recarono da
Gesù e gli dissero: "Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano,
mentre i tuoi discepoli non digiunano?" Gesù disse loro: "Possono forse digiunare gli
invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto
lo sposo e allora digiuneranno. Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito
vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo
peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri
e si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi"» (Mc 2, 18-22).
Gesù non ce l'ha con nessuno ma chiama tutti a essere realisti.
Per andare più lontano
Vuoi chiedere a Dio, per mezzo di Gesù, di farti vedere una cosa che non vedi e che
potresti migliorare?
Si può vedere ciò che non va con uno sguardo malizioso (e allora non vediamo bene)... o
con il cuore (e allora vediamo meglio!). Hai sperimentato questi due modi di vedere?
Non basta vedere... Bisogna capire, se possibile, perché le cose non vanno e
impegnarsi a cambiarle!
Prova a cercare nel giornale di oggi due o tre fatti che mostrano che ciò che non va
può essere cambiato. Ritagliali e incollali sul quaderno.
Credi che sia possibile non cedere alla pressione sociale (in famiglia, al lavoro, con gli
amici) quando non si è d'accordo su cose importanti? Hai degli esempi?
Messaggio
«Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà
nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del
Padre mio che è nei cieli». (Mt 7, 21)
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 87-90
19
9. PER GESÙ C’È SEMPRE
UNA SPERANZA
A te la parola
Che cosa significa “speranza” per te oggi? Che cosa significa per gli altri? Che cos’è che ti fa vivere?
CHE COSA CREDONO I CRISTIANI
Per i cristiani nulla è mai «perduto», nessuna vita è senza futuro, nessun uomo è mai
«finito».
Non è un 'illusione, non ci si «monta» la testa, non si è «forzati» a sperare. Dio non ci
abbandona e ci apre a poco a poco la strada su cui avanzare.
In quanto hai già scoperto del Vangelo trovi delle ragioni per sperare?
TESTIMONIANZE DI CREDENTI
- «Per me credere è sperare». (una donna anziana)
- «C'è un tipo di speranza facile: è quella che dice che dopo la pioggia viene il sereno.
Ma c'è anche un tipo di speranza forte e dinamica: è quella che dice che si può
contare su Dio». (una giovane coppia in difficoltà)
- «La speranza è vedere la vita tutta verde con un pizzico d'oro...». (un bambino)
Sicuramente avrai sentito testimonianze di mancanza di speranza. Ne ricordi qualcuna?
DIFFICOLTÀ DI OGGI
La nostra non è un'epoca di grandi speranze. Molti sono disincantati e disillusi.
Dio ci proietta verso il futuro. Ma molti lo cercano nel passato, nella loro infanzia, nei
«bei tempi che furono» ... o dopo la morte.
Gesù sa trovare delle ragioni per sperare. Forse siamo noi che non sappiamo sempre
farlo...
Quali difficoltà incontri soprattutto nella tua vita? Ci sono persone (intorno a te o nel mondo) che sono per te segni di speranza?
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Testi evangelici
Gesù diceva:
«Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerà» (Mt 11, 28).
«Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il Regno
di Dio» (Lc 9, 62).
«Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati» (Mt 9, 2).
«Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro
appartiene il Regno di Dio» (Mc 10, 14).
Conosci un episodio del Vangelo che ti parla di futuro e di speranza?
Per andare più lontano
Avere il gusto di andare avanti è una cosa preziosa come l'aria e la luce! Felice chi dà
agli altri una speranza! Gesù è stato uno di quelli: un pioniere coraggioso.
Quale futuro ti offre Dio?
Se vuoi, rivolgi una preghiera a Dio per parlargli del tuo futuro e di quello di chi ti sta accanto. Ritaglia un piccolo articolo di giornale che ti parla di speranza e poi incollalo sul quaderno.
Messaggio
Leggi, medita e scrivi sul quaderno
uno dei quattro testi evangelici
riportati qui.
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 565-574
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10. GESÙ CI DICE:
POSSIAMO ESSERE
FRATELLI E SORELLE TRA NOI
A te la parola
Hai fratelli o sorelle? Ci sono persone che consideri come fratelli o sorelle? “Libertà, uguaglianza, fraternità”: la fraternità, secon-do te, che cos’è?
CHE COSA CREDONO I CRISTIANI
Se ci crediamo, possiamo diventare fratelli e sorelle degli altri, solidali con ciò che
provano, vivono, sperano.
Tutta la vita Gesù si è sentito vicino agli altri. Si è fatto loro fratello. Potevano
incontrarlo. Chiamava ciascuno ad essere se stesso. Dava fiducia. Siamo fratelli e
sorelle perché Dio è padre di tutti noi.
Che cosa ti aiuta a sentirti solidale e fraterno? Credi che Dio abbia qualcosa a che fare con tutto ciò? Quelli che non credono in Dio possono ugualmente sentirsi fratelli e sorelle degli altri?
TESTIMONIANZE DI CREDENTI
- «Da quando faccio parte di un gruppo cristiano ho dei fratelli e questo mi permette
di essere solidale con tutti». (un ragazzo della JOC) … e se non si ha un gruppo?
- «Per me, che la gente sia bianca o nera, italiana o straniera, non fa alcuna
differenza». (un ragazzo) ... e i non-cristiani?
- «Quando si entra in una chiesa di un altro paese, è un po' come essere a casa
propria». (una cristiana che viaggia molto) ...e se la chiesa è vicina?
DIFFICOLTÀ DI OGGI
Nella vita, di solito, ognuno pensa a se stesso. Bisogna difendere la propria pelle.
Ottenere il posto migliore al lavoro o il voto più alto a scuola. Il fatto è che tutto si
riduce presto alla legge del più forte. E allora non c'è più fraternità!
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Tutti fratelli e sorelle? Facile a dirsi! Basta vedere le differenze che esistono tra le
persone e tra i paesi: differenze di salario, di colore della pelle, di religione, di età, di
sesso, di lingua, di nazione, di classe sociale, di continente, ecc.
Cercare la fraternità è assumersi un rischio perché gli altri possono non reagire come
previsto.
Testi biblici
«Amerai il prossimo tuo come te stesso» (Lc 10, 27. Questa espressione si ritrova già
nella Bibbia prima di Gesù).
Leggi la parabola del buon samaritano. La puoi trovare in Lc 10, 29-37. (Puoi chiedere
il testo al tuo accompagnatore, ma probabilmente hai già a disposizione qualche
«brano scelto» del Vangelo). «E stato il prossimo dell'uomo ferito» (v. 36).
Uno dei primi cristiani, Giovanni: «Chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede» (1 Gv 4, 20).
Un altro cristiano della Chiesa primitiva, Paolo, dice che Gesù è «il primogenito tra molti fratelli» (Rm 8, 29).
Come interpreti questo essere tutti fratelli e sorelle in Dio?
Per andare più lontano
Quando abbiamo dei fratelli e delle sorelle, quando si arriva a un certo clima di
fraternità, è una grande gioia. Si è felici di incontrarsi! Beati coloro che trovano dei
fratelli e delle sorelle!
Possiamo combattere contro ciò che ci impedisce di essere fratelli e sorelle? Che ne
pensi?
Essere fratello o sorella degli altri è fantastico, qualcosa che si scopre, cresce e si
riceve da Dio. Questo vuol dire amare!
Potresti scrivere sul quaderno i nomi delle persone di cui ti senti fratello o sorella...
prima o poi, rileggendo i loro nomi, potresti parlare a Dio di loro nella tua preghiera.
Ci sono persone di cui non è facile sentirsi fratello o sorella. Secondo te, da che cosa
dipende? Scrivilo sul quaderno e incolla una foto che ti fa pensare a un incontro.
Messaggio
Dice Gesù: «Chiunque fa la
volontà del Padre mio che è nei
cieli, questi è per me fratello,
sorella e madre». (Mt 12, 50)
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 90-94
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11. GESÙ CI CHIAMA A SEGUIRLO Questa scheda può essere fatta assieme ad altri
A voi la parola
Ti capita a volte di sentirti “chiamato” a fare una certa cosa o a lanciarti in una certa impresa? Hai avuto modo di ascoltare alcune parole o di fare alcuni incontri che ti hanno incoraggiato in un momento particolare della tua vita?
CHE COSA CREDONO I CRISTIANI
Come Dio ha chiamato Abramo, così Gesù continua ancora oggi a chiamare nuovi
membri per il suo popolo. Attraverso di lui, Dio continua a chiamare.
Coloro che ascoltavano Gesù quando viveva in Palestina erano meravigliati dalle nuove
prospettive che apriva loro. Alcuni erano addirittura sconvolti e diventavano suoi
discepoli. Desideravano trascorrere del tempo con lui e ascoltarlo.
Spesso cambiavano completamente vita. Si mettevano a vivere come lui e a
testimoniare come lui.
Insomma, Gesù chiama come chiama Dio. Che ne pensi? Sicuramente ci saranno stati
degli alti e dei bassi. Normale? Peccato? Essere discepoli significa perdere la propria personalità?
TESTIMONIANZE DI CREDENTI
- «Provo la gioia di sentirmi chiamata. Dio mi attira a sé. Mio marito, i miei figli,
tutto mi spinge e mi dice che Dio mi chiama». (Angela, 32 anni, madre di due bambini, che si prepara a ricevere il Battesimo)
- «Quando si sente che Dio ci chiama a seguirlo, tutta la vita viene sconvolta».
(Cristina, una giovane donna)
- «La chiamata di Dio è sempre una questione d'amore ma anche di libertà...»
- «Dio chiama tutti, ma chiama soprattutto i poveri, in un modo o in un altro».
(Gustavo, un prete dell'America Latina)
Ti riconosci in queste affermazioni?
DIFFICOLTÀ DI OGGI
Si dice che Gesù chiama. Non in modo diretto, però, ma sempre attraverso mediazioni:
persone incontrate, parole ascoltate o fatti che capitano! Oppure attraverso il
desiderio che uno può avere dentro di sé. Diremmo, dunque, che bisogna decifrare la
chiamata di Dio. Non ci serve, allora, un «codice» o una guida... e del tempo?
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Se è vero che Gesù chiama tutti, è vero però che non chiama tutti alla stessa cosa.
Perché? Fa differenze di persone?
Ci sono uomini e donne chiamati a realizzare grandi cose per gli altri anche se sembra
non credano in Dio né tantomeno in Gesù Cristo? Che senso ha allora essere cristiani?
Queste difficoltà sono anche le tue?
Testi evangelici
Un giorno Gesù passava lungo il mare di Galilea. Vide Simone e suo fratello Andrea
che gettavano le reti in mare. Disse loro: « Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito, lasciate le reti, lo seguirono (Mc 1, 16-18).
Un giorno Giovanni Battista stava con due suoi discepoli. Gesù passò. Giovanni lo
guardò e disse: «Ecco l'agnello di Dio!». I due discepoli che avevano sentito queste
parole si misero a seguire Gesù. Egli si voltò e disse: «Venite e vedrete ». Era circa
mezzogiorno ed essi rimasero con lui fino a sera. Uno dei due si chiamava Andrea. Il
giorno dopo, Gesù incontrò suo fratello Simone e lo presentò a Gesù. Gesù guardò
Simone e gli disse: «Tu sei Simone; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)» (Gv 1,
36-43).
Per andare più lontano
Che cosa rappresenta per te la via di Gesù, il cammino che ti propone? Come lo
descriveresti? Ti senti «chiamato» a conoscere Gesù e a seguirlo più da vicino?
Avrai già incontrato altre persone che, come te, stanno scoprendo il cristianesimo. Ti
trasmettono una «chiamata» di Gesù?
Vivere meglio con Gesù che ci chiama, rende più felici?
Ha senso pensare di appartenere a un gruppo dei suoi discepoli chiamato «Chiesa»?
* Una proclamazione scioccante per coloro che ascoltano il Vangelo: le
beatitudini: Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei cieli.
Beati gli afflitti, perchè saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il Regno dei
cieli (Mt 5, 3-11)
Queste parole ti fanno comprendere qualcosa di Gesù e della vita?
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 76-77
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12. A CHE PUNTO SEI? Questa scheda va fatta «da soli» e poi ne potrai riparlare in gruppo
Sei quasi arrivato alla prima tappa della tua ricerca. È tempo di fare il punto della
situazione. Puoi «riempire» questa scheda rispondendo direttamente sul foglio.
Che cosa hai scoperto dall'inizio del tuo cammino?
Che cosa vorresti scoprire ora?
Se ripensi ad Abramo e a Mosè, che cosa ti colpisce (a una certa distanza di
tempo)? Puoi riguardare l’allegato Percorsi biblici 1 e rileggere alcune frasi.
Se hai vissuto un'altra esperienza religiosa, quali cambiamenti osservi dopo la
tua scoperta della fede cristiana?
Ti senti bloccato o frenato da alcuni aspetti della tua ricerca di fede attuale?
Rileggi le schede 3 e 9. Sul tuo quaderno riguarda ciò che hai scritto nel
momento in cui le facevi. Ci sono cose che adesso diresti in modo diverso?
In ogni scheda ci sono delle frasi che abbiamo denominato «messaggi». Scegline
due che ti sembrano più forti.
Ecco alcune parole usate dai cristiani. Che cosa ti dicono?
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Credere
Fiducia
Salmo
Vangelo
Catecumeno
Discepolo
Profeta
Preghiera
Parola di Dio
ALLEGATO 2: Percorsi biblici 2: “I VANGELI: GESÙ E IL SUO MINISTERO
PUBBLICO”
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13. GESÙ PRENDE POSIZIONE
DI FRONTE ALLA GIOIA
E ALLA SOFFERENZA Questa scheda va fatta possibilmente in gruppo
A voi la parola
Se siete in molti potete cominciare a parlare dicendo in che modo il Vangelo di Gesù illumina la nostra vita quando siamo felici o quando soffriamo. Se sei da solo con il tuo accompagnatore, domandati: da quando hai cominciato la tua ricerca religiosa, il Vangelo ha messo in te un po' di gioia?
CHE COSA CREDONO I CRISTIANI
Dio ama la gioia e non la sofferenza. Egli è per la vita e non per la morte.
Eppure ci sono nella nostra esistenza momenti di sofferenza fisica o morale: non
stiamo bene, le cose non vanno, ci sentiamo soli, stanchi o scoraggiati, siamo feriti nel
corpo e nello spirito. Ad esempio: malattia, disoccupazione, isolamento, difficoltà in
amore o all'interno della coppia.
La sofferenza non è una punizione mandata da Dio. Essa è dovuta ai nostri limiti
personali (non si può essere sempre perfetti!), ai nostri errori e ai nostri passi falsi
(dunque, spesso al nostro peccato), ma anche più semplicemente alla nostra fragilità
creaturale.
Anche quando soffriamo è possibile però lasciare una via aperta alla felicità: è quanto
dice Gesù nelle beatitudini (vedi scheda 16). Allo stesso modo, quando soffriamo siamo
chiamati a cercare di mantenere un'apertura a Dio, anche se è difficile. Dio stesso ci
aiuta a farlo.
La gioia o la felicità si trovano dentro di noi, in virtù non della ricchezza o del potere
ma dell'amore per le cose e le persone, della semplicità del cuore e della presenza discreta di Dio nelle nostre vite.
La gioia e la sofferenza sono state vissute da Gesù che ha dato testimonianza di
entrambe e ci chiama a viverle nel suo Spirito.
Facile a dirsi! Ma a farsi...
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TESTIMONIANZE
- «Sono felice: ho un marito, dei bambini, un lavoro. Vorrei che la mia gioia fosse
contagiosa in questo nostro mondo così freddo e grigio. Eppure a volte sento che
alcuni soffrono per la mia gioia. Me no sono resa conto, ad esempio, l'altro giorno
parlando con una donna che non può avere figli». (una madre)
- «Ho un tumore. Mi stanno curando. Ma cerco di tener duro. Dopo tutto, la vita
merita che ci si batta». (un uomo che ha smesso di lavorare)
Forse hai sentito fare discorsi simili. Ne ricordi qualcuno?
Testo evangelico
Dice Maria, la madre di Gesù: «La mia anima magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché
ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me
l'Onnipotente e Santo è il suo nome» (Lc 1, 46-49).
Vai a leggere il seguito di questo canto di gioia nel Vangelo di Luca.
DIFFICOLTÀ DI OGGI Alcuni pensano che solo la felicità possa condurre a Dio. La sofferenza no.
Che ne pensi?
Ci sono cristiani che offrono a Dio le proprie sofferenze. Altri non vogliono farlo
perché, dicono, Dio non ama il dolore.
Che ne dici?
La felicità non è mai assoluta. C'è sempre qualcosa che non va. Perché, si chiedono
molti, la felicità umana non è più duratura? Che cosa rispondi?
Per andare più lontano
Scrivi sul quaderno i segni di gioia di cui sei testimone.
Per essere «costruttore di gioia» c'è una cosa che potresti fare là dove vivi tu?
Messaggio
«Grandi cose ha fatto il
Signore per noi!»
(da un canto cristiano)
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 485-498
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14. LA RISURREZIONE DI GESÙ
E NOI * Questa scheda va fatta possibilmente in gruppo
A voi la parola
La risurrezione di Gesù è stata essenziale per i primi cristiani. Lo è ancora per noi oggi? Ai nostri giorni molte persone sono interessate più alla reincarnazione che alla risurrezione. Ne conoscete qualcuna? In certi casi, quando qualcuno guarisce o esce da una grave malattia, si dice: è una vera risurre-zione! Ha lo stesso senso di quella di Gesù?
CHE COSA CREDONO I CRISTIANI (Questa parte va letta lentamente, paragrafo per paragrafo)
- Gesù è risorto per sempre. Ha una vita nuova anche se misteriosa. Non è più
confinato in un paese o in un'epoca. Può essere vicino a tutti. E' solidale con noi. La
Bibbia dice che egli è il Vivente e il Signore.
- A tutti gli uomini, non soltanto ai cristiani, è offerta una possibilità: entrare ogni
giorno in rapporto con il Cristo risorto. Non sempre gli uomini ne sono consapevoli.
Eppure possono veramente vivere la risurrezione di Gesù. Questo, però, non fa
nascere necessariamente in loro il desiderio di essere cristiani.
- I cristiani credono in Cristo risorto e sono uniti a lui in maniera visibile mediante
l'appartenenza alla Chiesa. Sono chiamati a vivere la risurrezione di Gesù come
discepoli e testimoni. Per questo attingono al Vangelo, ai sacramenti e alla comunità
ecclesiale. Hanno la responsabilità di testimoniare insieme il Cristo vivente e di
annunciare la Buona Novella della sua risurrezione.
- I cristiani sanno che molti oggi credono alla reincarnazione. Questa però non è la
loro fede. La reincarnazione non va d'accordo con la fede cristiana. Il motivo?
Perché Dio, secondo la Bibbia, ama ciascuno di noi per quello che è e in maniera
definitiva, senza che dobbiamo aspettarci un miglioramento in un altro corpo.
- Grazie alla risurrezione di Cristo, tutti gli uomini sono invitati ad accostarsi alla morte con speranza. Tutti noi risusciteremo alla fine dei tempi come Gesù e con
Gesù che è già risorto.
- Con la solennità della Pasqua (= passaggio) si celebra la risurrezione di Gesù.
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DIFFICOLTÀ DI OGGI
Già non è facile credere alla risurrezione di Gesù, figurarsi a quella di tutta l'umanità!
Non si vede come sia possibile un tale raduno alla fine dei tempi... e per di più dopo la
fine del mondo.
Si dice che la risurrezione è una trasformazione di tutto il nostro essere, compreso il corpo. Ma spesso si fa fatica a credere che il nostro corpo prenderà parte realmente
alla nostra risurrezione.
A volte si pensa che tutto ciò sia ben lontano e che non abbia molta importanza per la
vita di tutti i giorni.
Che dire di tutto ciò?
