(Is 53, 2-3) Carissimi amici, - vocazionipadrepio · 2015-04-05 · editoriale SENTIERO GIOVANE...

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editoriale www.vocazionipadrepio.org editoriale PASTORALE GIOVANILE VOCAZIONALE FRATI MINORI CAPPUCCINI PROVINCIA SANT’ANGELO E PADRE PIO - FOGGIA Web: www.vocazionipadrepio.org E-mail: [email protected] ANNO XVII Aprile 2015 1 fr. Pietro Paolo Sarracco Per amore amore! ...solo per «Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.» (Is 53, 2-3) Carissimi amici, sono queste le parole che ascolteremo nella liturgia del Venerdì Santo, quando il nostro sguardo sarà rivolto verso il “patibolo dell’a- more”; verso quella croce che accoglie il Figlio di Dio, il quale, per la salvezza dell’u- manità intera, non disegna di farsi malfattore, di accettare il disprezzo, i patimenti e la stessa morte “vergognosa”. Ascoltando poi il Vangelo della Passione dell’evangelista Giovanni, certamente ognuno di noi si doman- derà: Perché? Perché la salvezza dell’umanità doveva passare attraverso cosi tanta bruttezza e malvagità? Chiunque medita la Parola di Dio sa bene che la storia della salvezza, pur entrando nella storia dell’uomo, non ha mai seguito la logica umana, bensì quella di un Dio pronto a tutto, pronto anche a sacrificarsi per amore della sua stessa creatura. Infatti, Egli per amore ci formò all’inizio dei tempi insieme a tutta la creazione e ci pose come custodi di ogni cosa; per amore liberò il suo popolo dalla schiavitù d’Egitto guidandolo verso la terra promessa; per amore scelse di incarnarsi nella nostra umanità e farsi compagno dell’uomo; e, infine, per amore, sceglie questa volta di consegnarsi Egli stesso al giudizio dell’uomo per do- narsi completamente. La passione e la morte in croce segna così, non tanto l’apice della crudeltà dell’uomo, ma quanto la pienezza di un amore sconfinato di Dio verso l’uomo. «Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me!» (Gv 12,32). Ecco perché, ancora oggi, non riusciamo a distogliere lo sguardo da quella croce, da quel Figlio di Dio che allarga le braccia per ognuno di noi e ci affida all’infinita misericordia di Dio. Siamo coscienti che le bruttezze e le malvagità di questo mondo conti- nuano a sussistere e avvolte può anche sembrare che quel sacri- ficio d’amore sia stato inutile, ma come ci ricorda sempre Papa Francesco, non lasciamoci “rubare la speranza!”, ma anzi, anche in questa Pasqua torniamo ad aprire il nostro cuore all’esultanza Pasquale, cantando: “Cristo, mia speranza, è risorto! […]Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto. Tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza. Amen. Allelúia.” Auguri di Santa Pasqua PASTORALE GIOVANILE - VOCAZIONALE - FRATI MINORI CAPPUCCINI - PROVINCIA “SANT’ANGELO E P. PIO”- FOGGIA

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PASTORALE GIOVANILE VOCAZIONALE FRATI MINORI CAPPUCCINI PROVINCIA SANT’ANGELO E PADRE PIO - FOGGIA

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«Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.» (Is 53, 2-3)

