Istituto MEME: Leggere oltre la grafia · La grafologia nasce in Francia come disciplina nella...
Transcript of Istituto MEME: Leggere oltre la grafia · La grafologia nasce in Francia come disciplina nella...
Istituto MEME associato a
Université Européenne
Jean Monnet A.I.S.B.L. Bruxelles
LEGGERE OLTRE LA GRAFIA
Scuola di Specializzazione: Scienze Criminologiche
Relatore: Raffaele Dell’Anna Contesto di Project Work: Casa Circondariale di Lecce
Tesista Specializzando: Alessandra Abatelillo
Anno di corso: Secondo
Modena: 16 giugno 2012 Anno Accademico: 2011 - 2012
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 2
Indice dei Contenuti
Introduzione …………………………………………………... pag. 4
CAPITOLO 1
L’iter storico della grafologia
1.1 I principi della grafologia …..…..………………………………
1.2 La grafologia in Francia …..……………………………………
1.3 La grafologia in Germania ….………………………………….
1.4 La grafologia in Italia ……..……………………………………
pag. 5
pag. 6
pag. 9
pag. 10
CAPITOLO 2
L’analisi fisiologica e psicologica della scrittura
2.1 Neurofisiologia del comportamento scrittorio…………………
2.2 Il moto della scrittura: tra passato e futuro, idealismo e
concretezza ……………………………………………………….
2.3 I segni grafici fondamentali………………………………….
2.4 L’interpretazione dello scritto grafico…………..
2.5 Le variazioni della scrittura………………………………….
pag. 12
pag. 14
pag. 17
pag. 21
pag. 28
CAPITOLO 3
Il caso di Leonarda Cianciulli
3.1 La storia della “Saponificatrice di Correggio”………………
3.2 …e il suo profilo psicologico…………………………………
3.3 L’analisi grafologica di Leonarda Cianciulli…………………….
pag. 30
pag. 34
pag. 36
CAPITOLO 4
La perizia grafica come strumento d’indagine
4.1 L’apporto della grafologia nella perizia grafica………………..
4.2 Il metodo d’indagine della perizia grafologica ……………......
pag. 46
pag. 48
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 3
4.3 Il metodo grafologico ed il metodo grafonomico …..…………
4.4 L’abbandono del metodo calligrafico………………………….
4.5 La perizia in ambito civile e penale……………………………
4.6 I limiti nell’attività del perito …………………………….….….
4.7 I documenti a disposizione del perito ………………………....
4.8 Il saggio grafico ………………………………………………..
4.9 La perizia sulla scrittura anonima ……………………………..
pag. 50
pag. 52
pag. 54
pag. 55
pag. 58
pag. 59
pag. 61
Conclusioni ……………………………………………………………..
pag. 64
Bibliografia ……………………………………………………………..
pag. 65
Sitografia ………………………………………………………………..
pag. 66
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 4
INTRODUZIONE
“…segni dritti come aghi pendenti… punti tondi come gocce di rugiada, segni
inclinati come uccelli che prendono il volo, caratteri pesanti come nubi spesse,
leggeri come ali di cicale… fenici che danzano, serpenti che strisciano…”
(Tratto da un trattato cinese di calligrafia della dinastia Tang)
Dallo scarabocchio alla comunicazione scritta si manifesta l’iter del nostro gesto
grafico, un percorso che porta con sé le più intime caratteristiche psicologiche
della personalità di chi scrive.
La prima parte del mio lavoro ripercorre la storia della grafologia, in particolare i
molteplici approcci allo studio della scrittura effettuati in Europa, e l’analisi
fisiologica e psicologica della grafia, al fine di contribuire nel portare alla luce la
personalità attraverso l’interpretazione di uno scritto. La seconda parte esamina
nello specifico la scrittura di Leonarda Cianciulli, la “Saponificatrice di
Correggio”, ricostruendo la sua storia e mettendo in evidenza il profilo
psicologico che emergeva dai suoi scritti; infine tratterò della grafologia in
ambito peritale, soffermandomi sulla perizia grafica come attività d’indagine,
utile in ambito sia civile che penale, e sul metodo utilizzato nonché gli strumenti
di cui il perito dispone affinché si giunga al corretto espletamento della stessa.
“Leggere oltre la grafia” vuole essere dunque una sorta di lente d’ingrandimento
che porta alla luce gli aspetti celati della nostra psiche.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 5
CAPITOLO 1
L’ITER STORICO DELLA GRAFOLOGIA
1.1 I principi della grafologia
La grafologia è una tecnica collocata nell’ambito delle scienze umane che ha
come oggetto di studio la deduzione di caratteristiche psicologiche di un
individuo attraverso l’analisi della sua grafia.
Il gesto grafico, dall’epoca infantile fino all’età adulta, rappresenta un tratto
distintivo della personalità nei suoi risvolti temperamentali, emotivo-affettivi e
relazionali. E’ un canale tra mente e corpo: questo perché richiede un
coinvolgimento di tutte le strutture cerebrali, grazie al cervello che guida la mano
mediante la trasmissione degli impulsi nervosi.
Gesto Mano CERVELLO Mano Gesto
I centri cerebrali congiungono le loro prerogative per rendere intellegibile la
comunicazione scritta, trasmissibile e riproducibile, capace di evolversi con
l'allenamento culturale. È quindi un’attività complessa a livello neurologico,
partecipe del nostro umore e delle nostre emozioni; attraverso il suo ritmo ed i
suoi slanci e freni si analizza come un’impronta che a noi si rivela, fornendo uno
strumento di indagine su noi stessi.
La metodologia d’indagine parte dal presupposto che la scrittura, superate le fasi
dell’apprendimento, diventa un processo automatico; il gesto grafico viene
quindi interpretato come “gesto espressivo”. Il grafologo conosce il pregio di
questa traccia grafica che attraverso il linguaggio scritto ed il disegno
contribuisce alla formazione dei nostri collegamenti cerebrali, favorisce l’unità e
l’armonia delle nostre capacità superiori, dalla visione alla percezione, alla
lettura fino al compimento gestuale nel suo insieme.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 6
L’analisi grafologica si basa su due principi fondamentali, il primo dei quali è
l’analogia tra il carattere e la scrittura: quest’ultima, essendo manifestazione
intima dell’uomo, non può che essere in relazione con le sue emozioni e le porta
inevitabilmente in rilievo.
Il grafologo fornisce un importante supporto all’attività svolta dallo psicologo
nel cercare di interpretare le emozioni più profonde dello scrivente in base al tipo
di movimento dell’atto grafico, ne studia il tratto, analizzando la leggerezza o la
pesantezza, la direzione curva o diritta e la nettezza dei bordi. Inoltre egli è
attento a cogliere lo stato di spontaneità o meno del soggetto, il quale spesso
tende a mascherarsi imitando un modello o cercando di fornire una diversa
immagine di sé.
Il secondo principio concerne il simbolismo: i soggetti appartenenti ad una
determinata cultura condividono alcuni simboli fondamentali e la scrittura stessa
proietta simboli collettivi o individuali. Il colore del foglio o il tratto possono
simboleggiare uno stato d’animo ben preciso.
Pertanto la scrittura diventa nostra, unica in base al vissuto esperienziale di
ognuno di noi, intrisa della nostra più profonda singolarità.
1.2 La grafologia in Francia
Esistono diversi approcci alla studio della psicologia della scrittura. Fino a pochi
decenni fa, ogni studioso di grafologia che ha scritto il proprio manuale è
diventato automaticamente caposcuola di un nuovo sistema metodologico; ciò è
dovuto soprattutto dal fatto che la professione di grafologo non è regolamentata
da un albo professionale. Inoltre la grafologia si è sviluppata in modo parallelo e
spesso antitetico rispetto alle discipline psicologiche, motivo per cui non si è
instaurato il meccanismo di validazione e controllo che caratterizza le discipline
scientifiche. Esso prevede la condivisione di un linguaggio comune nonché
l’enunciazione di leggi falsificabili che contengono gli strumenti di replicazione,
in modo che la comunità scientifica possa convalidare o smentire i risultati
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 7
raggiunti.
Pur essendoci molte scuole grafologiche, i differenti approcci confluiscono in tre
principali indirizzi: l’indirizzo francese di Jules Crépieux-Jamin, quello italiano
di Girolamo Moretti ed infine quello tedesco di Ludwig Klages.
La grafologia nasce in Francia come disciplina nella seconda parte
dell’Ottocento: nel 1875 l’abate Jean Hyppolyte Michon (1806-1881) utilizza
tale termine unendo le due parole greche graphé (scrivere) e logos (studio). Egli
pubblica i risultati di molti anni di ricerche fatte sui movimenti individuali della
scrittura ed è con lui che la grafologia comincia a suscitare l’interesse pubblico,
divenendo una scienza ragionata non più occulta che studia il fenomeno umano
dell’espressione grafica.
Il metodo utilizzato permetteva di associare ad un particolare movimento la
rappresentazione di un aspetto del carattere, in particolare l’affermazione che la
mancanza di quel movimento indica la caratteristica opposta.
A seguito dei numerosi lavori di Michon, in fine secolo subentra il grafologo che
si rivelerà il vero caposcuola francese: Jean Crépieux-Jamin.
Egli approda nel 1929 con la sua opera, ABC della Grafologia, nella quale
definisce gli elementi della scrittura che ancora oggi costituiscono i principi base
della scuola grafologica francese.
Crépieux-Jamin (1859-1940) individua circa duecento segni o tratti grafici e li
raggruppa in 7 categorie:
la pressione;
la dimensione;
la forma;
la continuità;
la direzione;
la velocità;
l’impostazione.
Attraverso la pressione il grafologo comprende se la vita affettiva, psichica del
soggetto è arida o ricca, sana o difficile; egli osserva soprattutto la qualità, la
leggerezza, la nettezza dei bordi e la tensione.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 8
Il grafologo nota anche la grandezza della scrittura, poiché essa può essere
proporzionata alle aspettative del soggetto; inoltre, egli verifica la dimensione per
relazionarla all’autostima nonché l’ineguaglianza della stessa perché è indice di
forte instabilità dei sentimenti.
Studiando la forma, l’esperto indagherà sulla spontaneità della scrittura: chi
scrive può voler affermare i propri valori individuali oppure allinearsi a stereotipi
generalmente diffusi per uniformarsi a valori convenzionali. Il grafologo deve
considerare il rapporto tra l’essere e l’avere, tra l’apparire ed il sentire.
Il grafologo poi, soffermandosi sulla continuità, valuta le interruzioni nel flusso
di scrittura, che possono attestare una maggiore o minore socievolezza,
indipendenza, razionalità e intuitività dello scrivente.
L’esperto analizza dove punta la scrittura: se la direzione è in alto può significare
uno stato di entusiasmo, mentre se in basso può indicarne uno di prostrazione. La
scrittura sinistrogira manifesta egoismo, al contrario di quella destrogira che
indica una partecipazione generosa.
Non è facile per il grafologo stabilire la velocità della scrittura, anche se
generalmente un tracciato stretto, una pressione esagerata o una punteggiatura
esatta la rallentano.
Infine, egli verifica la disposizione della scrittura all’interno del foglio: se essa
appare chiara e leggibile dimostra una certa sicurezza dello scrivente, altrimenti
può significare una sorta di anarchia o di pigrizia.
Un altro elemento che deve essere preso in considerazione dallo specialista è la
firma.
Nel caso in cui essa mostri segni di diversità dal resto della scrittura, vuol dire
che sta emergendo una conflittualità; è importante anche osservare dove è
posizionata la firma, se in alto, al centro o a sinistra, come anche la distanza dal
resto del testo.
Ad ognuno degli elementi grafologici analizzati Crépieux-Jamin attribuisce un
molteplice numero di significati: sua convinzione, infatti, è che il valore di un
dato segno non è fisso ma il suo significato e la sua interpretazione può
fortemente dipendere da altre caratteristiche della scrittura. Ciò implica che
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 9
quest’ultima deve essere studiata come un tutt’uno e non come tanti caratteri
scollegati tra loro.
Sulla base di questa legge fondamentale, egli osserva come anche l’interazione
dei vari segni costituisca l’armonia o la disarmonia dello scritto, concludendo che
“l’armonia della scrittura corrisponde a quella del carattere”. Teoria questa
attualmente condivisa da tutti i grafologi professionisti.
1.3 La grafologia in Germania
La Germania è uno dei paesi in cui la grafologia ha ottenuto maggior
riconoscimento e sviluppo: è stata introdotta in molte università ed in particolare
presso la facoltà di medicina.
Ludwig Klages (1872-1956), filosofo e psicologo, rappresenta il maggior
esponente della grafologia tedesca. Egli sostiene che l’aspetto fondamentale della
scrittura è il ritmo di base del grafismo, inteso come movimento che esprime “la
forma del livello vitale” o “Formniwo”.
Attraverso il ritmo si entra in una concezione dinamica della grafologia, in cui la
scrittura diventa manifestazione espressiva del ritmo della vita. All’interno della
scrittura Klages distingue l’espressione dell’anima, che è liberazione, dalla
rappresentazione dello spirito, che è costrizione, pertanto sempre in opposizione
tra di loro. Nel momento in cui il movimento espressivo dello scritto è prodotto
dalla forza dell’istinto ha un significato positivo, quando invece l’istinto viene
frenato per Klages il segno grafologico assume una connotazione negativa.