Testi biblici
Ecco alcuni passi di un testo scritto da san Paolo:
«Qualcuno dirà: "Come risuscitano i morti? Con quale corpo verranno?". Si semina
corruttibile e risorge incorruttibile (...). Questo vi dico, o fratelli: la carne e il sangue
non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare
l'incorruttibilità (...). I morti risusciteranno incorrotti» (1 Cor 15).
Che cosa vi dice questo testo?
Ecco un secondo passo di una lettera di san Paolo:
«Se siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo
anche con la sua risurrezione.
Crediamo anche che vivremo con lui sapendo che Cristo risuscitato dai morti non
muore più» (Rm 6).
C'è qualcosa di incorruttibile in noi.
Per andare più lontano
Già ogni giorno viviamo qualcosa della risurrezione. E poi c'è l'al di là dopo la morte.
Che cosa diresti sull'al di là? Scrivilo sul quaderno.
Al punto in cui ti trovi nella tua scoperta di Gesù, pensi di credere? Scrivi sul quaderno la parola di origine biblica «Alleluja» (viva Dio) che è una parola di
risurrezione.
Celebrazione
Il gruppo potrebbe pregare insieme: un canto, un momento
di silenzio, una lettura del Vangelo, una riflessione in
comune, delle preghiere spontanee e una preghiera per
coloro che stanno scoprendo la fede cristiana.
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 141-142
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15. PERCHÉ SI DICE
CHE GESÙ È DIO
A te la parola
Ora che conosci meglio Gesù, vedi qualcosa di divino in lui? Se Gesù ti facesse la domanda che ha fatto ai suoi discepoli: «Chi dite che io sia?», che cosa risponderesti?
CHE COSA CREDONO I CRISTIANI
Gesù non è soltanto un uomo fra gli uomini, anche se buono e aperto. Ha in sé
qualcosa di “speciale”. l suoi discepoli gli hanno detto poco a poco: Tu sei l'inviato di
Dio, il Figlio di Dio per eccellenza. Dopo la Pasqua hanno proclamato: Gesù è il Figlio
di Dio. Anche lui è Dio.
Nel testo che riassume la fede dei cristiani (chiamato «Credo») si dice di Gesù:
«Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero».
Dio è presente in Gesù. Gesù coinvolge Dio. Tra Dio e Gesù non c'è alcuna distanza.
Diventando uomo il Figlio di Dio non cessa di essere divino, altrimenti non potrebbe
più amare così tanto (perché l’amore assoluto è proprio solo di Dio).
In Dio, dunque, c'è il Padre, il Figlio e anche lo Spirito, il loro amore reciproco.
È questa la tua fede?
TESTIMONIANZE DI CREDENTI
- «Per me Gesù è come una finestra aperta su Dio. In lui vedo chi è Dio». (una cristiana di 18 anni)
- «Che Gesù sia amato da Dio come Abramo, o inviato da Dio come Mosè e i profeti, o
ancora Figlio di Dio come si dice anche di altre grandi personalità religiose, lo
afferma anche il Corano. Io cerco di capire che cosa mi dice la Chiesa: Gesù è
veramente Dio». (uno studente di origine marocchina)
- «Che meraviglia pensare che in Gesù ci sia Dio e anche tutto l'uomo!». (un credente del secolo scorso)
Che cosa hai da dire?
DIFFICOLTÀ DI OGGI
Molti tra coloro che cercano la fede cristiana tralasciano la questione di sapere se
Gesù sia veramente Dio. Peccato, no?
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Gesù è Dio. Ma chi è Dio? Spesso si tralascia anche questa questione. Peccato!
(Ricorda le schede 2, 3, 4, 5, 6 e 7).
Dire che Gesù è Dio, aggiunge qualcosa al suo essere uomo?
Spesso vorremmo verificare, accertare. Ma per credere che Gesù è Dio bisogna
cambiare il proprio cuore.
Quando si dice che Gesù è Dio, non è solo un modo di dire? Gesù, dicono alcuni, è stato
forse uno molto vicino a Dio.
Un 'altra difficoltà: Gesù non potrebbe essere una sorta di travestimento o di nome
preso in prestito da Dio temporaneamente?
La fede nella divinità di Gesù incontra alcune difficoltà. Non te ne devi stupire. Tutto sta ad essere disponibile a quanto Dio stesso ti fa comprendere.
Testi evangelici
1. Gesù interpreta la fede giudaica e la parola di Dio (Mt 5).
Chi oserebbe far ciò senza avere un legame molto forte con Dio?
2. Gesù osa perdonare i peccati (Mt 9, 2-8).
Chi può veramente perdonare i peccati se non Dio solo?
3. Gesù si rivolge a Dio con un'espressione molto familiare: «abbà» (= «papà mio
amato») (Mc 14, 36). Allo stesso tempo fa una distinzione tra Dio Padre di tutti
(«Padre vostro») e Dio che è «Padre mio» (Gv 20, 17).
Chi è lui per avere una tale intimità con Dio?
4. Gesù manda lo Spirito Santo di Dio sui suoi discepoli (Gv 20, 22-23).
Se ha un tale potere, è perché occupa un posto particolare rispetto a Dio. Dopo la
Pasqua i cristiani hanno detto: Gesù è Dio, il Signore.
Capisci che cosa abbiano di straordinario questi comportamenti di Gesù?
Per andare più lontano
Potresti scrivere brevemente in che modo credi in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo?
Esiste un «Credo»: se non lo conosci ancora, chiedi che te lo spieghino. Ad ogni modo,
cerca questo testo nel messale festivo e prova a farlo tuo poco a poco.
Ascolta i cristiani che proclamano la loro fede quando si riuniscono per celebrare il
Cristo Signore.
Messaggio
«In principio era il Verbo, e il Verbo era
presso Dio e il Verbo era Dio» (Gv 1, 1)
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 158-161 e 165-180
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16. DOVE VUOI ANDARE?
Sei quasi arrivato alla seconda tappa della tua ricerca. Come è successo per la prima
tappa (scheda 12), ti invitiamo nuovamente a fare il punto:
Dove stai andando? Dove vuoi andare?
Puoi «riempire» questa scheda scrivendo direttamente sul foglio.
«Ripercorri» all'indietro le pagine del tuo quaderno partendo dalle ultime.
Quali sono le tue impressioni? Ti sembra che ci sia stata un'evoluzione?
Come diresti in poche parole a un tuo amico che cosa significa essere cristiano?
Come ben sai, nessuno è obbligato a diventare cristiano. Il Vangelo è per la
libertà. Ti senti più libero da quando hai cominciato la tua ricerca religiosa?
In ogni scheda ci sono delle «difficoltà di oggi». Che ne pensi? Sono cose
normali, strane o preoccupanti?
Se non sei battezzato, ti senti pronto a chiedere il Battesimo? E se ricominci a
credere, pensi di essere pronto ad assumerti maggiori responsabilità all'interno
del popolo cristiano? Che cosa te lo fa dire?
Essere cristiano significa, fra le altre cose, pregare. A che punto sei con la
preghiera?
Essere cristiano significa essere discepolo di Gesù. Intendi portare questo
nome di cristiano?
Essere cristiano vuol dire avere nuovi fratelli e sorelle a causa del Vangelo. Ti
senti solidale con i cristiani che conosci?
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Ecco alcune parole utilizzate dai cristiani. Che cosa ti dicono?
Battesimo
Beatitudine
Conversione
Eucaristia
Amen
Lodare Dio
Vangelo
Secondo te i cristiani oggi sono riconoscibili? Ci sono «indizi» che permettono di
identificarli?
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17. L’ENTRATA NELLA CHIESA
O LA PRIMA PROFESSIONE
DI FEDE PUBBLICA
A te la parola
Quando senti la parola “Chiesa”, a che cosa pensi? Ti senti già parte di questa Chiesa?
CHE COSA CREDONO I CRISTIANI
- La Chiesa è il popolo di Dio, l'insieme degli uomini e delle donne che vanno alla
scoperta di Dio nel nome di Gesù.
- Non si è membri della Chiesa per il semplice fatto di esistere o perché si
appartiene a una famiglia cristiana. Per far parte della Chiesa bisogna entrare,
prendere il proprio posto e dire la propria fede.
- La Chiesa è un popolo internazionale: i suoi membri appartengono a tutti i popoli e a
tutte le nazioni.
- Nella Chiesa ciascuno ha un valore unico: i membri della Chiesa non sono dei numeri
ma dei discepoli di Gesù, ciascuno con il proprio modo di incontrare Gesù e di
renderlo presente nell'oggi.
- Il fatto che qualcuno (giovane o adulto) entri liberamente e consapevolmente nella
Chiesa è un segno per i cristiani che già ne sono membri. E bene che i neonati
entrino nella Chiesa ma è anche importantissimo che giovani o adulti si sentano di
fare questa scelta in piena coscienza, libertà e responsabilità.
Vorresti qualche altra spiegazione su alcuni di questi punti?
TESTIMONIANZE DI OGGI
- «Non sono stato battezzato alla nascita. Ora mi preparo a ricevere il Battesimo.
Ho 32 anni. Fino a qualche mese fa mi sentivo... un caso a parte e di essere stato
dimenticato! Ora mi dico che è un bene per me essere battezzato sapendo quello
che faccio e perché sono io a volerlo». (un catecumeno)
- «Quando ero piccola ho... fatto tutto. Ho ricevuto il Battesimo, la Comunione e la
Cresima. Quindi mi sono sposata in Chiesa. Poi, però, ho lasciato perdere tutto ciò
che riguarda la religione. Ora ho scelto di riprendere il cammino. Fra poco dirò
pubblicamente che sono cristiana...». (una donna che ricomincia a credere)
Conosci persone nella stessa situazione?
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Testi evangelici
«I discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: "Chi è dunque il più grande nel Regno dei
cieli?". Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: "In verità
vi dico: Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini non entrerete nel
Regno dei cieli"» (Mt 18, 1-3).
Entrare nel Regno di Dio e entrare nella Chiesa è la stessa cosa? Coloro che non sono membri della Chiesa possono essere vicini a Dio e vivere nel suo Regno? Ritornare bambino: che cosa significa per te? Se Dio ama tutti gli uomini, a che serve entrare nella Chiesa?
Per andare più lontano
Con il tuo accompagnatore ti stai preparando alla celebrazione dell'entrata nella
Chiesa o alla professione di fede pubblica.
Chi inviterai? Puoi stare certo che le persone che hanno condiviso con te questo
cammino saranno felici di partecipare alla festa.
Come descriveresti a qualcuno che conosci ma che non è cristiano il senso di questo
gesto che stai per compiere?
La celebrazione L'entrata in Chiesa o la prima professione di fede in Chiesa.
È la prima tappa verso il Battesimo (che sarà ripresa in seguito) o il segno di un
ritorno alla fede (per coloro che sono già battezzati).
In questa celebrazione vengono coinvolti, insieme a te, coloro che sono testimoni della
tua ricerca.
Lo svolgimento della celebrazione risale alle origini della Chiesa. Ecco i principali
momenti:
un dialogo di amicizia e di fede tra i partecipanti;
un gesto di fede (il segno della croce per chi deve essere battezzato; il dono
della luce per chi ricomincia a credere);
una lettura, seguita dall'ascolto e dalla condivisione della parola di Dio.
Messaggio
Dice Gesù: «Amatevi gli uni gli altri
come io vi ho amato. Nessuno ha un
amore più grande di questo: dare la
vita per i propri amici». (Gv 15, 12-13)
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 269-288
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18. IL POPOLO DI DIO:
LA CHIESA Questa scheda può essere fatta in gruppo
A voi la parola Ognuno sceltala parola che gli sembra più adatta ad indicare la Chiesa: famiglia, madre Teresa, antichità, istituzione, papa, cattedrale, amicizia, Gesù, divisioni, pace, comandamenti, fratelli, tradizione, libertà, donne. Confrontate le vostre scelte: che cosa rilevate?
CHE COSA CREDONO I CRISTIANI
La Chiesa è al tempo stesso un luogo in cui incontrarsi e un popolo che, regolarmente,
si ritrova per pregare insieme e confrontarsi.
È importante che i due aspetti vadano insieme?
Se la Chiesa esiste è grazie a Gesù. È Gesù risorto che dà origine alla Chiesa. È lui che
l'ha raccolta nel suo Spirito (La parola Chiesa significa «comunità convocata»). La Chiesa esiste per fare molte cose:
rendere testimonianza a Gesù e ricordare fedelmente quanto ha fatto e detto e
chi è;
contribuire alla vita delle persone aiutandole a sperare, a incontrare gli altri, a
essere libere;
offrire a tutti coloro che lo desiderano la possibilità di diventare cristiani;
ringraziare Dio per tutto ciò che ha donato all'umanità.
Ti vengono in mente altre cose?
La Chiesa è un popolo vario (per lingua, nazionalità, età) e che esiste da 20 secoli (una
storia davvero lunga!). Per preservare la sua unità, conservare la sua memoria e
aiutare a discernere i segni dello Spirito, alcuni cristiani hanno un ruolo particolare:
sono i ministri (i preti, i vescovi, i diaconi, il papa, alcuni laici).
Sai quali sono i loro compiti?
TESTIMONIANZE DI CREDENTI
«All'inizio mi interessavo soprattutto a Dio e a Gesù. Ora ho scoperto anche che cos'è
la Chiesa. Sento che è un popolo che mi dona il Vangelo». (una catecumena) «La Chiesa ha delle difficoltà: conflitti di tendenze, autoritarismo. Ma l'amo
ugualmente. Perché, che cosa sarei senza di lei?». (un pensionato)
Vi ricordate qualche altra testimonianza?
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DIFFICOLTÀ DI OGGI
Vista da lontano, la Chiesa assomiglia a volte a un blocco monolitico. Altre volte,
invece, dà un'impressione di frantumazione: assenza di unità, opposizioni, ecc.
Nella Chiesa c'è spesso mancanza di informazione o di comunicazione...
All'interno del popolo cristiano ci sono disuguaglianze di ruoli o di poteri: il clero ha
spesso troppa importanza, le donne hanno raramente accesso a posti di responsabilità.
Molti vogliono essere cristiani senza la Chiesa... temono di perdere la loro libertà.
Alcuni cristiani pensano che la Chiesa cambi troppo rapidamente, altri che non cambi
abbastanza rapidamente.
Talvolta ci si domanda: Dove sono i cristiani? Spesso non li si vede....
Ci sono gruppi religiosi che non sono legati alla Chiesa e che hanno un loro valore. Non
si assomigliano un po' tutti, in fondo?
Questa lunga lista di difficoltà è solo un invito ad approfondire il senso della Chiesa.
Testi biblici
La Chiesa, dice san Paolo, è il corpo di Cristo, il suo corpo comune: «Nessuno mai
infatti ha preso in odio la propria carne; al contrario la nutre e la cura, come fa Cristo
con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo» (Ef 5, 29-30).
In un corpo ci sono molte membra: «Vi sono diversità di doni ma è un unico e solo
Spirito che li distribuisce» (1 Cor 12, 4-30. Se puoi, leggi tutto il brano).
Nella Chiesa c'è bisogno di benevolenza fraterna: «Siate benevoli gli uni verso gli
altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo»
(Ef 4, 32).
La Chiesa è un popolo in cui agisce lo Spirito di Dio: «Lo Spirito viene in aiuto alla
nostra debolezza» (Rm 8, 26).
Quali sono le vostre impressioni? E’ una buona notizia per il mondo d'oggi?
Per andare più lontano
La Chiesa: i cristiani che conosci... e altri che non conosci ancora! Non ti fermare a
quelli che conosci già, ma non dimenticarli nemmeno.
Sei stato accolto nella Chiesa (scheda 18). È passato del tempo da allora. Scrivi che
cosa hai già ricevuto da essa e che cosa ti ha già dato.
Celebrazione
Ciascuno legge un brano che gli piace sulla Chiesa. Poi si
legge insieme Ef 5, 29-30. Si prega e si canta.
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 217-234
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19. È ORA! CHIAMATA DECISIVA
A te la parola
A questo punto della tua ricerca ti sarà chiesto se vuoi essere battezzato o (nel caso che ricominci a credere) se vuoi dire la tua fede pubblicamente. E’ il momento giusto? Che cosa rispondi? Che effetto ti fa questa proposta?
UNA CHIAMATA PERSONALE
«Se vuoi...». È questo ciò che dice Gesù ad ogni persona. La sua chiamata è
personalizzata. Ciascuno è chiamato per nome, come qualcuno che conta personalmente
e che ha un volto, una vita e un avvenire.
Dio ti ama per quello che sei.
La chiamata che Gesù rivolge è in fondo la stessa per tutti (che la pace e la gioia siano
con te, abbi fede di poter cambiare la tua vita, sappi che il Regno di Dio è vicino). Ma
questa chiamata è al tempo stesso modellata su ciascuno.
Non è affatto certo, dunque, che Gesù proponga a te quello che ha proposto a un altro. Non fare confronti! Non tutti hanno la stessa vocazione! Non stupirti di quello che viene proposto ad altri: non sarà necessariamente proposto anche a te.
UNA CHIAMATA PER TUTTI I CRISTIANI
Questa chiamata nel nome di Gesù ti viene rivolta dalla Chiesa (presto anche dal
vescovo della tua diocesi). Sarà una chiamata a diventare (o a ridiventare) cristiano.
Una simile chiamata viene rivolta nel nome di Gesù ad ogni cristiano durante il tempo
di Quaresima. È una parola che vuol dire 40 (= 40 giorni). Indica il periodo dell'anno
durante il quale si ri-ascolta, pur essendo già cristiani, l'invito di Gesù a seguirlo, a
rinnovare la propria vita, a cambiare il proprio cuore, a convertirsi. La Quaresima è un
tempo per ritornare all'essenziale: siamo amati da Dio e possiamo amare gli altri.
Trovi giusto essere chiamato insieme a tutti gli altri cristiani?
SE VUOI…
A un giovane un po' troppo attaccato al proprio denaro, Gesù ha proposto un giorno di
cambiare vita. Gli ha detto: «Se vuoi...» (Mt 19, 16-22).
Un'altra volta, a un malato che aspettava senza tante illusioni un miglioramento, Gesù
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chiese: «Vuoi guarire?» (Gv 5, 6).
Prova a metterti al posto di queste persone...
Queste due scene sono caratteristiche: Gesù non forza la mano, non è indiscreto. Al
tempo stesso, però, chiama, risveglia le persone, propone. Sa infatti che è giunta l'ora
di scuotersi, di convertirsi. Il Regno di Dio è vicino. È il momento di osare,
d'immaginare, di rischiare, di tentare, di cominciare o di ricominciare.
Nel nome di Gesù ti viene chiesto: «vuoi?». Non è una frase fatta. Vuol dire: che cosa
desideri veramente? Dove metti la tua volontà? Sei pronto a decidere sul serio e ad
impegnarti?
Credi che Gesù ti chieda ciò che vuoi?
Per andare più lontano
Chiedi a un cristiano che cos' è la Quaresima per lui e riassumi brevemente sul
quaderno la vostra conversazione.
Leggi il testo evangelico di Lc 6, 47-49, fai un momento di preghiera e scrivi sul
quaderno che cosa significano quest'anno, per te, queste parole di Gesù.
Messaggio
Dice Gesù: «Venite a me, voi
tutti che siete affaticati ed
oppressi, e io vi ristorerò».
(Mt 11, 27)
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 399-418
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20. IN COMUNIONE CON GLI
ALTRI CRISTIANI:
LA QUARESIMA
A loro la parola
I cristiani già battezzati si preparano
ogni anno alla Pasqua mediante il tempo
di Quaresima. Hai sentito parlare di ciò
che fanno durante questo tempo?
CHE COSA VIVONO I CRISTIANI
Ogni anno i cristiani si preparano alla Pasqua per 40 giorni, il tempo di Quaresima. Questo tempo è caratterizzato da tre aspetti:
Innanzitutto, una preghiera più viva e più regolare per aprirsi a Dio e chiedergli la
sua forza e la sua luce.
