ISTITUTO COMPRENSIVO MONDOVÌ 1 SCUOLA PRIMARIA … · SCUOLA PRIMARIA TRIGARI ANNO SCOLASTICO...
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Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
PROGETTO OFFICINA DIDATTICA “L'ARTE DI RACCONTARE”
ISTITUTO COMPRENSIVO MONDOVÌ 1
SCUOLA PRIMARIA TRIGARI
ANNO SCOLASTICO 2016/2017
LABORATORIO BIOGRAFICO “RACCOLTA DI STORIE”
Classe 4^ A
Insegnante Trentinella Vincenza
Finalità
Attraverso il racconto, ognuno di noi trasmette ciò che ha vissuto o sta vivendo, i suoi significati e le sue verità soggettive, ma perché ciò avvenga è necessario che ci sia un interlocutore che lo ascolti, un testimone, uno scrivano intelligente, colui che sollecita la narrazione, l’ascolta e la trasforma in un testo. Il racconto orale viene così trasformato in oralità scritta, condivisa attraverso diversi passaggi di restituzione, che diventano momenti cruciali perché attivano meccanismi di svelamento e di riflessione. Obiettivi
- Progettare e attuare una raccolta di storie biografiche incentrate su focus specifici scelti collettivamente
- Apprendere come si costruisce una traccia narrativa - Sperimentare in modo protetto e monitorato il colloquio narrativo - Elaborare un testo biografico - Restituire le storie biografiche al gruppo - Interagire in modo collaborativo in una conversazione - Comprendere il tema e le informazioni essenziali di un’esposizione - Ascoltare e comprendere testi di vario tipo riconoscendone fonte, tema ed
intenzione dell’emittente - Formulare domande chiare e pertinenti durante o dopo l’ascolto - Organizzare un discorso orale sul tema affrontato - Interagire in modo costruttivo contribuendo all’apprendimento condiviso e alla
realizzazione di prodotti comuni - Impiegare tecniche di lettura silenziosa e di lettura espressiva ad alta voce - Usare opportune strategie per analizzare il contenuto - Raccogliere le idee, organizzarle per punti, pianificare la traccia di un’esperienza
Metodologia
- Formazione del gruppo dei raccoglitori e dei narratori/testimoni - Progettazione partecipata de focus e della traccia del colloquio narrativo - Raccolta delle storie narrate attraverso la registrazione dell’intervista - Restituzione del testo, in forma scritta, ai narratori e condivisione in modo che gli
stessi si riconoscano nel prodotto finale - Restituzione delle storie biografiche al gruppo
Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
- Pubblicazione delle storie attraverso book digitali Materiali e strumenti Tablet, LIM, materiale di facile consumo, app specifiche per la registrazione e per la costruzione di book digitali, piattaforma Moodle.
Spazi Aula, aula LIM. VALUTAZIONE DI PROCESSO
La valutazione riguarderà:
✓ coerenza fra progettazione e realizzazione
✓ rispetto dei tempi
✓ efficacia deifocus scelti
✓ adeguatezza degli spazi utilizzati
✓ adeguatezza degli strumenti adottati
✓ rilevazione di difficoltà e criticità emerse durante il percorso
VALUTAZIONE DI ESITO
La valutazione sarà relativa al tipo di attività e agli stati d’animo dei partecipanti:
✓ Autovalutazione finale del laboratorio attraverso una scheda di feed-back
✓ Gli elaborati dei bambini raccolti nel loro fascicolo e quelli raccolti nei book digitali
Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
PROGETTO “L’ARTE DI RACCONTARE”
LABORATORIO BIOGRAFICO “RACCOLTA DI STORIE”
QUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE ALUNNI CLASSE 4^ A
INDICATORI
MOLTO
ABBASTANZA
POCO
NO
Mi è piaciuto
svolgere le
attività del
laboratorio
Sono riuscito/a a
svolgere i lavori
assegnati
Sono
soddisfatto/a del
risultato ottenuto
Mi è piaciuto
lavorare nel
piccolo gruppo
Sono riuscito ad
esprimere le mie
idee
Ho rispettato i
tempi di lavoro
Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
Traccia di scrittura per l’autovalutazione
Il laboratorio biografico
Le attività preferite del laboratorio sono state
Ho trovato facile
Ho trovato difficile
Quando ero in difficoltà ho cercato di
Durante il lavoro è successo che
La prossima volta avrei bisogno di
Durante il momento di scrittura mi sembrava di
Quando leggevo le mie biografie ai compagni ho provato
Il colore che associo al laboratorio di biografia è
Da questo laboratorio porto via
Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
Valutazione di processo
I tempi e gli spazi sono stati abbastanza adeguati allo scopo del percorso.
Il compito del laboratorio è stato piuttosto complesso perché gli alunni hanno messo in
campo e sviluppato molteplici abilità: di scrittura, tecnologiche, sociali ed organizzative.
I bambini hanno condiviso momenti di ascolto attivo e apertura all’altro che li ha coinvolti
anche dal punto di vista emozionale.
Tutti hanno portato a termine il proprio compito realizzando l’intervista al compagno/a con
il supporto dei tablet acquistati con il contributo della Fondazione CRC e l’uso autonomo di
app specifiche. Gli studenti hanno prodotto testi biografici in terza persona, partendo
proprio dalle interviste realizzate in prima persona, sbobinate e manipolate.
Il momento della restituzione è stato fondamentale per il gruppo classe che si è dimostrato
motivato e interessato all’ascolto delle biografie prodotte dai compagni.
La classe ha saputo mettere in atto strategie efficaci per il raggiungimento degli obiettivi
prefissati e condivisi all’inizio del percorso. La sfida di lavorare tutti nello stesso spazio
fisico non è stata da poco, soprattutto durante la registrazione che richiedeva anche il
controllo del tono di voce da parte di tutti.
