ITINERARI PROGETTUALI PER LA MISTAGOGIA E I GIOVANI · Incontro di gruppo con i catechisti insieme...

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1 PARROCCHIA SAN BENEDETTO ABATE -FERRARA- ORATORIO CENTRO-GIOVANILE SALESIANO ITINERARI PROGETTUALI PER LA MISTAGOGIA E I GIOVANI REVISIONE 2018

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PARROCCHIA SAN BENEDETTO ABATE

-FERRARA- ORATORIO CENTRO-GIOVANILE

SALESIANO

ITINERARI PROGETTUALI

PER LA MISTAGOGIA E I GIOVANI

REVISIONE 2018

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PROGETTO CAMMINO DI FEDE INIZIAZIONE CRISTIANA, MISTAGOGIA: 12-19 ANNI E GIOVANI...

Questo progetto, pone la sua attenzione su quanto ritenuto prioritario dal PEPS ispettoriale1 ovvero la Mistagogia (12-18 anni) e il cammino dei giovani (19-29 anni).

Alcuni nodi cruciali Nelle varie sperimentazioni che hanno coinvolto alcune diocesi in Italia, sembrano emergere pochi, ma significativi, punti fermi. 1. Nell’iniziazione cristiana occorre mettere al primo posto i genitori. 2. Il metodo più proficuo sembra essere quello esperienziale. 3. I riti di passaggio sono vincenti se liberi e coinvolgono bambino, famiglia, catechisti o educatori e

sacerdoti 4. Occorre guardare il cammino di fede in modo unitario: 0-29 anni-famiglie2. 5. È una comunità che educa, non solo qualche singolo battitore libero. Perché questo avvenga,

occorrono adulti equilibrati, formati e che conoscano e condividano il progetto, sacerdoti capaci di accompagnare3.

Iniziazione Cristiana TAPPE 0-6 Anni (lavori in corso)

Anno di Evangelizzazione prima elementare circa (1ª elem.) domenica mattina avvento e quaresima

Consegna del Padre Nostro durante una messa della domenica. Le famiglie con i bambini sono invitati alla partecipazione alla messa tutte le domeniche

Primo anno seconda elementare (terza elem.) domenica mattina

Celebrazione della Prima Confessione. Il sabato pomeriggio; due date a disposizione nel corso dell’anno secondo calendario. Di principio la prima data per chi è iscritto da più tempo, ma non è vincolante, la famiglia si mette in dialogo con i catechisti.

Secondo anno terza elementare (quarta elem.) domenica mattina

Celebrazione della Prima Comunione. Due date a disposizione nel corso dell’anno secondo calendario. Di principio la prima data per chi è iscritto da più tempo, ma non è vincolante, la famiglia si mette in dialogo con i catechisti.

Terzo anno quarta elementare (quinta elem.) domenica mattina

Consegna della Parola (inizio) Una data nel corso dell’anno secondo calendario.

Quarto anno quinta elementare (1ª media) domenica mattina

Consegna del precetto dell’amore. Una data nel corso dell’anno secondo calendario. Scrittura e consegna della domanda di ammissione per celebrare il Sacramento della Cresima.

Anno della Confermazione 1ª media (2ª media) Subito da metà settembre un giorno della settimana a fine pomeriggio

Celebrazione Cresima (ottobre) Incontro di gruppo con i catechisti insieme agli educatori che avranno dopo la Cresima e qualche ragazzo già nel gruppo della 1ª Tappa

1 Sito internet Mgs Lombardia Emilia PEPS ispettoriale, https://drive.google.com/file/d/0B67Aia9dwH-J 2 Documento finale Sinodo dei Vescovi, 27 ottobre 2018, n° 16 3 Documento finale Sinodo dei Vescovi, 27 ottobre 2018, n° 19

Riportiamo qui a fianco solo un accenno, una piccola sintesi del cammino d’Iniziazione Cristiana per tre motivi:

1. La nostra attenzione prioritaria è per il cammino della mistagogia, dei giovani.

2. Ci serve però vedere come le

“tappe” dell’iniziazione cristiana corrispondano alle promesse della mistagogia, che si pongono contemporaneamente in continuità e discontinuità.

3. Stiamo rinnovando contenuti e metodologia dell’Iniziazione cristiana, compreso i cammini dei genitori (quest’ultimi anche della mistagogia).

Non vogliamo togliere importanza a questa fascia, così come dovremmo specificare un cammino 0-6 anni. Vogliamo però qui porre l’attenzione sul nostro specifico.