Poi una verifica della propria vita quotidiana: che cosa è logoro, vecchio? Che cosa
va cambiata o sostituito? Tutto ciò ha a che fare con la preghiera, perché Dio può
venire in nostro aiuto, donarci il suo perdono e rilanciarci.
Infine una condivisione con gli altri (soprattutto con i paesi in via di sviluppo) che
presuppone una revisione dei propri consumi per eliminare due o tre cose superflue
o anche utili (è questa che si intende per digiuno).
La Quaresima è dunque un tempo forte per tutti i cristiani che si sentono solidali con
la Chiesa e vogliono vivere all'unisono con gli altri cristiani.
Nella tua parrocchia ci saranno o ci sono sicuramente delle iniziative (gesti quaresimali, celebrazioni penitenziali, ecc.). Informati e vedi che cosa può entrare a far parte durante quest'anno della tua ricerca.
Testi evangelici
Una parabola sui cui riflettere personalmente. Leggi Lc 6, 47-49 (costruire su solide
fondamenta).
Che cosa ti dice questo testo?
Un racconto da leggere e da approfondire con il tuo accompagnatore: Gv 4, 1-42 (la
storia della Samaritana):
- Gesù le dice: «Dammi da bere». È una domanda che va lontano? - L'acqua che è vita eterna. Un 'acqua di Battesimo? - Adorare Dio in spirito e verità. Che cosa vuol dire?
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Il credo dei cristiani (Professione di fede battesimale o Simbolo degli Apostoli)
Io credo in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra.
E in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocefisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente;
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna. Amen
Fai risaltare (magari colorandole con colori diversi) le tre parti del testo.
Ti proponiamo di scrivere sul quaderno, sotto ogni parte, la «Buona Notizia» che ti
viene comunicata (riassumendola in una o due frasi).
Poi ti chiediamo di ridire a modo tuo il contenuto di ogni parte e di riscriverlo a fianco.
Durante la Messa i cristiani recitano un Credo più lungo. Puoi trovarlo sul messale.
Osserva che cosa è stato precisato in questo secondo Credo.
A CHE COSA DICI SÌ? A CHE COSA DICI NO?
Durante la notte di Pasqua i cristiani dicono di rifiutare alcuni modi di vivere e di
accettarne altri.
Vuoi provare a dire a che cosa dici sì, oggi, nella tua vita di ogni giorno? E a che cosa
dici no? Scrivi lo sul quaderno.
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 103 e 454-455
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21. L'ANNO DEI CRISTIANI
A te la parola Durante l’anno ci sono molte feste cristiane. Quali feste conosci e che senso hanno per te?
CHE COSA VIVONO I CRISTIANI
I cristiani vivono quello che vivono tutti: gioie e dolori, avvenimenti da ricordare,
incontri, momenti forti, ecc.
In questa storia comune, però, i cristiani credono che Gesù sia misteriosamente
presente. Egli vive con gli uomini. Ogni settimana, la domenica ci ricorda questa
presenza gioiosa.
I cristiani celebrano un anno segnato da feste religiose: Natale (25 dicembre),
preceduto dal tempo di Avvento (la parola Avvento vuol dire «venuta» e indica che ci
si prepara alla venuta di Gesù); Pasqua (marzo-aprile), preceduta dalla Quaresima e
seguita dall' Ascensione e dalla Pentecoste.
Ci sono poi le feste dei santi (ad esempio, il 15 agosto: festa di Maria), la giornata dei defunti (2 novembre), la festa del proprio santo.
Inoltre i cristiani vivono alcuni momenti forti, i sacramenti: il Battesimo (di bambini,
giovani e adulti); la Confermazione (del Battesimo; in questo itinerario la chiameremo
Cresima, cfr. scheda 24); l'Eucaristia; la penitenza-riconciliazione e, in alcuni casi,
l'ordinazione e !'unzione degli infermi. Le coppie cristiane ricevono il sacramento del
matrimonio. In tutto i sacramenti sono sette.
Ci sono anche altre celebrazioni significative: durante un pellegrinaggio, in occasione
di un funerale, di un incontro, ecc.
IL SENSO DELLE FESTE
Facciamo memoria di un avvenimento passato che resta attuale.
Ci sentiamo lanciati verso il futuro per mezzo della speranza.
Ci sentiamo uniti ad altri che celebrano la festa come noi.
TESTIMONIANZE DI CRISTIANI
- «Mi piacciono molto le stagioni e le feste. Evitano la monotonia». (un ragazzo)
- «Quest'anno ho scoperto che cos'è la Quaresima. Prima non ci facevo molto caso.
Quest'anno ho capito che si tratta di alcune settimane per preparasi alla Pasqua,
per prepararsi, in fondo, a risorgere». (una catecumena)
- «Si va a Messa per ricevere qualcosa e non solo perché non si ha niente da fare».
(una giovane donna)
Ti ritrovi in queste testimonianze?
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Testi del Nuovo Testamento
Gesù è risorto il giorno dopo il sabato, il primo giorno della settimana (vedi Mt 28,
1). I cristiani amano sottolineare questo primo giorno della settimana chiamato domenica (Domenica vuoi dire: giorno del Signore).
Paolo chiede a una comunità di cristiani di tener duro: «Camminate dunque nel
Signore Gesù Cristo, come l'avete ricevuto, ben radicati e fondati in lui, saldi nella
fede come vi è stato insegnato, abbondando nell'azione di grazie» (Col 2, 1-6).
Gesù ci invita a non perdere la memoria: «Lo Spirito Santo (...) vi ricorderà tutto
ciò che io vi ho detto» (Gv 14, 26).
Per parlare dell'Eucaristia, Paolo scriveva: «Io ho ricevuto dal Signore quello che a
mia volta vi ho trasmesso» (1 Cor 11, 23).
Come Gesù, anche Paolo parla di speranza: «Poiché nella speranza noi siamo stati
salvati. Ora, ciò che si spera, se visto, non è più speranza; infatti, ciò che uno già
vede, come potrebbe ancora sperarlo? Ma se speriamo quello che non vediamo, lo
attendiamo con perseveranza» (Rm 8, 24-25).
Che ne pensi di questa visione cristiana del tempo?
DIFFICOLTÀ
Molte feste, di origine religiosa, hanno perso il loro significato originario. Ad esempio,
il Natale è diventato la festa dei bambini, della pace... e del «cenone»!
Spesso la Messa della domenica viene considerata puramente facoltativa: ci si va
quando si ha voglia o quando si ha tempo...
Alcuni sacramenti non vengono compresi fino in fondo: la penitenza-riconciliazione, la
Cresima e talvolta anche il matrimonio.
Per andare più lontano
Sul quaderno scrivi le principali feste dell'anno e segnane le date.
Su un calendario (o su un'agenda) segna la feste che consideri più importanti per te.
Dei sette sacramenti, quali non hai mai visto celebrare? Cerca di saperne di più.
Su una pagina del quaderno scrivi, da una parte, i sacramenti che non si possono
ripetere e, dall'altra, quelli che si ripetono.
Messaggio
«Camminate ormai come figli della luce».
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 311-313
ALLEGATO 3: Sosta 1: “L’ANNO LITURGICO 2007-2008 (Ciclo A)”
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22. L'ASCENSIONE DI CRISTO
E LA PENTECOSTE DELLA CHIESA
A te la parola
Nel calendario liturgico avrai notato che ci sono alcune feste molto importanti: la Pasqua, l’Ascensione e la Pentecoste. Che cosa vogliono dire per te?
CHE COSA VIVONO I CRISTIANI
L'Ascensione e la Pentecoste sono due feste cristiane che seguono quella di Pasqua: la
prima si celebra quaranta giorni dopo la Pasqua e la seconda cinquanta.
Queste due feste ricordano due avvenimenti vissuti dai primi cristiani. L'Ascensione è
l'ultima apparizione di Gesù risorto: dopo essersi manifestato ai suoi discepoli ha
spiegato loro che non l'avrebbero più visto e per questo se ne è andato salendo al cielo
(da qui il nome di Ascensione).
La Pentecoste (parola che vuoi dire cinquanta giorni) è il momento in cui i primi
cristiani, riunitisi insieme, ricevono lo Spirito di Cristo e capiscono di essere Chiesa: la
loro speranza viene riaccesa.
L'Ascensione e la Pentecoste fanno comprendere tutta la portata della risurrezione di
Cristo: non è più visibile ma resta unito a noi e ci dona il suo Spirito, luce e forza di
Dio.
Capisci quale importanza hanno queste due feste per prolungare la Pasqua?
DIFFICOLTÀ DI OGGI
L'Ascensione e la Pentecoste non sono feste famose come Natale o il giorno dei Morti.
Secondo te, perché?
Si dice che Gesù sia salito al cielo. Ma oggi il cielo non ci parla più molto di Dio: nel
cielo ci sono i satelliti e gli aerei. D'altronde Gesù, oggi, non è forse più in cielo che in
terra?
Che ne pensi?
I cristiani usano l'espressione «gloria» o il nome di «Signore» per indicare che Gesù è
risorto in tutta la sua grandezza.
Che cosa ti dicono queste parole?
La Pentecoste è la festa dello Spirito. Ma chi è lo Spirito? È un bel mistero! A volte
può essere confuso con l'emozione o il sentimento.
Credi sia importante non sbagliarsi sulla realtà dello Spirito di Dio?
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Testi biblici
L'Ascensione di Gesù (Trovi il racconto in Mt 28, 16-20; Lc 24,50-53; At 1,6-11) Si vede come Gesù intende la missione dei cristiani (Mt 28, 19-20; At 1, 8)
La separazione tra Gesù e i suoi discepoli è una benedizione (Lc 24, 51), non un
abbandono (Mt 28, 20).
Una forza scenderà sui discepoli per renderli testimoni (At 1, 8): è lo Spirito Santo.
La Pentecoste della Chiesa (Trovi questo racconto in At 2, 1-41) I segni di questa scena: il vento e il fuoco fanno pensare allo Spirito, le lingue alla
parola di Dio e al Vangelo.
La moltitudine presente all'evento: è chiamata ad ascoltare il messaggio di Gesù.
Il ruolo del Battesimo: viene proposto nel soffio della Pentecoste a coloro che
vogliono seguire il Cristo.
TESTIMONIANZE DI CREDENTI
- «L'Ascensione è Gesù che viene innalzato. Egli sale al di sopra di noi. È il Cristo
della gloria. Mi piace molto vedere in alcune cattedrali la rappresentazione di Gesù
glorioso». (un muratore)
- «La Pentecoste è la festa della comprensione. Siamo molto diversi ma formiamo un
solo popolo grazie allo Spirito». (una nonna)
Come reagisci di fronte a queste testimonianze?
Per andare più lontano
I cristiani credono nello Spirito Santo e cercano di discernerne la presenza. Come
imparare a riconoscere questa presenza nella propria vita e in quella degli altri?
Scrivi ciò che fa da punto di riferimento per te.
Cerca nel messale festivo la Messa del giorno di Pentecoste. Dopo la seconda lettura
c'è una preghiera allo Spirito Santo: «Vieni, Santo Spirito». Scegli due versetti di
tre righe ciascuno e illustrali con foto di giornale.
Messaggio Dice Gesù: «Quando verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera». (Gv 16, 13)
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 211-220
ALLEGATO 4: Percorsi Biblici 3: “ATTI DEGLI APOSTOLI EGLI SCRITTI DI
PAOLO: IL CAMMINO DELLE PRIME COMUNITÀCRISTIANE”.
ALLEGATO 5: Sosta 2: “LA STORIA DEI CRISTIANI”.
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23. BATTEZZATI IN CRISTO
A te la parola
Da quando hai cominciato la tua ricerca religiosa, hai cambiato idea sul Battesimo? Pensi di aver capito meglio che cos’è?
CHE COSA CREDONO I CRISTIANI
Il Battesimo è un atto della comunità cristiana (una celebrazione) che segna, per una
persona, l'essere diventata credente, l'avere scoperto il Vangelo e il sentirsi chiamata
a vivere e a testimoniare sempre di più Cristo.
È anche un dono di Dio affinché coloro che vengono battezzati abbiano una fede solida
e possano vivere come Gesù diffondendo intorno a sé il gusto di vivere.
Infine è un atto della persona che vuole prendere parte a questa vita e a questa
responsabilità.
Si dice che il Battesimo è un sacramento, cioè, un atto che esprime l’amore di Dio e la
fede dell’uomo, e che è importante non solo per chi viene battezzato ma anche per
altri cristiani intorno a lui. Il Battesimo è dunque:
il segno di una vita nuova, affrancata da ciò che opprime e umilia la vita dell'uomo e
liberata dalla fatalità e dall'illusione;
il segno di una rinascita: si è creature nuove, si ha un nuovo avvenire, si comprende
di essere diventati figli di Dio;
il segno di una vita felice, dinamica, gioiosa come acqua di sorgente, audace come il
vento, piena di Spirito Santo;
il segno del coraggio di attraversare gli ostacoli così come Mosè ha attraversato il
mare e Gesù la morte;
il segno che si è parte attiva di un popolo numeroso e universale, un popolo frutto
della Pentecoste, la Chiesa, e che all'interno di questo popolo si possiede un nome,
un posto e una libertà.
È questo per te il Battesimo?
TESTIMONIANZE DI CREDENTI
- «Quando ho ricevuto il Battesimo ero pieno di gioia. Una gioia che non riuscivo a
trattenere». (un nuovo battezzato)
- «Da quando sono stata battezzata credo di essere diventata un'altra. Ho trovato
ciò che cercavo. Mio marito ne è rimasto molto colpito». (una nuova battezzata)
- «Quando ho fatto battezzare mio figlio è stata per me l'occasione di riscoprire la
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fede. E’ stato come se venissi ribattezzata... come se l'acqua scendesse anche su
di me». (una madre)
Hai mai sentito qualcuno parlare del proprio Battesimo?
DIFFICOLTÀ
Ci sono persone che dicono: «Per gli adulti il Battesimo viene preparato con cura;
con i bambini, invece, si fa presto, non c'è bisogno di attendere. Perché questa
differenza?».
Alcuni adulti che hanno ricevuto il Battesimo pieni di gioia dopo un po' restano
delusi. Hanno l'impressione che il Battesimo non risolva tutti i problemi.
Ci sono molti battezzati ma pochi cristiani convinti. Come mai?
Spesso il Battesimo è visto come un dono di Dio ma non come un rapporto con gli altri cristiani.
Ci sono adulti che vorrebbero essere battezzati ma che non sanno come fare per
prepararsi e con chi parlarne.
Rifletti su queste difficoltà: ti aiuteranno a comprendere il senso del Battesimo.
Testi biblici
Per i primi cristiani il Battesimo è:
- nuova nascita. Gesù diceva: «Dovete rinascere dall'alto» (Gv 3, 7);
- illuminazione: «Se un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore» (Ef 5, 8);
- libertà: «Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi» (Gal 5, 1);
- purificazione: «Consideratevi morti al peccato ma viventi per Dio, in Cristo Gesù»
(Rm 6, 11);
- nuovo modo di concepire la morte e di parlarne: «Offrite voi stessi a Dio come vivi
tornati dai morti» (Rm 6, 13);
- partecipazione alla Chiesa che san Paolo chiama il corpo di Cristo: «Noi tutti siamo
stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo» (1 Cor 12, 13).
Per andare più lontano
Il Battesimo di giovani e di adulti si compie in più tappe e si conclude nella notte di
Pasqua. Sai dire perché?
Messaggio
Dice Gesù: «Dovete rinascere dall’alto» (Gv 3, 7)
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 317-336
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24. LA CRESIMA Questa scheda va fatta in gruppo
A voi la parola
- Confermare per lettera, essere confermato in un incarico… Capisci perché c’è un sacramento chiamato «Confermazione?»
- La confermazione si denomina anche cresima, perché il sacramento viene conferito con l’imposizione delle mani e con l’unzione con olio profumato (crisma).
CHE COSA CREDONO I CRISTIANI
Il Battesimo segna la fede scoperta poco a poco (o, per i bambini, orienta verso la
fede che si professerà). Esso porta a diventare testimoni di Cristo e consente di
prendere parte all'Eucaristia.
L'esperienza mostra che è utile confermare, «consolidare», rafforzare la fede che
abbiamo in noi e che è legata al Battesimo ricevuto. Abbiamo bisogno di «un secondo
soffio».
La Cresima o Confermazione è un sacramento (= un atto di Dio e, insieme, dell’uomo)
che conferma il sacramento del Battesimo. Il vescovo (o uno dei suoi collaboratori più
stretti) viene in una comunità cristiana, prega lo Spirito della Pentecoste e il
cresimando riceve un segno: il vescovo impone le mani su di lui e traccia sulla sua
fronte il segno dell'unzione con l'olio profumato.
La Cresima o Confermazione esprime l'essere diventati «maturi», l'aver compreso che
cos'è la Chiesa, l'aver trovato un posto effettivo in uno o più gruppi cristiani, il voler
essere testimoni di Cristo nel mondo, infine, il volersi aprire sempre più allo Spirito
Santo. Essa sfocia in una vita cristiana più forte e più dinamica.
Sei d'accordo?
TESTIMONIANZE DI CREDENTI
- «Mi sto preparando alla Cresima dopo aver esitato a chiederla. Non mi sentivo
pronto. Poi mi sono detto: fatti avanti». (un nuovo battezzato)
- «Per me la Cresima è come una nuova partenza. È come essere ri-lanciati. È un
modo per riaffermare il sì del Battesimo. Si viene segnati definitivamente. Si ha
una fede completa». (un cristiano che fa parte di un gruppo)
Condividi questi punti di vista? Hai già avuto modo di parlare con qualcuno della Cresima? Di che cosa avete discusso?
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Testi biblici
La Cresima significa affermare una vita vissuta nello Spirito. A questo proposito, puoi leggere due testi importanti di san Paolo:
Gal 5, 13-25 (siamo guidati dallo Spirito);
Rm 8, 14-27 (sulla libertà).
Puoi rileggere anche:
1Cor 2, 10-13 e da 12, 1 a 14, 40.
La Cresima significa anche confermare una vita vissuta nella Chiesa. Puoi leggere:
Mt 18 (come vivere in comunità?);
Gv 13 e 17;
Ef da 4, 17 a 6, 20;
At 1-10 (gli inizi della Chiesa).
DIFFICOLTÀ DI OGGI
La Cresima presuppone che uno viva la fede nella fedeltà e nella dinamicità, lasciandosi
ispirare dallo Spirito Santo.
Non è sempre facile!
La Cresima presuppone che ci si senta parte attiva della Chiesa.
Ti senti «coinvolto» nelle sue speranze, nelle sue difficoltà e nel suo futuro?
La Cresima presuppone che non ci si «chiuda» in un piccolo gruppo.
Lo Spirito allarga il tuo orizzonte?
Alcuni cristiani sono restii a farsi cresimare. Non si sentono pronti.
O forse nessuno li ha invitati a farlo?
Alcuni pensano che lo Spirito sia qualcosa di molto misterioso.
Eppure ci sono i segni della sua presenza!
Per andare più lontano
Essere cresimato: non si tratta di una ricetta già pronta. È tutta da inventare!
Essere cresimato: non un punto di arrivo, ma un'apertura, una creatività.
Forse ci sono persone intorno a te che attendono l'invito a farsi cresimare.
Messaggio
«Santo Spirito, piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido». (una preghiera cristiana)
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 317-336
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25. GESÙ CI INVITA
ALLA SUA MENSA (EUCARISTIA)
A te la parola
Sicuramente sarai già andato a Messa (da solo o in occasione di una cerimonia in famiglia o di una festa). Che cosa hai notato? Per parlare di questo incontro dei cristiani che è la Messa, ci sono diverse espressioni: la Messa, l’Eucaristia, la Comunione. Vedi una differenza tra questi termini? Hai già domandato a qualche cristiano che cosa prova ad andare regolarmente a Messa?
