Ipnosi concetti di base e breve storia - Mettere e ... · Title: Microsoft PowerPoint - Ipnosi...

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Ipnosi moderna Riccardo Pignatti, PhD Neuropsicologo Psicoterapeuta Didatta Scuola Europea di Psicoterapia Ipnotica SEPI-AMISI, Milano Dirigente psicologo presso ASL 3 Liguria, Genova

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  • Ipnosi moderna

    Riccardo Pignatti, PhDNeuropsicologo Psicoterapeuta

    Didatta Scuola Europea di Psicoterapia Ipnotica SEPI-AMISI, MilanoDirigente psicologo presso ASL 3 Liguria, Genova

  • L’ipnosi oggi

    • La parola ipnosi evoca spesso ancora oggi sentimenti di paura emistero che sono collegati a un vecchio modo di sentire e di intendereciò che non è sotto la nostra diretta osservazione.

    • Purtroppo, nel corso degli anni, personaggi dalle dubbiecaratteristiche e un’informazione spesso votata a evidenziare aspettiscandalistici e magici, hanno contribuito a creare un sentire comunefondato su pregiudizi che ancora oggi spesso resistono anche traprofessionisti e addetti ai lavori.

    • In realtà, da molti anni, l’ipnosi è una tecnica terapeutica applicata daprofessionisti medici o psicologi con una specializzazione post-universitaria specifica in psicoterapia ipnotica.

  • L’ipnosi oggi

    • La psicoterapia ipnotica prevede l’uso dell’ipnosi in un senso nuovo eradicalmente diverso rispetto a tutto ciò che si è comunemente abituati apensare.

    • Come diceva il dott. Giampiero Mosconi, fondatore dell’Amisi, anziché daun “chiudi gli occhi”, bisogna partire da un “apri le orecchie”.

    • Tratto dalla voce “ipnositerapia” di Wikipedia: “Nel XX secolo un contributonotevole all'impiego dell'ipnositerapia fu rappresentato dall'opera delmedico statunitense Milton Erickson (1901-1980) che ad una modalità"direttiva" dell'impiego dell'ipnosi (l'ipnotista che si avvale di suggestionidirette implicanti un atteggiamento di acritica accettazione da parte delpaziente) aggiunse modalità creative che coinvolgono il paziente nellarealizzazione e nella conduzione della trance”.

  • L’ipnosi oggi

    • Infatti, l’ipnosi ericksoniana è innanzitutto un sistema di comunicazione,che utilizza anche gli aspetti “nascosti” del linguaggio e delle persone,favorendo la creazione di intuizioni e la ricerca di nuove soluzioni.

    • L’ipnosi è ciò che ci permette di andare oltre il comune linguaggio delleparole e farci accedere a delle soluzioni e a dei collegamenti che ignoriamodi possedere.

    • Per cominciare una psicoterapia, non occorre essere malati, ma occorreessere disposti a tirare fuori da sé le soluzioni che finora ci sono sfuggite.Non serve scavare indietro nel tempo alla ricerca di fantomatici fantasmidel passato, ma serve molto sentirsi pronti a voler modificare il futuro.

  • L’ipnosi ieri: Mesmer e il mesmerismo

    • L’ipnosi comunemente intesa ha inizio nel ‘700 come tecnica in cui nonviene usata la parola e la volontà del “magnetizzatore” viene trasmessa almagnetizzato

    • un sottile fluido fisico, chiamato magnetismo animale, riempie l'universo eforma un mezzo di connessione tra l'uomo, la terra e i corpi celesti e trauomo e uomo;

    • la malattia ha origine dalla carenza di tale fluido all'interno del corpoumano;

    • con l'aiuto di alcune tecniche il fluido può essere incanalato, convogliato inaltre persone;

    • in questo modo si possono provocare "crisi" nel paziente e curare malattie.• Utilizza anche il baquet (la bacinella) per le magnetizzazioni di gruppo

  • L’ipnosi ieri: Puységur

    • Introduce la parola nel contatto con l’ipnotizzato• “Io credo nell’esistenza di un potere dentro di me. Da questo credo nasce

    la mia volontà di esercitarlo. L’intera dottrina del magnetismo animale èracchiusa in due parole: credere e volere”.