Come per gli studiosi francesi, anche per l’autore tedesco il segno grafologico ha
estrema importanza, ma va valutato nel contesto della scrittura: infatti in ogni
singolo tratto grafico vi è tutto l’individuo, ma la scrittura va concepita come
unità idiografica.
Nello scrivere il soggetto proietta sé stesso e la manifestazione si realizza in
forme grafiche diverse, ma sempre rappresentative della sua personalità.
Fondamentale per valutare correttamente la grafia è che l’esperto entri in sintonia
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 10
empatica con il ritmo della scrittura e non si appoggi unicamente alla razionalità.
Un altro aspetto caratteristico della grafologia klagesiana è la sintesi grafologica
del Formniwo, ossia l’individualità e l’originalità personale dello scrivente. Il suo
livello si può osservare nel complesso della scrittura ed in tutte la sue parti:
nell’armonia grafica, nell’equilibrio, nella proporzione e regolarità tra i vari
elementi e nella caratterizzazione delle forme. Dal Formniwo vengono esclusi
tutti quegli elementi che riportano a conformità di modelli scolari, alla banalità.
La spontaneità grafica è un tema molto importante per Klages, e tutt’oggi i suoi
studi assumono notevole rilevanza per il settore peritale.
1.4 La grafologia in Italia
La scuola grafologica italiana si approccia all’analisi della scrittura attraverso tre
momenti:
Il giudizio globale, in cui la grafia viene valutata nel suo insieme per
coglierne a colpo d’occhio la struttura. Ci si riferisce a categorie generali
come l’ordine/disordine, omogeneità/disomogeneità oppure leggibilità /
illeggibilità.
L’analisi, che consiste nella rilevazione dei segni secondo la semiotica
grafologica. Una volta rilevati avviene la quantificazione: il grado di
intensità o di presenza percentuale del segno viene misurato in centesimi o
in decimi. Va comunque precisato che tale misurazione non deve essere
matematica, ma una distinzione tra media, sopra media e sotto media.
La sintesi, ossia la combinazione o aggregazione in sindromi dei diversi
segni, una volta individuati quelli più caratterizzanti e compresa la loro
dinamica, secondo il loro significato psicologico. Effettuate poi le
combinazioni nelle differenti aree psicologiche (capacità cognitive,
funzioni esecutive, gestione degli impulsi e delle emozioni) si effettua il
profilo.
La figura dominante della grafologia italiana s’identifica nel padre
francescano Girolamo Moretti.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 11
Con metodologia a sé stante dagli altri studiosi del settore, egli classifica 81
specie grafiche dividendole tra segni sostanziali, modificanti e accidentali che
vanno ad indicare le qualità intellettive, affettivo-attive e somatiche.
Da queste ultime scaturiscono i quattro temperamenti morettiani: assalto,
attesa, resistenza e cessione.
Nel Trattato di grafologia, la sua opera più importante, Moretti definisce la
teoria del temperamento e afferma che “dopo d’aver studiato lungamente sui
segni grafologici che sono indici delle qualità positive e negative della psiche
umana, ho veduto che essi hanno una quadruplice direzione. E questa
direzione è la seguente: cessione, resistenza, assalto, attesa. La detta
quadruplice direzione importa quadruplice impostazione della psiche e
quadruplice temperamento umano. Per cui quattro sono le specie del
temperamento, tendenza a cedere, tendenza a resistere, tendenza ad assaltare
e tendenza ad attendere”.
Seguendo il Moretti si perviene effettivamente alla sintesi della personalità di
chi scrive, perché i segni e le loro molteplici combinazioni portano ad
inquadrare ogni grafismo nei tre aspetti fondamentali della pressione, gesto
grafico e gesto fuggitivo.
La prima è il riflesso delle variazioni in tono e ritmo dell’impronta
morfopsicologica dell’individuo; il secondo è la singolare sintesi di un
movimento spontaneo uno ed unico per ciascuno scrivente; il terzo è la
proiezione dei più caratteristici ed automatici atteggiamenti individuali.
Tuttavia Moretti, anche in questi tre aspetti, non scinde l’unità personale
perché li vede interdipendenti e tra loro concatenati.
La grafologia morettina, oltre a dividere i segni grafici in sostanziali,
modificanti e accidentali, evidenzia l’importanza del segno dominante che
definisce le peculiarità del soggetto. Ogni segno può incidere maggiormente
sulla volontà o sull’intelligenza, ma ha comunque un’influenza su tutti gli
aspetti della persona.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 12
CAPITOLO 2
L’ANALISI FISIOLOGICA E PSICOLOGICA DELLA
SCRITTURA
2.1 Neurofisiologia del comportamento scrittorio
La scrittura non è un prodotto casuale della mano, ma è frutto del cervello in
quanto prodotto di una determinata ereditarietà e “registratore” di un vissuto
unico e personale. Come oggetto di studio della grafologia, la scrittura viene
considerata non tanto nel suo contenuto ma nel suo movimento, sotto
l’aspetto di un comportamento non verbale estremamente individualizzato
che ha il vantaggio di essere osservato anche senza creare disturbo
all’interessato e anche a distanza di luogo e di tempo.
Proprio perché trattasi di un movimento spontaneo e automatizzato, la grafia
individuale è espressiva delle strutture profonde di ogni singolo individuo.
Nella scrittura noi proiettiamo simbolicamente gli archetipi, il modo con cui
esprimiamo e interpretiamo la realtà; il foglio bianco su cui si scrive
rappresenta l’ambiente in cui il soggetto si muove e con cui entra in
interazione.
Il movimento è la prima manifestazione dell’individuo.
Ci sono diversi tipi di movimenti: riflessi o automatici e volontari; il gesto è
un movimento volontario.
La capacità di movimento è resa possibile dai neuroni presenti nella corteccia
cerebrale del lobo frontale, la quale costituisce l’area motoria (detta anche
area motrice primaria) da cui trae origine il sistema piramidale. Quest’ultimo
è un importante sistema di fibre nervose che discendono fino a raggiungere il
tronco dell’encefalo e i vari segmenti del midollo spinale, contraendo rapporti
sinaptici con i motoneuroni delle corna anteriori. La connessione è contro
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 13
laterale, nel senso che le fibre piramidali di ogni emisfero cerebrale
controllano la motricità del lato opposto del corpo (Figura 1).
Figura 1.
Nel destrimane (chi utilizza la mano destra) l’area motrice è situata
nell’emisfero sinistro, mentre nel sinistrorso (chi utilizza la mano sinistra) si
trova nell’emisfero destro. I mancini hanno la dominanza nell’emisfero
destro, di conseguenza l’imposizione della mano destra crea un conflitto di
tipo neurologico che può determinare balbuzie e difficoltà nell’orientamento
spaziale.
L’area motrice controlla tutti i movimenti volontari, tra questi le zone relative
ai movimenti fini della mano quale il comportamento scrittorio.
Il movimento volontario interagisce con il movimento involontario che fa
capo all’area promotrice (area 6) da cui prende avvio il sistema
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 14
extrapiramidale.
Il sistema piramidale e quello extrapiramidale sono strettamente connessi
non solo per la parziale sovrapposizione dei punti corticali di origine delle
rispettive fibre, ma anche per le interazioni funzionali dei sue sistemi.
Per i processi motori sono infine decisive le informazioni sensoriali,
precisamente quelle della sfera propriocettiva (cinestesia e sensibilità) che
permettono un controllo continuo ed accurato dei movimenti. Tali
informazioni, oltre che attraverso la mediazione del cervelletto e delle zone
sensoriali specifiche, convergono anche in modo diretto sui neuroni delle aree
della motricità e quindi operano senza l’intervento di percezioni coscienti.
La scrittura, quando si inizia ad apprenderla nella prima elementare,
scaturisce da un insieme di movimenti intenzionali e consciamente voluti.
Durante il secondo anno di vita scolare inizia ad automatizzarsi, cominciando
ad assumere una forma personalizzata; infatti, pur nel rispetto dei modelli
scrittori, ciascun individuo ha una scrittura diversa da quella di tutte le altre
persone.
Quando la grafia è spontanea e già automatizzata inizia a proiettare le
emotività profonde siano esse positive o negative. Questa proiezione è
possibile soltanto quando i contenuti emotivi della personalità che
scaturiscono dall’automatismo grafico traggono origine dall’attività motoria
derivante dall’interazione dell’area 6 premotrice, situata nel centro corticale
extrapiramidale con le connessioni sottocorticali con i componenti dei nuclei
della base e con il cervelletto.
Il cervelletto ha un’influenza importante su tutti i movimenti del corpo, di
conseguenza anche sul comportamento scrittorio: permette di eseguire tutti i
movimenti con armonia e precisione.
2.2 Il moto della scrittura: tra passato e futuro, idealismo e concretezza
Il gesto grafico dialoga con lo spazio; la scrittura obbedisce agli imperativi di
un modello calligrafico di base, ma subisce anche gli effetti di un simbolismo
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 15
culturale acquisito dal nostro inconscio collettivo.
Il foglio, quindi, assume le caratteristiche dello spazio a nostra disposizione e
la grafia rispecchia in nostro modo di muoversi nello spazio a noi riservato.
Nel foglio ci sono quattro direzioni simboliche nell’ambito delle quali si
manifesta la nostra azione, espressa dal gesto grafico: l’alto, il basso, la
sinistra e la destra (Figura 2).
Figura 2.
ALTO Ideale – Spirito
Aspirazioni – Intelletto ZONA MEDIANA – ZONA DELL’IO
Affettività – Vita quotidiana SINISTRA PASSATO Introversione Passività MADRE
DESTRA FUTURO
Estroversione Attività PADRE
Materia – Istinto – Fisico – Sessualità – Inconscio
BASSO
L’alto è in rapporto con l’ideale, l’immaginazione e, in senso più lato,
l’infinito. Fin dai tempi più remoti, infatti, l’uomo ha posto verso l’alto il suo
ideale di elevazione, di divino, vedendo nel cielo il simbolo massimo dello
spirito (Figura 3).
Figura 3.
L’esempio su riportato riguarda una persona piena di iniziativa e
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 16
intraprendenza, che sa prendere con slancio ciò che la vita le offre guardando
con ottimismo verso il futuro. Nei confronti degli altri si dimostra
accogliente e disponibile; ha forza di volontà e spirito di adattamento. Sa
avere il giusto grado di cautela nell'affrontare le situazioni. Attenta ai
particolari, difficilmente compie errori per mancanza d'attenzione o
considerazione. Dotata di savoir-faire, ha modi educati e sa non far trapelare
i suoi sentimenti. Concreta e capace di valutare con senso della misura; ha
buone attitudini organizzative, anche a lunga prospettiva. Incline all'arte,
soprattutto alla decorazione.
Il basso simboleggia la terra che, al contrario, è qualcosa di concreto, di
stabile e palpabile; rappresenta la materia, la razionalità ed in senso lato
l’oscurità che precede la creazione della vita, quindi l’inconscio e l’istintività
(Figura 4).
Figura 4.
La febbrile attività dell'intelletto è un ribollio interiore che a livello emotivo è
tradotto meno efficacemente e arreca più disagio. L'affettività non è tirata
fuori e vissuta dal soggetto ma repressa e sofferta, trova difficoltà nel
comunicare le emozioni; per quanto spinto alla socievolezza ha poi
diffidenza e ricerca la solitudine. Questa sofferenza affettiva può essere alla
base di un disagio fatto di agitazione interiore e nervosismo. Instaurare un
miglior contatto con un io non valorizzato a pieno su un piano affettivo può
aiutare ad esternare l'emotività trattenuta e abbassare un certo livello di
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 17
frustrazione.
La sinistra rappresenta la zona in relazione con il passato, la madre che ci ha
dato la vita; si riferisce alla nostra infanzia, alle nostre origini.
La destra, per contrapposizione, simboleggia gli altri, il futuro e
l’attaccamento al padre.
2.3 I segni grafici fondamentali
Nello scrivere, le parole possono essere tracciate secondo una linea parallela
ai bordi superiore e inferiore del foglio, con un andamento che tende a salire o
scendere. Si hanno in questi casi righi ascendenti, discendenti o aderenti.
Chi scrive ascendente rivela grande iniziativa, ambizione ed ottimismo; è
spinto a migliorarsi e a modificare in senso positivo la realtà. Se eccessiva,
porta ad un distacco dalla realtà, trasformandosi in invadenza e presunzione.
Al contrario, chi scrive discendente manifesta la tendenza a subire la
pressione ambientale, a sottostare alle richieste degli altri. Tende ad essere un
soggetto pessimista e rinunciatario.
Si mostra disponibile a collaborare con l’ambiente che lo circonda chi scrive
aderente; è fortemente realista, ma risulta essere poco intraprendente e privo
di spirito di iniziativa.
Analizzando poi la grandezza della scrittura, per grandezza si intende
l’aspetto che concerne le dimensioni (larghezza e altezza) di alcune lettere
misurate nel corpo della parola: a-o-d-g-q.
