IRAQ - Ministry of Defence · Iraq insieme al Capo di Stato Maggiore della Difesa Claudio Graziano....

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8 L a diga di Mosul – sul fiume Ti- gri, nel Kurdistan iracheno - non è solo il bacino d’acqua ne- cessario al funzionamento di una parte importante della rete elettrica dell’Iraq, ma anche un potenziale obiettivo di ri- conquista per l’ISIS, che si trova a poche decine di km. Nell’estate del 2014 le mi- lizie del Califfato avevano assunto per brevissimo tempo il controllo del bacino, prima di essere scacciate dai combatten- ti Peshmerga che tuttora fronteggiano l’avversario con le loro postazioni. L’imponente sbarramento, lungo più di tre chilometri e capace di contenere ol- tre dieci miliardi di metri cubi d’acqua, fu voluto da Saddam Hussein negli anni ’80 ed è oggi potenzialmente minacciato Un impegno civile e militare per rinforzare la struttura e proteggere il cantiere, che si inserisce nella strategia italiana in Iraq, mirata a sostenere lo sviluppo economico e a formare le forze in prima linea contro l’ISIS FOCUS DIFESA Mario RENNA e Antonio MORLUPI IRAQ UNA TASK FORCE CIVILE E MILITARE PER LA SICUREZZA DELLA DIGA DI MOSUL Schierata in Iraq la Task Force Praesidium con la Coalizione internazionale anti-ISIS

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La diga di Mosul – sul fiume Ti-

gri, nel Kurdistan iracheno -

non è solo il bacino d’acqua ne-

cessario al funzionamento di una parte

importante della rete elettrica dell’Iraq,

ma anche un potenziale obiettivo di ri-

conquista per l’ISIS, che si trova a poche

decine di km. Nell’estate del 2014 le mi-

lizie del Califfato avevano assunto per

brevissimo tempo il controllo del bacino,

prima di essere scacciate dai combatten-

ti Peshmerga che tuttora fronteggiano

l’avversario con le loro postazioni.

L’imponente sbarramento, lungo più di

tre chilometri e capace di contenere ol-

tre dieci miliardi di metri cubi d’acqua,

fu voluto da Saddam Hussein negli anni

’80 ed è oggi potenzialmente minacciato

Un impegno civilee militare

per rinforzarela struttura

e proteggere il cantiere,

che si inserisce nella strategia italiana in Iraq,

mirata a sostenerelo sviluppo economico

e a formarele forze in prima linea

contro l’ISIS

FOCUS DIFESA

Mario RENNA e Antonio MORLUPI

IRAQuna TASK FORCE civile e militare per la sicurezza della diga di MOSUL

Schierata in Iraq la Task Force Praesidiumcon la Coalizione internazionale anti-ISIS

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– oltre che dall’ISIS - anche dalla morfo-

logia del terreno, il quale presenta nel

sottosuolo spessi strati di gesso e anidrite

solubili in acqua che ne indeboliscono le

fondamenta. Il fenomeno mette a rischio

di una devastante inondazione (la massa

idrica fuori controllo supererebbe le cen-

tinaia di milioni di tonnellate) - oltre che

di blackout - una regione vastissima, po-

polata da un milione e mezzo di abitanti.

Il conflitto ha inoltre causato lunghi anni

di scarsa manutenzione, indispensabile

da sempre a contenere l’azione scavante

dell’acqua, rendendo la situazione oltre-

modo critica, al punto da indurre le au-

torità di Baghdad a lanciare l’allarme alla

comunità internazionale.

L’Italia è così scesa doppiamente in cam-

po per mettere in sicurezza la diga, con

lo schieramento della Task Force Prae-

sidium – costituita in prima battuta dai

bersaglieri del 6° reggimento della bri-

gata meccanizzata Aosta – e con l’acqui-

sizione da parte dell’impresa Trevi del

La messa in sicurezza della diga di Mosul

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contratto di manutenzione e consolida-

mento della struttura, al termine di una

gara internazionale indetta alla fine dello

scorso anno dal Ministero iracheno delle

risorse idriche.

I militari italiani della Task Force – in-

quadrati nell’operazione ‘Prima Parthica’

- hanno il compito di sorvegliare, insie-

me alle forze locali, il grande cantiere al-

lestito dalla Trevi, che per la fine dell’an-

no prevede di impiegare per circa 18 mesi

centinaia di tecnici per eseguire i lavori

di perforazione e iniezione di speciali

miscele di cemento nelle cavità formate-

si negli strati rocciosi su cui poggiano le

fondazioni della diga. Non solo: è previ-

sta anche una serie di delicati interventi

sulle gallerie di scarico, attualmente dan-

neggiate. Nel contratto del valore di 273

milioni di Euro siglato a marzo dall’im-

presa italiana, sono compresi anche corsi

di specializzazione in favore del persona-

le locale che utilizzerà gli speciali mezzi

di perforazione prodotti da un’azienda

del gruppo Trevi.

Il campo base di dieci ettari - formato da

moduli prefabbricati e munito di cospi-

cue protezioni perimetrali - è in fase di

ultimazione, e oltre ai tecnici ospiterà il

contingente militare che presidierà l’in-

tero comprensorio con pattuglie armate

e attraverso dispositivi elettronici di ulti-

ma generazione, attivi 24 ore su 24, in un

contesto rischioso e impegnativo anche

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climaticamente, con temperature che di

giorno raggiungono spesso i 50 gradi.