CHE COSA DICE LA BIBBIA DELL'EUCARISTIA
L'ultima cena di Gesù, la sera del Giovedì santo, costituisce l'origine della Messa (vedi
nel Percorso biblico 2, la sezione riguardante l’ultima cena di Gesù).
L’EUCARISTIA HA MOLTI SIGNIFICATI:
ci nutriamo della presenza di Gesù e riceviamo il suo Spirito di risurrezione. Leggi
attentamente Gv 6: è un testo molto bello;
riconosciamo un po' Gesù. Leggi, se vuoi, Lc 24, 28-32;
ci sentiamo fratelli, amici degli altri. Ecco un terzo testo da leggere: 1Cor 11, 17-
34;
ci sentiamo inviati nella vita dove Gesù ci attende. Quarto testo: Mt 28, 16-20.
(Questo testo non parla della Messa ma esprime bene l'augurio di Gesù quando i
suoi discepoli sono riuniti).
Questi testi costituiscono un vero tesoro di fede.
CHE COSA CREDONO I CRISTIANI
L'Eucaristia permette ai battezzati di raggiungere la parte più profonda di Gesù e di
se stessi: egli dona la sua vita per amore e ci invita a fare altrettanto. Spesso si parla
della Messa in termini di «cerimonia»: sarebbe meglio dire «celebrazione ». Questa
parola, infatti, corrisponde di più al senso della Messa e indica che «si fa qualcosa» con gli altri provandone gioia.
L'Eucaristia si celebra generalmente la domenica o il sabato sera poiché è il momento
in cui si riunisce la comunità cristiana.
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Spesso si va a Messa da soli e poi, poco a poco, si incontrano altre persone. In fondo, è
Dio che ci invita. Siamo associati al «corpo di Cristo», cioè alla Chiesa.
Come il Battesimo, l'Eucaristia (= rendimento, azione di grazie) è un sacramento: un
atto di Dio che fa vivere la Chiesa e ogni credente.
È una buona notizia per te?
DIFFICOLTÀ
«Non vado a Messa perché non mi dà niente». (un giovane) Come si fa a saperlo? Che cosa ci si aspetta esattamente?
«Quelli che vanno a Messa non sono migliori degli altri». (opinione piuttosto diffusa) Ma chi può giudicare?
«Prego molto bene da salo, non ho bisogno di andare a Messa». (un uomo) E gli altri? E la loro presenza?
«Ci sono mestieri che rendono difficile andare a Messa». (un commerciante) Certo. Ma vale per tutti? E non si può risolvere il problema?
«Come andare a Messa se chi è come te non ci va?». (un giovane) Forse è meglio andarci in tanti.
«Tutte le domeniche è un po’ troppo».
Può darsi, ma ne facciamo di cose ogni giorno e ogni settimana!
La struttura della Messa
1. Ci si raduna; si ascolta la parola di Dio; si proclama la propria fede.
2. Vengono portati all'altare il pane e il vino (offertorio) e si invoca lo Spirito Santo
perché renda presente il suo Figlio Gesù (prefazio, preghiera eucaristica).
3. Si rivive il racconto di quanto è accaduto la sera del Giovedì santo (memoria e
attesa).
4. Si prega nuovamente Dio perché unisca tutta la Chiesa (vivi e morti) a Gesù e la
faccia partecipare alla sua offerta (preghiera di offerta).
5. Ci si separa dopo aver ricevuto l'invio.
Per andare più lontano
Riscrivi sul quaderno lo schema della Messa mettendo una parola al posto di ogni
numero.
Andare a Messa insieme a qualcuno, non è meglio che andarci da soli? Se ne può
riparlare in seguito... Vuoi fare questa esperienza?
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 317-336
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26. CREDERE PRATICAMENTE
(PRATICANTI?)
A te la parola
«Tutto ciò che dice la religione è molto bello. Ma è astratto. Campato per aria. Non ha nulla di pratico» (un
giovane padre di famiglia).
Hai voglia di reagire a queste affer-mazioni? Come?
CHE COSA VIVONO I CRISTIANI
Il Regno di Dio è come un tesoro che ciascuno porta in sé e di cui conosce il valore (Mt
13, 44-45). È anche come un seme che deve germogliare (Lc 13, 18-19) o come del
lievito che fa sollevare tutta la pasta (Lc 13, 20). Ma un tesoro può essere rubato e
sparire (Lc 12, 35-48). Un seme può cadere su un terreno arido dove non può
germogliare (Mt 13, 3-9). Il lievito può guastarsi col tempo e non essere più buono.
Perciò, se si vuole essere concreti, non si deve sognare. Bisogna essere realisti. Vale a
dire non lasciare che la fede si arrugginisca, si logori. Non permettere che si ripieghi
su se stessa o che proceda «a velocità ridotta».
Per questo i credenti devono essere persone pratiche, «praticanti»: nella vita di ogni
giorno, nella solidarietà con gli altri cristiani, nella preghiera, ecc.
La tua fede è pratica, concreta?
TESTIMONIANZE DI CRISTIANI
«Ho attraversato un momento di vuoto in seguito a un lutto in famiglia. Credere non mi
diceva più niente. Poi ho ricominciato. Ho ritrovato il gusto di leggere il Vangelo, di
accostarmi agli altri e alla preghiera».
Capisci che cosa è accaduto?
«Ho voluto vivere il Vangelo da solo, a modo mio perché la Chiesa non mi piaceva tanto.
Poi mi sono accorto di girare a vuoto».
Comprendi cosa ha vissuto?
DIFFICOLTÀ DI OGGI
Essere praticanti non significa soltanto praticare la preghiera, l'Eucaristia!
Vero, ma l'Eucaristia non è forse vitale per nutrire la fede?
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La pratica cristiana è vivere giorno per giorno.
Vero, ma se lasciamo che la preghiera si impigrisca, possiamo ancora dire di vivere lo spirito del Vangelo?
Si dice che ciascuno deve essere se stesso e che Cristo ci chiama personalmente.
Vero, ma se si vive senza Chiesa, senza preghiera comune, senza incontrarsi con gli altri cristiani, la fede possiede ancora tutte le sue potenzialità?
Si dice che la Messa domenicale debba corrispondere a qualcosa per poterci nutrire.
Vero, ma se ci allontaniamo troppo, se andiamo a Messa solo quando ci va, come possiamo mantener vivo il nostro spirito?
Testo evangelico
Ecco una frase di Gesù in cui dice che il sale che dà sapore ai cibi può diventare
insipido:
«Il sale è buono, ma se anche il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si salerà?» (Lc
14, 34).
Il sale per Gesù è la parola di Dio. Ma se questa Parola viene consumata, perde il suo
sapore perché abbiamo voluto tenerla per noi...
Per andare più lontano
Sul quaderno scrivi la parola «praticante» e mettici intorno altre parole che ti
suggerisce il cuore.
Per essere un cristiano praticante, concreto, su che cosa dovresti mettere l'accento?
Scrivilo sul quaderno e ripensaci ogni tanto.
Messaggio
Dice Gesù: «Nessuno che ha
messo mano all’aratro e poi si
volge indietro, è adatto per il
Regno di Dio» (Lc 9, 62)
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27. IL CAMMINO
DELLA PREGHIERA
A te la parola
- Non è la prima volta che rifletti sul significato della preghiera.
- Ecco però una nuova occasione per farlo. D’altronde la preghiera è un’avventura, no?
- Vorresti dire a che punto sei? E che cosa hai notato della preghiera dei cristiani intorno a te?
CHE COSA VIVONO I CRISTIANI
La preghiera è semplice e sempre inaspettata. Non si può prevederla in anticipo. Ma ci
si può «allenare», esercitare, vale a dire sviluppare quella capacità di pregare che è in
noi e che spesso si arrugginisce o si rattrappisce. C'è sempre qualcosa da scoprire.
Potremmo dire che tutto ciò che viviamo (e che ci capita) non è completamente vissuto
finché non lo facciamo passare attraverso la preghiera. Ne parliamo a Dio, gli
confidiamo tutto e le cose acquistano senso. La nostra vita riceve così maggiore forza.
La preghiera viene alimentata da: la fede che è fiducia in Dio, la lettura della Bibbia,
la preghiera degli altri, certi avvenimenti della nostra vita, alcuni testi di preghiera o
canti.
La preghiera ha molti colori (per cosi dire!):
- la glorificazione di Dio, il piacere di frequentarlo, la gioia di incontrarlo: è la
preghiera di adorazione o di lode; - il ringraziamento a Dio per la vita, la gioia, la salute, l'amore: è la preghiera di
azione di grazie (questa espressione indica il voler mettere in movimento quanto
Dio ci dona gratuitamente);
- la domanda, quando abbiamo bisogno di perdono, di luce, di pace e di forza: è la
preghiera di invocazione (per se stessi o per gli altri).
Come pensi di approfondire la tua preghiera grazie a queste indicazioni?
TESTIMONIANZE
- «Mi sono accorto di non pregare abbastanza. Lo facevo un po' per abitudine. Poi ho
trascorso tre giorni in un monastero e da allora è tutta un'altra cosa. Ho capito
che non ci sapevo fare. Me ne sono reso conto guardando i monaci». (un giovane cristiano)
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- «Talvolta, a casa, accompagno la mia preghiera con la danza. Mi ci sento portata.
Ma devo essere sola». (una madre di famiglia)
- «Ho preso parte a una Messa straordinaria. Eravamo tutti lì, molto uniti e
partecipi. Perché le messe non sono sempre così?». (un ragazzo)
Come reagisci di fronte a queste testimonianze?
DELLE SCOPERTE DA FARE
A Messa
Cerchi di pregare in sintonia con quanto viene detto e celebrato, vale a dire con la
preghiera di Gesù stesso?
Durante la Messa ci sono dei canti: ti aiuteranno a pregare se farai attenzione alle
parole e alla melodia.
A Messa spesso ci si annoia. Capita. Come si fa, in questi casi, a non «andare a ruota
libera»? Ti consigliamo di concentrarti su un aspetto delle preghiere (ad esempio il
ringraziamento). Oppure di pregare ricordando una frase dei testi letti durante la
liturgia. O ancora di fermarti in silenzio e di domandare a Dio di illuminarti.
Lo sai che è meglio andare a Messa insieme ad altri?
Nella preghiera personale
Hai dei testi che ti piacciono particolarmente e che possono aiutarti a pregare?
Si può pregare con un canto che è stato cantato durante la Messa o un incontro.
Si può pregare anche aprendo il Nuovo Testamento a caso e leggendo una frase da
meditare dentro di sé.
ALCUNE PREGHIERE CRISTIANE
Cerca in un messale queste tre preghiere che vengono spesso recitate durante la
Messa e che molti cristiani sanno a memoria:
il Confesso
il Gloria
il Santo
Copia ciascuna di queste preghiere sul quaderno e recitale ogni tanto.
Per andare più lontano
Chiedi a dei cristiani se conoscono qualche bella preghiera che amano recitare.
Sai che nella Bibbia esiste il libro dei «Salmi». Aprilo di tanto in tanto...
Non dimenticare le preghiere semplici: il Padre Nostro, l'Ave Maria, quelle della
Messa, quelle dei personaggi del Vangelo...
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 465-484
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28. PUNTI DI RIFERIMENTO
PER LA VITA QUOTIDIANA
DEL CRISTIANO Questa scheda va fatta in gruppo
A voi la parola
- Se provassi a dire che cosa è essenziale per te nella vita cristiana, che cosa metteresti al primo posto? (scegli due o tre cose che ti sembrano importanti).
- A partire dalla tua esperienza, quali sono gli aspetti della vita quotidiana dove la fede è messa particolarmente in gioco? Fa degli esempi.
CHE COSA VIVONO I CRISTIANI
I cristiani non sono perfetti. Lo sanno tutti! Ma possiamo dire che essi hanno delle
linee-guida. Questi punti di riferimento si trovano, ovviamente, in Cristo. Eccone
alcuni:
1. Tutto cambia nella vita quando ci si scopre (e ci si sente) amati da Dio. Allora si
riacquista fiducia in se stessi. Si crede in Dio e nella vita.
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque creda
in lui non muoia, ma abbia la vita eterna» (Gv 3, 16).
2. Quando si è amati da Dio, si riesce ad amare gli altri e se stessi con un cuore nuovo.
«Se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri» (l Gv 4, 11).
«Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri» (Gv 13, 34).
«Gesù disse alla donna: "La tua fede ti ha salvata; va in pace!"» (Lc 7, 50).
3. Vivere da cristiani è dunque vivere amando: - Anche i propri nemici (Mt 5, 43-48).
- Facendo agli altri ciò che vorremmo essi facessero a noi (Mt 7, 12).
- Mettendo d'accordo parole e cuore (Mt 12, 33-37).
- Diventando attivi e creativi per aiutare coloro che sono nel bisogno o nella
solitudine (Mt 25, 31-46).
- Non giudicando gli altri (Mt 7, 1).
- Prendendosi cura, come fa Dio, di chi è perduto (Lc 15, 8-10).
- Al limite, donando la propria vita come ha fatto Gesù (Gv 15, 13).
- In ogni caso, cercando di essere attenti agli eventi-segno (Mt 16, 1-4).
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Alcuni di questi passaggi citati costituiscono i testi-chiave del Nuovo Testamento.
4. In particolare, ci sono alcuni aspetti pratici della vita dove la fede e l'amore
devono manifestarsi:
- la fedeltà all'interno della coppia (il problema del divorzio: Mt 19, 1-9);
- un uso del denaro che non ne faccia un idolo (Mt 19, 23-26);
- dei rapporti sociali che non siano oppressivi (Mc 10, 41-45);
- una fiducia in Dio qualunque cosa accada (Mc 8, 34-35);
- una speranza gioiosa (Mt 11, 2-6);
- il gusto di perdonare e il coraggio di farlo (Mt 18, 21-22).
Ci sono altri aspetti pratici che ti sembrano importanti?
5. La cosa più importante, dunque, è dare la priorità all'essenziale. E’ uno dei
segreti della libertà:
«Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno
date in aggiunta» (Mt 6, 33).
Per andare più lontano
Prova a fare da solo il punto della tua vita:
- Che cosa ti sembra andare nella direzione del Regno di Dio (fiducia, libertà,
amore, ecc.)?
- Che cosa ti sembra allontanarsene (la religione staccata dalla vita, una
preoccupazione eccessiva per te stesso o i tuoi beni, una tendenza a vedere
troppo il negativo, una mancanza di senso del dialogo, ecc.)?
Messaggio
«Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?» (Lc 9, 25)
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 399-438
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29. IL FUTURO: QUALE FUTURO?
A te la parola
Chi non si interessa almeno un po’ del futuro? Ma dipende dalle persone? Che importanza ha per te il futuro?
CHE COSA SPERANO I CRISTIANI
Di fronte al futuro i cristiani sono come tutti, ma con qualcosa di particolare, di
speciale.
Sono come tutti: spesso sentono di non avere molto futuro (disoccupazione, vita
monotona); vogliono conoscere ciò che accadrà (oroscopi, cartomanti); oppure, a volte,
sono talmente concentrati sul presente che non hanno né il tempo né il gusto di
prevedere ciò che può accadere; ci sono anche cristiani che attribuiscono molta
importanza al domani (giovani che fanno progetti, persone che cambiano città, ecc.).
Quando si è cristiani, però, si ha un modo speciale di considerare il futuro:
- ciò che accadrà non è scritto da nessuna parte perché non si tratta del destino.
Non possiamo prevedere tutto. E questo perché Dio non ha fatto di noi dei robot;
- se si crede in Dio si è portati a fidarsi di lui: qualunque cosa accada Dio ci sarà
sempre vicino;
- non bisogna attendere passivamente. La speranza è un modo attivo di preparare il
futuro e di accoglierlo o di reagire quando arriva.
Hai fatto questo genere di esperienza nella tua vita?
TESTIMONIANZE
- «Non mi piace vivere nel futuro perché credo sia una fuga. Preferisco vivere nel
presente». (un giovane sposato)
- «Sono contenta che la vita cambi e non si ripeta. Se non ci fosse futuro mi
annoierei molto». (una ragazza)
- «Mi trovo a metà della mia vita. Sono sposata, ho dei figli. Per me, la maggior parte
delle cose sono ormai definite. Il mio futuro è quello dei miei figli». (una donna sposata)
Queste testimonianze non pretendono di essere irrefutabili. Che ne pensi?
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Testi evangelici
- Gesù ha parlato di futuro dicendo spesso che questo futuro era vicino a quanto già
presente: «Il regno di Dio è vicino» (Mc 1, 15).
- Gesù ha ridato un futuro ai malati da lui guariti: Mc 2, 1-8 (un paralitico); Mc 7,31-
37 (un sordomuto)
- Gesù concepiva il futuro come una crescita, come un seme che spunta: Mt 13, 3-
23. 31-33... ma non come un accumulo di beni e di precauzioni: Mt 19, 23-26
(contro le eccessive ricchezze)
- Gesù compiva dei gesti che annunciavano il futuro senza descriverlo in anticipo ma
donando dei segni: Mt 14, 13-21 (moltiplicazione dei pani) Mc 9, 2-13 (la
trasfigurazione) Mc 11, 1-11 (la scena delle Palme) Mc 14, 22-25 (l'Eucaristia)
- Gesù non temeva di annunciare anche il futuro difficile che presagiva: Mc 8, 31-
33; 9, 30-32; 10,32-34 (i tre annunzi della Passione) Lc 21, 8-36 (la fine dei tempi)
- Gesù invitava ad essere il più possibile fedeli alle decisioni prese: Mt 19, 1-9
(contesta il divorzio)
- Per i cristiani, la risurrezione di Gesù è un grande segno positivo del futuro
dell'umanità (Rm 6, 8-11).
Se non hai il tempo di leggere o di rileggere tutti questi testi, scegline tre o quattro (che segnerai sulla scheda) e leggi gli altri nelle prossime settimane.
DIFFICOLTÀ
Vogliamo sapere o prevedere troppe cose (oroscopi, veggenti, indovini) e questo falsa
la nostra vita.
Oppure non ci curiamo abbastanza del futuro e rischiamo di «sonnecchiare» nel tran
tran della vita quotidiana o nella fatalità.
Per andare più lontano
Parla con un amico, anche non cristiano, del futuro e scrivi sul quaderno le tue
riflessioni.
Domanda ai cristiani che conosci cosa pensano dei cartomanti e scrivi le loro reazioni.
Messaggio
Dice Gesù: «Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta». (Mt 6, 33)
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 575-594
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30. SANTA MARIA
PREGA PER NOI Questa scheda può essere fatta in gruppo
A voi la parola
- Da quando hai cominciato la tua ricerca avrai probabilmente sentito parlare di Maria. Che cosa sai dire di lei?
- Ci sono persone per le quali Maria è molto importante. Ne conosci qualcuna?
CHE COSA CREDONO I CRISTIANI
Maria era una donna ebrea che ha accettato di diventare madre di Gesù e che ha
creduto nel Vangelo di suo figlio.
La sua discrezione, la sua fedeltà e disponibilità hanno fatto sì che i cristiani la
considerassero una santa eccezionale: essi la chiamano «santa Maria». I santi, Maria e
molti altri, sono persone che sono state (e sono) molto vicine a Dio e che sono vissute
(e vivono) come Cristo.
I cristiani chiamano Maria madre di Dio, ossia madre di Gesù che è Dio, madre di Dio
in quanto Gesù. Questo mostra che Gesù è considerato dai credenti veramente Dio.
Alcuni cristiani amano molto pregare Maria. Essi recitano la preghiera dell'«Ave
Maria», una preghiera che molti conoscono a memoria. Durante l'anno ci sono anche
delle feste dedicate a Maria (8 dicembre, 15 agosto): sono occasioni per sentirsi vicini
a lei.
Nei primi secoli i cristiani hanno pensato che Maria, essendo così profondamente unita
al suo figlio Gesù, fosse stata associata alla risurrezione del suo Figlio.
Così, hanno detto che era già risorta. La Chiesa ha preferito parlare di «Assunzione»,
festa che si celebra il 15 agosto.