La prova più complessa per gli alunni è stata quella di realizzare un libro digitale che
narrasse con diversi linguaggi il percorso laboratoriale di questi due anni. Attraverso
attività di peer to peer, i bambini hanno realizzato le varie pagine dell’ebook inserendo le
fotografie dei loro disegni e dei loro elaborati, l’audio che riproduce la lettura personale dei
propri testi, cornici e sfondi per personalizzare il libro. Si sono divertiti a fotografarsi per poi
realizzare, a mano, il ritratto del compagno intervistato da allegare alla biografia scritta.
I ragazzi, in autonomia o con maggior supporto, hanno dimostrato determinazione nel
portare a termine il compito, consapevolezza delle difficoltà emerse durante i lavori,
capacità di risolvere i problemi, serietà nel rispetto reciproco e delle regole condivise.
L’autovalutazione finale, attraverso una scheda di feed-back, ha concluso le attività
laboratoriali confermandone l’efficacia dal punto di vista metodologico e didattico.
Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
Valutazione di esito
Dall’autovalutazione è emerso che i bambini hanno gradito il percorso programmato. Si
sono attivati con entusiasmo, ognuno in base alle proprie possibilità, per svolgere il
compito assegnato. Tutti hanno portato a termine le attività con soddisfazione per il
risultato ottenuto.
La difficoltà maggiore riscontrata dagli alunni è stata far raccontare in modo più dettagliato,
indagare e far emergere i pensieri dell’intervistato attraverso ulteriori domande non in
scaletta, da inventare al momento, atte ad approfondire l’argomento trattato.
Il fervore della classe ha generato attimi di trambusto soprattutto quando, invece, c’era la
necessità di concentrarsi per scrivere i testi. L’unico momento di silenzio assoluto si è
verificato durante lo sbobinamento delle interviste in cui tutti avevano gli auricolari inseriti
ed erano concentrati nell’ascolto.
Interessante la collaborazione tra gli alunni che hanno svolto la funzione di tutor nei
confronti di chi aveva bisogno di un aiuto pratico o di ulteriori chiarimenti.
La classe ha apprezzato questo modo piacevole e “divertente” di imparare.
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Mi è piaciutosvolgere leattività dellaboratorio
Sono riuscito asvolgere i lavori
assegnati
Sono soddisfattodel lavoroottenuto
Mi è piaciutolavorare nel
piccolo gruppo
Sono riuscito aesprimere le mie
idee
Ho rispettato itempi di lavoro
Autovalutazione del laboratorio "Raccolta di storie"classe 4^ A
MOLTO ABBASTANZA POCO NO
Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
TEMA DELL’INTERVISTA: LA PREPOTENZA
TRACCIA DELL’INTERVISTA Domande preliminari
• Chi sei? Vuoi farti chiamare così o vuoi usare uno pseudonimo?
• Da dove vieni?
• Quali sono i tuoi interessi?
• Ti fa piacere parlare di questo argomento?
• In quale occasione hai sentito questa parola?
• Vorresti spiegare che cos’ è per te la prepotenza?
FOCUS
Prepotenza – Infanzia
• Ricordi la prima volta in cui da piccolo/a hai visto episodi di prepotenza? Racconta.
• Ricordi un episodio della tua infanzia in cui qualcuno è stato prepotente con te? Racconta.
• Ricordi un episodio della tua infanzia in cui tu sei stato prepotente con qualcuno? Racconta.
Prepotenza – Incontr i
• Ricordi di un incontro con una persona particolarmente prepotente? Racconta.
• A quale immagine assoceresti quella persona?
• Come ti sei comportato/a durante questo incontro? Racconta.
• Come avresti voluto comportarti e perché non l’hai fatto? Racconta.
Prepotenza - Emozioni
• Racconta di quella volta in cui un episodio di prepotenza vissuto ti ha fatto provare una forte emozione
• Quale colore assoceresti all’emozione provata?
• Se tu fossi la prepotenza quale parte del corpo saresti?
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TEMA DELL’INTERVISTA: LA MUSICA
TRACCIA DELL’INTERVISTA Domande preliminari
• Da dove vieni?
• Quali sono i tuoi interessi?
• Ti piace ascoltare musica o cantare?
• Ti fa piacere parlare di questo argomento?
• Che rapporto hai con la musica?
FOCUS Musica – Infanzia
• Ricordi la tua musica/canzone preferita da bambino/a? Qual era? Racconta
• Chi te la cantava?
• Ricordi un episodio della tua infanzia legato ad una musica/canzone particolare? Racconta
• Avevi un idolo musicale? Quale? (cantante, gruppo e compositore) Musica – Incontri
• Ricordi una musica che abbia accompagnato un incontro significativo della tua vita? Racconta
• In quale circostanza la musica è stata per te un modo per scoprire nuove amicizie? Racconta.
• In quale circostanza la musica è stata per te un modo per scoprire nuovi mondi? Racconta.
Musica - Emozioni
• Racconta un episodio della tua vita associato a una particolare musica e ad uno stato d’animo o ad un ricordo emotivo forte.
• Quale musica assoceresti a queste emozioni: felicità, malinconia, paura, dolore, meraviglia.
Musica – Ritualità
• Se tu fossi una musica/canzone quale saresti?
• Ricordi momenti o luoghi particolari legati a musiche o canzoni
Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
TEMA: I SOGNI
TRACCIA DELL’INTERVISTA
Domande preliminari
• Qual è il tuo nome? Vuoi farti chiamare così o vuoi usare uno pseudonimo?
• Da dove vieni?
• Quali sono i tuoi hobby?
• Ti fa piacere parlare di questo argomento? Perché?
• Che cosa pensi delle persone che sognano?
• Ti ritieni un sognatore? Perché?
• Come fai a ricordare quello che sogni?
FOCUS I sogni di notte
• Raccontami del sogno più lontano di cui ti ricordi.
• Raccontami dell’ultimo sogno che hai fatto.
• Che cosa succede in genere nei tuoi sogni?
• C’è un sogno che si ripete quando vai a dormire?
