Io c'ero con... Noè

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L’ARCA DI NOÈ Tonio Rollo DAL TESTO AL RESTO

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Racconto (in fase di rifinitura) sulla storia di Noèa scopo didattico: parte di un percorso finalizzato alla creatione di un ebook di classe.

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L’ARCA DI NOÈTonio Rollo

DAL TESTO AL RESTO

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IL DILUVIO UNIVERSALE

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Introduzione

cosa ci sarà nel testo

metodo di lavoro

finalità

rischi

materiale utilizzato

ii

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Capitolo 1

Il testo biblico secondo la versione della Bibbia in lingua

corrente corredato da

GENESI

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GENESI - 6

5Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male, sempre. 6E il Signore si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. 7Il Signore disse: «Cancellerò dalla faccia della terra l’uomo che ho creato e, con l’uomo, anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito di averli fatti». 8Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore.

9Questa è la discendenza di Noè. Noè era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei e camminava con Dio. 10Noè generò tre figli: Sem, Cam e Iafet. 11Ma la terra era corrotta davanti a Dio e piena di violenza. 12Dio guardò la terra ed ecco, essa era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra. 13Allora Dio disse a Noè: «È venuta per me la fine di ogni uomo, perché la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme con la terra. 14Fatti un’arca di legno di cipresso; dividerai l’arca in scompartimenti e la spalmerai di bitume dentro e fuori. 15Ecco come devi farla: l’arca avrà trecento cubiti di lunghezza, cinquanta di larghezza e trenta di altezza. 16Farai nell’arca un tetto e, a un cubito più sopra, la terminerai; da un lato metterai la porta dell’arca. La farai a piani: inferiore, medio e superiore.

17Ecco, io sto per mandare il diluvio, cioè le acque, sulla terra, per distruggere sotto il cielo ogni carne in cui c’è soffio di vita; quanto è sulla terra perirà. 18Ma con te io stabilisco la mia alleanza. Entrerai nell’arca tu e con te i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli. 19Di quanto vive, di ogni carne, introdurrai nell’arca due di ogni specie, per conservarli in vita con te: siano maschio e femmina. 20Degli uccelli, secondo la loro specie, del bestiame, secondo la propria specie, e di tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie, due di ognuna verranno con te, per essere conservati in vita. 21Quanto a te, prenditi ogni sorta di cibo da mangiare e fanne provvista: sarà di nutrimento per te e per loro».

22Noè eseguì ogni cosa come Dio gli aveva comandato: così fece.

GENESI - 7

1Il Signore disse a Noè: «Entra nell’arca tu con tutta la tua famiglia, perché ti ho visto giusto dinanzi a me in questa generazione. 2Di ogni animale puro prendine con te sette paia, il maschio e la sua femmina; degli animali che non sono puri un paio, il maschio e la sua femmina. 3Anche degli uccelli del cielo, sette paia, maschio e femmina, per conservarne in vita la razza su tutta la terra. 4Perché tra sette giorni farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti; cancellerò dalla terra ogni essere che ho fatto». 5Noè fece quanto il Signore gli aveva comandato. 6Noè aveva seicento anni quando venne il diluvio, cioè le acque sulla terra. 7Noè entrò nell’arca e con lui i suoi figli, sua moglie e le mogli dei suoi figli, per sottrarsi alle acque del diluvio. 8Degli animali puri e di quelli impuri, degli uccelli e di tutti gli

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esseri che strisciano sul suolo 9un maschio e una femmina entrarono, a due a due, nell’arca, come Dio aveva comandato a Noè.

