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Istituto Comprensivo di Cessaniti Plesso di Filandari Scuola Media “Umberto Moricca”

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Istituto Comprensivo di

Cessaniti

Plesso di Filandari

Scuola Media

“Umberto Moricca”

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Origini del nome

La parola "Filandari" deriva da “filanda”, e questo lascia supporre che alcuni secoli fa vi

fossero presenti attività di lavorazione e filatura di tessuti. Nel dialetto locale, di tipo

calabrese, gli abitanti vengono chiamati "filandaroti".

Storia

È un piccolo centro posto, a circa 500 metri sul livello del mare, sulle falde orientali

del monte Poro, di fronte la valle del Mesima. È ubicato a poca distanza dal luogo dove

sorgevano le fortificazioni della città-stato di Mesima, da cui ha ereditato il patrimonio

storico e culturale. Il suo toponimo greco ci riconduce al periodo delle

incursioni saracene del condottiero Ixse, che misero a ferro e fuoco Nicotera, Mesiano

e Mileto. Verso l'850 si ipotizza che un artigiano di origine ellenica costruisse in questa

zona tranquilla, uno stabilimento di filatura e tessitura, arte che successivamente fu

estesa in tutti i paesi vicini allo stato di Mesima e nel Vibonese. Il ”Filandaru”,

nomignolo col quale si indicava in origine il vecchio filatore di fibre vegetali e di seta, fu

trasferito, prima ai suoi discendenti, e successivamente a tutto il villaggio. Filandari, già

casale di Mesiano unitamente ad Arzona, Pizzinni e Scaliti, fu nel corso dei secoli,

sottoposto a diversi feudatari. Tra i primi spicca Ruggero II il normanno, che a Mileto

fissò la sua dimora col titolo di conte. Gli succedette il suo terzogenito, anch'egli di

nome Ruggero, che nel 1130 fu incoronato Re di Sicilia. Successivamente passò ad

una famiglia di stirpe reale, i signori Roberto.

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Passò quindi all'Imperatore Federico II, che, con la sua illuminata autorità cercò di

riordinare i Feudi meridionali, emanando delle apposite leggi, secondo i dettami

scaturiti dalla famosa Costituzione di Melfi del 1231 : il paese fu ceduto a Seringo e

la dinastia del San Saverino perseguì con Orrigo Ruggero II, ed estinguendosi

con Luigi San Saverino nell'anno 1404, per contrasti scaturiti con la casa

reale Ladislao. Venne pertanto ceduto ai conti di Arena, nota stirpe di valorosi

condottieri al servizio della Regina Giovanna II. Passò poi nel 1501 a Giacomo dei

Principi di Bisignano, che a causa di una ribellione fu deposto, per cui il feudo finì

a Diego di Mendoza. Rul Gomez la Silvan l'ebbe in dote dal padre, e il paese fu a

lungo governato dal Marzono e dal Pignatelli, Duchi di Monteleone che lo tennero

sino al 1806 anno in cui decadde la feudalità. Una legge francese eleva Filandari ad

"università", ovvero a comune autonomo con giurisdizione sul Casale Arzona,

Mesiano, Pizzinni e Scaliti. Tale assetto amministrativo fu riconfermato anche con

legge del 19 gennaio 1807. Il terremoto del 5 febbraio 1783 sconvolse la Calabria e

la distrusse quasi interamente. In quella occasione molti palazzi gentilizi e varie

chiese crollarono, alcune non più riedificate ; venne distrutto anche il santuario

della Madonna della Misericordia in Arzona, di cui solo casualmente nel 1902 si

sono scoperti e localizzati le vestigia. Si ha motivo di credere che tra i ruderi siano

ancora sepolti arredi sacri di grande valore, statue processionali ed il tesoro

accumulato nei secoli dei pellegrini che offrivano i loro ninnoli e preziosi alla statua

della Vergine. A Filandari il terremoto causò sei morti e sessanta ducati di danni; ad

Arzona nessun morto, ma l'abitato fu in parte sconvolto e in parte reso inabitabile; a

Pizzinni non vi furono morti, ma il villaggio fu totalmente distrutto.

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Ricorrenze popolariComune di Filandari

• 15 luglio "discesa" Santa Marina;• 17 luglio festa patronale Santa Marina;• 9 agosto "salita" Santa Marina;• Ultima domenica di settembre festa di Maria Santissima Addolorata.

Frazione di Scaliti• Secondo sabato di settembre discesa di Maria SS.ma del Potere;• Seconda domenica festa di Maria SS.ma del Potere;• 31 gennaio messa degli Angeli.

Frazione di Arzona• Seconda domenica di agosto Maria SS.ma della Misericordia;• 5 Maggio festa di San Nicola di Bari.

Frazione di Pizzinni• 4 novembre San Carlo Borromeo.