Carissimi amici, sono queste le parole che ascolteremo nella liturgia del Venerdì Santo, quando il nostro sguardo sarà rivolto verso il “patibolo dell’a-more”; verso quella croce che accoglie il Figlio di Dio, il quale, per la salvezza dell’u-manità intera, non disegna di farsi malfattore, di accettare il disprezzo, i patimenti e la stessa morte “vergognosa”. Ascoltando poi il Vangelo della Passione dell’evangelista Giovanni, certamente ognuno di noi si doman-derà: Perché? Perché la salvezza dell’umanità doveva passare attraverso cosi tanta bruttezza e malvagità? Chiunque medita la Parola di Dio sa bene che la storia della salvezza, pur entrando nella storia dell’uomo, non ha mai seguito la logica umana, bensì quella di un Dio pronto a tutto, pronto anche a sacrificarsi per amore della sua stessa creatura. Infatti, Egli per amore ci formò all’inizio dei tempi insieme a tutta la creazione e ci pose come custodi di ogni cosa; per amore liberò il suo popolo dalla schiavitù d’Egitto guidandolo verso la terra promessa; per amore scelse di incarnarsi nella nostra umanità e farsi compagno dell’uomo; e, infine, per amore, sceglie questa volta di consegnarsi Egli stesso al giudizio dell’uomo per do-narsi completamente. La passione e la morte in croce segna così, non tanto l’apice della crudeltà dell’uomo, ma quanto la pienezza di un amore sconfinato di Dio verso l’uomo. «Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me!» (Gv 12,32). Ecco perché, ancora oggi, non riusciamo a distogliere lo sguardo da quella croce, da quel Figlio di Dio che allarga le braccia per ognuno di noi e ci affida all’infinita misericordia di Dio. Siamo coscienti che le bruttezze e le malvagità di questo mondo conti-nuano a sussistere e avvolte può anche sembrare che quel sacri-ficio d’amore sia stato inutile, ma come ci ricorda sempre Papa Francesco, non lasciamoci “rubare la speranza!”, ma anzi, anche in questa Pasqua torniamo ad aprire il nostro cuore all’esultanza Pasquale, cantando: “Cristo, mia speranza, è risorto! […]Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto.Tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza. Amen. Allelúia.”

Auguri di Santa Pasqua

PASTORALE GIOVANILE - VOCAZIONALE - FRATI MINORI CAPPUCCINI - PROVINCIA “SANT’ANGELO E P. PIO”- FOGGIA

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SENTIERO GIOVANE

Giuseppe Perrone e Costanzo Latiano

Francesco Nista

Il terzo weekend vocazionale dell’anno 2014/2015, si è svol-to nella fraternità dei Frati Minori Cappuccini di Pietrel-cina (BN), nei giorni 24-25 gennaio. Il primo momento

è stato dedicato ai saluti e alle varie presentazioni dei presen-ti. Subito dopo, i ragazzi dell’accoglienza del Convento di San Marco La Catola (FG) insieme ai ragazzi in fase di discernimento, coadiuvati dai frati post-novizi del Convento di Campobas-

so, hanno accolto un momento di riflessione preparato da fr. Luigi Lavecchia. L’argomento preso in considerazione verteva sul tema: “dallo stupore all’identità per la missione… chiamati dalla bellezza”. Riprendendo i passi di

Es. 3,1-15, si è voluto mettere in risalto la figura di Mosè, il quale viene letteralmente “conquistato” dalle diverse manifestazioni di Dio che lo invita a “morire a sé stesso” per andare incontro alla meraviglia. Al-lo stesso modo, ognuno di noi è chiamato a far entrare Dio nel nostro “roveto”, nel nostro cuore pie-no di spine, per far bruciare il suo amore che non finisce mai di ardere! Il momento susseguente è sta-to caratterizzato dal silenzio persona-le, ove ogni ragazzo ha potuto medi-tare sulla riflessione di fr. Luigi Lavec-chia e domandarsi: sei Tu (Bellezza) che

stai bussando alla mia porta? La matti-na seguente, ha visto un momento di con-

divisione e di confronto tra i ragazzi, seguito dalla partecipazione alla Santa Messa domenica-

le e infine, dopo aver pranzato, ognuno è tornato a casa.

ChIAmAtI dAllA bellezzA e dAllA merAVIglIA!

Nei giorni 21-22 febbraio, presso il convento dei Frati Cappuccini di S. Marco la Catola, si è svolto il quarto appuntamento vocazionale. Questo incontro, diversa-

