Io penso che tu pensi… La Teoria della Mente e il suo sviluppo.

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Io penso che tu Io penso che tu pensi… pensi… La Teoria della Mente La Teoria della Mente e il suo sviluppo e il suo sviluppo

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Io penso che tu pensi…Io penso che tu pensi…

La Teoria della Mente La Teoria della Mente

e il suo sviluppoe il suo sviluppo

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La mia mente funziona come la pellicola di un film. Ecco perché sono bravissimo a ricordare le cose, come le conversazioni che ho trascritto nel libro, cosa indossano le persone o il loro profumo, perché la mia testa possiede una sorta di memoria olfattiva che funziona come una colonna sonora. Quando mi si chiede di ricordare qualcosa io non faccio altro che premere il tasto Riavvolgere e Andare avanti veloce e Pausa come un videoregistratore, o meglio un DVD perché non ho bisogno di riavvolgere tutto il nastro per trovare il ricordo di qualcosa avvenuto tanto tempo prima. E inoltre non ci sono pulsanti, perché è tutto nella mia testa. Se qualcuno mi dice: - Christopher, raccontami com'era tua madre, - io sono in grado di Riavvolgere un'enorme quantità di scene differenti e raccontare esattamente com'era in ognuna di esse. Per esempio potrei tornare indietro al 4 luglio 1992 quando avevo 9 anni. Era sabato, eravamo partiti per la Cornovaglia e quel pomeriggio stavamo sdraiati sulla spiaggia, in un posto chiamato Polperro.

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Mia madre indossava un paio di pantaloncini corti di jeans e il pezzo di sopra di un bikini azzurro e fumava sigarette Consulate che odoravano di menta. Non nuotava. Stava prendendo il sole stesa su un asciugamano a strisce rosse e viola e leggeva un libro di Georgette Heyer intitolato The Masqueraders. Dopo essersi abbronzata un po', si tuffò in acqua e: - Cazzo se è fredda, - esclamò. Mi disse di entrare in acqua, ma a me non piace nuotare perché non mi piace togliermi i vestiti. Allora lei mi suggerì di arrotolarmi i pantaloni e fare qualche passo, e io obbedii. Rimasi li in piedi dentro l'acqua, immobile. Mia madre disse: - Guarda. Si sta bene -. Fece un tuffo all'indietro e sparì e io in quel momento pensai che uno squalo l'avesse divorata e cominciai a gridare. Allora lei riemerse dall'acqua e mi si avvicinò tenendo la mano destra sollevata e le dita aperte a ventaglio. - Avanti, Christopher, toccami la mano. Avanti. Smettila di urlare. Toccami la mano. Ascoltami, Christopher. Puoi farcela -. E dopo un po' smisi di urlare e tesi la mano sinistra aperta a ventaglio e le nostre dita e i nostri pollici si sfiorarono. Mia madre disse: - È tutto a posto, Christopher. Va tutto bene. Non ci sono squali in Cornovaglia, - e allora mi sentii meglio.

Mark Haddon, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, Einaudi, 2003, p.92

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Un giorno tornai a casa da scuola e non trovai nessuno […] Un’ora e mezzo dopo arrivò mio padre. Andai da lui e lo trovai seduto in cucina, lo sguardo fisso sulla finestra che dava sul retro. “Penso che non vedrai più tua madre per un po’” disse. Pronunciò queste parole senza guardarmi. Continuava a tenere gli occhi fissi sulla finestra.

Di solito le persone mi guardano quando parlano con me. So che stiamo tentando di intuire quello che mi passa per la testa, ma sono io invece che non riesco a capire cosa stanno pensando. E’ come stare in una stanza con un vetro specchiato, uguale a quelli che si vedono nei film di spionaggio. Invece mi piaceva, il fatto che mio padre mi parlasse senza guardarmi.

