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INTRODUZIONE
Nella mia pratica quotidiana sempre più spesso alla domanda “Lei ha mai subito interventi
chirurgici ?” il paziente mi risponde “No”, poi si spoglia e compare una bella linea
irregolare in fossa iliaca destra e alla mia ulteriore richiesta, la risposta è quasi sempre “ah
beh! Ma è soltanto l’appendicite”.
La memoria ovviamente rimuove ma Still ci ha insegnato che i tessuti hanno un’ottima
memoria, anzi più vecchia è la lesione maggiore è la sua influenza sul paziente.
Tutto ciò mi ha spinto a proporre al mio relatore, Prof. Ugo Di Cocco, questo progetto di
ricerca con l’intento di valutare come la primarietà di una cicatrice post appendicectomia
possa influire sul sintomo del paziente, ovunque esso sia.
Inizialmente ho intrapreso un lavoro di ricerca di informazioni dalla letteratura
internazionale attraverso internet e consultando testi presso diverse biblioteche.
La sorpresa è stata, però, il poco materiale a disposizione e la prevalente trattazione
della cicatrice come problema estetico.
Non ho trovato nulla di significativo sulle complicanze aderenziali successive ad un
intervento chirurgico.
Spesso la risoluzione degli esiti cicatriziali interni avviene attraverso un successivo
intervento chirurgico che nel tempo non farà altro che produrre nuove aderenze.
Alcune informazioni teoriche sono emerse dalla lettura dei testi osteopatici a mia
disposizione quali, Barral e Mossi Marelli.
Lo scopo di questa ricerca è però sostanzialmente di carattere “pratico” e cioè verificare
“sul campo” se, nei soggetti da me trattati solo sull’esito cicatriziale, a distanza di pochi
giorni si ha un effetto nella sintomatologia.
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La tesi dalla quale desidero partire, è quella in cui la presenza di una cicatrice post-
appendicectomia e di una sintomatologia algica, ovunque essa sia, possono comunque
essere in relazione attraverso le progressive fissazioni che si sono succedute nel tempo.
CAPITOLO 1
Considerazioni teoriche
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LE CICATRICI
Considerazioni Biologiche.
La guarigione di una ferita è il risultato di una serie di processi cellulari, fisiologici e
biochimichi, tra di loro integrati mirati a ripristinare l’omeostasi locale, scopo che è
rapidamente ottenuto con la sintesi di tessuto fibroso.
La formazione della cicatrice è dunque il principale processo di sostituzione di tessuto
che avviene dopo una “lesione” del tessuto stesso, con la sintesi di proteine fibrose che
non permettono la rigenerazione cellulare normale (fenomeno che risulta
particolarmente dannoso nella riparazione del tessuto nervoso periferico).
Le cellule coinvolte nella riparazione della ferita sono cellule mesenchimali a basso grado
di differenziazione con una certa capacità di specializzazione diventando miofibroblasti,
condroblasti ed osteoblasti.
La risposta corporea alla lesione è costituita da una stereotipata catena di reazioni che
può essere divisa in 3 fasi, (le prime due definite essudative e la terza proliferativa):
a) FASE INIZIALE o FASE DI COAGULAZIONE, dura alcuni minuti.
Dopo che le forze meccaniche esterne applicate dal chirurgo sulla cute distruggono
la barriera che questa costituisce, si determina l’apertura dei vasi sanguigni
provocando un sanguinamento, ad esso si innesca una reazione immediata che ha
lo scopo di ridurre al minimo la perdita di sangue e ciò avviene attraverso due
meccanismi spontanei la Vasocostrizione e l’Emostasi.
La vasocostrizione è provocata principalmente dalla rottura vascolare e dalla
contrazione delle cellule muscolari lisce del vaso stesso ed, anche dalla risposta
neuroendocrina al dolore innescata dall’area danneggiata che provoca un aumento
del livello di catecolamine.
L’ emostasi è ottenuta grazie al tappo di piastrine che assieme alla fibrina formano
il coagulo.
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b) FASE INFIAMMATORIA , dura alcune ore.
Dopo l’iniziale vasocostrizione della prima fase si produce un’attiva vasodilatazione
di tutti i piccoli vasi locali che provoca un aumento del flusso sanguigno nell’area
della lesione; questo fenomeno è il risultato dell’attivazione di più mediatori umorali,
quali i metabolici dell’acido arachidonico, la caduta del complemento ed il sistema
callicreina – chinina.
Il debito di ossigeno del tessuto leso, dovuto all’iniziale cattiva perfusione, induce il
metabolismo anaerobico delle cellule con conseguente scissione del glicogeno,
produzione di acido lattico, acidosi che determina un aumento della permeabilità
cellulare.
Si ha un edema interstiziale dovuto soprattutto all’aumento del fluido transvascolare
ed anche dell’occlusione dei canali linfatici presenti da parte dei tappi di fibrina
proveniente dal plasma che fuoriesce, la distruzione localizzata dei vasi linfatici
previene il drenaggio di fluidi dell’area lesa, circoscrivendo così la reazione
infiammatoria con la comparsa dei suoi segni classici : dolor, calor, rubor e tumor.
Il dolore è dovuto alla produzione di prostaglandine, il calore e l’arrossamento sono
dovuti all’aumento locale del flusso sanguigno ed alla vasodilazione, il gonfiore è
dovuto all’edema.
Quindi abbiamo tutta una serie di cascate di eventi che agiscono sugli elementi
migranti del meccanismo di offesa cellulare richiamando in zona monoliti ed i
fagociti che vengono trasformati in macrofagi tissutali. Essi hanno un ruolo molto
importante nel processo di guarigione della ferita poiché :
- Sono i principali fagociti dei detriti e dei tessuti morti.
- Formano i primi canali che attraversano il coagulo per ricostruire i capillari.
- Producono i fattori che stimolano l’angiogenesi ed i fibroblasti.
c) FORMAZIONE DELLA CICATRICE : la cicatrice nel corso di molti mesi cambia il
suo aspetto, con un processo che è definito MATURAZIONE DELLA CICATRICE.
Per la riparazione dei tessuti dopo una lesione è fondamentale il bilancio tra sintesi
e degradazione del collagene, il ripristino dell’integrità e della resistenza del
tessuto, dovuto alle normali reazioni di guarigione, dipende soprattutto dalla
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formazione di fibre collagene che rafforzino progressivamente la resistenza della
ferita.
Dopo un rapido aumento iniziale, la velocità di rafforzamento rimane costante per
alcuni mesi e può proseguire per oltre un anno, a seconda del tessuto leso.
I tessuti “feriti” riacquistano raramente, o forse mai, una piena resistenza e viene
anche persa la normale elasticità che è così importante per la funzione del tessuto.
Il processo di riarrangiamento anatomico nella formazione della cicatrice, è dovuto
principalmente all’orientamento delle fibre collagene, indotto dalle sollecitazioni
fisiche con il tempo, la quantità totale di collagene diminuisce, mentre cambia il
rapporto tra collagene di tipo I e di tipo III a favore del primo, più rigido.
Il tessuto cicatriziale, contiene grandi quantità di collagene che sta ad indicare un
lungo periodo di intenso turnover.
Sono ancora poco chiari i meccanismi che controllano il rimodellamento anche se è
evidente che le forze fisiche hanno un ruolo preminente nel processo.
Nel corso di molti mesi il tessuto collagenico, dal principio orientato casualmente,
è ricostruito in strutture somiglianti a quelle precedenti la lesione.
Diversi fattori possono influenzare la sequenza ed il risultato del processo di
guarigione della ferita :
- l’età del paziente,
- uno stato nutrizionale non ottimale,
- disordini metabolici (diabete mellito e l’uremia),
- uso di alcuni tipi di farmaci (corticosteroidi, agenti citotossici).
Nessuna ferita guarisce senza formare cicatrice, poiché una cicatrice è sempre un
punto debole del rivestimento corporeo, il principio terapeutico che deve far da
guida nel trattamento delle lesioni dei tessuti molli è la minima disserzione
chirurgica per ottenere minima formazione di cicatrice; occorre seguire le linee di
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tensione della cute ( linee di Langer ), evitando incisioni con curve ad angolo acuto
ed il pericolo di necrosi dei lembi cutanei, proteggendo l’innervazione sensitiva
cutanea ed effettuando l’incisione in modo da poter eseguire un’adeguata copertura
degli impianti.
E’ importante adottare rapidamente quelle misure che aumentano la perfusione e
l’ossigenazione del tessuto perché le prime ore sono il periodo decisivo per
combattere l’infezione.
CICATRICI ADDOMINALI
Le strutture anatomiche coinvolte in interventi chirurgici addominali sono essenzialmente
il peritoneo, i mesi ed epiploon, i legamenti e le fasce peritoneali.
Su queste strutture possiamo dare un’interpretazione in chiave funzionale osteopatia.
PERITONEO
Si tratta di una duplice tunica sierosa che tappezza le pareti della cavità addominale e
pelvica ed alcune pareti esterne degli organi e dei visceri in esso contenute.
E’ costituito da due foglietti, parietale e viscerale, fra i quali esiste uno spazio virtuale,
detto cavità peritoneale, all’interno della quale si trova un liquido in grado di assicurare lo
scorrimento reciproco dei due foglietti con un attrito minimo.
E’ la più vasta e complessa delle membrane sierose, la sua superficie parietale ha
un’area di 2 M2 e ci sono circa 50 ml. Di fluido sieroso tra i due strati.
Lo strato parietale riveste la faccia profonda della parete addominale, ha innervazioni
sensitive ed è più solido del foglietto viscerale; è più spesso nell’area ileo-lombare ed è
rivestito sul suo lato profondo con tessuto cellulare sotto -peritoneale.
Lo strato viscerale, che riveste morbidamente i visceri ed alcuni organi, manca di
innervazione ed è un foglietto sottile, trasparente e molto elastico, attraverso il quale si
può vedere il colore degli organi.
Solo sul fegato e sulla milza non è direttamente attaccato agli organi.
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Lo spazio tra i due strati, della CAVITA’ PERITONEALE, è una cavità virtuale con una
pressione interna molto inferiore a quella degli organi che circonda cosicché i due strati
sono sempre “alla caccia” di un contatto tra di loro; in genere , data la presenza del liquido
peritoneale e al continuo movimento degli organi indotto dall’azione diaframmatica, non si
verifica alcuna aderenza tra i due foglietti.
Nel vivente tuttavia, in alcuni tratti determinano degli addensamenti in corrispondenza
delle pareti addominali o fra organi contigui, che fungono da mezzi di fissazione e che, a
seconda della sede e del ruolo assumono denominazione diversa :
- Meso : il peritoneo parietale riflettendosi intorno al viscere si trasforma in viscerale
circondandolo e avvolgendolo assieme ai suoi nervi e vasi sanguigni e linfatici ( fig. 1 ),
lasciando uno spazio di connessione con la parete addominale o pelvica detta appunto
Meso.
Questo tipo di formazione di sostegno è presente soprattutto a livello del sistema
digerente, abbiamo ad esempio il Mesoduodeno, che fissa il duodeno alla parete
addominale posteriore; il Mesocolon ascendente-trasverso-discendente e sigmoideo, che
fissa l’intestino crasso; il Mesentere per l’intestino tenue, etc…
- Epiploon (o Omento) : sono formazioni simili alla precedente che però mettono in
connessione due strutture contingue (organo e viscere).
Abbiamo ad esempio una larga membrana di riunione fra stomaco e fegato definito
Piccolo Epiploon, oppure tra stomaco e colon detto Grande Epiploon, etc…
- Legamenti : si tratta di pliche sierose che interconnettono gli organi addominali sia fra di
loro che con altre pareti addominali ( fig.2 ) e si differenziano dai precedenti in quanto nel
loro interno non si ritrova alcun peduncolo vascolare. Abbiamo dei legamenti
parietoviscerali per il fegato, nell’utero, nel colon; mentre tra quelli interviscerali abbiamo
quelli fra milza e rene (Lienorenale), fra fegato e angolo colico destro (epatocolico), fra
fegato e rene destro (epatorenale), etc…
- Fasce peritoneali: derivano dalla sovrapposizione ed accollamento di due o più foglietti
peritoneali semplici, abbiamo la Fascia di Treitz, una formazione connettivale posta dietro
al piano duodenale, oppure la Fascia di Toldt, che è una struttura di fissaggio delle
porzioni coliche ascendente e discendente, al mesentere comune.
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Questa complessa struttura con le sue svariate pliche, ispessimenti, sdoppiamenti, ha
anche la funzione di contornare, proteggere, orientare i peduncoli vascolari di organi e
visceri contribuendo al loro mantenimento nella corretta sede; svolge inoltre, grazie alla
proprietà di secrezione e riassorbimento delle sue cellule epiteliali, una funzione di
protezione della cavità addominale e del suo contenuto in relazione a svariati agenti
patogeni.
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LE ADERENZE
Come detto in precedenza fra i due foglietti, parietale e viscerale, del peritoneo è
interposto un sottile film liquido di scorrimento reciproco; all’interno di questa cavità
virtuale vi è una pressione negativa che contribuisce al mantenimento dell’accollamento
delle due strutture.
