Istituzioni e sviluppo economico -...
Transcript of Istituzioni e sviluppo economico -...
Istituzioni e sviluppo economicoMacroeconomia Avanzata
Pasquale TridicoUniversità di Roma “Tre”
Il dibattito sulle istituzioni economiche
Tra gli economisti istituzionalisti è molto acceso il dibattito circa l’impatto che le istituzioni possono avere sulla crescita economica (North 1990; Hogdson 1997, ecc). Anche i recenti contributi di teoria della crescita (Romer 1986, Lucas 1988), prendono in considerazione, nell’analisi, elementi (quali: rendimenti crescenti, capitale umano, esternalità positive) le cui origini non è difficile far risalire alle relazioni economiche che si stabiliscono fra gli agenti, e quindi alle istituzioni.
RESIDUO DI SOLOW (1957)
�����������
Istituzioni e sviluppo
1. il ruolo delle istituzioni nell’economia;2. il perché dell’esistenza di istituzioni
diverse;3. il contributo delle istituzioni sulla
produttività;4. L’esistenza di istituzioni inefficienti; 5. I meccanismi del cambiamento
istituzionale
Istituzioni: problemi di definizioni
Inoltre la definizione che si da di istituzione e gli effetti sulla crescita non sono automaticamente condivisi. La definizione stessa di istituzioni economiche è spesso contrastante e si presta a diverse interpretazioni secondo le diverse scuole di pensiero economico e dei diversi approcci teorici.
Istituzioni Informali
Istituzioni FormaliRegole o istituzioni formali sono definite generalmente come la sfera della legge, con costituzioni, regolamenti e organizzazioni. C'è un collegamento diretto tra le istituzioni formali e la struttura politico-economica di una società. Alla base di tale struttura vi sono: distribuzione dei diritti di proprietà, sistema giudiziario, Governanceecc. Il processo di rinforzamento nella sfera delle istituzioni formali è garantito prevalentemente dal sistema legale. Le istituzioni amministrative ovvero le amministrazioni pubbliche e le agenzie di governo rientrano, fra gli altri, in questa categoria di istituzioni economiche. A fianco abbiamo le organizzazioni quali camere di commercio, Club di industriali, organizzazioni sindacali, agenzie di lavoro ecc.
Descrizione di un Sistema normativo
Necessità di superare la distinzione ist. Formali/Informali
Per una completa analisi dei problemi istituzionali dello sviluppo si impone la necessità di superare la distinzione tra istituzioni economiche formali e informali, nei processi decisionali degli agenti. Altrimenti si cade in equivoco sull’effettivo stato delle istituzioni laddove si ha un cambiamento delle regole formali e una perseveranza dei modelli comportamentali (o viceversa)(Esempi…).Leistituzioni formali e informali possono entrambe determinare il comportamento degli agenti e delle organizzazioni nel perseguimento dei loro obiettivi.
Ruolo e diversità delle istituzioniLe istituzioni economiche variano da paese a paese, sono diverse nei diversi contesti sociali e non hanno, generalmente, un modello verso cui esse convergono, nel senso che in alcuni contesti alcune istituzioni possono essere presenti in altri no, ed anche laddove esse sono simili, non è detto che svolgano la stessa funzione o abbiano gli stessi effetti (North 1990). A questo proposito gli esempi possono essere diversi.
Esempi di istituzioni economiche diverse1. La legge che stabilisce una determinata aliquota fiscale, superiore al 40% ha un certo effetto nei paesi del nord Europa nel senso che non incentiva l’evasione fiscale, aumenta l’introito fiscale dello Stato e garantisce la distribuzione, da parte dello Stato, di migliori servizi pubblici. In altri paesi invece, ad esempio nel sud Europa, l’aumento della pressione fiscale, e quindi una stessa legge che stabilisca un’aliquota maggiore, può avere come effetto l’aumento dell’evasione fiscale e quindi del mercato nero (FMI 2002).
2. Alcuni meccanismi, quali una licenza per iniziare un’attività, in particolari mercati (il mercato dei taxi, o gli esercizi al dettaglio, le licenze per attività la cui concentrazione in una regione o in una determinata area geografica èmolto alta), possono avere come effetto, in certe situazioni di aumentare la rivalità tra gli operatori senza vantaggi per l’innovazione tecnologica e quindi per la produttività, mentre in altri può incentivare la cooperazione tra gli agenti al fine di creare delle reti di informazioni e dei sistemi di produzione maggiormente competitivi e piùproduttivi (es.distretti industriali italiani).
3. In altre situazioni si potrebbero creare pratiche che incentivano la collaborazione “inefficiente” nel senso che gli agenti economici stipulano “accordi di cartello” per controllare i prezzi o costruiscono delle vere e proprie “corporazioni di categoria” per evitare l’entrata di nuove imprese nel mercato al fine di controllare maggiori fette di mercato senza grandi innovazioni. 4. In altri infine la licenza o la concessione può generare fenomeni di rent-seeking nel senso che gli operatori gia detentori di licenza per una determinata attività fanno lobbying sugli organi di governo al fine di evitare, attraverso la distribuzione di nuove licenze, che la loro rendita, o posizione di vantaggio, si riduca.