Mark Haddon, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, Einaudi, 2003, pp.30-31

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La comprensione dei contenuti mentali La comprensione dei contenuti mentali dell’altrodell’altro

Esiste una capacità mentale intuitiva relativa alla Esiste una capacità mentale intuitiva relativa alla comprensione degli stati mentali dell’altrocomprensione degli stati mentali dell’altro

Guardare gli altri Guardare gli altri canale visivo per entrare in canale visivo per entrare in contatto con la mente dell’altrocontatto con la mente dell’altro

Esistono differenze individuali dovute a diversi Esistono differenze individuali dovute a diversi fattori e che si collocano lungo un continuumfattori e che si collocano lungo un continuum

Lastra di vetro

Vetro specchiato

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Le funzioni della teoria della Le funzioni della teoria della mentemente

Essenzialmente di tipo Essenzialmente di tipo sociale sociale dare un dare un senso ai comportamenti e alle interazioni senso ai comportamenti e alle interazioni sociali, compiere ipotesi e previsionisociali, compiere ipotesi e previsioniFunzione Funzione comunicativacomunicativa comunicazione comunicazione

competente ed adeguata: andare oltre il competente ed adeguata: andare oltre il significato letterale della frase e cogliere significato letterale della frase e cogliere l’intento comunicativo dell’altro l’intento comunicativo dell’altro aspetti aspetti pragmatici del linguaggiopragmatici del linguaggio

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Funzione Funzione adattivaadattiva: dando senso a ciò : dando senso a ciò che dicono e fanno gli altri, il che dicono e fanno gli altri, il comportamento diventa prevedibile comportamento diventa prevedibile condotte più flessibili e appropriate alla condotte più flessibili e appropriate alla situazionesituazione

Funzione Funzione protettivaprotettiva: situazioni di : situazioni di disagio, percorsi evolutivi critici disagio, percorsi evolutivi critici separare lo stato mentale del caregiver separare lo stato mentale del caregiver dal proprio stato mentale dal proprio stato mentale capacità di capacità di differenziare il Sèdifferenziare il Sè

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Approcci teorici alla ToMApprocci teorici alla ToM

Psicologia, anni ’70: svolta contestualista Psicologia, anni ’70: svolta contestualista da da cognizione intraindividuale a cognizione situata, cognizione intraindividuale a cognizione situata, distribuita o condivisa nei contesti.distribuita o condivisa nei contesti.

Contesto: non solo ciò che sta intorno ma parte Contesto: non solo ciò che sta intorno ma parte integrante di noi e del nostro modo di costruire la realtà.integrante di noi e del nostro modo di costruire la realtà.

Approcci alla ToMApprocci alla ToM

Concezioni intraindividual

i di stampo piagetiano:

Theory-theoryModulare

Simulazione Forme di VitaNarrazioneInterazionismo

Concezioni socio-contestuali di

stampo vygotskiano e

bruneriano:

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La theory-theory La theory-theory (Perner, Wellman, Gopnik)(Perner, Wellman, Gopnik)

Teoria della Mente = teoria scientificaTeoria della Mente = teoria scientifica I concetti infantili degli stati mentali sono principi I concetti infantili degli stati mentali sono principi

teorici astratti e non osservabili che vengono teorici astratti e non osservabili che vengono usati per interpretare i comportamenti.usati per interpretare i comportamenti.

La teoria può essere falsificata o ampliata La teoria può essere falsificata o ampliata dall’esperienzadall’esperienza

Per alcuni la costruzione della teoria parte Per alcuni la costruzione della teoria parte comunque dall’esperienza diretta (Wellman), per comunque dall’esperienza diretta (Wellman), per altri esiste una logica del tutto-o-nulla: fino a 4 altri esiste una logica del tutto-o-nulla: fino a 4 anni – quando si sviluppa la anni – quando si sviluppa la metarappresentazione – non vi è una vera e metarappresentazione – non vi è una vera e propria teoria (Perner)propria teoria (Perner)

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L’approccio modulareL’approccio modulare (Fodor, Leslie, Baron-Cohen)(Fodor, Leslie, Baron-Cohen)