Quando, durante un intervento di chirurgia addominale, il peritoneo viene reciso, al suo
interno avviene una penetrazione d’aria che positivizza la pressione rendendola uguale a
quella ambiente; ciò rappresenta un’alterazione dell’equilibrio pressorio della struttura che
si potrà ripercuotere sul paziente determinando un’alterazione funzionale.
In conseguenza alla sezione delle due fasce peritoneali si avrà anche una perdita del
liquido in esse contenuto con conseguenti impedimenti allo scorrimento – scivolamento,
che ne caratterizza la funzione; poiché il tempo per la riformazione di questa pellicola
liquida risulta essere molto lungo, si assite alla formazione di aderenze cicatriziali che
peggioreranno ulteriormente, da un punto di vista qualitativo, le principali funzioni
peritoneali di scorrimento reciproco.
In questo quadro di alterazione, la meccanica viscerale, in base alla quale ciascun organo-
viscere ha una mobilità propria che avviene su determinati assi di movimento, risente
fortemente di questi esiti cicatriziali.
Dopo una “apertura” della cavità peritoneale le aderenze e le fibrosi che si formano hanno
la tendenza ad attrarre le porzioni circostanti alterando o quantomeno condizionando,
l’asse di mobilità fisiologico.
Le aderenze chirurgiche addominali sono quasi sempre facilmente riscontrabili ed
apprezzabili alla palpazione esterna; lo stato della cicatrice cutanea è spesso indicativo
della situazione sottostante.
Una cute edematosa, raggrinzita in prossimità della ferita deve far sospettare che anche
a livello profondo la situazione sia analoga; spesso si possono formare dei cheloidi, il
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che significa che la tendenza cicatriziale dell’individuo è di quel tipo e quindi si può
sospettare che sottocute la situazione possa essere anche peggiore.
TRATTAMENTO E FINALITA’
Il trattamento delle aderenze cicatriziali peritoneali è esclusivamente di tipo fasciale; in
rapporto a quella che l’operatore riconosce come la sua manualità preferenziale si
appoggiano, in prossimità della cicatrice, i polpastrelli delle dita di una o di entrambe le
mani, si esercita una pressione adeguata al fine di trovare un accordo palpatorio con i
tessuti e giungere alla profondità della struttura da trattare. Oltre alla leggera induzione di
spinta verso i quattro punti cardinali, si devono indurre rotazioni orarie ed antiorarie,
differenziare la profondità palpatoria della presa di appoggio e sollecitare al movimento
fasciale la struttura in qualsiasi altro modo sia possibile.
Ad un certo tipo di sollecitazione la struttura risponderà positivamente, con la comparsa di
un movimento fasciale che l’operatore dovrà seguire fino alla spontanea riequilibrazione.
Secondo gli autori Erio Mossi e Fabiola Marelli nel loro libro “Elementi di osteopatia
organica, viscerale e tecniche di trattamento”, Il trattamento è molto utile a fini preventivi
e cioè quando il soggetto non abbia ancora alcuna manifestazione dell’esito cicatriziale
(forse sarebbe opportuno integrarlo alla routine ospedaliera post-chirurgica non solo
addominale) e sarà tanto più utile quanto prima sia messo in pratica ; non è necessario
attendere asportazione dei punti di sutura, già dal giorno successivo alla chirurgia una
mobilizzazione profonda delle fasce peritoneali non può che favorire e facilitare il
mantenimento delle funzioni rimaste e sollecitare una veloce ripresa dell’integrità
fisiologica che, come per ogni altra struttura, è fondamentale affinché la funzione si possa
svolgere nel migliore dei modi.
APPENDICE VERMIFORME
E’ un sottile tubo a forma di verme che sporge dalla parete postero-mediale del cieco a
circa 2 cm sotto la fine dell’ileo.
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Può occupare una delle seguenti posizioni:
a) RETROCECALE E RETROCOLICA : dietro la parte inferiore del colon
ascendente.
b) PELVICA O DISCENDENTE : pende oltre il bordo della piccola pelvi (
nella donna, in questo caso, risulta essere in stretto contatto con la tuba
uterina e l’ovaio di destra ).
c) SUBCECALE : giace sotto il cieco.
d) Davanti alla parte terminale dell’ileo con il possibile contatto con la parete
addominale anteriore.
e) Dietro la parte terminale dell’ileo.
Il riferimento topografico più usato per identificare la base dell’appendice è il punto di Mc.
Burney che cade fra il terzo laterale e terzo medio della linea che congiunge la SIAS
(Spina Iliaca Anteriore Superiore), all’ombelico.
Le tre tenie del colon ascendente e del cieco convergono verso la base dell’ appendice
dove si continua nel suo strato muscolare longitudinale.
L’appendice varia in lunghezza da 2 a 20 cm. con una misura media di 9 cm.
E’ relativamente più lunga nel bambino e può atrofizzarsi o divenire più piccola nella
seconda metà della vita adulta.
E’ connessa mediante un breve “mesenteriolo” alla parete inferiore del mesenterio
dell’ileo.
La vascolarizzazione è garantita da un’arteria proveniente dal tronco inferiore di
divisione dell’arteria ileocolica; decorre dietro la parte terminale dell’ileo ed entra nel
mesenteriolo a breve distanza dalla base dell’appendice. Qui emette un ramo ricorrente
che si anastomizza con un ramo dell’arteria cercale posteriore.
L’arteria principale si dirige poi verso l’apice dell’appendice decorrendo dapprima vicino e
poi nel margine del mesteriolo, l’ultimo tratto dell’arteria, tuttavia decorre proprio sulla
parete dell’appendice e può andare incontro a trombosi nell’appendicite con conseguente
cancrena e necrosi della sua parte distale. L’innervazione è data dal nervo vago.
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Il lume dell’appendice vermiforme è piccolo e comunica con il cieco per mezzo di un
orifizio posto sotto e un po’ indietro l’orifizio ileocecale.
Le tonache della sua parete sono sostanzialmente strutturate come nel resto dell’intestino
crasso; la tonaca Sierosa costituisce un rivestimento completo, tranne che lungo l’attacco
del mesenteriolo e poggia su di un tratto sottosieroso di connettivo lasso.
I fascetti longitudinali muscolari formano uno strato di spessore uniforme attorno all’intero
organo, alla base tale muscolatura si ispessisce per formare delle tenie rudimentali che si
continuano in quelle del cieco e del colon.
I fascetti muscolari circolari formano uno strato più spesso di quello longitudinale e sono
separati da questo da connettivo lasso.
La tonaca sottomucosa è ben sviluppata e contiene un gran numero di daddensamentei di
tessuto linfoide che sollevano la mucosa verso il lume, restringendolo irregolarmente; è
rivestita da cellule epiteliali con la funzione di trasporto di antigeni attenuati. Vi si trovano
delle ghiandole, anche se poco numerose, che si spingono in profondità nel tessuto
linfoide; si possono riconoscere aree follicolari e para follicolari contenenti linfociti T e B.
Le masse linfoidi forniscono una difesa locale contro le infezioni.
L’appendice posteriormente è appoggiata sulla fascia iliaca, il muscolo psoas e il peritoneo
: irritandosi può provocare l’infiammazione del muscolo psoas, più facilmente a destra che
non a sinistra.
Essa viene inoltre a contatto con la parete addominale anteriore, l’intestino tenue
medialmente, la faccia inferiore del cieco lateralmente ed i vasi spermatici (nell’uomo) ed
iliaci esterni inferiormente; tocca talvolta gli organi pelvici, ovaie (nella donna), retto e
vescica.
APPENDICITE
L’appendicite acuta resta difficile da diagnosticare.
Il dolore è provocato prima, per via simpatica, da una distensione edematosa della
sierosa; successivamente l’aumentata stimolazione del sistema nervoso porta alla
comparsa di nausea e vomito. Le contrazioni acute delle pareti dell’organo aumentano il
dolore.
L’innervazione sensoriale vagale proietta il dolore nell’area periombelicale.
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Il processo infiammatorio si estende gradualmente al peritoneo viscerale, che circonda le
anse intestinali, ed al peritoneo parietale anteriore, il dolore raggiunge poi la fossa iliaca dx
ed è spesso accompagnato da stipsi.
La dolorabilità di rimbalzo, che si manifesta al rilascio della pressione addominale (
manovra di Valsala ), si percepisce solo quando le superfici del peritoneo sono
infiammate; una rapida diminuzione del dolore può indicare una perforazione.
In caso di appendicite anteriore normale, il dolore si manifesta nel quadrante inferiore
destro, soprattutto quando il paziente solleva la testa contro resistenza; se l’appendicite è
retrocecale, poggia sui muscoli psoas e otturatore interno irritandoli, il dolore può così
manifestarsi allungando questi muscoli.
APPENDICECTOMIA
Qui di seguito viene presentata, da un sito internet ( www.acoi.it/Corso/appendicectomia ),
una rappresentazione tecnica di appendicectomia.
Per quanto riguarda la scelta del tipo di laparotomia da praticare, essa dipende dal grado di acuzie del quadro clinico, nonché, ovviamente, dalla sicurezza della diagnosi pre - operatoria, e dalla corporatura del paziente . Ricordiamo soltanto che le più usate sono :
- L’incisione di Mc. Burney destra - L’incisione pararettale inferiore destra
Nelle immagini seguenti è descritta la laparotomia secondo Mc. Burney.
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- Schema anatomico -
a)
L’incisione di mc. Burney fa parte delle laparotomie oblique. Essa viene praticata in senso latero-mediale alla unione tra il III medio e il III laterale della linea immaginaria che unisce l’ombelico alla spina iliaca anteriore superiore (SIAS) di destra.
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b) c) d)
Incisi cute e sottocute, si apre l’aponeurosi del muscolo grande obliquo.
Divaricata la fascia del grande obliquo, precedentemente incisa, si dissociano secondo il loro verso le fibre dei muscoli piccolo obliquo e del sottostante muscolo trasverso.
Dissociate le fibre muscolari, si posizionano due divaricatori al di sotto del piano muscolare, esercitando una trazione lungo l’asse maggiore dell’incisione, per evidenziare il sottostante peritoneo.
Esercitando una trazione verso l’alto, si apre il peritoneo
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e) f)
Dopo aver estrinsecato parzialmente il cieco esercitando su di esso una trazione con una garza maritata, si procede alla legatura ed alla sezione del mesenteriolo.
Questa manovra, a seconda della ampiezza del mesenteriolo e del grado di infiammazione locale, può esere praticata in uno o più passaggi. Spesso, prima di passare a questo tempo, si lega la base dell’appendice.
Trazionando verso l’alto l’appendice, si schiaccia la base con una Kelly per allontanare la mucosa interna, e la si lega
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g) h)
Una volta legata la base, l’appendice può essere sezionata e allontanata dal campo operatorio. Questo tempo spesso può essere eseguito anche dopo il confezionamento della “borsa di tabacco”
Sezionata l’appendice, o anche con appendicite ancora presente, si pratica la cosiddetta “borsa di tabacco”, e si affonda il moncone appendicolare, se era già stata sezionata l’appendicite, oppure si provvede a sezionarla e poi se ne affonda il moncone.