• Come pensi che siano i tuoi sogni?
• Qual è il colore dei tuoi sogni? Perché? I sogni che vorrei fare
• Che tipo di sogno vorresti fare? Racconta.
• Chi vorresti incontrare nei tuoi sogni? Che cosa fareste insieme?
• Se tu fossi un personaggio della fantasia, chi vorresti essere nei tuoi sogni? Perché?
I sogni e le emozioni
• Raccontami di quella volta in cui il sogno ti ha fatto provare una forte emozione.
• Qual è l’emozione provata? Che cosa hai fatto?
• Se questo sogno fosse un oggetto, quale sarebbe?
Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
Istituto Comprensivo Mondovì 1 Scuola primaria Trigari
Classe 4^ A
Laboratorio biografico Anno scolastico 2016/2017
Raccolta di storie
Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
Nel paradiso di Ludovica
Il suo nome è Ludovica e vuole farsi chiamare così.
Viene da Carano che è un posto vicino a Napoli.
I suoi hobby sono: ballare Hip - hop, fare Capoeira e andare sullo skateboard.
A lei piace parlare di questo argomento perché è un modo per conoscersi meglio.
Secondo lei le persone che sognano, sognano dei desideri che vogliono che si avverino.
Si ritiene una sognatrice perché gli piace sognare cose belle.
Per ricordarsi quello che ha sognato, di mattina appena si sveglia, lo va a raccontare alla
sua mamma e al suo papà.
Il sogno più lontano di cui si ricorda è quello in cui un giorno erano andati al parco di
Piazza e sono arrivati dei mostri che hanno mangiato tutti quanti e poi è arrivata una tigre
che ha mangiato tutti i mostri e lei.
L’ultimo sogno che ha fatto è di ieri sera e parlava di un mostro che saltava molto in alto e
loro dovevano saltare più in alto di lui o dovevano passargli sotto sennò li ammazzava.
In genere nei suoi sogni succede che ammazzano delle creature che non esistono.
Non c’è un sogno che si ripete quando va a dormire.
Pensa che i suoi sogni siano belli e brutti.
I suoi sogni sono di tutti i colori perché prova tantissime emozioni.
Nel suo sogno vorrebbe diventare attrice, incontrare tanti attori e fare tanti film con loro.
Se fosse un personaggio della fantasia vorrebbe essere Scinici perché le piace
investigare.
Il sogno che le ha fatto provare una forte emozione è stato quello in cui c’erano dei mostri
che inseguivano la sua famiglia e poi hanno staccato il dito a suo papà.
Se questo sogno fosse un oggetto per Ludo sarebbe una matita perché si può buttare.
A Ludovica piace sognare.
Narrato da Ludovica e raccolto da Alex
Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
I sogni più belli della vita
Si chiama Beatrice e vorrebbe essere una stella che brilla.
Viene dalla Romania.
Lei vorrebbe finire tutta la scuola e vorrebbe diventare un’avvocatessa.
Le fa piacere parlare di questo argomento perché è bello sognare quello che si vorrebbe
fare da grandi.
Bea si ritiene una sognatrice perché sogna tutte le notti.
Lei di mattina si sveglia e prova a ricordare quello che ha sognato la sera prima.
Il sogno più lontano che si ricorda è quello in cui lei e sua sorella stavano volando nello
Spazio e erano andate sulla luna e si chiedevano come è fatta.
L’ultimo sogno è stato quello che lei e io appena toccavamo l’acqua diventavamo sirene.
Nei suoi sogni in genere succedono cose di avventura e di fantasia a lei e a sua sorella.
Bea pensa che i suoi sogni siano un po' ridicoli perché sono di fantasia.
Il colore dei suoi sogni è l’azzurro perché quando dorme pensa di essere nel cielo.
Il sogno che vorrebbe fare sarebbe incontrare Violetta stare insieme a lei e cantare con lei.
Se fosse un personaggio della fantasia lei vorrebbe essere una regina per farsi ubbidire da
tutti.
Ha provato una forte emozione quando ha sognato di essere andata al parco con sua
sorella e aveva visto un aeroplano che le stava cadendo sulla testa, allora sono scappate
via impaurite.
Se il sogno fosse un oggetto dovrebbe essere una bambola perché alcune volte le
bambole sono presenti nei suoi sogni.
Narrato da Beatrice e raccolto da Alessandra
Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
La terra dei sogni fantastici
Si chiama Giani e vuole usare lo pseudonimo Max.
Viene dalla Romanìa.
I suoi hobby sono: giocare a calcio, mangiare, andare a passeggio col suo cane ,andare al
doposcuola e stare a casa.
Gli fa piacere parlare di questo argomento perchè lo fa sentire bene.
Pensa che le persone che sognano siano brave .
Pensa di essere un sognatore perchè sogna molte cose.
Il sogno più lontano non se lo ricorda.
In genere nei suoi sogni succede che suo fratello è più grande di lui, più alto di lui, e ha
anche la patente.
Non ha un sogno che si ripete quando va a dormire.
Pensa che I suoi sogni siano un po’ strani.
Il colore dei suoi sogni è il verde perchè ha detto che rappresenta la natura.
Nei suoi sogni vorrebbe essere un personaggio del suo cartone preferito: Gumball.
Vorrebbe essere il fratello di Darwin e andare in giro a spassarsela e ascoltare anche la
canzone [Quanto è bello essere piccoli].
Nei suoi sogni vorrebbe incontrare sua madre, fare la spesa insieme e sua madre gli
compra 2 cellulari.
Se fosse un personaggio della fantasia, nei suoi sogni vorrebbe essere un maestro che
insegna a giocare ai videogiochi.
Quella volta in cui ha provato una forte emozione era Spiderman che combatteva contro I
brufoli. Ha provato forza, coraggio e ha continuato a sognare.
Se questo sogno fosse un oggetto sarebbe una marionetta.
Penso che Giani abbia tanta immaginazione ...