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MISTAGOGIA VERSO LA PROFESSIONE DI FEDE 12-19 ANNI E GIOVANI

La tappa della Cresima sarà seguita da un cammino di gruppo verso la professione di fede e la regola di vita. Il percorso prevede la scelta personale (in dialogo con il proprio confessore/guida spirituale, gli educatori e l’incaricato dell’oratorio) di fare alcune promesse che comportano impegni concreti. Queste promesse vengono inserite durante la messa, alla fine di un campo estivo oppure in una giornata comunitaria (Festa dell’Oratorio, Festa di don Bosco, Festa della Comunità). Le uscite, i campi dell’estate, saranno scelti ogni anno tenendo presente le caratteristiche di ogni singolo gruppo. Tra le varie attuali possibilità: Cesenatico (solo per le medie) Colle don Bosco e Valdocco; Nomadelfia; Assisi; Abruzzo sui luoghi del Miracolo Eucaristico; Polonia sulle orme di Giovanni Paolo II; Palermo S.Chiara; Pellegrinaggio annuale MGS; campi vocazionali ispettoriali; GMG Europea. I testi da tenere in considerazione dalla 1ª superiore in poi: Sistema Preventivo; Vita di don Bosco; Vita di vari Santi secondo opportunità; Il Giovane Provveduto; Memorie dell’Oratorio; La Filotea; Pubblicazioni del Magistero della Chiesa (Catechismo della Chiesa Cattolica; Documenti del Papa; Dottrina Sociale della Chiesa); i tre volumi del cammino vocazionale salesiano (Dare la vita, Messis Multa, Buona Stoffa). Schema di riferimento per tutta la Mistagogia, sarà la tabella dei cammini contenuta nel PEPS 2017-2020 pagina 106-110.

Ecco la tabella sintetica del cammino di fede, che a seconda del numero di ragazzi avrà un’annata per ogni gruppo oppure la compresenza di due annate.

TAPPE PROMESSE IMPEGNO GENERALE PROPOSTO

Prima Tappa 2ª media

PROMESSA DEL CRISTIANO. È il momento in cui si decide di approfondire il cammino fatto nell’Iniziazione cristiana, in un percorso di gruppo. Si prova a vivere da cristiano la nostra quotidianità.

Fedeltà alla Messa della domenica e provare ad essere autonomo nella Confessione. Curare un momento di preghiera ogni giorno.

Seconda Tappa 2ª media 3ª media

PROMESSA DEL DISCEPOLO. Si accoglie l’invito del maestro a seguirlo e ad ascoltarlo in modo fattivo. Si scopre che l’ascolto ella Parola di Dio è importante per crescere bene. Ci si apre al servizio: come aiuto catechisti per i piccolissimi (solo 3ª media)

Partecipare con fedeltà al gruppo. Progredire nell’autonomia alla Confessione. In questo anno si consiglia la lettura continuata del Vangelo di Marco.

Terza Tappa 3ª media 1ª sup.

PROMESSA DELL’APOSTOLO. Dopo un certo cammino si intuisce che Dio chiama per mandarci agli altri come segni e testimonianza del suo amore. Ci si apre al servizio: come aiuto catechisti (3ª media) e come animatori attraverso il 1° anno della Scuola Animatori (1ª sup. gruppo ape)

Accettare un piccolo servizio in Oratorio in accordo con gli educatori e i sacerdoti. Si consiglia la scelta di un Confessore stabile. In questo anno si consiglia la lettura continuata del Vangelo di Matteo.

Quarta Tappa 1ª 2ª sup.

CREDO IN GESU’ CRISTO. Attraverso la conoscenza di Gesù si favorisce un reale incontro con il Vivente che ci accompagni ad una PROFESSIONE DI FEDE IN GESU’ (= proclamazione della parte centrale del Credo apostolico) da svolgersi in una celebrazione comunitaria, o al campo estivo.

Curare accuratamente il rapporto con Gesù attraverso la confessione regolare (una al mese). Si consiglia la scelta del Confessore stabile. Si consiglia la lettura continuata del Vangelo di Luca.

Quinta Tappa 2ª 3ª sup.

CREDO IN DIO PADRE. L’obiettivo di questa tappa è intuire come Dio viene incontro all’uomo e ne chiede una risposta. Occorre chiarire il vero volto del Padre onnipotente e misericordioso.