5. Le stesse costituzioni e leggi economiche elaborate nei paesi dell’America latina sull’esempio della costituzione e delle leggi USA, non hanno avuto, naturalmente, gli stessi effetti in termini economici e sociali (produzione, disoccupazione, povertà ecc.) .
Esempi di categorie di istituzioni economiche :§ Fiducia§ Informazioni§ Diritti di proprietà - Privatizzazioni§ Rent-seeking -§ Gruppi di pressione e lobbies§ Reputazione- Valori§ Meccanismi di selezione - Concorrenza§ Intermediari- Istituzioni amministrative§ Organizzazioni - Leggi e costituzioni§ Relazioni industriali
Il Ruolo delle istituzioni economiche
Un concetto che bisogna chiarire è che le istituzioni economiche non vanno intese come vincoli esterni che ostacolano i processi di crescita e si riferiscono alla classica contrapposizione tra Stato e Mercato. Esse sono al contrario - il meccanismo di funzionamento dei processi economici, le modalità di realizzazione degli scambi (Fadda 1999, p.98).
Le forze di lungo periodo nello sviluppo capitalistico (Maddison 1995)
• Le istituzioni• Le risorse naturali• Lo sviluppo demografico• La crescita dell’offerta di lavoro• Il capitale umano• Il capitale fisico• Il progresso tecnologico• Cambiamenti strutturali (consumo, occupazione,
parità, ecc)• Commercio internazionale, canali e vie di
comunicazione internazionali
Le istituzioni più appropriateOgni paese sceglie le istituzioni economiche che ritiene più appropriate per il proprio sistema economico, considerando che numerose differenze possono esistere perfino all’interno del sistema economico stesso (Rodrik 1999). Il fenomeno dei distretti italiani suggerisce per esempio che in quel contesto, alcune istituzioni come ad esempio la governance locale, l’associazionismo tra imprenditori, un comportamento cooperativista, la creazione di banche commerciali locali, ecc., sono elementi fondamentali per lo sviluppo di quelle regioni.
Le istituzioni più appropriate (2)• Allo stesso modo il fenomeno del dualismo italiano tra nord e sud dimostra che quelle stesse istituzioni non hanno lo stesso effetto (Graziani1998). • O ancora, il fenomeno del capitalismo familiare in alcuni paesi del sud est asiatico si dimostra essere un valido modello di sviluppo nel senso che è stato uno degli elementi che ha permesso, recentemente, la crescita economica di quei paesi, ma non per altri (Hirschman,1990)
Le istituzioni più appropriate (3)
Le istituzioni più appropriate (4)
Le istituzioni più appropriate (5)
Non esistono quindi istituzioni economiche appropriate generali e uguali per tutti i paesi, ma ogni paese cerca il proprio “stile di capitalismo” (Rodrik1999), e le istituzioni economiche sembrano caratterizzarne il modello di sviluppo scelto (consapevolmente o meno) dal paese .
10) Secure property rights
9) Deregulation (excessive regolamentation causes corruption)8) Privatization (state industries are inefficient)7) Openness to FDI6) Trade liberalization5) Unified and competitive exchange rate4) Financial and interest rate liberalization 3) Tax reform (no or little progressive rate)2) Reorientation and reduction of public expenditure1) Fiscal disciplineWHASHINGTON CONSENSUS
Politiche e istituzioni per i PVS e PinT 1989
20) Targeted poverty reduction
19) Social safety nets
18) Independent central banks/inflation targeting
17) Non-intermediate exchange rate regime
16) “Prudent” capital account opening
15) Adherence to international financial codes and standards
14) Adherence to WTO disciplines
13) Flexible Labor market
12) Anti-corruption
11) Corporate Governance
AUGMENTED WHASHINGTON CONSENSUS
Politiche e istituzioni riviste per i PVS e PinT fine anni 90
Sviluppo economico = Cambiamento istituzionale
Dal momento che “institutions matter” è cruciale implementare politiche istituzionali.Quindi la questione è come cambiare le istituzioni che portano sviluppo economico.Lo sviluppo è definito da alcuni attenti economisti come “an economic growth and (or plus) institutional change” (Toye 1995). Ma dal momento che le istituzioni sono “standardised behaviour patterns” allora per cambiare le istituzioni bisogna cambiare quei modelli comportamentali e rompere con le vecchie routine (Kuznets1965)
Kuznets esplicitamente afferma:“The transformation of an underdeveloped in
developed country is not merely the mechanical addition of a stock physical capital: it is a thoroughgoing revolution in the patterns of life and a cardinal change in the relative powers and position of various groups in the population….The growth….must overcome the resistance of a whole and complex of established interest and values”. (1965, p.30):
solving problems of insufficient or asymmetric information
Information
management of conflict, trade unionism, representative mechanism, clubs
Industrial relations
Inequality policies, tax, re-distribution, social security
Income distribution