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? Questa descritta è la classica appendicectomia per appendicite acuta, in cui, nonostante la flogosi in atto vi sia ancora il facile riconoscimento delle formazioni anatomiche. Bisogna tenere conto, però, che non sempre è facile esteriorizzare il cieco, non sempre è facilmente riconoscibile l’appendice, non sempre ritroviamo l’appendice stessa nella sua sede naturale; sarà quindi la capacità del chirurgo a “riportare il tutto nel rispetto della classica tecnica chirurgica”. La variante più comune è l’appendicectomia retrograda, che si deve attuare quando l’appendice non è più tanto mobile da poter essere estrinsecata nel modo classico. I tempi chirurgici sull’appendice sono praticamente invertiti, nel senso che, non essendo libera la punta, bisogna partire dal legare la base e confezionare subito la borsa di tabacco affondando il moncone appendicolare e, successivamente, in più passaggi, clampare e sezionare il mesenteriolo. ? Il tempo successivo consiste nel controllo della zona operata, e nella pulizia del cavo addominale con soluzione antisettica e/o antibiotica (in posizione di anti-Trendelemburg). ? Finita la toilette del cavo addominale, e dopo aver controllato meticolosamente il numero delle garze impiegate, si passa alla chiusura:
- si reperta il peritoneo e si sutura - ricostruzione del piano muscolare
- ricostruzione della fascia del m. obliquo esterno
- sottocute
- cute
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SCHEDA INDIVIDUALE N. 1 Data 08 / 01 / 2003 Cognome G. Nome A. Sesso M Età 28 Indirizzo Città Vercelli Prov. VC Telefono / Occupazione Chimico industriale Motivo del consulto : Gonalgia sx Anamnesi prossima: Dolore al ginocchio sx da due anni, compare dopo qua lche minuto di corsa o di attività fisica,
si risolve positivamente con il riposo ( circa 10 gg ) poi ricompare al nuovo impegno fisico. Sede del dolore: comparto laterale
- lombalgia - digestione lenta e difficoltosa - stipsi
Esami strumentali :
Rx al ginocchio sx del marzo ’01, negativi
Terapie in atto :
Fatto terapia antinfiammatoria senza risultato
Anamnesi remota : Nel 1992 intervento di appendicectomia ( 17 aa )
Anamnesi fisiologica : Peso: 70 kg Altezza: 171 cm. Parto: - Menarca: - Ciclo mestruale: - Gravidanze: - Tipo di parto: - Abitudini di vita:
Lavoro statico, discreta attività fisica ma limitata dalla comparsa del dolore
Famigliarità:
Problematiche cardio-circolatorie
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- ESAME CLINICO GENERALE: Strutturale:
? cranio Torsione dx ? sacro Torsione dx ? colonna
Rigidità del tratto lombo-sacrale ( L3, L4, L5, S1 ) con presenza di notevole tensione muscolare S/I dx ++ L5 / S1 ++ D7 / D8 +++
? arti
Tensione muscolare del Bicipite femorale sx, Gemello esterno sx, Piriforme sx(+++) Blocco in anteriorità dell’astragalo di sx Testa del perone di sx in posteriorità
Viscerale:
? organi
Fegato ( + ) Stomaco ( + ) Rene dx, poco mobile e dolente
? visceri
Valvola ileocecale ( +++ ) Colon ascendente ( +++ )
DIAGNOSI OSTEOPATICA:
Viscero – Somatica
PROTOCOLLO TERAPEUTICO:
Data Note 08 / 01 / 2003
Anamnesi e valutazione Trattamento fasciale sugli esiti cicatriziali post-appendicectomia
15 / 04 / 2003
Valutazione
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G. A. CICATRICE
tensione sulla valvola ileocecale
problemi di stipsi
cervicalgia
rigidità dorsale
digestione lenta e difficoltosa trazione in anteriorità
iliaco di dx
tensione sul quadrato dei lombi
concavità lombare sx
messa in tensione dello psoas sx
retrazione del piriforme a sx
intrarotazione anca (soprattutto in fase di spinta) anca sx in r.e.
stress del comparto capsulo-legamentoso ginocchio sx
GONALGIA
lombalgia
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G. A. CICATRICE
tensione sulla valvola ileocecale
problemi di stipsi
cervicalgia
rigidità dorsale
digestione lenta e difficoltosa trazione in anteriorità
iliaco di dx
tensione sul quadrato dei lombi
concavità lombare sx
messa in tensione dello psoas sx
retrazione del piriforme a sx
intrarotazione anca (soprattutto in fase di spinta) anca sx in r.e.
stress del comparto capsulo-legamentoso ginocchio sx
GONALGIA
lombalgia
NNNN
scomparsa del sintomo
riduzione del problema
invariato
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SCHEDA INDIVIDUALE N. 2 Data 23 / 01 / 2003 Cognome V. Nome E. Sesso M Età 29 Indirizzo Città Borgo d’Ale Prov. VC Telefono / Occupazione Impiegato Motivo del consulto : Coxalgia sx Anamnesi prossima: Dolore anca sx da circa 8 mesi, che compare dopo qualche minuto di movimento, inizialmente
meno intenso poi aumenta. Si riduce con il riposo. Il sintomo algico viene accusato in regione inguinale e poi su tutto l’arto inferiore sx, sensazione di parestesia in zona media le della coscia. - Episodi di incontinenza da sforzo - frequenti episodi di cervicalgia
Esami strumentali :
Rx, settembre 2002, anche, bacino e colonna lombo sacrale, negativi
Terapie in atto :
Antinfiammatoria e strumentale, senza risultato
Anamnesi remota : Nel 1999 intervento di appendicectomia
Disturbi digestivi, alterna fasi di stipsi a diarrea Episodiche cervicalgie
Anamnesi fisiologica : Peso: 73 kg Altezza: 174 cm. Parto: - Menarca: - Ciclo mestruale: - Gravidanze: - Tipo di parto: - Abitudini di vita:
Intensa attività fisica ( atletica, mezzofondo ), palestra
Famigliarità:
Sconosciuta ( figlio adottivo )
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- ESAME CLINICO GENERALE: Strutturale:
? cranio Torsione sx, buono il RAF ? sacro Discreta FLEX – EXT, trazione fasciale a dx ? colonna
Notevole rigidità dorsale, blocco in D6-D7 primario, restrizione di mobilità in D3-D4 L3-L4 blocco a dx
? arti
Anca sx in R.I. Muscolo Grande Adduttore retratto
Viscerale:
? organi
Stomaco + Vescica +++
? visceri
Tensione sugli angoli colici ( di più il sx ) Tesa e dolente al tatto la valvola ileocecale
DIAGNOSI OSTEOPATICA:
VISCERO - SOMATIVA
PROTOCOLLO TERAPEUTICO:
Data Note 08 / 01 / 2003
Anamnesi e valutazione Trattamento fasciale sugli esiti cicatriziali post-appendicectomia
08 / 01 / 2003
Valutazione
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V. E CICATRICE
tensione diaframmatica
cervicalgia
Tensione peritoneale tensione
angoli colici stipsi/diarrea
modificazione asse vescicale
trazione fasciale a dx
incontinenza da sforzo
tensione sulla membrana otturatoria sx
stress tendine di inserzione del m. adduttore sx
adduttore sx retratto
Anca sinistra in rotazione interna (R.I.)
stress del nervo otturatorio
COXALGIA SX
parestesie interno coscia sx
27
V. E CICATRICE
tensione diaframmatica
cervicalgia
tensione peritoneale tensione
angoli colici stipsi/diarrea
modificazione asse vescicale
Trazione fasciale a dx
incontinenza da sforzo
tensione sulla membrana otturatoria di sx
stress tendine di inserzione del m. adduttore sx
adduttore sx retratto
Anca sinistra in rotazione interna (R.I.)
stress del nervo otturatorio
COXALGIA SX
parestesie interno coscia sx
invariato
bbbbbb scomparsa del sintomo
riduzione del problema
28
SCHEDA INDIVIDUALE N. 3 Data 24 / 01 / 2003 Cognome O. Nome B. Sesso F Età 53 Indirizzo Città Vercelli Prov. VC Telefono / Occupazione Insegnante Motivo del consulto : Lombalgia acuta Anamnesi prossima: Lombalgia da 10 giorni
Migliora con antinfiammatori poi ricompare No irradiazione agli arti inferiori Non si riduce a riposo Limitazione funzionale Alvo regolare
Esami strumentali :
Rx nel 2001, con presenza di lieve discopatia L5-S1, Riduzione della fisiologica lordosi lombare non segni evidenti di osteoporosi
Terapie in atto :
Antinfiammatoria, sospesa da tre giorni
Anamnesi remota : Nel giugno 2002 intervento di parotomia
Episodio di lombalgia acuta nel 2001 risolto con antinfiammatori e miorilassanti All’età di 12 anni intervento di appendicectomia Incidente della strada con colpo di frusta nel 1990 ( tamponamento posteriore ) collare per 10 gg Episodiche cefalee, cervicalgie frequenti, algie alla spalla dx, parestesie notturne alle mani
Anamnesi fisiologica : Peso: 65 kg Altezza: 163 cm. Parto: Menarca: 11 aa Ciclo mestruale: Regolare di 26-28 gg fino al 2000 poi amenorrea e doloroso prima del flusso Gravidanze: 2 Tipo di parto: Naturali Abitudini di vita:
Poca attività fisica
Famigliarità:
Asma e malattie cardio-vascolari
29
- ESAME CLINICO GENERALE: Strutturale:
? cranio Compressione ? sacro In estensione ? colonna
Contrattura antalgica del tratto lombare, limitazione funzionale del tratto cervicale soprattutto in rotazione verso sx con blocco in C3-C4 S/I dx (++), L5-S1 primaria con restrizione di mobilità sul tratto D6-D8 Diaframma ( +++ )
? arti
Tensione sugli I.P.T. bilateralmente
Viscerale:
? organi
Fegato ( +++ ) Rene dx ( + )
? visceri
Valvola ileocecale ( ++ ), Colon ascendente ( ++ ) Radice mesenterica ( +++ )
DIAGNOSI OSTEOPATICA:
VISCERO – SOMATICA
PROTOCOLLO TERAPEUTICO:
Data Note 24 / 01 / 2003
Anamnesi e valutazione Trattamento fasciale sugli esiti cicatriziali post-appendicectomia
31 / 01 / 2003
Valutazione
30
B.O.
CICATRICE appendicectomia
tensione valvola Ileo-cecale
tensione fasciale sul colon ascendente
Rene destro poco mobile
LOMBALGIA
CICATRICE Post parotomia
tensione fascia le sulla fascia di toldt
tensione fasciale sulla radice mesenterica
31
B.O.
CICATRICE appendicectomia
tensione valvola Ileo-cecale
tensione fasciale sul colon ascendente
Rene destro poco mobile
LOMBALGIA
invariato
scomparsa del problema riduzione del problema
CICATRICE Post parotomia
tensione fasciale sulla fascia di toldt
tensione fasciale sulla radice mesenterica
32
SCHEDA INDIVIDUALE N. 4 Data 03 / 02 / 2003 Cognome A. Nome A. Sesso F Età 38 Indirizzo Città Settimo Torinese Prov. TO Telefono / Occupazione Operaia Motivo del consulto : Cervico-brachialgia destra Anamnesi prossima: Dolore trafittivo in zona cervicale in side-banding dx ed in iperestensione con comparsa di
irradiazione sulla spalla e sul braccio destro fino al gomito. Sensazione di tensione costante sul tratto cervico-dorsale. Episodio simile 6 mesi fà, risolto con riposo e antinfiammatori. ( Derangement )
Esami strumentali :
Rx recenti, spalle e tratto cervicale in due proiezioni, negativi
Terapie in atto :
Fatto terapia Fans via orale, senza esito
Anamnesi remota : Intervento di appendicectomia a 10 anni
Bronchiti ricorrenti, Asma allergica ( polveri domestiche ) Episodio di epicondilite dx, circa 10 anni fà
Anamnesi fisiologica : Peso: 51 kg Altezza: 161 cm. Parto: Menarca: 13 anni Ciclo mestruale: da sempre irregolare Gravidanze: - Tipo di parto: Abitudini di vita:
Discreta attività fisica
Famigliarità:
Sinusiti e cefalee
33
- ESAME CLINICO GENERALE: Strutturale:
? cranio Torsione destra, con RAF debole ? sacro In flessione ? colonna
Blocco antalgico cervicale Rigidità dorsale e del torace maggiormente sul lato costale destro e sullo sterno Diaframma in ESP
? arti
Capitello radiale di dx in anteriorità
Viscerale:
? organi
Fegato ( + )
? visceri
Tensione sulla valvola ileocecale e sul colon ascendente
DIAGNOSI OSTEOPATICA:
VISCERO – SOMATICA
PROTOCOLLO TERAPEUTICO:
Data Note 03 / 02 / 2003
Anamnesi e valutazione Trattamento fasciale sugli esiti cicatriziali post-appendicectomia
10 / 02 / 2003
Valutazione
34
A. A.
CICATRICE
tensione fasciale sul colon ascendente
tensione fasciale del leg. freno-colico
Retrazione del diaframma toracico
tensione fasciale pleurica
tensione fasciale sulla fascia cervicale profonda
stress dei plessi nervosi cervico-bracchiali e delle fascie associate
CERVICO-BRACCHIALGIA DX
35
A. A.
CICATRICE
tensione fasciale sul colon ascendente
tensione fasciale del leg. freno-colico
Retrazione del diaframma toracico
Tensione fasciale pleurica
tensione fasciale sulla fascia cervicale profonda
stress dei plessi nervosi cervico-bracchiali e delle fascie associate
CERVICO-BRACCHIALGIA DX
invariato
bbbbb scomparsa del sintomo riduzione del problema
36
SCHEDA INDIVIDUALE N. 5 Data 14 / 02 / 2003 Cognome C. Nome S. Sesso M Età 45 Indirizzo Città Vercelli Prov. VC Telefono / Occupazione Geometra Motivo del consulto : Dolore alla spalla dx Anamnesi prossima: Da due mesi dolore alla spalla destra pressoché continuo, meno durante il giorno, molto intenso la
notte. Fattore alleviante, crioterapia No irradiazione e parestesie lungo il braccio destro
Esami strumentali :
Rx, recenti, spalla destra negativi
Terapie in atto :
Crioterapia
Anamnesi remota : Intervento di appendicectomia all’età di 21 anni
Digestione lenta ed episodicamente stipsi ( da stress ) Episodio di colica renale nel 1995 Spesso alla sera lamenta lombalgia, gambe gonfie, soprattutto la caviglia destra, fenomeni più evidenti nel periodo primavera estate
Anamnesi fisiologica : Peso: 79 kg Altezza: 182 cm. Parto: - Menarca: - Ciclo mestruale: - Gravidanze: - Tipo di parto: - Abitudini di vita:
Palestra due volte alla settimana, ½ ora di cammino tutte le sere
Famigliarità:
Nonno paterno cardiopatico, ipertensione arteriosa
37
- ESAME CLINICO GENERALE: Strutturale:
? cranio Side-banding dx non cranico ? sacro Side-banding dx ? colonna
D7 - D8 - D9 in restrizione di mobilità D11 – D12 – L1 in restrizione con primarietà viscerale C3-C4 blocco a dx
? arti
Dolore acuto alla presso palpazione in regione sotto acromiale da probabile infiammazione borsa omonima
Viscerale:
? organi
Rene dx ( +++ ) siderato Fegato ( ++ )
? visceri
Valvola ileocecale e colon ascendente in tensione Angolo colico di dx ( ++ )
DIAGNOSI OSTEOPATICA:
VISCERO-SOMATICA
PROTOCOLLO TERAPEUTICO:
Data Note 14 / 02 / 2003
Anamnesi e valutazione Trattamento fasciale sugli esiti cicatriziali post-appendicectomia