    • Intenzione del magnetizzatore sommata alla volontà di guarigione delsoggetto

    • Magnetizzazione dell’olmo di Busancy (il maestro, i “discepoli” che sipassano la guarigione a vicenda formando una catena intorno all’albero)

    • Intorno al 1820, l’abate Faria sostiuisce al magnetismo il concetto di sonnolucido, provocato dal soggetto stesso.

  • Le scuole francesi di fine 800

    • Si contrappongono le scuole degli ospedali della della Salpêtrière (Parigi) e di Nancy

    • Alla Salpêtrière lavora Charcot ed è quella più frequentata da Freud• Lo stato di letargia: che si ottiene per fascinazione o per compressione dei

    globi oculari attraverso le palpebre abbassate.• Lo stato catalettico: nel quale le membra restano immobilizzate nella

    postura che gli si impone.• Lo stato sonnambulico: che può essere ottenuto attraverso la fissazione

    dello sguardo e attraverso altre pratiche.• Lo stato ipnotico è qualcosa di più vicino al patologico che al fisiologico

  • Le scuole francesi di fine 800

    • Nella scuola di Nancy lavora Bernheim (frequentata da Freud per alcunimesi)

    • Gli effetti ipnotici possono essere raggiunti anche nello stato vigile• Lo stato ipnotico è qualcosa di più vicino al fisiologico che al patologico• Si gettano le basi per il passaggio dall’ipnosi alla psicoterapia ipnotica• Nel frattempo, Pierre Janet introduce altri elementi dell’ipnosi moderna:

    l’aspetto catartico (chiarificazione della genesi traumatica, ma senza iriferimenti alla teoria sessuale di Freud), l’importanza della relazione traipnotista e ipnotizzato (il rapport) e l’utilizzazione delle risorse già presentinel soggetto e l’uso terapeutico della dissociazione come evento naturale(common everyday trance)

  • L’ipnosi ieri: ipnosi in psicoanalisi

    • Regressione di età per scoprire i conflitti sessuali rimossi inconsci• Ipermnesia• Aggiramento delle difese del soggetto• Suggestionabilità• Direttività

  • Abbandono dell’ipnosi da parte di Freud

    • effetti terapeutici non duraturi e sostituzione del sintomo• mancata analisi delle resistenze• difficoltà a replicare la stessa tecnica induttiva su tutti• l’ipnosi è una tecnica autoritaria e coercitiva• problemi di transfert, “innamoramento” • oppure ha continuato a usarla in altro modo?...

  • Torniamo ad oggi:la naturale trance quotidiana

    • Ogni persona ha già normalmente nella sua vita quotidiana deimomenti di lieve distacco dalla realtà (trance) entro i quali spesso hadei momenti di appagamento o di creatività, come, ad esempiodurante le fasi di addormentamento e di risveglio o durante attivitàpiacevoli o gratificanti (sport, ascolto musica, viaggi).

    • Ricreare i momenti di distacco all’interno delle sedute ci permette diutilizzare il nostro mondo più interno per andare alla ricerca dellerisposte che più ci appartengono, nel modo che sentiamo più nostro.

    • L’inconscio è visto come la sede delle possibilità, dell’espressionegenica, delle fantasie che possono bloccare o sbloccare il soggetto

  • La naturale trance quotidiana

    • “mi è successo qualcosa di inusuale, che mi ha portatoimprovvisamente fuori strada”

    • “tutto a un tratto mi sono distratto e ho fatto qualcosa che prima nonmi era mai capitato di fare”

    • “in quel momento non mi sono riconosciuto, come ho potuto pensareuna cosa simile?”

    • “mi sono smarrito nonostante avessi ben presente dov’ero e cosa ciero andato a fare”

    • “è stato come se fosse capitato per volere di qualcun altro, in quelmomento non ero presente a me stesso”

  • La trance terapeutica

    • Per fronteggiare una problematica, da soli questi momenti nonbastano. Altrimenti non esisterebbero i problemi.