Narrato da Giani e raccolto da Arcel
Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
I sogni nella vita
Il suo nome è Alessandra e vorrebbe essere un orso bianco.
Ha vissuto in Italia e ha abitato tutti gli anni a Mondovì
I suoi hobby sono di giocare a pallavolo in serie due e andare a conoscere Dybala.
Le fa piacere parlare di questo argomento perché secondo lei è bello dire i propri sogni
agli altri.
Sognare è una cosa molto bella.
Lei quando si sveglia alla mattina, chiude almeno un minuto o due minuti gli occhi e cerca
di ricordarsi di nuovo nella sua mente il sogno che ha fatto nella notte.
Il suo sogno più lontano è stato quello in cui lei era andata in Svizzera con la sua famiglia,
aveva 15 anni e aveva incontrato la sua amica Beatrice e andavano a scuola insieme.
Loro erano andate da una signora a chiedere dove era il parco giochi. Si erano chieste
perché non c’erano i parco giochi. Allora Beatrice e lei sono andate a protestare contro il
Comune, dopo loro due hanno vinto perché avevano messo il parco giochi e poi lei e
Beatrice erano andate a giocare e alla fine si sono abbracciate perché lei doveva partire e
invece Beatrice rimaneva ancora dei giorni in più.
Il suo ultimo sogno è stato quando lei era su un prato distesa e c’erano delle api che la
venivano a salvare, la prendevano da un piede e c’era anche suo padre. Prima un
gruppetto prendeva lei e poi un altro gruppetto suo padre poi allora si è meravigliata
perché le avevano salvato la vita.
Nei suoi sogni in genere succede che prova gioia e fantasia, ma anche un po' di tristezza
però lei preferisce la gioia.
Nei suoi sogni c’è un sogno che si ripete.
Il colore dei suoi sogni è il rosso perché con il rosso si sente bene, questo colore le fa
provare grandi emozioni come la tristezza e la gioia .
Se fosse un personaggio della fantasia, nei suoi sogni vorrebbe essere la bella e la bestia
perché le piace quando la bestia si trasforma in principe.
Lei vorrebbe fare un sogno in cui gioca a calcio con Dybala nella Juve però lei è una
femmina e non un maschio.
Se questo sogno fosse un oggetto sarebbe un pallone di calcio.
Narrato da Alessandra e raccolto da Beatrice
Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
I sogni horror di Simone
Si chiama Simone e vuole usare uno pseudonimo che è il DISTRUTTORE.
Abita in via dei formaggi, in piazza Santa Maria Maggiore.
I suoi hobby sono sparare e pulire in casa.
Lui non è una persona che riesce a esprimersi e con i sogni riesce ad entrare più in contatto con le persone.
Riesce a ricordare i suoi sogni perché ha uno spazio nel suo cervello proprio per i suoi sogni, che è tutto nero.
Il suo sogno più lontano che si ricorda è di quando all’asilo ha sognato la sua ragazza.
Nell’ultimo sogno che ha fatto ha incontrato un drago gollum che dalla testa lanciava delle teste gollum.
Nei suoi sogni in genere succede che viene ucciso oppure incontra una persona che lo aiuta fino all’ultimo livello di un video gioco e poi vengono uccisi.
I suoi sogni sono colorati e molto movimentati, ma lo spazio nel suo cervello è nero.
A lui fa piacere parlare dei sogni perché è una cosa che non riesce molto a esprimere.
É un appassionato di armi e da grande vuole diventare un’agente del N.C.I.S.
e vuole anche combattere il crimine e gli assassini.
Narrato da Simone e raccolto da Federico
Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
La musica per Oumaima
Lei si chiama Oumaima e viene dal Marocco.
I suoi interessi sono: giocare, saltare la corda, ballare e andare a cavallo.
Le piace la musica e cantare a modo rep.
Lei adora molto parlare di questo argomento perché non ha mai fatto un’ intervista.
Il suo rapporto con la musica è come se la musica fosse nel suo cuore.
La sua musica preferita da bambina era La danza del fuoco, la cantava la maestra e poi
l’ha trasformata in una recita.
A Oumaima la canzone Bangkok ha trasmesso meraviglia perché le tira su il morale.
Se Oumaima fosse una canzone sarebbe La danza del fuoco perché ha un ritmo veloce.
Lei sente la musica al teatro, al cinema e anche in tv.
La musica è dentro il nostro cuore come ha detto lei.
Narrato da Oumaima e raccolto da Gabriele
Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
I sogni spaventosi di Jacopo
Si chiama Jacopo, vorrebbe chiamarsi Jachiz.
Viene da Mondovì.
I suoi hobby sono: cucinare, fare il pane, ma soprattutto fare la pasta all’uovo, usare il pc
e leggere lo Hobbit.
Gli piace parlare di questo argomento per esprimere i propri sogni agli altri.
Lui non pensa che i sognatori siano grandissimi, ma pensa che abbiano una fantasia
grandissima e non la smettono di sognare.
Lui si ritiene un sognatore perché sogna molte volte e per lui è una cosa grande perché gli
rimane impresso nella mente.
Nel suo sogno più lontano i suoi genitori erano morti.
Era in Olanda e giocava con suo fratello. Poi suo fratello è sparito e la luce è scomparsa.
Ha sentito un uomo che affilava un coltello su una pietra. Aveva così paura che ha preso il
telefono per fare luce e appena l‘ha toccato è morto.
Nel suo ultimo sogno lui era il protagonista di un gioco di nome Resident evil 7 e appena
moriva rinasceva di colpo e aveva il sangue sul suo corpo e vedeva la morte in faccia.
Il sogno che si ripete è Resident evil 7.
Secondo lui i suoi sogni sono spaventosi e troppo pieni di sangue.
I suoi sogni sono in bianco e nero perché fa più paura perché vede un puntino bianco ed è
così spaventoso.
Lui vorrebbe fare dei sogni ancora più brutti che lo facciano svegliare di notte perché così
gli viene un infarto.
