Ipnotizzati dal dolore altrui

30
IPNOTIZZATI DAL DOLORE ALTRUI

Transcript of Ipnotizzati dal dolore altrui

Page 1: Ipnotizzati dal dolore altrui

IPNOTIZZATI DALDOLORE ALTRUI

Page 2: Ipnotizzati dal dolore altrui

Teoria e tecniche dei nuovi media A.A. 2011/2012

Simone Viscardi Matr. 753204

Sarah ChiaramonteMatr. 758524

Federica FulloniMatr. 758621

Alice BrunelliMatr. 754347

Page 3: Ipnotizzati dal dolore altrui

INTRODUZIONE ALL’ARGOMENTO

Nel corso del 2011 abbiamo assistito alla scomparsa di diversi personaggi di spicco del mondo dello spettacolo, della politica e dello sport.

La loro morte ha scatenato reazioni diverse nel mondo, che sono state presentate in maniera più o meno approfondita da tutti i mass media (vecchi e nuovi).

Ne abbiamo presi ad esempio quattro, tra uomini e donne, scelti in base alla visione positiva o negativa che avevano di loro i mezzi di comunicazione e l’opinione pubblica.

Page 4: Ipnotizzati dal dolore altrui

Analizzeremo come gli organi di informazione tradizionali e moderni hanno trattato i diversi casi, la rilevanza che gli hanno dato e la durata dell’esposizione mediatica.

In particolare prenderemo in esame :

- Quotidiani - Televisioni MEDIA TRADIZIONALI - Radio

- Video Online - Forum & Blog NUOVI MEDIA - Social Networks

Page 5: Ipnotizzati dal dolore altrui

I QUATTRO PERSONAGGIMarco Simoncelli : Pilota della MotoGP, molto amato dal pubblico (soprattutto giovane), Morto a causa di un incidente in gara il 23 Ottobre 2011 a 24 anni.

Steve Jobs : Genio controverso dell’informatica, fondatore, tra le altre cose, di Apple. Deceduto dopo una lunga malattia il 5 Ottobre 2011 a 56 anni.

Amy Winehouse : Celebre cantante soul, caratterizzata da una vita di eccessi e scomparsa per un abuso di alcool il 23 Luglio 2011 a 27 anni.

Gheddafi : Dittatore libico, ucciso durante la cattura da parte del CNT il 20 Ottobre 2011 a 69 anni.

Page 6: Ipnotizzati dal dolore altrui

MEDIA TRADIZIONALI

Page 7: Ipnotizzati dal dolore altrui

QUOTIDIANI

Page 8: Ipnotizzati dal dolore altrui

Ecco come il Corriere della Sera, la principale testata italiana, ha dato risalto agli eventi nelle sue prime pagine il giorno seguente al loro accadimento :

La prima cosa che si può notare dalle immagini è che la morte di un personaggio politico come Gheddafi sia la notizia che trova più rilevanza, e di conseguenza più spazio, all’interno della prima pagina fin quasi ad occuparla per intero, titolo principale compreso. La scelta della redazione è quella di privilegiare la descrizione degli ultimi istanti di vita del Raìs, attraverso l’utilizzo di immagini macabre, rispetto agli sviluppi che essa porterà sulla scena politica internazionale. Per quanto riguarda Jobs e Simoncelli le scelte grafiche sono simili tra loro : le notizie sono poste al centro, con grandi immagini che richiamano subito l’attenzione del lettore (nonostante non siano le principali). Si nota inoltre come per una morte violenta come quella del pilota italiano vengano nuovamente preferite quelle più cruente della dinamica dell’incidente. Ultima per spazio concessole è Amy Winehouse, alla quale viene dedicato solamente un trafiletto in fondo alla pagina, con notizie scarne e il rimando al commento interno.

Page 9: Ipnotizzati dal dolore altrui

Così invece gli stessi temi sono stati trattati dalla stampa estera, con particolare attenzione ai giornali dei paesi di provenienza dei personaggi. La cosa più evidente che emerge dagli esempi è la

monotematicità della scelta editoriale : le notizie non solo sono messe in primo piano ma occupano tutta la pagina, quasi come se nel mondo non fosse successo altro. Anche qui le immagini fungono da catalizzatori dell’attenzione. Per quanto riguarda la morte di Simoncelli abbiamo riscontrato la sua pressochè totale assenza dalle prime pagine dei quotidiani stranieri, mentre trova lo stesso risalto nel principale quotidiano sportivo italiano : La Gazzetta dello Sport .