La teoria è innata ed emerge con la La teoria è innata ed emerge con la maturazione di moduli geneticamente maturazione di moduli geneticamente determinatideterminati

Il bambino possiede i concetti adulti fin Il bambino possiede i concetti adulti fin dall’inizio: ciò che cambia è la loro dall’inizio: ciò che cambia è la loro capacità di utilizzarlicapacità di utilizzarliLeslie Leslie 3 moduli: ToBy (3-4 mesi); ToMM 3 moduli: ToBy (3-4 mesi); ToMM

(8mesi- 2 anni); SP (4-5 anni)(8mesi- 2 anni); SP (4-5 anni)Baron-Cohen Baron-Cohen 4 moduli: ID & EED (primi 9 4 moduli: ID & EED (primi 9

mesi); SAM (9-18 mesi); ToMM (3-4 anni)mesi); SAM (9-18 mesi); ToMM (3-4 anni)

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La simulazioneLa simulazione(Harris, Johnson)(Harris, Johnson)

Il bambino comprende gli stati mentali attraverso Il bambino comprende gli stati mentali attraverso processi di simulazioneprocessi di simulazione

Parte dalla conoscenza dei propri stati mentali e Parte dalla conoscenza dei propri stati mentali e generalizza i nessi fra situazioni-stati mentali-generalizza i nessi fra situazioni-stati mentali-azioni agli altriazioni agli altri

I concetti hanno origine dall’esperienza diretta I concetti hanno origine dall’esperienza diretta che i bambini fanno dei propri stati mentali che i bambini fanno dei propri stati mentali no no costruzione dei concetti come principi teoricicostruzione dei concetti come principi teorici

Johnson Johnson importanza del linguaggio dei importanza del linguaggio dei genitori: “Non sapeva che tu lo volessi”genitori: “Non sapeva che tu lo volessi”

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Le prospettive socio-culturaliLe prospettive socio-culturali(Dunn, Bruner, Hobson, Olson)(Dunn, Bruner, Hobson, Olson)

Raccolgono l’eredità di VygotskyRaccolgono l’eredità di Vygotsky Forme di vitaForme di vita (Dunn) (Dunn) processi di socializzzazione: processi di socializzzazione:

gruppo pari, fratelli, famigliagruppo pari, fratelli, famiglia NarrazioneNarrazione (Bruner) (Bruner) esperienza di acculturazione: esperienza di acculturazione:

creazione di script e format; interpretazione dei creazione di script e format; interpretazione dei genitori: esperienza propria costruita con termini che genitori: esperienza propria costruita con termini che vengono attribuiti anche agli altri vengono attribuiti anche agli altri gli altri hanno gli altri hanno esperienze simili alle mieesperienze simili alle mie

InterazionismoInterazionismo (Hobson) (Hobson) peso determinante dei peso determinante dei contesti affettivamente connotaticontesti affettivamente connotati

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Lo sviluppo della ToMLo sviluppo della ToMPrecursori della ToM: intenzione Precursori della ToM: intenzione

comunicativa dichiarativa (il gesto comunicativa dichiarativa (il gesto dell’indicare); gioco simbolico; dell’indicare); gioco simbolico; comprensione della percezione visivacomprensione della percezione visiva

2 anni 2 anni psicologia del desiderio psicologia del desiderio3 anni 3 anni psicologia del desiderio/credenza psicologia del desiderio/credenza4 anni 4 anni falsa credenza di primo ordine falsa credenza di primo ordine6-7 anni 6-7 anni falsa credenza di secondo ordine falsa credenza di secondo ordine

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Psicologia del desiderioPsicologia del desiderio

A 2 anniA 2 anni::Uso di termini linguistici per descrivere Uso di termini linguistici per descrivere

desideri ed emozioni (sé-altro)desideri ed emozioni (sé-altro)Comprensione della mente basata sui Comprensione della mente basata sui

desideri desideri Comprensione del ruolo dei desideri sul Comprensione del ruolo dei desideri sul

comportamentocomportamento

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Psicologia del desiderioPsicologia del desiderio