mente dagli altri, ci ha fatto conoscere la realtà e la bellezza di questo convento, che da tempo è casa di accoglienza voca-zionale. Dopo i vari saluti con i ragazzi dell’accoglienza e i frati, che ci hanno ospitato, è iniziato il primo momento di questo appuntamento: la catechesi. Fr. Giovanni Mercurio ci ha guidati in una riflessione sul brano del Vangelo di Giovanni che parla dell’incontro di Gesù con un cieco nato. Prima di iniziare ci ha proposto una lettura personale del brano; subito dopo abbiamo letto il brano in maniera diversa, ogni ragazzo ha interpretato un personaggio che appare nel brano. Dopo questo, fr. Giovanni ci ha invitato a riflettere sull’atteggiamento del personaggio che ognuno ha letto e ci ha fatto capire che il cieco ha un disorientamento, a causa della sua cecità, ma que-sto può essere paragonato al nostro disorientamento interiore, che non ci fa capire dove andiamo e cosa fare, ma se abbiamo

lo stesso atteggiamento del cieco, cioè adorare Gesù e avere fede in Lui, Gesù ci apre gli occhi, porta luce e si fa conoscere, e con questo inizia un cammino di fede. Infine questo brano ci invita a non comportarci come i Giudei e i Farisei che negano l’azione di Dio e arrivano a dire “noi sappiamo”- “noi vediamo”, perché questo è lo sbaglio più grande. Nella seconda parte del pomeriggio, dopo un tempo di silenzio, ci siamo riuniti per un momento di preghiera davanti a Gesù Eucaristia. Dopo la pre-ghiera ci siamo riuniti per la cena, dove abbiamo avuto modo di conoscerci e di vivere la fraternità cappuccina. La domenica è iniziata con la recita delle Lodi, poi la Celebrazione Eucaristi-ca. Dopo una brave pausa, ci siamo riuniti per il pranzo e nel pomeriggio, dopo i vari saluti, ognuno ha fatto ritorno a casa, portando nel cuore la gioia che Gesù guarisce le nostre cecità, se abbiamo fiducia in Lui.

“geSù dISSe: IO SONO lA luCe del mONdO”

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Stefano Ricciardi

Nei giorni 4-8 Marzo, noi ragazzi dell’accoglienza vocazionale, insie-me ai nostri formatori e all’equipe

vocazionale, abbiamo avuto la gioia di poter partecipare alla missione popolare “Siamo liberi di scegliere?”, che si è svolta in Gesualdo, un bel paese in provincia di Avellino. Grazie alla bella accoglienza della fraternità locale e alla piena disponibilità delle istituzioni scolastiche, abbiamo potu-to incontrare tanti giovani. A Gesualdo in-fatti ci sono istituti scolastici che compren-dono tutti i gradi della scuola dell’obbligo: dalle scuole elementari alle scuole medie superiori. Come si può comprendere dal motto della missione, il tema affrontato è

“SIAmO lIberI dI SCeglIere?”gIOrNAte dI ANImAzIONe VOCAzIONAle A geSuAldO

stato quello delle scelte fondanti della vita di una persona. Insieme ai giovani, abbia-mo riflettuto a proposito delle motivazioni che portano alle scelte importanti della vita e di come sia necessario imparare a conoscere sé stessi per poter capire come realizzare pienamente la propria vita, e quindi il progetto di Dio su di noi, senza lasciarsi bloccare da quello che gli altri pensano di noi e senza “mirare in basso” per paura di investire il bene che il Signore ha messo in noi. Così abbiamo proposto ai ragazzi la visione di alcuni filmati, diversi per ogni fascia di età, che potessero far ri-flettere sulla presenza del bene e del male: su come il male a volte possa sembrare

più semplice ma che ripaga con la tristezza e la divi-sione e di come le scelte giuste e coraggiose fac-ciano bene a sé stessi e agli altri portando frutti di pace e di fra-

ternità. Infine abbiamo portato la nostra testimonianza di giovani in cammino per discernere la volontà di Dio su di noi: di come siamo arrivati a fare la nostra scelta di vita; di come il Signore ha potuto ‘par-larci’ direttamente attraverso il desiderio di qualcosa di bello ma impegnativo; del percorso spirituale e umano che abbiamo intrapreso prima di entrare in casa di ac-coglienza e di come ogni giorno continui nella nostra vita. Durante la missione sono stati organizzati anche dei momenti di pre-ghiera: dall’animazione delle Sante Messe quotidiane alla Via Crucis del venerdì e l’adorazione eucaristica del sabato pome-riggio. Insieme a noi, hanno partecipato anche diversi ragazzi aiutandoci con l’ani-mazione e il servizio liturgico. Ritengo che questa esperienza sia stata per noi molto edificante perché ci ha permesso di cono-scere molte persone e anche perché nel confronto c’è sempre una bella occasione per poter scoprire come il Signore agisca nella nostra vita ogni giorno.