10Dopo sette giorni, le acque del diluvio furono sopra la terra; 11nell’anno seicentesimo della vita di Noè, nel secondo mese, il diciassette del mese, in quello stesso giorno, eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e le cateratte del cielo si aprirono. 12Cadde la pioggia sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti. 13In quello stesso giorno entrarono nell’arca Noè, con i figli Sem, Cam e Iafet, la moglie di Noè, le tre mogli dei suoi tre figli; 14essi e tutti i viventi, secondo la loro specie, e tutto il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili che strisciano sulla terra, secondo la loro specie, tutti i volatili, secondo la loro specie, tutti gli uccelli, tutti gli esseri alati. 15Vennero dunque a Noè nell’arca, a due a due, di ogni carne in cui c’è il soffio di vita. 16Quelli che venivano, maschio e femmina d’ogni carne, entrarono come gli aveva comandato Dio. Il Signore chiuse la porta dietro di lui. 17Il diluvio durò sulla terra quaranta giorni: le acque crebbero e sollevarono l’arca,

che s’innalzò sulla terra. 18Le acque furono travolgenti e crebbero molto sopra la terra e l’arca galleggiava sulle acque. 19Le acque furono sempre più travolgenti sopra la terra e coprirono tutti i monti più alti che sono sotto tutto il cielo. 20Le acque superarono in altezza di quindici cubiti i monti che avevano ricoperto. 21Perì ogni essere vivente che si muove sulla terra, uccelli, bestiame e fiere e tutti gli esseri che brulicano sulla terra e tutti gli uomini. 22Ogni essere che ha un alito di vita nelle narici, cioè quanto era sulla terra asciutta, morì. 23Così fu cancellato ogni essere che era sulla terra: dagli uomini agli animali domestici, ai rettili e agli uccelli del cielo; essi furono cancellati dalla terra e rimase solo Noè e chi stava con lui nell’arca. 24Le acque furono travolgenti sopra la terra centocinquanta giorni.

GENESI - 8

1Dio si ricordò di Noè, di tutte le fiere e di tutti gli animali domestici che erano con lui nell’arca. Dio fece passare un vento sulla terra e le acque si abbassarono. 2Le fonti dell’abisso e le cateratte del cielo furono chiuse e fu trattenuta la pioggia dal cielo; 3le acque andarono via via ritirandosi dalla terra e c a l a r o n o d o p o centocinquanta giorni. 4Nel settimo mese, il diciassette del mese, l’arca si posò sui monti dell’Araràt. 5Le acque a n d a r o n o v i a v i a diminuendo fino al decimo mese. Nel decimo mese, il primo giorno del mese, apparvero le cime dei monti.

6Trascorsi quaranta giorni, Noè aprì la finestra che aveva fatto nell’arca 7e fece uscire un corvo. Esso uscì andando e tornando, finché si prosciugarono le acque sulla terra. 8Noè poi fece uscire una colomba, per vedere se le acque si fossero

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ritirate dal suolo; 9ma la colomba, non trovando dove posare la pianta del piede, tornò a lui nell’arca, perché c’era ancora l’acqua su tutta la terra. Egli stese la mano, la prese e la fece rientrare presso di sé nell’arca. 10Attese altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall’arca 11e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco una tenera foglia di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra. 12Aspettò altri sette giorni, poi lasciò andare la colomba; essa non tornò più da lui.

13L’anno seicentouno della vita di Noè, il primo mese, il primo giorno del mese, le acque si erano prosciugate sulla terra; Noè tolse la copertura dell’arca ed ecco, la superficie del suolo era asciutta. 14Nel secondo mese, il ventisette del mese, tutta la terra si era prosciugata.

15Dio ordinò a Noè: 16«Esci dall’arca tu e tua moglie, i tuoi figli e le mogli dei tuoi figli con te. 17Tutti gli animali d’ogni carne che hai con te, uccelli, bestiame e tutti i rettili che strisciano sulla terra, falli uscire con te, perché possano diffondersi sulla terra, siano fecondi e si moltiplichino su di essa».

18Noè uscì con i figli, la moglie e le mogli dei figli. 19Tutti i viventi e tutto il bestiame e tutti gli uccelli e tutti i rettili che strisciano sulla terra, secondo le loro specie, uscirono dall’arca.