In linea con quanto visto in Italia, il giornale Newyorkese Daily News, trattando la morte del dittatore libico Gheddafi, non lesina l’utilizzo di immagini relative all’uccisione con una terminologia molto forte e dispregiativa (« Un codardo fino alla fine »).

Page 10: Ipnotizzati dal dolore altrui

Curiosa la scelta iconografica fatta dal New York Post per diffondere la notizia della morte di Steve Jobs : il fondatore di Apple è ritratto in una posa che ricorda molto una preghiera, accompagnata da un asciutto annuncio del decesso e da una frase dalla connotazione positiva.

Il tabloid inglese The Sun si concentra sul ritrovamento della cantante e sulla causa della morte, tendendo subito a escludere la possibilità che questa abbia a che vedere con la nota vita dissoluta che Amy conduceva.

Page 11: Ipnotizzati dal dolore altrui

DURATA DELL’ESPOSIZIONECon il passare dei giorni, esaurita la «notizia principale», agli accadimenti vengono dedicati spazi interni di approfondimento e/o di celebrazione.

A Simoncelli sono stati dedicati da parte dei giornali numerosi articoli dal forte impatto emotivo e proposte, arrivate anche da parte dei fan, per rendere «immortale» il ricordo del pilota.

La morte di Amy Winehouse ha invece riaperto il tema della «Maledizione del 27», che riconduce allascomparsa di altri celebri musicisti accomunati dalla medesima età.

Page 12: Ipnotizzati dal dolore altrui

La morte di Jobs ha dato l’input per la nascita di un filone letterario basato sulla vita e sulle sue invenzioni.Con grande velocità, nei giorni seguenti al decesso, sono stati pubblicati molti libri «agiografici», venduti velocemente.

Nei giorni seguenti all’assassinio di Gheddafi, l’attenzione dei giornali nostrani è rimasta focalizzata sugli aspetti legati alla morte stessa piuttosto che sulle possibili implicazioni politiche che ne sarebbero derivate.

Page 13: Ipnotizzati dal dolore altrui

TELEVISIONI

Page 14: Ipnotizzati dal dolore altrui

Così come i loro colleghi della carta stampata, anche i redattori delle maggiori testate telegiornalistiche scelgono di non porre in primo piano la tragica scomparsa di Amy Winehouse.Nelle loro edizioni delle ore 20.00 del 24 luglio 2011 TG1, TG5 e TG LA7 inseriscono la notizia a circa metà scaletta dopo importanti fatti di cronaca come l’attentato a Oslo. Sky TG24, invece, decide di trattare l’argomento in chiusura, addirittura dopo lo sport.

Ben altro risalto lo ottiene la morte di Steve Jobs. I tre telegiornali delle maggiori tv generaliste aprono le loro edizioni serali del 20 ottobre 2011 con l’annuncio del decesso del geniale imprenditore statunitense. Sky TG24 affronta la notizia a circa metà telegiornale, subito dopo i temi di politica interna e prima della politica estera. Occorre però sottolineare la natura all news del canale satellitare, che ha dato ampio respiro all’accaduto durante l’arco della giornata.

- TG1 del 24 luglio 2011: la notizia viene annunciata al minuto 34, anche dopo gli aggiornamenti metereologici. http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-77ae2699-ff23-4ab6-911d-d38278dc4ecc-tg1.html

Page 15: Ipnotizzati dal dolore altrui

Il medesimo discorso fatto per Jobs si può fare anche per Gheddafi: Sky TG24 non apre con questa notizia ma ne parla a lungo nel corso della giornata. Negli altri tg presi in esame l’esecuzione del Rais occupa ampio spazio, viene raccontata e descritta molto dettagliatamente, accompagnata da video ed immagini cruente (come abbiamo già notato nei giornali).Unico a differenziarsi è il TG LA7 di Enrico Mentana (ritratto nella foto) che oltre alla mera cronaca dedica attenzione anche ai possibili sviluppi in termini politici.(edizioni delle ore 20.00 del 20 ottobre 2011)Con la morte di Simoncelli sono più visibili le singole scelte editoriali delle

testate: TG5, Sky TG24 e TG1 stravolgono le loro scalette dell’edizione serale del 23 ottobre 2011 inserendo la news in apertura (anche se il TG della rai lascia il primissimo spazio per il terremoto in Turchia).LA7 si differenzia nuovamente optando per lasciare la notizia nella sezione sportiva posta, come di consuetudine, in fondo al tg.