21 / 02 / 2003
Valutazione
38
C. S.
CICATRICE
tensione sul colon ascendente
Rene destro
sintomatologia algica associata
tensione sulla flessura colica destra e leg. epato-colico
fegato
tensione sul legamento triangolare destro
blocco vertebrale sul tratto D7-D9
SPALLA DESTRA
39
C. S.
CICATRICE
tensione sul colon ascendente
Rene destro
Sintomatologia algica associata
tensione sulla flessura colica destra e leg. epato-colico
fegato
tensione sul legamento triangolare destro
blocco vertebrale sul tratto D7-D9
SPALLA DESTRA
invariato ddddd Scomparsa del sintomo
riduzione del problema
40
SCHEDA INDIVIDUALE N. 6 Data 03 / 03 / 2003 Cognome C. Nome M. Sesso F Età 29 Indirizzo Città San Germano Prov. VC Telefono / Occupazione Operaia Motivo del consulto : Cefalea Anamnesi prossima: Due, tre episodi di cefalea alla settimana, attenuata leggermente con l’uso del farmaco, nausea ed
alcuni casi di vomito; altri sintomi associati sono: rigidità del tratto cervicale e fotofobia. Nei giorni di remissione permane lo stato di rigidità cervicale.
Esami strumentali :
-
Terapie in atto :
Due, tre compresse di Moment al bisogno
Anamnesi remota : Cefalea dall’età di 15 anni, al sesto mese di vita coinvolta in un incidente della strada dove
entrambe i genitori anno subito un trauma discorsivo cervicale, lei era in braccio alla mamma. A 14 anni operata di appendicectomia. Caduta sul sacro 2 anni fa, dall’esame RX non risultano fratture o dislocazioni Tendenza alla stipsi, spesso lamenta acidità di stomaco, episodi di reflusso gastro-esofageo
Anamnesi fisiologica : Peso: 66 Kg Altezza: 168 cm. Parto: Naturale Menarca: 12 anni Ciclo mestruale: Regolare fino ad un anno e ½ fa, ora più corto, 23-24 gg e molto doloroso Gravidanze: - Tipo di parto: - Abitudini di vita:
Lavoro in condizioni ambientali poco favorevoli, esposta a rapidi cambiamenti di temperatura, palestra tre volte alla settimana, leggero sovrappeso
Famigliarità:
Tiroiditi
41
- ESAME CLINICO GENERALE: Strutturale:
? cranio Strani laterale dx ? sacro Depressum sacro ? colonna
Tendenza alla ipercifosi dorsale con rigidità del tratto medio C0 / C1 in blocco a dx C3 / C4 a sx Forte restrizione di mobilità su D9 ed L5 / S1 Diaframma ( +++ )
? arti
Tendeza alla riduzione dell’arco plantare bilateralmente
Viscerale:
? organi
Fegato e rene dx poco mobili Stomaco duro alla palpazione
? visceri
Tensione sulla valvola ileocecale e sul colon ascendente
DIAGNOSI OSTEOPATICA:
VISCERO-SOMATICA
PROTOCOLLO TERAPEUTICO:
Data Note 03 / 03 / 2003
Anamnesi e valutazione Trattamento fasciale sugli esiti cicatriziali post-appendicectomia
10 / 03 / 2003
Valutazione
42
C. M.
CICATRICE
Tensione sulla valvola ileo-cecale
Tensione sul Colon ascendente
Tensione sul peritoneo
Rene dx poco mobile
Blocco del diaframma
Tensione sulla fascia cervicale media e profonda
CEFALEA
43
C. M.
CICATRICE
Tensione sulla valvola ileo-cecale
Tensione sul Colon ascendente
Tensione sul peritoneo
Rene dx poco mobile
Blocco del diaframma
Tensione sulla fascia cervicale media e profonda
CEFALEA
invariato nnnnn scomparsa del sintomo
vvvvv riduzione del problema
44
SCHEDA INDIVIDUALE N. 7 Data 21 / 03 / 2003 Cognome A. Nome O. Sesso F Età 41 Indirizzo Città Vercelli Prov. VC Telefono / Occupazione Impiegata comunale Motivo del consulto : Cervicalgia Anamnesi prossima: Da circa tre giorni episodio di cervicalgia acuta con relativo blocco funzionale soprattutto nella
rotazione verso sx e con irradiazione verso la spalla dx. Il dolore si riduce in posizione supina per poi ripresentarsi al primo accenno di movimento
Esami strumentali :
RX del ’98, tratto cervicale due proiezioni, con presenza di rettilineizzazione del tratto cervicale
Terapie in atto :
Nessuna
Anamnesi remota : Nel 1978 intervento di appendicectomia ( durante il quale, ed a sua insaputa, viene rimosso anche
l’ovaio dx ). Da circa 10 anni lamenta episodi di cervicalgia almeno 4-5 volte all’anno della durata di 10 gg; nei periodi di remissione è presente un costante senso di rigidità nei movimenti e saltuariamente soffre di cefalea e nausea. Digestione lenta, alvo: 1 volta ogni 2-3 giorni. Problemi di infertilità, fatto terapia di stimolazione ovarica, due laparoscopie nel ’99 e nel ‘01
Anamnesi fisiologica : Peso: 54 kg Altezza: 163 cm. Parto: naturale Menarca: 13 anni Ciclo mestruale: non e mai stato regolare Gravidanze: - Tipo di parto: Abitudini di vita:
Lavoro d’ufficio, segue una dieta, poca attività fisica
Famigliarità:
Problemi circolatori agli arti inferiori
45
- ESAME CLINICO GENERALE: Strutturale:
? cranio Side Banding Rot. Dx ? sacro Side Banding Rot. Dx ? colonna
Tendenza alla iperlordosi lombare e presenza di lieve scoliosi dorso- lombare dx, asimmetria di bacino, sx più basso. Tratto cervicale in blocco antalgico in rotazione a sx, tratto dorsale rigido nel tratto D3-D6 e nel passaggio dorso- lombare
? arti
Leggera irradiazione sulla spalla dx e zona tricipitale dx
Viscerale:
? organi
Tensione fasciale presente in fossa iliaca di dx Fegato poco mobile, tende a non risalire. Zona renale, bilateralmente, dolente alla presso-palpazione
? visceri
Forte tensione sulla zona ileocecale e sul colon ascendente
DIAGNOSI OSTEOPATICA:
VISCERO-SOMATICA
PROTOCOLLO TERAPEUTICO:
Data Note 21 / 03 / 2003
Anamnesi e valutazione Trattamento fasciale sugli esiti cicatriziali post-appendicectomia
28/ 03 / 2003
Valutazione
46
A. O.
CICATRICE
Tensione sulla valvola ileocecale
Tensione sul Colon ascendente
Tensione del peritoneo
Fegato
Tensione del Diaframma
Tensione sulla Fascia cervicale media
Stress sul ganglio cervicale medio
Episodi di cefalea
Irradiazione spalla destra
Rigidità del tratto cervicale
CERVICALGIE RICORRENTI
47
A. O. CICATRICE
Tensione sulla valvola ileocecale
Tensione sul Colon ascendente
Tensione del peritoneo
Fegato
Tensione del Diaframma
Tensione sulla Fascia cervicale media
Stress sul ganglio cervicale medio
Episodi di cefalea
Irradiazione spalla destra
Rigidità del tratto cervicale
CERVICALGIE RICORRENTI
scomparsa del sintomo
riduzione del problema
invariato
48
SCHEDA INDIVIDUALE N. 8 Data 26 / 03 / 2003 Cognome M. Nome C. Sesso F. Età 40 Indirizzo Città Vercelli Prov. VC Telefono / Occupazione Addetta alla cassa in un autogrill Motivo del consulto : Lombalgie ricorrenti Anamnesi prossima: Da 5 giorni forte lombalgia, resistente ai fans, si riduce un po’ nella posizione in decubito laterale
con le ginocchia raccolte. Il dolore si presenta a fascia sul tratto lombare basso. Non sono presenti irradiazioni agli arti inferiori
Esami strumentali :
RX del 1994, tratto lombare e bacino, con presenza di iniziale discopatia L5-S1 e riduzione dell’arco lombare. TAC ‘94, tratto lombare, presenza di ernia nello spazio L5/S1
Terapie in atto :
Terapia antinfiammatoria e miorilassante
Anamnesi remota : Intervento di appendicectomia all’età di 8 anni. Nel 1985 cesareo con taglio esterno sulla linea
alba. Nel 1994 intervento chirurgico di rimozione ernia L5-S1. Dall’eta di 20 anni soffre di lombalgie ricorrenti, negli ultimi due anni ( dopo un grave lutto famigliare ) stato ansioso-depressivo e comparsa di sintomatologia ginecologica (vaginiti) con frequente terapia antibiotica. No traumi diretti; cefalea in corrispondeza dell’inizio del ciclo mestruale.
Anamnesi fisiologica : Peso: 65 kg Altezza: 175 cm. Parto: naturale Menarca: 13 anni Ciclo mestruale: irregolare Gravidanze: 1 Tipo di parto: Cesareo Abitudini di vita:
Piuttosto sedentarie negli ultimi due anni
Famigliarità:
Nessuna in particolare
49
- ESAME CLINICO GENERALE: Strutturale:
? cranio Compressione ? sacro Compressione ? colonna
Rigidità lombare, tratto dorsale poco mobile nel tratto D4-D6. Forte tensione in regione sottonucale ( C0-C1 ++ )
? arti
Non sono presenti irradiazioni agli arti inferiori Caviglia sx ipomobile
Viscerale:
? organi
Fegato ( +++) Stomaco ( +++ )
? visceri
Forte tensione sulla valvola ileocecale, sul colon ascendente e sulla radice mesenterica.
DIAGNOSI OSTEOPATICA:
VISCERO-SOMATICA
PROTOCOLLO TERAPEUTICO:
Data Note 26 / 03 / 2003
Anamnesi e valutazione Trattamento fasciale sugli esiti cicatriziali post-appendicectomia
02 / 04 / 2003
Valutazione
50
M. C.
CICATRICE appendicectomia
Tensione sulla Valvola ileocecale
Tensione sul mesentere e sulla radice mesenterica
Tensione del diaframma
LOMBALGIA
Tensione sul colon ascendente
Cicatrice cesareo
Rigidità della Colonna lombare
Rigidità tratto dorsale
51
M. C.
CICATRICE appendicectomia
Tensione sulla Valvola ileocecale
Tensione sul colon ascendente
Cicatrice cesareo
Tensione sul mesentere e sulla radice mesenterica
Tensione del diaframma
LOMBALGIA
Rigidità della Colonna lombare
Rigidità tratto dorsale
invariato
vvvvv
vvvvv
scomparsa del sintomo
riduzione del problema
52
SCHEDA INDIVIDUALE N. 9 Data 04 / 04 / 2003 Cognome B. Nome A. Sesso M Età 57 Indirizzo Città Vercelli Prov. VC Telefono / Occupazione Dirigente d’azienda Motivo del consulto : Dolore al gonocchio dx Anamnesi prossima: Da circa tre mesi algie in zona laterale del ginocchio dx, il dolore compare dopo l’impegno fisico
e tende a persistere per almeno un’ora poi si riduce nettamente e spesso scompare per poi ricomparire al nuovo impegno fisico. A questo sintomo si associa una sensazione di contrattura muscolare all’altezza dei gemelli di dx
Esami strumentali :
Nessuno
Terapie in atto :
Nessuna
Anamnesi remota : Intervento di appendicectomia all’età di 11 anni.
Incidente d’auto con trauma contusivo sul ginocchio dx circa 30 anni fa Episodi di lombalgia acuta ( 2-3 volte all’anno ) che si risolvono in 4-5 gg con assunzione di fans Digestione lenta e difficoltosa, dieta poco curata, episodi di reflusso gastro-esofageo
Anamnesi fisiologica : Peso: 75 kg Altezza: 173 cm. Parto: - Menarca: - Ciclo mestruale: - Gravidanze: - Tipo di parto: - Abitudini di vita:
Gioca a tennis nei week end, ginnastica 2-3 volte alla settimana, viaggia spesso in aereo.