Si consiglia la scelta di un accompagnatore spirituale. In questo anno si consiglia la lettura continuata degli Atti degli Apostoli.

Sesta Tappa 3ª 4ª sup.

CREDO NELLO SPIRITO SANTO. I contenuti cercano di evidenziare la presenza e l’operato dello Spirito nella Parola di Dio, nella Chiesa, nella vita del credente, fino alla vita di santità nella comunione dei santi.

Ora posso scegliere in quale ambito mi posso impegnare nella comunità tra gli ambiti educativi, caritativi, liturgici, culturali, di collaborazione con la Diocesi o con le Associazioni cattoliche della Diocesi.

Settima Tappa 4ª 5ª sup.

REGOLA DI VITA. È già proposta agli animatori che concludono l’ultimo anno della Scuola Animatori MGS. Va proposta a tutti.

La stesura di una regola di vita che guidi il nuovo cammino. Si consiglia la lettura continuata del Vangelo di Giovanni.

Gruppo Giovani

SI CONSOLIDA LA VITA SI chiede di prendere sul serio le grandi decisioni sullo stato di vita. Percorso giovani coppie.

Vivere e aggiornare la regola di vita. Approfondimento del Magistero

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ALCUNI PRINCIPI DA NON DIMENTICARE

Questo cammino chiede un grosso impegno da parte dei sacerdoti, in particolare l’Incaricato dell’Oratorio, e degli educatori. Si tratta di coltivare buone relazioni nella quotidianità. La priorità è lo “stare” in mezzo ai ragazzi e ascoltare. È il primo atteggiamento fondamentale. Poi, con loro vivere, con loro celebrare, con loro animare. Ci sono tre passaggi importanti:

1. il primo passaggio è dalle tappe dell’iniziazione cristiana, che sono un ricevere e celebrare, alle tappe della mistagogia che sono una libera promessa. Nelle prime prevale un dialogo profondo tra catechisti, sacerdoti e genitori. Nelle seconde diventa importante una condivisione dei ragazzi con gli educatori, che per primi devono aver vissuto le promesse ed essere in cammino, e con il confessore o guida spirituale. Le famiglie qui assumono un ruolo più discreto. I rischi sono il poco tempo a disposizione per un dialogo semplice e libero. Le attività si moltiplicano per tutti, e diventa difficile anche solo incontrarsi per condividere. C’è il rischio che tutto si riduca al momento dell’incontro di gruppo, a scapito di momenti anche ludici con uscite intelligenti.

2. Il secondo passaggio riguarda l’aprirsi ad un servizio responsabile. Occorre valutare le attitudini e le aspirazioni di ogni ragazzo, affinché incontrino le necessità dell’Oratorio Centro Giovanile. I rischi sono molteplici. Vedere i ragazzi semplicemente come forza lavoro e usarli come tappa buchi. Incontrare adulti non equilibrati nel mettersi dietro le quinte e lasciare ai ragazzi il protagonismo. Adulti che hanno rinunciato alla loro “adultità” (vedi documenti del sinodo dei giovani) e non sono in grado di accompagnare educativamente i ragazzi nel loro impegno. Sovra caricare i ragazzi di impegni senza tener conto di una loro vita equilibrata tra famiglia, scuola, sport, cultura e tempo libero.

3. Il terzo passaggio avviene ai 18/19 anni attraverso la regola di vita. Qui si passa all’età giovanile e si apre il tempo delle “decisioni” per la vita. Le promesse ci hanno abilitato e sostenuto nel cammino. Ora è il tempo delle decisioni. Non sono più animatori, ma si troveranno davanti tante possibilità e ambiti dove impegnarsi. Se i giovani poi hanno camminato bene, accompagnati da una guida spirituale, dovrebbero aver ristretto il focus su uno stato di vita. Si apre il I rischi anche qui sono più di uno. Non trovare una guida spirituale formata e in grado di accompagnare i giovani (non son più bambini). Il cambio del salesiano di riferimento, che può portare in sé un passaggio indolore, se c’è stato un cammino libero ed equilibrato, o un blocco del cammino. La mancanza di proposte alte e di contenuto, di aperture nel campo culturale, missionario, del sociale e politico, di collaborazione e condivisione con il mondo MGS, diocesano e con le altre associazioni nel territorio. Se l’unico sbocco per un giovane è fare l’educatore o il catechista, significa offrire possibilità ad un numero ristrettissimo di giovani.