Quando la larghezza e l’altezza dell’occhiello sono proporzionate si ha il
segno larga di lettere, ed essa indica intelligenza profonda e razionale,
capacità di elaborare le idee nonché concentrazione mentale e profondità nei
sentimenti (Figura 5).
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 18
Figura 5.
Se l’altezza è superiore alla larghezza si è di fronte ad una stretta di lettere: è
indice di intelligenza intuitiva acuta ma istintiva e superficiale, con scarsa
propensione all’approfondimento, facilità ad annoiarsi, bisogno di stimoli e
sensazioni intense (Figura 6).
Figura 6.
Se invece l’altezza è inferiore alla larghezza, si ha il segno dilatata, che
indica introversione caratteriale e tendenza a fantasticherie.
La scrittura poi può essere piccola o grande: la sua altezza oscilla da un
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 19
minimo di 8 deci-millimetri (dmm) ad un massimo di 120 dmm.
La scrittura piccola indica capacità di osservazione e attenzione intensa come
anche una facile memorizzazione dei particolari; se troppo piccola, però,
diventa sintomatica proiezione di un complesso di inferiorità dovuto alla
sensazione di essere un soggetto di minor diritto.
La scrittura grande denota incapacità di osservare il dettaglio, la tendenza a
valutare globalmente le situazioni ma anche una forte dipendenza dal giudizio
e dalle critica dell’ambiente.
Proietta instabilità emotiva con conseguenti stati d’animo alterni la scrittura
fluttuante (Figura 7): comporta oscillazione tra senso di sicurezza e
depressione, è anche indice di predisposizione all’interpretazione musicale e
teatrale.
Figura 7.
Infine la scrittura gladiolata presenta un progressivo rimpicciolimento della
parola; trattasi di un segno raro che rivela una tendenza alla depressione
(Figura 8).
Figura 8.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 20
Figura 9.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 21
2.4 L’interpretazione dello scritto grafico
Come già in precedenza sostenuto, la grafologia contribuisce a portare in
evidenza gli aspetti della psiche individuale, mettendo a fuoco le diverse
problematiche personali o di relazione.
Con riferimento all’ambito penale, il termine “reo” si riferisce a colui che ha
commesso un reato violando una norma penale. Trattasi di un ambito su cui
l’indagine grafologica si è interrogata per fornire un ausilio integrativo allo
studio del rapporto tra comportamento messo in atto e struttura di personalità,
esaminato nella prospettiva interpretativa morettiana.
I presupposti teorici che sottendono al lavoro di presentazione dei singoli casi
risultano ridotti al minimo:
un qualsiasi reato difficilmente può essere direttamente imputato ad una
personalità tipo, in quanto è stata riconosciuta l’esistenza di un elevato
numero di fattori che possono condurre ad un comportamento trasgressivo
anche la persona ritenuta moralmente e socialmente irreprensibile;
nello stesso tempo, è altrettanto condivisibile che esistono molti reati la
cui esecuzione richiede necessariamente alcune caratteristiche di
personalità; ad esempio, una truffa ad alto livello difficilmente potrà
essere attuata senza un adeguato potenziale intellettivo e un adeguato
livello di spontaneità operativa.
La psiche umana è così complessa, per cui si registrano casi in cui una persona,
caratterizzata da un minimo di consapevolezza introspettiva, comprendendo che
non sarà in grado di superare i suoi limiti di personalità intrinseci che ostacolano
il compimento di un’impresa delittuosa, cerca di manipolare questi limiti con
diverse strategie: psicologiche, quando ad esempio l’odio deve essere coltivato a
lungo per poter produrre una sufficiente reazione aggressiva; farmacologiche
quando per compiere un determinato omicidio è necessario ricorrere
all’assunzione di alcool o stupefacenti.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 22
Il contributo grafologico offerto nella problematica dello studio della personalità
di chi ha violato particolari norme penali viene condotto tramite la presentazione
di un breve profilo biografico ed una verifica condotta sulla scrittura, per
appurare se sia rintracciabile o meno un rapporto non tanto casuale ma di
attrazione tematica.
Come evidenziato da certi casi famosi di cronaca nera, è anche necessario saper
riconoscere quando la struttura di personalità di base non rende a pieno il
rapporto tra quanto fatto e quanto si è: specialmente nel caso di soggetti molto
giovani, si registra lo sgomento tra ciò che si è fatto e ciò che si è, nonché
l’impossibilità di rendere ragione di quanto accaduto.
Anne Rule, una ex poliziotta studiosa di psicologia e autrice di cinque libri sui
criminali pluriomicidi ha avuto modo di dare un’occhiata alla personalità di uno
di loro quando, per una spaventosa coincidenza, si è trovata a lavorare per
qualche tempo nello stesso ufficio con Ted Bundy (in seguito condannato per una
serie di omicidi, alcuni dei quali commessi proprio in quel periodo). I criminali
psicopatici riescono ad ingannare anche gli esperti; ha raccontato la Rule: “Ted
era un tale manipolatore che non si sapeva mai se fingeva o no… La personalità
antisociale sembra sempre sincera, la facciata è assolutamente perfetta. Credevo
di sapere dove guardare, ma quando lavoravo con Ted non ho notato nemmeno
un segnale che lo tradisse in qualche modo”.
Tuttavia guardando la scrittura, qualche cosa di strano nel profilo soggettivo di
Ted Bundy si intuisce a prima vista.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 23
Figura 10.
Nella Figura 10 la presenza dei segni Fluida e Attaccata, uniti all’assenza di
larghezza tra parole, conferma la spontaneità del movimento di relazione messo
in atto, al punto che possiamo attribuire alla scrittura qualche grado di Angoli C.
Ciò che appare, invece, come significativo segnale di allarme è tutto ciò che
riguarda la zona inferiore, normalmente riferita alla parte istintuale, caratterizzata
da una vistosa dilatazione degli allunghi relativi alle lettere g-p-f. Il fenomeno è
interpretabile come una forma di accumulo di fantasie, anche sessuali, che
rigonfiano la mente, rendendo difficile il loro controllo.
Figura 11.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 24
Abbiamo poi dei vistosi ricci dell’ammanieramento preventivo, rigidi, che
originano dalla zona inferiore, assimilabili ai ricci tipici della mitomania, che
confermano la forza delle sue idee fisse (Figura 11).
Sulla base della sola scrittura, non si può di certo prevedere che siamo di fronte
ad un serial killer di tale portata: Ted Bundy (1946-1989) confessò di essere
l’autore di 26 omicidi a sfondo sessuale di giovani donne. Ma con ogni evidenza
sul piano grafologico emerge un anomalo, eccessivo radicamento nella zona che
simboleggia l’istinto nonché la presenza di fissazioni e fantasie che la sua
struttura di personalità era incapace di contenere.
I segni grafologici morettiani consentono, infatti, di dedurre le seguenti
caratteristiche di personalità:
1. il movimento estroversivo o introversivo del sentimento:
Curva/Angolosa
Segni grafologici interessati:
o Curva: estroversione, altruismo, cessione
o Profusa: espansione
o Apertura a capo delle A-O: intenerimento sessuale
o Angoli A: reattività, risentimento, emulazione
o Angoli B : tenacia o resistenza nell’attaccamento
o Angoli C. scaltrezza, discriminazione, arte del savoir-faire
o Acuta: acutezza, contraddizione
o Secca: avarizia intellettiva, morale e materiale
o Accartocciata: diffidenza
o Lettere addossate: apprensione
2. la quantità intellettiva: le larghezze in scrittura
Segni grafologici interessati:
o Larga di lettere: potenziale apertura dell’intelligenza
o Larga tra lettere:giudizio oggettivo, tirchio o generoso
o Larga tra parole: ragionamento, giudizio, critica
3. le capacità inventive
Segni grafologici interessati:
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 25
o Disuguale metodicamente: originalità, tendenze inventive
o Disordinata: disordine, arruffamento di idee e di azioni
o Uguale: riproduzione
o Pedante: pedanteria
4. l’energia psicofisica: la pressione grafica
Segni grafologici interessati:
o Grossa: rudezza, forza fisica
o Filiforme: delicatezza di sentimento
o Fine: raffinatezza di sentimento
o Intozzata I modo: forza di inibizione, indipendenza, tendenza a
imporsi, prepotenza
o Intozzata II modo: impressionabilità, emotività
5. la percezione della realtà in rapporto al sentimento dell’Io: il calibro
grafico
Segni grafologici interessati:
o Calibro medio:disposizione alle proporzioni
o Calibro grande: disposizione alla esagerazione
o Spavalda: megalomania
o Calibro piccolo: accentuazione della facoltà di osservazione dei
particolari
o Minuta: raffinatezza di osservazioni
o Minuziosa: minuziosità
6. specifiche modalità di canalizzazione ed espressione delle energie
psichiche (ritmo grafico)
Segni grafologici interessati:
o Fluida: spontaneità
o Stentata: stentatezza di determinazione
o Calma: calma
o Lenta: lentezza
o Slanciata: avventatezza
o Scattante:impulsività
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 26
o Dinamica: azione continua
o Recisa: recisione
o Veloce: velocità
o Impaziente: impazienza, irrequietezza
o Austera: austerità
o Ardita: arditezza
o Titubante: timidezza
o Tentennante:indecisione
o Ponderata: ponderazione
o Spadiforme: affievolimento
o Solenne: pomposità, prosopopea
7. qualità e intensità del rapporto affettivo: l’inclinazione grafica
Segni grafologici interessati:
o Pendente: affettività di abbandono
o Dritta: sostenutezza
o Rovesciata: stranezza
o Aste rette: inflessibilità
o Aste con il concavo a destra: remissività
o Aste con il concavo a sinistra: repulsione
8. capacità insinuative e immedesimative del sentimento dell’Io: la
direzione assiale
Segni grafologici interessati:
o Sinuosa: dolcezza insinuativa
o Contorta: controllo
o Parallela: unilateralità
o Flessuosa: tergiversare insincero
9. tenuta psichica individuale: il rapporto con il rigo di base
Segni grafologici interessati:
o Mantiene il rigo: fermezza
o Ascendente: ardore, tendenza a perfezionarsi, presunzione
o Discendente: debolezza, tendenza a scoraggiarsi, a cedere
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 27
o Piantata sul rigo: serietà cosciente
10. la continuità o la frammentazione del movimento interiore: i
legamenti
Segni grafologici interessati:
o Attaccata: continuità
o Staccata: analisi particolareggiata
o Legata: logica intuitiva
11. chiarezza e precisione nella percezione esteriore della realtà
Segni grafologici interessati:
o Chiara: chiarezza di apprendimento e di comunicativa
o Nitida: nitidezza, distinzione
o Accurata: precisione esteriore
o Elegante: arte della prospettiva
o Levigata: proprietà affettata
o Oscura: nebulosità
o Confusa: confusione
o Sciatta: tendenza a noncuranza
o Parca: sobrietà, laconicità
12. il gesto fuggitivo
Segni grafologici interessati:
o Ricci dell’ammanieramento: ipocrisia
o Ricci della confusione: confusione, stravaganza
o Ricci della flemma: flemma nel pensiero e nelle azioni
o Ricci della mitomania: tendenza alla fissazione sopra un’idea
o Ricci del nascondimento: occultamento dell’io
o Ricci della sobrietà: sobrietà
o Ricci del soggettivismo: soggettività
o Ricci della spavalderia: spavalderia
Il metodo morettiano si basa sul riconoscimento degli apporti energetici dei
singoli segni grafologici e sul gioco di interazione che avviene tra gli stessi, al
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 28
fine di riconoscere le tendenze che reciprocamente si rafforzano e si completano.
La personalità è la risultante complessa di un temperamento dominante che
contiene delle “aperture”, cioè delle presenze segniche diverse dal nucleo
convergente di base; queste ultime possono essere vissute dall’Io anche come
contraddizioni interiori perché originate dall’interferenza dei segni non
appartenenti al temperamento dominante.
La bellezza di una personalità è data dal gioco armonico delle singole
componenti che si strutturano intorno ad un nucleo centrale convergente,
arricchito però da presenze diverse da esso che rendono tale personalità meno
scontata e prevedibile. Tuttavia, esistono scritture in cui si nota che un singolo
segno domina talmente la grafia da risultare prevaricatore all’interno della
personalità e che attira a sé segni di squilibrio. La risultante grafica è una
scrittura che trasmette immediatamente la sofferenza dovuta allo squilibrio di
quell’unico segno: qualcosa nella vita psichica del soggetto è del tutto fuori
controllo, si è perso il gioco dell’equilibrio, ed egli lo sta segnalando in modo
inequivocabile.
2.5 Le variazioni della scrittura
La scrittura è soggetta a diverse modificazioni: esse possono dipendere da fattori
naturali extragrafici, fisiologici, dinamici ed emotivi (ad esempio il mancinismo)
oppure intenzionali come l’imitazione e la dissimulazione.
Queste due ultime variazioni comportano un controllo cosciente da parte del
soggetto che scrive, una forzatura che gli permette di uscire dal proprio ruolo per
non farsi riconoscere nella dissimulazione, per imitare la grafia di un’altra
persona nell’imitazione.