Banking services, financial market institutions, market security, transparency
Financial Institutions
anti free-rider and opportunist policies, competition, innovation, privatisation
Enterprise Governance
repression, “legalisation” i.e. sort of commission services
Corruption
social and economic efficiency policies modernization, market adjustment
Bureaucracy
(Posizione OIE) POLICIESINSTITUTIONS
inclusive clubs, legality, reliability, civil participation, voluntary organisations
Trust
cooperation, social policies, anti-social behaviour, collective action and organisation
Social interactions
control of: moral hazard, adverse selection, risk aversionRisk
abolish licences, introducing new licencesRent seeking
law, State interventism, governanceRegulation
Property rights distribution, contracts enforcement, legality
Property rights
Enterprises assistance, Bank services, network building Local Governance
learning process, accumulation, circulation Knowledge
intermediation, job allocation, matching demand-supply of labour
Agency problems
3 diversi approcci istituzionalisti
Il secondo approccio appartiene alla Nuova Economia Istituzionale (NEI). Libecap (1998) ritiene che “…the new institutional economics retains its general attachment toneoclassical economics with its emphasis on individualmaximization and marginal analysis, but with attention totransaction costs, information problems, and boundedrationality.” Secondo North (1998), “the institutions (...) represent the way through which the several economics face the market failures.” Il ruolo più importante delle istituzioni, nella visione di North, è quello di ridurre l'incertezza in modo da determinare una solida struttura di relazioni sociali. Tuttavia, diversamente dalla OIE, per North, le istituzioni si dicono efficienti se esse riducono i costi di transazione.
DILEMMA CENTRALEIl problema principale nell’analisi del dibattitoeconomico-istituzionalista è stabilire qual’è ilparadigma fondamentale delle scelte economichetra i due:
istituzioni � preferenze� massimizzazione� scelte
Oppure
istituzioni � scelte
La NEI sembra essere orientata verso il 1°paradigma, al contrario la OIE verso il 2°. Nel 1°caso l’apparato teorico neoclassico, sebbene rivisto, può ancora funzionare, attraverso l’introduzione dei costi di transazione e dei costi per l’introduzione delle più appropriate istituzioni che eliminino le esternalità negative (Coase 1937). Al contrario, nel 2° caso, le istituzioni economiche sono strumenti, regole e modelli comportamentali che non solo creano le preferenze ma anche aboliscono il meccanismo di massimizzazione da parte degli agenti, sostituendo ad esso un modello il cui comportamento degli agenti non è guidato dal prezzo ma è determinato dalle istituzioni (Matzner 1993).
I costi di transazione
Il cambiamento istituzionaleUno degli aspetti fondamentali dell’analisi istituzionalista è il ricambio delle istituzioni economiche, il cambiamento istituzionale appunto che si realizza lentamente in tutti i sistemi economici con caratteristiche peculiari per ciascun paese in rispetto di quelle che sono i sistemi normativi formali e informali di una certa società, le tradizioni, l’eredità del passato, le norme sociali prevalenti, i gruppi dominanti e i loro obiettivi, la spinta delle norme formali, ecc.
Quattro linee direttrici del cambiamento istituzionale
�
�
�
� �
�
�
� �
� �
Quando cambiano le istituzioni“Gli obiettivi in funzione dei quali nascono le istituzioni sono definiti naturalmente dai gruppi di potere più forti nella società. Di conseguenza, le istituzioni incominciano a rivelarsi inefficienti e ad avviarsi verso il cambiamento o quando per le mutate condizioni tecnologiche o ambientali non sono più idonee a raggiungere gli obiettivi, o quando cambiano gli obbiettivi dei gruppi dominanti, o quando cambiano i rapporti di potere tra i gruppi sociali” Posizione OIE
Posizione NEIFonti del cambiamento istituzionale sono: il
cambiamento nei prezzi relativi e nellepreferenze. In particolare, il cambiamento nelrapporto dei prezzi dei fattori produttivi; ilcambiamento nei costi di informazione; ilcambiamento nella tecnologia e nellepreferenze. Il comportamento delle scelteindividuali seguirà le indicazioni di prezzo, e i cambi relativi di prezzo altereranno gliincentivi individuali di acquisto, di vendita e l’interazione tra gli agenti.
Posizione NEI (2)Le imprese reagiranno al cambiamento dei
prezzi relativi modificando i loro metodiproduttivi. Ai nuovi prezzi e con le nuovetecniche, le vecchie istituzioni potrebbero non essere più idonee a minimizzare i costi ditransazione (North 1990), quindi le istituzionicambieranno. La teoria del cambiamentoistituzionale della NEI si basa su un assuntoistituzionale fondamentale: le istituzioniriducono i costi delle transazione economiche, e gli agenti si servirebbero delle istituzioni alloscopo di minimizzare i costi di transazione(North 1990).