    • Molte persone sotto stress o eccessivamente controllate tendono aeliminare questi momenti dalla propria esperienza quotidiana.

    • Occorre quindi riprendere fiducia nelle proprie potenzialità e neipropri canali di accesso ad esse e, con l’aiuto di uno specialista,incanalare e guidare la propria ricerca verso la soluzione più efficace,attraverso un percorso ricco di scoperte e di novità.

    • La terapia ipnotica getta le basi per un’auto-guarigione.

  • La trance terapeutica

    • Mantenendo un approccio realistico e non magico, si trovanoinsieme i modi per affrontare i problemi nel modo migliore, senzaessere frenati da strutture e aspettative mentali che ci continuano afar ripetere gli stessi sbagli.

    • L’aumento delle proprie esperienze, fuori e dentro la trance, produrràuna maggior ricchezza e possibilità di trovare strade nuove chegarantisce effetti duraturi.

    • Non si può cambiare una sola cosa nella propria vita, perciò ogniminimo cambiamento possibile darà luogo ad una serie di effetti acatena la cui scoperta va ben oltre la durata delle sedute e lascerà allapersona il comando della propria esistenza.

  • La trance terapeutica

    • La psicoterapia ipnotica lavora sulla persona in modo globale, sullagestione del corpo e dei pensieri. È ormai superato da almeno un secolo ilconcetto della divisione tra mente e corpo, come se una persona fossescissa in due unità diverse e si debba “curare” o in un senso o nell’altro.

    • La terapia ipnotica ci consente di lavorare bene, ad esempio, sulla gestionedel dolore cronico, grazie a basi scientifiche e psicofisiologiche, cheagiscono su entrambi i lati della medaglia, fisico e psichico, senza che unapersona debba identificarsi come un “malato” psicologico.

    • L’ipnosi è comunemente utilizzata anche in ambiti non clinici, ad esempioper migliorare le prestazioni sportive o artistiche, nello studio,nella preparazione al parto, e ovunque sia richiesto a persone “normali” diraggiungere il massimo livello possibile in cui possono affrontare unasituazione.

  • La trance terapeutica

    • Molto frequentemente, il lavoro in psicoterapia è accelerato e reso piùgratificante con l’uso di un’induzione ipnotica “formale”.

    • Questa induzione viene svolta quando si cambia posizione sulla sedia,magari si chiudono gli occhi, e l’intero sistema psicofisico si adatta a unanuova situazione mentale, neuronale e somatica.

    • Ci si prepara infatti, intenzionalmente, ad ascoltare la narrazione che fa ilterapeuta, ma che nasce, sboccia, dell’interazione che si è venuta acreare con l’ascoltatore, in uno modo sempre nuovo e con i tempi e ritmi diciascuno.

    • Anziché entrare in balìa di qualcun altro, si scoprono le risorse che sono giàdentro noi stessi. Il rapporto con l’”ipnotista” diventa come quello con unbinocolo, che possiamo usare per focalizzare e ingrandire ciò che più ciinteressa del mondo che noi scegliamo di esplorare.

  • Ipnosi comportamentale e dinamicauna semplificazione utile

    • Definiamo “comportamentale” l’ipnosi nella quale il clinico indica direttamenteun comportamento o una sensazione al soggetto.

    • È necessaria una trance medio-profonda• È utilizzabile solo in pazienti con una elevata predisposizione alla

    suggestionabilità• Il paziente deve poter accogliere come vere le parole dell’ipnotista, almeno come

    più vere di quello che i canali percettivi suggeriscono normalmente• Agisce sul Default mode Network proponendo una realtà alternativa• Va interpretata in maniera univoca dal paziente (non può essere lasciato libero)• Ad esempio: “sentirai freddo, caldo, una carezza invece del dolore, dimenticherai

    quello che è successo”• Adatta ai contesti chirurgici e sperimentali

  • Ipnosi comportamentale e dinamicauna semplificazione utile

    • Definiamo “dinamica” l’ipnosi nella quale si lascia il soggetto libero diinterpretare e lavorare sui significati proposti dal clinico