Più nello specifico la dissimulazione consiste nella variazione volontaria e
controllata della pendenza, della forma (piuttosto infantile), della pressione e
dell’ampiezza che viene fortemente accentuata.
L’imitazione, invece, può essere per trasparenza (diretta, ad es. al vetro o
indiretta con ripasso successivo), lenta o pedissequa (si ottiene nel copiare
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 29
guardando una scrittura), a mano libera (studio del modello e lungo allenamento),
con fotocopiatrici o con sistemi computerizzati (plotter). Un chiaro esempio di
imitazione sono le firme contestate sugli assegni.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 30
CAPITOLO 3
IL CASO DI LEONARDA CIANCIULLI
3.1 La storia della “Saponificatrice di Correggio”…
Leonarda Cianciulli nacque a Montella nel 1893 in seguito ad una violenza
carnale subita dalla madre, Emilia Di Nolfi. Quest’ultima fu costretta a sposare il
suo violentatore e, per tali ragioni, finì per odiare profondamente quella creatura
incolpevole anche dopo aver divorziato ed essersi risposata con Mariano
Cianciulli, dando alla luce altri figli.
Segnata da un’infanzia infelice, Leonarda nel 1914 sposò Raffaele Pansardi,
impiegato dell’ufficio del registro, e con lui si trasferì nell’Alta Irpinia,
precisamente a Lariano.
Nel 1930 il terremoto del Vulture distrusse la loro abitazione, costringendo gli
sposi a trasferirsi a Correggio, in provincia di Reggio Emilia.
Leonarda ebbe 17 gravidanze con tre parti prematuri e dieci figli che morirono in
tenera età; i quattro figli sopravvissuti (tre maschi e una femmina) erano per lei
un bene prezioso da difendere a qualsiasi prezzo, soprattutto quando ricordava
che molti anni prima una zingara le predisse un amaro destino: “Ti mariterai,
avrai figliolanza, ma tutti moriranno i figli tuoi”, premonizione questa che
trovava riscontro ogni volta che la madre le appariva in sogno.
Sposando il Pansardi, infatti, Leonarda si era opposta alla volontà della madre
che l’aveva promessa in sposa ad un cugino, e tale atto le costò una maledizione
da parte della genitrice, ossia che i suoi figli sarebbero morti tutti prima di lei.
Un’altra zingara poi le disse: ”Vedo nella tua mano destra il carcere, nella sinistra
il manicomio”.
Dopo anni di vissuto più o meno tranquillo, la Cianciulli sognò nuovamente la
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 31
madre e quell’apparizione la terrorizzò, in quanto i suoi amati figli Giuseppe e
Bernardo erano in pericolo. Incombendo infatti sull’Europa la seconda guerra
mondiale, la donna temeva che loro fossero richiamati sotto le armi.
Come la stessa scrive “una lettera del mio Bernardo diceva che fra non molto
sarebbe partito per il fronte. Mi scriveva ciò con una gioia grandissima, con un
entusiasmo da perfetto giovane fascista e figlio di anima di Mussolini”; da qui la
tragedia ebbe inizio.
Nella donna cominciarono a farsi strada pensieri così tanto tormentati da portarla
ad offrire a Gesù delle anime innocenti in cambio della vita dei propri figli.
Leonarda frequentava tre amiche non giovani, tutte sole che avrebbero con
piacere cambiato l’esistenza per sfuggire alla noia ed alla solitudine del piccolo
paese; così si rivolsero alla Cianciulli che aspettava il momento giusto per agire.
La prima a cadere nella sua rete fu l’amica più anziana, Faustina Setti detta
“Rabitti”, che venne attirata con la promessa di averle trovato un marito residente
a Pola. Leonarda convinse la donna a non parlare di questa novità con nessuno.
Prima della partenza Faustina andò a salutare Leonarda che le fece scrivere
alcune lettere e cartoline da spedire a parenti e amici una volta trasferita a Pola,
annunciando che tutto procedeva per il meglio. Ma lì la Setti non giunse mai: la
mattina stessa fu uccisa a colpi di scure dalla Cianciulli, la quale poi trascinò il
corpo in uno stanzino e procedette a sezionarlo in nove parti, raccogliendo il
sangue in un catino. Poi, come dal suo memoriale: “Gettai i pezzi nella pentola,
aggiunsi sette chilogrammi di soda caustica che avevo comprato per fare il
sapone, e rimescolai il tutto finché il corpo sezionato si sciolse in una poltiglia
scura e vischiosa con la quale riempii alcuni secchi e che vuotai in un vicino
pozzo nero. Quanto al sangue del catino, aspettai che si coagulasse, lo feci
seccare al forno, lo macinai e lo mescolai con farina, zucchero, cioccolato, latte e
uova, oltre a un poco di margarina, impastando il tutto. Feci una grande quantità
di pasticcini croccanti e li servii alle signore che venivano in visita, ma ne
mangiammo anche Giuseppe e io. Avevo commesso questo delitto per mio figlio
Bernardo che doveva partire, perciò a lui e in diverse volte li feci mangiare”.
Alla seconda vittima, Francesca Soavi, la Cianciulli aveva promesso un lavoro
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 32
nel collegio femminile di Piacenza. Francesca la mattina del 5 settembre 1940 si
recò a salutarla prima di partire. Leonarda le fece scrivere due cartoline per
annunciare ai conoscenti la partenza senza però rivelare la sua destinazione. Ecco
che Leonarda si avventò con ferocia sulla donna e ripeté lo scempio.
La terza e ultima vittima si chiamava Virginia Cacioppo ed era un’ex cantante
lirica di 53 anni, costretta a vivere in miseria e prigioniera della nostalgia per il
suo passato da artista.
La Cianciulli le propose di lavorare a Firenze come segretaria di un misterioso
impresario teatrale, pregandola sempre di non farne parola con nessuno. Ancora
una volta lo scempio: “Finì nel pentolone come le altre due. La sua carne era
grassa e bianca, quando fu disciolta vi aggiunsi un flacone di colonia e, dopo una
lunga bollitura, ne vennero fuori delle saponette cremose accettabili. Le diedi in
omaggio a vicine e conoscenti. Anche i pasticcini furono migliori del solito:
quella donna era veramente dolce”.
La cognata della Cacioppo, insospettita dall’improvvisa sparizione della donna,
vista entrare in casa di Leonarda, denunciò la scomparsa al Questore di Reggio
Emilia; seguendo i numerosi indizi lasciati dall’omicida, egli arrivò alla
“Saponificatrice”.
Durante i primi e frequenti interrogatori la Cianciulli negò tutto, presentando
addirittura querele per diffamazione contro coloro i quali lanciarono sospetti nei
suoi confronti, minacciando altresì le persone chiamate dall’autorità a rendere
testimonianza. Per tali motivi, in data 1 marzo 1941 la Questura procedette al
fermo della donna.
Ma la vera svolta si ebbe con le indagini patrimoniali effettuate presso gli istituti
di credito di Reggio Emilia, al fine di rintracciare i titoli di Stato di cui era in
possesso la Cacioppo. Qui entra in scena il parroco della chiesa di San Giorgio in
Correggio, don Antelmo Frattini, fermato dai carabinieri mentre tentava di
vendere dei buoni del tesoro, tra i quali un certificato che risultava di proprietà
della vittima. Una volta arrestato con l’accusa di favoreggiamento e ricettazione,
egli dichiarò di aver ricevuto il titolo da un certo Abelardo Spinabelli, il
cascinaro amante della Cianciulli. Spinabelli, interrogato ammise di aver messo
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 33
nella cassetta dell’elemosina della chiesa i gioielli della cantante lirica e delle
altre donne assassinate, nascosti in un mattone cavo, il tutto in seguito alla
richiesta della Cianciulli.
Anche la casa della “Saponificatrice” fu perquisita e furono scoperte cose
agghiaccianti: nel pozzo nero della casa furono ritrovati una dentiera e numerosi
resti di ossa umane. A tal punto la donna confessò i tre omicidi e ne raccontò i
dettagli. In un primo momento dichiarò di essere stata aiutata dallo Spinabelli,
esperto macellaio, che le avrebbe velocemente fatte a pezzi lasciando a lei il
compito di farli bollire nei pentoloni. Egli, infatti, venne arrestato ma insieme a
lui e al parroco anche Giuseppe, l’adorato figlio di Leonarda, con l’accusa di
favoreggiamento aggravato dalla complicità.
Alla notizia che il suo adorato figlio fosse coinvolto nell’indagine, la Cianciulli
impazzì di rabbia e ritrattò le dichiarazioni rese fino a quel momento per
scagionare Giuseppe. Ella chiese un colloquio straordinario con il giudice, nel
corso del quale affermò di essere l’unica artefice degli assassini senza aver avuto
complici; dichiarò di aver agito da sola e che sia il parroco che il cascinaro
avevano rivestito ruoli marginali.
Ma il suo racconto non convinse subito gli inquirenti. Nel corso dell’istruttoria
però, in un’aula attrezzata per l’occasione ed al cospetto di magistrati e avvocati
stupefatti, ella sfidò la Corte dando prova di come da sola sezionava i corpi e li
metteva nella soda caustica, il tutto in soli 12 minuti.
Il parroco e il suo amante Spinabelli furono così condannati solo per ricettazione,
mentre il figlio Giuseppe venne assolto per insufficienza di prove.
Il 20 luglio 1946 la Corte di Assise di Reggio Emilia la dichiarò colpevole di
triplice omicidio continuato aggravato dall’aver commesso il fatto per conseguire
o per assicurare a sé o ad altri il prodotto o il profitto del reato, di triplice
distruzione di cadavere mediante saponificazione, di rapina continuata e
aggravata, in danno di Setti Faustina, Soavi Francesca e Cacioppo Virginia,
nonché di furto aggravato e di calunnia. Pertanto l’imputata venne condannata
alla pena complessiva di anni trenta di reclusione oltre alla multa di lire 15.000
con gli accessori di legge, alle spese processuali comprese quelle per il
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 34
mantenimento in carcere e al risarcimento dei danni per le parti civili costituite,
riconoscendole l’attenuante della semi-infermità mentale.
La Corte di Assise ordinò anche il ricovero in una casa di cura per un periodo
non inferiore a tre anni, con l’avvertenza che tale ricovero fosse eseguito prima
dell’esecuzione della pena detentiva.
Di fatto Leonarda Cianciulli non andò mai in carcere: morì il 15 ottobre 1970
nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Pozzuoli per apoplessia cerebrale e fu
sepolta in una fossa comune del cimitero del medesimo paese campano.
3.2 …e il suo profilo psicologico
“La mamma mi odiava perché non aveva desiderato la mia nascita. Ero una
bambina infelice e desideravo morire. Cercai due volte di impiccarmi, una volta
arrivarono in tempo a salvarmi e l’altra si spezzò la fune. La mamma mi fece
capire che le dispiaceva di rivedermi viva…”.
Queste parole, tratte dal memoriale della Cianciulli, sono utili al fine di delineare
la sua personalità ed il contesto in cui la stessa ha vissuto.
Il rapporto madre-figlia è una delle relazioni più complesse che rimarrà centrale
per entrambe le donne nel corso della loro esistenza e diventerà fondamentale per
ogni rapporto che la figlia instaurerà nel suo futuro.
I soggetti che hanno sperimentato carenze affettive con i genitori possono
manifestare problemi nell’esprimere e nel controllare le proprie emozioni,
risultando più fragili e vulnerabili; alcune ricerche hanno dimostrato lo sviluppo
di un attaccamento insicuro, una minore capacità di espressione emotiva oltre che
ad una maggiore vulnerabilità ai traumi.
Tale vulnerabilità è ben visibile nelle parole di Leonarda Cianciulli inerenti al
ricordo della morte del padre, avvenuta quando lei aveva appena tredici anni: “Il
colpo l’aveva trafitta fino all’anima…la sua perdita le aveva causato
un’eccitabilità quasi morbosa che dava da pensare alla madre e alle sorelle.
Aveva pallori di giglio e i nervi erano così estremamente acutizzati che un
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 35
movimento brusco, un tonfo, un rumore un po’ più forte la sconvolgevano tutta”.
Dalla personalità della saponificatrice emerge la particolare insistenza con la
quale ripeteva gesti, nonché la solennità eccezionale che attribuiva ad oggetti
banali o a persone, che le servivano per tracciare una strategia illusoria di
potenziamento personale. Il pensiero magico, infatti, espande la grandezza
dell’Io attribuendogli una potenza ed un’efficacia sovrumana attraverso la
semplice ripetizione di un gesto.
Per sfuggire a vissuti di instabilità e di incertezze, Leonarda Cianciulli proiettava
sul mondo esterno un mondo interno animato da forze che temeva di non poter
altrimenti controllare e contenere: la sua vita, infatti, è stata sempre connotata
dalla spasmodica ricerca della c.d. omeostasi narcisistica, ossia una forma di
equilibrio tra il perseguimento mai del tutto raggiunto di una sensazione di quiete
e armonia ed il persistere di un senso di inferiorità che traspare nella continua
esigenza di soddisfare l’immagine grandiosa ed esibizionistica di sé.