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In bilico tra l’élite e la normalità, tra Oratorio Centro-Giovanile e Parrocchia

Al primo sguardo, questo sembra un progetto di élite, orientato a quel piccolo gruppo di “bravi ragazzi” che costituiscono oggi la piccola parte dei fruitori dei nostri ambienti, se non a volte gli unici. In realtà non è così. Questo progetto è per tutti, nessuno escluso! Altrimenti vorrebbe dire che ci sono ragazzi predeterminati al fallimento. Saremo lontani anni luce da don Bosco.

Questo cammino non esclude nessuno, la differenza la faranno i sacerdoti, i confessori, le guide spirituali, gli educatori, gli adulti impegnati. soprattutto l’esempio di condivisione della comunità religiosa e parrocchiale-oratoriana. Solo se si costruisce un clima comunitario sereno, sarà possibile avere un “villaggio che educa”4. Alcuni ragazzi cammineranno in modo lineare, continuo, omogeneo. Altri faranno fatica e posticiperanno alcune tappe o addirittura non le faranno. Alcuni s’inseriranno a metà percorso. Ogni gruppo avrà la compresenza degli uni e degli altri. Chi è più avanti farà da lievito, chi è più indietro sarà oggetto di più attenzione e disponibilità. È importante non creare differenze, serie A e serie B. In questi anni molti ragazzi si avvicinano all’oratorio centro-giovanile attraverso il grest, il doposcuola, o altre attività. A volte credenti e frequentanti, spesso non frequentanti, qualche volta non credenti. Queste esperienze che hanno condotto i ragazzi all’incontro con il nostro mondo, rappresentano la porta d’ingresso ad un cammino di fede che può ricominciare o iniziare. Occorre qualcuno che li prenda per mano per fargli varcare la soglia. Può essere un amico, un animatore o un educatore. Sarebbe opportuno che un ragazzo più grande e avanti nel cammino, in accordo con il sacerdote, lo affiancasse silenziosamente per coglierne le aspettative ed intuirne difficoltà e desideri. Anche i ragazzi del muretto, o quelli che frequentano i cortili e la sala giochi sono tra i possibili fruitori di questo cammino. Almeno questa deve essere la nostra convinzione. Poi certamente si faranno i conti con la realtà, e si farà ciò che è possibile. È capitato che anche da questi gruppi qualcuno abbia iniziato il cammino di gruppo. Se animiamo gli ambienti con questa consapevolezza, almeno i ragazzi respireranno un’aria diversa dalla strada e dalla piazza. Se li diamo già per persi, non respireranno nulla, e spegneremo in loro anche quella fiammella che è certamente presente da qualche parte della loro vita. Il cammino dei gruppi è settimanale, fino ai 18 anni, poi passa quindicinale, in quanto aumentano gli impegni dei giovani. La prima settimana di ogni mese non ci sono i singoli incontri di gruppo, ma un unico incontro di preghiera il mercoledì dalle 19 alle 19.30 che coinvolge tutti i gruppi delle superiori e giovani. Ogni giovedì è offerto un momento libero di approfondimento del Vangelo della domenica dalle 18.45 alle 19.15. Questo cammino andrà di pari passo ad altri due progetti: Progetto di servizio responsabile. Progetto vocazionale.

4 Il Laboratorio dei Talenti n° 19

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ITINERARIO PROGETTUALE PER UN SERVIZIO RESPONSABILE E CALIBRATO PER GLI ANIMATORI

La prima superiore, inizia con la proposta della Scuola Animatori Locale (un sabato al mese da settembre a maggio dalle 18 alle 22.15) con il gruppo APE (aspiranti animatori). Una sorta di “imbuto” attraverso il quale tutti possono fare una prima esperienza di servizio. Fanno parte di questo gruppo alcuni ragazzi che frequentano i cammini di fede e altri che non li frequentano. Al termine, ad alcuni di questi, viene proposto il Campo Animatori MGS a Cesenatico la seconda settimana di giugno; vengono mandati a questo campo coloro che s’impegneranno e sceglieranno dall’anno successivo la Scuola Formazione Animatori MGS a Bologna (tre weekend)

la seconda Superiore offre la possibilità di iscriversi alla Scuola Animatori Locale che continua (GA1) o alla Scuola Formazione Animatori MGS a Bologna 1° anno. Alcuni scelgono entrambi

la terza superiore, offre la possibilità di iscriversi alla Scuola Animatori Locale che continua (GA2) o di continuare la Scuola Formazione Animatori MGS. Alcuni scelgono entrambi. Può succedere che qualcuno che non si è iscritto in seconda superiore alla SFA di Bologna possa farlo anche in terza partendo ovviamente dal primo anno primo livello.