Se fosse un personaggio della fantasia nei suoi sogni lui vorrebbe essere Hiten perché è il
suo personaggio preferito.
Ha provato una forte emozione quando ha sognato che i suoi genitori erano morti.
Era così triste che picchiava la bara perché non lo accettava.
Se questo sogno fosse un oggetto sarebbe la morte.
Jacopo dentro di sé ha dei pensieri spaventosi per la sua età.
Narrato da Jacopo e raccolto da Hiba
Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
IN VIAGGIO NEI SOGNI DI HIBA Lei si chiama Hiba non vuole usare uno pseudonimo perché le piace il suo nome che
vuole dire dono di Dio.
Viene da Torino.
I suoi hobby sono cucinare, nuotare, fare basket e aiutare le persone che sono in difficoltà.
Le piace parlare di questo argomento perché può dire le sue emozioni e cosa prova sulle
cose degli altri e sulle sue.
Lei pensa che le persone che sognano siano fantasiose.
Si ritiene una sognatrice perché sogna tutte le notti e sogna anche a occhi aperti come
quella volta che ha sognato che la sua classe stava ben muta perché era morta. La
maestra aveva preso l’accetta e li aveva bendati prima con la benda e poi con lo scocht.
Ricorda quello che sogna perché le rimane impresso.
Il suo sogno più lontano è quando era andata a Torino e aveva visto un bambino che in
realtà era una persona che era come uno zombie e tutti gli altri erano nascosti e avevano
una maschera che faceva paura e lei si era spaventata.
Il suo ultimo sogno che ha fatto è stato quando era in cantina perché sua mamma l’aveva
mandata a prendere il pane nel congelatore, aveva quasi 20 anni. Non sapeva dov’era la
luce e quindi si è portata il telefono, ma si è scaricato. Appena ha trovato l’interruttore le è
apparso Freddy e si è spaventata così tanto che stava per svenire.
Nei suoi sogni di solito succede che c’è un personaggio cattivo come la morte e vuole tipo
ucciderla.
In genere sogna che qualcuno la prende e la porta dal clouwn killer, un assassino che
vuole prendere la sua anima e ucciderla.
I suoi sogni sono spaventosi perché l’argomento centrale è sempre qualcosa che riguarda
la morte.
I suoi sogni sono a colori perché sono più spaventosi e così ci vede meglio.
Vorrebbe fare sogni che siano felici solo per una volta sola però non le succede mai.
Nei suoi sogni vorrebbe incontrare Freddy e tutta la sua classe così lo ucciderebbero.
Lei nella sua fantasia vorrebbe essere Freddy per spaventare tutti i bambini che odia e
mettersi dentro di lui e così può comandarlo e andare da quello che è cattivo e gli dice di
smetterla e di chiedere scusa a Hiba.
Il sogno che le ha fatto provare una forte emozione è quello in cui ha incontrato Freddy,
poi si è svegliata a mezzanotte e poi l’ha risognato e le è apparso Harry Potter.
Ha provato paura ed eccitazione, eccitazione perché era apparso Harry Potter allo stesso
tempo impaurita perché c’era Freddy.
Se questo sogno fosse un oggetto sarebbe la bacchetta di Harry Potter.
Non bisognerebbe fare sogni così spaventosi alla sua età, ha solo 9 anni, è un po strano.
Narrato da Hiba e raccolto da Jacop
Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
Stefano, un bambino fantasioso
Il suo nome è Stefano, gli piace anche Stefy.
Viene dal Merlo a Mondovì.
Ha diversi hobby, ma adesso non se li ricorda.
Gli piace più o meno parlare dei sogni perché sono cose sue e lo sottolinea sue.
Pensa che le persone che sognano siano interessanti e che sognare sia una cosa forte
perché lo fa sentire bene, felice.
Si ritiene un sognatore perché gli piace molto sognare.
A dire il vero si ricorda poche volte quello che sogna.
Il sogno più lontano di cui si ricorda è quello in cui era insieme a Taranza. È un tipo che ha
conosciuto in un videogioco che ogni cosa che guardava si formava una faccia anche nell’
acqua del water si formava anche quando chiudeva gli occhi.
L’ ultimo sogno di cui si ricorda è quello in cui era un professore che con un super Bazzuca
uccideva gli altri professori e aveva distrutto la scuola e distruggeva tutte le scuole del
mondo e i bambini festeggiavano.
I suoi sogni in genere sono avventure.
A dire il vero non c’ è un sogno che si ripete quando va a dormire.
Pensa che i suoi sogni siano forti, divertenti, devastantemente avventurosi.
I suoi sogni sono di tutti i colori che esistono perché gli piace vedere tutto più colorato.
Non vorrebbe fare un sogno particolare, gli piacciono già i sogni che fa adesso.
Nei suoi sogni vorrebbe incontrare Arsly, insieme vivrebbero avventure del tipo
sconfiggere nemici, sconfiggere creature che anche a volte sogna, come dire... creature
che ha incontrato in dei videogiochi, fichissime.
Se fosse un personaggio della fantasia vorrebbe essere un Megaswamper perché gli
piace pensare a creature che ha visto in dei videogiochi.
Prova una forte emozione quando sogna sopratutto se c’è un clown.
L’emozione provata è fifa allo stato puro, gli fanno fifa anche le bambole viventi.
Forse ha capito che cosa voleva intendere quell’uomo con una frase e come sarebbe
finita, ma non era così quindi lo ha smascherato era un clown arrabbiato che cercava di
distruggere tutto.
Se il sogno fosse un oggetto sarebbe una faccia da clown perché gli fanno paura.
Stefano si è rivelato il più fantasioso della quarta!
Narrato da Stefano e raccolto da Klarissa
Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
Alex e i suoi sogni Il suo nome è Alex e vuole farsi chiamare così.
Viene dalla Romania.
I suoi hobby sono cantare, ballare e giocare.