20Allora Noè edificò un altare al Signore; prese ogni sorta di animali puri e di uccelli puri e offrì olocausti sull’altare. 21Il Signore ne odorò il profumo gradito e disse in cuor suo: «Non maledirò più il suolo a causa dell’uomo, perché ogni intento del cuore umano è incline al male fin dall’adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto.22Finché durerà la terra,seme e mèsse,freddo e caldo,estate e inverno,giorno e nottenon cesseranno».

GENESI - 9

1Dio benedisse Noè e i suoi figli e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra. 2Il timore e il terrore di voi sia in tutti gli animali della terra e in tutti gli uccelli del cielo. Quanto striscia sul suolo e tutti i pesci del mare sono dati in vostro potere. 3Ogni essere che striscia e ha vita vi servirà di cibo: vi do tutto questo, come già le verdi erbe. 4Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè con il suo sangue. 5Del sangue vostro, ossia della vostra vita, io domanderò conto; ne

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domanderò conto a ogni essere vivente e domanderò conto della vita dell’uomo all’uomo, a ognuno di suo fratello.6Chi sparge il sangue dell’uomo,dall’uomo il suo sangue sarà sparso,perché a immagine di Dioè stato fatto l’uomo.7E voi, siate fecondi e moltiplicatevi,siate numerosi sulla terra e dominatela».

8Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui: 9«Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi, 10con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici, con tutti gli animali che sono usciti dall’arca, con tutti gli animali della terra. 11Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio, né il diluvio devasterà più la terra».12Dio disse:«Questo è il segno dell’alleanza,che io pongo tra me e voie ogni essere vivente che è con voi,per tutte le generazioni future.

13Pongo il mio arco sulle nubi,perché sia il segno dell’alleanzatra me e la terra.14Quando ammasserò le nubi sulla terrae apparirà l’arco sulle nubi,15ricorderò la mia alleanzache è tra me e voie ogni essere che vive in ogni carne,e non ci saranno più le acque per il diluvio,per distruggere ogni carne.16L’arco sarà sulle nubi,e io lo guarderò per ricordare l’alleanza eternatra Dio e ogni essereche vive in ogni carne che è sulla terra».17Disse Dio a Noè: «Questo è il segno dell’alleanza che io ho stabilito tra me e ogni carne che è sulla terra».18I figli di Noè che uscirono dall’arca furono Sem, Cam e Iafet; Cam è il padre di Canaan. 19Questi tre sono i figli di Noè e da questi fu popolata tutta la terra. 20Ora Noè, coltivatore della terra, cominciò a piantare una vigna. 21Avendo bevuto il vino, si ubriacò e si denudò all’interno della sua tenda. 22Cam, padre di Canaan, vide la nudità di suo padre e raccontò la cosa ai due fratelli che stavano fuori.

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23Allora Sem e Iafet presero il mantello, se lo misero tutti e due sulle spalle e, camminando a ritroso, coprirono la nudità del loro padre; avendo tenuto la faccia rivolta indietro, non videro la nudità del loro padre.24Quando Noè si fu risvegliato dall’ebbrezza, seppe quanto gli aveva fatto il figlio minore; 25allora disse:«Sia maledetto Canaan!Schiavo degli schiavisarà per i suoi fratelli!».26E aggiunse:«Benedetto il Signore, Dio di Sem,Canaan sia suo schiavo!27Dio dilati Iafeted egli dimori nelle tende di Sem,Canaan sia suo schiavo!».

28Noè visse, dopo il diluvio, trecentocinquanta anni. 29L’intera vita di Noè fu di novecentocinquanta anni; poi morì.

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Genesi

DAL TESTO AL... RESTO

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Interattivo 2.1 l’Arca di Noè dal testo al resto

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Anche quella mattina, il Principale1, dopo il primo caffè, si affacciò dalle nuvole per guardare giù e vedere quello che già sapeva di dover vedere... perché Lui sa sempre tutto. E anche quella mattina ebbe la conferma che, lasciare gli uomini liberi di agire, avrebbe comportato la creazione… di un gran caos.