(Fonte: businesspeople.it)

Page 16: Ipnotizzati dal dolore altrui

RADIO

Page 17: Ipnotizzati dal dolore altrui

L’unico materiale che siamo stati in grado di reperire è tratto da Radio24, in particolare dal programma America24.Dei casi analizzati, il conduttore Mario Platero (ritratto nella foto in basso a destra) ha dedicato spazio solo a Jobs e a Gheddafi, trasmettendo parti dei discorsi dell’imprenditore e del presidente Obama mentre annuncia la fine della dittatura libica.Di Simoncelli e della Winehouse hanno parlato brevemente nelle rassegne stampa.È curioso notare come la commemorazione di Steve Jobs si sia focalizzata più sulla celebrazione dei suoi prodotti che sulla persona stessa.

Page 18: Ipnotizzati dal dolore altrui

NUOVI MEDIA

Page 19: Ipnotizzati dal dolore altrui

VIDEO ONLINE

Page 20: Ipnotizzati dal dolore altrui

Il tema di fondo è sempre lo stesso, che siano giornali, telegiornali o comuni utenti del web, le immagini che catalizzano di più l’attenzione sono quelle più crude che ritraggono il Rais nei suoi ultimi momenti di vita e quelli immediatamente successivi. Sono video amatoriali ripresi dai ribelli e se ne contano a decine su YouTube.

Anche per Simoncelli possiamo notare il gran numero di tribute video creati e messi in rete dai numerosi fans.Sono tutti caratterizzati da foto sorridenti o dei momenti in pista del pilota, accompagnate da colonne sonore di forte impatto emotivo. Ciò deriva dalla vicinanza che lega gli italiani a un giovane connazionale scomparso tragicamente.

Page 21: Ipnotizzati dal dolore altrui

I video ricorrenti sotto il nome di Steve Jobs sono tutti riguardanti i lanci dei suoi prodotti o il famoso discorso del 2005 all’università di Stanford, California, ripreso e tradotto in varie lingue.

Per Amy Winehouse il popolo della rete non ha prodotto molti video celebrativi, ma ha preferito cliccare sui suoi numerosi video musicali, ricordando la cantante per la sua bella voce.

Page 22: Ipnotizzati dal dolore altrui

BLOG E FORUM

Page 23: Ipnotizzati dal dolore altrui

Scorrendo tra i diversi commenti nei blog motoristici si legge nuovamente tutto il dolore dei fan, più o meno accaniti del «Sic». Ciò che ci appare evidente è l’eccessiva disperazione per una persona che, in fondo, non si conosceva.Sembra una sorta di gara a chi posta il commento più commovente per il malcapitato personaggio di turno.

Page 24: Ipnotizzati dal dolore altrui

Diversamente da quanto abbiamo visto per Simoncelli, sulla morte di Amy Winehouse non sono piovuti centinaia di commenti commossi, bensì un notevole numero di attacchi al suo stile di vita e a quello di molti suoi «colleghi».Ciò naturalmente è dovuto alle diverse circostanze del suo decesso e probabilmente anche alla sua diversa nazionalità. Il pubblico si mostra quindi più freddo e «cinico» nell’analizzare l’accaduto.

Page 25: Ipnotizzati dal dolore altrui

Un elemento comune nelle reazioni del mondo dei blog e dei forum alle notizie delle morti diSteve Jobs e Muammar Gheddafi è la massiccia presenza di post aventi come filo conduttore il cercare di mostrare l’altra faccia dell’accaduto. Per quanto riguarda il visionario fondatore di Apple ciò si traduce in una feroce critica ai metodi di lavoro e alle condizioni sanitarie delle sue fabbriche in Asia, spesso, a detta del blog in questione (InformazioneConsapevole), inumane e in pieno contrasto con i suoi discorsi.Su Gheddafi invece l’attenzione si sposta, cosa rara nei media tradizionali, sui possibili cambiamenti negli scenari politici post Rais, in particolare della Libia.