I militari della Task Force Praesidium –

impegnati già in estate in una prima fase

di ricognizione del terreno - opereranno

in collaborazione con i Peshmerga, mol-

ti dei quali sono stati brevettati presso il

training center di Erbil, dove gli uomini e

le donne dell’Esercito formano da diversi

mesi le forze del Kurdistan iracheno che

stanno contrastando con successo i mili-

ziani dell’ISIS nell’Iraq settentrionale.

Lo schieramento dei fanti piumati del

6° reggimento di Trapani fa dell’Italia il

secondo Paese dopo gli Stati Uniti nella

coalizione anti-ISIS, con un contingente

complessivo di circa 1400 unità, e rende

l’operazione ‘Prima Parthica’ la missione

più importante da un punto di vista nu-

merico, per la Difesa (che in Libano e in

Afghanistan è presente con un migliaio

di militari delle quattro Forze Armate in

ciascuno dei due Paesi). La Task Force

Praesidium va ad aggiungersi al disposi-

tivo che comprende già gli addestratori

di Erbil, i Carabinieri che formano le for-

ze di polizia irachene a Baghdad, la Task

Force dell’Aeronautica Militare basata in

Kuwait e gli elicotteri NH90 dell’Aviazio-

ne dell’Esercito con compiti di personnel

recovery, cioè di salvataggio di feriti.

La joint venture civile-militare sostenuta

dal Governo italiano accentua ulterior-

mente l’importanza del ruolo italiano

nella coalizione globale di oltre 40 Paesi

formata contro l’ISIS, un ruolo unanime-

mente riconosciuto ai Ministri Pinotti e

Gentiloni in occasione della conferenza

di due giorni conclusasi a Washington

lo scorso 21 luglio. Sul fronte militare gli

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istruttori dell’Esercito e dell’Arma dei

Carabinieri che operano in Iraq hanno

infatti addestrato oltre 7200 soldati e po-

liziotti locali, la maggior parte dei quali

impiegati in attività di contrasto all’ISIS,

mentre l’Aeronautica ha all’attivo più

di 7mila ore di volo con 1.250 sortite di

Tornado, Predator, C130 e rifornitori. Sul

versante dello sviluppo economico della

regione i lavori di consolidamento della

diga avranno un impatto considerevole,

sia per quanto riguarda l’erogazione si-

cura e regolare dell’energia elettrica (per

una potenza di 750 Megawatt) che dal

punto di vista dell’occupazione, dal mo-

mento che la maggior parte della mano-

dopera sarà reclutata localmente, secon-

do un modus operandi consolidato.

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Il 20 e 21 luglio si è svolto a Washing-ton un summit che ha visto la parteci-pazione dei Ministri della Difesa e de-gli Esteri di oltre 40 Paesi, riunitisi con l’obiettivo di stabilire le priorità della coalizione, il finanziamento della lotta al terrorismo e le azioni militari da in-traprendere per contrastare la minaccia dei ‘foreign fighters’. L’Italia era rap-presentata dai Ministri Roberta Pinotti e Paolo Genti-loni. “Questo incontro - ha dichiarato il Ministro Pi-notti - ci ha consentito di conf ronta rc i sui progres-si fatti dalla coalizione nel-la lotta all’ISIS e di sotto-lineare l’im-portante apporto delle Forze armate italiane che rappresentano il secondo contingente più numeroso in Iraq. I nostri istruttori militari - ha continuato il Ministro - hanno addestrato il maggior numero di iracheni e peshmerga per un totale di 7200 militari”.L’Italia ha incrementato il proprio con-tributo nell’ambito della coalizione, inquadrato nell’operazione ‘Prima Parthica’, che è diventata l’impegno in-ternazionale più importante per la Dife-sa: “Entro il prossimo autunno i militari

dispiegati per la protezione della diga di Mosul, per consentire i lavori di con-solidamento di un’infrastruttura strate-gica per la regione, saranno 500”, ha aggiunto il Ministro, che a maggio ave-va fatto tappa presso la diga nel cor-so della visita al contingente italiano in Iraq insieme al Capo di Stato Maggiore della Difesa Claudio Graziano.Durante il vertice, il Ministro ha sotto-

lineato anche l ’ importanza di estirpare le fonti di finan-ziamento, sos-tenendo l’Is-lam moderato e favorendo lo sviluppo eco-nomico (pro-prio come sta facendo l’Italia con la diga di Mosul). Ha poi

evidenziato la necessità di eliminare l’ISIS dai territori che occupa, passag-gio fondamentale per fermare gli at-tentati e impedire ai terroristi la possi-bilità di addestrarsi e fare propaganda. I membri della coalizione hanno condi-viso l’esigenza di adottare misure polit-iche, diplomatiche ed economiche per contrastare in maniera sinergica le rad-ici del fenomeno terroristico, e di ana-lizzare la minaccia dell’ISIS non solo nel teatro siriano-iracheno e non esclusiva-mente nella sua dimensione militare.

L’Italia il secondo Paese più importante della Coalizione Internazionale contro l’ISIS in Iraq.

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