Pensando a Maria, possiamo chiederci se oggi alle donne viene dato spazio sufficiente
nella società e nella Chiesa.
Vorresti approfondire qualche punto o aggiungere qualcosa?
TESTIMONIANZE DI CREDENTI
- «Mi piace rivolgermi a Maria. Mi aiuta a comprendere il Vangelo». (una ragazza)
- «La Santa Vergine è una grande credente. È stata coraggiosa e fedele. Mi piace
parlare con lei». (una catecumena)
Hai sentito altre opinioni su Maria?
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Testi evangelici
- L'annunciazione: Lc 1, 26-38 (Maria viene a sapere che diventerà madre di Gesù).
- La visitazione: Lc 1, 39-56 (Maria fa visita a sua cugina Elisabetta).
- Il matrimonio con Giuseppe: Mt 1, 18-25.
- La nascita di Gesù: Lc 2, 1-38; la fuga in Egitto: Mt 2, 1-23.
- A Nazaret: Lc 2, 39-40.
- Un viaggio a Gerusalemme: Lc 2, 41-50 (Gesù in mezzo ai dottori).
- A Nazaret: Lc 2, 51-52.
- A Cana: Gv 2, 1-12.
- Una richiesta della famiglia: Mc 3, 31-35.
- A Nazaret: Mt 13, 53-58.
- Ai piedi della croce: Gv 19, 25-27.
- Dopo la Pasqua: At 1, 14.
Prova a leggere questi passi nell'ordine proposto e sarà come ripercorrere la vita di Maria.
DIFFICOLTÀ DI OGGI
Alcuni cristiani (soprattutto i protestanti) ritengono che si attribuisca troppa importanza a Maria che, in fondo, è una donna come di questa nostra umanità.
Altri, invece, tendono quasi a “divinizzarla”.
Che ne pensi di queste difficoltà?
Per andare più lontano
Rifletti sul significato della preghiera dell' «Ave Maria» e cerca di impararla a
memoria:
Ave Maria, piena di grazia.
Il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del seno tuo: Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi, peccatori,
adesso e nell’ora della nostra morte.
Amen
Se vuoi, scrivi una tua preghiera a Maria.
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 375-392
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PERCORSI BIBLICI 1
L’ANTICO TESTAMENTO Questo itinerario è pensato sia per il lavoro individuale, sia per quello di gruppo.
CHE COSA CREDONO I CRISTIANI
Dio si fa conoscere agli uomini. Coloro che hanno scritto la Bibbia dicevano che Dio parla. Ciò non significa che egli pronunci delle parole con la bocca. Significa che alcuni
uomini hanno parlato e scritto mettendosi in ascolto di ciò che Dio comunicava loro.
Erano «ispirati».
Gesù era ebreo. Leggeva l'Antico Testamento della Bibbia. Se vogliamo scoprire chi è
Gesù bisogna conoscere ciò che gli parlava, ovvero la parola di Dio trasmessa
attraverso la storia del suo popolo.
Gli scritti dei primi cristiani ci tramandano ciò che Gesù ha fatto e detto. Anche
questa testimonianza è per noi parola di Dio. E’ il Nuovo Testamento.
La Bibbia forma un tutt'uno e il Nuovo Testamento non abolisce affatto l'Antico.
Anzi, l'Antico Testamento permette di capire meglio come il popolo ebreo abbia
scoperto a poco a poco il Dio d'amore e di tenerezza di cui parla Gesù.
La Bibbia non ci dà solo delle informazioni. Ci nutre.
La Bibbia viene letta a Messa ed è essa che crea la comunità.
Ci avevi mai pensato?
DIFFICOLTÀ DI OGGI
Quando si dice che Dio parla, è veramente lui che parla?
«Talvolta vado in Chiesa e ascolto il Vangelo. Oppure mi capita di leggere un testo
della Bibbia. Ma ci sono cose che non capisco e mi piacerebbe poterlo dire». (un giovane cristiano)
«Per comprendere bene la Bibbia bisogna essere colti. Non è forse riservata agli
intellettuali?». (una giovane donna)
A te la parola
La Bibbia è il libro più diffuso al mondo. Lo sapevi? Questo grande libro si compone di due parti diverse: l’Antico e il Nuovo Testamento. Sai perché questi due testi sono chiamati “Testamento”? Sai dove e come è stata scritta la Bibbia?
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«A volte si direbbe che i cristiani spacchino il capello in quattro quando
interpretano certi testi». (un giovane che sta scoprendo il Vangelo)
Ti riconosci in qualcuna di queste difficoltà?
1. ANDARE VERSO DIO: ABRAMO
Abramo (1850 a.c.) è il padre dei credenti, il primo della storia, colui a cui guardiamo per imparare a credere. Abramo ha dato origine a un popolo che ci trasmette la fede. È un uomo che si fida di Dio e che si lascia guidare da lui Leggiamo dal cap. 12 della Genesi, primo libro della Bibbia (la storia di Abramo si estende dal cap. 12 al cap. 25 della Genesi).
Gn 12, 1-5
1 Il Signore disse ad Abram: “Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò. 2 Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione. 3 Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra”.
4 Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram
aveva settantacinque anni quando lasciò Carran. 5 Abram dunque prese la moglie Sarai,
e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le
persone che lì si erano procurate e si incamminarono verso il paese di Canaan.
La testimonianza di Abramo
Abramo è disponibile: non è prigioniero dei propri problemi o di un proprio credo
preconfezionato. Non è né indifferente né disilluso.
Un giorno capisce (perché Dio glielo fa capire) che la sua vita può cambiare: egli può
incamminarsi verso qualcosa di nuovo che non conosce ancora. E non per guadagnare di
più o per avere una vita più comoda, ma per essere fedele a una chiamata che sente
dentro di sé.
Abramo non si accontenta di sognare: parte con tutto ciò che ha. Va all'avventura ma
non alla cieca perché si fida della promessa di Dio.
I cristiani dicono che Dio parla. Che ne pensi? Credi che la vita possa cambiare a causa di Dio? Ascoltare, fidarsi, osare: ancora oggi questa è l'esperienza dei cristiani.
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2. SUPERARE GLI OSTACOLI INSIEME A DIO: MOSÈ
I cristiani credono che Dio sia a favore della libertà. Credono che, dopo l'avventura di Abramo, la prima grande esperienza di liberazione sia stata quella vissuta da Mosè (1250 a. C.). Dio era con Mosè per liberare il popolo. Leggiamo alcuni passaggi della storia di Mosè dal libro dell’Esodo, il secondo della Bibbia, tutto dedicato alla figura e all’opera di Mosè.
Brani tratti dal libro dell’Esodo
1 Ora Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian,
e condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb. 2 L’angelo
del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò
ed ecco: il roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava (…). 4 Il
Signore vide che si era avvicinato per vedere e Dio lo chiamò dal roveto e disse:
“Mosè, Mosè! ”. Rispose: “Eccomi! ”. 5 Riprese: “Non avvicinarti! Togliti i sandali
dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa! ”. 6 E disse: “Io sono
il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe”. Mosè
allora si velò il viso, perché aveva paura di guardare verso Dio. (Es 3, 1-6)
7 Il Signore disse: “Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il
suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze. 8 Sono
sceso per liberarlo dalla mano dell’Egitto e per farlo uscire da questo paese verso
un paese bello e spazioso, verso un paese dove scorre latte e miele, Fa’ uscire
dall’Egitto il mio popolo, gli Israeliti! ”. 11 Mosè disse a Dio: “Chi sono io per
andare dal faraone e per far uscire dall’Egitto gli Israeliti? ”. 12 Rispose: “Io sarò
con te. Eccoti il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo
dall’Egitto, servirete Dio su questo monte”. (Es 3, 7-8.11-12)
13 Mosè disse a Dio: “Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro: Il Dio dei vostri
padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa
risponderò loro? ”. 14 Dio disse a Mosè: “Io sono colui che sono! ”. Poi disse: “Dirai
agli Israeliti: Io- Sono mi ha mandato a voi”. 15 Dio aggiunse a Mosè: “Dirai agli
Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il
Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il mio nome per sempre; questo è il
titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione. (Es 3, 13-15)
15 Il Signore disse a Mosè: “Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di
riprendere il cammino. 16 Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e
dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto. 17 Ecco io rendo ostinato
il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul
faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. 18 Gli Egiziani
sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone,
i suoi carri e i suoi cavalieri”. 19 L’angelo di Dio, che precedeva l’accampamento d’Israele, cambiò posto e passò
66
indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò indietro. 20 Venne
così a trovarsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele. Ora la nube
era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non
poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte. 21 Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte,
risospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si
divisero. 22 Gli Israeliti entrarono nel mare asciutto, mentre le acque erano per
loro una muraglia a destra e a sinistra. 23 Gli Egiziani li inseguirono con tutti i
cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri, entrando dietro di loro in mezzo
al mare. 24 Ma alla veglia del mattino il Signore dalla colonna di fuoco e di nube gettò uno
sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. 25 Frenò le ruote dei loro carri,
così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: “Fuggiamo di
fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani! ”. 30 In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani e Israele vide gli
Egiziani morti sulla riva del mare; 31 Israele vide la mano potente con la quale il
Signore aveva agito contro l’Egitto e il popolo temette il Signore e credette in lui
e nel suo servo Mosè. (Es 12, 15-25.30-31)
3 Mosè salì verso Dio e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: “Questo dirai alla
casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: 4 Voi stessi avete visto ciò che io ho
fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a
me. 5 Ora, se vorrete ascoltare la mia voce e custodirete la mia alleanza, voi
sarete per me la proprietà tra tutti i popoli, perché mia è tutta la terra! 6 Voi
sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa. Queste parole dirai agli
Israeliti”. 7 Mosè andò, convocò gli anziani del popolo e riferì loro tutte queste parole, come
gli aveva ordinato il Signore. 8 Tutto il popolo rispose insieme e disse: “Quanto il
Signore ha detto, noi lo faremo! ”. Mosè tornò dal Signore e riferì le parole del
popolo. (Es 19, 3-8)
Testimonianza di Mosè
Mosè trova in Dio il coraggio di agire.
Egli è sicuro che Dio è con lui per cambiare la storia e liberare il popolo.
Oggi Dio ci viene incontro per aiutarci a diventare liberi.
Bisogna attraversare delle difficoltà...
Dio non si dimentica degli uomini.
Dio non è «qualcosa», è «Qualcuno». Possiamo parlargli e, comunque, egli ci parla.
Una strada in mezzo alle acque, in mezzo alle difficoltà...
Quale di questi testi ti colpisce di più? Come risuona in te, oggi, la chiamata rivolta da Dio a Mosè?
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3. PREGARE DIO
I cristiani non sono i soli a pregare: ci sono anche altri credenti (ebrei, musulmani,
ecc.) che lo fanno.
Pregare significa accostarsi a Dio e quindi agli altri, aprirsi al suo amore e farsi così
più vicini agli altri.
Pregare non vuol dire per forza recitare qualcosa. È anche ascoltare Dio.
La preghiera produce più effetti di quanto si pensi. L'esperienza lo dimostra. Pregare
è un po' come respirare. Ma con la parte più profonda di noi stessi, con il cuore.
Si può pregare da soli o in gruppo. Spesso ci sono persone che fanno fatica a pregare
insieme agli altri, soprattutto ad alta voce. Si sentono impacciate. Ma se insistono,
scoprono ciò che costituisce un'incredibile condivisione: mettere in comune la
preghiera e quindi la fede.
La preghiera è una possibilità offerta a tutti; non sempre però viene colta e resta talvolta non realizzata. Qual è la tua esperienza a riguardo?
Una preghiera di Mosè (Es 33, 12 – 17)
« 12 Mosè disse al Signore: “Vedi, tu mi ordini: Fà salire questo popolo, ma non mi
hai indicato chi manderai con me; eppure hai detto: Ti ho conosciuto per nome,
anzi hai trovato grazia ai miei occhi. 13 Ora, se davvero ho trovato grazia ai tuoi
occhi, indicami la tua via, così che io ti conosca, e trovi grazia ai tuoi occhi;
considera che questa gente è il tuo popolo”. 14 Rispose: “Io camminerò con voi e ti darò riposo”. 15 Riprese: “Se tu non
camminerai con noi, non farci salire di qui. 16 Come si saprà dunque che ho trovato
grazia ai tuoi occhi, io e il tuo popolo, se non nel fatto che tu cammini con noi?
Così saremo distinti, io e il tuo popolo, da tutti i popoli che sono sulla terra”. 17 Disse il Signore a Mosè: “Anche quanto hai detto io farò, perché hai trovato
grazia ai miei occhi e ti ho conosciuto per nome”»
Una preghiera di Geremia, un profeta - VI sec. a. C. (Ger 10,23)
« 23 “Lo so, Signore, che l’uomo non è padrone della sua via,
non è in potere di chi cammina il dirigere i suoi passi.»
Una preghiera («salmo») usata nel Tempio di Gerusalemme (Sal 23, 1-3)
«1Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; 2 su pascoli erbosi mi fa riposare ad acque tranquille mi conduce. 3 Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.»
Potresti pregare anche tu con queste parole? Perché non provi a scrivere tu stesso una preghiera?
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4. PRENDITI DEL TEMPO
La fiducia cresce a poco a poco. Non ha niente a che fare con l'ingenuità! Quando si ha
fiducia, si può capire che Dio ci chiama.
Per poter vivere la fiducia, non si può restare nel proprio guscio.
Leggi altri testi biblici su Abramo. Per trovarli, fatti aiutare da chi ti accompagna nel cammino di fede.
Forse saprai che Abramo è il padre dei credenti per gli ebrei e per i musulmani. Conosci qualcuno di loro? Pensi che conoscano Abramo? Potresti verificare... C'è un passo che devi fare per compiere una traversata e avanzare (avere il coraggio
di parlare, ecc.)?
Un'azione compiuta insieme agli altri è spesso un'occasione per incontrare Dio.
Rifletti sulla figura di Mosè e chiediti, prima di andare a dormire, se hai avuto modo di
aiutare gli altri a vivere meglio.
Se ti capita di sentirti prigioniero, Dio ha la possibilità di liberarti!
Probabilmente ci sono delle persone intorno a te che vivono una liberazione. Ne
conosci sicuramente qualcuna. Questo ti aiuta?
Sul quaderno scrivi qualcosa a riguardo e incolla una o due foto per illustrare il tuo pensiero...
Lascia tre pagine nel quaderno su cui metterai questo titolo: «O Dio, io ti cerco»: ci
scriverai i testi delle preghiere che troverai man mano. Se vuoi, puoi illustrarle con
disegni.
In questi giorni sarebbe bene che tu facessi delle esperienze di preghiera per vedere che cosa succede.
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 36-46
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PERCORSI BIBLICI 2
I VANGELI: GESÙ E IL SUO
MINISTERO PUBBLICO Questo itinerario è pensato sia per il lavoro individuale, sia per quello di gruppo.
A voi la parola
Provate a leggere – dalla Bibbia di Gerusalemme o da un’altra edizione “seria” della Bibbia (TOB, Nuovissima versione dai testi originali) – l’introduzione ai Vangeli. Il vostro accompagnatore o un altro esperto potrebbero guidare una discussione di gruppo e chiarire dubbi o curiosità.
La seconda parte della Bibbia dei cristiani, il Nuovo Testamento comprende i Vangeli,
il libro degli Atti degli Apostoli e le Lettere dei primi cristiani, soprattutto quelle di
san Paolo. (cfr. Percorsi biblici 3).
I Vangeli sono quattro: i primi tre, narrati da Matteo, Marco e Luca, sono detti
“sinottici” (cioè visibili assieme in un solo colpo d’occhio) perché seguono uno schema
narrativo simile. Il quarto, narrato da Giovanni, è stato redatto successivamente e
segue una logica diversa, tesa più che a raccontare fatti della vita di Gesù, ad
approfondire teologicamente la sua figura e il suo stile/messaggio.
1. IL BATTESIMO DI GESÙ
Gesù nell'acqua: si immerge e risale. Segno delle traversate che bisogna compiere
nella vita.
Gesù di fronte a Giovanni Battista: non ci si battezza da soli, si riceve il Battesimo.
Gesù Figlio di Dio: quando si viene battezzati si comprende che Dio è Padre.
Tutto ciò ti fa capire che cos'è il Battesimo?
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Testo evangelico: Il racconto del Battesimo di Gesù (Mt 3,13-17)
13 In quel tempo Gesù dalla Galilea andò
al Giordano da Giovanni per farsi
battezzare da lui.
14 Giovanni però voleva impedirglielo,
dicendo: “Io ho bisogno di essere
battezzato da te e tu vieni da me?”.
15 Ma Gesù gli disse: “Lascia fare per
ora, poiché conviene che così
adempiamo ogni giustizia”. Allora
Giovanni acconsentì. 16
Appena battezzato, Gesù uscì
dall’acqua: ed ecco, si aprirono i cieli
ed egli vide lo Spirito di Dio scendere
come una colomba e venire su di lui.
17 Ed ecco una voce dal cielo che disse:
“Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi
sono compiaciuto”
Il Giordano: un fiume che scorre ad est della Palestina.
Giovanni Battista intuisce chi è Gesù.
Notare la discrezione del testo.
Un bel modo di dire che Dio si manifesta.
Questo non succede visibilmente in tutti i Battesimi, ma lo Spirito viene sempre in ogni Battesimo.
Quando Dio agisce ci sono dei segni e talvolta si sente dentro di sé, o da parte di qualcuno, una parola.
Per andare più lontano
Come parlare del Battesimo? Sottolinea l'espressione che ti piace di più: bagno di luce - incontro con Dio - tra-
versata - nuova nascita - gesto d'amore di Dio - unione con il popolo dei credenti.
Che cosa significa per te l'espressione che hai scelto? Scrivi sul quaderno il messaggio di questa scheda e commentalo.
2. GESÙ SI INTERESSA DELLA VITA DEGLI ALTRI
Gesù era attento alle persone, alle loro gioie e ai loro problemi.
Non pretendeva di risolvere tutto, ma faceva di tutto per risvegliare e rafforzare in
loro la fiducia. Per lui chiunque sa resistere alla sfortuna, alla fatalità, al pessimismo e
che accetta di cambiare è una persona che rinasce.
Gesù era libero. Andava da tutti, dai poveri come dai ricchi, dalle persone in vista
come da quelle più umili.
Essendo vicino a Dio si sentiva vicino agli altri. Per lui avvicinarsi agli altri poteva
essere un cammino verso Dio.
Capisci che stile di vita questo comporta?
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Testo evangelico: Gesù e Zaccheo (Lc 19, 1-10)
1 Entrato in Gerico, attraversava la
città. 2 Ed ecco un uomo di nome
Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, 3
cercava di vedere quale fosse Gesù, ma
non gli riusciva a causa della folla,
poiché era piccolo di statura.
4 Allora corse avanti e, per poterlo
vedere, salì su un sicomoro, poiché
doveva passare di là.
5 Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo
sguardo e gli disse: “Zaccheo, scendi
subito, perché oggi devo fermarmi a
casa tua”.
6 In fretta scese e lo accolse pieno di
gioia.
7 Vedendo ciò, tutti mormoravano: “È
andato ad alloggiare da un peccatore!”.
8 Ma Zaccheo, alzatosi, disse al
Signore: “Ecco, Signore, io do la metà
dei miei beni ai poveri; e se ho frodato
qualcuno, restituisco quattro volte
tanto”. 9 Gesù gli rispose: “Oggi la
salvezza è entrata in questa casa,
perché anch’egli è figlio di Abramo;
10 il Figlio dell’uomo infatti è venuto a
cercare e a salvare ciò che era
perduto”.
Chi è Zaccheo? Decisamente un “poco di buono”, che però si dà da fare…
Salendo sull’albero Zaccheo si mette nelle condizioni di cercare Gesù, di vederlo.
Colui che cercava diventa il cercato!