    • È sufficiente una trance lieve (forse anche nessuna trance)• È adatta alla maggior parte dei soggetti, indipendentemente dal grado di

    suggestionabilità• Il paziente deve essere messo nelle migliori condizioni possibili per lavorare sugli

    stimoli del terapeuta, stabilendo una verità narrativa interna, intuitiva, corporea• Non può prescindere dal rapport con il terapeuta• Agisce inibendo le attività di controllo cosciente del pensiero “critico”• L’interpretazione del paziente può essere inconsapevole sia al terapeuta sia al

    paziente• Adatta ai contesti clinico-terapeutici e di ipnosi applicata (sport, etc)

  • Psicoterapia ipnotica: che cos’è

    È l’utilizzo dell’ipnosi, prevalentemente nella sua forma dinamica, tramite induzionidirette e indirette, collocata all’interno di un percorso psicoterapeutico «classico»(anche compenetrato ad altri approcci), purché sia basato su due puntifondamentali:

    1. Il rapport ericksoniano: Milton Erickson considera tutti gli elementi giocatinella relazione terapeuta-paziente come utili alla generazione di uncambiamento, purché la relazione avvenga in termini consapevoli e finalizzatialla terapia. Cosa non è una relazione volta al cambiamento? I due estremi… ilTecnicismo puro e l’ Aiuto-amicizia.

    2. L’uso delle metafore: è il modo migliore per aumentare lo spazio comunicativo(nel rapport) e renderlo efficace (innestare una lieve trance). Nessuno intrance: tutti difesi, nelle proprie campane di vetro… ognuno resta sulle proprieposizioni e si esce come si è entrati (solo concentrazione, linguaggio tecnico esavvocati che litigano in una causa). Tutti e due in eccessivo stato alterato dicoscienza: assenza di contratto terapeutico (linguaggio random, solo «sballo»).

  • Lo strumento relazionale: il rapport

    • Una relazione «tecnica» con il paziente, frutto di studio e di artificio, non producei cambiamenti creativi che vorremmo generare nel paziente, ma attiva schemipedagogici che innalzano resistenze e barriere

    • Solo tecnica = Conscio = direttività• Toglie totalmente spazio alla “libertà” di individuazione e di metaforizzazione• Elimina la variabile umana. Se la terapia non funziona (la tecnica non può

    sbagliare), è colpa di qualcuno: terapeuta non capace o paziente non adatto• All’opposto, il terapeuta “amico” del paziente, che reagisce senza filtro al suo

    vissuto emozionale• È il paziente che mette in trance il terapeuta

  • Lo strumento linguistico: la metafora

    Perché un linguaggio metaforico è meglio di un linguaggio diretto?1. Sfrutta maggiormente le connessioni cerebrali di uno stato di coscienza

    «alternativo» alla veglia concentrata per accelerare le ricostruzioni possibili delpassato e sviluppare le potenzialità future.

    2. Permette al soggetto di interpretare liberamente quello che dice il terapeutasecondo i propri obiettivi e all’interno del proprio contesto di valori.

    Una buona metafora non deve essere troppo banale (attiva il conscio, non portainformazioni nuove)…

    … né troppo complessa (non stimola le risorse esistenti e viola il rapport perché sipone fuori dalla cultura del paziente)

  • Lo strumento linguistico: la metafora

    • L’uso di battute, proverbi, modi di dire, aforismi, citazioni di libri, descrizioni peranalogia (ad es. con il mondo animale o vegetale) induce chi ascolta a effettuareun lavoro creativo, senza che se ne accorga e senza bisogno di costruire unatrance formalizzata (cioè quella con paziente sdraiato, occhi chiusi, etc)