Esempio di dialogo:Esempio di dialogo:Giulia (2;6): “Mamma,. Voglio il gelato”Giulia (2;6): “Mamma,. Voglio il gelato”Mamma: “No, prima devi finire di mangiare Mamma: “No, prima devi finire di mangiare

quello che hai nel piatto”quello che hai nel piatto”Giulia: “Ma io lo voglio, adesso vado a Giulia: “Ma io lo voglio, adesso vado a

prenderlo”prenderlo”

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Psicologia del desiderio/credenzaPsicologia del desiderio/credenza

A 3 anniA 3 anni::Comprensione delle vere credenze (riferite ad Comprensione delle vere credenze (riferite ad

un dato di realtà)un dato di realtà)Discorsi riferiti alle credenzeDiscorsi riferiti alle credenzeRuolo delle credenze nelle interazioni Ruolo delle credenze nelle interazioni

personali (confronti; conflitti; liti; etc.)personali (confronti; conflitti; liti; etc.)

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Psicologia del desiderio/credenzaPsicologia del desiderio/credenza

Esempio di dialogoEsempio di dialogo::Mamma: “Andrea, hai fatto male a Luca! Mamma: “Andrea, hai fatto male a Luca!

Perché l’hai fatto?”Perché l’hai fatto?”Andrea (3;5): “Perché Luca è cattivo, voleva Andrea (3;5): “Perché Luca è cattivo, voleva

rompere il mio trenino”rompere il mio trenino”Mamma: “Pensi che Luca l’abbia fatto Mamma: “Pensi che Luca l’abbia fatto

apposta?”apposta?”Andre: “Sì, penso che Luca è cattivo” Andre: “Sì, penso che Luca è cattivo”

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Triade desiderio – credenza – Triade desiderio – credenza – azione azione

Realizza un’azione allo scopo di soddisfare un desiderio o sulla base di una credenza:

Bambino compie Y perché crede/desidera K

Altro

Prevede l’azione di un soggetto (altro) sulla base di una credenza/desiderio:

X farà Y perché crede/desidera K

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Compito di vera credenzaCompito di vera credenza

Wellman (1991):Wellman (1991):Costruisce una prova per valutare la capacità Costruisce una prova per valutare la capacità

del bambino di prevedere l’azione di un del bambino di prevedere l’azione di un soggetto X tenendo in considerazione i suoi soggetto X tenendo in considerazione i suoi desideri/credenze:desideri/credenze:

COMPITO DI VERA CREDENZACOMPITO DI VERA CREDENZA

Vera credenza: perché basato su un dato Vera credenza: perché basato su un dato di realtàdi realtà

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Compito di vera credenzaCompito di vera credenza

Viene narrata la storia di un personaggio che Viene narrata la storia di un personaggio che desideradesidera giocare con il proprio gattino.. Ma il gatto giocare con il proprio gattino.. Ma il gatto non si trova in casa: può essere sia in cucina che in non si trova in casa: può essere sia in cucina che in giardinogiardino

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Compito di vera credenzaCompito di vera credenza

Si informa il bambino che il protagonista Si informa il bambino che il protagonista credecrede che che sia in giardino. Quindi gli viene chiesto dove il sia in giardino. Quindi gli viene chiesto dove il personaggio personaggio cercheràcercherà il gattino. il gattino.

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Compito di vera credenzaCompito di vera credenza

Per superare la prova il bambino deve Per superare la prova il bambino deve usare congiuntamente:usare congiuntamente: Informazione sul desiderio di XInformazione sul desiderio di X Informazione sulla credenza di XInformazione sulla credenza di X

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Falsa credenzaFalsa credenza di I ordinedi I ordine

A 4 anniA 4 anni:: Comprensione della mente come sistema Comprensione della mente come sistema

rappresentazionalerappresentazionale Comprensione dell’esistenza di rappresentazioni Comprensione dell’esistenza di rappresentazioni

mentalimentali Si struttura il pensiero ricorsivo di I ordineSi struttura il pensiero ricorsivo di I ordine