Le persone diventavano così oggetti da dominare, sprovvisti di carattere,
peculiarità e comportamenti specifici, dal cui rapporto poteva ottenere un piacere
immediato. I comportamenti da lei attuati corrispondevano al tipo “libidinale
narcisistico”, ovvero un individuo indipendente, non facile da intimorire e capace
di assumere il ruolo di leader.
Un altro passaggio importante per comprendere al meglio la struttura psicologica
della Cianciulli è il seguente passo, tratto sempre dal suo memoriale: “Mia madre
mi chiamava Norina, il mio caro defunto padre mi chiamava Nardina, quindi
Norina era il diminutivo di Elenonora, Nardina di Leonarda. Perciò potevo
benissimo avere due personalità… La Norina era la moglie di Raffaele Pensardi,
quella che doveva agire. La Nardina era la madre che tanto doveva soffrire e non
potendo nulla fare, si affidava a Norina perché questa agisse”.
Percepire lo svolgimento simultaneo di più esistenze può rendere più
sopportabile il peso della realtà.
Leonarda era molto attenta alla presentazione che faceva di sé stessa, ponendo
l’accento sulle doti di generosità e altruismo con estrema scrupolosità che, a suo
dire, contraddistinguevano la sua personalità. Non esitava ad esaltare la sua
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 36
vocazione di sposa e madre coraggiosa.
Gli studi attuali consentono di sostenere che la saponificatrice presentasse un
disturbo istrionico della personalità: esso è caratterizzato da un’emotività
eccessiva e dalla continua ricerca di attenzione. Gli individui che ne sono affetti,
infatti, si sentono a disagio quando non sono al centro della scena, percependo
l’approvazione degli altri come unica ancora di salvezza; di conseguenza si
preoccupano eccessivamente di essere fisicamente attraenti, dedicando molto
tempo alle cure personali.
Inizialmente tali soggetti affascinano le nuove conoscenze proprio per il loro
entusiasmo e la loro apertura: quando però la relazione continua, queste qualità
tendono ad indebolirsi ed essi diventano esigenti e bisognosi di continue
attenzioni e rassicurazioni. Nei loro tentativi di ottenere l’approvazione e
l’accettazione degli altri ricorrono anche ad approcci indiretti, come la
manipolazione, le coercizioni, fino ad arrivare alle minacce di suicidio.
3.3 L’analisi grafologica di Leonarda Cianciulli
Osservando gli scritti della Cianciulli si nota una grafia non piacevole all’occhio,
piuttosto disordinata, non armoniosa né aggraziata; ciò che colpisce è in
particolare l’assenza di margini, destro, sinistro, superiore e inferiore (Figura
12), caratteristica che esprime l’invadenza dell’Io dello scrivente e la difficoltà
nel riconoscere lo spazio altrui. Non appare uno spiccato senso di responsabilità,
anche perché invadendo tutti gli spazi a sua disposizione, è come se per lei
esistessero solo i suoi problemi.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 37
Figura 12.
La scrittura in esame è caratterizzata dai segni grafologici “non omogenea” e
“disordinata”.
Il primo segno indica l’opposto della regolarità, della stabilità e quindi la scarsa
differenziazione e organizzazione della personalità; le indicazioni generiche sono
quelle dell’instabilità, della variabilità del modo di essere, di volere e di
atteggiarsi. Pertanto è sinonimo di mancanza di equilibrio psichico e di un ego
frammentato che si è sviluppato a causa di esperienze traumatizzanti vissute
durante l’infanzia e di riferimenti genitoriali vacanti.
Per quanto riguarda invece il segno “disordinata” è ben visibile dagli impulsi
incontrollati del ritmo che alternano l’armonia delle proporzioni, dalle larghezze
e dalle ampiezze, nonché dall’incoerenza della direzione delle righe.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 38
Nello specifico, il variare dell’intensità della pressione all’interno di intere parole
o gruppi di parole è indice di stati d’ansia accentuati e scariche di energia fuori
controllo: l’intensità della pressione grafica proviene dalla sfera vitale e, quindi,
risulta una manifestazione delle forze istintuali e non della volontà cosciente
dello scrivente.
La non omogeneità del calibro (cioè il vistoso variare dell’altezza per intere
parole nel testo scritto) significa totale esaltazione, cadute di tono per lo
scatenarsi di emozioni che alterano l’equilibrio dell’umore generando stati di
esaltazione e successiva depressione. Più cresce il calibro, più prende corpo la
tendenza ad esaltarsi fino all’euforia e al fanatismo; al contrario il progressivo
decrescere di esso è sinonimo di assenza di un equilibrio affettivo mentale ed
esistenziale, di delusione e di scontento, ma anche di un soggetto che è
influenzato dal suggestivo e da ciò che piace ed incanta. Prevale, quindi, il
pensiero magico su quello logico-critico: come non ricordare la grande
suggestionabilità della Cianciulli di fronte a zingare e chiromanti, a cui più volte
si è rivolta.
Secondo la psicologia, nell’età adulta la prevalenza del pensiero magico
rappresenta il tentativo di fuggire dai propri conflitti interiori e dall’angoscia che
opprime; tutto ciò è collegato ad un vissuto sofferente, una forte conflittualità
interiore ed un profondo turbamento nell’animo e nella mente della persona.
Quanto detto finora si va ad integrare con l’occupazione di tutto il campo grafico,
ed ecco che emerge una personalità che non conosce mezze misure e che non
riflette abbastanza. Da qui il segno morettiano “attaccata” che rafforza gli
atteggiamenti tipici dei segni del disordine, dell’impulsività come anche
dell’aggressività.
Analizziamo ora la triplice larghezza, ovvero il largo di lettere, il largo tra lettere
ed il largo tra parole.
Il primo segno mette in evidenza l’attività percettiva del campo di conoscenza, a
cui corrisponde una visione della realtà; il secondo attribuisce la generosità
affettiva, l’entusiasmo e il grado di adattamento e socializzazione che
contraddistinguono la persona; infine il terzo esprime la tendenza critica, ossia il
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 39
ragionare e vagliare tutto.
Nella scrittura della Cianciulli, quest’ultima componente è indice di strettezza, di
un soggetto che nel pensare, sentire e volere segue gli impulsi spontanei dei
sentimenti, delle emozioni e delle intuizioni. Esso corrisponde al lasso di tempo
esigito dalle funzioni critico-dissuasive per vagliare ogni parola da accettare o
rifiutare lungo il flusso associativo della comunicazione scritta del pensiero.
Psicologicamente la presenza di questo vaglio critico nell’atto di scrivere
corrisponde all’habitus attitudinale che ha un soggetto di vagliare criticamente
tutti i propri progetti, atti, decisioni, comportamenti pratici, relazionali e perfino
teorici. Applicando questi concetti alla grafia della Cianciulli, ci troviamo a
delineare i tratti di un soggetto che preferisce affidarsi all’ovvio della sua logica
nell’emettere i propri giudizi.
Se si definisce il giudizio come il verdetto che la mente è in grado di esprimere
tra una rappresentazione o proposta che giunge alle facoltà conoscitive e la bontà,
obiettività che di essa si predicano, si può affermare che non tutte le menti
possiedono qualità congeniali a fare ciò e questo è il caso della Saponificatrice,
in quanto menomata da idee preconcette e distorte, da disordine e confusione. I
giudizi finali emessi dalla stessa non sono obiettivi e distaccati perché influenzati
negativamente dal suo animo esaltato e dalla sua affettività altamente
suggestionabile.
La non omogeneità della triplice larghezza evidenzia pertanto una precarietà
dell’equilibrio psichico affettivo, mentale e comportamentale; il soggetto ha
scarso potere discriminativo del giusto e non giusto.
La contemporanea presenza del disordine e della non omogeneità rivela, inoltre,
l’incoerenza affettiva e mentale, la coscienza che non sa né capire né gestire i
problemi dell’inconscio, un pensiero privo di linearità, coerenza e metodo.
Possono derivarne rischi patologici causati da eccessi di cessione che inducono il
soggetto ad abbandonarsi ai primi miti istintuali senza orientare in modo
cosciente il sentire ed il volere.
Un’altra caratteristica è data dal segno pendente rilevabile dal fatto che le lettere
sono costantemente inclinate verso destra: secondo Moretti ciò indica “scaltrezza
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 40
con ritrovati efficaci al raggiungimento dello scopo che il soggetto si prefigge;
altre di attirare, di tendere il laccio moralmente per predare”.
Dal punto di vista della forma i suoi manoscritti non hanno lo stesso livello di
cura grafica dall’inizio alla fine di una stessa pagina, anche se la scrivente cerca
di abbellire il suo prodotto con tratti letterali in chiave estetica (Figura 13).
Figura 13.
Appare utile soffermarsi sul segno dei “ricci dell’ammanieramento”, il quale si
riconduce al manierismo dei soggetti che ricorrono a modi leziosi ed artificiosi
per simulare ed ingannare il prossimo. Essi, però, non sono gli unici ricci presenti
nella scrittura in esame: si notano i ricci della spavalderia, mitomania e sciatteria.
La spavalderia è sinonimo di superficialità, vanità e spregiudicatezza; quei ricci,
infatti, sono propri di quel soggetto che si stima capace di fare tutto ciò che fanno
gli altri. Nel caso della Cianciulli indica una preoccupazione della facciata, del
suo apparire ma anche un forte spirito di rivendicazione, di irritabilità, un
sentimento che la porta a disprezzare gli altri dal quale può scaturire violenza
pervasa da risentimento e aggressività.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 41
La psicologia identifica la mitomania nella tendenza di un adulto a rifugiarsi nel
mondo del comportamento fabulatorio; Moretti definì tali ricci come la
“tendenza alla fissazione sopra un’idea”. Quelli prevalentemente presenti nella
grafia della Cianciulli sino di I e di II specie: il primo è caratterizzato da tratti di
parola che si dirigono in diagonale verso alto-destra superando l’altezza
dell’ultima lettera, in particolare tagli delle lettere “t”; il secondo è caratterizzato
da tratti finali di lettere e di parole che scendono leggermente sotto il rigo di
base, marcati e ricurvi e poi si estendono fin sotto la parola successiva.
Essi indicano la propensione all’alterazione sistematica della realtà, in quanto il
soggetto non si è mai distaccato dalla fabulazione infantile per turbe
dell’affettività che non gli hanno permesso di calarsi nella realtà per viverla in
modo sintonico, acquisendo un’identità personale. Quando le esperienze sfociano
in un insuccesso si preferisce credere che quanto accaduto sia connesso
all’intervento di altri fattori che lo possono giustificare, di potenze invisibili che
si manifestano in modo inatteso ed imprevedibile.
È altresì presenti in questi soggetti una tendenza al gusto del bluff, alla smania di
emergere agli occhi dell’ambiente che li circonda.
Infine il riccio della sciatteria mette in evidenza l’atteggiamento della
disponibilità a cedere senza alcuna resistenza difensiva dell’Io e della sua dignità.
L’unione tra il segno qui esaminato e l’apertura a capo indicano la tendenza
opportunistica della saponificatrice ad imporre le sue esigenze affettive a
sentimentali, con l’intento di sedurre l’altro.
Un’altra caratteristica della grafia della scrivente è la presenza del segno stentata
e di un grado sopra la media intozzata di II modo: Moretti attribuisce a stentata la
reazione isterica di collera, sostenendo che tanto l’uomo quanto la donna per ogni
piccola cosa accendono l’ira. “Non hanno remora di riflessione o altro” afferma
lo studioso, “e sono portati a lanciare quello che hanno in mano contro coloro che
sono causa della loro escandescenze”.
Il segno intozzata II modo è dato da improvvise e brevi marcature della
pressione, i c.d. spasmi soprattutto nei risvolti superiori ed inferiori delle lettere,
ossia quando vi è un cambiamento di direzione dei tratti.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 42
Dall’analisi della sua scrittura (Figura 14) si può concludere affermando che la
Cianciulli appare una persona instabile (segni disordinata, non omogenea, ricci
della sciatteria), ambigua (segni di stentata, ricci dell’ammanieramento) ed in
molte circostanze aggressiva (ricci della mitomania e della spavalderia, intozzata
II modo). Le sollecitazioni derivanti dall’ambiente esterno sono recepite dalla
stessa in modo esagerato, generando irritabilità e aggressività soprattutto se
ledono le cose alle quali lei tiene di più.
Figura 14.