la quarta superiore offre la possibilità di iscriversi alla Scuola Animatori Locale che continua (GA3) o di continuare la Scuola Formazione Animatori MGS.

la quinta superiore offre la possibilità di concludere la Scuola Formazione Animatori MGS a Bologna, 4° e ultimo anno, a chi ha frequentato i precedenti. Per chi ha concluso i tre anni di Scuola Animatori Locale, è possibile iniziare a collaborare alla Scuola Animatori Locale con gli educatori o nella “logistica”. Inizia un affiancamento agli educatori che permette di entrare a piccoli passi e diventare formatori

al termine della quinta superiore si cessa di essere animatori. Occorre aprirsi ad una scelta più mirata. Questo non significa che un universitario non possa collaborare al Grest quando ha finto gli esami, ma non si resta animatori per sempre. Se il cammino ha funzionato ed è stato compiuto con fedeltà, avremo un giovane che si apre ad altre esperienze dentro e/o fuori l’oratorio (Cooperatori, Caritas, Gruppo Cinema, Grest Giovani, Gruppo Culturale, Bar, Educatori Gruppi, Formatore Scuola Animatori, Catechisti, Gruppo Musica, Gruppo liturgico, Coordinamento gruppo Ministranti, Animazione in oratorio, Cartoonia, collaborazione con le Associazioni cattoliche del territorio e con la Pastorale Giovanile della Diocesi…)

al termine della SFA di Bologna, si apre la possibilità di entrare nel gruppo formatori della SFA stessa e nelle consulte MGS, che hanno il compito di pensare, organizzare e coordinare gli appuntamenti MGS per le varie fasce di età. Questo avviene attraverso una condivisione tra il responsabile locale (l’Incaricato dell’Oratorio) don Paolo (Incaricato Ispettoriale di Pastorale Givanile) i formatori e gli uffici MGS

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I principi su cui si basa la Scuola Animatori Locale una volta al mese per quattro anni, e la SFA di Bologna in tre weekend da ottobre a gennaio per quattro anni, partono dalla consapevolezza che l’oratorio vive tutto l’anno. L’estate e il Grest ci sono perché abbiamo un ambiente che offre attività soprattutto da settembre a maggio. Si diventa animatori dell’oratorio, non animatori del Grest, e questo è possibile solo maturando un senso di appartenenza all’ambiente.

A partire dal gruppo APE tutti gli iscritti alla formazione animatori sono chiamati a scegliersi uno “SPAZIO D’AZIONE”; lo faranno in accordo con l’incaricato dell’oratorio già dai primi di settembre della 1ª superiore. Gli spazi d’azione sono seguiti e monitorati dall’incaricato dell’oratorio e da educatori o responsabili dello spazio stesso. I più importanti spazi d’azione sono: Doposcuola, Oratorio e Cortile, Aiuto Catechisti (quest’ultimo possono cominciarlo eccezionalmente dalla 3ª media) Cartoonia, Gruppo Giovani da tanto tempo, PGS, Pranzo Caritas, Calimero (servizio esterno con i disabili), Logistica nella SFA locale (questo per chi ha concluso i GA3 locali). Dalla 3ª superiore in poi: Cinema (biglietteria e bar) bar oratorio. Dalla 4ª superiore in poi Segreteria oratorio.

Nella Scuola Animatori Locale stiamo sperimentando anche l’affiancamento di due educatori al gruppo APE e GA1 (1ª e 2ª superiore). L’intento è che oltre agli educatori formatori dei vari laboratori, questi altri due seguano il gruppo con lo stile dei toutor. Durante i laboratori stanno con i ragazzi, in mezzo a loro, e cercano di accompagnarli cogliendo punti forza o eventuali fatiche. Al termine del laboratorio serale, fanno una brevissima verifica con i ragazzi (5/10 minuti al massimo) per cogliere l’andamento dei laboratori.