Come si manifesta?:Come si manifesta?: Battistelli (1995): “Io penso che tu pensi X”Battistelli (1995): “Io penso che tu pensi X”

Comprensione che l’azione di una persona può Comprensione che l’azione di una persona può derivare da una credenza che può non corrispondere derivare da una credenza che può non corrispondere con il dato di realtàcon il dato di realtà

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Compito di falsa credenzaCompito di falsa credenza

Il test che valuta tale competenza è il:Il test che valuta tale competenza è il:

COMPITO DI FALSA CREDENZACOMPITO DI FALSA CREDENZA Il bambino deve essere capace di Il bambino deve essere capace di attribuireattribuire ad un ad un

altro soggetto una altro soggetto una falsa credenzafalsa credenza rispetto alla rispetto alla realtàrealtà e di e di rappresentarsirappresentarsi il contenuto della il contenuto della mentemente dell’altro come diverso dal propriodell’altro come diverso dal proprio

Due compiti:Due compiti: Wimmer, Perner (1983): Wimmer, Perner (1983): Spostamento inattesoSpostamento inatteso Perner, Leekman, Wimmer (1987): Perner, Leekman, Wimmer (1987): Scatola IngannevoleScatola Ingannevole

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Spostamento inattesoSpostamento inatteso Al bambino viene raccontata una storia i cui Al bambino viene raccontata una storia i cui

protagonisti sono un bambino, di nome Maxi, e la protagonisti sono un bambino, di nome Maxi, e la sua mamma. sua mamma.

Lo sperimentatore mette in scena una precisa Lo sperimentatore mette in scena una precisa sequenza di azioni:sequenza di azioni:

1.1. Maxi, in presenza della madre, ripone un pezzo di Maxi, in presenza della madre, ripone un pezzo di cioccolata in un determinato armadio della cucina e in cioccolata in un determinato armadio della cucina e in seguito si allontana per giocareseguito si allontana per giocare

2.2. Durante la sua assenza la mamma, per cucinare, prende Durante la sua assenza la mamma, per cucinare, prende il cioccolato dall’armadio dove era stato riposto e lascia il cioccolato dall’armadio dove era stato riposto e lascia la parte rimanente in un altro armadiettola parte rimanente in un altro armadietto

3.3. Poi la madre si allontana dalla scenaPoi la madre si allontana dalla scena

4.4. A questo punto Maxi ritorna in cucinaA questo punto Maxi ritorna in cucina

5.5. Non ha assistito allo spostamento (inatteso) della Non ha assistito allo spostamento (inatteso) della cioccolata e quindi ignora la nuova collocazionecioccolata e quindi ignora la nuova collocazione

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Spostamento inattesoSpostamento inatteso

Maxi dove cercherà la cioccolata?

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Spostamento Spostamento inattesoinatteso

Compito di Sally e Anne di Frith (1989)

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Scatola ingannevoleScatola ingannevole

Perner, Leekman, Wimmer (1987):Perner, Leekman, Wimmer (1987):Si chiedono se il fallimento nel compito di Si chiedono se il fallimento nel compito di

falsa credenza sia dovuto alla difficoltà del falsa credenza sia dovuto alla difficoltà del soggetto testato di tenere in considerazione soggetto testato di tenere in considerazione l’aspettativa implicital’aspettativa implicita del protagonista (un del protagonista (un oggetto rimane laddove è stato collocato)oggetto rimane laddove è stato collocato)

Gli autori decidono di rendere esplicita tale Gli autori decidono di rendere esplicita tale aspettativa all’interno della narrazioneaspettativa all’interno della narrazione

I bambini di 3 anni falliscono ancoraI bambini di 3 anni falliscono ancora

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Scatola ingannevoleScatola ingannevole Perner, Leekman, Wimmer (1987):Perner, Leekman, Wimmer (1987):