PROFILO GRAFOMETRICO DI LEONARDA CIANCIULLI
Data della grafia: 6 giugno 1941(la lettera è vergata in condizione di
detenzione)
CATEGORIE GRAFICHE
SEGNI GRAFOLOGICI PRINCIPALI
QUANTIFICAZIONE IN DECIMI
FORMA-MOVIMENTO Non omogeneità cura grafica Grafia poco estetica e abbastanza elementare Tentativo di accuratezza dato dalla “d” lirica Compassata Ampollosa
Non sempre presente Quando c’è è di 4-5/10 4/10
PRESSIONE Fortemente non omogenea. Sporca Intozzata I Intozzata II Stentata Ardita non sostenuta da una reale tenuta energetica
Min 2/10 Media 3/10 Max 5/10 4/10 2/10 Elementi
RITMO Rallentato con cenni di spigliatezza
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 43
Artritica
Sospetta presenza di elementi
CALIBRO Non omogeneo Alto Medio-grande Spadiforme crescente e descrescente di 2° e 3° tipo
6-7/10 4/10
INCLINAZIONE
Pendente 5/10
ASTE Rette Concavo dx Concavo sx zona inferiore
6/10 2/10 2/10
CURVA ANGOLO
Curva Curva affossata Angolo A Angolo B Triangoli Aperture a capo Angolo C
4-5/10 Presenza 5-6/10 Ridotto per aperture a capo, si aggira sui 5/10 5/10 5/10
LARGHEZZE Non omogenee Largo di lettere Largo tra lettere Largo tra parole Triplice larghezza
Media 4-5/10 Media 4/10 Media 3/10 Non omogenea
CHIAREZZA Chiara Oscura Confusa
6-7/10 3-4/10 2-3/10
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 44
CONTINUITÁ Attaccata
6-7/10
RIGO Incoerenza dell’orientamento del rigo Rilasciata o cascante
5/10
DISUGUAGLIANZE Disordinata 4/10
RICCI Spavalderia Mitomania I tipo Mitomania II tipo Mitomania III tipo Ammaniera mento Sciatteria
4/10 3/10 Elementi Cenni 3/10 Cenni
FIRMA (caratteristiche)
Omogenea rispetto al testo
ALTRO
Sintesi della personalità secondo le tipologia morettiana (in ordine decrescente): Assalto- Cessione- Attesa-Resistenza Donna Animus Sintesi della personalità secondo le funzioni junghiane: Funzione dominate: Sentimento introverso Funzione ausiliare: Sensazione Funzione laterale: Intuizione Funzione inferiore: Pensiero
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 45
DESCRIZIONE SIMBOLOSMO SPAZIO GRAFICO
Margini
Occupazione di tutto lo spazio del foglio
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 46
CAPITOLO 4
LA PERIZIA GRAFICA COME STRUMENTO D’INDAGINE
4.1 L’apporto della grafologia nella perizia grafica
Spesso nei Tribunali si ricorre all’intervento di esperti in analisi e comparazione
della grafia, al fine di stabilire l’autenticità o meno di una firma, uno scritto o un
testamento (si parla di scritti autografi nel primo caso e apocrifi nel secondo
caso).
Ma parlare di perizia grafica considerandola solo dal punto di vista della
comparazione formale è estremamente riduttivo; è errato operare esclusivamente
un confronto icto oculi ed impostare una relazione su elementi non
scientificamente oggettivi, che sono facilmente imitabili o dissimulabili. Quando
si parla di confronti, infatti, non basta dire “si vede”, bensì bisogna fornire
motivazioni scientifiche e lavorare seguendo criteri epistemologici.
È opportuno precisare che “perizia grafica su base grafologica” è la corretta
denominazione dell’analisi che un grafologo professionista, regolarmente iscritto
all’albo dei periti ed esperti del Tribunale, esegue su uno scritto. Essa consiste in
un elaborato che, mediante la comparazione della grafia in verifica con grafie di
confronto e lo studio del gesto grafico, conduce ad un percorso logico-deduttivo
alla condivisione delle conclusioni finali.
Ma quale è la funzione della grafologia rispetto alla perizia grafica?
Pochi considerano che chi redige una perizia grafica su base grafologica possiede
una preparazione di diversi anni riguardante la conoscenza e l’interpretazione del
gesto grafico, seguita da un corso di specializzazione e un training specifico in
perizia grafica. Il tutto è poi corredato da continui approfondimenti e ricerche
personali volti ad arricchire la professionalità dell’esperto.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 47
Secondo la scuole francese e le più importanti scuole di grafologia, non si può
essere periti grafici senza essere grafologi; è inoltre consequenziale che non si
può effettuare una perizia su una scrittura senza conoscere la fisiologia del gesto
grafico, intesa come sviluppo dinamico della scrittura vista come elemento fisico.
Ciò comporta la perfetta conoscenza delle leggi e dei principi della scrittura.
Il grafologo sa bene che la scrittura si anima e prende vita acquistando quel
ritmo, quella spontaneità del tutto personale e peculiare che appartiene a ognuno
di noi e che è carica di impulsi energetici, affettivi e psicologici. All’interno del
concetto di ritmo grafico individuale rientrano aspetti come la variabilità grafica
naturale, determinante per il grafologo che deve pervenire all’attribuzione di uno
scritto.
Peraltro deve conoscere le possibili cause occasionali che portano alla variazione
di alcuni caratteri della scrittura, siano esse tensioni emotive, stress o malattie,
rappresenta un ausilio per individuare in una grafia indici grafologici essenziali
per la stesura di una perizia. Il grafologo è in grado di interpretare adeguatamente
una certa gestualità che è momentanea, individuata ad esempio in una firma
apposta in calce ad una dichiarazione di particolare significato affettivo per chi
scrive, distinguendola in modo consapevole dagli indici grafologici costanti,
poco visibili e difficilmente imitabili che risultano decisivi riguardo
all’autenticità.
Ed è proprio questo il valore aggiunto della grafologia alla perizia: il grafologo
specializzato in perizia guarda alla scrittura come un insieme di gesti o
movimenti che rivelano la personalità dello scrivente, giudicando la differenza o
la somiglianza fra due scritti alla luce di questa idea portante. Per l’esperto la
scrittura non è soltanto manifestazione statica formale, ma è espressione viva
dell’interiorità dello scrivente che proietta involontariamente i suoi automatismi
grafici, ed è per questo che la sua analisi verterà sugli elementi maggiormente
ascrivibili alla personalità individuale. Percorrendo ogni volta il cammino
scrittoio che la penna attraversa da un margine all’altro del foglio, egli coglierà
l’esclusiva singolarità che contraddistingue la scrittura; sulla base di tali
cognizioni, egli potrà considerare insignificanti certe analogie estese, mentre
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 48
individuarne altre che seppur trascurabili, appaiono sostanziali e dimostrative.
L’analisi peritale grafologica concepisce così la scrittura, come il prodotto di un
processo neuro-fisiologico complesso ed evoluto che permette alle caratteristiche
neuromotorie di ogni individuo di esprimersi in modo unico e irripetibile.
Nell’espletare una perizia grafica il grafologo non deve però spingersi oltre lo
scopo attributivo e deve quindi escludere tutto ciò che concerne l’analisi vera e
propria della personalità.
4.2 Il metodo d’indagine della perizia grafologica
La perizia grafologica viene richiesta in tutti quei casi di disconoscimento
formale di scritture private oppure quando la scrittura viene utilizzata per
commettere un reato e, pertanto, diventa necessario individuare l’autore di quello
specifico scritto.
Per pervenire al giudizio di autografia/apocrifia di uno scritto e
all’identificazione del suo autore si procede attraverso un’accurata metodologia.
Per prima cosa si individuano le costanti grafiche (segni grafologici): abbiamo
detto che la grafologia peritale non ha come scopo diretto l’analisi di personalità,
ma l’analisi identificatoria per definire e distinguere un individuo da qualsiasi
altro individuo. Per raggiungere tale obiettivo, attraverso l’individuazione e
combinazione dei diversi segni grafologici presenti in una scrittura, si procede
alla definizione di precisi quadri di personalità grafica che rendono possibile il
confronto successivo.
Si ricercano poi i grafismi incoercibili (gesto fuggitivo): in ogni scrittura
spontanea vanno ricercati, come termine di confronto, singoli momenti di
immediatezza espressiva che non siano controllabili dalla volontà, specialmente
se frequenti e intensi, quindi altamente personalizzanti la grafia del soggetto
scrivente.
È fondamentale anche la conoscenza delle leggi di fisica e fisiologia strutturale
(coerenza ritmica): la perizia su scritture non può prescindere da tali leggi perché
proprio l’osservazione fenomenologica della grafia in senso fisico e fisiologico
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 49
consente di distinguere, ad esempio, una scrittura spontanea da un’altra
artificiosa.
Infine risulta essenziale la conoscenza delle patologie grafiche (coerenza
ritmica): per comprendere infatti le dinamiche neuro-muscolari che determinano
l’invecchiamento grafico, è opportuno l’intervento non solo della grafologia ma
anche di altre discipline, in primis la neurofisiologia del gesto grafico. Conoscere
le specifiche fenomenologie disgrafiche collegate ad altrettante specifiche
sindromi organiche consente di approfondire il significato e la credibilità delle
patologie scrittorie riscontrabili nei testamenti olografi attribuiti a soggetti
anziani.
La perizia grafica su base grafologica, rilevando ritmi e frequenze individuali,
permette di arrivare a conclusioni di certezza anche in casi che si presentano
irrisolvibili utilizzando altre metodologie. In particolare, l’approccio grafologico
è in grado di individuare in ogni scrittura:
le caratteristiche grafiche fortemente personalizzanti ed incontrollate, che
presentino anche una rarità percentuale;
le caratteristiche grafiche razionalmente identificabili e pertanto
tendenzialmente controllabili o imitabili;
i connotati generali comuni a più soggetti, che possono rientrare nelle
analogie dovute alle caratteristiche grafologiche nazionali, quindi poco
significativi ai fini identificatori.
È facile comprendere come sia pericoloso fare affermazioni di identità grafica
quando ci si trova davanti a concordanze in segni diffusi e comuni; al perito deve
essere ben chiaro che non tutte le coincidenze riscontrate tra due scritture hanno
la stessa valenza. Essa dipende dalla rarità del segno, dalla sua intensità e dalle
frequenza rispetto alla moda del gruppo da cui si sono ricavate le scritture in
esame.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 50
4.3 Il metodo grafologico ed il metodo grafonomico
Nello studio approfondito di una scrittura l’esperto deve applicare un criterio
sistematico e funzionale, basato su un’analisi razionale secondo un procedimento
logico e consequenziale, su una successiva suddivisione in fasi con impostazione
ordinata e precisa e sull’esame delle caratteristiche dell’oggetto di studio
finalizzati alla risoluzione del quesito, ricercando l’oggettività della valutazione e
la certezza nella conclusione.
Il metodo d’indagine utilizzato nelle consulenze tecniche in ambito peritale è
quindi quello ANALITICO-COMPARATIVO SU BASE GRAFOLOGICA O
GRAFONOMICA (Figura 15).
Il metodo grafonomico è noto in Italia come metodo segnaletico-deduttivo
utilizzato dalla Polizia Scientifica di Stato e dal Centro Carabinieri Investigazioni
Scientifiche.
Il termine deriva dal greco graphos (grafia, scrittura) e nomos (legge, ordine):
esso infatti studia il gesto grafico come movimento dinamico che si basa
sull’applicazione delle leggi naturali delle scrittura.
È un metodo che segue precisi criteri di protocollo, disponendo di una fase
osservativa (in cui l’esperto deve accuratamente descrivere le scritture
periziande, rilevando eventuali ritocchi, il colore dell’inchiostro ed eventuali
tracce di artifizio), una fase segnaletica (il consulente si sofferma
sull’identificazione di caratteristiche generali e particolari, in riferimento alla
fisionomia e morfologia della scrittura), una fase confrontuale (si provvede
all’esame anche sulle scritture di comparazione e poi al confronto mirato tra tutte
le caratteristiche rilevate nella precedente fase, tra le scritture in verifica e quelle
comparative) ed infine una fase conclusiva (in cui l’esperto esporrà il giudizio
finale articolato nella formulazione di probabilità, di possibilità o di certezza).
Oggetto di analisi è il modo particolare ed unico in cui ognuno di noi si esprime
graficamente.
L’utilizzo di questo metodo, infatti, presuppone una ricerca di tipo concentrico,
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 51
che va dal generale (connotati) al particolare (connotati salienti), fino alle
peculiarità individuali (contrassegni) attraverso lo studio dinamico della grafia.
Passiamo ora ad analizzare il metodo grafologico.
Esso riferisce gli aspetti fisiologici della scrittura a caratteristiche psicologiche
qualificate da segni grafologici che esprimono la personalità del soggetto.
Tale metodo evidenzia come ognuno di noi impari a scrivere seguendo il modello
proposto nelle scuole, prestando molta attenzione alla riproduzione delle singole
lettere. In seguito, una volta che ci si impadronisce della tecnica, il movimento
scrittorio acquista spontaneità e permette di orientare la nostra attenzione dalla
forma al contenuto.
Da questo momento in poi si assiste ad una personalizzazione del gesto grafico,
che si sottrae alla sfera conscia per essere guidato dal subconscio.
Pertanto questa metodologia coglie non soltanto gli aspetti statici del gesto
grafico, come la forma di una lettera, ma studia la grafia nel suo spetto dinamico,
come manifestazione neuromuscolare psichica e psicologica dello scrivente.
Sia il grafologo che il grafonomo analizzano e scompongono le scritture, ma il
primo studiando gli aspetti di una scrittura riesce ad individuare il ritratto della
personalità dello scrivente attraverso i segni, mentre il secondo applica le leggi
della fisica scritturale e valuta l’energia che è stata sviluppata con il movimento
che ha prodotto il tracciato grafico considerando tre elementi fondamentali, ossia
la profondità, l’ampiezza e la velocità.