Gli fa piacere parlare dei sogni perché gli piace sognare e pensa che le persone che
sognano abbiano fantasia.
Lui si ritiene un sognatore perché sogna spesso anche ad occhi aperti.
Per ricordarsi quello che sogna lo scrive su un foglio quando si sveglia.
Il sogno più lontano di cui si ricorda è quello in cui cade dalla bici e si rompe la gamba,
invece l’ultimo che ha fatto è quello in cui la sorella sbatte la testa.
In genere fa sogni in cui ha paura.
Non c’è un sogno che si ripete quando va a dormire.
Pensa che i suoi sogni siano belli perché gli piacciono i sogni horror.
Il colore dei suoi sogni è il blu perché gli ricorda il cielo.
Il sogno che vorrebbe fare è quello di essere famoso e avere tantissimi fan.
Nei suoi sogni vorrebbe incontrare Justin Bieber per cantare insieme a lui.
Se fosse un personaggio della fantasia vorrebbe essere Leon perché gli sta simpatico.
Il sogno che gli ha fatto provare una forte emozione è stato quello in cui uno zombi gli è
saltato addosso con un coltello per ucciderlo, ha provato molta paura e si è svegliato.
Se il suo sogno fosse un oggetto per lui sarebbe un astuccio per tenersi i sogni horror che
gli piacciono.
Alex è un po’ strano quando si tratta di sogni.
Narrato da Alex e raccolto da Ludovica
Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
RICHI E LA MUSICA Si chiama Riccardo e vive a Mondovì.
I suoi interessi sono: giocare a calcio, fare movimento e fare sport.
Gli piace molto cantare e ascoltare musica.
Parla volentieri di questo argomento perché si diverte.
Riccardo ha un rapporto con la musica molto stretto perché dice che gli trasmette tante
emozioni e molta energia.
Aveva una canzone preferita, ma adesso si ricorda solo la melodia, gliela cantava la
maestra all’asilo quando aveva cinque anni.
Riccardo è stato legato alla musica grazie al programma X-FACTOR perché si divertiva a
guardarlo e c’erano molte canzoni bellissime.
La passione per la musica gli ha fatto scoprire nuovi cantanti e provare nuove emozioni.
Alla musica associa la felicità perché adora ascoltare la musica.
Se lui fosse una canzone sarebbe She like’s star oppure Tutto molto interessante.
RICCARDO ADORA LA MUSICA!
Narrato da Riccardo e raccolto da Oumaima
Nel mondo della musica di Gabriele.
Lui si chiama Gabriele e viene dal Piemonte.
I suoi interessi sono fare sport e rilassarsi.
Gli piace cantare e ascoltare musica e gli piace parlare di questo argomento.
Gabriele ha un legame con la musica da quando è nato.
Non si ricorda la sua canzone preferita da bambino, ma si ricorda che gliela cantava sua
madre.
La musica gli ha fatto scoprire il mondo delle canzoni, delle strofe ecc. ecc.
Per lui è stata la canzone Vivere a colori che gli ha trasmesso allegria perché dice che è
una bella canzone.
Per Gabriele la canzone Sofia trasmette felicita perché ha un bel ritmo.
Se lui fosse una canzone sarebbe Sofia perché è la sua canzone preferita.
Gabriele è molto coinvolto in attività musicali: canta in un coro.
Narrato da Gabriele e raccolto da Riccardo
Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
I sogni di Klarissa
l suo nome è Klarissa ma Klari le piace di più.
Viene dal Borgatto Mondovì.
I suoi hobby sono: hip hop, fare le capriole, il ponte e la spaccata.
Le fa piacere parlare di questo argomento perché per lei i sogni sì avverano. Pensa che le
persone che sognano siano forti perché è bello sognare.
Si ritiene una sognatrice. Lei ricorda solo quello che sogna la mattina presto.
Il sogno più lontano che si ricorda è che era andata in Albania e che aveva un gregge di
duemila pecore che non riusciva a comandare.
L’ultimo sogno che ha fatto è quello in cui lei e Ludovica erano andate al mare con la
maestra Gusy.
Nei suoi sogni incontra le maestre.
Non ha sogni che si ripetono.
Pensa che i suoi sogni siano fantastici e belli.
Il colore dei suoi sogni è multi color perché il bianco e nero è degli anni 90-80.
I sogni che fa le piacciono così come li fa.
Nei suoi sogni vorrebbe incontrare i suoi compagni, insieme combatterebbero chi le dà
troppi compiti.
Il personaggio della fantasia che vorrebbe essere nei suoi sogni è Robin Hood perché
aiuta i poveri.
La volta in cui il sogno le ha fatto provare una forte emozione è stato quando era andata al
mare con la maestra Gusy, le ha fatto provare l’emozione di felicità.
Si è seduta sulla sdraio stando al sole e poi si è tuffata in mare.
Se questo sogno fosse un oggetto sarebbe una sdraio.
Narrato da Klarissa e raccolto da Stefano
Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
La prepotenza secondo Arcelan
Il suo nome è Arcelan e vuole farsi chiamare così perché gli piace.
È nato in Tunisia, ma poi si è trasferito qui in Itali .
Non ha interessi.
Non gli piace questo argomento perché non è una cosa di cui parla volentieri.
Ha sentito questa parola quando una persona voleva le cose di un’altra persona.
Per lui la prepotenza è quando bambini, adolescenti o adulti fanno i bulli con persone più
piccole.
Una volta quando era al mare ha visto un bambino noiosissimo che voleva il trampolino
tutto per sé così gli ha dato un calcio sulla mano però Arcelan gli ha mollato un pugno e il
bambino è corso via urlando.
Quando era andato in vacanza c’erano tanti bulli che gli volevano fregare i suoi soldi.
Quelle persone le assocerebbe a dei grassoni con le facce deformate, i nasi giganti e
senza cervello, per questo motivo ha fatto in modo di non vederli. Li avrebbe voluto
strangolare ma non l’ha fatto perché l’ avrebbero sgridato.