Page 26: Ipnotizzati dal dolore altrui

SOCIAL NETWORKS

Page 27: Ipnotizzati dal dolore altrui

Il tema ricorrente nel mondo di Facebook è sempre lo stesso: viene celebrato sia «il Sic», grande pilota, che «il Marco», giovane ragazzo della porta accanto.Scorrendo tra le molte pagine si possono trovare esclusivamente commenti positivi e a tratti commoventi.

Anche per Steve Jobs il tenore delle molteplici pagine create dopo la sua scomparsa è prevalentemente commemorativo; fatta eccezione per alcune voci fuori dal coro che lo attaccano in quanto simbolo della multinazionale Apple.Ciò che ci ha fatto riflettere è il numero impressionante di pagine chiamate «RIP Steve Jobs» quasi come fosse un amico o parente (fenomeno riscontrato anche per Simoncelli).

Page 28: Ipnotizzati dal dolore altrui

Per quanto riguarda il nostro Paese non abbiamo riscontrato particolare interesse per la prematura scomparsa di Amy Winehouse, tutte le pagine presenti sono antecedenti alla sua morte.L’eccezione alla regola è data dal buon numero di sue canzoni postate dagli utenti per celebrarla.

Contro Gheddafi sono sorte come funghi moltissime pagine denigratorie, a carattere sarcastico, con un marcato black humor. Non vi è rispetto per la morte ne tanto meno per la persona, vi è quindi la totale assenza del senso di fratellanza per Simoncelli e del rispetto quasi divino per Steve Jobs.

Page 29: Ipnotizzati dal dolore altrui

STATISTICAMENTE…

A. Winehouse

S. Jobs

M. Simoncelli M. Gheddafi

Effettuando una ricerca statistica con Google Insight, utilizzando come parola chiave semplicemente il nome dei personaggi presi in esame, abbiamo notato come il picco di ricerche sul web per ognuno di loro si sia avuto proprio nei giorni delle loro morti. Per Gheddafi era stato raggiunto già un notevole numero di click nei mesi della guerra civile in Libia. Simoncelli e S.Jobs sono stati poco cercati in rete anche in occasione dei loro successi personali. Della Winehouse si può vedere la sua ascesa e il declino del successo.

Page 30: Ipnotizzati dal dolore altrui

CONCLUSIONITirando le fila di questa ricerca possiamo dire che le nostre ipotesi iniziali, riguardanti l’opinione dei media e delle singole persone sui quattro personaggi, sono confermate. Su Simoncelli abbiamo trovato solo riscontri positivi, a tratti anche esageratamente appassionati, sia da parte degli organi di informazione che degli utenti del Web.Esattamente l’opposto succede per Gheddafi, disprezzato tanto da vivo quanto da morto. Sulla fine del dittatore nordafricano non si spreca nemmeno un ricordo positivo o quantomeno rispettoso, non mancano invece toni dispregiativi sia dal fronte dei Social Network che da quello dei mezzi di comunicazione. Vi è la totale assenza di coinvolgimento emotivo, i dettagli sanguinolenti sono presentati freddamente.Come già immaginato nelle premesse, Steve Jobs e Amy Winehouse si collocano in una posizione intermedia tra i due poli estremi. Per il primo da parte dei media tradizionali abbiamo potuto vedere una sorta di «idolatria», sia per il suo genio che per i frutti del suo lavoro, mentre nel Web accanto alle doverose commemorazioni si sono levate anche voci fuori dal coro e calunnie.Per la cantante inglese invece non si sono smossi grossi sentimenti come per il «Sic», però nemmeno astio o disprezzo come per Gheddafi. Alla freddezza è seguito il rispetto per la scomparsa, ma non senza una critica al suo stile di vita.Osservando i dati statistici infine abbiamo potuto vedere come il fascino morboso della morte sia attraente per tutti noi, ci coinvolga e ci prenda fin quasi ad ipnotizzarci.