    • Ad esempio, già nella descrizione degli effetti di un farmaco, l’uso di unlinguaggio metaforico (“sarà come dare acqua a una pianta”, “cercherà di ripararei fili elettrici”, “rinforzerà l’esercito che combatte i nemici”, “darà riparo a unbambino indifeso”) consente al soggetto di comprendere creativamente glieffetti della molecola proposta… senza portarlo lungo inutili tecnicismi (quindifavorendo il rapport) e facendolo sentire protagonista, parte attiva deltrattamento

    • Restiamo sull’induzione formalizzata… quando è palese che stiamo iniziando lafase di ipnosi (prossima diapo)

  • Togliere e mettereriferimento a situazioni quotidiane

    • Sfondo – figura• Silenzio – parola• Pausa – nota• Pianura – montagna• Riposo – fatica• Apnea – respiro• Equilibrio – squilibrio• Pagina bianca – segno della penna• Sonno – veglia• Digiuno – nutrimento• Indifferenza – emozione

    Sono note al soggetto (creano un rapport di fiducia…stiamo parlando di cose che conosco)Sono dati oggettivamente validiPer effetto “truismo”, se è valido questo, sarà validoanche ciò che segue

  • Togliere

    Cosa?

    L’attenzione

    Da dove la togliamo?

    Da quello che adesso non ci serve

    Dal mondo esterno (rumori, suoni, tempo che passa, appuntamenti)

    Dal mondo interno (pensieri, percezioni, sensazioni)

    Anche dalla voce del clinico (può andare sullo sfondo, potrai ritornare a seguirla, tiaccompagnerà quando ce ne sarà bisogno, ti stimolerà una riflessione, ti aiuterà nel tuopercorso, ti farà approfondire il distacco, può diventare semplicemente un suono)

    Stiamo facendo psicoeducazione all’ipnosi (il primo passo è volontario) e creando undoppio legame terapeutico, cioè diamo l’ordine di essere liberi (liberarsi da ciò che nonserve)

    Perché proprio l’attenzione?È una funzione cognitiva che agisce sia inconsciamente (rumore di una porta che sbatte… cattura l’attenzione) sia consciamente per seguire una conversazione in mezzo alle altre (effetto cocktail party)Come cosa?... Come la respirazione (s. propriocettivo)Come una torcia regolabile (s. visivo)Come quando abbassiamo la radio per parcheggiare (s. uditivo)

  • TogliereLevatura è una parola ad alto potere di creazione immaginifica, nel nostro

    inconscio può significare:1. Togliere il superfluo (ad es., i pensieri inutili sul problema)2. Far nascere un bambino3. Una cosa di molto valore

    (e)Levare i sintomi: partiamo da qualcosa di noto e giustifichiamolo al soggetto (latua ansia ti è servita a… la tua indecisione ti ho protetto da… il tuo corpo ti stadicendo che…) in modo che possa accettarlo e osservarlo.

    Accettazione è diverso da negazione, da rassegnazione e da combattimento

    Consapevolezza verso ciò che sta accadendo e possibilità di fare cose nonostante X

    Non affrontare il problema, non vederlo importante, attribuirlo agli altri, alla sfortuna, o a qualcosa di inosservabile e incurabile

    Arrendersi al problema, non fare nulla a causa di X anche laddove X non ha influenza

    Tentate “finte soluzioni”, pensiero magico, “forza di volontà”, “accanimento terapeutico”… spesso non fanno altro che aumentare lo stress e il problema stesso

  • Togliere

    Sottrarre materia, come lo scultore che trova la figura nel blocco di marmo

    Partendo dal corpo, da quello che senti, mettiti in ascolto e lascia accadere…

    Come in un bosco, stando fermi e in silenzio, prima o poi vedremo arrivare degli animali

    Togliendo l’etichetta trovi un’altra etichetta… finché non trovi la scritta originaria

    (sei curioso di sapere cosa potrai trovare… forse sarà ora o nel momento più opportuno…quando meno te lo aspetti… te lo rivelerà un particolare della tua vita quotidiana…)

    Ti lascio qualche momento di silenzio perché sia proprio tutto tuo il lavoro che compirai inquesti momenti (tipo training autogeno)