Un incontro che ti cambia la vita non può che sfociare nella gioia.
I soliti… Quelli che si sentono a posto e non si accorgono dei miracoli che succedono sotto i loro occhi!
L’incontro con Gesù cambia tutte le prospettive della vita di Zaccheo: egli, da ladro e accaparratore diviene un uomo capace di donare con larghezza. Questa è la conversione: un cambiamento di logica di vita…
Altri testi
Gesù si interessa:
dei gesti semplici della vita quotidiana: Lc 21, 1-4 (un gesto di generosità)
dei suoi discepoli e dei suoi amici: Mc 9, 33-37 (una disputa sulla precedenza)
dei bambini: Mt 19, 13-15 (sono importanti)
dei malati: Mt 9, 1-8 (un paralitico) Mc 1,40-45 (un lebbroso) - Mc 8, 22-26 (un
cieco)
dei disonesti (persino di loro!): Mc 2, 15-17 (a pranzo da loro)
degli emarginati: Lc 7, 36-50 (una prostituta)
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degli stranieri: Mt 15, 21-28 (una donna del nord del paese) - Mt 8,5-13 (un
comandante dell'esercito occupante)
di quanti fanno fatica a sbarcare il lunario: una vedova (Lc 18, 1-5) – gli
agricoltori (Mt 20, 1-16)
Per andare più lontano
Interessarsi degli altri: credi sia un modo di amarli? Conosci delle persone nel tuo quartiere che si interessano degli altri? Fra quanti ti capita di incontrare, ci sono persone a cui non presti attenzione? Sai il perché? Parlare a Dio di quelli che incontri: un'indiscrezione o un atto di fede?
3. GESÙ CHIAMA A CONVERTIRSI Il Messaggio centrale che Gesùi proclama è: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è
vicino; convertitevi e credete al Vangelo» (Mc 1, 15).
Che parole useresti per lanciarlo agli uomini d'oggi?
Proposta di dinamica di gruppo su un testo evangelico
La parabola di Gesù che meglio di tutte parla di conversione è quella del figlio perduto
(o prodigo), o meglio del padre misericordioso. La puoi trovare in Lc 15, 11-32.
Leggete il testo in gruppo. Tre persone «fanno» rispettivamente la parte del padre,
del figlio maggiore e del minore. Una quarta persona fa il narratore. Poi, dopo un
momento di silenzio, i tre dicono con parole loro come vivono la situazione (facendo
finta di parlare ciascuno a nome del proprio personaggio e secondo la sua logica).
Cominciate con il figlio maggiore, quindi passate al minore e infine al padre. A questo
punto gli altri membri del gruppo possono parlare: che cosa aggiungereste per capire
meglio ciascuno dei tre personaggi?
Infine domandiamoci insieme quale invito rivolge questa parabola a noi, oggi, nella
situazione in cui ci troviamo.
La parabola del padre misericordioso (Lc 15, 11-32)
11 Gesù disse ancora: “Un uomo aveva
due figli. 12 Il più giovane disse al
padre: Padre, dammi la parte del
patrimonio che mi spetta. E il padre
divise tra loro le sostanze. 13 Dopo
non molti giorni, il figlio più giovane,
raccolte le sue cose, partì per un
paese lontano e là sperperò le sue
sostanze vivendo da dissoluto.
Un giovane che morde il freno e un padre troppo permissivo, che senza batter ciglio, fa testamento prima di morire?
73
14 Quando ebbe speso tutto, in quel
paese venne una grande carestia ed
egli cominciò a trovarsi nel bisogno.
15 Allora andò e si mise a servizio di
uno degli abitanti di quella regione,
che lo mandò nei campi a pascolare i
porci. 16 Avrebbe voluto saziarsi con
le carrube che mangiavano i porci; ma
nessuno gliene dava.
17 Allora rientrò in se stesso e disse:
Quanti salariati in casa di mio padre
hanno pane in abbondanza e io qui
muoio di fame! 18 Mi leverò e andrò
da mio padre e gli dirò: Padre, ho
peccato contro il Cielo e contro di te; 19 non sono più degno di esser
chiamato tuo figlio. Trattami come
uno dei tuoi garzoni. 20 Partì e si
incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano il padre lo
vide e commosso gli corse incontro,
gli si gettò al collo e lo baciò.
21 Il figlio gli disse: Padre, ho
peccato contro il Cielo e contro di te;
non sono più degno di esser chiamato
tuo figlio. 22 Ma il padre disse ai
servi: Presto, portate qui il vestito
più bello e rivestitelo, mettetegli
l’anello al dito e i calzari ai piedi. 23
Portate il vitello grasso, ammazza-
telo, mangiamo e facciamo festa, 24
perché questo mio figlio era morto ed
è tornato in vita, era perduto ed è
stato ritrovato. E cominciarono a far
festa.
25 Il figlio maggiore si trovava nei
campi. Al ritorno, quando fu vicino a
casa, udì la musica e le danze; 26
chiamò un servo e gli domandò che
cosa fosse tutto ciò. 27 Il servo gli
rispose: È tornato tuo fratello e il
padre ha fatto ammazzare il vitello
grasso, perché lo ha riavuto sano e
La “puntualità” degli eventi…
Essere mandriano di porci – animali impuri per gli ebrei, rappresenta il massimo dell’umiliazione e della perdita della dignità.
Il figlio più giovane entra in se stesso e decide di tornare sui suoi passi. Ma occhio alle motivazioni!
Forse il giovane era pronto a sorbirsi un predicozzo. Invece…era atteso e viene accolto in un modo sorprendente.
Il padre non lo fa finire. Non lo lascia dire che vuole essere messo tra i servi: il figlio è sempre figlio, non può mai essere un servo. Rivestirlo significa reintegrarlo nel suo essere figlio, nella sua vera identità.
Il dramma del figlio maggiore…
74
salvo. 28 Egli si arrabbiò, e non voleva
entrare.
Il padre allora uscì a pregarlo. 29 Ma
lui rispose a suo padre: Ecco, io ti
servo da tanti anni e non ho mai
trasgredito un tuo comando, e tu non
mi hai dato mai un capretto per far
festa con i miei amici. 30 Ma ora che
questo tuo figlio che ha divorato i
tuoi averi con le prostitute è tornato,
per lui hai ammazzato il vitello
grasso. 31 Gli rispose il padre: Figlio,
tu sei sempre con me e tutto ciò che
è mio è tuo; 32 ma bisognava far
festa e rallegrarsi, perché questo
tuo fratello era morto ed è tornato
in vita, era perduto ed è stato
ritrovato”.
In fondo anche questo figlio, che sembrerebbe il più buono, si sente in prigione a casa sua. Il più giovane se ne è andato, il più vecchio è rimasto, ma la logica è la stessa. Ma il padre non lo disprezza, anzi, lo prega di unirsi alla festa. Sarà entrato o avrà preferito rimanere fuori a covare il suo rancore?
Altri testi
Per Gesù, come per i profeti, convertirsi vuoi dire cambiare, ritornare
all'essenziale, ritrovare la giusta direzione, riacquistare un cuore semplice di
bambino (Mt 18, 3).
Questo permette di essere credenti: «Convertitevi e credete al Vangelo» (Mc
1,15).
Tutti possono convertirsi poiché è Dio che dona il coraggio di farlo: il regno di
Dio è vicino (Mc 1, 15).
La conversione rallegra Dio, lo rende felice (Lc 15, 7-10 e 31-32).
Convertirsi vuole dire creare gioia, una gioia che raggiunge anche Dio.
In generale, ci si converte quando si è chiamati a farlo: è ciò che si vive quando
si accoglie questa chiamata come una buona notizia (Lc 24, 47).
Questi spunti (e i testi citati) sono pensati per una riflessione personale dopo la riunione di gruppo.
Per andare più lontano
Nel cap. 15 di Luca, metti a confronto la parabola del figlio prodigo con altre due
parabole di significato simile: quella della pecora smarrita e della dramma perduta.
Scrivi sul quaderno due o tre differenze tra le tre parabole.
Rivolgi a Dio una preghiera chiedendogli di farti entrare nel suo Regno attraverso la
conversione.
Se ti va, chiedi consiglio o aiuto a qualcuno di cui ti fidi (accompagnatore, amico,
prete) per scoprire e fare questa conversione.
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4. GESÙ CI INSEGNA A PREGARE
Gesù ha avuto il gusto, il desiderio di pregare. Lo si vede leggendo il Vangelo. Gesù
prega in alcuni momenti della sua vita:
quando riceve il Battesimo (Lc 3, 21)
quando sceglie i 12 discepoli (Lc 6, 12)
quando capisce che lo uccideranno (Lc 9, 29)
prima di donare ai suoi discepoli un modello di preghiera (Lc 11, 1)
quando sta per essere arrestato (Gv 17 e Mc 14, 36).
Spesso Gesù prega da solo per parlare con suo Padre: Mc 1, 35-37 (all'inizio della sua
predicazione); Lc 9, 18 e Mt 14, 23 (durante la sua predicazione). Infine Gesù prega
con gli altri: ai pasti (Mt 15,36: Gesù «rende grazie» a Dio),
al tempio di Gerusalemme (Lc 19,45-48; Gv 7,1-24),
nelle sinagoghe (luogo di preghiera e di studio) (Mc 6, 1-6),
accanto a Lazzaro, il suo amico morto (Gv 11, 41-42).
Gesù dà dei suggerimenti per la preghiera:
pregare continuamente, cioè «insistendo» (Lc 11, 5-8 e 18, 1-8)
pregare senza ripetere sempre le stesse frasi (Mt 6, 7)
pregare facendo silenzio dentro di sé (Mt 6, 5-6)
pregare nel nome di Gesù (Gv 16, 24)
pregare con piena fiducia (Lc 11, 9-13)
pregare a volte insieme agli altri (Mt 18, 19-20).
Testo evangelico: il Padre nostro (Mt 6, 7-13. Cfr. anche Lc 11, 2-4)
In quel tempo Gesù disse ai suoi
discepoli: 7 ”Pregando poi, non
sprecate parole come i pagani, i quali
credono di venire ascoltati a forza di
parole. 8 Non siate dunque come loro,
perché il Padre vostro sa di quali
cose avete bisogno ancor prima che
gliele chiediate. 9 Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome;
10 venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà,
Istruzioni di Gesù su come pregare.
Che sei nei cieli: Dio, tu sei il creatore di tutto. Eppure non ti vediamo.
Sia santificato il tuo nome: che il tuo nome non venga banalizzato ma conservi la sua importanza e la sua luce per noi.
Venga il tuo Regno: che la vita sia come tu la desideri.
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come in cielo così in terra. 11 Dacci oggi il nostro pane
quotidiano,
12 e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori,
13 e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
14 Se voi infatti perdonerete agli
uomini le loro colpe, il Padre vostro
celeste perdonerà anche a voi; 15 ma
se voi non perdonerete agli uomini,
neppure il Padre vostro perdonerà le
vostre colpe.
Rimetti a noi in nostri debiti: tutto ciò che ti offende e ti ferisce.
Tentazione: è il fascino di ciò che ci piace ma che va contro di te.
Per andare più lontano
Il Padre nostro si compone di due parti.
Pensi che l'ordine scelto da Gesù abbia una qualche importanza? Pensi che si potrebbe
mettere la prima parte dopo la seconda? Che cosa cambierebbe?
Con due colori diversi sottolinea:
- la frase secondo te più importante
- quella che per te è meno comprensibile.
Cerca di trasformare in preghiera quanto c'è nel profondo di te stesso (gioie, dolori,
lavoro, amore...).
Fai attenzione a dosare la tua preghiera: parole + silenzio.
Non si riesce subito a pregare: bisogna insistere, non stancarsi mai.
Si può pregare per gli altri e anche con gli altri. E' Dio che ci insegna a pregare. Chiediglielo!
Leggi e rileggi la preghiera del Padre Nostro perché diventi la tua preghiera.
Ripetila ogni tanto, imparala a memoria. Deve salirti spontaneamente alle labbra.
5. GESÙ FA MIRACOLI
Gesù ha fatto dei miracoli, soprattutto delle guarigioni. Ha detto che questi miracoli erano segni della presenza e dell'amore di Dio per noi.
Segni della Buona Novella.
La presenza di Dio si percepisce dunque attraverso i miracoli ma soprattutto nella vita di ogni giorno dove ci sono molti segni (recuperare speranza, trovare una soluzione a
un problema, riconciliarsi, amarsi, ecc...). Allora molte cose diventano, per così dire,
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«miracolose».
Un miracolo è dunque un avvenimento inatteso e lieto che percepiamo come un dono e
un segno di Dio.
Difficoltà di oggi
Alcuni cristiani considerano i miracoli di Gesù quasi fastidiosi: «Rischiano di portare la
fede nel campo del meraviglioso e dell'insolito».
Qual è la tua reazione?
Spesso si dice che i miracoli devono poter essere spiegati: forse essi mettono in gioco
forze (ancora) sconosciute ma in fondo normali.
Anche tu sei di questo parere?
Perché non ci sono più molti miracoli? Dio fa forse preferenze? Perché alcune persone
sono privilegiate? Ti sei mai posto queste domande?
«Se ci sono dei segni oggi, perché io non li vedo?» (un catecumeno) E' il tuo caso?
Testo evangelico: racconto della moltiplicazione dei pani (Gv 6,1-15)
1 Dopo questi fatti, Gesù andò
all’altra riva del mare di Galilea, cioè
di Tiberìade, 2 e una grande folla lo
seguiva, vedendo i segni che faceva
sugli infermi. 3 Gesù salì sulla
montagna e là si pose a sedere con i
suoi discepoli. 4 Era vicina la Pasqua,
la festa dei Giudei.
5 Alzati quindi gli occhi, Gesù vide
che una grande folla veniva da lui e
disse a Filippo: “Dove possiamo
comprare il pane perché costoro
abbiano da mangiare? ”. 6 Diceva così
per metterlo alla prova; egli infatti
sapeva bene quello che stava per
fare. 7 Gli rispose Filippo: “Duecento
denari di pane non sono sufficienti
neppure perché ognuno possa
riceverne un pezzo”.
8 Gli disse allora uno dei discepoli,
Andrea, fratello di Simon Pietro: 9
“C’è qui un ragazzo che ha cinque
pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è
I segni di guarigione compiuti da Gesù hanno convinto molta gente a seguirlo. Ma forse lo seguono perché sono in cerca di qualcosa di sensazionale.
Gesù si accorge (cfr. punto 2 del presente Percorso biblico). E quasi si “diverte” a mettere in crisi i suoi discepoli per verificarne la fede.
Da premesse molto piccole possono nascere grandi cose!
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questo per tanta gente? ”. 10 Rispose
Gesù: “Fateli sedere”. C’era molta
erba in quel luogo. Si sedettero
dunque ed erano circa cinquemila
uomini.
11 Allora Gesù prese i pani e, dopo
aver reso grazie, li distribuì a quelli
che si erano seduti, e lo stesso fece
dei pesci, finché ne vollero. 12 E
quando furono saziati, disse ai
discepoli: “Raccogliete i pezzi
avanzati, perché nulla vada perduto”. 13 Li raccolsero e riempirono dodici
canestri con i pezzi dei cinque pani
d’orzo, avanzati a coloro che avevano
mangiato.
14 Allora la gente, visto il segno che
egli aveva compiuto, cominciò a dire:
“Questi è davvero il profeta che deve
venire nel mondo! ”. 15 Ma Gesù,
sapendo che stavano per venire a
prenderlo per farlo re, si ritirò di
nuovo sulla montagna, tutto solo.
La gestualità di Gesù. Il dono di Gesù è senza economia!
Ancora una volta Gesù, che pure ha compiuto il miracolo dei pani, si dimostra contrariato nei confronti di chi lo segue per assistere ai suoi miracoli. E sfugge ad ogni tentazione di popolarità a buon mercato.
Per andare più lontano
Guardando la tua vita di fede, ci sono cose che ti sembrano segni di Dio? (Scrivi sul
quaderno uno di questi segni che consideri importanti. Possono essere anche delle
persone o degli avvenimenti).
A volte si può fare con Dio molto più di quanto si pensi. Non è un po' come un miracolo?
Un miracolo è qualcosa che produce speranza. Conosci persone che oggi sono dei
costruttori di speranza?
6. LE INCOMPRENSIONI TRA GESÙ E IL SUO AMBIENTE
Non è strano che Gesù sia stato criticato e contestato anche da persone in buona
fede: egli costituiva un elemento innovatore. L'importante è capire che cosa rimproveravano a Gesù: ci metteva troppo a cambiare
le cose, suscitava speranze che venivano poi deluse, aveva perduto il buon senso, aveva
con Dio una familiarità sorprendente. Ancora oggi gli si rimprovera tutto questo (più o
meno).
E non può essere altrimenti. Noi siamo troppo frenetici, troppo poco audaci, troppo
79
insensibili a Dio o troppo pieni di idee su di lui. Con Gesù non c'è da stupirsi se ci si
deve «spiegare» continuamente.
Sei sorpreso che si possa «contestare» Gesù?
Testo evangelico: Gesù di fronte al legalismo e all’ipocrisia (Mc 3, 1-6)
1 Entrò di nuovo nella sinagoga. C’era
un uomo che aveva una mano
inaridita, 2 e lo osservavano per
vedere se lo guariva in giorno di
sabato per poi accusarlo.
3 Egli disse all’uomo che aveva la
mano inaridita: “Mettiti nel mezzo! ”.
4 Poi domandò loro: “È lecito in giorno
di sabato fare il bene o il male,
salvare una vita o toglierla? ”. 5 Ma
essi tacevano. E guardandoli
tutt’intorno con indignazione,
rattristato per la durezza dei loro
cuori, disse a quell’uomo: “Stendi la
mano! ”. La stese e la sua mano fu
risanata.
6 E i farisei uscirono subito con gli
erodiani e tennero consiglio contro di
lui per farlo morire.
L’ambiente della sinagoga, formato da uomini pii e obbedienti, è deciso a incastrare Gesù mentre infrange la Legge.
Gesù compie i suoi gesti con coraggio e alla luce del sole, accettandone tutte le conseguenze. Gesù va al cuore della Legge, che non è un insieme di regole da rispettare, ma un dono d’amore e di salvezza da parte di Dio.
I farisei e gli erodiani erano due fazioni in lotta, ma si trovano d’accordo sul fatto che Gesù va eliminato, perché sovverte le tradizioni e l’ordine costituito, tutte cose che garantiscono loro potere e privilegi.
Altri testi
Alcuni non capiscono che cosa vuole dire Gesù o non sono d'accordo con lui:
Lc 12, 54-59 (si lascia da parte l'essenziale)
Mt 19, 16-22 (il denaro, quello sì che conta!)
I discepoli sono sorpresi:
Mt 19, 3-9 (il divorzio)
Mt 20, 20-28 (vogliono un buon posto)
La famiglia di Gesù non comprende:
Mt 12,46-50 (cercano di parlargli)
Il clero è preoccupato:
Mt 21,23-27 (con quale diritto Gesù fa quel che fa?)
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I farisei si oppongono a lui:
Lc 11, 14-22 (è «posseduto»)
Mt 15, 1-14 (è un irresponsabile)
Lc 14, 1-6 (non rispetta niente).
Per andare più lontano
Secondo te, perché la gente oggi fa tanta difficoltà a capire Gesù? E tu? Scrivi sul
quaderno che cosa non capisci di Gesù.
Se ti blocchi su un testo del Vangelo o su un punto specifico della fede, parlane con
qualcuno...
Prega Dio chiedendogli di illuminare il tuo cuore. Puoi aiutarti partendo dal testo di Gv
16,12-15.
7. L’ULTIMA CENA DI GESÙ
L'ultimo pasto di Gesù con i suoi discepoli è stato molto particolare. Gesù ha voluto
farne una sintesi di tutta la sua vita e un'apertura al futuro. Quel pasto viene
chiamato «la Cena» o «l'Eucaristia» (= il rendimento di grazie a Dio).