In fase di confronto, la combinazione dei due metodi analizzati consente di
privilegiare gli elementi grafici che più direttamente dipendono dall’automatismo
funzionale del movimento scrittorio, rispetto ai meno qualificanti aspetti
morfologici dovuti al consapevole impegno di chi scrive. Inoltre, essa sottolinea
come esista una differenza qualitativa tra i connotati grafici comuni che molte
scritture condividono e che quindi non possono ritenersi significativi per il
confronto, e quei dettagli unici e originali che possiedono il valore probatorio di
certa identificazione.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 52
Figura 15.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 53
4.4 L’abbandono del metodo calligrafico
In passato la perizia grafica si avvaleva di un metodo differente, quello
calligrafico, ossia un metodo che partiva dall’osservazione e misurazione della
fisionomia delle lettere, analizzandone il solo aspetto statico. Tale metodo,
incompleto perché non indicativo degli elementi che permangono nella
personalità dello scrivente anche in caso di dissimulazione ad esempio, è stato
sconfessato da una sentenza della Corte di Cassazione datata 29 dicembre 1959:
“Una perizia grafica prevalentemente basata sul metodo dell’interpretazione
calligrafica è generalmente insufficiente senza il contributo di un’attenta
interpretazione grafologica volta a dirimere il pericolo di errore nel responso
offerto al magistrato”.
Il perito calligrafico, infatti, era un esperto di composizione estetica della
scrittura che formulava un giudizio di non identità di mano, basandosi solo sul
dato formale della comparazione delle lettere.
Anche un’altra più recente pronuncia della Suprema Corte, la n.15852 del 29
novembre 1990, non considera attendibile il metodo calligrafico: “In tema di
perizia per accertare l’autenticità di una scrittura, il vecchio metodo in cui il
perito procedeva esclusivamente a una comparazione alfabetica, limitandosi a
paragonare tra di loro le singole lettere è stato abbandonato, non avendo nulla
di scientifico. È noto, infatti, che uno stesso soggetto può variare la propria
scrittura non solo con il passare degli anni, ma nello stesso lasso di tempo…e in
uno stesso scritto”.
Come già specificato in precedenza, nelle consulenze peritali i periti odierni
utilizzano il metodo grafologico e quello grafonomico insieme. “Al metodo
calligrafico si è quindi sostituito quello grafonomico, che studia la grafia non
solo nel suo aspetto obiettivo, cogliendone anche l’evoluzione, ma in relazione
altresì alla specifica scrittura, individuandone difformità e somiglianze e,
soprattutto, le caratteristiche distintive, idonee a farne stabilire la provenienza
da un determinato soggetto” (Cass. sez. V, 29 novembre 1990, n.15852).
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 54
Il consulente grafologico è dunque non tanto una figura professionale emergente
come si usa definirlo, bensì una figura in evoluzione che ha preso le mosse da
quella più “artigiana” del calligrafo e si è appropriato di una metodologia
scientifica per poter approcciare in modo competente la più difficile delle
indagini, quella sulla scrittura.
4.5 La perizia in ambito civile e penale
La metodologia applicata dall’esperto in sede di perizia grafica non varia a
seconda dell’indagine, che sia civile o penale: quello che varia sono le norme che
regolano la stessa indagine, dalla nomina dell’esperto e compimento delle
attività, fino al deposito della relazione scritta. È importante che il consulente
possegga i requisiti indispensabili per essere un buon tecnico, ma non meno
importanti sono le condizioni perché lo stesso possa espletare il suo mandato nel
migliore dei modi. È diritto del cittadino ottenere una giusta sentenza che, per
essere tale, ha bisogno dell’apporto di una consulenza tecnicamente inattaccabile.
Innanzitutto bisogna distinguere se affidare il mandato al consulente è un
cittadino privato o un magistrato. In ambito civile l’esperto incaricato dal giudice
è indicato come “C.T.U.”, acronimo di “consulente tecnico d’ufficio” e produce
una relazione detta “consulenza tecnica d’ufficio”; in ambito penale l’esperto
nominato dal giudice è chiamato “perito” e l’attività da esso svolta si completa in
una “perizia”.
Ove l’esperto sia stato invece incaricato da una delle parti (che possono essere il
procuratore, l’attore o il convenuto in sede civile, mentre il Pubblico Ministero o
il difensore dell’imputato o della persona offesa in sede penale) sarà indicato
come “C.T.P.”, che sta per “consulente tecnico di parte”, e produrrà la sua
relazione.
I requisiti fondamentali per il corretto espletamento di un mandato, da chiunque
esso sia stato conferito, concernono la provata preparazione professionale nonché
la conoscenza della procedura giudiziaria da parte dell’incaricato, il tutto
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 55
finalizzato alla ricerca della verità secondo l’aspettativa delle parti processuali. Il
consulente grafologo deve unire lo spirito di osservazione alla capacità di analisi,
sintesi e comunicazione del proprio convincimento e deve esprimere la sua
indipendenza durante lo svolgimento della sua attività con l’interpretazione
tecnico scientifica dei fatti, rimanendo ancorato alla realtà.
Nell’ambito civile, se una delle parti intende valersi di una scrittura disconosciuta
deve chiedere al giudice che la scrittura stessa venga sottoposta a verifica
(art.216 c.p.c.); il giudice dispone l’indagine e procede alla nomina del C.T.U. ex
art.191 c.p.c. quando l’istanza di verificazione è accolta.
Nell’ambito penale, invece, si fa riferimento all’art.75 delle norme di attuazione
del codice di procedura penale che recita: “Nei procedimenti per falsità in atti, il
giudice ordina la presentazione di scritture di comparazione che si trovano
presso pubblici ufficiali o incaricati di un pubblico servizio. Ammette inoltre ogni
altra scrittura quando non vi è dubbio sulla sua autenticità, ordinando se
necessario, atti di perquisizione e di sequestro. Analogamente provvede il
pubblico ministero nel corso delle indagini preliminari.
Il giudice può disporre che l’imputato, se possibile alla presenza del perito,
rilasci una scrittura di comparazione facendo menzione dell’eventuale rifiuto
dell’imputato stesso e di quant’altro interessi per valutare la genuinità della
scrittura”. È indubbio che il perito d’ufficio abbia maggiori strumenti per
l’espletamento dell’incarico rispetto al consulente tecnico di parte: il primo può
non solo visionare ma anche ritirare i documenti che costituiscono corpo del
reato, mentre il C.T.P. non può disporre dei corpi di reato se non alla presenza di
un organo di controllo; comunque entrambi non possono sottoporre i reperti
medesimi ad esami distruttivi, se non su autorizzazione del giudice.
4.6 I limiti nell’attività del perito
Quella del perito è un’attività che può definirsi ibrida, nella quale un soggetto
che ha determinate competenze in una specifica disciplina svolge in forma
retribuita un’attività che obbligatoriamente deve esercitare se non vuole incorrere
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 56
in sanzioni.
Il magistrato, per il ruolo ricoperto, viene definito il peritus peritorum: poiché le
sue competenze tecniche non gli consentono di portare avanti una specifica
indagine sul quesito da lui stesso formulato, è tenuto a nominare un esperto. Il
perito, al pari del giudice, deve possedere alcune caratteristiche fondamentali
quali l’imparzialità, l’indipendenza e l’integrità; ciò comporta che egli deve tener
conto dei limiti che provengono da un lato da quanto sancito dalla legge in
materia processuale, dall’altro da esigenze etico-morali che si manifestano
principalmente nell’adesione ad un codice deontologico. Ne consegue il dovere
dell’esperto di esprimersi solo ed esclusivamente quando sia effettivamente in
possesso delle capacità necessarie ad espletare l’incarico affidatogli, attingendo a
tutto il suo patrimonio del sapere e mai trascurando di chiedere al giudice
l’apporto di altri specialisti laddove ne ravvisi la necessità. L’elaborato redatto
alla fine dell’indagine dovrà essere comprensibile a tutti, tanto più che il giudice
ne terrà conto nella stesura della sentenza.
La nomina e l’attività del perito grafologo segue le medesime regole di qualsiasi
altro esperto del quale si avvale l’Autorità Giudiziaria per l’amministrazione
della Giustizia.
L’art.221 c.p.p. regola la nomina del perito d’ufficio, scelto tra gli iscritti in
appositi albi o fra persone che abbiano una particolare competenza nella
disciplina per la quale è richiesta la prestazione. Egli ha l’obbligo di accettare
l’incarico, salvo il caso che ravvisi uno dei motivi di astensione; può anche
sottrarsi all’espletamento dell’incarico in particolari situazioni occasionali, ma
dovranno essere tutte documentate adeguatamente.
Se poi la delicatezza e complessità del caso lo richiede, il giudice può nominare
più esperti che formeranno un collegio di periti: tale organo ha le stesse funzioni
del perito incaricato singolarmente e, salvo l’ipotesi di disaccordo fra i membri,
verrà depositato un unico elaborato contenente una risposta ai quesiti posti
precedentemente.
Con riferimento all’indagine di scritture, all’atto del conferimento dell’incarico il
perito grafico deve rappresentare al giudice qualsiasi particolare esigenza in
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 57
ordine all’attività che andrà a svolgere: dovrà farsi autorizzare per avvalersi di
ausiliari, per esaminare e sottoporre a rilievi fotografici i documenti contenenti le
scritture da periziare e per acquisire le scritture comparative. Gli ausiliari
potranno svolgere semplicemente una mansione materiale, mai quella valutativa
riservata esclusivamente al perito. Tra di essi è compreso il fotografo, che si
limita a riprendere per poi riprodurre su un supporto cartaceo il documento
esaminato dal perito.
Quando occorre procedere ad un accertamento parallelo di un altro esperto, il
perito segnalerà ciò al giudice che nominerà un perito nella disciplina richiesta e
risponderà autonomamente all’incarico affidatogli: si consideri, ad esempio, il
caso in cui il perito grafico debba anche accertare la natura merceologica del
supporto cartaceo; non essendo competente chiederà al giudice di nominare un
merceologo. Se il perito non esegue in modo corretto tale procedura, può essere
ritenuto negligente ed essere quindi sollevato dall’incarico e sottoposto a
sanzione.
In sede di incarico, le parti potranno nominare propri consulenti che avranno il
compito di assistere a tutte le attività peritali svolte dal perito d’ufficio.
Quest’ultimo deve obbligatoriamente indicare il luogo e la data di inizio delle
attività suddette e, all’esito di ciascuna di esse, comunicare la successiva data e
luogo nel quale le operazioni dovranno proseguire. Inoltre il consulente di parte
ex art.230 c.p.p. potrà avanzare richieste, proporre (motivandole) specifiche
indagini nonché formulare osservazioni e riserve. Il perito d’ufficio potrà a sua
volta far richiesta al giudice sull’opportunità o meno di aderire all’esigenza del
consulente di parte, il quale può sempre chiedere copia dei documenti oggetto di
indagine tecnica.
Anche ad operazioni peritali concluse, il consulente di parte può presentare
istanza al fine di esaminare quanto già fatto oggetto della perizia, fermo restando
che la nomina e l’attività del consulente di parte non possono rallentare la perizia
e le altre attività processuali (art.230 comma 4 c.p.p.). Egli, nella relazione
scritta, potrà esprimere giudizi diversi da quelli del perito d’ufficio: in tal caso il
giudice può anche disattenderli, purché ne dia motivazione nella sentenza.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 58
4.7 I documenti a disposizione del perito
Come in precedenza già affermato, la richiesta di una consulenza tecnica in
ambito civile come nel penale implica che l’autorità procedente o la parte che si
rivolge all’esperto offra a questi non solo la documentazione in cui sono
contenute le scritture da sottoporre a verifica, ma anche quelle contenenti
scritture comparative, necessarie per accertare se le prime siano riconducibili al
soggetto che abbia manoscritto le seconde.
Le scritture in verifica sono ben definite in ragione del fatto che esistono nel
momento stesso in cui sia stata richiesta l’attività peritale; diversamente, per
quelle comparative possono sorgere diversi ostacoli che determinano una
limitazione obiettiva all’opera dell’esperto. Quelle in verifica dovrebbero essere
fornite in originale, in modo che l’esperto possa esperire i necessari esami
strumentali su cui le scritture giacciono e la presenza di eventuali alterazioni
quali cancellature, sostituzioni o manipolazioni di qualsiasi natura.
Nel caso in cui le scritture in verifica siano state inserite in copia nel fascicolo
processuale, con l’autorizzazione del giudice, il perito può recarsi nel luogo dove
gli originali delle scritture risultano custoditi e procedere ai necessari rilievi ed
alla riproduzione fotografica delle scritture stesse; di tali fotografie egli si avvarrà
per l’allestimento della documentazione dimostrativa con la quale potrà fornire al
destinatario dell’indagine grafica ogni chiarimento su quanto in precedenza
accertato.
L’acquisizione delle comparative, invece, può essere vincolata a numerosi
problemi soprattutto di natura procedurale. Il presupposto su cui si fonda l’analisi
di queste scritture è la certezza del soggetto che le ha vergate, quindi prima che il
giudice le offra al perito deve aver accertato che esse siano effettivamente
riferibili ad un determinato soggetto.