Da due anni abbiamo avviato un nuovo modello di coinvolgimento responsabilizzante. Per ogni evento oratoriano vengono scelti 4 o 5 animatori (4ª o 5ª superiore) con il compito di coordinare l’evento. A loro, insieme ad un educatore più grande o all’Incaricato dell’Oratorio, il compito di coordinare gli altri animatori nella programmazione e nell’attuazione concreta. Ad ogni evento si cambia il gruppo di coordinamento; la scelta dei coordinatori viene fatta secondo criteri di capacità, affidabilità e presenza fattiva in oratorio. Alcuni criteri specifici del nostro carisma

Il PEPS ha assunto come normativo il cammino mistagogico MGS costruito nel 2013, che è diventato il punto di riferimento ispettoriale dei nostri cammini. Il PEPS affida i compiti alla comunità salesiana, ma chiarisce alcuni ruoli. Il Parroco è il coordinatore dell’Iniziazione Cristiana, in collaborazione con l’Incaricato dell’Oratorio. L’Incaricato dell’Oratorio è il coordinatore della Mistagogia, in collaborazione con il Parroco.

Il protagonismo dei giovani e la centralità di Gesù sono i punti cardine del sistema preventivo salesiano

le proposte di servizio fatte ai ragazzi e ai giovani devono tenere conto della loro predisposizione, che deve essere valutata da loro stessi, dagli educatori, e da chi ha il compito di coordinare le diverse attività (Parroco e Incaricato dell’Oratorio) con il coinvolgimento dei laici del settore interessato. Il criterio non può essere piegare le persone alle necessità dell’oratorio o della parrocchia, se non per emergenze temporanee. Il rischio è che l’emergenza diventi l’ordinario; questo stile è l’anti-vocazionale per eccellenza

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le proposte devono essere fatte con attenzione, senza che nessuno prenda iniziative personali senza essersi confrontati con il Parroco e Incaricato dell’oratorio. A volte i sacerdoti sanno cose che i laici non conoscono, e che possono dare una diversa visione della proposta stessa. In questi anni iniziative personali sconvenienti, hanno finito per creare notevoli problemi e difficoltà

il criterio delle proposte per la partecipazione ad iniziative varie, è sempre quello di Gesù e di don Bosco: non: “tu si e tu no”; ma: “tu qui e tu lì”. Tutti devono essere a conoscenza delle varie possibilità; ci saranno poi diverse proposte per fasce d’età, alcune di queste valide per tutti, altre fruibili solo da qualcuno in virtù di un cammino più o meno profondo, e di scelte di vita diverse. Non si tratta di discriminazione, ma di personalizzazione5

l’importanza della “ferialità” dell’oratorio, del cortile e della sala giochi. Il senso di appartenenza che mi fa accorgere dell’oratorio tutto l’anno e non solo durante il Grest. In questi ultimi anni il doposcuola dalle 13.30 alle 19 è diventato un vero e proprio grest tutto l’anno, anche se con numeri più ridotti

nello stile di don Bosco s’impara facendo. Il Sistema Preventivo non è stato scritto a tavolino, ma è nient’altro che la sistematizzazione di una prassi collaudata sul campo con riferimenti ben precisi, fino a diventare la nostra SPIRITUALITÀ. Così ci è stata consegnata, così può crescere nella nostra vita. Formazione ed esperienza (spazi d’azione) camminano di pari passo per una crescita integrale che tocca tutte le dimensioni dell’uomo.

5 Il Laboratorio dei Talenti n° 14

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ITINERARIO PROGETTUALE DI ANIMAZIONE VOCAZIONALE E PASTORALE GIOVANILE

Parlare di Animazione Vocazione non significa parlare di preti e suore, anche Dio non segue il criterio del “tu si e tu no”, ma del “tu lì e tu là”. Tutti, nessuno escluso, siamo chiamati ad essere “felici nel tempo e per l’eternità”. Tutti abbiamo un ruolo da cooprotagonisti (insieme a Dio) nel mondo. Per questo dobbiamo «qualificare vocazionalmente la Pastorale Giovanile, considerando tutti i giovani come destinatari della pastorale vocazionale»6. Ciascuna ha il suo proprio specifico, ma “in una inclusione reciproca che evita la caduta in una pastorale giovanilista o in una pastorale vocazionale dei bonsai, cioè di una piccola minoranza”7.

Per fare questo occorre accompagnamento personale in un contesto educativo che ne condivida il senso costruendo un clima comunitario sereno ed adeguato. “è tutto il villaggio che educa”8. Il Confessore stabile e l’accompagnamento spirituale (o guida spirituale) diventano il modo privilegiato e ordinario per ogni cammino. Tutto questo sempre all’interno di un villaggio che educa, cioè sensibile a queste dinamiche e che le guarda con occhi trasparenti e cuore “puro”.