Frazione di Mesiano• 5 agosto Santa Maria della Neve.

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Paesaggio visto dall’alto

del comune di Filandari

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1. Arzona (VV) Chiesa di San Nicola di Bari

• Nei primi anni ’50 fu costruita nell’attuale piazza la nuova Chiesa.

• La sacrestia è sotto il presbiterio.

• La Chiesa fu costruita a poca distanza da quella antica.

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1.2 Chiesa di San Nicola di BariVista interno

La Chiesa di S. Nicola èsemplice,formata da un’unicanavata. Sull’altare c’è la statuadel patrono,ovvero S. Nicola.Sulla destra c’è la statua del Cuore di Gesù e Sant’Antonio. Asinistra la Madonna delRosario,San Francesco di Paolae un quadro che rappresentatre bambini che sono stati salvati da S. Nicola.

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1.3 Chiesa S.S. MisericordiaLa chiesa fu edificata sullo spazio

precedentemente occupato da un santuario dedicato alla Madonna della Misericordia. I lavori per la costruzione

della nuova Chiesa ebbero inizio nel 1902. La costruzione della Chiesa avvenne

pressappoco come era stata descritta nel sogno, con la facciata verso est. L’edificio

fu realizzato con le offerte e la mano d’opera dei fedeli. Siccome ci voleva un

enorme fatica a trasportare l’acqua,decisero di costruire un pozzo.

Alla fine dei lavori, il pozzo fu chiuso con materiali di risulta.

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1.4 Interno della Chiesa della Misericordia

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1.5 Altare della Chiesa della Misericordia

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1.6 Alcuni alunni davanti la Chiesa della Misericordia

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1.7 Facciata laterale della chiesa dedicata alla Madonna della Misericordia

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1.8 Signora Micuccia a lavoro…

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1.9 Scorcio di Arzona

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2.Pizzinni (VV)Chiesa dell’Immacolata Concezione

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2.1 Chiesa dell’Immacolata

La Chiesa originaria si conserva nella parte centrale, il campanile è

inglobato nella facciata e vi si accede attraverso 4 gradini in granito.

L’edificio è risalente alla seconda metà del 700. Sulla preesistenza

della attuale Chiesa c’era il convento di S. Leone. Diversi sono stati

restauri negli anni. La Chiesa, dedicata all’Immacolata attualmente

ospita la confraternita. Sull’altare c’è la statua dell’Immacolata, che è

oggetto di culto nella processione dell’otto dicembre. Ai lati dell’altare ci

sono due angeli di gesso che reggono le candele, il tabernacolo ed ai

lati ci sono due colonnine con sopra due angeli. I cherubini di rosso ed i

serafini di celeste sono gli angeli più vicini a Dio. Le ali degli angeli non

sono altro che il collegamento della Terra con Dio. Lungo il perimetro

delle pareti ci sono le raffigurazioni della Via Crucis. A destra c’è la

statuina dell’ Ecce Homo e il quadro di S. Giovanni Battista con

l’agnello. A sinistra c’è S. Giuseppe e il quadro della Madonna. Il soffitto

è in legno con due lampadari all’interno di due rosoni fatti in gesso.

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2.2 Interno della Chiesa dell’Immacolata

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2.3 Interno della Chiesa dell’Immacolata

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2.4 Statua dell’Immacolata Concezione

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2.5 Altare della Chiesa dell’Immacolata

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2.6 Statua dell’Immacolata e di Maria SS.ma Addolorata

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2.7 Fusto di una colonna greca e statua di San Carlo Borromeo

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2.6 Presbiterio con i Cherubini e Serafini

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2.7 In ricordo della battaglia del 1807

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2.8 Chiesa di San Carlo Borromeo facciata frontale

La Chiesa di San Carlo Borromeo è formata anch’essa da una navata, si può dire che sia stata edificata durante il 17°secolo, facendo riferimento alla Chiesa di San Leone presente fino al 1632. Con il terremoto del 1783 , subì dei danni. San Carlo Borromeo fu un vescovo del XVI secolo, nacque nel 1538, partecipò al Concilio di Trento. Fu vescovo di Milano, si adoprò molto per la formazione del clero, fondò ospedali e ospizi, donò le ricchezze di famiglia a chi ne aveva d bisogno. Morì di peste, a Milano all’età di 46 anni.

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3.Scaliti (VV)Chiesa della Madonna del Potere

Chiesa S. Maria del Potere. L’attuale luogo sacro, è stato realizzato a cavallo degli anni ‘40 e ‘50 del

ventesimo secolo. La Chiesa ha l’abside semicircolare.