    Accetta tutto ciò che accade, in questa fase privilegiata di contatto con te stesso (col tuoinconscio, con il tuo corpo, con la tua essenza, con la tua esperienza, con la tuariflessione profonda, con la tua intimità più autentica)

  • Togliere

    Da non confondere con la regressione. L’obiettivo non è tornare indietro nel tempo,anche se potrebbe spontaneamente accadere e quindi va accettato, come tutto ilrestoIl soggetto, togliendo, scopre… può effettuare scoperte catartiche, abreazioni,anche con manifestazioni somaticheUna classica (ab)reazione è il pianto, che solitamente è di bassa intensità, durapochi istanti e non è collegato a tristezza o disperazione. Va pertanto accettato eaccolto, non è quasi mai un segnale «negativo»Non è un togliere direttivo («non sentirai mai più quelle sensazioni, non penseraimai più a quella persona»)Piuttosto è un togliere per trovare («se fossi libero DA…, saresti libero DI...»)È un invito a lasciar partire «come ti senti se si allontana da te … X… qualisensazioni ti lascia? Cosa scopri mentre X è sempre più lontano?»

  • Recap: Fasi del togliere

    • Togliere attenzione da dove non serve “restringi il fascio di luce”, “come unoscienziato osserva al microscopio”

    • Togliere il superfluo dai sintomi “lascia andar via i pensieri dal corpo”• Togliere il combattimento (favorire l’accettazione) “finora questo ti è servito ad

    evitare altre cose peggiori” “lascialo dove si trova senza volerlo modificare”“correre per il bosco chiamando i cervi non è il modo migliore per vederli”

    • Togliere contenuti affettivi dall’inconscio (catarsi, es. pianto) – aufdeckung(discoprimento) “lascia parlare questa parte di te e scopri che cosa porta”

    • Togli il sintomo e vedi cosa potresti fare (sei libero da, per essere libero di)«finalmente la porta si apre e ti guardi intorno…» «puoi osservare fuori dallafinestra» «arrivi in cima alla collina e vedi tutto il panorama»

  • Esercizio: togliere dal terapeuta

    Per questo esercizio dovete stare in una stanza dove non ci sono molti disturbi(evitare TV accese, cellulari che suonano, figli che scrivono sui muri)

    Se possibile, tenete una foto, un pelouche, una statuetta, oppure un qualsiasioggetto di fronte a voi, sarà il vostro «paziente» in questa fase

    Sperimentiamo per 5-6 minuti una parte di induzione che abbia per argomento iltogliere

    Per potenziare l’attenzione, l’osservazione, la cura che diamo alla nostra narrazione,riduciamo le informazioni che vengono dall’esterno

    1. Induzione senza vista (occhi chiusi, benda)2. Senza udito (cuffie con rumore bianco, tappi per orecchie, mani sulle orecchie)3. Senza muoversi (stiamo il più possibile immobili sulla sedia)4. Senza vista, udito e movimento (le tre di prima insieme)

  • Mettere

    Immettere nello scenario immaginativo contenuti beneficiL’inconscio stesso lavora al progetto esistenziale dell’individuo (Jung)L’uso della metafora come libertà per il soggetto di intendere e volerePrendere le metafore dalle parole del soggetto stesso, dai suoi desideri, dalle sue

    esperienzeLa metafora può essere espressa dentro molti aspetti, ad esempio uno scenario, una

    persona di fantasia, una narrazione simbolica, nel presente, nel passato o nel futuroDeve essere prodotto un cambiamento (di prospettiva, di relazione col corpo, di modalità

    di osservazione)In questo modo, la terapia diventa essa stessa esperienza, che potrà poi favorire ulteriori

    insight e cambiamentiL’osservazione del cambiamento e l’utilizzo delle parole del soggetto migliora il rapport

    (mostrare interesse)

  • Fasi del mettere

    Scenario. Il soggetto sta bene quando cucina -> scenario della spesa: scegliere concura gli ingredienti, immaginarsi come seguire una ricetta e quando si è sicuri faredelle variazioni, preparare tutto il necessario, acquistare quello che manca, averepazienza e attenzione nella preparazione, servire il piatto con la persona preferitao per se stesso.