1.1. Il bambino, insieme ad un amico, viene condotto in una stanza Il bambino, insieme ad un amico, viene condotto in una stanza con la promessa che il ricercatore mostrerà loro il contenuto di con la promessa che il ricercatore mostrerà loro il contenuto di una scatolauna scatola

2.2. All’amico, però, viene anche detto di aspettare il suo turno fuori All’amico, però, viene anche detto di aspettare il suo turno fuori dalla portadalla porta

3.3. All’interno della stanza viene mostrata al bambino una scatola di All’interno della stanza viene mostrata al bambino una scatola di Smarties Smarties

4.4. Si chiede al bambino che cosa pensa che ci sia nella scatolaSi chiede al bambino che cosa pensa che ci sia nella scatola5.5. Il bambino risponde Il bambino risponde SmartiesSmarties6.6. A questo punto gli si mostra che in realtà si sbaglia e che la A questo punto gli si mostra che in realtà si sbaglia e che la

scatola contiene una matitascatola contiene una matita7.7. Entra il suo amico a cui verrà mostrata la scatola: il bambino Entra il suo amico a cui verrà mostrata la scatola: il bambino

deve dire cosa si aspetta che l’amico pensi ci sia nella scatola:deve dire cosa si aspetta che l’amico pensi ci sia nella scatola: “ “Secondo te cosa penserà (nome dell’amico) che ci sia qui Secondo te cosa penserà (nome dell’amico) che ci sia qui

dentro?”dentro?”

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Scatola ingannevoleScatola ingannevole

Prerequisiti al superamento del compito di Prerequisiti al superamento del compito di falsa credenza (I ordine):falsa credenza (I ordine):Sapersi decentrare dalla propria conoscenzaSapersi decentrare dalla propria conoscenzaSaper rappresentare la credenza (falsa)Saper rappresentare la credenza (falsa)

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Falsa credenza di Falsa credenza di IIII ordine ordine

A 6-7 anniA 6-7 anni:: Il bambino accede ad un pensiero ricorsivo Il bambino accede ad un pensiero ricorsivo

più complesso: meta-rappresentazionepiù complesso: meta-rappresentazione ““Io penso che tu pensi che X pensi Y”Io penso che tu pensi che X pensi Y”Perner, Wimmer (1985): costruiscono un Perner, Wimmer (1985): costruiscono un

compito che permette di valutare questo compito che permette di valutare questo pensieropensieroCOMPITO DI FALSA CREDENZA DI II ORDINECOMPITO DI FALSA CREDENZA DI II ORDINE

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Compito di John e MaryCompito di John e Mary

1.1. Al bambino si racconta la storia di J. E Al bambino si racconta la storia di J. E M. che giocano insieme nel parcoM. che giocano insieme nel parco

2.2. Lì vedono un carretto dei gelatiLì vedono un carretto dei gelati3.3. Mentre M. va a casa a prendere il denaro Mentre M. va a casa a prendere il denaro

per comprare il gelato J. vede il carretto per comprare il gelato J. vede il carretto spostarsi verso la chiesaspostarsi verso la chiesa

4.4. Anche M., però, viene a conoscenza, Anche M., però, viene a conoscenza, all’insaputa di J. che il gelataio si è all’insaputa di J. che il gelataio si è spostatospostato

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Compito di John e MaryCompito di John e Mary

Compito di falsa credenza di II ordine di Perner, Wimmer (1985), rappresentazione grafica di M. Lavazza

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Compito di John e MaryCompito di John e Mary A questo punto si chiede al bambino:A questo punto si chiede al bambino:

““Dove pensa John che Mary sia andata a comprare il Dove pensa John che Mary sia andata a comprare il gelato?”gelato?”