Domenica 22 marzo 2015, noi ragazzi della Gioventù Francescana di

San Giovanni Rotondo, insieme al nostro assistente fr. Pietro e l’e-ducatrice Maria Crisetti, ci siamo re-cati a Manfredonia, per vivere la Giorna-ta Diocesana dei giovani organizzata dal-la diocesi di Manfredonia-Vieste San Gio-vanni Rotondo.Nel primo momento della giornata, tutti i giovani della diocesi sono stati divisi nelle varie parrocchie, e noi della Gi.Fra siamo stati accolti dai ragazzi della cattedrale, in-sieme ai seminaristi e alle suore del “Sa-cro Cuore”. Qui abbiamo fatto colazione e per rompere il ghiaccio suor Tiziana ci ha invitati a fare un gioco con un fiammifero: ognuno di noi accendeva un fiammifero e si presentava entro il suo spegnimento. Attraverso questo gioco Suor Tiziana ci ha fatto notare che a volte siamo superficiali e perdiamo tempo senza far capire all’al-tro veramente chi siamo. Dopo le presen-tazioni, abbiamo ascoltato la sua testimo-nianza: ci ha raccontato che era una ragaz-

CrONACA dellA gIOrNAtA dIOCeSANA deI gIOVANI A mANfredONIA

Massimiana Cocomazzi e Valeria Formenti

za come tante altre e che inizial-mente non voleva rispondere alla chiamata vocazionale, ma, dopo un viaggio a Lourdes, ha

iniziato a riflettere su questa scel-ta e dopo un po’ ha capito quale era

la sua strada. Ora si occupa insieme a tante altre suore giovani di bambini bisognosi.Terminato questo primo momento, ci sia-mo recati nella piazza dove, insieme a tut-ti i giovani della diocesi, abbiamo ascolta-to la testimonianza di un giovane di nome Ismaele e quella dell’assessore alla legalità di Manfredonia.Ismaele La Vardera, un giovane giorna-lista che ha avuto il coraggio di denuncia-re il sistema mafioso presente nel suo pa-ese di Villabate (Pa), ci ha fatto compren-dere che noi siamo la generazione futura e che dobbiamo preoccuparci di migliora-re il nostro presente per far sì che ci sia un futuro migliore. Per questo ci ha invoglia-to a combattere la “mafia” di ogni gior-no: chiunque butta una carta per strada o scrive su di un muro è un “mafioso”. In-fatti, è dalle piccole cose che possiamo ve-

ramente cambiare la realtà in cui viviamo. Poi, insieme alla testimonianza dell’asses-sore alla legalità, ci hanno fatto compren-dere che un altro grande pericolo è l’indif-ferenza. Infatti, chi è omertoso ha fatto una scelta, che è quella di non parlare per paura, mentre chi è indifferente “ha scel-to di non scegliere” e ciò è peggio perché non ha il coraggio di prendere una decisio-ne. Ci hanno inviato, quindi, ad avere il co-raggio di prendere sempre una posizione in queste situazioni, perché non dobbiamo essere indifferenti a ciò che accade intor-no a noi. Pertanto, dobbiamo avere il co-raggio di parlare, di rispettare i nostri do-veri di cittadini e di contribuire al migliora-mento della società; perché se ognuno di noi ci mette del suo si può cambiare il pre-sente e il nostro futuro.Dopo la testimonianza di Ismaele siamo andati nella cattedrale per partecipare al-la S. Messa insieme al vescovo, e subito do-po, ci siamo riuniti nella sala del seminario diocesano dove abbiamo pranzato e con-tinuato la nostra giornata in un clima di festa con spettacoli, musiche e balli.