    Lo scenario può anche essere il luogo sicuro, la base ferma dentro la quale sipossono fare esperimenti e nella quale si torna sempre. Esempio: il box e lamacchina.

    Verificare l’esistenza di un luogo simile nell’esperienza del soggetto (può essereanche immaginario) e introdurre lentamente nel luogo alcune situazioni che devegestire (ad esempio, una persona con la quale ha difficoltà relazionali).

  • Fasi del mettere

    Fantasia. Il soggetto vorrebbe essere diverso (più magro, più felice, etc.) -> incontrodel sé futuro: puoi scoprire come sei fatto, cosa ti diresti, cosa pensi, con chi stai,dove ti trovi… questa persona, che è già dentro di te, ti sta spiegando comeliberarla, cosa desidera, quali consigli ti può dare, ti è vicina e ti sta aspettando.Potrai parlarle ogni volta che vuoi. È il tuo migliore amico e alleato.

    In questo aspetto, anche l’early learning set può essere utilizzato, come ricorso adenergie passate che sono conservate nel «bagaglio dell’esperienza» e che, unavolta trovata la giusta chiave, possono tornare a fluire.

    Un’autorizzazione vissuta nella fantasia, data dal mondo interiore, è il modomigliore per favorire la comparsa di un’esperienza nel comportamento. Fareun’esperienza è il modo migliore per favorire cambiamenti di pensiero, insight,etc.

  • Fasi del mettere

    Storia. Il soggetto è combattuto tra due scelte -> storia che prenda in esame ladifficoltà attuale, l’importanza di fare una scelta (e quindi una rinuncia), lapossibilità di avere un mentore, il rispetto dei dubbi e infine l’appagamento perquello che stiamo imparando dalla scelta.

    Potrebbe essere rappresentato come un soggetto in un bosco davanti a un palo cheindica innumerevoli sentieri. Se il soggetto è indeciso, fa sempre 500 metri in ognidirezione e poi torna indietro, si lamenta che non arriva mai da nessuna parte, sichiede quale sia veramente la cosa più bella da vedere, si sente spossato e nonraggiunge mai nulla. Ma quando sceglie…

  • Fasi del mettere

    Storia. Nella narrazione è importante tenere alta un po’ di tensione.Si parte dalla giustificazione dei sintomi (l’insicurezza fino a questo momento ti è

    servita a ….), con il rifiuto della chiamata (mai vorresti abbandonare questa stanzasolo per fare…) finché non si trova la giusta motivazione (l’emozione più forte chebatte la più debole, ad esempio… per fare del bene a tuo figlio non avresti attesoun attimo in più per…. Ed ecco che le forze improvvisamente arrivano).

    Lungo la strada ci possono essere intralci (ostacoli, falsi traguardi, tradimenti etc),ma da ogni evento, soprattutto da quelli negativi, impariamo come proseguiremeglio il nostro percorso. Se necessario, riguardiamo quell’amuleto, quella foto (oaltro) che ci ricordano la nostra motivazione e proseguiamo fino al traguardo.Una volta arrivati, ci accorgiamo di quanto il viaggio ci abbia fatto scoprire, moltodi più del raggiungimento dell’obiettivo (un po’ come in un film, ci gustiamo latrama, non facciamo avanti veloce fino all’ultima scena e ci arrabbiamo se cifanno spoiler).

  • Esercizio: mettere nel terapeuta

    Conoscere per se stessi1. Uno scenario sicuro (un luogo, un’attività gratificante)2. Una fantasia utile (cambiamento nel futuro, energia dal passato)3. Una storia eccitante (qual è il percorso, la motivazione, il valore che ci spinge,

    quali gli ostacoli, quali gli alleati e gli avversari)4. Produrre o trovare un oggetto che ci ricordi tutto quanto (un disegno, una

    scritta, una foto, un tatuaggio, una collana, qualsiasi cosa) e che sia facilmentedisponibile nella vita quotidiana