«Guarda quelli!», disse indicando un non so che di contorto. «E quelli laggiù!» disse guardandolo in un altro capo del mondo. «Che sporcaccioni!» sbottò in un impeto di rabbia, Lui che era “lento all’ira”, ma… quando ci vuole... «Dobbiamo fare qualcosa!»

Aggiunse d'impeto. «Io per fare tutto ci ho messo 6 giorni e questi rischiano di autodistrugersi in 5 minuti!»

Visto che la parola di Dio è verità, ciò che il Principale ha detto va fatto! Infatti il “Principale” non può contraddire se stesso, non può non mantenere quanto è uscito dalla sua bocca. Avendo detto «Dobbiamo fare qualcosa!» Dovette farlo!

Ma a questo punto pensò: «Che cosa devo fare?». Siccome la Parola di Dio è verità, avendo detto: «che sporcaccioni! », dovete agire di conseguenza, quindi: lavare tutto!

Ed ecco un altro domanda: «Ma se io lavo tutto dovrò

UN EVENTO FUORI DAL TEMPO

❖ Una storia che porta Dio a “ripartire dal Via”.❖ Una testimonianza diretta con qualche scoop.❖ Là dove tutto ebbe origine.

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SEZIONE 1

Io c’ero con... Noè

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ricominciare tutto da capo... no… eh... Sarei costretto a rifare tutto? Altri sei giorni di creazione? No... eh! Devo salvare qualcuno in modo che riprenda da dove io ho lasciato e continui la creazione che io ho già fatto». Ma chi salvare?» Siccome la parola di Dio è verità, avendo già fatto un nome non poté rimangiarselo. Quindi dovette salvare: Noè.

Noè era un uomo veramente a modo. Timorato di Dio, era tutto lavoro e famiglia, nonostante i suoi gfjgdjfhg72 anni. Aveva una “bella”... diciamo pure “matura” moglie sposata alla giovane età di jghfjh5 anni e che lo aveva reso padre di tre dei figli: Cam, Sem,e Jafet, ormai grandi e sposati. A differenza dei suoi coevi Noè si distingueva per correttezza nell’agire e per precisione nel fare tutte le cose. Con il tempo aveva coltivato un unico hobby: il bricolage! Si costruiva tutto da solo, e, visti i risultati, Noè era proprio quello che si potrebbe definire un uomo che si fa tutto da solo.

Il Principale pensò di non dover perdere tempo (anche perché per Lui non c’è mai un “dopo”, ma l’eterno presente!) e quindi chiamò subito il prescelto.

"Noé!»

«Prego!» rispose Noè — visto che quando ci si rivolge al Principale si può solo pregare.

«Caro Noè, io ti ho prescelto in mezzo a tutta la tua generazione perché vorrei proporti una bella crociera», disse il Principale al vecchio uomo. «Cosa ne pensi? Naturalmente sei libero anche di rifiutare, visto che non ti posso obbligare a fare una cosa che non vuoi. Per contratto non posso cancellare il tuo libero arbitrio; sarebbe anticostituzionale, visto che Io ti ho costituito così!»

«Come no!! Fin da bambino il mio sogno è stato proprio quello di fare una crociera! Grazie, Signore, grazie!» - rispose l'uomo pieno di entusiasmo. «Ma... non vorrei fare il pedante, mio Signore, ma da lassù forse (mai per rinfaccio!) Le sfugge un particolare, relativo… ma comunque sempre necessario: forse per fare una crociera sarebbe necessario almeno una barca! Se vuole posso costruirmela da solo, ma… visto il luogo in cui ho sempre vissuto… non so nemmeno come è fatta una barca… Se volesse, mai per comando sia chiaro, nella sua bontà e sapienza spiegarmi… farmi un disegnino… un progettino … Sì, mi basterebbe un bel progetto»

«Non c'è problema! Cosa vuoi che sia per me che ho fatto tutto il mondo, ho disegnato le montagne e i confini ai mari3? Mi sembra una bella… ikea quella di fare io il progetto e tu lo realizzi da solo»

«Già una bella... ikea... anche se io, me misero, me ignorante… avrei usato il termine idea… ma la Parola di Dio è verità!»