Nessun episodio di prepotenza gli ha fatto provare una forte emozione e lui non potrebbe
associare un colore a un’ emozione non provata.
Se fosse la prepotenza sarebbe il braccio.
Secondo me, Arcelan è un bambino che reagisce con potenza.
Narrato da Arcelan
Raccolto da Simone
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Stefano e la prepotenza Lui è Stefano e gli piace anche farsi chiamare Stefi.
Viene da Mondovì, frazione Merlo.
Il suo hobby è giocare a basket.
Gli piace parlare di questo argomento perché così sfoga.
Stefano dice che la parola prepotenza vuol dire che un ragazzo/a si sfoga con la sua
rabbia picchiando qualcun altro/a.
Ha sentito la parola prepotenza in diverse occasioni.
Lui l’anno scorso giocava a basket e c’era un bambino di nome Munir che gli diceva delle
parolacce e alcune volte gli diceva anche “caga sotto” e lui si offendeva.
Un giorno Stefano si è arrabbiato così tanto con Munir che hanno fatto persino una lotta.
Stefano odia molto Munir e assocerebbe a quella persona l’immagine dello stupido, dello
scemo e persino dell’uomo di m***a.
Lui si è comportato da cattivo perché voleva farlo fuori. Stefano avrebbe voluto essere più
arrabbiato però non ci è riuscito e ha provato una forte rabbia senza fine.
Il colore adatto per l’emozione provata secondo Stefano è il rosso fuoco e un viola con un
caos senza fine.
Se lui fosse la prepotenza sarebbe pugno, muscoli e cervello.
Narrato da Stefano
Raccolto da Oumaima
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La musica per Jacopo
Jacopo viene da Mondovì.
I suoi interessi sono cucinare, nuotare, costruire lego.
Gli piace ascoltare musica, ma cantare no perché si sente un po’
imbarazzato.
Gli piace parlare di questo argomento perché uno può esprimere quello che
ha dentro.
Il suo rapporto con la musica è familiare perché l’ ascolta spesso dopo i pasti.
La sua canzone preferita da bambino era Rudy freccia rossa, era un cartone
animato che guardava spesso.
La musica è stato un modo per scoprire nuove amicizie infatti ricorda un
bambino di nome Mario che è diventato suo amico perché gli piaceva la
stessa canzone.
La musica che gli fa provare delle emozioni è Vivere a colori perché è bella.
Se lui fosse una canzone sarebbe L’ estate di John Wayne.
Jacopo ha pochi rapporti con la musica.
Narrato da Jacopo Raccolto da Klarissa
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Klarissa & musica
Klarissa viene da Mondovì.
I suoi interessi sono: cucinare, fare hip-hop e ginnastica artistica.
Le piace sia cantare che ballare perché sente musica ogni giorno.
A lei piace parlare di questo argomento perché adora la musica. Il suo
rapporto con la musica è solidale perché quando canta è da sola.
La sua canzone preferita da bambina era Stella stellina, gliela cantavanoo
sua mamma e suo papà.
La musica le ha fatto scoprire una nuova amicizia: la sua amica Emily. Erano
appassionate della stessa canzone e la cantavano quando si incontravano.
Alle emozioni felicità, malinconia, meraviglia assocerebbe Vivere a colori
perché per lei è la più adatta.
Se fosse una musica sarebbe Vivere a colori perché le piace e le ricorda
quando era al mare.
Lei ne sa più di me sulla musica.
Narrato da Klarissa
Raccolto da Jacopo
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NEI RICORDI DI ALESSANDRA
Il suo nome è Alessandra e viene da Mondovì.
I suoi interessi sono giocare a pallavolo, diventare una barista e finire tutta la
scuola.
A lei piace parlare della prepotenza e ha già sentito tante volte la parola
bullismo.
Per lei la prepotenza è un atto di bullismo, cioè che un bullo prende di mira
uno più debole.
Si ricorda di un bambino che faceva dei dispetti a lei e a Jacopo.
Durante quell’incontro era impaurita ma si ricorda che alla fine quel bambino
diventò gentile con lei. All’inizio non avrebbe voluto più parlargli per il suo atto
di bullismo soprattutto quando quel bambino dava i calci al suo triciclo. Era
arrabbiata e per questo assocerebbe il colore rosso all’emozione provata.
Assocerebbe l’immagine di quella persona a un cappello da rap per dare la
faccia strana.
Se lei fosse la prepotenza sarebbe le gambe per tirare i calci. Alessandra non diventerà mai una bulla.
Narrato da Alessandra Raccolto da Hiba
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LA MUSICA PER LUDOVICA
Si chiama Ludovica e viene da Carano che è un posto vicino a Napoli.
I suoi interessi maggiori sono: andare sullo skateboard e correre, gli piace
anche ascoltare la musica e giocare ad amici perché gli trasmette felicità.
Secondo lei la musica è un pezzo di cammino per diventare grandi.
Il suo rapporto con la musica è stretto perché è da due anni che la ascolta
molto, soprattutto a casa.
La sua canzone preferita da piccola non se la ricorda, ma gliela cantava sua
mamma quando le dava da mangiare.
Si ricorda che alla recita di Natale al teatro Bertola le animatrici mettevano la
musica e loro ballavano.
Il suo cantante preferito è Thomas Bocchimpani di Amici.
La musica per lei è stata un grande aiuto il primo anno di scuola perché
aveva cambiato tutti gli amici. Si sentiva abbastanza bene, era più felice
perché andava più d’accordo con i nuovi compagni e la musica l’ha aiutata a
fare nuove amicizie.
All’emozione felicità assocerebbe Occidentali’s karma.
A LUDOVICA PIACE LA MUSICA! NARRATO DA LUDOVICA RACCOLTO DA FEDERICO
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Giocatore anche nei sogni
Il suo nome è Riccardo, ma gli piace anche il nome R7 perché è il nome di un
gioco che gli piace.
Lui vive in Italia, regione Piemonte.
