Invito a Pisone di Filodemo di Gadara Domani, o carissimo Pisone, ti invita nella sua umile dimora...
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EPIGRAMMI NELL’ ETÀ ELLENISTIC
A
TEMA SIMPOSIACO“Invito a Pisone” di Filodemo di GadaraDomani, o carissimo Pisone, ti invita nella sua umile dimora
Verso l’ora nona, un amico caro alle Muse,
per celebrare la cena del venti, che cade una volta all’anno;
e se non troverai bocconi prelibati e vino di Chio come bevanda,
vedrai però degli amici sinceri, e ascolterai parole
molto più piacevoli che nella terra dei Feaci;
e qualora tu, o Pisone, rivolga gli occhi su di noi,
noi celebreremo un anniversario ricco, piuttosto che umile.
OSSERVAZIONI:
Filodemo dà inizio
ad un vero e
proprio filone
letterario:
l’epigramma di
invito
Ebbe successo nella poesia latina:• Catullo: “Cenabis bene, mi Fabulle, apud me”• Orazio: “Vile potabis modicis Sabinum cantharis”
Si richiama alla consuetudine , rigorosamente rispettata dagli epicurei, di festeggiare con un
banchetto comune il 20 del mese di Gamelione, anniversario della
nascita di Epicuro.Il poeta era infatti seguace della dottrina epicurea, che si sviluppa
proprio nel clima culturale ed etico dell’Ellenismo
TEMA EROTICO“Un falso giuramento” di AsclepiadeO lucerna, Eraclea, quando era qui, giurò
per tre volte su di teChe sarebbe tornata, e non torna; ma tu,
o lucerna, se sei una divinità,punisci la mentitrice; quando fai giochi
d’amore, avendo in casaun amante, dopo esserti spenta, non le
fare più luce.
OSSERVAZIONI:
Topos dell’invocazione alla lampada:
Il poeta chiede alla lucerna di spegnersi sul
più bello quando Eraclea, l’ingannatrice, incontrerà
il suo nuovo amante Topos del falso giuramento:
I giuramenti d’amore sono fatti per essere
violati, senza suscitare sdegno neppure negli
Dei, perché sull’inganno si fonda la natura stessa
di Eros
“Amore amaro” di Asclepiade
Bevi, Asclepiade! Perché queste lacrime? Ma che cos'hai? Non sei tu solo preda della spietata Afrodite, né solo su di te Eros amaro tese l'arco e le sue frecce. Perché ancora vivo stai tra la cenere? Beviamo la forte bevanda di Bacco. Così breve è il giorno! O forse aspettiamo la lampada, compagna del sonno? Ma via, beviamo, disperato amante! Fra non molto tempo,infelice, riposeremo per una lunga notte.
OSSERVAZIONITema della sofferenza
d’amore:Il dolore per amore deriva
da Eros, per sua natura crudele, e accomuna tutti gli uomini. È un dolore che deve essere accettato, così come si gode dei momenti
di gioiaTema della brevità della
vita:La vita è troppo breve per
essere tramutata in “cenere” dalle sofferenze,
soprattutto quando l’abbattimento può essere
superato con l’aiuto del vino
TEMA FUNERARIO“Una morte ante diem” di Anite
Queste ultime parole disse Eratò, versando pallide lacrime,
con le braccia strette al collo di suo padre:“Papà, non sono più; e mentre già mi spengo,offusca i miei occhi azzurri una nera morte”
OSSERVAZIONI:Figura della figlia:
Non è compianta post mortem, come di solto accadeva, ma vengono descritti gli ultimi e più drammatici momenti.
massimo pathos: Abbraccio struggente
Figura della padre:• Chiuso in un disperato
silenzio maggiore tragicità
• Scelta inusuale , data la preferenza per la figura
materna
Contrapposizione vita / morte
Azzurro nero
“Maronide e il vino” di LeonidaQui giace la vecchia Maronide, amante del vino, la spugna degli orci, sulla cui tombac’è un calice attico, segno ben riconoscibile a
tutti.Piange, anche sotto terra; non per i figli,non per il marito, che lasciò senza mezzi per
vivere,ma esclusivamente per una sola cosa, perché il
calice è vuoto.
OSSERVAZIONI:
Epigramma funerario sui generis, che
riprende la figura topica della vecchia ubriaca, diffusa nella
commedia antica (Aristofane)
“Vecchia ubriaca” di
Mirone di Tebepersonaggio
ricorrente anche nell’arte
Il calice attico posto sul sepolcro di Maronide è
un’ironica parodia dell’usanza di porre sulle
tombe gli oggetti che alludevano al mestiere
del defunto
TEMA VOTIVO“Socare e la Fame” di LeonidaUna bisaccia, una pelle non conciata e
rinsecchitadi capra, e questo bastone per appoggiarsi in
cammino,un’ampolla senza lo strigile, una borsa senza
quattrinie il berretto, copricapo di una testa
sciagurata;queste spoglie, prese da Socare morto,le appese ad un cespuglio di Tamerici la
Fame
OSSERVAZIONI: Ripresa dell’episodio
omerico in cui Odisseo, dopo aver
ucciso una spia troiana, ne appende
gli averi ad un cespuglio di Tamerici
Il protagonista, Socare, è un
cinico, fedele ai suoi ideali di
povertàenumerazione dei suoi pochi
averi
Tecnica dell’‘απροσδόκετον:
Solo alla fine si scopre che la
responsabile della morte è la Fame
EPIGRAMMI ARITMETICIED ENIGMISTICI
Anonimo, “Che cos'è?”Sono figlio nero di un padre bianco,
uccello senz'ali che vola fino alle nuvole del cielo; faccio piangere senza dolore le pupille; appena nato mi dissolvo nell'aria.
Anonimo, “Incastro di lettera”Metti un 100 nel mezzo del fuoco
bruciante: ne ottieni il figlio e l'uccisore di una fanciulla.
SOLUZIONI:
Il fumo Il numero 100 si indicava con la lettera r (rho), il fuoco era pyròs. Se si
inserisce una "r" in pyròs si ottiene pyrròs, il nome Pirro. Quindi la soluzione è Pirro, figlio di Achille e Deidamia e uccisore di
Polissena.
Lucia Motta Valentina Pudano
Fonti consultate: Storia e Antologia della Letteratura
Greca (Biondi) http://
utenti.quipo.it/base5/numeri/antopalatina.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Antologia_Palatina