Fu così che Noè si ritrovò con un progetto veramente... maestoso. «Grazie, Signore, grazie! Ma... Lei sì, che è grande, ma il progetto – bellissimo, naturalmente - mi sembra un po' sproporzionato, un po' eccessivo rispetto alle esigenze della mia famiglia. In fondo... a stare giusto larghi… io già immaginavo una crociera da luna di miele, visto che con mia moglie dobbiamo festeggiare giusto wiuyriu5 anni di

matrimonio. Mi vedevo già cantare a mia mogie: Partirà, la nave partirà, dove arriverà, questo non si sa. Sarà proprio la barca di Noè, il cane, il gatto, io e te!»

Ma quale “Io e te!” – aggiunse il Principale. Non sarà una navigazione in solitaria, ma ho detto: «Una crociera! Non prendere iniziative ad personam, quindi vuol dire che non sarai solo!».

Subito Noè: «Scusa... ora ho capito! La famiglia prima di tutto! Me meschino! Tu sì che sei un Dio! Dimenticavo i miei figli! Saremo in otto... cioè quattro famiglie: la mia e quelle dei miei tre figli. Qui vedo, però, che sono tre piani e le misure sono 135*20*30 m.! Non vorrei dire ma... sempre: Grazie, Signore, grazie… io pensavo forse che dimezzando un po' le dimensioni la cosa potrebbe essere fattibile... visto che me la devo costruire da solo».

«Ma quale esagerazione! Le misure sono reali! - aggiunse il Principale – Devo solo aggiungere un particolare… anche se di poco conto, ho intenzione di far venire con te qualche animale da compagnia».

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«Ah, ora capisco! E io che pensavo che Le fosse sfuggito la presenza dei miei due cani, del gatto di mia moglie, del criceto di Sem, delle oche di Jafet e l’iguana di Cam - che stano quel figlio mio - del canarino di mia nuora, le galline per le uova fresche. Comunque, sempre Grazie, Signore, grazie, saremmo ancora un po’ larghi».

«Non mi riferivo ai tuoi animali, ma a qualcuno in più da portare con te! Alla fine della costruzione ti farò avere l'elenco di tutti quelli che dovrà portare con te».

«Non mancherò, sia fatta sempre la tua volontà! Ma... non per essere puntiglioso - aggiunse ancora Noè - Ammesso che io riesca a costruire una barca (e di sicuro lo farò) forse c'è un altro particolare che sta sfuggendo alla mia mente, certamente non alla sua onnisciente. Per far navigare una nave è necessario il suo habitat naturale, cioè il mare! O pensava a una simulazione... ad crociera a secco?»

«Non c'è problema! Se Noè non va al mare, il mare va da Noè! Spero solo che questo non sia un precedente che porti qualcun altro in futuro a voler la montagna!»

Fu così che Noè insieme con i suoi figli cominciarono a costruire la loro grande barca. La situazione certamente era molto strana agli occhi di tutti coloro che vedevano costruire in pieno deserto questa struttura... fuori luogo. Qualcuno cominciò a domandare: «Che cosa è?» E Noè cortese rispondeva: «E’ una barca! Dio mi ha detto di costruirla!» È qui tutti a prenderlo in giro: «il solito ubriacone! Lo spirito divino che ti ha parlato non era forse lo spirito di-vino?» Noè zitto! Evitò di replicare

Poi un altro: «Noè, cosa stai ricostruendo?»

«Una barca!... E’ stato...» Ma era inutile riferire del “mandante”.

«E’ il gran caldo a darti alla testa!» aggiungeva subito il nuovo interlocutore.