Famigliarità:
Problematiche cardio-vascolari e dolori reumatici
53
- ESAME CLINICO GENERALE: Strutturale:
? cranio Poco mobile tendenza al Side Banding rot. Dx ? sacro Bloccato in estensione. ? colonna
Forte rigidità al passaggio dorso- lombare di derivazione viscerale, tratto lombare rettilineizzato. Blocco di L4/L5 e L5/S1; S/I dx (++) primaria D5-D6 ( ++ ) Forte tensione sulla muscolatura sottonucale e blocco su C0-C1
? arti
Ginocchio dx stabile a livello legamentoso, anca dx in RE , notevole tensione sul Piriforme e sul Bicipite femorale
Viscerale:
? organi
Stomaco ( +++ )
? visceri
Tensione ileo-cecale ( +++ ) Angolo colico dx ( ++ )
DIAGNOSI OSTEOPATICA:
VISCERO-SOMATICA
PROTOCOLLO TERAPEUTICO:
Data Note 04 / 04 / 2003
Anamnesi e valutazione Trattamento fasciale sugli esiti cicatriziali post-appendicectomia
11 / 04 / 2003
Valutazione
54
B. A.
CICATRICE
Tensione sulla valvola ileocecale
Tensione sul colon ascendente
Tensione sull’angolo colico destro
Contrattura del mm. Piriforme
Tensione fasciale sul fegato
Piccolo omento
Problemi digestivi e reflusso
DOLORE AL GINOCCHIO DX
Blocco D5-D6
Blocco S/I destra
Anca destra in R.E.
Contrattura del mm. Bicipite fem.
Stomaco
Contrattura del mm. Gemello dx
55
B. A. CICATRICE
Tensione sulla valvola ileocecale
Tensione sul colon ascendente
Tensione sull’angolo colico destro
Contrattura del mm. Piriforme
Tensione fasciale sul fegato
Piccolo omento
Problemi digestivi e reflusso
DOLORE AL GINOCCHIO DX
Blocco D5-D6
invariato
scomparsa del sintomo riduzione del problema
Blocco S/I destra
Anca destra in R.E.
Contrattura del mm. Bicipite fem.
Stomaco
Contrattura del mm. Gemello dx
56
SCHEDA INDIVIDUALE N. 10 Data 07 / 03 / 2003 Cognome F. Nome S. Sesso M Età 66 Indirizzo Città Borgo d’Ale Prov. VC Telefono / Occupazione Agricoltore Motivo del consulto : Sciatalgia dx Anamnesi prossima: Da circa due settimane forte sciatalgia dx, con irradiazione fino al tallone.
La sintomatologia è comparsa dopo aver viaggiato in macchina per più di 4 ore, con una parestesia nella zona posteriore della coscia dx e poi si e progressivamente diffusa su tutto l’arto inferiore. Il paziente non lamenta algie a livello lombare in questo episodio ma circa 20 giorni prima ricorda di un fastidioso mal di schiena nella zona lombare. Il problema tende a persistere tutto il giorno e si acuisce in modo particolare nelle ore notturne tanto da impedirne il sonno e risulta decisamente resistente alla terapia farmacologica.
Esami strumentali :
RX del 1998, tratto lombare in due proiezioni, presenza di discopatia tra L4-L5 e L5-S1
Terapie in atto :
Terapia ant infiammatoria sospesa da 4 gg
Anamnesi remota : Intervento di appendicectomia all’età di 17 anni; epatite “ A “ a 28 anni
Una brutta distorsione alla caviglia destra a circa 20 anni Episodio di periartrite scapolo omerale dx 4 anni fa e negli ultimi 6-7 anni spesso soffre di lombalgie trattate con farmaci e FKT. Soffre di cefalea da quando aveva 30 anni e di problemi digestivi con pirrosi. P.A. min. con volori più alti della norma
Anamnesi fisiologica : Peso: 68 kg Altezza: 172 cm. Parto: - Menarca: - Ciclo mestruale: - Gravidanze: - Tipo di parto: - Abitudini di vita:
Lavoro pesante, no attività fisico-sportiva, dieta condizionata dai disturbi digestivi, spesso assume farmaci contro la cefalea, alvo regolare
Famigliarità:
Problematiche cardio-circolatorie e diabete
57
- ESAME CLINICO GENERALE: Strutturale:
? cranio Compresso ? sacro In estensione ? colonna
Dorso curvo con rigidità del tratto dorsale medio, tratto lombare rettilineizzato, S/I dx bloccata, tratto cervicale in iperlordosi Diaframma ( +++ ) D6/D7 ( +++ ) L4-L5 ( ++ ) L5-S1 ( ++ ) C0-C1 ( +++ ), forte tensione dei sottonucali
? arti
Irradiazione arto inferiore dx aggravata da pressione sul muscolo ileo-psoas Caviglia dx ipomobile con blocco a livello della pinza malleolare
Viscerale:
? organi
Fegato ( +++ ), Stomaco ( ++ ) Rene dx ( + )
? visceri
Tensione ileo-cecale
DIAGNOSI OSTEOPATICA:
VISCERO-SOMATICA
PROTOCOLLO TERAPEUTICO:
Data Note 07 / 03 / 2003
Anamnesi e valutazione Trattamento fasciale sugli esiti cicatriziali post-appendicectomia
14 / 03 / 2003
Valutazione
58
F. S.
CICATRICE
Tensione sulla valvola ileocecale
Tensione sul colon ascendente
Blocco D6-D7
Fegato Stomaco
Tensione sulla fascia di Told
Leg. Triang. dx
Contrat. Diaframma
Rene destro
Periartrite Scap-omerale
Discopatia L4-L5-S1
Contrattura del mm. Ileopsoas
SCIATALGIA
59
F. S. CICATRICE
Tensione sulla valvola ileocecale
Tensione sul colon ascendente
Blocco D6-D7
Fegato Stomaco
Tensione sulla fascia di Told
Leg. Triang. dx
Contrat. Diaframma
Rene destro
Periartrite Scap-omerale
Discopatia L4-L5-S1
Contrattura del mm. Ileopsoas
SCIATALGIA
invariato
scomparsa del sintomo
riduzione del problema
60
SCHEDA INDIVIDUALE N. 11 Data 16 / 04 / 2003 Cognome B. Nome R. Sesso F Età 59 Indirizzo Città Vercelli Prov. VC Telefono / Occupazione Casalinga Motivo del consulto : Lombalgia sx Anamnesi prossima: Da 3 settimane circa, accusa dolore in regione lombare sx soprattutto al risveglio oppure nei
primi movimenti dopo aver mantenuto una posizione per un po di tempo ( alzarsi dopo pranzo ad es. ). La sintomatologia permane alcuni minuti poi regredisce decisamente anche se rimane una certa sensazione di impaccio funzionale. Non sono presenti irradiazioni lungo l’arto inferiore sx.
Esami strumentali :
Rx del 1980, tratto lombo-sacrale antero-posteriore, con presenza lieve atteggiamento scoliotico dx convesso.
Terapie in atto :
Assunzione di antinfiammatori orali 1 volta al giorno
Anamnesi remota : Intervento di appendicectomia all’età di 18 anni, asma allergica dai 20-25 anni
Episodio di lombosciatalgia sx nel 1980 durato per quasi un mese Frequenti cervicalgie con parestesie notturne alle mani. Dolori scapolo-omerali bilaterali trattati anche con infiltrazioni cortisoniche. Stipsi cronica, problematica vascolare agli arti inferiori.
Anamnesi fisiologica : Peso: 63 kg Altezza: 164 cm. Parto: - Menarca: 13 anni Ciclo mestruale: in menopausa da 1 anno Gravidanze: 1 Tipo di parto: naturale Abitudini di vita:
Lavori domestici, e 3-4 volte alla settimana passeggiate di circa un’ora
Famigliarità:
Nessuna in particolare
61
- ESAME CLINICO GENERALE: Strutturale:
? cranio Discreta mobilità con tendenza al side-banding dx di natura fasciale ? sacro Idem ? colonna
Presenza di scoliosi lombare dx e dorsale sx, S/I sx ipomobile e dolente al tatto, tendenza alla ipercifosi del tratto dorsale alto, tensione muscolo-scheletrica del tratto scapolare della gabbia toracica e del diaframma
? arti
Limitazione funzionale a carico delle articolazioni scapolo-omerali in elevazione più a dx
Viscerale:
? organi
Polmoni ( + + )
? visceri
Tensione ileo-cecale, tratto ascendente del colon ed angoli colici dx e sx
DIAGNOSI OSTEOPATICA:
VISCERO-SOMATICA
PROTOCOLLO TERAPEUTICO:
Data Note 16 / 04 / 2003
Anamnesi e valutazione Trattamento fasciale sugli esiti cicatriziali post-appendicectomia
23 / 04 / 2003
Valutazione
62
B. R.
CICATRICE
Tensione sulla valvola ileocecale
Scoliosi
Tensione sul Colon ascendente
Contrattura mm. lombari
Tensione angoli colici
S/I di sx ipomobile
Asma
Rigidità della Gabbia toracica
Rigidità lombare
Problematica Scap.-omer.
Stipsi
Contrattura Diaframma
Ipercifosi
LOMBALGIA
63
B. R. CICATRICE
Tensione sulla valvola ileocecale
Scoliosi
Tensione sul Colon ascendente
Contrattura mm. lombari
Tensione angoli colici
S/I di sx ipomobile
Asma
Rigidità della Gabbia toracica
Rigidità lombare
Problematica Scap.-omer.
Stipsi
Contrattura Diaframma
Ipercifosi
LOMBALGIA
invariato scomparsa del sintomo riduzione del problema
64
SCHEDA INDIVIDUALE N. 12 Data 18 / 04 / 2003 Cognome B. Nome L. Sesso F Età 54 Indirizzo Città Santhià Prov. VC Telefono / Occupazione Insegnante Motivo del consulto : Cervicobrachialgia dx Anamnesi prossima: Da due mesi è presente un dolore cervicale, con tensione muscolare e rigidità nei movimenti del
capo, ed un persistente fastidio a carico della spalla, della zona tricipitale del braccio e nella porzione mediale dell’avambraccio. Il dolore si attenua leggermente con l’assunzione di antinfiammatori per poi ripresentarsi con la stessa intensità. Non ci sono irradiazioni verso il capo
Esami strumentali :
RX cervicali, recenti, in due proiezioni, presenza di rettilinizzazione del rachide cervicale, segni di uncartrosi a livello di C5-C6-C7 con relativa iniziale discopatia
Terapie in atto :
Saltuariamente uso di ant idolorifici
Anamnesi remota : Intervento di appendicectomia all’età di 12 anni. Frattura del polso dx a 6 anni per una caduta
accidentale. Subito estrazione chirurgica dei quattro “ottavi” all’età di 30 anni Scivolando sul ghiaccio, caduta sul sacro circa 15 anni fa con dolore locale per una settimana Problemi di stipsi da circa 4-5 anni con relativo rallentamento della digestione e senso di pesantezza post-prandiale.
Anamnesi fisiologica : Peso: 55 kg Altezza: 158 cm. Parto: - Menarca: 12 anni Ciclo mestruale: Da qualche mese non è più regolare Gravidanze: 2 Tipo di parto: Naturale Abitudini di vita:
Discreta attività fisica, palestra, tennis e nuoto
Famigliarità:
Nessuna in particolare
65
- ESAME CLINICO GENERALE: Strutturale:
? cranio Side banding rot. Dx di origine fasciale extracanica ? sacro Poco mobile ? colonna
Forte tensione a livello del passaggio cervico dorsale e a livello di D8-D9 ( primario ) Notevole rigidità del tratto cervicale, anche di natura antalgica, con spasmo sul muscolo trapezio a dx. Notevole tensione diaframmatica
? arti
Arto sup. dx con buona mobilità a livello scapolo omerale e del gomito, blocco articolare a livello dell’articolazione radio-ulnare distale
Viscerale:
? organi
Fegato decisamente ipomobile
? visceri
Tensione ileo-cecale, angoli colici e dolore alla presso palpazione della porzione discendente del colon
DIAGNOSI OSTEOPATICA:
VISCERO-SOMATICA
PROTOCOLLO TERAPEUTICO:
Data Note 18 / 04 / 2003
Anamnesi e valutazione Trattamento fasciale sugli esiti cicatriziali post-appendicectomia
25 / 04 / 2003
Valutazione
66
B. L.
CICATRICE
Tensione ileocecale
Tensione sugli angoli colici
Diaframma
Mobilità D8-D9
Caduta sul sacro
Ganglio cervicale medio
Contrattura del mm. Trapezio a dx
CERVICO BRACHIALGIA
CERVICALGIA
Stipsi
Colon discendente
Fegato
Fascia cervicale media
67
B. L.
CICATRICE
Tensione ileocecale
Tensione sugli angoli colici
Diaframma
Mobilità D8-D9
Caduta sul sacro
Ganglio cervicale medio
Contrattura del mm. Trapezio a dx
CERVICO BRACHIALGIA
CERVICALGIA
Stipsi
Colon discendente
Fegato
Fascia cervicale media
invariata
scomparsa del sintomo riduzione del problema
68
SCHEDA INDIVIDUALE N. 13 Data 28 / 04 / 2003 Cognome B. Nome O. Sesso F Età 35 Indirizzo Città Vercelli Prov. VC Telefono / Occupazione Impiegata Motivo del consulto : Lombalgie ricorrenti Anamnesi prossima: Da circa 10 anni soffre ogni due tre mesi di fastidiose lombalgie che durano da due tre giorni fino
ad una settimana, nei casi più acuti. Il dolore si presenta a fascia sulla zona lombare è presente sia a riposo che in movimento e dura per tutta la giornata. L’uso di antidolorifici non produce grossi miglioramenti. L’ultimo episodio risale a circa 10 giorni fa ed in questo momento è rimasta una relativa rigidità nei movimenti di flessione anteriore
Esami strumentali :
RX del 2001, colonna in toto, due proiezioni: riduzione delle normali curve fisiologiche soprattutto a livello lombare ( RX eseguiti in fase acuta ), scoliosi a S italica No discopatie
Terapie in atto :
-
Anamnesi remota : Nel 1988 intervento di appendicectomia.