Durante la cena Gesù ha chiesto ai suoi discepoli di ripetere quello che faceva lui: è la
«Messa».
Ha voluto che quell'ultima cena fosse in linea con la festa ebraica della liberazione (=
la Pasqua).
Ha promesso di essere presente alla Cena dei cristiani anche se non in maniera visibile.
Come segno della sua presenza, Gesù prese il pane e il vino e li benedisse dicendo che
era lui stesso, il suo corpo e il suo sangue che egli donava per la liberazione e la gioia
degli uomini.
Il dono del suo corpo e del suo sangue ci nutre, ci libera e ci fa entrare nella gioia
perché i cristiani vengono profondamente uniti a Gesù fino a condividere il suo Spirito.
Questo dono ci unisce anche tra di noi, sempre per mezzo dello Spirito di Gesù.
Nell'Eucaristia troviamo lo stesso Gesù che incontriamo nella vita. Se ci uniamo a lui
nell'Eucaristia comprendiamo meglio la sua presenza nella nostra vita.
Sapevi che la Messa celebra tutto questo?
Testi evangelici: l’ultima cena di Gesù con i suoi amici secondo i quattro vangeli
Mt 26, 26-29
26 Ora, mentre essi
mangiavano, Gesù prese il
pane e, pronunziata la
benedizione, lo spezzò e
lo diede ai discepoli
Mc 14, 22-25
22 Mentre mangiavano
prese il pane e, pronun-
ziata la benedizione, lo
spezzò e lo diede loro,
dicendo: “Prendete, que-
Lc 22, 14-18
14 Quando fu l’ora, prese
posto a tavola e gli
apostoli con lui, 15 e
disse: “Ho desiderato
ardentemente di mangiare
81
dicendo: “Prendete e
mangiate; questo è il mio
corpo”. 27 Poi prese il
calice e, dopo aver reso
grazie, lo diede loro,
dicendo: “Bevetene tutti, 28 perché questo è il mio
sangue dell’alleanza, ver-
sato per molti, in remis-
sione dei peccati. 29 Io vi
dico che da ora non
berrò più di questo
frutto della vite fino al
giorno in cui lo berrò
nuovo con voi nel regno
del Padre mio”.
sto è il mio corpo”. 23 Poi
prese il calice e rese
grazie, lo diede loro e ne
bevvero tutti. 24 E disse:
“Questo è il mio sangue,
il sangue dell’alleanza
versato per molti. 25 In
verità vi dico che io non
berrò più del frutto della
vite fino al giorno in cui
lo berrò nuovo nel regno
di Dio”.
questa Pasqua con voi,
prima della mia passione, 16 poiché vi dico: non la
mangerò più, finché essa
non si compia nel regno di
Dio”. 17 E preso un calice,
rese grazie e disse:
“Prendetelo e
distribuitelo tra voi, 18
poiché vi dico: da questo
momento non berrò più
del frutto della vite,
finché non venga il regno
di Dio”. 19 Poi, preso un pane,
rese grazie, lo spezzò e
lo diede loro dicendo:
“Questo è il mio corpo
che è dato per voi; fate
questo in memoria di
me”. 20 Allo stesso modo
dopo aver cenato, prese
il calice dicendo: “Questo
calice è la nuova alleanza
nel mio sangue, che viene
versato per voi”.
Gv 13, 1-20
1 Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da
questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla
fine. 2 Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio
di Simone, di tradirlo, 3 Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e
che era venuto da Dio e a Dio ritornava, 4 si alzò da tavola, depose le vesti e, preso
un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. 5 Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò
a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto. 6 Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: “Signore, tu lavi i piedi a me? ”. 7
Rispose Gesù: “Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo”. 8 Gli
disse Simon Pietro: “Non mi laverai mai i piedi! ”. Gli rispose Gesù: “Se non ti laverò,
non avrai parte con me”. 9 Gli disse Simon Pietro: “Signore, non solo i piedi, ma anche
le mani e il capo! ”. 10 Soggiunse Gesù: “Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di
lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti”. 11 Sapeva
infatti chi lo tradiva; per questo disse: “Non tutti siete mondi”. 12 Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse
loro: “Sapete ciò che vi ho fatto? 13 Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene,
perché lo sono. 14 Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche
voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. 15 Vi ho dato infatti l’esempio, perché come
82
ho fatto io, facciate anche voi. 16 In verità, in verità vi dico: un servo non è più
grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. 17 Sapendo
queste cose, sarete beati se le metterete in pratica. 18 Non parlo di tutti voi; io
conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il
pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno. 19 Ve lo dico fin d’ora, prima che
accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. 20 In verità, in verità vi
dico: Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui
che mi ha mandato”.
Nell’ultima cena Gesù fece due gesti che i cristiani fanno sempre: prese il pane, lo
spezzo e lo distribuì, dicendo «Questo è il mio corpo». E fece lo stesso con il calice
del vino, dicendo «Questo è il mio sangue». Questi gesti e queste parole di Gesù,
costituiscono la parte centrale della Messa. La Messa si chiama anche Eucaristia, ossia
«azione di grazia».
Il Vangelo di Giovanni non riporta la descrizione di questi gesti di Gesù, ma si
sofferma su un gesto di accoglienza e di servizio di Gesù ai suoi fratelli. Durante la
cena, sempre secondo il Vangelo, Gesù prese la parola per pronunciare il suo ultimo Messaggio. Puoi leggere questo Messaggio in uno dei seguenti capitoli del Vangelo di Giovanni: 13,
14, 15, 16 e 17.
Difficoltà di oggi
L'Eucaristia (o la Messa) hanno perduto quasi del tutto il loro aspetto di pasto: non ci
si fa più molto caso.
Nelle Messe a cui hai partecipato, c'è stato qualcosa che ti ha fatto pensare a un pasto?
Spesso vorremmo che la Messa fosse una festa gioiosa. In realtà, l'ultima Cena fu un
pasto fatto di preghiera e di coraggio.
Forse la gioia è qualcosa di più profondo dell'atmosfera di festa.
Il giovedì santo Gesù ha detto che avrebbe continuato ad essere presente. Ma è un
vero e proprio mistero/sacramento.
Riesci a capire che cosa volesse dire? Per andare più lontano
Se vai a Messa, non aver paura di accostarti all'altare per partecipare meglio...
Lascia che il desiderio dell'Eucaristia nasca dentro di te.
Non aver paura di incontrare delle difficoltà di fronte alla Messa. E' un gesto che
comunque ci sorpassa. E poi hai tempo per scoprirla.
83
8. LA MORTE DI GESÙ
La morte di Gesù è una morte vera, non apparente.
Dio non impedisce agli uomini di agire, anche quando se la prendono con Gesù.
Non interviene con la forza. Ma non è colpa sua se Gesù è morto. Dio non voleva la morte di suo Figlio.
La croce è diventata il segno dei cristiani. Ci ricorda ciò che ha vissuto Gesù prima di
morire: le sue parole, i suoi gesti, la sua gioia (egli non è soltanto il crocifisso). La
croce ci ricorda anche che Gesù non è rimasto prigioniero della morte ma è
risuscitato: è il segno che la morte non ha l'ultima parola.
Con la sua morte Gesù offre la sua vita. Muore amando. E apre una strada anche per
noi.
Tutto ciò costituisce per te una buona notizia?
Testi evangelici: le ultime ore di Gesù (secondo il Vangelo di Marco)
Gesù è stato condannato a causa del suo Messaggio che disorientava le persone.
I suoi avversari erano potenti e sempre all'erta: un gruppo di sacerdoti di
Gerusalemme lo fece arrestare con la collaborazione di uno dei Dodici, Giuda
Iscariota.
Mc 14, 1-2
1 Mancavano intanto due giorni alla Pasqua e agli Azzimi e i sommi sacerdoti e gli
scribi cercavano il modo di impadronirsi di lui con inganno, per ucciderlo. 2
Dicevano infatti: “Non durante la festa, perché non succeda un tumulto di
popolo”.
Mc 14, 43-52
43 E subito, mentre ancora parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una
folla con spade e bastoni mandata dai sommi sacerdoti, dagli scribi e dagli
anziani. 44 Chi lo tradiva aveva dato loro questo segno: “Quello che bacerò, è lui;
arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta”. 45 Allora gli si accostò dicendo:
“Rabbì” e lo baciò. 46 Essi gli misero addosso le mani e lo arrestarono. 47 Uno dei presenti, estratta la
spada, colpì il servo del sommo sacerdote e gli recise l’orecchio 48 Allora Gesù
disse loro: “Come contro un brigante, con spade e bastoni siete venuti a
prendermi. 49 Ogni giorno ero in mezzo a voi a insegnare nel tempio, e non mi
avete arrestato. Si adempiano dunque le Scritture! ”. 50 Tutti allora, abbandonandolo, fuggirono. 51 Un giovanetto però lo seguiva,
rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono. 52 Ma egli, lasciato il lenzuolo,
fuggì via nudo.
il giovedì sera (= il Giovedì santo), più o meno il 6 aprile dell'anno 30, Gesù fece
un'ultima cena e offrì la propria vita (vedi la sezione riguardante l’ultima cena);
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il venerdì 7 aprile (= il Venerdì santo), dopo una notte di interrogatori davanti ai
capi religiosi ebraici e all’autorità romana, Gesù fu condannato, messo in croce e
spirò nel pomeriggio. Quindi fu deposto in una tomba;
Mc 14, 53-65
53 Allora condussero Gesù dal sommo sacerdote, e là si riunirono tutti i capi dei
sacerdoti, gli anziani e gli scribi. 54 Pietro lo aveva seguito da lontano, fin dentro
il cortile del sommo sacerdote; e se ne stava seduto tra i servi, scaldandosi al
fuoco. 55 Intanto i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una
testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano. 56 Molti
infatti attestavano il falso contro di lui e così le loro testimonianze non erano
concordi. 57 Ma alcuni si alzarono per testimoniare il falso contro di lui, dicendo: 58 “Noi lo abbiamo udito mentre diceva: Io distruggerò questo tempio fatto da
mani d’uomo e in tre giorni ne edificherò un altro non fatto da mani d’uomo”. 59
Ma nemmeno su questo punto la loro testimonianza era concorde. 60 Allora il
sommo sacerdote, levatosi in mezzo all’assemblea, interrogò Gesù dicendo: “Non
rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te? ”. 61 Ma egli taceva e
non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: “Sei tu
il Cristo, il Figlio di Dio benedetto? ”. 62 Gesù rispose: “Io lo sono! E vedrete il
Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire con le nubi del cielo”. 63 Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: “Che bisogno
abbiamo ancora di testimoni? 64 Avete udito la bestemmia; che ve ne pare? ”.
Tutti sentenziarono che era reo di morte. 65 Allora alcuni cominciarono a sputargli addosso, a coprirgli il volto, a
schiaffeggiarlo e a dirgli: “Indovina”. I servi intanto lo percuotevano.
Mc 15, 1-15
1 Al mattino i sommi sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo
aver tenuto consiglio, misero in catene Gesù, lo condussero e lo consegnarono a
Pilato. 2 Allora Pilato prese a interrogarlo: “Sei tu il re dei Giudei? ”. Ed egli
rispose: “Tu lo dici”. 3 I sommi sacerdoti frattanto gli muovevano molte accuse. 4
Pilato lo interrogò di nuovo: “Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano! ”. 5 Ma Gesù non rispose più nulla, sicché Pilato ne restò meravigliato. 6 Per la festa egli era solito rilasciare un carcerato a loro richiesta. 7 Un tale
chiamato Barabba si trovava in carcere insieme ai ribelli che nel tumulto avevano
commesso un omicidio. 8 La folla, accorsa, cominciò a chiedere ciò che sempre egli
le concedeva. 9 Allora Pilato rispose loro: “Volete che vi rilasci il re dei Giudei? ”. 10 Sapeva infatti che i sommi sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. 11 Ma
i sommi sacerdoti sobillarono la folla perché egli rilasciasse loro piuttosto Barabba. 12 Pilato replicò: “Che farò dunque di quello che voi chiamate il re dei Giudei? ”. 13
Ed essi di nuovo gridarono: “Crocifiggilo! ”. 14 Ma Pilato diceva loro: “Che male ha
fatto? ”. Allora essi gridarono più forte: “Crocifiggilo! ”. 15 E Pilato, volendo dar
soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare
Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
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Mc 14, 24-41
24 Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse quello
che ciascuno dovesse prendere. 25 Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. 26 E l’iscrizione con il motivo della condanna diceva: Il re dei Giudei. 27 Con lui
crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra. 28 . 29 I passanti lo insultavano e, scuotendo il capo, esclamavano: “Ehi, tu che
distruggi il tempio e lo riedifichi in tre giorni, 30 salva te stesso scendendo dalla
croce! ”. 31 Ugualmente anche i sommi sacerdoti con gli scribi, facendosi beffe di
lui, dicevano: “Ha salvato altri, non può salvare se stesso! 32 Il Cristo, il re
d’Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo”. E anche quelli che
erano stati crocifissi con lui lo insultavano. 33 Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del
pomeriggio. 34 Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lemà sabactàni? , che
significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? 35 Alcuni dei presenti,
udito ciò, dicevano: “Ecco, chiama Elia! ”. 36 Uno corse a inzuppare di aceto una
spugna e, postala su una canna, gli dava da bere, dicendo: “Aspettate, vediamo se
viene Elia a toglierlo dalla croce”. 37 Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. 38 Il velo del tempio si squarciò in due, dall’alto in basso. 39 Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo,
disse: “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio! ”.
40 C’erano anche alcune donne, che stavano ad osservare da lontano, tra le
quali Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e di ioses, e Salome, 41
che lo seguivano e servivano quando era ancora in Galilea, e molte altre che erano
salite con lui a Gerusalemme.
Mc 15, 42-47
42 Sopraggiunta ormai la sera, poiché era la Parascève, cioè la vigilia del sabato, 43
Giuseppe d’Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il
regno di Dio, andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù. 44 Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, lo interrogò se
fosse morto da tempo. 45 Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. 46 Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo,
lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro
l’entrata del sepolcro. 47 Intanto Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano
ad osservare dove veniva deposto.
il sabato 8 aprile (= il Sabato santo), giorno di riposo religioso per gli ebrei, è la
vigilia;
il «giorno dopo il sabato», (per noi la domenica mattina), cioè il 9 aprile, alcune
donne andarono alla tomba per compiere i consueti riti funebri. Ma Gesù non era
più lì…
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Mc 16, 1-7
1 Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli
aromatici per andare a imbalsamare Gesù. 2 Di buon mattino, il primo giorno dopo il
sabato, vennero al sepolcro al levar del sole. 3 Esse dicevano tra loro: “Chi ci
rotolerà via il masso dall’ingresso del sepolcro? ”. 4 Ma, guardando, videro che il
masso era già stato rotolato via, benché fosse molto grande. 5 Entrando nel
sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed
ebbero paura. 6 Ma egli disse loro: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù
Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano deposto. 7 Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo
vedrete, come vi ha detto”. 8 Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro perché
erano piene di timore e di spavento. E non dissero niente a nessuno, perché
avevano paura.
Per andare più lontano
Rischiare qualcosa della propria vita o della propria tranquillità per difendere ciò che
è importante non è, forse, un modo per partecipare a quanto ha vissuto Gesù?
Morire a causa di Gesù, capita anche oggi: ci sono ancora dei martiri.
Una volta all'anno, il Venerdì santo, i cristiani si radunano per pensare alla morte di
Gesù e ne ascoltano il racconto. Perché non partecipi anche tu?
9. GESÙ È RISORTO
Gli apostoli sono stati testimoni della risurrezione di Gesù. Possiamo riassumere così il
loro annuncio:
«Il Signore Gesù si è manifestato a noi dopo la sua morte in croce.
Noi l'abbiamo visto con i nostri occhi, toccato con le nostre mani, ascoltato con le
nostre orecchie.
Abbiamo mangiato con lui. Era proprio lui ma aveva una vita completamente nuova.
All'inizio abbiamo fatto fatica a crederci. Poi ne siamo diventati assolutamente certi e questa nuova fede ha completamente trasformato la nostra vita. Gesù è vivente in Dio e ci dona la sua vita.
Riversa su di noi lo Spirito Santo e ci invia ad annunciare la Buona Novella in tutto il mondo». Questi eventi sono raccontati in maniera forte ma discreta. Hanno travolto coloro che
li hanno vissuti, malgrado i dubbi. Ciò che accadeva corrispondeva a quanto aveva
vissuto Gesù e al tempo stesso cambiava tutto. Dio era intervenuto. Non si trattava di
un'illusione frutto di persone che volevano consolarsi. Il Risorto li inviava verso gli
altri.
E tutto questo continua ancora oggi. E' l'eterna PASQUA.
Diventa anche tu un testimone....
87
Testo evangelico: L’esperienza di Maria di Magdala (Gv 20, 11-18)
11 Maria di Magdala stava all’esterno
vicino al sepolcro e piangeva.
Mentre piangeva, si chinò verso il
sepolcro 12 e vide due angeli in
bianche vesti, seduti l’uno dalla parte
del capo e l’altro dei piedi, dove era
stato posto il corpo di Gesù. 13 Ed
essi le dissero: “Donna, perché
piangi? ”. Rispose loro: “Hanno
portato via il mio Signore e non so
dove lo hanno posto”.
14 Detto questo, si voltò indietro e
vide Gesù che stava lì in piedi; ma
non sapeva che era Gesù. 15 Le disse
Gesù: “Donna, perché piangi? Chi
cerchi? ”. Essa, pensando che fosse
il custode del giardino, gli disse:
“Signore, se l’hai portato via tu,
dimmi dove lo hai posto e io andrò a
prenderlo”. 16 Gesù le disse: “Maria!
”. Essa allora, voltatasi verso di lui,
gli disse in ebraico: “Rabbunì! ”, che
significa: Maestro! 17 Gesù le disse:
“Non mi trattenere, perché non sono
ancora salito al Padre; ma và dai miei
fratelli e dì loro: Io salgo al Padre
mio e Padre vostro, Dio mio e Dio
vostro”.
18 Maria di Màgdala andò subito ad
annunziare ai discepoli: “Ho visto il
Signore” e anche ciò che le aveva
detto.
Maria di Magdala (o Maddalena) è, fra i discepoli di Gesù, una delle più affezionate e vicine al Maestro. Ma non ha ancora compreso le sue parole, quando preannunciava la sua resurrezione. E quindi piange, perché è ancora immersa nella logica di una morte come conclusione di tutto.
Gli angeli al posto del capo e dei piedi di Gesù indicano che il Maestro è ora in una dimensione nuova, quella di Dio.
Maria ancora non comprende. Vede il Risorto, ma non lo riconosce, perché è imprigionata in una logica di morte e sta ancora cercando il suo cadavere. Il sentirsi chiamare per nome le apre gli occhi e il cuore…
L’esperienza di incontro con il Risorto fa di Maria la prima testimone della risurrezione, colei che è mandata (= missionaria) ad annunciarlo agli altri discepoli.
88
Altri testi
La testimonianza delle donne (Mt 28, 1-10; Mc 16, 1-8; Lc 24, 1-12)
Sono arrivate la domenica mattina: la tomba era aperta. Ed è stata rivolta loro
una parola: «Non è qui».
Leggi uno dei racconti della risurrezione citati sopra.
Il racconto dei discepoli di Emmaus (Lc 24, 13-35)
Un racconto molto bello. Va letto con stupore.
«Si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero...».
«Si dissero l'un l'altro: "Non ci ardeva forse il cuore nel petto?"». «Dissero
loro: "Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone"».
Gesù in mezzo ai discepoli (Lc 24, 36-49)
Ecco che Gesù va in mezzo a loro e parla. Ci tiene a sottolineare che non si
tratta di un' apparizione illusoria.
Osserva quanto il testo insista su questo punto. (Puoi trovare una versione di questo racconto in Gv 20, 19-23).