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Francesco Bottalico

Festa dei Ministranti 12 Aprile 2015, Cerignola

anno20142015 ocazionali eek-endVV eek-endVV ocazionali

Giovani 17-19 Aprile

30 Maggio-2 Giugno, Assisi

Adolescenti 25-27 Aprile, Assisi

SIAmO fAttI Per AmAre... NONOStANte NOI!

Immagino che, in questi ultimi giorni, dopo la 65° edizione del Festival di San-remo, tutti abbiamo ascoltato, anche

per caso, sui social, in tv, in radio, la can-zone “Fatti avanti amore”. L’autore e in-terprete del brano è Nek, Filippo Neviani, artista originario di Sassuolo che in que-sti ultimi anni, come afferma lui stesso, ha fatto forti esperienze di fede che han-no toccato le corde più profonde del suo cuore, “muovendo” in lui un forte amo-re per la Vita.“Fatti avanti amore”, parole che invita-no a farsi avanti, a trovare coraggio, in una società che ha bisogno di iniziative di so-lidarietà e non di stare nascosti; infatti sin dal titolo della canzone, l’autore esprime un concetto molto profondo, cioè che l’a-more ha bisogno di un’azione concreta, di un movimento, appunto di un “farsi avan-ti”. San Giovanni attesta che Dio è amo-re (1Gv 4,8) e quindi, in quanto tale, non è rimasto immobile ma si è fatto avanti, si è incarnato in Gesù. Il testo della canzone prende in conside-razione l’uomo nella sua integrità, ani-ma e corpo, lì dove viene affermato che tutti noi siamo “perfetti come mac-

chine, mira-colo di nervi ed anime”, ed ogni funzione del nostro esse-re converge verso una verità indiscu-tibile: “siamo fat-ti per amare!”, come afferma il ritornello del-la canzone. Questa verità ci fa riflettere inevitabilmente su quel Dio fatto carne in Gesù, che nella vita ter-rena non ha fatto altro che amare in tut-to il suo essere.L’autore, alla frase “siamo fatti per ama-re”, saggiamente affianca “nonostan-te noi” , includendo quindi tutti, ciascu-no con le proprie debolezze, difetti e la-cune. Lungi da noi il triste pensiero che l’amore non sia fatto per noi: per dare un senso più tangibile a questo amore, trop-po spesso astratto, Nek canta, nel pezzo, “se un pianto ci fa nascere, un senso a tutto il male forse c’è”, trattando il te-ma della sofferenza, parte integrante del-la vita e strettamente unita all’amore. In-fatti nell’amore è presente anche la soffe-

renza, che ha il ruo-lo di raf-forzare l’a-more, anzi

di temprar-lo, proprio

come il bam-bino che nasce

piangendo; ma questo dolore, dovu-

to all’apertura dei polmo-ni, è necessario per aprire il bam-

bino alla vita. Questa similitudine della canzone, ci rimanda ad un altro gesto di sofferenza fatto per amore alla vita, cioè quello di Gesù che ci ha amati sino alla fi-ne (Gv 13,1), sino alla sua Passione e Mor-te: tutti sappiamo che proprio in ragione della croce, Cristo è stato glorificato con la Risurrezione e ci ha redenti, donandoci la salvezza poiché resi partecipi della sua stessa vita. E Gesù, ogni volta ci invita a prendere parte a quella Vita che nella sua Risurrezione è esplosa e più non ha fine, spronandoci proprio con queste parole: “FATTI AVANTI AMORE”.

Periodico di informazione a cura del Servizio di Pastorale Giovanile - Vocazionale › Frati Minori Cappuccini, Provincia “Sant’Angelo e Padre Pio” - Foggia › Convento Frati Minori Cappuccini, 71013 San Giovanni Rotondo (Fg). Aut. Tribunale di Foggia n. 12/99. Direttore responsabile, direttore editoriale e responsabile del trattamento dei dati personali: Fr. Maurizio Placentino.Hanno collaborato a questo numero: fr. Pietro Paolo Sarracco, Giuseppe Perrone, Costanzo Latiano, Francesco Nista, Stefano Ricciardi, Massimiana Cocomazzi, Valeria Fiormenti, Francesco Bottalico. Stampa: Grafiche GRILLI SRL - FoGGIa