Dobbiamo fare attenzione a non confondere i ruoli; il rischio, specialmente per gli Educatori, è di diventare “confidenti” o “amiconi” dei ragazzi o di qualche ragazzo perdendo di vista gli altri; a volte ancora di più entrare nei pettegolezzi dei gruppi. In queste dinamiche non si educa e tanto meno si “accompagna”. Oppure diventare quasi delle “guide spirituali” di alcuni ragazzi del proprio gruppo, fino a dispensare consigli senza avere nessun cammino personale né di confessione, tanto meno di guida spirituale9.

Dobbiamo superare noi, e far superare alle famiglie, la paura di avere un figlio o un amico che può essere chiamato al sacerdozio o ad una speciale Consacrazione. Questa paura oggi è evidente10. ITINERARIO DI ANIMAZIONE VOCAZIONALE

Il cammino vocazionale del nostro Oratorio Centro Giovanile, cerca di avere dei connotati ben precisi:

è un cammino ordinario, perché la priorità della nostra vita è capire cosa il Signore vuole proporci

stare con i giovani intercettando i loro “luoghi” e stili nella quotidianità

accoglienza e ascolto dei giovani per accompagnarli alla fede

guidarli dalla chiamata alla fede, alla chiamata al discepolato prendendo coscienza del proprio essere continuamente generati attraverso Gesù: «All'inizio dell'essere cristiano non

6 Documento finale Sinodo dei Vescovi, 27 ottobre 2018, n° 16 7 Sinodo dei Vescovi, Documento preparatorio, pag. 13 8 Il Laboratorio dei Talenti n° 19 9 Scrive san Francesco di Sales: «A tal fine, scegline uno tra mille, dice Avila; io ti dico, uno tra diecimila, perché se ne

trovano meno di quanto si dica capaci di tale compito. Deve essere ricco di carità, di scienza e di prudenza: se manca una di queste tre qualità, c’è pericolo. Ti ripeto, chiedilo a Dio e, una volta che l’hai trovato, benedici la sua divina Maestà, fermati a quello e non cercarne altri; ma avviati, con semplicità, umiltà e confidenza; il tuo sarà un viaggio felice» (Filotea I.IV). 10 Il Laboratorio dei Talenti n° 9

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c'è una decisione etica o una grande idea, bensì l'incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva.» (Deus Caritas est,1)

aiutarli a RICONOSCERE, INTERPRETARE E DISCERNERE alla luce della fede.

coinvolgerli “da protagonisti” giovani per altri giovani, perché Dio ama tutti rendendoci fratelli, per questo ogni cristiano, in quanto tale, è missionario:11

Tutto questo secondo piste ben definite che corrono attraverso cammini personali e di gruppo; locali e ispettoriali. Purtroppo in questo momento l’appartenenza ecclesiale alla diocesi è molto problematica, si spera in tempi migliori. CAMMINO ORDINARIO LOCALE Il cammino di fede, per ciascuno di noi, si snoda attraverso le stagioni della vita. Cammino che ha una dimensione personale e comunitaria. Questo significa che le parole d’ordine sono quotidianità, ferialità, dimensione di gruppo. Campi, esperienze comunitarie e tutto quanto ha una veste di straordinarietà, devono essere contemporaneamente il punto di arrivo e di partenza del cammino ordinario.

Il cammino di fede nei rispettivi gruppi, i campi durante l’estate o in altri momenti dell’anno, le promesse che scandiscono il cammino, ordinariamente durante i campi, ma anche durante le feste importanti dell’anno: Festa dell’Oratorio, Festa di don Bosco, Festa della Comunità

Il cammino di animazione e di servizio in vari spazi d’azione

Settimane comunitarie con la comunità salesiana a piccoli gruppetti scelti nei periodi di Natale (Natale Grest) o nel periodo estivo (Grest)

Condivisione del cammino con le famiglie, e itinerari di formazione per le stesse

Preghiera del primo mercoledì del mese, AtuXtu con il Vangelo ogni giovedì dalle 18.45 alle 19.15 (condivisione del Vangelo della domenica)

CAMMINO MGS

La scuola animatori MGS a Bologna e l’animazione al DLDAY di Chiari, Festa dei Giovani

Campo animatori a Cesenatico

I cammini Ispettoriali Grado- Grigio (non ancora attivata la proposta del gruppo leader)