Portato busto ortopedico “ Milwaukee “ per due anni dai 13 anni, subito trauma distorsivo cervicale nel 1995, urto posteriore ben controllato, non ha portato collare. Negli ultimi anni è particolarmente sotto tensione per problemi famigliari e lavorativi che hanno portato a disturbi alimentari e digestivi. Soffre di stipsi, rari i casi di diarrea
Anamnesi fisiologica : Peso: 58 kg Altezza: 170 cm. Parto: Naturale Menarca: 13 anni Ciclo mestruale: regolare Gravidanze: - Tipo di parto: - Abitudini di vita:
Notevole attività fisica, palestra, nuoto e podismo. Disturbi alimentari con fasi di semi-anoressia a semi-bulimia.
Famigliarità:
Problematiche osteo-articolari
69
- ESAME CLINICO GENERALE: Strutturale:
? cranio Compressione ? sacro Idem ? colonna
Presenza di notevole rigidità a livello dorso lombare e nel passaggio cervico-dorsale Spring particolarmente doloroso su tutta la colonna. Tensione diaframmatica e dei muscoli sottonucali.
? arti
Viscerale:
? organi
Stomaco ( +++) Rene dx
? visceri
Tensione valvola ileo-cecale, radice mesenterica ( +++ )
DIAGNOSI OSTEOPATICA:
VISCERO-SOMATICA
PROTOCOLLO TERAPEUTICO:
Data Note 28 / 04 / 2003
Anamnesi e valutazione Trattamento fasciale sugli esiti cicatriziali post-appendicectomia
05 / 04 / 2003
Valutazione
70
B. O.
CICATRICE
Tensione sulla valvola ileocecale
Tensione sulla radice mesenterica
Disturbi nutrizionali
Stress psicofisico
LOMBALGIA
71
B. O.
CICATRICE
Tensione sulla valvola ileocecale
Tensione sulla radice mesenterica
Disturbi nutrizionali
Stress psicofisico
LOMBALGIA
invariata
scomparsa del sintomo riduzione del problema
72
SCHEDA INDIVIDUALE N. 14 Data 07 / 05 / 2003 Cognome R. Nome S. Sesso F Età 34 Indirizzo Città Borgo d’Ale Prov. VC Telefono / Occupazione Impiegata Motivo del consulto : Cervicalgia acuta Anamnesi prossima: Da tre giorni soffre di cervicalgia destra, il problema è comparso quasi improvvisamente durante
una retromarcia in auto. Dolore acuto in regione laterale destra del collo con blocco funzionale soprattutto in flessione anteriore del capo ed in rotazione a destra. La sintomatologia si manifesta durante l’impegno funzionale e non produce irradiazione agli arti superiori.
Esami strumentali :
-
Terapie in atto :
Anamnesi remota : Nel 1979 intervento di appendicectomia.
Frattura della caviglia destra all’età di 12 anni, gesso per 35 gg. Sei mesi fa è stata tamponata, urto posteriore, il trauma e stato di lieve entità, e la paziente non ha portato il collare. Due mesi fa altro episodio di cervicalgia di breve durata dopo una lezione in piscina. Negli ultimi due anni provata duramente da due lutti famigliari.
Anamnesi fisiologica : Peso: 52 kg Altezza: 164 cm. Parto: Naturale Menarca: 12 anni Ciclo mestruale: irregolare, negli ultimi anni è corto, 22-23 gg., e molto doloroso nei primi gg. Gravidanze: - Tipo di parto: - Abitudini di vita:
Discreta attività fisica, palestra, nuoto, trekking, alimentazione equilibrata
Famigliarità:
Carcinoma mammario e ovarico
73
- ESAME CLINICO GENERALE: Strutturale:
? cranio Side banding rot. Dx ? sacro Idem ? colonna
Tratto cervicale in blocco antalgico, C4-C5 a dx ( +++ ) Contrattura paravertebrale Tensione diaframmatica
? arti
Blocco astragalico dx, testa perone dx in anteriorità
Viscerale:
? organi
Ovaio dx ( +++ )
? visceri
Tensione valvola ileocecale e colon ascentente
DIAGNOSI OSTEOPATICA:
TRAUMATICA SU VISCERO-SOMATICA
PROTOCOLLO TERAPEUTICO:
Data Note 07 / 05 / 2003
Anamnesi e valutazione Trattamento fasciale sugli esiti cicatriziali post-appendicectomia
14 / 05 / 2003
Valutazione
74
R. S.
CICATRICE
Tensione sulla valvola ileocecale
Ovaio dx
Tensione sul Colon ascendente
Disturbi del ciclo mestruale
Tensione diaframmatica
Blocco C4-C5
CERVICALGIA
Trauma Wi-plash
Tensione della fascia cervicale media
75
R. S.
CICATRICE
Tensione sulla valvola ileocecale
Ovaio dx
Tensione sul Colon ascendente
Disturbi del ciclo mestruale
Tensione diaframmatica
Blocco C4-C5
CERVICALGIA
Trauma Wi-plash
Tensione della fascia cervicale media
invariata
scomparsa del sintomo riduzione del problema
76
SCHEDA INDIVIDUALE N. 15 Data 12 / 05 / 2003 Cognome M. Nome C. Sesso M Età 45 Indirizzo Città Santhià Prov. VC Telefono / Occupazione Insegnante Motivo del consulto : Lombosciatalgia dx Anamnesi prossima: Da circa 15 giorni soffre di mal di schiena in regione lombare con irradiazione sulla porzione
antero-mediale della coscia dx ed alcune volte fino al bordo mediale del ginocchio. La sintomatologia a carico della colonna lombare e lievemente diminuita negli ultimi giorni, la componente irradiata è invece rimasta costante. Il paziente è in difficoltà nei movimenti di passaggio posturale e non riesce a rimanere seduto per più di tre-quattro minuti per la comparsa dell’irradiazione sulla coscia. Nella posizione distesa va meglio. Ha fatto FkT strumentale senza risultati.
Esami strumentali :
RX e RMN del 2002, presenza di discopatia a livello di L2-L3 ( ++ ) e L3-L4 ( + ) e protrusione discale nel passaggio L2-L3
Terapie in atto :
Da un anno circa segue corso si ginnastica posturale
Anamnesi remota : Intervento di appendicectomia nel 1975 ( 17 aa ) Nel 1980 investito da un motorino, contusione
alla schiena risolta in 15 gg., ricorda un forte dolore al collo nei giorni successivi. Da quell’episodio lamenta ciclicamente disturbi alla colonna, soprattutto a livello lombare; fastidiosi mal di testa, accompagnati da nausea, almeno una volta alla settimana. Pochi mesi fa trauma accidentale alla mano sx con amputazione parziale del dito anulare .
Anamnesi fisiologica : Peso: 74 kg Altezza: 170 cm. Parto: - Menarca: - Ciclo mestruale: - Gravidanze: - Tipo di parto: - Abitudini di vita:
Discreta attività fisica, ciclismo e nuoto
Famigliarità:
Problematiche cardiache
77
- ESAME CLINICO GENERALE: Strutturale:
? cranio Strani laterale dx ? sacro Poco mobile ? colonna
Forte rigidità nel passaggio dorso lombare, L2-L3, L3-L4, L4-L5 in restrizione di mobilità, S/I dx ( ++ ) , C0-C1 ( +++ ) Tensione diaframmatica
? arti
Viscerale:
? organi
Rene dx ( +++ ) Stomaco ( + )
? visceri
Tensione valvola ileocecale, radice mesenterica
DIAGNOSI OSTEOPATICA:
VISCERO-SOMATICA SU BASE TRAUMATICA
PROTOCOLLO TERAPEUTICO:
Data Note 12 / 05 / 2003
Anamnesi e valutazione Trattame nto fasciale sugli esiti cicatriziali post-appendicectomia
19 / 05 / 2003
Valutazione
78
M. C.
CICATRICE
Tensione sulla valvola ileocecale
S/I dx
Tensione sulla Radice mesent.
Lombalgia
Discopatia L2-L3-L4 e protrusione L2-L3 (da trauma )
LOMBOSCIATALGIA DX
79
M. C.
CICATRICE
Tensione sulla valvola ileocecale
S/I dx
Tensione sulla Radice mesent.
Lombalgia
Discopatia L2-L3-L4 e protrusione L2-L3 (da trauma )
LOMBOSCIATALGIA DX
invariata
scomparsa del sintomo riduzione del problema
80
SCHEDA INDIVIDUALE N. 16 Data 16 / 05 / 2003 Cognome C. Nome P. Sesso M Età 21 Indirizzo Città Vercelli Prov. VC Telefono / Occupazione Studente universitario Motivo del consulto : Coxalgia dx Anamnesi prossima: Da un mese lamenta fastidio in regione inguinale dx che compare ogni qual volta rimane seduto
per almeno 15-20 minuti, soprattutto quando viaggia in auto. Il dolore compare in modo progressivo fino a diventare fastidioso e rendere necessario alzarsi e camminare; alcune volte scompare altre si riduce ma rimane una sensazione di oppressione. Fatto terapia antinfiammatoria senza successo.
Esami strumentali :
RX anche, negativi
Terapie in atto :
-
Anamnesi remota : Intervento di appendicectomia nel 1998 ( 16 aa )
Segue dieta ipocalorica da due anni con una riduzione di peso di circa 12 Kg., la riduzione di peso è stata repentina nei primi sei mesi ora mantiene il peso
Anamnesi fisiologica : Peso: 74 kg Altezza: 174 cm. Parto: - Menarca: - Ciclo mestruale: - Gravidanze: - Tipo di parto: - Abitudini di vita:
Negli ultimi due anni notevole attività fisica, nuoto, tennis, canoa
Famigliarità:
Obesità, ipertensione
81
- ESAME CLINICO GENERALE: Strutturale:
? cranio Side banding Rot dx ? sacro idem ? colonna
Tendenza all’iperlordosi lombare
? arti
Anca dx in R.I. Tensione muscolare a carico del piriforme e dell’ileo-psoas
Viscerale:
? organi
Rene dx ( +++ ) Ptosi ( ? )
? visceri
Notevole tensione a livello ileocecale e del colon ascendente
DIAGNOSI OSTEOPATICA:
VISCERO-SOMATICA
PROTOCOLLO TERAPEUTICO:
Data Note 16 / 05 / 2003
Anamnesi e valutazione Trattamento fasciale sugli esiti cicatriziali post-appendicectomia
23 / 05 / 2003
Valutazione
82
C. P. CICATRICE
Tensione sulla valvola ileocec.
Tensione sul colon ascendente
Tensione sulla fascia di Toldt
Rene dx
Dimagrimento
Irritazione dei Nervi otturatore e crurale
Contrattura del mm. ileopsoas
Anca dx in R.I.
Parestesie inguinali a dx
Contrattura Piriforme
COXALGIA
83
C. P. CICATRICE
Tensione sulla valvola ileocec.
Tensione sul colon ascendente
Tensione sulla fascia di Toldt
Rene dx
Dimagrimento
Irritazione dei Nervi otturatore e crurale
Contrattura del mm. ileopsoas
Anca dx in R.I.
Parestesie inguinali a dx
Contrattura Piriforme
COXALGIA
invariata
scomparsa del sintomo riduzione del problema
84
SCHEDA INDIVIDUALE N. 17 Data 21 / 05 / 2003 Cognome F. Nome G. Sesso M Età 29 Indirizzo Città Vercelli Prov. VC Telefono / Occupazione Analista di laboratorio Motivo del consulto : Acufene orecchio destro Anamnesi prossima: Dal 1997 lamenta un fastidioso sibilo all’orecchio destro, nell’ultimo periodo si è ulteriormente
acuito.