I suoi hobby sono giocare a calcio e fare altri sport.
Riccardo adora parlare di questo argomento perché i sogni sono anche belli.
Lui pensa che le persone che sognano riescono a aprire ogni sera il loro
mondo di fantasia.
Riccardo si ritiene un sognatore perché è bello sognare ogni momento della
vita. Lui le cose belle se le ricorda invece i sogni brutti no.
Il suo sogno più lontano era di giocare nell’Inter.
L’ultimo sogno che Riccardo ha fatto era quello di giocare nel Milan.
In genere nei suoi sogni si gioca a calcio e quello che si ripete è di giocare
nel Milan.
I suoi sogni li adora.
Nei suoi sogni i colori sono: rosso e nero perché è la squadra che tifa (Milan).
Nei suoi sogni vorrebbe incontrare Bacca e così giocherebbero a calcio.
Se fosse un personaggio, Riccardo sarebbe un giocatore di calcio in serie A
perché è il suo desiderio.
Lui ha provato una forte e mozione quando ha incontrato la squadra del
Milan. La sua emozione era la felicità e dopo ha giocato con loro.
Se il suo sogno fosse un oggetto sarebbe il pallone da calcio.
I sui sogni sono belli e piacciono anche a me.
Narrato da Riccardo
Raccolto da Gabriele
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Simone VS la prepotenza
Si chiama Simone e vuole usare lo pseudonimo DISTRUTTORE.
Viene da Mondovì.
I suoi interessi sono: curare la sua igiene, cucinare, cucire, sparare con le
pistole finte e allenarsi a Kick boxing.
La parola prepotenza l’ha sentita quando sua mamma voleva discutere con
un’altra mamma.
Per lui la prepotenza è un modo di esprimersi in un modo poco rispettoso.
Si ricorda un episodio di prepotenza quando c’era un bambino di 8 anni che
voleva rubare la merenda a uno che ne aveva 6.
Ricorda che un bambino è stato prepotente con lui quando gli ha dato un
pugno in testa.
Simone è stato prepotente quando gli volevano rubare la merenda e allora lui
gli ha dato un pugno nelle parti basse.
Si ricorda un incontro con un prepotente: un ragazzo di 11 anni che lo voleva
picchiare. Lui assocerebbe il ragazzo prepotente a una formichina senza
cervello. Durante l’incontro Simone si è comportato in maniera aggressiva.
Avrebbe voluto chiamare la polizia e denunciare il ragazzo, ma non l’ha fatto
perché il ragazzo è scappato a casa sua.
Un episodio che gli ha fatto provare una forte emozione è stato quando un
suo amico lo ha preso per la maglietta e l’ha minacciato, ma poi sono
diventati di nuovo amici.
Il colore che assocerebbe all’emozione provata sarebbe il rosso.
Se lui fosse delle parti del corpo sarebbe i pugni, le gambe e la testa.
Per me, Simone è un bambino che sa gestire la sua rabbia, ma quando
qualcuno lo provoca il diavolo prende il sopravvento.
Narrato da Simone
Raccolto da Arcelan
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Dentro i sogni colorati di Gabriele
Il suo nome è Gabriele.
Vive a Mondovì.
I suoi hobby sono: correre e giocare a calcio.
Gli piace parlare di questo argomento perché i sogni per lui sono un’
emozione grandissima.
Gabriele pensa che le persone che sognano abbiano tanta fantasia.
Si ritiene un sognatore perché ogni notte sogna qualcosa di brutto o di bello.
Si ricorda i sogni perché la sua mente custodisce i sogni più belli e li porta
alla notte dopo, ma li cambia un pochino.
Il sogno più lontano che si ricorda è quello dove Mondovì era infestata da un
dinosauro gigantesco che distruggeva tutta la città.
L’ ultimo sogno che si ricorda è quello in cui stava guidando una mongolfiera
però non c’era sotto il cesto, ma la sua casa.
Nei suoi sogni in genere succedono cose spaventose o meravigliose.
Non c’è mai un sogno che si ripete quando va a dormire.
I sogni di Gabriele sono di tutti i colori perché li adora.
Il sogno che vorrebbe fare è quello in cui si allena a calcio e batte un amico di
nome Riccardo.
Nei suoi sogni vorrebbe incontrare suo padre che lo allenasse a calcio in
porta.
Nei suoi sogni vuole essere se stesso perché gli piace essere così.
Il sogno che gli ha fatto provare una forte emozione è quello della
mongolfiera perché volare per lui è emozionante.
In quel sogno ha provato felicità perché stava pilotando una mongolfiera.
Se il suo sogno fosse un oggetto sarebbe la mongolfiera.
Buona fortuna a battere Riccardo a calcio.
Narrato da Gabriele.
Raccolto da Riccardo.
Officina Didattica Laboratorio biografico Raccolta di storie
Federico ascolta la musica raramente
Federico Massimilla viene da Pogliola.
Il suo maggiore interesse è sciare, ma gli piace anche ascoltare la musica e
cantare.
Gli fa piacere parlare di questo argomento perché per lui la musica esprime
dei sentimenti, ma non l’ascolta molto e può sembrare abbastanza strano
perché i giovani la sentono tanto.
Per lui la musica è stata un modo per scoprire nuove amicizie, ad esempio in
terza, quando il primo giorno le maestre avevano unito le classi perché erano
pochi, ma un po' di più di quest’anno. Insieme avevano fatto un lavoro con le
maestre Enza e Margherita giocando, ballando e divertendosi.
Alla felicità assocerebbe Occidentali’s karma perché gli piace molto ed è la
sua canzone preferita di quest’anno.
Il luogo particolare legato a una canzone è il laboratorio autobiografico dove
la classe ha ascoltato IL PESO DELLA VALIGIA di Ligabue e dopo tutti
insieme hanno provato a capire il significato.
È raro che Federico ascolti la musica.
Narrato da Federico
Raccolto da Ludovica