Un altro curioso avvicinandosi chiese: «Sempre all’opera, Noè? Cosa stai costruendo questa volta?» Con un’overdose di pazienza il vecchio patriarca rispose tra i denti: «E’ una barca... siccome ci sarà un diluvio...». «Ahh! - sardonico - Dici che piove? Dopo ksjhdfk2 anni? Ah ah ah! Ma se non ci sono che mezze stagioni!».

Noè sempre più affranto umiliato decise di non parlare più con nessuno e mandò suo figlio Sem a scrivere sul fianco della sua opera: barca, in modo che nessuno gli facesse più quella strana domanda. Sem, presso un barattolo di tinta, cominciò a scrivere sulla fiancata in alto, ben visibile, da destra verso sinistra (come si è soliti scrivere dalle sue parti), la parola che suo padre gli aveva detto: A... C... R. ... A...

solo che… Sem rimase senza tinta e sulla fiancata rimase la parola incompleta: ARCA. Ma posso assicurare, perché io c’ero!, che voleva scrivere BARCA.

Nonostante tutto chiunque passasse da quelle parti continuava a prendere ancora in giro Noè dicendo: «Noè, è e la sera cala un po' di umidità ma non ti sembra di esagerare?» E un altro ancora: «Noè, è vero che.... qui è tutta sabbia, ma non è certo una spiaggia che potrebbe essere invasa dall'alta marea!».

Noè sopportava dentro di sé tutte queste cose egli ripensava a quello strano colloquio con il Principale. «Ma non è che alla fine mi sono immaginato tutto? Non sarà stato un vecchio sogno di infanzia venuto fuori dallo spirito di vino?" Rimuginava dentro di sé l'anziano patriarca.

Quando tutto fu f inito, i l Principale gli consegnò l'elenco degli animali di compagnia... e quanta compagnia!

Il primo animale ad arrivare all’arca fu la tartaruga. Infatti la tartaruga un tempo fu un animale che correva a testa in giù, come un siluro filava via, come un treno sulla ferrovia, poi avvenne un incidente, un’arca la fermo, si ruppe qualche dente e allora rallentò.

Subito dopo di lei arrivò secondo una prima impressione il ghepardo, anche se dal fotofinish risultò prima la pulce che si trovava proprio sulla testa dello stesso ghepardo.

Come sistemarli? Questo il problema che Noè dovette affrontare. All'inizio decise di dividere in tre piani in box e ottimizzare gli spazi mettendo insieme animali grandi e animali più piccoli. Fu così che sotto l'elefante fece accomodare la coppia di topi.

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Infatti fino ad allora tra questi due animali non c'era proprio alcun problema. Già, fino ad allora! L'elefante è un animale famoso per la sua memoria della sua pazienza. E di pazienza sull'arca l'elefante dovette esercitarne veramente tanta visto che la coppia di topi che alloggiavano sotto di lui erano una coppia veramente particolare. Il topo era un classico topo da box, cioè uno che passava gran parte del suo tempo a rubare nel box altrui, proprio come suoi discendenti topi di appartamento o topi d'albergo. Nel frattempo la sua consorte (e definiamola così per evitare qualsivoglia motivo di ilarità), fedele al principio che quando il topo manca... la consorte balla, organizzava cioè delle allegre festicciole invitando un po' di amici animali. Questa era una cosa che

l'elefante sopportava sempre in maniera poco felice, dal momento che non poteva muoversi più di tanto per il traffico all'interno del suo box e le sue zampe. Si racconta che una volta non si accorse che dietro di lui c'era un velociraptor che attendeva di entrare dalla consorte del topo e avendo deciso di sedersi lo schiacciò trasformandolo da quel momento in coccodrillo, devastandogli anche le corde vocali, provocò una marea di lacrime tanto che da quel momento nessuno sa il coccodrillo come fa.