Esami strumentali :
Esame audiometrico Luglio 2000, nella norma
Terapie in atto :
Nessuna
Anamnesi remota : Nel 1992 intervento di appendicectomia ( 18 aa )
Non ha subito incidenti né traumi, ha fatto alcune otturazioni dentarie l’ultima circa quattro anni fa. Da diverso tempo soffre di rigidità nei movimenti del capo ma non ha mai avuto episodi acuti di particolare rilevanza. Digestione regolare, intestino un pò pigro.
Anamnesi fisiologica : Peso: 75 kg Altezza: 178 cm. Parto: - Menarca: - Ciclo mestruale: - Gravidanze: - Tipo di parto: - Abitudini di vita:
Non beve, non fuma, buona attività fisica.
Famigliarità:
Nessuna in particolare
85
- ESAME CLINICO GENERALE: Strutturale:
? cranio Side Banding dx, temporale dx in R.I. OM ( ++ ) ? sacro Idem ? colonna
Rigidità dorsale D6-D10 Sterno ( ++ ) Forte tensione a carico del diaframma OAE forte tensione
? arti
Viscerale:
? organi
Fegato ( ++ )
? visceri
Tensione ileocecale e del colon ascendente
DIAGNOSI OSTEOPATICA:
VISCERO-SOMATICA
PROTOCOLLO TERAPEUTICO:
Data Note 21 / 05 / 2003
Anamnesi e valutazione Trattamento fasciale sugli esiti cicatriziali post-appendicectomia
28 / 05 / 2003
Valutazione
86
F. G.
CICATRICE
Tensione sulla valvola ileocec.
Tensione sul colon ascendente
Fegato
Contrattura m. Diaframma
Tensione sulla fascia cervicale Media e Profonda
Tensione OAE
Restrizione OM a dx
Temporale in R.I.
ACUFENE DX
87
F. G.
CICATRICE
Tensione sulla valvola ileocec.
Tensione sul colon ascendente
Fegato
Contrattura m. Diaframma
Tensione sulla fascia cervicale Media e Profonda
Tensione OAE
Restrizione OM a dx
Temporale in R.I.
ACUFENE DX
invariata
scomparsa del sintomo riduzione del problema
88
SCHEDA INDIVIDUALE N. 18 Data 30 / 05 / 2003 Cognome P. Nome P. Sesso M Età 32 Indirizzo Città Vercelli Prov. VC Telefono / Occupazione Impiegato di banca Motivo del consulto : Coxalgia sx Anamnesi prossima: Dolore acuto in regione peritrocanterica sx da circa due mesi.
La sintomatologia è ben localizzata e si aggrava se il paziente resta in piedi nella stessa posizione per un pò di tempo. Se cammina il sintomo regredisce ma non scompare. In alcuni momenti accusa in modo associato una lieve lombalgia prevalentemente a sx. Di notte non riesce a dormire coricato sul fianco sx. Al risveglio il fastidio è presente soprattutto nei primi movimenti. Ha sospeso l’attività sportiva.
Esami strumentali :
RX anca sx, negativi
Terapie in atto :
Nessuna
Anamnesi remota : All’età di 9 anni intervento di appendicectomia con strascico di infezione alla cicatrice.
Distorsioni ripetute su entrambe le caviglie ( gioca a calcio ) Ha avuto un periodo di depressione, circa due anni fa, trattato con antidepressivi, ora meglio ma sono comparsi problemi di colon irritabile e dolori addominali. Intestino irregolare. Cefalea al risveglio quando esagera con il vino a cena.
Anamnesi fisiologica : Peso: 69 kg Altezza: 172 cm. Parto: - Menarca: - Ciclo mestruale: - Gravidanze: - Tipo di parto: - Abitudini di vita:
Gioca a calcio, fuma 10 sigarette al giorno, vino ai pasti
Famigliarità:
Nessuna in particolare
89
- ESAME CLINICO GENERALE: Strutturale:
? cranio RAF scarso Torsione sx ? sacro Ipomobile Torsione dx ? colonna
Forte tensione OAE Tratto dorsale D4-D8 rigido, tratto lombare in ipolordosi L5-S1 ( +++ ) S/I sx ( + ) Tensione diaframmatica
? arti
Anca sx in R.E.
Viscerale:
? organi
Fegato poco mobile
? visceri
Generale tensione addominale con fastidio in corrispondenza degli angoli colici e della valvola ileocecale
DIAGNOSI OSTEOPATICA:
SOMATO-EMOZIONALE SU VISCERO-SOMATICA
PROTOCOLLO TERAPEUTICO:
Data Note 30 / 05 / 2003
Anamnesi e valutazione Trattamento fasciale sugli esiti cicatriziali post-appendicectomia
06 / 06 / 2003
Valutazione
90
P. P.
CICATRICE
Cefalea
Tensione zona ileocecale
Fegato
Tensione Angoli colici
Colon irritabile
Tensione peritoneale
Dolori Addominali
Stress sul mm. Quadrato dei lombi
Ipolordosi lombare
S/I sx
Anca sx in R.E.
COXALGIA SX
91
P. P.
CICATRICE
Cefalea
Tensione zona ileocecale
Fegato
Tensione Angoli colici
Colon irritabile
Tensione peritoneale
Dolori Addominali
Stress sul mm. Quadrato dei lombi
Ipolordosi lombare
S/I sx
Anca sx in R.E.
COXALGIA SX
invariata
scomparsa del sintomo riduzione del problema
92
SCHEDA INDIVIDUALE N. 19 Data 04 / 06 / 2003 Cognome P. Nome S. Sesso F Età 30 Indirizzo Città Vercelli Prov. VC Telefono / Occupazione Libera proffesionista Motivo del consulto : Incontinenza da sforzo Anamnesi prossima: Da circa un anno riferisce di episodi di incontinenza da sforzo in occasione di attività sportiva,
colpi di tosse e risate ripetute. Nell’ultimo periodo ( 2-3 mesi ) il fenomeno si è intensificato cominciando a ripercuotersi sulla normali abitudini di vita.
Esami strumentali :
-
Terapie in atto :
-
Anamnesi remota : Intervento di appendicectomia a 13 anni. Da sempre dismenorrea premestruale con lombalgia.
Spesso lamenta dolori pelvici. Minzione frequente, cistite cronica e uso frequente di terapia antibiotica. Brutta distorsione alla caviglia destra all’età di 20 anni con alcune recidive.
Anamnesi fisiologica : Peso: 63 kg Altezza: 178 cm. Parto: - Menarca: 12,5 anni Ciclo mestruale: Regolare Gravidanze: - Tipo di parto: - Abitudini di vita:
Pallavolitsta
Famigliarità:
Nessuna in particolare
93
- ESAME CLINICO GENERALE: Strutturale:
? cranio Side Banding Rot. dx ? sacro In estensione ? colonna
Tratto lombare rigido, L5-S1 ( +++ ) S/I dx ( ++ ) Dolore alla presso-palpazione a livello della giunzione sacro-coccigea
? arti
Caviglia dx con blocco dello scafoide
Viscerale:
? organi
Punto Renale dx dolente alla presso palpazione Vescica fissa e dura
? visceri
Tensione ileocecale, Tensione peritoneale, ombelico attirato in basso a dx, tensione alla pelvi
DIAGNOSI OSTEOPATICA:
VISCERO-SOMATICA
PROTOCOLLO TERAPEUTICO:
Data Note 04 / 06 / 2003
Anamnesi e valutazione Trattamento fasciale sugli esiti cicatriziali post-appendicectomia
11 / 06 / 2003
Valutazione
94
P. S. CICATRICE
Tensione ileocecale
Distorsione Caviglia dx
Tensione dei M. ileolombari
Assetto del bacino
Rigidità tratto lombare
Blocco S/I dx
Tensione sui Leg. vescicali
L5-S1 (+++)
Fissazione della vescica
Aumento della Pressione intracavitaria
Stress ripetuto sul comparto Muscolo-scheletrico
INCONTINENZA DA SFORZO
Ipotonia Muscolo- sfinterica
Tensione peritoneale
95
P. S. CICATRICE
Tensione ileocecale
Distorsione Caviglia dx
Tensione dei M. ileolombari
Assetto del bacino
Rigidità tratto lombare
Blocco S/I dx
Tensione sui Leg. vescicali
L5-S1 (+++)
Fissazione della vescica
Aumento della Pressione intracavitaria
Stress ripetuto sul comparto Muscolo-scheletrico
INCONTINENZA DA SFORZO
Ipotonia Muscolo- sfinterica
Tensione peritoneale
invariata
scomparsa del sintomo riduzione del problema
96
SCHEDA INDIVIDUALE N. 20 Data 09 / 06 / 2003 Cognome S. Nome P. Sesso M Età 45 Indirizzo Città Caresanablot Prov. VC Telefono / Occupazione Commerciante Motivo del consulto : Epicondilite dx Anamnesi prossima: Da almeno 25 gg riferisce comparsa di dolore acuto a livello del comparto esterno del gomito
destro localizzato appena sotto l’epicondilo radiale. Il sintomo si aggrava se si comprime la parte e tende ad irradiarsi a valle. La terapia fans non ha dato risultati. Il paziente, per motivi professionali non può rimanere con l’arto in riposo funzionale.
Esami strumentali :
Nessuno
Terapie in atto :
Nessuna
Anamnesi remota : Intervento di appendicectomia all’età di 16 anni.
Ha giocato a Hokey in una squadra proffesionistica fino all’età di 27 anni, dove ha subito diversi traumi contusivi ma soprattutto agli arti inferiori. Circa un anno fa ha tamponato un’auto subendo un contraccolpo deciso sulle braccia. Da sempre, riferisce, problemi di natura digestiva con dolori addominali con fasi di stipsi alternate da diarrea.
Anamnesi fisiologica : Peso: 90 kg Altezza: 179 cm. Parto: - Menarca: - Ciclo mestruale: - Gravidanze: - Tipo di parto: - Abitudini di vita:
Fuma molto, beve alcolici, poca attività fisica, sovrappeso e tendenza all’ipertensione.
Famigliarità:
Problemi cardiaci
97
- ESAME CLINICO GENERALE: Strutturale:
? cranio Side banding Rot dx ? sacro Idem ? colonna
Rigidità del tratto dorso- lombare e del tratto dorsale alto D3-D4 ( +++ )
? arti
Gomito dx in blocco antalgico Scapola dx ( +++ )
Viscerale:
? organi
Fegato ( +++ )
? visceri
Colon ascendente ( +++ ) Tensione sulla valvola ileo-cecale
DIAGNOSI OSTEOPATICA:
TRAUMATICO SU VISCERO-SOMATICO
PROTOCOLLO TERAPEUTICO:
Data Note 09 / 06 / 2003
Anamnesi e valutazione Trattamento fasciale sugli esiti cicatriziali post-appendicectomia
16 / 06 / 2003
Valutazione
98
S. P. CICATRICE
Tensione ileocecale
Contrattura zona Scapolare destra
Tensione fascia cervicale media
Stress ganglio Cervicale medio
Trauma recente
Parestesie arto superiore dx
GOMITO DX (Epicondilite)
Tensione sul Colon ascendente Fegato
Tensione diaframmatica
99
S. P. CICATRICE
Tensione ileocecale
Contrattura zona Scapolare destra
Tensione fascia cervicale media
Stress ganglio Cervicale medio
Trauma recente
Parestesie arto superiore dx
GOMITO DX (Epicondilite)
Tensione sul Colon ascendente Fegato
Tensione diaframmatica
invariata
scomparsa del sintomo riduzione del problema
101
Analisi dei dati: Il campione è costituito da un numero di 20 pazienti suddivisi in 10 di sesso femminile e 10 di sesso maschile N° casi 20 Uomini 10 Donne 10
Sesso dei pazienti
50%50%Uomini
Donne
L’età media complessiva è intorno ai 40 anni, quella femminile è di 39,3 anni, mentre quella maschile 39,7 anni. ETA' MEDIA PAZIENTI: Generale 39,5 Uomini 39,7 Donne 39,3
Età media
39,1
39,2
39,3
39,4
39,5
39,6
39,7
39,8
Generale Uomini Donne
anni
102
Qui di seguito viene proposto il grafico generale delle varie età del campione:
Età dei pazienti
28 29
53
38
45
29
41 40
57
66
5954
35 34
45
21
2932 30
45
pazienti
anni
La scelta dei pazienti non è stata vincolata ad una patologia particolare ma ha seguito un andamento casuale; da quando si è deciso di fare questa esperienza i primi 20 casi che in anamnesi remota presentavano un intervento di appendicectomia, sono stati trattati, in prima seduta, solo sull’esito cicatriziale. Le sintomatologie trattate sono: SINTOMI: Lombalgie 4 Lombsciatalgie 2 Coxalgie 3 Cervicalgie 2 Cervbrac 2 Spalla 1 Epicindiliti 1 Gonalgie 2 Cefalee 1 Acufeni 1 Incontinenza 1
In particolare possiamo suddividere i casi per gruppi di patologie: Gruppi di patologie Lombare 6 Cervicale 4 Arti inferiori 5 Arti superiori 2 Sfera cranica 2 altro 1
Motivo del consulto
4
2
3
2 2
1 1
2
1 1 1
Lomba
lgie
Lombs
ciat.