Generalmente la selezione delle scritture comparative avviene secondo un
criterio che esclude il rischio di incorrere in scritti apocrifi: la scelta, pertanto,
cadrà su documenti recanti l’autenticazione da parte di pubblici ufficiali oppure
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 59
su atti notarili.
In sede processuale anche contro l’evidenza dei fatti, se una scrittura non viene
accettata da una delle parti, il tecnico non potrà avvalersene e quindi riceverà
poche scritture comparative che limitano così il suo lavoro. In conseguenza di
ciò, nel rispondere al quesito postogli egli si troverebbe a basare le proprie
conclusioni sulla valutazione di poche scritture, riducendo la certezza delle
proprie affermazioni e sentendosi obbligato a formulare un giudizio di
probabilità.
Fra il materiale offerto al perito, quando vi è la presenza di soggetti affetti da
patologie si rende necessaria anche un’adeguata documentazione sanitaria; se la
scrittura in verifica presenta elementi di possibile natura patologica e le scritture
comparative evidenziano tutt’altra grafia, è chiaro che al perito non possa essere
negata un’adeguata documentazione che possa chiarire l’esistenza di una ragione
patologica tale da motivare la presenza di determinati gesti grafici nella scrittura
medesima. Si consideri, ad esempio, una scrittura a scatti, segmentata, ricca di
palesi soluzioni di continuità: essa è compatibile con la scrittura di un soggetto
che abbia un’ingessatura all’arto con il quale scrive, e quindi una cartella clinica
potrebbe giustificare quegli elementi che altrimenti condurrebbero ad un giudizio
diverso dell’esperto.
In definitiva, esistono elementi oggettivi che il perito non può assolutamente
ignorare e che giustificano la richiesta di accesso al fascicolo processuale e a
quant’altro possa agevolare e rendere più precisa la ricerca della verità, però
agendo sempre con la cautela, la criticità ed il distacco con il quale la lettura
degli atti va effettuata.
4.8 Il saggio grafico
Nei documenti offerti al perito, un limite può essere rappresentato dalle scritture
comparative: poiché non sempre tutti i documenti simili a quelli in verifica
possono essere acquisiti, in questi casi si impone la stesura di un saggio grafico.
Tale strumento, eseguito alla presenza di un perito grafologo, se ben indirizzato
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 60
può condurre alla risoluzione di molti casi.
In sede comparativa un elemento predominante è la coerenza tra i termini di
paragone: è, infatti, preferibile confrontare una firma apposta su di una cambiale
con una sottoscrizione proveniente da un documento affine. Il saggio grafico non
è un handicap per il soggetto che viene sottoposto ad indagine grafica: scrivere
parole o apporre firme su di un documento simile a quello in verifica non
comporta che egli debba alterare la propria grafia adottando forme grafiche
similari a quelle che si riscontrano nei documenti in questione, anzi deve far si
che essa rimanga spontanea ed aiutare così l’esperto a riconoscere più
agevolmente l’unicità di provenienza dei termini di paragone che sta
esaminando.
La prima cosa che deve essere cercata in una scrittura comparativa è proprio la
naturalezza, perché da questa emergono i segni della personalità grafica, segni
che a volte si vogliono nascondere. Il camuffamento grafico è il primo peggior
nemico che il perito deve combattere; è evidente, quindi, che qualsiasi elemento
modificante la scrittura in sede comparativa potrebbe influire negativamente
sull’accertamento della verità.
Il comportamento adottato con lo scrivente sottoposto a saggio grafico è
importante per la riuscita dello stesso: l’esperto deve porre in essere tanti
accorgimenti e mettere a proprio agio il soggetto al fine di ottenere maggiore
possibilità che egli produca una scrittura spontaneamente simile a quella abituale.
Si ritiene utile, ad esempio, comunicare al soggetto, estraneo o meno alla
verifica, che in qualsiasi modo dovesse scrivere la sua naturale grafia verrà
individuata; ciò potrebbe tranquillizzare il soggetto innocente. Infatti, la persona
sottoposta a saggio grafico, anche se estranea al procedimento giudiziario,
potrebbe generare una scrittura diversa da quella solita, dato comprensibile
considerando il livello di stress in cui si viene a trovare. Da qui ne deriva tutta
una serie di variazioni che farebbero pensare ad una dissimulazione.
Il perito potrebbe ricorrere anche a piccole astuzie per una corretta
somministrazione: dopo aver analizzato la scrittura in verifica può dettare allo
scrivente, oltre alle parole contenute nel testo in indagine, parole diverse che però
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 61
contengano gli elementi delle prime (per la parola “erede” si potrebbe dettare un
testo in cui vi siano le parole “credere”, “crede” o “eremita”). L’esperienza
comunque insegna che se la persona che si appresta a redigere il saggio grafico è
stato l’esecutore della scrittura in esame, può succedere che egli ricordi nei
minimi dettagli come si è adoperato a produrre la stessa, producendo una grafia
difforme dalla sua abituale.
Altra accortezza deve essere quella di far utilizzare il medesimo mezzo scrittorio
usato dall’esecutore dello scritto in verifica variandolo con altri, come è
necessario prendere in considerazione il piano scrittorio: esso, a seconda se
rigido o elastico, influenza il rilevamento della pressione, facendo si che scritture
appartenenti alla stessa persona mostrino segni pressori in contrasto tra loro.
Nel corso degli anni gli esperti hanno sviluppato tecniche sempre più raffinate
per non incorrere in scritti dissimulati; una delle più geniali tecniche è quella di
includere nel saggio grafico alcune pagine incise con la penna senza inchiostro: il
soggetto che esegue il saggio non visualizza ciò che scrive ma il tracciato
grafico, per pressione su un foglio di carta carbone, verrà trasferito sul foglio
sottostante e al termine dell’operazione il perito disporrà di una scrittura che
difficilmente il simulatore avrà potuto adeguatamente controllare.
Una volta acquisito il saggio grafico si procederà alla rilevazione di somiglianze
e differenze per esprimere un giudizio di identità attendibile, e costituire un
prezioso contributo per il successo dell’indagine.
4.9 La perizia sulla scrittura anonima
Gli scritti anonimi rappresentano una casistica di rilievo nell’ambito delle perizie
grafiche, rientranti quindi nella competenza del perito grafico. Per verificare se vi
siano particolarità individualizzanti, egli deve esaminare anche il dattiloscritto:
ad esempio, l’uso di due trattini anziché uno per andare a capo, il rispetto dei
margini destro e sinistro, il carattere utilizzato oppure la presenza o l’assenza del
capoverso.
Nell’analisi della scrittura anonima, il perito grafico deve effettuare alcuni esami
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 62
preliminari:
1. verificare con cosa è stata scritta: tipo di penna e di inchiostro, tipo di
carta ed il rapporto tra questa e l’inchiostro (esami merceologici);
2. valutare il contenuto dello scritto, al fine di comprendere cosa vuole dire
effettivamente l’anonimo, quale messaggio vuole comunicare;
3. fare un’analisi logico-sistematica dello scritto per valutare la capacità
linguistica dello scrivente e l’ambiente culturale-sociale nonché la sua
psicologia;
4. analizzare le forme di mascheramento materiale e psicologico
dell’anonimo (forme grafiche, simulazione, cultura, ecc.);
5. valutare i rapporti esistenti tra il destinatario dell’anonima ed il presunto
autore, per cercare le caratteristiche espressive che possono far risalire a
quest’ultimo.
Dalla scrittura si può inoltre tracciare, con gli strumenti della grafologia, un
quadro della personalità del suo autore; sono qui però necessarie due
osservazioni.
Innanzitutto gli scritti anonimi sono spesso dissimulati e questo limita la
spontaneità del tratto e la possibilità di un’analisi; ciò, seppur in parte, vale anche
per lo stampatello, adoperato spesso dall’anonimografo nella convinzione che la
scrittura sia così non identificabile.
In secondo luogo, per delineare l’identikit dell’autore dello scritto si ricorre
all’analisi extra-grafica della lettera da parte dello psicologo o del criminologo: è
possibile, infatti, tracciare un profilo psicologico dell’autore dello scritto
anonimo, individuando turbe comportamentali e psichiche.
Sotto questo punto di vista, il criminologo francese Locard distingueva l’autore
occasionale di scritti da quello che egli chiama più propriamente
“anonimografo”: nel primo caso si tratta spesso di un moto interiore e di uno
sfogo impellente, la cui spinta può alcune volte anche essere un desiderio di
giustizia o di rivalsa, ed è riduttivo ritenere che sempre la lettera anonima sia
“l’arma del vile”.
Considerarla tale è ancor più limitante nel caso dell’anonimografo abituale, per il
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 63
quale Locard ritiene si debba parlare di una sindrome patologica vera e propria,
caratterizzata da prolissità (che del resto si ritrova in diversi disturbi mentali) e
discorsi deliranti.
Altre caratteristiche riscontrabili nell’anonimografo sarebbero:
- la reiterazione (vi è chi arriva a spedire centinaia di lettere);
- la tendenza a coinvolgere parenti e amici, che in molti casi ne seguono
l’esempio;
- il linguaggio osceno, soprattutto da parte di chi ha avuto una “buona
educazione” anche di carattere religioso: il che costituirebbe una forma di sfogo
di pulsioni represse;
- il piacere e l’appagamento interiore;
- la modificazione costante della scrittura fino ad ottenere una seconda abitudine
grafica (con ciò rendendo difficile il compito del grafologo);
- la negazione della propria responsabilità anche di fronte all’evidenza;
- nei casi di anonimografi donne si ritroverebbe un quadro di personalità di tipo
isterico in cui molte isteriche scriverebbero lettere prive di fondamento, finendo
col convincersi delle proprie affermazioni.
E’ stato anche osservato che l’anonimografo ha una sorta di “personalità doppia”
perché da un lato si mostra amico della vittima, dall’altro la inonda di missive
minacciose.
Lo psicologo o il criminologo pertanto, nell’analizzare la scrittura anonima, si
trovano a ricavare informazioni dalle parole e dallo stile del suo autore; il loro
approccio deve allora essere di tipo psico-linguistico piuttosto che soltanto
psicologico, al fine di avere un quadro completo del soggetto da identificare.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 64
CONCLUSIONI
A conclusione della mia tesi voglio ancora una volta evidenziare l’importanza
che riveste l’analisi di un elaborato scritto.
La scrittura è una testimonianza incancellabile del nostro modo di essere:
attraverso i diversi caratteri del tratto, essa permette di rivelare i nostri istinti e le
emozioni più profonde, aiuta a riconoscere le nostre capacità e le nostre difficoltà
realizzando un ritratto di personalità.
Il cammino che la penna percorre attraversando il foglio racchiude in sé la sintesi
di tutte le peculiarità che compongono la grafia e riescono così ad identificare in
modo completo la sua unicità; il suo studio fornisce quindi un fondamentale
strumento di integrazione nell’indagine introspettiva di chi scrive, con
l’accortezza di andare a leggere al di là delle semplici parole.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 65
Bibliografia
- Balloni Augusto, Bisi Roberta, Monti Cecilia, Soda caustica allume di
rocca e pece greca. Il caso Cianciulli, Minerva edizioni 2010.
- Bargigli Barbara, Il crimine al femminile. Il caso di Leonarda
Cianciulli,, Arduino Sacco editore 2011.
- Bernardi B., Uomo cultura società, FrancoAngeli, Milano 1989.
- Boille Nicole, Il gesto grafico, gesto creativo. Trattato di grafologia,
Edizioni Borla, Roma 2006.
- Boille Nicole, Manetti Elena, La nostra scrittura. Un test per
riconoscerci, Sovera edizioni 2010.
- Buquet Alain, La perizia dei documenti manoscritti, Pioda Imaging casa
editrice, Roma 2007.
- Cianciulli Leonarda, Memoriale, Vol. I, fascicolo XI.
- Frison Roberta, Guerzoni Margherita, Roffi Giulio, Rubini Sara,
Manuale di scienze criminologiche, Criminologia, Vol. primo, Marco Del
Bucchia editore, Lucca 2009.
- Guaitoli A. R., Manetti E., Identità, Scrittura e Segni, Cedis editore
2005.
- Palaferri N., Dizionario Grafologico Morettiano, Libreria G. Moretti,
Urbino 2010.
- Palaferri N., L’indagine grafologica e il metodo morettiano, Libreria G.
Moretti, Urbino 2001.
- Pulver Max, La simbologia della scrittura, Boringhieri, Torino 1983.
ISTITUTO MEME S.R.L.- MODENA ASSOCIATO UIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES Alessandra Abatelillo – Scuola di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche (Secondo anno) A.A. 2011 - 2012
___________________________________________________________________ 66
Sitografia - www.benessere.com
- www.grafologia.weebly.com
- www.grafologiamorettiana.it
- www.lunacom.it/peritografologo
- www.periziagrafologica.com/articoli
- www.psicoscrittura.it
- www.scrittura-grafologica.info
- www.rivista.criminale.it
- www.wikipedia.it