Quando il topo tornava dalle sue razzie all'interno del box, con in mano tutto ciò che aveva rubato da Noè e dai suoi figli, vedendo quello che succedeva all'interno del suo box, cominciava a inseguire la sua consorte tirandogli tutto ciò che aveva tra le mani. Fu così che tutti gli altri animali dell'arca quando vedevano volare degli oggetti associavano l'immediato arrivo della consorte del topo. Quindi al grido di «Gli zoccoli… gli zoccoli… gli zoccoli», subito associavano l ' immediato arrivo della consorte del topo. Per nascondersi la

consorte spesso si infilava nella proboscide o sotto le orecchie dell’elefante e da allora il pachiderma ha paura del piccolo topo.

Fu così che Noè decise di cambiare il modo di organizzare gli animali, mettendo insieme animali cugini tra di loro in modo che potessero fraternizzare tra di loro. Ecco qui il primo esempio di solidarietà di razza quando tutti gli equini per evitare che la notte gli altri animali calpestassero la zebra, scambiandola per strisce pedonali, decisero di dormire in piedi. Però con questo tipo di organizzazione ci fu un effetto collaterale perché… parla oggi, parla domani, finiti gli argomenti vennero fuori gli animali felici della storia: il mulo e il bardotto. Il che fece rimanere male il vecchio Patriarca che decise di mettere vicini animali molto diversi tra loro in modo che fraternizzassero e si agevolasse la ricchezza delle diversità. Dalla conoscenza tra razze dopo un po’ si passo alla “conoscenza biblica”4 e anche in questo caso ci furono strani effetti collaterali. E passi per il pesce-gatto, il pesce-cane... Ma rimane un grosso mistero di come sia venuta fuori la zanzara-tigre e il coniglio che fa le uova. Anzi i conigli furono gli unici che dopo pochi giorni fecero notare e far pesare la loro presenza in tutti gli angoli dell’Arca.

L'ultimo animale a salire fu naturalmente la lumaca. A qual punto dall'alto dell'arca di Noè si rivolse al figlio Sem chiedendo: «Sono arrivati tutti gli animali?». Guardando la lista rispose al padre: «Ci sono due coccodrilli, un orango tango, due piccoli serpenti, un'aquila reale, un cane, un gatto... solo non si vedono i due liocorni». E fu così che si sono estinti i liocorni.

Proprio in quel momento un fulmine ruppe la corda che teneva aperto il ponte levatoio che si serrò con un fragoroso stridore e cominciò subito a piovere... come Dio la manda.

Qualcuno disse: «La solita nuvola passeggera...», solo che quell'acqua non sembrava finire mai. «Piove, guarda come piove, guarda come viene giù... Uhh!»- aggiungeva qualcun altro. L'acqua saliva sempre più e a questo punto diversi cominciarono a rivalutare la scelta di un folle come Noè. In tanti cominciarono a bussare alla porta dell’arca: «Noè!! Facci Salire!!» gridava a gran voce qualcuno. «Dici che piove?» rispondeva Noè da un oblò!

«Noè, prendimi a bordo!», implorava un altro. «Umido stasera, eh!», faceva eco il patriarca.

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Ad un certo punto da qualche parte lontana il mare era tracimato dai monti nella vallata e, inondando tutto, spinse l’Arca lontano.

In poco tempo fu sommerso tutto il mondo… allora conosciuto e l’Arca ormai era partita con il suo carico zoologico.

Ogni giorno il livello dell’acqua saliva sempre di più fino a quando anche le montagne non furono inghiottiti dall’acqua.

Piovve per tantissimi giorni; e come pioveva! Dopo tantissimi giorni che si vedeva acqua di sopra e acqua di sotto finalmente cominciò a far capolino dalle dense nubi un sole pallido e annacquato. Noè per esser sicuro che tutto fosse finito cercò di mandar fuori un corvo che si rifiutò di assolvere alla missione. Passarono altri giorni l'acqua sembrava scendere e allora fece uscire dall'Arca un colombo che dopo poco tempo tornò alla base stremato e senza alcuna novità. Passarono ancora altri giorni, l'acqua continuava a scendere e il Patriarca rimandò fuori di nuovo il solito colombo che dopo un po' tornò con un ramoscello di olivo nel becco come a voler dire che ormai la terra emersa e le piante cominciavano a ricrescere. «Colombo, hai scoperto l'America! Lo so che la terra è emersa, e da quattro ore che ci siamo incagliati su questo scoglio a forma di giglio! Se aspettavi un altro poco...»