Coxalg
ie
Cervica
lgie
Cervbra
cSp
alla
Epicin
diliti
Gonalg
ie
Cefalee
Acufe
ni
Incon
tinenza
n°
casi
103
Gruppi di patologie
Lombare30%
Cervicale20%
Arti inf.25%
Arti sup10%
Sfera cranica
10%
altro5%
Il 50% dei casi presenta problematiche riferibili alle regioni lombari e cervicali della colonna vertebrale; il 25% lamenta disturbi a carico degli arti inferiori; il 10% ha problemi agli arti superiori; un altro 10% manifesta sintomatologia a carico della sfera cranica mentre il 5%, quindi solo un paziente, con problemi di incontinenza da sforzo. Un dato importante è rappresentato dall’età in cui il campione selezionato ha subito l’intervento di appendicectomia; le tabella qui di seguito proposte evidenziano in prima analisi, un quadro globale con l’età media in cui è avvenuto l’intervento chirurgico, ed in seguito la valutazione separata tra i due sessi, presentando una suddivisione in 5 periodi: prima dei dieci anni, la fascia dagli 11 ai 13 anni, dai 14 ai 16 anni, dai 17 ai 20 anni ed, infine, oltre i 20 anni. ETA’ MEDIA: Generale 14,8 Donne 13,3 Uomini 16,3
Età medie appendicectomia
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
Generale Donne Uomini
anni
104
DONNE: 0 – 10 3 11 - 12 3 14 - 16 2 17 a 20 2 oltre 20 0
appendicectomia donne
Da 0 a 1030%
da 11 a 1330%
da 14 a 1620%
da 17 a 2020%
oltre 200%
UOMINI: 0 - 10 1 11 - 13 2 14 - 16 1 17 - 20 4 oltre 20 2
Appendicectomia uomini
Da 0 a 1010%
da 11 a 1320%
da 14 a 1610%da 17 a 20
40%
oltre 2020%
105
Dal confronto statistico di questi dati possiamo formulare alcune riflessioni:
a) Il sesso femminile di questo campione è stato sottoposto ad intervento di appendicectomia mediamente 3 anni prima di quanto sia accaduto nei soggetti di sesso maschile.
b) Il 60% del sesso femminile è stato operato nei primi 12 anni di età, mentre nello stesso periodo solo il 30% degli uomini ha subito lo stesso intervento.
c) Dopo i 17 anni è il 60% degli uomini ad essere stato operato, rispetto al solo 20% del sesso femminile.
d) Entro i 16 anni l’ 80% delle donne ha subito l’intervento, rispetto al 40% dei maschi. Entrando ora nel merito della sintomatologia possiamo valutare come, nel campione selezionato, si sia probabilmente trasmesso il meccanismo lesionale dalla cicatrice al sintomo. Per convenzione sono indicati come “ascendenti” tutte le catene lesionali che dalla cicatrice hanno prodotto un sintomo su una parte del corpo a monte del sacro; “discendenti”, invece, tutte le catene lesionali che hanno prodotto un sintomo a valle del sacro. MECCANISMO LESIONALE Ascendente 15 Discendente 5
15
Ascendente
N° casi direzione ascendente
5Discendente
N° casi direzione discendente
106
Il campione selezionato presenta le seguenti disfunzioni cranio-sacrali: CRANIO: Torsione dx 2 Torsione sx 2 SBR dx 10 SBR sx 0 Strani Lat. dx 2 Strain Lat. sx 0 Compressione 4
Disfunzioni craniche
2 2
10
0
2
0
4
Tors. dx Tors. sx SBR dx SBR sx Strain dx Strain sx Compres.
Disfunzioni craniche
Tors. dx10%
Tors. sx10%
SBR dx50%
SBR sx0%
Strain dx10%
Strain sx0%
Compres.20%
La disfunzione più riscontrata, 50 %, è il Side banding rot. Dx di chiara origine fasciale extracranica, il 20 % presenta una compressione cranica, mentre il restante 30 % dei casi è ugualmente suddiviso in Strani laterale dx, in torsione dx e torsione sx.
107
SACRO: Torsione dx 2 Torsione sx 1 SBR dx 7 SBR sx 0 Strani Lat. dx 0 Strain Lat. sx 0 Estensione 4 Flessione 1 Compressione 5
Disfunzioni sacrali
2
1
7
0 0 0
4
1
5
Tors d
xTo
rs sx
SBR d
x
SBR
sx
Strain
dx
Strain
sx Est.Fle
x
Compre
s
Disfunzioni sacrali
Tors dx10%
Tors sx5%
SBR dx35%
SBR sx0%
Strain dx0%
Strain sx0%
Est.20%
Flex5%
Compres25%
108
A livello sacrale la disfunzione percentualmente maggiore è il Side Banding Rot. Dx con il 35%, segue la Compressione con il 25 %, la disfunzione in Estensione al 20 %, la Torsione dx al 10 % ed infine, le disfunzioni in Flessione ed in Torsione sx al 5 %. Le disfunzioni tra cranio e sacro non sono sempre in accordo, a causa delle sovrapposizioni funzionali del rachide e delle componenti fasciali viscerali, ma possiamo ugualmente rilevare come la disfunzione percentualmente maggiore ( circa il 50 % ) sia il side banding di origine fasciale extracranica, quindi non strutturato, situazione questa che può far pensare ad una influenza diretta degli esiti cicatriziali sulla disfunzione craniosacrale. Oltre al sintomo per cui i pazienti si sono presentati, ciascuno di loro in anamnesi ha riferito una serie di sintomi associati o di problematiche pregresse che riguardano le diverse componenti del corpo umano, sistema viscerale, componente osteo-articolare, sfera cranica. Qui di seguito sono stati raccolti in una tabella riassuntiva, i principali sintomi associati; per ogni paziente è stato escluso il sintomo principale e, motivo del consulto, e sono state conteggiate le varie problematiche riportate indicando anche la percentuale di frequenza nel campione selezionato SINTOMI ASSOCIATI Cefalea 5 25% Stipsi 6 30% Stipsi/diarrea 2 10% Rad. mesenterica 4 20% Ileo-cec. Colon Asc. 20 100% Angoli Colici 5 25% Prob. digestive 8 40% Fegato 11 55% Stomaco 8 40% Rene dx 10 50% Polmoni 2 10% Vescica 1 5% Ovaio dx 1 5% Diaframma 10 50% Lombalgie 6 30% Cervicalgie 4 20%
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Sintomi associati
0
5
10
15
20Cefallea
Stipsi
Stip/diarrea
R. mesent
Ileo-cec. C.A.
Ang. Colici
Prob. dige.
FegatoStomaco
Rene dx
Polmoni
Vescica
Ovaio dx
Diaframma
Lombalgie
Cervicalgie
Da questo grafico possiamo dedurre interessanti considerazioni:
a) Il 100% del campione si presenta con una netta tensione fasciale sulla valvola ileocecale e sul colon ascendente, evidenziando una stretta correlazione tra cicatrice e cattiva motilità e mobilità di queste strutture limitrofe; di questi casi il 50% lamenta disturbi all’alvo con un 30% che soffre di stipsi ed il 20% che alterna fasi di stipsi a diarrea. In un paziente su cinque ( 20% ) si rileva una tensione sulla radice mesenterica.
b) Il 55% ha una riduzione di mobilità sul fegato , mentre il 50% riflette una tensione fasciale o un dolore sul rene dx e sulla Fascia di Toldt.
c) Il 40% dichiara di avere una digestione problematica e con la stessa percentuale si anno tensioni fasciali sullo stomaco.
d) Il 50% si presenta con una contrattura più o meno evidente sul mm. Diaframma e) Il 10% manifesta una tensione fasciale a carico dell’apparato respiratorio. f) Il 30% lamenta disturbi associati alla zona lombare che sommati al 30% del
campione che lamenta questo malessere come il principale e motivo del consulto, si arriva ad un 60% di casi con problemi nell’area lombare risultando così, in questo campione di operati di appendicectomia, la più soggetta a disturbi.
g) Il 20% riferisce di disturbi cervicali associati. h) Un paziente su quattro ( 25 % ) ha episodi più o meno frequenti di cefalea.
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Le valutazioni e le osservazioni esposte fino ad ora, sono il frutto della ricerca empirica condotta sul campione di riferimento con lo scopo di presentarne le caratteristiche cliniche. Il punto di arrivo di questa ricerca è quantificare se ed in quale misura un trattamento sugli esiti cicatriziali post appendicectomia, può influire su di un qualsiasi sintomo algogeno riferito dal paziente. Questa esperienza condotta su 20 pazienti ha prodotto i seguenti risultati: Effetti del trattamento sul sintomo Scomparsa 8 40% Riduzione 6 30% Invariato 6 30%
Effetti trattamento
Scomparsa40%
Riduzione30%
Invariato30%
Come si può vedere dal grafico qui sopra esposto, il 70% dei pazienti riferisce, dopo una settimana dal trattamento, un miglioramento sulla propria sintomatologia e nel 40% dei casi il sintomo è sparito. In tre pazienti su dieci invece il trattamento non ha portato ad una riduzione del problema “motivo del consulto” anche se alcune componenti del meccanismo lesionale si sono attenuate, migliorando alcuni dei sintomi associati e ponendo le basi per trattamenti successivi più efficaci. In particolare la riduzione delle tensioni fasciali prodotte dal rilasciamento delle aderenze, nel campione valutato, sembra non agire, in una settimana, sui blocchi funzionali vertebrali e articolari in generale, soprattutto se prodotti da qualche evento traumatico. Dei cinque casi “invariati”, tre hanno subito traumi diretti sul sacro, distorsione importante alla caviglia e sul ginocchio; negli altri due vi è la sovrapposizione di un cesareo e di due laparoscopie. Il trattamento sulla cicatrice è apparso invece decisamente efficace su tutte le tensioni fasciali viscerali migliorandone la mobilità e riducendone i malfunzionamenti in maniera significativa.
111
Efficace sui due casi di sintomatologia cranica, con scomparsa della cefalea e soprattutto dell’acufene indotto probabilmente da una tensione fasciale proveniente dal basso ( cicatrice e fegato ) che agiva sull’articolazione occipito-mastoidea costringendo il Temporale in R. I. Appare risolto anche il caso di incontinenza da sforzo ed il caso di epicondilite.
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MANIPOLAZIONE VISCERALE 1-2, Jean-Pierre Barral, D.O. MANIPOLOZIONE UROGENITALE, Jean-Pierre Barral, D.O. TRATTATO DI OSTEOPATIA CRANIOSACRALE E METODOLOGIA PRATICA, E. Mossi F. Marelli ELEMENTI DI OSTEOPATIA ORGANICA, VISCERALE E TECNICHE DI TRATTAMENTO, E. Mossi F. Marelli L’ORGANIZZAZIONE CONNETTIVALE, I. Furlan E. Mossi TERAPIA CRANIOSACRALE Teoria e metodo, J. E Upledger J. D Vredevoogd TERAPIA CRANIO-SACRALE Oltre la dura madre, J. E Upledger D.O. F.A.A.O. ANATOMIA DEL GRAY, Zanichelli Appunti lezioni I.I.O Traumatologia dell’apparato muscolo – scheletrico, Browner, Joupiter, Levine Vol. 1 capitolo 3 ( Biologia delle lesioni dei tessuti molli, M. Nerlich, H. Tscherne ) Consultazione siti internet :
- www.acoi.it/Corso/appendicectomia - www.aderenzechirurgiche.com
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INTRODUZIONE …………………………..…………pag. 2 CAPITOLO 1, Considerazioni teoriche ………..…..pag. 4 Le cicatrici ……………………………..………….pag. 5 Cicatrici addominali …………………..………...pag. 8 Le aderenze ……………………..………………..pag. 11 Trattamento e finalità ………………..………….pag. 12 Appendice vermiforme …………..……………..pag. 12 Appendicite ……………………………..………..pag. 14 Appendicectomia ………………………..………pag. 15 CAPITOLO 2, Raccolta dei dati ……………...….pag. 21 Scheda 1 …………………………………………pag. 22 Scheda 2 ……………………………………….. pag. 26 Scheda 3 ……………………………………….. pag. 30 Scheda 4 ……………………………………….. pag. 34 Scheda 5 ……………………………………….. pag. 38 Scheda 6 ……………………………………….. pag. 42 Scheda 7 ……………………………………….. pag. 46 Scheda 8 ……………………………………….. pag. 50 Scheda 9 ……………………………………….. pag. 54 Scheda 10 ……………………………………….. pag. 58 Scheda 11 ……………………………………….. pag. 62 Scheda 12 ……………………………………….. pag. 66 Scheda 13 ……………………………………….. pag. 70 Scheda 14 ……………………………………….. pag. 74 Scheda 15 ……………………………………….. pag. 78 Scheda 16 ……………………………………….. pag. 82 Scheda 17 ……………………………………….. pag. 86 Scheda 18 ……………………………………….. pag. 90 Scheda 19 ……………………………………….. pag. 94 Scheda 20 ……………………………………….. pag. 98