Veglia vocazionale MGS a Bologna in preparazione alla Festa di don Bosco

Forum Giovani MGS

Esercizi Spirituali Vocazionali medie, superiori, giovani

Pellegrinaggio estivo MGS

11 «Essere cristiano ed essere missionario è la stessa cosa» (Papa Francesco, Angelus domenica 24 gennaio 2016)

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CAMMINO PERSONALE

Frequenti possibilità di Confessioni di gruppo nel cammino dell’iniziazione cristiana e nei primi anni delle medie

Dalla terza media tre/quattro possibilità di confessioni di gruppo e s’inizia a passare l’idea della confessione personale in qualunque momento e la scelta di un Confessore

Dalle superiori 2 momenti di confessioni comunitarie inserite nei gruppi e nella scuola animatori a Natale e Pasqua, e s’inizia a passare l’idea della guida spirituale e della Confessione personale

I sacerdoti sono sempre disponibili per cammini di confessioni e accompagnamento spirituale

L’unitarietà di questi cammini, richiede un rapporto di fiducia personale profondo tra ragazzi ed educatori, tra ragazzi e sacerdoti salesiani. Questa priorità richiede molto tempo a disposizione, per vestire l’habitus del discernimento in un’epoca dove la fede è solo un’opzione tra le tante.

Il criterio con cui si fanno proposte personali ai ragazzi è condiviso tra Incaricato dell’Oratorio ed Educatori. Ogni gruppo nella sua totalità è messo al corrente della possibilità di una determinata esperienza, ad esempio esercizi spirituali al Colle. Si decide a chi fare una proposta personale, perché si tratta di ragazzi e ragazze che hanno cammini più solidi. Eventuali richieste da parte di chi non era stato compreso si valutano e possono essere accettate. Il criterio è molto largo per le medie, si restringe un pochino nelle fasce superiori salendo di età.

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LE FATICHE Raggiungere l’Ispettoria da Ferrara è molto complicato.

I genitori spesso non condividono i cammini proposti. O li avversano o ne sono indifferenti.

La scuola è messa dai genitori al primo posto, ma assolutizzata in modo estremo.

La comunità adulta è in grande difficoltà e non contribuisce a creare un clima in cui sia “tutto il villaggio che educa”

Le famiglie sono per la maggioranza in grande difficoltà. Sempre più spesso i ragazzi dimostrano più maturità dei loro genitori e per questo sono in difficoltà. Per educatori e salesiani è complicato, ma resta doveroso, salvaguardare la figura dei genitori davanti alle evidenze chiare agli occhi dei ragazzi

Avere Educatori formati che accompagnano i ragazzi non è facile. La nuova configurazione dei cammini universitari rende difficile la disponibilità dei giovani. Dall’anno 2018 si è affiancato al cammino di Scuola Animatori Diocesana gestita da Sambe e dall’Azione Cattolica, un cammino di Scuola Educatori. Se l’esperienza di questi due anni 2018-2019 sarà positiva come sembra, continuerà ad essere valida anche per i nostri educatori

La presenza delle FMA sarebbe utile al completamento del carisma e nel dialogo con le ragazze. La nuova configurazione dell’Ispettoria, l’intraprendenza personalistica di alcune suore in questi anni, ha creato qualche problema nel momento in cui venivano contattate direttamente le ragazze senza passare attraverso Parroco o Incaricato dell’Oratorio.

La chiesa chiusa da 7 anni a causa del terremoto, ha complicato la vita liturgica celebriamo in un cinema la domenica e in una sala parrocchiale in settimana. La comunità adulta si è dimezzata, in quanto si va in cerca di una chiesa, non si fanno matrimoni, funerali, pochissimi battesimi.

Questo progetto richiede lo stare con i ragazzi e i giovani. Dialogo e relazione, condivisione dei loro momenti. Lo stare nei loro spazi, reali e digitali richiede tempo ed equilibrio. Purtroppo aumentano le questioni burocratiche che portano via tempo e spesso s’impongono con scadenze improrogabili.

Il territorio di Ferrara entra nei record italiani di bassa natalità. La mancanza di lavoro porta la maggioranza degli adulti a lavorare a Bologna, Padova e Rovigo. Questo significa che è difficilissimo che trovino spazi di cammino attraverso le nostre proposte. In questo stiamo studiando cammini e modalità che possano intercettare il loro interesse e permettergli una proficua partecipazione.