4. La reazione di Tommaso (Gv 20, 24-29)
Tommaso non vuole credere passivamente. Vuole rendersi conto in prima
persona. Alla fine esclama: «Mio Signore e mio Dio». E Gesù aggiunge: «Beati
quelli che pur non avendo visto crederanno!».
10. PRENDITI DEL TEMPO
Forse ci sono tracce di risurrezione anche nella tua vita...
Se vuoi capire che cos'è la risurrezione di Gesù, chiedi a Dio di aiutarti a
comprenderla.
Conosci un canto cristiano che esprima la gioia di credere in Cristo risorto? Chiedilo al
tuo accompagnatore e magari potresti cantarlo qualche volta come preghiera.
Sul quaderno scrivi le parole di Gesù: «Beati quelli che pur non avendo visto
crederanno!» (Gv 20,29).
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 99-148
89
PERCORSI BIBLICI 3
GLI ATTI DEGLI APOSTOLI E GLI
SCRITTI DI PAOLO: IL CAMMINO
DELLE PRIME COMUNITÀ
CRISTIANE Questo itinerario è pensato sia per il lavoro individuale, sia per quello di gruppo.
A voi la parola
Dovresti aver già sentito parlare di san Paolo. Che cosa sai di lui? Perché è così importante?
Gli Atti degli Apostoli raccontano la storia degli inizi della Chiesa dalla Pentecoste
fino all'arrivo di Paolo a Roma. Il testo è stato redatto da san Luca, l'autore del terzo
Vangelo.
In questo libro troviamo all'inizio il racconto della vita della prima comunità a
Gerusalemme (capp. 1-7) con il famoso racconto della Pentecoste (cap. 2); indicazioni
sugli incontri tra cristiani (2, 42-47; 4, 32-35); ricordi delle prime persecuzioni (4, 1-
31) e la storia di santo Stefano (capp. 6 e 7). Quindi vediamo come i primi cristiani
hanno testimoniato Gesù uscendo da se stessi (capp. 8-28) attraverso la storia di
Filippo (8, 4-40) e soprattutto quella di Paolo (dal cap. 9 fino alla fine).
Il libro degli Atti parla, dunque, molto di Paolo e di ciò che ha vissuto. Egli era un
giudeo, come Gesù. Divenne cristiano all'età di 30 anni e, per i successivi 30 anni,
viaggiò per il bacino del Mediterraneo come missionario del Vangelo.
Sono state conservate quasi tutte le lettere che Paolo ha inviato alle diverse comunità
cristiane (= Chiese) che aveva fondato o visitato. Sono in tutto 13. Vengono chiamate
«epistole».
Paolo insiste molto su:
- la fede, il dono di Dio (la fede non è qualcosa che si può meritare);
- il posto fondamentale che Gesù ha nel mondo;
- l'unità della Chiesa (la Chiesa è il corpo di Cristo);
- il dinamismo della vita cristiana.
Il Libro degli Atti degli Apostoli si legge con grande facilità. È un racconto
estremamente vivo e costituisce una grande testimonianza.
90
Le lettere di san Paolo, invece, sono spesso difficili perché Paolo riflette molto
seriamente sui problemi che gli vengono posti o sulle questioni che ritiene importanti.
La cosa migliore è, dunque, leggerle un po' alla volta. Un buon metodo per cominciare è
quello di prendere i brani scelti per le messe domenicali (puoi trovarli in un messale
festivo).
Pian piano vedrai che in questi testi ci sono parole bellissime e penetranti. Ecco la testimonianza degli Apostoli e di Paolo in alcuni testi significativi
1. LA PRIMA PREDICAZIONE CRISTIANA
At 2, 22-36
2. LA CHIAMATA DI PAOLO E L’OPERA DI PIETRO
At 9, 1-42
3. LA CHIESA SI RIUNISCE PER DECIDERE SU UNA QUESTIONE VITALE
At 15, 1-35
4. UNO DEI VIAGGI MISSIONARI (CON VARIE PERIPEZIE!) DI PAOLO
At 16, 1-40
5. IL BATTESIMO CRISTIANO
Rm 6, 1-11
6. LA CHIESA CORPO DI CRISTO E L’INNO ALL’AMORE
1 Cor 12,1-13,13
7. LA LIBERTÀ DEI CRISTIANI
Gal 5, 1-26
8. LA GRANDEZZA DI GESÙ
Ef 1, 15-23
9. UN POEMA DEI PRIMI CRISTIANI
Ef 2, 6-11
10. LA MORTE E L'AL DI LÀ
1Ts 4, 13-18
11. PRENDITI DEL TEMPO
Segna le citazioni dei testi di Paolo che ti piacciono di più e riassumile (o illustrale con
delle immagini) per poterci ritornare sopra di tanto in tanto.
Se ci sono cose che non capisci bene, appuntatele e parlane con il tuo accompagnatore.
Quando vai a Messa, fai mai attenzione alle letture tratte da san Paolo? Ti possono
illuminare e aiutare a capire il Vangelo!
91
SOSTA 1
L’ANNO LITURGICO 2007-2008
(CICLO A)
DATA ANNO
LITURGICO TEMI BIBLICI
LA FIGURA DI
GESÙ
PROSPETTIVA
OMILETICA E
CATECHETICA
2
dic. 2007 Avv. I
Mt 24. 37-44:
Vigilare perché non
si conosce il tempo.
Gesù Cristo è
l’atteso: colui che
era, che è e che
viene.
Avvento A:
Il discepolo di
fronte al futuro
annunciato.
8 dic. Imm. Conc.
Gn 3, 9-15.20; Ef 1,
3-6.11-12; Lc 1, 26-
38
9 dic. Avv. II
Mt 3, 1-12: La
conversione
predicata dal
Battista:
raddrizzate le vie
del Signore.
16 dic. Avv. III
Mt 11, 2-11: I dubbi
del Battista e le
risposte di Gesù.
23 dic. Avv. IV
Mt 1, 18-24:
L’annuncio a
Giuseppe.
25 dic.
6 gen. 2008
13 gen.
Natale
(Gv 1, 1-18)
Epifania
(Mt 2, 1-12)
Battesimo di Gesù
(Mt 3, 13-17)
Gesù, il “luogo”
dell’incontro con
Dio.
Gesù Cristo è il
Verbo che ha posto
la sua tenda in
mezzo a noi.
Il discepolo di
fronte
all’incarnazione del
Signore.
20 gen. T.O. II
Gv 1, 29-34: La
presentazione
dell’Agnello di Dio.
Gesù Cristo è colui
che chiama alla
logica nuova del
Regno di Dio.
Il discepolo di
fronte alla
chiamata e alle
esigenze del Regno.
27 gen. T.O. III
Mt 4, 12-23:
“Seguitemi, vi farò
pescatori di
uomini”: chiamata
dei primi discepoli.
3 feb. T.O. IV
Mt 5, 1-12: Le
beatitudini:
annuncio del Regno
e pienezza della
legge.
92
6 feb. Le Ceneri
Mt 6, 1-6.16-18:
Istruzioni per il
digiuno e la
penitenza. Gesù Cristo, il
crocifisso risorto,
ci unisce mediante
il Battesimo al suo
mistero pasquale di
vita, passione,
morte e
risurrezione.
Quaresima A: il
discepolo riscopre
il Battesimo come
itinerario di vita
nuova e di incontro
progressivo con
Cristo.
10 feb. Quar I Mt 4, 1-11: Le
tentazioni.
17 feb. Quar. II Mt 17, 1-9: La
trasfigurazione.
24 feb. Quar. III Gv 4, 5-42: Gesù
acqua viva.
2 mar. Quar. IV Gv 9, 1-41: Gesù
luce del mondo.
9 mar. Quar. V Gv 11, 1-45: Gesù
risurrezione e vita.
16 mar. Le Palme
Passione secondo
Matteo (Mt 26, 14-
27, 66).
Gesù Cristo, Figlio
di Davide, fa il suo
ingresso
messianico a
Gerusalemme, dove
porterà a
compimento la sua
missione.
Il discepolo di
fronte all’evento
pasquale di Gesù
Cristo crocifisso e
risorto, presente
nella comunità
credente.
20 mar. Giovedì santo
La cena di Gesù: Es
12, 1-8.11-14;1 Cor
11, 23-26;
Gv 13, 1-15
Gesù Cristo Pane di
vita perché la
nostra vita diventi
pane spezzato.
21 mar. Venerdì santo
La passione e
morte di Gesù: Is
52, 13-53, 12; Eb
4, 14-16.5, 7-9;
Gv 18, 1-19, 42
(passione secondo
Giovanni).
Gesù Cristo, l’uomo
dei dolori che ben
conosce il patire:
dalle sue piaghe
siamo stati guariti.
22 mar. Sabato santo
Giorno a-liturgico
di silenzio e attesa.
(con l’inizio della
celebrazione della
Veglia pasquale è
già Pasqua!).
Gesù Cristo nel
silenzio del
sepolcro.
23 mar. Pasqua di
Resurrezione
Veglia: Mt 28, 1-10
Giorno: Gv 20, 1-9
Gesù Cristo il
Risorto che ci
attende.
30 mar. Pasqua II
Gv 20, 19-31: otto
giorni dopo venne
Gesù. La comunità
credente impara a
riconoscere Gesù
Cristo, il Risorto. 6 apr. Pasqua III
Lc 24, 13-35: I due
di Emmaus: lo
riconobbero nello
spezzare il pane.
93
13 apr. Pasqua IV
Gv 10, 1-10: “Io
sono la porta delle
pecore…”.
20 apr. Pasqua V
Gv 14, 1-12: “Io
sono la via, la
verità e la vita”.
27 apr. Pasqua VI
Gv 14, 15-21: Gesù
annuncia la venuta
dello Spirito.
4 mag. Ascensione
Mt 28, 16-20: La
missione; “Andate
e fate discepole
tutte le genti…”.
Gesù Cristo ci
mostra la strada e
il destino di ogni
credente.
11 mag. Pentecoste
Gv 20, 19-23:
“Ricevete lo
Spirito Santo; a chi
rimetterete i
peccati saranno
rimessi…”.
Lo Spirito
promesso da Gesù
Cristo: inizia il
tempo della Chiesa.
18 mag. SS. Trinità
Gv 3, 16-18: Dio ha
tanto amato io
mondo da mandare
il suo Figlio come
salvatore.
Gesù Cristo: il
Figlio in relazione
con il Padre e lo
Spirito Santo.
Il discepolo di
fronte al mistero
di Dio letto e
creduto dalla
Chiesa. 25 mag. Corpus Domini
Gv 6, 51-58: “Il
pane che io vi darò
è la mia carne per
la vita del mondo”.
Gesù Cristo: il pane
della vita.
1 giu. T.O. IX
Mt 7, 21-29: Gesù
insegna come uno
che ha autorità,
non come gli scribi.
Gesù insegna.
Il discepolo di
fronte al mondo
(missione).
8 giu. T.O. X
Mt 9, 9-13: La
chiamata di
Matteo: “Non sono
venuto a chiamare i
giusti, ma i
peccatori”.
Gesù chiama.
15 giu. T.O. XI
Mt 9, 36-10, 8:
Chiamata e invio
dei dodici:
“Gratuitamente
avete ricevuto,
gratuitamente
date”.
Gesù manda.
22 giu. T.O. XII
Mt 10, 26-33:
Istruzioni ai
discepoli 1: “Quello
che vi dico nelle
tenebre, ditelo
nella luce”.
Gesù indica uno
stile di annuncio.
94
29 giu. T.O. XIII
Mt 10, 37-42:
Istruzioni ai
discepoli 2: “Chi
accoglie voi,
accoglie me”.
6 lug. T.O. XIV
Mt 11, 25-30: “Ti
benedico, o Padre,
perché hai tenuto
nascoste queste
cose ai sapienti e le
hai rivelate ai
piccoli”.
Gesù svela i segreti
di Dio e del Regno
ai semplici.
Le parabole: il
discepolo di fronte
al mistero di Dio e
del suo Regno.
13 lug. T.O. XV
Mt 13, 1-23: La
parabola del
seminatore e la sua
spiegazione.
I sentieri della
Parola. Gesù spiega
il suo parlare in
parabole.
20 lug. T.O. XVI
Mt 13, 24-43: La
parabola della
zizzania e del buon
grano.
Gesù e le
contraddizioni e
ambiguità della
storia.
27 lug. T.O. XVII
Mt 13, 44-52: il
tesoro, la perla e la
rete.
Un Regno per cui
vale la pena
giocarsi.
3 ago. T.O. XVIII
Mt 14, 13-21: pochi
pani e pesci saziano
una folla di
cinquemila uomini.
I paradossi della
fede: Gesù dà da
mangiare.
Il discepolo di
fronte alla
provocazione della
fede.
10 ago. T.O. XIX
Mt 14, 22-33: Gesù
cammina sulla
acque e Pietro con
lui: “Uomo di poca
fede, perché hai
dubitato?”.
I paradossi della
fede: in barca su
acque agitate.
15 ago. Assunzione di
Maria
Ap 11, 19. 12, 1-
6.10; 1 Cor 15, 10-
26;
Lc 1, 39-46
Maria, primizia dei
discepoli.
17 ago. T.O. XX Mt 15, 21-28: La
fede della Cananea.
I paradossi della
fede: una fiducia a
tutta prova che fa
“cambiare” i
programmi a Gesù!
24 ago. T.O. XXI
Mt 16, 13-20: La
fede di Simone,
chiamato Pietro.
I paradossi della
fede: né la carne
né il sangue.
95
31 ago. T.O. XXII
Mt 16, 21-27:
Predizione della
croce e della
risurrezione: un
cammino a cui deve
adeguarsi anche il
discepolo.
I paradossi della
fede: di fronte allo
scandalo della
croce di Gesù,
prime smentite!
7 set. T.O. XXIII
Mt 18, 15-20: La
correzione e la
preghiera
fraterne.
Stile di Gesù e
stile comunitario.
Il discepolo di
fronte alle
dinamiche
comunitarie. 14 set. T.O. XXIV
Mt 18, 21-35: Il
perdono fraterno.
21 set. T.O. XXV
Mt 20, 1-16: Gli
operai della vigna e
la loro paga.
Gesù sfida
l’appartenenza
etnica al popolo
eletto e inaugura
un Regno in cui la
condizione per
entrarvi non è la
“primogenitura”
giudaica, ma l’abito
di nozze, cioè una
fede convinta e
attivamente
vissuta.
Il discepolo del
Regno: non un
diritto etnico, ma
la risposta ad una
chiamata.
28 set. T.O. XXVI
Mt 21, 28-32: I
due figli mandati a
lavorare nella
vigna.
5 ott. T.O. XXVII Mt 21, 33-43: I
vignaioli omicidi.
12 ott. T.O. XXVIII
Mt 22, 1-14: Gli
invitati a nozze e
l’abito da
indossare.
19 ott. T.O. XXIX
Mt 22, 15-21: il
tributo a Cesare:
“Date a Dio ciò che
è di Dio”.
Gesù propone uno
stile di “laicità”
della politica.
Il discepolo di
fronte alle leggi
umane e alla Legge
di Dio: necessità di
andare al cuore. 26 ott. T.O. XXX
Mt 22, 34-40: l più
grande dei
comandamenti della
Legge.
Gesù va
all’essenziale della
Legge.
1 nov. Tutti i Santi
Ap 7, 2-4.9-14; 1
Gv 3, 1-3; Mt 5, 1-
12
Gesù chiama tutti
alla santità e ne
definisce lo
statuto.
Il discepolo di
fronte a ciò che è
vero sempre (parte
escatologica):
necessità di una
fede attiva.
2 nov. Comm. Defunti
Gv 6, 37-40:
credere nel Figlio è
garanzia di vita
eterna.
Gesù rivela le
modalità della vita
senza fine.
9 nov. T.O. XXXII Mt 25, 1-13: Le
dieci ragazze. Le condizioni per
entrare nella gioia
del Re: una fede
attiva e
“trafficata”.
16 nov. T.O. XXXIII Mt 25, 14-30: I
talenti.
23 nov. T.O. XXXIV
Cristo Re
Mt 25, 31-46: Il
giudizio: “Ho avuto
fame…”.
96
SOSTA 2
LA STORIA DEI CRISTIANI Questa scheda è pensata per la ricerca personale o di gruppo
LUNGO I SECOLI…
1. I Vangeli, le Lettere (soprattutto quelle di Paolo) e gli Atti degli Apostoli ci
raccontano la vita dei primi cristiani.
2. Nell'Antichità i cristiani divennero assai numerosi e furono perseguitati. Molti
martiri versarono il loro sangue: a Roma san Pietro, san Paolo, i primi papi, Agnese,
Cecilia. La parola «martire» vuoi dire «testimone». Nel IV sec. le persecuzioni
cessarono. Al tempo stesso si trattava di scoprire in che modo vivere insieme come Chiesa. C'erano molte tentazioni. Come restare uniti nonostante le differenze?
3. Nel Medio Evo il cristianesimo fiorì: cattedrali, azione civilizzatrice dei monasteri,
testimonianze di fede (san Francesco d'Assisi). Ma sorsero anche difficoltà: lotta
contro l'Islam arabo (battaglia di Poitiers nel 732), scisma tra i cristiani
d'Occidente e quelli d'Oriente (XI sec.), operazioni ambigue condotte in Medio
Oriente sotto il nome di «crociate» (XI sec.).
4. Nel XVI sec. ci furono grandi cambiamenti in Occidente: il Rinascimento (riscoperta
dell'antichità, rinascita della cultura), la Riforma (un gruppo di cristiani guidati da
Lutero vuole riformare il cristianesimo: «protestano» contro alcune pratiche e
alcune credenze; sono i protestanti); la scoperta dell' America (1492) allarga gli
orizzonti.
5. Il XVII sec. segna l'avvento del classicismo in Europa. Il cristianesimo ha una
grande influenza (culturale, politica, religiosa, sociale).
6. Nel XVIII sec. l'Occidente viene scosso: trionfo della scienza, desiderio di libertà.
Questo crea molti contrasti con le autorità religiose e dà luogo a una critica della
religione. La fede, comunque, resta viva.
7. Nel XIX sec. in Europa continuano i contrasti tra il cristianesimo e la cultura
moderna. Alcuni si rifugiano nella tradizione, altri si aprono alla novità dei tempi.
Forte sviluppo dell'evangelizzazione in Africa.
8. XX sec.: un'età di profondi cambiamenti. In molti paesi si verifica la separazione
tra Stato e Chiesa. Le chiese di Europa organizzano l'evangelizzazione. I laici
prendono il loro posto nella vita della Chiesa. Grande importanza del Concilio
Vaticano II. I cristiani d'America Latina lottano contro l'ingiustizia nei loro paesi.
Inizia il dialogo tra cattolici, protestanti e ortodossi (ecumenismo).
Sapresti dire il nome di un cristiano famoso per ogni epoca? Prova!...
97
PRENDITI DEL TEMPO
Il cristianesimo esiste da 2000 anni. Conosci il nome dei cristiani vissuti nell'epoca
antica e sai come hanno vissuto?
Nel corso dei secoli si sono manifestate sensibilità cristiane diverse. Ci sono i
protestanti, gli ortodossi e i cattolici. Sai che cosa caratterizza gli uni e gli altri?
Molti nomi sono stati portati dai cristiani in passato. Forse anche il tuo. Sai chi l'ha
portato per primo? Scrivi sul quaderno qualcosa del santo di cui porti il nome.
Chiedi a qualcuno di raccontarti la storia della tua parrocchia.
I cristiani sono molto cambiati nei secoli, pur restando sempre fedeli a Gesù. La cosa
ti piace, ti sorprende, ti tranquillizza?
Ci sono cristiani cattolici, ortodossi e protestanti. Conosci quali sono le differenze tra
di loro?
Essere cristiano significa immettersi in una grande corrente che attraversa la storia
umana. Hai questa impressione?
Sapresti dire come ha vissuto un santo? Fai una ricerca.
Riferimenti al Catechismo degli Adulti La Verità vi farà liberi, pp. 234-239