Per rispondere in modo corretto il bambino deve Per rispondere in modo corretto il bambino deve tenere in considerazione che John non sa che Mary è tenere in considerazione che John non sa che Mary è a conoscenza del fatto che il carrettino si è spostatoa conoscenza del fatto che il carrettino si è spostato

Deve avere a disposizione un pensiero ricorsivo di Deve avere a disposizione un pensiero ricorsivo di tipo triadicotipo triadico

La prova viene superata intorno ai 6-7 anni

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Riflessioni sulla metodologiaRiflessioni sulla metodologia

Il paradigma sperimentale della falsa credenza valuta Il paradigma sperimentale della falsa credenza valuta veramente le abilità mentalistiche del bambino?veramente le abilità mentalistiche del bambino?

Distinzione tra Distinzione tra competencecompetence (possesso di un’abilità) e (possesso di un’abilità) e performance performance (prestazione in un compito:(prestazione in un compito: Distinzione implicito-esplicito: elaborazione di un compito Distinzione implicito-esplicito: elaborazione di un compito

che dimostri il possesso della falsa credenza a livello che dimostri il possesso della falsa credenza a livello implicito (Clements e Perner, 1994; Battacchi et al., 1998)implicito (Clements e Perner, 1994; Battacchi et al., 1998)

Aspetti linguistici: scarsi risultati di bambini di tre anni dovuti Aspetti linguistici: scarsi risultati di bambini di tre anni dovuti non a mancanza di competenza ma a difficoltà dovute al non a mancanza di competenza ma a difficoltà dovute al compito compito linguaggio complesso che richiede inferenze linguaggio complesso che richiede inferenze (Siegal, 1994). Uso di bambole ed oggetti, coinvolgimento (Siegal, 1994). Uso di bambole ed oggetti, coinvolgimento diretto del bambinodiretto del bambino

La La performanceperformance è un fattore necessario, ma non è un fattore necessario, ma non sufficiente per dimostrare l’acquisizione della teoria sufficiente per dimostrare l’acquisizione della teoria della mentedella mente

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Esempi di test per valutare la ToMEsempi di test per valutare la ToM

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La gente mi confonde. Per due ragioni, fondamentalmente. La prima è che la gente parla molto senza usare le parole. Siobhan dice che se si solleva un sopracciglio, questo gesto può significare molte cose differenti. Può voler dire: «Voglio fare sesso con te», ma può anche essere inteso come: «Hai appena detto una cosa veramente stupida». Siobhan dice anche che se chiudi la bocca e respiri forte col naso significa che sei rilassato, oppure che ti stai annoiando, o che sei arrabbiato, e che tutto dipende da quanta aria esce dalle narici e quanto respiri velocemente e quale forma assume la bocca quando lo fai e in che modo stai seduto e che cosa hai appena finito di dire e centinaia di altri piccoli indizi troppo complicati per poter essere elaborati in pochi secondi. La seconda ragione è che la gente spesso parla usando delle metafore. Ecco alcuni esempi di metafore

Ho riso a crepapelle. Avevano uno scheletro nell'armadio.

Toccare il cielo con un dito. Avere un diavolo per capello.

Gli è andata la luna di traverso.

Mark Haddon, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, Einaudi, 2003, p.21

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"Il mio non sarà un libro divertente. Non sono capace di raccontare le barzellette o fare giochi di parole perché non li capisco. Eccone uno, per esempio. Uno di quelli che racconta mio padre.

Aveva la faccia un po' tirata, ma solo perché aveva chiuso le tende.So perché dovrebbe far ridere. Gliel'ho chiesto. È perché il verbo

tirare in questa frase ha due significati diversi: 1) essere tesi, esausti, 2) tirare le tende, e il significato 1 si riferisce solo all'espressione del viso, il 2 soltanto alle tende.

Se cerco di ri-raccontarmi questo gioco di parole mentalmente, cercando di pensare ai due diversi significati del verbo, per me è come ascoltare due differenti brani musicali allo stesso tempo; mi sento a disagio e fuori posto come quando mi arriva quel rumore indistinto di cui parlavo prima. È come se due persone diverse mi parlassero tutte insieme contemporaneamente di due argomenti diversi. Ed ecco perché in questo libro non ci saranno giochi di parole".

Mark Haddon, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, Einaudi, 2003.