L'Arca si era fermata sull'enigmatico monte amico: l’Ararat.

Noè, avendo sigillato la porta, scoperchiò tutto in modo da permettere a gli animali di uscire subito, visto che non resistevano più chiusi all'interno dell’Arca.

Lo stesso Noè per festeggiare organizzò un sacrificio di ringraziamento a Dio e una festa con abbondante grigliata e diluvio di vino. Dio gradì il sacrificio di Noè e a lui fece una promessa: «Mai più tanta acqua! Tanto che mi avvenuto il mal di mare pure a me. Come segno di questa mia promessa - aggiunse il Principale - pongo un arco variopinto di luce e acqua tra la terra e il cielo».

La festa fu veramente grandiosa e vi parteciparono Noè, la sua famiglia, e tutti gli animali che con loro avevano vissuto questa impresa divina. Al termine della festa, dopo un ballo a piedi nudi sul tavolo, lo steso Noè si accasciò in un sonno profondo ma... i piedi nudi5. Quando Cam vide il padre nudo riverso per terra cominciò a deriderlo, dimenticando i suoi khgfk5 anni, è corse a chiamare fratelli per rendervi partecipi del miserabile spettacolo offerto. Sem e Jafeth, invece, coprirono il padre con un mantello. Quando la mattina dopo il vecchio patriarca seppe del comportamento del figlio lo maledisse, insieme con suo figlio Canaan e tutta la razza

e strazza che avevano e avrebbero tenuto6. Li condannò ad essere schiavi di Sém e Jafeth.

Non si dimentichi che dai tre figli del Patriarca ebbero origine le tre grandi stirpi che ri-popolarono la terra. Da Sem nacquero i semiti che sarebbero gli ebrei; da Jafeth gli iafeiti cioè i popoli indo-europei e da Cam i camiti, i popoli arabo-africani.

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NOTE

(inserite alla fine per permettere un lettura continuata di tutta la storia e ritornare dopo sulla spiegazione del perchè si sono usate certe espressioni)

1 Dio è il Principio e fonte di ogni cosa, quindi confidenzialmente lo si può definire: il Principale.

2 Indicazione generica degli anni vista la natura simbolica degli anni nei primi capitoli della Genesi. Infatti più ci si allontana dalla perfezione armoniosa della creazione e più cresce il peccato, l’imperfezione umana. Questo rapporto inversamente proporzionale vede crescere il peccato-imperfezione e diminuire l’età dei personaggi biblici, si passa dall’ipotetica immortalità (prima del peccato), alla mortalità (con il peccato delle origini) e quindi ad una vita sempre più “normale” (70-80 per i più forti - Sal. 90).

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4 Con l’espressione di “conoscenza biblica” si intende la conoscenza carnale tra diversi soggetti; basti pensare all’espressione di Maria che pur promessa sposa a Giuseppe risponde all’angelo: Non conosco uomo, come a voler dire che era impossibile avere un figlio visto che non aveva avuto rapporti con nessun uomo.

5 L’espressione “piedi biblici” in alcune versioni della bibbia sostituisce il termine “nudo”.

6 Sulla scorta di questa maledizione alcuni predicatori sono arrivati al punto di giustificare lo schiavismo dall’Africa (cam-iti) verso il Nordamerica (jafeiti).

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Page 16: Io c'ero con... Noè

Vediamo un po’ la comprensione del testo!

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SEZIONE 2

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Domanda 1 di 3Chi erano i figli di Noè?

A. Tom

B. Jimmy

C. Sem

D. Set

E. Jafar

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