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3.1 Interno Chiesa della Madonna del Potere

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3.2 Chiesa di San Pietro Apostolo

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3.3 Particolari dell’interno

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3.4 Grotta di Santa Cristina(tristemente abbandonata)

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4. Mesiano (VV)Chiesa Maria Santissima della Neve

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4.1 La Chiesa di MesianoLa costruzione della Chiesa di Mesiano è iniziata nel 1996 ed è stata completata nel 1997. La sua inaugurazione è avvenuta il 4 agosto 1997. È una struttura prefabbricata ed è sorta nello stesso luogo dove prima c’era la vecchia chiesetta, demolita perché presentava diverse lesioni ed era troppo piccola per poter accogliere la comunità cristiana che andava crescendo con il progressivo incremento della popolazione del luogo. La Chiesa ha una forma di una tenda ed ha una sola navata. Dall’esterno verso l’interno vi sono una serie di episodi simbolici: la porta presenta dei rilievi che raffigurano una famiglia mentre entra in chiesa: la mamma porta una bimba in braccio, il papà tiene il figlio per mano mentre altri rilievi raffigurano tante colombe che volano. Sulla gradinata antistante la porta vi sono delle sagome che rappresentano delle persone anziane che stanno per entrare in chiesa. Nel pavimento, sul lato sinistro vi sono incassate cinque bacheche che contengono alcune sculture in ottone. La prima scultura rappresenta una grande mano, una croce e una colomba che sono il simbolo del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo; la seconda presenta il sole, simbolo di Cristo che illumina; la terza è una colomba stilizzata che rappresenta lo Spirito Santo; la quarta è una conchiglia, simbolo della vita che comincia e nella quinta vi sono due pesci. La parola pesce in greco si traduce ìχθύσ e le sue lettere formano l’acronimo delle parole Iesus, Xristos, Teou, Uios, Solter = Gesù Cristo di Dio Figlio Salvatore. Infatti i primi cristiani per riconoscersi tra di loro e non farsi capire dai pagani disegnavano un pesce. La sesta scultura è costituita da spighe di grano. L’altare è formato da due macine di antichi frantoi e il tabernacolo è una pietra di un vecchio mulino.

Sulla parete in fondo del presbiterio vi è una grande statua di Cristo Risorto racchiusa in una cornice di tre grandi spighe.

La base del battistero è una boccola al cui interno girava il perno della macina ed è circondata da un volo di colombe.

Il confessionale è costituito da un Crocifisso in cui Gesù è in parte staccato dalla croce, viene ripreso il motivo delle spighee del sole ed è delimitato da un girotondo di bambini e di colombe, anche negli altri arredi sacri come l’ambone, la fioriera, il leggio posto sull’altare riprendono i motivi delle spighe, dei bambini e delle colombe.

La vetrata del portone d’ingresso rappresenta in modo stilizzato un campo di grano, nelle prime due finestre laterali la luce è più viva e le spighe si piegano verso l’altare, nelle altre due più vicine al presbiterio la luce prende il sopravvento eper metà vetrata è rappresentato il sole .L’oblò centrale in alto è volutamente vuoto e rappresenta la luce pura.

Tutti i dettagli della Chiesa rappresentano il lavoro dell’uomo come massima espressione della sua dignità e il cammino della salvezza. La chiesa è dedicata a Santa Maria della Neve che si festeggia il 5 agosto e a San Nicola.

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4.2 Visita alla Chiesa di Mesiano

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5.1 Chiesa Maria SS.ma Addolorata

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MARIA

ADDOLORATA

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5.2 Sagrato Chiesa dell’Addolorata

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5.3 Scorci ‘’filandaresi’’

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5.4 Portali antichi

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5.5 Per tutti noi simbolo di Filandari

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SCORCIO

VIA

ROMA

5.6

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5.7“Viuzza” caratteristica. Sulla destra antico portale, in lontananza veduta del campanile Chiesa Santa Marina Vergine.

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Veduta facciata frontale Chiesa padronale5.8 Veduta facciata laterale Chiesa padronale

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5.9 Interno Chiesa Santa Marina Vergine

•La Chiesa presenta un’unica navata;

• Dedicata con marmi policromi;•Ha un altare imponente

che ricorda la Bibbia;• All’interno è custodito un

antico organo a canne;•Il tetto è a cassettoni;• Sono presenti le statue

di: Sant’Antonio e MariaSs.ma del Carmelo (a destra);

la Vergine Immacolata e il Sacro Cuore di Gesù (a sinistra)e due piccole statue rispettivamente di Santa Rita e San Francesco di Paola.

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5.10 Statua Santa Marina Vergineprotettrice di Filandari

Statua Maria Ss.ma del Carmelo

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Hanno collaborato alla realizzazione del PowerPoint:

Letizia Lascala, Andrea Lascala e Francesco Purita.

Un grazie particolare a Chiara Costa.

CLASSE I-III E